RIVELAZIONI
“Io ti rendo lode, o Padre,
Signore del Cielo e della Terra,
perché hai nascosto queste cose ai savi ed intelligenti,
e le hai rivelate ai piccoli fanciulli!”
(Matteo 11,25)
“Lo Spirito Santo però, che
il Padre vi manderà nel Mio nome,
v'insegnerà ogni cosa e vi
rammenterà
tutto quanto Io v'ho detto”
(Giovanni 14,26)
Comunicazioni ricevute nel 1870-1877 attraverso la Parola
interiore
sulla Creazione
(Dalla Parola “Il Vangelo
della Natura” del 22 gennaio 1872 – cap.1):
«19. Fu
l’Amore che creò tutto, mantiene tutto e perfeziona tutto; senza quest’Amore
non splenderebbe nessun sole, senza Amore non vi sarebbe nessun calore, nessuna
vita. Esso è il grande impulso che tende a condurre tutto alla sua meta. Guarda
tutta la Mia Creazione! Ovunque puoi contemplare un solo prodotto, puoi
riconoscere, proprio dalla sua perfezione nel più piccolo come nel più grande,
che il Creatore, rimanendo sempre uguale a Se Stesso, avvolge tutto con le
amorevoli identiche Braccia.
20.
Vola fin su in quegli spazi dove non bastano milioni di anni per inviarti da lì
un raggio di luce, oppure scendi giù fino al più minuscolo atomo nell’etere
infinito, e troverai Lo stesso amorevole Creatore.
27. Così consideraMi,
come Dio, eternamente amante, quale dolce ed umile Gesù, e segui le Sue orme, e
scoprirai nella natura materiale la Voce di questo Amore; esso nel caldo raggio
del Sole, nel soave mormorio di una dolce aria di primavera e nel raggio di
luce cadente nell’occhio tuo di lontane stelle da te distanti milioni e milioni
di miglia, ti dirà sempre la stessa cosa: “Dio è Amore!”»
Traduzione
dall’originale tedesco: “SCHÖPFUNGSGEHEIMNISSE” dalla 5a edizione tedesca del 1989
Casa
editrice: Lorber-Verlag - Bietigheim
Württ. – Germania
Copyright
© by ‘Casa editrice Gesù La Nuova Rivelazione’
Questa edizione in lingua
italiana è stata curata dal gruppo: “Amici
della nuova Luce” - www.legamedelcielo.it
Traduzione di Ingrid Wunderlich e Antonino Izzo – 2008
Casa editrice GESÙ La Nuova Rivelazione
- Via Vittorio Veneto, 167 - 24038 Sant’Omobomo
Terme (Bergamo)
E-mail: damianofrosio@tiscali.it - Sito internet: www.jakoblorber,it
Biografia
di Gottfried Mayerhofer
Cap |
Titolo |
data |
1 |
22. 01. 1872 |
|
2 |
22. 10. 1870 |
|
3 |
23. 10. 1870 |
|
4 |
7. 06. 1870 |
|
5 |
11.
11. 1870 |
|
6 |
23.
11. 1870 |
|
7 |
19.
02. 1871 |
|
8 |
25.
06. 1871 |
|
9 |
7.
07. 1871 |
|
10 |
Dalla notte alla Luce:
Il fiore (I
parte) |
3.
05. 1871 |
11 |
Dalla notte alla Luce: Una scala di Giacobbe (II parte) |
26.
07. 1871 |
12 |
Dalla notte alla Luce: Continuazione (III parte) |
27.
07. 1871 |
13 |
La creazione del mondo materiale e spirituale (il grande uomo cosmico) |
15.
01. 1871 |
14 |
12.
04. 1871 |
|
15 |
La pioggia (parte
I) |
29.
04. 1871 |
16 |
La pioggia (nel suo
rapporto con lo spirituale) (parte II) |
16.
06. 1876 |
17 |
L’uomo e la Creazione
(I
parte) |
27.
02. 1871 |
18 |
L’uomo e la Creazione (II parte) |
17.
09. 1871 |
19 |
20.
06. 1873 |
|
20 |
Una
Parola per quelli di vista corta
– Il cielo
stellato (I parte) |
20.
01. 1873 23.
01. 1873 |
21 |
15.
01. 1872 |
|
22 |
16.
04. 1871 |
|
23 |
1.
02. 1872 |
|
24 |
3.
02. 1872 |
|
25 |
La luce (luce di mondi, soli e stelle) (parte I) |
4.
05. 1873 |
26 |
2.
12. 1875 |
|
27 |
Uno sguardo in Orione ed altro (II parte) |
21.
12. 1875 |
28 |
La Luce (parte
II) |
4.
01. 1876 |
29 |
La Luce – supplemento alla Parola (parte III) |
14.
01. 1876 |
30 |
26.
01. 1876 |
|
31 |
Il cielo stellato (II
parte) |
16.
01. 1877 |
32 |
19.
12. 1874 |
|
33 |
20.
07. 1875 |
|
34 |
3.
11. 1872 |
|
35 |
1.
03. 1872 |
|
36 |
7.
08. 1872 |
---------------------------
۞
Ricevuto
il 22 gennaio 1872
1.
Mio caro figlio, tu hai scritto una lunga lettera alla
sorella tua spirituale, e precisamente dal punto di vista delle tue cognizioni[1], alla
quale lei, come donna, non era in grado di risponderti. E appunto in questa
morsa, tra il ‘non potere’ e il ‘desiderare’ lei si rivolse al Mio scrivano per
chiedere istruzioni e consiglio a Me, affinché nei tuoi confronti sia fatto
quello che è giusto.
2.
Dunque, tu
dici nella tua lettera che vorresti avere da un maestro una risposta e un
giudizio; ebbene, Mi assumo Io questo compito, entrando con te in una
discussione teologica, affinché tu possa riconoscere il tuo Maestro, il Quale
può dare risposte alle tue domande così come a tutti gli esseri viventi
pensanti dell’intera Creazione.
3.
Prima però di
passare al vero e proprio contenuto della tua lettera, Io devo, in primo luogo,
aiutarti ad eliminare i tuoi dubbi, come se questa Parola che ora Io ti do qui,
non provenisse da Me, bensì fosse solo opera umana, oppure un messaggio dettato
sotto l’influsso di uno spirito superiore.
4.
Tu stesso
ammetti nella tua lettera che non tutto quello che scrivi è cresciuto sul tuo
terreno; come pure il voluminoso neo rivelato Grande Vangelo di Giovanni, che proprio adesso hai letto, non lo
consideri ‘Opera’ completamente Mia, e che tale Opera sia solo per
principianti, non per profondi iniziati nelle conoscenze divine, e che,
semplicemente troppo dolce, sia scritta tutt’al più per fanciulli, laici e
minorenni e non per uomini adulti! Qui tu sbagli enormemente! E quest’errore
t’impedisce di verificare la verità, che tutto, ciò che hai appena letto,
proviene solo da Me e da nessun altro, questo deve essere il Mio primo scopo, dopo
di che passeremo al contenuto della tua lunga lettera, affinché Io possa
splendere ancora dinanzi a te qual Sole mattutino per guidarti, attraverso la
vita materiale, al Cielo spirituale.
5.
Vedi, figlio
Mio, in te vive uno Spirito che
veramente innalza la tua anima al di sopra di quella dell’animale e ti pone
nella posizione di uomo libero, mentre l’animale è guidato sotto l’influenza
dell’istinto alla sua destinazione.
6.
Ora questo
Spirito, una scintilla proveniente da Me
che Io, secondo Mosè, alitai al primo uomo e grazia al quale l’uomo, visto
esteriormente, Io l’ho creato a Mia
immagine e somiglianza – questo
Spirito è il mediatore tra Me, il Mio regno degli spiriti e l’uomo.
7.
Per mezzo di
questo Spirito Io parlo all’uomo nel suo cuore, esorto, consiglio e consolo,
come qualcosa che, nonostante qualche avversione, non si lascia allontanare con
le dispute; motivo per cui voi lo chiamate anche ‘coscienza’, perché è qualcosa della
coscienza.
8.
Mediante
questa voce Io manifestai ai profeti del Vecchio Testamento la Mia Volontà, e
proprio con questa voce adesso guido e conduco l’umanità alla sua familiare
meta per la vagliatura; poiché è venuto il tempo in cui ben presto il grano
sarà mondato dalla pula; questo lo annunciano i grandi capovolgimenti politici,
mondani e spirituali che si manifestano sulla vostra Terra intera.
9.
Per
realizzare questa Mia comunicazione diretta Mi serviva anche un uomo di
carattere semplice, il quale, più di molti altri, era abituato a porgere
l’orecchio alla sua voce interiore e a distinguere le immagini fantasiose del
suo intelletto dalla Mia voce d’Amore, così da rendersi idoneo a mettere tutto
sulla carta, e questo lavoro è destinato non soltanto ad una piccola cerchia di
lettori che adesso conoscono questi scritti, bensì per servire all’intera umanità quale futuro sistema religioso, che si basa
esclusivamente sulle Mie stesse dichiarazioni enunciate durante il Mio
pellegrinaggio terreno, e deve ricondurre il culto e tutto il sistema
dottrinale della religione su questo,
come Io lo diedi un giorno ai Miei apostoli, uomini semplici presi dal popolo;
poiché tu puoi ben immaginare che Io non sono sceso invano sulla vostra Terra,
dandovi l’esempio più grande di umiliazione e spirito di sacrificio. Queste
comunicazioni, per mezzo di devoti uomini e donne consacrati a Me, sono sempre
state date a intervalli dopo la Mia dipartita. Sempre concessi tali veggenti
come altri; le comunicazioni sono naturalmente sempre corrispondenti al tempo e
alla ricettività del popolo, cosicché il loro linguaggio, nei diversi secoli,
differisce l’uno dall’altro; come presso di voi i libri che sono espressamente
per bambini, sono scritti in uno stile diverso da quello per adulti, per quanto
il soggetto sia unico e non diverso.
10.
E così, quando il popolo era nell’infanzia,
riceveva fiabe e racconti, dietro ai quali era celata la vera e propria
Sapienza, ma quando il popolo raggiunse l’età adulta, riceveva comunicazioni
che erano adeguate ad uno spirito illuminato. La Sorgente però era sempre una e
la stessa, era sempre la Mia comunicazione diretta che, agendo così lentamente
sugli uomini, li preparava da un gradino all’altro. Nel tempo attuale, dopo che
il Mio noto scrivano è stato da Me richiamato, Io ne ho nuovamente scelto un altro
che possiede quelle qualità che sono, con queste comunicazioni, utili a Me e a
tutta l’umanità. Mediante queste righe tu ricevi qui, tenendo conto delle tue
buone qualità e della tua zelante ricerca di Luce, non solo la Mia rivelata
Volontà, ma oltre a ciò argino, in un sicuro letto di fiume, il grande torrente
di erudizione che ti sei procurato dai tuoi studi teologici e filosofici,
affinché, regolato così il corso del tuo flusso vitale, Io possa ricondurti
lentamente al mare dell’eterna Luce e dell’eterna beatitudine e diletto.
11.
Vedi, tu hai
citato molti passi del Vecchio e del Nuovo Testamento per giustificare il tuo
indirizzo spirituale e il tuo punto di vista personale, così Io pure voglio
cominciare con una massima presa dal Mio pellegrinaggio terreno che qui si
adatta proprio benissimo, e che è il primo e il più importante: “Se voi non
diventerete come questi fanciulli, non entrerete nel Regno dei Cieli”.
12.
Vedi, questa
massima è la prima che Io ti metto nel cuore per la meditazione; diventa
fanciullo e dimentica il cibo per adulti; attieniti al semplice e non cercare
lontano da te ciò che ti sta tanto vicino.
13.
Vedi, tu hai
citato la Trinità, la storia della Creazione, la personalità di Cristo, la Sua
nascita, e molto altro ancora dagli antichi padri della Chiesa, hai voluto fare
di queste esegesi, che spesso erano molto perspicaci, dei titoli di un unico
tema, cioè la divinità di Cristo, l’esistenza di Dio, del Suo Regno spirituale
e parecchie cose ancora. – Quando nei vecchi libri dei padri della Chiesa
leggevi queste spiegazioni, esse ti sembravano molto spirituali, molto vere, e
perché? Perché corrispondevano alle leggi del tuo intelletto. Io invece devo
ricordarti che tutti questi scrittori e commentatori della Mia parola, tanto
del Vecchio quanto del Nuovo Testamento erano, per così dire, vermi roditori
che, penetrati nella rigida e materiale corteccia dell’Albero della Vita, vi si
sono seppelliti nel suo interno, perché presentivano che dietro e sotto questa
corteccia stava qualcosa di meglio e di più fine, e anch’essi, come i vermi
roditori in un albero, più vi fossero penetrati, tanto più si sarebbero
spiritualizzati essi stessi, mediante il sempre più fine nutrimento. Soltanto,
con loro successe proprio come ai vermi roditori di un albero: troppo in alto
nell’albero essi non potevano penetrare, perché il cibo non era più adatto a
loro. E così tutte le indagini e le spiegazioni, pur venendo in generale sempre
e solo dalla stessa sfera, non schiarivano completamente i dubbi di un’anima
indagatrice, e i ricercatori girovagavano solo in circolo, intorno ad un punto
centrale che tutti presentivano, ma nessuno era in grado di raggiungere.
14.
Ma poiché Io
parto da punti di vista del tutto differente dai vostri, e vedo molto più
lontano di tutti i commentatori biblici, desidero che, piuttosto di aprire
nuovamente un libro di un profeta o di un vecchio padre della Chiesa, apriate
il Mio vero e proprio Libro della Vita, cioè: il Libro della Mia natura
visibile e quella invisibile; lì ti voglio mostrare ciò che tu volevi provare
con commenti biblici, e dove tu potrai trovare, sempre e continuamente che Io,
Dio, sono Amore, Mio Figlio, la Sapienza, e lo Spirito Santo il collegamento di
entrambi per la realizzazione della Creazione.
15.
Vedi, figlio
Mio, Io creai l’intero Universo con tutti i suoi esseri viventi perché Io,
quale l’Amore stesso, desideravo essere amato da altri esseri, poiché l’amore
senza oggetto è una impossibilità. Dunque questo Mio Amore, illimitato e
divino, non concepibile da voi creature, creò esseri e mondi, grandi regni
materiali e spirituali dove esseri intelligenti, rallegrandosi nella Creazione,
imparassero a conoscere il Creatore, e in questo modo potessero restituirMi nuovamente il Mio Amore.
16.
Quest’infinito,
divino Amore, doveva anche avere uno scopo, un perché e un “fin qui e non
oltre”, e questo limitante era quindi la Sapienza. L’Amore unito alla Sapienza
erano i fattori che fecero maturare le idee per la Creazione, e lo Spirito
della conservazione coronò l’Opera con l’impronta dell’Infinità; poiché ciò che
un Dio crea, deve essere altrettanto divino, e quello che un Essere infinito
chiamò alla vita, altrettanto sarà infinito.
17.
Così fu
creata la grande Trinità, che nel materiale-visibile si esprime sempre con
altrettante tre cose, quale lunghezza,
larghezza e profondità; oppure forma,
contenuto e densità; oppure come nell’uomo, spirito, anima e corpo, e in ogni cosa creata un esteriore, un interiore e un intimo.
18.
A questa
Trinità tutto è dedito, tutti i prodotti della terra, tanto al di fuori che
all’interno della stessa.
19.
Fu l’Amore
che creò tutto, mantiene tutto e perfeziona tutto; senza questo Amore non
splenderebbe nessun sole, senza Amore non vi sarebbe nessun calore, nessuna
vita. Esso è il grande impulso che tende a condurre tutto alla sua meta. Guarda
tutta la Mia Creazione! Ovunque puoi contemplare un solo prodotto, puoi
riconoscere, proprio dalla sua perfezione, nel più piccolo come nel più grande,
che il Creatore, rimanendo sempre uguale a Se stesso, avvolge tutto con le
amorevoli identiche braccia.
20.
Vola fin su
in quegli spazi dove non bastano milioni di anni per inviarti da lì un raggio
di luce, oppure scendi giù fino al più minuscolo atomo nell’etere infinito, e
troverai Lo stesso amorevole Creatore.
21.
Vedi, la tua
piccola Terra ruota intorno al Sole con tutti i suoi pianeti e comete, e poi
tutto questo ruota, a sua volta, intorno ad un altro più grande, in
associazione con altri sistemi solari; poi nuovamente questo Sole centrale
ruota, col suo seguito, attorno ad un altro più grande ancora, e così via, fino
a che tutto il sistema planetario e solare è completo e ordinato, come si
mostra a te in parte nel cielo notturno.
22.
Come
quest’immensa volta stellata di per sé forma solo un sistema, così di questi ve
ne sono ancora molti milioni, dei quali voi ne conoscete alcuni con il nome di
nebulose. Se tu ora seguissi questi complessi stellari, ne scopriresti
continuamente di nuovi, così alla fine t’imbatteresti in un altro Regno, dove tutte queste Creazioni
precedenti hanno le loro rispondenze spirituali e dove, a poco a poco, l’intera
Creazione, sempre spiritualizzandosi, alla fine si scioglierà in questo, per
chiamar fuori là un nuovo ciclo di Creazioni, ma solo spirituali.
23.
Ebbene, in
quel Regno degli spiriti dove si trova tutto nella sua massima potenza, vi è
anche la Mia sede; da lì Io governo; da lì Io inviai Mio Figlio, la Sapienza,
fin quaggiù in questo piccolo granello di sabbia, affinché servisse a tutti gli
spiriti e a tutti gli esseri come esempio: cosa è in grado di fare l’Amore quando
si tratta di un grande e alto scopo. Senza badare agli altri soli e mondi, dove
uomini di grandezza e forze spirituali e fisiche da voi neppure mai immaginate,
vivono in un mondo pieno di meraviglie, la Mia stessa Divinità dovette
abbassarsi alla più grande umiliazione, e proprio questa umiliazione subirla su
una stella che è più piccola di un granello di sabbia nel mare, i cui abitanti
sono di dimensioni fisiche paragonabili a quelle degli infusori, tuttavia
portano in sé il più grande Spirito, così come presso di voi del resto si
possono prendere a paragone i più piccoli filamenti nervosi, i quali sono
maggiormente sensibili sia al piacere che al dolore.
24.
Su
quest’oscura Terra Io discesi un giorno (quale divina Sapienza, quale Maestro),
Mi svestii di tutto il divino, cominciai come fanciullo nella più misera
posizione e conclusi questo pellegrinaggio terreno affrontando la morte più
disonorante al palo del disonore. E tutto questo per Amore e per mostrare ai Miei spiriti quello che un essere
spirituale deve fare per poter un giorno essere simile a Me.
25.
Io venni
sulla vostra Terra – come tu stesso dici – per annunciare l’aurora di un nuovo
giorno, il giorno dell’Amore, il giorno della Pace e della Riconciliazione, il
giorno in cui sarà riconosciuta e valorizzata la dignità della Mia Scintilla
divina posta nel vostro cuore.
26.
Comprendi
questo disinteressato Amore senza secondi fini! Afferralo, affinché anche il
tuo cuore si allarghi, si estenda su tutta l’umanità e ti faccia scorgere nel
tuo prossimo soltanto figli traviati. Questo Amore ti riscaldi e sia il
fondamento di tutte le tue azioni. Allora sarai un rinato, diventerai di nuovo un figlio
che guarda al Padre con fiducia, accetta tutto da Lui, qualunque cosa possa qui
venire, poiché sappi che il Padre non castiga, non si vendica, ma solo perdona
e dimentica soltanto.
27.
Allora
considera Me quale Dio eternamente amante, quale dolce e umile Gesù, e segui le
Sue orme, e scoprirai, nella natura materiale, la voce di questo Amore; esso,
nel caldo raggio del Sole, nel soave mormorio di una dolce aria di primavera, e
nel raggio di luce di lontane stelle cadente nell’occhio tuo da te distanti
milioni e milioni di miglia, ti dirà sempre la stessa cosa: “Dio è Amore!”
28.
Nelle tue
passeggiate gli uccelli nell’aria e i fiori nei campi ti diranno a gran voce: “Diventa
anche tu ciò che siamo noi, creature che adempiono pienamente il loro scopo!”.
Quando questo Amore poi compenetra il tuo petto, quando avrai compreso la
grande Parola del Mio Amore, allora potrai stendere le braccia verso il mondo
intero e tutto allora ti apparirà roseo e tranquillo, scoprirai l’armonia dove
prima quasi non percepivi suoni e, rinato, vedrai Me e il tuo prossimo in una
luce tutta diversa; poiché nel libro della Mia Creazione che ti è diventato chiaramente
leggibile, potrai scoprire che quest’immagine dell’Amore tu la porti già da
lungo tempo nel tuo stesso petto, solo che non la potevi comprendere, non la
sapevi interpretare. Allora lascerai in pace i tuoi padri della Chiesa e
penserai a loro onorandoli per le loro fatiche, ma essi non potranno più
sostituire il Mio grande Libro della Vita!
