RIVELAZIONI

 

“Io ti rendo lode, o Padre, Signore del Cielo e della Terra,

perché hai nascosto queste cose ai savi ed intelligenti,

e le hai rivelate ai piccoli fanciulli!”

(Matteo 11,25)

 

 

“Lo Spirito Santo però, che il Padre vi manderà nel Mio nome,

v'insegnerà ogni cosa e vi rammenterà

 tutto quanto Io v'ho detto”

(Giovanni 14,26)

 

Segreti della Creazione

 

Comunicazioni ricevute nel 1870-1877 attraverso la Parola interiore

sulla Creazione

 

Gesu

 

 (Dalla Parola “Il Vangelo della Natura” del 22 gennaio 1872 – cap.1):

 

«19. Fu l’Amore che creò tutto, mantiene tutto e perfeziona tutto; senza quest’Amore non splenderebbe nessun sole, senza Amore non vi sarebbe nessun calore, nessuna vita. Esso è il grande impulso che tende a condurre tutto alla sua meta. Guarda tutta la Mia Creazione! Ovunque puoi contemplare un solo prodotto, puoi riconoscere, proprio dalla sua perfezione nel più piccolo come nel più grande, che il Creatore, rimanendo sempre uguale a Se Stesso, avvolge tutto con le amorevoli identiche Braccia.

20. Vola fin su in quegli spazi dove non bastano milioni di anni per inviarti da lì un raggio di luce, oppure scendi giù fino al più minuscolo atomo nell’etere infinito, e troverai Lo stesso amorevole Creatore.

 27. Così consideraMi, come Dio, eternamente amante, quale dolce ed umile Gesù, e segui le Sue orme, e scoprirai nella natura materiale la Voce di questo Amore; esso nel caldo raggio del Sole, nel soave mormorio di una dolce aria di primavera e nel raggio di luce cadente nell’occhio tuo di lontane stelle da te distanti milioni e milioni di miglia, ti dirà sempre la stessa cosa: “Dio è Amore!”»

 

Traduzione dall’originale tedesco: “SCHÖPFUNGSGEHEIMNISSE” dalla 5a edizione tedesca del 1989

Casa editrice: Lorber-Verlag - Bietigheim Württ. – Germania

Copyright © by ‘Casa editrice Gesù La Nuova Rivelazione’

Questa edizione in lingua italiana è stata curata dal gruppo: “Amici della nuova Luce”  -  www.legamedelcielo.it

Traduzione di Ingrid Wunderlich e Antonino Izzo – 2008

Casa editrice GESÙ La Nuova Rivelazione - Via Vittorio Veneto, 167 -  24038  Sant’Omobomo Terme  (Bergamo)

E-mail: damianofrosio@tiscali.it - Sito internet: www.jakoblorber,it

 

 

Biografia di Gottfried Mayerhofer

Commento al libro
INDICE

 

Cap

Titolo

data

1

Il Vangelo della natura e la missione dell’uomo sulla Terra

22. 01. 1872

2

Il magnetismo

22. 10. 1870

3

L’elettricità

23. 10. 1870

4

Le grotte di Postumia

7. 06. 1870

5

La farfalla e la rondine

11. 11. 1870

6

Il “Non ti scordar di me” e il serpente a sonagli

23. 11. 1870

7

Il tifone o gigantesca tromba d’acqua nell’Oceano Pacifico

19. 02. 1871

8

Aria, acqua, terra e fuoco

25. 06. 1871

9

La mela

7. 07. 1871

10

Dalla notte alla Luce:  Il fiore                                            (I parte)

3. 05. 1871

11

Dalla notte alla Luce:  Una scala di Giacobbe                 (II parte)

26. 07. 1871

12

Dalla notte alla Luce:   Continuazione                            (III parte)

27. 07. 1871

13

La creazione del mondo materiale e spirituale

(il grande uomo cosmico)

15. 01. 1871

14

L’uovo

12. 04. 1871

15

La pioggia                                                            (parte I)

29. 04. 1871

16

La pioggia (nel suo rapporto con lo spirituale)    (parte II)

16. 06. 1876

17

L’uomo e la Creazione                                                     (I parte)

27. 02. 1871

18

L’uomo e la Creazione                                                    (II parte)

17. 09. 1871

19

La cascata

20. 06. 1873

20

Una Parola per quelli di vista corta    Il cielo stellato       (I parte)

Continuazione…

20. 01. 1873

23. 01. 1873

21

La piramide nella Creazione

15. 01. 1872

22

Storia della Creazione

16. 04. 1871

23

La croce nella Creazione

1. 02. 1872

24

La  bellezza

3. 02. 1872

25

La luce   (luce di mondi, soli e stelle)                   (parte I)

4. 05. 1873

26

Uno sguardo in Orione, in Sirio e nelle Pleiadi                 (I parte)

2. 12. 1875

27

Uno sguardo in Orione ed altro                                       (II parte)

21. 12. 1875

28

La Luce                                                               (parte II)

4. 01. 1876

29

La Lucesupplemento alla Parola                   (parte III)

14. 01. 1876

30

L’occhio

26. 01. 1876

31

Il cielo stellato                                                                 (II parte)

16. 01. 1877

32

La vite elicoidale

19. 12. 1874

33

Micro e macro cosmo

20. 07. 1875

34

Creazione primordiale dell’anima umana

3. 11. 1872

35

Dio è Amore

1. 03. 1872

36

Il tempo

7. 08. 1872

 

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Cap 1

Il Vangelo della natura e la missione dell’uomo sulla Terra

Ricevuto il 22 gennaio 1872

1.                 Mio caro figlio, tu hai scritto una lunga lettera alla sorella tua spirituale, e precisamente dal punto di vista delle tue cognizioni[1], alla quale lei, come donna, non era in grado di risponderti. E appunto in questa morsa, tra il ‘non potere’ e il ‘desiderare’ lei si rivolse al Mio scrivano per chiedere istruzioni e consiglio a Me, affinché nei tuoi confronti sia fatto quello che è giusto.

2.                 Dunque, tu dici nella tua lettera che vorresti avere da un maestro una risposta e un giudizio; ebbene, Mi assumo Io questo compito, entrando con te in una discussione teologica, affinché tu possa riconoscere il tuo Maestro, il Quale può dare risposte alle tue domande così come a tutti gli esseri viventi pensanti dell’intera Creazione.

3.                 Prima però di passare al vero e proprio contenuto della tua lettera, Io devo, in primo luogo, aiutarti ad eliminare i tuoi dubbi, come se questa Parola che ora Io ti do qui, non provenisse da Me, bensì fosse solo opera umana, oppure un messaggio dettato sotto l’influsso di uno spirito superiore.

4.                 Tu stesso ammetti nella tua lettera che non tutto quello che scrivi è cresciuto sul tuo terreno; come pure il voluminoso neo rivelato Grande Vangelo di Giovanni, che proprio adesso hai letto, non lo consideri ‘Opera’ completamente Mia, e che tale Opera sia solo per principianti, non per profondi iniziati nelle conoscenze divine, e che, semplicemente troppo dolce, sia scritta tutt’al più per fanciulli, laici e minorenni e non per uomini adulti! Qui tu sbagli enormemente! E quest’errore t’impedisce di verificare la verità, che tutto, ciò che hai appena letto, proviene solo da Me e da nessun altro, questo deve essere il Mio primo scopo, dopo di che passeremo al contenuto della tua lunga lettera, affinché Io possa splendere ancora dinanzi a te qual Sole mattutino per guidarti, attraverso la vita materiale, al Cielo spirituale.

5.                 Vedi, figlio Mio, in te vive uno Spirito che veramente innalza la tua anima al di sopra di quella dell’animale e ti pone nella posizione di uomo libero, mentre l’animale è guidato sotto l’influenza dell’istinto alla sua destinazione.

6.                 Ora questo Spirito, una scintilla proveniente da Me che Io, secondo Mosè, alitai al primo uomo e grazia al quale l’uomo, visto esteriormente, Io l’ho creato a Mia immagine e somiglianza – questo Spirito è il mediatore tra Me, il Mio regno degli spiriti e l’uomo.

7.                 Per mezzo di questo Spirito Io parlo all’uomo nel suo cuore, esorto, consiglio e consolo, come qualcosa che, nonostante qualche avversione, non si lascia allontanare con le dispute; motivo per cui voi lo chiamate anche ‘coscienza’, perché è qualcosa della coscienza.

8.                 Mediante questa voce Io manifestai ai profeti del Vecchio Testamento la Mia Volontà, e proprio con questa voce adesso guido e conduco l’umanità alla sua familiare meta per la vagliatura; poiché è venuto il tempo in cui ben presto il grano sarà mondato dalla pula; questo lo annunciano i grandi capovolgimenti politici, mondani e spirituali che si manifestano sulla vostra Terra intera.

9.                 Per realizzare questa Mia comunicazione diretta Mi serviva anche un uomo di carattere semplice, il quale, più di molti altri, era abituato a porgere l’orecchio alla sua voce interiore e a distinguere le immagini fantasiose del suo intelletto dalla Mia voce d’Amore, così da rendersi idoneo a mettere tutto sulla carta, e questo lavoro è destinato non soltanto ad una piccola cerchia di lettori che adesso conoscono questi scritti, bensì per servire all’intera umanità quale futuro sistema religioso, che si basa esclusivamente sulle Mie stesse dichiarazioni enunciate durante il Mio pellegrinaggio terreno, e deve ricondurre il culto e tutto il sistema dottrinale della religione su questo, come Io lo diedi un giorno ai Miei apostoli, uomini semplici presi dal popolo; poiché tu puoi ben immaginare che Io non sono sceso invano sulla vostra Terra, dandovi l’esempio più grande di umiliazione e spirito di sacrificio. Queste comunicazioni, per mezzo di devoti uomini e donne consacrati a Me, sono sempre state date a intervalli dopo la Mia dipartita. Sempre concessi tali veggenti come altri; le comunicazioni sono naturalmente sempre corrispondenti al tempo e alla ricettività del popolo, cosicché il loro linguaggio, nei diversi secoli, differisce l’uno dall’altro; come presso di voi i libri che sono espressamente per bambini, sono scritti in uno stile diverso da quello per adulti, per quanto il soggetto sia unico e non diverso.

10.              E così, quando il popolo era nell’infanzia, riceveva fiabe e racconti, dietro ai quali era celata la vera e propria Sapienza, ma quando il popolo raggiunse l’età adulta, riceveva comunicazioni che erano adeguate ad uno spirito illuminato. La Sorgente però era sempre una e la stessa, era sempre la Mia comunicazione diretta che, agendo così lentamente sugli uomini, li preparava da un gradino all’altro. Nel tempo attuale, dopo che il Mio noto scrivano è stato da Me richiamato, Io ne ho nuovamente scelto un altro che possiede quelle qualità che sono, con queste comunicazioni, utili a Me e a tutta l’umanità. Mediante queste righe tu ricevi qui, tenendo conto delle tue buone qualità e della tua zelante ricerca di Luce, non solo la Mia rivelata Volontà, ma oltre a ciò argino, in un sicuro letto di fiume, il grande torrente di erudizione che ti sei procurato dai tuoi studi teologici e filosofici, affinché, regolato così il corso del tuo flusso vitale, Io possa ricondurti lentamente al mare dell’eterna Luce e dell’eterna beatitudine e diletto.

11.             Vedi, tu hai citato molti passi del Vecchio e del Nuovo Testamento per giustificare il tuo indirizzo spirituale e il tuo punto di vista personale, così Io pure voglio cominciare con una massima presa dal Mio pellegrinaggio terreno che qui si adatta proprio benissimo, e che è il primo e il più importante: “Se voi non diventerete come questi fanciulli, non entrerete nel Regno dei Cieli”.

12.             Vedi, questa massima è la prima che Io ti metto nel cuore per la meditazione; diventa fanciullo e dimentica il cibo per adulti; attieniti al semplice e non cercare lontano da te ciò che ti sta tanto vicino.

13.             Vedi, tu hai citato la Trinità, la storia della Creazione, la personalità di Cristo, la Sua nascita, e molto altro ancora dagli antichi padri della Chiesa, hai voluto fare di queste esegesi, che spesso erano molto perspicaci, dei titoli di un unico tema, cioè la divinità di Cristo, l’esistenza di Dio, del Suo Regno spirituale e parecchie cose ancora. – Quando nei vecchi libri dei padri della Chiesa leggevi queste spiegazioni, esse ti sembravano molto spirituali, molto vere, e perché? Perché corrispondevano alle leggi del tuo intelletto. Io invece devo ricordarti che tutti questi scrittori e commentatori della Mia parola, tanto del Vecchio quanto del Nuovo Testamento erano, per così dire, vermi roditori che, penetrati nella rigida e materiale corteccia dell’Albero della Vita, vi si sono seppelliti nel suo interno, perché presentivano che dietro e sotto questa corteccia stava qualcosa di meglio e di più fine, e anch’essi, come i vermi roditori in un albero, più vi fossero penetrati, tanto più si sarebbero spiritualizzati essi stessi, mediante il sempre più fine nutrimento. Soltanto, con loro successe proprio come ai vermi roditori di un albero: troppo in alto nell’albero essi non potevano penetrare, perché il cibo non era più adatto a loro. E così tutte le indagini e le spiegazioni, pur venendo in generale sempre e solo dalla stessa sfera, non schiarivano completamente i dubbi di un’anima indagatrice, e i ricercatori girovagavano solo in circolo, intorno ad un punto centrale che tutti presentivano, ma nessuno era in grado di raggiungere.

14.             Ma poiché Io parto da punti di vista del tutto differente dai vostri, e vedo molto più lontano di tutti i commentatori biblici, desidero che, piuttosto di aprire nuovamente un libro di un profeta o di un vecchio padre della Chiesa, apriate il Mio vero e proprio Libro della Vita, cioè: il Libro della Mia natura visibile e quella invisibile; lì ti voglio mostrare ciò che tu volevi provare con commenti biblici, e dove tu potrai trovare, sempre e continuamente che Io, Dio, sono Amore, Mio Figlio, la Sapienza, e lo Spirito Santo il collegamento di entrambi per la realizzazione della Creazione.

15.             Vedi, figlio Mio, Io creai l’intero Universo con tutti i suoi esseri viventi perché Io, quale l’Amore stesso, desideravo essere amato da altri esseri, poiché l’amore senza oggetto è una impossibilità. Dunque questo Mio Amore, illimitato e divino, non concepibile da voi creature, creò esseri e mondi, grandi regni materiali e spirituali dove esseri intelligenti, rallegrandosi nella Creazione, imparassero a conoscere il Creatore, e in questo modo potessero restituirMi nuovamente il Mio Amore.

16.             Quest’infinito, divino Amore, doveva anche avere uno scopo, un perché e un “fin qui e non oltre”, e questo limitante era quindi la Sapienza. L’Amore unito alla Sapienza erano i fattori che fecero maturare le idee per la Creazione, e lo Spirito della conservazione coronò l’Opera con l’impronta dell’Infinità; poiché ciò che un Dio crea, deve essere altrettanto divino, e quello che un Essere infinito chiamò alla vita, altrettanto sarà infinito.

17.             Così fu creata la grande Trinità, che nel materiale-visibile si esprime sempre con altrettante tre cose, quale lunghezza, larghezza e profondità; oppure forma, contenuto e densità; oppure come nell’uomo, spirito, anima e corpo, e in ogni cosa creata un esteriore, un interiore e un intimo.

18.             A questa Trinità tutto è dedito, tutti i prodotti della terra, tanto al di fuori che all’interno della stessa.

19.             Fu l’Amore che creò tutto, mantiene tutto e perfeziona tutto; senza questo Amore non splenderebbe nessun sole, senza Amore non vi sarebbe nessun calore, nessuna vita. Esso è il grande impulso che tende a condurre tutto alla sua meta. Guarda tutta la Mia Creazione! Ovunque puoi contemplare un solo prodotto, puoi riconoscere, proprio dalla sua perfezione, nel più piccolo come nel più grande, che il Creatore, rimanendo sempre uguale a Se stesso, avvolge tutto con le amorevoli identiche braccia.

20.             Vola fin su in quegli spazi dove non bastano milioni di anni per inviarti da lì un raggio di luce, oppure scendi giù fino al più minuscolo atomo nell’etere infinito, e troverai Lo stesso amorevole Creatore.

21.             Vedi, la tua piccola Terra ruota intorno al Sole con tutti i suoi pianeti e comete, e poi tutto questo ruota, a sua volta, intorno ad un altro più grande, in associazione con altri sistemi solari; poi nuovamente questo Sole centrale ruota, col suo seguito, attorno ad un altro più grande ancora, e così via, fino a che tutto il sistema planetario e solare è completo e ordinato, come si mostra a te in parte nel cielo notturno.

22.             Come quest’immensa volta stellata di per sé forma solo un sistema, così di questi ve ne sono ancora molti milioni, dei quali voi ne conoscete alcuni con il nome di nebulose. Se tu ora seguissi questi complessi stellari, ne scopriresti continuamente di nuovi, così alla fine t’imbatteresti in un altro Regno, dove tutte queste Creazioni precedenti hanno le loro rispondenze spirituali e dove, a poco a poco, l’intera Creazione, sempre spiritualizzandosi, alla fine si scioglierà in questo, per chiamar fuori là un nuovo ciclo di Creazioni, ma solo spirituali.

23.             Ebbene, in quel Regno degli spiriti dove si trova tutto nella sua massima potenza, vi è anche la Mia sede; da lì Io governo; da lì Io inviai Mio Figlio, la Sapienza, fin quaggiù in questo piccolo granello di sabbia, affinché servisse a tutti gli spiriti e a tutti gli esseri come esempio: cosa è in grado di fare l’Amore quando si tratta di un grande e alto scopo. Senza badare agli altri soli e mondi, dove uomini di grandezza e forze spirituali e fisiche da voi neppure mai immaginate, vivono in un mondo pieno di meraviglie, la Mia stessa Divinità dovette abbassarsi alla più grande umiliazione, e proprio questa umiliazione subirla su una stella che è più piccola di un granello di sabbia nel mare, i cui abitanti sono di dimensioni fisiche paragonabili a quelle degli infusori, tuttavia portano in sé il più grande Spirito, così come presso di voi del resto si possono prendere a paragone i più piccoli filamenti nervosi, i quali sono maggiormente sensibili sia al piacere che al dolore.

24.             Su quest’oscura Terra Io discesi un giorno (quale divina Sapienza, quale Maestro), Mi svestii di tutto il divino, cominciai come fanciullo nella più misera posizione e conclusi questo pellegrinaggio terreno affrontando la morte più disonorante al palo del disonore. E tutto questo per Amore e per mostrare ai Miei spiriti quello che un essere spirituale deve fare per poter un giorno essere simile a Me.

25.             Io venni sulla vostra Terra – come tu stesso dici – per annunciare l’aurora di un nuovo giorno, il giorno dell’Amore, il giorno della Pace e della Riconciliazione, il giorno in cui sarà riconosciuta e valorizzata la dignità della Mia Scintilla divina posta nel vostro cuore.

26.             Comprendi questo disinteressato Amore senza secondi fini! Afferralo, affinché anche il tuo cuore si allarghi, si estenda su tutta l’umanità e ti faccia scorgere nel tuo prossimo soltanto figli traviati. Questo Amore ti riscaldi e sia il fondamento di tutte le tue azioni. Allora sarai un rinato, diventerai di nuovo un figlio che guarda al Padre con fiducia, accetta tutto da Lui, qualunque cosa possa qui venire, poiché sappi che il Padre non castiga, non si vendica, ma solo perdona e dimentica soltanto.

27.             Allora considera Me quale Dio eternamente amante, quale dolce e umile Gesù, e segui le Sue orme, e scoprirai, nella natura materiale, la voce di questo Amore; esso, nel caldo raggio del Sole, nel soave mormorio di una dolce aria di primavera, e nel raggio di luce di lontane stelle cadente nell’occhio tuo da te distanti milioni e milioni di miglia, ti dirà sempre la stessa cosa: “Dio è Amore!”

28.             Nelle tue passeggiate gli uccelli nell’aria e i fiori nei campi ti diranno a gran voce: “Diventa anche tu ciò che siamo noi, creature che adempiono pienamente il loro scopo!”. Quando questo Amore poi compenetra il tuo petto, quando avrai compreso la grande Parola del Mio Amore, allora potrai stendere le braccia verso il mondo intero e tutto allora ti apparirà roseo e tranquillo, scoprirai l’armonia dove prima quasi non percepivi suoni e, rinato, vedrai Me e il tuo prossimo in una luce tutta diversa; poiché nel libro della Mia Creazione che ti è diventato chiaramente leggibile, potrai scoprire che quest’immagine dell’Amore tu la porti già da lungo tempo nel tuo stesso petto, solo che non la potevi comprendere, non la sapevi interpretare. Allora lascerai in pace i tuoi padri della Chiesa e penserai a loro onorandoli per le loro fatiche, ma essi non potranno più sostituire il Mio grande Libro della Vita!

29.             E perché dunque Io creai l’intera natura? Perché la dotai con tante attrattive? In primo luogo perché i Miei figli imparassero ad apprezzare Me, il Donatore, prima come Creatore e poi ad amarMi come Padre. Vedi, come una goccia di rugiada su una fogliolina riflette tutto il mondo ad essa circostante, così il tuo interiore deve riflettere l’intera armonia della Mia Creazione mediante la pace celeste che in te è penetrata; poi sentirai cosa significa: “Al puro tutto è puro”.

30.             Così fornito con questo grande amore per il tuo prossimo, prenditi cura delle anime di coloro che ti sono stati affidati; e quale ‘curatore di anime’, quando nel sacrificio della Messa dirai: “Dominus vobiscum”, e “Pax nobiscum”, diventeranno una vera benedizione per la tua comunità se le avrai insegnato a sviluppare dal materiale lo spirituale, dalla vita pratica l’animica, e in questo modo a migliorarsi.

31.             Allora tu, come sacerdote, come lavoratore nella Mia vigna, starai al giusto posto, ed Io ti ricompenserò, come tutti coloro che tu condurrai a Me, con uguale misura e peso; questo significa che troveranno in Me il Padre, il Gesù che ama, il Salvatore che toglierà loro il carico guarendo le loro ferite!

32.             Così devi prendere in mano il Mio mondo come il grande Evangelo, vedere in questo come il Mio Amore ha tutto saggiamente ordinato, come tutto è stabilito per mostrare all’uomo – quale scopo finale di tutta la Creazione – su ogni corpo terrestre, solare o cometa, nel più piccolo come nel più grande, la Mia Sapienza e il Mio Spirito creativo che creò tutte queste meraviglie, per destare nell’intelligente essere pensante lo stesso impulso che costituisce nel Creatore e Signore di tutte le creature il Suo unico Io.

33.             Per Amore Io creai questi mondi, affinché con la comprensione del Creato, questo Amore tornasse nuovamente a Me. Guarda il grande Albero della Vita, esso assorbe dalla natura, come sulla tua Terra l’albero a te visibile, quegli umori materiali vitali che, dalla radice, cerca di attirare a sé, dal terreno circostante, quanto gli è necessario per la costruzione della sua individualità. Questo assorbimento guida l’anima dell’albero verso l’alto, dalle tenebre alla luce, dal freddo al caldo, dal grezzo alla più raffinata e leggera aria della Terra. Più questi umori salgono e sono adoperati nel tessuto cellulare e nella corteccia, tanto più essi lasciano indietro le parti solide e spingono avanti le più fini, e tanto più si ritira l’influsso della Terra facendo valere il potere della luce, dell’aria e del calore, e i prodotti di questo processo diventano sempre più fini, sempre più leggeri; tutto spinge alla più vicina, più diretta influenza delle sostanze proveniente dai Miei Cieli; il legno del tronco diventa morbido già nei rami, si prepara allo sviluppo delle foglie, dei fiori e alla méta finale: il frutto è sollecitato, ogni cosa deriva dall’altra, finché come frutto, giunto alla meta della sua destinazione, deve poi, per altri scopi e sotto altre forme, iniziare un ciclo similare mediante cambiamento di sostanza, per raggiungere un altro, più spirituale gradino.

34.             E siccome tutto il regno vegetale percorre questa via, anche l’anima umana, nel suo genere, deve procedere sulla stessa via se vuole un giorno venire a Me.

35.             Anche lei deve assorbire dalla vita quotidiana (materia) lo spirituale, deve raffinare e spiritualizzare, deve sempre, salendo verso l’alto, spingere al fiore, al frutto; affinché anche lei, trascorso il tempo della prova della vita, possa giungere nell’aldilà in condizioni favorevoli per intraprendere con facilità l’ulteriore e più grande via.

36.             Se tu volessi osservare la Mia natura con occhi spirituali, quanti indizi e rispondenze spirituali ti mostrerebbero a che cosa Io ho veramente destinato il mondo materiale, e a che cosa voi uomini. Tutto quello che tu vedi nella natura fisica, è espresso spiritualmente nel corso della vita dell’umanità, dei popoli e del singolo individuo.

37.             Nella natura tu vedi la lotta verso la luce, verso la libertà, verso il perfezionamento, accanto al sorgere e il morire, eterno ricambio, eterna lotta, vedi sempre un risultato spirituale che emerge dalla distruzione materiale. L’umanità dal suo sorgere seguiva la medesima via, come i succhi dell’albero dalla notte alla luce, e così è stato il suo movimento culturale, così era il ciclo-gradini-spirituale che la fece maturare, per preparare e rendere necessaria la Mia discesa. In tal modo l’umanità procede tra sorgere e scomparire, tra lotte, conflitti e vittorie, ma avanti verso la meta, per la quale Io l’ho creata.

38.             Così i popoli, ognuno secondo la sua maturità spirituale, così il singolo uomo, destreggiandosi tra gioie e dolori, tra false e giuste opinioni, tra illusioni e verità. Così era il Mio stesso e breve pellegrinaggio sulla Terra; tra disprezzo, lotta e dolore, tra vendetta, odio e persecuzione, sempre tenendo alto il vessillo della libertà spirituale e della Dignità divina dell’uomo, sopra tutte le calamità della vita terrena Io suggellai la Mia missione con la Mia gloriosa resurrezione! Dalla Croce Io gridai agli uomini e ai popoli: “È Compiuto!”. Cosa che aveva valore e senso solo per Me, dovendo Io lasciare ad essi stessi il compimento della parte che li riguardava per quanto si riferiva al futuro; per vero appoggiandoli nelle loro aspirazioni.

39.             E come Io, durante gli anni del Mio insegnamento, dovetti passare attraverso tutte queste amare lotte, e portare di buona voglia la Mia croce, così devono anche adesso gli uomini, ognuno per sé, e tutti quanti essere guidati, attraverso lotte e sofferenze, alla vittoria per la gloriosa resurrezione.

40.             Considera gli attuali avvenimenti mondiali, la confusione dei punti di vista riguardo alle religioni, tutto spinge alla purificazione, tutto vuole uscire dalla notte alla Luce! Dunque, impara anche tu a leggere nel Mio grande Libro, impara a riconoscere che in ogni dove, nel regno della materia come nello spirituale, c’è solo una Legge e uno scopo che spinge avanti tutto il Creato, esso è la meta nel trarre da tutto quello che si fa, che si vede, che si sente, che si dice e si vive, un valore spirituale, e tutto fa riferimento a Me; poiché solo da Me tutto proviene, e a Me tutto vuol ritornare!

41.             Voi avete costruito al vostro Dio delle case di preghiera, vi avete introdotto un culto cerimoniale nel qual modo questo Dio deve essere onorato; impara ora a riconoscere in te dalle Mie Parole che in quelle case di preghiera Io non ci sono, e nemmeno in quelle cerimonie, se non Mi portate lì con voi, nel vostro cuore.

42.             La Mia casa di preghiera è l’intera Creazione che, senza volerlo, sempre esclama: Dio è Amore!”. Non appena l’uomo avrà imparato il linguaggio della Mia natura, entrerà in una casa costruita espressamente per la preghiera, la quale sarà fatta con più devozione e non come abitudine. Perfino il sacerdote celebrerà la messa più solennemente quando si ricorderà del Creatore, il Quale vi copre ad ogni vostro più lieve respiro con mille Grazie. Allora il sacerdote comprenderà quale responsabilità incombe su di lui per far procedere sulla Via spirituale i suoi sottoposti e, conoscendo il Mio Amore in tutta la sua vastità, egli guarderà con rispetto a Me, quando nel desiderio più bello e sincero dell’anima, pur volendo il meglio, le sue speranze non sempre sono realizzate. Egli però sa che quella massima che Io, quale Uomo, pronunciai nell’Orto del Getsemani: Non la Mia, ma la Tua Volontà sia fatta!”, deve valere anche per lui. Anch’egli deve esclamare: Non la mia, o Signore, ma la Tua Volontà sia fatta!”

43.             L’abnegazione che c’è in queste parole, gli ridarà la sua fiducia in Me e rafforzerà la sua consapevolezza; poiché egli sa: l’Amore, che si rivela nell’intera natura e sotto distruzione e annientamento, sotto miseria e infelicità causa solo benedizioni, questo Amore non può vacillare, non può fare uno sbaglio.

44.             E quando egli, spesso la sera, dopo faticoso lavoro, alza il suo sguardo al cielo stellato, quando vede galleggiare nell’immenso etere mille e mille fiammelle d’amore, leggere come gocce d’olio sull’acqua, quando quest’immenso libro della Mia grande Creazione si manifesta, egli, schiacciato da questa grandezza sarà costretto ad esclamare: Signore! Cosa sono io, perché Tu Ti ricordi di me!”, allora farò scendere il Raggio della quiete nel suo cuore rispondendogli: Tu sei e devi diventare figlio Mio, proprio un figlio di Questo grande Creatore, perciò apri il tuo cuore, ingrandiscilo, affinché il Pensiero della Mia Creazione, il Pensiero del Mio infinito Amore, vi trovi posto! Stendi anche le tue braccia, afferra in spirito tutto il Creato, poiché tutto è il prodotto del Mio Amore, tutto ha in sé almeno una scintilla del Mio Io! Onora la Mia Creazione, così onori Me – e te stesso!”.

45.             Questo Amore universale lascialo entrare nel tuo cuore, lascia che questo grande pensiero dell’universo compenetri e prenda posto in esso, e tutto quello che, in linguaggio chiaro, sta nascosto in parabole o in rispondenze velate nel Vecchio e nel Nuovo Testamento, apparirà in te finalmente chiaro con lettere eternamente incancellabili in tutte le cose create, e potrai nuovamente leggere e riconoscere nel tuo stesso io qual è il senso di tutte queste molte parole, vale a dire: Dio è Amore!”, per Amore Egli ti creò e per Amore vuole ricondurti a Sé.

46.             Su questo rifletti e diventa fanciullo, e precisamente figlio Mio! Questo è il tuo compito che Io ti ho dato da svolgere come prova su questa Terra! – Amen!

Indice

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Cap 2

Il magnetismo

22 Ottobre 1870

1.                Già oggi a mezzogiorno è stata posta questa domanda, e poiché la discussione di questo argomento, che è sotto le Mie mani, potrebbe gettare alcuni raggi di Luce in parte sulle vostre idee, in parte però anche sul vero e proprio argomento che dovrà servirvi per l’utilità e per l’insegnamento, allora voglio dirti su questo alcune parole.

1.                 Già in un dettato[2] precedente vi ho detto che cosa è veramente il magnetismo, cioè: La Mia Volontà”. – Solamente, il magnetismo è una forza che voi trovate anche nei metalli e nelle pietre, come pure negli animali, e infine si rivela altrettanto nell’organismo umano.

2.                 Ora si tratta di capire: che cos’è dunque veramente questo magnetismo nei minerali e nel ferro? Inoltre, qual è quello negli animali? E quale differenza c’è in tutti questi davanti al magnetismo che c’è anche nel corpo umano e infine nell’anima dell’uomo stesso?

3.                 Ebbene, per discutere tutto questo, dobbiamo innanzi tutto cominciare col primo concetto di questa forza, in altre parole come essa vi diventa manifesta nel regno minerale.

4.                 La forza magnetica è, per quanto voi la conoscete, una forza d’attrazione che attira a sé solo ciò che le è simile – come il ferro magnetizzato attira solo il ferro. Ci sono altre sostanze che manifestano forze magnetiche, come voi avete spesso visto, giocando, che attirano anche altre cose, per esempio la ceralacca, la quale quando viene un po’ strofinata attira a sé pezzetti di carta; altrettanto l’ambra, e in generale tutte le resine hanno in comune questa caratteristica.

5.                 Ebbene, questa caratteristica dell’attrazione che voi vedete nel piccolo con la pietra magnetizzata o col ferro magnetizzato, oppure con l’ago magnetizzato, che mostra sempre la direzione Nord, fino a che, arrivato ad un certo punto, invece della direzione Nord, il punto della sua tendenza indica come fosse nella Terra stessa, vi dimostra che questa forza, da voi chiamata magnetismo minerale, ha la sua sede nella Terra, e appunto, essendo tale forza solo un’attrazione e non una repulsione, allora essa è, quale forza d’attrazione, veramente l’unico elemento che riunisce in un tutto l’intera Terra con la sua atmosfera.

6.                 Questa forza è certamente, come da Me detto, la Mia Volontà, solo che la manifestazione del magnetismo non è più come Mia diretta Volontà, bensì da considerare come una sua molteplice idea.

7.                 La forza magnetica che attira l’ago verso Nord, è un testimone della grande energia che tutto compenetra e tutto costringe per il comune operare; in ciò è celato il grande scopo, dove ogni singolo, quale parte del tutto, deve seguire solo un impulso; questo voi lo chiamate impulso di gravità, mentre Io lo chiamo, con piena importanza, “Impulso dell’Amore”.

8.                 Ciò che sull’intera Terra avviene senza consapevolezza, dove tutto insieme, saldamente chiuso, deve adempiere il suo grande scopo, questo nel regno animale è già non più così fissato, dove compare libero e solo singolarmente, all’uno o all’altro animale è necessario per la propria organizzazione. Qui la prima forza muta e rigida è allentata e raffinata in relazione all’agire dell’uno all’altro.

9.                 Gli animali però, poiché procedono verso l’alto gradualmente e le loro proprietà magnetiche si raffinano sempre di più, alla fine come ultimo gradino giungono anche all’uomo, il quale possiede altrettanto una forza magnetica d’attrazione, che tuttavia è più ampia ed estesa di quella degli animali o del regno minerale.

10.             L’uomo ha lo stesso altrettanto un suo ‘fluido magnetico’ che si diparte dal suo corpo, e in aggiunta però ne possiede ancora un altro, molto superiore, che si diparte dalla sua anima o, più propriamente, dalla sua parte di patrimonio ereditario che trae origine da Me, con il quale – se egli sapesse utilizzarlo – potrebbe, al par di Me, ‘creare’ e governare!

11.              Il suo fluido corporeo o la forza emanante senza volontà, che egli tuttavia può portare e dirigere con la sua volontà ancor più dal suo corpo là dove egli vuole, questa forza è altrettanto la medesima, la quale, come sulla Terra, tiene tutto stabilmente unito, forma anche in un insieme il suo corpo, scorre nelle sue vene e costituisce perfino la sua sfera spirituale esteriore. Questa forza o potenza, egli, quale essere libero, la può usare come vuole, o per il bene, o per il male.

12.              Nel tempo attuale è già stato scoperto molto delle caratteristiche di questa forza universale, e singolarmente Io lo concessi, affinché con questa forza si potesse intervenire, risanando per il meglio l’umanità malata.

13.              Tuttavia, al di sopra di questa forza e di tutte quelle prima menzionate appartenenti ai gradi inferiori, ce n’è una ancora più elevata, e questa è la Forza che viene direttamente dallo Spirito, da Me stesso, e questa è così ampiamente differente dal comune influsso magnetico, come differente è spirito e materia.

14.              Questa Forza, quale emanazione del Mio Spirito, è parimenti il legame che tiene unito tutto ciò che è spirituale, oppure simile a Me, tuttavia con la differenza che, mentre la natura ha unito insieme i suoi differenti elementi con costrizione, nell’uomo e nella sua unione spirituale con altri esseri superiori e con Me stesso, vi è solo un legame delicato, il legame dell’Amore che attrae tutti e deve agire, invece che con la rigida legge, solo con l’Amore.

15.              Quando perciò qualcuno fa sentire ad un altro, sia fratello o sorella, il suo flusso magnetico-naturale, allora, nel corrispondente che c’è nell’altro corpo, agisce solo l’animico-corporale, esso stende solo i nervi del magnetizzato, gli alleggerisce il carico del corpo e allenta i suoi legami. Per questa ragione anche il magnetizzato, in un sonno chiaroveggente, vede e dice cose che il magnetizzatore forse non conosce per niente!

16.             Appena però sopraggiunge il Magnetismo spirituale, che è la Mia Volontà, la Mia Forza e la Mia Benedizione, è allora possibile che non solo il magnetizzato, ma anche il magnetizzatore possono godere entrambi l’uguale delizia, l’uguale beatitudine, poiché essi hanno con questo legame spirituale d’Amore – che si stringe con quest’unione intorno al loro cuore – l’uguale beatitudine svelata che voi, un giorno, abbandonato il pesante involucro, potrete stabilmente godere.

17.             Afferrate ora la grande differenza tra le diverse essenzialità del magnetizzare; afferrate la differenza dove, da un lato esercitano la loro influenza solo forze più grossolane e impure, e dove dall’altra parte soffia pura aria celeste in cui la costrizione dell’obbligo di un magnetizzatore, non costringe l’altro a eseguire la sua volontà, ma dove entrambi, uniti, pregusteranno, seppur debolmente, l’alto sapore che un giorno, a maturità avvenuta, attenderà ciascuno nel Regno Mio.

18.              Il primo magnetismo è un’emissione del capitale della vostra vita; il secondo magnetismo è una conquista del vostro patrimonio celeste!

19.              Perciò applicatevi se volete stendere le mani per magnetizzare, e non lasciate fluire da voi solo la forza fisica-animica, bensì spiritualizzatela e purificatela rivolgendo il pensiero a Me, alle Mie Parole, al Mio Amore! E allora voi, invece di innalzare solo gli altri, sarete innalzati prima voi, comunicherete questa sensazione poi all’altro, la condividerete con lui, e avrete così identiche piacevoli sensazioni di beatitudini future.

20.              All’inizio Io ho detto: il magnetismo è il legame che tutto unisce, tutto collega, costituendo così la stabilità della materia visibile; così del pari il Magnetismo spirituale è l’eterno Vincolo che deve congiungere per l’eternità Me con i Miei spiriti e i Miei figli, affinché un giorno possiamo essere altrettanto stretti insieme, quale Uno, nel vincolo d’Amore, come sono adesso la vostra compatta Terra e tutti gli altri corpi terrestri mediante costrizione.

21.              Questa forza magnetica dell’Amore vi attirò a Me, e Me a voi. Lasciatela sempre agire e mai vi mancherà, nel gran godimento, di presentire una beatitudine, e anch’Io avrò sempre più gioia di attirarvi più vicini a Me, dove il perpetuo vincolo vi ha avvicinato completamente al mio Cuore paterno, come Io volentieri lo vorrei, e per la qual cosa voglio concedere ogni mezzo affinché possiate raggiungerlo! – Amen!

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Cap 3

L’elettricità

23 ottobre 1870

1.                Dopo che ieri sera ti ho dato già una breve spiegazione sul magnetismo, come l’intendo Io e come desidero che anche voi ne comprendiate il senso, degno dei Miei figli, così voglio Io oggi aggiungere qualcos’altro per il chiarimento di ieri, e precisamente sull’elettricità, una forza di cui voi e i vostri cosiddetti scienziati conoscete in parte gli effetti, ma non conoscete con precisione cos’è veramente e come Io vorrei che essa fosse da voi compresa.

2.                 Ebbene, per giungere all’origine di questa forza, dobbiamo partire in generale dalla prima idea di una Creazione, poi consolidare la necessaria stabilità di una forza spingente; seguire poi questa forza nei suoi singoli effetti, e alla fine ricondurla di nuovo a Colui dal Quale si è dipartita come forza emittente e come potenza spirituale di ritorno, cosa che costituisce ora una delle Mie principali caratteristiche quale Dio e Creatore.

3.                 Vedete dunque, Miei cari figli, ai quali Io ho già rivelato tanto sulla struttura della Mia Creazione[3]; questa struttura però è infinita nella sua estensione, motivo per il quale essa può essere compresa solo parzialmente da voi, esseri limitati, come di qualcosa solo presentito; perché se volessi iniziarvi sui misteri della Mia Creazione, voi potreste afferrare, dopo milioni di anni, solo una piccolissima parte delle meraviglie delle Mie opere.

4.                 Considerato però che un Padre, così come Lo sono Io, e voglio anche esserLo, non può avere segreti per i Suoi figli – affinché questi, più il Padre mostrerà loro le Sue sagge disposizioni, forzati da Lui con attenzione, tanto più lo ameranno – allora Io voglio, di tanto in tanto, che diate un’occhiata in questo laboratorio della Mia infinita potenza, affinché possiate sempre più riconoscere chi è Colui che tante Grazie vi dispensa e cosa significhi essere istruiti da Dio, dove già qualcuno sulla vostra Terra si sente onorato di essere discepolo di uno o dell’altro erudito o artista.

5.                 In più dovete immaginarvi che Io, il Signore di tutto il Creato, Mi sono abbassato nel Mio Amore paterno per ammaestrarvi quali Miei allievi!

6.                 Ma poiché nella Mia scuola il primo fondamento non è l’orgoglio ma solo l’umiltà, voglio dirvi perciò ancora qualcosa sulla Mia grande Creazione, e spero che, a causa dell’insegnamento, non diventiate superbi, ma sempre più restiate nell’umiltà.

7.                 Dunque, ritorniamo alla nostra elettricità. Così ascoltate dunque:

8.                 Quando nello spazio infinito le Mie prime Idee cominciarono a realizzarsi e furono creati mondi su mondi, regnava solo la legge di attrazione e repulsione che li obbligava a girare intorno al loro asse e intorno a un Sole Centrale.

9.                 In quel tempo erano dunque due forze che eseguivano tutto questo, l’attrazione e la repulsione.

10.             La prima voleva attirare tutto a sé, l’altra voleva respingere tutto nell’Infinità. Ebbene, dal conflitto di queste due forze – gli unici motori di ogni cosa che è creata e che deve sussistere – sorse il movimento rotatorio; e così l’intero Universo fu popolato di mondi mediante queste forze e iniziarono il loro perfezionamento. E ancora adesso sono queste due forze il sostegno principale di ogni vita e di ogni cosa creata, e rimarranno anche fino a quando Io sarò Colui che, in verità, tutto guida e conduce alla comune meta finale!

11.             La prima di queste forze è, come ho già detto ieri nel dettato, l’Amore.

12.              L’Amore vuole attirare tutto a sé e non separarsene a nessun prezzo; vuole avere tutto presso di sé; la conseguenza di questo sarebbe un finale soffocamento, una morte, e precisamente per amore, quindi nessuna vita!

13.              Allo scopo di trattenere questo potente impulso del Mio Io, si aggiunse la Sapienza, che veramente non impedì l’attrazione dell’Amore, ma lo permise fino ad un certo grado, e di nuovo ha, come conseguenza, l’allontanamento e il rilasciare.

14.              Ebbene, attraverso quest’attrazione e lasciare andare ebbe origine ciò che, quale primo, è necessario nella Mia Creazione: il movimento! Ma che cos’è il movimento? Il movimento è Vita!

15.              Dunque questo destarsi della Vita era il prodotto di due forze che sono sempre in lotta tra loro, producendo così la benefica attività del creare e del morire, del riedificare, del venire e dell’andare, stabilendo così una Legge dell’eterno rinnovamento e continuità[4]!

16.             La lotta è Vita; la quiete è morte!

17.              Ebbene, dove c’è lotta, qui c’è attrito; dove c’è attrito, qui vi è un’irritazione delle singole parti che non vogliono essere disturbate nella loro quiete, dove c’è collera, si sviluppa calore, e dove il calore raggiunge la massima vibrazione, là si sviluppa la luce[5]!

18.              Ora vedete! Solo dalle semplici leggi di attrazione e di repulsione si sviluppa quella luce necessaria alla vita, perché senza luce non c’è nessuna vita. Ma poiché la luce è solo il prodotto del calore, così, dove c’è la vita c’è anche calore! Dove non vi è movimento, non vi è calore, ma vi è freddo o morte, vale a dire un blocco; qui ogni cosa rimane nella condizione primitiva, non ha nessun impulso né per il cambiamento, né per il perfezionamento, né per una dissoluzione.

19.             Dunque, qui abbiamo già due altre caratteristiche principali tratte dalle due prime forze originarie, vale a dire dall’attrazione e repulsione: luce e calore!

20.             Dalla luce e dal calore ebbe perciò origine tutta la Creazione.

L’Amore edifica, la Sapienza conserva.

L’Amore è sinonimo di magnetismo,

la Sapienza di elettricità.

Come i Miei pensieri attraversano l’Infinità con la velocità del lampo, così l’elettricità scorre fuori nelle distese lontananze, unendo il simile col simile, producendo armonia mediante l’incitamento delle ‘forze assopite’ o degli ‘spiriti vincolati’ nell’Universo.

21.             L’elettricità è la portatrice della vita; nella sua forma positiva essa favorisce[6] la conservazione del Creato, e nel suo valore negativo essa porta distruzione (dissoluzione), e così stimola nuovamente a ricostruire!

22.              Cosicché l’intero edificio della Creazione procede da due Leggi fondamentali, da due caratteristiche principali del Mio Io: dal magnetismo e dall’elettricità; oppure dall’Amore e dalla Sapienza.

23.              Certo, anch’Io stesso, per essere attivo e aver sempre uno stimolo per il perfezionamento, permisi che uno dei Miei più grandi spiriti Mi rinnegasse e si mettesse di fronte a Me quale principio del male, e ciò allo scopo di provocare il divenire e lo sviluppo, finché sarà raggiunto un certo periodo dove cesserà la creazione materiale, non sarà più necessario nessun morire e un’era spirituale subentrerà per tutti gli esseri e tutti i mondi.

24.              Ciò che l’elettricità (negativa) è nella Creazione, Satana lo è nel Mondo spirituale; anch’egli ha la sua missione che deve portare a compimento, con la sola differenza che egli è convinto che la sua condizione presente spirituale perduri eternamente.

25.              Qui egli si sbaglia di grosso! Egli vi rimarrà finché i Miei grandi principi fondamentali saranno necessari per tutti i mondi e tutto il Creato. Completatosi questo periodo, anche l’Amore – magnetismo – e la Sapienza – elettricità – otterranno un’altra forma e riceveranno un’altra direzione; all’uno come all’altro saranno tolti gli estremi (attrazione e repulsione), e al loro posto ci sarà un comune operare, pacifico, armonico, e non più un’esistenza basata l’uno sulla distruzione dell’altro.

26.              L’elettricità, quale calore latente (vincolato), in altre parole quale luce, è abbastanza conosciuta dai vostri esperimenti fisici, e anche da applicazioni mediche. Dappertutto voi manipolate con essa, e tuttavia non sapete cosa fate veramente, perché i risultati afferrabili e evidenti (come gli effetti) sono per voi solo qualche costante. Ma ciò che riguarda l’effetto spirituale e la base spirituale che dietro questi esperimenti si nasconde, voi non lo conoscete, perché non avete occhi per l’attività spirituale, e perché l’effetto rapido dell’elettricità e della luce è troppo veloce perché l’intelletto umano possa soffermarsi e capire.

27.             Se voi però vedeste, come durante questi esperimenti con la batteria galvanica si sviluppano fenomeni e processi pieni di meraviglie, provenienti da due cause fondamentali, voi dovreste morire per la devozione dinanzi a Me, dinanzi al Creatore di tutto l’esistente, così come quando dai minuscoli atomi della luce e del calore vedete produrre i più grandi e importanti fattori per la creazione di corpi mondiali della grandezza di milioni di miglia, proprio da questi piccoli prodotti della vibrazione e dell’attrazione.

28.              Se voi vedeste, come questo potente fluido, mediante le sue vibrazioni di bilioni e trilioni di volte dei minuscoli atomi, in un secondo diffonde nella grande Creazione la luce più intensa e il massimo calore, allora potreste farvi un piccolo concetto che se Io, quale Dio, volessi far sentire a qualcuno il Mio Amore e la Mia Sapienza in tutta la loro potenza, egli dovrebbe distruggersi in un istante, e se anche la sua parte spirituale potesse resistere, quanto c’è di materiale in lui verrebbe disciolto fino al più piccolo atomo primordiale della Creazione!

29.              Se voi vedeste come l’energia elettrica effettua nel vostro sangue l’istantaneo cambiamento degli elementi dello stesso, di come tutto ciò che è morto lo trasforma in vivente ed elimina il malaticcio, ebbene, neppure il pensiero, con il tempo necessario di pensarlo, è sufficiente ad afferrare ciò che avviene in un attimo, mentre a voi occorrerebbero giorni per comprendere ogni singolo particolare e come l’uno è il risultato dell’altro.

30.              E come non doveva essere così?! Dove sarebbe una Creazione e dove la sua conservazione se non operassero forze che convogliassero immediatamente – trasvolando il vasto spazio della Creazione con inconcepibile velocità – i Miei Pensieri, per conservare dappertutto la Vita e per portarne della nuova in quegli spazi dove eoni (10120) di distanza-luce esprime solo un breve spazio-tempo di un secondo!

31.              Proprio quest’elettricità è il principale sostegno di tutto il Creato che, quale Mia Sapienza, tutto compenetra, tutto spinge alla Vita e al perfezionamento. L’elettricità come Mia Sapienza stabilisce Leggi al mondo materiale, mentre al Mondo spirituale dà solo consigli. Per il primo è costrizione necessaria, per il secondo è solo ardente desiderio.

32.              L’elettricità eleva la vita, dove l’energia di questa è diretta.

33.              Lasciatevi anche voi elettrizzare dalla Mia Sapienza – Sapienza che Io, quale Padre, voglio rendervela afferrabile – e dal Mio Amore che vuole attrarvi!

34.              Io come Creatore rimasi un giorno quale ‘Amore’ nei Cieli, e come ‘Figlio’, o ‘Sapienza’, discesi sulla Terra.

35.             Come Amore, l’eterno mezzo di collegamento di spiriti armonici, ispirai la Mia Sapienza con il darvi leggi e insegnamenti basati sull’amore; elettrizzatevi per questo! Lasciatevi riempire, mediante quest’energia, con Amore spirituale per Me! Lasciate tutte le fibre del vostro cuore fremere e vibrare, affinché si sviluppi il calore dell’Amore e la Luce della fede in Me e nella Mia missione presso di voi e, quale Figlio, compenetri sempre più potentemente il vostro cuore!

36.              Così l’elettricità, quale grande conduttrice di luce e calore nella Creazione, deve diventare anche conduttrice d’amore e sapienza nel vostro cuore.

37.              Tutte le condizioni spirituali, tutti i potenti movimenti dell’animo sono espressi nella natura, nella vita e nell’energia elettrica.

38.              Dissolvendo e superando ogni ostacolo, l’energia elettrica corre alla velocità della luce attraverso le nubi cariche di tempesta, diffondendo luce e calore, ma anche freddo e distruzione; essa attraversa gli elementi, scioglie metalli, pietre e tutto ciò che voi finora ritenevate indissolubile. Nulla le resiste!

39.              Tale e quale è la Mia Sapienza, il Mio Insegnamento. Dove esso penetra, scioglie ogni durezza, produce calore, luce e vita, entusiasmo per le cose spirituali e freddezza per il mondano, distrugge tutti i vecchi pregiudizi ed edifica nuova Vita sulle vecchie rovine.

40.              Così, l’elettricità è il simbolo e il prodotto della Mia Sapienza, e il magnetismo è l’immagine del Mio Amore!

41.              Lasciatevi guidare dal primo al secondo! E quando il Raggio della Luce e del Calore per Me vi attraverserà fulmineamente come energia elettrica, stringetevi al Mio Amore. Colà questa energia vi illuminerà e vi mostrerà chiaramente come Io, da due forze ho potuto creare l’Infinità completa piena di mondi. Anche in tutti i Regni celesti ci sono due forze spirituali, le quali però trovano entrambi il loro punto di quiete in uno soltanto, vale a dire: nel Mio Amore!

42.              Poiché l’Amore inviò la Sapienza fuori in tutte le lontananze per illuminare e riscaldare tutto il Creato; però pretende anche che il Raggio da esso emesso non torni indietro a mani vuote. E così avviene anche con l’elettricità: essa affluisce fuori nelle lontananze incommensurabili, dissolvendo e distruggendo, ma anche nuovamente ridestando e riedificando; in ogni dove attraverso di essa le tenebre si trasformano in luce, il freddo in calore e la morte in vita.

43.              Così pure la Mia Parola e il Mio Insegnamento devono trasformare in voi ogni tenebra in Luce; ogni cosa morta in opere viventi, affinché voi un giorno, purificati e perfezionati, possiate giungere nei Miei Cieli quali Raggi di Luce e possiate guardare faccia a faccia Colui che ora, con le Sue Parole, vorrebbe spronarvi oppure elettrizzarvi a compiere opere divine! Amen!

 

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Cap 4

Le grotte di Postumia

7 giugno 1870

1.                Tu vorresti volentieri ricevere alcune righe sui significati spirituali che simboleggiano veramente queste formazioni, formazioni che spiriti dimoranti nella Terra modellano per mezzo dell’acqua gocciolante.

1.                 Mio caro figlio! Il linguaggio dei segni che sono scritti nella grotta, dove tuo fratello è stato ieri, e proprio ora vi comunica una delle innumerevoli impressioni di cui oggi egli è ancora entusiasta,     è il linguaggio degli spiriti espresso in immagini, i quali, diligenti, creano nell’interno della Terra e tessono per la Vita a venire.

2.                 Quello che l’acqua gocciolando in giù scioglie nelle pietre e nella sabbia, essi lo raccolgono e lo formano secondo la loro intelligenza, come da voi la massaia adorna la dimora e lì pulisce e tesse per rendere il più accogliente possibile il luogo dove essa trascorre la maggior parte della giornata.

3.                 Vedete, così una massaia mette qui un tavolo, là un letto, copre il tavolo con una tovaglia, il letto lo adorna con una cortina; qui coltiva una piccola pianta e là adorna con questa una finestra. La stessa cosa fanno anche gli spiriti, e se voi poteste penetrare all’interno della Terra, vedreste cose di una tale bellezza, al cui confronto, quelle ammirate ieri nella grotta sono solo un gioco da ragazzi; poiché all’interno della Terra, dove differenti metalli si trovano uniti tra pietra, sabbia e terra, anche le stalattiti non sempre sono bianche, bensì colorate, così come potete vedere delle grotte completamente rosse (a causa del ferro), oppure verdi tende pendenti da enormi altezze, e anche forme di ogni sorta inimmaginabile.

4.                 Quello che Io ho creato nell’Infinità, quello che gli uomini delle Mie Creazioni hanno imitato, lo imitano poi gli spiriti, solo in altri tipi e forme, che però corrispondono di più alle Mie grandi idee di base della Creazione che tutto le opere da mestierante degli uomini raccolte qua e là.

5.                 Ogni figura che forma la stalattite sotto le mani dei Miei spiriti della Terra, ha un significato spirituale, è sempre un cantico per Me e la Mia Creazione.

6.                 Qui vedete un velo che, formato leggero e delicato, corrisponde al sommesso lavorio di uno spirito verginale, egli lo forma con mano morbida e tesse forme e immagini secondo la sua intelligenza che nell’insieme, nel linguaggio spirituale, in poche parole vogliono dire:

7.                 “Tu sii lodato, o grande Dio e Signore degli eserciti, e lodato il Tuo soave intessere d’Amore, col quale ci guidi tutti con dolce Mano sulla via del perfezionamento! Tu operi senza che noi ce ne accorgiamo, sotto un velo, e per quanto esso sia molto delicato, noi sentiamo e riconosciamo subito la Tua mano amorevole e potente.

8.                 Che Tu sii lodato! Anche nelle nostre fragili forme che, secondo le Tue grandi Leggi, ci permettono di costruire solo dall’acqua e pietra sciolta; noi vogliamo fare di queste buie volte e cattedrali, sotto la rigida crosta della Terra, delle cattedrali spirituali. E se poi talvolta, con il Tuo permesso, i Tuoi figli dovessero penetrare in queste buie cavità destinate esclusivamente per noi, che anch’essi, nel loro aggirarsi, possano deliziarsi alla vista delle nostre opere fatte sotto la Tua guida e in tutte le forme che noi abbiamo messo insieme in modi differenti, in conformità al nostro linguaggio spirituale, e possano riconoscere che Tu sei Lo stesso Amore; anche lì dove non penetra nessuna luce, sei eternamente Lo stesso ed eternamente l’unico, solo, indistruttibile Amore!”.

9.                 Vedi, figlio Mio, simili pensieri dovrebbero entusiasmare gli uomini per Me in questi templi sotterranei, dove Io ho fatto scrivere dai Miei spiriti, a grandi lettere, le stesse Parole, come stanno scritte dinanzi a voi ogni notte nel firmamento in una scrittura ancora più grande – un carattere simile all’Eternità – e queste parole vogliono dire:

10.             “Fermati o viandante! Qui ti soffia un alito spirituale di una potenza operante in perpetuo! Tu ti trovi dinanzi ad opere formate dalla mano di spiriti prima ancora che esseri viventi abitassero questo globo terrestre, e tu, ora tardo discendente di una stirpe da lungo tempo scomparsa, ammira l’Amore e la Pazienza del Tuo Creatore che vorrebbe attirarti al Suo Cuore amorevole sia con grandi, come pure con piccolissimi prodotti dei Suoi pensieri!”

11.             Invece – – o voi poveri uomini, come profanate i Miei templi di sublime devozione con profani divertimenti!

12.             Io dovrei ben procedere in modo differente con voi, se non ci fossero sempre alcuni tra i visitatori di simili grotte che escono tuttavia con altre impressioni, differenti da quelle di quando sono entrati; ebbene, è proprio a causa di costoro che lascio scorrere queste feste così tranquille, poiché a Me è più cara un’anima devota che migliaia di coloro cui tutto questo è un nulla.

13.             Ora tu hai in breve un’idea di come voi dovreste contemplare le Mie opere per trarne sempre lo stesso insegnamento che, espresso in poche parole, dicono:

14.             “Amate il Padre! Poiché all’infuori di Lui non c’è nulla che Gli possa somigliare!”

1.             Questo per oggi. Ora leggilo ai tuoi fratelli e sorelle affinché anch’essi possano unirsi al coro dei Miei spiriti e possano glorificare, come loro, solamente Me, Quale eterno Padre e Signore! Amen!

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Cap 5

La farfalla e la rondine

10 novembre 1870

1.                Tua sorella desidera avere una spiegazione su cosa sono veramente, nel senso spirituale, la rondine e la farfalla, oppure: quali caratteristiche spirituali primordiali stanno celati sotto queste due immagini del Mio Regno della Creazione?

2.                Considerato che Io ho posto in tutto qualcosa di spirituale, allora anche in entrambi questi animali, quali singoli membri di due specie, vi è del pari quanto è sufficiente a voi uomini perché possa servire da esempio edificante; or dunque, Io voglio dire a tua sorella che entrambe queste specie di animali occupano lo stesso gradino, l’uno tra tutti i coleotteri e insetti alati, e l’altro tra gli allegri uccelli che attraversano l’aria.

3.                Ora allo scopo di giungere alla giusta spiegazione, dobbiamo prima rispondere alla domanda: “Che cos’è una farfalla?”, ebbene vedi, Mia cara figliola, la farfalla è una di quelle specie di animali che, come gli insetti volanti, servendo da gradino di transizione – dal verme strisciante o bruco, all’uccello – costituisce un anello di congiunzione. E questo, in special modo la farfalla, è quell’animale che nel corpo manifesta la sua dipendenza dagli elementi terreni, e nelle sue ali variopinte manifesta l’affinità con la luce e con le specifiche del Sole.

4.                La metamorfosi propria e dell’intera specie – prima come vermi e bruchi che accolgono in sé gli elementi terreni ad essi adatti, e poi, come farfalle, li spiritualizzano mediante i prodotti della luce solare, come le finissime profumate linfe del calice dei fiori – vi danno, Miei cari figli, un esempio molto bello per la vostra attività e vita, così che non posso fare a meno di schiarirvelo più da vicino e mettervelo nel cuore.

5.                Ascoltate dunque: il verme striscia nella polvere, e il bruco si nutre delle parti interne degli alberi e dei boccioli degli arbusti, entrambi assorbono, con questo, gli elementi provenienti dalla terra.

6.                Così avviene anche con voi uomini.

7.                Dall’infanzia vi è data per lo più un’educazione tradizionale, prima di ogni altro solo mondana, e con superficiali conoscenze è rimpinzato il vostro cuore infantile.

8.                Così, carichi d’inutile sapere, andate incontro all’età matura, come il bruco va verso quello stato dove il letargo invernale lo trasforma in crisalide e inizia l’evoluzione superiore in un essere completamente diverso da lui.

9.                E voi, cosa accade con voi? Vedete, anche voi andate incontro allo stato primaverile della vostra vita abbozzolati e involtati in concetti e regole puramente convenzionali! Voi credete di corrispondere pienamente alla propria chiamata, ritenete importanti solo le leggi dello stato, oppure l’usuale costume impostovi, e se non arrivasse nessun’altra sveglia più potente, rimarreste come la crisalide della farfalla, oppure la larva di un insetto volante per tutta la vostra vita. Ecco cosa ha fatto di voi l’educazione familiare e scolastica!

10.            Ma come nel caso della farfalla che già nella sua crisalide si sta formando l’immagine della sua futura esistenza, e il suo corpo è già preparato – non come prima strisciante sulla terra, bensì per sorvolarla attraverso l’aria con un paio di ali leggere – così anche in voi uomini, nonostante l’educazione contraria, è racchiuso un più elevato uomo spirituale che è avvolto solo di materia, ma non è stato distrutto, e nel quale, come la crisalide della farfalla, ha bisogno solo di una spinta per far esplodere la larva affinché le possano spuntare le ali, ed essa, quale etereo essere libero, possa facilmente stenderle nei caldi raggi del Sole e si possa rallegrare di una più elevata vita spirituale, e con i suoi nuovi organi linfatici, invece dei precedenti organi boccali, può assorbire nel regno vegetale un cibo di luce che si trova nei calici variopinti dei fiori per l’ulteriore conservazione del suo stesso io.

11.            Così, Miei cari figli, è altrettanto il caso con voi.

12.            Appena s’avvicina il maturo, assai grave tempo della vostra vita, Io vi mando il Raggio riscaldante del Mio Amore, do il primo impulso con differenti dolori e disgrazie per fendere la dura crosta mondana dei pregiudizi impartiti dalla vostra educazione, affinché apprendiate che, in molti casi, quanto avete acquisito non è sufficiente a darvi conforto. L’uomo spirituale, che è dentro di voi, si agita, batte alla sua corazza mondana, vuole stendere le sue ali perché egli sente di essere stato creato per un’esistenza superiore a quella che voi lo volete condannare. Le sofferenze dal di fuori, l’impulso dal di dentro, agiscono insieme, e in alcuni s’infrange il guscio mondano che avvolge l’uomo spirituale e, libero come una farfalla, giubilando e ringraziando, si libra verso il Sole che, spiritualmente, lo riscalda, si sente bene nei suoi raggi, sorbe solo lo spirituale dei Miei eterni insegnamenti mai mancanti quali finissime linfe dei fiori della Mia Sapienza e diviene poi nel Mio Cielo spirituale quello che sulla Terra diventa una farfalla, cioè un figlio della Luce, ovvero – “figlio Mio!”.

13.            Così dovete comprendere la farfalla! E come si rallegra della sua vita adornata con i più bei colori nella delicata polvere che copre le sue ali, così anche voi dovete cospargere le ali animiche con il polline dei fiori delle qualità divine e, al posto del volgare tumulto mondano, dovete preferire tutt’altro cibo per il vostro sostentamento, il nutrimento solare del Mio Amore e divina Sapienza.

14.            Questo, figlio Mio, è il tipo simbolico che un cuore devoto a Me può trarre dalla farfalla e dalla sua apparizione nella natura; diventa pure tu ciò che essa è, e potrai sempre rallegrarti nel Sole della Mia Grazia, in un gaio volo spirituale attraverso le meraviglie della Creazione!

15.            Ed ora passiamo al secondo animale che t’interessa e del quale vorresti conoscere il suo significato spirituale. Dunque ascolta:

16.            Già in principio ho affermato che ciò che è la farfalla tra gli insetti volanti, lo è la rondine tra gli uccelli; ebbene dunque, per dimostrare questo, dobbiamo osservare più da vicino la specie alla quale essa appartiene.

17.            Vedi, Mia cara figlia, se tra gli animali vige una somiglianza spirituale, allora questa deve essere compresa nel senso che non tutte le condizioni di un animale sono esattamente raffigurate nell’altro, bensì che Io, quale Creatore di uno come dell’altro animale, ho di mira solo un regolare e ordinato avanzamento nell’Ordine progettato.

18.            Ebbene vedi, tra gli uccelli vi sono differenti specie; la loro diversità consiste o nel piumaggio, o nel canto, o nella struttura, secondo il nutrimento che essi prendono, per trasformare l’inferiore in superiore!

19.            Orbene, tra queste specie vi sono animali che traggono il loro nutrimento da elementi grossolani, ovvero, queste sono piante e semi, e infine un’altra specie ancora che vive di insetti volanti, i quali insetti stessi sono, a loro volta, nella loro specie, i meglio formati dal punto di vista spirituale, sono cioè ‘raccoglitori di luce solare’.

20.            Quindi, questo nutrimento, appena nominato, è proprio quello destinato alle rondini, a quegli uccelli che a te sono così simpatici, e sta proprio in questo rapporto la somiglianza della rondine alla farfalla, poiché anch’essa consuma solo il cibo più fine, affinché poi da lei sorga il prossimo gradino, già quello della specie di uccelli con un canto più nobile. Nel suo organismo (della rondine) si raccoglie già tutto lo spirituale che – sebbene quasi silenzioso, oppure sviluppatosi in loro solo in un semplice cinguettio – soltanto nelle altre specie più elevate diventa pura voce giubilante, un inno di ringraziamento rivolto a Me!

21.            E così le rondini sono quegli animali che, nutriti di cibo solare, fanno amicizia con gli uomini, perché anch’essi si trovano vicini al Sole spirituale.

22.            Esse, le rondini, si scelgono per nido le dimore degli uomini, con il loro nutrimento vi liberano da molti tormenti e, sebbene l’uomo è crudele verso molti altri della loro specie e li uccide, in parte per prepararsi una leccornia per il suo palato viziato, in parte sterminandoli per noia e smania di uccidere, verso questa specie di uccelli è più tollerante. Un certo timore lo trattiene dal cacciare dalla sua dimora questi animali, i quali così pieni di fiducia si sono avvicinati a lui; ed egli non ha torto a far ciò; perché fin tanto che le rondini nidificano sotto il suo tetto e vi svolazzano intorno, è segno che un’aria sana circonda la sua casa, dove anche gli insetti volanti, che le sono stati destinati come nutrimento, vi si possono trattenere. Se un giorno dovessero mancare l’uno o l’altro, l’uomo può essere convinto che presto malattia e morte entrerà nella sua casa, e anche nel suo paese; lo stesso avviene quando mancano i fiori e la loro linfa, che è il nutrimento delle farfalle.

23.            Dove queste due specie di animali mancano, lì è lontana la Mia benedizione, e purtroppo, là è brandita la verga su un popolo incorreggibile, dopo che le Mie Parole di Grazia e d’Amore trovarono solo orecchi sordi.

24.            Dunque anche voi tutti, figli Miei, siate attivi nella Mia scuola, affinché Io non venga costretto a ritirare dal vostro mondo e dalle vostre dimore i Miei messaggeri di pace; poiché dopo, le vostre implorazioni d’aiuto, sarebbero inutili, e voi dovreste sottoporvi a mezzi di cura più aspri, ai quali Io però, ben inteso, sarei costretto a ricorrere solo in caso estremo.

25.            Ora, Mia cara figlia, tu hai un vago pallido concetto di come si deve osservare e comprendere la Mia natura e i suoi singoli elementi, quando s’indaga spiritualmente.

26.            Che però ci sarebbe ancora molto da dire su questi due animaletti, lo puoi supporre da te stessa; essi, infatti, sono creature di un Dio che è infinito, e perciò anche il loro significato è del pari infinito! Amen!

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Cap 6

Il “non ti scordar di me” ed il serpente a sonagli

23 novembre 1870

1.                 Miei cari figlioli! Spesse volte nella vostra vita accade che mettiate insieme oggetti completamente differenti che, all’apparenza, non sembrano avere la più piccola relazione tra loro, e allora dal vostro cuore sorge la domanda: “Queste cose curiose che a me accadono proprio adesso, pur essendo estranee tra loro, vorrei conoscere se esiste una relazione spirituale che le accomuni, e inoltre, perché proprio questi oggetti senza la mia volontà si incontrano così per caso nella mia testa?”.

2.                 A quest’osservazione premessa, Io posso solo rispondere che, talvolta anche nei sogni accade che degli oggetti mai presentiti si riflettano davanti alla vostra anima nel cervello e, come in un caleidoscopio, si uniscono le cose più bizzarre. Esistono, in quest’affinità a voi sconosciuta, cose che, osservate esteriormente, non hanno nessun rapporto tra loro, ma quando sono osservate e interpretate spiritualmente, allora stanno molto più vicine di quanto voi potete supporre, proprio a causa della loro diversità esteriore.

3.                 Ultimamente vi ho già mostrato la stretta relazione spirituale esistente tra una farfalla e una rondine. Qui vi stanno davanti altre due cose che, secondo il comune intelletto umano, non appaiono affini minimamente, infatti, un fiorellino e un serpente non sono certo soggetti che lasciano presentire un’affinità spirituale; certamente non così come siete abituati a pensare!

4.                 Come però considero la cosa Io, devo confessarvi che non potevate trovare nessuna relazione migliore come la differenza tra il fiore e il serpente in questione. – “Com’è possibile ciò?”, chiederete voi; e Io vi rispondo: “Solo un po’ di pazienza e sarà possibile provare tutto in modo completamente naturale!”.

5.                 La prima e giovane richiedente ha domandato: “Che significa il fiorellino non ti scordar di me?”. – Ebbene, la risposta è facilmente data.

6.                 Significa che colui o colei che dona il fiorellino ad una persona rispettata e amata, questa non deve dimenticare il donatore del fiorellino, affinché con la lontananza non abbia a subentrare anche la dimenticanza.

7.                 Bene, adesso procediamo oltre e domandiamo: “Questo fiorellino, al quale voi tedeschi avete riservato questo nome, è una vera caratteristica del fiore o qualcos’altro? E perché proprio esso debba significare, nel cosiddetto linguaggio dei fiori, un costante ricordo?”

8.                 Allora Io devo rispondere che solo voi tedeschi avete dato a questo fiorellino tale nome, e molte altre nazioni, nella loro lingua, o non lo conoscono, o lo chiamano con nomi del tutto differenti.

9.                 Questo che voi chiamate ‘linguaggio dei fiori’ e del quale conoscete a volte il significato di ciò che questo o quel fiore esprime, è un linguaggio dell’epoca primitiva dell’Asia antica, ed ha una profonda origine spirituale; ma per voi la chiave per la spiegazione di queste rispondenze è andata perduta da tempo, e ne conoscete al massimo solo i rapporti, ma il ‘perché’ rimane indecifrabile.

10.             Anche questo nome ‘Non ti scordar di me’ deriva da un tale linguaggio delle rispondenze.

11.             Vogliamo dunque vedere come queste parole espresse per indicare il fiore corrispondono giustamente in maniera spirituale.

12.             Dunque vedete: questo fiorellino che non si distingue né per il profumo né per l’appariscente bellezza, cresce solo sulla sponda di freschi, chiari e scroscianti piccoli ruscelli, considerato spiritualmente è il risultato di influenze di forze naturali che, nel silenzio, sotto cespugli e alberi ombrosi e altre erbe, erigono un fiorellino che, in un certo senso, ha sempre le sue radici nelle acque agitate, e anche sotto un arietta fresca, lontano dai cocenti raggi del Sole, spiega le sue foglioline azzurre vestendole con il colore del cielo, e così, modestamente, senza sfarzo e splendore adempie fedelmente la sua destinazione che ha sotto la vegetazione.

13.             Lo spirituale quindi, o la tendenza e caratteristica spirituale di questo fiore è – l’umiltà, modestia e semplicità espressa nei costumi e nei pensieri.

14.             Un qualche uomo pieno di sentimenti che, passeggiando presso il bordo solitario di uno scrosciante ruscelletto in compagnia di un’anima spiritualmente affine a lui, ammirava la natura, la sua opera silenziosa e il suo dolce fascino, e si sentiva attratto ad esternare nell’altra anima quel momento puramente divino goduto in seno alla natura eternamente uguale, per perpetuare con ciò che egli, proprio perché inconsapevole, sceglie giusto quel fiore per mantenere sempre desto nel petto del destinatario il ricordo delle ore del più puro sentimento, volendo egli dire con questo:

15.             Non ti scordar di me! Quando nel tumulto del mondo altre circostanze tenteranno di cancellare in te queste dolci ore gustate, rimani semplice, umile e modesto e, come questo fiorellino, non cercare lo splendore del Sole mondano per splendere e luccicare ma, come questo fiorellino, cerca solo l’ombra, ovvero, ritirato da tutto il gran chiasso degli altri prati fioriti che sono corteggiati da migliaia e migliaia di succhiatori di miele, quindi rimani anche tu lontano da questo, all’ombra del tuo stesso io; procura di mantenere questa pace e semplicità, così che, come al fiorellino giunge la necessaria aria vitale, anche a te sarà dato quell’incomparabile premio interiore della vita!

16.             Non ti scordar di me nelle ore difficili, perché è l’amico o l’amica che prende parte al tuo destino!”

17.             Così questo fiorellino è rimasto il rappresentante della modestia, del dolce ricordo di cuori profondamente sensibili; e come l’aria pura alla grondante sorgente mantiene e rinfresca il fiorellino, così anche questo richiamo amichevole deve ridestare nell’errante pellegrino sul sentiero della vita, sentimenti simili a quelli del fiorellino, per ricondurlo all’eterna Sorgente primordiale sempre chiara, grondante della Sua interiore Acqua della Vita per cercare colà il suo nutrimento vitale che lo risarcirà poi anche di tutto il resto.

18.             Qui voi avete la vera rispondenza spirituale di un semplice fiorellino, del ‘non ti scordar di me’, rispondenza che sta in stretta relazione con la vostra futura destinazione.

 

19.             Ora vogliamo rivolgerci al serpente a sonagli, e vedere quali insegnamenti e rispondenze che Io ho messo nel suo essere ci riservi questo animale, e che solo l’uomo rinato spiritualmente potrebbe comprendere senza il Mio aiuto! Ebbene, ascoltate dunque! Come il fiorellino fiorisce e cresce nella quiete sotto gli alberi ombrosi, così pure questo serpente, come del resto la maggior parte degli appartenenti alla sua specie, si trattiene di preferenza in luoghi solitari e silenziosi. Quello che là il fiore candidamente esprime, qui lo esprime questo apportatore di morte e strisciante essere furtivo, solo in modo differente!

20.             Là esso attira gli uomini nell’ombroso boschetto, e qui lo avvisa davanti alla boscaglia. Là prospera un fiorellino, il conoscitore lo può cogliere senza timore e, secondo il nome che porta, offrirlo agli amici per ricordo. Qui la morte sta in agguato tra la natura lussureggiante, e se là il fiorellino gli grida per esprimere la sua attuale dovuta sensibilità: “Non ti scordar di me!”, qui invece la natura e la prudenza gli devono gridare: “Non ti scordar di me, tu, o uomo, perché là in agguato forse nascondo la morte, dove altrimenti dovrebbe esserci solo quiete!”.

21.             Al serpente a sonagli sulla dorsale sono state date una fila di scaglie mobili con le quali esso può fare un rumore particolare, che è simile al battere di gusci metallici. Quest’animale usa tale dispositivo solo quando, andando in cerca di cibo, vede la sua preda dinanzi a sé.

22.             Con questo rumore esercita una specie d’influsso magnetico sulla sua vittima, stordisce la sua preda e, quando questa è entrata una volta nella sua sfera, da lì essa non può più sfuggire. E più aumenta poi nel serpente la brama di uccidere e divorare, tanto più sviluppa il suo influsso animico-magnetico sulla sua vittima, finché l’afferra, la copre con la sua bava e la stritola, e poi un po’ alla volta la inghiotte nelle sue fauci.

23.             Vedete, quale immagine di rispondenza spirituale ci è data nel serpente per colui che, non volendo prestare ascolto al richiamo dell’amico, e sotto il trambusto e strepitio del mondo seduttore si lascia trasportare nella sua vertigine fino al punto che, incapace di liberarsi, ucciso spiritualmente dal morso velenoso del vizio, s’immerge a poco a poco nel mondo e la sua anima s’immerge nella sua carne!

24.             Anche a lui si sarebbe dovuto gridare: “Non ti scordar di me nell’insensato chiasso del mondo; nel boschetto ombroso, nel verde dei boschi, al margine di un chiaro ruscelletto, fioriva un semplice fiorellino e stava in agguato anche il tradimento! Tu non sei stato abbastanza prudente, ti sei fidato delle tue forze e, alla fine, non hai badato al richiamo dell’amico e, anziché seguire la nobile, delicata e bella immagine della natura silenziosa, hai dimenticato il serpente della seduzione che, anche sotto il fiorente tetto della vita mondana, nasconde il suo morso velenoso, finché poi venuto il momento giusto, dove, l’amico dovrebbe dirti: tu dimenticasti il mio dolce ammonimento, così che hai dimenticato il serpente, il quale adesso ti avvolge completamente e ti attira nella morte spirituale!”.

25.             Così come ho detto poc’anzi, ogni cosa ha due lati: il lato illuminato – così come il lato d’ombra.

26.             Solo il risvegliato può distinguere e fiutare il pericolo, anche quando è occultato dai fiori.

27.             Anch’Io, Miei cari figli, vi esorto:

28.             “Non dimenticate la modestia del fiorellino e il suo significato! E non dimenticate che spesso, anche sotto una siepe di rose, è in agguato il serpente della seduzione! Ma, incessantemente, non scordatevi neppure di Me, che voglio sempre guidarvi, affinché possiate presentire il pericolo, per quanto nascosto esso sia!”.

29.             E così, pensate a queste due immagini, l’una, l’immagine della mitezza e della modestia, l’altra, quale segno d’avvertimento spirituale proprio là, dove non si sospetta il nemico, ed entrambi vi esclamano: “Non ti scordar di me!”, oppure, detto con parole evangeliche: “Siate astuti come serpenti, ma semplici come colombe!”. Amen!

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Cap 7

Il tifone

(oppure una gigantesca tromba d’acqua nell’Oceano Pacifico)

19 febbraio 1871

1.                Tuo fratello ti ha pregato per una spiegazione spirituale della tempesta nella quale un suo amico stava quasi per cadere vittima nell’Oceano Pacifico.

2.                 Io vedo pure gli sforzi che lui fa per attirare quest’amico nell’ambito della vostra dottrina di fede e di vita.

3.                 Il desiderio è degno di ogni considerazione e anche a Me sarebbe gradito se fosse soddisfatto, però l’attuazione non è così semplice, come tuo fratello crede.

4.                 Io vi ho già detto parecchie volte che certi uomini, se non sono tormentati e ammoniti dal pericolo, oppure da altre tristi situazioni, sono difficili far loro voltare le spalle alle gioie e interessi mondani per guadagnarli al Regno Mio. Essi sono disabituati a portare una croce sulle loro spalle, per quanto leggera potrebbe essere.

5.                 Gli ammonimenti, che talvolta mando loro per mezzo di pericoli e malanni, ai quali tuttavia essi scampano sempre fortunatamente, perché così vuole la Mia Volontà, hanno su di loro solo un influsso momentaneo, e le loro impressioni sono ben presto dimenticate, come i dolori sofferti durante la malattia dopo il recupero della salute.

6.                 Così è pure con l’amico di tuo fratello. Quest’amico, del resto nobile di cuore e, come voi usate dire, dotato di vedute cosmopolitiche, ha sperimentato parecchie volte di stare vicino all’altro mondo oppure passare nello stesso; egli ha anche pensato a Me in quegli istanti, pressato dalle circostanze, ma passato il pericolo, Io sono stato nuovamente messo da parte, come fanno i cinesi (dove è appena stato) con le loro divinità domestiche, alle quali essi concedono un posto d’onore in casa quando hanno bisogno dell’aiuto di un tale dio. Una volta ottenuto ciò che si voleva, il dio è nuovamente deposto e chiuso a chiave in una stanza buia, e là può attendere finché un’altra difficile faccenda lo tragga fuori dal suo nascondiglio. Tuo fratello vorrebbe guadagnare questo amico per Me, così ritiene lui, però se il suo amico vuol lasciarsi guadagnare, questa è un’altra questione!

7.                 Egli chiede una spiegazione spirituale di un ‘tifone’ oppure ‘vortice di vento ciclonico’, oppure ‘gigantesca tromba d’acqua’, come voi la chiamate, e che cosa dovrebbe significare nei riguardi del suo amico.

8.                 Ebbene, questo è subito sbrigato in due parole: spiritualmente questo uragano vuol dimostrare l’impotenza degli uomini e la Mia Onnipotenza; così qui voi avete la spiegazione e il suo significato spirituale.

9.                 Per quanto riguarda personalmente l’amico di tuo fratello, questa tempesta, come altro ancora da lui sperimentato precedentemente, è stato solo un avvertimento spirituale per mostrargli che, sopra di tutta la scienza e gli intelligenti calcoli, sta ancora Qualcuno che, con mezzi semplici, spesso sa ottenere i più grandi effetti.

10.             Vedi, questo amico finora ha fatto quasi tutto il giro del mondo, egli ha visto molti popoli e paesi, altri animali, altre piante, altri fiori, ha respirato un’aria diversa dalla vostra, e questo ha permesso di influire sul suo interiore; dappertutto, dove stava o andava, Io l’ho guidato e gli ho dato molti cenni istruttivi della Mia esistenza; solo che egli era troppo occupato nella sua missione perché potesse percepire la Voce spirituale nel suo interiore.

11.             Adesso però che è ritornato al suo focolare domestico, salutato moglie e figlioletti, bisognerà pur trovare qualcosa per ammazzare il tempo, come solete dir voi. Tutti gli avvenimenti vissuti saranno considerati come fenomeni naturali e anche così spiegati, cosa che contribuirà in generale ad aumentare l’orgoglio di un rimpatrio dal lungo viaggio, quale reduce di questi pericoli superati; i richiami e i cenni spirituali che fanno parte di quei momenti, saranno tenuti in pochissimo conto e ancor meno compresi.

12.             C’è certo tanto di spirituale in tutta la vita di un uomo che egli non comprende, tali momenti non sono proprio contati, in cui l’intervento di un altro mondo con così grandi avvenimenti naturali o altri fatti importanti sono fusi insieme con la vita umana! Quanto spesso Io ammonisco i Miei figlioli, e quanto poco essi comprendono i Miei ammonimenti e credono piuttosto che si tratti semplicemente di giochi del caso.

13.             Tuo fratello però vorrebbe sapere volentieri nei particolari, cosa significa questa tempesta nell’Oceano Pacifico, dove il suo amico con la nave ha rischiato per giornate intere di essere buttato fuori dalla vita terrena e in pochi giorni cader vittima dell’eterna dimenticanza.

14.             Io prima ho già affermato che quello è stato solo un segno dell’impotenza umana di fronte alla Mia Onnipotenza; è stata un’indicazione di quanto poco aiutano i calcoli del viaggio, l’incrocio dei venti o il flusso delle acque, se Io, per esempio, come accadde lì, faccio rompere il timone.

15.              Che cosa significa questo spiritualmente? Spiritualmente vuol dire: a che serve aver fiducia in se stessi, quando manca il fattore principale, la fiducia in Me!?

16.             Oh, certo, nel pericolo Mi si supplica, allora devo portare aiuto, ma prima sarei stato superfluo; allora l’uomo procedeva orgoglioso, vantandosi della sua esigua scienza; si fidava di superare abissi e pericoli come se non avesse bisogno di nessuno a lui superiore, e potesse bastare a se stesso.

17.             Appunto per moderare questa presunzione, Io invio allora imprevisti eventi naturali, e lascio che gli uomini, senza che se ne rendano conto, si avvicinino ai grandi fenomeni naturali in cui si svolgono dei processi necessari che riguardano il benessere del globo terrestre, facendo così sentire agli uomini la loro nullità e mostrar loro per un attimo, per lo meno che non sono i padroni del mondo, ma che solo Io sono il Signore!

18.             Al tuo amico è andata proprio così, egli arrivò troppo vicino a quel grande vortice di vento[7] che nell’Oceano Pacifico procede da un grande flusso di spiriti naturali – dove proprio nel mezzo di tale mare un giorno anche la Luna fu partorita – i quali, liberati dalla loro prigionia, passano nell’aria più leggera e mobile, per poter affrontare lì il proprio ulteriore sviluppo. Colà essi si radunano insieme e, dove la colonna d’aria si abbassa a cono con i puri spiriti della natura, per accogliere un po’ alla volta nel loro regno gli spiriti più bassi, lì s’innalza anche una montagna d’acqua in forma conica, satura di questi elementi della natura.

19.             L’avido assorbire dall’alto e il rapido spingere dal basso, causa un movimento circolare che diventa poi tanto più violento quanto più prende forza dall’alto e accelera la salita dal basso, come una bufera poi si diffonde sulla vasta superficie del mare e coinvolge in questa danza vorticosa, tutto ciò che incontra sul suo cammino.

20.             L’immagine di questo avvenimento somiglia alla danza vorticosa della vita, e in questa vengono trascinati gli stessi esseri umani; anch’essi sono coinvolti in questo movimento circolare di interessi, brame e desideri, a causa dei quali non possono raggiungere nessuna giusta consapevolezza. Un evento incalza l’altro, regioni, contrade, paesi, tutto fugge dinanzi a loro, come gli uomini che vi dimorano. Ogni vizio, ogni virtù, usi e costumi, danno a questi frettolosi viandanti l’immagine completa di un ‘tifone’ o ‘vortice di vento’; in senso spirituale dimostra che solo la testa, quale timone spirituale, mantiene ancora, per necessità, l’intera forza del giudizio affinché non vada completamente perduto.

21.             Proprio questo Io volevo dimostrare ai naviganti quando, mancato il loro presunto timone, essi stessi non sapevano più a cosa dovevano aggrapparsi. E così anche al tuo amico e ai suoi compagni mancò il timone della loro nave, ed essi rimasero abbandonati alle onde, ai venti e alla Mia Volontà; come anche senza il loro senno sulle onde della vita devono cadere preda di tutte le passioni e brame e non sanno più dove a loro sta veramente il capo.

22.             Appena quando il timone della loro nave si ruppe, compresero per la prima volta che c’era qualcosa di più grande, un Essere superiore al Quale rivolgersi e, in silenzio, interiormente, si rivolsero per aiuto. Che cosa voleva dir questo? – “Quando nella tua interessata vita terrena, il timone dell’intelletto non ti basta più, allora scendi giù nel tuo cuore, là troverai un’abbondanza di ricchezza che ti guiderà nuovamente al medesimo Dio che hai invocato, spinto dal bisogno, in mezzo al mare tra le onde e il vento.

23.             Colà cerca la tua pace e il tuo punto d’appoggio quando manca il timone dell’intelletto; appena là apprenderai che, molto al di sopra di tutti i calcoli, di tutti i vostri effimeri tesori terreni, si trova nascosto un Tesoro ancora più grande che ti guiderà là dove tu conoscerai il reale valore del mondo e del tuo stesso io!”

24.             Ora tuo fratello, con questa spiegazione spirituale della tempesta sull’Oceano Pacifico, vorrebbe portare il suo amico al punto che, dopo aver compiuto felicemente la grande traversata del grande oceano mondano, possa in seguito navigare sul silenzioso oceano della pace e della tranquillità familiare, meritandosi quest’onorevole nome più di quella grande distesa d’acqua, dove a dire il vero, in segreto, vengono compiuti nella Terra grandi processi di sviluppo che però, per gli uomini, non sempre risultano così pacifici come è indicato dal nome che porta questo mare.

25.             Tuo fratello vorrebbe dire al suo amico, quando si troverà nuovamente in seno alla sua famiglia: “Vedi, fratello, ora tu hai visto molto nel mondo, molto provato, e tuttavia con tutto questo vedere e sperimentare non sei ancora giunto alla Sorgente dove dimorano pace e tranquillità, e dove l’uomo può rallegrarsi della sua spirituale esistenza e della sua missione.

26.             Durante tutto il soggiorno in paesi stranieri, tu hai fatto molto per gli altri e poco per te; per questo verrai anche ricompensato e risarcito alla maniera del mondo; ora viene il tempo del riposo fisico, una sosta nella vita familiare, dove non più del nuovo si cambia col nuovo, bensì altri obblighi si presentano in te, dei quali sei debitore alla tua famiglia e ai tuoi figlioli. Vedi, adesso in cui la curiosità di vedere altri paesi, altri popoli è stata soddisfatta, adesso che sei onorato dai tuoi compagni e apprezzato dal tuo monarca, sarai abbastanza indennizzato, adesso vengo io, un vecchio amico, e vorrei anche darti un amichevole consiglio. Guarda me, sofferente, costretto da anni a rimanere tra quattro mura in una stanza, tutt’al più capace di fare a passi lenti una breve passeggiata all’aria aperta, vedi, il Signore della grande Creazione, del Quale tu hai visto tante meraviglie, più di quante io ne abbia lette, questo Signore pieno di Grazia ha aperto il mio cuore e mi ha mostrato quante bellezze e magnificenze stanno lì immerse, e adesso che ho trovato quiete, conforto e perfino beatitudine divina, adesso sale in me il desiderio di far godere a te pure, vecchio amico mio, questa stessa, e tanto più che anche tu hai figlioli che, certamente, vorresti allevare quali uomini ad immagine di Dio.

27.             Adesso mi urge aprirti questa via. Oh, presta ascolto alle mie parole! Adesso, in cui il mondo esteriore ha lasciato in te impressioni abbastanza indimenticabili, lascia aprirti da me la tua intima miniera d’oro, affinché anche tu possa riflettere e sentire con me e concordare anche su questo puro santissimo e supremo punto! Questa è pure la ragione perché nella mia semplicità ho pregato il Signore di aiutarmi ad esprimere con le Sue Parole, ciò che non è possibile alla mia debole lingua.

28.             Dal momento che noi, nel nostro cerchio, godiamo l’alta Grazia della comunicazione diretta del Signore, allora accogli tu, o amico, queste righe provenienti da Lui, dall’onniamorevole Padre, affinché come ha attirato tutti noi, possa accogliere anche te nel circuito delle Sue adorate Parole. Lasciati attirare da Lui, e vedrai che, dove Egli ti conduce, la via non ti spiacerà; poiché io, come molti altri, possiamo testimoniare che questa via conduce all’unica felicità che all’uomo è possibile raggiungere su questo mondo, alla fortuna di conoscere se stesso e il suo Creatore come Padre!”

29.             Se tuo fratello presenterà così al suo amico rimpatriato il vostro tendere e il Mio influire in voi, siate certi, egli non rimarrà indifferente, e se anche non sarà uno dei vostri, Io avrò cura affinché di quando in quando, l’impressione di questa Parola scritta sia rinfrescata mediante avvenimenti, così che egli non abbia a dimenticare completamente Dio, il Padre suo, quel Dio che non lo dimenticò nel tumulto delle battaglie e nel turbine ciclonico, quando Lo invocò supplicante per aiuto, che anche gli concessi, come lo dimostra il suo ritorno in ottima salute.

30.            Tuo fratello porti pazienza per un po’, confidi in Me, il seguito gli mostrerà fino a che punto era o no fondata la sua fiducia! Amen!

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Capitolo 8

Aria, acqua, terra e fuoco

25 giugno 1871

1.                Per lungo tempo questi erano i quattro elementi di cui, come gli antichi uomini credevano, l’intero universo o perlomeno la Terra e tutti i corpi celesti fossero composti.

2.                 Questa credenza rimase finché gli uomini impararono l’arte della separazione, che voi chiamate ‘chimica’, così si scoprirono ancora parecchi elementi che si opponevano ad ogni ulteriore separazione e che ad oggi (1871) hanno raggiunto il numero di circa 70.

3.                 Quelli che gli uomini di scienza considerano elementi primitivi e li presentano come principi originali, non sono per nulla gli ultimi elementi di cui la Mia Creazione è composta, bensì ai ricercatori mancano, in questo campo, in primo luogo i mezzi per un’ulteriore separazione degli elementi, e in secondo luogo i sensi per percepire la suddivisione delle sostanze.

4.                 Che questi almanacconi non giunsero lontano nelle Mie opere di quanto lo sono fino adesso, dove alla fine tutta la loro scienza giunge nell’utilizzare nella vita pratica tutte le loro scoperte solo per scopi mondani, dipende dal fatto che ancora a nessun chimico è venuto in mente di riconoscere Me, quale il primo Artista della scissione, per comprenderMi e amarMi!

5.                 Proprio per questo motivo li lascio anche là, dove sono arrivati adesso, dove hanno tratto abbastanza esperienze dalla Mia natura, esperienze che aiutarono ben a favorire l’egoismo degli uomini, ma non il loro amore per il prossimo.

6.                 Qui non è il caso di scendere con voi in analisi chimiche, oppure svelarne delle nuove, ce n’è già abbastanza di quelle vecchie.

7.                 Ma ciò che i signori della scienza non vogliono riconoscere è che, sebbene nella chimica incontrino proprio le leggi più rigorose, essi non vogliono riconoscere nessun Legislatore, quantunque ad ogni passo s’imbattono sulle Sue tracce; se fossero senza opinioni preconcetti, non potrebbero certo rinnegare Lo stesso.

8.                 Adesso però vogliamo ritornare ai nostri prima nominati ‘quattro elementi’ e vedere quale relazione esiste, dal punto di vista spirituale, con la Mia Creazione e con Me stesso, cosa che forse vi potrà essere più istruttivo che non tutte le regole della chimica insieme alle sue migliaia di nomi presi da tutte le lingue già da tempo fuori uso.

9.                 Vedete, figli Miei, se voi osservate accuratamente e attentamente questi quattro elementi, quali aria, acqua, terra e fuoco, vi dovrebbe colpire innanzi tutto che l’aria è l’elemento più delicato, leggero e assai flessibile, mentre l’acqua è l’elemento già più denso ed è percepibile ai vostri occhi veramente già come un corpo, sebbene ancora in stato liquido, la terra invece un conglomerato di pure materie solide come pietre, sabbia e resti putrefatti e decomposti del mondo vegetale e animale, e infine il fuoco è l’elemento che tutto distrugge e di nuovo dispone in altre forme.

10.             Ebbene vedete, l’aria è spiritualmente sinonimo con i Miei pensieri creativi, in cui tutti, senza aver raggiunto l’indipendenza, riposano insieme in attesa solo del primo cenno per il loro ulteriore sviluppo; l’acqua, quale aria condensata, è spiritualmente: pensieri condensati a idee, che poi portati fuori, formano continuamente cose grandi spirituali, come la Terra; e dove in essi alla fine come un principio disgregante, stimolante all’eterno rinnovamento, l’amore compare uguagliante il fuoco che, sempre creando del nuovo, produce nuovamente in nuove forme il consumato.

11.             Ebbene, come questi quattro elementi sono l’espressione di tutto il vostro globo terrestre, come pure di tutto quello che esiste in esso e intorno ad esso, del pari anche queste qualità come: pensiero, idea, azione e amore che conserva e trasforma, rappresentano il Mio Io, quale Dio Creatore.

12.             Perché anch’Io creo dapprima i Miei pensieri, li trasformo poi in idee, do a queste idee l’impulso ad entrare in attività, di formarsi e, quando queste cose così prodotte hanno compiuto il loro corso vitale e lo spirituale le ha guidate a gradini superiori, allora si aggiunge il Mio Amore come divoratore, disgregante elemento, quale fuoco, e capace mediante combustione, di trasformare residui grossolani in altre forme per nuove attività, cosicché ciò che una volta è stato creato, non debba mai più scomparire.

13.             Nell’aria che circonda il vostro globo terrestre ci sono tutte le sostanze in stato disciolto che appartengono alla stabilità della Terra, alla sua atmosfera, alla sua prosperità, tanto alla parte di materia grossolana quanto al suo vivente mondo vegetale e animale.

14.             Esse stanno lì racchiuse come embrioni, come i primi germi primordiali per l’ulteriore perfezionamento.

15.             L’influsso dell’etere sull’atmosfera[8], l’influsso della luce solare come dei suoi raggi termici, e l’influsso di tutti i grandi corpi mondiali e solari vicini e lontani, concorrono a destare gli elementi o particelle elementari in letargo, a svegliarli e a prepararli alla loro futura destinazione, dove essi, cominciando presso la fluida e morbida acqua, passando poi alla rigida materia solida, e quindi di nuovo trasformati in elementi spirituali viventi, mediante la consumazione dovuta all’aumento di calore, sciogliendo i suoi legami, si manifestano quali elementi primitivi, per cominciare, da quel punto, un nuovo ciclo di Creazioni.

16.             Così come l’acqua è stata veramente l’elemento madre o generatrice di tutte le parti del mondo, attualmente esistenti come terraferma, così era ed è ancora il mare, quale grande contenitore di tutto ciò che può essere generato, esistente tutto nello stato sciolto, ciò che poi mediante evaporazione, sedimento, combustione sotterranea ecc., è restituito all’atmosfera per entrare in nuove combinazioni, dopo che, in precedenza, da tutti questi elementi, lo spirituale si è lanciato su gradini superiori, e solo il grossolano, di difficile scioglimento come parte dei componenti materiali, è rimasto indietro.

17.             Così voi vedete dalla pietra più dura che forma la base solida della Terra, fino alla più tenera argilla, una sequenza di sviluppo graduale degli elementi primordiali posti nell’aria, uguali ai pensieri, nell’acqua come aria addensata, uguale ai pensieri condensati in idee; nella Terra come parti materiali che concorrono a formarla, uguale all’azione; e infine nel continuo cambiamento, dissolvimento, combustione dell’esistente voi potete scorgere l’eterna azione dell’Amore sempre creante del nuovo, dove dal vecchio è costruito del nuovo ed è stimolato per il grande processo di sviluppo, e precisamente fino a che anche l’ultima parte materiale è diventata spirituale.

18.             Dunque, quello che voi vedete nei quattro elementi figurato dinanzi ai vostri occhi, questo è il ciclo evolutivo spirituale di tutti i Miei pensieri creativi, e la via di tutto il Creato, perciò è pure la vostra via!

19.             Anche in voi stessi, infatti, vale a dire nell’uomo animico-spirituale, dapprima si sviluppano i pensieri senza speciali e determinate tendenze; essi fluttuano nel cervello, nel cuore, e attendono l’impulso ad unirsi in qualche cosa di concreto; essi sono, come l’aria, facilmente movibili e veloci a cambiare la loro forma.

20.             Non appena vi abbandonate ad un pensiero, intorno ad esso si raccolgono i suoi necessari collaboratori che producono e selezionano, cosa che è uguale al processo dell’acqua – così l’associazione di idee nell’anima umana: le idee si realizzano in azioni, azioni solidamente impresse, uguali alla terraferma sorta dall’acqua, quale complesso-azioni marchia veramente l’uomo spirituale per quello che sarà un giorno nel Mio Regno.

21.             Considerato però che l’azione, quale risultato di pensieri e di idee, influisce pure sugli altri, allora anch’essa, attraverso la spirituale scomposizione effettuata dall’Amore, è elevata o al Divino o abbassata al maligno nei suoi iniziali primi impulsi originari, dove poi le conseguenze devono ricadere sul suo stesso autore; perché nello spirituale non vale il compimento di un’azione, bensì vale questo: sotto quali moventi essa è pensata e portata a compimento!

22.             Perciò ogni uomo deve tener presente che, prima di agire, l’azione da compiere sia vagliata a fondo, che questa sia nata e costruita su purissime basi morali affinché per lui non possa mai avere brutte conseguenze sulla sua coscienza, cosicché alla fine, a causa del suo puro volere di agire per il meglio, le cattive conseguenze causate per abuso o incomprensione non abbiano a ricadere sull’autore, bensì su coloro che hanno sfruttato quest’azione per il proprio vantaggio.

23.             Qui voi vedete la via spirituale di un’azione, essa come aria, acqua, terra e fuoco prende la medesima via che i Miei pensieri creativi, la materia, e infine anche i Miei spiriti, nonché voi stessi quali uomini spiritualizzati devono attraversare.

24.             Poiché la veste spirituale nell’Aldilà è l’espressione della totalità dei pensieri, formati a idee, sviluppati in azioni e spiritualizzati mediante l’Amore.

25.             Bene, figli Miei, come l’aria è la portatrice di ogni futuro corporeo, l’acqua la generatrice di tutto il fisso e solido, così anche i vostri pensieri devono sgorgare dalla purissima Fonte divina per essere un giorno purificati e spiritualizzati attraverso l’Amore, per servirvi come corona che voi prenderete di là nell’altra vita, quale prodotto della vita terrena. Come l’aria, leggera e flessibile, porta anche tempeste e devastazioni, così è anche il flusso dei pensieri, dove gli uni vogliono sopraffare gli altri se prima non sono stati ponderati profondamente; e come i forti movimenti dell’aria provocano sul mare grandi ondate, così anche queste conseguenze nella natura dimostrano simbolicamente che pure i pensieri tempestosi provocano solo idee agitate, le quali raramente hanno per conseguenza qualcosa di buono.

26.             E infine, come la Terra spesso trema nelle sue viscere per violenti terremoti ed eruzioni vulcaniche che, in parte, portano distruzione e devastazione, allo stesso modo l’azione sconsiderata, come prodotto di un disordinato affluire di pensieri e di idee tempestose, quale immatura azione, non potrà mai diffondere benedizione, e al suo autore lascia solo pentimento.

27.             Sforzatevi perciò anche voi, come i quattro elementi, di adempiere il vostro scopo come aria, acqua, terra e fuoco; questo significa che da voi siano tollerati solo pensieri puri, che a un uomo, quale Mia immagine, siano sempre degni, affinché le vostre idee sempre filantropiche, come l’acqua, possano dedicarsi volentieri agli altri, quando può tornar loro per il meglio, e poi come azioni abbiano lo stesso risultato della solida crosta terrestre che, nata dall’acqua, e questa dalla sua generante sorella, l’aria, si presenta poi abbellita con ogni magnificenza che un’affettuosa Mano di un Creatore poteva porre in essa; affinché anche le vostre azioni non abbiano a temere l’amore disgregante, ma come la Terra con il suo tremare a causa di eruzioni vulcaniche, come risultato finale aumenta solo la sua attività, così il bene vi toccherà come remunerativa consapevolezza e il cattivo e falso confinato.

28.             Così, seguiteMi! Seguite nei suoi principi i vostri quattro elementi, e il vostro uomo spirituale potrà poi essere un giorno, in piena misura, ciò per il quale Io l’ho creato, se egli, come la Terra, ha superato felicemente le sue tempeste e rivoluzioni che erano tanto necessarie per la sua spirituale sussistenza, come quei grandi sconvolgimenti che il vostro globo terrestre dovette subire[9] prima che diventasse ciò che è adesso, cioè un paradisiaco giardino per i figli Miei! Amen!

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Cap 9

La mela

7 luglio 1871

1.                Il figlio di tuo fratello ti ha pregato affinché tu riceva una parola, in merito al paragone da Me fatto nel “Sole Spirituale”[10] con una mela.

2.                 Quel caro figliolo però non ha compreso il vero senso di quel discorso. Io ho citato la mela come esempio, per dimostrare che dappertutto, in ogni prodotto e forma, sta nascosto un certo che di profondamente spirituale, questo non deve essere necessariamente una mela, bensì ogni oggetto nel suo stato naturale ha un significato spirituale, questo significa una spirituale, appropriata somiglianza con qualcosa dei Cieli spirituali e ai suoi prodotti eterei.

3.                 Ma poiché questo figlio vorrebbe conoscere qualcosa di speciale sulla mela, lo voglio rendere attento perciò su alcune particolarità di questo frutto, cosa esprime la sua forma e il suo contenuto spirituale – e ancor più profondamente dal punto di vista celeste.

4.                 Prima però di passare alla mela stessa, voglio dapprima accennare brevemente al suo sviluppo dal fiore e poi passare a questo frutto stesso.

5.                 Ebbene, dunque ascolta, Mio caro figlio:

6.                 Tu ricorderai che, in un’altra parola, ad una cara figlia, Io ebbi a dire: “Il fiore sia il fidanzamento”[11]. Così lo è anche il fiore di un albero, anch’esso è il penultimo gradino della sua vera e propria destinazione come albero, poiché l’ultimo è il frutto stesso.

7.                 E se tu esamini attentamente un fiore, allora osserverai che oltre ai suoi petali bianchi, ci sono ancora dei filamenti, e in mezzo agli stessi il vero apparato generativo.

8.                 Ora, non appena il fiore si avvicina alla piena maturazione e, come fiore, entra nel suo ultimo stadio in cui i filamenti cominciano a riempirsi dei succhi più fini dell’albero, e questi succhi vengono poi spiritualizzati mediante la luce solare, allora si avvicina il momento in cui questi filamenti si piegano verso l’interno, nel calice materno del fiore, scaricano là questa umidità e costringono poi il calice materno alla chiusura.

9.                 I petali dei fiori, come pure i filamenti vuoti cadono, la parte inferiore del fiore si chiude, e dall’interno l’ascendente linfa comincia poi a far alzare un po’ alla volta questa capsula chiusa, così da formare il frutto o la mela.

10.             Là, dove ebbe luogo l’inoculazione mediante i filamenti, si forma dapprima la parte principale del frutto, essi sono i semi, e per formarli completamente, attirano a sé continuamente la linfa dall’interno dell’albero che avvolge i semi, per proteggerli dall’influsso delle intemperie, ma in parte anche per far giungere loro il nutrimento attraverso l’umidità accumulata nelle loro cellule, finché sviluppa se stesso e porta a compimento la sua parte interiore quanto l’esteriore.

11.             Le migliaia e migliaia di cellule che circondano il seme, sono dunque quelle che vengono sempre di più riempite e spinte alla grossezza, e così formano la corolla della mela che, anche diametralmente opposto al calice materno, alla fine mostra ancora la piegatura dove avvenne la fecondazione.

12.             Così questi succhi si riuniscono, vengono privati, mediante la luce solare e il calore del Sole, dei loro acri elementi grossolani, l’acquoso evapora e il rimanente è tramutato in un gusto più dolce che acro.

13.             Così rimane la mela, ma prima deve passare ancora attraverso un processo di ossidazione alla sua superficie, per questo la sua buccia, in quelle parti che sono esposte al Sole, si colora, e con ciò dimostra un cambiamento nella sostanza interna che, giunta all’ultimo stadio dello sviluppo, vorrebbe già passare, con la decomposizione dei suoi elementi, in un’altra forma.

14.             L’analogia spirituale della mela è che ha la forma della Terra, sulla quale essa stessa cresce e che è anche debitrice della sua formazione.

15.             Le mele hanno gusti diversi, secondo le sostanze nutritive del terreno che circonda le radici dove cresce il tronco, e succede pure che, dove le mele raggiungono un volume superiore al normale, non possono essere le migliori, a causa della gran massa di acido che hanno assorbito dalla terra attraverso il tronco; è ben vero che, con l’aiuto del calore del Sole, esse elaborano gli acidi nel loro tessuto cellulare, però questo non basta ad eliminarli completamente, essi fuoriescono poi appena in parte mediante il fuoco con la preparazione del cibo.

16.             L’ulteriore significato spirituale della mela è molto importante per tutto il genere umano, poiché è stata proprio la mela che Io proibii di mangiare al primo uomo come prova di obbedienza, e volevo dir loro per immagine:

17.             “Non mordete – in questa mela acida, poiché voi e l’intera stirpe discendente lo dovrete espiare!”.

18.             Io scelsi a questo scopo la mela, quale simbolo raffigurante la Terra che aveva in serbo abbastanza acidità per i suoi futuri abitanti, e fu proprio Eva a compiere ciò che Io le volevo risparmiare. Ella morse il frutto agrodolce e lasciò così all’intera stirpe, nascosto sotto un dolce rivestimento, le acri e amare sofferenze alle quali la specie femminile è esposta fino alla fine della vita.

19.             Anche per le donne vale, in generale che, più camminano piene di sé, tanto più l’animo loro racchiude l’acido e l’amaro, e anch’esse non sono da gustare, finché il potente fuoco purificatore non toglierà loro con forza l’acidità, per renderle, in tal modo, sopportabile all’umana società.

20.             Come con la mela, quanto più è piccola, tanto più rossa è la sua parte esterna, uguale a una fanciulla, alla quale sta scritto sulla fronte la salute, tanto dolce è anche la mela e tanto migliore è anche l’animo della fanciulla.

21.             Quanto più verde, più dura e turgida è la mela, tanto più somiglia a lei anche l’essere femminile che va in gire quasi verde dall’ira e gonfia d’invidia e, per così dire, non vuole tollerare nessuno accanto a sé!

22.             La mela è stata il primo motivo di seduzione per la prima donna della Terra e in un certo qual modo è rimasta il simbolo dell’intera stirpe; essa esprime, oltre a ciò, anche la vita di questa Terra, dove, per giungere alla conoscenza di se stesso, l’uomo deve guadagnarsi il suo agro pane nel sudore della sua fronte, dove egli, lottando contro ogni vizio e passione, si deve formare a Mio stesso figlio e, compiendo la sua missione attraverso esperienze agre e amare, entrare solo dopo nella vita dell’Aldilà come un altro e migliore essere spirituale.

23.             Ciò che per è l’albero i suoi fiori, è per l’uomo il suo primo destarsi alla vita terrena, dove egli non conosce ancora nessun dolore, finché i filamenti della vita umana gli infliggono le prime ferite e lo incitano alla lotta e conflitto con la sua stessa natura e il mondo che lo circonda.

24.             E come il calice materno del fiore si chiude e poi i succhi interni fanno alzare il frutto, così si chiude anche il giovane cuore ferito, e ricevendo come nutrimento dall’interno l’elemento vitale della sua natura, e dall’esterno quelli della sua madre terra, diviene anch’egli un ricettacolo del bene e del male, delle dolci e acri passioni e particolarità, finché alla fine, in lotta con se stesso, superato l’amaro, va incontro alla sua più alta destinazione. – E come nella mela il tessuto cellulare che circonda il seme porta in sé i mezzi per l’ulteriore sviluppo di un altro albero, così sono le buone qualità che circondano l’anima, quali semi con le sue vesti circondanti e proteggenti, che dovevano rendere gli uomini capace per una progressione di gradini formativi più elevati e più grandi.

25.             Quello che la mela contiene in sé di acido, nell’uomo sono gli stimoli impuri che, da un lato lo stimolano perché siano soddisfatti, dall’altro lato invece, spronano l’io migliore alla resistenza, e così dalla lotta dell’agrodolce si genera un principio dissolvente, che è per la salvezza dell’uomo, se egli lo trasforma per il meglio, come succo saporito, – se invece soccombe, si trasforma in amaro aceto, oppure è diventato vino inebriante il risultato della sua esistenza vitale.

26.             Perciò Mio caro figlio, vedi anche tu in quale processo di fermentazione ancora è in te il dolce e l’acro, come nella germogliante mela, affinché l’acro non prenda il sopravvento, poiché ciò che è l’amore, quale vero calore, è nella mela la sostanza zuccherina come contrapposto all’odio, all’ira e alle altre passioni che sorgono dalla bile e sono da comprendere come equivalente all’acro.

27.             Forza! Avanti! Veglia su di te e sulle emozioni del tuo cuore, affinché un giorno anche tu non debba dire: “Devo mordere una mela acre!”, ma che tu, uscendo ancora in tempo, possa raccogliere intorno a te solo il buono nelle azioni e così, fiducioso, intraprendere la via della seconda, spirituale progressione nell’Aldilà!

28.             Qui tu hai la triplice immagine della mela: come frutto, come simbolo della Terra e come rispondenza della vita umana.

29.             Prendi bene quest’insegnamento, affinché questa parola non ti sia stata data invano. Questo te lo dice il Padre tuo, il Quale nell’operare, benedicendoti, sempre ti rafforzerà! Amen!

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Cap 10

Dalla notte alla Luce

(I parte)

Il Fiore

3 maggio 1871

1.                 Ebbene, ora non voglio solo chiarirti la visione spirituale da te avuta poco tempo fa alla vista di un ramoscello d’abete strappato, bensì farti delle ulteriori rivelazioni sul rapporto spirituale che esiste tra tutti i prodotti materiali e il mondo spirituale, e come in ogni pianticella sia fondato, tratteggiato e precisamente mostrato, l’intero cammino spirituale di un uomo, come di uno spirito oppure di un angelo.

2.                 Solo che per leggere e interpretare questa scrittura spirituale delle rispondenze, occorre la vista interiore.

3.                 Tu arrivasti ad un simile luminoso momento, solo quando sprofondasti nella bellezza di un ramoscello d’abete, sul quale era già germogliato il suo frutto futuro; giungesti ad una disposizione d’animo nella quale potesti scorgere e leggere, in questo piccolo prodotto, la Mia Grazia e la Mia Misericordia.

4.                 Esso ti lasciò in questa disposizione per tutta la giornata, ti riconciliasti, per alcuni momenti, pure con la tua sorte, contento di quanto Io, in uno sguardo nella Mia natura, ti feci spiritualmente vedere e sentire.

5.                 Ma poiché ti ho posto come insegnante e guida per gli altri, e le rivelazioni che tu ricevi a mezzo Mio devono giungere ancora più lontano del tuo campo d’azione, il che comprende la durata della tua vita terrena, così anche questa visione spirituale non è data solo a te, ma deve essere un generale, spirituale sguardo che ognuno può dare, se non vuole leggere superficialmente la Mia natura che, scritta con grandi lettere spirituali, sono le uniche parole che splendono, suonano e si manifestano da tutti gli angoli dicendo:

“D i o  è  A m o r e”

6.                 Con queste parole Io voglio richiamare, indicare e, se possibile, ridestare te, voi e tutti i cuori, e l’umanità intera, affinché riconosciate, apprezziate e comprendiate il grande piano ed il grande scopo del vostro Creatore. Voglio condurre tutti voi “dalla notte alla Luce”, come il tuo fedele collaboratore nella Mia vigna, l’instancabile Busch di Dresda che ti ha recentemente scritto!

7.                 Sì, Dio è Amore! È l’Amore che creò i mondi, li conserva e anche li promuoverà fino alla loro ulteriore perfezione.

8.                 È l’Amore che, in ogni creazione materiale o spirituale, ha messo dentro tutto il suo potere, tutta la sua passione e il suo fervore.

9.                 Dio è questo Amore! È Lui che vi guida e vi dirige. Indulgente con voi e col vostro essere incompleto, vi colma sempre con grazie e opere di bene. Egli vi vuol dimostrare spiritualmente che in ogni cosa creata Lo ha guidato sempre lo stesso scopo, lo stesso principio, e quando distoglierete il vostro sguardo da ciò che è mondano, potrete contemplare un giorno lo spirituale delle forme e delle organizzazione del mondo materiale. Anche lì, sin dalla creazione del mondo materiale, troverete preparato da molto tempo tutto ciò che sarà poi necessario per voi leggere spiritualmente, per condurvi in alto in quelle regioni dove la materia cessa e lo spirituale comincia, e dove, mutato il corporeo transitorio con l’eterno, vi mostrerà nel piccolo come nel grande le stesse parole in mille e mille forme, immagini e prodotti che, tutti insieme, respirano solo Amore, Amore sono e Amore diffondono, e così dovranno guidarvi dal tenebroso mondo materiale, dalla notte alla Luce di un luminoso mai tramontante mondo spirituale!

10.             E così successe anche a te, quando nel ramoscello d’abete scorgesti la Mia intera Creazione nel suo più grande fascino d’Amore, ti sembrò come se il Cielo spirituale, ti inviasse un raggio di Luce dai suoi spazi, come in un tempo nuvoloso il Sole, dove preoccupazioni, dispiaceri e dolori cessano, e solo gioia, delizia e beatitudine hanno la loro permanente dimora.

11.             Lasciarti questa disposizione d’animo non era possibile; tu, infatti, sei ancora un figlio della Terra, e sei ancora troppo legato alla materia. Arriverà un giorno il tempo della maturazione in cui la materia, quale involucro, dovrà lasciar libero il tuo spirito, allora potrai indossare – come veste permanente – questa fugace disposizione d’animo goduta solo per un momento, con questa diffonderai Luce per gli altri, e Luce sorbirai dagli altri. Non è però possibile lasciarti godere ciò che è solo spirituale e non può essere utile ad esseri animici-corporei.

12.             Tuttavia, per indicarti la via che tutti i Miei esseri devono percorrere, Io attribuisco a queste Mie Parole, proprio il titolo: “Dalla notte alla Luce”, oppure “il fiore”, perché voglio mostrare nel fiore, a te e a tutti voi, che la via che porta a questo punto spiritualmente elevato dell’Amore, è la medesima via che deve percorrere ogni Creazione materiale, e in parte l’ha già percorsa, fino ai Miei più elevati spiriti angelici!

13.             Io ho scelto il fiore oppure ogni vegetale, perché il processo materiale di questi prodotti simboli dell’Amore vi è maggiormente conosciuto e facilmente comprensibile; Io l’ho anche scelto affinché non abbiate a fare un abuso così sconsiderato con le Mie Creazioni, come accade proprio con questi prodotti provenienti da due mondi, cioè quale prodotto del mondo terreno e del mondo della Luce, affinché alla vista o all’odore del profumo balsamico di un fiore, non si debbano deliziare solo i nervi visivi e olfattivi, bensì, guardando profondamente nel calice del fiore aperto, possiate riconoscere lo spirituale più elevato e più bello che Io vi ho messo, richiamandovi in memoria ad ogni fiore: “Dio è Amore!”.

14.             Vedete, or ora Io vi ho detto: “Il fiore è un prodotto proveniente dal mondo terreno e dal mondo della Luce!”. Ebbene, un prodotto simile siete anche voi; anche voi siete dalla Terra e dalla Luce, siete corpo e anima, quale rivestimento del Mio Spirito divino; anche voi lottate “dalla notte alla Luce”, come il seme che, messo nel terreno, tende verso l’alto, si apre un passaggio tra la zolla e si volge verso la luce del Sole, la sua più alta meta spirituale.

15.             Guardate dunque e leggete nell’esempio di una pianta che ha per scopo finale un fiore o un frutto, e leggetevi tutta la storia della vostra vita, come vi sta scritto tanto chiaramente nel vostro io!

16.             O miopi, indifferenti uomini! Aprite i vostri occhi materiali e spirituali! Alzate un po’ più in alto il vostro sguardo, oltre i confini del materiale visibile, e troverete proprio in una pianta tanto chiaramente scritto in mille parole ciò che vi ho sempre esclamato: “Dio è Amore!”

17.             Riconoscete dunque il Padre! Se non Lo potete vedere spiritualmente, riconosceteLo nelle Sue opere!

18.             Non camminate così distratti in mezzo alle Sue meraviglie! Vergognatevi di voi stessi per il fatto di non poter comprendere questa scrittura spirituale (nella Creazione) da Me scritta tanto chiaramente!

19.             È certo già triste sul vostro mondo, se un figlio non conosce suo padre, tanto più se un figlio, il figlio di un Creatore di tante meraviglie e bellezze, ignora assolutamente (dimentica) suo Padre, come se Egli non esistesse per nulla, oppure se ne ricorda solo quando ha bisogno d’aiuto!

20.             Vedete, questo è lo scopo della Mia parola odierna a voi, affinché impariate a comprendere di più lo spirituale nel mondo e non solo a preoccuparvi delle solite banali necessità vitali e mondane, dimenticando la vostra destinazione spirituale e Me, camminando sulle Mie meraviglie come morti tra i viventi, come ciechi tra vedenti.

21.             Se non sapessi quanto tiepidi e indifferenti voi accogliete le Mie parole, Io non ripeterei di nuovo su un’altra via le medesime cose, che avete già letto in molti modi, ma sfortunatamente avete troppo poco esercitato. Ma poiché la carne ha intorpidito completamente il vostro senso spirituale, tanto da essere talmente aggrovigliato che un solo lampo di Luce non è sufficiente a ridestarvi e ad indicarvi la via che conduce a Me,

22.             Io voglio fare tutto il possibile per destarvi, per educarvi a qualcosa di meglio; ma se non volete farvi destare, se preferite il sonno spirituale, allora non date poi a Me la colpa se sopravverranno circostanze e avvenimenti che vi risveglieranno nella vostra ebbrezza mondana non con amore, bensì con sgomento e disperazione; lo avrete voluto voi! Così godetevi pure i frutti delle vostre premure mondane per stomaco e corpo, allora però la via “dalla notte alla Luce” andrà più pesante e lenta di adesso, dove Io, quale dolce, paziente Guida, con la spiegazione delle Mie meraviglie nella Creazione materiale, vi voglio iniziare nel Regno della letizia e della beatitudine spirituale.

23.             Ebbene, adesso voglio nuovamente ritornare alle Mie immagini scelte: ‘Il fiore’ o ‘la pianta’.

24.             Io, tra le altre cose, vi ho dato solo parole ammonitrici, affinché comprendiate la serietà delle Mie parole, come anche il Mio grande Amore, che si dà tanta pena per aprire in voi, duri di orecchi, l’udito per lo spirituale!

25.             Vedete, la pianta come seme è messa nel terreno; nel quale seme si trova già tutto preparato per la sua futura destinazione, vi stanno tutti i mezzi per il raggiungimento del suo scopo e per l’eterna conservazione della sua specie mediante la ri-creazione di nuovi semi. In un seme di una sola pianta si trovano gli elementi per il suo graduale progredire in una classe superiore, e da lì continuamente, fino a diventare parte componente di un essere animico, e infine animico-spirituale, fin dove la pianta altrettanto perfezionata passa nel Regno degli spiriti e lì costituisce un’integrità di un piccolissimo essere, fino al più alto spirito angelico.

26.             Così in una pianta voi vedete un logico avanzamento dalla grossolana materia fino allo spirituale più elevato.

27.             Non appena il seme è posto nel terreno, ai suoi assopiti elementi si unisce il primo fattore del suo circondario, esso è l’umidità, che come prodotto consiste di due altri efficienti elementi, cioè di aria condensata o acqua e calore, quest’ultimo il prodotto del processo di separazione e sviluppo.

28.             Stimolato da quest’umidità, il seme si gonfia, le sue parti esteriori sono ammorbidite e le interiori stimolate allo sviluppo; dall’esterno agisce la natura della terra ad esso circostante, e dall’interno la sua stessa individualità.

29.             Così spinto attraverso due fattori, sorge la lotta, la lotta del mondo esteriore con il mondo interiore, dove alla fine vince l’interiore; rompe il guscio, che lo teneva separato dal suo circondario, e poi dedicandosi solo al suo perfezionamento, assorbe gli elementi idonei dall’ambiente che lo circonda e li sfrutta per l’ulteriore avanzamento, un po’ alla volta spinge verso l’alto un primo germoglio e verso il basso le radici, affinché tra i due: notte e luce, terra e Sole, sia stabilito l’equilibrio e il seme, conforme al suo scopo, potrà svilupparsi a ciò che la Mia Volontà l’ha creato.

30.             La pianticella così sorta, nutrita dagli umori del terreno e trasformato gli elementi individuali, si spinge sempre più verso l’alto. Più sale, tanto meno grava su di lei il peso del terreno circostante, e tanto più facilmente riesce a superare le difficoltà; con passo di carica va verso la luce, va incontro alla luce del Sole ancora non vista ma percepita, sente già il calore dello stesso, può penetrare più in alto, finché alla fine, giunta nella Luce del grande Benefattore di ogni creatura, la pianticella comincia a trarre il più dalla Luce e il meno dal terreno.

31.             Colore, sostanza, tutto è poi modificato, le forze inferiori della notte devono cedere, oppure farsi modificare in elementi di luce, nel qual caso la pianta aiuta a compiere di nuovo un altro processo, poiché essa, innalzando se stessa, sviluppa il suo ambiente fino alla radice, dal grezzo al fine e, indirettamente, a prescindere dalla propria formazione, aiuta a promuovere anche la spiritualizzazione della sua terreno circostante.

32.             Quanto più la pianticella penetra in alto nel raggio della luce, dell’aria e del calore dell’atmosfera del mondo esterno, tanto più si raffinano le sue parti componenti, i suoi elementi assorbiti dalla terra.

33.             Sostanze raffinate devono anche produrre cose raffinate, perciò i gambi e le foglie sono più delicati e teneri rispetto al tronco o stelo che, ancora sotto l’influsso della terra, quale notte, contiene sempre del grossolano. Certamente tutto questo non basta ancora. Un incerto impulso spinge le parti intelligenti di una pianta avanti verso un qualcosa d’ignoto. Essa va sempre più verso l’alto. Le foglie diventano sempre più delicate. Quanto più si allontanano dal terreno e salgono verso la cima, tanto più devono elaborare le sostanze della terra, mediante l’intelligenza della pianta stessa divengono più fine, alla fine esse non appartengono più alle foglie, oppure gambo o stelo; tutto il grezzo è rimasto indietro, tutto questo è stato già assorbito prima, e tuttavia la pressione verso lo sviluppo non è ancora terminata, nel germe sta ancora profondamente racchiuso il meglio nella notte della terra, lo spirituale dell’individualità della pianta che caratterizza il suo scopo e la sua continuazione.

34.             Fino ad ora questa individualità aveva elaborato solo quello che le apparteneva, tuttavia era solo un mezzo per lo scopo, e questo doveva innanzi tutto essere selezionato, prima di essere elaborato.

35.             Ed ora viene ciò che presso le fanciulle è il sogno supremo, l’ultimo desiderio, esso spinge al fidanzamento, al matrimonio del materiale con lo spirituale, spinge al fiore, dove sta la fine di un mondo materiale e il principio di uno spirituale, vale a dire dal fiore di nuovo la generazione del seme o del frutto!

36.             Tutti gli umori che appartenevano alla sottostruttura sono stati consumati; esso, il fiore, splende ora in una luce bellissima, profumando e lodando spiritualmente il suo Creatore, come risultato finale del primo processo, come gradino più elevato del seme, e come più bassa forza di nuovo produttiva dello spirituale, dove il seme nuovamente generato, è di nuovo pronto a restituire all’atmosfera il precedentemente trasformato in altre forme, e l’avanzato in forma di seme o frutto alla terra per il medesimo processo, cosa che il seme aveva ricevuto da lei, per dispensare lì da lei ancora del nuovo, così da spiritualizzare un po’ alla volta la materia e, se volete elevarvi ad un punto di vista superiore, per condurre l’intero globo terrestre attraverso la vegetazione verso un gradino spirituale più alto.

37.             Quindi “dalla notte alla Luce” spinge il seme verso l’alto, splende alla fine in tutta la sua bellezza, diffondendo profumi balsamici, come fiore vi viene incontro nelle vostre passeggiate, esclamandovi dappertutto:

38.             “Dio è Amore!” – “Vedi, viandante, la mia lotta, il mio tendere e la mia fine sulla Terra!

39.              Seguimi anche tu, anche tu, infatti, sei altrettanto un seme posto in un involucro corporeo, adempi anche tu il tuo scopo, come io adempio il mio, e così al pari di me sarai rivestito con bellezza e fragranza, con godimento e letizia spirituale!”.

40.             Sì, è così, figli Miei! Ascoltate questo richiamo di una minuscola pianticella che per l’uomo comune sta muta nel campo, ma per lo spirituale invece è un intero Vangelo dell’Amore e della Grazia del suo Creatore.

41.             Seguite questa piccola pianticella – dalla notte alla Luce – e adempite anche voi il vostro scopo come questo seme, e potete essere sicuri che anche voi splenderete e profumerete poi come fiori spirituali nel Mio Regno!

42.             Se considerate attentamente tutte le fasi che le piante devono attraversare fino al loro sviluppo, non mancherete di riconoscere le similitudini nella vostra vita.

43.             Anche nel vostro involucro-corporeo c’è l’anima e, come ultima scintilla di intelligenza, è posto un raggio del Mio Amore; anche voi siete destati, da principio come fanciulli fino alla vecchiaia, dal Calore oppure Amore, sollecitati allo sviluppo più elevato, siete circondati dal mondo esterno e dovete assorbire tutto quello che vi è utile ed escludere quello che è inutile; anche in voi, come esseri corporei, c’è un impulso che vi spinge – a causa di necessità naturali e preoccupazioni del mondo – a penetrare le radici verso il basso; per voi il mondo esteriore è parimenti la notte, ma un impulso interiore, l’impulso dello spirito – vi spinge verso l’alto, verso lo spirituale, e anche se volete rinnegare lo spirituale, quest’impulso non tace, esso è l’impulso della coscienza.

44.             Come procede con la pianta, così procede con l’uomo; attraverso smarrimenti, sofferenze e lotte Io vi coltivo a piante spirituali per il Mio giardino.

45.             Molti cadono sotto l’influsso delle passioni, come le piante e i fiori sotto l’influsso degli elementi atmosferici. Poi, come questi, seguendo un’altra destinazione sotto altre forme, raggiungono lo scopo ad essi destinato, lo stesso avviene con i figli spirituali smarriti. – Essi devono battere una via più lunga di purificazione per raggiungere, come il fiore, nella sua condizione di sposo, quale corona di ogni attività e lotta, la meta che gli altri hanno raggiunto prima, differita per vie e tempi più lunghi.

46.             Perciò, figlioli Miei, prendete come esempio i fiori e le piante; eliminate anche voi tutti gli elementi grezzi, spiritualizzate quanto assorbito! Con la vostra purificazione, spiritualizzate anche il vostro circondario, e tirerete con voi, andando incontro ad un’esistenza migliore, anche altri.

47.             Avanti, figli Miei! Dopo le delicate foglie e i teneri steli, dopo questi cresce il fiore di una quiete coscienza rassegnata a Dio, cresce la quiete celeste; e come il fiore muove gioioso e soave la sua testolina e si culla nelle arie balsamiche che gli sventolano intorno, così anche a voi, nel più alto Regno degli Spiriti, dove al posto della luce e calore del Sole materiale, vi soffierà intorno dolcemente Luce spirituale uguale a ‘conoscenza’ e Calore spirituale uguale all’‘Amore’!

48.             Tendete perciò a quello per il quale Io vi ho creato: “A diventare figli Miei!”. Non vi lasciate svergognare da un fiore o da una pianta!

49.             Così come dissi un giorno: “Guardate i fiori nel campo, essi non lavorano”, altrettanto dico pure a voi: “Non lasciatevi sedurre troppo dalle preoccupazioni mondane; date al mondo ciò che è del mondo, e a Me ciò che è Mio!”. – Diventate fiori del Mio giardino spirituale e avrete raggiunto la vostra méta in questo mondo! – avrete raggiunto il gradino più alto quali figli terreni, proseguendo su quello più basso quali figli dello spirito la vostra via attraverso milioni di cieli e eoni (10120) di tempo, sempre avvicinandovi a Me, così da poter ripetere l’intero processo del seme fino al fiore oppure frutto spirituale.

50.             Vedete, tutto questo vi dice un fiorellino che avete già spesso distrattamente calpestato con i vostri piedi.

51.             Imparate una buona volta a comprendere il linguaggio della Mia natura!

52.             Imparate a leggere questa Scrittura delicata e dolce, con la quale Io, vostro Creatore, Signore e Padre, ho scritto in ogni granello di sabbia, in ogni fiorellino, fin su nei più grandi complessi solari, con le stesse parole: “Dio è Amore!”.

53.             Questo vi predica la natura nel piccolo e nel grande!

54.             Questo vi esclama il vostro cuore ad ogni sospiro! Questo vi mando Io in mille diverse forme e parole mediante i Miei scrivani e servitori!

55.             Ascoltate una buona volta questa grande armonia delle sfere celesti, questo canto corale che milioni di esseri e prodotti, giorno e notte inneggiano a Me! Non siate freddi verso tutte queste grandiose spiegazioni, andate avanti “dalla notte alla Luce”! del mondo dello spirito! Diventate fiori d’umiltà, d’amore e dolcezza per le Mie distese celesti!

56.             A questo solo mira e vuole il Padre vostro con tutte queste parole che v’invia continuamente per illuminarvi dai Suoi Cieli. Fate bene attenzione, poiché esse devono guidarvi, al pari del seme, “dalla notte alla Luce”! Amen!

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Cap 11

Dalla notte alla Luce

(II parte)

Una Scala di Giacobbe

26 luglio 1871

1.                Tu desidereresti che quel libero volo da te fatto alcuni giorni or sono nella Mia mano attraverso la Mia Creazione, fosse comunicato e condiviso pure con gli altri, affinché anch’essi imparino a conoscere la Mia Potenza, il Mio Amore e il loro stesso valore.

2.                 Ebbene, dal momento che tutto quello che passa per la tua anima non è solo per te, bensì è destato in te per uno scopo ampiamente più grande, allora anche questa visione spirituale, dove tu scorgesti la serie di gradini di tutto lo spirituale, fino ad arrivare a Me, deve ora essere nuovamente presentata davanti alla tua anima, per dimostrare a te e a tutti, cosa significa portare in sé un germoglio del Mio Io, una Scintilla divina.

3.                 Infatti, a cosa servirebbero tutte le Creazioni con le loro grandi meraviglie se voi non possedeste uno Spirito intelligente che potesse afferrare quanto visto e presentito? A che cosa vi servirebbe lo spettacolo del cielo stellato dove milioni di soli fratelli, inviandovi la loro luce sulla Terra, vi esclamano:

4.                 “Anche noi mandiamo a voi, piccole creature, la nostra luce da distanze incommensurabili, ma potete osservarla solo quando il vostro Sole ha smesso di splendere per voi! Accogliete questo nostro richiamo, come monito e conforto spirituale, e traducetelo così: anche un incommensurabile mondo spirituale manda a voi, grandi spiriti di origine divina, il suo saluto da lontano, ma voi – o almeno molti – non notano e non sentono questo saluto dal mondo dello spirito, perché splende loro ancora troppo forte la luce del sole mondano”.

5.                 Quando però questo comincerà ad avvicinarsi al suo tramonto, quando il futile e l’effimero vi avrà rammentato che vi è un’altra vita più elevata che si fa sentire, quando nel cuore mondano comincia a farsi notte, allora gl’influssi di un mondo spirituale superiore, come le stelle scintillanti che emergono ad una ad una nell’immenso firmamento, cominceranno a sussurrarvi lievemente e sommessamente ciò che le stelle dicono spesso agli uomini, cioè: “C’è ancora un altro Mondo!”, uno spirituale, come un grande infinito mondo materiale, dove a grado a grado costruito, gli spiriti vanno un po’ alla volta incontro alla loro perfezione, finché nel Mio Cielo spirituale, al di sopra di tutti i mondi creati, tutti riconosceranno il solo vero scopo della loro vita e della loro aspirazione.

6.                 Là si spinge il piccolissimo infusore come il più elevato spirito angelico, là tutto trova la sua conclusione, la sua fine materiale e il suo inizio spirituale.

7.                 Là comincia la vera vita spirituale, nel Cielo di tutti i prototipi della Creazione, da lì partono tutti i raggi del Mio Amore e Potenza divina, fecondando con lo spirituale tutti i sistemi solari e mondiali, da lì il pensiero d’Amore, come il raggio elettrico e la fulminea luce va fuori verso tutte le direzioni, stimola, personifica, spiritualizza, partorisce, alleva e sviluppa dal più piccolo atomo al più grande sole mondiale tutto secondo l’uno e lo stesso piano, secondo l’una e medesima Legge, secondo la Legge dell’Amore, affinché un giorno, avvicinandosi al proprio Creatore, chiunque impari a comprenderLo e ad amarLo.

8.                 Lo spirito è tutto. Dappertutto lo spirito è il suscitatore, il portatore, il rivelatore.

9.                 Vincolato nella solida materia egli è il sostenitore del costante scambio di sostanza, dal rigido al fluido, dal fluido all’etereo, e dall’etereo al gassoso, fino alla più fine fuggevole particella eterea.

10.             Nel regno vegetale è lo spirito che guida istintivamente la radice, dove trova il suo nutrimento adatto per l’ulteriore sviluppo.

11.             Nel regno animale lo spirito spinge alla ricerca del nutrimento, alla costruzione delle tane e alla riproduzione; e così, rendendosi sempre più libero, lo spirito sale in su di gradino in gradino, dal primo senso del tatto e mancanza di libero movimento fino al consapevole concetto dell’esistenza nell’ultimo anello di tutte le Creazioni materiali, fino all’uomo, che poi, come primo anello in una successione di formazioni spirituali, si arricchisce con differenti facoltà, porta in sé l’intera Creazione, ed essendo il punto di svolta tra due mondi, unisce il materiale con lo spirituale.

12.             Perciò le differenti specie di creature su tutti i Miei mondi, fatte più o meno con materiale corporeo secondo la loro lontananza o vicinanza a Me, differenti nella loro grandezza, nella durata della loro vita e graduale progresso, tutte ritornano sulla via che conduce a Me, dal loro Creatore dal Quale esse son procedute.

13.             Come un costruttore edile, prima che la sua casa sia pronta, ha a che fare solo con materiali grezzi che, un po’ alla volta, attraverso diversi processi, egli deve rendere utilizzabili per il suo scopo perché gli possano essere utili; altrettanto l’esercito di creature su tutti i mondi, secondo il mondo che essi abitano, è del pari materiale da costruzione in parte grezzo non lavorato.

14.             Come per esempio avviene con il legno che un costruttore edile usa per i suoi scopi, così succede con gli uomini sui diversi mondi.

15.             Il legno, come tronco grezzo, deve dapprima essere sgrossato, ottenere un’altra forma, tagliato in travi (per il sostegno di tutto l’edificio), poi le travi devono essere segate per differenti piccole necessità, come assicelle, mensole, montanti (mezzi di collegamento), infine il legno è utilizzato per l’arredamento della casa e parecchi attrezzi casalinghi, elaborati da mani esperte, dal primo divano grezzo alla più fine poltrona a spalliera e altri differenti oggetti (tutta corrispondente potenza spiritualizzata in gradini fino ai più alti che, come lucidatura ultimata, accogliendo come uno specchio tutta la luce e nuovamente riflettendola, la può trasmettere anche agli altri).

16.             Così accade con il ferro e con la pietra, dove entrambi, per mezzo del fuoco, sono privati della loro primitiva durezza, qui eseguono cedevoli la volontà della mano, come anche la malta è altrettanto un mezzo d’unione e conservazione dell’intero edificio.

17.             Così anche nella Mia Creazione tutto è vivente, organico e inorganico, suddiviso in milioni di necessità; ma tutto serve solo a uno scopo.

18.             Gli uomini su tutti i soli sono simili al legno, al ferro, al sasso, essi devono subire tutti i processi di purificazione prima di essere capaci di poter passare nella Mia diretta vicinanza, nel Mio Regno dello spirito.

19.             Come dal legno sono fatti migliaia di oggetti e cose utili, ancor di più col ferro, sì, fino all’infinito, tale e quale è la differente scala degli uomini e degli spiriti.

20.             Gli uni dimorano ancora in case incompiute, gli altri in case già migliori, altri in palazzi, e così via fino alla massima perfezione.

21.             Dappertutto c’è il Principio spirituale che tutto classifica, riordina, e così guida tutto allo sviluppo.

22.             Già da quanto vi ho comunicato in merito al Sole[12] e ai vostri pianeti, scorgete – a partire dai pedanti abitatori di Mercurio fino al musicale uomo di Miron (Nettuno) – un progressivo sviluppo spirituale, e già nel Sole vedete uomini spiritualmente superiori con una maggiore conoscenza nella Creazione spirituale.

23.             Quello che gli abitanti di Saturno Lo immaginano solo come il Grande Spirito, gli abitanti del Sole Lo conoscono già meglio.

24.             Così si procede continuamente in tutti i mondi, in tutti i soli e cosmi, si procede gradualmente secondo i mondi stessi, parimenti con i loro abitanti; il Mio Amore li spinge tutti avanti, e come su ognuno di questi milioni di mondi, allo stesso modo, cominciato dalla pianta e dall’animale più basso, procede la serie di gradini verso i loro uomini mondani, altrettanto da uomini mondani vanno poi avanti verso gradini spirituali più elevati.

25.             Qui non dovete prendere in considerazione né la grandezza né la bellezza dei mondi, neppure le caratteristiche dei loro abitanti, sia nella forma sia nell’intelligenza. Tutto ciò corrisponde solo al mondo sul quale essi vivono, con il quale devono stare in una certa analogia (rispondenza); voi dovete solo considerare il loro gradino spirituale, questo è condizionante. Poiché vedete, anche sulla Terra avete esempi a sufficienza, dove appunto la forma esteriore non corrisponde all’interiore spirituale. Considerate solo il pappagallo e altri uccelli dal bel piumaggio del Sud, dove c’è lì il canto pieno di sentimento quale espressione dell’interiore gradino sentimentale?

26.             La stessa cosa vale anche per i mondi. Se poteste vedere uno di questi grandi mondi con occhio spirituale, vi aspettereste, nella magnificenza dei colori e bellezza delle forme che lì regna, un’intelligenza spirituale che dovrebbe fare degli abitanti di questo mondo degli dei – eppure, se questi guardassero il vostro interiore, dovrebbero crollare nella polvere per la grandezza e magnificenza della vostra natura divina, natura che a loro manca proprio completamente, poiché essi hanno solo una vita da sogno; mentre voi, prescelti da Me per figli Miei, potete, solo con uno sguardo, come quello dell’aquila, penetrare gli estesi spazi della Mia Creazione, per leggervi colà chiaramente, con l’intelligente Scintilla dello Spirito, chi Io sono e cosa potrete voi un giorno diventare.

27.             Milioni e milioni di tali mondi ruotano nell’etere sconfinato, dotati di una bellezza che voi non potete neppure immaginare; all’apparenza sembrano dei veri paradisi dell’eterna pace e dell’eterna beatitudine, eppure dietro questi grandi mondi luminosi si cela la tenebra più fitta, con il non riconoscere, il non sapere per che cosa sia creata questa magnificenza e grandezza!

28.             E anche qui potete vedere nuovamente che Io sono grande solo nel minimo. Sulla vostra Terra, milioni di volte più piccola di un atomo di un mondo simile, dimorano i più grandi spiriti, dimorano quegli esseri per i quali Io Mi sono fatto Uomo e, per Amore, Mi sono perfino lasciato uccidere da loro!

29.             Oh, comprendete una buona volta che cosa vuol dire essere quelle creature – in una tale infinita Creazione satura di grandezze e magnificenze – che non hanno più bisogno di tutte queste lunghe vie per giungere a Me; essere delle creature con le quali Io tratto direttamente, le istruisco e le guido, mentre altri esseri che pure Mi amano, possono solo immaginarlo, voi avete prove chiarissime della Mia esistenza, del Mio operare e della Mia ininterrotta benedizione.

30.             Lì in quei mondi dove c’è eterna pace, lì c’è poca lotta, perciò c’è anche poco merito di essere uomo, ed è di gran lunga facile voler diventare figlio Mio che sulla vostra Terra.

31.             Dovete pensare che lassù questi uomini vivono secondo ciò che il loro mondo da loro richiede in senso spirituale, e da lì si passa, al massimo, solo in un nuovo, più alto oppure analogo mondo spirituale; ma con voi è tutto diverso, qui voi lottate, vi dovete rinnegare, sopportare le contrarietà della vita senza perdere la fiducia in Me; qui, dove Io stesso quale Creatore diventai Uomo, diedi il massimo esempio nella più profonda umiliazione, voi qui siete in un vivaio-scuola per il Mio grande Regno degli spiriti, per il Mio Cielo spirituale, e come ai vostri occhi intelligenti alla sera è leggibile e comprensibile tutta l’infinita Creazione con i suoi milioni di mondi, così è al vostro spirito – che ho Io messo in voi – l’intero Cielo spirituale. A lui sono comprensibili e afferrabili i suoi gradini, la sua estensione, le sue beatitudini; tutto questo è sempre precluso a milioni di abitanti di altri mondi e si schiude solo se vogliono anche loro sostenere la vostra via, sebbene spesso amara, che conduce però alla massima beatitudine.

32.             Perciò adesso, dopo avervi presentato davanti ai vostri occhi il quadro spirituale della Mia Creazione materiale, dove poi alla stessa si collega l’infinito Cielo spirituale, ricordate che cosa potete diventare e a che cosa siete destinati!

33.             Perciò non scoraggiatevi delle contrarietà di questa vita! Non lasciatevi accecare dalla luce del Sole mondano! Vedete, solo quando gli volgete le spalle, quando questo non esisterà più per voi, alla sera potrà aprirsi il cielo stellato del mondo spirituale, nel quale potrete scoprire tante dimore e gradi, come vedete alla sera stelle, soli e mondi e potete presupporne ancora di più, la cui luce non giunge al vostro occhio a causa della grande lontananza! Allo stesso modo molti mondi e gradi spirituali attendono voi, figli, per i quali Io ho sofferto, operato e creato!

34.             Riconoscete dunque dall’etere sconfinato il Mio infinito Amore, e dal quale ogni sera raggianti stelle vi inviano molti raggi di grazie e vie di luce che guideranno tutti i Miei esseri, su vie brevi o lunghe, certamente a Me, al Padre e Creatore di ogni cosa!

35.             Non per nulla Io ho dato al Mio scrivano quest’immagine e visione nella Mia Creazione spirituale; ora che è stata messa per iscritto, sarà una solida testimonianza, anzitutto per la sua piccola cerchia, e un giorno per tutta l’umanità, di come Io guido i Miei figli e su quali vie e con quali mezzi Io volli indicar loro che è una grande Grazia essere un uomo su questa Terra, e una ancor più grande è esser condotto e guidato così direttamente, come Io vi concedo già da parecchio tempo.

36.             Considerate dunque bene anche queste parole; ogni sera guardando il cielo stellato, quale libro del Mio Amore, dovete invocare in segreto queste parole: “Signore, cosa sono io perché Tu Ti ricordi di me?”. E da tutti i mondi vi sarà risposto con giubilo: “Rallegrati tu, uomo della Terra, per quello che puoi diventare così facilmente, per questo t’invidiano tutti i nostri abitanti! Rallegrati e prostrati in adorazione dinanzi al tuo Creatore che ha voluto dimenticare il Signore in Sé, e che viene incontro a te a braccia aperte, quale Padre amante dei Suoi figlioli!”. Amen!

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Cap 12

Dalla notte alla Luce

(III parte)

(Continuazione)

27 Luglio 1871

1.                Sì figli Miei, giubilate su questo gradino spirituale sul quale Io vi ho messo, e non abbassate subito il capo quando piccole contrarietà offuscano il vostro umore, o qualche privazione nella vita mondana vi rammenta che proprio questo mondano è di breve durata e non ha nessuna stabilità, affinché voi possiate riconoscere che lo stimolo verso lo spirituale, verso la superiore e duratura beatitudine, non si trova nella soddisfazione dei sensi e nelle comodità sociali, bensì nella soddisfazione dei valori spirituali della vostra anima, che di essi è tanto assetata, per unirsi con lo Spirito proveniente da Me messo in voi e per prendere il posto nel Mio mondo spirituale che finora è solo dello spirito, ma non dell’anima, prima che non abbia ottenuto il battesimo della rinascita.

1.                 Se con quanto dettovi precedentemente vi ho introdotto in tutta la Mia Creazione e i suoi abitanti sotto un punto di vista spirituale, come loro, spiritualmente diversi e su vie diverse, devono raggiungere la loro méta superiore che per voi è considerevolmente abbreviata, è stato solo per mostrarvi e farvi comprendere quanto dovreste stimolare il vostro zelo per soddisfare questa condizione nel Mio Regno dello spirito, e impiegare anche tutte le forze, poiché la via verso di Me non vi è chiusa, per continuare a superare tutti gli ostacoli che incontrerete, con lo sguardo sempre rivolto a Me; qualunque cosa cui andate incontro, dovete considerarla solo come l’anello di una catena che, gradualmente, vi perfeziona e nobilita, e già in questa vita terrena vi prepara sull’Aldilà così che la maggior parte qui, potete portarla a compimento, e per vero più facilmente che là, in modo che poi, senza regresso, potrete dimostrarvi subito capaci per la vostra più alta missione.

2.                 E specialmente voi, cui lascio giungere con tanta cura la Mia Luce dai Cieli, ricordate bene che Io faccio questo proprio perché ho in vista per voi, oltre allo scopo dell’umanità in generale, ancora ‘scopi’ cosiddetti ‘speciali’.

3.                 Mostratevi perciò degni della vostra missione e della Mia Grazia; poiché se vi ho destinato a compiti importanti, dovete anche considerare che, per diventare tali strumenti degni della Mia santa Volontà, è necessario essere dapprima purificati, raffinati e, con saldo zelo, temprati, prima che Io possa adoperarvi come sostegni per altri!

4.                 Prendete perciò tutti gli eventi che vi colpiscono come una scuola di addestramento, per poter dapprima fondere saldamente in voi stessi quello che dovrete mostrare agli altri non solo a parole, bensì con i fatti, vale a dire: che l’insegnamento, come Io ve l’ho dato, è il vero e unico che, da uomini, può trasformarvi in puri spiriti e, da spiriti, potete diventare figli Miei!

5.                 Molti di voi non vogliono afferrare quest’idea, essi vorrebbero sempre annodare le loro comodità della vita terrena con la Mia vita spirituale; essi temono sacrificio, privazioni e abnegazione; tutto è inutile! Se volete diventare figli Miei, dovete vuotare il calice della sofferenza fino all’ultima goccia, come a suo tempo feci Io! Anch’Io nell’orto del Getsemani esclamai: “Padre, allontana da Me questo calice!”, questo feci Io, quando (momentaneamente) abbandonato dal Mio Amore dovetti sentire interamente la Mia situazione come Uomo[13]; e tuttavia, sebbene l’Amore vuole solo rendere felici, solo rendere beati, esso dovette lì rinnegare le sue caratteristiche fondamentali per uno scopo superiore, e Io bevetti il calice delle sofferenze fino all’ultima goccia.

6.                 Anche molti di voi gridano così: “Signore, allontana da me il calice della sofferenza!”. E Io, l’amorevole Padre di tutti, che vorrei vedere i Miei figli solo felici, non posso accondiscendere a questo desiderio, e ciascuno deve soffrire per il meglio del suo stesso io e per il meglio del Mio grande scopo; perciò lascio vuotare completamente il loro calice affinché essi pure, come un tempo Io stesso, a lotta superata, uscendo gloriosamente dalla stessa, sappiano benedire la Mano che li ha guidati fuori dall’amara notte del dolore, alla chiara Luce della beatitudine.

7.                 Ogni possibile spiacevole situazione che potete incontrare, è stata un giorno da Me stesso sofferta; proprio per questo Io divenni Uomo così come siete voi, e lasciai che su di Me si scatenasse ogni possibile tempesta, affinché mai un uomo potesse dire: “Cosa facile è il predicare, ma difficile è compiere e comprovare con l’azione!”.

8.                 Perciò Io vissi la vostra intera vita umana sin dalla culla, per dimostrarvi che, quando lo spirito è forte, egli può superare tutto, vincere e sopportare tutto; soltanto deve fortemente essere convinto della sua missione e della destinazione spirituale, dal cui punto di vista poi tutti i dissapori otterranno il giusto valore e schiarimento.

9.                 Se dovete quindi diventare realmente figli Miei, in primo luogo dovete essere fermamente convinti che, innanzi tutto dovete, come esempio, essere puri, ma che questo ‘esser puri’ non arriva senza un previo lavaggio dagli errori e dai falsi concetti!

10.             Davanti ai vostri occhi spirituali Io ho presentato i grandi mondi e i loro abitanti. Adesso sapete quanto siete voi preferiti, però dovete anche riconoscere che ogni preferenza consiste solo in questo: se si ottiene con la lotta ciò a cui si aspira; poiché quando ad uno, come dice un vostro proverbio, gli volano gli uccelli arrosto in bocca, qui non c’è merito alcuno!

11.             L’aver conquistato è quella consapevolezza che dà all’anima la nobiltà e le sussurra: “Ho lottato, ma ho anche vinto” (con la Grazia del Padre Santo).

12.             Guardate i milioni di mondi e i loro abitanti, quanti vorrebbero lottare per raggiungere questo, con sacrifici ancor maggiori dei vostri, e tuttavia il Mio paterno Amore che li ama quanto ama voi, non può concedere loro questa lotta nel loro insieme, bensì può essere concesso solo a qualche singolo di loro questo trasferimento, che avviene con la perdita totale della libertà spirituale sul suo mondo e la servitù e la lotta sul vostro.

13.             Voi siete invidiati da milioni e milioni di spiriti, eppure, ciechi come volete essere, non afferrate ancora cosa significa essere prescelti a figli Miei!

14.             Non lasciate che le cose arrivino a tal punto che un giorno, nell’altro mondo, voi dobbiate esclamare: “Sì, se lo avessi saputo, avrei agito del tutto diversamente!”

15.             Se nell’altro mondo a qualcuno di voi dovrà sfuggire quest’esclamazione, sarà troppo tardi! Là è raggiungibile solo con lunghe lotte e vie traverse ciò che si sarebbe potuto compiere qui con molto meno.