29.
E perché
dunque Io creai l’intera natura? Perché la dotai con tante attrattive? In primo
luogo perché i Miei figli imparassero ad apprezzare Me, il Donatore, prima come
Creatore e poi ad amarMi come Padre. Vedi, come una
goccia di rugiada su una fogliolina riflette tutto il mondo ad essa
circostante, così il tuo interiore deve riflettere l’intera armonia della Mia
Creazione mediante la pace celeste che in te è penetrata; poi sentirai cosa
significa: “Al puro tutto è puro”.
30.
Così fornito
con questo grande amore per il tuo prossimo, prenditi cura delle anime di
coloro che ti sono stati affidati; e quale ‘curatore di anime’, quando nel
sacrificio della Messa dirai: “Dominus vobiscum”, e
“Pax nobiscum”, diventeranno una vera benedizione per
la tua comunità se le avrai insegnato a sviluppare dal materiale lo spirituale,
dalla vita pratica l’animica, e in questo modo a
migliorarsi.
31.
Allora tu,
come sacerdote, come lavoratore nella Mia vigna, starai al giusto posto, ed Io
ti ricompenserò, come tutti coloro che tu condurrai a Me, con uguale misura e
peso; questo significa che troveranno in Me il Padre, il Gesù che ama, il
Salvatore che toglierà loro il carico guarendo le loro ferite!
32.
Così devi
prendere in mano il Mio mondo come il grande Evangelo, vedere in questo come il
Mio Amore ha tutto saggiamente ordinato, come tutto è stabilito per mostrare
all’uomo – quale scopo finale di tutta la
Creazione – su ogni corpo terrestre, solare o cometa, nel più piccolo come
nel più grande, la Mia Sapienza e il Mio Spirito creativo che creò tutte queste
meraviglie, per destare nell’intelligente essere pensante lo stesso impulso che
costituisce nel Creatore e Signore di tutte le creature il Suo unico Io.
33.
Per Amore Io creai questi mondi, affinché con la comprensione del Creato, questo
Amore tornasse nuovamente a Me. Guarda il grande Albero della Vita, esso
assorbe dalla natura, come sulla tua Terra l’albero a te visibile, quegli umori
materiali vitali che, dalla radice, cerca di attirare a sé, dal terreno
circostante, quanto gli è necessario per la costruzione della sua
individualità. Questo assorbimento guida l’anima dell’albero verso l’alto,
dalle tenebre alla luce, dal freddo al caldo, dal grezzo alla più raffinata e
leggera aria della Terra. Più questi umori salgono e sono adoperati nel tessuto
cellulare e nella corteccia, tanto più essi lasciano indietro le parti solide e
spingono avanti le più fini, e tanto più si ritira l’influsso della Terra
facendo valere il potere della luce, dell’aria e del calore, e i prodotti di
questo processo diventano sempre più fini, sempre più leggeri; tutto spinge
alla più vicina, più diretta influenza delle sostanze proveniente dai Miei
Cieli; il legno del tronco diventa morbido già nei rami, si prepara allo
sviluppo delle foglie, dei fiori e alla méta finale: il frutto è sollecitato,
ogni cosa deriva dall’altra, finché come frutto, giunto alla meta della sua
destinazione, deve poi, per altri scopi e sotto altre forme, iniziare un ciclo
similare mediante cambiamento di sostanza, per raggiungere un altro, più
spirituale gradino.
34.
E siccome
tutto il regno vegetale percorre questa via, anche l’anima umana, nel suo
genere, deve procedere sulla stessa via se vuole un giorno venire a Me.
35.
Anche lei
deve assorbire dalla vita quotidiana (materia) lo spirituale, deve raffinare e
spiritualizzare, deve sempre, salendo verso l’alto, spingere al fiore, al
frutto; affinché anche lei, trascorso il tempo della prova della vita, possa
giungere nell’aldilà in condizioni favorevoli per intraprendere con facilità
l’ulteriore e più grande via.
36.
Se tu volessi
osservare la Mia natura con occhi spirituali, quanti indizi e rispondenze
spirituali ti mostrerebbero a che cosa
Io ho veramente destinato il mondo materiale, e a che cosa voi uomini. Tutto quello che tu vedi nella natura fisica,
è espresso spiritualmente nel corso della vita dell’umanità, dei popoli e del
singolo individuo.
37.
Nella natura
tu vedi la lotta verso la luce, verso la libertà, verso il perfezionamento,
accanto al sorgere e il morire, eterno ricambio, eterna lotta, vedi sempre un
risultato spirituale che emerge dalla distruzione materiale. L’umanità dal suo
sorgere seguiva la medesima via, come i succhi dell’albero dalla notte alla
luce, e così è stato il suo movimento culturale, così era il ciclo-gradini-spirituale che la fece maturare, per
preparare e rendere necessaria la Mia discesa. In tal modo l’umanità procede
tra sorgere e scomparire, tra lotte, conflitti e vittorie, ma avanti verso la
meta, per la quale Io l’ho creata.
38.
Così i
popoli, ognuno secondo la sua maturità spirituale, così il singolo uomo,
destreggiandosi tra gioie e dolori, tra false e giuste opinioni, tra illusioni e
verità. Così era il Mio stesso e breve pellegrinaggio sulla Terra; tra
disprezzo, lotta e dolore, tra vendetta, odio e persecuzione, sempre tenendo
alto il vessillo della libertà spirituale e della Dignità divina dell’uomo,
sopra tutte le calamità della vita terrena Io suggellai la Mia missione con la
Mia gloriosa resurrezione! Dalla Croce Io gridai agli uomini e ai popoli: “È
Compiuto!”. Cosa che aveva valore e senso solo per Me, dovendo Io lasciare
ad essi stessi il compimento della parte che li riguardava per quanto si
riferiva al futuro; per vero appoggiandoli nelle loro aspirazioni.
39.
E come Io,
durante gli anni del Mio insegnamento, dovetti passare attraverso tutte queste
amare lotte, e portare di buona voglia la Mia croce, così devono anche adesso
gli uomini, ognuno per sé, e tutti quanti essere guidati, attraverso lotte e
sofferenze, alla vittoria per la gloriosa resurrezione.
40.
Considera gli
attuali avvenimenti mondiali, la confusione dei punti di vista riguardo alle
religioni, tutto spinge alla purificazione, tutto vuole uscire dalla notte
alla Luce! Dunque, impara anche tu a leggere nel Mio grande Libro, impara a
riconoscere che in ogni dove, nel regno della materia come nello spirituale,
c’è solo una Legge e uno scopo che spinge avanti tutto il
Creato, esso è la meta nel trarre da tutto quello che si fa, che si vede, che
si sente, che si dice e si vive, un valore
spirituale, e tutto fa riferimento a Me; poiché solo da Me tutto
proviene, e a Me tutto vuol ritornare!
41.
Voi avete
costruito al vostro Dio delle case di preghiera, vi avete introdotto un culto
cerimoniale nel qual modo questo Dio deve essere onorato; impara ora a
riconoscere in te dalle Mie Parole che in quelle case di preghiera Io non ci
sono, e nemmeno in quelle cerimonie, se non Mi portate lì con voi, nel vostro
cuore.
42.
La Mia casa
di preghiera è l’intera Creazione che, senza volerlo, sempre esclama: “Dio
è Amore!”. Non
appena l’uomo avrà imparato il linguaggio della Mia natura, entrerà in una casa
costruita espressamente per la preghiera, la quale sarà fatta con più devozione
e non come abitudine. Perfino il sacerdote celebrerà la messa più solennemente
quando si ricorderà del Creatore, il Quale vi copre ad ogni vostro più lieve
respiro con mille Grazie. Allora il sacerdote comprenderà quale responsabilità
incombe su di lui per far procedere sulla Via spirituale i suoi sottoposti e,
conoscendo il Mio Amore in tutta la sua vastità, egli guarderà con rispetto a
Me, quando nel desiderio più bello e sincero dell’anima, pur volendo il meglio,
le sue speranze non sempre sono realizzate. Egli però sa che quella massima che
Io, quale Uomo, pronunciai nell’Orto del Getsemani: “Non
la Mia, ma la Tua Volontà sia fatta!”, deve valere anche per lui.
Anch’egli deve esclamare: “Non la mia, o Signore, ma la Tua Volontà sia
fatta!”
43.
L’abnegazione
che c’è in queste parole, gli ridarà la sua fiducia in Me e rafforzerà la sua
consapevolezza; poiché egli sa: l’Amore, che si rivela nell’intera natura e
sotto distruzione e annientamento, sotto miseria e infelicità causa solo
benedizioni, questo Amore non può vacillare, non può fare uno sbaglio.
44.
E quando
egli, spesso la sera, dopo faticoso lavoro, alza il suo sguardo al cielo
stellato, quando vede galleggiare nell’immenso etere mille e mille fiammelle
d’amore, leggere come gocce d’olio sull’acqua, quando quest’immenso libro della
Mia grande Creazione si manifesta, egli, schiacciato da questa grandezza sarà
costretto ad esclamare: “Signore! Cosa sono io, perché Tu Ti ricordi di me!”, allora farò
scendere il Raggio della quiete nel suo cuore rispondendogli: “Tu
sei e devi diventare figlio Mio, proprio un figlio di Questo grande Creatore,
perciò apri il tuo cuore, ingrandiscilo, affinché il Pensiero della Mia
Creazione, il Pensiero del Mio infinito Amore, vi trovi posto! Stendi anche le
tue braccia, afferra in spirito tutto il Creato, poiché tutto è il prodotto del
Mio Amore, tutto ha in sé almeno una scintilla del Mio Io! Onora la Mia
Creazione, così onori Me – e te stesso!”.
45.
Questo Amore
universale lascialo entrare nel tuo cuore, lascia che questo grande pensiero
dell’universo compenetri e prenda posto in esso, e tutto quello che, in
linguaggio chiaro, sta nascosto in parabole o in rispondenze velate nel Vecchio
e nel Nuovo Testamento, apparirà in te finalmente chiaro con lettere
eternamente incancellabili in tutte le cose create, e potrai nuovamente leggere
e riconoscere nel tuo stesso io qual è il senso di tutte queste molte parole,
vale a dire: “Dio è Amore!”, per Amore Egli ti creò e per Amore vuole
ricondurti a Sé.
46.
Su questo
rifletti e diventa fanciullo, e precisamente figlio Mio! Questo è il tuo
compito che Io ti ho dato da svolgere come prova su questa Terra! – Amen!
۞
22
Ottobre 1870
1.
Già oggi a mezzogiorno è stata posta questa domanda, e
poiché la discussione di questo argomento, che è sotto le Mie mani, potrebbe
gettare alcuni raggi di Luce in parte sulle vostre idee, in parte però anche
sul vero e proprio argomento che dovrà servirvi per l’utilità e per
l’insegnamento, allora voglio dirti su questo alcune parole.
1.
Già in un
dettato[2]
precedente vi ho detto che cosa è veramente il magnetismo, cioè: La Mia Volontà”. – Solamente, il
magnetismo è una forza che voi trovate anche nei metalli e nelle pietre, come
pure negli animali, e infine si rivela altrettanto nell’organismo umano.
2.
Ora si tratta
di capire: che cos’è dunque veramente questo magnetismo nei minerali e nel
ferro? Inoltre, qual è quello negli animali? E quale differenza c’è in tutti
questi davanti al magnetismo che c’è anche nel corpo umano e infine nell’anima
dell’uomo stesso?
3.
Ebbene, per
discutere tutto questo, dobbiamo innanzi tutto cominciare col primo concetto di
questa forza, in altre parole come essa vi diventa manifesta nel regno
minerale.
4.
La forza magnetica è, per quanto voi la conoscete, una
forza d’attrazione che attira a sé solo ciò che le è simile – come il ferro
magnetizzato attira solo il ferro. Ci sono altre sostanze che manifestano forze
magnetiche, come voi avete spesso visto, giocando, che attirano anche altre
cose, per esempio la ceralacca, la quale quando viene un po’ strofinata attira
a sé pezzetti di carta; altrettanto l’ambra, e in generale tutte le resine
hanno in comune questa caratteristica.
5.
Ebbene,
questa caratteristica dell’attrazione che voi vedete nel piccolo con la pietra
magnetizzata o col ferro magnetizzato, oppure con l’ago magnetizzato, che
mostra sempre la direzione Nord, fino a che, arrivato ad un certo punto, invece
della direzione Nord, il punto della sua tendenza indica come fosse nella Terra
stessa, vi dimostra che questa forza, da voi chiamata magnetismo minerale, ha la sua sede nella Terra, e appunto, essendo tale forza solo un’attrazione e non una repulsione,
allora essa è, quale forza d’attrazione, veramente l’unico elemento che
riunisce in un tutto l’intera Terra con la sua atmosfera.
6.
Questa forza
è certamente, come da Me detto, la Mia Volontà, solo che la manifestazione del magnetismo non è più come Mia diretta
Volontà, bensì da considerare come una sua molteplice idea.
7.
La forza
magnetica che attira l’ago verso Nord, è un testimone della grande energia che
tutto compenetra e tutto costringe per il comune operare; in ciò è celato il
grande scopo, dove ogni singolo, quale parte del tutto, deve seguire solo un impulso; questo voi lo chiamate impulso di gravità, mentre Io lo chiamo,
con piena importanza, “Impulso dell’Amore”.
8.
Ciò che
sull’intera Terra avviene senza consapevolezza, dove tutto insieme, saldamente
chiuso, deve adempiere il suo grande scopo, questo nel regno animale è già non
più così fissato, dove compare libero e solo singolarmente, all’uno o all’altro
animale è necessario per la propria organizzazione. Qui la prima forza muta e
rigida è allentata e raffinata in relazione all’agire dell’uno all’altro.
9.
Gli animali
però, poiché procedono verso l’alto gradualmente e le loro proprietà magnetiche
si raffinano sempre di più, alla fine come ultimo gradino giungono anche all’uomo,
il quale possiede altrettanto una forza magnetica d’attrazione, che tuttavia è
più ampia ed estesa di quella degli animali o del regno minerale.
10.
L’uomo ha lo
stesso altrettanto un suo ‘fluido
magnetico’ che si diparte dal suo corpo, e in aggiunta però ne possiede
ancora un altro, molto superiore, che
si diparte dalla sua anima o, più
propriamente, dalla sua parte di patrimonio
ereditario che trae origine da Me, con il quale – se egli sapesse
utilizzarlo – potrebbe, al par di Me, ‘creare’ e governare!
11.
Il suo fluido
corporeo o la forza emanante senza volontà, che egli tuttavia può portare e
dirigere con la sua volontà ancor più dal suo corpo là dove egli vuole, questa
forza è altrettanto la medesima, la quale, come sulla Terra, tiene tutto
stabilmente unito, forma anche in un insieme il suo corpo, scorre nelle sue
vene e costituisce perfino la sua sfera spirituale esteriore. Questa forza o
potenza, egli, quale essere libero, la può usare come vuole, o per il bene, o
per il male.
12.
Nel tempo attuale è già stato scoperto molto
delle caratteristiche di questa forza universale, e singolarmente Io lo
concessi, affinché con questa forza si potesse intervenire, risanando per il
meglio l’umanità malata.
13.
Tuttavia, al di sopra di questa forza e di
tutte quelle prima menzionate appartenenti ai gradi inferiori, ce n’è una
ancora più elevata, e questa è la Forza che viene direttamente dallo
Spirito, da Me stesso, e questa è
così ampiamente differente dal comune influsso magnetico, come differente è
spirito e materia.
14.
Questa Forza,
quale emanazione del Mio Spirito, è parimenti il legame che tiene unito tutto ciò che è
spirituale, oppure simile a Me, tuttavia con la differenza che, mentre la
natura ha unito insieme i suoi differenti elementi con costrizione, nell’uomo e
nella sua unione spirituale con altri esseri superiori e con Me stesso, vi è
solo un legame delicato, il legame dell’Amore che attrae tutti e deve agire,
invece che con la rigida legge, solo con l’Amore.
15.
Quando perciò qualcuno fa sentire ad un altro,
sia fratello o sorella, il suo flusso magnetico-naturale, allora, nel corrispondente che c’è nell’altro corpo, agisce solo l’animico-corporale,
esso stende solo i nervi del magnetizzato, gli alleggerisce il carico del corpo
e allenta i suoi legami. Per questa ragione anche il magnetizzato, in un sonno
chiaroveggente, vede e dice cose che il magnetizzatore forse non conosce per
niente!
16.
Appena però
sopraggiunge il Magnetismo spirituale,
che è la Mia Volontà, la Mia Forza e la Mia Benedizione, è allora possibile che non solo il
magnetizzato, ma anche il magnetizzatore possono godere entrambi l’uguale
delizia, l’uguale beatitudine, poiché essi hanno con questo legame spirituale
d’Amore – che si stringe con quest’unione intorno al loro cuore – l’uguale
beatitudine svelata che voi, un giorno, abbandonato il pesante involucro,
potrete stabilmente godere.
17.
Afferrate ora
la grande differenza tra le diverse essenzialità del magnetizzare; afferrate la
differenza dove, da un lato esercitano la loro influenza solo forze più grossolane
e impure, e dove dall’altra parte soffia pura aria celeste in cui la
costrizione dell’obbligo di un
magnetizzatore, non costringe l’altro a eseguire la sua volontà, ma dove
entrambi, uniti, pregusteranno, seppur debolmente, l’alto sapore che un giorno,
a maturità avvenuta, attenderà ciascuno nel Regno Mio.
18.
Il primo magnetismo è un’emissione del capitale della vostra vita; il secondo magnetismo è
una conquista del vostro patrimonio
celeste!
19.
Perciò applicatevi se volete stendere le mani
per magnetizzare, e non lasciate fluire da voi solo la forza fisica-animica, bensì spiritualizzatela
e purificatela rivolgendo il
pensiero a Me, alle Mie Parole, al Mio Amore! E allora voi, invece di innalzare
solo gli altri, sarete innalzati prima voi, comunicherete questa sensazione poi
all’altro, la condividerete con lui, e avrete così identiche piacevoli
sensazioni di beatitudini future.
20.
All’inizio Io ho detto: il magnetismo è il legame che tutto unisce, tutto collega,
costituendo così la stabilità della materia visibile; così del pari il Magnetismo spirituale è l’eterno Vincolo che deve congiungere
per l’eternità Me con i Miei spiriti e i Miei figli, affinché un giorno
possiamo essere altrettanto stretti insieme, quale Uno, nel vincolo d’Amore,
come sono adesso la vostra compatta Terra e tutti gli altri corpi terrestri
mediante costrizione.
21.
Questa forza magnetica dell’Amore vi attirò a
Me, e Me a voi. Lasciatela sempre agire e mai vi mancherà, nel gran godimento,
di presentire una beatitudine, e anch’Io avrò sempre più gioia di attirarvi più
vicini a Me, dove il perpetuo vincolo vi ha avvicinato completamente al mio
Cuore paterno, come Io volentieri lo vorrei, e per la qual cosa voglio
concedere ogni mezzo affinché possiate raggiungerlo! – Amen!
۞
L’elettricità
23 ottobre
1870
1.
Dopo che ieri sera ti ho dato già una breve spiegazione
sul magnetismo, come l’intendo Io e come desidero che anche voi ne comprendiate
il senso, degno dei Miei figli, così voglio Io oggi aggiungere qualcos’altro
per il chiarimento di ieri, e precisamente sull’elettricità, una forza di cui
voi e i vostri cosiddetti scienziati conoscete in parte gli effetti, ma non
conoscete con precisione cos’è veramente e come Io vorrei che essa fosse da voi
compresa.
2.
Ebbene, per
giungere all’origine di questa forza, dobbiamo partire in generale dalla prima
idea di una Creazione, poi consolidare la necessaria stabilità di una forza
spingente; seguire poi questa forza nei suoi singoli effetti, e alla fine
ricondurla di nuovo a Colui dal Quale si è dipartita come forza emittente e
come potenza spirituale di ritorno, cosa che costituisce ora una delle Mie
principali caratteristiche quale Dio e Creatore.
3.
Vedete
dunque, Miei cari figli, ai quali Io ho già rivelato tanto sulla struttura
della Mia Creazione;[3]
questa struttura però è infinita nella sua estensione, motivo per il quale essa
può essere compresa solo parzialmente da voi, esseri limitati, come di qualcosa
solo presentito; perché se volessi iniziarvi sui misteri della Mia Creazione,
voi potreste afferrare, dopo milioni di anni, solo una piccolissima parte delle
meraviglie delle Mie opere.
4.