16.             Perciò, figlioli, destatevi! Elevatevi a Me! – Ascoltate la voce dell’Amore che a torrenti viene a voi da tutti gli angoli della Creazione; voltate le spalle al Sole mondano e immergetevi nell’infinito mare di Luce del regno spirituale dal quale voi siete venuti; là vive il Padre vostro, là è la vostra futura dimora, e là un giorno, tutte le domande e dubbi che qui vi sembrano inesplicabili, troveranno una soluzione.

17.             Tendete là! E anche voi, come talvolta il Mio scrivano, riceverete visioni che vi permetteranno uno sguardo in quelle sfere in cui solo l’Amore, diffondendo la sua dolce Luce, tutto beatifica e tutto quieta e, visti da lì, tutti i vostri dolori e dissapori di questa vita e gli abituali desideri di una posizione mondana, sociale e pecuniaria, svaniranno nel nulla con la loro futilità, al paragone del godimento spirituale che vi eleverà molto al di sopra di tutto ciò, e allora appena vi farà sentire la Forza del Mio Amore e l’alta beatitudine di una consapevolezza di essere finalmente giunti, passando oltre le scorie di questa vita, in un Eden della pace, dove nessuna stonatura interrompe l’armonia dei cori spirituali, e tutti vi si accordano e offrono l’eterno cantico di lode al Mio Amore, non come Creatore, non come Signore, bensì come Padre.

18.             Svegliatevi! Affinché già ora soavi presentimenti di simile beatitudine attraversino il vostro cuore! Nelle ore solitarie imparate a rafforzare il vostro occhio spirituale, affinché guardi, oltre tutto il materiale, in quel Mondo spirituale che, anche se è lontano da voi, se volete è molto vicino, anzi, è nel vostro petto.

19.             Appena avrete gustato tali momenti di solennità spirituale, allora il Sole mondano comincerà già ad avviarsi al suo tramonto, e l’esercito del Cielo spirituale, come le scintillanti stelle della notte, vi renderanno afferrabile la grandiosità di una futura esistenza, la grandiosità della vostra vera residenza!

20.             Riflettete su questo, agite e vivete di conseguenza per essere un giorno degni di Me! Amen!

Indice

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Cap 13

La creazione del mondo materiale e mondo spirituale

15 gennaio 1871

1.                Figlio Mio carissimo, tu vuoi avere da Me una spiegazione della Mia Creazione; tu minuscola creatura vorresti, quale piccolissimo punto nello spazio, contemplare l’immensità del Regno Mio e afferrare la sua grandezza e la sua estensione!

2.                 Se potessi mostrartelo con la Mia vista spirituale, se fosse possibile che tu potessi ottenere un lontano presentimento della sua grandezza, lo farei; ma così, quale creatura finita, come posso farti afferrare l’Infinità? Come posso Io mostrartela in modo comprensibile così che tu possa immaginarti l’intera Creazione materiale in tutte le sue dimensioni (poiché, anche là ancora, dove brilla l’ultima stella o l’ultimo sole di un sistema, ha il suo inizio, da nuove lontananze, ancora un altro sistema), che – dove tutta la materia è giunta al termine, appena comincia l’eterno regno degli spiriti?

3.                 Come puoi tu abbracciare tutto ciò? Rifletti bene sulla domanda rivolta a Me! Io lo so, tu ti basi su questo, controbattendoMi dicendo: «Sì, io sono certo una minuscola creatura, però il mio spirito e l’anima mia non lo sono, essa porta in sé una Scintilla proveniente da Te, e mediante questa Scintilla io oso, come figlio di un Padre infinito, la domanda e dico: “Padre! Perché io possa comprenderTi appieno Ti prego, mostrami la Tua potenza, mostrami la Tua dimora dove un giorno verrò ad abitare e godere quella beatitudine che Tu hai dato in dono ai figli che Ti amano e seguono i Tuoi insegnamenti!”».

4.                 A questa domanda Io voglio anche risponderti e dire: vedi, Mio caro figlio, tu hai toccato la questione al punto giusto. Come uomo sei troppo insignificante, ma come spirito sei abbastanza grande per penetrare con Me nei più profondi spazi della Creazione, vederne le meraviglie e anche afferrarne il perché, sempre in virtù del tuo spirito proveniente da Me. E così Io voglio prenderti nelle Mie braccia spirituali e attraversare con te gli spazi incommensurabili dove ancora nessun occhio umano ha visto i suoi raggi, e dove milioni di meraviglie della Creazione e innumerevoli creature cantano a Me, al Signore e Creatore, Quale grande Spirito, un ringraziamento senza fine.

5.                 Voglio condurti in quegli spazi dove solo ad un occhio spirituale è possibile misurare le distanze, poiché là il vostro sistema di misura è da tempo cessato.

6.                 Voglio condurti alla Sorgente della Vita, da dove fluisce ogni vita per il mondo materiale e da lì guidarti, con la velocità della luce e del pensiero, fino alla parte esterna del grande Uomo cosmico, dove l’apparente cessa e solo lo spirituale, ancora con il grande Uomo mondiale prende il suo inizio.

7.                 Dovrai gustare assieme a Me l’idea della Mia grandezza, e sprofondare nella polvere, stupito, dinanzi all’altra Mia caratteristica principale, l’umiltà!

8.                 Vieni dunque, alzati con Me! Abbandona il movimento terreno dei desideri fugaci e delle preoccupazioni, e seguiMi nel giardino che mai appassisce del tuo Padre Celeste, là voglio farti presentir diletto, di cui ancora nessun mortale ha avuto presentimento[14].

9.                 Qui dinanzi a te vedi il grande Uomo mondiale materiale che, circondato come da una densa epidermide eterea, è un limitato nell’illimitato. Tu vedi come, con la velocità del pensiero, egli continua il suo volo nello spazio infinito attorno ad un ‘Centro’ a lui stesso sconosciuto; vedi come, con tutti i suoi organi, dall’eterno etere primordiale attraverso i suoi pori epidermici, assorbe ogni sostanza vitale, e oltre a ciò restituisce all’etere ciò che è stato usato; scorgi la sua forma oppure immagine che somiglia alla tua.

10.             Tu ora domandi: “Perché egli ha questa forma?”.

11.             Ebbene, qui vogliamo, con la spiegazione dell’esistente, anche discutere il perché di questo, e così seguiMi velocemente con il pensiero, come nello spazio, e vedi che perseveranza o esecuzione di un Principio basilare è il primo fondamento della Mia Divinità, e anche nell’uomo, come essere spirituale, dovrebbe essere il suo primo sostegno.

12.             Ora, figlio Mio, osserva la forma umana, o propriamente detto, – la Mia stessa immagine, quale primo modello fondamentale che Io posi nell’intera Creazione, anche corrispondente a tutti gli esseri creati, dal più piccolo infusore fino all’uomo, sviluppando gradualmente questa forma un po’ alla volta.

13.             Per quanti animali e esseri viventi vi siano in tutto l’Universo materiale, tutti portano in sé, almeno in una o nell’altra parte, reminiscenze della forma originaria di un corpo umano come idea fondamentale che, a seconda della loro individualità e modo di vita ad essi destinato poi ulteriormente nobilitata, meglio perfezionata, avanzano ad un gradino più elevato, fino a che, dopo un lungo lottare, è raggiunto il punto culminante, la forma umana.

14.             Accanto a questa lotta di tutto il Creato verso questa forma c’è ancora un altro fattore principale nell’intera Creazione, che Io ho stabilito come tale, e senza il quale nulla potrebbe sussistere; esso è il principio dell’auto conservazione. Poiché Io creai una volta sola e pensai in Me il mondo materiale in tutta la sua portata ed estensione, e fu stabilita anche la sua futura indipendenza attraverso l’auto conservazione, fino a che, nel piccolo come nel grande, i corpi e mondi e tutti gli esseri creati, sono perfezionati al punto da avanzare ad un gradino superiore, in cui il primo involucro dato ha compiuto la sua missione e giunto al punto finale della sua esistenza, e con la dissoluzione dello stesso fanno il primo passo verso un essere migliore.

15.             Per quest’auto conservazione Io dovetti dare ad ogni essere, oltre all’esteriore, un’organizzazione interiore che adempisse tutte le condizioni, affinché espulso il consumato fosse assorbito del nuovo; in conseguenza a questo scambio la vita è stabilita e segue anche l’ulteriore auto conservazione.

16.             Ora qui tu vedi perché tutto ciò che vive, ha organi e parti interiori, che sono stati creati per questo processo.

17.             Ciò che vediamo nel più piccolo, lo vedi nuovamente nel più grande, dove volteggia l’Uomo della Creazione, ha la Mia o anche la tua forma, solo però in dimensioni che sono afferrabili solo ad uno spirito superiore.

18.             Analogamente, l’ordine conservativo di un piccolissimo essere ha anch’egli la sua disposizione interiore, che pure, come nell’uomo, è ordinata e fatta per lo scambio del consumato con il nuovo.

19.             Anche in lui batte e pulsa un cuore che tutto contiene, e spinge le sue forze vitali fino agli ultimi sistemi solari dell’epidermide esteriore; anch’egli ha i suoi polmoni per tramutare le sostanze eteriche, come gli uomini l’aria, nei suoi stessi idonei elementi; anch’egli ha tutti gli organi come voi, e in questi organi vivono del pari, ancora esseri, come in quelli del vostro corpo, che per i vostri occhi è anche un invisibile mondo di animaletti; similmente come nel vostro corpo, tutti gli organi formano pure nel grande Uomo mondiale un tutto; ovunque regna il medesimo ordine come nell’organismo umano.

20.             Esseri che vivono nel corrispondente fegato oppure nei polmoni del grande Uomo mondiale, non possono essere formati a cuore oppure reni umani. Essi sono felici nella loro esistenza e attendono là la loro trasformazione, per poi, come tutti gli esseri creati, dopo la decomposizione del corpo materiale, essere trasferiti in organi simili del grande Uomo mondiale spirituale, oppure già nell’uomo mondiale per avvicinarli in organi più nobili alla loro destinazione.

21.             Ora vedo sorgere in te la domanda: qual è la differenza tra le funzioni del nostro corpo e il compito di questi complessi solari, che rappresentano qui il cuore, lì i polmoni e lì la testa?

22.             Allora Io ti dico: lo stesso compito come nel corpo umano. Qui il cuore spinge nelle arterie e vene il sangue, saturo di nuove forze vitali, là è il grande sistema solare che è simile al cuore, dotato appunto dei mezzi necessari per permettere alle altre parti del grande Uomo mondiale materiale di ricevere il nuovo principio vitale sorbito dall’etere a mezzo dei suoi organi, assicurando così la sua conservazione. I polmoni, altri sistemi solari e planetari di differente natura, ricevono il sangue dall’Uomo mondiale impregnato con il consumato, e con l’influsso dell’incommensurabile etere e la sua inspirazione, anch’essi tramutano il consumato in elemento vitale e con l’espirazione espellono l’inutilizzabile, e precisamente nel grande spazio eterico attraverso bocca e naso come voi.

23.             I grandi e piccoli canali, quali arterie, vene e vasi capillari che attraversano il corpo umano, sono sostituiti colà da sistemi secondari e comete; specialmente le ultime sono le portatrici di luce e di vita, le quali, mentre sono occupate con la loro formazione, nella loro orbita estesa raggiungono le parti più lontane dell’Uomo mondiale, portando fino all’epidermide esterna l’elemento vitale e, per quanto riguarda lo scarto, o lo digeriscono esse stesse, oppure lo riportano agli organi corrispondenti oppure universi solari.

24.             Per questa ragione esse sono libere dalla forza d’attrazione, non come i pianeti che sono costretti a ruotare in brevi orbite intorno ai loro soli, senza poter fuggire da questi. Libera si libra la cometa attraverso tutti i sistemi mondiali, quale futuro mondo in formazione, prendendo da loro ciò che necessita per il proprio io. Nulla la trattiene! Essa compie il suo scopo fino a quando sarà diventata pesante e compatta; il suo corso si accorcia e, come pianeta roteante o sole indipendente, si unirà ad un sistema solare, dove anch’essa sosterrà un periodo di sviluppo, finché, dopo l’estinzione dell’attività del suo interiore in decomposizione, le saranno assegnati compiti superiori.

25.             Così tu puoi vedere tutti gli organi compiere le loro funzioni, il cervello afferra dello spirituale, lo consegna agli esseri viventi nei suoi organi, questi lo diffondono negli altri sistemi solari o complessi solari a mezzo dei nervi o guide spirituali.

26.             L’occhio vede fuori nelle lontananze dell’Infinità, vede da lontano la meta e riconosce la sua destinazione e, come occhio mondano, lo comunica al cervello; esso è l’intermediario dell’interiore con l’esteriore! Il cervello riceve, attraverso l’occhio, le impressioni dall’esterno e le comunica agli esseri viventi dell’intero organismo.

27.             L’orecchio percepisce le grandi armonie mondiali, e diletta con esse gli abitanti spirituali del suo organo. Ciò che nell’occhio è realizzato attraverso la luce, in questo complesso solare è sostituito dal suono; e come nel corpo umano un organo sta sempre in collegamento con l’altro, così è anche nel grande Uomo mondiale, dove un godimento spirituale in un organo è comunicato all’altro e condiviso dallo stesso.

28.             Nell’occhio i sette colori si scompongono nel suo processo di luce e processo visivo; là in quelle costellazioni questi colori sono ripartiti in tutto il suo sistema mondiale, di cui l’uno rappresenta il blu, l’altro il rosso e così via. Là nel grande Uomo mondiale vi sono soli di diversi colori, uguali ai colori dell’arcobaleno.

29.             Gli uomini stessi lì sono formati quindi in colori, sebbene ai loro occhi in debole grado. Là vi sono meraviglie in grandezze e intensità, di cui voi, piccole creature, non potete avere nessun presentimento. Tanto nell’organo dell’udito, dove le armonie e la legge delle stesse sono talmente estese e perfezionate, che la vostra arte di fare musica non può sostenere nessun confronto. Di conseguenza tali esseri godono beatitudini delle quali voi non potete farvi nessun concetto.

30.             Nel complesso del cervello, con il suo grande Sole Centrale universale, tutto è luce, tutto è sapienza; là l’uomo vede e comprende l’intero Uomo mondiale, conosce la sua missione e conosce anche Me come il più Grande Spirito. Come nel cervello umano il fosforo, così là in quel sistema tutto è luce, tutto è chiaro, tanto che le ombre appartengono a cose sconosciute.

31.             Nel cuore, alla sede della vita, tutto si muove e mette in movimento la grande macchina; l’assai bello, il sublime, il senso di beatitudine sono là una costante e si muove dentro e fuori. Tutti conoscono il Mio Amore e la Mia Grazia, e sanno perché sono lì e quali sono i loro compiti, e specialmente il piccolo incitante nervo motorio dello stesso è anche il luogo dove, non lontano da questo, il vostro sistema solare ha il suo posto.

32.             Tutti gli organi, perfino quelli d’espulsione e d’evacuamento, così come i generativi, equivalenti a quelli maschili, si trovano lì destinati allo stesso scopo, alle stesse funzioni che hanno anche nel corpo umano; essi sono destinati all’eliminazione del consumato e devono essere presenti altrettanto bene come quelli adibiti all’assorbimento, se deve esistere un’auto conservazione del grande Uomo mondiale. Le analogie degli abitanti di questi mondi incommensurabili sono parimenti tanto differenti come i loro organi stessi. Volerle rendervele afferrabili e comprensibili, sarebbe inutile fatica.

33.             Osservate solamente la Terra: dov’è qui il principio? Dove una fine delle sue creazioni? Così è dappertutto. Un Dio infinito può creare solo cose infinite; perciò anche tu non pretendere nessuna descrizione dei soli mondiali, della loro grandezza, dei loro soli e pianeti che vi ruotano intorno, dei quali il numero è incalcolabile, dei loro soli fratelli con differenti colori, dei loro abitanti e creature per i quali non sarebbe sufficiente nessun materiale per scrivere, per delineare solo il mondo più piccolo, tanto meno di quei mondi dove la vostra luce, conosciuta come movimento più veloce, sarebbe solo un tempo lento e corto come strumento di misura.

34.             Questi particolari possono essere afferrati solo con gli occhi spirituali e immaginati col pensiero dello spirito. Finché vivete in quest’involucro mondano, un’altra spiegazione è impossibile. Nell’Aldilà, provvisti d’accresciuta facoltà visiva dello spirito, potrete afferrare facilmente ciò che qui Io stesso non sono in grado di spiegare. Io posso solo dire a te e a tutti voi che, dove il vostro occhio oppure il vostro pensiero potrebbe giungere, è sempre fermamente presente la figura umana, quale unica e la sola forma dominante! Che questa però, in riguardo alla grandezza e al colore, secondo i mondi corrispondenti, debba essere diversa, si comprende da sé. In ogni dove però il Mio Amore e la Mia Grazia si sono presi cura di preparare alle creature – da Me chiamate in vita – la possibile massima beatitudine di cui sono capaci di sentire, beatitudine che sarà poi aumentata di gradino in gradino, fino all’ultimo, fino a diventare figli Miei, dove ogni fatica e lotta è coronata con la Mia vicinanza.

35.             In accordo a tutto questo potete comprendere per che cosa vi ho prescelti, e per quale grande missione e abilitazione vi ho aperto la via.

36.             Milioni di esseri mancano di questa Grazia, di cui voi godete in massima misura, e mentre quel grande numero di esseri creati Mi riconoscono solo dalle Mie opere oppure mediante maestri che Io invio nei loro campi per guidarli e accompagnarli, qui Io Mi abbasso sulla vostra piccola Terra appunto per darvi dalla Mia stessa bocca, a mezzo dei Miei scrivani, Pane dai Cieli.

37.             Pensate una buona volta cosa significa questo! Pensate all’infinita grandezza della Mia Creazione, alla Mia stessa potenza e impegno, e confrontate la vostra piccolezza, allora dovrete crollare in un nulla davanti alla Grazia che Io vi concedo, tanto che dovreste veramente esclamare: “Padre e Signore! Che cosa sono io che Tu Ti ricordi di me!”. E se riflettete sui sacrifici che Io sopportai per voi, per far di voi ciò che dovete essere in riguardo al complesso nerveo del cuore del mondo stesso, vale a dire: la molla motrice universale di tutta la Mia Creazione materiale!

38.             Come nel corpo umano neppure il più piccolo tessuto cellulare o vaso capillare si trova inutilmente, poiché tutto deve concorrere solo alla conservazione dell’insieme nel suo modo, così anche nell’Uomo Cosmico non è dimenticata la più piccola fibra del corpo umano e tutto lì si trova corrispondentemente riprodotto, solo che non dovete immaginarvi le funzioni del corpo dell’Uomo mondiale come quelle del vostro corpo, bensì in corrispondenza analoga, in cui interi sistemi solari esprimono ed eseguono quell’attività rispondente alla posizione, conformazione e quantità, quello che l’uno o l’altro organo ha da compiere nel corpo umano proprio in rapporto al tutto. Così, ad esempio, la milza è la batteria elettrica oppure il focolare in cui il sangue, dopo la sua breve circolazione, è nuovamente vivificato. Così anche nel grande Uomo mondiale il corrispondente grande complesso solare con le sue migliaia e migliaia di soli e pianeti non è altro che il grande distributore di vita ai molti altri mondi a lui vicini e da lui dipendenti, i quali a loro volta, saturi a sufficienza di forza e di luce, irradiando nuovamente, attraverso milioni di estesi spazi luminosi, distribuiscono il loro superfluo ad altri soli e mondi. Questi poi, secondo il loro impiego per l’insieme, elaborano ciò che è idoneo ad essi, e danno, allo stesso modo, con la loro diffusione elettro-magnetica, l’impulso per migliaia di diversi processi, e così via fino a completare il circuito, e le scorie sono restituite nuovamente all’etere attraverso gli organi d’evacuazione.

39.              Questo è il processo di conservazione del grande Uomo mondiale, il quale con il suo veloce movimento nello spazio infinito, a mezzo dell’attrito, che provoca il suo stesso moto, desta i giacenti elementi vitali che si trovano nell’etere, e poi attraverso i suoi bilioni e bilioni di organi sorbitori, come avviene all’epidermide umana attraverso i pori, li trasmette agli organi interni per l’ulteriore uso e per la sua stessa ulteriore esistenza.

40.             Ebbene vedi, Mio caro figlio, così il nostro grande Uomo Cosmico destando vita e dando vita, seguita a fuggire nell’infinito spazio senza confini per eoni ed eoni (10120) di spazio-tempo, finché anch’egli sarà consumato sia interiormente che esteriormente, e andrà incontro alla sua dissoluzione. E come accade con il corpo umano dopo la sua morte, questo accadrà anche lì. Anch’egli (l’Uomo mondiale) sarà scomposto in altri elementi; altri prodotti si formeranno dai suoi resti che di nuovo, com’è il caso con i corpi umani decomposti, saranno guidati a nuove Creazioni.

41.             La materia, della quale egli è composto, dovrà lasciarsi scomporre. Lo spirituale si unirà allo spirituale e il materiale al materiale, dove ognuno per sé, portando in sé la struttura per l’ulteriore auto conservazione, inizierà di nuovo un grande ciclo evolutivo e si organizzerà nuovamente sotto la forma del corpo umano, con la sola differenza che, come nel corpo umano gli organi terreni stanno in rapporto con i loro futuri organi spirituali, così anche nel grande Uomo mondiale gli stessi sono rappresentati in corrispondenze spirituali.

42.             Così poi dal crollo dell’attuale grande Uomo mondiale materiale ne sorgerà un altro, il quale, composto di elementi spirituali più fini, sarà di nuovo un grande Uomo mondiale; però tutto ciò che includerà, i suoi abitanti e altri esseri viventi, saranno di natura più spirituale.

43.             Ciò che nel corpo dell’uomo l’anima e lo spirito in lui vincolati erano come guide del tutto, questa sarà pure nel grande Uomo mondiale l’impulso che spingerà tutto il Creato verso la sua liberazione e tutto lo spirituale alla sua spiritualizzazione.

44.             Guarda il grande Uomo mondiale, puri soli formano il suo interiore; pura luce quale fluido vitale attraversa i suoi spazi enormemente estesi! Come il sangue nel corpo umano è portato ovunque c’è bisogno; sviluppa calore, il calore decompone, trattiene l’utile ed espelle l’inutile. Quest’ultimo, spinto dalla forza di repulsione scorre attraverso lo spazio, si unisce con altri elementi affini, è di nuovo compenetrato dalla luce illuminante e produce nuova sostanza per altri complessi solari; e così l’inutilizzabile per gli uni si trasforma in benedizione per gli altri.

45.             Così continuerà per infiniti spazi di tempo, dove milioni di anni sono solo un brevissimo periodo; sempre rinnovando, sempre formando, sempre distruggendo; e da tutto questo muovere, formare e distruggere, si sviluppa lo spirituale nella materia vincolata per gradini superiori. Sempre più in alto si raffina di potenza in potenza, diventa più puro, più spirituale, più divino, finché, come spirituale divino, passa nell’ancora più grande Uomo mondiale spirituale e lì può trovare il suo impiego per il momento sul gradino più basso, da dove poi inizia una serie di gradini ancora più alti che sale sempre di più – fino a Me, al Mio Regno, ai Miei Cieli della suprema Pace spirituale e della sublime eterna beatitudine.

46.             Che questo tendere della potenza spirituale vincolata nella materia continui fino a quando tutto sarà slegato, e così come nell’uomo le ossa passano col tempo da flessibile, elastica cartilagine a rigido calcio, lo stesso avviene anche nel grande Uomo mondiale, finché i sistemi mondiali corrispondenti agli organi umani avranno finito di vivere, tutto il vivente e attivo – idoneo ad accogliere luce e calore – sarà sfuggito e sarà rimasto solo ciò che, per modo di dire, è diventato solo pietra dura.

47.             Quando dopo infiniti spazi di tempo questo crollo sarà avvenuto, allora l’organismo ha cessato di essere; la forza riproduttiva dei polmoni, le secrezioni della bile del fegato, l’evacuazione dell’inutilizzato, la procreazione di nuovi mondi, tutto ha raggiunto il suo stato di riposo, i pori della spessa epidermide eterica del grande Uomo mondiale stanno aperti, l’etere penetra ed esce nuovamente con un nulla di fatto dalla parte opposta, nessun organo sorbe i suoi elementi, nessuna luce consuma avidamente le sue sostanze apportatrici di vita, rigida rimbalza dalle pareti calcificate dei soli e mondi, la vita è fuggita e si è messa al sicuro in più alti spazi spirituali, dove la morte non ha mai avuto dominio e solo l’eterna Luce, l’eterno Amore e l’eterna Vita hanno stabilito la loro sede.

48.             Quando questo stato sarà avvenuto, allora il grande Uomo mondiale sarà disciolto dalla Mia potente Volontà; egli andrà – come il corpo umano – incontro alla sua trasformazione, e dalla rigida pietra, calcinata e priva di vita, sorgerà nuovamente, come la fenice di una vecchia leggenda umana, un nuovo, più bello, più spirituale mondo che comprenderà in sé tutto quello che l’Uomo mondiale precedente possedeva, tutti i suoi organi, tutte le sue funzioni, solo più fini, più spirituali. Una nuova Creazione graduale comincerà. Vita e calore affluiranno nel vivente Uomo mondiale nuovamente conscio di sé, i soli splenderanno, le terre orbiteranno di nuovo festose nella loro vorticosa e fruttifera danza intorno ad essi, e nuovi esseri, nuove creature con altrettanti idonei corpi spirituali, inizieranno il loro nuovo stato vitale, dove poi la morte e la distruzione non saranno più stabiliti come necessario principio, da servire come base per una nuova Creazione, bensì un dolce passaggio da un gradino all’altro segnerà l’avanzamento, dove il materiale cesserà e il Mondo spirituale avrà il suo principio.

49.             Là comincerà la vita nel Grande Uomo-spirito, là si muoverà il precedente, ora spiritualizzato Uomo mondiale intorno al Mio splendente Sole Centrale nella più radicata profondità, oppure il Cuore dell’intero mondo spirituale; allora non sorbirà più elementi eterici, bensì si alimenterà di spirituale attraverso la sua epidermide nuovamente attiva, spiritualizzando così il suo interiore che poi lentamente si dissolverà di nuovo nei suoi organi corrispondenti alla sua individualità dell’immenso Uomo mondiale spirituale.

50.             Ora, come l’Uomo mondiale materiale percorre volando nell’etere la sua orbita, lottando verso la spiritualizzazione, così di eteri, nella rispondenza spirituale, ne esistono milioni e milioni, i quali hanno attraversato tutti simili processi verso gradi superiori, e ancora continuano e formano spiritualmente di nuovo i singoli organi del grande Uomo-spirito, che a sua volta si muove nei vasti, infiniti spazi, dove assorbe dall’etere più fine e più spirituale che lo circonda, i suoi elementi vitali per l’auto conservazione, e così procede un eterno avanzamento, un’eterna trasformazione a nuove Creazioni, e rende nuovamente felici gli spiriti che vivono su tali mondi.

51.             Nell’Uomo spirito lo scopo della vita di tutti gli spiriti creati è di indirizzare i meno capaci, di guidarli e perfezionare il luogo delle loro dimore, e così guidare i loro mondi e le loro anime sempre più vicino a Me. E dopo, nell’Uomo mondiale spirituale il lavorare e l’educare non avranno mai fine, così anche non v’è posta nessuna meta nell’attività degli spiriti, essi possono e devono lavorare sempre, in parte su se stessi, in parte sull’io di altri esseri, e così aiutano a realizzare i Miei piani.

52.             E vedi, quando Io creai questo grande Mondo degli spiriti con la sua incommensurabile estensione, quando in quel tempo conferii agli spiriti stessi quei grandi pieni poteri, Io posi il più grande spirito, nato da Me, come Sapienza proveniente dall’Amore, come Amore per sé e per il prossimo, fuori da Me nella vasta Creazione; gli trasmisi tutti i mondi degli spiriti, lo resi idoneo ad operare e creare, gli diedi il nome di ‘Portatore di Luce’, oppure ‘Lucifero’, nel linguaggio delle sfere celesti. Ed egli, cosciente dell’immenso suo potere, andò oltre, l’amore di se stesso lo accecò, e istigò milioni di spiriti alla caduta e divenne così, assieme a loro, il Mio avversario più maligno. La sua soave Luce d’Amore si arrossò del fuoco dell’ira, e così egli è colui che, insieme ai suoi spiriti con lui caduti, attenta alla Mia Potenza, al Mio Amore, Clemenza e Grazia, e vorrebbe trasformare in ira e odio tutto il Creato e calpesta ogni alito liberatore del Mio Amore con derisione e scherno.

53.             Così fu esiliato dal grande Regno dello spirito, dal Mio Regno celeste, oppure altrimenti detto, egli si escluse da se stesso, poiché non gli piaceva l’aria di Pace e d’Amore che lì vi regnava; fuggì lontano, fuori nell’eterna Infinità. E con questo, anche lui, sebbene antagonista dinanzi a Me, pur doveva compiere solo il Mio scopo, così creai un mondo materiale dalla sua sostanza e dai suoi spiriti, avvolsi lui e i suoi nella materia, per potere, anche se non del tutto, sciolti in piccole particelle, farli ritornare a Me.

54.             Questa è la legge di dissolvimento della materia che, costretta, deve restituire un po’ alla volta quello che volontariamente non voleva adattarsi alla Mia Volontà. E così Satana stesso, con ciò che gli era rimasto dopo la sua materializzazione, è imprigionato sulla e nella Terra quale dimora, dove proprio Io da eoni e eoni di anni l’avevo stabilito per compiere la grande Opera di umiltà e redenzione per tutti gli uomini e spiriti. E proprio da lì, dove Io elargisco la massima benedizione e la suprema Grazia, e da qui voglio diffonderla, anche lui deve avere il massimo potere per tentare i Miei futuri figli, per quanto gli sia possibile, affinché proprio da questa lotta, contro e con lui, possano sorgere i più splendidi fiori e spiriti per il Mio Regno, e così egli, operando a dispetto Mio, deve aiutare i Miei figli alla più grande vittoria e alla massima beatitudine.

55.             Così Satana deve, libero come Io l’ho creato, certo lavorare solo per Me e non per i suoi piani, e aiutare a favorire il grande Processo di spiritualizzazione di tutto il materiale.

56.             Nel grande Uomo Cosmico spirituale vive e tesse continuamente la grande organizzazione e creazione, lì vive altrettanto lo spirito come nell’Uomo mondiale materiale secondo gli organi del corpo umano in quei Cieli corrispondenti agli organi; là è tutt’altro che nell’Uomo mondiale. Ciò che è espresso in lui in forme materiali, vive e esiste lì nello spirituale; lì la materia più grezza è luce e la più fine è spirito.

57.             Come nell’Uomo mondiale il suo occhio, un grande sole e complesso mondiale che, splendendo elettricamente invia fuori nell’etere lontano i suoi raggi, per sorbire da lì la sostanza vitale per i nervi della testa o gli spirituali mondi della Sapienza, così è l’occhio del grande Uomo spirituale raggiante l’Amore che accoglie in sé gli elementi più delicati dell’infinita Luce di Grazia, per trasferirla al suo grande sistema nerveo cerebrale oppure Cielo della Sapienza, dove la Creazione, la sua origine, il suo scopo e la Mia Volontà sono ben compresi da tutti gli spiriti e angeli della sapienza. Così pure ogni altro organo dell’Uomo spirituale compie quanto è stato a lui assegnato, e gli spiriti là viventi hanno, in modo corrispondente, la loro attività e beatitudine in lui.

58.             Nel Mio Uomo Cosmico spirituale le sostanze principali sono Amore e Sapienza, come nell’uomo il sangue e l’aria e nell’Uomo mondiale la luce ed il calore.

59.             L’Amore è il primo fattore di movimento nella Vita spirituale, accompagnato dalla Sapienza. L’Amore stimola, la Sapienza – nell’Uomo mondiale interpreta la luce ed espande il calore. Oppure nel corpo umano – il sangue del cuore vivifica, e nella breve circolazione al fegato secerne la bile che poi, quale principio stimolante, causa il processo di separazione nella digestione, come nell’Uomo mondiale il dissolvente calore e nell’Uomo-spirito la spiegante Sapienza.

60.             Chi poi è dedito solo all’uno o all’altro, fallisce la sua missione. L’amore solo è distruttivo, e altrettanto la sapienza che vuol giungere fino ai Miei limiti; la luce (intensiva) è accecante e il calore bruciante. La circolazione del sangue senza scambio degli elementi morti con dei nuovi non ha nessuno scopo, come altrettanto la bile se non serve al processo digestivo.

61.             Così le Mie caratteristiche fondamentali sono rappresentate dappertutto, e perfino con la Mia discesa sulla vostra Terra, dove Io compii l’Opera più grande per il mondo materiale e spirituale, il Mio Amore si separò per alcuni momenti dalla Sapienza; quest’ultima discese a voi e v’insegnò a riconoscere il primo e suggellò la Sua dottrina e la Sua giustezza, che Amore senza Sapienza e Sapienza senza Amore non possono sussistere, con l’Atto della massima umiliazione che un Dio potesse compiere.

62.             Mediante questo grande Atto di umiliazione da parte Mia, fu chiarito all’intero Mondo degli spiriti la giusta misura dei loro sacrifici e delle loro rinunce, a tutti gli spiriti fu aperta la Via che conduce a Me; e da quel tempo sono tutti animati da uno spirito diverso da prima, vale a dire non più paura dinanzi alla Mia potenza, bensì Amore per il Mio Io; prima vedevano in Me solo il Signore, adesso il Padre soltanto!

63.             La Mia intera Creazione splende, in seguito a questo Atto, in una Luce più bella di prima. Spiriti ossequienti e adoranti si prostravano un tempo dinanzi al Mio trono per il profondo rispetto e adoravano muti la Mia grandezza; ora tutti si stringono giubilanti intorno a Me, intorno al Padre, il Quale sente adesso doppiamente l’intera beatitudine della Sua Creazione. Egli la sente come potente Creatore e Signore, e la sente vedendo rispecchiarsi, riconoscente, il Suo stesso sentimento nel cuore dei Suoi figli.

64.             Così (e per questo motivo) l’intero mondo e la Creazione spirituale è diventata, per il Mio Cuore, un vero inno trionfale. Anch’Io non sono venuto invano, anch’Io Mi sono creato per il Mio Amore degli organi, nei quali la Mia aspirazione e operare riceve indietro di nuovo l’eco della Mia gioia nell’eterno inno di ringraziamento dei figli Miei.

65.             Così questa Creazione ha il suo infinito eterno scopo; eternamente rinnovandosi essa prepara a Me e ai Miei un’eterna felicità e una beatitudine permanente, un’eterna felicità per i figli Miei.

66.             Essi trovano, infatti, sostanza per l’attività, sostanze per l’ammirazione e sostanze per l’adorazione; ed Io stesso trovo sostanze per un Amore paterno che mai finisce, sostanze per nuova soddisfazione nel veder compiuti i Miei piani e scopi, e sostanze per l’ulteriore Creazione e per l’eterna felicità dei figli Miei.

67.             L’Amore quale Luce, come il sangue nel corpo umano, attraverso le arterie dell’Uomo mondiale spirituale e materiale diffondono dappertutto, come nel corpo umano, salute, benedizione e vita; la Sapienza illumina le Mie meraviglie allo spirito indagatore; il calore eccita la materia immobile stimolandola alla trasformazione; la bile brucia il chimo nello stomaco e separa il buono dal cattivo. Così c’è dappertutto lo stesso scambio, lo stesso movimento e la stessa aspirazione.

68.             Quello che i Miei angeli e spiriti supremi vedono chiaramente dinanzi a sé nel grande Uomo spirituale, gli abitanti dei soli e dei mondi dell’Uomo mondiale materiale lo presumono e lo cercano scrutando nella materia.

69.             Lassù, dove la morte ha la sua pietra di confine nel Regno della Luce, dell’Amore e dello Spirito, c’è beatitudine, c’è l’eterno scambio di tutto il creato e percepito; là regna solo amore unito alla sapienza, appena là i Miei figli vivono la delizia vitale che è promessa e preparata per tutti coloro che vivono secondo il Mio esempio e il Mio insegnamento.

70.             Nell’Uomo mondiale vi sono uomini e spiriti senza numero che aspettano la Redenzione; tutti loro vanno incontro al processo di trasformazione verso il Regno spirituale, ma solo lentamente. Nessun essere, qualunque sia il mondo o il sole sul quale vive, può gloriarsi di avere, come voi, questo vantaggio, voi minuscoli abitanti di questa Terra, di questo piccolo granello di sabbia nell’Universo.

71.             Su nessuno di questi grandi corpi celesti Io sono stato personalmente come proprio sulla vostra Terra, ovunque Mi mostrai solo qualche volta come Signore e Creatore, guidando le Mie creature, oppure facendole istruire dai Miei spiriti. Solo qui, su quest’insignificante ammasso di materia della specie peggiore, su questo luogo d’esilio del Mio maggiore avversario, Io ho compiuto l’Opera della Mia massima umiliazione – e per la vostra massima elevazione.

72.             Oh, riflettete su questo punto! Confrontatevi con tutti gli altri esseri viventi nei vasti spazi della Creazione, confrontatevi con quelli viventi negli spiriti-uomini; quale privilegio vi è dato con questo Mio procedere, e adesso con la Grazia della Mia comunicazione diretta, dove vi svelo tutto, vi chiarisco la Mia Creazione e vi lascio guardar dentro, dove finora nemmeno ai più grandi angeli ho svelato la Mia Potenza e il Mio Amore.

73.             E invece come vi comportate voi? Freddamente, come senza sentimento, in parte spinti solo dalla curiosità, andate a caccia di nuove comunicazioni e dimenticate, nonostante tutto, che ogni Parola che esce dalla Mia bocca è un torrente di Luce spirituale che da lontano, oltre ogni immaginabile lontananza, vi arriva dal centro dei Miei Cieli, dal centro del Mio Cuore e del Mio paterno Amore, per illuminarvi, per riscaldarvi e tirarvi più vicino a Me!

74.             Comprendete una buona volta, come fa bene al Mio Cuore paterno, quando Io vedo che le Mie Parole sono comprese così come ve le do, quando vedo come il Mio grande Cielo spirituale si riflette nel vostro cuore, quando vedo che tutte le Mie Parole, tutte le Mie Creazioni materiali e spirituali sono da voi comprese o perlomeno presentite.

75.             Per chi dunque Io creai queste innumerevoli meraviglie, questi innumerevoli portatori di luce e di calore, questi grandi mondi e soli? Per chi creai i Miei Cieli spirituali con le sue gioie mai esauribili, dove una sola compensa eoni di epoche di godimento su altri soli e mondi? Per chi creai tutto questo, tutto come espressione tangibile del Mio stesso Io, affinché anche per immagini voi possiate scorgere e riconoscere Colui che vorrebbe stringere tutti al Suo Cuore paterno? Per chi dunque creai tutto questo che guido e dirigo, misi in tutto il germoglio dell’auto conservazione, affinché nulla svanisse di ciò che un giorno potrebbe recar gioia ai Miei figli, oppure alla loro vista potrebbe strappare dai loro occhi una lacrima di gioia o di riconoscenza? Per chi altro Io creai se non soltanto per voi, voi che con la Mia massima umiliazione Io riscattai, redensi ed ho innalzato.

76.             Oh, riflettete tutto questo! Riflettete quando trasvolate in pensieri le incommensurabili Creazioni e gli spazi infiniti! Ricordate Colui che ha creato tutto questo. Questi è Colui che non vuole nulla in cambio se non soltanto il vostro amore, solo l’amore di Suo figlio per Lui, per Lui che è il Padre!

77.             Dov’è un padre sulla vostra Terra che sia capace di un tale spirito di sacrificio, come Io ve ne ho dato prova? – E cosa pretendo?

78.             In due leggi l’ho scritto con grandi caratteri fiammeggianti sulle tavole della Creazione del Mio Regno dei Cieli e dei mondi:

79.             Amate Dio sopra ogni cosa! – e il prossimo come voi stessi!”.

80.             Qui avete delle molte parole il senso più breve, ma anche il più grande. Adempite questi due comandamenti d’Amore del vostro Padre Celeste, ed Egli vi preparerà per questo, beatitudini che nessun occhio umano ha mai visto e nessun petto umano immaginato.

81.             Qui avete di queste lunghe parole una breve spiegazione. La creazione del grande Uomo mondiale materiale, la creazione del grande Uomo spirituale, tutto questo precipiterebbe nel caos, sarebbe senza scopo, se mancasse l’Amore.

82.             Amore, Luce e Vita, tre parole viventi della Mia Creazione; prendetele bene a cuore! Senza amore nessuna Luce, e senza Luce nessun Calore!

83.             Dove nella vostra vita operativa queste tre parole non costituiscono il fondamento, c’è odio, tenebre e morte!

84.             AmateMi! illuminate il vostro cuore! – e infiammate il vostro prossimo! e l’intera Creazione vi verrà incontro giubilante; poiché con questo avete vinto il Cuore del Padre, vi siete innalzati a figli Suoi e fatto violenza al Cielo!

85.             Meditate su questo e riconoscete una buona volta l’importanza delle Mie comunicazioni! Amen!

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Cap 14

L’uovo

12 aprile 1871

1.                FotoEcco, figli Miei, adesso voglio mostrarvi ancora una volta come, nella sola forma di un oggetto, vi è molto più spirituale di quanto potete supporre, e come la forma e il contenuto di questo sunnominato uovo è affine spiritualmente con le Mie altre Creazioni, e anche, se potreste comprendere il linguaggio dello spirito, vi direbbe più cose di quanto gli scienziati e chimici hanno cavato fuori fino adesso dallo stesso.

1.                 Ebbene, vogliamo cominciare con la sua forma e osservarla un po’ più da vicino, affinché già lì possa sorgere una luce che vada al di là del visibile orizzonte della vostra prospettiva, e scenda giù fin nella più profonda vita animica.

2.                 Vedete, l’uovo è nella forma, un allungato, schiacciato cerchio a voi noto, come forma, nelle differenti specie di uovo, è più curvato, fatto a volta, o più affusolato.

3.                 Questa forma dell’uovo si avvicina ad una linea matematica a voi nota, e la conoscete con il nome di ellisse oppure ovale. Ebbene, questa linea, che anche voi potete calcolare, perlomeno chi è un po’ più penetrato nelle leggi dell’aritmetica (matematica), di cui voi conoscete l’esatta costruzione, della quale vi è anche noto che in questa forma ruotano mondi intorno a mondi, soli intorno a soli, cose che avete sentito da astronomi e matematici, allora devo anche dirvi che non conoscete tuttavia il vero significato, vale a dire lo spirituale di questa forma!

4.                 Ebbene vedete, se volete raffigurarvi l’Infinità con un’immagine, allora scegliete a tal fine come simbolo la forma di un cerchio; quindi secondo i vostri concetti, un cerchio, un anello fisico oppure una sfera, sarebbero vicini all’Infinità, poiché in loro non vi è da nessuna parte un principio, da nessuna parte una vera fine.

5.                 Tanto secondo i concetti umani. Ma secondo i concetti spirituali oppure secondo i Miei concetti, l’infinito non è minimamente espresso con il cerchio, e questo semplicemente perché in un cerchio, così come in un anello, oppure in una sfera, tutte le parti del lato esterno sono distanti ugualmente dal loro punto centrale, ciò che non è il caso nel senso spirituale, dove Io il Punto centrale e il mondo spirituale e materiale che Mi circonda, non è dappertutto ugualmente distante da Me, bensì gradualmente, a seconda dello sviluppo degli elementi spirituali, l’uno viene a stare più vicino, e l’altro di meno nelle Mie vicinanze, perciò un’ellisse oppure un ovale caratterizza meglio il concetto spirituale di un’Infinità e dell’Universo intero.

6.                 Anche la linea ovale non ha nessuna fine, c’è solo la differenza che l’ovale, quale linea o corpo, ha due punti circolari matematici principali, e un punto centrale che però non dista nella stessa misura da tutti i lati, bensì dai lati più lunghi poco e dai lati più corti di più.

7.                 Ebbene, per chiarirvi spiritualmente questa figura o forma, vi voglio dire che nel primo periodo della creazione del Mondo spirituale e materiale gli spiriti stessi erano posti lontano da Me nell’Infinità, affinché non fossero forzati dal Mio influsso ad agire così come volevo Io; essi dovevano essere liberi, senza la minima dipendenza.

8.                 Appena però la consapevolezza in loro cominciò a destarsi, appena si mostrò la lotta tra libera volontà e obbedienza, accadde ciò che accade con un oggetto materiale sul quale influiscono con forza, nello stesso tempo, diversi fattori. Questo significa che la posizione degli spiriti intorno al loro Centro, intorno a Me, si dispose secondo la potente influenza di queste due forze, come in un corpo secondo le leggi naturali, quando questo è attratto da una forza e trascinato via da un’altra, e non segue completamente né l’una né l’altra, egli prende la via di mezzo tra progressione e rotazione, e tale via alla fine non è circolare, ma somiglia alla forma ovale oppure all’ellisse.

9.                 Così era anche la posizione degli spiriti nei Miei confronti, secondo la loro maggiore o minore obbedienza e libertà di vita, espressa in una forma ellittica, dove Io non stavo nel centro, bensì come voi dite, in quel Punto Focale da dove ho messo fuori i mondi degli spiriti nell’Infinità, i quali poi un po’ alla volta, avvicinandosi a Me, ritornano nuovamente a Me, corrispondente spiritualmente quasi alla forma di un uovo, dove il cerchio grande è più distante da Me e il piccolo più vicino.

10.             A dire il vero i vostri astronomi indicano le orbite dei pianeti, e in parte anche delle comete, nella forma ellittica; solo che queste orbite somigliano più alla forma di un uovo; come pure i pianeti, quanto più lontani sono dal loro centro, tanto più lenti percorrono la loro orbita, mentre la percorrono velocemente nella vicinanza del Sole, perché essi si devono muovere velocemente intorno al loro governatore e padre.

11.             Questa forma dell’uovo è la forma principale e centrale della Mia Creazione; dappertutto essa è espressa, nel regno minerale, vegetale e animale.

12.             Dappertutto vi è nascosta la base del principio dell’attrazione, la quale attrae di più le parti grezze e lascia allontanare da sé quelle più leggere.

13.             Perfino le forme dei mondi, dei soli e dei pianeti si uniformarono secondo questo principio; una sfera, nel senso più puro, non esiste da nessuna parte, solo ovale in differenti forme; e se anche esistono altre forme nel mondo materiale, i loro atomi più piccoli, dei quali sono composti, sono comunque di nuovo soltanto ovali o ellittici, e perché?

14.             Perché proprio questa forma corrisponde alla Mia idea della Creazione e, fondata spiritualmente nel Mio stesso Io, è impressa da Me come tipo in tutti gli esseri e prodotti.

15.             Come tipo dinanzi a Me c’è la forma ovale, vale a dire spirituale, così intesa, come l’Infinità quale Mio secondo Io la personifica oppure la esprime plasticamente in un centro, e dove il secondo centro oppure il secondo punto focale dell’ovale spirituale più lontano da Me, non è certamente in grado di esercitare una così grande forza di attrazione come il Mio Io spirituale, tuttavia ha sempre influsso sul divenire e svanire.

16.             Lì nella sua vicinanza (di Satana) tutto veramente si muove intorno a lui; ma invece di completare la rotazione, se n’allontana e un impulso irresistibile lo attrae a Me, al primo Punto focale, intorno al Quale tutto vorrebbe radunarsi.

17.             Dunque in forma ellittica oppure ovale sta la Creazione spirituale e materiale intorno al suo Creatore; conservando questa forma come tipo, modella nuovamente in sé tutto in questa (primordiale) forma. Le piante, le loro foglie, gli animali, le singole loro parti, le ossa, terminano e si congiungono in forme ovali, (anche i tagli trasversali delle ossa lunghe e dei rami e steli sono ovali e queste ossa sono quindi solo delle forme ovali molto allungate), perfino tutte le figure degli animali e degli uomini potete racchiuderle spiritualmente in forme ellittiche, in cui il cuore rappresenta l’uno, e la parte generatrice l’altro punto focale, oppure il primo punto focale è per la riproduzione spirituale, il secondo è per la riproduzione materiale, che è necessaria per l’esistenza del tutto.

18.             Il vostro capo ha una configurazione ellittica oppure ovale, all’interno della stessa, come nel volto stesso dell’uomo, la più bella forma è ovale. Ogni forma che può essere definita spiritualmente elevata o bella, consiste da parti dell’ovale e non da parti del circolare.

19.             Dappertutto traspare il principio fondamentale del Mio stesso Io, un Sovrano, circondato dalla Sua Creazione, ordinata secondo la seria morale dello Spirito, nel mezzo del Suo Universo! Come là tutto si spinge verso di Me, tutto tende a venire nella Mie vicinanze, perché solo là c’è delizia, amore e beatitudine; se poteste indagare tutte le forme ovali nella Creazione, tanto nel grande, come nel piccolo, scoprireste che Io, come Dio e Creatore, non ho bisogno di molte forme, bensì me ne basta solo una, dalla quale formo poi mondi e spiriti e l’Uomo mondiale materiale, i quali proprio per questo, perché formati tutti secondo un principio, devono anche tutti ritornare al Fondatore e Costruttore!

20.             L’uovo è il luogo di nascita di molti esseri corporei; tutto ciò che vive, o per lo meno, la maggior parte di questi, nasce dall’uovo, il quale a sua volta è formato nel suo interno così com’è formato il grande Uomo mondiale spirituale e materiale. Poiché a partire dall’uovo di una piccola bestiola fino al grande Uomo materiale e spirituale, esiste il medesimo principio nella loro formazione, vale a dire gli analoghi elementi e lo stesso risultato finale.

21.             Nell’uovo, in primo luogo, c’è il duro guscio calcareo che dappertutto, dove questa forma si manifesta, è la parte esteriore che separa e tiene insieme la parte interiore come parte a sé stante, e la tiene separata in tutto dal resto della Creazione. Questo duro guscio è il lato esterno eterico che separa anche il grande Uomo materiale e spirituale dall’etere universale. Poi viene una sottile pelle che impedisce al liquido dell’uovo il passaggio e dissoluzione all’esterno del guscio. Questa finissima pelle anche nel grande Uomo materiale e spirituale è il finissimo etere che circonda tutti i mondi e, come nell’uovo la parte liquida, si condensa poi nell’etere come atmosfera dei singoli sistemi solari e dei soli e pianeti in essi orbitanti.

22.             Il tuorlo, di nuovo separato con un’altra pelle dalla restante liquidità, nel grande Uomo materiale e spirituale è lo strato atmosferico più denso, più vicino, necessario ai mondi per la loro ulteriore esistenza, dove si trova tutto nello stato sciolto, cosa che poi per mezzo di altri collegamenti come materia solida di terre e corpi solari determina la loro stessa esistenza.

23.             Nel mezzo dell’uovo si trova poi il vero punto focale spirituale di un’eterna vita che, destato solo dal calore (che corrisponde all’Amore), costruisce poi il sui io individuale corporeo, assorbendo le sostanze che lo circondano, e così dall’uovo e dal suo liquido e materia solida si forma la creatura, per la cui forma gli elementi si trovavano in lui stesso.

24.             Nell’Uomo materiale e spirituale è altrettanto di nuovo l’interiore la parte spirituale equivalente al cuore, dove si trova l’impulso alla costruzione e alla conservazione dell’esistente, il quale assorbendo e elaborando l’etere e la sostanza luminosa, costruisce soli e sistemi mondiali, li mantiene e li fa avanzare per il loro perfezionamento spirituale, come nel grande Uomo spirituale e materiale i corrispondenti Cieli, dove anch’Io alla fine sono accasato nel Centro, riunisco intorno a Me delle immense Creazioni spirituali con spiriti ed esseri che rendono maturo, per l’ulteriore progresso, tutto ciò che viene dall’esterno, sempre più spiritualizzandolo e portandolo vicino a Me, dove poi – come nell’uomo mondiale luce ed etere, qui spirito nella luce più intensa, lì mediante il calore, qui mediante l’inesauribile Amore – lo impiega per nuove, più alte Creazioni, e così il Mio supremo ideale del buono e del bello viene sviluppato.

25.             Così vedete che nell’uovo, per voi una cosa insignificante, sono rappresentate spiritualmente la sublime Potenza, il Mio Io, la Mia Creazione, il graduale progredire del Creato, il Mio eterno ricostruire e tutto ciò che voi potete solo pensare.

26.             L’uovo vi esprime nel tuorlo il Mio Amore, nell’albume il Mio Regno degli spiriti e nel duro guscio il mondo materiale. Nel centro sto Io, quale nucleo della Vita del Fuoco e dell’Amore che mette tutto in movimento, spingendo tutto alla grande liberazione.

27.             Gli spiriti che Mi circondano separano il Mio Cielo dal mondo materiale. Ma anche questo muro, come nell’uovo il guscio calcareo, sarà infranto; l’interno dell’uovo sarà assorbito e sarà adoperato per una nascita superiore, e da tutti i conglomerati degli elementi della Creazione sorgerà un giorno, come la fenice incolume dalla fiamma, il Mio spirituale, più interiore, ma più elevato mondo, dove tutto è Spirito, Luce e Calore, oppure Sapienza e Amore, e così durerà eternamente.

28.             Tutto spinge in questa direzione, Io sono il Punto Focale, il Centro, la Scintilla vitale che tutto vivifica, tutto mantiene, e se essa cambia anche forme, le crea certo ancora di nuovo!

29.             Così voi vedete nell’uovo un’intera Creazione, un’intera Infinità e un’immagine spirituale del vostro io e della Mia stessa Persona.

30.             Anche voi siate come l’uovo, rivestiti dall’esterno con un guscio che un giorno apparterrà alla Terra, separato dalla restante vita spirituale, anche in voi si agitano liquidità eteriche, con le buone e le cattive caratteristiche e, nel centro, quale spirituale ruota motrice, il cuore pulsante con l’eterna incessante Scintilla spirituale da Me proveniente!

31.             Anche questa Scintilla divina assorbirà a poco a poco gli altri elementi spirituali trattenendo il buono e rigettando il cattivo. Il guscio mondano esploderà poi con la piena maturità e, come un piccolo mondo in miniatura, separato dal grande guscio della Terra, cercherà presso di Me, il suo Fondatore, il suo Cielo e la sua delizia.

32.             Procurate voi tutti dunque, voi che avete ricevuto da Me tanti insegnamenti spirituali, di assimilarli per il vostro miglioramento. Procurate di ridarMi questo intimo Punto focale, la Scintilla d’Amore proveniente da Me, come un giorno Io ve l’ho consegnata, ed il vostro luogo di residenza nel grande Uovo della Creazione non sarà più in un punto della Mia sconfinata Creazione lontani da Me, bensì vicino al Mio Cuore, da dove potrete abbracciare, comprendere e giudicare l’intero Universo – per quanto sia possibile ad uno spirito – e poi nella forma ovale oppure ellittica, comprenderete appieno l’immagine primordiale della prima Idea divina nel grande e in voi stessi, nella bellezza ed elevatezza degli spiriti e del Mondo spirituale, e solo allora vi risulterà chiaro che solo un Dio, da così piccole insignificanti forme, può creare cose così grandi che, alla fine, ha solo lo scopo di offrire ai Suoi figli un concetto della Sua grandezza, del Suo Amore, della Sua dolcezza e mostrar loro che Egli non è grande solo nel grande, ma Lo è al massimo grado proprio nel piccolo! Amen!

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Cap 15

La Pioggia

(parte I)

11 giugno 1876

1.                Cos’è la pioggia? A questa domanda molti sarebbero subito pronti con la risposta: “È vapore atmosferico condensato che, condensato all’improvviso in acqua, cade in gocce giù dal cielo”.

2.                 Questa (superficiale) risposta soddisfa i più, ma veramente non tutti; poiché, se costoro osservassero attentamente gli effetti della pioggia sugli uomini, animali e piante, allora deve loro risultare che l’acqua, che dalle nuvole si riversa (come pioggia) sulla Terra, non può essere solo il motivo, perché appunto l’intera natura insieme a tutti gli esseri viventi dopo una pioggia si sente rafforzata e ristorata, e la vegetazione di ogni specie prospera poi meglio.

3.                 Presso di voi vige l’opinione che la pioggia, come acqua distillata, contiene pochissimi elementi terreni, e che solo attraverso la pioggia si genera umore o umidità che favorisce la crescita del mondo vegetale oppure, con l’abbassamento della temperatura, agisce da rinfrescante su uomini e animali.

4.                 Ebbene vedete, Io voglio qui nuovamente farMi avanti quale Maestro, per contrapporre queste tradizionali sentenze e pregiudizi, affinché anche qui possiate nuovamente vedere come nelle cose del tutto normalissime – che vi appaiono ordinarie proprio perché le avete quasi tutti i giorni davanti agli occhi – c’è lo stesso, nascosto, ciò che voi ancora non sapete, ma che, essendo necessario alla conoscenza spirituale, dovete tuttavia col tempo apprenderlo. Così ascoltate dunque:

5.                 È vero, la pioggia è, come l’acqua, aria condensata; però ora Io domando: che cos’è dunque l’aria? Perché quando so che cos’è l’aria, di cosa essa consiste, allora posso sempre supporre che, perfino trovandosi in altre forme, essa (l’aria) sarà sempre la principale parte componente.

6.                 Ebbene, l’aria, così come vi circonda, è una sfera vaporosa oppure ‘l’atmo-sfera’ che, come vi ho già detto altrove, nello stato sciolto contiene tutto quello di cui il vostro globo terrestre è composto[15].

7.                 Perciò che sia leggera o pesante, condensata o perfino solidificata, come per esempio nel ghiaccio, essa contiene, anche sotto questa forma, sempre solo gli stessi elementi che erano contenuti anche nell’aria stessa.

8.                 Quando dunque piove, oppure quando l’acqua cade sulla Terra in forma di gocce, allora in questa forma riporta (indietro) tutti gli elementi della Terra condensati (e purificati), riporta ciò che era salito in precedenza da essa come vapori nell’aria. Solo che nell’aria è avvenuto un processo di decomposizione (con questi vapori) mediante la luce solare, processo che ha espulso gli elementi decomposti da quelli nuovi in formazione, e così riporta alla Terra solo ciò che è necessario per l’esistenza degli uomini, così come per il mondo animale e vegetale che vi vive, mentre il più grezzo decomposto deve attraversare un lungo processo di dissolvimento, finché diventerà idoneo per essere nuovamente utile alla Terra (e agli esseri suoi).

9.                 Ora però c’è ancora un altro fattore che, con questo fenomeno della natura, vale a dire della pioggia, deve essere considerato e che veramente è il più essenziale.

10.             Vedete, se osservate il cielo e in questo le nuvole vaganti, che certamente sono già vapori condensati che però, negli strati di calore, dove esse appunto sono sospese, non sono ancora costrette a condensarsi in acqua e cader giù come pioggia, voi le troverete così che sono sempre in continuo movimento e in continuo mutamento. Poiché le correnti, come nel mare muovono le acque, e con questo movimento le preservano dalla putrefazione, queste correnti, nell’elemento molto più leggero che è l’aria, sono ancora più grandi, ancora molteplici e costanti, poiché basta solo un riscaldamento o raffreddamento degli strati dell’aria per produrre ciò che voi chiamate ‘vento’, vuol dire che dal più lieve zeffiro fino al più grande uragano sorgono solo per questo motivo, perché lo strato d’aria raffreddato o riscaldato si vuol mettere con il suo circondario in equilibrio e precisamente secondo la medesima legge di gravità come l’acqua, come perfino la più grossolana materia vincolata.

11.             Ebbene, mediante i venti i vapori saliti nell’aria sono spinti come nuvole da un luogo all’altro, e così accade che questa (l’acqua) salita in alto in forma di vapore in una regione, in un’altra regione come acqua, cade giù come pioggia e così guida gli elementi da una zona all’altra, dove essi mancano in forma grossolana, possono essere portati là in forma di vapore.

12.             Da quanto ora esposto, potete vedere come la pioggia non è soltanto acqua come quella che si trova nei vostri pozzi o fiumi, bensì che la pioggia, quale acqua proveniente da altre zone, avrà in sé anche altri elementi che la vostra, perché quest’acqua, composta da elementi estranei, è anche il prodotto di altre sostanze terrene putrefatte e consumate che, per esempio presso di voi non esistono, oppure se ci fossero, non sussisterebbero nella formazione a causa del clima e altri motivi.

13.             Ora andiamo avanti nuovamente di un passo e diciamo: se quindi questi elementi che cadono dall’aria come pioggia sono estranei al terreno dove essi cadono, perché questo è così disposto presso di voi e molti altri mondi? – Allora Io a questo rispondo così: per il semplice motivo che ogni pianta, animale o uomo, assorbe dalla sua terra e dalla sua circondante atmosfera determinati elementi e li usa per il suo mantenimento e, se dovesse continuare così, questi alla fine in e intorno a lui non sarebbero più disponibili.

14.             Così voglio presentarvi alcune scoperte della vostra scienza, dove è provato che l’uomo oppure l’animale, assorbe ossigeno dall’aria per la propria necessità vitale e lo espira poi come carbonio consumato a lui del tutto inutile, mentre il mondo vegetale durante il giorno accoglie in sé carbonio e durante la notte lo espelle come ossigeno rinnovato; inoltre voi sapete che quest’aria esalata dagli esseri viventi non contiene più nessun elemento che sia per loro utile, e la morte dovrebbe esserne la conseguenza, se nessun altro mezzo respiratorio dovesse sostituire il consumato.

15.             Ebbene, tutto questo è completamente esatto, e i vostri chimici, a questo riguardo, hanno dimostrato il grande scambio di sostanze nella Mia natura, solo è loro sfuggito ancora qualcos’altro, vale a dire che nel consumo dell’ossigeno o nella preparazione del carbonio non sono menzionati gli altri elementi, che nell’aria sono necessari per la crescita di tutto il vivente o vegetante.

16.             Ci sono ancora migliaia di finissime particole che si trovano nell’aria allo stato disciolto e vincolate nella crosta terrestre e sotto di essa, e tutte devono contribuire, affinché tutto viva e tutto prosperi.

17.             Siccome però in ogni luogo in questo riguardo è posta un’eterna diversità del consumo di tutti gli elementi e sostanze che sono necessari alla vita, per mantenervi un costante equilibrio, affinché una regione oppure un luogo corrisponda sempre alle carattere del suo luogo, allora i venti da altre regioni trascinano nuvole impregnate che portano nei loro vapori condensati ciò che col tempo potrebbe venire a mancare. E così la pioggia è il mezzo di collegamento che sostituisce di nuovo il consumato, e questo avviene sotto forma di leggeri elementi aerei portati qui da grandi distanze, per favorire la crescita degli uomini, animali e piante, che non tutti intuiscono, che quest’acqua scorrente giù a torrenti in pioggia è spesso presa in zone dove nessuna singola pianta, nessun animale, e nessun uomo somiglia a quelli sui quali la pioggia ora influisce rinfrescante e fertile.

18.             I naturalisti e i chimici, al pari dell’agricoltore e del giardiniere, dicono che la pioggia dei temporali è più feconda della comune acqua (terrena), perché essa con ogni fulmine porta in basso con sé sulla Terra l’elettricità disciolta nell’aria, e mediante quest’elettricità le piante crescono meglio.

19.             Sì, essi hanno ragione! Dimenticano però che proprio queste nuvole provengono da regioni in cui l’elettricità è sempre preponderante, e da dove portate dai venti sono guidate solo in quelle regioni in cui l’elettricità è mancante.

20.             Per quanto riguarda i fulmini e lampeggiare, questo sviluppo dell’elettricità avviene proprio perché in alcune regioni la mancanza di questo fluido deve essere rimpiazzata in breve tempo, e poiché i venti portano le nuvole temporalesche certamente con furia tempestosa, esse sono guidate anche in queste regioni con la medesima furia. La compensazione doveva avvenire, e così necessitava il grande fattore-elementare per mettere in atto questo.

21.             Così dunque voi vedete come la pioggia, la compensatrice tra le diverse latitudini, serve quale mezzo per rimpiazzare il consumato in forma di vapore e ridare alla Terra quello che avrebbe perduto per sempre se l’azione reciproca con l’atmosfera che la circonda non l’avesse ristabilita.

22.             Dagli alti monti dell’Asia o dai deserti sabbiosi dell’Africa oppure dalle fertili regioni dell’entroterra, dove ancora nessun europeo ha messo il suo piede, vi affluiscono le evaporazioni della vegetazione ed esseri viventi, che voi non avete mai conosciuto oppure visto.

23.             Le correnti d’aria vi portano il consumato da un regno vegetale tropicale e lo scaricano sulle vostre teste come rinfrescante e fruttifero, non immaginando né sapendo che più tardi anche i vapori del vostro paese sono portati in quelle regioni lontane nei periodi delle grandi piogge, per portare lì torrenti di benedizione, composti di elementi, che là come visibile ignoto, spiritualmente però per il prosperare erano sempre necessari.

24.             Così potete riconoscere con quanta semplicità il Governo della Mia Casa sa prendere l’avvio per eliminare il consumato e integrare il necessario, cosicché l’aria, agli uomini e animali dopo una pioggia, pregna con altri vapori, porta anche altri elementi vitali che essi inspirano e trasformano, integrano il perduto e danno loro l’impronta del rinnovamento e del rinfresco.

25.             I vapori aromatici di un mondo tropicale, dopo essere stati dissolti e tramutati dall’aria e dalla luce, dovettero percorrere migliaia di miglia per aiutare le vostre fioriere a prosperare, affinché dappertutto, nella Mia natura, predominasse il motivo dell’entusiasmo e l’impulso alla gioia.

26.             Nell’insignificante forma della pioggia, considerata dalla maggior parte degli uomini solo come acqua, sta tanto dello spirituale e tanto del divino dinanzi a Me che, se gli uomini riflettessero solo un poco su tutto ciò che, quasi giornalmente, si svolge dinanzi agli occhi loro, si dovrebbero stupire come Io abbia pensato a tutto per addolcire e facilitare l’esistenza agli uomini, agli animali e perfino alle piante.

27.             Dalla semplice goccia di pioggia che cade rapida sulla Terra, in condizioni favorevoli mostra all’occhio stupefatto ancora nell’arcobaleno la scomposizione nei sette colori, in cui ognuno porta con sé sulla Terra un altro dono benedetto, e dal quale gli uomini potrebbero riconoscere ciò che Mosè riferisce nei suoi libri, e cioè che esso è un segno di Pace, lo era e lo rimarrà eternamente, perché esso vi mostra che perfino nella pioggia cadente c’è solo benedizione, solo Amore, ma anche riconoscimento spirituale per coloro che sono abituati ad interpretare la natura con cuore aperto e animo amante e non vedono dappertutto solo ‘materia’ oppure ‘elementi’ e la loro reciproca azione.

28.             In tutto c’è qualcosa di spirituale, anch’Io sono uno Spirito e perciò posso aver creato nient’altro che proprio solo dello spirituale!

29.             Così anche in ogni processo della natura visibile c’è nascosto un fondamento spirituale e può afferrarlo solo colui che è allevato spiritualmente, e spiritualmente vuole avvicinarsi a Me, al Creatore di tutto il vivente.

30.             Come la pioggia porta con sé benedizioni e prosperità da una zona all’altra, così anche le ‘Mie Parole’ non sono altro che prodotti spirituali o elementi del Mio Io che formulo in parole umane, simili alle gocce di pioggia che riverso su di voi.

31.             Come la goccia di pioggia, pregna di migliaia di elementi fruttiferi, cade sulla vostra Terra, così pure ‘la Parola’ nel suo significato spirituale e nella sua profondità, è parimenti satura di benedizioni.

32.             La pioggia viene da paesi stranieri, e la Mia Parola parimenti da altri, e precisamente da Regioni molto elevate, dove si trova in abbondanza tutto quanto è necessario al progresso spirituale.

33.             Perciò accogliete la pioggia come mezzo di benedizione per il vostro progredire, e la Mia Parola come gocce vitali della vostra vita eterna, affinché anch’essa possa fertilizzare il vostro cuore con ciò che lì in genere manca, ma nel Mio Regno lo si può avere in abbondanza, vale a dire: Amore per Me e per il vostro prossimo!

34.             Come le zone e latitudini della vostra Terra si cedono scambievolmente ciò che ognuna ha bisogno, altrettanto date anche voi, ma con prudenza, ai vostri fratelli e sorelle ciò che a loro serve, vale a dire cibo spirituale! Guidate anche loro là dove già da lungo tempo Io mi adopero di condurre voi, affinché anche loro possano riconoscere, come l’eterno Amore, operoso, perfino nelle cose più semplici e comunissime, persegue solo il medesimo principio: diffondere gioia e conforto ovunque è possibile. Amen!

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Cap 16

La Pioggia

(parte II)

29 aprile 1871

1.                 Che cosa significa la pioggia nel rapporto spirituale? – E come si comportano con questo, le innumerevoli piccole bestiole la cui dimora è la terrà?”.

2.                 Tu, figlia Mia, udisti così nel silenzio notturno, una voce domandarti; e poiché a questa domanda non ti fu risposto, allora deve proprio adesso la stessa voce inviarti la risposta, mediante l’intervento del Suo scrivano. Ebbene vedi, dunque, Mia cara figlia:

3.                 “La pioggia – è una benedizione”. È una benedizione perché viene dall’alto; è una benedizione perché, racchiudendo in sé elementi rafforzanti e vivificanti, ravviva nuovamente tutto in ogni luogo dove cade e penetra; è benedizione perché con essa è sviluppato l’amore o il calore materiale, ed è una benedizione – e precisamente una benedizione divina – perché rende tutto felice e lo vivifica nuovamente. E come un tempo Io come Gesù dissi del Sole, che il Padre nel Cielo fa sorgere il Sole sui buoni e sui cattivi, altrettanto faccio cader giù la pioggia su piante utili e nella stessa misura sulle dannose.

4.                 Per quanto riguarda gli animaletti nel terreno, così come hai accennato nella tua lettera stessa, quando scrivi: “Quando io riflettei sul vero amore, allora scorsi parecchie cose come peccato, cose che spesso vengono stimate come virtù”, vedi, figlia Mia, le bestiole che vivono nel terreno, larve e crisalidi, le prime già sviluppate nella vita esteriore, le altre in attesa di sviluppo, somigliano ai piccoli difetti che l’uomo spesso non li considera come tali, ma perfino come virtù o buone qualità.

5.                 Ebbene, quando la pioggia cade sul terreno e quindi qualche bestiola è privata della sua vita o della sua dimora portata via senza misericordia, questo è simile al vostro cuore, sul quale pure scende a goccia a goccia la pioggia della Mia Grazia, oppure, con opportune disposizioni, scorre giù addirittura in abbondanza.

6.                 Questa pioggia di Grazia produce lo stesso risultato come la pioggia sul terreno. La pioggia, in primo luogo, ammorbidisce l’indurita parte della terra; la Grazia giù gocciolante nella Mia voce deve altrettanto ammorbidire cuori propensi che lì, ostinati, sono abituati alle cattive caratteristiche e cupidigie. La pioggia riscalda il terreno, porta vita nella sua vegetazione e permette alle radici di diffondersi poi con maggiore forza e più elasticità.

7.                 La pioggia di Grazia e d’Amore scuote il cuore gioiosamente, esso diviene tenero, poi elimina con piacere le piccole abitudini e difetti e ravviva di nuovo il bene. E come poi nel terreno gli animaletti sono ridestati, in parte, per proteggersi dall’acqua, in parte per essere svegliati mediante l’acqua dal loro letargo invernale, come la dura zolla che adesso possono rompere facilmente per essere guidati anch’essi incontro alla luce e al calore del Sole, allo stesso modo la pioggia d’Amore e di Grazia nel cuore umano. Anch’essa desta le migliori ed elevate caratteristiche della natura umana, infonde in essi forza per rompere facilmente la dura scorza con la quale il mondo li ha finora avvolti, affinché anch’esso debba guidare l’uomo alla luce della Verità e dell’Amore.

8.                 Ciò che la pioggia distrugge e porta via, ciò che essa guasta negli animaletti, le loro uova e le loro tane, questo prospera nuovamente da un’altra parte. Dopo una pioggia viene nuovamente ristabilito, nel governo della natura, l’equilibrio tra produttori e consumatori. E dopo un’energica purificazione del cuore umano, anche lì viene tutto nuovamente equilibrato, poiché estirpa il grossolano, è stato eliminato, ma rimane ancora quel tanto che serve a non permettere che si addormenti la lotta del bene con il male; poiché solo la lotta ha per conseguenza una vita attiva, poiché senza di essa non vi sarebbe nessuno stimolo e nessun ‘perché’.

9.                 Nel cuore umano, come nel terreno i piccoli animaletti devono essere stimolati attraverso la pioggia all’attività – si devono poter sviluppare le buone caratteristiche e le cattive estirpate e portate via, la specie non ancora nata delle crisalidi e delle larve invece devono altrettanto essere sollecitate nel loro sviluppo attraverso questo processo di fermentazione spirituale.

10.             Anche sul tuo cuore, figlia Mia, già da lungo tempo gocciola giù la pioggia della Mia Grazia, anche in te qualcosa si sta muovendo. Certe piccole particolarità, simili agli animaletti del terreno, si sono rintanate dinanzi a quest’acqua d’Amore e di Grazia, ed esse non volevano abbandonarti e allontanarsi da te. Ma la pioggia non cessava, anzi aumentava, e vedi, Mia cara figlia, adesso che il terreno del tuo cuore è stato intenerito, riscaldato e rafforzato per l’attività, adesso che le radici delle tue buone caratteristiche si sono stese verso la Luce, adesso comincia altrettanto a cader fittamente su di te la pioggia della Grazia. Tu cominci adesso, dove la maggior parte di piccole superflue caratteristiche e particolarità sono allontanate, a sgombrare ancora di più ciò che ancora si trova in te come malerba, e stai ora qui come un fiore dopo la pioggia, in cui goccioline scintillanti di pioggia caduta sui suoi petali e calici riflettono l’intero universo, il tuo cuore innalzandosi a Me, apre allo sguardo i magnifici risultati del tutto abbracciante, mai esaurente Amore del Padre tuo nel Cielo che guida pure te “dalla notte alla Luce” attraverso la pioggia e vento spirituale, rendendoti idonea ad inspirare solo adesso gli aromi balsamici che sempre seguono alla pioggia ristoratrice, sia nel mondo materiale che anche nel mondo spirituale.

11.             Mantieniti ferma, quale un bel fiore spirituale che Mi sono coltivato in te. Sii per Me una gioia e un conforto per la tua cerchia di amici e, come un fiore che diffonde solo il suo profumo balsamico, così diffondi anche tu amore mitigante, tolleranza e amore destante mansuetudine intorno a te!

12.             Questo deve essere il risultato della pioggia spirituale che Io ora lascio cader giù a torrenti su di te. E come la pioggia e il Sole, entrambi riversano su buoni e cattivi solo benefici, così anche tu diffondi solo del bene intorno a te. Non preoccuparti come questo bene sarà compreso e apprezzato, tu fallo! – Perché vuoi essere uguale a Me, al Donatore di tutto il bene, e se gli altri lo usano per il bene o no, questo ti sia indifferente. Tu, operando bene, raccogli perle adamantine della pioggia benefica sul tuo capo; gli altri, che non sanno adoperare il dono, oppure spesso non lo vogliono utilizzare, oppure ne fanno uso indebito, questi anziché raccogliersi perle d’acqua (pure), perle che nel loro splendore sono in grado di riflettere l’infinità, raccoglieranno solo acqua sporca che intorbida ancor di più la loro vista invece di fortificarla.

13.             Sii uguale a Me! Contempla l’intera natura – cosa non faccio Io ogni giorno, ogni ora, anzi ad ogni pulsazione o piccolissimi spazi di tempo! Quante piogge di Grazie Io mando sull’intera umanità! – E dove sono coloro che comprendono tutto questo? Dove sono coloro che innalzano uno sguardo a Me e potrebbero esclamare: “Signore, cosa siamo perché Ti ricordi di noi!”?

14.             E tuttavia Io non smetto di ammassare Grazia su Grazia per indurre alla fine anche il più ostinato al ritorno, non già con il castigo, ma solo con l’Amore.

15.             Fa così anche tu, Mia cara figlia, lascia gocciolare grazia su grazia e beneficio su beneficio sul tuo prossimo; essi sono tutti gradini che conducono a Me, a Me, al Padre tuo che ti guida già da tanto tempo e attende a braccia aperte i Suoi figli, quando un giorno, dopo lunga lotta cadranno in queste Braccia, ebbri per la vittoria conseguita.