Considerato
però che un Padre, così come Lo sono Io, e voglio anche esserLo,
non può avere segreti per i Suoi figli – affinché questi, più il Padre mostrerà
loro le Sue sagge disposizioni, forzati da Lui con attenzione, tanto più lo
ameranno – allora Io voglio, di tanto in tanto, che diate un’occhiata in questo
laboratorio della Mia infinita potenza, affinché possiate sempre più
riconoscere chi è Colui che tante Grazie vi dispensa e cosa significhi essere
istruiti da Dio, dove già qualcuno sulla vostra Terra si sente onorato di
essere discepolo di uno o dell’altro erudito o artista.
5.
In più dovete
immaginarvi che Io, il Signore di tutto il Creato, Mi sono abbassato nel Mio
Amore paterno per ammaestrarvi quali Miei allievi!
6.
Ma poiché
nella Mia scuola il primo fondamento non è l’orgoglio ma solo l’umiltà, voglio
dirvi perciò ancora qualcosa sulla Mia grande Creazione, e spero che, a causa
dell’insegnamento, non diventiate superbi, ma sempre più restiate nell’umiltà.
7.
Dunque,
ritorniamo alla nostra elettricità. Così ascoltate dunque:
8.
Quando nello
spazio infinito le Mie prime Idee cominciarono a realizzarsi e furono creati
mondi su mondi, regnava solo la legge di attrazione e repulsione che li
obbligava a girare intorno al loro asse e intorno a un Sole Centrale.
9.
In quel tempo
erano dunque due forze che eseguivano
tutto questo, l’attrazione e la repulsione.
10.
La prima
voleva attirare tutto a sé, l’altra voleva respingere tutto nell’Infinità.
Ebbene, dal conflitto di queste due forze – gli unici motori di ogni cosa che è
creata e che deve sussistere – sorse il movimento rotatorio; e così l’intero
Universo fu popolato di mondi mediante queste forze e iniziarono il loro
perfezionamento. E ancora adesso sono queste due forze il sostegno principale
di ogni vita e di ogni cosa creata, e rimarranno anche fino a quando Io sarò
Colui che, in verità, tutto guida e conduce alla comune meta finale!
11.
La prima di
queste forze è, come ho già detto ieri nel dettato, l’Amore.
12.
L’Amore vuole attirare tutto a sé e non
separarsene a nessun prezzo; vuole avere tutto presso di sé; la conseguenza di
questo sarebbe un finale soffocamento, una morte, e precisamente per amore,
quindi nessuna vita!
13.
Allo scopo di trattenere questo potente
impulso del Mio Io, si aggiunse la Sapienza, che veramente non impedì
l’attrazione dell’Amore, ma lo permise fino ad un certo grado, e di nuovo ha,
come conseguenza, l’allontanamento e il rilasciare.
14.
Ebbene, attraverso quest’attrazione e lasciare
andare ebbe origine ciò che, quale primo, è necessario nella Mia Creazione: il movimento! Ma che cos’è il movimento? Il movimento è Vita!
15.
Dunque questo destarsi della Vita era il
prodotto di due forze che sono sempre in lotta tra loro, producendo così la
benefica attività del creare e del morire, del riedificare, del venire e
dell’andare, stabilendo così una Legge dell’eterno rinnovamento e continuità![4]
16.
La lotta è
Vita; la quiete è morte!
17.
Ebbene, dove c’è lotta, qui c’è attrito; dove
c’è attrito, qui vi è un’irritazione delle singole parti che non vogliono
essere disturbate nella loro quiete, dove c’è collera, si sviluppa calore, e dove
il calore raggiunge la massima vibrazione, là si sviluppa la luce![5]
18.
Ora vedete! Solo dalle semplici leggi di
attrazione e di repulsione si sviluppa quella luce necessaria alla vita, perché
senza luce non c’è nessuna vita. Ma poiché la luce è solo il prodotto del
calore, così, dove c’è la vita c’è anche calore! Dove non vi è movimento, non
vi è calore, ma vi è freddo o morte, vale a dire un blocco; qui ogni cosa
rimane nella condizione primitiva, non ha nessun impulso né per il cambiamento,
né per il perfezionamento, né per una dissoluzione.
19.
Dunque, qui
abbiamo già due altre caratteristiche principali tratte dalle due prime forze
originarie, vale a dire dall’attrazione e repulsione: luce e calore!
20.
Dalla luce e
dal calore ebbe perciò origine tutta la Creazione.
L’Amore edifica, la Sapienza conserva.
L’Amore è sinonimo di magnetismo,
la Sapienza di elettricità.
Come i Miei pensieri attraversano l’Infinità con la velocità del lampo,
così l’elettricità scorre fuori nelle distese lontananze, unendo il simile col
simile, producendo armonia mediante l’incitamento delle ‘forze assopite’ o
degli ‘spiriti vincolati’ nell’Universo.
21.
L’elettricità
è la portatrice della vita; nella sua forma positiva essa favorisce[6] la
conservazione del Creato, e nel suo valore negativo essa porta distruzione
(dissoluzione), e così stimola nuovamente a ricostruire!
22.
Cosicché l’intero edificio della Creazione
procede da due Leggi fondamentali, da due caratteristiche principali del Mio
Io: dal magnetismo e dall’elettricità; oppure dall’Amore e dalla Sapienza.
23.
Certo, anch’Io stesso, per essere attivo e
aver sempre uno stimolo per il perfezionamento, permisi che uno dei Miei più
grandi spiriti Mi rinnegasse e si mettesse di fronte a Me quale principio del
male, e ciò allo scopo di provocare il divenire e lo sviluppo, finché sarà
raggiunto un certo periodo dove cesserà la creazione materiale, non sarà più
necessario nessun morire e un’era spirituale subentrerà per tutti gli esseri e
tutti i mondi.
24.
Ciò che l’elettricità (negativa) è nella
Creazione, Satana lo è nel Mondo spirituale; anch’egli ha la sua missione che
deve portare a compimento, con la sola differenza che egli è convinto che la
sua condizione presente spirituale perduri eternamente.
25.
Qui egli si sbaglia di grosso! Egli vi rimarrà
finché i Miei grandi principi fondamentali saranno necessari per tutti i mondi
e tutto il Creato. Completatosi questo periodo, anche l’Amore – magnetismo – e
la Sapienza – elettricità – otterranno un’altra forma e riceveranno un’altra
direzione; all’uno come all’altro saranno tolti gli estremi (attrazione e
repulsione), e al loro posto ci sarà un comune operare, pacifico, armonico, e
non più un’esistenza basata l’uno sulla distruzione dell’altro.
26.
L’elettricità, quale calore latente
(vincolato), in altre parole quale luce, è abbastanza conosciuta dai vostri
esperimenti fisici, e anche da applicazioni mediche. Dappertutto voi manipolate
con essa, e tuttavia non sapete cosa fate veramente, perché i risultati
afferrabili e evidenti (come gli effetti) sono per voi solo qualche costante.
Ma ciò che riguarda l’effetto spirituale e la base spirituale che dietro questi
esperimenti si nasconde, voi non lo conoscete, perché non avete occhi per l’attività
spirituale, e perché l’effetto rapido dell’elettricità e della luce è troppo
veloce perché l’intelletto umano possa soffermarsi e capire.
27.
Se voi però
vedeste, come durante questi esperimenti con la batteria galvanica si
sviluppano fenomeni e processi pieni di meraviglie, provenienti da due cause
fondamentali, voi dovreste morire per la devozione dinanzi a Me, dinanzi al
Creatore di tutto l’esistente, così come quando dai minuscoli atomi della luce
e del calore vedete produrre i più grandi e importanti fattori per la creazione
di corpi mondiali della grandezza di milioni di miglia, proprio da questi
piccoli prodotti della vibrazione e dell’attrazione.
28.
Se voi vedeste, come questo potente fluido,
mediante le sue vibrazioni di bilioni e trilioni di volte dei minuscoli atomi,
in un secondo diffonde nella grande Creazione la luce più intensa e il massimo
calore, allora potreste farvi un piccolo concetto che se Io, quale Dio, volessi
far sentire a qualcuno il Mio Amore e la Mia Sapienza in tutta la loro potenza,
egli dovrebbe distruggersi in un istante, e se anche la sua parte spirituale
potesse resistere, quanto c’è di materiale in lui verrebbe disciolto fino al
più piccolo atomo primordiale della Creazione!
29.
Se voi vedeste come l’energia elettrica effettua
nel vostro sangue l’istantaneo cambiamento degli elementi dello stesso, di come
tutto ciò che è morto lo trasforma in vivente ed elimina il malaticcio, ebbene,
neppure il pensiero, con il tempo necessario di pensarlo, è sufficiente ad
afferrare ciò che avviene in un attimo, mentre a voi occorrerebbero giorni per
comprendere ogni singolo particolare e come l’uno è il risultato dell’altro.
30.
E come non doveva essere così?! Dove sarebbe
una Creazione e dove la sua conservazione se non operassero forze che convogliassero
immediatamente – trasvolando il vasto spazio della Creazione con inconcepibile
velocità – i Miei Pensieri, per conservare dappertutto la Vita e per portarne
della nuova in quegli spazi dove eoni (10120) di
distanza-luce esprime solo un breve spazio-tempo di un secondo!
31.
Proprio quest’elettricità è il principale
sostegno di tutto il Creato che, quale Mia Sapienza, tutto compenetra, tutto
spinge alla Vita e al perfezionamento. L’elettricità come Mia Sapienza
stabilisce Leggi al mondo materiale, mentre al Mondo spirituale dà solo
consigli. Per il primo è costrizione necessaria, per il secondo è solo ardente
desiderio.
32.
L’elettricità eleva la vita, dove l’energia di
questa è diretta.
33.
Lasciatevi anche voi elettrizzare dalla Mia
Sapienza – Sapienza che Io, quale Padre, voglio rendervela afferrabile – e dal
Mio Amore che vuole attrarvi!
34.
Io come Creatore rimasi un giorno quale ‘Amore’ nei Cieli, e come ‘Figlio’, o ‘Sapienza’, discesi sulla Terra.
35.
Come Amore, l’eterno mezzo di collegamento di
spiriti armonici, ispirai la Mia Sapienza
con il darvi leggi e insegnamenti basati sull’amore; elettrizzatevi per questo!
Lasciatevi riempire, mediante quest’energia, con Amore spirituale per Me!
Lasciate tutte le fibre del vostro cuore fremere e vibrare, affinché si
sviluppi il calore dell’Amore e la Luce della fede in Me e nella Mia missione
presso di voi e, quale Figlio,
compenetri sempre più potentemente il vostro cuore!
36.
Così l’elettricità, quale grande conduttrice
di luce e calore nella Creazione, deve diventare anche conduttrice d’amore e
sapienza nel vostro cuore.
37.
Tutte le condizioni spirituali, tutti i
potenti movimenti dell’animo sono espressi nella natura, nella vita e
nell’energia elettrica.
38.
Dissolvendo e superando ogni ostacolo,
l’energia elettrica corre alla velocità della luce attraverso le nubi cariche
di tempesta, diffondendo luce e calore, ma anche freddo e distruzione; essa
attraversa gli elementi, scioglie metalli, pietre e tutto ciò che voi finora
ritenevate indissolubile. Nulla le resiste!
39.
Tale e quale è la Mia Sapienza, il Mio Insegnamento. Dove esso penetra,
scioglie ogni durezza, produce calore,
luce e vita, entusiasmo per le cose spirituali e freddezza per il mondano,
distrugge tutti i vecchi pregiudizi ed edifica nuova Vita sulle vecchie rovine.
40.
Così, l’elettricità è il simbolo e il prodotto
della Mia Sapienza, e il magnetismo è l’immagine del Mio Amore!
41.
Lasciatevi guidare dal primo al secondo! E
quando il Raggio della Luce e del Calore per Me vi attraverserà fulmineamente
come energia elettrica, stringetevi al Mio Amore. Colà questa energia vi
illuminerà e vi mostrerà chiaramente come Io, da due forze ho potuto creare
l’Infinità completa piena di mondi. Anche in tutti i Regni celesti ci sono due forze spirituali, le quali però trovano entrambi il loro punto di quiete in uno
soltanto, vale a dire: nel Mio Amore!
42.
Poiché l’Amore inviò la Sapienza fuori in
tutte le lontananze per illuminare e riscaldare tutto il Creato; però pretende
anche che il Raggio da esso emesso non torni indietro a mani vuote. E così
avviene anche con l’elettricità: essa affluisce fuori nelle lontananze
incommensurabili, dissolvendo e distruggendo, ma anche nuovamente ridestando e
riedificando; in ogni dove attraverso di essa le tenebre si trasformano in
luce, il freddo in calore e la morte in vita.
43.
Così pure la Mia Parola e il Mio Insegnamento
devono trasformare in voi ogni tenebra in Luce; ogni cosa morta in opere
viventi, affinché voi un giorno, purificati e perfezionati, possiate giungere
nei Miei Cieli quali Raggi di Luce e possiate guardare faccia a faccia Colui
che ora, con le Sue Parole, vorrebbe spronarvi oppure elettrizzarvi a compiere
opere divine! Amen!
۞
7
giugno 1870
1.
Tu vorresti volentieri ricevere alcune righe sui
significati spirituali che simboleggiano veramente queste formazioni,
formazioni che spiriti dimoranti nella Terra modellano per mezzo dell’acqua
gocciolante.
1.
Mio caro
figlio! Il linguaggio dei segni che sono scritti nella grotta, dove tuo
fratello è stato ieri, e proprio ora vi comunica una delle innumerevoli
impressioni di cui oggi egli è ancora entusiasta, è il linguaggio
degli spiriti espresso in immagini, i quali, diligenti, creano nell’interno
della Terra e tessono per la Vita a venire.
2.
Quello che
l’acqua gocciolando in giù scioglie nelle pietre e nella sabbia, essi lo
raccolgono e lo formano secondo la loro intelligenza, come da voi la massaia
adorna la dimora e lì pulisce e tesse per rendere il più accogliente possibile
il luogo dove essa trascorre la maggior parte della giornata.
3.
Vedete, così
una massaia mette qui un tavolo, là un letto, copre il tavolo con una tovaglia,
il letto lo adorna con una cortina; qui coltiva una piccola pianta e là adorna con
questa una finestra. La stessa cosa fanno anche gli spiriti, e se voi poteste
penetrare all’interno della Terra, vedreste cose di una tale bellezza, al cui
confronto, quelle ammirate ieri nella grotta sono solo un gioco da ragazzi;
poiché all’interno della Terra, dove differenti metalli si trovano uniti tra
pietra, sabbia e terra, anche le stalattiti non sempre sono bianche, bensì
colorate, così come potete vedere delle grotte completamente rosse (a causa del
ferro), oppure verdi tende pendenti da enormi altezze, e anche forme di ogni
sorta inimmaginabile.
4.
Quello che Io
ho creato nell’Infinità, quello che gli uomini delle Mie Creazioni hanno
imitato, lo imitano poi gli spiriti, solo in altri tipi e forme, che però
corrispondono di più alle Mie grandi idee di base della Creazione che tutto le
opere da mestierante degli uomini raccolte qua e là.
5.
Ogni figura
che forma la stalattite sotto le mani dei Miei spiriti della Terra, ha un
significato spirituale, è sempre un cantico per Me e la Mia Creazione.
6.
Qui vedete un
velo che, formato leggero e delicato, corrisponde al sommesso lavorio di uno
spirito verginale, egli lo forma con mano morbida e tesse forme e immagini
secondo la sua intelligenza che nell’insieme, nel linguaggio spirituale, in
poche parole vogliono dire:
7.
“Tu sii
lodato, o grande Dio e Signore degli eserciti, e lodato il Tuo soave intessere
d’Amore, col quale ci guidi tutti con dolce Mano sulla via del perfezionamento!
Tu operi senza che noi ce ne accorgiamo, sotto un velo, e per quanto esso sia
molto delicato, noi sentiamo e riconosciamo subito la Tua mano amorevole e
potente.
8.
Che Tu sii
lodato! Anche nelle nostre fragili forme che, secondo le Tue grandi Leggi, ci
permettono di costruire solo dall’acqua e pietra sciolta; noi vogliamo fare di
queste buie volte e cattedrali, sotto la rigida crosta della Terra, delle
cattedrali spirituali. E se poi talvolta, con il Tuo permesso, i Tuoi figli
dovessero penetrare in queste buie cavità destinate esclusivamente per noi, che
anch’essi, nel loro aggirarsi, possano deliziarsi alla vista delle nostre opere
fatte sotto la Tua guida e in tutte le forme che noi abbiamo messo insieme in
modi differenti, in conformità al nostro linguaggio spirituale, e possano
riconoscere che Tu sei Lo stesso Amore; anche lì dove non
penetra nessuna luce, sei eternamente Lo stesso ed eternamente l’unico, solo,
indistruttibile Amore!”.
9.
Vedi, figlio
Mio, simili pensieri dovrebbero entusiasmare gli uomini per Me in questi templi
sotterranei, dove Io ho fatto scrivere dai Miei spiriti, a grandi lettere, le
stesse Parole, come stanno scritte dinanzi a voi ogni notte nel firmamento in
una scrittura ancora più grande – un carattere simile all’Eternità – e queste
parole vogliono dire:
10.
“Fermati o
viandante! Qui ti soffia un alito spirituale di una potenza operante in
perpetuo! Tu ti trovi dinanzi ad opere formate dalla mano di spiriti prima
ancora che esseri viventi abitassero questo globo terrestre, e tu, ora tardo
discendente di una stirpe da lungo tempo scomparsa, ammira l’Amore e la
Pazienza del Tuo Creatore che vorrebbe attirarti al Suo Cuore amorevole sia con
grandi, come pure con piccolissimi prodotti dei Suoi pensieri!”
11.
Invece – – o
voi poveri uomini, come profanate i Miei templi di sublime devozione con
profani divertimenti!
12.
Io dovrei ben
procedere in modo differente con voi, se non ci fossero sempre alcuni tra i
visitatori di simili grotte che escono tuttavia con altre impressioni,
differenti da quelle di quando sono entrati; ebbene, è proprio a causa di costoro
che lascio scorrere queste feste così tranquille, poiché a Me è più cara
un’anima devota che migliaia di coloro cui tutto questo è un nulla.
13.
Ora tu hai in
breve un’idea di come voi dovreste contemplare le Mie opere per trarne sempre
lo stesso insegnamento che, espresso in poche parole, dicono:
14.
“Amate il
Padre! Poiché all’infuori di Lui non c’è nulla che Gli possa somigliare!”
1.
Questo per oggi. Ora
leggilo ai tuoi fratelli e sorelle affinché anch’essi possano unirsi al coro
dei Miei spiriti e possano glorificare, come loro, solamente Me, Quale eterno
Padre e Signore! Amen!
۞
10
novembre 1870
1.
Tua sorella desidera avere una spiegazione su cosa sono
veramente, nel senso spirituale, la rondine e la farfalla, oppure: quali
caratteristiche spirituali primordiali stanno celati sotto queste due immagini
del Mio Regno della Creazione?
2.
Considerato
che Io ho posto in tutto qualcosa di spirituale, allora anche in entrambi
questi animali, quali singoli membri di due specie, vi è del pari quanto è
sufficiente a voi uomini perché possa servire da esempio edificante; or dunque,
Io voglio dire a tua sorella che entrambe queste specie di animali occupano lo
stesso gradino, l’uno tra tutti i coleotteri e insetti alati, e l’altro tra gli
allegri uccelli che attraversano l’aria.
3.
Ora allo
scopo di giungere alla giusta spiegazione, dobbiamo prima rispondere alla
domanda: “Che cos’è una farfalla?”, ebbene vedi, Mia cara figliola, la farfalla
è una di quelle specie di animali che, come gli insetti volanti, servendo da
gradino di transizione – dal verme strisciante o bruco, all’uccello –
costituisce un anello di congiunzione. E questo, in special
modo la farfalla, è quell’animale che nel corpo manifesta la sua dipendenza
dagli elementi terreni, e nelle sue ali variopinte manifesta l’affinità con la
luce e con le specifiche del Sole.
4.
La
metamorfosi propria e dell’intera specie – prima come vermi e bruchi che
accolgono in sé gli elementi terreni ad essi adatti, e poi, come farfalle, li
spiritualizzano mediante i prodotti della luce solare, come le finissime
profumate linfe del calice dei fiori – vi danno, Miei cari figli, un esempio
molto bello per la vostra attività e vita, così che non posso fare a meno di
schiarirvelo più da vicino e mettervelo nel cuore.
5.
Ascoltate
dunque: il verme striscia nella polvere, e il bruco si nutre delle parti
interne degli alberi e dei boccioli degli arbusti, entrambi assorbono, con
questo, gli elementi provenienti dalla terra.
6.
Così avviene
anche con voi uomini.
7.
Dall’infanzia
vi è data per lo più un’educazione tradizionale, prima di ogni altro solo
mondana, e con superficiali conoscenze è rimpinzato il vostro cuore infantile.
8.
Così, carichi
d’inutile sapere, andate incontro all’età matura, come il bruco va verso quello
stato dove il letargo invernale lo trasforma in crisalide e inizia l’evoluzione
superiore in un essere completamente diverso da lui.
9.
E voi, cosa
accade con voi? Vedete, anche voi andate incontro allo stato primaverile della
vostra vita abbozzolati e involtati in concetti e regole puramente
convenzionali! Voi credete di corrispondere pienamente alla propria chiamata,
ritenete importanti solo le leggi dello stato, oppure l’usuale costume impostovi,
e se non arrivasse nessun’altra sveglia più potente, rimarreste come la
crisalide della farfalla, oppure la larva di un insetto volante per tutta la
vostra vita. Ecco cosa ha fatto di voi l’educazione familiare e scolastica!
10.
Ma come nel
caso della farfalla che già nella sua crisalide si sta formando l’immagine
della sua futura esistenza, e il suo corpo è già preparato – non come prima
strisciante sulla terra, bensì per sorvolarla attraverso l’aria con un paio di
ali leggere – così anche in voi uomini, nonostante l’educazione contraria, è
racchiuso un più elevato uomo spirituale
che è avvolto solo di materia, ma non è stato distrutto, e nel quale, come la
crisalide della farfalla, ha bisogno solo di una spinta per far esplodere la
larva affinché le possano spuntare le ali, ed essa, quale etereo essere libero,
possa facilmente stenderle nei caldi raggi del Sole e si possa rallegrare di
una più elevata vita spirituale, e con i suoi nuovi organi linfatici, invece
dei precedenti organi boccali, può assorbire nel regno vegetale un cibo di luce
che si trova nei calici variopinti dei fiori per l’ulteriore conservazione del
suo stesso io.
11.
Così, Miei
cari figli, è altrettanto il caso con voi.
12.
Appena
s’avvicina il maturo, assai grave tempo della vostra vita, Io vi mando il
Raggio riscaldante del Mio Amore, do il primo impulso con differenti dolori e
disgrazie per fendere la dura crosta mondana dei pregiudizi impartiti dalla
vostra educazione, affinché apprendiate che, in molti casi, quanto avete
acquisito non è sufficiente a darvi conforto. L’uomo spirituale, che è dentro
di voi, si agita, batte alla sua corazza mondana, vuole stendere le sue ali
perché egli sente di essere stato creato per un’esistenza superiore a quella
che voi lo volete condannare. Le sofferenze
dal di fuori, l’impulso dal di
dentro, agiscono insieme, e in alcuni s’infrange il guscio mondano che
avvolge l’uomo spirituale e, libero come una farfalla, giubilando e
ringraziando, si libra verso il Sole che, spiritualmente, lo riscalda, si sente
bene nei suoi raggi, sorbe solo lo spirituale dei Miei eterni insegnamenti mai
mancanti quali finissime linfe dei fiori della Mia Sapienza e diviene poi nel
Mio Cielo spirituale quello che sulla Terra diventa una farfalla, cioè un figlio della Luce, ovvero – “figlio
Mio!”.
13.
Così dovete
comprendere la farfalla! E come si rallegra della sua vita adornata con i più
bei colori nella delicata polvere che copre le sue ali, così anche voi dovete
cospargere le ali animiche con il polline dei fiori
delle qualità divine e, al posto del volgare tumulto mondano, dovete preferire
tutt’altro cibo per il vostro sostentamento, il nutrimento solare del Mio Amore
e divina Sapienza.
14.
Questo,
figlio Mio, è il tipo simbolico che un cuore devoto a Me può trarre dalla
farfalla e dalla sua apparizione nella natura; diventa pure tu ciò che essa è,
e potrai sempre rallegrarti nel Sole della Mia Grazia, in un gaio volo
spirituale attraverso le meraviglie della Creazione!
15.
Ed ora
passiamo al secondo animale che t’interessa e del quale vorresti conoscere il
suo significato spirituale. Dunque ascolta:
16.
Già in
principio ho affermato che ciò che è la farfalla tra gli insetti volanti, lo è
la rondine tra gli uccelli; ebbene
dunque, per dimostrare questo, dobbiamo osservare più da vicino la specie alla
quale essa appartiene.
17.
Vedi, Mia
cara figlia, se tra gli animali vige una somiglianza spirituale, allora questa
deve essere compresa nel senso che non tutte le condizioni di un animale sono
esattamente raffigurate nell’altro, bensì che Io, quale Creatore di uno come
dell’altro animale, ho di mira solo un regolare e ordinato avanzamento
nell’Ordine progettato.
18.
Ebbene vedi,
tra gli uccelli vi sono differenti specie; la loro diversità consiste o nel
piumaggio, o nel canto, o nella struttura, secondo il nutrimento che essi
prendono, per trasformare l’inferiore in superiore!
19.
Orbene, tra
queste specie vi sono animali che traggono il loro nutrimento da elementi
grossolani, ovvero, queste sono piante e semi, e infine un’altra specie ancora
che vive di insetti volanti, i quali insetti stessi sono, a loro volta, nella
loro specie, i meglio formati dal punto di vista spirituale, sono cioè
‘raccoglitori di luce solare’.
20.
Quindi,
questo nutrimento, appena nominato, è proprio quello destinato alle rondini, a
quegli uccelli che a te sono così simpatici, e sta proprio in questo rapporto
la somiglianza della rondine alla farfalla, poiché anch’essa consuma solo il
cibo più fine, affinché poi da lei sorga il prossimo gradino, già quello della
specie di uccelli con un canto più nobile. Nel suo organismo (della rondine) si
raccoglie già tutto lo spirituale che – sebbene quasi silenzioso, oppure
sviluppatosi in loro solo in un semplice cinguettio – soltanto nelle altre
specie più elevate diventa pura voce giubilante, un inno di ringraziamento
rivolto a Me!
21.
E così le
rondini sono quegli animali che, nutriti di cibo solare, fanno amicizia con gli
uomini, perché anch’essi si trovano vicini al Sole spirituale.
22.
Esse, le
rondini, si scelgono per nido le dimore degli uomini, con il loro nutrimento vi
liberano da molti tormenti e, sebbene l’uomo è crudele verso molti altri della
loro specie e li uccide, in parte per prepararsi una leccornia per il suo
palato viziato, in parte sterminandoli per noia e smania di uccidere, verso
questa specie di uccelli è più tollerante. Un certo timore lo trattiene dal
cacciare dalla sua dimora questi animali, i quali così pieni di fiducia si sono
avvicinati a lui; ed egli non ha torto a far ciò; perché fin tanto che le
rondini nidificano sotto il suo tetto e vi svolazzano intorno, è segno che
un’aria sana circonda la sua casa, dove anche gli insetti volanti, che le sono
stati destinati come nutrimento, vi si possono trattenere. Se un giorno
dovessero mancare l’uno o l’altro, l’uomo può essere convinto che presto
malattia e morte entrerà nella sua casa, e anche nel suo paese; lo stesso
avviene quando mancano i fiori e la loro linfa, che è il nutrimento delle
farfalle.
23.
Dove
queste due specie di animali mancano, lì è lontana la Mia benedizione, e purtroppo, là è brandita la verga su un popolo
incorreggibile, dopo che le Mie Parole di Grazia e d’Amore trovarono solo
orecchi sordi.
24.
Dunque anche
voi tutti, figli Miei, siate attivi nella Mia scuola, affinché Io non venga
costretto a ritirare dal vostro mondo e dalle vostre dimore i Miei messaggeri
di pace; poiché dopo, le vostre implorazioni d’aiuto, sarebbero inutili, e voi
dovreste sottoporvi a mezzi di cura più aspri, ai quali Io però, ben inteso,
sarei costretto a ricorrere solo in caso estremo.
25.
Ora, Mia cara
figlia, tu hai un vago pallido concetto di come si deve osservare e comprendere
la Mia natura e i suoi singoli elementi, quando s’indaga spiritualmente.
26.
Che però ci sarebbe
ancora molto da dire su questi due animaletti, lo puoi supporre da te stessa; essi,
infatti, sono creature di un Dio che è infinito, e perciò anche il loro
significato è del pari infinito! Amen!
۞
23
novembre 1870
1.
Miei cari figlioli! Spesse volte nella vostra vita
accade che mettiate insieme oggetti completamente differenti che,
all’apparenza, non sembrano avere la più piccola relazione tra loro, e allora
dal vostro cuore sorge la domanda: “Queste cose curiose che a me accadono
proprio adesso, pur essendo estranee tra loro, vorrei conoscere se esiste una
relazione spirituale che le accomuni, e inoltre, perché proprio questi oggetti
senza la mia volontà si incontrano così per caso nella mia testa?”.
2.
A
quest’osservazione premessa, Io posso solo rispondere che, talvolta anche nei
sogni accade che degli oggetti mai presentiti si riflettano davanti alla vostra
anima nel cervello e, come in un caleidoscopio, si uniscono le cose più
bizzarre. Esistono, in quest’affinità a voi sconosciuta, cose che, osservate
esteriormente, non hanno nessun rapporto tra loro, ma quando sono osservate e
interpretate spiritualmente, allora stanno molto più vicine di quanto voi
potete supporre, proprio a causa della loro diversità esteriore.
3.
Ultimamente
vi ho già mostrato la stretta relazione spirituale esistente tra una farfalla e
una rondine. Qui vi stanno davanti altre due cose che, secondo il comune
intelletto umano, non appaiono affini minimamente, infatti, un fiorellino e un
serpente non sono certo soggetti che lasciano presentire un’affinità
spirituale; certamente non così come siete abituati a pensare!
4.
Come però
considero la cosa Io, devo confessarvi che non potevate trovare nessuna
relazione migliore come la differenza tra il fiore e il serpente in questione.
– “Com’è possibile ciò?”, chiederete voi; e Io vi rispondo: “Solo un po’ di
pazienza e sarà possibile provare tutto in modo completamente naturale!”.
5.
La prima e
giovane richiedente ha domandato: “Che significa il fiorellino non ti scordar di me?”. –
Ebbene, la risposta è facilmente data.
6.
Significa che
colui o colei che dona il fiorellino ad una persona rispettata e amata, questa
non deve dimenticare il donatore del fiorellino, affinché con la lontananza non
abbia a subentrare anche la dimenticanza.
7.
Bene, adesso
procediamo oltre e domandiamo: “Questo fiorellino, al quale voi tedeschi avete
riservato questo nome, è una vera caratteristica del fiore o qualcos’altro? E
perché proprio esso debba significare, nel cosiddetto linguaggio dei fiori, un
costante ricordo?”
8.
Allora Io
devo rispondere che solo voi tedeschi avete dato a questo fiorellino tale nome,
e molte altre nazioni, nella loro lingua, o non lo conoscono, o lo chiamano con
nomi del tutto differenti.
9.
Questo che
voi chiamate ‘linguaggio dei fiori’ e del quale conoscete a volte il significato di
ciò che questo o quel fiore esprime, è un linguaggio dell’epoca primitiva
dell’Asia antica, ed ha una profonda
origine spirituale; ma per voi la chiave per la spiegazione di queste
rispondenze è andata perduta da tempo, e ne conoscete al massimo solo i
rapporti, ma il ‘perché’ rimane indecifrabile.
10.
Anche questo
nome ‘Non ti scordar di me’ deriva da un tale linguaggio delle
rispondenze.
11.
Vogliamo
dunque vedere come queste parole espresse per indicare il fiore corrispondono giustamente
in maniera spirituale.
12.
Dunque
vedete: questo fiorellino che non si distingue né per il profumo né per
l’appariscente bellezza, cresce solo sulla sponda di freschi, chiari e
scroscianti piccoli ruscelli, considerato spiritualmente è il risultato di
influenze di forze naturali che, nel silenzio, sotto cespugli e alberi ombrosi
e altre erbe, erigono un fiorellino che, in un certo senso, ha sempre le sue
radici nelle acque agitate, e anche sotto un arietta fresca, lontano dai
cocenti raggi del Sole, spiega le sue foglioline azzurre vestendole con il
colore del cielo, e così, modestamente, senza sfarzo e splendore adempie
fedelmente la sua destinazione che ha sotto la vegetazione.
13.
Lo spirituale
quindi, o la tendenza e caratteristica spirituale di questo fiore è – l’umiltà,
modestia e semplicità espressa nei costumi e nei pensieri.
14.
Un qualche
uomo pieno di sentimenti che, passeggiando presso il bordo solitario di uno
scrosciante ruscelletto in compagnia di un’anima spiritualmente affine a lui,
ammirava la natura, la sua opera silenziosa e il suo dolce fascino, e si
sentiva attratto ad esternare nell’altra anima quel momento puramente divino
goduto in seno alla natura eternamente uguale, per perpetuare con ciò che egli,
proprio perché inconsapevole, sceglie giusto quel fiore per mantenere sempre
desto nel petto del destinatario il ricordo delle ore del più puro sentimento,
volendo egli dire con questo:
15.
“Non ti scordar di me! Quando nel tumulto
del mondo altre circostanze tenteranno di cancellare in te queste dolci ore
gustate, rimani semplice, umile e modesto e, come questo fiorellino, non
cercare lo splendore del Sole mondano per splendere e luccicare ma, come questo
fiorellino, cerca solo l’ombra, ovvero, ritirato da tutto il gran chiasso degli
altri prati fioriti che sono corteggiati da migliaia e migliaia di succhiatori
di miele, quindi rimani anche tu lontano da questo, all’ombra del tuo stesso
io; procura di mantenere questa pace e semplicità, così che, come al fiorellino
giunge la necessaria aria vitale, anche a te sarà dato quell’incomparabile
premio interiore della vita!
16.
Non ti scordar di me nelle ore difficili, perché è l’amico o l’amica che prende parte al
tuo destino!”
17.
Così questo
fiorellino è rimasto il rappresentante della modestia, del dolce ricordo di
cuori profondamente sensibili; e come l’aria pura alla grondante sorgente
mantiene e rinfresca il fiorellino, così anche questo richiamo amichevole deve
ridestare nell’errante pellegrino sul sentiero della vita, sentimenti simili a
quelli del fiorellino, per ricondurlo all’eterna Sorgente primordiale sempre
chiara, grondante della Sua interiore Acqua della Vita per cercare colà il suo
nutrimento vitale che lo risarcirà poi anche di tutto il resto.
18.
Qui voi avete
la vera rispondenza spirituale di un semplice fiorellino, del ‘non ti scordar di me’, rispondenza che
sta in stretta relazione con la vostra futura destinazione.
19.
Ora vogliamo
rivolgerci al serpente a sonagli, e
vedere quali insegnamenti e rispondenze che Io ho messo nel suo essere ci riservi
questo animale, e che solo l’uomo rinato spiritualmente potrebbe comprendere
senza il Mio aiuto! Ebbene, ascoltate dunque! Come il fiorellino fiorisce e
cresce nella quiete sotto gli alberi ombrosi, così pure questo serpente, come
del resto la maggior parte degli appartenenti alla sua specie, si trattiene di
preferenza in luoghi solitari e silenziosi. Quello che là il fiore candidamente
esprime, qui lo esprime questo apportatore di morte e strisciante essere
furtivo, solo in modo differente!
20.
Là esso
attira gli uomini nell’ombroso boschetto, e qui lo avvisa davanti alla
boscaglia. Là prospera un fiorellino, il conoscitore lo può cogliere senza
timore e, secondo il nome che porta, offrirlo agli amici per ricordo. Qui la
morte sta in agguato tra la natura lussureggiante, e se là il fiorellino gli
grida per esprimere la sua attuale dovuta sensibilità: “Non ti scordar di me!”, qui invece la natura e la prudenza gli
devono gridare: “Non ti scordar di me,
tu, o uomo, perché là in agguato forse nascondo la morte, dove altrimenti
dovrebbe esserci solo quiete!”.
21.
Al serpente a
sonagli sulla dorsale sono state date una fila di scaglie mobili con le quali
esso può fare un rumore particolare, che è simile al battere di gusci
metallici. Quest’animale usa tale dispositivo solo quando, andando in cerca di
cibo, vede la sua preda dinanzi a sé.
22.
Con questo
rumore esercita una specie d’influsso magnetico sulla sua vittima, stordisce la
sua preda e, quando questa è entrata una volta nella sua sfera, da lì essa non
può più sfuggire. E più aumenta poi nel serpente la brama di uccidere e
divorare, tanto più sviluppa il suo influsso animico-magnetico
sulla sua vittima, finché l’afferra, la copre con la sua bava e la stritola, e
poi un po’ alla volta la inghiotte nelle sue fauci.
23.
Vedete, quale
immagine di rispondenza spirituale ci è data nel serpente per colui che, non
volendo prestare ascolto al richiamo dell’amico, e sotto il trambusto e
strepitio del mondo seduttore si lascia trasportare nella sua vertigine fino al
punto che, incapace di liberarsi, ucciso spiritualmente dal morso velenoso del
vizio, s’immerge a poco a poco nel mondo e la sua anima s’immerge nella sua
carne!
24.
Anche a lui
si sarebbe dovuto gridare: “Non ti scordar di me nell’insensato chiasso del
mondo; nel boschetto ombroso, nel verde dei boschi, al margine di un chiaro
ruscelletto, fioriva un semplice fiorellino e stava in agguato anche il
tradimento! Tu non sei stato abbastanza prudente, ti sei fidato delle tue forze
e, alla fine, non hai badato al richiamo dell’amico e, anziché seguire la
nobile, delicata e bella immagine della natura silenziosa, hai dimenticato il
serpente della seduzione che, anche sotto il fiorente tetto della vita mondana,
nasconde il suo morso velenoso, finché poi venuto il momento giusto, dove,
l’amico dovrebbe dirti: tu dimenticasti il mio dolce ammonimento, così che hai
dimenticato il serpente, il quale adesso ti avvolge completamente e ti attira
nella morte spirituale!”.
25.
Così come ho
detto poc’anzi, ogni cosa ha due lati: il lato illuminato – così come il lato
d’ombra.
26.
Solo il
risvegliato può distinguere e fiutare il pericolo, anche quando è occultato dai
fiori.
27.
Anch’Io, Miei
cari figli, vi esorto:
28.
“Non
dimenticate la modestia del fiorellino e il suo significato! E non dimenticate
che spesso, anche sotto una siepe di rose, è in agguato il serpente della
seduzione! Ma, incessantemente, non scordatevi neppure di Me, che voglio sempre
guidarvi, affinché possiate presentire il pericolo, per quanto nascosto esso
sia!”.
29.
E così,
pensate a queste due immagini, l’una, l’immagine della mitezza e della
modestia, l’altra, quale segno d’avvertimento spirituale proprio là, dove non
si sospetta il nemico, ed entrambi vi esclamano: “Non ti scordar di me!”, oppure, detto con parole evangeliche: “Siate
astuti come serpenti, ma semplici come colombe!”. Amen!
۞
Il
tifone
(oppure
una gigantesca tromba d’acqua nell’Oceano Pacifico)
19
febbraio 1871
1.
Tuo fratello ti ha pregato per una spiegazione
spirituale della tempesta nella quale un suo amico stava quasi per cadere
vittima nell’Oceano Pacifico.
2.
Io vedo pure
gli sforzi che lui fa per attirare quest’amico nell’ambito della vostra
dottrina di fede e di vita.
3.
Il desiderio
è degno di ogni considerazione e anche a Me sarebbe gradito se fosse
soddisfatto, però l’attuazione non è così semplice, come tuo fratello crede.
4.
Io vi ho già
detto parecchie volte che certi uomini, se non sono tormentati e ammoniti dal
pericolo, oppure da altre tristi situazioni, sono difficili far loro voltare le
spalle alle gioie e interessi mondani per guadagnarli al Regno Mio. Essi sono
disabituati a portare una croce sulle loro spalle, per quanto leggera potrebbe
essere.
5.
Gli
ammonimenti, che talvolta mando loro per mezzo di pericoli e malanni, ai quali
tuttavia essi scampano sempre fortunatamente, perché così vuole la Mia Volontà,
hanno su di loro solo un influsso momentaneo, e le loro impressioni sono ben
presto dimenticate, come i dolori sofferti durante la malattia dopo il recupero
della salute.
6.