16.             Questa bella méta Io l’ho destinata a te! Non lasciar dunque che la pioggia di Grazia si riversi inutilmente su di te! Lascia che porti via dal tuo cuore tutto ciò che non gli appartiene, e la pioggia di Grazie che verrà dall’alto ti condurrà nuovamente in alto.

17.             Dunque: persevera! La méta è degna della lotta. Non scoraggiarti, Colui che ti fa scrivere queste parole dal Suo scrivano ti sosterrà sempre finché tu camminerai sui Suoi sentieri! – Amen!

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Cap 17

L’uomo e la Creazione

(I parte)

27 febbraio 1871

1.                Già alcuni di voi e molti altri, ai quali le Mie Parole non toccano come appunto proprio a voi, hanno spesso riflettuto sulla vita umana; quanti dolori e amare esperienze accompagnano l’uomo fin dal principio, dalla culla alla tomba, quante vane speranze e desideri si sciolgono nel nulla come delicate immagini nebulose, e così qualcuno nell’intimo suo si è chiesto veramente: per che cosa tante amarezze in un così breve spazio di tempo nel corso della vita umana!

2.                 Alcuni Mi accusano di crudeltà, di durezza e chi sa cos’altro ancora. Alcuni altri Mi negano un sentimento per dolore e desolazione, e parecchi alla fine Mi rinnegano completamente, accettano, come un tempo i popoli pagani, un fato o cieco destino, al quale nessuno può sfuggire e che, nel suo incessante rotolare, al pari di una palla, stritola tutto ciò che incontra sulla sua via.

3.                 All’apparenza, secondo quanto detto per la validità di tale supposizione, il disperato alla fine dovrà rifiutare perfino anche l’esistenza di un Dio operante.

4.                 Nella realtà invece non è così! Si deve solo giudicare e considerare le cose e le situazioni da un altro punto di vista da come si presentano al comune intelletto mondano e, da questo, criticate e giudicate.

5.                 Chi considera il mondo da questo lato, certamente non potrà venire a nessuna confortante e gioiosa opinione; infatti, se anche potesse accettare un insegnamento divino di equità, ricompensa o punizione, egli vede da tutto questo per lo più proprio il contrario, e si realizza per lui giornalmente la verità nei proverbi radicati nel popolo, come:

6.                 “Più grande il mascalzone, più grande la fortuna!”. – Oppure: “I grandi ladri si lasciano andare, e i piccoli si mandano alla forca”; – oppure, come nella vita matrimoniale: “Marito e moglie sono un corpo solo, ma non uno stomaco solo!”, dove poi l’uomo percepisce sempre di più che da quelle così belle parole scritte su questa Terra, non si raggiunge nulla: dalla culla le malattie minacciano la giovane vita. – Con la crescita, le tentazioni morali incitano al vizio e ad ogni genere di cattive abitudini; – quando vede, come nell’adolescenza, in cui potrebbe fiorire l’albero più bello, per la primavera della vita fisica, per trasformarlo in un giardino paradisiaco, quando vede che proprio lì la dura mano spietata del mondo schiaccia tutte queste pianticelle e con questo esse appassiscono per non rialzarsi mai più di nuovo; – quando vede come lì fioriscono tutti i vizi dell’intelletto calcolatore e vengono giustificati dalle masse; – quando vede come uno vorrebbe salire sulle spalle dell’altro solo per dominare e non per obbedire; – quando vede come tutti combattono e si tormentano l’un l’altro solo per il benessere e la soddisfazione dell’uomo mondano; – quando vede che più si sale in alto nell’ambito della società umana, tanto più spesso è una virtù ciò che presso le classi inferiori viene chiamato vizio; – quando vede che in un mondo simile, se si vuol tirare avanti e consumare il proprio pane in pace, come voi dite: “Si deve ululare con i lupi”, e tutti gli ulteriori nobili e bei principi di adolescente e ragazzo si dovranno gettare a mare se non si vuol morir di fame o essere dichiarati matti dinanzi al mondo; – infine quando vede che, formata una famiglia, le preoccupazioni nella sua stessa infanzia che egli, incosciente, procurava ai suoi genitori, ora si avvicinano a lui stesso e si annunciano tangibili anche presso di lui; – quando poi vede come uno, con grandi preoccupazioni, paure e sacrifici, allevato un figlio, glielo strappano con la malattia, più avanti con la degenerazione o addirittura con la morte; – quando vede che spesso, dopo quanto ha fatto per i suoi figli, per i suoi sacrifici non riceve da questi la minima ricompensa, non uno sguardo di riconoscenza, non una parola di gratitudine; – quando vede come qui il figlio e lì la figlia attendono solo che la morte se lo porti via dal mondo, affinché l’uno o l’altra possa godersi indisturbato l’eredità che egli ha accumulato col sudore della fronte, e alcune volte anche non proprio su vie completamente giuste, egli infatti pensava questo: “Lo scopo santifica i mezzi!”. E quando si è giunto vicino perfino alla vecchiaia, quando le sue forze fisiche e facoltà diminuiscono, quando le malattie si presentano, (spesso conseguenze di traviamenti del passato); – e quando poi vede che lui, maldestro, è per gli altri sempre di più un peso e così, lentamente, va incontro alla tomba che egli temeva, perché essa gli nasconde una regione sconosciuta, poiché sembra essere il suo annientamento materiale, la sua completa dissoluzione; – – ecc. – –

7.                 Allora, chi non darà ragione all’uomo tormentato quando, deluso da tutte le speranze, derubato di tutte le belle immagini della sua giovinezza dalla successiva carriera nella fredda e vuota realtà, con l’animo sterile e pieno di amarezza per le delusioni, vuol maledire Dio perché lo ha posto in questa valle di lacrime, per essere partorito con dolore, per lottare con sofferenza e, con dolorosa lotta mortale, lo guida di nuovo fuori di questo mondo che egli non comprende, né col suo entrarvi e ancor meno ha un’idea chiara nell’uscirne, per portarlo infine in un Aldilà, da dove, come egli dice: “Nessuno ancora è tornato indietro!”.

8.                 Questa è l’immagine che presenta il mondo a un uomo d’intelletto. – Così come Io l’ho descritto qui, qualcuno Mi ha già accusato di mancata provvidenza e del suo destino; qualcun altro mi ha implorato in silenziosa preghiera per il richiamo da questa vita, quando troppe sopraffazioni avvenivano su di lui!

9.                 Ognuno crede di aver pazientato, sofferto e sacrificato più di tutti; ognuno crede che avrebbe meritato una sorte migliore, perché vede esseri peggiori di lui godere in abbondanza di tutto ciò che egli aveva sognato quale unica felicità su questa Terra. E proprio perciò, perché tali accuse, tali idee stanno ancora nel cuore tra molti di voi, proprio per questa ragione Io ho scelto queste due parole che si trovano sopra questo dettato, per cancellare da questi cuori vacillanti l’ultima scintilla accusatoria del loro destino o della Mia condotta, affinché essi vedano che dietro questa presunta immagine della carriera umana, stanno nascosti la più splendida méta e la massima beatitudine, e che non un fato cieco, bensì una mano amante di un Creatore onniagente, un Padre innamorato di tutti voi, tesse i fili che vi guidano nelle Sue braccia e nei Suoi cieli, fuori da questo labirinto di calamità.

10.             Vedete figli Miei, nell’immensa Creazione materiale e spirituale vi regna una santa e grande Legge, senza la quale questa non potrebbe esistere, e questa Legge ha due unici grandi fattori vitali: l’uno si chiama Libertà (di volontà) e l’altro si chiama (eterno) perfezionamento.

11.             Dove non c’è libertà, non c’è nessun perfezionamento, nessun progresso; e dove non c’è progresso – non c’è scopo; e dove non c’è scopo – non c’è nessun risultato finale.

12.             Ebbene, quando la grande Creazione fu da Me pensata, creata e realizzata, Io dovetti, come Spirito creante dello spirituale, lasciare anche a questi spiriti il primo principio se volevo raggiungere l’altro; in altre parole dovevo dar loro libertà, anzi: inviolabile libertà. Essi non dovevano essere macchine, ma esseri indipendenti: queste creature dovevano diventare esseri degni di Me!

13.             Si comprende da sé che, dove qualcuno conferisce un potere ad uno oppure a molti, questi può anche farne uso indebito, perché ciò è intrinseco nella stessa libertà.

14.             Quindi Io sapevo in precedenza che sarebbe stato fatto uso indebito di questa libertà, anzi doveva esser fatto!

15.             Perciò fu messa la base già nel secondo fattore vitale ‘perfezionamento’ che presso la Mia Creazione non può aver sosta, ma solo un miglioramento, dal che emerge che, chi vuol fermarsi, mentre altri progrediscono, è andato a ritroso.

16.             Poiché dove c’è perfezionamento, qui deve anche essere possibile il suo contrario – peggioramento; dove c’è progresso – c’è regresso, dove c’è avvicinamento – c’è allontanamento, dove c’è luce – c’è ombra, dove c’è calore – c’è freddo, dove c’è movimento – c’è riposo, dove c’è vita – c’è morte.

17.             Voi vedete dunque che non Io creai il male, non Io posi come regola il lato d’ombra di tutte le possibili caratteristiche spirituali nel mondo; no! Esse si formarono da sé in seguito all’unica grande Legge fondamentale del Mio Io e della Mia Creazione, attraverso la grande parola ‘Libertà’!

18.             Come ora questa libertà venne usata e abusata dai Miei primi spiriti creati – come viene fino ad oggi maneggiata, spesso non per il meglio degli esseri viventi e la loro stessa destinazione – lo potete vedere dalle precedenti lamentele dell’uomo nel corso della sua vita terrena.

19.             Ora vogliamo o dobbiamo comprendere che tra un Creatore e i Suoi esseri creati deve esistere sempre un abisso immenso che mai potrà essere superato, dove, come nella vostra matematica gli asintoti (linee curve che si avvicinano eternamente ad una linea retta, ma non la toccano mai), tutto lo spirituale si avvicina a Me eternamente, ma non potrà mai divenire uguale a Me (sempre solo simile), così voi vedete come il secondo grande principio – il perfezionamento – deriva dal primo come inevitabile necessità.

20.             Gli spiriti caduti che, a dir il vero, si allontanarono volontariamente da Me, ed avevano imboccato la via sbagliata, non potevano o non volevano saperne del perfezionamento, del progresso.

21.             Ma per non sbarrare completamente anche a loro questa via, dovettero essere posti in condizioni tali che, senza influenzare la loro volontà, potessero tornare indietro quando l’avessero voluto.

22.             Per questo scopo furono gettate le basi del mondo materiale o dell’intero universo o del grande Uomo Cosmico materiale; in lui gli spiriti, secondo il grado della loro malignità, furono avvolti nella materia, esposti a lotte, tentazioni e passioni, in primo luogo per portarli un po’ alla volta al discernimento dei loro stessi errori mediante circostanze influenti su di loro, e in secondo luogo per iniziare in questo modo perfino il loro volontario ritorno.

23.             Ora, per quanti mondi e per quanti soli e pianeti esistono, altrettanto esistono molti milioni e milioni di graduazioni di spiriti, i quali tutti rifaranno un giorno ancora la via del ritorno al loro Creatore, e dappertutto voi potete vedere che è accertato il principio ‘Libertà’ quale primo, e il ‘principio del perfezionamento’ (progresso) quale secondo.

24.             Anche gli spiriti vincolati nella materia vogliono liberarsi; la liberazione conduce alla trasformazione della materia, i meno maligni influiscono sugli altri, questa è la decomposizione della materia, è la sua trasformazione, il suo scioglimento.

25.             Il grossolano si dissolve nel sempre più leggero, il solido nel morbido, dove poi ingrandisce sempre più il campo d’azione e la prospettiva del miglioramento diventa più chiara e più sentita.

26.             Dalla rozza materia minerale passa all’elemento vegetale che, vivente, sebbene vincolata in un posto, fino a poche eccezioni, contiene già degli spiriti liberi; dal vegetale al regno animale e dagli animali agli ultimi nella Creazione materiale, agli spiriti umani oppure animici.

27.             Dappertutto, a causa del perfezionamento, vi sono le lotte con altri mondi su di essi influenti, ovunque esiste una tendenza verso l’alto, verso la libertà; dappertutto lo scioglimento o distruzione stabilisce il passaggio verso un gradino superiore.

28.             Anche nell’anima della più piccola pianta vi sono lotte da sopportare. La pianticella, prima di arrivare all’albero, deve lottare con ogni sorta di contrarietà (proporzionate al suo essere), come anche l’uomo dalla culla fino alla tomba.

29.             Ogni animale vive nelle stesse condizioni, venendo minorenne al mondo, procura preoccupazioni ai suoi stessi genitori, deve sopportare poi ogni sorta di pericoli tra i nemici e gli influssi elementari, i quali tendono poi a distruggere il suo organismo spirituale e fisico. Quanto più in alto l’animale si trova, tanto più sensibile si fa il sentimento in seguito a tali pericoli e ancora altro.

30.             Mentre gli animali inferiori, appena sgusciati dall’uovo sono già fatti così che si possono cercar da soli il loro nutrimento e non sentono che poco o proprio nessun attaccamento verso i loro genitori, col crescente gradino superiore si sviluppa lo spirituale interiore, questo sentimento per la covata, la cura per la nutrizione dei piccoli, le sofferenze, quando mani crudeli distruggono questo piccolo mondo, oppure quando altre circostanze causano l’allontanamento o la distruzione dello stesso.

31.             Quanto più l’animale sale in alto, tanto più profondi, costanti e duraturi sono questi segni di un gradino spirituale più elevato.

32.             Ad esempio, in un uccello si ripetono altrettanto tutti i dissensi che prova l’uomo, e per il qual motivo egli accusa il suo destino come crudele. Anche questi piccoli e alati abitanti della vostra atmosfera hanno le loro sofferenze, le loro lotte e i loro timori.

33.             Privi di aiuto giacciono nel nido, uguale alla culla, essi dipendono dai loro genitori; poi una volta liberati da questa costrizione, in certo qual mono nell’età giovanile, giunge il sentimento dell’unione sessuale, in vista della vita familiare; allora l’uccello canta il suo cantico di ringraziamento al suo Creatore a lui sconosciuto, giubila di fronte al Sole nascente e si rallegra della sua esistenza perché non conosce nessun pericolo.

34.             Ma proprio con questo suono generato dal suo petto, egli si manifesta ai suoi nemici, dappertutto sta in agguato inganno e tradimento; viene il tempo dell’accoppiamento, e le preoccupazioni che ha causato ai genitori le sente ora egli stesso, poi si avvicina la vecchiaia, diventa difficile la ricerca del cibo e scampare i pericoli; gli elementi influiscono più dannosamente su di lui, infine cade egli stesso, vittima del loro influsso oppure in seguito ad altre circostanze del destino proprio della sua specie. Tutto accade a lui, come ad ogni altro essere, solo una cosa egli non sa, che è riservata solo all’ultimo nella Creazione, ciò significa che egli (come animale) non conosce la morte; sente certamente che una trasformazione avviene in lui, ma per tutta la sua vita non conosce un sentimento simile. Finora sfuggiva solo la sofferenza, ma lo scioglimento, la trasformazione, o il passaggio a un altro gradino per qualcosa di più elevato egli non lo conosce affatto.

35.             Questo è solo per gli esseri consci della loro origine, esseri che devono avvicinarsi a Me, a questi esseri, che Io creai ad immagine e somiglianza Mia, a questi soltanto fu riservato, in aggiunta a tutte le lotte e sofferenze terrene, la consapevolezza della morte, e precisamente per poter guardare in faccia con sangue freddo quest’ospite inevitabile apparentemente terribile per tutti i mortali.

36.             Ma proprio per ciò questi esseri hanno in sé lo spirito sublime che Io ho messo nelle creature materiali, affinché anch’esse possano opporre al materiale morire un’esistenza eterna come spirito.

37.             Per educare però questo creato spirito sublime, vale a dire un’anima umana, affinché essa, degna di Me, Mi possa un giorno somigliare e possa esistere poi nella Mia più stretta vicinanza, proprio per questo l’uomo è, sin dalla culla, la creatura più bisognosa d’aiuto di tutte le altre. Per questo le sue tentazioni e prove sono così forti, affinché ovunque egli si aggrappi al mondano, o ne possa fare la cosa principale, esso lo respinga sempre dicendogli: “Che cosa vuoi tu da me, rampollo di un più elevato mondo spirituale; da me trovi solo delusione e inganno! Là, in quel Regno spirituale c’è quello che invano tu cerchi da me!”.

38.             Per questo le differenti concessioni di tutte le possibili disgrazie, privazioni, ammonimenti, dove l’uno diviene momentaneamente felice ma non lo merita, mentre l’innocente deve soffrire, sopportare e morire. Perciò la divina ‘Parola’, l’insegnamento di una più bella, più elevata vita, affinché l’uomo non disperi quando il mondo lo tratta duramente, quando vorrebbe gettarsi con tutte le forze nelle sue braccia, ed esso lo respinge con scherno esclamandogli:

“Tu non sei né per questo, né di questo mondo”.

39.             Così questi principi ‘libertà’, ‘perfezionamento’ e ‘progresso’, anche nella vita umana prendono di nuovo il loro corso.

40.             La libertà invita all’abuso della stessa, un abuso che, contro l’Ordine Mio, si punisce da sé, e per giungere al perfezionamento, questi errori contro le Mie Leggi devono produrre queste grandi delusioni, dove alla fine l’uomo, veramente costretto, deve di nuovo ritornare da dove è partito, vale a dire – a Me!

41.             Ciò che non gli riesce qui, potrà essere ben risarcito nell’altra vita di durata più lunga.

42.             Perciò, figli Miei, non accusate il mondo, non le condizioni, non Me, quando le disgrazie colpiscono il vostro capo, e diradano le vostre famiglie: dappertutto c’è solo il secondo grande principio naturale, senza il quale nulla può sussistere! Esso è il necessario condizionato perfezionamento che sprona tutto a questi passi, e dove Io stesso, con la Mia discesa su questa Terra, vi ho indicato la via più breve, e che adesso, con le Mie molte dirette Comunicazioni vi voglio ancora accorciare notevolmente.

43.             Tutto è così ordinato, per guidare il vostro io spirituale al perfezionamento, come ogni cosa nell’intero mondo materiale, da un gradino inferiore in cui permangono e dalle rovine di questo gradino ad uno più elevato! E dove, dopo la dissoluzione della vita materiale, la Mia mano vuole elevarvi su un più alto gradino spirituale, in cui dovete riconoscere ancora di più la Mia Potenza, il Mio Amore e la vostra missione.

44.             Afferratelo una buona volta! Dinanzi a voi si trova un mondo ancora più elevato, più grande e più bello; mondo che dovete conquistare e poi dovrete soltanto raggiungere, quando, trascurando completamente le cose mondane, afferrerete il vostro destino, lo porrete nelle Mie mani e sarete fermamente persuasi che un Padre può agire verso i Suoi figli solo amando, mai castigando.

45.             Allora per voi il mondo assumerà un altro aspetto. Lasciatelo a colui al quale il mondo dà il suo onore, il suo danaro; il mondo gli dà questo! Io però in cambio toglierò a costui il suo Tesoro spirituale; il tesoro mondano sarà disperso nelle condizioni del mondo che, nel grande insieme, va incontro al suo processo di perfezionamento, al pari di ogni singolo uomo.

46.             Voi invece, Miei cari figli, rimanete presso la vostra miniera d’oro spirituale nell’intimo del vostro cuore! Solo là il mondo non penetra, là regna un altro principio e questo significa: il principio stabilito da Me per tutte le Creazioni della

libertà spirituale!

47.             Se volete rendere omaggio a questo e perfezionarvi spiritualmente, allora anche il progresso non mancherà, il che vi porterà via dal mondo sempre più vicino a Me e dove attribuirete alle preoccupazioni e disgrazie mondane solo quel valore che effettivamente hanno, per portare il vostro interiore di nuovo un passo più avanti.

48.            Perciò conservate la vostra libertà spirituale, diventate perfetti come è perfetto il vostro Padre nel Cielo, e la vostra missione sarà compiuta, e voi sarete completamente degni di Me, del vostro Creatore e Padre! Amen!

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Cap 18

L’uomo e la Creazione

(II parte)

17 settembre 1871

1.                Se osservate attentamente la figura umana e accanto tenete in considerazione che la forma dell’uomo sta lì come ultima nell’intera Creazione, per raggiungere la quale, ogni cosa è in lotta per indurre tutto a questo e, come forma, Io l’ho definita ‘Immagine Mia’, allora dovete immaginarvi che questa forma, e anche l’organizzazione interiore della struttura umana, pone per base una grande Idea basilare spirituale, che è il prototipo e lo scopo finale di tutta la Creazione; voi dovete certo aver notato spesso in ore solitarie che qualche pensiero ha mirato a decifrare proprio questo mistero e il suo ‘perché’.

1.                 Adesso Io voglio svelarvi nuovamente un po’ della Mia Sapienza, affinché sorga un nuovo impulso in voi, e possiate imparare a conoscere da un altro lato il Padre vostro quale Creatore ed Essere sublime. Faccio questo affinché non subentri rilassamento nel vostro progresso e che possiate volgere il vostro cuore più allo spirituale che al mondano!

2.                 Vedete figli Miei, già spesse volte Io vi ho detto: “Tutto ciò che fu creato ha uno scopo spirituale superiore!”. Ora devo ancora aggiungervi che sotto tutte le possibili forme e organizzazioni, sta nascosta una Verità spirituale, un’Idea spirituale, e che può essere solo così e non altrimenti, perché Io, come Essere spirituale superiore, posso avere solo idee e verità spirituali superiori, e solo come Dio mettere queste in tutte le Creazioni! Perché se così non fosse, allora Io non sarei nessun Dio, nessun Essere superiore, con la possibilità di essere raggiunto e perfino superato da qualche grande spirito angelico.

3.                 Per questa ragione quindi, tutte le cose ed esseri creati che esistono nell’intera Creazione materiale e spirituale, sono solo espressioni della Mia Sapienza superiore, e si dovrebbe consumare scrivendo molta carta se Io volessi spiegarvi solo la cosa più piccola nella sua importanza materiale e spirituale. Poiché anche se sulla vostra Terra molti uomini si occupano con ricerche in ogni settore della scienza, non c’è nessuno fra tutti loro che potrebbe spiegare, in maniera giusta e valida, solo ‘un singolo perché’ di una forma oppure di una disposizione.

4.                 Ciò che nel grande etere è il caso col più piccolo atomo, lo è altrettanto dappertutto. Ovunque è celata la Mia Sapienza, il Pensiero fondamentale della Creazione, e ovunque i vostri eruditi dovessero domandare: “Ma perché così e non diversamente?”, risuonerebbe loro nessun’altra risposta che questa: “Perché deve essere proprio così!”.

5.                 Che questa risposta possa bastar poco, si comprende da sé, essi devono accontentarsi solo con questa, perché non c’è altra via d’uscita.

6.                 Quanto spesso Io opero in contrasto con le loro leggi matematiche, meccaniche o chimiche, e alla fine cosa viene fuori dappertutto? Che i loro insegnamenti, tanto spesso escogitati abilmente, sono solo prodotti di un intelletto umano e non di un Essere superiore, di un divino Creatore.

7.                 Io creai gli uomini limitati, stretti in sicure barriere, dalle quali non possono venir fuori seguendo la via dell’intelletto mondano, bensì possono solo girare intorno ad un cerchio, dove, partendo dall’inspiegabile, devono nuovamente tornare nell’inspiegabile, e la mitologia egizia di Iside, o dea della Verità, resta sempre valida, dove è detto:

8.                 “Nessun mortale può sollevare il velo della Verità e continuare a vivere!”.

9.                 Gli egizi sapevano bene cosa volevano dire con queste parole; solo gli attuali eruditi non lo comprendono, gli egizi, infatti, erano troppo vicini alla Verità per non sapere che con lo spirito speculativo del discernimento non si va molto lontano, e che se si vuol penetrare oltre, ci si deve immergere col cuore nella Creazione, onde risvegliare la Scintilla divina che Io posi in ogni uomo per conseguire un lieve presentimento di ciò che non può essere una questione di concetto, ma solo una questione di sentimento!

10.             Chi è giunto a destare lo Spirito divino in sé e sa unirLo con la propria anima, per questi non ci sono più segreti, egli vede la Creazione in trasparenza, come un bicchiere riempito d’acqua; vede l’operato spirituale, riconosce facilmente le semplici ma grandi leggi che tutto crearono, tutto conservano, e tutto spinge a gradini superiori; egli riconosce il Mio Amore nelle Mie opere, immagina la Mia grandezza; e anche se ad ogni sguardo sorgono mille ‘perché’, allora uno sguardo a Me gli dà la possibilità di godere complete beatitudini di un figlio, il quale qui apprende che tutte queste meraviglie e tutti questi mondi, sono stati chiamati in vita esclusivamente per lui, piccola sbiadita immagine del suo grande, ultrabuon Padre e Creatore.

11.             Così dunque il rinato uomo spirituale comprende il Padre suo e se stesso, e si prostra con devozione e adorazione dinanzi a Lui, che, avvolto in polvere e terra, concesse la Scintilla divina per contemplare e comprendere queste meraviglie, meraviglie che furono create solo per questa sublime e ultima Idea che unisce tutte le altre: la forma umana e l’organizzazione umana spirituale e materiale.

12.             Con questo voi potete intravedere, in un pallido sentore, che cosa porta in sé il vostro corpo e la sua disposizione spirituale, ma affinché possiate scorgere solo in un breve abbozzo, cos’è questo corpo che voi, in un così breve tempo di vita, vi trascinate dietro, che avvolge il vostro spirito e la vostra veste animica, e come corpo tanto spesso ne abusate, Io voglio nuovamente comunicarvi qualcosa da un’altra prospettiva spirituale a mezzo del Mio scrivano, affinché in quest’immagine possiate riconoscere il Mio e il vostro scopo. Così ascoltate dunque:

13.             Il corpo umano, così come lo vedete dinanzi a voi, con i suoi milioni e milioni di diversità nel singolo individuo, è la copia della Mia unica e somma Idea della Creazione, è l’immagine del Mio Io spirituale materializzato! Poiché anche gli spiriti, fino ai più grandi e più vicini a Me, hanno tutti questa forma umana; solo che la formazione di questa forma, la sua bellezza è ancora tanto ampiamente estensibile e sublime, che voi non potete farvi nemmeno un’idea solo di quella figura dei più prossimi esseri spirituali sopra di voi, dove la forma esteriore della più alta espressione dell’interiore, è il sublime spirituale.

14.             Questa forma umana che, come voi sapete, la esprime perfino il mondo materiale come ultimo prototipo, come grande Uomo mondiale, nel quale si muovono miriadi di soli, nel qual sono racchiusi anche tutti i Cieli spirituali di nuovo in un insieme, questa forma ha dappertutto il medesimo significato spirituale, le sue singole parti le medesime, corrispondenti alla formazione e funzione spirituale. – E dappertutto, da qualunque parte volete cominciare, voi vedrete che traspare semplice e chiara sol un’Idea fondamentale e un Principio basilare della Mia suprema Sapienza, poiché con piccoli mezzi sono raggiunti i più grandi scopi.

15.             Vedete, come una densa atmosfera circonda tutti i globi-involucro, e così l’intero mondo materiale come un tutto isolato sta fuori nell’infinito spazio eterico, in cui questo grande Uomo mondiale su un’intercomunicante orbita riceve sempre nuova vita e trasmette la stessa alle sue parti interne – altrettanto è la pelle di tutti gli esseri creati, viventi e non viventi che, stando come singoli, li separa dall’insieme e così impedisce la sua dissoluzione nel grande mondo materiale.

16.             Sotto la scatola cranica, che s’inarca a forma semisferica o piuttosto ellissoidale alla sede della vita umana spirituale, sotto questa scatola, come struttura ossea più dura, vive e tesse l’organo più delicato, il cervello con le sue funzioni spirituali.

17.             Che questa scatola sia formata in maniera semisferica o arcuata, suggerisce che come semisfera essa ha spiritualmente all’interno un punto centrale, da cui è formata, oppure come ellisse possiede veramente due punti focali, di cui l’uno si trova nella parte anteriore del cervello, l’altro nella parte posteriore.

18.             Nella parte anteriore, alla sede dell’intelligenza, la vita esteriore entra in collegamento con la vita interiore, così che le sue finestre spirituali, gli occhi e gli orecchi, gli portano le impressioni del mondo esterno, mentre nella parte inferiore del capo l’apparato del linguaggio comunica le impressioni interiori al mondo esterno.

19.             La parte posteriore del cervello, come punto focale terreno, provvede alle funzioni della sussistenza materiale, muove la macchina per la formazione del corpo, per la sua conservazione e riproduzione.

20.             Ciò che nell’uomo e anche negli animali è il cervello anteriore, questo nel grande complesso mondiale sono le grandi galassie, che hanno ugualmente le medesime funzioni come qui nel piccolo.

21.             Gli organi della respirazione, come nel capo il naso e la bocca, sono canali respiratori, in parte per il collegamento del mondo esterno con l’organismo interno, in parte anche, particolarmente la bocca, oltre alla conservazione mondana, cosa che è ancora più importante, stimolando sostanze spirituali – è il mezzo per confermare attraverso la parola, attraverso il suono, che un involucro materiale ne avvolge uno ancor più spirituale, il quale con la sua formazione contribuisce anche al perfezionamento dello spirituale.

22.             Cosa poi riguarda i polmoni, il cuore, quest’ultimo quale generale molla motrice dell’intera macchina, lo stomaco, il fegato e la milza, le loro funzioni sono tutte spiritualmente espresse.

23.             Primo i polmoni – luogo di accoglienza della sostanza vitale affluente in essi dall’esterno, come nell’Uomo spirituale la verità spirituale; i polmoni sono pure il luogo dove il materiale consumato è sostituito con lo spirituale nuovo, nell’Uomo spirituale è il luogo della separazione tra passioni frenate e nuove virtù acquisite.

24.             Il cuore, quale generale, unico principio vitale, l’eterno instancabile animatore o motore che cede in tutte le parti sempre soltanto il nuovo, accoglie volentieri il vecchio e lo rigenera; questo cuore, considerato spiritualmente, è pure la sede dell’eterna energia spirituale che stimola sempre l’uomo (quello spirituale) ad andare avanti, eliminando ciò che è male in lui e sostituirlo con il meglio. Questo cuore, quale unico punto vitale, è il focolare e sede dell’anima e dello spirito da Me immesso. Nella sua forma, larga sopra (a forma di vaso) e fuoriuscente a punta sotto, indica che la vita umana comincia su una base larga e nella forma a punta o appuntita deve mirare ad un punto per giungere alla meta!

25.             Il fegato, come apparato separatore delle parti biliari del sangue, che in questo sono divenute inutilizzabili, ma sono necessarie nel processo di secrezione come stimolatori della digestione e separazione degli elementi primitivi, somiglia, nell’uomo animico-spirituale, al corso della vita umana, dove parimenti l’amaro eliminato è certo necessario per il mantenimento e la giusta valutazione della condotta di vita; senza amare esperienze, infatti, non vi sarebbe nessuna elevazione spirituale, senza l’amaro, astringente non vi sarebbe nessuna letizia, né beato ingrandimento o allargamento dei sentimenti umani, ampiamente fuori oltre i confini della vita materiale.

26.             Per quanto riguarda lo stomaco, il conservatore della vita materiale, quale luogo di accoglienza di così diversi prodotti per trovare ed estrarre da essi quanto è necessario per il corpo, esso corrisponde spiritualmente al circuito delle azioni e impressioni del mondo esteriore sullo spirito umano oppure sull’anima sua.

27.             Come nello stomaco i cibi si mescolano, poi nell’ulteriore corso della digestione si dividono di nuovo, tuttavia in altre combinazioni rispetto a come sono stati portati nello stomaco, tale e quale sono le azioni della vita e le impressioni dall’esterno il materiale, dal quale l’anima si costruisce il suo rivestimento spirituale. Anch’essa raccoglie tutto quello che penetra su di lei dall’esterno. Poi scompone, scaltrita dall’esperienza purifica il rimanente attraverso amare esperienze, e sempre lottando, e separando il buono dal cattivo, trattiene il rimanente che mai imputridisce e, come nell’intestino, separa alla fine il superfluo non più appartenente alla vita.

28.             La milza, questo focolare e animatore del sangue (attraverso l’elettricità) che, come una batteria elettrica impregna il sangue con nuove sostanze di calore e coopera così a diffondere la vita e ne contribuisce al massimo, perché senza calore non c’è vita; questo nell’uomo spirituale è l’amore, l’abbracciante amore che dà all’uomo spirituale il Calore spirituale oppure la Vita spirituale. Perché dove non c’è amore, lì non c’è calore; dove non c’è calore – non c’è nessuna vita!

29.             Così in generale corrispondono spiritualmente tutti gli altri organi e le loro funzioni alle stesse necessità spirituali dell’uomo senza l’involucro corporale.

30.             Gli organi, le loro forme e le loro disposizioni sono sempre solo la ripetizione dell’una e medesima forma, l’ovale o ellittica, e una e medesima forza, l’attrazione oppure repulsione; cose che prese spiritualmente, sono parimenti nel Mio stesso Io l’Amore, come Forza d’attrazione, e la Sapienza come fattore trasformante dello stesso. In questa forma ellittica Io sono anche un Punto Focale intorno al quale tutto si muove e dal quale tutto vorrebbe fuggire se non vi fosse l’altro punto focale, la materia, la quale torna a vincolare ciò che si allontana da Me e quello che si dissolve, per ridarlo poi in una nuova forma più elevata.

31.             Di questi tre fattori: forma ovale, magnetismo e elettricità, consiste l’intero Universo, consistono tutti gli esseri organici e inorganici, tutte le forme e disposizioni interiori degli stessi, consiste il grande Uomo mondiale, l’ancor più grande Uomo celeste e i Miei spiriti angelici; tutti sono improntati come voi nella figura umana, questa forma spirituale, accoppiata con Amore e Sapienza.

32.             Tutte le singole parti del vostro corpo, a cominciare dalla struttura ossea fino all’ultimo globulo del sangue, sono in parte ellittiche, in parte prendono questa forma, l’espressione spirituale della Mia Essenza centrale quale Sovrano assoluto e Dio regnante, come anche nelle orbite dei mondi è seguito il medesimo sistema; anche lì ogni Sole centrale sta in un punto focale come centro spirituale, intorno al quale devono orbitare gli altri mondi e terre.

33.             Io sono il Punto centrale dell’intera Creazione materiale e spirituale – voi siete il punto centrale di ogni cosa creata! Tutto preme a voi, tutto tende alla vostra forma, tutto è fatto progredire per gradi.

34.             Come voi quali uomini, quali ultime creazioni del mondo materiale, esprimete la Mia Volontà, le Mie Leggi e la vostra alta destinazione che dovete raggiungere, così Io quale Punto centrale di tutto lo spirituale sto unico e solo allora – anche tutto si spinge a Me, tutto anela a Me, e per raggiungerMi tutto prende il suo sistematico cammino. Così è fondato un eterno progredire. “Verso l’Alto!” e “Avanti!”, è il grido che risuona attraverso tutti i vasti spazi della Creazione.

35.             Faticosamente il piccolissimo infusore lotta per raggiungere una classe superiore; milioni di loro sono la base di un essere superiore; i sensi che pongono l’uomo al di sopra di ogni cosa creata stanno lì ancora nascosti, solo l’uno o l’altro vengono gradualmente formati. Così si procede verso l’alto e avanti, quello che è vincolato nella materia si libera, si unisce sotto nuove condizioni per nuove forme, e così procede continuamente; tutto spinge verso l’uomo, al massimo della Creazione materiale, tutto cerca di raggiungerlo. Solo che, anche quando si giunge all’ultimo gradino dell’intelligenza animale, un ampio, insuperabile abisso separa l’ultimo animale dal primo uomo. È il medesimo abisso, come dall’ultimo spirito angelico fino a Me: un avvicinamento è possibile, ma nessun raggiungimento. – Così come l’animale solo in unione con molte altre anime provenienti dal regno animale concorre solo alla materiale costruzione del corpo umano e così su questa lunga via può identificare il suo io con quello dell’uomo, così è anche con gli spiriti angelici ed esseri più prossimi nella Mia vicinanza, anch’essi possono solo occupare i più alti gradini nel Mio creato mondo spirituale, al massimo si avvicinano a Me; ma (in modo assoluto) mai diventare uno con Me! Cosa che veramente (anche) non ha importanza, poiché un sommo spirito gode già una tale appagante beatitudine che nessun altra egli ne pretende, anche non ne potrebbe sopportare!

36.             Quindi, figli Miei, imparate a comprendere come lo spirito è dappertutto la base e il principio fondamentale di ogni cosa creata. In tutte le forme sta nascosto il medesimo pensiero della Mia Onnipotenza unita con l’Amore; dappertutto vale la medesima legge che forma le vostre ossa, vi dà un’esteriore piacente, oppure tiene unito l’universo. Non domandate il “perché”, non è spiegabile per ciò che è creato. Osservate il vostro occhio, nel quale si riflette l’intero mondo materiale, col quale vi giunge notizia delle creazioni del Mio Amore, sia nelle vostre più prossime vicinanze, sia di mondi, il cui raggio di luce colpisce il vostro occhio solo dopo migliaia di anni!

37.             Vedete, se voi voleste chiedere, ma perché dunque una umidità vitrea, perché una umidità acquosa, perché una lente cristallina, perché la retina nera, perché l’iride, perché tutte queste sostanze e corpi, e questi, a loro volta, formati da altri piccoli corpi che, a loro volta, sono formati e costituiti da un’infinità di piccoli atomi, – allora, figli Miei, Io posso solo dirvi: perché doveva essere proprio così e non diversamente! Comprendere il ‘perché’ nel senso Mio, dovreste essere dei come lo sono Io, dotati con la stessa Sapienza e Potenza come Me stesso!

38.             Accontentatevi perciò con gli organi che Io vi ho dato, affinché possiate ammirare le Mie Creazioni e percepire le loro armonie! Accontentatevi di ciò che un Padre amorevole ha donato ai Suoi figli, affinché imparino ad amarLo, apprezzarLo e a comprenderLo attraverso la Sua opera! Nessun essere creato può sollevare il velo della divina Verità creativa! Lasciatelo inviolato, e pensate che un Padre dice e insegna ai Suoi figli tanto quanto basta per il loro intelletto.

39.             Se volessi spiegarvi una piccola cosa esaurientemente, quale credete voi che sarebbe il risultato finale? Vedete, voglio dirvelo con poche parole:

40.             Una cosa, per quanto piccola dinanzi agli occhi vostri, Io la suddividerei in cose ancora più piccole. Queste particelle sarebbero nuovamente divisibili, ad ogni divisione si mostrerebbero altre forme, altre sostanze, nell’infinità si cambierebbero sempre, lasciandosi suddividere, senza tuttavia aver nessuna fine!

41.             Se ora voi voleste chiedere ad ogni suddivisione – perché? ad ogni cambiamento, ancora perché? – cosa ne verrebbe fuori? – Vedete, alla fine verrebbe fuori che voi Mi preghereste di smettere di spiegare; perché la seconda, terza trasformazione o divisione sarebbe al di sopra delle vostre facoltà di comprensione!

42.             Perciò lasciate a Dio ciò che è di Dio, e rimanete in ciò che un uomo, e più tardi, uno spirito può afferrare! Questo significa: rimanete nell’amore per Me, così come un essere creato Mi può amare! Il vostro amore rispetto al Mio è altrettanto come il finito rispetto all’infinito. AmateMi! Dimostratelo nelle vostre azioni! – e potrete presentire con il cuore ciò che il vostro intelletto mai potrà afferrare.

43.             Valutate così la forma dell’uomo e le sue rispondenze spirituali, e troverete dappertutto che solo la Mia affettuosa mano Paterna ha formato tutto così, affinché voi possiate trovare la via che conduce a Me, ed Io, beatificato dal vostro amore, possa contraccambiare in sovrabbondante misura ciò che voi, quali figli Miei, Mi portate in sacrificio durante il corso della vostra vita.

44.             Siate vicini a Me, comprendete il linguaggio spirituale nella forma e nella parola, allora l’armonia vi sarà evidente in tutta facilità, e poi un sentimento filiale, con lo sguardo in alto a Me, presentirà e conoscerà più che non un savio erudito del mondo che, per anni, ha riempito la sua testa di scienze ed ha lasciato con ciò vuoto il cuor suo.

45.             Che un’Idea spirituale, proveniente unicamente da uno Spirito quale Io sono, debba trovarsi in ogni cosa creata, è chiaro e lampante; ma che quest’Idea spirituale non sempre possa essere penetrata da spiriti inferiori a Me stesso, è altrettanto naturale. – Considerate tuttavia sulla vostra Terra la coerenza di una caratteristica principale dello spirito umano; chi ha posto quest’idea in voi? Vedete, è stata la conseguenza della Mia Creazione che vi ha condotto ad essa. Dal momento che voi volete essere coerenti e perseveranti nell’esecuzione di un piano, perché non dovrei esserLo Io, Colui che era, prima che fosse stato creato un essere soltanto, e che sarà, quando ogni veste materiale cesserà e solo lo spirituale uguale a Me continuerà ad esistere!

46.             Perciò procurate di presentire su vie spirituali ciò che si nasconde nel materiale, e troverete sempre che un Dio, creatore di tutto ciò, è e può essere solo un Dio d’Amore, il Quale chiamò in vita naturalmente i Suoi esseri creati altrettanto solo per questa ragione, affinché Gli ridessero ciò che Egli ha fatto solo per loro.

47.             Così il Mio scrivano vide l’intimo collegamento della grande Creazione nella forma di un uomo, così gli furono chiarite tutte le parti interne, chiaramente e comprensibilmente; egli muto osservò con ammirazione l’accaduto, il suo cuore si riempì d’amore per Me, e l’amore lo illuminò sempre di più; le forme apparvero limpide e chiare, egli riconobbe sempre più le sagge disposizioni del suo stesso io, riconobbe il dolce legame che unisce il mondo materiale e il mondo spirituale, riconobbe il Mio Amore, e la Mia Grazia gli fece presentire e percepire tutto questo. – Ora che è scritto, ciò che ha goduto in quell’ora, adesso lo è in voi: alzatevi anche voi dal fango mondano! Scuotete la polvere dell’egoismo dai vostri piedi! Alzate lo sguardo in alto, affinché anche a voi tocchi una tale ora di delizia e pace! Questo è il Mio scopo, per il qual motivo vi do quest’ora vissuta dal Mio scrivano come bene comune; cercate di amarMi come lo desidero veramente e anche certamente merito; allora anche voi godrete nel Mio Regno spirituale, ciò che il mondano non vi può dare.

48.             Questo vi grida il Padre vostro, il Quale vi ha già donato tanto ed è disposto a darvi ancora di più; è sufficiente che voi vogliate solo afferrarlo seriamente e non solo librarsi superficialmente in delizie, ma che, energici, lo accogliate nella vostra vita pratica; questo è il Mio consiglio, l’osservanza sta a voi, al che non dovrà mancarvi il Mio aiuto e il Mio sostegno! Amen!

Indice

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Cap 19

La cascata

29 Giugno 1873

1.                Ieri sera hai letto una descrizione delle cascate del Niagara e in questa hai pensato a Me e alla bellezza della Mia natura.

2.                 Ma poiché in tutto ciò che sta visibilmente dinanzi agli occhi vostri, esiste ancora un più profondo motivo dell’esistenza, tanto quanto l’effetto del singolo sull’insieme, allora voglio dimostrarvi qui nuovamente con poche parole che, in tutto c’è qualcosa di diverso da come gli uomini s’immaginano spesso.

3.                 Bene, colui che ha descritto la cascata del Niagara ha ammirato la Mia natura, cioè un piccolo pezzo della stessa; la grandiosità dello spettacolo, il fragore, lo scrosciare dell’acqua, ha suscitato in lui sentimenti che non poté fare a meno di esternarli, per suscitare anche negli altri il concetto dell’eterno immutabile impulso che regna in tutta la Mia natura e si chiama ‘Vita’.

4.                 Qui, presso questa cascata, la massa d’acqua gli rimbombava nell’orecchio, cosa che egli avrebbe potuto ugualmente percepire in un lieve mormorio del vento, oppure in un raggio di luce proveniente da un sole lontano, se avesse avuto orecchi per questo. Il possente precipitare dell’acqua però assorda o stordisce l’umano sentimento mondano, e dinanzi a questa possente lotta dell’acqua, aria e terra, l’uomo gli apparve così piccino che non poté fare a meno, per quanto proprio non lo volesse, di riconoscere l’esistenza della Mia potenza.

5.                 Ebbene, simili scene naturali hanno come conseguenza sempre un sentimento umiliante che costringe l’uomo a veder sbriciolare tutta la propria grandezza nel nulla.

6.                 Tuttavia è consolante se, per lo meno, è riconosciuto il presentimento di un Regno spirituale che traspare da questo grandioso spettacolo naturale, e costringe l’uomo ad ammettere proprio ciò che non vuole in altre circostanze, vale a dire che deve esserci certamente un Dio che ha creato tutto questo, e precisamente per utilità e per un linguaggio spirituale per l’uomo, affinché egli possa ricordare a volte che tutte le sue invenzioni e la sua immaginaria grandezza sono un nulla, e alla presenza di eventi naturali ed elementari, proprio egli stesso deve riconoscere questa nullità.

7.                 Ma tutto ciò non è lo scopo di questa parola, bensì Io voglio utilizzare la cascata del Niagara per qualcosa d’altro, e precisamente per formulare la domanda:

8.                 “Perché esiste veramente una cascata, grande o piccola che sia?”.

9.                 Non avrei potuto formare la Terra così che non vi fossero monti e nessun avvallamento, che dappertutto fosse pianura, e i ruscelli, torrenti e fiumi nel loro letto affluissero tranquillamente al mare?

10.             A questa domanda, dare una risposta sufficiente, ma spirituale, deve essere lo scopo di questa parola; ed Io voglio provarvi ancora una volta, quanto di profondo, di spirituale e anche necessariamente di materiale vi devono occorrere per creare un corpo mondiale, affinché si mantenga da solo, si perfezioni e così compia la sua missione per scopi superiori.

11.             Ebbene vedete, figli Miei, la vita, sia essa materiale, vale a dire spiritualmente vincolata, oppure libera, animica, si può manifestare dappertutto solo così che un sorgere, poi una parziale permanenza e poi una finale scomparsa, indicano le sue fasi dello sviluppo.

12.             La vita nel materiale visibile è attrito, sviluppo del calore e della luce, e a poco a poco procede la decomposizione oppure trasformazione in altre forme, per rendersi gradualmente idonea a più alte destinazioni.

13.             Così chiamate voi la vita e dite: “Essa si muove, essa vive!”.

14.             Ciò che ha riposo sembra senza vita, sembra morta.

15.             Questa vita, oppure il perpetuo ciclo dell’esistere e scomparire, procede secondo principi basilari stabiliti a suo tempo; voi la chiamate ‘vita’, mentre Io la chiamo ‘lotta’.

16.             Lotta per l’esistenza, lotta per il progresso, lotta per raggiungere un gradino più elevato.

17.             Ebbene, questo principio è identico nell’ultimo infusore come nel più grande Sole centrale. Questo principio è anche negli elementi che, nello stato fluido costituiscono tanto l’atmosfera dei mondi, quanto il loro interiore.

18.             Senza questa lotta tutto marcirebbe, si dissolverebbe e andrebbe incontro alla decomposizione oppure alla morte materiale.

19.             Nella vostra atmosfera per esempio c’è l’aria, un elemento facilmente mobile che non conosce quiete, così come sulla superficie della Terra l’acqua che, come aria condensata, ha la medesima irrequietezza oppure l’aspirazione, sempre seguendo l’impulso della gravità, di scorrere là dove può raggiungere un punto di riposo.

20.             Nell’interno della Terra ci sono metalli e minerali, gas condensati ed elementi di luce, i quali, come l’acqua sulla superficie per il medesimo progredire, devono compiere ognuno nell’interno gli stessi processi. In nessun luogo c’è quiete!

21.             Nell’ aria, lo potete vedere con i vostri occhi, ci sono ‘cascate d’aria’ che superano spesso di molto in grandiosità le vostre cascate. Ed è proprio questo necessario movimento, a voi percepibile come vento, che mantiene le singole parti costituenti l’aria, le stimola all’unione, le muove e, mediante il movimento, le riscalda e le mantiene vive.

22.             Ciò che accade nell’aria, nell’acqua tale e quale è la cascata. L’acqua senza movimento imputridisce, si decompone, scioglie le sue parti costitutive, del resto tanto fruttifere e utili, in esalazioni dannose, non appena viene a mancare l’effetto del movimento.

23.             Se dunque l’acqua dovesse scorrere solo così, tranquillamente, non avrebbe la forza adatta per influire – così da recar vita – su piante, animali e uomini, essa deve essere mantenuta, mediante il movimento, in continua attività. E come nell’aria tempeste e venti impetuosi devono spesso ancora aumentare questa forza vitale, lo stesso caso è proprio con la cascata che, in scala grande o piccola, alle volte è ammesso oppure stabilito in anticipo, a fornire ad un fiume o torrente sul suo lungo corso fino al mare ancora nuova vita, nuova energia, affinché adempia il suo scopo e possa influire in maniera feconda sul suo ambiente circostante.

24.             Perciò le cascate, viste con l’occhio spirituale, sono le salvatrici della vita, proteggono dalla rovina l’esistente e diffondono intorno a sé vita e attività; poiché non solo il precipitare dell’acqua, bensì anche l’aria sospesa al di sopra della Terra, l’attrito delle singole parti dei due elementi, la decomposizione, il rinnovato stimolo, procurano all’acqua nuova forza vitale, e così procura alla Terra maggiore attività.

25.             Come l’acqua, quale elemento liquido, urtando contro le rigide rocce, si friziona, e in grazia a questa frizione desta attività vitali, così le montagne, quali grandi altezze o singoli monti, sono le rocce nella corrente d’aria; queste servono per frizionare l’aria, la quale è costretta ad aumentare la sua attività, e così esercita il suo influsso sulla superficie della Terra, sul vegetale vivente e sul mondo animale[16].

26.             Nell’aria, dove in aggiunta vi è ancora la luce come fattore disgregante che stimola i singoli atomi all’unione, sta sempre la medesima e immutabile Legge come in tutto: ‘vita’ significa movimento, significa lottare, significa generare, e attraverso processi cosmici, scomporre in altre forme, così come nell’acqua. L’acqua distrugge la materia solida soggetta ad essa mediante sfregamento. Con il suo movimento, specialmente presso le cascate, scompone l’aria del suo ambiente e i suoi stessi elementi; ed è quindi un flusso di portatori di vita che ovunque, dove fluisce, diffonde torrenti di benedizione con la corrente d’aria che l’accompagna, fino a che, giunta al mare, privata di quanto di meglio e di rafforzante conteneva, anziché riposare inattiva, stimolata attraverso gli amari e salati elementi dell’Oceano, entra di nuovo in altre combinazioni, ma ‘sotterranee’, e deve ricominciare il suo ciclo in altre forme e su altre vie.

27.             Così le montagne, quali raccoglitrici delle nuove acque animate dal basso, sono ‘ventilatori delle correnti d’aria’, le quali sulla superficie della Terra muovono flussi con le loro cateratte, – e ‘ventilatori dei flussi d’acqua’; e ciò che in natura visibile ammirate nell’aria spesso con terrore, e nelle cascate con stupore, questo percorre anche la Vita spirituale secondo gli stessi principi e regole fondamentali, dove per progredire spiritualmente si dovrà anche lottare e combattere, affinché la Vita spirituale divenga idonea per l’eternità, non inacidisca o addirittura non si trasformi in putredine!

28.             Dunque vedete, come l’aria nel suo fluire urta ostacoli che sono le masse montuose quali oggetti solidi, oppure come l’acqua durante il suo corso s’imbatte in ostacoli che vorrebbero impedire il suo fluire, e così l’aria come l’acqua è costretta a lotte faticose, altrettanto nella Vita spirituale gli ostacoli destano il carattere spirituale, lo temprano e lo stimolano ad una maggiore attività.

29.             Come nell’aria tra tuoni e lampi rumoreggia e la bufera avanza tuonando, oppure l’acqua con il suo rumore assordante precipita giù in profondità non presentite, lì turbinando e spumeggiando si infrange e deve urtarsi alle dure rocce – così sono gli ostacoli nella vita umana, ostacoli che causano le cadute, dove l’uomo, gettato fuori dai suoi quieti sogni, nel vortice dell’esistenza abbisogna di tutte le forze per uscir fuori dal groviglio delle rocce della vita.

30.             Con violenza deve combattere, e quando, come con l’acqua, spesso è superato un ostacolo, ne minaccia presto uno nuovo, imprevisto, tale e quale al primo. Avanti così, il quieto e bramato scorrere della vita tra rive fiorite, all’uomo qui non è concesso, e alla fine anche lui giunge in un ampio bacino fluviale, così va incontro alla sua destinazione spirituale, dove, come l’acqua nel mare, egli trova, nel Regno spirituale dell’intero Universo, altre leggi, altre condizioni che lo costringono a lasciare andare tutto l’inutile e continuare il viaggio solo con ciò che è confacente al suo ambiente, come al grande Regno spirituale.

31.             Così una tempesta nell’aria e una cascata tra alte sponde, è il simbolo spirituale della vita umana, dove dappertutto è condizionata appunto solo con la lotta la propria e la vita altrui.

32.             Guardate il grande fiume, come scorre lentamente; tale e quale ad una vita senza attività spirituale. Il fiume consente certo la navigazione, ma porta con sé per lo più fango e acqua imbevibile; la sua massima forza vitale le si allontana, esso corre alla sua destinazione, utile più per gli altri che per se stesso. – Così la vita umana; anche qui nella vecchiaia, dove l’attività vitale, ridotta al minimo, deve servire solo allo sviluppo vegetativo, il vegliardo va incontro, come il grande fiume, alla sua trasformazione.

33.             Bene ad entrambi, se prima hanno elargito al loro ambiente circostante molta utilità e ,negli altri, vita e attività!

34.             Con questa consapevolezza anche l’uomo può esclamare: “Io non sono vissuto invano!”. Allora egli può attendere tranquillamente, quando il grande oceano del mondo degli spiriti lo accoglierà nel suo grembo, dove solo la ricompensa dell’operato lo attende e, attraverso il compiuto, è idoneo ad iniziare su un gradino superiore un compito nuovo.

35.             Perciò, figli Miei, prendetevi esempio nella Mia natura materiale, come voi nella vostra spirituale dovete considerare ogni situazione in cui v’imbattete.

36.             Cascate! L’acqua cade giù da un’altezza, si disperde, evapora e nuovamente si ravviva. Quando anche voi spesso cadete giù da un’altezza straordinaria, fate come l’acqua, rinnovate la vostra forza, rompete le rocce delle vecchie abitudini, combattete e lottate, poiché la lotta è vita! E come lo scrosciante ruscello montano contiene vivificante acqua fresca, come trasmette una feconda umidità al suo ambiente circostante, così dovete anche voi rianimarvi mediante il vostro sforzo, dovete mantenervi freschi, vale a dire vitali, per compiere la vostra missione per voi stessi e quella verso il vostro ambiente o vostro prossimo.

37.             Come nelle vicinanze di un ruscello montano tutto fiorisce più bello, tutto rifulge in un magnifico verde, e la natura sembra svilupparsi meglio, così anche il vostro ambiente deve sentire la vostra presenza; voi dovete diffondere anche su di esso l’attività vitale, affinché, quando nel più bello splendore di una coscienza morale procedete attraverso la vita freschi e baldanzosi, anche tutti coloro che vi camminano accanto possano comprendere e afferrare, da dove l’umidità spirituale proviene e come essa è, possa generare la luce e sfoggio di colori in ricchissima quantità, dove il suo effetto è in grado di penetrare.

38.             Così possa essere per te e per tutti gli altri lo spumeggiante fragore del Niagara, o di ogni altra cascata, un esempio spirituale, dal momento che ‘cascare’ è necessario per potersi rialzare maggiormente rinvigoriti nello spirito; e proprio come presso le cascate, l’arco della pace, nei sette colori, delizia spesso i meravigliati spettatori, ed è la luce che produce questo incanto, come in una caduta morale è altrettanto la Luce della Parola divina con le sette caratteristiche divine che aiuta a rialzare nuovamente il caduto, e sempre lo aiuterà durante il breve corso della sua esistenza, come l’aria con l’acqua, per trasferire agli altri quello che è stato appreso nella propria vita.

39.             Oh, se voi poteste chiaramente leggere nel Mio Libro della natura, quanti esempi istruttivi stanno là scritti, e il suo spirituale decifrare vi potrebbe procurare parecchi beatificanti diletti più che tutti i piaceri mondani, e oltre a ciò vedreste ancora, tanto nella materia visibile quanto nello spirituale invisibile, che domina sempre la medesima Legge dell’Amore, della tolleranza, del perdono, e come anche nelle apparenti distruzioni vi è tuttavia celato solo un amorevole scopo e fondamento, che certamente distrugge molto del materiale, per salvare dello spirituale!

40.             Così questa Parola vi deve fattivamente dimostrare di nuovo quanta Luce spirituale c’è già qui intorno a voi durante il giorno, e quando la notte sopraggiunge, vi deve rammentare che oltre questa breve luce solare di un giorno dileguante, un’altra Luce superiore ed eterna viene a voi incontro dalle stelle illuminandovi, Luce che però potrete comprendere solo quando per voi il mondano sarà per sempre scomparso e l’occhio vostro completamente idoneo ad accogliere solo lo spirituale, e precisamente Luce perenne; mentre qui nella vita di prova, stimolata da eventi naturali, vi lascia presentire solo per qualche momento quale Sole, quale mondo e quale Padre c’è lì dietro il coperchio della bara, Padre che già qui, in tante grandiose scene naturali, vorrebbe farvi comprendere che voi non siete stati creati solo per questa breve, bensì per una eterna, mai terminante vita!

41.             Contemplate dunque la Mia natura! Imparate a leggere in essa la Mia santa Scrittura che, nel tuono delle nubi burrascose o di una precipitante cascata oppure nel sommesso mormorio di un ruscello o nel dolce alitare di un venticello vi grida sempre:

Dio è Amore!

Imparate a comprenderLo, ed Io vi assicuro, anche voi Lo dovete amare!

42.             Impara anche tu, adesso che hai scritto questa parola per gli altri! Impara anche tu dalla natura che presto ti starà dinanzi[17], a leggere quanto grande e buono è il Signore e Padre tuo che ti dà parole simili per altri, e a te l’occasione di godere spiritualmente sul posto e luogo ciò che dovevi descrivere appunto agli altri! Impara anche tu a comprendere che è proprio il Signore e Padre tuo che ti invia nella Sua vasta natura, affinché oltre al tuo interesse materiale non dimentichi il tuo spirituale, dove tra monti, ghiacciai e scroscianti ruscelli di bosco, ogni rumore ti possa sussurrare le medesime parole che precedentemente qui hai scritto anche per gli altri!

43.             Un tanto per te, e il precedente per gli altri, per l’osservanza e presa conoscenza! Amen!

Indice

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Cap 20

Una Parola per quelli di vista corta

Il Cielo stellato
(I parte)

20 gennaio 1873

1.                 Da un po’ di tempo hai nuovamente cominciato ad immergerti in uno studio che, al tempo dei tuoi anni giovanili, ti procurava molto diletto ed ore sublimi[18], e dove, già in quel tempo, cercavi solo Me, ma poiché non battevi la strada giusta, Mi presentivi solo, ma non potevi vedere dinanzi a te così chiaramente come adesso, dove talvolta Io ti gratifico con una profonda vista spirituale che ti permette di percepire, molto al di là di spazio e tempo, il Dio infinito nell’universo senza fine.

2.                 Ma poiché tu adesso non vuoi gioire da solo, non vuoi percepire da solo, e oltre a ciò credi che ogni scintilla di Luce che Io faccio scendere nel tuo petto, non appartiene solo a te, bensì anche ai tuoi fratelli, al tuo prossimo e ai tuoi amici della vera Dottrina divina che seguiranno, allora voglio anche esaudire la tua preghiera e darti nuovamente una parola piena dello Spirito d’Amore, della Grazia e della Misericordia, affinché il tuo desiderio sia soddisfatto e gli uomini presenti e futuri possano riconoscere dove Io sono più facilmente da comprendere e più facilmente da trovare.

3.                 Hai letto recentemente da cima a fondo l’opera di un uomo a Me molto caro che, contrariamente ai soliti scienziati, non attribuisce solo a sé l’onore delle sue scoperte, bensì per tutto quello che trova nella Mia grande Economia, dà l’onore a Me solamente[19].

4.                 Proprio con quest’opera tu cominciasti il menzionato studio nella tua gioventù, cioè con l’astronomia, sorvolasti, con l’autore di questo libro, gli immensi spazi dell’Infinità, dove tu appunto sentisti, più che altrove nell’infinito, l’Infinito, nel quale hai completamente compreso e afferrato la sua grandezza e la piccolezza tua come uomo di questa Terra!

5.                 Il valore in cifre, tanto della probabile grandezza dei mondi e dei soli, quanto la distanza l’un dall’altro, il loro reciproco collegamento, l’armonia dei movimenti che vi regna, le leggi immutabili e ancora parecchio, tutto questo da un lato ti esaltò e dall’altro ti oppresse. E quando innalzasti il tuo sguardo a Me e Mi invocasti: “Cosa sono io, o Signore, che Ti ricordi di me!”; e Io ti risposi nel cuore: (tu sei) “Figlio Mio”, – solo allora ritrovasti la calma e l’equilibrio morale, perché tu vedesti in Me non solo il potente e illimitato Creatore di un tale Universo che, come un libro, veniva sfogliato dinanzi ai tuoi occhi spirituali, bensì perché tu, com’è da vedere in tutto ciò che esiste nella Creazione, avevi compreso che solo un Dio come sono Io poteva comportarsi così verso i Suoi esseri creati, perché Egli ha rivolto anche al più piccolo altrettanta cura per il raggiungimento della perfezione come è necessario, affinché ognuno possa avere a sufficienza per la sua destinazione e, indisturbato, possa proseguire la via che porta su gradini superiori!

6.                 Sì, figlio Mio, il grande Creatore si può trovare più facilmente nel grande, poiché la Sua grandezza nel piccolo la si deve dapprima cercare, e per questo ci vuole forza di pensiero e di sentimento per apprezzare ciò che s’è trovato, così s’impone spontaneamente il potere di un grande maestro d’opera all’osservatore, se quest’ultimo sta dinanzi a resti di strutture che vanno al di là dei suoi abituali concetti.

7.                 Allora di fronte ad uno spirito creante, l’ammiratore sta poi stupito e sbalordito, in cui il suo io gli appare come un niente oppure come una vera nullità. È l’innegabile paragone tra i due: cosa è lui e cosa sono Io, che non si può non riconoscere.

8.                 Questo è stato pure il tuo caso, con la lettura delle stelle fisse del cielo, dove la sua estensione, le sue distanze e le leggi che le governano, tutte quelle grandezze, di fronte alle quali le vostre estensioni fisiche umane, oppure la vostra minuscola scala, il piede, come pure il diametro della vostra Terra o della vostra orbita, anzi il diametro del vostro intero sistema solare e la sua distanza dalla più vicina stella fissa, si riducono in niente, e tutte queste cifre terrene sono insufficienti per misurare la Mia Creazione e i suoi spazi o tempi.

9.                 Perfino la luce, con la sua velocità, si dimostrò appena sufficiente come fattore di calcolo, (perché compaiono nuovamente cifre che non sono più afferrabili dal vostro intelletto umano, e tutt’al più ci sarebbe ancora solo la veloce scintilla elettrica come unità di misura, con la quale però non potreste misurare proprio nulla fuori della vostra atmosfera), appena allora l’anima angustiata afferrò, come velocissimo misuratore spazio-tempo, il pensiero, che Io, quale Idea divina ho posto in voi per presentire, per lo meno approssimativamente, quanto grande possa essere perfino la limitata creazione materiale dei soli e dei mondi, dove ogni altro tentativo di aver davanti a voi un’idea, anche solo minima, non sarebbe sufficiente.

10.             Considerato tutto quanto da te sentito e presentito, ti attraversò un senso di malinconia, di contrizione, e di nuovo un dolce presentimento come una nostalgia verso quelle regioni e campi da dove, forse fin dalla loro creazione, non è ancora giunto nessun raggio di luce al tuo occhio! – Percepisti, molto al di là di spazio e tempo, l’alitare di un superiore, più grande Spirito d’Amore che, sebbene per te e per il tuo intelletto è incommensurabile, era, è e sarà certo tangibile per il tuo cuore. Tu sprofondasti in preghiera dinanzi al trono del tuo Creatore, il Quale è pure Padre tuo; ti sembrò incomprensibile come, proprio questo Padre, tra tanti milioni di mondi, avesse scelto proprio questa tua piccola Terra per innalzare qui tutti gli spiriti e voi, minuscoli uomini, ad un posto d’onore, perché forse, secondo concetti umani, tu avresti destinato altri mondi più belli e più grandiosi.

11.             In quest’impulso di delizie, d’amore, di dubbi e domande, ti rivolgesti a Me per una parola consolante, perché anche tu sei figlio Mio; ed ora Io voglio darti la soluzione di questi misteri, e precisamente da un punto di vista del quale tu e i tuoi amici e fratelli non avete nessun concetto e anche nessun’idea.

12.             Per quanto Io vi abbia già dato molto in altre comunicazioni sulla Mia Creazione e sul Mio Io, allora potete essere assicurati: ci sono ancor sempre dei lati nuovi dai quali voi non considerate la Creazione materiale come la spirituale, e anche non avete il più piccolo presentimento perché su queste cose non potesse esser detto ancora del nuovo! E così Io voglio, proprio in questa Mia parola, mostrarvi nuovamente che voi siete ancora lontani dallo scorgere tanto chiaramente la Mia Creazione, come conviene debbano comprenderla i figli Miei, e per non lasciare inutilizzato nessun mezzo, vi guido alla conoscenza per la via più facile. Così seguiteMi dunque in una passeggiata attraverso la Mia casa, dove Io, altrettanto come il Mio ‘rappresentante sulla Terra’ (parodiando), ho dimore in numero sterminato.

13.             Vedete, figli Miei, tra la maggior parte degli uomini c’è una malattia spirituale molto diffusa, e precisamente che essi non vogliono occuparsi di ciò che potrebbe avvicinarli a Me più facilmente di qualsiasi altra cosa, e si rivolgono per la maggior parte altrove, dove con concetti astratti, con faticosi, dolci momenti ed esaltazioni artificialmente procurate, essi cercano di procurarsi perfino godimenti spirituali per entrare in comunione con Me.

14.             Voi tutti, che da anni ricevete Comunicazioni direttamente da Me, voi tutti siete cresciuti con la vita materiale, con le vostre preoccupazioni del corpo così che soltanto ad una nuova parola, ad una nuova, bella frase, la vostra interiore Scintilla d’amore s’illumina come un lumicino notturno che sta per spegnersi per mancanza di nutrimento, cosicché ogni tanto si presentano momenti di luce, ai quali però segue altrettanto la tenebra più fitta.

15.             Questa maniera di accogliere le Mie parole in voi si scorge maggiormente, e perché? Vedete, proprio perché non seguite la via più breve per mantenervi in sintonia, nella quale potreste vedere l’umanità, il mondo e Me sotto una luce più bella e quieta.

16.             Queste momentanee elevazioni sono possibili, come stimolazioni nervose, solo per breve tempo. Per acquisire una tale serena, elevata visione di quanto vi circonda, si deve costruire su di un’altra base, sulla base di idee che vi accompagnano ovunque, sulle quali potete ricondurre tutti gli eventi e le esperienze. Fino a quando non si dispone di questa abilità, in parte sarete sempre vacillanti, in parte vedrete più di una cosa più nera di come veramente è, oppure le attribuirete più valore di quanto, in effetti, ha.

17.             Vedete, già nella vostra abituale vita terrena sapete per vostra esperienza che, quando il cuore umano afferra qualcosa con tutto il suo amore, come idee predilette, o magari l’essere innamorati, questa idea o quest’immagine dell’oggetto amato, vi seguirà ovunque da mattino a sera, vi accompagnerà in tutte le attività, e in tutte le vicende vi farà riferimento, anzi, perfino nei sogni occuperà il vostro spirito!

18.             Se avete vissuto questo dall’esperienza ed ora, secondo la più precisa conoscenza della Mia parola diretta, vorreste vantarvi con le parole che Io dissi un giorno: “Il Mio Regno non è di questo mondo!”, allora Io credo che, altrettanto nel vostro cuore, doveva sembrare così con riferimento a Me, come un giorno con riferimento ad un amato oggetto terreno. E tuttavia, se Mi domandate, allora Io vi dico che questo presso di voi non è questo il caso, bensì solo presso l’uno o l’altro ci sono tali momenti più elevati, come attimi di godimento spirituale più lunghi di altri, ma rimangono pur sempre attimi passeggeri!

19.             Allo scopo dunque di indicarvi anche qui di nuovo la Via per giungere completamente in comunione con Me, divenire così del tutto confidenti con Me, e mediante un ininterrotto dialogo salire sempre più in alto e divenire più tranquilli, ascoltate le Mie Parole in voi in questa relazione che suona così:

20.             “Osservate la Mia natura! Essa è l’unica e vera mediatrice tra Me e voi; poiché Io sono uno Spirito e come Spirito, per voi non visibile, potete solo presentirMi, avendo posto il Mio stesso linguaggio d’Amore solo troppo chiaramente in tutto il materiale, dove poi manca solo l’osservatore attento che vuol leggere e comprendere questo libro”.

21.             Il libro della Mia Creazione è infinito! E così, come sta dinanzi a voi, particolarmente nel piccolo, potete comprenderlo se seguite i vostri indagatori scientifici, i quali con molto tempo e dispendio di pazienza v’introducono lentamente nei segreti della Creazione, per quanto il loro lume intellettuale e mezzi ausiliari umani lo permettano.

22.             Se però talvolta le conclusioni di questi eruditi sono diverse dalle vostre, non ve ne urtate:

23.              Tutte le scoperte nel campo scientifico sono fruttifere solo per la Vita spirituale più elevata, se esse si attribuiscono a Me, al Mio Insegnamento e al Mio Amore!

24.             Così dovete comprendere la Creazione, così poi leggere anche la Mia natura, e presto vi verrà incontro uno spirito dell’ordine e della pace illuminandovi su tutto, che vi mostrerà esattamente quello che nella natura costantemente grande, vi manca ancora in generale.

25.             A pochi di voi è concesso di penetrare nei misteri del microcosmo, alla maggioranza degli uomini non è concesso o perché manca loro il senso per quest’occupazione, o mancano i mezzi, oppure sono indaffarati, banali e senza spirito, il che impedisce loro un’ulteriore ricerca a questo riguardo, ed a loro non rimane nient’altro che esclamare, nel corso di una passeggiata nella libera natura dopo un faticoso lavoro: “Ah, com’è bello”, “Come tutto è meraviglioso!”. Ma per sapere il perché, per questo mancano loro le necessarie conoscenze.

26.             Comprendere da vicino il sommesso operare della natura, rimane e rimase riservato finora solo a coloro che penetrano profondamente nel tessuto che ha rivestito tutto il visibile. Al serio osservatore, al profondo pensatore è stato riservato di decifrare la scrittura geroglifica che si mostra in una goccia di rugiada pendente ad una foglia di muschio, e che Io, quale Padre di ogni cosa creata, ho posto tanto bene nella goccia di rugiada, quanto in un possente Sole Centrale del diametro di mille milioni delle vostre miglia.

27.             Questo misterioso linguaggio d’Amore è riservato a pochi; però è facilmente decifrabile, quando di notte tutta l’immensa volta stellata si stende sulle vostre teste, dove voi troppo spesso, anziché rivolgere uno sguardo in quello spazio finora smisurato, sonnolenti chiudete le vostre finestre e abbassate le tende, e nel sonno mondano volete dimenticare il mondo che vi circonda, e quello esteso sopra di voi, e vi mettete a letto disposti materialmente, per alzarvi di nuovo al mattino troppo spesso ancor più materiali.

28.             Le stelle dovrebbero strappare ad ogni uomo la domanda: a cosa servono? Per illuminare – certamente no, poiché manca loro la necessaria luminosità; per riscaldare, altrettanto no; dunque le stelle, quali esistenti cose create, devono, ad ogni uomo che ha imparato solo minimamente a pensare, suscitare il desiderio:

29.             “Io lo vorrei proprio sapere: cosa sono questi puntini luminosi nel cielo notturno?”.

30.             Chi ora dà ascolto a queste domande e non s’immerge troppo nella mondana attività terrena cercando il suo interesse, come il bestiame il foraggio, questi troverà anche presto libri e uomini che gli daranno poi un piccolo accenno di ciò che, osservatori attenti, hanno finora capito leggendo dal cielo stellato, mentre milioni di uomini, nel sonno inconsapevole, hanno vivacchiato la loro vita terrena.

31.             Non per niente ho concesso agli uomini di fare delle scoperte per leggere in questo grande regno della Creazione. Non per niente ho lasciato scoprire, con lungo lavoro e molta ricerca su vie calcolate, gli elementi orbitali dei soli, pianeti e comete, stelle fisse, costellazioni, nebulose e agglomerati stellari. Con ciò volevo avvicinare all’uomo proprio quest’immenso libro dove Io, come Creatore e la Mia Creazione, ci mostriamo nella massima grandiosità, affinché egli, ricordandosi di Me, diventi consapevole della sua dignità, e non rivolga lo sguardo verso il basso come gli animali, bensì verso l’alto, verso la direzione dalla quale egli è venuto, e dove nuovamente ritornerà, per completare sulla Terra, come tutte le stelle orbitanti, anche il suo cammino.

32.             Come sul campo sfoggiano fiori di ogni colore, e tutti sono testimoni del Mio Amore e della Mia Grazia, così anche lassù orbitano stelle su stelle, differenti in lucentezza di colori e potenza di luce; anch’esse sono fiori del grande giardino della Mia Creazione infinita. È vero, esse non profumano, ma il loro splendore, la loro luce, ha qualcosa di spirituale, qualcosa di sublime, cosa che, penetrando in un occhio, vi risveglia sentimenti di armonia di mondi, l’unità delle leggi, come voi siffatti sentimenti sulla Terra, nella vostra stessa condotta di vita non avete.

33.             Il calcolo vi mostra grandezze che vanno al di sopra della vostra immaginazione, esse sono (per voi) inesprimibili, impensabili, come il loro Creatore stesso.

34.             Da milioni e milioni di spazio-tempo corre la luce, che pure è solo sostanza materiale, per poi un giorno, all’osservatore attento, rendere testimonianza di un Creatore spirituale, il Quale chiamò all’esistenza quei mondi, ancor prima che il vostro che, come globo vaporoso, aveva solo la più piccola inclinazione a distaccarsi dalla massa totale e formare un tutto separato, per poi un po’ alla volta di nuovo consolidarsi e svilupparsi per diventare una dimora per esseri viventi, per lodare, amare e onorare Me altrettanto come molti milioni di altri esseri creati!

35.             Questo cielo stellato con i suoi milioni di soli, con le sue distanze, con la sua immensità, è l’unica vera immagine sotto la quale voi, piccole e deboli creature terrene, Mi potete riconoscere oppure presentire come Creatore!

36.             Esso (il cielo stellato) vi costringe al presentimento che lassù si deve misurare con altre grandezze, con altri tempi per afferrare questa grande Opera senza fine, la quale in sé, infinita, esprime al meglio proprio l’Infinito e l’Infinità.

37.             Questo cielo stellato, giornalmente disteso sopra il vostro capo, vi dovrebbe stimolare alla riflessione, all’investigare, affinché, se anche il microcosmo vi risulta indecifrabile e chiuso, almeno il macrocosmo vi sia parzialmente interpretabile, così che possiate leggervi nelle grandi lettere della Creazione quello che, in piccole lettere, sta scritto su ogni pianticella di muschio e su ogni infusore:

“Dio è Amore !”

e chi vuole adorarLo, deve adorarLo in Spirito e Verità.

38.             “Adorare in Spirito” vuol significare: quando comprenderete spiritualmente il Mio mondo materiale dove ho annotato tutti i Miei Pensieri! – e “in Verità” vuol dire: quando nei segreti trovati e scoperti di tutti i ricercatori, avrete imparato a distinguere il vero dal falso, la giusta dalla falsa conclusione!

39.             Là in alto, negli spazi incommensurabili, voi scorgete un Dio che calcola e costruisce secondo l’Essere Suo, non secondo esseri nanerottoli, bensì secondo la misura del Suo Io, secondo la misura dell’Infinità. – Là, dove tutte le risorse materiali non bastano a misurare distanze (lontananze) e grandezze, là sta solo Dio quale supremo Pensiero, e solo con il pensiero può essere misurato e valutato ciò che, appunto, creò solo il pensiero.