Così è pure
con l’amico di tuo fratello. Quest’amico, del resto nobile di cuore e, come voi
usate dire, dotato di vedute cosmopolitiche, ha sperimentato parecchie volte di
stare vicino all’altro mondo oppure passare nello stesso; egli ha anche pensato
a Me in quegli istanti, pressato dalle circostanze, ma passato il pericolo, Io
sono stato nuovamente messo da parte, come fanno i cinesi (dove è appena stato)
con le loro divinità domestiche, alle quali essi concedono un posto d’onore in
casa quando hanno bisogno dell’aiuto di un tale dio. Una volta ottenuto ciò che
si voleva, il dio è nuovamente deposto e chiuso a chiave in una stanza buia, e
là può attendere finché un’altra difficile faccenda lo tragga fuori dal suo
nascondiglio. Tuo fratello vorrebbe guadagnare questo amico per Me, così
ritiene lui, però se il suo amico vuol lasciarsi guadagnare, questa è un’altra
questione!
7.
Egli chiede
una spiegazione spirituale di un ‘tifone’ oppure ‘vortice di vento ciclonico’,
oppure ‘gigantesca tromba d’acqua’, come voi la chiamate, e che cosa dovrebbe
significare nei riguardi del suo amico.
8.
Ebbene,
questo è subito sbrigato in due parole: spiritualmente questo uragano vuol
dimostrare l’impotenza degli uomini e la
Mia Onnipotenza; così qui voi avete la spiegazione e il suo significato
spirituale.
9.
Per quanto
riguarda personalmente l’amico di tuo fratello, questa tempesta, come altro
ancora da lui sperimentato precedentemente, è stato solo un avvertimento
spirituale per mostrargli che, sopra di tutta la scienza e gli intelligenti
calcoli, sta ancora Qualcuno che, con mezzi semplici, spesso sa ottenere i più
grandi effetti.
10.
Vedi, questo
amico finora ha fatto quasi tutto il giro del mondo, egli ha visto molti popoli
e paesi, altri animali, altre piante, altri fiori, ha respirato un’aria diversa
dalla vostra, e questo ha permesso di influire sul suo interiore; dappertutto,
dove stava o andava, Io l’ho guidato e gli ho dato molti cenni istruttivi della
Mia esistenza; solo che egli era troppo occupato nella sua missione perché
potesse percepire la Voce spirituale nel suo interiore.
11.
Adesso però
che è ritornato al suo focolare domestico, salutato moglie e figlioletti,
bisognerà pur trovare qualcosa per ammazzare il tempo, come solete dir voi.
Tutti gli avvenimenti vissuti saranno considerati come fenomeni naturali e
anche così spiegati, cosa che contribuirà in generale ad aumentare l’orgoglio
di un rimpatrio dal lungo viaggio, quale reduce di questi pericoli superati; i
richiami e i cenni spirituali che fanno parte di quei momenti, saranno tenuti
in pochissimo conto e ancor meno compresi.
12.
C’è certo
tanto di spirituale in tutta la vita di un uomo che egli non comprende, tali
momenti non sono proprio contati, in cui l’intervento di un altro mondo con
così grandi avvenimenti naturali o altri fatti importanti sono fusi insieme con
la vita umana! Quanto spesso Io ammonisco i Miei figlioli, e quanto poco essi
comprendono i Miei ammonimenti e credono piuttosto che si tratti semplicemente
di giochi del caso.
13.
Tuo fratello
però vorrebbe sapere volentieri nei particolari, cosa significa questa tempesta
nell’Oceano Pacifico, dove il suo amico con la nave ha rischiato per giornate
intere di essere buttato fuori dalla vita terrena e in pochi giorni cader
vittima dell’eterna dimenticanza.
14.
Io prima ho
già affermato che quello è stato solo un segno dell’impotenza umana di fronte
alla Mia Onnipotenza; è stata un’indicazione di quanto poco aiutano i calcoli
del viaggio, l’incrocio dei venti o il flusso delle acque, se Io, per esempio,
come accadde lì, faccio rompere il timone.
15.
Che cosa significa questo spiritualmente?
Spiritualmente vuol dire: a che serve
aver fiducia in se stessi, quando manca il fattore principale, la fiducia in
Me!?
16.
Oh, certo,
nel pericolo Mi si supplica, allora devo portare aiuto, ma prima sarei stato
superfluo; allora l’uomo procedeva orgoglioso, vantandosi della sua esigua
scienza; si fidava di superare abissi e pericoli come se non avesse bisogno di
nessuno a lui superiore, e potesse bastare a se stesso.
17.
Appunto per
moderare questa presunzione, Io invio allora imprevisti eventi naturali, e
lascio che gli uomini, senza che se ne rendano conto, si avvicinino ai grandi
fenomeni naturali in cui si svolgono dei processi necessari che riguardano il
benessere del globo terrestre, facendo così sentire agli uomini la loro nullità
e mostrar loro per un attimo, per lo meno che non sono i padroni del mondo, ma
che solo Io sono il Signore!
18.
Al tuo amico
è andata proprio così, egli arrivò troppo vicino a quel grande vortice di vento[7] che
nell’Oceano Pacifico procede da un grande flusso di spiriti naturali – dove
proprio nel mezzo di tale mare un giorno anche la Luna fu partorita – i quali,
liberati dalla loro prigionia, passano nell’aria più leggera e mobile, per
poter affrontare lì il proprio ulteriore sviluppo. Colà essi si radunano
insieme e, dove la colonna d’aria si abbassa a cono con i puri spiriti della
natura, per accogliere un po’ alla volta nel loro regno gli spiriti più bassi,
lì s’innalza anche una montagna d’acqua in forma conica, satura di questi
elementi della natura.
19.
L’avido
assorbire dall’alto e il rapido spingere dal basso, causa un movimento
circolare che diventa poi tanto più violento quanto più prende forza dall’alto
e accelera la salita dal basso, come una bufera poi si diffonde sulla vasta
superficie del mare e coinvolge in questa danza vorticosa, tutto ciò che
incontra sul suo cammino.
20.
L’immagine di
questo avvenimento somiglia alla danza vorticosa della vita, e in questa
vengono trascinati gli stessi esseri umani; anch’essi sono coinvolti in questo
movimento circolare di interessi, brame e desideri, a causa dei quali non
possono raggiungere nessuna giusta consapevolezza. Un evento incalza l’altro,
regioni, contrade, paesi, tutto fugge dinanzi a loro, come gli uomini che vi
dimorano. Ogni vizio, ogni virtù, usi e costumi, danno a questi frettolosi
viandanti l’immagine completa di un ‘tifone’ o ‘vortice di vento’; in senso
spirituale dimostra che solo la testa, quale timone spirituale, mantiene
ancora, per necessità, l’intera forza del giudizio affinché non vada
completamente perduto.
21.
Proprio
questo Io volevo dimostrare ai naviganti quando, mancato il loro presunto
timone, essi stessi non sapevano più a cosa dovevano aggrapparsi. E così anche
al tuo amico e ai suoi compagni mancò il timone della loro nave, ed essi
rimasero abbandonati alle onde, ai venti e alla Mia Volontà; come anche senza
il loro senno sulle onde della vita devono cadere preda di tutte le passioni e
brame e non sanno più dove a loro sta veramente il capo.
22.
Appena quando
il timone della loro nave si ruppe, compresero per la prima volta che c’era
qualcosa di più grande, un Essere superiore al Quale rivolgersi e, in silenzio,
interiormente, si rivolsero per aiuto. Che cosa voleva dir questo? – “Quando
nella tua interessata vita terrena, il timone dell’intelletto non ti
basta più, allora scendi giù nel tuo
cuore, là troverai un’abbondanza di ricchezza che ti guiderà nuovamente
al medesimo Dio che hai invocato, spinto dal bisogno, in mezzo al mare tra le
onde e il vento.
23.
Colà cerca la
tua pace e il tuo punto d’appoggio quando manca il timone dell’intelletto;
appena là apprenderai che, molto al di sopra di tutti i calcoli, di tutti i
vostri effimeri tesori terreni, si trova nascosto un Tesoro ancora più grande che
ti guiderà là dove tu conoscerai il reale valore del mondo e del tuo stesso
io!”
24.
Ora tuo
fratello, con questa spiegazione spirituale della tempesta sull’Oceano
Pacifico, vorrebbe portare il suo amico al punto che, dopo aver compiuto
felicemente la grande traversata del grande oceano mondano, possa in seguito
navigare sul silenzioso oceano della pace e della tranquillità familiare,
meritandosi quest’onorevole nome più di quella grande distesa d’acqua, dove a
dire il vero, in segreto, vengono compiuti nella Terra grandi processi di
sviluppo che però, per gli uomini, non sempre risultano così pacifici come è
indicato dal nome che porta questo mare.
25.
Tuo fratello
vorrebbe dire al suo amico, quando si troverà nuovamente in seno alla sua
famiglia: “Vedi, fratello, ora tu hai visto molto nel mondo, molto provato, e
tuttavia con tutto questo vedere e sperimentare non sei ancora giunto alla
Sorgente dove dimorano pace e tranquillità, e dove l’uomo può rallegrarsi della
sua spirituale esistenza e della sua missione.
26.
Durante tutto
il soggiorno in paesi stranieri, tu hai fatto molto per gli altri e poco per
te; per questo verrai anche ricompensato e risarcito alla maniera del mondo;
ora viene il tempo del riposo fisico, una sosta nella vita familiare, dove non
più del nuovo si cambia col nuovo, bensì altri obblighi si presentano in te,
dei quali sei debitore alla tua famiglia e ai tuoi figlioli. Vedi, adesso in
cui la curiosità di vedere altri paesi, altri popoli è stata soddisfatta,
adesso che sei onorato dai tuoi compagni e apprezzato dal tuo monarca, sarai
abbastanza indennizzato, adesso vengo io, un vecchio amico, e vorrei anche
darti un amichevole consiglio. Guarda me, sofferente, costretto da anni a
rimanere tra quattro mura in una stanza, tutt’al più capace di fare a passi
lenti una breve passeggiata all’aria aperta, vedi, il Signore della grande
Creazione, del Quale tu hai visto tante meraviglie, più di quante io ne abbia
lette, questo Signore pieno di Grazia ha aperto il mio cuore e mi ha mostrato
quante bellezze e magnificenze stanno lì immerse, e adesso che ho trovato
quiete, conforto e perfino beatitudine divina, adesso sale in me il desiderio
di far godere a te pure, vecchio amico mio, questa stessa, e tanto più che
anche tu hai figlioli che, certamente, vorresti allevare quali uomini ad
immagine di Dio.
27.
Adesso mi
urge aprirti questa via. Oh, presta ascolto alle mie parole! Adesso, in cui il
mondo esteriore ha lasciato in te impressioni abbastanza indimenticabili,
lascia aprirti da me la tua intima miniera d’oro, affinché anche tu possa
riflettere e sentire con me e concordare anche su questo puro santissimo e
supremo punto! Questa è pure la ragione perché nella mia semplicità ho pregato
il Signore di aiutarmi ad esprimere con le Sue Parole, ciò che non è possibile
alla mia debole lingua.
28.
Dal momento
che noi, nel nostro cerchio, godiamo l’alta Grazia della comunicazione diretta
del Signore, allora accogli tu, o amico, queste righe provenienti da Lui, dall’onniamorevole Padre, affinché come ha attirato tutti noi, possa
accogliere anche te nel circuito delle Sue adorate Parole. Lasciati attirare da
Lui, e vedrai che, dove Egli ti conduce, la via non ti spiacerà; poiché io,
come molti altri, possiamo testimoniare che questa via conduce all’unica
felicità che all’uomo è possibile raggiungere su questo mondo, alla fortuna di
conoscere se stesso e il suo Creatore come Padre!”
29.
Se tuo
fratello presenterà così al suo amico rimpatriato il vostro tendere e il Mio
influire in voi, siate certi, egli non rimarrà indifferente, e se anche non
sarà uno dei vostri, Io avrò cura affinché di quando in quando, l’impressione
di questa Parola scritta sia rinfrescata mediante avvenimenti, così che egli
non abbia a dimenticare completamente Dio, il Padre suo, quel Dio che non lo
dimenticò nel tumulto delle battaglie e nel turbine ciclonico, quando Lo invocò
supplicante per aiuto, che anche gli concessi, come lo dimostra il suo ritorno
in ottima salute.
30.
Tuo fratello
porti pazienza per un po’, confidi in Me, il seguito gli mostrerà fino a che punto
era o no fondata la sua fiducia! Amen!
۞
25
giugno 1871
1.
Per lungo tempo questi erano i quattro elementi di cui,
come gli antichi uomini credevano, l’intero universo o perlomeno la Terra e
tutti i corpi celesti fossero composti.
2.
Questa
credenza rimase finché gli uomini impararono l’arte della separazione, che voi
chiamate ‘chimica’, così si scoprirono ancora parecchi elementi che si
opponevano ad ogni ulteriore separazione e che ad oggi (1871) hanno raggiunto
il numero di circa 70.
3.
Quelli che
gli uomini di scienza considerano elementi primitivi e li presentano come
principi originali, non sono per nulla gli ultimi elementi di cui la Mia
Creazione è composta, bensì ai ricercatori mancano, in questo campo, in primo
luogo i mezzi per un’ulteriore separazione degli elementi, e in secondo luogo i
sensi per percepire la suddivisione delle sostanze.
4.
Che questi almanacconi non giunsero lontano nelle Mie opere di quanto
lo sono fino adesso, dove alla fine tutta la loro scienza giunge
nell’utilizzare nella vita pratica tutte le loro scoperte solo per scopi
mondani, dipende dal fatto che ancora a nessun chimico è venuto in mente di riconoscere Me, quale il primo Artista della
scissione, per comprenderMi e amarMi!
5.
Proprio per
questo motivo li lascio anche là, dove sono arrivati adesso, dove hanno tratto
abbastanza esperienze dalla Mia natura, esperienze che aiutarono ben a favorire
l’egoismo degli uomini, ma non il loro amore per il prossimo.
6.
Qui non è il
caso di scendere con voi in analisi chimiche, oppure svelarne delle nuove, ce
n’è già abbastanza di quelle vecchie.
7.
Ma ciò che i
signori della scienza non vogliono riconoscere è che, sebbene nella chimica
incontrino proprio le leggi più rigorose, essi non vogliono riconoscere nessun
Legislatore, quantunque ad ogni passo s’imbattono sulle Sue tracce; se fossero
senza opinioni preconcetti, non potrebbero certo rinnegare Lo stesso.
8.
Adesso però
vogliamo ritornare ai nostri prima nominati ‘quattro elementi’ e vedere quale
relazione esiste, dal punto di vista spirituale, con la Mia Creazione e con Me
stesso, cosa che forse vi potrà essere più istruttivo che non tutte le regole
della chimica insieme alle sue migliaia di nomi presi da tutte le lingue già da
tempo fuori uso.
9.
Vedete, figli
Miei, se voi osservate accuratamente e attentamente questi quattro elementi,
quali aria, acqua, terra e fuoco, vi
dovrebbe colpire innanzi tutto che l’aria è l’elemento più delicato,
leggero e assai flessibile, mentre l’acqua è l’elemento già più denso ed
è percepibile ai vostri occhi veramente già come un corpo, sebbene ancora in
stato liquido, la terra invece un
conglomerato di pure materie solide come pietre, sabbia e resti putrefatti e
decomposti del mondo vegetale e animale, e infine il fuoco è l’elemento
che tutto distrugge e di nuovo dispone in altre forme.
10.
Ebbene
vedete, l’aria è spiritualmente sinonimo con i Miei pensieri creativi, in cui
tutti, senza aver raggiunto l’indipendenza, riposano insieme in attesa solo del
primo cenno per il loro ulteriore sviluppo; l’acqua, quale aria condensata, è
spiritualmente: pensieri condensati a idee, che poi portati fuori, formano
continuamente cose grandi spirituali, come la Terra; e dove in essi alla fine
come un principio disgregante, stimolante all’eterno rinnovamento, l’amore
compare uguagliante il fuoco che, sempre creando del nuovo, produce nuovamente
in nuove forme il consumato.
11.
Ebbene, come
questi quattro elementi sono l’espressione di tutto il vostro globo terrestre,
come pure di tutto quello che esiste in esso e intorno ad esso, del pari anche
queste qualità come: pensiero, idea,
azione e amore che conserva e
trasforma, rappresentano il Mio Io, quale Dio Creatore.
12.
Perché
anch’Io creo dapprima i Miei pensieri, li trasformo poi in idee, do a queste
idee l’impulso ad entrare in attività, di formarsi e, quando queste cose così
prodotte hanno compiuto il loro corso vitale e lo spirituale le ha guidate a
gradini superiori, allora si aggiunge il Mio Amore come divoratore, disgregante
elemento, quale fuoco, e capace mediante combustione, di trasformare residui
grossolani in altre forme per nuove attività, cosicché ciò che una volta è stato
creato, non debba mai più scomparire.
13.
Nell’aria che
circonda il vostro globo terrestre ci sono tutte le sostanze in stato disciolto
che appartengono alla stabilità della Terra, alla sua atmosfera, alla sua
prosperità, tanto alla parte di materia grossolana quanto al suo vivente mondo vegetale
e animale.
14.
Esse stanno
lì racchiuse come embrioni, come i primi germi primordiali per l’ulteriore
perfezionamento.
15.
L’influsso
dell’etere sull’atmosfera[8],
l’influsso della luce solare come dei suoi raggi termici, e l’influsso di tutti
i grandi corpi mondiali e solari vicini e lontani, concorrono a destare gli
elementi o particelle elementari in letargo, a svegliarli e a prepararli alla
loro futura destinazione, dove essi, cominciando presso la fluida e morbida
acqua, passando poi alla rigida materia solida, e quindi di nuovo trasformati
in elementi spirituali viventi, mediante la consumazione dovuta all’aumento di
calore, sciogliendo i suoi legami, si manifestano quali elementi primitivi, per
cominciare, da quel punto, un nuovo ciclo di Creazioni.
16.
Così come
l’acqua è stata veramente l’elemento madre o generatrice di tutte le parti del
mondo, attualmente esistenti come terraferma, così era ed è ancora il mare,
quale grande contenitore di tutto ciò che può essere generato, esistente tutto
nello stato sciolto, ciò che poi mediante evaporazione, sedimento, combustione
sotterranea ecc., è restituito all’atmosfera per entrare in nuove combinazioni,
dopo che, in precedenza, da tutti questi elementi, lo spirituale si è lanciato
su gradini superiori, e solo il grossolano, di difficile scioglimento come
parte dei componenti materiali, è rimasto indietro.
17.
Così voi
vedete dalla pietra più dura che forma la base solida della Terra, fino alla
più tenera argilla, una sequenza di sviluppo graduale degli elementi primordiali
posti nell’aria, uguali ai pensieri, nell’acqua come aria addensata, uguale ai
pensieri condensati in idee; nella Terra come parti materiali che concorrono a
formarla, uguale all’azione; e infine nel continuo cambiamento, dissolvimento,
combustione dell’esistente voi potete scorgere l’eterna azione dell’Amore
sempre creante del nuovo, dove dal vecchio è costruito del nuovo ed è stimolato
per il grande processo di sviluppo, e precisamente fino a che anche l’ultima
parte materiale è diventata spirituale.
18.
Dunque,
quello che voi vedete nei quattro elementi figurato dinanzi ai vostri occhi,
questo è il ciclo evolutivo spirituale di tutti i Miei pensieri creativi, e la
via di tutto il Creato, perciò è pure la vostra via!
19.
Anche in voi
stessi, infatti, vale a dire nell’uomo animico-spirituale,
dapprima si sviluppano i pensieri senza speciali e determinate tendenze; essi
fluttuano nel cervello, nel cuore, e attendono l’impulso ad unirsi in qualche
cosa di concreto; essi sono, come l’aria, facilmente movibili e veloci a
cambiare la loro forma.
20.
Non appena vi
abbandonate ad un pensiero, intorno ad esso si raccolgono i suoi necessari
collaboratori che producono e selezionano, cosa che è uguale al processo dell’acqua
– così l’associazione di idee nell’anima umana: le idee si realizzano in
azioni, azioni solidamente impresse, uguali alla terraferma sorta dall’acqua,
quale complesso-azioni marchia veramente l’uomo spirituale per quello che sarà
un giorno nel Mio Regno.
21.
Considerato
però che l’azione, quale risultato di pensieri e di idee, influisce pure sugli
altri, allora anch’essa, attraverso la spirituale scomposizione effettuata
dall’Amore, è elevata o al Divino o abbassata al maligno nei suoi iniziali
primi impulsi originari, dove poi le conseguenze devono ricadere sul suo stesso
autore; perché nello spirituale non vale il compimento di un’azione, bensì vale
questo: sotto quali moventi essa è pensata e portata a compimento!
22.
Perciò ogni
uomo deve tener presente che, prima di agire, l’azione da compiere sia vagliata
a fondo, che questa sia nata e costruita su purissime basi morali affinché per
lui non possa mai avere brutte conseguenze sulla sua coscienza, cosicché alla
fine, a causa del suo puro volere di agire per il meglio, le cattive
conseguenze causate per abuso o incomprensione non abbiano a ricadere
sull’autore, bensì su coloro che hanno sfruttato quest’azione per il proprio
vantaggio.