40.             Perciò il tuo sprofondare nella nullità, Mio caro scrivano, perché tu volevi immaginarti ciò che è pensabile solo allo spirito e presentibile al cuore, ma irraggiungibile all’intelletto.

41.             Perciò tu esclamasti: “Che cosa sono io, perché Ti ricordi di me!”. Il peso della grandezza fu per te troppo grande, tu volevi afferrare l’Infinità che tuttavia solo a Me è possibile comprendere, mentre tu, essere finito, mai completamente!

42.             Io ti ho dato questa parola per tua tranquillità e per incoraggiare gli altri affinché questa scienza – che è idonea a procurar loro, certo solo presagendo, il gran diletto e la sublime idea di un Creatore – non debbano ritenerla di poco conto, non devono credere che essa sia solo uno studio per calcolare in anticipo un paio di eclissi solare e lunare, oppure aiutare nei loro calcoli i naviganti a causa dell’oscuramento del satellite di Giove.

43.             No! Perciò Io lasciai progredire tra di voi l’astronomia, per rendervi leggibile e comprensibile questo grande libro che ogni notte si dispiega dinanzi agli occhi vostri, e proprio per imporre agli increduli, agli atei e materialisti, la prova che, dove regnano Leggi così ben ordinate come là sopra, deve anche esserci un Legislatore, e i milioni e milioni di mondi orbitanti mostrano fin troppo chiaramente che un Dio, quale Creatore, vuol cagionare con e attraverso l’Amore, quello che Egli per altre vie non potrebbe così facilmente raggiungere!

*

44.             Per quanto riguarda l’altra tua domanda, cioè come e perché Io ho scelto proprio la stella chiamata ‘Terra’ per compiere in essa la massima Opera d’umiltà per voi e per l’intero mondo spirituale, ti basti questo come risposta: se hai osservato attentamente con occhio spirituale la struttura delle stelle fisse, allora troverai in primo luogo che il vostro sistema solare, di cui la Terra è un componente, sta circa nel mezzo di questo complesso stellare, e in secondo luogo che proprio questo sistema con tutte le sue comete e pianeti, è una delle più giovani Creazioni sorte dalla Mia mano e si trova ancora sulla via del perfezionamento.

45.             Tu hai letto che oltre seimila comete (ciò che a voi così sembra, ma sono un’infinità) orbitano ancora intorno a questi soli. “Ma che cosa sono le comete?[20]”. Vedi, le comete sono altrettanto solo sistemi mondiali che diventeranno ancora pianeti e terre, affinché anch’esse un giorno, orbitando più strettamente intorno al loro Sole Centrale, possano aderire all’inno di lode di tutte le altre sfere celesti!

46.             Nel vostro stesso sistema solare tu troverai che la stella messa nell’ordine giusto quale quarto pianeta[21], continua adesso la sua orbita, frantumato in molti piccoli pezzi. Questo pianeta venne a suo tempo destinato alla Mia discesa, come ho detto altrove, per diventare un testimone della Mia Potenza e del Mio Amore.

47.             Esso, o più precisamente i suoi abitanti, non si sono mostrati degni di una Grazia simile, e così fu ridotto in frantumi come lo trovate ancora adesso, e poi fu destinata la Terra come anello di congiungimento tra i pianeti interni ed esterni, per essere testimone del Mio Atto d’umiltà!

48.             Quando Io dico: “Sistema solare più giovane”, allora non ti devi immaginare questo tempo in anni; lassù non esistono anni, né giorni, ma il tempo è la Mia eterna Legge del perfezionamento che non ha nessun’altra misura se non l’Infinità stessa, dalla quale proviene e nella quale nuovamente passa.

49.             Perciò anche il tempo della creazione del vostro pianeta, fino alla sua abitabilità, non è così vecchio come quei mondi che iniziarono la loro orbita in tempi incalcolabili, oppure eoni di anni prima di voi, e qualunque numero di anni da voi pensabile, dal loro sorgere fino al loro attuale stato, non sarebbe sufficiente a darvi un concetto della durata di un tale globo, né della sua grandezza né della sua natura e né dei suoi abitanti[22].

50.             A questo punto l’intelletto umano deve lasciarsi cadere nel nulla di fronte alla Mia onnipotente Volontà, di fronte alla Mia Sapienza e di fronte ai Miei Ordinamenti. Dovunque, ciò che voi tutti proprio non riuscite a comprendere, Io creo nello spazio infinito, mentre voi conoscete soltanto spazi finiti!

51.             Tutti questi mondi, sebbene creati, non avevano ancora ottenuto l’ultima consacrazione dello spirituale supremo, finché Io diedi l’impulso al divenire dell’ultimo, del vostro sistema solare, dove poi il mondo materiale, che fin lì rivestiva il mondo spirituale, ha ottenuto il suo scopo, la sua destinazione e la sua missione!

52.             Appena dopo la Mia discesa sulla vostra Terra e il Mio ritorno a casa, cominciò una nuova era per tutti gli esseri creati, sia spiriti che uomini, su tutti i mondi e su tutti i soli.

53.             Quello che i primi avevano come certezza, gli altri poterono afferrarlo come presentimento, e così il principio dell’Amore venne riconosciuto e seguito come Legge universale in ogni luogo e, per gli esseri meno dotati, presentito.

54.             Solo attraverso la grande prova della Mia stessa umiliazione si elevò la coscienza di tutte le viventi, pensanti creature; poiché sebbene non Mi riconobbero come Padre, come Reggitore della Creazione, come Amore personificato, tuttavia Mi adorarono come ‘Grande Spirito’, come Essere spirituale e non materiale.

55.             Così il grande Uomo mondiale materiale ottenne la sua destinazione spirituale, altrettanto l’Uomo mondiale spirituale ha riconosciuto la sua stessa esistenza: perché egli esiste, perché la materia esiste e perché Io discesi su un piccolo granello di sabbia nell’Oceano della Mia Creazione, per compiere, tra queste piccole creature, il più grande Atto d’Amore e d’Umiltà!

56.             Adesso, in cui tutto ciò è accaduto, adesso l’Uomo mondiale, composto dell’intera Creazione visibile, va incontro al suo processo di dissoluzione.

57.             Il mondo spirituale sa dove deve andare per ottenere la figliolanza del suo Signore, e il mondo materiale sente la necessità – attraverso gli spiriti in esso prigionieri – di spingersi là da Colui dal cui Grembo sono sorti, là per completare il percorso del loro divenire, formazione e perfezionamento. Una catena, un vincolo avvolge i due grandi mondi, lo spirituale e il materiale, un vincolo, una catena che lega ogni cosa creata reciprocamente e la unisce col mondo spirituale. Questo è il vincolo dell’Amore, il vincolo che il Creatore avvolse per tutti, perché l’amore, come principio conservatore di quello che una volta è stato conquistato, porta in sé la sua formazione e ulteriore progresso, aspirazione e perfezionamento.

58.             Perciò, quando dal cielo notturno un raggio di luce proveniente da così lontane zone della Mia Creazione colpisce il vostro occhio, dovete pensare che il raggio di luce è inviato dalla mano dell’Amore che vi dà notizie di un mondo incommensurabile da distanza immensa, e che questo raggio di luce, proprio col cadere sul vostro occhio – da un mondo che forse è distante migliaia di milioni di anni luce – si personifica nel vostro occhio col vostro io materiale e così diventate una parte di quel mondo (materiale), mentre voi girovagando sulla Terra, composti di altre sostanze, necessitate proprio di questo raggio di luce per non essere isolati, ma per essere l’anello di congiungimento tra tali mondi lontani con il piccolo pianeta Terra[23].

59.             La luce è materia, il vostro occhio pure, e così la catena rimane unita, lo spirito si manifesta così che un uomo sensibile presagisce il dolce linguaggio d’Amore di quel mondo per lui tanto lontano, senza sapere perché proprio quel raggio di luce è il portatore d’Amore che lì, germogliato dalla Mia Grazia, dopo milioni e milioni di anni doveva compiere in un occhio umano la sua ultima missione per la quale era da lì partito.

60.             O figli Miei, quanto poco conoscete la Mia natura, e quanto poco il suo linguaggio, quanto poco il significato di tutti questi segni d’Amore che vi vengono incontro da tutti gli angoli, dall’alto e dal basso, e vogliono essere da voi compresi.

61.             Il grande libro della Mia Infinità, ogni notte sta spiegato dinanzi a voi elargendo conforto e ristoro a chi è stanco del duro e faticoso lavoro giornaliero, con la speranza: lassù, nella santa quiete, si troverà ricompensa e amore; e tutte le volte che durante le passeggiate solitarie nella Mia stupenda natura, intere famiglie di piccole bestiole vi fan conoscere, con le loro dimostrazioni di gioia, che neanche loro sono insensibili agli influssi della luce solare e al suo calore, entrambi portatori della Vita e dell’Amore!

62.             Imparate a comprendere questo canto armonioso! Imparate ad afferrare ciò che qui viene verso di voi da migliaia di gole giubilanti, esso è l’Amore, l’inconsapevole confortante sentimento di milioni di creature, le quali mediante la luce del Sole – che cadendo nei loro occhi diventa precisamente anche loro proprietà – percepiscono il medesimo dolce linguaggio come voi uomini pensanti, quando, in una quiete notte, dal cielo stellato discendono milioni e milioni di raggi e salutano la Terra nella sua orbita intorno al padre Sole, parimenti anche a mezzo dei vostri organi visivi vi inviano prodotti di mondi lontani, affinché possiate ricevere anche voi un lieve presentimento dello splendore giubilante di queste grandi Creazioni, per comprendere quello che Io, un giorno, dissi ai Miei Apostoli:

63.             “Nella casa del Padre Mio ci sono molte dimore!”.

64.             Sì, molte, innumerevoli e incommensurabili grandi dimore ci sono nella casa della Mia Creazione, del Mio ‘Amore diventato solido’, tutte concorrono a rendere manifeste la Mia Potenza e la Mia Infinità alle creature limitate.

65.             Anche se al raggio di luce occorrono milioni e milioni di anni per portare a voi notizie di lontananze, dove ancora orbitano mondi in cui l’amore non ha ancora posto la sua linea di confine, è sempre una conferma che, proprio perché l’amore è infinito, anche le sue Creazioni sono infinite, e perciò senza confini.

66.             Perciò tu, Mio scrivano, non crollare in un nulla dinanzi all’immensa Creazione del mondo materiale, non spaventarti dinanzi alle distanze, dinanzi alle grandezze che il tuo intelletto veramente non può afferrare.

67.             Colui che mise fuori tali Creazioni nell’Infinità quali testimoni della Sua potenza, della Sua grandezza e del Suo Amore, ha fatto sorgere tutte le creature viventi su di esse solo per questo, affinché tutte fossero testimoni di come Dio, un Dio dell’Amore, sa rendere comprensibile l’incomprensibile, e che Dio sa rimanere sempre uguale a Se stesso, sia nel più piccolo atomo che nel grande globo terrestre, poiché entrambi si trovano perfettamente inseriti senza alcun bisogno di aggiunte o sottrazioni nella catena della Creazione, proprio così come devono essere.

68.             Anche tu, figlio Mio, sei un membro di quella grande catena di tutte le Creazioni! Anche tu nell’etere infinito sei in rapporto col grande Sole Centrale come col più piccolo atomo! Anche tu sei al tuo posto, devi e compirai il tuo compito come ordina la Mia amorevole Volontà!

69.             Non scoraggiarti di afferrare la grandezza della Mia Creazione! Io sono grande in tutto! Io devo essere grande, altrimenti non sarei un Creatore! Voi giudicate gli uomini secondo le loro opere. – Bene! Allora giudicate pure Me secondo il Mio operato! E se dinanzi a qualche uomo o alla sua erudizione dovete levarvi tanto di cappello, come voi dite, allora riservate anche a Me la venerazione e il ringraziamento che Mi spetta, non solo per quello che ho creato e ordinato, ma perché tra milioni di altri esseri viventi ho dotato voi di uno spirito, in grazia al quale, se proprio non potete comprenderMi appieno, potete tuttavia presentire la Mia grandezza, imparando a comprendere il linguaggio delle opere Mie.

70.             Per comprendere il carattere di un altro popolo, per comunicare con loro, voi studiate le lingue straniere, perché si presta al vostro interesse materiale. – Bene! – Per studiare la Mia comunione, il Mio carattere, imparate dunque il Mio linguaggio! Imparate ad interpretare spiritualmente questo linguaggio cifrato della Mia natura! Imparate, voi discendenti di un grande Spirito, a stimare il Suo Amore e la Sua Grazia, se Egli permette che voi – sia da gran distanza o nell’immediata vicinanza – conosciate le Sue meraviglie! E così, invece di abbattervi sotto il peso della Sua grandezza, arrampicatevi strettamente in su al tronco dell’eterno Albero della Vita come l’edera, assorbendo da esso forza vitale che vi renderà sempre più capaci di apprezzarLo, amarLo e comprenderLo attraverso la Sua parola!

71.             Diventate lungimiranti! Riconoscete in lontananza – dal Mio grande Libro della Vita del cielo notturno – dapprima il Mio Amore, la Mia Sollecitudine e la Mia Potenza, e queste piccole stelline luccicanti vi racconteranno qualcosa delle grandi armonie nella struttura dei mondi che si ripetono ovunque fin nei più piccoli infusori, e dappertutto mettono in collegamento la grandezza di un Creatore con l’Amore di un Padre per i Suoi figlioli!

72.             Mondi divennero, mondi scomparvero e altri sorgono, dei quali nessuna notizia giunge al vostro occhio, ma la voce del Padre nel cuore di ognuno non si esaurirà, non appena questo cuore si aprirà e si renderà ricettivo a questa voce!

73.             Possa il linguaggio proveniente dai mondi stellari, per mezzo del telescopio, o dalla goccia d’acqua per mezzo del microscopio, mostrarvi meraviglie su meraviglie! Esso tuttavia è sempre lo stesso. Imparate solo a comprenderlo, e quiete e pace, il principio fondamentale della Mia Creazione, entreranno nel vostro animo. Il Mio linguaggio spirituale nel vostro interiore vi accompagnerà sempre e vi guiderà dal vicino al lontano, oppure dal lontano all’assai vicino, vale a dire: dall’ultimo raggio di luce di un sole mondiale infinitamente lontano, fino alla sede di tutto l’Amore, fino al proprio cuore, dove sempre risuonerà la stessa massima:

74.             “Lodate profondamente il Padre, poiché Egli è, era e sarà in eterno: il Dio dell’Amore!”. Amen!

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* * * *

Il Cielo stellato

(continuazione)

23 gennaio 1873

1.                Tu Mi chiedi: “Tutti questi mondi, come saranno disposti, ordinati e popolati?”.

1.                 Vedi, figlio Mio, questa è nuovamente una domanda completamente umana, alla quale devo anche darti una risposta umana. In altre parole devo dimostrarti che la risposta ti sta così vicina che ti dovrà essere messo in conto come colpa solo la tua vista corta, se finora tu stesso non l’hai ancora trovata. Così ascolta dunque: tu avrai già dedotto da tutto quello che hai imparato e letto, e da quello che Io ti ho detto, che dappertutto c’è un solo pensiero che compenetra in milioni di forme l’intero Universo, a questo serve per base e naturalmente anche proprio in Me, come espressione spirituale di tutto il materiale creato, trova la sua ultima conclusione.

2.                 Perfino nelle parole da Me date all’inizio, nel tempo primordiale dei patriarchi[24] fino alle comunicazioni che tu ora ricevi da Me, domina dappertutto una successione, una logica oppure una giusta conseguenza, una conclusione ordinata; causa ed effetto si completano, le lacune dove esistono si colmano, affinché il legame che tutto deve abbracciare, non soffra nessun disturbo, nessuna separazione.

3.                 Ed è proprio questa successione (persistente logicità), questo concorrere di tutti per un unico scopo, che forma altrettanto con facilità naturale anche la diversità dei corpi mondiali, soli e pianeti, come da un albero deve crescere il ramo, dal ramo la foglia, dalla foglia il fiore, dal fiore il frutto.

4.                 Questo lavoro non è certo stato un rompicapo, come umanamente te lo immagini dovrebbe essere stato, e dopo aver creato tanti mondi, non ho avuto difficoltà nel corredarli esternamente per popolarli e stabilire agli esseri spirituali su di essi la loro conduzione e corso di vita.

5.                 Ciò che fu la causa originaria del come questi mondi furono disposti nello spazio, del perché furono così grandi e in quali condizioni di tempo l’uno orbitante intorno all’altro dovevano adempiere il proprio ciclo materiale e la propria destinazione materiale, tutto questo condizionò anche il loro lato esterno, i loro prodotti e le loro creature ed esseri su di essi viventi.

6.                 Vedi, sulla Terra dove tu vivi, vi sono altrettanto migliaia di specie di animali, e tuttavia nella specie, le singole creature di animali a loro volta sono spesso individualmente assai differenti le une dalle altre.

7.                 Anche presso gli uomini questo è esattamente il caso. Milioni di uomini vivono sul globo terrestre, e tuttavia nessuno è (completamente) uguale all’altro. Mentre la forma umana quale uomo è dappertutto una e la stessa.

8.                 Non solo nell’individualità spirituale nessuna creatura vivente è uguale all’altra. E così come le creature sono diverse, la quale diversità si orienta secondo il clima, il territorio e le condizioni culturali, dove poi la differenza spirituale tra i membri delle singole specie viene con questo condizionata e influenzata, altrettanto sono nei mondi i loro finimenti esteriori, e i loro prodotti e le loro creature sono la conseguenza della struttura interiore e della loro reciproca disposizione dell’uno verso l’altro.

9.                 Così come in ogni creatura sono gli organi, dove gli uni sono destinati a funzioni più nobili e più spirituali, gli altri a funzioni materiali più grossolane, altrettanto sono, nei sistemi mondiali, i singoli soli, pianeti e comete, somiglianti ai differenti organi, i quali, secondo le loro funzioni nell’intero grande sistema mondiale, sono altrettanto differentemente formati interiormente, altresì diversamente formati e popolati sono esteriormente!

10.             Anche nel tuo corpo lo stomaco è idoneo solo ad accogliere il cibo e non a respirare, oppure come il cervello per pensare, e altrettanto i mondi che, conformi alla loro posizione, lontananza, forza illuminante, calore e così via, sono atti a produrre quei prodotti che sono corrispondenti alla loro posizione, e le creature che su di essi vivono esprimeranno anche spiritualmente quello che materialmente sta per base sul terreno sul quale essi dimorano.

11.             Non occorre perciò nessun gioco di fantasia per popolare mondi e dotarli con tutte le possibili bellezze, bensì essi portano già in se stessi quest’impulso, esso fu immesso al primo momento della loro formazione materiale, come nel bambino in embrione si trova già tutto prestabilito e preparato ciò che nel tempo deve diventare, e dove poi intervengono solo le circostanze e le condizioni del mondo esteriore per accelerare questo scopo (oppure anche a ritardarlo).

12.             Così tutto è condizionato da se stesso. Come l’uomo, l’animale, la pianta e il minerale creato hanno in sé il germe per la formazione di ciò che ogni cosa deve diventare, così tutti i mondi hanno il medesimo impulso, quello di portare a compimento ciò che in essi dorme non ancora formato. Così la differenza della struttura interna di un Sole Centrale è anche la base dei suoi prodotti e delle sue creature, come gli uomini possono generare solo uomini, animali solo animali e piante solo piante!

13.             La conseguenza matematica come giusta sequenza nella quale l’uno deve svilupparsi dall’altro, è presente nel Mio Io sostanziale, e proprio per questo può essere ritrovata nelle Mie Creazioni, perché esse provengono da Me.

14.             Il risultato di uno dall’altro, il se questo è così, allora deve diventare così”, – questo principio, guidato dalla Mia infinita Sapienza, è la Pietra fondamentale dell’universo creato, è la Pietra fondamentale del Regno dei mondi spirituali, è la base di ogni vero e proprio modo di pensare di un essere ragionevole, il quale poi solo così e non altrimenti, seguendo la Mia natura, potrà comprendere le Mie Creazioni e presentire il Mio Io!

15.             Così devi immaginarti il mondo, come un libro con tutti i problemi matematici risolti, libro che naturalmente può leggere e comprendere solo chi è matematico e logico pensatore.

16.             Adoperati tu – e voi tutti che leggete questa Mia parola e la precedente – a diventar tali, e vi riuscirà certamente di introdurre anche nel vostro fare e agire un ordine, una regola che umanamente è definita ragione e, espresso divinamente, si chiama ‘suprema Sapienza’.

17.             Così mai mancherete il vostro scopo e i mezzi per questo, e la vostra vita somiglierà poi completamente alla Mia Creazione organica e spirituale, dove tutto va incontro, con ordine, alla sua destinazione, e tutto sta al posto giusto per promuovere al tempo giusto tra di loro l’azione reciproca dei mondi, l’unione dell’intero immenso edificio e per certificare ad ogni passo la sapienza del loro Creatore.

18.             Così deve essere provveduta anche la vostra vita.

19.             Così come l’animale inconsapevole guidato al guinzaglio della Mia mano adempie il suo scopo, altrettanto voi, come esseri liberi, dovete procurare di corrispondere altrettanto alle Mie intenzioni, per le quali vi ho creato e vi ho posto proprio su questo e nessun altro pianeta o nessun altro sole!

20.             Solo così voi siete i veri anelli in questa grande catena, i quali al pari di milioni di differenti creature su altri mondi adempiono lo scopo della loro esistenza, dapprima formandosi corporalmente, per procurare così allo spirito, nell’interiore, i mezzi necessari per la sua alta missione, per il raggiungimento della quale su tutti i mondi, tutti gli esseri pensanti, in qualunque diversità della forma umana, perseguono proprio lo stesso scopo.

21.             Qui tu hai una breve parola per la spiegazione delle tue domande e per quietare la tua curiosità.

22.             In “Saturno”[25] vi ho già dato un esempio, su che aspetto può avere pressappoco un altro mondo, secondo le sue dimensioni e condizioni, così come tu sai, come sono forniti approssimativamente anche i rimanenti pianeti del vostro sistema solare, di cui è un membro anche la tua piccola Terra[26]; perfino “il Sole” non ti è sconosciuto. Impara dapprima a leggere tra le righe in quelle comunicazioni. Impara a comprendere la causa e l’effetto dell’uno e dell’altro, perché deve essere così e non altrimenti, e presto verrai in possesso del filo che sicuramente ti guiderà nel labirinto della Mia Creazione, ma anche certamente ti guiderà fuori, dove il risultato finale di tutte le tue indagini sarà poi che solo nelle tue deboli conclusioni umane era da ricercare la colpa se non riconoscesti in anticipo che la soluzione che tu cercavi a mille milioni di anni-luce, si trovava vicinissima a te, anzi perfino non fuori, bensì dentro di te!

23.             Questo per la comprensione della grande Creazione, che tuttavia è sorta e sussisterà ancora, per liberare per mezzo dello spirito vincolato nella materia, il primo dall’ultima, e così ricondurre indietro a Me, raffinato e purificato, ciò che, maldestro e debole, fu posto fuori di Me nel grande spazio eterico!

24.             Spalanca i tuoi occhi spirituali e lascia che ti splenda la luce della Mia Sapienza e del Mio Amore, affinché tu possa riconoscere dappertutto: “Esiste solo un Creatore!”; – “un Dio!”; – “un solo Padre amorevole!” che ti colma con tante grazie, sebbene tu, a rigor di termini, non ne sei degno neanche di una! Amen!

Indice

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Cap 21

La piramide della Creazione

15 gennaio 1872

Questa Comunicazione è seguita ad una domanda dell’allora editore Johannes Busch relativa ad alcuni punti della parola sul bacio, dove è detto: “…e questa deve essere la comunione spirituale che poi al di là e fuori del vostro pellegrinaggio terreno sarà giustamente compresa, dove nessun rigido corpo materiale impedirà alle vibrazioni dell’anima di unirsi con l’amato integrante spirito, per restituire a Me nell’infinito Amore, ciò che ho messo dentro di voi”. –

 

1.                Vedi, figlio Mio, queste sono parole da te citate nella tua lettera, parole che hanno suscitato in te le domande: “Cosa significa veramente «Io sono l’Amore in Persona»?”, e: “Cosa c’è da intendere da quelle parole?”, rivolte a te il 24 dicembre 1871?

2.                 Ebbene, siccome Io desidero che tutto ti deve diventar chiaro e che impari ad afferrare Me e il Mio Amore, come anche ogni parola che è già stata data in questa comunicazione, e che non mancheranno in seguito, allora voglio guidarti in quelle sfere da dove puoi afferrare un più vasto panorama, come su un alto monte, ampliando considerevolmente l’orizzonte della tua vista spirituale.

3.                 Slanciati dunque con il tuo spirito fuori in quegli spazi dove la misura di tempo e grandezza è da molto cessata, in quelle lontananze in cui non penetra più nessun raggio di luce di soli mondiali, in quei luoghi del grande mondo spirituale, dove già in un unico follicolo di un capello (di questo Uomo mondiale spirituale) a voi ben noto, avrebbe posto tangibilmente un sistema mondiale.

4.                 Slanciati fuori in quelle regioni dove non esiste più né sinistra né destra, non esiste più nessun ‘sotto’ e nessun ‘sopra’, ma dove l’etere infinito, nel suo corso, fa fluire eternamente al grande Uomo mondiale spirituale nuovo nutrimento e dove c’è eternamente solo luce e l’oscurità appartiene al grande ignoto.

5.                 Là in quel Cielo spirituale c’è la Mia dimora, da lì Io governo l’intero mondo spirituale e materiale e, per renderti la cosa più comprensibile, come l’anima nel tuo corpo è ugualmente dappertutto e tuttavia in nessun luogo, ma nonostante ciò ha la sede principale in mezzo all’involucro corporeo che ti è stato dato e da lì provvede alle necessità dello stesso, così anch’Io, sebbene da voi lontano, vi sono sempre vicino, – dirigo, guido e mantengo tutto quanto da Me creato, e conduco così tutto, spirituale e mondo materiale, alla loro meta prestabilita.

6.                 Da questo punto di osservazione guarda l’infinita intera Creazione; guarda questo movimento, questa operosa attività, questa creazione e mutazione, questo graduale svilupparsi, dall’ultimo piccolissimo atomo del grande etere infinito, fino al più grande spirito angelico, allora ti accorgerai che tutto porta in sé l’impronta della Divinità o dell’incorruttibilità e dell’eternità.

7.                 I più grandi inconvenienti, le più acute disarmonie tu le vedi sciogliersi in benedizioni, in doni di Grazia Miei, dappertutto noti la medesima Legge, la legge dell’attrazione e della repulsione, il simile cerca il simile, e l’amante abbraccia soltanto l’amato.

8.                 Se tu ora osserverai attentamente così questo grande orologio universale, ti sarà facile riconoscere la generale ruota motrice di tutto questo, questa ruota motrice che trasmette la sua forza a tutti gli altri piccoli ingranaggi, cilindri, perni e perfino agli elementi ai quali questi componenti sono montati e collegati, poiché questa forza, come energia motoria, mette tutto in vibrante movimento e, con questo, porta con sé vita, calore, luce, il perdurare e lo svanire, dove dall’ultimo deve sorgere nuovamente del nuovo, solo non quello già esistente, ma qualcosa di più elevato, migliore, spirituale.

9.                 Ebbene, questa grande forza motrice è il Mio Amore-Volontà, è quella forza che costituisce il Mio Io, dal quale Io creo tutto, dirigo tutto e nella quale esiste solo la Mia Vita spirituale-divina-personale.

10.             Per renderti tutto questo comprensibile, Io voglio esporti alcuni esempi dalla sfera della vita terrena, dove tu puoi notare il fatto; poiché voi non avete e non potete formare nulla se non ha le sue radici, in parte nel Mio mondo spirituale e in parte nel Mio mondo materiale.

11.             Guarda ad esempio un musicista, un pittore, un matematico, un naturalista, un meccanico e così via, come questi uomini vivono esclusivamente per la vita della loro arte, oppure si abbandonano completamente alla stessa, allora se tu potessi leggere nella loro anima, troveresti come tutti rivolgono la loro attenzione solo a ciò che si riferisce alla loro inclinazione preferita.

12.             Il musicista tende l’orecchio a quegli esseri che, nella natura, gli vengono incontro dappertutto cantando, ovunque trova nutrimento spirituale, per lui tutto è musica. Il pittore scruta le forme e i colori per un insieme estetico che poi vuol comunicare in immagini ai suoi simili per incitamento spirituale. Per il pittore tutto è forma, tutto è colore.

13.             Il matematico vede nella natura solo le sue linee matematiche, le sue leggi matematiche, così attribuisce ogni movimento e ogni avvenimento alla sua scienza prediletta. Un esempio di ciò ti può essere l’astronomo inglese Newton il quale, vedendo cadere dall’albero una mela, scoprì la legge di gravità o forza di attrazione.

14.             Il naturalista vive in quei periodi in cui la Mia Creazione è passata, per esempio quando la vostra Terra divenne adatta come dimora per gli uomini, egli non cammina su vie facili, non sui resti della crosta terrestre distrutta e ancora nuovamente ricostruita; egli vede nelle pietre, nell’acqua, nell’aria, non pietra, non acqua, non aria, bensì le sostanze primordiali delle quali esse sono composte, gli elementi che, nella loro dissoluzione, allacciando nuove combinazioni, produrranno per lui ancora cose interessanti. Egli è completamente solo un osservatore e scrutatore delle Mie Leggi poste nel mondo materiale che, quando ne scopre qualcuna, le comunica agli altri uomini per il loro benessere materiale.

15.             Il meccanico vede solo forze motrici e le sue leggi, riconosce dappertutto solo la rigida ‘necessità’, perché questo deve essere così e così, egli spia le forze mobili della natura, cerca di sfruttarla per i suoi piani, costruisce e vive solo nelle macchine, e così il chimico nel dissolvimento e fusione delle Mie sostanze materiali. -

16.             Così come tutti questi differenti uomini ognuno vede la natura e le sue leggi con occhi differenti e per lo più cerca di sfruttarla solo per sé, tale e quale l’anima umana che dimora nel tuo corpo bada solo alla salute di questo, e quando essa è spiritualmente sveglia, è ancora più attenta alla sua formazione spirituale.

17.             Vedi, quando per esempio nel corpo di un uomo si rivela un piccolo difetto, un piccolo disturbo di una funzione dell’organo, quanto velocemente l’anima cerca di riparare questo difetto. Uguale alle formiche quando un pericolo le minaccia, essa invia un flusso di sangue dopo l’altro verso la parte lesa, affinché la ferita sia aiutata in fretta, e accelera il metabolismo per ristabilire così la sua dimora. Voi chiamate questa pressione del sangue ‘febbre’ e ‘infiammazione’, e credete di aver dinanzi a voi un caso di malattia, spesso arrestate con forza ciò che lentamente porterebbe all’equilibrio! Ebbene, così come l’anima vive solo per il suo corpo sia animico che materiale, altrettanto anch’Io vivo per il Mio mondo da Me creato, vivo in esso e per esso, e siccome Io creai tutto per Amore, allora vivo e sono anche interamente ‘Amore’.

18.             Come gli esperti prima menzionati dedicano tutta la loro vita solo alle loro idee e inclinazioni preferite, così anch’Io ho sempre la massima cura di conservare il Creato, di spiritualizzare ciò che è vincolato nella materia e di ricondurre a Me lo spirituale purificato attraverso la stessa.

19.             Ora, poiché ho creato sia il mondo spirituale sia il mondo materiale, allora la prossima domanda sarà: “Perché?”, e: “Per chi?”. –

20.             Questa domanda trova risposta nella Legge dell’Amore. Io creai il mondo, lo popolai con esseri spirituali intelligenti, per raddoppiare, alle gioie degli ultimi, – le Mie stesse! Tu devi dunque concepire l’Amore nel suo più profondo significato, come esso è costituito, così ascolta: Amore è inclinazione per qualcosa. Inclinarsi significa curvarsi, questo vuol dire scostarsi dalla linea retta e formarne una curva. Ora, se due tali linee curve si congiungono, alla fine si chiuderanno e formeranno un cerchio, un’ellisse oppure una forma ovale, allora sono senza principio e senza fine, infiniti, quindi esprimono il Mio Essere, il Mio Io.

21.             La linea retta indica l’egoismo, quella curva – l’amore per il prossimo. La linea retta non cerca e non ha nessuna unione con una sua parallela. La curva al contrario si avvicina all’altra, può unirsi con essa; una volta chiusa abbiamo l’immagine di una figura intera, composta da due (corrispondenti). Questa figura è la rispondenza spirituale del mondo materiale e spirituale con Me, ed è la rispondenza dell’unione di due esseri che si amano in un unico pensiero, nel quale si completano come nella forma di un cerchio o di un ovale, in cui una linea piegata completa l’altra che le viene incontro.

22.             Il punto d’unione, l’eterno stare uniti e procedere insieme verso la meta comune è il bacio, che vorrebbe ottenere la medesima unione già nel mondo corporeo, dove tuttavia non è realizzabile durevolmente.

23.             Qui tu hai ora risolto una parte dei tuoi dubbi. Adesso passiamo alla seconda parte, vale a dire: come devi immaginarti quest’unione del Mio mondo spirituale con Me?

24.             Vedi, quanti atomi vi sono nell’etere infinito, altrettante particelle spirituali vi si trovano dentro; poiché non c’è atomo senza vita, questo significa che in ognuno dimora uno spirito postovi da Me, il quale da lì deve dare inizio al suo viaggio circolare per poter un giorno ritornare a Me con la consapevolezza della sua origine divina.

25.             Tutti questi spiriti, che per gradi rivolgono la loro punta piramidale verso di Me, hanno i loro differenti compiti che essi devono svolgere, affinché sia possibile un avanzamento.

26.             Ma più questi spiriti naturali (ancora grezzi) si avvicinano ai Miei spiriti (personali), tanto più chiara diventa la loro consapevolezza e la loro vista, nello stesso tempo percepiscono ciò che essi erano e cosa devono diventare. Quest’intelligenza cresce come presso di voi quella di un fanciullo poppante che conduce ancora un’inconscia esistenza vegetativa, e poi fino all’uomo maturo, dove, come dice da voi un celebre poeta, quel piccolo mondo, vale a dire la sua culla, al lattante è troppo grande, e quando egli stesso è diventato grande, il mondo senza fine è troppo piccolo per il suo spirito indagatore.

27.             Così anche il concetto di Me e della Mia Creazione procede con il grado della conoscenza.

28.             Non che uno spirito angelico Mi veda veramente come Io sono (quale Dio assoluto) personalmente; poiché questo non lo potrebbe sopportare nessuno spirito creato, no, ma ogni spirito Mi vede com’è il suo interiore[27]. Secondo il grado di formazione spirituale ognuno si forma il suo ideale, il Mio Io, e proprio anche solo così Io sono accessibile a tutti, poiché ognuno Mi può portare nel cuore come lui Mi sente e come Io sono afferrabile al suo riconoscimento.

29.             Guarda per esempio il lattante al seno materno, afferra o comprende egli le parole d’amore di sua madre e il suo dolce sguardo? – No! Egli non comprende nulla di ciò, solo col tempo aumenta la sua facoltà conoscitiva e così, progressivamente, aumenta l’unione e l’amore reciproco che però, nella maggiore parte dei casi, viene concepito dal figlio in maniera del tutto diversa, fino a quando la perdita della madre gli farà sentire in sé, in tutta la sua importanza, l’intero valore di quel cuore sempre pronto a sacrificarsi per lui.

30.             Così come è quest’amore, altrettanto è l’amore delle Mie creature per Me. Tutte progrediscono, dapprima riconoscono sempre più la Mia Creazione, e in rapporto a questa conoscenza sarà anche il loro amore.

31.             Poiché tutto nella Mia Creazione ha uno scopo, un perché dell’esistenza, così è naturalmente anche l’intero grande Mondo degli spiriti creati, per cooperare secondo la loro destinazione e la loro intelligenza alla costruzione, conservazione e progresso del piccolo a qualcosa di più elevato.

32.             Come presso di voi altrettanto un intero apparato statale è solo ciò che deve essere mediante la cooperazione di molti, tale e quale è nel Mio Regno degli spiriti dove non c’è un momento di sosta. La vita è il principio fondamentale di ogni esistenza, e questa vita non è altro che attività! – Come il mondo materiale attraverso il vibrare dei suoi singoli atomi o molecole giunge alla formazione, e come dal piccolo si forma il grande, così è anche nella vita spirituale la medesima Legge – ovunque si deve lavorare! Quiete sarebbe sinonimo di morte, e nella Mia Creazione non esiste una vera e propria morte.

33.             Perciò anche agli spiriti, secondo la loro intelligenza ed elevatezza spirituale, sono assegnate sfere d’azione, dove progredendo essi stessi, contribuiscono all’avanzamento di altri mondi, e altri esseri fanno continuamente pratica, in parte per migliorare la loro elevatezza morale-spirituale, e in parte per contribuire alla stabilità dell’insieme, per preparare a se stessi un’eterna perdurante beatitudine, e a Me sempre più gioia.

34.             Ma affinché questi spiriti avessero una misura, fino al punto che essi potessero raggiungere le divine Caratteristiche e, se fosse possibile adempierne i desideri, Io decisi di dare una prova al grande mondo degli spiriti con la Mia incarnazione e la Mia vestizione in questo piccolo involucro di uomo terreno, cosicché chi vuol portare in sé il Divino e vuole valorizzarLo come gli conviene, può raggiungere nel più piccolo il più grande scopo finale, nel più piccolo il più grande effetto!

35.             Così la Mia incarnazione, anzi tutto con la sua umiliazione, abnegazione e spirito di sacrificio, divenne la scala per far diventare figli tutti quegli spiriti che volevano scorgere in Me, oltre al Creatore, anche l’amorevole Padre.

36.             Così fu posta la pietra di base al grande edificio della possibile elevatezza spirituale che un essere creato poteva raggiungere. Il vincolo che doveva tenere tutto unito – l’Amore – fu stretto saldamente in grazia al Mio atto mortificante e spirito sacrificante; esso strinse coloro che sono di simile sentimento l’un l’altro saldamente, affinché riuniti procedessero sulla via del comune perfezionamento. E poiché nell’intera Creazione nulla è perfetto[28] all’infuori di Me, così ogni spirito un po’ vedente percepì la manchevolezza del suo essere, e per questo cercò negli altri il mancante, cercò di completarsi attraverso l’unione del suo stesso io con qualcun altro, per apprendere poi dall’altro spirito ciò che a lui stesso mancava, e aver dinanzi a sé un modello costante di ciò che uno spirito, in riferimento al Creatore e Signore dell’intera Infinità, può essere e diventare.

37.             Così progredendo e completandosi, avendo sempre il medesimo sentire come Me stesso, solo in misura limitata, gli spiriti tendono verso l’alto, sempre in modo corrispondente a Me e alle Mie Leggi d’Amore. Più in alto essi salgono in rapporto alla loro più profonda conoscenza nella Mia Creazione, più sono impiegati in missioni sempre maggiori, dove essi, perfino purificandosi sempre più, possono spianare anche agli altri la via che conduce a Me.

38.             Questo è il grande scopo didattico del Mio mondo degli spiriti, la loro costante occupazione e la loro vera missione.

39.             Come in Me la Trinità si presenta personificata quale un Tutto, vale a dire – Amore, regolato dalla Sapienza e realizzato dalla Perseveranza (Volontà), tale e quale consiste presso di loro il numero tre quale importante fattore principale della loro essenza in: essere – diveniresperare, cioè nella consapevolezza, cosa essi sono, nella via sicura cosa devono diventare, e nella salda fiducia che, con lo sguardo fisso a Me, anche l’otterranno.

40.             Così come da voi un intero stato ha una quantità di funzionari di grado superiore e inferiore, i quali devono tutti contribuire a mantenere e dirigere tutto l’apparato statale, tale e quale i Miei spiriti con le loro diverse missioni cooperano tutti per favorire la vita, l’attività, il processo d’avanzamento e sviluppo, con la sola differenza che, presso di voi e su ogni altro mondo i subordinati possono produrre falsi rapporti ai superiori sulla situazione del campo d’azione loro affidato, – nel Regno dello spirito non è proprio possibile nascondere il pensiero, e i superiori possono vederci dentro chiaramente. Il mondo della finzione e della menzogna lì non esiste, bensì c’è il regno della verità, sul quale Io, come Archetipo, presiedo.

41.             Così è la serie di gradini degli spiriti vincolati nella materia, – con limitato campo d’azione e limitata visibilità.

42.             Liberi dalla materia, – con illimitati pieni poteri della volontà e con il divino presentimento dell’irraggiungibile! Eterna ricerca ed eterno progredire! Eterna nascita ed eterna trasformazione! Eterna espulsione ed eterno assorbimento! Eterna vita ed eterno mutamento di forma!

43.             Così i Miei spiriti Mi riportano, su lente vie di purificazione, di nuovo la parte divina mandata fuori eoni di tempi addietro, esaminata, umiliata e capace di slancio maggiore.

44.             Se tu potessi col tuo sguardo vagar dentro l’Infinità, che vita operosa scorgeresti lì, quale operosità in e fuori la materia, in e sui grandi mondi come sugli orbitanti soli, pianeti e comete. Ovunque il medesimo scopo, ovunque il medesimo risultato: spiritualizzazione del grossolano, liberazione del vincolato!

45.             E ciò che nel mondo materiale e spirituale si muove eternamente in avanti, vive, passa e si riproduce di nuovo, ciò che avviene nel grande così pure nel più piccolo atomo materiale, questo lo ritrovi anche in te, nella tua vita, come nel grande mondo degli spiriti.

46.             Lo stesso cerca di integrarsi tramite il mancante, la fame cerca il nutrimento, la sete il satollamento dei suoi bisogni, per poi, unito a quanto prima gli mancava, nuovamente, procedere e salire sempre più in alto, (tutto ciò si manifesta) nella forma di una piramide, sulla cui cima Io sono come Punto finale e conclusivo, quale Pietra di volta, ultimo Punto dell’ampia base, tutto tengo unito, tutto domino e per tutti sono il Punto culminante dei loro desideri.

47.             Non per nulla gli antichi egizi hanno scelto la forma piramidale per monumento sepolcrale ed edificio scolastico. La piramide era a loro ben conosciuta nella rispondenza spirituale, essa era la forma più adatta dell’espressione: “Tutti per Uno, e Uno per tutti!”, oppure Pira mi dai[29]. Così come con la piramide è esercitata dall’alto un’equilibrata pressione su tutto il sottoposto, così come in una formazione piramidale tutte le singole parti componenti nessuna esiste per se stessa, bensì tutte sono per tutte, così anche nel mondo degli spiriti nessuno è per se stesso. Nessuno lavora e vive solo per il proprio progresso, no, la conservazione del proprio io è certamente necessaria, ma essa è condizionata per la conservazione degli altri, per la conservazione del tutto.

48.             Anche nelle piramidi le masse nel basamento sono più spesse, compatte e di natura solida; e quanto più si sale, tanto più sono di piccole dimensioni, fino al punto che un’unica pietra leggera serve al completamento di tutta l’opera, come corona e termine dell’opera stessa. Piramidale è il progresso spirituale dal grande al piccolo, ben però anche dal pesante materiale allo spirituale. E come con il tempo le pietre delle piramidi sotto la pressione dall’alto diminuiscono la loro altezza, e naturalmente un giorno saranno ridotte in polvere, mentre la pietra di chiusura che si trova al punto più alto va col tempo sempre più vicina alla base, così del pari anche nel Regno degli spiriti con la persistente spiritualizzazione dell’inferiore, la distanza tra Me fino allo spirito più basso viene sempre di più accorciata, in modo che Io, come la pietra di volta di una piramide, arriverò un giorno parimenti molto vicino ai resti della base, – ma lì, poi, che cosa vi troverò?

 

49.            Non più la dura massa di base della piramide, non pietraia dura, bensì materia che, appunto, libera dalla sua precedente esistenza, si accinge a contrarre nuova vita mediante altre combinazioni che, mentre la prima combinazione era dura e compatta, ora invece è capace ed idonea ad accogliere influssi più leggeri e più spirituali, così da poter intraprendere un ciclo evolutivo di nuovi gradini che dovranno aver poi Me, quale antica Pietra di volta sopra di loro, per Guida, Capo e Padre in mezzo a loro.

50.            Così in forma piramidale fu disposta un giorno la Creazione, e con la Mia discesa sulla vostra Terra fu dato il segnale per la spiritualizzazione di questa forma, per lo scioglimento della stessa, affinché nulla sia più lontano, bensì tutto, in file serrate, a mezzo della Mia Dottrina, intraprenda insieme a Me la via dello spirito e possa perfezionarsi.

51.             Questa grande festa dell’unificazione ha avuto inizio, almeno per voi uomini viventi su questa piccola Terra, uomini che Io un giorno ho destinato a diventare figli Miei.

 

 

52.             La punta della piramide si abbassa gradualmente, l’irraggiungibile si avvicina a voi per introdurvi, spiritualizzati, nel grande Regno del mondo degli spiriti, dove non esiste nessun alto né basso, bensì solo un Centro con Me, e intorno a Me una schiera di spiriti amanti, e così sarà eternamente! (Un gregge ed un solo Pastore).

53.             Qui hai sbrigate le tue domande, come possono essere da te comprese. Sì, vi è e vi deve essere una scala infinita di gradini sui quali gli spiriti salgono a Me, dove essi riuniti tutti devono operare per aumentare la Mia magnificenza e meglio afferrare il Mio Amore.

54.             Anche tu un giorno, figlio Mio, vedrai chiaramente la tua destinazione spirituale e comprenderai meglio Chi Egli è, e cosa è l’Amor Suo, poiché Lui e il Suo Amore sono infiniti e perciò mai del tutto afferrabile da esseri creati, ma ben da presentire che esiste un eterno duraturo avanzamento. – Ma l’ultimo piolo di questa scala, voi esseri creati, non lo potete né vedere né raggiungere: poiché è nel Mio Interiore, e da lì Io abbraccio tutto con lo sguardo, cosa che voi, spiriti e discendenti da Me (individuali sempre di più, ma sempre solo in modo parziale), potrete riconoscere secondo l’altezza della vostra scala.

55.             Avanti! è la parola d’ordine nella Mia Creazione; lavorate tutti – con Amore, dall’Amore – per Amore! Amen!

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Cap 22

Storia della Creazione

16 aprile 1871

1.                Dal momento che tuo fratello vorrebbe giungere così ardentemente, come egli si esprime, “dalla notte alla Luce”, allora voglio anche a lui esaudire questa preghiera e quindi mostrargli la via che, a dire il vero egli percorre già da lungo tempo, tuttavia senza essere pienamente consapevole di quanto, su questa via, gli è stato detto e insegnato.

1.                 Ebbene vedi, Mio caro figlio, poiché tu lavori già da lungo tempo nel Mio giardino e spargi, instancabile, la semente in tutti i quattro angoli della Terra – – vedi, già parecchio ti è stato messo tra le mani, e sebbene tu l’abbia afferrato, tuttavia non lo hai giustamente compreso così come lo voglio Io, e quindi anche questa domanda della tua ultima lettera è di nuovo una prova che non hai giustamente compreso nel suo senso più profondo né la Mia Creazione spirituale né materiale e neppure umana.

2.                 Per rendere chiaro tutto ciò che ora Mi domandi, non devo dirti nulla di nuovo, bensì solo il vecchio già chiarito più da vicino in differenti comunicazioni da Me date, e cosi puoi rammentarti i punti dimenticati che ti daranno poi il filo conduttore perché tu possa (anche in questo) uscire dal labirinto e passare dalla notte alla Luce. Ebbene, allora ascolta dunque:

 

3.                 Ti ricorderai che già nel “Governo della Famiglia di Dio”, dove tratta della creazione del mondo spirituale e materiale[30], Io dissi che dapprima furono creati gli spiriti, e tra loro il più grande – ‘Satana’ oppure ‘Lucifero’, quest’ultimo però invece di essere portatore di Luce, cadendo da Me insieme ai suoi compagni, diventò portatore e rappresentante delle tenebre.

4.                 Ti ricorderai inoltre che Io, per preparare poi a questi spiriti caduti una via per il ritorno, creai il mondo materiale, là li rivestii di materia, e così di nuovo, sebbene senza il loro volere, li costrinsi a sopportare la scuola dell’umiltà e dell’abnegazione.

5.                 Ti rammenterai anche che, dopo indicata in questo modo la via sulla quale gli spiriti, a cominciare dalla massa più dura fino all’uomo, quale ultimo gradino della Creazione materiale, possono sempre più elevarsi nobilitandosi; che però nell’uomo, come tu menzioni, “tre giorni prima della nascita viene immessa una piccola bollicina della più fine, più solida sostanza animica[31] lo spirito a suo tempo divenuto maligno, nel suo più intimo tuttavia ha la sua sede la stessa vera e propria Scintilla divina dell’Amore stesso, quest’ultima dà poi a questa maligna scintilla spirituale, in primo luogo la possibilità di svilupparsi per il bene, e in secondo luogo la sprona costantemente a questo scopo”.

6.                 Ebbene vedi, se tu rifletti solo un poco su quanto ora detto, allora deve sorgere in te la domanda: Se questo spirito in questa bollicina è immesso appena tre giorni prima della nascita, chi forma poi il corpo del bambino prima di allora? Chi si preoccupa per la sua conformazione interiore, chi per la sua esteriore, e il carattere come uomo, in modo che, per lo meno, siano già a disposizione tutti quei mezzi che sono necessari per farne un uomo secondo il Mio intendimento?”.

7.                 Vedi, qui Io devo risponderti:

8.                 Hai dimenticato dunque che tutti gli spiriti caduti, vincolati nella materia, costituiscono la materia stessa?

9.                 Chi è ora il modellatore del bimbo, a partire dall’embrione fino a quel momento menzionato che precede la nascita? Vedi, queste sono le stesse particelle spirituali anonime, le quali – come processo animico guidate attraverso l’anima materna – promuovono perfino lo sviluppo, la formazione e la costituzione del corpo del bambino, che però, come in una pianta o altrimenti a un prodotto materiale, completano la struttura fisica precisamente come là secondo la loro specie.

10.             Prima della nascita il bimbo ha una vita vegetativa e nessuna vita intellettuale né consapevolezza; esso è portato a termine dagli spiriti secondo la sua specie, come ogni animale nel corpo materno oppure nell’uovo. Però, non appena si avvicina l’uscita da questo mondo interiore, e la vita vegetativa del bimbo non basta più, bensì deve esser fatto appunto il grande passo che distingue l’uomo dall’animale, allora in questo apparato, pronto per l’ulteriore struttura spirituale, è posto il vero battitore, scuotitore e incitatore in questa piccola bollicina, cioè una scintilla di quel grande spirito che qui, nel piccolo, deve guidare il neonato fuori dall’oscurità del corpo materno, come dici tu, figlio Mio: “Dalla notte alla Luce!”.

11.             Questa scintilla del grande spirito di luce un giorno caduto ha in sé, a dire il vero, tendenze della sua origine, poiché la via degli uomini è sempre la stessa, e precisamente di procedere dal male verso il bene, soltanto, come anche nel grande spirito caduto si trovava solo la Mia Scintilla d’Amore che da lui venne disconosciuta e abusata, – tale e quale in questa piccola Scintilla divina, a suo tempo caduta, si trova quel raggio del Mio Amore indistruttibile in eterno, così che poi, con l’uscita del fanciullo e il suo distacco dal corpo materno, comincia la sua stessa vita, in cui, come nel grande Lucifero, ha il suo inizio la lotta tra il bene e il male (come vita umana) che è solo il prodotto della lotta di questi due principi e tendenze operanti in contrapposto.

12.             Così in questo modo è assicurato lo scopo della vita e il progresso spirituale, dalla notte – alla Luce! Così è fatto, e il mondo deve conservarsi da se stesso.

13.             Che in principio, con la Creazione del primo uomo Adamo non si potesse procedere così, è cosa più che naturale. Poiché, come la prima pianta, il primo animale e così via, dovettero direttamente uscire solo dalle Mie mani senza seme, senza parto, questo fu anche nell’uomo il caso. Anche lui uscì direttamente dalla Mia mano e fu creato a immagine Mia, in questo periodo creativo aveva un’altra organizzazione, un altro aspetto e altre facoltà spirituali, era destinato ad una lunga durata di vita se fosse vissuto secondo le sue disposizioni che Io avevo indicato anche agli spiriti e a Lucifero o Satana stesso, come: “dovresti!”, e non come: “devi!”.

14.             Questa vita solitaria del primo uomo non era prestabilita, bensì era già non solo prevista, ma stava perfino nel Mio stesso Io che dovessi mettergli accanto un essere che potesse con lui sentire, con lui pensare, e così affrontare insieme gioie e dolori; essi dovevano percorrere assieme la via della vita e della prova.

15.             Anch’Io stesso non volevo vivere solo, essere solo, essere cosciente solo della Mia potenza. Perciò creai esseri che prendessero diletto nelle Mie Creazioni, si rallegrassero e potessero raddoppiare la Mia gioia di essere il Creatore.

16.             Così Io creai gli spiriti, creai grandi immagini degne di Me. – E cosa accadde con il più grande di loro? Voi lo sapete: egli cadde, si staccò da Me. E che cosa accadde con l’uomo? – Anche lui cadde e si staccò da Me. Entrambi, Lucifero e l’uomo, non rispettarono la Legge dell’Amore, vollero andare per la loro stessa strada, come esseri liberi, e così la Legge dell’Amore dovette condurre alla meta comune per altre vie.

17.             Satana o Lucifero trasformò il suo amore in odio, superbia e orgoglio. – Le vere e proprie caratteristiche spirituali dell’uomo erano però di origine luciferina.

18.             Da un lato per alleggerire l’uomo, dall’altro per offrirgli più opportunità di sviluppare e rafforzare maggiormente le sue facoltà spirituali e in questo modo divenire in breve simile a Me, presi fuori dell’uomo questo amore trasformato, questo è l’amor proprio che voleva piegarsi più al male che al bene, e lo misi accanto a lui come compagna e riproduttrice del suo genere e della sua specie.

19.             Così fu creata la donna, dotata di tutte le attrattive fisiche e interiori che Io a suo tempo avevo messo in Satana, per splendere come prototipo dell’eterno Amore nella Creazione; e così anche la donna, quale essere indipendente, doveva combattere di fronte all’uomo questo suo amor proprio, ubbidire e alleggerire all’uomo il suo carico dell’esistenza.

20.             L’unica cosa che Io rifiutai all’uomo quale Mia immagine e posi per pietra angolare dell’intero edificio spirituale mondano, era la procreazione sensuale.

21.             Questa non doveva aver luogo come negli animali, ma essere simile a quella degli esseri spirituali[32], tuttavia diedi all’uomo la sua volontà libera. Il principio di Lucifero posto in lui, il principio dell’opposizione vinse, cosa che Io ben sapevo prima e quindi avevo stabilito già tutto in precedenza. – Io volevo solo che l’uomo e gli spiriti non dovessero mai attribuire la colpa a Me, bensì solo a se stessi, se la loro desiderata felicità non fu raggiunta sulla via che essi, e non Io, volevano andare.

22.             Satana approfittò di queste caratteristiche da parte di lei poste nell’uomo, sedusse l’uomo, fece anche lui parzialmente complice della sua caduta, per comportarsi sempre ostinatamente con i suoi spiriti caduti dinanzi a Me come polo opposto.

23.             Così il mondo con tutte le sue disposizioni venne poi trasformato, affinché proprio questo grande passo di Lucifero, oppure di Satana, ritornasse a grande beneficio per la Mia organizzazione spirituale: e precisamente così, come gli spiriti caduti devono ora contribuire giustamente a questo per favorire il Mio Regno e facilitare il loro stesso ritorno, Io, come Dio libero, creando esseri liberi, non dovevo ridurre a loro questa libertà. E quando infine Satana, attraverso il fascino delle donne e l’ambizione degli uomini, volle indurre a poco a poco l’umanità a rinnegarMi, Io dovetti, con parziale annientamento del genere umano, porre un limite al germe del male, mediante il diluvio universale[33]; così dovetti ricordare agli uomini nuovamente che sono Io il loro Signore e Satana è solo il Mio servitore e sempre lo rimarrà.

24.             Quando poi Satana Mi fece promesse di ritorno e, almeno all’apparenza, cessò la sua attività, lo posi di fronte all’ultima prova. Decisi di esporre Me stesso alle sue tentazioni nella forma umana e nell’essere interamente uomo, per convincerlo con prove reali che è inutile tutto il suo sforzo, che è vano tutto il lottare contro la Mia Volontà e le Mie sante Leggi.

25.             Io divenni Uomo, predicai ed insegnai, sotto costante influenza di Satana, la Mia soave Dottrina; egli in aggiunta indusse gli uomini fino al più abbietto e più irriverente peccato, vale a dire che dovevano uccidere fisicamente il loro Creatore e Signore, ciò che anche fecero; e proprio con questo essi coronarono l’opera più grande che Io, come Dio, avevo predisposto in anticipo e previsto già da lungo tempo, per mostrare ai Miei spiriti e uomini, con l’esempio, ciò che essi non volevano credere mediante la parola.

26.             Adesso il mondo va di nuovo tanto avanti nella sua satanica attività che vorrebbe, con l’aiuto di Satana, estirpare ancora l’intera semenza del Divino; Satana, infatti, può esibire due prove della Mia Longanimità, – solo egli sa anche del Mio ritorno specialmente su questa Terra; egli sa che non Mi lasciai crocifiggere invano duemila anni fa; egli sa che Io non voglio lasciare incompiuta la Mia opera da Me intrapresa; e così ancora adesso fa tutto il possibile per derubare gli uomini di tutto il buono e santo, e li spinge nella miseria materiale, dove poi proprio il Mio Regno, quale ultima ancora di salvezza, emergerà nuovamente splendendo, e dove poi, ancora una volta, non il suo piano, bensì la Mia grande opera di pace sarà coronata.

27.             Il grande Amore, infatti, accoglierà nuovamente nelle Sue braccia tutti i traviati, sarà rimesso loro con sollievo ciò che hanno fatto di male, credendo di averlo commesso specialmente contro di Me, ed Io porgerò loro la Mano del perdono; e tutti gli uomini allora comprenderanno che non a Me, bensì a se stessi hanno giocato il più grande e il peggiore dei tiri.

28.             Così sarà il Mio trionfo! Così l’Amore che un giorno creò i primi spiriti ed esseri, stringerà nuovamente questi esseri smarriti col medesimo affetto al Cuore paterno, come a suo tempo gli spiriti creati; e Lucifero, uscendo a mani vuote, dovrà nuovamente ammettere che lui, come gli uomini, ha danneggiato non Me, bensì più di tutto se stesso.

29.             Questo è il trionfo della Verità, dell’Amore e della Sapienza con esso unito che, da tutto l’abbandono della propria volontà, da tutto il libero bene o male operato, il risultato finale è sempre lo stesso, questo significa il passo – “Dalla notte alla Luce!”.

30.             Adesso, figlio Mio, tu comprendi la Mia creazione degli spiriti, la creazione di Adamo, la Mia incarnazione e la tua salvezza! Vedi, figlio Mio, così devi afferrare queste cose.

31.             In tutte le Mie parole c’è l’Infinito, e se talvolta in te sorgono dei dubbi, non hai che da prendere in mano una Mia parola, e con la meditazione e il Mio aiuto sarai anche lì presto spinto dalla notte alla Luce, dove poi costantemente scorgerai nella Luce il Padre tuo amorevole con le braccia tese che esclama a te e a tutti: “Venite qui, voi tutti che siete aggravati e stanchi, affinché vi liberi dal vostro carico e vi ristori!”. Amen!

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Cap 23

La croce nella Creazione

1 Febbraio 1872.

1.                Casella di testo: Fig.3  
Nelle Mie ultime parole vi ho mostrato come la forma della croce deve essere compresa nella rispondenza spirituale. Inoltre vi ho dimostrato come tra tendenza spirituale e faccende mondane, la forma della croce esprime di nuovo l’azione dell’uno verso l’altro, vi ho insegnato come in questa forma simbolica due forze si oppongono sempre, siano forze materiali, siano caratteristiche spirituali, esse cercano sempre di incrociarsi. Vi ho tracciato inoltre la via che dovete percorrere sotto il peso della croce, quando umane circostanze mondane ‘attraversano’ la vostra direzione spirituale. Ed ora voglio aprirvi ancora ulteriori profondità, dove proprio questa ‘Croce’, quale simbolo della Mia umiliazione e glorificazione, sta in pari tempo in tutte le forme degli esseri creati, o chiaramente rappresentata o nascosta dentro, e vi mostrano come perfino nel moto dei mondi, nella forma delle loro orbite e nell’Uomo mondiale spirituale e materiale, si rivela sempre questa forma; affinché possiate scorgere che nulla era insignificante nel Mio pellegrinaggio terreno, che Io, il Creatore di tutto l’esistente, proprio solo in tal modo dovetti subire la morte fisica, dove, come con la Mia nascita anche le circostanze e le località concorsero a contrassegnare degnamente la discesa dell’Essere supremo, così pure la Sua dipartita nella forma e nel modo come essa avvenne, proprio nella sua rispondenza spirituale fu degna del Creatore di tutto l’esistente e portò l’impronta delle divine caratteristiche.

2.                 Dunque voi dovete considerare che, come tipo di morte, mediante la quale Io, secondo il concetto degli uomini dovevo ‘esalare il Mio Spirito’, proprio non bastava il più semplice, bensì ne doveva essere scelto uno siffatto che, sebbene per gli uomini fosse un segno dell’ignominia, per Me invece doveva portare il segno della Divinità.

3.                 Ora vedete, la forma della croce, come esisteva quando Io vi fui appeso, era così che il legno traversale non tagliava quello verticale nel mezzo, bensì ad un terzo partendo dall’alto della trave principale.

4.                 Anche questo taglio, nella terza parte superiore, non è senza significato, bensì, come con la croce mondana, è di grande importanza nella rispondenza spirituale.

5.                 Un uomo, infatti, non potrebbe essere inchiodato alla croce se questa trave traversale non corrispondesse all’altezza delle sue braccia. Altrettanto in riguardo spirituale è la condizione essenziale di vita dell’esistenza di tutti i mondi che, proprio questo punto d’intersezione cade nelle orbite mondiali nella metà superiore, poiché con questo è assicurato lo scopo della conservazione e la continuazione della loro esistenza.

6.                 Vi ho già spiegato a suo tempo in un’altra parola, come la forma ovale o ellittica, o la forma dell’uovo, è quella nella quale ruotano mondi intorno a mondi, sistemi intorno a sistemi, e come quasi tutte le forme delle cose create nel piccolo e nel grande, si lasciano ricondurre a questa forma. Inoltre vi ho detto che nel grande Universo, sia esso spirituale o materiale, in uno dei punti focali c’è la Mia sede, da dove guido tutto; inoltre che questo punto focale e fattore di movimento in tutte le orbite mondiali è altrettanto sempre il più importante, dove si trovano sempre i Soli Centrali, e che perfino in ogni cosa creata esiste questo punto spirituale come punto d’attrazione, il quale unisce tanto i minuscoli atomi in un grande corpo, come anche nel grande Uomo mondiale spirituale e materiale è il punto nodale di ogni vita[34].

7.                 Ebbene, se voi osservate attentamente questa forma ellittica oppure ovale, e se tirate delle linee rette dai suoi due punti focali verso la sua periferia che tagliano verticalmente l’asse maggiore dell’ellisse di un uovo oppure di un ovale, allora avrete nuovamente una croce, formata dall’asse maggiore e dal raggio del cerchio che viene utilizzato nella costruzione di questa forma ovale ed è veramente il suo fattore principale (vedi Fig. 4).

8.                 Nell’ellisse o forma ovale, in cui i cerchi tracciati da entrambi i punti focali sono uguali (come nella fig. 5), è indifferente da dove voi guardate, oppure capovolgete quest’ellisse, la forma resta sempre la medesima. Nell’uovo è diverso, qui potete vedere due cerchi, di cui l’uno è grande, l’altro è piccolo. Come vi ho spiegato nell’uovo (cap.14), qui il piccolo è il più importante portatore di Vita spirituale, e il grande il meno importante, coefficiente-preservazione materiale. In esso la sostanza materiale si espande in ampie orbite intorno a questo punto focale del grande cerchio, e qui si unisce (in 0) e si avvicina di più al cerchio più piccolo, ma più potente spiritualmente, dal quale è dominata tutta la periferia della forma ovale e l’altro grande cerchio[35].

9.                 Ora, se volete osservare questa figura della croce nel grande edificio mondiale, allora troverete che la linea verticale tracciata sul punto focale centrale o punto centrale, taglia la periferia da ambo le parti, e precisamente lì sopra, dove la linea circolare conclude il suo semicerchio, e il prolungamento ovoidale di tutta la linea di avvolgimento conduce poi a poco a poco abbassandosi verso il piccolo cerchio. (in fig. 6)

10.             Questo dunque è il punto dove la linea trasversale, andando attraverso il punto centrale, taglia la periferia e per così dire separa un corpo che si muove sulla linea periferica in due metà, non appena esso è arrivato in questo punto.

11.             Ora si domanda: “Cos’è nella rispondenza spirituale questo grande asse di un’ellisse, ovale o forma ovoidale, e cos’è quest’altra linea trasversale incrociante la sua opposta direzione?” (vedi in fig. 4)

 

12.             Ebbene vedete, dopo che tutti i sistemi mondiali in forma di uovo si muovono, unitamente ai loro satelliti (accompagnatori) di terre, lune e comete, nuovamente intorno ad altri grandi Soli Centrali, allora questo grande asse verticale sta a significare la direzione spirituale di tutti gli spiriti vincolati nella materia, e la linea trasversale, che dal punto focale va fino alla periferia, indica la tendenza materiale che oppone sempre resistenza allo spirituale, anzi di fare perfino col taglio della periferia il suo ostacolare.

13.             Dunque anche qui si contrastano nuovamente due forze: la spirituale e la materiale per la loro permanente stabilità (fig. 4).

14.             Nei grandi sistemi mondiali il punto focale del piccolo cerchio, considerato spiritualmente, è sempre il più forte, intorno al quale i pianeti e i soli secondari vengono fatti girare con grande velocità, mentre in grande lontananza, presso il grande cerchio, il suo movimento è in diminuzione. (fig. 6)

15.             Qui, nella vicinanza del piccolo cerchio, in rapido volo si sviluppa dello spirituale; lì nel grande cerchio nel lento progredire del materiale.

16.             Qui la linea, che va attraverso il punto focale del piccolo cerchio, tocca la periferia della forma ovale in breve vicinanza dal suo punto centrale: è il divino che taglia o sfiora lo spirituale, e là è lo spirituale che vuole spiritualizzare la materia.

 

 

17.             Ciò che qui è basato nella forma ellittica oppure ovale, è sempre ripetuto in ogni sistema planetario e nei più grandi sistemi, questo si trova anche nell’Uomo materiale e spirituale, dove la linea che parte dai piedi fino alla testa esprime lo spirituale e quella delle braccia aperte esprime in rispondenza la parte materiale. (vedi fig. 3)

18.             È la forma della croce che qui, come due diverse direzioni, destano, condizionano, conservano vita e così è assicurata la stabilità di tutto il Creato.

19.             Se osservate attentamente la forma umana, allora troverete che, se v’immaginate un uomo appeso alla croce con le braccia aperte, voi, attraverso i punti terminali del suo corpo, cioè attraverso capo, mani e piedi, potete tracciare altrettanto una linea, che corrisponde alla forma ovale (vedi Fig. 3).

20.             Con la sola differenza che qui il grande cerchio cade là dove c’è la testa, e il piccolo viene a stare nelle vicinanze dei piedi.

21.             Questo è da comprendere così: il grande asse della forma ovale condiziona la direzione spirituale dell’uomo, dal basso verso l’alto, dalla Terra al Cielo, dal materiale allo spirituale! Questa direzione, come quella di un essere creato, è opposta alla Mia e al Mondo spirituale; poiché presso di Me significa – dallo spirituale al materiale, dall’alto verso il basso, e presso l’uomo dal materiale allo spirituale.

22.             Perciò il grande cerchio passando sopra il capo, indica nell’uomo la grande Creazione materiale che si estende sopra la sua testa all’infinito, come lo dimostra il cielo stellato della notte.

23.             Lì il punto focale è il suo cuore, come l’unione dello spirituale con il mondo, e l’organo dell’intelletto il capo, il quale subordinato al cuore non agisce in maniera indipendente, ma dovrebbe solo esordire aiutando il cuore[36].

24.             Le braccia tese sono il punto d’intersezione o la linea d’opposizione a tutte le azioni e aspirazioni spirituali attraverso passioni animiche e mondane.

25.             Il punto focale del grande cerchio è dunque quello che nell’uomo gioca il ruolo principale, mentre il piccolo proprio non esiste come tracciato, bensì solo come Scintilla divina è aggiunto all’io animico dell’uomo per spiritualizzarlo.

26.             Negli animali voi trovate altrettanto la forma della croce, come negli uccelli e insetti volanti; negli animali quadrupedi si trovano ugualmente le medesime forze e punti focali spirituali, solo che in questi ultimi la direzione principale è parallela con la superficie terrestre, e i loro doppi punti di intersezione come le loro quattro zampe – come ancora doppiamente attaccate alla zolla terrena – sono corrispondenti allo scopo della loro esistenza e alla direzione animica dell’istinto.

27.             Gli animali sono ancora diretti alla danda[37] della natura attraverso il loro istinto di gradino in gradino, la tendenza materiale è la predominante, l’animico-spirituale la sottoposta.

28.             Anche le mani, come quelle dell’uomo destinate all’attività, essi le usano come piedi quale sostegno del tutto, e solo pochi, oltre alle specie delle scimmie, possono usarle per qualcosa d’altro oltre al camminare. In essi naturalmente c’è la forma della croce, però non trova applicazione per lo scopo dell’espressione come nell’uomo, dove solo in lui esiste libero il principio animico-spirituale e desidera sempre più lo sviluppo spirituale. Quanto più moltiplicata si presenta la forma della croce negli insetti e vermi, tanto più potete riconoscere quanto molteplice il materiale taglia in mezzo la via spirituale, e così contrasta lo sviluppo superiore che può compiersi solo su molte e lente vie.

29.             Così la forma della croce è in primo luogo: portatrice e fondatrice della forma ovale oppure ellisse; in secondo luogo: unico fattore del motore della vita, della conservazione, dell’esistenza e costante stimolatrice per la più grande attività, per l’ulteriore avanzamento sulla scala spirituale fino a Me, come più alta meta finale per tutti gli spiriti creati.

 

 

30.             Vedete, come sul vostro globo terrestre esiste un asse che l’attraversa da Nord a Sud, però non come voi lo vedete imitato per immagine sui vostri mappamondi, bensì come si deve immaginarlo da un Polo magnetico (non matematico) all’altro, dove poi nella terza parte superiore lo attraversa un’altra forza, cioè la forza dell’intelligenza e facoltà spirituali – così voi vedete anche proprio queste parti della Terra, che si trovano nella terza parte superiore, più spirituali, più deste, perché esse, stimolate da questa forza loro contrastante, vengono incitate ad una vita spirituale superiore; mentre nel Sud la parte materiale è come addormentata e vive una mezza vita di sogno, manchevole di queste facoltà e, come appunto nel sogno, possiede un mondo (naturale) ricco di bellezze, tuttavia, considerato spiritualmente e da paragonare come corrispondente alle immagini fantastiche della vita onirica in confronto alla desta vita spirituale dell’animo e dell’intelletto.

31.             Come il vostro globo terrestre mostra anche la forma della croce, così questa si esprime dappertutto, dal sorgere e svanire della materia, nello spirituale come direzione verso l’alto oppure il basso; solo nel divino non c’è più nessuna direzione contrastante, poiché là, come punto di sostegno di ogni cosa creata, c’è quiete ed eterno saldo Principio fondamentale, solo che, pur mirando verso uno scopo, agisce secondo Amore e Sapienza, dove l’ultima condiziona e modifica il primo.

32.             Ma mentre la croce indica dappertutto la lotta di due direzioni opposte, così nel divino, l’Amore e la Sapienza sono tanto uniti, come due linee correnti parallele le quali, tendendo verso la medesima direzione e allo stesso scopo, hanno per proposito solo l’eterna esistenza del Creato; e proprio l’Amore e Sapienza oppure il Mio stesso Io, trova in questo il suo appagamento, quando tutto ciò che da entrambi è stato creato, riconosce giustamente il proprio scopo e la propria missione, e quando l’Amore – vedendo in questo modo i Suoi pensieri realizzati attraverso la Sapienza – che come Idee primitive furono poste fuori Scintille spirituali, le vede poi ritornare indietro come splendenti stelle.

33.             Così la Croce era, è e rimarrà il simbolo della vita spirituale e materiale, dove il prodotto di due fattori, opponendosi e incrociandosi, deve dare come risultato un gradino spirituale superiore, da dove quella diretta verso l’alto diventa sempre più potente, l’altra intersecante diventa sempre più debole, più corta e più impotente, – finché anche nello spirito trasfigurato solo le due Potenze parallele, Sapienza e Amore, diventano la sua regola e, terminati tutti gli influssi degli avvenimenti materiali, lo spirituale soltanto continuerà la via della trasfigurazione.

34.             In questa forma della Croce vive il grande trionfo dello spirituale sul materiale, metaforicamente rappresentata in eterno dalla Mia Crocifissione; questa forma, considerata spiritualmente, rappresenta la scuola della vostra prova di vita; questa forma della Croce è il fattore vitale dei Miei sistemi mondiali, del Mio grande Uomo mondiale spirituale e materiale.

35.             Dappertutto essa è la forma predominante, perché presuppone elementi contrastanti, e attraverso la lotta sorge la vita, che eternamente procede lottando per salire su gradini superiori.

36.             In Alto! – Come Me appeso alla Croce, quale immagine simbolica rivolta dalla Terra verso il Cielo, tale e quale in su verso l’alto, verso quel grande mondo dello spirito è il grande impulso di tutto l’esistente. – Avanti! Esso spinge inconsapevole il piccolissimo atomo nell’etere come il grande spirito angelico nel Regno spirituale; e solo attraverso le divergenti, incrocianti direzioni secondarie, nessuno può raggiungere ciò che ardentemente desiderava; proprio attraverso questo ostacolo è mirato l’impulso dell’opposizione, della lotta e della vittoria finale, mediante le quali il mondo materiale, spirituale e divino può esistere e persistere.

37.             Perciò applicatevi, anche sotto la Croce oppure sotto la pressione delle circostanze mondane, non dimenticate la direzione principale verso l’alto. Là termina ogni opposizione, e ritroverete un giorno, altrettanto nella forma della Croce, il vostro Padre Celeste che ritto con le braccia tese vuole accogliere affettuosamente tutti gli indulgenti e combattenti, i quali sotto la Croce, come immagine simbolica del dolore e della lotta, non hanno rinnegato, non hanno dimenticato, durante la loro scuola di prove, Lui e la Sua dottrina.

38.             Perciò onorate la Croce che ha contribuito in grande misura nella Mia Creazione e in piccolo sul Golgota per la Mia glorificazione, e aiuterà anche voi, attraverso l’umiliazione, ad ottenere l’elevatezza spirituale!

39.             Essa è il simbolo della sofferenza, perciò ricordatevi delle Mie parole che Io un giorno dissi: “Chi si umilia, questi sarà innalzato!”.

40.             Anche i giudei Mi umiliarono, innalzandoMi al palo dell’ignominia, ma la glorificazione spirituale che essi operarono mediante questo innalzamento, non la compresero! -

41.             Ciò che in quei tempi venne solo un poco sentito e presentito, voi lo potete scorgere adesso chiaramente dinanzi agli occhi vostri. Io vi ho dimostrato come anche questa forma, e più tardi la sua espressione simbolica di dolore e lotta, quale Croce spirituale, è l’unica via che conduce a Me, che Io percorsi glorioso e sulla quale voi dovete seguirMi con umiltà; poiché anche la vostra umiliazione diventerà un giorno presso di Me la più grande elevazione, e appena allora riconoscerete che non gioie godute, no, bensì dolori superati possono dare il massimo godimento di una beatitudine che anch’Io godetti, quando, completata la Mia missione, ritornai nuovamente dal Mio Amore e mostrai a tutti i Miei angeli e spiriti che la Croce non è per loro un palo dell’ignominia, bensì il simbolo della vittoria per colui che si vuole sottomettere alla stessa pazientemente! Amen.

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Cap 24

La bellezza

3 febbraio 1872

1.                Un’importante, profonda parola, e da voi uomini compresa in differente maniera.

1.                 Se non M’importasse di iniziare voi e tutti i figli Miei in divenire ai misteri del Mio Io, alla Mia Creazione e alla Mia Sapienza stessa, vi lascerei ai vostri concetti che appunto, sono tanti quanti sono gli uomini sulla Terra.

2.                 E certamente, se mai un concetto, un’idea è tra voi in uso, allora essa deve avere, per quanto venga compresa diversamente secondo la particolarità dell’individuo, un fondamento, un pensiero di base, dal quale tutti gli altri concetti sono soltanto diramazioni o variazioni, come in un albero i suoi rami ricevono solo dalle radici la loro intera vita e queste stesse da un centro tutta la loro attività, tale e quale queste idee individuali dipendono da un’idea fondamentale.

3.                 Adesso, per mettervi chiaramente quest’idea fondamentale dinanzi agli occhi, e mostrarvi con questo dove si trova la sede di tutto l’esistente e di tutto il visibile, allora voglio guidarvi a questo riguardo in quelle sfere da dove partono tutti i principi e dove un giorno, ritornando di nuovo, si uniranno tutti in un insieme.

4.                 Ebbene, vedete, le parole sono evidenti, oppure, come voi vorreste dire, sono espressioni udibili di un pensiero spirituale oppure di un’idea avvolta in parole. Le parole – come prodotto di un altro potere – hanno perciò sempre altrove il loro inizio e le loro radici. Le parole esprimono il vivente, esprimono lo spirituale, esprimono il Divino, e proprio per questo il loro effetto è di eterna durata, e l’apostolo Paolo aveva ben ragione quando scriveva ai Corinzi: “Ogni magnificenza scomparirà, ma la parola di Dio sussisterà in eterno!”.

5.                 Nella Parola giace, come in un seme di grano, l’eterno germe per l’ulteriore semina; nella Parola sta un’immensa forza motrice. Guardate tutta la vostra vita, la storia dell’umanità, e infine la Mia stessa dottrina – dove c’è da mostrare il più grande effetto, in tutte le guerre condotte con crudeltà che hanno distrutto materialmente molto e non potevano edificare nulla di spirituale, in confronto alla Parola. – Vi è una infinita profondità nella Parola! Proprio per questo anche Giovanni disse: “In Principio era la Parola, e la Parola era Dio!”.

6.                 La Parola è ed era la portatrice della Creazione, è la portatrice della vostra Vita spirituale, è la portatrice di ogni progresso; senza la Parola non è possibile nessuna vita spirituale in mezzo agli uomini.

7.                 La Parola unisce le anime, le attira l’una all’altra in venerazione per un Essere o Meta suprema.

8.                 La Parola è l’unico comprensibile, afferrabile ponte, dove un uomo può manifestare all’altro ciò che passa nel suo interiore.

9.                 E quantunque anche lo sguardo, la stretta di mano, un abbraccio ecc. possano racchiudere qualcosa di più grande, e non è traducibile nel vostro linguaggio, tuttavia è solo con la parola che, quale suono articolato, prodotto mediante l’organo vocale e l’aria circostante, vi è reso possibile dare al vostro prossimo un lieve concetto di ciò che dimora nelle profondità del vostro interiore.

10.             Perciò per prima cosa approfonditevi nell’idea di cosa significa ‘Parola’, affinché possiate poi afferrare tanto più facilmente cosa voglia dire una parola, che così come nessun’altra abbraccia la Mia intera Creazione, dappertutto è suggellata in grado maggiore o minore e trova in Me stesso, come un tutto compiuto, la sua stessa soluzione.

11.             Ho dovuto premettere questa spiegazione, affinché non accogliate tanto leggermente le parole che Io vi mando e possiate presentire, sia pur lievemente, quali giubilanti e incalcolabili tesori si trovano velati in una parola, se s’impara ad approfondirsi in essa completamente.

12.             In questo modo si potrebbero scrivere interi libri su singole parole, le quali sono espressioni di concetti e idee molto più ampie dell’udibile e percettibile.

13.             Ebbene, per afferrare la parola ‘bellezza’, allora dobbiamo naturalmente cominciare con la domanda: “Che cosa considerate voi veramente ‘bello’?”. – Qui la risposta sarà: “Bello è il concetto di una determinata impressione, la quale ha un effetto benefico sull’anima, vedendo espresso nell’armonico accordo delle forme, un’idea spirituale”.

14.             Questa visione dell’armonico, oppure, come voi dite, delle forme ‘estetiche’, è così differente individualmente, per il fatto che dipende dal grado formativo spirituale dell’uomo e del suo interiore, cosicché ‘bello’ permette altrettante interpretazioni quanti sono gli uomini stessi; poiché se anche alcuni o molti uomini, nel giudizio su un oggetto, qualunque esso sia, concordano, non è lo stesso punto di vista solo perché tante anime (uomini) vedono realizzata più o meno la loro idea che essi avevano di un tale oggetto, – dove tuttavia ogni uomo non crede di ritrovare lo stesso oggetto, bensì nell’oggetto, quello che egli come immagine porta nell’interiore.

15.             Dunque è propriamente l’armonia delle forme ciò che stabilisce il concetto di bellezza.

16.             Ora Io domando: come devono essere dunque disposte queste forme, perché suscitino nell’uomo tali impressioni? E perché le suscitano?

17.             Vedete, il cerchio del concetto di bellezza si restringe sempre di più, e appunto perciò, avvicinandosi al suo centro, diventa facilmente afferrabile.

18.             Per rispondere alla prima domanda, devo rammentarvi una comunicazione precedente, dove Io ho usato le due linee, la retta e il cerchio arcuato o forma ovale (uovo), come principali sostegni di ogni cosa creata e anche come rispondenze simboliche.

19.             Di quelle caratteristiche lì menzionate ci sono però accanto alle interpretazioni materiali e alle spirituali, ancora quelle divine, vale a dire le linee curve correnti ad onde sono prodotti dell’Amore, le rette combinandosi in forme, sono prodotti della Sapienza.

20.             Così anche l’impressione di oggetti modellati. Quelli composti da pure linee arrotondate, curvate, correnti a onde, hanno come impressione generale quella del piacevole, e quelli composti da linee rette quella della Serietà, somiglianti alla Sapienza.

21.             Come ho detto in un’altra comunicazione che una linea curva somiglia all’Amore, disposto a collaborare, a sentire compassione, così la linea retta, esistendo per se stessa, basta a se stessa e personifica la Sapienza, come la linea curva piegandosi – esprime l’Amore.

 

22.             Ora come nel Mio stesso Io – l’Amore unito alla Sapienza – si presentano unite in un Tutto, dove Io sono Creatore, Giudice e certamente Padre, così voi vedete nei vostri templi, chiese e edifici che tutti devono servire come espressione di un’idea spirituale, dove si voleva edificare una ‘dimora per Me’, la Serietà unita all’Amore; perciò l’alta impressione che vi procurano tali monumenti, dove voi trovate fusi in loro nelle linee rette e curve i pensieri di Dio[38].

23.             Qui parla la materia artificiosamente foggiata quale espressione proveniente dal più intimo dell’anima, realizzata attraverso l’intelletto.

24.             Io cominciai qui con le opere più grandi, che braccia umane potessero realizzare, ora passo, come voi stessi, da quelle alla Mia stessa Creazione; poiché anche voi non sapreste apprezzare le Mie costruzioni: la vostra Terra, i pianeti visibili, mondi e soli, se non sapeste quali difficoltà costa costruire una casa, una chiesa oppure un palazzo, quanto studio, talento e perseveranza, quanto dispendio di forze ci vogliono per questo.

25.             Ma così, provando la vostra impotenza, riconoscete l’Onnipotenza del vostro Creatore; afferrando giustamente la vostra nullità, afferrate la Sua altezza, che però alla fine è proprio solo nel “più piccolo il più grande!”.

26.             Considerando ora che tutto ciò che voi uomini volete produrre artificialmente è solo una replica di tutta la Mia natura visibile, e non potete creare nulla se non quello che avete visto prima nella Mia Creazione, e di cui il vostro interiore porta sempre in sé, già da lungo tempo, il prototipo, allora naturalmente anche nella Mia natura tutto vi fa un’impressione gradevole, il che corrisponde al vostro interiore, dove voi avete sviluppato individualmente più o meno lo studio delle forme.

27.             Cosicché, quanto più un oggetto, sia esso prodotto da voi artificialmente oppure ineguagliabile già esistente nella Mia stessa Creazione, esisteva spiritualmente nel vostro interiore, tanto più si risveglia in voi la sensazione di benessere alla sua vista che poi lo qualificate col nome ‘bello’.

28.             Quanto più sottile è questo senso della forma nell’uomo, tante più bellezze egli scoprirà nella Creazione, dove l’utile con il bello va sempre mano nella mano.

29.             Così però solo lo spirito colto, oppure detto con altre parole – chi più vive nella sfera dell’amore, scoprirà dappertutto bellezze nelle forme, in armonici rapporti, dove un altro ci passa su indifferente; perciò ecco il diverso concetto di ‘bello’, perché non sempre dipende solo dall’oggetto, ma anche dall’uomo spirituale interiore dell’osservatore.

30.             Se voi poteste giudicare spiritualmente gli uomini, allora vi sarebbe facile riconoscere in ciascuno il suo interiore, e da ciò che egli trova bello o brutto, il grado dell’amore posseduto; poiché quanto più ha amore, tanto più l’amante cerca in tutti gli oggetti questa caratteristica che, suscitando il suo stesso amore, gli conferisce il piacevole senso del ‘godimento estetico’; poiché egli, senza saperlo, spiritualizza le forme che stanno dinanzi a lui, e vede, proprio là dove un altro vede solo la materia, l’espressione di un amore che mai appassisce, amore che vuole e può procurare sia nel più grande come nel più piccolo, solo beato godimento.

31.             Applichiamo ora questo concetto di ‘bellezza’ all’ultimo prodotto della Terra o del mondo, vale a dire all’uomo stesso, allora troveremo che anche qui l’idea della bellezza è altrettanto diversa, quanti possono essere i gradini spirituali nell’anima umana.

32.             Così come la vista di una bella donna può portare, l’uno al massimo entusiasmo, al sublime amore e venerazione, perché scorge dinanzi a sé l’immagine dell’amore e dell’innocenza espressa nelle forme, altrettanto queste forme ad un altro possono suscitare solo sentimenti bestiali-sensuali che non sono propri alla forma, ma vengono immessi dal contemplatore stesso.

33.             Ve lo potete ben immaginare che, quando creai il primo uomo, che formai secondo la Mia immagine, posi nelle sue forme tanto quanto era possibile per esprimere l’idea divina in forme umane. Formai l’uomo quale espressione di forza, corrispondente alla Sapienza, e la donna quale espressione di dolcezza, corrispondente all’Amore.

34.             Entrambi uniti dovevano diventare in spirito, ciò che Io riunisco in Me, questo significa Amore unito alla Sapienza, così essi dovevano correre incontro all’unione del supremo gradino spirituale, dove legati mediante l’impulso al Terzo, a Me, avrebbero potuto godere la più pura beatitudine, poiché qualsiasi gioia dell’uno avrebbe trovato echeggiante nell’altro la sua espressione.

35.             Così era la Mia prima o ultima opera sui mondi, dall’ultimo atomo fino all’uomo, sviluppando nella forma sempre Amore e Sapienza, e formatasi nella forma umana per l’insieme armonico, a quella forma dove dalla più piccola linea ondeggiante del corpo doveva sempre risultare la più grande Idea spirituale e voleva ad ognuno gridare:

36.             Riflettete che voi siete formati secondo l’Immagine Mia, secondo l’Immagine di un Dio, secondo l’Immagine dell’Amore illimitato e Sapienza illimitata!”.

37.             Che poi gli uomini, quali esseri liberi, abbiano profanato questa forma, abusandone e guastandola, fu a causa della loro libera volontà; tuttavia essi non potranno entrare nel Mio Regno, finché il loro rivestimento esteriore, anche se formato da così fine sostanze, non porterà il prototipo di un’anima pura, di un’anima bella. Come Io un tempo posi l’uomo nella Creazione quale Immagine Mia, così deve nuovamente ritornare a Me, vale a dire, bello nello spirito e nel corpo, dove l’involucro esteriore è l’immagine dello Spirito divino dimorante in lui. –

38.             Dopo detto questo, voi vedete quanto è molteplice il concetto della parola bellezza, così molteplice è pure la via che tutti gli spiriti e le anime devono percorrere, fino a Me; questo significa: giungere nella Mia vicinanza e poter sopportare questa senza danno.

39.             Il concetto della parola bellezza vi mostra chiaramente le inesprimibili sfumature che esistono nel regno degli spiriti; questo concetto vi mostra chiaramente, come gli uomini, quanto i popoli, cadono o si elevano sul loro culturale gradino spirituale; poiché ad ogni gradino superiore si forma un nuovo, più stupendo ideale spirituale della parola ‘bello’.

40.             Bello è l’espressione dell’amore. Bello non può essere, propriamente parlando, ciò che non è buono, poiché qui la forma stessa è solo l’involucro di un principio dimorante in essa. Di conseguenza ‘bello’ può essere menzionato solo dove l’esteriore corrisponde all’interiore.

41.             Quando anche la natura e le circostanze abbelliscono qualche creatura, cosicché il suo primo apparire ha un effetto gradevole, tuttavia spesso con una conoscenza più ravvicinata, questo effetto è di breve durata, e al posto dell’entusiasmo subentra disgusto, perché l’osservatore percepisce facilmente che l’esteriore non corrisponde all’interiore.

42.             Un occhio spirituale vede tutto spiritualmente, e solo uno materiale può trovare bellezza là dove esso stesso non può ammirare che, in un’altra forma, il suo stesso io.

43.             La vera bellezza è quindi, nel suo significato più puro e più profondo, solo emanazione di una Scintilla divina, visibile nella forma materiale.

44.             Ora siccome Io sono soltanto Amore e quest’Amore unito alla Sapienza ha creato questo mondo visibile e invisibile, ne risulta che anche in esso, così come uscì dalle Mie mani, può dominare solo grazia e saggezza.

45.             Se l’uomo ha falsificato questi prototipi e scorge solo in casi rari nell’una o nell’altra forma tale connubio della sublime Sapienza con bontà e amore, non è colpa Mia. Io creai il mondo pieno di angeli, gli uomini stessi ne hanno fatto i diavoli!

46.             Ma poiché Io non ho creato invano, e riconosco (il creato) solo così come l’ho pensato, allora prima o poi questi prototipi devono essere restituiti nuovamente a Me; il tempo non conta, perché una eternità per questo è sempre abbastanza lunga!

47.             Applicatevi dunque anche voi tutti a corrispondere a queste Mie Idee della bellezza dell’anima, allora anche la veste esteriore in quell’eterno mondo di Luce apparirà così che sarà per voi una pura, spirituale-animica copia del vostro interiore.

48.             Questo è il concetto della bellezza, come l’ho ricondotta alla sua radice, a Me, al Mio Amore.

49.             Quello che è uscito dalle Mie mani è tutto bello! Solo ad un animo brutto quelle forme sono indifferenti e non comprensibili, forme che in parte o completamente, attraverso di esse, lasciano trapelare l’impronta del Divino – perciò il grande grado dei differenti concetti di bellezza. E come Io dissi un giorno: “Al puro, tutto è puro!”, così dico ancora aggiungendo a questo: “Al bello, tutto è bello!”.

50.             Qui avete nuovamente chiarito una parola spirituale. Comprendete la pienezza dello spirito di una tale parola, e potrete presentire nel piccolo, quello che c’è solo nel linguaggio dello spirito, dove ad ogni parola il pieno e infinito significato della stessa è compenetrato e presentito, e condiziona proprio con ciò il linguaggio dello spirito che talvolta – però solo in momenti supremi – agita anche il vostro orecchio spirituale, per spronarvi a vedere spiritualmente chiaro e ascoltare meglio! Amen!

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Cap 25

La Luce

Luce di mondi, soli e stelle

(parte I)

4 maggio 1873

1.                Già in precedenza vi ho detto spesso parecchio sulla parola ‘Luce’, cosa essa è e come nasce, come diffonde vita, desta vita ed è essa stessa vita[39], e tuttavia voi sapete dir poco della luce, ancora non comprendete affatto cos’è, e proprio per questa ragione vi devo spiegare in una nuova parola, quello che spesso è trapelato vagamente dalla precedente, e lasciava intravedere solo a pochi che la luce è un’emanazione del Mio stesso Io, oppure sono Io stesso!

2.                 Pochi di voi s’interessano, oppure hanno voglia di occuparsi delle leggi fisiche della luce, nella misura in cui essa (la luce) compare sulla vostra Terra. Pochi sentono in sé l’impulso di indagare che cosa sia in realtà un raggio di luce, il quale certo in ogni secondo in cui colpisce il vostro occhio, e penetrando in questo, potrebbe raccontarvi meraviglie su meraviglie, come la Mia Creazione dovrebbe essere compresa, e quante delizie e pienezza d’amore contiene già solo un singolo raggio di luce che il vostro Creatore, nella Sua meravigliosa Gloria, vorrebbe mostrare come Padre affettuoso!

3.                 Voi siete tutti ciechi, ciechi verso il più piccolo, ciechi e insensibili verso la più grande opera d’amore, la quale costantemente testimonia di Me, della Mia grandezza e della Mia onnipotenza!

4.                 E proprio perché negli eventi quotidiani della vita umana e materiale, per abitudine le Mie opere meravigliose non sono notate, non sono valutate, allora oggi dovete essere nuovamente stimolati da questa parola, per destarvi dal vostro sonno letargico, per percepire lo spirituale della Creazione nella vostra più prossima vicinanza, come l’accarezzevole raggio di luce proveniente dal vostro Sole e il medesimo da costellazioni lontane milioni di miglia, proprio attraverso questo raggio siete uniti con il Mio intero mondo materiale e spirituale!

5.                 Dovete imparare a comprendere e afferrare che il Mio Regno spirituale, la Mia stessa dimora, un giorno accoglierà pure voi, e deve attirarvi vicino, affinché possiate riconoscere che cosa sia in grado di dirvi un singolo raggio di luce, senza parlare che cosa vi dirà solo un mondo di luce!

6.                 Vedete, figli Miei, Io voglio per una volta sola porvi una domanda, per dimostrarvi quanto poco sapete! La domanda dice: “Cos’è la luce?”.

7.                 Ebbene, la risposta, secondo le vostre scoperte umano-scientifiche e secondo le Mie parole a voi date, si dovrebbe limitare a quanto segue: La luce è una ‘emanazione’ prodotta dal rapido vibrare, anzi bilioni di volte in un attimo, di piccolissimi atomi, che poi, per intanto si manifesta attraverso il calore, poi in luce, come risultato visibile all’uomo!

8.                 Scientificamente vorrà dire: la luce diretta attraverso un prisma, si rifrange o si scompone in raggi colorati; ognuno di questi raggi colorati è formato come uno stiletto a tre o quattro tagli, dove un filo del taglio si comporta sempre con l’opposto elettrico-positivo oppure elettrico-negativo; nel raggio di luce ci sono anche raggi oscuri, che i vostri scienziati hanno qualificato come ‘Raggi termici’.

9.                 Tutto ciò è bello e buono, solo che Io devo ancora sollevare un’altra domanda, poiché questa risposta non Mi basta; perciò Io domando ai vostri naturalisti e astronomi: “Da dove viene dunque la luce?”.

10.             A questa domanda essi Mi rispondono: “Dal Sole, che è un globo di fuoco, e nel processo di combustione della sua atmosfera esteriore, sviluppa il suo splendore, vale a dire luce e calore, e lo invia a noi sulla Terra e ai pianeti e comete che lo circondano, e così causa vita, attività, sviluppo, esistenza e scomparsa di tutto in tutto”.

11.             Bene, anche questa risposta ha la sua verità, a Me però ancora non basta, e Io domando di nuovo: “Da dove dunque ha preso il Sole questa luce?”. È luce propria o presa a prestito?

12.             Vedete, a questo punto si comincia già a dare opinioni diverse, e qui l’umano intelletto lascia già vedere le sue debolezze; infatti, sono solo ipotesi che possono essere sostenute, però manca la certezza, poiché un più approfondito esame della luce solare sta oltre la vostra sfera, e tanto più ancora che è la luce di un altro Sole, lontano forse non milioni, ma bilioni di miglia che presta la sua luce per illuminare il vostro Sole, e così diffondere il suo splendore su migliaia di altri mondi ad esso sottoposti.

13.             E se voi poteste anche effettivamente provare che il vostro Sole riceve la sua luce da questa o quella stella, rimane ancor sempre la domanda: e da quale altro sole lontano riceve questo nuovamente la sua luce? E così all’infinito.

14.             Considerato dunque che voi uomini non potete venir fuori da questo groviglio di domande, allora devo porMi di mezzo Io e, anziché cercare la base e la soluzione alle vostre domande in spazi lontani di bilioni di miglia, vi spiegherò il lontano dapprima cominciando con voi dal vicino.

15.             Ebbene vedete, ricominciamo dall’inizio, e precisamente con la domanda: “Cos’è la luce?”, – “come si manifesta?”, e “perché deve esserci?”.

16.             Voi sapete – la luce sorge dalle vibrazioni degli atomi, i colori sorgono altrettanto dalle vibrazioni di bilioni di volte della materia, e secondo il numero di queste vibrazioni i colori diventano visibili al vostro occhio – bene, ma cosa stimola la materia a vibrare? Cosa gli dà vita? che essa mediante tali violenti oscillazioni si manifesta come vita?

17.             Vedete, qui subentra ora il Principio di base dell’intera Creazione e vi dice: L’elemento mobile che compenetra tutto, in così immense vibrazioni fa fremere l’intero spazio eterico, è:

18.             La Mia Volontà[40], è il Mio stesso Io, non è materia condizionata, bensì spirituale, incondizionata, non è passeggera – è vita illimitata!

19.             Questa è la grande Vita dello Spirito del Mio stesso Io, il quale corrispondente all’Amore, si manifesta come calore, corrispondente alla Sapienza come colore.

20.             Senza questa Mia onnipotente Volontà, nessun atomo nel grande spazio etereo tremerebbe, nessun elemento termico sarebbe sviluppato, nessuna luce irradiata!

21.             E perché accade questo? così domanderà qualcuno. Anche a questa domanda deve essere data risposta: perché Luce – determina Vita, e oscurità – morte!”.

22.             Che cos’è l’oscurità? oppure esiste un mondo dove domina l’oscurità? Se essa dà vita, allora è pensabile che dove c’è oscurità, sinonimo di ‘quiete’, dovrebbe rimanere tutto in uno stato che sarebbe eternamente lo stesso!

23.             Voi non avete mai compreso cos’è veramente ‘oscurità’; quando, infatti, non vedete più, questa non è ancora oscurità, bensì solo relativa, per i vostri organi visivi. Vi sono ad esempio molti animali che vedono ancora benissimo dove per voi appare la più profonda notte; dunque dove questi animali vedono, qui deve esserci anche luce, solo non nella misura con la quale siete abituati a distinguere la luce dalle tenebre.

24.             Tale e quale è anche col calore. Chi di voi ha già stabilito o misurato dove il calore cessa, dove il vibrare dei singoli atomi ha cessato di causar calore?

25.             Nelle vostre regioni più fredde c’è ancora calore, sebbene voi lo definite ‘freddo’, con tanti gradi sotto zero.

26.             Questa oscurità assoluta quindi non esiste in nessun luogo, non può esistere in una Creazione nella quale Io sono il Signore e Creatore.

27.             La Luce è sinonimo di ‘conoscenza’; poiché come solo nella luce è possibile un riconoscere gli oggetti, un possibile vedere, così anche la conoscenza è corrispondente alla consapevolezza: io mi riconosco e posso valutare il mondo che mi circonda.

28.             Questa conoscenza spirituale che conferisce alle creature, siano esse spiriti oppure esseri corporei, il loro stesso valore morale, le stimola al perfezionamento del loro stesso io, e questo riconoscimento può essere possibile solo nella Luce, nella Luce spirituale del Mio stesso Io, poiché nelle tenebre non sarebbe possibile favorire né un riconoscimento spirituale né un riconoscimento mondano!

29.             Come dalla storia della Creazione di Mosè fino a voi è giunta la Parola dove Io dissi: “Sia fatta Luce!”, così potete riconoscere in questa espressione l’intero grande significato che vi è racchiuso, – poiché senza luce, senza la luce del giorno non c’è vita materiale, senza Luce dello spirito non c’è nessuna Vita superiore!

30.             Se poteste osservare così la Mia intera Creazione, allora dovreste trarne la necessaria conclusione che solo dove c’è la luce, in cui possono essere scorte le meraviglie a milioni, meraviglie che certificano la Mia Onnipotenza – là soltanto, solo nella luce è pensabile un Creatore, un Padre appassionato!

31.             Così fu la prima Parola: “Sia fatta Luce!”, il primo impulso di tutto il divenire, il primo inizio di una Creazione materiale e il primo pensiero per un eterno spirituale Regno di Luce! –

32.             ‘Luce’, come rispondenza spirituale di riconoscimento di tutto l’esistente, era necessaria, e proprio questa Parola che portò tutti gli atomi dell’etere in vibrazione, provocò vita e calore – proprio questa Parola generò anche nel Cielo spirituale la gran quantità di discendenti provenienti da Me che, idonei alla Luce e all’Amore, cioè coscienti di se stessi, dovevano riconoscere il Mio mondo e il Mio Amore.

33.             Questa Luce da Me defluente, penetrante attraverso gli spazi, vivificando tutto, creò il mondo materiale, rivestì gli spiriti di materia, per liberarli nuovamente da quest’ultima, però in condizioni del tutto diverse!

34.             Luce, sinonimo della Mia eterna Vita, era in Me e sempre Mi colmava; solo quando Io pronunciai la Parola: “Sia fatta Luce!”, allora cominciò ad irradiare attraverso tutte le sconfinate regioni eteree e indusse la materia alla vita, all’attrazione, alla repulsione, alla separazione, al sorgere, allo svanire. Senza la Mia Parola “Sia!” e “Sia fatta Luce!”, mai un sole avrebbe sfolgorato nel firmamento, mai un colosso mondiale avrebbe orbitato intorno ad uno ancora più grande.

35.             È stata solo la Mia decisione sovrana “Sia!”, e la Mia Parola d’Amore “Sia fatta Luce!”, che popolò l’infinito etere, che riempì il mondo visibile con ogni meraviglia, e diede l’impulso affinché gli esseri rivestiti nella materia si rammentassero della loro origine, innanzi tutto comprendendo – perché furono rivestiti e perché dovevano poi tendere a liberarsi di tale vestimento.

36.             In tal modo il Mondo è diventato visibile, e chi sa vedere con occhi spirituali intelligenti non vede solo un conglomerato di sostanze, bensì una grande scuola di prova, dove spiriti, eterni spiriti di luce, devono sforzarsi attraverso differenti gradini per giungere là, da dove sono provenuti, vale a dire a Me, al Creatore che tutto creò con lo stesso Amore, lo conserva e vuole anche guidarlo alla perfezione spirituale!

37.             Così la luce dei mondi è equivalente alla vita dei mondi; i mondi, infatti, vivendo nella luce, diffondono luce e vita intorno a loro, vivificano la materia e destano gli spiriti che in essa sonnecchiano, attirandoli verso l’alto – e così la luce, che un mondo invia all’altro, non è altro che il gioioso fremere della materia la quale, eccitata dal calore, agli spiriti prigionieri dà notizia della Mano amorevole che li ha certamente imprigionati nella materia, ma vuole anche liberarli dalla stessa.

38.             È questo vibrare, questo diffondersi della luce che, partendo dal Mondo spirituale, si diffonde nel materiale, in esso si rivela nei lontanissimi soli – e come fascio di colori esprime tutte le divine Caratteristiche corrispondenti in vibrazioni.

39.             Non per nulla è in uso tra di voi il detto che determinati colori corrispondono a determinate caratteristiche spirituali. È un presentimento che attraversa l’anima quando le sembra di scorgere nella luce color rosso il raggio dell’amore, nella verde quello della speranza, nell’azzurro quello della fede.

40.             Tutti i colori prismatici hanno un senso spirituale e corrispondono – secondo le vibrazioni che essi producono – agli effetti veri e propri delle Mie divine Caratteristiche!

41.             Come in tutto il visibile – altrettanto nei colori, e precisamente più che in altre cose, è espresso il Mio Amore, la Mia Grazia, la Mia Sapienza, la Mia Umiltà – e se il ‘bianco’ è il colore dell’innocenza, allora questo non vuol dire altro, se non che nell’inviolato raggio di luce, come raggio bianco, sono riunite tutte le Caratteristiche divine, così come si dipartono dal Mio Mondo spirituale e giungono fino a voi come luce stellare o solare, e vi dovranno poi ricordare che anche voi, rivestiti d’innocenza, portate in voi tutte le altre caratteristiche divine che però, solo venendo in contatto con altri esseri sono usate parzialmente, così come il bianco raggio di luce proveniente da milioni di soli lontani, solo cadendo sul materiale si frange nei suoi raggi colorati, e con questo conferisce agli oggetti grazia, splendore e luccichio!

42.             Questa è la catena spirituale che unisce il piccolissimo verme con l’ultimo complesso mondiale che orbita ai confini del Mio Mondo dello Spirito.

43.             E quando un raggio di luce proveniente da stelle lontane colpisce il vostro occhio, riflettete che, se il vostro occhio non fosse di natura solare, non potrebbe nemmeno accorgersi del Sole!

44.             Nel vostro occhio si trova, nelle sue differenti umidità, già un mondo di luce che, dall’intero universo, vi invia luce omogenea provocando in voi altrettanto la vita oppure il medesimo processo che la luce causa nell’intera Creazione.

45.             Il vostro organo visivo è uno di quei mediatori che, con e attraverso il visibile, elevano l’anima allo spirituale e all’invisibile.

46.             Perciò il proverbio presso di voi: “L’occhio è lo specchio dell’anima”. Sì, proprio nel grado come nel vostro occhio si riflette dall’esterno l’infinito mondo materiale, nella stessa misura risplende fuori il vostro mondo spirituale attraverso di esso.

47.             Ciò che voi, inconsapevoli, ricevete da enormi distanze per mezzo della luce stellare e solare, questo splende fuori di nuovo spiritualizzato dal vostro piccolo apparato visivo, e collega così mondi infiniti come materia con spiriti infiniti rivestiti nella materia.

48.             Luce, materiale, desta Luce, spirituale. La luce vi mostra la Mia Creazione nei suoi meravigliosi stimoli, allo scopo di destare in voi Luce spirituale.

49.             Sia fatta Luce!”, così echeggiò un giorno in tutti i vasti spazi e Sia fatta Luce!”, così voglio esclamare nel vostro cuore.

50.             Sì, sia fatta Luce – nel vostro io! Affinché possiate riconoscere Me, la Mia Creazione ed il Mio Amore, affinché possiate afferrare e comprendere che la Luce, sinonimo dell’Amore e Sapienza uniti, vivifica l’Universo intero, sostiene tutti gli atomi in immense vibrazioni, e questo vibrare non è doloroso, bensì un benessere delizioso.

51.             Si faccia luce nel vostro animo! Si sviluppi calore nel vostro cuore! E così come i Miei Pensieri nella Mia Creazione diventano visibili, nello stesso modo nei vostri progetti e disposizioni, anche le vostre azioni diventino visibili, le quali proprio come le Mie Creazioni devono portare l’impronta dell’Amore, l’impronta della Sapienza!

52.             Sentitevi innalzati, figli Miei, quando scorgete il mondo intorno a voi nel roseo splendore del mattino, oppure quando nel cielo notturno milioni di stelle e di mondi lontani vi mandano il ‘saluto della consacrazione’!

53.             Adoperatevi ad entrare nei misteri della Mia Creazione! Imparate a comprendere il grande libro del Mio Universo, del Mio mondo di Luce, affinché anche in voi si faccia luce e, tanto nel raggio di luce di un mondo lontano, quanto nel raggio di luce che splende in una gocciolina di rugiada, possiate riconoscere lo stesso Amore e la medesima Sapienza che un giorno esclamò agli assopiti elementi: Sia!”, e per potenziare agli esseri creati il godimento della consapevolezza vi aggiunsi la Luce!”. – Luce, sì Luce! infinita, grande, spirituale, splende incontro a voi da ogni cosa. È verso la luce che tende il lattante appena nato, e Luce spirituale, eterna, è quella che, nonostante tutte le barriere della morte, traspare ancora attraverso il coperchio della bara, dove sarà chiaramente dimostrato che un Dio, un Padre che ha corredato il mondo e l’Universo intero con cose così meravigliose, un Padre che ha tessuto tutto in involucri di luci e forme di luce, anche alla fine della decomposizione materiale di un rivestimento spirituale diffonderà ancora di nuovo luce, – con la sola differenza che durante la vita materiale la Luce spirituale splenderà poco, poi dopo l’abbandono dell’involucro materiale, nessuna luce materiale ma tanto più Luce spirituale vi splenderà, vi dovrà guidare alla Fonte originaria, dalla quale sgorgano da eoni di spazio-tempo tutti i fasci di Luce e alla quale tutti i raggi di Luce, tanto quelli spirituali che materiali, dovranno nuovamente ritornare.

54.             “Luce!”, figli Miei, “Luce!”, così echeggerà un giorno il vostro grido, come naviganti smarriti che, in alto mare, dopo una lunga e snervante attesa gridano: “Terra! Terra!”. Come là poi tutti si abbracciano felici, perché si scopre la meta del viaggio, così un giorno, dopo la conclusione di questa vita, intonerete in voi il grido verso la luce, quando giungerete in altre condizioni, in altri spazi, dove la luce del vostro Sole materiale, qui sulla Terra, risplenderà solo come tenebrosa lanterna di strada, in paragone alla Luce dell’Amore che splende in quegli spazi, dove creature spiritualizzate si rallegrano della loro vittoria sulla materia!

55.             Onde abituarvi a questa Luce che già adesso, sebbene carente, ma presso alcuni già splende nella vita terrena, per illuminarvi a questo punto la via, per iniziarvi a conoscere la Luce spirituale, il grande fattore della Mia Creazione, Io non scanso nessuna fatica per esclamare anche nella vostra anima: Sia fatta Luce!”.

56.             Osservate la natura, osservate i mondi, le costellazioni, il vostro stesso Sole – tutti testimoniano della spirituale, eterna Luce che, proveniente da Me, dove essa compare diffonde Calore e Amore.

57.             Lasciatela penetrare nel vostro cuore! Riconoscete, dagli oggetti che sono illuminati dalla luce materiale, lo spirituale che, da questi testimoni visibili della Mia Potenza e del Mio Amore, vi esclamano:

58.             “Illuminati dalla luce del Sole ci rallegriamo della nostra esistenza. Tutto giubila, palpita, vibra, sia nella silenziosa magnificenza dei colori, sia nel chiaro cantico di lode. Lasciatevi dunque risvegliare, o voi prediletti di un Dio e di un Padre amorevole! Riconoscete da noi, solo attraverso la vivente luce visibile, lo spirituale, riconoscete la Luce di Dio che si trova in voi stessi, riconoscete la catena oppure il dolce legame che tutto unisce e, correndo giù in forma di pensiero da lontani mondi spirituali, dalle ultime galassie, come luce materiale, vi porta fino al vostro occhio il saluto dello spirito come raggio di Luce materializzato, che vi deve annunciare che c’è un solo Dio, un solo Creatore, – ma pure un solo Padre amorevole, il Quale, realizzando lo spirituale attraverso il materiale, non trascura nemmeno l’ultima bestiola che procede il suo cammino strisciando nella polvere, e anche di voi, voi immagini della Sua stessa Potenza, vuole fare portatori di Luce, divulgatori della Luce spirituale! Per diventare tali, però, dovete prima voi stessi comprendere correttamente cos’è la luce, cos’è la luce materiale, cos’è la Luce spirituale; solo allora potrete comunicare anche agli altri ciò che vive in voi!”.

59.             Così parla l’intera natura, così vi parlo Io, affinché possiate afferrare che ‘Luce’ è sinonimo di ‘riconoscere’, corrispondente alla consapevolezza: io non sono di questo, io sono di un altro mondo, non sono cittadino di nessuna Terra, bensì sono un cittadino celeste, posto quaggiù unicamente per esercitare le mie facoltà che lassù, nell’eterna Luce, sono soltanto ‘di uso corrente’!

60.             Perciò lasciate compenetrare la luce attraverso il vostro occhio corporeo, risvegliate lo spirito interiore, affinché afferriate il Mio Amore che proferisce tante parole per accendere una piccola fiammella spirituale nel vostro cuore, – avendo essa acceso, con una potente Parola, soli d’immensa grandezza, soli che hanno certamente un’infinità di meraviglie materiali, ma pur non possono essere paragonate all’unica Scintilla divina conscia del proprio valore, la quale, stando nel mezzo della Creazione può esclamare, mentre da miriadi di mondi i raggi di luce cadono sul suo occhio:

61.             “Io sono prescelta a diventare una figlia del vostro Creatore, per me accadde che Egli desse un giorno la Sua vita, là Egli rinnegò la Sua Luce spirituale per accendere nel mio cuore la Scintilla che, quale Suo germoglio, un giorno dovrà essere restituita a Lui purificata e trasfigurata!”.

62.             Così sia fatta Luce nel vostro cuore! Ogni punto oscuro, ogni dubbio, ogni lato ombroso deve scomparire; poiché dove Io un giorno devo dimorare, lì deve esserci Luce, – la Luce è Verità, la Luce è Amore! La Luce è Calore oppure entusiasmo per il Divino! Queste caratteristiche voi dovete farle vostre, in voi deve esserci Luce! Ed a questo deve nuovamente contribuire questa Parola, per mostrarvi come, perfino nelle scoperte e ricerche scientifiche, è nascosta solo Luce spirituale, Luce che si rivela però solo a colui che, in mezzo ai processi materiali o chimici, riconosce questo solo come necessario per afferrare lo spirituale!

63.             Quando il morente giace sul suo letto di morte e spesso esclama: Luce! Luce!”, è perché i suoi sensi si oscurano lentamente e si indeboliscono, così è disposto nell’impulso, perché ‘Luce’ significa anche ‘Vita’.

64.             Adesso, in cui anche voi vi trovate nel processo di separazione dal materiale allo spirituale, adesso sorge anche in voi spesso il grido: Luce! Luce! Luce spirituale!”. Qui Io ve la do, accoglietela nel vostro cuore!

65.             Lasciate risplendere là il Sole della Verità spirituale, affinché anch’esso trasformi in Luce quanto è oscuro, cosicché la Luce dell’Amore, la Grazia delle Mie Parole vi scaldi e ravvivi, e possiate riconoscere in ogni Parola solo segni su quanto Mi sta a Cuore, di allevarvi a portatori di Luce, a figli della Luce, dopo che purtroppo proprio adesso molti figli dell’oscurità menano il loro essere su questa Terra.

66.             Luce, Luce di mondi, di soli e di stelle, è sol sempre tutta la stessa – è il grande torrente della Luce spirituale d’Amore che, in grandi quantità animano grandi mondi e spinge piccoli spiriti al perfezionamento.

67.             È la stessa Luce che, irradiando da vaste lontananze desta il simile nell’organo visivo dell’essere vivente e, attraverso il materiale, chiama fuori lo spirituale! Così la materia viene spiritualizzata, e un giorno questa ritornerà a Me, da dove essa è partita.

68.             Diffondendo luce negli spazi incommensurabili, questo splendore materiale con la rifrazione dei raggi in colori, adempie ciò che causa la Luce spirituale nella Parola.

69.             La Mia Luce fa vibrare la materia e la Mia Parola fa tremare gli spiriti!

70.             Così la vibrazione è il generatore della luce e del calore, distributore e perfezionatore, e la Mia Parola è la stimolatrice di buoni pensieri, decisioni e azioni benedette.

71.             Perciò applicatevi nel vostro pellegrinaggio della vita, tanto da far diffondere Luce spirituale, come lo permettono le circostanze, affinché voi, da piccoli uomini sul vostro minuscolo globo terrestre, possiate compiere ciò che Io faccio nel grande Universo!

72.             Là Io sono il grande Dispensatore di Luce, e questo voi lo dovete diventare qui nel piccolo! Per splendere e dispensare luce, però, si deve possederne della stessa più di quanto esige il proprio fabbisogno!

73.             Perciò procurate di cogliere la Luce dello Spirito in pienezza dalle Mie parole e che, sebbene ne condividiate con altri, ve ne rimanga ancora abbastanza per il proprio progresso!

74.             Questo è lo scopo delle Mie parole, lo scopo della Mia diretta sollecitazione ai singoli, per diffondere, dove possibile, ancora Luce, prima che subentri l’intera oscurità morale, che purtroppo tiene già avvolta nelle sue braccia più di tre quarti dell’umanità vivente, e la vuole portare all’eterna morte spirituale!

75.             La fonte delle Mie comunicazioni dirette scorre ancora, ancora avete parole su parole di conforto, d’Amore, di chiarificazioni e di Luce di Grazia, solamente, potrebbe anche accadere che questa fonte vi rifiuti il suo servizio, e allora sarà molto più difficile procurarsela, perché non avete voluto guardare in una tale massa di Luce.

76.             Non curiosità, bensì brama di conoscere cose divine vi deve animare; perché più sapete, tanta più luce c’è nel vostro interiore; e più buio viene dall’esterno, tanto più ognuno ha bisogno del suo stesso lume spirituale.

77.             Dunque – vegliate e pregate! – affinché non cadiate vittima del sonno dell’oscurità! La luce del giorno vi fa apparire meno spaventoso ciò che di notte la vostra fantasia accresce in forme gigantesche; e la Luce spirituale vi fa sentire meno terribili gli avvenimenti futuri: poiché la luce in voi è la Mia Luce di Grazia che, – quanto più la luce del mondo si offusca, tanto più bella splende!

78.             Non dovrei essere un Dio onnipotente se la Mia Luce non potesse dominare su tutta l’oscurità!

79.             Affidatevi solo alla Mia guida, alla Mia Luce spirituale, e in breve vedrete che la Mia Luce spirituale vi guiderà all’Amore e alla Grazia, vi guiderà a diventare ciò per cui Io vi ho creato ed ora voglio allevare, questo significa: a maturi cittadini di un Mondo spirituale dove mancano ombre ed oscurità e vi splende solo l’eterna Luce dell’Amore e vi dovrà guidare all’amorevole Padre vostro! Amen!

Indice

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Cap 26

Uno sguardo in Orione, in Sirio e nelle Pleiadi

(I parte)

2 dicembre 1875

1.                Alcuni giorni or sono, quando in un’ora tarda della notte ti accingevi a chiudere la finestra della tua stanza, gettasti uno sguardo verso la costellazione che, presso di voi, è conosciuta con il nome di “Orione”, accanto alla quale a breve distanza “Sirio” ti colpiva con la sua limpida luce, e dal lato opposto le cosiddette “sette stelle” oppure “le Pleiadi” ti ricordarono la tua giovinezza, dove tu nell’istituto di educazione militare (oppure scuola di allievi ufficiali) spesso nelle serate invernali le osservavi con una sensazione piena di presentimenti, senza sapere cosa esse fossero, da dove provenisse la loro luce e come potessero mostrarsi, in quegli spazi liberi nell’etere, sempre nella medesima distanza l’una dall’altra.

1.                 Il tempo e gli anni trascorsero, parecchi inverni passarono sopra il tuo capo con le sue gioie e i suoi dolori, ed ora, quasi alla fine della tua carriera terrena, hai dato nuovamente uno sguardo a quelle costellazioni, e se allora solo un presentimento gonfiava l’anima tua, ora uno sguardo spirituale ti ha in parte rivelato quello che tu, come giovinetto, non avresti mai potuto comprendere!

2.                 Allora figlio Mio, il giovane si matura ad uomo e l’uomo a vegliardo, in tal modo cambiano le idee e i concetti secondo le esperienze della vita e formazioni intellettuali; quindi dal seme sparso in quel tempo, un po’ alla volta maturò il fiore e poi il frutto, e così più di un uomo viene da Me allevato per passare a poco a poco nel Regno dello spirito, per la preparazione a missioni superiori.

3.                 Così accadde anche a te: ammaestrato da molte avversità imparasti un po’ alla volta a ‘sopportare’ (soffrire), imparasti ad esercitare umiltà e mansuetudine, imparasti a riconoscere e percorrere la via che conduce a Me, e così tu stai adesso come vegliardo oppure uomo maturo nuovamente dinanzi ad un pezzo della Mia Creazione, dinanzi ad una costellazione, e riconosci in questi mondi luminosi il grande e potente Spirito, il Quale guida tali immense masse libere nello spazio mantenendo quiete le loro vie; e possono trascorrere ancora migliaia e migliaia di anni, ed esse appariranno ancor sempre, agli abitanti della Terra, così come sono adesso: stelline scintillanti all’orizzonte buio della notte.

4.                 Tu e l’intero genere umano con la breve durata della vostra vita, cosa siete in confronto a questi mondi! Che cosa è la vostra Terra rispetto ad una sola di tale stella! Perfino il vostro Sole, che ha un diametro di circa cento volte più grande della vostra Terra, è di fronte a Sirio o ad una delle stelle di Orione, solo un granello di sabbia; e poi cosa siete voi solo in confronto agli abitanti che popolano quelle stelle! Alla grandezza fisica oltremodo molto irrilevante, appena visibile; ma nello spirito certo più di loro.

5.                 Se Io vi descrivessi questi mondi, la loro superficie, vegetazione, formazione e la loro luce, voi sprofondereste nel nulla dinanzi alla grandiosità e magnificenza di queste Creazioni, e solo allora riconoscereste giustamente il vero valore dell’umana superbia che qui sulla Terra gonfia molto più di uno.

6.                 Tutte queste chiarificazioni soddisferebbero al massimo la vostra curiosità; ma non vi farebbe avanzare moralmente e spiritualmente, poiché voi, appunto come uomini spirituali, Mi dovete riconoscere anche nel piccolissimo, e non è necessario né conveniente aggravare la vostra immaginazione con il descrivervi Creazioni delle quali, nonostante i chiarimenti, non potreste afferrare né comprendere nemmeno la decima parte; voi, infatti, dovreste sempre riflettere che siete uomini e tutto il resto che sta al di sopra del vostro orizzonte deve essere a voi difficilmente comprensibile.

7.                 Allora Io vi dico solo che queste stelle, che per voi formano la costellazione di Orione, sono d’immensa grandezza, e che una massa di altri mondi si muovono intorno ad ognuna di queste stelle; e che Sirio, quale stella fissa a voi più vicina, è proprio quel Sole intorno al quale il vostro intero sistema solare deve descrivere la sua orbita e che, – mentre il diametro del vostro Sole misura centinaia di migliaia di miglia, il diametro di Sirio deve essere misurato in milioni di miglia.

8.                 Da questo voi potete logicamente dedurre che su questi mondi tutto deve essere disposto così da ottenere il necessario rapporto tra il mondo animale e vegetale, e anche tra le creature umane, e che tutto va al di là della vostra comprensione.

9.                 Inoltre devo ancora osservare che Sirio, come voi lo chiamate, vi sta molto più vicino che Orione, il quale dista da lui milioni di miglia, e le Pleiadi, un complesso stellare di più di cinquecento soli, splende, nella sua magnificenza, ancora più lontano.

10.             Della grande “Nebulosa di Orione” non voglio parlarne affatto, poiché questa è solo un intero grandioso Globo involucro[41] il quale solo nell’oscurità notturna, tra le stelle di Orione, dopo molte migliaia di anni vi manda la sua splendida luce!

11.             Vedete, in questa costellazione di Orione dinanzi a voi sta solo un piccolo pezzo della Mia Creazione, di cui la prima stella, Sirio, sta in stretta interazione con il vostro sistema solare e di conseguenza con voi stessi.

12.             Orione, stando apparentemente dietro di lui, vi mostra in linee regolari una costellazione che, collegata reciprocamente mediante la forza di attrazione ad enormi distanze, vi mostra sempre la stessa immagine, e poi le Pleiadi, un piccolo Globo involucro vi guida in un'altra distanza ancora maggiore, ed infine la nebulosa di Orione vi richiama a distanze, dove il vostro calcolo già da tempo non ha più nessuna cifra per esprimerla solo approssimativamente!

13.             E credete forse che là, dove questa nebulosa prende forma in complessi stellari, sia già il limite della Mia Creazione? Niente affatto! Molto al di là di essa nel libero spazio, si librano mondi la cui luce dalla Creazione della Terra non è ancora giunta ai vostri occhi; e se anche un giorno accadrà, essa sarà appena visibile agli abitanti della Terra con i più potenti telescopi.

14.             Ma anche là è ben lungi da essere posta la pietra di confine della Mia Creazione materiale; essa procede sempre avanti, di nebulosa in nebulosa, formandosi, perfezionandosi, dissolvendosi.

15.             Là in quegli spazi perfino la vostra misura del tempo non è più possibile, infatti cos’è il vostro anno! Già Mosè vi disse: “Per Me mille anni sono come per voi un giorno solo”. Ed Io vi aggiungo – perfino questi mille anni sono ancora troppo brevi per un calcolo temporale della Mia Creazione!”.

16.             Così, figlio Mio, l’occhio tuo penetrò quella costellazione con sguardo spirituale, volò attraverso spazi incommensurabili, proprio come il pensiero, riconobbe in quelle graduali distanze la lenta via crescente, come la materia si estende continuamente dalla grezza costrizione alla più fine, dall’animico allo spirituale, dallo spirituale al divino. Il tuo sguardo spirituale abbracciò in quella costellazione la Mia Onnipotenza, la Mia Grandezza e il Mio Amore; poiché quella stessa vita che accelera i battiti del tuo lento pulsare del cuore, quella stessa vita ti venne incontro nel bagliore di questi mondi lontani.

17.             Tu riconoscesti nella luce la portatrice della vita, ma anche la base dell’amore, senza luce, infatti, non vi sarebbe vita, e senza vita nessuna facoltà intellettiva. Per afferrare le meraviglie di un Padre amorevole, come prima cosa è necessario vederle, poiché il vedere guida al sentimento e poi alla comprensione.

18.             Così per te il bagliore della luce stellare è stato un sussurro d’Amore del Padre tuo, e rammentasti i tuoi anni giovanili, quando talvolta guardavi interrogante quelle belle stelle e quasi volevi dir loro: “Cosa siete voi, luci amene, al buio orizzonte dell’universo? Migliaia di anni della Terra sono trascorsi, e tante generazioni passate, e ne sapevano altrettanto poco come ne so io, e per migliaia di anni della Terra, ancora i suoi abitanti vi vedranno d’inverno sorgere in Oriente e ne sapranno altrettanto poco come tutti i loro predecessori! Insollevabile velo! Nient’altro che presentimento e non un briciolo di certezza!”.

19.             Così pensavi tu spesso, quando ad ogni inverno queste stelle si mostravano nuovamente all’orizzonte, e circa 70 anni dovettero passare prima che tu potessi afferrare e comprendere che cosa Io alludevo, quando dissi: “Nella casa del Padre Mio ci sono molte dimore!”.

20.             Ora tu sai molto più di allora, adesso puoi presentire anche di più, comprendere di più, ma puoi amare anche il tuo Creatore, il Padre tuo, più che allora; poiché oggi tu sai sicuramente ciò che allora volevi cercare solo nel presentimento.

21.             Tu sai anche ancora di più, vale a dire che dietro a questo grande mondo materiale vi è un Mondo spirituale più grande ancora, che questo Mondo spirituale, giungendo perfino nella tua vicinanza, ti circonda e hai lì già degli amici che ti attendono con nostalgia, e che, se anche tu potessi afferrare con il tuo intelletto un’infinità di mondi materiali, sentiresti ora anche con il tuo cuore l’infinità dello spirito umano, il quale ti dimostrerebbe che quando tutti questi mondi in eoni di anni saranno scomparsi oppure trasformati, tu sarai sempre un testimone della loro regolare rivoluzione e trasformazione.

22.             Da tutto ciò hai visto e compreso che accanto a quest’esercito di mondi vi è un grande, potente Creatore il quale, come Padre amorevole, pur dinanzi a queste grandi Creazioni non dimentica neanche l’essere più piccolo, e nel grande come nel piccolo Egli è sempre Lo stesso, vale a dire che l’Amore è la Sua principale caratteristica, che l’Amore è la ragione per la quale Egli creò mondi simili, che l’Amore è il fattore che spinge tutto il materiale allo spirituale, che solo l’Amore può essere considerato come Vita, se il più piccolo essere segue gli stessi impulsi che mossero il Creatore a creare il mondo intero.

23.             Il freddo intelletto calcolatore può misurare cento volte le distanze del mondo, per quanto lo permettono i suoi strumenti e i suoi calcoli scientifici, e scoprire ancora pianeti orbitanti che obbediscono tutti ad una Legge soltanto; ma nemmeno un singolo pensiero d’amore riscalderà il suo cuore, per quanto egli si meravigli dinanzi ai mondi e alle loro distanze; ma per ammirazione e santo entusiasmo solo un cuore amante cade a terra, perché riconosce, come attraverso tutta la materia, attraverso tutti i mondi e soli splendenti, solo il Raggio dell’Amore può riscaldare!

24.             Cos’è tutta la vostra astronomia? Un freddo calcolo delle stelle e delle loro orbite, e tutt’al più la loro differente luce. Solo che tutto questo non vi darà ancora la chiave per la Mia Creazione.

25.             Quando scoprite le sue leggi, allora non dimenticate il Legislatore. Lui soltanto vi può rendere degni del Creato!

26.             Se Egli creò per Amore, allora anzitutto deve essere altrettanto di nuovo ‘l’Amore’ che assorbe il Raggio dell’Amore e, contraccambiandolo, può di nuovo restituirlo.

27.             Così è stato il tuo sguardo spirituale nella costellazione di Orione, tu scorgesti in essa la tua intera vita, la tua missione, la tua futura destinazione, e da tutti gli scintillanti raggi di queste stelle ti splendeva incontro l’Amore del Padre, dinanzi al quale tu avresti voluto prostrarti e gridare: Che cosa sono io, o Signore, che Ti ricordi di me!”.

28.             Ed Io ti risposi: “Alzati, figlio Mio! Io conosco il tuo cuore e so cosa vuoi dire; la tua lingua non ha parole, essa è un prodotto terreno con il quale tu non puoi esprimere sentimenti ultraterreni. Calmati e attendi ancora al posto sul quale Io ti ho messo; non durerà più a lungo e imparerai a misurare e ad afferrare questi spazi incommensurabili con gli occhi spirituali, troverai dappertutto in e su tutti i mondi sempre il Padre tuo che con tanto Amore ha tutto ordinato, tutto porta avanti e tutto, colmandolo di felicità, vuol riunire intorno a Sé.

29.             Lascia pur cadere la luce dei mondi lontani negli occhi tuoi, lascia produrre in te questa gradevole emozione che predispone pacificamente tutti i cuori; sappi: la luce proveniente da tutte le stelle è Luce dell’Amore! È puro Fluido spirituale, ancora non contaminato dal grossolano materiale, – è Vita spirituale, trasformata nella finissima sostanza dello spazio della Creazione. Così come il tuo Sole è portatore di ogni vita sulla tua piccola Terra, tale e quale la luce delle stelle, sebbene proveniente da lontano, è sempre portatrice di quelle potenze spirituali che in te e in tutti gli uomini devono integrare quello che il vostro Sole non ha la capacità di portare”.

30.             Così la luce della costellazione di Orione, di Sirio e delle Pleiadi stimolavano le delicate fibre del tuo cuore; la luce proveniente da quei mondi, come Luce d’Amore, aveva trasformato il tuo sentimento spirituale, e così ebbe origine quella vista spirituale nello spazio, dove il calcolo cessa e perfino la velocità della luce si riduce al nulla.

31.             Il simile si unisce al simile, e così tu comprendesti il linguaggio di un raggio di luce che da milioni di miglia lontano ti disse la stessa cosa che ti predica il minuscolo granello di sabbia, cioè: “Dio è Amore!”.

32.             Così avverrà ad ognuno, quando con puro sentimento filiale eleverà lo sguardo al Padre suo e alla Sua Creazione. Per comprendere la Mia Creazione e Me, non è facoltà dell’intelletto, è cosa del cuore, del sentimento!

33.             Il linguaggio del sentimento voi non lo conoscete, lo presentite soltanto; ma in altre condizioni spirituali anche questo linguaggio diventerà comprensibile all’uomo spirituale, egli deve avere questa conoscenza, se la stessa deve essere la sua gradinata di sentimento in sentimento, di beatitudine in beatitudine!

34.             Credi tu dunque che queste beatitudini uno le possa godere nel silenzio e tutte da solo! –? – – No! – Solo con la partecipazione degli altri se ne gioisce appieno; così Io gioisco attraverso la gioia dei Miei figli, e allora anche loro devono avere un modo di esprimersi per renderla manifesta.

35.             In singoli momenti della vostra vita voi sentite che un simile linguaggio esiste; ma nello stesso tempo sentite che dello stesso non avete potere!

36.             Proprio per questo Io do anche a te l’espressione di un singolo momento di elevazione spirituale in tante parole, affinché anche gli altri possano afferrare cosa un cuore sensibile può provare in un momento, per stimolare anche gli altri a non contemplare la Mia natura con spirito assente, bensì si devono abituare ad allontanare da sé le impressioni materiali e, se esse agiscono, convertirle in spirituali; – – poiché gli uomini sono spiriti, e spirituale è il loro primo nutrimento, e il Mondo spirituale alla fine sarà la loro più lunga residenza.

37.             Quante migliaia di sera vanno spensierati sotto il Mio cielo stellato senza degnarlo di un singolo sguardo, vanno di soppiatto nelle loro fredde quattro mura inseguendo soltanto le loro bestiali necessità, per dimenticarsi, nel sonno, di Me e del Mio Mondo.

38.             Il Mio Regno dell’Infinità che si estende sulle loro teste è come se non esistesse, il regno sotto di loro, un libro chiuso; così camminano tra due meravigliose Creazioni, dove perfino la propria esistenza è per loro un mistero. Così di giorno in giorno vanno incontro alla dissoluzione, alla trasformazione; vennero al mondo senza sapere perché, e se ne vanno nuovamente via senza essere diventati più assennati di un pelo!

39.             Oh, povero genere umano! Come ti andrà nell’altro mondo, se per quello non sei ancora adatto e in questo non puoi ritornare! – ! –

40.             Purtroppo è così! Essi sono liberi, e così devono godere ciò che essi stessi si sono preparati.

41.             Chi vuole essere bestia, bestia rimanga; e chi vuol diventare spirito, questi lo diventi e provi già durante la vita terrena, in singoli momenti, che il mondo visibile è del tutto diverso da come esso appare; e che sopra e in mezzo ad esso vi è ancora un Regno spirituale che non ha nessuna fine e nessun principio, e dove, come Punto centrale di tutto il Creato, Io, come Padre, come Amore personificato, vengo incontro a tutti con Amore, e spesso faccio sentir loro, perfino già nella vita terrena, ciò che veramente troveranno nel Regno spirituale nella sua intera espressione.

42.             Così è stato anche con te, figlio Mio, così vorrei che fosse con tutti i Miei figli, solo così potrebbero raggiungere ciò che essi ardentemente cercano: pace e conforto nella vita terrena, e ancor diletto spirituale nel mondo dello spirito!

43.             Così essi possono conseguire un regolare progresso e possono ripetere più spesso le ore di elevazione spirituale, finché nell’altro mondo costituiranno perennemente la loro vita.

44.             Sempre Io predico: sollevatevi dal fango della vita terrena! È inutile, mai troverete nei suoi piaceri ciò che cercate! Voi siete spiriti, e spiritualmente dovete imparare a gioire!

45.             Perfino il più materiale ha lati spirituali, e chi non è ancora giunto al punto di dare a tutto un aspetto spirituale, per trarre da tutto un vantaggio spirituale, questi è ancora ben lontano dalla meta che egli, come uomo, doveva raggiungere qui sulla Terra, dopo di che appena egli potrà raggiungere l’altra superiore nell’al di là.

46.             Tutto ciò che vi circonda sono meraviglie; voi stessi, la vostra organizzazione fisica e spirituale, dappertutto il materiale è solo la base di un immenso Regno spirituale!

47.             Che cos’è la vita?! Cos’è la luce?! Cos’è il calore? Che cosa è il magnetismo? Cos’è l’elettricità?! Ecc. – Pure domande alle quali Io vi ho già risposto più che a sufficienza, e tuttavia vi aggirate intorno come ciechi a testa bassa in questo giardino pieno di splendidi prodotti di un Amore divino, dimenticando, a causa dei vostri bisogni materiali, la vostra missione spirituale, la vostra formazione spirituale.

48.             O corrotto genero umano, quali amare esperienze ti prepari da te stesso! Il Mio occhio l’ha da tempo previsto, ma non lo posso impedire; e così Mi devo accontentare di quei pochi i quali, sebbene solo dopo dure prove, ascoltano la Mia voce e non intendono procedere così spensierati, poiché il tempo del cammino è breve e la meta lontana.

49.             Perciò fate tesoro anche di questa parola! In principio essa era diretta solo al Mio scrivano; ma tutto ciò che Io dico, è e deve diventare bene comune. E così possa questo sguardo di un singolo, aprire gli occhi a molti, affinché tutti possano riconoscere ciò che sta loro a disposizione (se solo lo vogliono seriamente), per prepararsi già in questa vita di prova godimenti che troveranno il vero significato in quella vita dove il tempo ha adottato un’altra misura, la misura dell’Eternità, e dove a spiriti infiniti può anche offrire gioie infinite! – Amen!

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Cap 27

Uno sguardo in Orione ed altro

(II parte)

21 dicembre 1875

1.                Nell’ultima parola ti ho guidato fuori in quelle lontananze da dove un raggio di luce giunge a voi dopo migliaia di anni, in una costellazione ti ho mostrato un piccolo pezzo della Mia infinita Creazione, ti ho mostrato i grandi soli planetari che, a schiere, nelle nebulose formano un regno di splendore e di magnificenza di colori, di cui nessuna fantasia umana può farsi un concetto, né riuscirà a farsi un’immagine corrispondente.

2.                 Ti ho parlato di quante meraviglie ho messo nello spazio solo per quegli spiriti che Mi amano e Mi riconoscono, per preparare beatitudini che essi dovranno ottenere e gustare a vittoria conseguita, come un’adeguata ricompensa per la loro vita piena di preoccupazioni e di lotte.

3.                 Ti ho provato, con l’esporti tutte le meraviglie che circondano te stesso, con l’organizzazione del tuo corpo e di ogni essere cosciente donatovi da Me, quanto siete lontani dal riconoscere la vostra posizione spirituale, nonostante tutte le parole e le effettive dimostrazioni.

4.                 Ti ho riferito, come la maggior parte dei tuoi fratelli e sorelle passano spesso sotto il Mio cielo stellato apatici e distratti, senza minimamente presentire, e meno ancora sapere, cosa si stende sopra le loro teste, e quanti insegnamenti ci sarebbero là da leggere, se fossero capaci di decifrare questi caratteri della scrittura del Mio eterno Amore!

5.                 Ti ho lasciato presentire, in occasione della Mia ultima comunicazione, tutta la grandezza della Mia Creazione e, accanto a ciò, la tua impotenza, ho proferito parole di ammonimento e conforto per te e per tutti, e tuttavia non è sufficiente ciò che ti ho detto su questo sguardo spirituale che tu hai fatto nella Mia Creazione.

6.                 Ancor molto rimane, anzi, molto resta da dire, prima che anche agli altri diventi comprensibile cos’è questo grande spazio etereo che sembra inarcarsi sulle loro teste, e qual è veramente la posizione che l’uomo occupa in questo sconfinato e infinito spazio.

7.                 I numeri non bastano per misurare i Miei mondi e le loro distanze, le parole non possono descrivere tutte le magnificenze di queste Creazioni, e nessuno spirito umano, né qui né là, potrà ottenere un completo sguardo d’insieme sul Mio intero Regno materiale e spirituale.

8.                 All’infinito si estende il primo mondo – ma ancor più infinito è il secondo; – poiché se il materiale sembra parzialmente limitato dallo spazio, l’estensione del regno degli spiriti è illimitata, perché proprio gli uomini trapassati da tutti i mondi fino ad ora esistenti, riempiono un Regno spirituale dove, oltre a loro, ancora un’infinità di altri spiriti gioiscono della loro esistenza, spiriti che non sono stati ancora rivestiti nell’involucro materiale.

9.                 Là però dominano altre Leggi e tutto anima un altro Ordine che, come misura, non riconosce spazio e tempo, ma dove oltre all’eterna esistenza perfino tutto ciò che li circonda porta in sé ancor meglio improntato il tempio dell’Infinità.

10.             Hai dato uno sguardo in e attraverso una costellazione nella Mia Creazione, hai visto come milioni di soli, da lontane lontananze, t’inviano i raggi della loro luce, e che quei raggi, che ora colpiscono il tuo occhio, sono partiti da quegli spazi migliaia di anni or sono, e appena ora, a te, gli stessi diventano visibili; nel frattempo sono avvenuti mille volte tanti cambiamenti su quei grandi soli e nella loro luce – veramente tutto quello che vedi da quelle distanze è solo un tempo da lungo passato che ti viene incontro con la sua luce, e tu puoi leggere dalla stessa solo il passato, non il presente e ancor meno il futuro.

11.             Così è questa grande catena spirituale che tutto unisce in uno, e si ramifica fin nel più piccolo, per l’eterno governo di tutte le Mie leggi come le ho stabilite dal principio per l’auto conservazione del Creato.

12.             Poiché il raggio di luce non è soltanto per illuminare, bensì è anche portatore di un’eterna Forza vitale, allora tu comprenderai bene che, dappertutto, dove esso cade, deve avere un influsso incitante alla vita; a nessun raggio di luce, infatti, perfino proveniente dai lontanissimi soli e mondi, e cadendo su un oggetto solo dopo migliaia di anni, la forza originaria è andata perduta, forza che tuttavia può manifestarsi non appena un oggetto si contrappone al suo tragitto.

13.             Così nuovi mondi fanno il loro ingresso nella vita, la cui giovane luce non è ancora giunta a voi: e così vedete splendere soli la cui esistenza come soli nello spazio, è già da lungo tempo cessata.

14.             Il cosiddetto influsso siderale[42] del mondo esterno sulla vostra vita corporale e spirituale, voi non lo potete afferrare, né farvene un’idea chiara, poiché questo è troppo delicato e per nulla distruttivo.

15.             Tuttavia questi influssi ci sono ed operano continuamente, questo ve lo posso assicurare, quantunque voi non li sentite e i vostri eruditi li negano. Una tale attività di scambio ci deve essere, altrimenti non sarebbe possibile rappresentare nulla di indiviso!

16.             Come sarebbe possibile con simili distanze e con simili grandezze, stabilire una reciproca unione se, accanto alla forza d’attrazione, non fosse effettuato e favorito anche uno scambio perpetuo degli elementi spirituali e materiali per mezzo della luce!

17.             La luce è la portatrice e la stimolatrice di ogni vita, senza luce non sarebbe possibile nessun movimento, nessuno sviluppo di calore, dove il calore, come suscitatore e disgregatore di ogni cosa creata, causa proprio ciò che voi tutti chiamate ‘vita’.

18.             Il processo di decomposizione e di combustione spinge tutti gli elementi a perfezionarsi di gradino in gradino, mentre distrugge, e così l’eterna rigenerazione è il risultato del principio fondamentale a suo tempo creato, per mezzo del quale l’infinita continuità di tutto il materiale creato poteva essere condizionato e stabilito.

19.             Ciò che voi potete vedere qui tutti i giorni nel mondo materiale, succede altrettanto nel Mondo dello spirito.

20.             Il collegamento spirituale, il volo veloce del pensiero produce altrettanto il medesimo risultato, come la luce nella Creazione materiale.

21.             La forza vivente che dimora nella Luce spirituale è il pensiero – e la parte materiale della Luce spirituale è la Parola comunicata.

22.             Priva di corpo è la forza, manifestandosi solo nei suoi effetti, così come anche il pensiero diventa percettibile agli altri solo attraverso la parola espressa oppure attraverso l’azione compiuta.

23.             Il regno del pensiero è infinito, non conosce confini, e il pensiero stesso ha il volo rapido come la luce.

24.             Il pensiero ravviva come la forza produttrice di vita nascosta nella luce. Ma come la luce comincia ad operare e a diventar visibile solo quando, urtando su un oggetto solido viene da questo riflessa, così anche il pensiero è percepibile solo quando s’intensifica nella forma e si rende in parole percettibili agli altri.

25.             E come nella luce dei mondi, da lungo tempo scomparsi, si trova ancora la forza generante del nuovo, tale e quale la Parola che, quantunque pronunciata migliaia di anni fa, certamente non mancherà il suo effetto.

26.             Vedi, ciò che Io ho detto duemila anni or sono, e dove ora sarà celebrata fra alcuni giorni di nuovo la Mia discesa sul vostro piccolo mondo come rievocazione di quei tempi, è ancora attuale nella sua forza piena! E come opera la luce, così opera anche la parola dove essa cade e può mettere radici, vale a dire ciò che la luce provoca, questo significa calore oppure amore spirituale, e col calore dell’Amore attività, oppure espulsione dell’inutile e perfezionamento del meglio.

27.             Mai la Mia parola da quel tempo ha perso il suo potere, bensì, per dirla meglio, essa da quel tempo non ha ancor mai sviluppato tutta la sua potenza, ma verrà presto il tempo in cui si presenterà in tutto il suo splendore, come un giorno l’ho data: quale unico legame tra il Regno spirituale e il regno materiale.

28.             Presto verrà il tempo in cui da un capo all’altro della Creazione il Pensiero-Luce dell’Amore sarà compreso e praticato!

29.             Sulla vostra Terra già soffia il vento del riconoscimento spirituale. E come il vento mattutino precede ogni spuntar del Sole, dove l’aria riscaldata dallo stesso viene in contatto con quella fredda della notte e tende a mettersi in equilibrio con lei, così anche il Mio pensiero divino, che Io in quel tempo portai quale seme sulla piccola Terra, diffonderà luce e calore e comincerà a mettere in fuga l’aria fredda dell’egoismo e delle passioni bestiali.

30.             Sempre e dappertutto c’è il medesimo principio: luce e calore nel materiale, pensiero ed espressione dello stesso per mezzo della parola e dell’azione nello spirituale. – Questi sono i mezzi di collegamento che vincolano gli uni agli altri, rendendo ognuno dipendente dall’altro.

31.             Così il Mio Regno consiste in un’eterna continuazione della vita, in un continuo formarsi e perfezionarsi.

32.             In tutti gli spazi vive e tesse la potenza dell’Amore, producendo i medesimi risultati nel materiale come nello spirituale, e se il tuo sguardo non può misurare le distanze nello spazio, così neppure la tua immaginazione può perseguire gli effetti di un pensiero espresso. Eternamente avanti opera l’uno come l’altro. Dove la Luce trova un oggetto, esso deve sottomettersi al suo influsso; dove un pensiero come parola sfiora un cuore, il risultato non manca, risultato che, con la diversità degli esseri creati, a motivo della loro individualità, non potrà mai essere lo stesso.

33.             Così anche nello spirituale l’effetto del pensiero è una costante, poiché quantunque esso abbia compiuto presso gli spiriti superiori il proprio compito, per riflesso influisce su tutti gli altri che stanno su gradini inferiori, non appena l’uno o l’altro degli esseri pensanti entra nella loro sfera.

34.             Uno sguardo nella costellazione di Orione ha dischiuso in te spiritualmente i vasti spazi della Mia Creazione, e crollasti di fronte all’immensità delle distanze, alla grandezza dei corpi mondiali; ed ora uno sguardo nell’infinità del mondo dei pensieri ti riempie di devozione e di amore per Me, per aver già dato a te e agli altri, in paterna benevolenza, già tanti doni spirituali, dai quali tutti dovrebbero riconoscere cosa doveva e potrebbe essere la loro posizione in questo mondo, se fossero stati generati meglio spiritualmente!

35.             Il Natale, il Capodanno, entrambi ti ricordano, il primo, il Mio grande Atto d’Amore, il secondo, la fuga del tempo, in seguito al quale voi adesso vi trovate in tutt’altri spazi, diversi dagli anni passati, poiché il vostro Sole con tutto il suo seguito, procedendo a gran velocità, vi porta in altri spazi cosmici, diversi da quelli nella cui vicinanza vi trovavate l’anno scorso.

36.             Non fate domande sui cambiamenti delle condizioni climatiche, neppure sui cambiamenti dei sentimenti spirituali dell’umanità, come del singolo uomo; voi non sapete dove siete adesso e dove le Leggi della Mia Creazione vi conducono!

37.             Nello spazio infinito i soli si muovono intorno ad altri soli, e i pianeti devono sempre, sotto l’influsso degli stessi, condividere anche i loro cambiamenti, anche la loro azione reciproca.

38.             Tutto ha il suo scopo finale, così anche le orbite dei mondi intorno a mondi. In tutto l’etere non c’è un luogo, per quanto piccolo, completamente uguale all’altro, poiché per l’appunto là, condizioni esistenti, richiedono di nuovo altre condizioni di vita.

39.             Tale e quale è presso di voi sulla piccola Terra, in riva al mare la vita è diversa da quella in montagna, in paesi paludosi diversa da quella nella steppa o nel deserto – dappertutto, perfino l’organizzazione degli esseri viventi risente di queste differenti condizioni climatiche, e questo condiziona in parte pure lo sviluppo spirituale.

40.             Come quest’esempio nel piccolo, così nel cielo stellato nel grande: anche lì sono presupposti altri influssi, altri effetti e altri scopi.

41.             Non per nulla sono milioni di miglia le distanze necessarie per l’esistenza dell’uno o dell’altro corpo mondiale; non per nulla sono indispensabili distanze ancora maggiori per soli ancora più grandi. Essi devono avere spazio per il loro sviluppo materiale e per il perfezionamento di tutti i mondi inferiori da loro dipendenti.

42.             Nulla è disposto inutilmente, così com’è ora, una volta fu e sarà in eterno.

43.             Un’opera perdurante all’infinito deve essere costruita su di una più ampia base, se oltre all’ingresso nella vita, deve ancora mantenere se stessa, perfezionare se stessa e deve portare se stessa ad un risultato finale stabilito.

44.             Il primo impulso dell’esistenza ve lo diedi Io, il resto si deve sviluppare da se stesso.

45.             La stessa cosa è nella vostra vita animica, il primo Raggio di Luce dell’Amore per Dio e per gli uomini deve dapprima essere immesso, e poi spetta ad ogni uomo formarsi per quello che Io l’ho veramente creato; il raggio del pensiero ‘la Parola’ deve destarlo, il restante processo di decomposizione e perfezionamento deve egli stesso attraversarlo in modo corrispondente.

46.             Come i mondi vengono guidati attraverso i vasti spazi per assorbire dall’etere ciò che hanno bisogno per la loro conservazione e perfezionamento, così lo spirito dell’uomo nel grande regno del pensiero, dove anche lui dalle parole lasciate, siano esse divine oppure umane, ha il compito di comprendere e adempiere la sua missione.

47.             Lontano, dietro la Creazione materiale, dimora “il Grande Spirito” in mezzo al Suo Regno spirituale, e lontano oltre il mondo del pensiero, vive veramente la Sorgente della comprensione spirituale della Parola data!

48.             Non sono le parole, non i pensieri che devono guidare gli uomini alla meta, bensì la loro giusta comprensione spirituale, la loro pratica realizzazione.

49.             Ugualmente, come la luce con tutta la sua potenza creatrice opera solo quando cade su di un oggetto solido, allo stesso modo l’intero mondo del pensiero diventa fertile solo quando, cadendo su di un terreno ricettivo, può portare anche frutti.

50.             Osserva la Mia Dottrina, quanto semplice Io la diedi perfino a gente incolta, come i Miei apostoli che erano solo pescatori e non certo eruditi! E oggigiorno con tutta l’erudizione del mondo intero non c’è ancora nessuno che potrebbe ridarla agli uomini così come Io la proferii, e come vorrei vederla compresa; bensì Io stesso devo ricominciare, per così dire, a spiegarla, dapprima a pochi singoli soltanto, se voglio che le Mie parole, Parole dello Spirito sublime, possano essere comprese spiritualmente.

51.             Quante volte tentai questo mezzo. Di secoli in secoli Io parlai attraverso differenti uomini, sempre secondo lo spirito dei tempi, ma inutilmente! Le Mie parole non furono ascoltate, oppure non udite, oppure falsamente interpretate; ed ora sei anche tu nuovamente uno di questi prescelti, per mezzo del quale Io voglio completare il Mio piano di ammaestramento, e ciò nonostante, osserva i tuoi seguaci, quanto poco comprendono ciò che devi scrivere e ciò che Io nella Mia Grazia sconfinata mando a dir loro.

52.             Da tutti i regni della natura, da tutti gli angoli della Terra e della Creazione, Io traggo fuori oggetti che, sotto la Mia mano, assumono un’importanza come nessun uomo ha ancora presentito.

53.             A loro Io analizzo tanto bene il vicinissimo come il lontanissimo, dappertutto mostro lo stesso scopo, Lo stesso Padre premuroso, la stessa causa prima.