23.
Qui voi
vedete la via spirituale di un’azione, essa come aria, acqua, terra
e fuoco prende la medesima via che i Miei pensieri creativi, la materia,
e infine anche i Miei spiriti, nonché voi stessi quali uomini spiritualizzati
devono attraversare.
24.
Poiché la veste spirituale nell’Aldilà è
l’espressione della totalità dei pensieri, formati a idee, sviluppati in azioni
e spiritualizzati mediante l’Amore.
25.
Bene, figli
Miei, come l’aria è la portatrice di ogni futuro corporeo, l’acqua la
generatrice di tutto il fisso e solido, così anche i vostri pensieri devono
sgorgare dalla purissima Fonte divina per essere un giorno purificati e
spiritualizzati attraverso l’Amore, per servirvi come corona che voi prenderete
di là nell’altra vita, quale prodotto della vita terrena. Come l’aria, leggera
e flessibile, porta anche tempeste e devastazioni, così è anche il flusso dei
pensieri, dove gli uni vogliono sopraffare gli altri se prima non sono stati
ponderati profondamente; e come i forti movimenti dell’aria provocano sul mare
grandi ondate, così anche queste conseguenze nella natura dimostrano
simbolicamente che pure i pensieri tempestosi provocano solo idee agitate, le
quali raramente hanno per conseguenza qualcosa di buono.
26.
E infine,
come la Terra spesso trema nelle sue viscere per violenti terremoti ed eruzioni
vulcaniche che, in parte, portano distruzione e devastazione, allo stesso modo
l’azione sconsiderata, come prodotto di un disordinato affluire di pensieri e
di idee tempestose, quale immatura azione, non potrà mai diffondere
benedizione, e al suo autore lascia solo pentimento.
27.
Sforzatevi
perciò anche voi, come i quattro elementi, di adempiere il vostro scopo come aria, acqua, terra e fuoco; questo significa che da voi siano tollerati solo pensieri puri, che a un uomo, quale Mia
immagine, siano sempre degni, affinché le vostre idee sempre filantropiche, come l’acqua, possano dedicarsi
volentieri agli altri, quando può tornar loro per il meglio, e poi come azioni abbiano lo stesso risultato della
solida crosta terrestre che, nata dall’acqua, e questa dalla sua generante
sorella, l’aria, si presenta poi abbellita con ogni magnificenza che
un’affettuosa Mano di un Creatore poteva porre in essa; affinché anche le
vostre azioni non abbiano a temere l’amore
disgregante, ma come la Terra con il suo tremare a causa di eruzioni
vulcaniche, come risultato finale aumenta solo la sua attività, così il bene vi
toccherà come remunerativa consapevolezza e il cattivo e falso confinato.
28.
Così, seguiteMi! Seguite nei suoi principi i vostri quattro
elementi, e il vostro uomo spirituale potrà poi essere un giorno, in piena
misura, ciò per il quale Io l’ho creato, se egli, come la Terra, ha superato
felicemente le sue tempeste e rivoluzioni che erano tanto necessarie per la sua
spirituale sussistenza, come quei grandi sconvolgimenti che il vostro globo
terrestre dovette subire[9]
prima che diventasse ciò che è adesso, cioè un paradisiaco giardino per i figli
Miei! Amen!
۞
7
luglio 1871
1.
Il figlio di tuo fratello ti ha pregato affinché tu riceva
una parola, in merito al paragone da Me fatto nel “Sole Spirituale”[10]
con una mela.
2.
Quel caro
figliolo però non ha compreso il vero senso di quel discorso. Io ho citato la
mela come esempio, per dimostrare che dappertutto, in ogni prodotto e forma, sta
nascosto un certo che di profondamente spirituale, questo non deve essere
necessariamente una mela, bensì ogni oggetto nel suo stato naturale ha un
significato spirituale, questo significa una spirituale, appropriata
somiglianza con qualcosa dei Cieli spirituali e ai suoi prodotti eterei.
3.
Ma poiché
questo figlio vorrebbe conoscere qualcosa di speciale sulla mela, lo voglio
rendere attento perciò su alcune particolarità di questo frutto, cosa esprime
la sua forma e il suo contenuto spirituale – e ancor più
profondamente dal punto di vista celeste.
4.
Prima però di
passare alla mela stessa, voglio dapprima accennare brevemente al suo sviluppo
dal fiore e poi passare a questo frutto stesso.
5.
Ebbene,
dunque ascolta, Mio caro figlio:
6.
Tu ricorderai
che, in un’altra parola, ad una cara figlia, Io ebbi a dire: “Il fiore sia il
fidanzamento”[11]. Così lo è anche il fiore
di un albero, anch’esso è il penultimo gradino della sua vera e propria
destinazione come albero, poiché l’ultimo è il frutto stesso.
7.
E se tu
esamini attentamente un fiore, allora osserverai che oltre ai suoi petali
bianchi, ci sono ancora dei filamenti, e in mezzo agli stessi il vero apparato
generativo.
8.
Ora, non
appena il fiore si avvicina alla piena maturazione e, come fiore, entra nel suo
ultimo stadio in cui i filamenti cominciano a riempirsi dei succhi più fini
dell’albero, e questi succhi vengono poi spiritualizzati mediante la luce
solare, allora si avvicina il momento in cui questi filamenti si piegano verso
l’interno, nel calice materno del fiore, scaricano là questa umidità e
costringono poi il calice materno alla chiusura.
9.
I petali dei
fiori, come pure i filamenti vuoti cadono, la parte inferiore del fiore si
chiude, e dall’interno l’ascendente linfa comincia poi a far alzare un po’ alla
volta questa capsula chiusa, così da formare il frutto o la mela.
10.
Là, dove ebbe
luogo l’inoculazione mediante i filamenti, si forma dapprima la parte
principale del frutto, essi sono i semi, e per formarli completamente, attirano
a sé continuamente la linfa dall’interno dell’albero che avvolge i semi, per
proteggerli dall’influsso delle intemperie, ma in parte anche per far giungere
loro il nutrimento attraverso l’umidità accumulata nelle loro cellule, finché
sviluppa se stesso e porta a compimento la sua parte interiore quanto
l’esteriore.
11.
Le migliaia e
migliaia di cellule che circondano il seme, sono dunque quelle che vengono
sempre di più riempite e spinte alla grossezza, e così formano la corolla della
mela che, anche diametralmente opposto al calice materno, alla fine mostra
ancora la piegatura dove avvenne la fecondazione.
12.
Così questi
succhi si riuniscono, vengono privati, mediante la luce solare e il calore del
Sole, dei loro acri elementi grossolani, l’acquoso evapora e il rimanente è
tramutato in un gusto più dolce che acro.
13.
Così rimane
la mela, ma prima deve passare ancora attraverso un processo di ossidazione
alla sua superficie, per questo la sua buccia, in quelle parti che sono esposte
al Sole, si colora, e con ciò dimostra un cambiamento nella sostanza interna
che, giunta all’ultimo stadio dello sviluppo, vorrebbe già passare, con la
decomposizione dei suoi elementi, in un’altra forma.
14.
L’analogia
spirituale della mela è che ha la forma della Terra, sulla quale essa stessa
cresce e che è anche debitrice della sua formazione.
15.
Le mele hanno
gusti diversi, secondo le sostanze nutritive del terreno che circonda le radici
dove cresce il tronco, e succede pure che, dove le mele raggiungono un volume
superiore al normale, non possono essere le migliori, a causa della gran massa
di acido che hanno assorbito dalla terra attraverso il tronco; è ben vero che,
con l’aiuto del calore del Sole, esse elaborano gli acidi nel loro tessuto
cellulare, però questo non basta ad eliminarli completamente, essi fuoriescono
poi appena in parte mediante il fuoco con la preparazione del cibo.
16.
L’ulteriore
significato spirituale della mela è molto importante per tutto il genere umano,
poiché è stata proprio la mela che Io proibii di mangiare al primo uomo come
prova di obbedienza, e volevo dir loro per immagine:
17.
“Non mordete
– in questa mela acida, poiché voi e l’intera stirpe discendente lo dovrete
espiare!”.
18.
Io scelsi a
questo scopo la mela, quale simbolo raffigurante la Terra che aveva in serbo
abbastanza acidità per i suoi futuri abitanti, e fu proprio Eva a compiere ciò
che Io le volevo risparmiare. Ella morse il frutto agrodolce e lasciò così
all’intera stirpe, nascosto sotto un dolce rivestimento, le acri e amare
sofferenze alle quali la specie femminile è esposta fino alla fine della vita.
19.
Anche per le donne vale, in generale che, più
camminano piene di sé, tanto più l’animo loro racchiude l’acido e l’amaro, e
anch’esse non sono da gustare, finché il potente fuoco purificatore non
toglierà loro con forza l’acidità, per renderle, in tal modo, sopportabile
all’umana società.
20.
Come con la
mela, quanto più è piccola, tanto più rossa è la sua parte esterna, uguale a
una fanciulla, alla quale sta scritto sulla fronte la salute, tanto dolce è
anche la mela e tanto migliore è anche l’animo della fanciulla.
21.
Quanto più
verde, più dura e turgida è la mela, tanto più somiglia a lei anche l’essere
femminile che va in gire quasi verde dall’ira e gonfia d’invidia e, per così
dire, non vuole tollerare nessuno accanto a sé!
22.
La mela è stata
il primo motivo di seduzione per la prima donna della Terra e in un certo qual
modo è rimasta il simbolo dell’intera stirpe; essa esprime, oltre a ciò, anche
la vita di questa Terra, dove, per giungere alla conoscenza di se stesso,
l’uomo deve guadagnarsi il suo agro pane nel sudore della sua fronte, dove
egli, lottando contro ogni vizio e passione, si deve formare a Mio stesso
figlio e, compiendo la sua missione attraverso esperienze agre e amare, entrare
solo dopo nella vita dell’Aldilà come un altro e migliore essere spirituale.
23.
Ciò che per è
l’albero i suoi fiori, è per l’uomo il suo primo destarsi alla vita terrena,
dove egli non conosce ancora nessun dolore, finché i filamenti della vita umana
gli infliggono le prime ferite e lo incitano alla lotta e conflitto con la sua
stessa natura e il mondo che lo circonda.
24.
E come il
calice materno del fiore si chiude e poi i succhi interni fanno alzare il
frutto, così si chiude anche il giovane cuore ferito, e ricevendo come
nutrimento dall’interno l’elemento vitale della sua natura, e dall’esterno
quelli della sua madre terra, diviene anch’egli un ricettacolo del bene e del
male, delle dolci e acri passioni e particolarità, finché alla fine, in lotta
con se stesso, superato l’amaro, va incontro alla sua più alta destinazione. –
E come nella mela il tessuto cellulare che circonda il seme porta in sé i mezzi
per l’ulteriore sviluppo di un altro albero, così sono le buone qualità che
circondano l’anima, quali semi con le sue vesti circondanti e proteggenti, che
dovevano rendere gli uomini capace per una progressione di gradini formativi
più elevati e più grandi.
25.
Quello che la
mela contiene in sé di acido, nell’uomo sono gli stimoli impuri che, da un lato
lo stimolano perché siano soddisfatti, dall’altro lato invece, spronano l’io
migliore alla resistenza, e così dalla lotta dell’agrodolce si genera un
principio dissolvente, che è per la salvezza dell’uomo, se egli lo trasforma
per il meglio, come succo saporito, – se invece soccombe, si trasforma in amaro
aceto, oppure è diventato vino inebriante il risultato della sua esistenza
vitale.
26.
Perciò Mio
caro figlio, vedi anche tu in quale processo di fermentazione ancora è in te il
dolce e l’acro, come nella germogliante mela, affinché l’acro non prenda il
sopravvento, poiché ciò che è l’amore, quale vero calore, è nella mela la
sostanza zuccherina come contrapposto all’odio, all’ira e alle altre passioni
che sorgono dalla bile e sono da comprendere come equivalente all’acro.
27.
Forza!
Avanti! Veglia su di te e sulle emozioni del tuo cuore, affinché un giorno
anche tu non debba dire: “Devo mordere una mela acre!”, ma che tu, uscendo
ancora in tempo, possa raccogliere intorno a te solo il buono nelle azioni e
così, fiducioso, intraprendere la via della seconda, spirituale progressione
nell’Aldilà!
28.
Qui tu hai la
triplice immagine della mela: come frutto, come simbolo della Terra e come
rispondenza della vita umana.
29.
Prendi bene
quest’insegnamento, affinché questa parola non ti sia stata data invano. Questo
te lo dice il Padre tuo, il Quale nell’operare, benedicendoti, sempre ti
rafforzerà! Amen!
۞
3
maggio 1871
1.
Ebbene, ora non voglio solo chiarirti la visione spirituale
da te avuta poco tempo fa alla vista di un ramoscello d’abete strappato, bensì
farti delle ulteriori rivelazioni sul rapporto spirituale che esiste tra tutti
i prodotti materiali e il mondo spirituale, e come in ogni pianticella sia
fondato, tratteggiato e precisamente mostrato, l’intero cammino spirituale di
un uomo, come di uno spirito oppure di un angelo.
2.
Solo che per
leggere e interpretare questa scrittura spirituale delle rispondenze, occorre
la vista interiore.
3.
Tu arrivasti
ad un simile luminoso momento, solo quando sprofondasti nella bellezza di un
ramoscello d’abete, sul quale era già germogliato il suo frutto futuro;
giungesti ad una disposizione d’animo nella quale potesti scorgere e leggere,
in questo piccolo prodotto, la Mia Grazia e la Mia Misericordia.
4.
Esso ti
lasciò in questa disposizione per tutta la giornata, ti riconciliasti, per
alcuni momenti, pure con la tua sorte, contento di quanto Io, in uno sguardo
nella Mia natura, ti feci spiritualmente vedere e sentire.
5.
Ma poiché ti
ho posto come insegnante e guida per gli altri, e le rivelazioni che tu ricevi
a mezzo Mio devono giungere ancora più lontano del tuo campo d’azione, il che
comprende la durata della tua vita terrena, così anche questa visione
spirituale non è data solo a te, ma deve essere un generale, spirituale sguardo
che ognuno può dare, se non vuole leggere superficialmente la Mia natura che,
scritta con grandi lettere spirituali, sono le uniche parole che splendono,
suonano e si manifestano da tutti gli angoli dicendo:
“D i o
è A m o r e”
6.
Con queste
parole Io voglio richiamare, indicare e, se possibile, ridestare te, voi e
tutti i cuori, e l’umanità intera, affinché riconosciate, apprezziate e
comprendiate il grande piano ed il grande scopo del vostro Creatore. Voglio condurre
tutti voi “dalla notte alla Luce”, come il tuo fedele collaboratore
nella Mia vigna, l’instancabile Busch di Dresda che
ti ha recentemente scritto!
7.
Sì, Dio è
Amore! È l’Amore che creò i mondi, li
conserva e anche li promuoverà fino alla loro ulteriore perfezione.
8.
È l’Amore che, in ogni creazione materiale o
spirituale, ha messo dentro tutto il suo potere, tutta la sua passione e il suo
fervore.
9.
Dio è
questo Amore! È Lui che vi guida e vi
dirige. Indulgente con voi e col vostro essere incompleto, vi colma sempre con
grazie e opere di bene. Egli vi vuol dimostrare spiritualmente che in ogni cosa
creata Lo ha guidato sempre lo stesso scopo, lo stesso principio, e quando
distoglierete il vostro sguardo da ciò che è mondano, potrete contemplare un
giorno lo spirituale delle forme e delle organizzazione del mondo materiale.
Anche lì, sin dalla creazione del mondo materiale, troverete preparato da molto
tempo tutto ciò che sarà poi necessario per voi leggere spiritualmente, per
condurvi in alto in quelle regioni dove la materia cessa e lo spirituale
comincia, e dove, mutato il corporeo transitorio con l’eterno, vi mostrerà nel
piccolo come nel grande le stesse parole in mille e mille forme, immagini e
prodotti che, tutti insieme, respirano solo
Amore, Amore sono e Amore diffondono, e così dovranno
guidarvi dal tenebroso mondo materiale, dalla notte alla Luce di un luminoso mai tramontante mondo
spirituale!
10.
E così
successe anche a te, quando nel ramoscello d’abete scorgesti la Mia intera
Creazione nel suo più grande fascino d’Amore, ti sembrò come se il Cielo
spirituale, ti inviasse un raggio di Luce dai suoi spazi, come in un tempo
nuvoloso il Sole, dove preoccupazioni, dispiaceri e dolori cessano, e solo
gioia, delizia e beatitudine hanno la loro permanente dimora.
11.
Lasciarti
questa disposizione d’animo non era possibile; tu, infatti, sei ancora un
figlio della Terra, e sei ancora troppo legato alla materia. Arriverà un giorno
il tempo della maturazione in cui la materia, quale involucro, dovrà lasciar
libero il tuo spirito, allora potrai indossare – come veste permanente – questa
fugace disposizione d’animo goduta solo per un momento, con questa diffonderai
Luce per gli altri, e Luce sorbirai dagli altri. Non è però possibile lasciarti
godere ciò che è solo spirituale e non può essere utile ad esseri animici-corporei.
12.
Tuttavia, per
indicarti la via che tutti i Miei esseri devono percorrere, Io attribuisco a
queste Mie Parole, proprio il titolo: “Dalla notte alla Luce”, oppure “il
fiore”, perché voglio mostrare nel fiore, a te e a tutti voi, che la via
che porta a questo punto spiritualmente elevato dell’Amore, è la medesima via
che deve percorrere ogni Creazione materiale, e in parte l’ha già percorsa,
fino ai Miei più elevati spiriti angelici!
13.
Io ho scelto
il fiore oppure ogni vegetale, perché il processo materiale di questi prodotti
simboli dell’Amore vi è maggiormente conosciuto e facilmente comprensibile; Io
l’ho anche scelto affinché non abbiate a fare un abuso così sconsiderato con le
Mie Creazioni, come accade proprio con questi prodotti provenienti da due
mondi, cioè quale prodotto del mondo terreno e del mondo della Luce, affinché
alla vista o all’odore del profumo balsamico di un fiore, non si debbano
deliziare solo i nervi visivi e olfattivi, bensì, guardando profondamente nel
calice del fiore aperto, possiate riconoscere lo spirituale più elevato e più bello che Io vi ho messo,
richiamandovi in memoria ad ogni fiore: “Dio è Amore!”.
14.
Vedete, or ora
Io vi ho detto: “Il fiore è un prodotto proveniente dal mondo terreno e dal
mondo della Luce!”. Ebbene, un prodotto simile siete anche voi; anche voi siete
dalla Terra e dalla Luce, siete corpo e anima, quale rivestimento del Mio
Spirito divino; anche voi lottate “dalla notte alla Luce”, come
il seme che, messo nel terreno, tende verso l’alto, si apre un passaggio tra la
zolla e si volge verso la luce del Sole, la sua più alta meta spirituale.
15.
Guardate
dunque e leggete nell’esempio di una pianta che ha per scopo finale un fiore o
un frutto, e leggetevi tutta la storia della vostra vita, come vi sta scritto
tanto chiaramente nel vostro io!
16.
O miopi,
indifferenti uomini! Aprite i vostri occhi materiali e spirituali! Alzate un
po’ più in alto il vostro sguardo, oltre i confini del materiale visibile, e
troverete proprio in una pianta tanto chiaramente scritto in mille parole ciò
che vi ho sempre esclamato: “Dio è Amore!”
17.
Riconoscete
dunque il Padre! Se non Lo potete vedere spiritualmente, riconosceteLo
nelle Sue opere!
18.
Non camminate
così distratti in mezzo alle Sue meraviglie! Vergognatevi di voi stessi per il
fatto di non poter comprendere questa scrittura spirituale (nella Creazione) da
Me scritta tanto chiaramente!
19.
È certo già
triste sul vostro mondo, se un figlio non conosce suo padre, tanto più se un
figlio, il figlio di un Creatore di tante meraviglie e bellezze, ignora
assolutamente (dimentica) suo Padre, come se Egli non esistesse per nulla,
oppure se ne ricorda solo quando ha bisogno d’aiuto!
20.
Vedete, questo
è lo scopo della Mia parola odierna a voi, affinché impariate a comprendere di
più lo spirituale nel mondo e non solo a preoccuparvi delle solite banali
necessità vitali e mondane, dimenticando la vostra destinazione spirituale e
Me, camminando sulle Mie meraviglie come morti tra i viventi, come ciechi tra
vedenti.
21.