54.             Dappertutto Io spiego loro qual è la causa prima di ogni cosa creata, se ora attraverso il microscopio o telescopio vogliono osservare le Mie meraviglie – dappertutto è, era e sarà sempre l’Amore che creò tutto, tutto conserva e tutto perfeziona.

55.             In Orione, come nel più piccolo atomo dell’etere dei mondi, vi sorge il grido che un tempo i Miei angeli cantarono alla Mia nascita:

56.             ‘Pace’, con il mondo! ‘Pace’, predica la Mia Creazione, ‘Pace’, è la Mia meta finale – e ‘Pace’, deve regnare anche tra voi! – –

57.             Guardate ovunque volete, e troverete che la natura vuol sempre ripristinar la pace dove, in seguito ad eventi elementari o d’altro genere, è stata turbata. Alla pace brama ardentemente ogni essere creato.

58.             L’avvicinarsi del Natale deve richiamarvi alla memoria nuovamente questa pace.

59.              Pace con il mondo, pace con voi stessi”, sia la vostra parola d’ordine per l’anno veniente, affinché possiate diffonderla ovunque voi siate!

60.             Così la luce proveniente dall’ultima nebulosa di Orione vi possa altrettanto portare la pace, dove splendono mondi, la cui distanza e grandezza è per voi certamente incalcolabile, ma la loro tendenza e esistenza, altrettanto ubbidendo soltanto alle Leggi della pace, vi inviano giù il dolce Raggio d’Amore della loro luce, affinché possiate riconoscere che anche lì agisce la medesima Legge, la medesima cura e che anche lì, sulla vostra piccola Terra, non dimentica l’ultima larva, e dappertutto vorrebbe diffondere solo pace, poiché solo nella pace può essere attivo l’Amore! Amen!

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Cap 28

La Luce

(parte II)

4 gennaio 1876

1.                Nelle Mie due ultime Comunicazioni sulla costellazione di Orione ti ho già chiarito alcune, e precisamente le principali caratteristiche della luce, cioè come prima: – “la stimolante, vivificante forza”, e come seconda: “lo sviluppo del calore, oppure della vita”.

1.                 Adesso però voglio mostrarti altre caratteristiche della luce che, in parte furono talvolta presentite da alcuni, ma il suo intendimento non è stato per loro mai chiara conoscenza.

2.                 Già anni fa in una comunicazione vi dissi anche che “Luce, Vita e Amore”[43] sono così uniti l’un con l’altro che l’uno procede dall’altro; ora però voglio anche spiegarvi più da vicino come questo avviene, affinché possiate nuovamente riconoscere quanto ancora c’è e deve esserci in un raggio di luce, e quanto deve corrispondere alle Mie idee, ed essere, per tutta l’eternità, un portatore della Mia Volontà e un suscitatore della Vita e dell’Amore!

3.                 Vedete, figli Miei, l’intero incommensurabile etere è uno spazio buio nel quale operano solo le forze cosmiche.

4.                 L’etere stesso ha comunque in sé tutti gli elementi che sono necessari per la creazione di singoli mondi e la loro conservazione. Nel piccolissimo atomo etereo giace questa forza originaria, e precisamente secondo la sua posizione, sempre così disposta che è o di attrazione oppure di repulsione, per la qual ragione perfino l’etere stesso non gode di alcun riposo, bensì entrambe le forze, l’attraente come la respingente, mantengono in esso il necessario movimento e la vera vita cosmica che, in primo luogo è idonea a dare ai mondi esistenti il necessario per la loro conservazione, oppure allontanare da lì l’inutile e il consumato e, in secondo luogo, qualunque vita eterica viene messa proprio per questa ragione nella condizione di fare sorgere nuovi mondi dalle sostanze elementari giacenti in esso.

5.                 Ora, nel mezzo di quest’immenso spazio eterico, dove non è pensabile né un sotto né un sopra, nessun destro e nessun sinistro, in questo spazio buio galleggiano, come gocce d’olio sull’acqua senza peso, i grandi mondi e soli, insieme a tutti i loro orbitanti satelliti e comete – trattenuti l’un l’altro solo dalla reciproca forza di attrazione o di repulsione – in orbite lungamente estese, in forme ellittiche oppure pressappoco circolari[44].

6.                 Nell’etere, come ho detto, attraverso queste due forze, che voi potete anche chiamare “elettricità e magnetismo”[45], regna un eterno movimento, attraverso il quale viene stabilita oppure influenzata l’orbita dei mondi, dei soli e dei pianeti.

7.                 Questo movimento ha come conseguenza un attrito, l’attrito genera calore, e il calore alla fine genera anche luce, e la luce con le sue manifestazioni di forza, come ho già detto sopra, genera vita, oppure uno sforzo legittimo a prender forma, a conservarsi, e attraverso logoramento, distruzione oppure trasformazione, a spiritualizzare tutto; così che tutti i mondi, i soli e i satelliti alla fine, dopo la loro materiale distruzione oppure il loro crollo, come nuovi, ma spiritualizzati mondi, procedendo di un passo, devono attraversare il medesimo processo di formazione che hanno attraversato, come materia vincolata, dall’atomo eterico fino all’organizzazione di mondi e soli.

8.                 Ora poiché i mondi e i soli non sono tutti uguali, anzi, detto esattamente, nessuno è uguale all’altro, allora anche il loro processo di sviluppo si compie in differenti epoche di tempo, in cui l’uno può compiere il suo processo evolutivo, perfezionamento e neoformazione in molti milioni di anni, e l’altro solo in eoni di anni.

9.                 I vostri eruditi hanno scoperto nella luce delle caratteristiche che – non potendo essere note a tutti – Io voglio enumerarle qui, dove poi a queste piccole conquiste saranno collegate grandi e importanti rivelazioni, affinché voi possiate costatare che tutto ciò che gli eruditi trovano attraverso strumenti o prove, è bensì vero, ma a loro manca la giusta valutazione, perché non le vogliono considerare come dono di Grazia del Creatore dell’Universo.

10.             Vedete dunque, gli scienziati nella luce hanno trovato per primo che la stessa (parlo intanto della luce solare) consiste di un fascio di raggi, e ogni raggio è a forma di una stella quadrangolare (in taglio trasversale) – ed ha sempre un angolo elettrico positivo e uno negativo. Hanno inoltre scoperto che accanto a questi splendenti raggi si mostrano delle linee nere che essi hanno chiamato “raggi termici”. Hanno trovato ancora che il raggio di luce stesso, se cade su un metallo preparato chimicamente, produce determinati colori e, in seguito a questa scoperta, volevano estendere le loro ricerche allo scopo di stabilire l’elemento materiale componente mondi e soli lontanissimi, per vedere se questo elemento consiste di materiale simile a quello della vostra piccola Terra![46]

11.             Gli scienziati inoltre, attraverso il prisma, hanno scomposto il raggio della luce nei suoi sette colori, come potete osservarli in tutti i prodotti e nell’arcobaleno con le loro differenti mescolanze.

12.             Ora, tutte queste scoperte ottenute su vie faticose, in parte vere, in parte false, gli scienziati avrebbero potuto portarle ancora un passo avanti, solo che avrebbero dovuto rinunciare alla loro erudizione per inchinarsi dinanzi al loro Signore, dinanzi a Me; questo però il loro orgoglio non l’accettava, e così si fermarono su quanto trovato.

13.             Ma poiché Io ho del mondo un’altra visione che la loro, e non voglio fare proprio nessun privilegio della Mia conoscenza delle cose, come fanno loro, bensì parto dal principio: “Mi si conosce solo quando s’impara a comprendere le Mie opere”, così è ed è stata sempre Mia cura comunicare ai Miei figli (siano essi uomini creati fisicamente oppure spiriti) quel tanto del Mio Spirito che essi possono comprendere e afferrare. E così anche adesso Io voglio di nuovo, allacciandoMi a queste scoperte appena citate, continuare il Mio discorso sulla luce, affinché si faccia chiaro nella vostra testa, e voi stessi possiate apprezzare le scoperte dei vostri naturalisti nella giusta misura.

14.             Nell’ultima parola vi ho detto che la luce ha una forza vivificante; e proprio adesso ho detto pure che nell’etere si contrappongono sempre due forze, vale a dire attrazione e repulsione che causano la vita, questo significa luce e calore e, da questi, l’esistenza.

15.             Ebbene, le scoperte dei vostri scienziati nel quadrangolare raggio di luce non sono altro che queste due forze, le quali, dove esse cadono su oggetti solidi o compatti, questa lotta delle due forze fondamentali mettono in attività tutto l’esistente, e così l’intero processo della vita, dal sorgere fino allo scomparire o trasformazione, è fatto avanzare oppure è presupposto l’avanzamento.

16.             Le cosiddette ‘linee nere’ dei raggi termici non sono altro che materia più densa che, dallo spazio etereo, vengono portate dal raggio di luce nella sua rapida corsa, e che – proprio a causa della velocità della luce, naturalmente frizionandosi l’un l’altra – producono calore perfino nel raggio di luce e così possono essere chiamate “raggi termici”, poiché quanto più direttamente cadono su di un oggetto, appunto con il loro calore e la loro velocità, tanto più sviluppano anche il calore latente del mondo fisico.

17.             Ciò che però principalmente contribuisce a questo sviluppo di calore, è la rifrazione del raggio di luce, anzitutto nei suoi tre colori principali: rosso, giallo e blu, e poi la mescolanza di questi con gli altri, (colori secondari e terziari), poiché i corpi assorbono parzialmente i colori e riflettono solo quelli non consumati, per mezzo dei quali essi poi diventano visibili all’occhio umano.

18.             Vedete, nell’ultima Mia parola vi ho detto che, dove un raggio di luce cade, produce vita e calore, il ‘come’ però voi lo trovate nella rifrazione e scomposizione dei colori. Poiché non appena un raggio di luce con la sua forza vitale sfiora un oggetto, quest’oggetto, o meglio le sue particelle sostanziali, cominciano a vibrare, cosicché le singole parti dello stesso, vibrando bilioni di volte in un secondo, separando da sé questo o quel colore, si mostra all’osservatore sulla sua superficie come riflettente; a questo deve essere ancora inclusa la reazione che ha luogo negli elementi del vostro occhio, in seguito alla rinnovata rifrazione dei colori riflessi nell’iride, e nelle parti restanti dell’organo visivo.

19.             “Vedere” quindi non significa altro che scorgere ogni oggetto nei colori che l’oggetto, non considerando come propri, respinge, mentre assorbe tutti gli altri che sono necessari per la sua esistenza, tanto i colori principali quanto le mescolanze.

20.             Di conseguenza il colore nero non è un colore, perché l’oggetto ha assorbito tutti i colori, e neppure il ‘bianco’ lo è, perché l’oggetto, che a voi appare bianco, manca completamente della facoltà di assorbimento e respinge tutti i raggi di luce quando cadono su di esso, senza scomporli per le sue necessità.

21.             Da tutto ciò voi vedete che l’intera sfoggia di colori della natura è diverso da come appare all’occhio terreno; all’occhio spirituale, infatti, dove sembrava riposo, si mostra un febbrile movimento che dà l’impulso a formare, sostenere, evolvere e trasformare, e precisamente solo per il semplice raggio di luce lì cadente.

22.             Nel grande spazio etereo, come vi ho detto, tutto è in movimento, condizionato dalle due forze elementari dell’attrazione e della repulsione; ma dappertutto, anche nella materia apparentemente immota non vi è nessun riposo, poiché col primo raggio di luce che cade su di essa, avviene il medesimo processo, anche in essa tutto si muove, e precisamente con una velocità che nessun senso umano può comprendere, nessun occhio umano può osservare.

23.             Così l’azione del semplice raggio di luce è il grande fattore di ogni vita.

24.              Ciò che i vostri eruditi credono di aver scoperto, vale a dire un sistema per stabilire perfino le particelle elementari di mondi lontani, a mezzo delle reazioni dei raggi di luce su sostanze chimicamente preparate, essi sono in grande errore, cosa questa che potrebbero facilmente riconoscere se solo potessero confrontare i loro esperimenti, dove in tutte le stelle e soli viene alla luce sol sempre il medesimo risultato[47], questo perché non prendono in considerazione il fattore determinante, l’atmosfera terrestre, attraverso la quale ogni raggio di luce deve passare prima di arrivare sulla superficie della Terra.

25.             Ebbene, allora Io domando a questi scienziati, essi non credono dunque che nell’atmosfera della Terra siano presenti le medesime sostanze, e precisamente nello stato sciolto, le quali nel corpo terrestre stesso si trovano saldamente legate?

26.             Con un po’ di riflessione la risposta dovrebbe essere affermativa, poiché dall’atmosfera sorse un giorno il globo terrestre, e in questa si dissolverà nuovamente un giorno come sfera nebbiosa, come già adesso in ogni secondo esso le cede i suoi elementi consumati.

27.             Ora quando un raggio di luce proveniente da lontano tocca l’atmosfera terrestre e penetra in essa, allora questo deve parzialmente sottoporsi all’influsso della stessa e poi, così dissolto, portare con sé anche sulla superficie della Terra le stesse sostanze di cui consiste l’atmosfera.

28.             Ad esempio il ‘ferro’ si trova allo stato sciolto nell’atmosfera terrestre, il raggio di luce dunque arriva già aggravato di quest’elemento sulla carta chimicamente preparata, e reagisce perciò naturalmente anche come contenente ferro, non come puro raggio di luce proveniente da un sole o mondo lontano, bensì come fattore modificato sotto l’influsso dell’atmosfera terrestre del nostro pianeta stesso.

29.             Se fosse possibile ricevere direttamente dallo spazio etereo il raggio di luce di un sole oppure di altri mondi, senza che lo stesso debba sottostare ad altri processi chimici che non può evitare attraversando l’atmosfera terrestre, allora i vostri scienziati otterrebbero altri risultati, e talvolta anche proprio nessuno.

30.             Questo però è impossibile, poiché senza un’atmosfera nessun essere vivente potrebbe esistere, anche se nell’etere sono presenti tutte le sostanze primordiali della Creazione, tuttavia solo attraverso molte trasformazioni possono essere rese utilizzabili e godibili per le creature.

31.             Accontentatevi perciò di ciò che, per il vostro meglio, vi ho insegnato, e non cercate di esplorare cose che non portano a nessun altro risultato se non alla conoscenza che ci sono altri corpi mondiali, terre o soli come lo sono i vostri, la cui struttura interna, così come la superficie esterna, vegetazione e creature sono però tanto lontane dalle figure e forme da voi sognate, che potreste lasciar libero campo alla vostra fantasia senza tuttavia avvicinarvi nemmeno d’un pelo alla verità.

32.             I Miei mondi sono dimore per le creature che Io creai tutte per Amore, per Amore conservo, allevo e voglio perfezionare, fino a che anch’esse, tutte provenienti dalla lotta con la materia, quali puri figli spirituali del loro grande Padre e Creatore, avranno imparato a riconoscerLo, a comprenderLo e ad amarLo.

33.             Quest’una cosa soltanto rimane stabilito in tutto: la Luce è la portatrice del Mio Amore, la suscitatrice di ogni vita – e per quanto ciò avvenga in parecchi e svariati modi, tuttavia un uomo spirituale dovrà sempre crollare di stupore quando viene a sapere come l’intero, immenso edificio della Creazione, tutto il suo eterno sussistere, il suo perfezionamento e la sua evoluzione spirituale, lo deve solo al raggio della luce che, con così grande velocità, unisce l’un l’altro i mondi, compensa le loro necessità, suscita vita e amore ovunque esso possa far sentire la sua potenza.

34.             Qui Io ho parlato solo del singolo raggio di luce e delle sue proprietà. Se però volete considerare solo il vostro Sole, dove un mare luminoso di raggi cade dalla sua grande atmosfera in ogni secondo sulla vostra Terra, quel mare luminoso che nessun occhio umano, per quanto sia ricolmo anche questo di elementi di luce solare, può fissare impunemente, e se poi considerate i soli più grandi, il cui diametro e atmosfera vanno al di là dell’orbita del vostro ultimo pianeta (dal nostro Sole come punto centrale) e presentite quale massa di luce fuoriesce da lì, quale movimento, vita e calore deve essa provocare, quale splendore di colori e quale sfoggio quei raggi di luce sono in grado di produrre dove essi cadono, allora vi potete già fare un concetto della magnificenza che regna nella Mia Creazione, dove il vostro Sole, in paragone agli altri, dovrebbe solo scomparire come un debole lumicino notturno di fronte allo splendore dei soli più grandi. E su tali mondi vivono esseri che, pur conservando le fattezze umane, hanno una bellezza nella forma e nell’espressione, che tutti i vostri concetti di bellezza sarebbero insufficienti, inadeguati; poiché voi non avete ancora nessun concetto di anime più elevate e della loro formazione spirituale, dove anche l’esteriore corrisponde all’interiore, e un aspetto angelico – come voi dite spesso – con tutta la vostra fantasia, secondo concetti umani non è ancora sufficiente per immaginarlo, come potreste incontrarne di innumerevoli simili in altri mondi.

35.             Oh, la Mia Creazione è grande, essa è però anche splendida e sublime, piena di beatitudini e diletti spirituali, dove la vostra Terra, simile ad un arido deserto, potrebbe sostenere solo il più debole confronto.

36.             Ma il perché Io ho scelto proprio questa piccola Terra per la Mia grande opera, il perché siete voi i preferiti davanti a molti altri per diventare un giorno, dopo fatiche e lotte, veri figli Miei, questo ha un altro, grande Scopo spirituale che vi ho già chiarito altrove e ora qui non voglio ripetere!

37.             A questo passo Mi mosse la diffusione della Luce spirituale, e perciò cominciai proprio là, dove il buio era ed è purtroppo ancora più fitto; mentre in ogni altro mondo gli uomini si deliziano in beatitudini, non sanno di nessuna lotta, di nessuna preoccupazione, ma appunto perciò non hanno nessun merito. Essi procedono lentamente ed avranno da attraversare fasi di formazioni anche più lunghe, finché arriveranno là dove voi adesso – guidati dalla Mia mano – già potreste essere!

38.             Proprio nel progresso spirituale vige un’altra legge e un altro perché, diverso da quello materiale. E perciò non invidiate coloro che mai sentono l’impulso verso lo spirituale, poiché le loro condizioni li fanno già così beati che una separazione da lì sarebbe immensamente dolorosa; mentre voi, poveri pellegrini sull’arido suolo, portate alta la bandiera della nobiltà spirituale in mezzo ad un mondo malandato, e dove così duramente combattete per ottenere quello che, ad altre creature, senza volere è caduto in grembo con tanta abbondanza.

39.             La luce, la portatrice e perfezionatrice del materiale, ha dato loro in abbondanza ciò che ad altri manca; però la Luce, la Luce spirituale con gli stessi fattori come la materiale, rischiara il vostro cuore, vi adorna perfino l’assai monotono deserto, poiché attraverso questa Luce assume un altro significato (e vengono utilizzate perfino diversamente le sue caratteristiche), e può produrre altri risultati.

40.             La luce con i suoi colori scomponibili, corrispondenti alle sette Caratteristiche del Mio Io divino, compie materialmente ciò che queste portano spiritualmente a compimento.

41.             La luce fa vibrare e fremere tutto il materiale vincolato. Anche la Luce spirituale, se scomposta nelle sue caratteristiche, scuote l’anima oppure il cuore umano, fa fremere questo di delizia, gli fa sentire che un Creatore amabile vuol solo preparare tali nobilitanti godimenti, e che dove essa cade, segue una reazione come con la luce materiale, così anche la Luce spirituale abbellisce tutto e mostra che cosa sono in grado di fare le sue caratteristiche: Amore, Tolleranza, Misericordia, Perdono e Rassegnazione alla suprema Volontà quale vera Umiltà perfino nel più grande spirito di sacrificio.

42.             Così come la luce, quando come primo raggio di Sole cade al mattino sulla fredda Terra, tutto ravviva, su tutto influisce, affinché tutto si muova e si scuota, nello stesso modo la Luce spirituale mette in movimento le facoltà spirituali, per adempiere la missione per la quale gli uomini hanno messo piede in questa breve errabonda vita.

43.             L’intero mondo animale, con solo poche eccezioni, sente il primo raggio di luce. Perfino l’uomo insonnolito, quando un raggio di Sole colpisce il suo giaciglio, si sente inquieto, lo sollecita, si gira agitato, non sapendo e non immaginando che è un’eternità che nel raggio di luce del Sole nascente vuole dargli una prova della sua forza che non si esaurisce mai.

44.             La diligente formica stende le antenne fuori dal buco del terreno, poiché il raggio di luce la richiama al lavoro. Lì posato su un ramo secco, un piccolo uccellino, il primo raggio mattutino di un tutto vivificante Sole lo induce a cinguettare il suo canto mattutino, e l’ape abbandona ronzando la sua dimora per raccogliere di fiore in fiore il dolce nettare che essa crede di conservare nell’alveare per le sue compagne per la stagione invernale, che però l’uomo, avido di piaceri, purtroppo nuovamente rapina.

45.             Dappertutto c’è movimento, in e sopra la Terra, – tutti giubilano incontro a questo ricorrente raggio solare, perché in esso c’è vita e da esso dipende la vita.

46.             Perfino nel lontano Nord, mentre tutto è irrigidito dall’azione del gran freddo, è la luce l’unico testimonio d’attività della natura, altrimenti non c’è segno di nessuna vita, di nessun calore.

47.             Al Sud del vostro globo terrestre, al Polo dello stesso, escono le sostanze consumate dell’organismo terrestre, esse hanno adempiuto il proprio compito e, uguali a nastri splendenti, si dirigono nuovamente là verso Nord, dove la forza magnetica-siderale-(eterica) si riversa nell’interno della Terra, colà li attrae il misterioso soffio dell’atmosfera terrestre. E appena arrivati nelle vicinanze del Polo magnetico, dove le due forze – magnetismo ed elettricità – s’incontrano, questi vapori attraverso l’attrito dei loro atomi elementari si accendono e diffondono luce elettrica come aurora boreale a voi ben nota. Nelle differenti rifrazioni di raggi e differenti forme, procede il processo di decomposizione e combustione, finché tutto diventa nuovamente utilizzabile per il morto organismo terrestre come forza magnetica attiva, e nell’interno della Terra può affluire nuovamente come sostanza vivificante, affinché tutto prosperi sulla superficie di questo piccolo pianeta e si abbellisca, e in costante azione reciproca col mondo esterno anche all’interno sia prodotta la medesima armonia e adempirà il medesimo scopo.

48.             Così come voi uomini e l’intero regno animale inspirate ‘l’ossigeno e sostanza vitale’ e lo espirate di nuovo consumato come carbonio, e quest’ultimo lo assorbe avidamente l’intero mondo vegetale per la propria prosperità, e completa il ciclo di scambio, preparando l’ossigeno durante la notte – tale e quale la Terra, come pulsante essere vivente, assorbe al Nord il fluido magnetico, lo espelle al Sud elettricamente e lo invia nuovamente verso Nord, dove sulla Terra proprio nel mezzo della rigidezza avviene nell’atmosfera lo spirituale processo di purificazione, il quale completa il consumato con nuovi elementi vitali.

49.             Dappertutto è la luce che diffonde calore e vita. E proprio là, dove l’uomo con la sua avidità non trova più nulla da guadagnare, e in quelle altezze della vostra atmosfera dove diventa impossibile la vita animale, là si trova il laboratorio della Mia Onnipotenza, l’eterno rinnovo di ciò che a milioni giornalmente è consumato.

50.             Nell’immenso spazio etereo succede la stessa cosa. Solo la luce, col suo rapido volo, attraversa quest’eterna oscurità. Raggi di luce di milioni di soli e mondi s’incontrano, s’incrociano là, dove un raggio cede all’altro ciò di cui esso stesso non ha più bisogno, cosa che a milioni di miglia di distanza deve diventare parziale alimento spiritualizzato per un altro sole, per un altro pianeta, affinché il singolo si sostenga nell’insieme.

51.             Il quadrangolare raggio di luce con la sua elettricità positiva e negativa, è quello che mantiene la Mia Creazione e l’aiuta a raggiungere la meta.

52.             Tra le orbite di interi sistemi mondiali si muove una schiera di comete quali soli in divenire con i loro futuri pianeti. In orbite estese percorrono il buio etere, lasciando dietro una lunga scia luminosa, la quale contiene solo le loro stesse sostanze elementari e che deve testimoniare della loro grandezza e della loro velocità.

53.             Qui c’è una stella che, secondo la classificazione da voi introdotta, appartiene alla dodicesima classe, sempre più brillante, sempre più grande cresce in splendore, divenendo fino a stella di prima grandezza, e poi di nuovo, dopo alcuni anni, diminuisce in luce fino a scomparire agli occhi vostri.

54.             Essa vi dimostra il processo del suo divenire e del suo svanire, però il suo divenire precedette di molto il raggio di luce, e la sua dissoluzione ebbe luogo quando voi la scorgeste nel massimo splendore.

55.             Qui una cometa, un futuro sistema solare nel processo di formazione, e là una vita mondiale già cessata, dove forse i suoi singoli frammenti orbitanti nell’universo potrebbero rendere testimonianza della sua passata grandezza.

56.             Di tutta questa grande vita della Creazione nessuno vi dà notizia se non il fuggevole raggio di luce che, come il rapido trascorrere del tempo, ammonisce alla caducità dell’esistente, dove solo lo scopo di creare del nuovo, di andare avanti, è il principio dominante dell’intera Creazione.

57.             Oh, quanto pochi conoscono il vero valore della luce, né la conoscono nella rispondenza spirituale, poiché se fossero capaci di accoglierla o comprenderla spiritualmente, potrebbe dare all’uomo, come raggio di luce, spesso grandi e fruttiferi insegnamenti, né al riguardo materiale, come dal raggio di luce germoglia tutto il buono ed il bello!

58.             Tu, figli Mio, vedesti nel raggio di luce di un paio di stelle un intero grande mondo, Io ti aiutai a fissare per sempre quel momento affinché, quando un giorno anche tu sarai andato via di qui, la tua e la Mia parola porti frutto. Ed ora ho nuovamente messo mano allo stesso tema e ho chiarito a tutti voi il raggio di luce, proprio come un professore, inoltre vi ho fatto sentire il raggio di Luce spirituale della Mia parola, ed ora mando nuovamente la Mia Luce quale sostanza primordiale delle Mie Caratteristiche come Essere amante sempre uguale, e operante dappertutto, dove sempre la Luce, suscitando vita, può risarcire il mancante.

59.             Vi ho mostrato come solo la luce è l’unico fattore che vi rivela l’esistenza di mondi lontani e vi mette così in comunicazione con mondi dove, spiritualmente affini, anime amorevoli attendono altrettanto la liberazione dalla materia, per poter un giorno godere, come esseri spirituali, tutte le beatitudini che possono essere conquistate e percepite proprio solo spiritualmente, quindi solo dagli spiriti.

60.             Vi ho mostrato nell’aurora boreale la compensazione del consumato con un nuovo prodotto nello scambio di sostanze della vostra Terra, vi ho istruito come dappertutto la luce, quale dispensatore di vita, agisce, tesse e mantiene, e proprio come nell’oscuro spazio etereo anche lì, dove sulla vostra Terra tutto è irrigidito, l’effetto spirituale di tutte le sostanze elementari comincia appena ad essere utile alla piccola Terra all’interno e all’esterno.

61.             Così voi avete un complesso di ogni possibile spiegazione della luce, avete inteso la parola nel singolo raggio come nel mare di luce di un Sole Centrale che vi dovrà accendere una Luce spirituale, affinché non dimentichiate Colui che non tralascia nessuna occasione per richiamare la vostra attenzione sulle meraviglie e leggi della Sua Creazione, così che possiate considerare le prime come testimoni del Suo Amore, e verso le ultime mai peccare. Poiché solo voi stessi dovrete sottostare al castigo, così come anche solo voi potrete e dovrete gustarne le beatitudini, se attraverso la Mia Creazione avrete imparato a conoscerMi e amarMi giustamente.

62.             Sempre e poi sempre Io vi ripeto nuovamente e anche oggi ancora: Io sono Amore! Solo così Mi comprenderete, potrete valutare le Mie parole e apprezzare le Mie opere; solo attraverso l’Amore troverete la chiave per il Regno dello Spirito, del quale voi sarete abitatori per un tempo molto lungo, in confronto a questa breve vita terrena!

63.             Dove c’è amore nel cuore, qui splende il primo raggio per trovare la via che conduce a Me; poiché anche questo amore, diffondendo calore e vita, sarà, come l’eterno Raggio di Luce, il portatore del sublime e di ogni bene.

64.             Senza Amore le Mie sette Caratteristiche non possono essere espresse, poiché tutte provengono dall’amore. E come la luce scomponendosi nei suoi sette colori abbellisce il mondo visibile, così anche l’Amore, mostrandosi nelle sue attive caratteristiche, addolcisce all’uomo il suo cammino della vita, dove egli, esercitando lo stesso verso il suo prossimo, comprenderà giustamente l’amore per Dio, amore che non può esistere senza l’amore per il prossimo.

65.             Per amore del prossimo, infatti, Io creai l’intero Universo, guidai la luce attraverso di esso, ed Io stesso sento le Mie Caratteristiche solo quando le trovo realizzate negli esseri viventi.

66.             Così il raggio di luce deve produrre e mantenere, da un Polo all’altro della Creazione, l’armonia e l’interazione reciproca, e in tal modo si stringe, attraverso di esso, sempre più stretto il vincolo d’amore tra esseri amanti, tra Padre e figli, finché un giorno – come Io dissi sulla Terra: “Vi sarà un solo gregge e un solo Pastore”, dove poi non lascerò più echeggiare negli ampi spazi della Creazione la parola: sia fatta Luce! poiché la Luce sarà già dappertutto, nell’interiore dei cuori come pure nell’esteriore del mondo materiale, dove con l’indagine delle Mie opere nessuna macchia oscura si opporrà all’occhio spirituale!

67.             Così la Luce, quale simbolo del Mio Amore, vi dovrà guidare ad enormi distanze a quei mondi lontani e all’interno di pianeti e soli, dove altrettanto l’Amore, come equivalente del raggio di luce materiale, fa e prepara tutto, per procurare alle creature viventi sulla superficie, una vita sopportabile e felice, dove la conservazione della vita fisica dovrà essere facile e la formazione spirituale non disturbata, affinché, come Io vi dissi già anni fa: Luce, Vita e Amore sia il trifoglio della Trinità che vi avvii su tutte le vie e infine vi dovrà guidare a Me nel Regno degli spiriti, dove la Luce, la Vita e l’Amore non avranno più fine – e voi troverete sempre ‘più Luce’ nella Vita spirituale e ‘più Amore’ nella Luce spirituale che, procedendo da Me, vivificando dapprima tutto il Regno degli spiriti, facilitando la vita materiale e riscaldando i cuori degli uomini, dovrà consolidare fermamente un patto in cui vi siano solo dolci gradini dal Padre al figlio, e quindi l’Onnipotenza del Primo mai spaventi gli ultimi, bensì il Suo Amore faccia dimenticare tutto ciò che potrebbe aggravare la vita nel grande Regno degli spiriti.

68.             Così ora voi avete qui di nuovo una parola, una parola delle Mie meraviglie, per mostrarvi che, se volete stupirvi dinanzi alla grandiosità del Mio mondo, dinanzi al Creatore che vuole solo essere un Padre, non dovete spaventarvi, ma dovrete avere una ferma fiducia che Egli, come un Padre sulla Terra, vuole farvi giungere nient’altro che gioia – e precisamente gioie senza fine! Amen!

Indice

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Cap 29

Supplemento alla Parola

La Luce

(parte III)

14 gennaio 1876

1.                Ciò che Io ti ho detto riguardo agli abitanti di altri mondi, i quali vivono in situazioni migliori e in condizioni più felici di voi e che, sebbene godano già beatitudine, tuttavia dal punto di vista spirituale stanno dietro di voi – questo esempio potete vederlo sulla vostra Terra stessa, se considerate i rispettivi abitanti e le condizioni climatiche della metà settentrionale e la metà meridionale del vostro globo terrestre.

2.                 Agli abitanti del Sud è toccata una natura, un clima e più leggere preoccupazioni per il cibo, mentre a quelli del Nord, combattendo con gli elementi, devono sopportare di più quasi giornalmente la sentenza del Vecchio Testamento: “Tu dovrai procurarti il pane con il sudore della tua fronte!”.

3.                 Voi vedete le facoltà spirituali nel Nord più sviluppate, perché proprio le condizioni climatiche esteriori spingono l’uomo a cercare pace e conforto nel suo interiore, mentre la temperatura mite, il cielo sempre sereno e la vegetazione lussureggiante nella vita esteriore, sottrae quasi completamente l’abitante del Sud dalla sua vita interiore.

4.                 Anche qui, sul vostro globo terrestre, potete immaginarvi, in senso figurato, la differenza tra gli abitanti di mondi meravigliosi e voi sulla vostra piccola Terra.

5.                 Tutti gli uomini sono chiamati alla stessa meta, così come tutti gli abitanti di altri soli e mondi; però il processo di formazione spirituale procede secondo la predisposizione delle anime – in alcune celermente, in altre lentamente, e così avviene anche sulla vostra Terra. Il Sud abbisogna di un tempo più lungo per la maturità spirituale rispetto al Nord, proprio perché ha poco da combattere per il suo nutrimento, è poco spronato ad entrare nel suo interiore a causa delle condizioni esteriori.

6.                 Oltre a questo però ha anche più da combattere le sue passioni bestiali, e il Nord non conosce per nulla certi lati dell’anima umana che inquieta al massimo il Sud.

7.                 Il Sud corrisponde all’elettricità dominante la metà meridionale del globo, e il Nord a quella del magnetismo.

8.                 La stessa cosa avviene pure con i mondi. Quanto più bello è il mondo e quanto più la vita su di esso è confortevole – tanto più lento è il progresso spirituale; e quanto più c’è lotta, tanto più c’è già l’ombra di una vita spirituale, una ricompensa all’uomo rassegnato.

9.                 La legge della vestizione degli spiriti su altri mondi è in questo così ordinata, che essi non devono fare un balzo troppo grande, invece nel Sud dei mondi poco dotati trovano lì pronte tali condizioni simili.

10.             Questo volevo dirvi con la spiegazione degli altri mondi e lo faccio qui di seguito, affinché possiate comprendere sempre meglio l’Ordine della Mia Creazione, dove tutto è guidato e ordinato secondo uno e lo stesso principio, e potete trovare l’analogia, se volete considerare la cosa solo con occhio spirituale.

11.             Lo stesso mondo vegetale e animale vi mostra ciò che vi ho detto altre volte altrove.

12.             Confrontate le piante e i frutti del Sud con quelli del Nord. Quale magnificenza di colori nel mondo piumato del Sud ma senza canto melodico; invece quale semplice veste con espressione piena di sentimento nel Nord (l’usignolo). Nel Nord esistono uccelli canori e nel Sud abitanti dell’aria con colori sgargianti ma schiamazzanti e striduli; questo significa, qui un’apparenza rigogliosa con poco contenuto interiore, e là esseri armoniosi con aspetto trascurato!

13.             Perfino i metalli preziosi e le pietre pregiate voi le trovate al Sud più che al Nord; perché lì tutto esiste per l’apparente vita mondana, e nel Nord più per la vita pratica terrena, dovendo servire solo allo spirituale.

14.             Presso la maggior parte delle popolazioni del Sud c’è la tendenza al sontuoso vestire, simile alla natura loro circostante; nel Nord, nelle regioni del ghiaccio, tendono più al sodo, nel senso del più utile. Mentre nel Sud predomina la fiacchezza, nel Nord vale il principio fondamentale di opporsi lottando a tutto ciò che è d’ostacolo allo sviluppo spirituale.

15.             Proprio per questa ragione il Nord è predisposto prima che l’abitante del Sud per lo spirituale; perché la sua anima, essendo più abituata alla lotta, non la teme, le va diritto incontro, mentre il Sud con cautela la scansa.

16.             Scorrete la storia, allora troverete che perfino in guerra, tra razze di popoli, il loro armamento corrispondeva al carattere stesso, tra Nord e Sud era sempre molto diverso.

17.             Il tempo del medioevo nel Nord si chiamava l’epoca del ferro oppure ‘l’epoca ferrea’, perché là tutti si trovavano bene avvolti nel pesante ferro.

18.             L’attrazione per il ferro non è proprio a motivo della sicurezza che si aveva sotto simile rivestimento, il motivo sta ancor più in profondità, è l’affine sostanza magnetica che stava nel ferro e nell’anima umana ad essa congiunta.

19.             Osservate i vostri abitanti delle pianure, come si gonfia il loro petto, quanto grande diventa il loro entusiasmo quando si avvicinano a considerevoli regioni montane, quando camminano tra le loro succulente verdi vallate e le loro voragini, quando su altitudini vertiginose seguono gli abitanti delle montagne fino alla linea di confine della vegetazione, e sui laceri scogli oppure eternamente ricoperti di neve – e campi di ghiaccio, scorgono in lontananza la patria loro!

20.             Vedete, ciò non è dovuto tanto alle masse delle montagne, quanto alla loro struttura interiore che contiene elementi affini, elementi che, stando in stretto rapporto all’anima umana, appartengono proprio alla metà settentrionale del globo terrestre[48].

21.             L’abitante di un paese del Sud non ha voglia di nessuna montagna, di nessuna grandiosa scena naturale. Egli vuole avere pace e comodità, perché già la temperatura del suo paese non gli permette molto movimento senza fare grandi sacrifici d’impiego di forze.

22.             Così i grandi e splendidi mondi sono creati altrettanto solo per simili uomini, ai quali solo una lenta maturazione è giovevole, e così dovete interpretare le Mie prime parole e queste che seguono, se nell’apparente ingiustizia volete trovare una giusta logica.

23.             Vi ho proposto espressamente questi paragoni fra il Sud e il Nord della vostra Terra affinché, nel vicino, possiate comprendere facilmente il lontano.

24.             Potrei elencarvi ancora parecchio per documentarvi tali diversità che hanno altresì la loro causa anche nel fatto che i piccoli elementi stessi della superficie terrestre, oppure del suo interiore, influenzano involontariamente lo spirituale periodo di sviluppo dei popoli, sia che dimorino nel Sud oppure nel Nord.

25.             Prendete ad esempio le religioni con i loro culti, come sono rammollite, degenerate e sensuali quelle del Sud, mentre al Nord mantengono sempre austero il carattere morale. Perfino l’idea di una futura continuità della vita dopo la morte deve soffrire sotto quest’influsso, e così aggrava la loro missione invece di alleggerirla.

26.             Quanto pochi sono tra voi capaci di giudicare giustamente la vera situazione, sia della cultura dei popoli sia del loro sviluppo, poiché la maggior parte degli storiografi e degli etnologici giudicano l’uomo solo secondo gli avvenimenti visibili, e non secondo gli impulsi segreti che spesso sono gli involontari fattori principali.

27.             Vedete, le condizioni climatiche influenzano il corpo, alimentazione e mestiere influenzano l’anima, educazione e posizione sociale influenzano lo spirito! La grande catena che unisce tutti gli esseri, assegna inoltre ai singoli il posto, dove possono agire prima e progredire più facilmente, voi non conoscete questo grande collegamento; esso, infatti, ha inizio al di fuori del vostro piccolo pianeta e va al di là dei vostri sistemi solari e mondiali.

28.             Non è un caso se l’uno è nato o allevato in queste condizioni e l’altro in quelle; non esiste un’arbitraria coincidenza di condizioni che destinino l’uno ad operare e vivere così, e l’altro diversamente.

29.             Ovunque, siatene certi, esiste un ‘perché’ spirituale che stabilisce poi il pratico ‘perciò’.

30.             Ciò che i popoli del Sud chiamano ‘fato’ e voi ‘destino’, dove la libertà dell’uomo sarebbe limitata nell’azione, non esiste da nessuna parte.

31.             È vero che, condizioni climatiche, nutrizione, posizione sociale e educazione, formano l’uomo sulla Terra per ciò che egli sembra; ma è certo altrettanto dato all’anima il potere, con l’aggiunta della Scintilla divina che la condiziona costantemente, di dominare tutti questi influssi e utilizzarli per il profitto spirituale, affinché lo spirituale-animico mantenga sempre il predominio, e il corpo, anche se soffre per questa restrizione, deve comunque sottomettersi all’anima.

32.             E qui potete vedere, o almeno presentire, quante circostanze devono spesso concorrere per guidare le differenti anime, con tutte le loro differenti disposizioni spirituali, ad una meta comune.

33.             Qui potete imparare a comprendere come Io guido il governo, dal momento che adopero tutti gli atti degli uomini, tutte le loro azioni di nuovo così che sia promosso il Mio scopo, questo significa un graduale progresso nell’intero mondo creato, dovendo ancora perfino il più brutto, ideato o commesso dagli uomini, produrre solo del bene.

34.             Ho dato questa parola come appendice alle Mie precedenti, allo scopo di accendere ancora più luce nei vostri cuori, e potete presentire in questo sguardo nel grande governo degli spiriti, ciò che è contenuto veramente nelle parole che vi ho dato tempo fa sotto il titolo “Il mondo dei pensieri” e “La Parola”[49]. Questa parola vi deve mettere, oltre alla sua vera importanza del valore della precedente, piuttosto nella sua vera luce, poiché ‘Luce’ era anche il titolo di quella comunicazione, e luce deve e può diventare, sebbene con la vostra tiepidezza si possa diffondere solo lentamente.

35.             La forza magnetica ed elettrica, questi grandi fattori del Mio Regno mondiale, sono troppo importanti per essere ignorati o fraintesi, e quando Io dissi che c’è una catena che tutto unisce, sono questi due fattori il mezzo di collegamento nel mondo materiale, il quale nello spirituale corrisponde alla Mia Volontà e alla Mia Serietà, per guidare tutto là dove Io voglio e a cosa ho tutto destinato.

36.             Da queste forze appena menzionate si sviluppa la luce. La luce determina la stabilità dei mondi, le loro condizioni climatiche, i loro prodotti che diventano poi la base per la vita animica di tutti gli esseri che, sotto tutti questi influssi, si devono imprimere, solo attraverso la lotta e conflitto con la propria natura, il suggello della nobiltà spirituale oppure dell’altezza spirituale.

37.             Se l’uomo non avesse nulla d’impedimento lungo il suo percorso dell’esistenza terrena, gli toccherebbe in sorte il processo di putrefazione spirituale, come con l’acqua stagnante che, senza moto, deve cedere all’influsso dell’aria, dei raggi di luce e del calore.

38.             Come l’aria, i venti, il mare, le onde e l’interiore della Terra tengono sempre in movimento la sua vita elettrico-magnetica, così nello spirituale percorso della vita umana le avversità e le differenti condizioni che, sempre stimolando, influenzano e incoraggiano anima e spirito, affinché anche lì, come nel mare sempre in bassa e alta marea, sia salvata dalla putredine la spirituale vita animica.

39.             Così vedete la grande catena che neppure nel Regno degli spiriti ha la sua fine, bensì annoda gli spiriti nel mondo e gli esseri viventi a quelli andati nell’altra parte (anime), e mantiene sempre questo collegamento, appena si trova pronto solo un organo adatto, questo lo può anche produrre visibilmente!

40.             Dappertutto c’è la grande potenza spirituale della Mia Volontà, il dolce influsso delle Mie caratteristiche divine che conservano quest’immenso edificio che voi chiamate Universo, e dove c’è conservazione c’è anche un progresso, essendoci ovunque solo un iniziale, graduale avanzamento, ma in nessun luogo un compimento!

41.             Il semplice fattore ‘luce’ è il portatore di tutto l’esistente, e la semplice ‘parola’ quale pensiero visibilmente espresso, è la Luce spirituale che tutto muove e tutto ricondurrà a Me, da dove è proceduto.

42.             La luce, con la sua rifrazione dei raggi, produce i vostri colori, ridesta la vostra Terra, l’aiuta a coprirsi, la rende bella e a voi sopportabile.

43.             La luce attrae gli umori dal tenebroso regno della Terra e guida, cominciando dal più piccolo arboscello di muschio fino al più grande albero, ogni vegetale alla sua destinazione.

44.             Di blu, di bianco, oppure di rosso sono colorati i primi germogli di qualunque pianta, prima che spuntino dalla terra buia; il loro sangue, o l’umore mobile, globuli come quelli del vostro sangue, stabiliscono la sostanza principale e si muovono lì in corso regolare.

45.             Essi non sono colorati di verde, pallidi emergono dal terreno, ma non appena li raggiunge la luce con la sua rifrazione dei raggi, con la sua forza incitante, comincia un’altra vita, il pallido e scialbo acquista colore, diventa verde in tutte le gradazioni, conforme all’individualità della pianta – tutto vive, tutto lavora, si scompone, si forma e modella, ma di nuovo si scompone, di nuovo si forma e ancora è usato per un altro scopo.

46.             Continuamente emergono dalla terra nuove forze, le più dense e più grezze, secondo il loro peso, rimangono in basso, le più fini vanno oltre; da esse si forma la gemma, il fiore e poi il frutto[50].

47.             Sempre la luce è l’animatrice. Ciò che le foglie assorbono nello splendore dei colori e poi riflettono solo il colore verde, lo restituiscono ora di nuovo raffinato nel fiore, nei suoi diversi colori, trattenendo nel fiore il verde per sé e mostrano visibilmente ai vostri occhi gli altri colori, e così danno notizia all’attento osservatore della loro opera interiore.

48.             Oltre al gioco dei colori è ancora la luce, quale generatrice di calore, il fattore principale che estrae l’eterico dai più fini umori delle piante come dolce linfa o soave profumo, e prepara così al mondo animale e umano, per i sensi, una gradevole impressione.

49.             Così vedete come la luce, spingendo e lavorando in ogni organismo, lo aiuta nel suo sviluppo e nel raggiungimento del suo scopo finale. E come la luce materiale trae fuori dall’oscuro suolo della zolla terrestre tutto questo e lo porta in superficie, dove poi deve servire come ulteriore sostegno per animali e uomini – tale e quale è la Mia parola quale Luce divina, la quale cadendo nell’oscura profondità del cuore, desta le forze spirituali ivi sonnecchianti. E come la luce con i suoi sette colori, allo stesso modo le Mie sette Caratteristiche si accendono dentro di esso, che poi – come con le foglie, riflettendo dapprima il verde come colore principale – mostra nella vita esteriore la virtù della ferma forza di volontà, poi, quando tutte le sette Caratteristiche saranno spiritualmente assimilate, trattiene per sé la forza di volontà, tende al prossimo le restanti caratteristiche come fiore della Vita o corona di ogni aspirazione spirituale, per compiere attraverso l’esercizio di queste Caratteristiche divine, la propria missione spirituale. Come il fiore passa al frutto, così da una vita operosa deve sorgere, quale risultato, il vero, grande e nobile Uomo spirituale.

50.             Così voi vedete la propagazione della luce anche nello spirituale come la medesima conduttrice e guida, ed ora più d’uno comprenderà cosa Io volevo dire quando nell’ultima comunicazione dissi che: “Se voi conosceste la Luce e il suo significato anche nella rispondenza spirituale, essa potrebbe darvi parecchi fruttiferi insegnamenti”.

51.             Qui voi avete ancora in piccoli abbozzi il processo della luce come effetto dell’elettricità e del magnetismo, e alla fine perfino la Luce spirituale oppure la chiara comprensione della Mia parola al completo, che in parte in paragoni, in parte in immagini, vi deve mostrare la grande interazione che domina nel Mio Regno, dove né materia né spirito si possono sottrarre alla sua influenza, ma tutto l’un con l’altro collegato, forma solo un insieme che voi chiamate Universo o Cosmo, Io però chiamo solo l’espressione visibile o invisibile della Mia Volontà e delle Mie Caratteristiche, – e proprio per ciò, perché questo anche è, e durerà altrettanto a lungo come Me stesso, questo significa: infinito ed eterno come è, era e sarà il suo Creatore e Padre vostro! Amen!

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Cap 30

L’occhio

26 gennaio 1876

1.                Già dallo sguardo in Orione e più tardi nella comunicazione su “la luce” Io ti ho detto molto sulla Mia Creazione, sui primi fattori della stessa che la fanno sorgere, la trasformano e spingono al perpetuo avanzamento; ti ho spiegato, nelle Mie due ultime parole, la luce con tutte le sue proprietà, effetti e processi chimici, cosicché non Mi resta altro se non di portar vicino, dinanzi ai vostri sensi spirituali, questo piccolo strumento con il quale appunto voi comprendete la Mia Creazione e potete afferrare il miracolo della luce – e questo grande apparato, incastonato in un piccolo spazio, è il vostro occhio, così come è in ogni essere vivente quell’elemento di congiunzione che unisce intorno a loro tutta la natura vivente e i suoi influssi.

2.                Cos’è un essere vivente senza occhio, e cosa sarebbe un uomo senza questo organo, basta solo chiederlo a qualcuno diventato cieco che sente, è vero il benefico effetto del raggio del suo Sole di mezzogiorno, ma deve rinunciare alla visione della natura circostante che, come per esempio in primavera o in estate, spiega intorno a lui i vestiti della festa.

1.                 Nessuno di voi uomini conosce il valore di un organo del suo corpo, o altrimenti un Mio dono di Grazia e apprezzarlo a dovere, se non quando l’ha perduto.

2.                 Questa norma la potete sperimentare tutti i giorni, quando vedete come gli uomini, specialmente in caso di malattia, aspirino al recupero della loro salute, quale dono di Grazia tuttavia precedentemente l’hanno calpestato con i piedi, scoprendo solo dopo, qual è il suo valore, quando non lo posseggono più.

3.                 Proprio per questo anche il senso della vista, dell’udito e della parola, è compreso solo dopo nella sua intera interezza, quando manca all’anima. Solo allora l’uomo impara a riconoscere qual grande dono del Cielo esso è, e riconosce di non essere solo un membro della grande catena della Creazione, ma anche di poter vedere tutto, ascoltare e poi poterlo comunicare agli altri.

4.                 Se adesso vi descriverò in questa parola l’occhio, non è detto che sia l’unico strumento con il quale vi mettete in comunicazione con il Mio mondo, bensì é solo uno di quei fattori che è necessario per il progresso spirituale dell’anima umana, poiché con il solo vedere non è sbrigata la faccenda, se mancasse il beneficio di comunicare anche agli altri ciò che si è visto. E così l’affine più vicino all’organo dell’occhio è il dono della comunicazione – il linguaggio – che è altrettanto l’eterno elemento vivificante della Mia Creazione, poiché dove cresce fino al suono, o restituisce sentendo spiritualmente oppure cerca di presentire e così, quale presupposto, è nel più prossimo collegamento con l’udito; si deve, infatti, anzitutto udire, prima di parlare, prima che si possa comunicare ciò che si è udito, sia nel linguaggio, nel canto o nella musica.

5.                 Qui avete nuovamente una trinità, vale a dire: vedere, udire e parlare, che insieme formano una cosa, questo significa – l’individualità della formazione dello spirito attraverso il quale è collegato il mondo esteriore col mondo interiore, mentre le prime due comunicano al mondo interiore cosa succede all’esteriore, l’ultima riferisce in linguaggio come il ricevuto è stato compreso e afferrato nell’interiore.

6.                 Che in un singolo individuo, in cui l’una o l’altra facoltà è andata perduta, oppure la mancanza fu già portata nel mondo con la nascita, dove un organo è sostituito debolmente dall’altro – questi sono singoli casi che dimostrano solo che l’anima deve avere tutte e tre le facoltà per svilupparsi, e solo con l’esercizio degli altri cercherà di compensare quello perduto.

7.                 Ritorniamo per il momento di nuovo all’occhio, il cui titolo porta questa comunicazione, allora vedete chiaramente che tutte le meraviglie della Mia Creazione sarebbero state inutili se non vi fossero degli esseri dotati di un organo sensoriale che desse loro la possibilità di percepirle o di vederle, – infatti, che cos’è la luce senza l’occhio? Un’opera a metà, dove il principio non porta proprio a nessuno scopo.

8.                 Quindi deve essere presupposto che Io, come logico Creatore, appena volevo creare un mondo, appena desideravo mettere su di esso degli esseri che dovessero riconoscerMi, amarMi, comprenderMi, e più precisamente, poiché Io stesso sono solo uno Spirito invisibile, potessero trarre dalla Mia Creazione la conclusione che un Essere che poteva chiamare in vita mondi simili, oltre al Suo potere deve essere anche un Padre affettuoso, il Quale ha disposto proprio tutto questo così e non diversamente, per amore delle creature da Lui chiamate in vita, ed è perciò che Io dovetti dare ad esse anche degli organi adatti, coi quali potessero percepire, afferrare e provare tutto questo, oppure con poche parole: quando Io creai la luce, dovetti creare anche l’occhio quale unico organo ricettivo della luce, il quale – poiché solo il simile può attrarre e utilizzare il simile – altrettanto è e deve essere composto da quegli elementi che sono nella luce i predominanti. Inoltre l’occhio doveva essere così costituito che il raggio di luce con la sua grande velocità con la quale penetra in esso, non solo non danneggiasse lo stesso, bensì lasciasse anche all’anima il tempo di integrare le immagini a lei date attraverso l’occhio a rappresentazioni spirituali di quanto visto.

9.                 Ora però siccome l’anima sta in collegamento con l’occhio a mezzo del cervello mediante un nervo, e nel cervello le facoltà dell’anima a mezzo della materia della massa cerebrale devono prima attraversare un processo spirituale, il che è più lento della luce stessa, allora dovettero essere presi dei provvedimenti nell’occhio per rallentare la velocità del raggio di luce, ora proprio le differenti umidità che costituiscono l’interno dell’occhio servono allo stesso come intermediari e separatori.

10.             Vedete, il sangue che, con grande forza, sotto la pressione del cuore, viene convogliato in tutte le parti del corpo fino ai più sottili vasi capillari, questo sangue non può penetrare con tale velocità la sua corsa verso il cervello, bensì deve rallentare, affinché la mediazione tra spirito e materia che procede in tutte le sue parti (del cervello), avvenga lentamente; e proprio per questo voi trovate che la grande arteria, appena si dirige verso la testa, non arriva direttamente, bensì raggiunge il cervello tortuosamente, per indebolire lì la pressione del sangue e così lasciare tempo all’anima per formare lo spirituale attraverso ciò che riceve dalla sostanza materiale.

11.             Come è qui descritto con il cervello, così è nell’occhio con il suo contenuto, così con la struttura ossea dell’organismo nell’orecchio, per cui anche le vibrazioni delle onde sonore, abbreviate e modificate, possono formarsi per un qualcosa.

12.             Nel Mio Regno è così che ho bisogno solo di pochi fattori per ottenere grandi risultati. E quindi vedete anche qui di nuovo come Io ho provveduto, qui con la piegatura di un’arteria potete pensate, là con alcuni umori acquosi potete vedere, questo significa che potete afferrare col primo l’intero regno dei pensieri e col secondo il grande Regno della Mia Creazione visibile!

13.             La penetrazione dei raggi di luce attraverso le sostanze che si trovano nel vostro occhio e affini alla luce, vale a dire magnetismo ed elettricità contenuti nel fosforo, non sarebbe sufficiente. Io dovetti provvedere anche a questo, affinché il raggio di luce non vi penetrasse come indiviso, cioè come bianco, ma a queste sostanze dovetti aggiungere ancora elementi che ne aiutassero la scomposizione, e così potete osservare che, dove il raggio di luce cadendo su oggetti solidi, si scompone altrettanto secondo le medesime leggi e manifesta i suoi colori secondo dei processi fisico-chimici, cosa che vi ho mostrato a sufficienza nelle precedenti comunicazioni.

14.             Anche questo ancora non bastava, poiché Io volevo rendere afferrabile a voi esseri viventi, attraverso un organo così piccolo, la Mia grande Creazione, quindi fu naturale che ci volesse ancora un dispositivo per riprodurre nel piccolo l’immagine del grande.

15.             I molti raggi di luce degli oggetti dovevano quindi dapprima essere ‘raccolti’ nel grande per riprodursi nel piccolo occhio di nuovo ‘disperdente’ e ‘divergente’, un’immagine ridotta degli oggetti che si trovano davanti a voi e fuori di voi.

16.             A questo scopo Io posi dietro la pupilla del vostro occhio la lente cristallina, la quale raccoglie i raggi, li concentra e poi li lascia andare nuovamente nel pigmento della retina per riprodurre l’immagine dell’oggetto visto sull’oscuro sfondo vellutato simile allo specchio.

17.             La vostra teoria che mostra l’immagine rovesciata sulla membrana nervosa e in seguito si rovescia di nuovo quando viene riflessa dall’occhio rendendosi visibile come diritta, questa teoria si basa su di un grave errore; i vostri ottici, infatti, hanno sì trovato questo risultato del rovesciamento dell’immagine con un vetro levigato come la lente cristallina, cioè convessa d’ambo le parti (sporgente, curvato verso l’esterno), solo che hanno dimenticato che il vetro è privo di vita, e appunto perciò la rifrazione dei raggi di luce in esso è un’altra, perché nell’occhio tutto vive, in parte materialmente, in parte spiritualmente, e l’anima lì, con il processo visivo, procede in modo del tutto diverso da come appunto gli ottici credono.

18.             Io vorrei rendere attenti questi signori solo su una cosa. Se la loro teoria fosse vera ed essi vogliono limitare l’intero processo visivo unicamente alle linee matematiche del cerchio, come farebbero a costruire un’immagine che sta nell’occhio di una capra, di un cavallo, di un bue ecc. dove la pupilla non è rotonda, bensì un quadrangolo bislungo?

19.             Veramente a loro poco importa sapere come e che cosa vedono gli animali, e anche non lo possono venire a sapere, poiché questi non glielo possono dire. Tuttavia possono essere sicuri che gli animali, nonostante la pupilla quadrangolare, vedono bene quanto gli uomini e alcuni ampiamente meglio e più acutamente di loro.

20.             Essi possono essere convinti che dappertutto, dove Io ad un essere vivente ho dato un organo visivo, l’ho adeguato alle sue necessità. E così i vostri scienziati possono osservare, quantunque non lo comprendono, come perfino la talpa vede ancora nel buio sottosuolo, quindi deve esserci luce lì, dove essi, i signori, non ne possono più scorgere; vedere, come il pipistrello vede ancora nella tarda notte i piccoli moscerini nell’aria, vedere, come l’aquila librandosi in stupefacente altezza – pure adocchia a terra lo strisciante nutrimento; al che naturalmente ci vogliono tutt’altri occhi di quelli che ho dato all’uomo, i quali non possono neppure sopportare i diretti raggi del Sole, mentre ad esempio una mosca e tutti i generi ronzanti, il cui capo consiste solo di due occhi sferici, sopportano sempre tranquillamente l’intero emisfero della volta celeste oltre al forte splendore del Sole e si rallegrano ancora dello stesso, senza con questo subire danno.

21.             Nella maggior parte delle invenzioni e scoperte, gli uomini sono sempre partiti dall’inanimato all’animato, e proprio qui hanno diffuso i più grandi errori con i loro stessi scienziati, per la qual ragione sorgono poi molte contraddizioni che non sono in grado di spiegare.

22.             Così ad esempio il sezionamento dei cadaveri è un mezzo per scoprire nel corpo umano i difetti più approssimativi, sul perché questo o quello è dovuto passare nell’altra vita; detto solo metaforicamente: l’orologio si è fermato, e la forza operante che lo faceva andare è cessata. In parte possono essere stati gli ingranaggi, la molla oppure l’olio che all’inizio ha impedito il funzionamento dell’orologio, ma alla fine è cessato completamente, però ci possono essere ancora molti influssi che hanno sottratto all’orologio le energie della forza motrice, per il cui motivo doveva fermarsi. Questo, nell’uomo, è l’animico principio-vitale che alla fine va a finire ai due grandi fattori che, nella Mia Creazione, sono i soli a produrre la vita, vale a dire magnetismo ed elettricità.

23.             Finché questi possono versarsi e diffondersi nel corpo umano nella giusta misura, eliminando l’usato e aiutando ad amalgamare[51] il nuovo, allora è possibile una salute normale, un’esistenza normale. Ma appena questo, e precisamente per la maggior parte attraverso gli errori degli uomini stessi viene distrutto e neutralizzato, non è più possibile nessuna continuazione della vita, e quando l’uomo è morto, allora nel sezionare la salma c’è da scoprire tutt’al più la distruzione come effetto, che ha causato l’irregolarità del riversarsi e defluire di questi elementi principali, ma il reale fattore vitale è sfuggito e con esso la possibilità di decifrare il motivo oppure il perché.

24.             Così ovunque voi non vedete che ‘Vita’ – anche se solo visibile vita materiale, è un fattore completamente diverso che solo scomporre attraverso analisi chimiche i corpi e le sostanze. Prendete, infatti, questi elementi analizzati, mescolateli insieme, ed Io voglio vedere se solo, per esempio, si possono integrare le sostanze di un polmone umano, oppure se dal piccolissimo granello di sabbia, scomponendolo nei suoi elementi primitivi, potrete ricostruire di nuovo un granello simile. Il risultato della scomposizione sarà qualcos’altro; ma mai la dissoluzione!

25.             Così, voi vedete, figli Miei, come Io, anche nell’occhio come nel pigmento oppure nella retina, negli umori vitrei o acquosi, nella lente cristallina, nell’iride, nella cornea, ho messo insieme sostanze ed elementi che sono tutti di natura solare, quindi portano in sé solo sostanze di luce; ma nell’occhio, spiritualizzate, sottostanno ancora ad altri processi, accadendo là ancora altre trasformazioni, di cui voi potete bensì essere testimoni, ma non sapete come queste avvengono.

26.             Cos’è il processo del vedere materiale e come l’anima accoglie quanto ha veduto, questo è solo nel rapporto spirituale, in cui perfino l’anima, e spesso senza volere, manifesta attraverso l’occhio la prova di che cosa accade in lei. E qui vedete presentarsi nuovamente un altro grandioso fattore, il quale vi rivela informazioni delle condizioni dell’anima che accadono all’interno della vita spirituale e si riflettono nell’occhio, senza alterare né la sua sostanza, né la sua forma esteriore visibile.

27.             E se Io chiedessi ai vostri signori dottori, ai vostri ottici, cos’è quel fluido che distingue il furibondo, l’astuto, lo scaltro, oppure l’occhio affettuoso, in cui ognuno è diverso ed ha origine da altre fonti, e certo è sol sempre lo stesso occhio?!! – –

28.             Vedete, signori Miei, questa Vita spirituale che compenetra in tali stati d’animo l’occhio, è di nuovo proprio un imponderabile che non può essere compreso, non misurato, ma può ben essere percepito dall’uomo, quando un tale raggio di Luce spirituale dall’occhio dell’avversario colpisce il suo stesso, senza potergli spiegare da dove esso proviene, che cosa lo causa e come, nonostante la volontà dell’uomo stesso, spesso non si può nascondere.

29.             Esso è proprio quel fattore della luce che Io, nella precedente comunicazione, ho chiamato ‘la potenza spirituale’ stessa!

30.             Questa potenza nutre, vivifica e ricolma completamente l’anima umana, spingendola ad avanzare; e quando in questa potenza vitale subentrano smarrimenti o disturbi, allora fuoriesce l’eccesso, che poi è predominante nell’anima e attraverso essa nell’intero corpo, cosa che potete scorgere nell’occhio e anche, se volete – nel linguaggio e nello stesso tono. Se questo eccesso irradiante incontra nell’occhio che gli sta di fronte un elemento negativo, se ne allontana e diventa visibile proprio per questo, dove poi spesso attraverso questa repulsione, a poco a poco è in grado di chiamar fuori il similare.

31.             Qui è lo spirituale mondo-animico che compenetra la materia, la illumina e la domina. E se con nobili moti del cuore, con entusiasmo per il sublime e per lo spirituale, l’impulso aumenta ancora, può avvenire perfino che, annullato lo stesso ordinario processo visivo, un altro ne subentri che mostra poi all’uomo stupefatto un mondo spirituale che egli forse aveva creduto come non esistente.

32.             Questa è la vista spirituale di un uomo che sa trasferirsi ai limiti tra la vita e la morte, dove gli è già più vicino il regno spirituale che il mondano.

33.             Un terzo motivo della facoltà visiva è quello che all’uomo spiritualmente formato oppure ‘rinato’ mostra l’intera grande armonia della Mia Creazione, dove i collegamenti e il perché tutto doveva essere così e non altrimenti è spiegato, che individuato perfino a mezzo dell’occhio fisico, può essere afferrato solo con l’occhio spirituale oppure con i suoi sensi più raffinati.

34.             Quest’occhio spirituale è quello che, dopo la morte, mostrerà, nel Regno dello spirito, tutto chiaramente a colui che si era sforzato di imparare a conoscerMi attraverso le Mie opere e le Mie parole.

35.             Poiché là, come dell’intero corpo umano, così anche del suo organismo e occhio, è passato nell’Aldilà solo l’elemento spirituale che, se fosse coltivato già nella vita terrena, sarebbe già stato di grande utilità, cosa che purtroppo non è così facile da raggiungere, perché alla maggior parte degli uomini, come un tempo a Mosè, pende un più che triplice velo sugli occhi.

36.             Se gli uomini vedessero spiritualmente, scorgerebbero dinanzi a loro un altro mondo, diverso dal fisico, scorgerebbero dappertutto la ragione, la causa originaria, non solo l’effetto, l’occhio umano potrebbe distinguere la scomposizione della luce altrettanto bene come il deflusso della Luce spirituale proveniente dall’occhio.

37.             L’uomo, comprendendo sempre più la Mia Creazione, nobiliterebbe se stesso, elevandosi già qui ad un gradino superiore che gli faciliterebbe il progresso nell’Aldilà; sarebbe il suo stesso maestro, il suo stesso dottore; niente farebbe sorgere dubbi in lui, dappertutto egli vedrebbe chiaro, come e perché Io ho così tutto ordinato.

38.             Il suo sguardo non passerebbe in modo così insignificante su migliaia di oggetti, senza riflettere minimamente.

39.             Il suo sguardo spirituale e intelligente, riconoscerebbe anche dappertutto solo intelligenza, causa ed effetto; riconoscerebbe nelle opere il Maestro e tra l’altro comprenderebbe tanti grandi misteri, dinanzi ai quali adesso si ferma spesso stupefatto, perché egli non vuole spogliarsi dalla sua umana presunzione, e vorrebbe perfino disporre il mondo secondo i suoi piani – mentre il mondo segue invariabili Leggi spirituali più grandi, le quali stanno più in alto del minuscolo figlio di un uomo di questo mondo, di questo microscopico granello di sabbia chiamato Terra.

40.             L’intendimento materiale del processo della luce, la chiara comprensione del processo che procede con la vista, il sicuro giudizio di tutto il visibile e la credente fiducia dinanzi all’esistenza dell’invisibile e spirituale, risulta poi, da tutto quanto detto, solo quando l’uomo con il suo organo materiale, l’occhio, è reso capace, mediante il processo materiale nel suo cervello, di poter rendere chiaro alla sua anima, oltre alle immagini materiali, oltre alle melodie e armonie, lo spirituale che, nascosto dietro la materia, è il suo architrave, il suo conservatore e il suo distruttore.

41.             Il risultato della vita esteriore, così come penetra nell’anima attraverso occhio e orecchio, – è solo un risultato spirituale che guida in alto, innalza, nobilita e spiritualizza l’anima dell’uomo, affinché, quando un giorno batterà l’ultima ora della vita terrena, il salto non sia troppo grande, bensì l’anima possa essere guidata solo come un dolce passaggio là, dove al tempo dell’esistenza terrena essa ha vissuto e operato già per più di tre quarti.

42.             Per raggiungere questo, Io vi mando parole su parole; là tende il Mio sforzo, per rendervi comprensibile quanto di spirituale sta nascosto in tutto il Creato, con questo non solo perché possiate dare testimonianza in questo mondo di cosa può fare un Dio ad un’anima fedele, ma affinché voi, come ebbi già a dirvelo chiaramente, possiate essere già qui figli Miei e non avete bisogno di diventarlo solo nell’altro mondo.

43.             Vi ho spiegato l’occhio in rapporto alla luce, avrei potuto dirvi altrettanto per l’orecchio, quale organo raccoglitore del suono e dei toni per quanto si riferisce al loro effetto sull’anima.

44.             Vi ho spiegato come questi due organi siano i canali di collegamento con i quali l’anima riceve le impressioni dall’esterno, e il linguaggio, la bocca con i suoi organi vocali e respiratori, è lo strumento per mezzo del quale il materiale assimilato può essere restituito spiritualmente.

45.             Vi ho descritto questi organi come trinità, e vi ho detto inoltre che perfino il vedere è triplice, vale a dire il vedere ordinario, il vedere spiritualizzato e il vedere o vista spirituale superiore.

46.             Dappertutto il ‘Tre’ è il numero fondamentale, il numero del Mio Io, come pure il numero del vostro, perché anche voi consistete di spirito, anima e corpo[52].

47.             Corporalmente voi vedete, umano-animico voi sentite e spiritualmente per mezzo della Mia Scintilla di vita tutto viene spiritualizzato, nobilitato e impreziosito.

48.             Dunque afferrate una buona volta, dopo tante parole, che il mondo che vi circonda è tutto diverso da come appare all’occhio materiale e all’intelletto umano.

49.             Lasciate illuminare il vostro intendimento, il vostro occhio spirituale, penetrate la materia fino al suo animico e trasformate poi tutto per lo spirituale futuro uomo animico, che fu creato a Mia immagine e somiglianza spirituale, – dove la sua forma esteriore emanerà una divina bellezza, e un grande Raggio spirituale della consapevolezza più pura splenderà dal suo sguardo, nel cui occhio già qui cade il raggio di luce spiritualizzato, ma nell’Aldilà il Sole spirituale della Mia Sapienza ed Amore completerà tutto ciò che qui vi può essere dato ben come presentimento, ma non come realtà.

50.             Così accogliete questa parola “L’occhio”. Spalancate i vostri occhi, affinché questo Raggio di Luce spirituale della Mia parola penetri fino alla vostra comprensione spirituale, e anche queste righe vi provino ancora una volta che la comprensione giusta del visibile, può condurre al vero apprezzamento dell’invisibile e spirituale! Amen!

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Cap 31

Il cielo stellato

(II parte)

16 gennaio 1877

1.                Se su quest’argomento vi do di nuovo una parola, ha veramente nessun altro scopo, se non di completare in parte alcune cose dette in precedenza, e anche come suggerimento di voler riconoscere Me e le Mie parole non nelle ricerche scientifiche e trattati eruditi, bensì in quel che vi sta più vicino, nel notturno cielo stellato che voi vedete estendersi ogni notte su di voi con l’aria serena, per trovare Dio, il Creatore e Signore che vi ha sempre parlato e mai un giorno fa tacer la Sua voce.

2.                 Vedete, se volete studiare dai libri di scienza e trovare in essi chiarite le leggi della natura, le combinazioni degli elementi primordiali, le affinità chimiche, il processo di cristallizzazione dei minerali, la legge della citogenesi nelle piante, la struttura del mondo animale e dell’uomo, per quanto a voi uomini sia possibile, allora questo studio è solo uno studio dell’individuo oppure del singolo che, se vuole, dietro le leggi può trovare anche il Legislatore. Poiché chi veramente Mi cerca, questi Mi trova anche dappertutto; basta, infatti, che Mi voglia trovare!

3.                 Questi studi individuali, perfino anche lo studio dell’astronomia, richiedono, dove non è lavoro professionale, molto tempo, molta pazienza e perseveranza, per non abbandonare tutto a metà.

4.                 Di tutti i rami delle scienze naturali molto vi ho chiarito Io stesso, spiegando e completando il mancante, vi ho indicato, se si vuole studiarle, come si devono intendere, affinché fruttino risultati spirituali e non v’insegnino solo combinazioni e trasformazioni materiali, dove perfino tanti naturalisti collocano la materia più in alto dello spirito e mettono completamente da parte il concetto ‘Dio’.

5.                 Vi ho chiarito, in religiose questioni di fede, parecchi passi del Vecchio e Nuovo Testamento, e come devono essere compresi, vi ho chiaramente dimostrato che tra il leggere e la comprensione di quanto letto c’è una grande differenza, poiché lo spirito limitato si attiene pedantemente alla parola (lettera), e solo un’anima illuminata può comprendere ciò che è stato scritto duemila anni or sono e rimarrà sempre come Verità!

6.                 Da tutte le parti e in tutti i libri non vi mancano parole per elevare il vostro spirito, per educarlo, per cercare il superiore e anche comprenderlo, ma inutilmente. A qualcuno costa troppa fatica riflettere solo un paio di minuti su qualcosa, un altro si oppone con tutte le forze e vuole rimanere solo presso l’acquisito o al massimo accettare ciò che a lui conviene. Se gli viene mostrato un campo visivo più ampio, egli chiude gli occhi e gli orecchi, e se escono quantità di cifre astronomiche davanti agli occhi, allora volta il suo capo altrove e non vuol sapere altro, al massimo può sentire solo qualche parola sull’amore che al momento lo emoziona, ma forse da lui non è praticato e perciò si ferma completamente comodo solo sulla carta.

7.                 Così ognuno ha la sua visione, non si allontana da questa, dipende dal materiale, pratica solo occasionalmente lo spirituale, e più per passatempo che per studio serio, per prepararsi al viaggio nell’Aldilà, che certo non mancherà.

8.                 Ebbene, per ritornare al nostro titolo della comunicazione, allora vi assicuro che ho scelto questo proprio perché il cielo notturno è visibile tutti i giorni, e se qualcuno mette in dubbio quanto è stato detto, scritto e fatto, certo alla vista di questo cielo stellato non potrà fare a meno di porre a se stesso la domanda:

9.                 “Che cosa sono dunque questi punti luminosi all’orizzonte buio della notte?”. La risposta a ciò fu già data al chiedente nella prima giovinezza a scuola, che suonava così: “Esse sono stelle, cioè corpi luminosi come il nostro Sole!”

10.             Bene, se questa è accettata, allora emergerà una seconda domanda, la quale sarà: “Queste stelle o soli sono fissati a qualcosa lassù, perché altrimenti cadrebbero giù?”.

11.             Anche per questo l’astronomia popolare ha provveduto per i giovani ed ha spiegato: “Queste stelle sono mondi, globi sferici in movimento”.

12.             Poi sorgerà un’altra domanda che sarà: “Queste stelle o mondi sono molto lontani da noi?”. E anche qui l’astronomia, per quanto possibile, ha fissato cifre approssimative che veramente non sono più afferrabili allo spirito umano, tuttavia rendono pressappoco un valore per la distanza.

13.             Ebbene, a queste domande se n’aggiungono ancora un paio d’altre, delle quali la prima sarebbe: “Poiché a noi abitanti di questa Terra le stelle sono di nessuna utilità, a quale scopo stanno veramente lì?”. E la seconda domanda sarebbe: “Poiché questi mondi non sono fissati, chi li tiene così sospesi in aria nello spazio?”.

14.             Alla prima domanda hanno risposto parecchi studiosi e astronomi, hanno anche dimostrato che questi mondi, raggruppati con metodo, girano intorno l’uno all’altro, hanno anche aggiunto che, come è disposto il nostro piccolo globo terrestre, tale e quale quei mondi saranno corredati di tutto quanto può rendere piacevole l’esistenza agli esseri lì viventi.

15.             Di maggior dettagli non potevano darvi nessuna informazione, poiché essi stessi non sanno. E in ciò hanno fatto bene; poiché all’uomo è impossibile esprimere qualcosa al di fuori della propria esistenza, esprimere ciò che non esiste nella sua stessa natura.

16.             Ora l’ultima domanda: “Chi ha disposto questi mondi così che non cadano giù, e si muovano l’uno intorno all’altro in percorsi ellittici?”

17.             Per rispondere a questa domanda deve essere ora compito Mio, per dire a voi, spiriti ottenebrati che date ascolto solo alle vostre brame e passioni, in poche parole che vi è un Dio che ha creato queste stelle splendenti o mondi incommensurabili quali scuole per milioni e milioni di spiriti, i quali tutti devono percorrere la via del perfezionamento per diventare quello che Io ho concesso spontaneamente a voi figli degli uomini.

18.             Lassù, in quegli spazi incommensurabili, questi mondi galleggiano come gocce d’olio su una superficie d’acqua, sostenuti dalla Mia potenza. Senza disturbare gli altri, tutti compiono le loro orbite in regolari periodi di rotazione, dappertutto domina ordine, perché dappertutto esiste una legge sola, la legge della forza di attrazione.

19.             Ognuno di questi mondi solari ha i suoi pianeti e comete orbitanti intorno ad esso, che tuttavia, per le loro piccole dimensioni e per la grande distanza delle stelle stesse, da qui non sono visibili.

20.             Per lo sviluppo di un simile sistema-mondiale sono stati necessari innumerevoli milioni di anni e altrettanti sono necessari per la sua completa dissoluzione, in modo che dalla Terra non sarà possibile osservare – se è di prima origine oppure da lungo tempo passato.