Se non
sapessi quanto tiepidi e indifferenti voi accogliete le Mie parole, Io non
ripeterei di nuovo su un’altra via le medesime cose, che avete già letto in
molti modi, ma sfortunatamente avete troppo poco esercitato. Ma poiché la carne
ha intorpidito completamente il vostro senso spirituale, tanto da essere
talmente aggrovigliato che un solo lampo di Luce non è sufficiente a ridestarvi
e ad indicarvi la via che conduce a Me,
22.
Io voglio
fare tutto il possibile per destarvi, per educarvi a qualcosa di meglio; ma se
non volete farvi destare, se preferite il sonno spirituale, allora non date poi
a Me la colpa se sopravverranno circostanze e avvenimenti che vi risveglieranno
nella vostra ebbrezza mondana non con amore, bensì con sgomento e disperazione;
lo avrete voluto voi! Così godetevi pure i frutti delle vostre premure mondane
per stomaco e corpo, allora però la via “dalla notte alla Luce” andrà
più pesante e lenta di adesso, dove Io, quale dolce, paziente Guida, con la
spiegazione delle Mie meraviglie nella Creazione materiale, vi voglio iniziare
nel Regno della letizia e della beatitudine spirituale.
23.
Ebbene,
adesso voglio nuovamente ritornare alle Mie immagini scelte: ‘Il fiore’ o ‘la
pianta’.
24.
Io, tra le
altre cose, vi ho dato solo parole ammonitrici, affinché comprendiate la
serietà delle Mie parole, come anche il Mio grande Amore, che si dà tanta pena
per aprire in voi, duri di orecchi, l’udito per lo spirituale!
25.
Vedete, la
pianta come seme è messa nel terreno; nel quale seme si trova già tutto
preparato per la sua futura destinazione, vi stanno tutti i mezzi per il
raggiungimento del suo scopo e per l’eterna conservazione della sua specie
mediante la ri-creazione di nuovi semi. In un seme di una sola pianta si
trovano gli elementi per il suo graduale progredire in una classe superiore, e
da lì continuamente, fino a diventare parte componente di un essere animico, e infine animico-spirituale,
fin dove la pianta altrettanto perfezionata passa nel Regno degli spiriti e lì
costituisce un’integrità di un piccolissimo essere, fino al più alto spirito
angelico.
26.
Così in una
pianta voi vedete un logico avanzamento dalla grossolana materia fino allo
spirituale più elevato.
27.
Non appena il
seme è posto nel terreno, ai suoi assopiti elementi si unisce il primo fattore
del suo circondario, esso è l’umidità, che come prodotto consiste di due altri
efficienti elementi, cioè di aria condensata o acqua e calore, quest’ultimo il
prodotto del processo di separazione e sviluppo.
28.
Stimolato da
quest’umidità, il seme si gonfia, le sue parti esteriori sono ammorbidite e le
interiori stimolate allo sviluppo; dall’esterno agisce la natura della terra ad
esso circostante, e dall’interno la sua stessa individualità.
29.
Così spinto
attraverso due fattori, sorge la lotta, la lotta del mondo esteriore con il
mondo interiore, dove alla fine vince l’interiore; rompe il guscio, che lo
teneva separato dal suo circondario, e poi dedicandosi solo al suo
perfezionamento, assorbe gli elementi idonei dall’ambiente che lo circonda e li
sfrutta per l’ulteriore avanzamento, un po’ alla volta spinge verso l’alto un
primo germoglio e verso il basso le radici, affinché tra i due: notte e luce,
terra e Sole, sia stabilito l’equilibrio e il seme, conforme al suo scopo,
potrà svilupparsi a ciò che la Mia Volontà l’ha creato.
30.
La
pianticella così sorta, nutrita dagli umori del terreno e trasformato gli
elementi individuali, si spinge sempre più verso l’alto. Più sale, tanto meno
grava su di lei il peso del terreno circostante, e tanto più facilmente riesce
a superare le difficoltà; con passo di carica va verso la luce, va incontro
alla luce del Sole ancora non vista ma percepita, sente già il calore dello
stesso, può penetrare più in alto, finché alla fine, giunta nella Luce del
grande Benefattore di ogni creatura, la pianticella comincia a trarre il più
dalla Luce e il meno dal terreno.
31.
Colore,
sostanza, tutto è poi modificato, le forze inferiori della notte devono cedere,
oppure farsi modificare in elementi di luce, nel qual caso la pianta aiuta a
compiere di nuovo un altro processo, poiché essa, innalzando se stessa,
sviluppa il suo ambiente fino alla radice, dal grezzo al fine e,
indirettamente, a prescindere dalla propria formazione, aiuta a promuovere
anche la spiritualizzazione della sua terreno circostante.
32.
Quanto più la
pianticella penetra in alto nel raggio della luce, dell’aria e del calore
dell’atmosfera del mondo esterno, tanto più si raffinano le sue parti
componenti, i suoi elementi assorbiti dalla terra.
33.
Sostanze
raffinate devono anche produrre cose raffinate, perciò i gambi e le foglie sono
più delicati e teneri rispetto al tronco o stelo che, ancora sotto l’influsso
della terra, quale notte, contiene sempre del grossolano. Certamente tutto questo
non basta ancora. Un incerto impulso spinge le parti intelligenti di una pianta
avanti verso un qualcosa d’ignoto. Essa va sempre più verso l’alto. Le foglie
diventano sempre più delicate. Quanto più si allontanano dal terreno e salgono
verso la cima, tanto più devono elaborare le sostanze della terra, mediante
l’intelligenza della pianta stessa divengono più fine, alla fine esse non
appartengono più alle foglie, oppure gambo o stelo; tutto il grezzo è rimasto
indietro, tutto questo è stato già assorbito prima, e tuttavia la pressione
verso lo sviluppo non è ancora terminata, nel germe sta ancora profondamente
racchiuso il meglio nella notte della terra, lo spirituale dell’individualità della pianta che caratterizza il
suo scopo e la sua continuazione.
34.
Fino ad ora
questa individualità aveva elaborato solo quello che le apparteneva, tuttavia
era solo un mezzo per lo scopo, e questo doveva innanzi tutto essere
selezionato, prima di essere elaborato.
35.
Ed ora viene ciò
che presso le fanciulle è il sogno supremo, l’ultimo desiderio, esso spinge al
fidanzamento, al matrimonio del materiale con lo spirituale, spinge al fiore,
dove sta la fine di un mondo materiale e il principio di uno spirituale, vale a
dire dal fiore di nuovo la generazione del seme o del frutto!
36.
Tutti gli
umori che appartenevano alla sottostruttura sono stati consumati; esso, il
fiore, splende ora in una luce bellissima, profumando e lodando spiritualmente
il suo Creatore, come risultato finale del primo processo, come gradino più
elevato del seme, e come più bassa forza di nuovo produttiva dello spirituale,
dove il seme nuovamente generato, è di nuovo pronto a restituire all’atmosfera
il precedentemente trasformato in altre forme, e l’avanzato in forma di seme o
frutto alla terra per il medesimo processo, cosa che il seme aveva ricevuto da
lei, per dispensare lì da lei ancora del nuovo, così da spiritualizzare un po’ alla volta la materia e, se volete
elevarvi ad un punto di vista superiore, per condurre l’intero globo terrestre
attraverso la vegetazione verso un gradino spirituale più alto.
37.
Quindi “dalla
notte alla Luce” spinge il seme verso l’alto, splende alla fine in tutta la
sua bellezza, diffondendo profumi balsamici, come fiore vi viene incontro nelle
vostre passeggiate, esclamandovi dappertutto:
38.
“Dio è
Amore!” – “Vedi, viandante, la mia lotta, il mio tendere e la mia fine sulla
Terra!
39.
Seguimi anche tu,
anche tu, infatti, sei altrettanto un seme posto in un involucro corporeo,
adempi anche tu il tuo scopo, come io adempio il mio, e così al pari di me
sarai rivestito con bellezza e fragranza, con godimento e letizia spirituale!”.
40.
Sì, è così,
figli Miei! Ascoltate questo richiamo di una minuscola pianticella che per
l’uomo comune sta muta nel campo, ma per lo spirituale invece è un intero
Vangelo dell’Amore e della Grazia del suo Creatore.
41.
Seguite
questa piccola pianticella – dalla notte alla Luce – e adempite anche
voi il vostro scopo come questo seme, e potete essere sicuri che anche voi
splenderete e profumerete poi come fiori spirituali nel Mio Regno!
42.
Se
considerate attentamente tutte le fasi che le piante devono attraversare fino
al loro sviluppo, non mancherete di riconoscere le similitudini nella vostra
vita.
43.
Anche nel
vostro involucro-corporeo c’è l’anima e, come ultima scintilla di intelligenza,
è posto un raggio del Mio Amore; anche voi siete destati, da principio come
fanciulli fino alla vecchiaia, dal Calore oppure Amore, sollecitati allo
sviluppo più elevato, siete circondati dal mondo esterno e dovete assorbire
tutto quello che vi è utile ed escludere quello che è inutile; anche in voi,
come esseri corporei, c’è un impulso che vi spinge – a causa di necessità
naturali e preoccupazioni del mondo – a penetrare le radici verso il basso; per
voi il mondo esteriore è parimenti la notte, ma un impulso interiore, l’impulso
dello spirito – vi spinge verso l’alto, verso lo spirituale, e anche se volete
rinnegare lo spirituale, quest’impulso non tace, esso è l’impulso della
coscienza.
44.
Come procede
con la pianta, così procede con l’uomo; attraverso smarrimenti, sofferenze e
lotte Io vi coltivo a piante spirituali per il Mio giardino.
45.
Molti cadono
sotto l’influsso delle passioni, come le piante e i fiori sotto l’influsso
degli elementi atmosferici. Poi, come questi, seguendo un’altra destinazione
sotto altre forme, raggiungono lo scopo ad essi destinato, lo stesso avviene
con i figli spirituali smarriti. – Essi devono battere una via più lunga di
purificazione per raggiungere, come il fiore, nella sua condizione di sposo,
quale corona di ogni attività e lotta, la meta che gli altri hanno raggiunto
prima, differita per vie e tempi più lunghi.
46.
Perciò,
figlioli Miei, prendete come esempio i fiori e le piante; eliminate anche voi
tutti gli elementi grezzi, spiritualizzate quanto assorbito! Con la vostra
purificazione, spiritualizzate anche il vostro circondario, e tirerete con voi,
andando incontro ad un’esistenza migliore, anche altri.
47.
Avanti, figli
Miei! Dopo le delicate foglie e i teneri steli, dopo questi cresce il fiore di
una quiete coscienza rassegnata a Dio, cresce la quiete celeste; e come il
fiore muove gioioso e soave la sua testolina e si culla nelle arie balsamiche
che gli sventolano intorno, così anche a voi, nel più alto Regno degli Spiriti,
dove al posto della luce e calore del Sole materiale, vi soffierà intorno
dolcemente Luce spirituale uguale a ‘conoscenza’ e Calore spirituale uguale
all’‘Amore’!
48.
Tendete
perciò a quello per il quale Io vi ho creato: “A diventare figli Miei!”. Non vi
lasciate svergognare da un fiore o da una pianta!
49.
Così come
dissi un giorno: “Guardate i fiori nel campo, essi non lavorano”, altrettanto
dico pure a voi: “Non lasciatevi sedurre troppo dalle preoccupazioni
mondane; date al mondo ciò che è del mondo, e a Me ciò che è Mio!”. –
Diventate fiori del Mio giardino spirituale e avrete raggiunto la vostra méta
in questo mondo! – avrete raggiunto il gradino più alto quali figli terreni,
proseguendo su quello più basso quali figli dello spirito la vostra via
attraverso milioni di cieli e eoni (10120) di tempo, sempre
avvicinandovi a Me, così da poter ripetere l’intero processo del seme fino al
fiore oppure frutto spirituale.
50.
Vedete, tutto
questo vi dice un fiorellino che avete già spesso distrattamente calpestato con
i vostri piedi.
51.
Imparate una
buona volta a comprendere il linguaggio della Mia natura!
52.
Imparate a
leggere questa Scrittura delicata e dolce, con la quale Io, vostro Creatore,
Signore e Padre, ho scritto in ogni granello di sabbia, in ogni fiorellino, fin
su nei più grandi complessi solari, con le stesse parole: “Dio è Amore!”.
53.
Questo vi
predica la natura nel piccolo e nel grande!
54.
Questo vi
esclama il vostro cuore ad ogni sospiro! Questo vi mando Io in mille diverse
forme e parole mediante i Miei scrivani e servitori!
55.
Ascoltate una
buona volta questa grande armonia delle sfere celesti, questo canto corale che
milioni di esseri e prodotti, giorno e notte inneggiano a Me! Non siate freddi
verso tutte queste grandiose spiegazioni, andate avanti “dalla notte alla
Luce”! del mondo dello spirito! Diventate fiori d’umiltà, d’amore e
dolcezza per le Mie distese celesti!
56.
A questo solo
mira e vuole il Padre vostro con tutte queste parole che v’invia continuamente
per illuminarvi dai Suoi Cieli. Fate bene attenzione, poiché esse devono
guidarvi, al pari del seme, “dalla notte alla Luce”! Amen!
۞
(II parte)
Una Scala di Giacobbe
26
luglio 1871
1.
Tu desidereresti che quel libero volo da te fatto
alcuni giorni or sono nella Mia mano attraverso la Mia Creazione, fosse
comunicato e condiviso pure con gli altri, affinché anch’essi imparino a
conoscere la Mia Potenza, il Mio Amore e il loro stesso valore.
2.
Ebbene, dal
momento che tutto quello che passa per la tua anima non è solo per te, bensì è
destato in te per uno scopo ampiamente più grande, allora anche questa visione
spirituale, dove tu scorgesti la serie di gradini di tutto lo spirituale, fino
ad arrivare a Me, deve ora essere nuovamente presentata davanti alla tua anima,
per dimostrare a te e a tutti, cosa significa portare in sé un germoglio del
Mio Io, una Scintilla divina.
3.
Infatti, a
cosa servirebbero tutte le Creazioni con le loro grandi meraviglie se voi non
possedeste uno Spirito intelligente che potesse afferrare quanto visto e
presentito? A che cosa vi servirebbe lo spettacolo del cielo stellato dove
milioni di soli fratelli, inviandovi la loro luce sulla Terra, vi esclamano:
4.
“Anche noi
mandiamo a voi, piccole creature, la nostra luce da distanze incommensurabili,
ma potete osservarla solo quando il vostro Sole ha smesso di splendere per voi!
Accogliete questo nostro richiamo, come monito e conforto spirituale, e
traducetelo così: anche un incommensurabile mondo spirituale manda a voi,
grandi spiriti di origine divina, il suo saluto da lontano, ma voi – o almeno
molti – non notano e non sentono questo saluto dal mondo dello spirito, perché
splende loro ancora troppo forte la luce del sole mondano”.
5.
Quando però
questo comincerà ad avvicinarsi al suo tramonto, quando il futile e l’effimero
vi avrà rammentato che vi è un’altra vita più elevata che si fa sentire, quando
nel cuore mondano comincia a farsi notte, allora gl’influssi di un mondo
spirituale superiore, come le stelle scintillanti che emergono ad una ad una
nell’immenso firmamento, cominceranno a sussurrarvi lievemente e sommessamente
ciò che le stelle dicono spesso agli uomini, cioè: “C’è ancora un altro Mondo!”, uno spirituale, come un grande infinito mondo materiale, dove a grado a
grado costruito, gli spiriti vanno un po’ alla volta incontro alla loro
perfezione, finché nel Mio Cielo spirituale, al di sopra di tutti i mondi
creati, tutti riconosceranno il solo vero scopo della loro vita e della loro
aspirazione.
6.
Là si spinge
il piccolissimo infusore come il più elevato spirito angelico, là tutto trova
la sua conclusione, la sua fine materiale e il suo inizio spirituale.
7.
Là comincia
la vera vita spirituale, nel Cielo di tutti i prototipi della Creazione, da lì
partono tutti i raggi del Mio Amore e Potenza divina, fecondando con lo
spirituale tutti i sistemi solari e mondiali, da lì il pensiero d’Amore, come
il raggio elettrico e la fulminea luce va fuori verso tutte le direzioni,
stimola, personifica, spiritualizza, partorisce, alleva e sviluppa dal più
piccolo atomo al più grande sole mondiale tutto secondo l’uno e lo stesso
piano, secondo l’una e medesima Legge, secondo
la Legge dell’Amore, affinché un giorno, avvicinandosi al proprio Creatore,
chiunque impari a comprenderLo e ad amarLo.
8.
Lo spirito è tutto. Dappertutto lo spirito è il suscitatore, il portatore, il rivelatore.
9.
Vincolato
nella solida materia egli è il sostenitore del costante scambio di sostanza,
dal rigido al fluido, dal fluido all’etereo, e dall’etereo al gassoso, fino
alla più fine fuggevole particella eterea.
10.
Nel regno
vegetale è lo spirito che guida istintivamente la radice, dove trova il suo
nutrimento adatto per l’ulteriore sviluppo.
11.
Nel regno
animale lo spirito spinge alla ricerca del nutrimento, alla costruzione delle
tane e alla riproduzione; e così, rendendosi sempre più libero, lo spirito sale
in su di gradino in gradino, dal primo senso del tatto e mancanza di libero
movimento fino al consapevole concetto dell’esistenza nell’ultimo anello di
tutte le Creazioni materiali, fino all’uomo, che poi, come primo anello in una
successione di formazioni spirituali,
si arricchisce con differenti facoltà, porta in sé l’intera Creazione, ed
essendo il punto di svolta tra due mondi, unisce il materiale con lo
spirituale.
12.
Perciò le differenti
specie di creature su tutti i Miei mondi, fatte più o meno con materiale
corporeo secondo la loro lontananza o vicinanza a Me, differenti nella loro
grandezza, nella durata della loro vita e graduale progresso, tutte ritornano
sulla via che conduce a Me, dal loro Creatore dal Quale esse son procedute.
13.
Come un
costruttore edile, prima che la sua casa sia pronta, ha a che fare solo con
materiali grezzi che, un po’ alla volta, attraverso diversi processi, egli deve
rendere utilizzabili per il suo scopo perché gli possano essere utili;
altrettanto l’esercito di creature su tutti i mondi, secondo il mondo che essi
abitano, è del pari materiale da costruzione in parte grezzo non lavorato.
14.
Come per esempio
avviene con il legno che un costruttore edile usa per i suoi scopi, così
succede con gli uomini sui diversi mondi.
15.
Il legno,
come tronco grezzo, deve dapprima essere sgrossato, ottenere un’altra forma,
tagliato in travi (per il sostegno di tutto l’edificio), poi le travi devono
essere segate per differenti piccole necessità, come assicelle, mensole,
montanti (mezzi di collegamento), infine il legno è utilizzato per
l’arredamento della casa e parecchi attrezzi casalinghi, elaborati da mani
esperte, dal primo divano grezzo alla più fine poltrona a spalliera e altri
differenti oggetti (tutta corrispondente potenza spiritualizzata in gradini
fino ai più alti che, come lucidatura ultimata, accogliendo come uno specchio
tutta la luce e nuovamente riflettendola, la può trasmettere anche agli altri).
16.
Così accade
con il ferro e con la pietra, dove entrambi, per mezzo del fuoco, sono privati
della loro primitiva durezza, qui eseguono cedevoli la volontà della mano, come
anche la malta è altrettanto un mezzo d’unione e conservazione dell’intero
edificio.
17.
Così anche
nella Mia Creazione tutto è vivente, organico e inorganico, suddiviso in
milioni di necessità; ma tutto serve solo a uno
scopo.
18.
Gli uomini su
tutti i soli sono simili al legno, al ferro, al sasso, essi devono subire tutti
i processi di purificazione prima di essere capaci di poter passare nella Mia
diretta vicinanza, nel Mio Regno dello spirito.
19.
Come dal
legno sono fatti migliaia di oggetti e cose utili, ancor di più col ferro, sì,
fino all’infinito, tale e quale è la differente scala degli uomini e degli
spiriti.
20.
Gli uni
dimorano ancora in case incompiute, gli altri in case già migliori, altri in
palazzi, e così via fino alla massima perfezione.
21.
Dappertutto
c’è il Principio spirituale che tutto classifica, riordina, e così guida tutto
allo sviluppo.
22.
Già da quanto
vi ho comunicato in merito al Sole[12] e
ai vostri pianeti, scorgete – a partire dai pedanti abitatori di Mercurio fino
al musicale uomo di Miron (Nettuno) – un progressivo
sviluppo spirituale, e già nel Sole vedete uomini spiritualmente superiori con
una maggiore conoscenza nella Creazione spirituale.
23.
Quello che
gli abitanti di Saturno Lo immaginano solo come il Grande Spirito, gli abitanti
del Sole Lo conoscono già meglio.
24.