21.             Vedete, tutte queste infinite Creazioni che, come stelline sfavillanti ogni notte splendono sulle vostre teste, questi grandi mondi (se nella vostra anima umana ci fosse solo una piccola intelligenza per il superiore) a voi uomini non dovrebbero passare inosservati; essi, infatti, senza alcuno studio sono capaci di indurre l’umano a domande superiori e, in secondo luogo, per conferirgli una seria disposizione d’animo che dovrebbe finire con la domanda: – “Cosa sono io veramente, io imperfetto strumento, poggiante col piede su una Terra che non conosco? – e volgendo il mio struggente sguardo nelle altezze: – cosa siete voi stelle, voi testimoni muti di molte migliaia di generazioni, dove tanti sulle labbra avevano le stesse domande e altrettanto poco ricevettero una risposta concludente come me?”.

22.             Certamente simili pensieri dovrebbero animare ogni uomo, se dinanzi a sé guarda il cielo notturno nella sua oscurità piena di misteri, e certo quanti pochi uomini degnano il cielo stellato di uno sguardo, e quanto ancora molto pochi riflettono qualcosa! Mentre nell’intera natura non esiste nulla che possa fare così profonda impressione su un cuore, come proprio questo cielo stellato nella quiete notturna, dove ogni tumulto mondano ha una fine, e perfino la verdeggiante natura si mostra solo in contorni oscuri, e dà così all’uomo tempo e occasione di lasciare libero spazio per certi presentimenti che, in simili momenti, sorprendono l’anima, la quale vorrebbe aver risolto tante domande.

23.             Purtroppo in generale è l’opposto. La maggior parte degli uomini, quando di sera, o più tardi nella notte, tornano a casa da divertimenti mondani, da triviali intrattenimenti, vanno di soppiatto a testa bassa, ancora deliziandosi del recente vissuto, degnando appena di uno sguardo il grande universo sulle loro teste. Essi sono come gli animali, i quali non possono alzare il loro capo in alto, ma volgono il loro sguardo a terra, terra che in breve tempo sarà la loro ultima dimora.

24.             Chi oserebbe, parlare ad un simile uomo-animale di qualcosa d’altro che dell’appena vissuto, chi oserebbe dir loro:

25.             “Alzate un po’ il vostro sguardo sopra di voi! Lassù c’è un mondo misterioso che sarà presto il vostro lungo luogo di soggiorno, dove altri rapporti, altre circostanze stabiliranno voi e la vostra condotta di vita; lassù la presunzione di tanti sprofonderà nel nulla. Tutti i titoli, tesori, ricchezze, dovrete lasciarli qui. Poveri siete entrati in questo mondo e poveri giungerete in quel mondo che qui non avete ritenuto degno nemmeno di uno sguardo!”.

26.             Uomini-animali come voi siete, Io so bene perché temete lo sguardo del cielo stellato – perché agita la vostra coscienza, perché potrebbe destare in voi certi sentimenti che vorreste volentieri sopprimere. Voi evitate ogni domanda seria, evitate perfino le risposte, perché esse non concordano con le vostre idee mondane.

27.             Il regno dei morti e l’eterno regno vivente vi sta dinanzi in una notte rischiarata dalle stelle – voi vi spaventate di fronte al primo e non credete nel secondo. Perciò lontano da questo nero e pieno di mistero velo del futuro, rifugiatevi in un salone illuminato con ceri e lampade, guardate come lì uno inganna l’altro, volendo imporgli un’opinione migliore di quella che ha di se stesso; lì gozzovigliate a tavole piene di cibi (e bevande) innaturali che vi aiutano ad arrivare ancor prima là, dove vorreste arrivare il più tardi possibile. Vagabondate, durante le notti, nell’ebbrezza dei piaceri sensuali, finché il Sole avrà scacciato l’oscuro spettro della notte, poi barcollate verso casa, per recuperare, nel sonno mattutino, ciò che fin lì avete sprecato, e scoprirete in breve, a cosa vi è servito ignorare completamente l’innegabile e d’ingannare nessuno più che voi stessi!

28.             Il cielo stellato è un’immagine tanto semplice della grande Creazione, che non può esserne data una migliore; poiché nel limitato orizzonte che nell’emisfero si arcua sul vostro capo in piccole costellazioni, nebulose e comete, voi vedete dinanzi a voi un regno che è senza fine.

29.             Questi grandi mondi, per i quali la vostra fantasia non ha più cifre, vi appaiono come piccole stelline, scintillando e splendendo nella luce più pura.

30.             Voi vedete cambiare la loro posizione, vanno su e giù; questo significa che la vostra Terra, nel suo moto rotatorio intorno al suo asse e intorno al Sole, vi porta a transitare accanto a questi mondi.

31.             Voi non avete nessuna certezza di loro su questo. “Che cosa sono?” – “Quanto sono grandi?” – “Come sono disposti?”, ecc., pure domande che rimarranno scientificamente senza risposta; dove il vostro intelletto dice: io non so dare informazioni su ciò! E vi rimanda al vostro cuore, dove sensazioni piene di presentimenti dovranno sostituire ciò che i calcoli astronomici non possono più dare come risposte.

32.             Lasciate dunque il vostro cuore intuire, ciò che, senza volerlo, il cielo stellato vi fa accettare per forza. Approfonditevi in questi pensieri creativi, i quali hanno potuto determinare l’Autore di questo Universo visibile a creare così tanti, così grandi e così meravigliosi mondi!

33.             Lasciate prendere spazio al pensiero che spesso vi coglie, quando vi perseguitano dissensi e sfortune, quando il mondo, con tutte le sue gioie materiali si è chiuso per voi, che forse potrebbe esistere altrove un’esistenza migliore, un posto tranquillo dopo le fatiche giornaliere della vita terrena, dove nulla era stabile e perfino una presunta felicità era di breve durata.

34.             Vedete, l’intelletto non ha nessuna consolazione per voi, ma il cuore, al quale Io ho concesso il dono – se lo vuole – di innalzarsi sopra il mondano, sopra il materiale, lasciatelo parlare con parole consolanti! ‘Cuore’ e ‘amore’, infatti, sono equivalenti. Lasciatevi dire che tutto ciò che v’insegnarono i due Testamenti in fatti religiosi, la Mia dottrina, la Mia presenza sulla Terra, la Mia morte, la Mia resurrezione, non fu vuota follia, lasciatevi dire, come già in quel tempo Io dissi: “Nella casa del Padre Mio, ci sono molte dimore”, – che già in quel tempo vi mostrai una durata eterna di tutto il Creato. Lasciate passare tutto questo dinanzi alla vostra anima, e il notturno cielo stellato vi apparirà diversamente. Esso avrà un linguaggio comprensibile. Vedrete lì non solo stelline luminose di varie grandezze, non grandi corpi solari guarniti materialmente, bensì dimore per milioni e milioni di creature che, secondo ordinate leggi, tracciano le loro orbite, si sviluppano a poco a poco gradualmente, certo non secondo il vostro minuscolo calcolo degli anni, bensì anche i periodi di sviluppo devono essere espressi in altri valori numerici, secondo la misura dell’intera struttura mondiale.

35.             Là voi vedrete realizzato un grande pensiero creativo che, per primo, ha come base fondamentale l’Amore, e per secondo un sicuro perfezionamento spirituale come meta suprema, poiché così come il vostro presentimento vi dirà che tra questi milioni di mondi deve esserci un ordine gerarchico, un superiore o inferiore, tale e quale devono esistere su di loro esseri viventi spirituali più o meno perfezionati, dove poi l’ulteriore perdurare della loro vita è lasciato a loro stessi.

36.             Dove una regola, una legge e il passaggio da un gradino all’altro avviene solo dolcemente, allora il Creatore di questo Regno incommensurabile non può essere considerato diverso se non come un Padre dei Suoi figli. Ma dove traspare questo rapporto da tutte le Creazioni, allora è del tutto naturale che quando il Sole tramonta e il cielo stellato notturno si manifesta al vostro sguardo, voi nel vostro cuore non dovete percepire nessun altro linguaggio, nessun altro sentimento se non il linguaggio dell’Amore, del dolce sentimento, dell’Amore paterno, attraverso cui Egli dice a tutti voi: “Guardatevi intorno! Tutto questo l’ho creato per voi, l’ho creato per i Miei figli, i quali devono restituirMi l’Amore che Io ho versato in ogni cosa creata!”.

37.             Se questo linguaggio trova posto nel vostro cuore, allora il cielo stellato è un giubilante inno di armonie spirituali, e ogni raggio di luce da un sole lontano è un bacio spirituale proveniente da un mondo ampiamente lontano da voi, ma tuttavia ancora della stessa famiglia. Allora giudicherete diversamente il silenzio notturno, il variopinto tremolio di milioni di mondi, quando il soffio spirituale della Creazione vi alita contro dolcemente, l’alito che tutto abbraccia, tutto spinge al perfezionamento, per riunire alla fine tutti gli spiriti provati in un luogo, dove giorno e notte, nascita e morte sono cessate, e ogni materia è scomparsa, dove Luce spirituale, gioie spirituali e precisamente godimenti eterni, compenseranno tutto ciò che gli spiriti, avvolti in corpi oppure no, dovettero sopportare.

38.             Perciò vi consiglio, se non volete studiare, se non volete cercarMi nelle Mie opere in piccolo – per lo meno non rifiutate l’impressione che fa su di voi il cielo notturno trapuntato di stelle. Non crediate che, dopo aver letto un paio di parole proveniente da Me, siate già presso di Me, – oh, no, c’è ancora una lunga strada; con le parole, infatti, non vi voglio commuovere né a lacrime, né mi bastano le promesse vostre!

39.             Voglio avere azioni! Voglio vedere nel vostro comportamento che le Mie parole vi sono penetrate nel sangue, che la mansuetudine, la tolleranza (vale a dire l’indulgenza), specialmente verso i sottoposti, verso la servitù, hanno scacciato la brutalità, – voglio vedere che avete un cuore non solo per voi, ma anche per altri!

40.             Finché questa dolce disposizione d’animo non ha trovato posto nel vostro cuore, tutte le vostre letture, tutto l’entusiasmo per le Mie parole, non servono a niente. E appunto per questo Io vi ho dato questa comunicazione, affinché qualche volta, forse di sera oppure di notte, guardiate lassù, dove un eterno mondo vi attende, nel quale però non vi metterete piede tra canti e suoni, se non porterete con voi l’intera armonia nel cuore. Tenetevelo in mente, là sono usate altre misure, differenti da come le vostre parole e azioni vorrebbero volentieri valutare; là si domanda secondo il vostro valore spirituale, e non: quanti dettati avete letto o trascritto. Sarebbe da desiderare che ne abbiate compreso del tutto almeno uno per procedere spiritualmente, ma purtroppo nemmeno Io stesso posso certificarvi di questo!

41.             Andate perciò fuori nell’oscurità notturna! Guardate il grande Universo, imparate a contemplarlo con occhi spirituali, mettete a confronto con esso la vostra piccolezza, e sprofondate poi dinanzi alla potenza di un Creatore che, accanto a quest’immensità, elargisce veramente solo Amore e vuol ricevere nuovamente solo Amore.

42.             Se però il risultato di una tale contemplazione non può placare in voi la vostra presunzione, la vostra superbia, il vostro orgoglio, se non potete prendere a cuore di trattare con pari amore tutti gli uomini come vostri fratelli e sorelle, allora abbandonate la lettura delle Mie parole; perché una sudicia crosta di presunzione e interesse materiale è tirata sul vostro cuore, il che rende impossibile possano emergere in questo visioni umane e sentimenti migliori.

43.             Allora nessun cielo stellato, quale fulgente Vangelo, vi potrà aiutare, tanto meno lo scritto, e dovrà essere lasciato ad altre circostanze e condizioni per portarvi là dove alla fine nondimeno tutti dovrete venire.

44.             Dunque, adesso sapete ciò che dovete fare! – Io vi ho mostrato le vie che portano a Me. Se vi mancano le forze per seguirle, allora seguite le vostre, il risultato vi mostrerà poi, dove sarebbe stata veramente quella giusta! Amen!

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Cap 32

La vite elicoidale

19 dicembre 1874

1.                Qui, figli Miei, voglio svelarvi nuovamente una grande Legge della Mia Creazione, dalla quale potete riconoscere com’è possibile mediante una singola linea, come quella a voi conosciuta ‘linea della vite elicoidale’, mettere in moto un universo, a spingerlo a perfezionarsi da sé e così, con il primo impulso di un atto creativo, porre subito le fondamenta della sua eterna esistenza.

2.                 Vedete, tutto quello che vi circonda, visibile o invisibile, ha, sia nella forma, contenuto o durata, il suo particolare scopo, per contribuire alla stabilità del tutto!

3.                 Ogni cosa, fino all’ultimo atomo, segue la grande Legge della Creazione che Io ho posto in tutto: l’origine, perfezionamento e trasformazione, e solo così fu possibile pronunciare una sola volta il “Sia!”, poiché l’ulteriore divenire si condiziona da sé per mezzo di ciò.

4.                 Ora, tra queste grandi Leggi della Creazione i principi iniziali sono proprio i più importanti, perché servono come fondamento e base di tutto il Creato. E di questi principi, dei quali Io ve ne ho già spiegato e sviluppato alcuni, c’è appunto anche la linea della vite elicoidale, che voi avete carpito dalla Mia natura e l’avete inserita nella vostra vita pratica, una delle più importanti, poiché proprio essa, oppure l’applicazione della sua forma, è un fattore principale di tutto l’esistente!

5.                 La vite elicoidale la conoscete tutti, e la sua applicazione la vedete in mille modi e in molte cose. I vostri matematici hanno calcolato le sue leggi e vi hanno esposto singolarmente le varie forme, i meccanici hanno utilzzato la forza motrice nella forma elicoidale per l’acqua e per la terra. In natura la trovate dappertutto, perfino nel vostro corpo conoscete la forza peristaltica dell’intestino. La vostra stessa Terra riceve movimento, nutrimento e calore attraverso la forza che a spirale affluisce in essa dal Polo Nord e ne fuoriesce al Polo Sud.

6.                 Dappertutto, nel piccolo come nel grande, la potreste scorgere se aveste occhi acuti o spirituali, – e tuttavia in tutto questo manca ancora la vera ragione per ravvisare la grande importanza della vite e linea a spirale, fino a qual punto, posta quale base nell’universo, essa ha ottenuto e deve avere una simile grande importanza, poiché senza di essa nulla potrebbe esistere, nulla potrebbe progredire!

7.                 Ebbene, per darvi nuovamente una prova di quanto Io ci tenga ad essere compreso da voi attraverso le Mie parole, voglio dimostrarvi pure in quest’occasione che, anche nella cosa più insignificante è racchiusa spesso una maggiore, profonda sapienza, come quando, osservando con meraviglia il Mio intero cielo stellato, ammirando lì la Mia grandezza, vorreste sprofondare nella polvere dinanzi a Me.

8.                 Ancora pochi di voi hanno compreso che nello spazio infinito, nell’immensa Creazione, vi sono solo leggeri, delicati inizi di cose apparentemente del tutto insignificanti, la cui portata può misurarla solo un Dio e non un essere limitato!

9.                 Esaminate la vite, le sue spire elicoidali, e cercate di scoprire in essa, oltre alle sue leggi matematiche e alla sua struttura, qualcosa di più profondo, di più spirituale – e vogliamo vedere se il vostro spirito può elevarsi, dalla concezione materiale delle linee curve, al Regno superiore dello spirito, il quale proprio nel più piccolo nasconde spesso il più grande!

10.             Io so in anticipo che vano è il vostro cercare, e perciò voglio riversare, con una breve esposizione, della luce in abbondanza sul vostro spirito, affinché possiate riconoscere ancora una volta, come un Padre amabile è sempre premuroso per attirarvi verso ciò per cui Egli vi ha creato, questo significa per Suoi figli uguali a Lui.

11.             Per parlare dunque con voi in modo chiaro e comprensibile, devo innanzi tutto rendervi attenti sulla forma di una linea a spirale, poi sul suo scopo, e in ultimo passare alla sua rispondenza spirituale; perché solo così è possibile guidarvi dal materiale allo spirituale. Quindi ascoltate!

12.             Se osservate una vite, oppure ogni linea elicoidale, riconoscerete facilmente che presso di voi è impiegata per differenti usi, essa ha lo scopo di fissare fortemente un oggetto all’altro, oppure, come con le vostre navi e apparati meccanici, produrre un movimento in avanti.

13.             Ora vedete, qui ci siamo già avvicinati al grande fondamento della generale Legge della Creazione. La vite dunque, o qualunque altra linea elicoidale, ha l’impulso della spinta in ‘avanti’ stabilito nella sua forma, così voi l’adoperate nella vostra vita.

14.             Lo spirituale di questa forma è quindi corrispondente al materiale, vale a dire ‘avanti’ è l’idea vera e propria connessa. Ora, con quest’impulso in avanti o spingere in avanti nel materiale, si collega come al solito ancora un altro fattore o veramente si sviluppa dal maggiore o minore procedere in avanti la generazione del calore attraverso l’attrito dell’oggetto avanzante. Qui avete un secondo fattore della Mia Creazione materiale, vale a dire lo sviluppo della sostanza termica proveniente dal movimento!

15.             Progredendo ulteriormente nelle nostre considerazioni, risulta che nella vite e linea-elicoidale il suo avanzamento non è improvviso, distruttivo, bensì lento ma costante, e non retrocedente, il che nella Mia Creazione deve essere preso ben in considerazione, poiché Io non sono amico di grandi manifestazioni di forza, bensì desidero raggiungere piuttosto tutto con Amore e Mansuetudine, piuttosto che con violenza! Ebbene, fin qui potrebbe esservi già qualcosa di più chiaro nella Mia Creazione, se volete rifletterci, solo non voglio lasciarvi a metà strada, e così andiamo avanti!

16.             Noi abbiamo dunque scoperto tre caratteristiche nella linea elicoidale: progredire, penetrare profondamente e mai con forza ma solo lentamente, e sviluppo della sostanza termica. Bene, adesso vogliamo anche cercare queste caratteristiche dapprima nel regno naturale del visibile, allora le troveremo dappertutto, presso di voi nella vita ordinaria e presso di Me nel grande complesso stellare.

17.             Vedete, tutti i mondi, pianeti e comete si muovono avanti nell’etere, però non si muovono come voi credete in generale, solo intorno a se stessi, e poi in avanti mediante una forza motrice, oppure intorno ad un Sole centrale, cioè in ellisse, no! Qui Io devo dire: essi si muovono tutti in linea a forma di spirale, si avvitano dentro lo spazio eterico, destano con questo movimento mediante attrito – vita e calore nell’etere, che poi li trasmettono agli esseri su di essi viventi. Non è possibile che un corpo, come per esempio la vostra Terra, la quale attraverso il riversarsi nel suo interno di un fluido magnetico dal Polo Nord, procedente dal movimento a forma di spirale, non debba avere altrettanto anche nello spazio mondiale ancora un altro movimento. La Terra si muove in avanti a forma di spirale, i mondi tutti altrettanto; perché solo così il loro procedere avviene dolcemente e senza scosse.

18.             Se fosse solo un movimento penetrante, alla fine la velocità, a causa della resistenza dell’etere, diminuirebbe oppure cesserebbe del tutto, e questo non trova posto nel Mio pensiero creativo.

19.             Perfino la luce che corre a grande velocità da un sole all’altro, si avvita nell’etere, e proprio per questo la luce è anche portatrice di calore, il quale (calore) si manifesta quando essa cade su oggetti solidi.

20.             Voi stessi, nella vostra vita pratica, avete usato spesso questo movimento a forma elicoidale per procedere in avanti.

21.             Osservate le vostre armi da fuoco, avete inventato fucili e cannoni a canna rigata, dove al proiettile, oltre all’incalzante movimento del volo, è aggiunto anche la forma a spirale, affinché esso penetri facilmente l’aria come l’oggetto che nel suo volo deve superare.

22.             Per quanto riguarda lo sviluppo del calore, allora prendete in mano un trapano, provate a fare un foro in un qualunque oggetto e facilmente scorgerete come il trapano si riscalda proprio a causa della sua rotazione a forma di spirale.

23.             Nel vostro corpo circola il sangue, però i suoi singoli globuli si spingono avanti vermiforme, perché mediante questo movimento sviluppano calore là dove sono spinti dalla pressione del cuore.

24.             Le vostre viscere hanno il movimento peristaltico, per eliminare dal corpo il non utilizzabile. Questo movimento però non ha solo questo scopo, bensì quello di produrre, con lo sviluppo del calore prodotto dall’attrito, ancora le parti gassose e fini che devono essere assorbite durante quest’ultimo passaggio dei prodotti alimentari.

25.             Dappertutto è visibile questo movimento a forma elicoidale. Piante, alberi, all’interno e all’esterno s’intrecciano o si muovono a spirale verso l’alto nell’aria, verso la luce e il calore, le loro radici si snodano tra pietre e rocce e sviluppano in questo modo manifestazioni di forza che su altra via non sarebbe né possibile né realizzabile.

26.             La vita del verme è conosciuta per il suo movimento a forma di spirale, perfino nel mare ci sono animali la cui forma è ancora molto arretrata e il loro organismo soffre in preparazione termica, i quali per procedere in avanti hanno un movimento a forma di spirale attorno a se stessi, per ottenere così mediante l’attrito, quel calore che manca all’umore vitale circolante in essi.

27.             Quindi voi vedete dappertutto il movimento simile alla vite come principio vitale, come generatore del movimento di vita e di calore.

28.             Così sorgono, si formano e si perfezionano i mondi nel grande, così tutto procede in avanti, lentamente ma con sicurezza, sempre incontro al loro scopo finale, e così riconoscerete nel materiale questo movimento molto facilmente, quanto è necessario e il solo possibile, per mantenere per sempre ciò che, una volta creato, possa raggiungere il suo scopo.

 

29.             Lo spirituale di questo movimento oppure la sua rispondenza spirituale, è chiara come il giorno, poiché come la vite gira e a poco a poco ‘supera’ tutti gli ostacoli per penetrare in avanti, altrettanto nella vita spirituale il continuo avanzamento di gradino in gradino è un corrispondente movimento spirituale a spirale. “Girare intorno a se stesso” non significa altro che contrapporre ad un oggetto che Mi sta dinanzi, tutte le parti del Mio Io. Così ogni essere oppone, anche spiritualmente, alle avversità della vita materiale tutte le sue caratteristiche e passioni spirituali. Con questo procedere, le parti sono raffinate e levigate, il calore che è generato, uguale all’amore, addolcisce l’attrito; lentamente, come tra resistenza e morbidezza va avanti, irresistibile la trivella della vita penetra nel Regno spirituale, si guadagna sempre una sicura condizione e vi giunge così a poco a poco, per crearsi una solida posizione.

30.             Così è nel grande Regno spirituale dei mondi, dove il materiale serve solo come rivestimento, questo lento avanzante movimento, l’unico possibile, grazie al quale gli spiriti possono, a poco a poco, su gradini differenti, raggiungere livelli sempre più elevati!

31.             Il movimento stesso produce Amore, pari al calore, e Luce, corrispondente alla Sapienza, e così anche ogni spirito che continuamente spinge, porta il risultato dei fattori suddetti: Vita, Vita spirituale, dove egli arriva o dove si avvita dentro lentamente come un bullone

32.             Così, figli Miei, questa linea per voi tanto spesso insignificante e tante volte applicata nella vostra vita, è precisamente proprio la forma senza la quale nessuna stella, nessun sole nel cielo splenderebbe, nessun cuore caldo batterebbe e nessuna vita potrebbe manifestarsi in alcun luogo.

33.             Quindi questa linea è il grande Impulso spirituale che spinge spirito verso spirito, uomo verso uomo e infine tutto a Me; perché l’Amore – il mezzo fondamentale che incatena le anime alle anime, unisce le une alle altre, le conduce una vicino all’altra, e così porta tutto di tutto, materiale e immateriale in movimento a vite elicoidale di nuovo a Me, da dove è provenuto.

34.             Dunque vedete, figli Miei, nel piccolo, in quest’insignificante forma a spirale, c’è tanta grandiosità, c’è tanta profondità che, sebbene gli uomini abbiano trovato le leggi matematiche della linea spirale, essi possono scoprire solo gli inizi di una sapienza, la quale molto al di sopra del materiale, ha la sua origine nell’Infinito, ed ha trovato nello spirituale la sua rispondenza, e nel materiale la sua applicazione pratica, proprio come conviene per la vostra vita terrena!

35.             Imparate da queste parole, quanto poco appariscente sono gli inizi della Mia Creazione, e quali risultati sono invece in grado di ottenere.

36.             Io vi ho dato queste parole, affinché abbiate ancora una volta a riconoscere il vostro Creatore, ma anche il Padre vostro che mai cesserà di iniziare i Suoi figli ai misteri del Suo Regno; poiché solo se potrete comprendere, o almeno presentire l’edificio delle Mie opere, solo allora sarete idonei per un Amore che può incatenarvi saldamente a Me.

37.             Un figlio deve imparare a riconoscere e afferrare completamente il Padre suo, deve essere convinto nel più intimo, della Grandezza, Clemenza e Amore del Padre, e solo poi egli adempirà volentieri le Sue Leggi; poiché per lui avranno cessato di essere ‘Leggi’, il figlio farà poi tutto per Amore. L’Amore però non vieta, bensì tutto concede, e proprio perciò il figlio deve sapere esattamente cosa vuol dire essere figlio, affinché non desideri ciò che è contrario all’Amore!

38.             Così procedete anche voi tutti in avanti, avvitatevi per passare attraverso le contrarietà di questa vita, affinché la vostra parte morale sia altrettanto levigata dal grossolano; penetrate giorno dopo giorno come una vite profondamente nella Vita spirituale, per progredire, finché dietro il coperchio della bara, che voi dovrete sfondare, splenda la limpida Luce della Verità del Mio eterno Amore. Là appena voi comprenderete perché avete incontrato tanti ostacoli, tanti dispiaceri nella vita umana terrena. Là appena, infatti, voi scorgerete che senza questo movimento, sempre procedente in avanti, uguale alla vite che non lascia uscire nulla di ciò che ha afferrato nel suo elicoide, senza questo lento ma costante avanzamento, non sareste penetrati in quelle profondità spirituali della Mia Creazione, dove da ogni atomo vi arride Amore, e dove, dal primo istante di una coscienza animica fino al passaggio nel Regno degli spiriti, il movimento a forma elicoidale, sia mondano che spirituale, era necessario per portarvi avanti, per sviluppare in voi vita e calore e così, dolcemente, ma sicuramente, per adempierne lo scopo che Io posi in questa linea, quando pronunciai il grande Sia!”, dove tutto, ubbidendo a questa parola, iniziò il suo movimento circolare, ma procedendo in avanti e, come l’analoga vite, non smetterà mai, sempre muovendosi intorno a Me come il Punto centrale, può essere partecipe con Me in uguale vicinanza della Luce e della delizia, la quale è stabilita per tutti coloro che, corrispondenti al loro scopo, hanno saputo portare a compimento la loro missione per la loro e la Mia soddisfazione! Amen!

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Cap 33

Micro e macrocosmo

20 luglio 1875

1.                Vedete Miei cari figli, con queste due parole la scienza ha arricchito la sua raccolta di nomi, però senza sapere veramente che cosa voleva dire con queste parole, o altrimenti detto, senza comprendere che quando Io ammetto l’Infinità come esistente – micro e macrocosmo, naturalmente in un certo senso limitati – indicano la stessa cosa. Solo che con questa denominazione l’ultimo nome ‘macrocosmo’ è già stato usato in passato, e precisamente dagli astronomi prima che un altro ricercatore, in un settore molto più piccolo, a mezzo del microscopio scoprisse un mondo completamente nuovo, in antitesi di ciò che trovò il telescopio nei vasti spazi senza limiti.

2.                 Così ebbero inizio queste parole, senza tuttavia afferrare il minimo pensiero di un infinito Creatore dell’Universo, come se queste caratteristiche dell’infinità, nel grande e nel piccolo, si fossero stabilite da se stesse.

3.                 Quando gli astronomi di stella in stella con telescopi sempre più perfezionati scoprono ininterrottamente nuovi mondi e davanti alle distanze degli stessi arretrano rabbrividiti, perché non trovano più cifre per questa o quelle distanze non più afferrabili con l’intelletto umano; quando da un’impenetrabile nebulosa all’altra nel cielo notturno emergono sempre nuove Creazioni, in cui solo i più grandi complessi stellari sono visibili, anche tutti questi orbitanti soli e mondi, pianeti e terre resteranno però eternamente imperscrutabili all’occhio umano, allora dovrebbero certo essere indotti a pensare all’Ordinatore di tutto questo, poiché già secondo il loro debole calcolo, nonostante apparenti disturbi, tutto procede nel suo ordinato corso. Solo pochi di loro attribuirono ogni scoperta in questo campo a Me, ma definirono l’insieme solo come ‘cosmo’, e poiché la distanza è senza fine, come ‘macrocosmo’, e si accontentarono con quest’espressione, tanto che adesso quasi ogni scolaro la conosce, ma ci riflette altrettanto poco quanto ci riflette il più grande astronomo.

4.                 La seconda via per ‘l’infinità’ che un altro ricercatore intraprese, e dopo di lui anche altri, era che, mentre inseguivano dapprima la vita animale, fin dove lo permetteva loro la forza visiva sostenuta dai microscopi, anche in seguito con questi strumenti esaminarono il tessuto cellulare delle piante e le parti costitutive del regno minerale.

5.                 Poiché anche qui essi non trovarono i confini dove la vita animale cessa e dove le parti costitutive dei singoli elementi, scomponendo le loro particelle nuovamente in altre, mostrano altrettanta ‘vita’, allora chiamarono anche questo mondo appena scoperto, e diventato a loro completamente visibile, ‘microcosmo’, dove anche al ricercatore non è venuta incontro nessuna pietra di confine che gli indicasse la fine di quel mondo, bensì gli dimostrò la fine del suo debole intelletto e spirito ricercatore, esclamandogli: “Fin qui, e non oltre!”, – così come agli astronomi i lontani gruppi stellari o globi involucro lasciarono solo presentire che là non vi è ancora una fine, ma per loro è solamente un ‘alt’, dove l’intelletto umano non può afferrare ciò che un Creatore ha creato secondo la Sua grandezza e non secondo la grandezza fisica di un minuscolo uomo.

6.                 Anche questi ultimi ricercatori scrivono interi volumi sulle continue e sempre nuove scoperte in questo campo, ma anche lì troverete da leggere poco il Mio nome; essi solo frugano nella materia, e appunto materiale come le loro ricerche, essi nuovamente anche trovano nient’altro che materia.

7.                 Siccome però non vorrei avere i ‘Miei’ figli allevati così, e se anche i vostri eruditi hanno elaborato certi nomi per cose inesprimibili, dovete pur sapere veramente cosa c’è sotto questi nomi, oppure come sono da intendere. Perciò ho preso Io nuovamente la parola, per dimostrarvi ancora una volta che, sebbene già spesso mostrato, possono essere acquisite sempre nuove visioni della Mia Creazione, se si vuol considerare attentamente con occhio spirituale perfino le parole inventate dall’uomo.

8.                 Tutto ciò che ho fatto scrivere fino ad ora dal Mio servitore, ha appunto lo scopo di mettere nella giusta luce la Mia Creazione a voi e alle migliaia di generazioni che verranno dopo di voi; poiché le condizioni sociali possono mutare come vogliono, possono emergere governi in ancora così differenti forme, tuttavia due cose esisteranno sempre: voi abitanti della Terra così come anche altri dei grandi mondi avrete sempre un rivestimento in proporzione corporale o materiale, e il vostro mondo oppure ogni altro, esisterà ugualmente sempre di materia che porta in sé la vita, per poter compiere con questa la sua missione.

9.                 Finché dunque la materia esiste, finché il processo di formazione, conservazione e trasformazione in e sopra i mondi procede, si troverà sempre il micro e macrocosmo, ed è del tutto naturale proprio perché Io, quale Creatore del tutto, sono infinito, e quindi la Mia Creazione deve essere altrettanto infinita.

10.             Se lo spirito umano anche con i migliori telescopi guarda fuori nei vasti spazi dell’Universo – poiché la materia, a cominciare dal più piccolo atomo, forma sempre nuovamente materia – scoprirà solo nuovi mondi, i quali (contengono nuovamente tutto in sé) se si vuol portare un esempio che si avvicini, sono simili ad un qualsiasi granello di senape che già nel singolo granellino esiste l’infinita facoltà di riprodurre la pianta, dalla pianta il fiore e dal fiore nuovamente il seme. Come qui, se lo volete considerare attentamente, tale e quale nel macrocosmo si formano mondi da mondi, dove naturalmente non potrà essere portato in calcolo la misura del vostro breve tempo di vita.

11.             Così nel grande e così nel piccolo, dove la vita più semplice, più limitata, deve sempre provocare il prosperare di tutto il vivente quale fondamento di una vita superiore, e come nella vita della pianta, dove tutto ciò che esiste viene incontro visibilmente all’occhio dell’umano ricercatore, fornito del necessario strumento, allo stesso modo ad ogni scoperta di un nuovo tessuto cellulare deve essere presupposto che proprio queste piccolissime cellule devono avere di nuovo le loro parti costitutive, i loro organi, la loro vita che li spinge a formazioni future, finché alla fine, al comune occhio umano l’insieme composto da milioni di piccoli tessuti, sia esso pianta, minerale oppure essere vivente, mostra appena su un gradino superiore quanto ci vuole per creare e mantenere una modesta pianticella, oppure un minuscolo infusore!

12.             Se gli uomini fossero spiritualmente attenti osservatori di un singolo oggetto della Mia Creazione, riconoscerebbero in ogni cosa, oppure in ogni essere creato, il Creatore a grandi lettere, e certamente non distruggerebbero così stupidamente e noncuranti spesso per spavalderia, cose che per loro, come uomini, sono le più grandi meraviglie.

13.             Purtroppo l’uomo è in generale fatto così che tutto ciò che giornalmente vede, come il crescere, il prosperare e poi il decomporsi delle piante, non lo stimola ad un’ulteriore ricerca o ad un’ulteriore riflessione; egli lo prende solo come esistente, lo usa secondo il suo arbitrio, senza pensare minimamente al Donatore oppure Dispensatore stesso. Distratti, a milioni passano così la vita, nati, allevati e morti senza sapere cosa significhi ‘essere nati’, come si dovrebbe essere allevati e che cosa significa oppure cos’è veramente ‘morire’. Tutti pensano – per questo ho ancora tempo nell’altro mondo, se mai ne esiste uno!

14.             Perciò i lamenti e le implorazioni dei trapassati, quando cominciano a presentire come avrebbero dovuto vivere e purtroppo non hanno vissuto; quando vedono quanti mezzi stavano loro a disposizione sulla Terra e non hanno voluto usarne nessuno, ma nella sciocca presunzione e follia di grande potenza come uomini – avevano dimenticato completamente Colui che li mise nel mondo per Amore, e non tralasciò nessuna occasione di esclamar loro ad ogni pulsazione:

15.              “Ricordati o uomo che fuori di te, in te e sopra di te, c’è un Mondo spirituale al quale tu non puoi sottrarti, e ti ha creato secondo Leggi spirituali, e dopo la morte ti giudicherà anche secondo leggi spirituali!”.

16.             Perciò segue una parola dopo l’altra che Io vi do, poiché in tutto e ovunque Io cerco di mostrarvi che non siete nati e non dovete vivere unicamente per questo mondo; bensì in tutto Io cerco di farvi luce, affinché possiate trovare la via che conduce a Me, la quale, proprio perché siete materiali e circondati da Creazioni materiali, può essere anche trovata unicamente attraverso la materia, – poiché nella Creazione materiale dovete ritrovare la spirituale e nella spirituale la Mia Creazione infinita, poiché solo così potete procedere moralmente di gradino in gradino. L’insegnamento solo non vi serve, se non imprimete ciò che avete letto nel vostro animo, mescolato con voi spiritualmente, affinché diventi vero anche in voi ciò che un giorno un apostolo disse: “Non più io, bensì Cristo vive in me!”

17.             Altrettanto neppure dovete avere parole bigotte, e non sempre in bocca la parola ‘Signore’, bensì nel vostro modo di pensare e modo di agire, dovete dimostrare che non potete pensare diversamente dal vostro Dio, Creatore e Padre stesso, Lo dovete sentire dappertutto: nel macro come pure nel microcosmo. Nella luce dell’ultima stella che colpisce il vostro occhio, dovete riconoscere lo stesso linguaggio dell’Amore che, uguale e immutabile, ha disposto nel minuscolo animaletto, altrettanto con cura e amore, tutto così che quest’ultimo infusore a voi visibile possa godere, nella sua vita limitata, ugualmente gioia e felicità proporzionata alla sua organizzazione, come l’angelo eccelso che nella Mia vicinanza abbraccia al par di Me con uno sguardo eoni di mondi. – Perciò Io ho scelto anche queste due comunicazioni, affinché rimanendo con superficiali espressioni, non passiate distrattamente su meraviglie che, dappertutto uguali, nei grandi complessi mondiali oppure nei piccolissimi tessuti cellulari di una fibra microscopica di una pianta, costantemente vi richiamano: “Alza lo sguardo, spirito umano, e non trascorrere sognando il breve spazio di tempo della tua vita! Ovunque ti sorride l’Amore del Padre che ti ha già mostrato tanto, ma ancor molto ha trattenuto, perché solo un rinato è in grado di vedere, il quale riconoscerà poi che, per comprendere l’Amore di un Creatore, non necessitano grandi scene naturali, momenti solenni di grande entusiasmo e le inconcepibili distanze di corpi mondiali, bensì che sta ampiamente vicino a te e in te stesso, dove tu incontrerai poi altrettanto le medesime Leggi, la medesima cura dappertutto, comprendi questo o uomo, come un Dio crea! – – come un Padre dispone i Suoi mondi, dove proprio nella materia lo spirituale sublime – il Suo Amore soltanto – aiuta a conservare il Creato e a guidarlo su gradini superiori”.

18.             Pensate così anche voi, figli Miei, oppure imparate anche voi a pensare così, sentite e agire di conseguenza! Sforzatevi così, quando la limitata scienza vi butta giù nomi da lingue morte dove spesso, anche sotto questi nomi, sta nascosto molto più spirituale di quanto presume colui che l’ha usato per la prima volta.

19.             Io permetto che molti dei vostri scienziati e ricercatori scoprano qualcosa dal Mio campo della natura, permetto che molte di quelle scoperte siano utilizzate per la vostra vita sociale. Permetto perfino che queste scoperte siano usate, invece che per il meglio dell’umanità, anche per la frode e l’abuso.

20.             Accanto a questi ‘permessi’ però le Mie semplici Leggi della natura rimangono tuttavia in vigore, in cui il falsificatore delle stesse si punisce da sé, per lo meno nella sua dignità morale, e il disattento, che spesso è istigato dall’avarizia e avidità, dovrà espiare anche nel corpo le conseguenze delle sue stesse passioni!

21.             Sotto tutto questo pro e contro, però, Io Mi sono nondimeno prescelto la Mia via, dove già da lungo tempo sto preparando le pietre da costruzione che un giorno saranno necessarie per erigere la grande Casa spirituale[53], dove ogni falsità, ogni inganno avranno una fine, e i Miei figli riconosceranno il loro Padre in tutte le Sue opere, e in tutte le parole già precedentemente date, avranno la testimonianza che, proprio come nella materia non è possibile stabilire il limite di un micro e macrocosmo, così anche nella comprensione spirituale delle Mie parole o nel loro esercizio altrettanto continuando ad agire all’infinito, il più piccolo ha spesso le più grandi conseguenze, oppure da cause assai poco appariscenti possono essere ottenuti effetti di grandissima portata!

22.             Lo sguardo di un diligente ricercatore cerca invano di scorgere l’ultimo mondo, dimenticando sempre che quell’ultimo sole, che attraverso il suo telescopio invia i raggi al suo occhio, gli mostra la luce che ha ricevuto in prestito da un sole più grande che gli rimarrà sempre nascosto.

23.             E quando penetra ancora nei piccolissimi spazi, dove migliaia di ingrandimenti gli mostrano ancor sempre altre formazioni che, proprio perché sono ancora visibili all’occhio, devono di nuovo essere costituite di piccoli vasi, dove dimora ‘la vita’, così anche nel riconoscimento spirituale c’è la medesima graduazione infinita, che nello spirito più alto, che un essere creato possa presentire, non raggiunge il limite dove Io, quale Centro o Punto terminale tutto riunendo di nuovo in Me, semplicemente e certo molteplice sostengo in Me nuovamente l’intero campo spirituale e materiale, fino al più semplice pensiero, che tuttavia doveva procedere, per creare un atomo eterico, il quale è composto dalla piccola parte costitutiva di altrettanti ‘atomi’, giungendo fino al limite della forma eterica, gassosa o spirituale, rappresentando tutto in tutto, rappresenta altrettanto il mondo nel piccolo, come il mondo nel grande!

24.             Comprendete così il mondo! Così leggete e afferrate tutte le parole che Io vi ho dato! – – Non accontentatevi dell’impressione fugace; non per questo, infatti, avete ricevuto tutte queste parole, ma cercate, come vi ho detto sopra, di afferrarle spiritualmente come spiriti avvolti nella materia, il che vi deve improntare a figli Miei! – Poiché dove e come Io penso, così devono o dovrebbero pensare come minimo tutti coloro che Io creai ad immagine Mia.

25.             Sotto la Mia immagine però è inteso il Mio Io spirituale che è raggiungibile solo quando il guscio della materia è diventato trasparente, quando si scorge ovunque solo lo spirituale, e là dove lo sguardo non basta più, è tuttavia percepito pieno di presentimento!

26.             Il Mio Io quale Dio non ha nessun principio e nessuna fine, la Mia Creazione altrettanto, e il vostro macro e microcosmo, fino adesso così chiamato, è altrettanto infinito, dove mai uno spirito umano scoprirà il confine del principio né della fine!

27.             Veramente fieri dovreste guardare in alto in quegli spazi incommensurabili, da dove un raggio di luce colpisce il vostro occhio solo dopo migliaia d’anni, poiché secondo la vostra organizzazione siete capaci di simili presentimenti; oppure quando scendete nelle profondità del piccolissimo, dove una goccia d’acqua contiene milioni di meraviglie – dovreste umilmente innalzare lo sguardo al vostro Creatore che, nonostante la vostra piccolezza fisica, vi pose nel cuore questa Scintilla spirituale, affinché possiate comprendere parzialmente la grandezza dell’infinità e, per amore e devozione, dovreste prostrarvi dinanzi alla Mia onnipotenza che, nella Sua infinita misericordia, vi riconosce quali esseri spirituali, e invece di considerarvi esseri insignificanti, vi attira al Suo petto, vi vuole educare come Suoi figli e vuol farvi sentire che, per quanto sulla Terra esista anche un amore paterno, tuttavia esso non è che un leggero abbozzo ombroso rispetto a quello che Io, quale Creatore onnipotente, provo per voi come pure per l’ultimo verme nella polvere, poiché guidando un po’ alla volta ogni essere creato di gradino in gradino sempre più vicino a Me, Io voglio riunire tutti nel Mio ‘Regno dell’Amore’, dove ha fine la materia e, spirituale formando solo spirituale, un’eterna, costante beatitudine, deve riunire il Padre con i Suoi figli!

28.             Per questo lo sforzo e lo scopo di tutte le Mie parole, di tutte le Mie direttive e di tutte le Mie Creazioni che, a partire dal microcosmo, perfino nel macrocosmo non avranno ancora raggiunto la fine, bensì lì appena comincerà ad annoverare nuovamente il suo inizio, in proporzioni analoghe, una nuova Creazione, affinché la parola ‘Infinità’ sia afferrata e compresa, sentita e goduta da tutti nel suo pieno significato! Amen!

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Cap 34

Creazione primordiale dell’anima umana

3 novembre 1872

1.                Figlio Mio! Mi hai posto tante domande e Io, quale Padre tuo, ti ho risposto con molte o poche parole, secondo quanto la tua domanda esigeva una maggiore spiegazione o maggiore esposizione.

1.                 Ancor sempre nel tuo animo sorgono nuove domande, da come emerge nella tua ultima lettera inviata al Mio scrivano. Tu dici tra l’altro che la risposta a questa domanda ti aiuterebbe in modo particolare, prima della tua dipartita dalla vita terrena! A questo punto però Io devo chiederti: Se tu ora apprendi tutto ciò che vorresti sapere, a cosa ti servirebbe? – Ti servirebbe ad elevare la tua condizione? Ti servirebbe a conoscere e comprendere meglio Me e la Mia Dottrina? Questo sapere, può avere un’influenza sui tuoi pensieri e azioni riguardo al tuo prossimo?”. – Vedi, a tutte queste domande da Me rivolte a te, tu Mi dovrai rispondere con un no!

2.                 Ciò che vuoi sapere, è una domanda, per dare uno sguardo più profondo nella storia della Mia Creazione, e se vuoi considerare esattamente la cosa, domande così, come questa che tu Mi hai rivolto, ce ne sarebbero ancora milioni; poiché ogni essere vivente, ogni pianta, perfino la pietra morta potrebbe stimolarti a chiedere: Quale è stato il primo processo per ogni singola creazione?”. Oppure: “Che cos’era esistente prima – l’uovo o la gallina? Il seme o la pianta?”. Genuine domande che, se ti fosse risposto da Me fedelmente e in maniera comprensibile, non ti porterebbe di un pelo oltre il tuo gradino spirituale.

3.                 Ma per soddisfarti in qualcosa, allora voglio rispondere alla tua domanda posta, così che tu possa dare, quale essere creato, uno sguardo nella Mia Creazione. Ebbene, ascolta dunque! Anzitutto la domanda che Mi hai posto a questo riguardo è un segno che il poco che ti ho dato su questo non è stato compreso; ti è stato dato, infatti, un lieve accenno di un atto creativo che non fu compiuto unicamente con l’uomo, bensì con ogni essere, con la sola differenza del gradino, sul quale un tale essere venne posto.

4.                 Tu sai che anche gli animali hanno un’anima; anche qui ci sarebbe una domanda, come, quando e da dove fu data sulla Terra l’anima ad ogni animale come specie alla sua creazione oppure, come dice la Bibbia nella storia della Creazione mosaica, insufflata?! Da dove venne, che cosa era la sua origine?

5.                 A questa e a tutte le domande simili Io rispondo che tutti gli esseri creati furono rivestiti di particelle vincolate del grande spirito caduto; inoltre, che questo stesso grande spirito caduto, come una propaggine, fu posto fuori da Me libero nella vasta Creazione, dove egli, come ogni complesso limitato, possedeva un’organizzazione interiore e una esteriore, in aggiunta ancora come terza possedeva una grande parte della Mia stessa Vita divina che, come scintilla proveniente da Me lo innalzava oltre tutta la materia grossolana.

6.                 Dalla sua parte esteriore o rivestimento etereo gli furono e sono prese e adoperate giornalmente per il corpo materiale come vostro rivestimento, particelle spirituali vincolate a lui tolte. – Dalla sua anima discendono tutti gli esseri creati in relazione alla loro vita animica, e solo la sua parte di eredità divina gli fu lasciata da Me, perché è proprio questa che, come presso di voi la coscienza, continuamente lo stimola e sprona continuamente a ritornare da Me.

7.                 Così tu vedi la Trinità, come Padre, Figlio e Spirito – materia, anima e Scintilla divina, rappresentata coerente anche in lui, proprio come anche ogni essere creato consiste di queste tre parti, le quali si trovano rappresentate di nuovo in maniera simile nella Creazione materiale, nel Cielo spirituale e nella Mia stessa persona.

8.                 Così è dunque l’origine dell’anima, come presso di voi nella procreazione, sempre la stessa, dove anche voi lasciate qualcosa del vostro essere spirituale, senza tuttavia con questo sentirne una mancanza. – Così fu creato ogni essere vivente nell’intero mondo materiale, e se nella mosaica storia della Creazione la creazione dell’uomo fu discussa più in dettaglio, così come nell’opera che Io diedi un giorno al Mio precedente scrivano[54], ha la sua ragione, perché per primo l’uomo era l’ultimo anello della Creazione sulla vostra Terra, e per secondo, perché proprio voi uomini trovate tanto interesse di conoscere più da vicino l’origine della vostra stessa razza.

9.                 Come Eva fu creata dal corpo interiore ed esteriore del primo uomo, e perché così e non altrimenti, sta semplicemente nel fatto che al primo uomo fu creata una compagna, una compagna della vita, che naturalmente doveva essere presa dall’ultimo finissimo materiale che Io volevo creare come immagine Mia.

10.             Così ebbe origine la prima donna, come con ogni mescolamento dei sessi l’uno deriva dall’altro, e questo è un processo necessario che, per la maggior parte degli esseri viventi, è il fondamento della loro esistenza, con la sola differenza che per la creazione della prima donna Io ricorsi ad un procedimento che, preso materialmente, è accaduto spiritualmente altrettanto con la creazione di milioni di altre creature.

11.             Spiegarti ulteriormente perché è così e non diversamente, non è afferrabile con concetti umani, tanto poco come se tu pretendessi da Me una risposta alla domanda: “Chi ha creato Me?”, oppure, “dov’è il primo germe che fece sorgere l’Essere Mio?!”.

12.             La vostra facoltà di comprensione ha i suoi limiti, di là dei quali vi mancano le immagini spirituali per misurare certe disposizioni e condizioni di spazio e tempo. Voi avete un vecchio proverbio al quale ti voglio riportare, e questo dice: ognuno faccia il suo mestiere! Ti voglio richiamare alla memoria questo proverbio, e se talvolta vi porgo il dito mignolo, allora non pretendete anche la mano; essa, infatti, è troppo grande, poiché in essa giace l’intera Creazione, dove il vostro io e la vostra Terra, come un animaletto infusore, deve scomparire nel grande etere.

13.             Tu stesso consisti di corpo, anima e spirito. Dimmi una buona volta, quali di questi tre, che ti sono certo abbastanza vicini, perché formano il tuo proprio io, – quali di questi tre tu comprendi, o puoi penetrare con lo sguardo la sua struttura, la sua organizzazione veramente in maniera chiara?!”. Vedi, Mio caro figlio, voler approfondire cose che non sono veramente utili, oppure non contribuiscono al progresso, sono divagazioni inutili che non ti completano, non ti rendono migliore.

14.             Hai la Mia parola che, oltre all’anima, in te dimora una Scintilla divina. – Cerca di diventare uguale a questa Scintilla, perché tu spiritualmente discendi da Me, come Io stesso ve l’ho rivelato.

15.             Cerca di renderti degno di questa discendenza, attraverso pensieri, parole e opere, come si conviene ad un figlio di Dio, il resto lascialo a Me! Quando tu un giorno, in un involucro più leggero, potrai guardare la Mia Creazione con occhi spirituali, allora avrai di nuovo un ulteriore chiarimento e satollamento per la tua curiosità, ma comprendere Me e la Mia Creazione completamente, lascia stare, perché questo non è per esseri finiti – voler comprendere e afferrare un Dio e Creatore infinito – non è possibile né qui, né là! Amen.

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Cap 35

Dio è Amore

Diventare figlio Suo! Il compito nostro qui!

1 marzo 1872

1.                Mio caro figlio! Ti sei sentito innalzato a causa di questo titolo che ti ho dato, e forse per la prima volta hai potuto percepire quale forza e importanza spirituale possono trovarsi in una parola, se si vuole approfondirsi in essa, come hai anche provato con la seconda parola ‘Amore’ che tu hai definito in lungo e in largo.

2.                 Io sapevo già da tempo quello che cercavi, e perciò guidai anche le situazioni così, che ti sarebbe stato facilitato il ritrovamento del tanto bramato.

3.                 Tu cercasti in tutte le scienze, in tutte le spiegazioni della Mia dottrina lasciata all’umanità, ma nella ricerca ti mancò sempre la chiave principale, cercavi con l’intelletto e dimenticavi con questo il cuore!

4.                 In tutte le scienze il Mio Io ti è venuto spesso incontro, come splende fuori da tutte le Mie Creazioni, ma scrutando sempre troppo lontano non notavi la cosa più vicina, non notavi come dappertutto la voce dell’Amore, dell’Amore universale di Dio ti gridava: “Ricercatore zelante, non senti dunque nel tuo cuore la domanda, perché tutto è stato creato così e non altrimenti? Non percepisci che tutto è stato chiamato all’esistenza solo per Amore e per ridestare nuovamente Amore?”.

5.                 Guarda la Terra all’interno e all’esterno con tutte le sue meraviglie, per quanto vi sono conosciute, con quante cose è dotata la sua superficie, e potrai facilmente leggere tra le righe la premura di un Amore misericordioso, e ancor di più se il tuo sguardo, rafforzato spiritualmente, non considererà la rozza materia come elemento principale, bensì solo come rivestimento di un’altra scala spirituale, dove poi anche ogni apparente crudeltà delle creature viventi, nonché l’effetto distruttore degli avvenimenti elementari, seguendo un impulso spirituale superiore, non devono essere considerati come mali che danneggiano certamente i singoli, ma sono inevitabilmente necessari per la conservazione del tutto.

6.                 Se tu avessi studiato la geologia, avendo arricchito il tuo intelletto di cognizioni, il tuo cuore non sarebbe rimasto vuoto; dappertutto avresti trovato il filo conduttore dell’Amore che, nelle sue differenti forme, ma sempre nello stesso modo, guida tutto alla sua meta di perfezionamento.

7.                 E se tu avessi ripassato attentamente quanto appreso, ti saresti accorto che solo il grossolano-rozzo visibile è accessibile ai vostri sensi, e il molto grande e sublime è chiuso a chiave allo spirito indagatore di un uomo razionale e sta aperto solo al cuore amante.

8.                 Che cosa hai imparato dall’astronomia? Singole leggi e movimenti del tuo sistema solare e distanze che, già con la vostra Luna, non sono afferrabili per concetti umani. Ma cos’è il vostro sistema solare di fronte ad un globo involucro di cui questo sistema è appena una parte? Che cos’è questo Globo involucro di fronte a tutto l’Universo, nel quale corpi materiali, come pianeti e soli, orbitano intorno a soli ancor sempre più grandi? – Solo una goccia d’acqua nel vostro grande oceano! E cos’è quest’intera Creazione di fronte a quella che, oltre la sfera del materiale, se ne presenta una spirituale ancora più elevata e più grande, dalla quale provengono tutti i mondi, e nella quale un giorno, spiritualizzati e purificati, ritorneranno nuovamente tutti!

9.                 Vedi figlio Mio! Queste grandi opere, queste opere d’Amore di Dio e Padre tuo, giammai potrai comprenderle col tuo intelletto, ma puoi afferrarle completamente con il cuore.

10.             In questo pensiero del grande e dell’immensità, la tua Scintilla divina, che Io ho posto in te, dovrà aiutarti ad elevarti al di sopra del mondano, al di sopra del materiale fino allo spirituale. Poiché là il tuo intelletto non basta più, là la capacità animica finisce, se non impara, sostenuta dal Mio Spirito, ad afferrare e comprendere che solo un Dio eterno poteva creare cose eterne, e un essere finito solo attraverso questo può comprendere interiormente ciò che vuol significare il nome ‘Dio’ e che cosa significa poter diventare ‘figlio Suo’!

11.             Tu ti sentisti fiero con la lettura della parola che Io rivolsi a te chiamandoti: “Figlio Mio”. Sì, ti senti fiero per il fatto che stai su quel piolo della scala dove vedi dietro di te già milioni e milioni di altri passaggi, e solo pochi ne hai dinanzi a te che, se vuoi, pieno di zelo, ti possono far presentire facilmente l’intero significato di cosa vuol significare essere chiamato ‘figlio Mio’ e tale anche esserlo o poterlo diventare!

12.             Per conoscere un maestro si deve innanzitutto comprendere la grandezza delle sue opere, si deve vedere a fondo chiaramente il loro perché, per quale ragione, per quali nobili o grandi moventi Egli le ha create, e appena allora comincerà l’ammirazione, al fine di avere un risultato spirituale, appena allora si afferrerà cosa significa essere un maestro come lui ed essere un suo scolaro!

13.             Se tu avessi studiato tutte le scienze, allora ad ogni passo nel micro e macrocosmo ti sarebbero venuti incontro i due Principi fondamentali del Mio Io: l’Amore e la Sapienza, da cui tutto creai, per ridestare nuovamente Amore, per riottenere, attraverso i Miei esseri creati, spiritualizzato e nobilitato, quello che per Amore avevo corporalmente posto fuori di Me.

14.             Ti sarebbe diventato chiaro, come Io ho creato tutto non solo per Me, bensì per tutte le creature pensanti e sensitive, dove il loro ringraziamento e canto di lode è l’unica ricompensa che Io potevo esigere da loro, un Infinito dal finito.

15.             Concepisci così il Mio mondo del visibile, e il velo cadrà dai tuoi occhi spirituali. Scorgerai facilmente dappertutto la ragione spirituale e il perché, tanto nel lievissimo ronzio di un insetto come nella nobilissima parola di un uomo ispirato da Dio, o nella profondità della Mia stessa parola!

16.             Allora scorgerai delizie in un fiorellino del prato, e beatitudini nell’espressione di una parola che, infinita come Me stesso, può guidarti da una gioia all’altra, da una beatitudine all’altra, basta che tu sappia approfondirla. Poiché non solo la parola ‘figlio’ oppure ‘Amore’ sono così ricche in diletti superiori, no, bensì ogni singola parola; poiché ogni parola proveniente da Me, è prodotto spirituale di un vasto Mondo superiore che l’effimero materiale. Con la Parola Io creai il mondo, con la Parola lo animai, con la Parola lo conservo, lo guido e lo purifico, fino a che esso, quale Parola spiritualizzata, ritornerà un giorno nel Mio Regno dello spirito, – e quest’unica e grande Parola che tutto esprime, tutto significa, questa Parola è ‘Amore’! Afferra l’Amore in tutta la sua portata! Afferralo come uomo per il tuo prossimo, come compassione per le creature a te subordinate, e afferralo come espressione e movente, perché Io, il grande Dio infinito, discesi un giorno sulla vostra oscura Terra e là compii il più sublime atto d’Amore che un Dio potesse compiere, e ti si apriranno ancora grandi profondità che stanno in questa parola e nella parola ‘figlio’, se rifletti che proprio Io – l’Amore stesso – ho creato tutto questo, ho fatto tutto questo ed ho messo in te la Scintilla per farti comprendere cosa vuol dire poter conquistare la figliolanza di un Dio simile e Padre amabile, solo proprio per il lieve prezzo dell’amore, e troverai abbastanza materiale nella Mia natura visibile e nel tuo cuore, per far di tutto per renderti degno di questo nome! Amen!

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Cap 36

Il tempo

7 Agosto 1872

17.            Tu vuoi che ti spieghi anche questa parola, – ebbene, allora scrivi, poiché nulla è più sprecato dagli uomini che proprio il tempo, vale a dire quello che vi è stato calcolato come vita di prova.

18.            Vedete, voi tutti non sapete cos’è il tempo, cosa significa e quale valore esso ha, altrimenti vivreste tutti diversamente da come fate in realtà. Ma per fornirvi un concetto di questa parola, che sia degno a un essere spirituale, come voi uomini dovete esserlo, voglio allora spiegarvi questo concetto così come possono afferrarlo esseri finiti dell’Infinito.

19.            Che cos’è dunque il tempo? E come riconoscete voi che esiste veramente un tempo? – “Il tempo non è altro che una parte del pensiero dell’Eternità, un piccolo frammento di un grande infinito Tutto!”. Voi non sapreste che cos’è il tempo, se non potreste misurarlo in cose materiali, dove tra venuta, sorgere, sparire e passare è trascorso uno spazio di tempo che, come fate anche voi, può essere misurato oppure espresso con numeri.

20.            Il tempo è calcolabile solo nel visibile. Nell’eternità, dove lo spazio non ha più dimensioni, là finisce anche la misura del tempo, là dominano concetti e idee che, per esseri limitati non sono afferrabili, non sono comprensibili.

21.            Un essere limitato perciò non potrà mai comprendere Me, Il senza tempo; poiché quantunque sia possibile immaginare l’eterno perdurare, allora questo: non aver mai avuto un inizio, per un essere creato è certo un’assurdità, una cosa inconcepibile, impensabile – e in questo consiste la differenza tra Me e tutto il mondo degli spiriti. È questa parola ‘tempo’ che determina la Mia divinità, più che qualunque altra cosa; poiché anche lo spazio stesso è senza tempo non misurabile, non comprensibile.

22.            Quindi il tempo simboleggia veramente l’espressione più adatta della Mia grandezza; il tempo come concetto, infatti, è sempre esistito ed esisterà sempre, sia che lo si voglia misurare oppure no! Dunque vedete, se considerate questo grande fattore – il tempo – da questo lato, allora è l’unico che possa darvi un’idea di Me e un concetto della Mia Creazione. In spazio-tempo si svolse la Creazione, una dall’altra, una dopo l’altra, e in spazio-tempo questi mondi da Me creati si svilupperanno e si perfezioneranno, e in spazio-tempo scompariranno nuovamente e faranno posto a nuove forme, nuovi mondi, nuove creazioni. Dunque il tempo è l’unico strumento di misura secondo il quale la Mia Creazione può essere valutata; poiché il tempo come grandezza, il tempo come distanza, e il tempo come durata di un oggetto creato, indica di questo il valore, il contenuto e la sua sfera d’azione. Quello che lì nell’infinito eterno etere i Miei mondi compiono in periodi di tempo, questo è nuovamente il caso nel piccolo con ogni cosa creata e con la sua durata. Solo il tempo conferisce alla pietra la sua grandezza e la sua età, e negli esseri viventi è di nuovo il tempo che determina il valore della loro vita.

23.            Così è quindi il concetto ‘tempo’ tanto poco da cancellare dalla Creazione quanto Lo sono Io stesso. Senza tempo non esisterebbe nessun mondo, e senza di Me non esisterebbe nessun tempo! – Che cos’è lo spazio-tempo della vita umana dalla culla alla bara? Non è altro che solo un periodo dell’Infinità espresso in cifre, che in un vedibile essere creato è visibile nella sua formazione, nel suo sviluppo e nel suo svanire. Senza questi visibili cambiamenti non sarebbe misurabile nessun tempo, se per questo non aveste ottenuto un misuratore del tempo contando proprio il cambio del giorno oppure il cambio tra giorno e notte.

24.            Il tempo non ha nessun principio e nessuna fine, esso proviene dall’Infinità e scorre nuovamente in essa senza lasciar tracce. Solo Creazioni visibili testimoniano della sua venuta e del suo passaggio, altrimenti non sarebbe misurabile. Questo tempo dunque, che come misura conferisce ad ogni cosa creata la sua durata, nella quale durata si deve adeguare a proseguire sulla grande scala verso il regno degli spiriti, questo tempo è proprio anche la misura per gli esseri spirituali, entro il quale è imposto loro di compiere determinate missioni; poiché così come i grandi mondi e sistemi solari hanno la loro durata misurata nel tempo, altrettanto tutti gli esseri creati hanno un determinato numero di periodi di tempo che determinano la loro vita fino al successivo cambiamento.

25.            Il tempo per il grande edificio mondiale è un tempo determinato, poiché dopo essere trascorso subentrano altre situazioni che sono regolate e condizionate da altri mondi. Questo tempo è dunque misurato, e deve essere compiuto durante lo stesso, ciò che è necessario, secondo il piano del tutto, appunto per la conservazione del singolo come dell’insieme. Com’è ora il caso con i mondi, questo vale anche per ogni singola cosa creata, anche per l’uomo; anche a lui, infatti, è misurato un periodo di tempo dalla nascita fino alla morte, durante il quale dovrebbe completare la sua missione della vita di prova! Ma poiché l’uomo è un essere libero, ed è anche un complesso dello spirituale e del materiale, allora è permesso a lui soltanto di completare ancora nell’aldilà ciò che non ha potuto raggiungere qui durante il suo percorso di vita corporale-mondano; poiché l’uomo è un figlio di due mondi, dello spirituale e del materiale. Proprio a causa di questa situazione ci sono nell’etere tanti spazi riempiti di anime decedute immature che devono completare lì, ciò che non poterono fare qui; del resto un passaggio dal mondo materiale alle dimore spirituali sarebbe per loro direttamente possibile, il che però non può succedere, perché le anime degli uomini, purtroppo la maggior parte, giungerebbero immature nell’altro mondo.

26.            Ma che cosa risulta da questa comunicazione? Vedete, da questa risulta che gli uomini dovrebbero utilizzare la loro durata di vita, vale a dire il tempo del loro cammino sulla Terra, quanto il più possibile per far maturare il loro spirito per l’altro mondo, affinché gli siano risparmiati questi regni intermedi. E per questo Io vi do questa parola sul tempo, affinché diventiate attenti su quanto è il valore del tempo e che questo bene sprecato è per voi eternamente perduto. Dovete prendere molto più seriamente la vostra vita che finora; dovete attribuire al tempo un valore molto più grande di quanto avete fatto fino adesso; dalla vostra bocca non devono uscire le parole come ‘passatempo’, perché, state attenti, il tempo passa voi; oppure ‘ammazzare il tempo’, perché è il tempo che vi porta la morte, non voi portate la morte al tempo! Il tempo, dividendolo in piccole frazioni, ognuna di queste parti deve avere un valore simile a pietre spirituali da costruzione per la vita futura; anche se ancora così piccola non deve essere senza valore. Il tempo è il calcolatore severissimo delle vostre azioni e di tutto il bene e male, ponderato, sconsiderato e avventato – nel tempo trova esso il suo tesoriere. Poiché il tempo non restituisce l’accaduto, dovete adoperarvi per essere iscritti il meno possibile in questo registro del tempo, per ciò che vorreste indietro; poiché proprio a causa della sua irrecuperabilità rimane un eterno rimprovero, un eterna spina – e le spine feriscono, pungono. Se non ci fosse il Mio Amore misericordioso, che cosa dovrebbe fare l’uomo per cancellare il ricordo in qualcosa di fatto che il tempo ostinato non gli restituisce? – Solo la Mia mano paterna può guarire queste ferite che le spine del passato hanno provocato.

27.            Perciò sfruttate il vostro tempo! Non sprecatelo! Il tempo sono Io! Il tempo è la misura della prova data a voi, la misura della vita o del cambiamento che voi, amministrandolo fedelmente come bene prestato, un giorno dovrete restituire a Me! Il tempo è il talento che Io diedi ad ognuno come dono alla propria nascita; non seppellitelo, ma utilizzate questo talento affinché vi renda molti e grandi interessi nell’Aldilà! Riflettete, con tutto ciò che qui guadagnate, accorcerete i vostri anni di cammino al di là nel regno intermedio, dove l’avanzamento e il metro del tempo è molto più duro! È vero, Io ho preparato per i Miei figli grandi beatitudini, ma potranno goderle solo una volta che giungeranno in quegli spazi dove sono elargite e che possono sopportare solo coloro che lì si trovano bene. Finché vi aderiscono ancora passionali scorie terrene, non potrete giungere là dove il tempo non vi è un giudice severo, bensì un amico delizioso, il quale tra beati diletti e felicità vi porta avanti lentamente, e dove voi, guardando indietro consolati, avrete poco o niente affatto da pentirvi.

28.            Prendetevi a cuore queste parole! Esse sono parole di un Padre che vuol far godere ai suoi figli ciò che Egli ha loro riservato, e appunto per ciò vi ammonisce: il tempo, emanazione della Sua divinità, da utilizzare non troppo per il materiale, ma ben per delizie spirituali, poiché il tempo passa e vi porta anche alla morte e trasformazione. – Beati voi se questa trasformazione vi guiderà in spazi dove Colui che vi ha già dato tanto, vi potrà anche essere tangibile, e non come nel regno intermedio, dove dovrà essere solo presentito! Il tempo è la misura della durata dei mondi, ma è anche la misura delle vostre azioni e opere, usatelo dunque così come si conviene ad uomini spirituali e non materiali, i quali vogliono diventare simili a Me; a questo scopo, infatti, Io vi ho dato questa parola. Amen!

 

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[1] Si tratta di un erudito scrittore teologo-cattolico.

[2] Vedi “La Luna” di Jakob Lorber, cap. 6 “Il fluido magnetico”

[3] Nel volume “Segreti della vita” di Mayerhofer, soprattutto anche nelle opere sulla Creazione rivelate a Jakob Lorber.

[4] Come nell’orologio la molla motrice e lo scatto, quali due forze che si oppongono, è la base di tutto l’ordine – producendo la misura del tempo, così anche la Croce è la radice della vita.

[5] Vedere nel libro “La mosca”, causa ed essenza della luce, di Jakob Lorber, dettato del 1840/42.

[6] Pensato sempre nel senso di “aiutare a progredire” = sostenere, favorire, accelerare, spingere avanti.

[7] Queste trombe d’acqua in quel luogo trascinano grandi superfici d’acqua lunghe centinaia, spesso migliaia di miglia nella loro estensione.

[8] Vedere nel libro “La Terra naturale” cap. 20, dettato a Jakob Lorber 1846/47

[9] Si veda i sette periodi della formazione della Terra nel “Grande Vangelo di Giovanni”, vol. 2, cap. 214-222; dettato a Jakob Lorber in 10 volumi dal 1851 al 1864.

[10]Il Sole spirituale” è un opera comunicata a J. Lorber in 2 volumi nel 1842/1843.

[11] Vedere il cap. 10,35 - dettato del 3/05/1871 “Dalla notte alla luce” I parte ‘Il fiore’.

[12] Vedere il libro “Il Sole naturale”; dettato a Jakob Lorber nel 1842, in cui il Signore spiega l’essenza e costituzione di tutti i pianeti del sistema solare.

[13] Vedere: il “Molto debole” in “Doni del Cielo” vol. 3° cap 17, dettato a Jakob Lorber il 6/12/1840.

[14] Vedere nel libro “Le 12 ore”, l’undicesima e la dodicesima ora, dettato a Jakob Lorber nel 1841.

[15] Vedere nel libro “La Terra naturale” al cap. 23, dettato a Jakob Lorber nel 1846/47.

[16] Vedere “Il Großglokner” dettato a Jakob Lorber nel 1842.

[17] G. Mayerhofer fu costretto quel tempo, da particolari circostanze, ad andare per un po’ sulle Alpi.

[18] G. Mayerhofer a quel tempo teneva lezione su matematica ed astronomia in un rinomato istituto.

[19] “Cosmo, o Bibbia della natura”, del dr. Nathanael Böhner.

[20] Confrontare nel libro “La giovinezza di Gesù” cap. 223 dettato a Jakob Lorber 1843/44

[21] 'Il quarto pianeta distrutto': Mallona [vedi 'Grande Vangelo di Giovanni' vol. 4, Cap. 106-8; - inoltre nel vol. 8, al cap. 74, 75, 76; - e anche il libro “Mallona” di Leopold Engel scritto verso la fine del 1800 grazie alla visione psicometrica di una giovane medium]. L’affermazione qui comunicata sulla sua numerazione sembrerebbe un errore, poiché tra Marte e Giove, Mallona dovrebbe essere il quinto pianeta. Tuttavia, occorre considerare che non essendo la Terra nativa del nostro Sole planetario, ma fu originata dal Sole centrale primordiale Urka [‘Pathiel’ strofa 71] del nostro globo involucro, allora era originariamente Mallona il quarto pianeta, qui correttamente indicato. Pubblicato da questa stessa Casa Editrice, sotto il titolo “Mallona, il pianeta distrutto”.

[22] Si legga “Il Sole naturale”, costituzione del Sole e dei suoi abitanti, di Jakob Lorber dettato nel 1842.

[23] Un importante accenno all’influsso stellare.

[24] Trattasi dell’opera in tre volumi “Il Governo della Famiglia di Dio” - la storia primordiale dell’umanità, dettata a Jakob Lorber nel 1840/44.

[25] Vedi l’opera “Saturno” dettato a Jakob Lorber nel 1841/42

[26] Vedi “Il Sole naturale, così come “Terra e Luna”

[27] Questo significa, come lui lo può sopportare.

[28] Limitatamente e condizionatamente perfetto a modo suo, ma non perfetto in assoluto.

[29] Nel Grande Vangelo di Giovanni, vol. 4, cap. 206,7 e vol. 5, cap. 72,3: Pira-mi-dai – Dammi sapienza.

[30] “Governo della Famiglia di Dio” di Jakob Lorber vol. 1 - cap.5,7 e 5,14

[31] Vedere “La Redenzione” in “Doni del Cielo” vol. 3 cap. 3 dettato a Jakob Lorber il 15/06/1840.

[32] Come per esempio presso gli uomini di Saturno; vedi il volume “Saturno” di Jakob Lorber.

[33] Sul Diluvio universale vedi vol. 3 de “Il Governo della Famiglia di Dio”, cap. 335/360.

[34] Vedere “La Terra” cap. 1 sul centro di gravità della Terra.

[35] Quest’uovo è simile alla piramide. Sopra la più piccola, ma più importante, ed in basso l’estesa base materiale. Vedi fig. 7.

[36] Il cuore si trova quindi proprio nel punto d’incrocio superiore come focolare principale della vita e punto focale principale spirituale – come amore, e nell’animico come volontà cui corrisponde l’altro punto focale (qui nella fig. 3 venendo al ginocchio) e così designa spiritualmente l’umiltà corrispondente all’amore, mentre nell’animico tale punto focale corrisponde alla sensualità, animicamente appare come sistema sessuale. Osservando questo schema come scala di valore spirituale si può riconoscere facilmente di quale spirito un uomo è figlio, a seconda se predomina uno animico o uno spirituale, oppure secondo la moda di oggi, non predomina nessun punto focale, ma predomina l’“eccentrico” cervello. (Vedere “L’anticristo” nel vol. “Il ritorno di Cristo”, una sintesi di brani dell’Opera “La Nuova Rivelazione” di Jakob Lorber).

[37] Ciascuna delle due strisce di tela forte con le quali un tempo si reggevano di dietro i bambini per insegnar loro a camminare

[38] Queste due specie di bello, il bello dell’amore e l’armonia della sapienza, visibili nelle forme primordiali della Creazione nella piramide e nell’uovo, come maschile e femminile, sono anche proprio i caratteri fondamentali dei templi di Dio, nel maschile il gotico (con forme appuntite) e nello stile romanico con archi e cupole, così come nei caratteri alfabetici di quei popoli, i quali sono i principali rappresentanti di questi orientamenti, nel germanico le linee rette, corrispondenti alla i, la n-uncinata, come triangolo, il maschile; nel romanico questa o quella forma ovale, la femminile, negli uni il meditante, l’ideale, negli altri il più sensuale, geniale, come contrasto naturale dei due portatori principali di culture. (Nota nell’edizione tedesca)

[39] Vedere il cap. 9 e 10 del dettato “La mosca” di Jakob Lorber

[40] Vedere “La Luna” cap. 6, di Jakob Lorber nonché in questo volume i due capitoli “Il magnetismo” e “L’elettricità”

[41] «”Globo-involucro” è la denominazione di un compendio di decilioni di volte decilioni di soli che, quali Soli Centrali di prima, seconda, terza e quarta classe con gli innumerevoli molti soli planetari, come la vostra Terra è uno, si muovono tutti intorno ad un comune punto centrale immensamente grande, punto che è anche un quasi infinitamente grande Sole Centrale principale, in grandi e ampie orbite».   (J. Lorber in una nota a fondo pagina nel Grande Vangelo di Giovanni vol.2, cap.57 e 139; vol.5, cap.115; vol.6, cap.248. Vedi anche “Dall’inferno al cielo” (Robert Blum) vol.2, cap.296-300)

[42] Siderale: in genere riferito alle stelle, in particolare sull’influenza e gli effetti della luce stellare.

[43] Vedere nel libro “Segreti della vita” il cap. 1 “Luce, Vita e Amore”, dettato del 30/06/1870.

[44] Vedere in questo volume “La vite elicoidale”.

[45] Vedere in questo volume gli omonimi cap. 1 e 2.

[46] La cosiddetta “analisi spettrale”

[47] Vale a dire, se anche tra loro differenti, si può solo trattare di sostanze conosciute sulla Terra.

[48] Vedere il libro“Großglockner”, un Evangelo della natura, dettato a Jacob Lorber nel 1842.

[49] Vedere nei “Segreti della vita” il cap. 12 e cap.14.

[50] Vedere in “Doni del Cielo” di Jakob Lorber nel 1° vol. cap. 35 “Vita dell’albero”.

[51] incorporare

[52] Vedere i “Segreti della Vita”, cap. 4, il dettato del 18/07/1870.

[53] Apocalisse di. Giovanni. Cap.20: 1-7; e nel libro “Il Ritorno di Cristo”, edito a cura di questa stessa Casa Editrice

[54] “Il Governo della Famiglia di Dio” ovvero la storia primordiale dell’umanità, rivelata a Jakob Lorber.