Così si
procede continuamente in tutti i mondi, in tutti i soli e cosmi, si procede
gradualmente secondo i mondi stessi, parimenti con i loro abitanti; il Mio
Amore li spinge tutti avanti, e come su ognuno di questi milioni di mondi, allo
stesso modo, cominciato dalla pianta e dall’animale più basso, procede la serie
di gradini verso i loro uomini mondani, altrettanto da uomini mondani vanno poi
avanti verso gradini spirituali più elevati.
25.
Qui non
dovete prendere in considerazione né la grandezza né la bellezza dei mondi,
neppure le caratteristiche dei loro abitanti, sia nella forma sia
nell’intelligenza. Tutto ciò corrisponde solo al mondo sul quale essi vivono,
con il quale devono stare in una certa analogia (rispondenza); voi dovete solo
considerare il loro gradino spirituale,
questo è condizionante. Poiché vedete, anche sulla Terra avete esempi a
sufficienza, dove appunto la forma esteriore non corrisponde all’interiore
spirituale. Considerate solo il pappagallo e altri uccelli dal bel piumaggio
del Sud, dove c’è lì il canto pieno di sentimento quale espressione
dell’interiore gradino sentimentale?
26.
La stessa
cosa vale anche per i mondi. Se poteste vedere uno di questi grandi mondi con
occhio spirituale, vi aspettereste, nella magnificenza dei colori e bellezza
delle forme che lì regna, un’intelligenza spirituale che dovrebbe fare degli
abitanti di questo mondo degli dei – eppure, se questi guardassero il vostro
interiore, dovrebbero crollare nella polvere per la grandezza e magnificenza
della vostra natura divina, natura che a loro manca proprio completamente,
poiché essi hanno solo una vita da sogno; mentre voi, prescelti da Me per figli
Miei, potete, solo con uno sguardo, come quello dell’aquila, penetrare gli
estesi spazi della Mia Creazione, per leggervi colà chiaramente, con
l’intelligente Scintilla dello Spirito, chi Io sono e cosa potrete voi un
giorno diventare.
27.
Milioni e
milioni di tali mondi ruotano nell’etere sconfinato, dotati di una bellezza che
voi non potete neppure immaginare; all’apparenza sembrano dei veri paradisi
dell’eterna pace e dell’eterna beatitudine, eppure dietro questi grandi mondi
luminosi si cela la tenebra più fitta, con il non riconoscere, il non sapere
per che cosa sia creata questa magnificenza e grandezza!
28.
E anche qui
potete vedere nuovamente che Io sono grande solo nel minimo. Sulla vostra
Terra, milioni di volte più piccola di un atomo di un mondo simile, dimorano i
più grandi spiriti, dimorano quegli esseri per i quali Io Mi sono fatto Uomo e,
per Amore, Mi sono perfino lasciato uccidere da loro!
29.
Oh,
comprendete una buona volta che cosa vuol dire essere quelle creature – in una
tale infinita Creazione satura di grandezze e magnificenze – che non hanno più
bisogno di tutte queste lunghe vie per giungere a Me; essere delle creature con
le quali Io tratto direttamente, le istruisco e le guido, mentre altri esseri
che pure Mi amano, possono solo immaginarlo, voi avete prove chiarissime della
Mia esistenza, del Mio operare e della Mia ininterrotta benedizione.
30.
Lì in quei
mondi dove c’è eterna pace, lì c’è poca lotta, perciò c’è anche poco merito di
essere uomo, ed è di gran lunga facile voler diventare figlio Mio che sulla
vostra Terra.
31.
Dovete
pensare che lassù questi uomini vivono secondo ciò che il loro mondo da loro
richiede in senso spirituale, e da lì si passa, al massimo, solo in un nuovo,
più alto oppure analogo mondo spirituale; ma con voi è tutto diverso, qui voi
lottate, vi dovete rinnegare, sopportare le contrarietà della vita senza perdere
la fiducia in Me; qui, dove Io stesso quale Creatore diventai Uomo, diedi il
massimo esempio nella più profonda umiliazione, voi qui siete in un
vivaio-scuola per il Mio grande Regno degli spiriti, per il Mio Cielo
spirituale, e come ai vostri occhi intelligenti alla sera è leggibile e
comprensibile tutta l’infinita Creazione con i suoi milioni di mondi, così è al
vostro spirito – che ho Io messo in voi – l’intero Cielo spirituale. A lui sono
comprensibili e afferrabili i suoi gradini, la sua estensione, le sue
beatitudini; tutto questo è sempre precluso a milioni di abitanti di altri
mondi e si schiude solo se vogliono anche loro sostenere la vostra via, sebbene
spesso amara, che conduce però alla massima beatitudine.
32.
Perciò
adesso, dopo avervi presentato davanti ai vostri occhi il quadro spirituale
della Mia Creazione materiale, dove poi alla stessa si collega l’infinito Cielo
spirituale, ricordate che cosa potete
diventare e a che cosa siete
destinati!
33.
Perciò non
scoraggiatevi delle contrarietà di questa vita! Non lasciatevi accecare dalla
luce del Sole mondano! Vedete, solo quando gli volgete le spalle, quando questo
non esisterà più per voi, alla sera potrà aprirsi il cielo stellato del mondo
spirituale, nel quale potrete scoprire tante dimore e gradi, come vedete alla
sera stelle, soli e mondi e potete presupporne ancora di più, la cui luce non
giunge al vostro occhio a causa della grande lontananza! Allo stesso modo molti
mondi e gradi spirituali attendono voi, figli, per i quali Io ho sofferto, operato
e creato!
34.
Riconoscete
dunque dall’etere sconfinato il Mio infinito Amore, e dal quale ogni sera
raggianti stelle vi inviano molti raggi di grazie e vie di luce che guideranno
tutti i Miei esseri, su vie brevi o lunghe, certamente a Me, al Padre e Creatore
di ogni cosa!
35.
Non per nulla
Io ho dato al Mio scrivano quest’immagine e visione nella Mia Creazione
spirituale; ora che è stata messa per iscritto, sarà una solida testimonianza,
anzitutto per la sua piccola cerchia, e un giorno per tutta l’umanità, di come
Io guido i Miei figli e su quali vie e con quali mezzi Io volli indicar loro
che è una grande Grazia essere un uomo su questa Terra, e una ancor più grande
è esser condotto e guidato così direttamente, come Io vi concedo già da
parecchio tempo.
36.
Considerate
dunque bene anche queste parole; ogni sera guardando il cielo stellato, quale
libro del Mio Amore, dovete invocare in segreto queste parole: “Signore, cosa sono io perché Tu Ti ricordi di me?”. E da tutti i mondi
vi sarà risposto con giubilo: “Rallegrati tu, uomo della Terra, per quello
che puoi diventare così facilmente, per questo t’invidiano tutti i nostri
abitanti! Rallegrati e prostrati in adorazione dinanzi al tuo Creatore che ha
voluto dimenticare il Signore in Sé, e che viene incontro a te a braccia
aperte, quale Padre amante dei Suoi figlioli!”. Amen!
۞
(III parte)
(Continuazione)
27
Luglio 1871
1.
Sì figli Miei, giubilate su questo gradino spirituale sul
quale Io vi ho messo, e non abbassate subito il capo quando piccole contrarietà
offuscano il vostro umore, o qualche privazione nella vita mondana vi rammenta
che proprio questo mondano è di breve durata e non ha nessuna stabilità,
affinché voi possiate riconoscere che lo stimolo verso lo spirituale, verso la
superiore e duratura beatitudine, non si trova nella soddisfazione dei sensi e
nelle comodità sociali, bensì nella soddisfazione dei valori spirituali della
vostra anima, che di essi è tanto assetata, per unirsi con lo Spirito
proveniente da Me messo in voi e per prendere il posto nel Mio mondo spirituale
che finora è solo dello spirito, ma non dell’anima, prima che non abbia
ottenuto il battesimo della rinascita.
1.
Se con quanto
dettovi precedentemente vi ho introdotto in tutta la Mia Creazione e i suoi
abitanti sotto un punto di vista spirituale, come loro, spiritualmente diversi
e su vie diverse, devono raggiungere la loro méta superiore che per voi è
considerevolmente abbreviata, è stato solo per mostrarvi e farvi comprendere
quanto dovreste stimolare il vostro zelo per soddisfare questa condizione nel
Mio Regno dello spirito, e impiegare anche tutte le forze, poiché la via verso
di Me non vi è chiusa, per continuare a superare tutti gli ostacoli che
incontrerete, con lo sguardo sempre rivolto a Me; qualunque cosa cui andate
incontro, dovete considerarla solo come l’anello di una catena che,
gradualmente, vi perfeziona e nobilita, e già in questa vita terrena vi prepara
sull’Aldilà così che la maggior parte qui, potete portarla a compimento, e per
vero più facilmente che là, in modo che poi, senza regresso, potrete
dimostrarvi subito capaci per la vostra più alta missione.
2.
E specialmente voi, cui lascio
giungere con tanta cura la Mia Luce dai Cieli, ricordate bene che Io faccio
questo proprio perché ho in vista per voi, oltre allo scopo dell’umanità in
generale, ancora ‘scopi’ cosiddetti ‘speciali’.
3.
Mostratevi
perciò degni della vostra missione e della Mia Grazia; poiché se vi ho
destinato a compiti importanti, dovete anche considerare che, per diventare
tali strumenti degni della Mia santa Volontà, è necessario essere dapprima
purificati, raffinati e, con saldo zelo, temprati, prima che Io possa
adoperarvi come sostegni per altri!
4.
Prendete
perciò tutti gli eventi che vi colpiscono come una scuola di addestramento, per
poter dapprima fondere saldamente in voi stessi quello che dovrete mostrare
agli altri non solo a parole, bensì con i fatti, vale a dire: che
l’insegnamento, come Io ve l’ho dato, è il vero e unico che, da uomini, può
trasformarvi in puri spiriti e, da spiriti, potete diventare figli Miei!
5.
Molti di voi
non vogliono afferrare quest’idea, essi vorrebbero sempre annodare le loro
comodità della vita terrena con la Mia vita spirituale; essi temono sacrificio,
privazioni e abnegazione; tutto è inutile! Se volete diventare figli Miei,
dovete vuotare il calice della sofferenza fino all’ultima goccia, come a suo
tempo feci Io! Anch’Io nell’orto del Getsemani
esclamai: “Padre, allontana da Me questo calice!”, questo feci Io,
quando (momentaneamente) abbandonato dal Mio Amore dovetti sentire interamente
la Mia situazione come Uomo[13];
e tuttavia, sebbene l’Amore vuole solo rendere felici, solo rendere beati, esso
dovette lì rinnegare le sue caratteristiche fondamentali per uno scopo
superiore, e Io bevetti il calice delle sofferenze fino all’ultima goccia.
6.
Anche molti
di voi gridano così: “Signore, allontana da me il calice della sofferenza!”.
E Io, l’amorevole Padre di tutti, che vorrei vedere i Miei figli solo felici,
non posso accondiscendere a questo desiderio, e ciascuno deve soffrire per il
meglio del suo stesso io e per il meglio del Mio grande scopo; perciò lascio
vuotare completamente il loro calice affinché essi pure, come un tempo Io
stesso, a lotta superata, uscendo gloriosamente dalla stessa, sappiano benedire
la Mano che li ha guidati fuori dall’amara
notte del dolore, alla chiara Luce
della beatitudine.
7.
Ogni
possibile spiacevole situazione che potete incontrare, è stata un giorno da Me
stesso sofferta; proprio per questo Io divenni Uomo così come siete voi, e
lasciai che su di Me si scatenasse ogni possibile tempesta, affinché mai un
uomo potesse dire: “Cosa facile è il predicare, ma difficile è compiere e
comprovare con l’azione!”.
8.
Perciò Io vissi
la vostra intera vita umana sin dalla culla, per dimostrarvi che, quando lo
spirito è forte, egli può superare tutto, vincere e sopportare tutto; soltanto
deve fortemente essere convinto della sua missione e della destinazione
spirituale, dal cui punto di vista poi tutti i dissapori otterranno il giusto
valore e schiarimento.
9.
Se dovete
quindi diventare realmente figli Miei, in primo luogo dovete essere fermamente
convinti che, innanzi tutto dovete, come esempio, essere puri, ma che questo
‘esser puri’ non arriva senza un previo lavaggio dagli errori e dai falsi
concetti!
10.
Davanti ai
vostri occhi spirituali Io ho presentato i grandi mondi e i loro abitanti.
Adesso sapete quanto siete voi preferiti, però dovete anche riconoscere che
ogni preferenza consiste solo in questo: se si ottiene con la lotta ciò a
cui si aspira; poiché quando ad uno, come dice un vostro proverbio, gli
volano gli uccelli arrosto in bocca, qui non c’è merito alcuno!
11.
L’aver conquistato è quella consapevolezza che dà all’anima la nobiltà e le sussurra: “Ho
lottato, ma ho anche vinto” (con la Grazia del Padre Santo).
12.
Guardate i
milioni di mondi e i loro abitanti, quanti vorrebbero lottare per raggiungere
questo, con sacrifici ancor maggiori dei vostri, e tuttavia il Mio paterno
Amore che li ama quanto ama voi, non può concedere loro questa lotta nel loro
insieme, bensì può essere concesso solo a qualche singolo di loro questo
trasferimento, che avviene con la perdita totale della libertà spirituale sul
suo mondo e la servitù e la lotta sul vostro.
13.
Voi siete
invidiati da milioni e milioni di spiriti, eppure, ciechi come volete essere,
non afferrate ancora cosa significa essere prescelti a figli Miei!
14.
Non lasciate
che le cose arrivino a tal punto che un giorno, nell’altro mondo, voi dobbiate esclamare:
“Sì, se lo avessi saputo, avrei agito del tutto diversamente!”
15.
Se nell’altro
mondo a qualcuno di voi dovrà
sfuggire quest’esclamazione, sarà troppo tardi! Là è raggiungibile solo con lunghe
lotte e vie traverse ciò che si sarebbe potuto compiere qui con molto meno.
16.
Perciò,
figlioli, destatevi! Elevatevi a Me! – Ascoltate la voce dell’Amore che a
torrenti viene a voi da tutti gli angoli della Creazione; voltate le spalle al
Sole mondano e immergetevi nell’infinito mare di Luce del regno spirituale dal
quale voi siete venuti; là vive il Padre vostro, là è la vostra futura dimora,
e là un giorno, tutte le domande e dubbi che qui vi sembrano inesplicabili,
troveranno una soluzione.
17.
Tendete là! E
anche voi, come talvolta il Mio scrivano, riceverete visioni che vi
permetteranno uno sguardo in quelle sfere in cui solo l’Amore, diffondendo la
sua dolce Luce, tutto beatifica e tutto quieta e, visti da lì, tutti i vostri
dolori e dissapori di questa vita e gli abituali desideri di una posizione
mondana, sociale e pecuniaria, svaniranno nel nulla con la loro futilità, al
paragone del godimento spirituale che vi eleverà molto al di sopra di tutto
ciò, e allora appena vi farà sentire la Forza del Mio Amore e l’alta
beatitudine di una consapevolezza di essere finalmente giunti, passando oltre
le scorie di questa vita, in un Eden della pace, dove nessuna stonatura
interrompe l’armonia dei cori spirituali, e tutti vi si accordano e offrono
l’eterno cantico di lode al Mio Amore, non come Creatore, non come Signore,
bensì come Padre.
18.
Svegliatevi!
Affinché già ora soavi presentimenti di simile beatitudine attraversino il
vostro cuore! Nelle ore solitarie imparate a rafforzare il vostro occhio
spirituale, affinché guardi, oltre tutto il materiale, in quel Mondo spirituale
che, anche se è lontano da voi, se volete è molto vicino, anzi, è nel vostro
petto.
19.
Appena avrete
gustato tali momenti di solennità spirituale, allora il Sole mondano comincerà
già ad avviarsi al suo tramonto, e l’esercito del Cielo spirituale, come le
scintillanti stelle della notte, vi renderanno afferrabile la grandiosità di
una futura esistenza, la grandiosità della vostra vera residenza!
20.
Riflettete su
questo, agite e vivete di conseguenza per essere un giorno degni di Me! Amen!
۞
La
creazione del mondo materiale e mondo spirituale
15
gennaio 1871
1.
Figlio Mio carissimo, tu vuoi avere da Me una
spiegazione della Mia Creazione; tu minuscola creatura vorresti, quale
piccolissimo punto nello spazio, contemplare l’immensità del Regno Mio e
afferrare la sua grandezza e la sua estensione!
2.
Se potessi
mostrartelo con la Mia vista spirituale, se fosse possibile che tu potessi
ottenere un lontano presentimento della sua grandezza, lo farei; ma così, quale
creatura finita, come posso farti afferrare l’Infinità? Come posso Io
mostrartela in modo comprensibile così che tu possa immaginarti l’intera
Creazione materiale in tutte le sue dimensioni (poiché, anche là ancora, dove
brilla l’ultima stella o l’ultimo sole di un sistema, ha il suo inizio, da
nuove lontananze, ancora un altro sistema), che – dove tutta la materia è
giunta al termine, appena comincia l’eterno regno degli spiriti?
3.
Come puoi tu
abbracciare tutto ciò? Rifletti bene sulla domanda rivolta a Me! Io lo so, tu
ti basi su questo, controbattendoMi dicendo: «Sì, io
sono certo una minuscola creatura, però il mio spirito e l’anima mia non lo
sono, essa porta in sé una Scintilla proveniente da Te, e mediante questa
Scintilla io oso, come figlio di un Padre infinito, la domanda e dico: “Padre!
Perché io possa comprenderTi appieno Ti prego,
mostrami la Tua potenza, mostrami la Tua dimora dove un giorno verrò ad abitare
e godere quella beatitudine che Tu hai dato in dono ai figli che Ti amano e
seguono i Tuoi insegnamenti!”».
4.
A questa
domanda Io voglio anche risponderti e dire: vedi, Mio caro figlio, tu hai
toccato la questione al punto giusto. Come uomo sei troppo insignificante, ma
come spirito sei abbastanza grande per penetrare con Me nei più profondi spazi
della Creazione, vederne le meraviglie e anche afferrarne il perché, sempre in virtù del tuo spirito
proveniente da Me. E così Io voglio prenderti nelle Mie braccia spirituali e
attraversare con te gli spazi incommensurabili dove ancora nessun occhio umano
ha visto i suoi raggi, e dove milioni di meraviglie della Creazione e
innumerevoli creature cantano a Me, al Signore e Creatore, Quale grande
Spirito, un ringraziamento senza fine.
5.
Voglio
condurti in quegli spazi dove solo ad un occhio spirituale è possibile misurare
le distanze, poiché là il vostro sistema di misura è da tempo cessato.
6.
Voglio
condurti alla Sorgente della Vita, da dove fluisce ogni vita per il mondo
materiale e da lì guidarti, con la velocità della luce e del pensiero, fino
alla parte esterna del grande Uomo cosmico, dove l’apparente cessa e solo lo
spirituale, ancora con il grande Uomo mondiale prende il suo inizio.
7.
Dovrai gustare
assieme a Me l’idea della Mia grandezza, e sprofondare nella polvere, stupito,
dinanzi all’altra Mia caratteristica principale, l’umiltà!
8.
Vieni dunque,
alzati con Me! Abbandona il movimento terreno dei desideri fugaci e delle
preoccupazioni, e seguiMi nel giardino che mai
appassisce del tuo Padre Celeste, là voglio farti presentir diletto, di cui
ancora nessun mortale ha avuto presentimento.[14]
9.
Qui dinanzi a
te vedi il grande Uomo mondiale materiale che, circondato come da una densa
epidermide eterea, è un limitato
nell’illimitato. Tu vedi come, con la velocità del pensiero, egli continua
il suo volo nello spazio infinito attorno ad un ‘Centro’ a lui stesso
sconosciuto; vedi come, con tutti i suoi organi, dall’eterno etere primordiale
attraverso i suoi pori epidermici, assorbe ogni sostanza vitale, e oltre a ciò
restituisce all’etere ciò che è stato usato; scorgi la sua forma oppure
immagine che somiglia alla tua.
10.
Tu ora
domandi: “Perché egli ha questa forma?”.
11.
Ebbene, qui
vogliamo, con la spiegazione dell’esistente, anche discutere il perché di
questo, e così seguiMi velocemente con il pensiero,
come nello spazio, e vedi che perseveranza
o esecuzione di un Principio
basilare è il primo fondamento della Mia Divinità, e anche nell’uomo, come
essere spirituale, dovrebbe essere il suo primo sostegno.
12.
Ora, figlio
Mio, osserva la forma umana, o
propriamente detto, – la Mia stessa immagine, quale primo modello fondamentale
che Io posi nell’intera Creazione, anche corrispondente a tutti gli esseri
creati, dal più piccolo infusore fino all’uomo, sviluppando gradualmente questa
forma un po’ alla volta.
13.
Per quanti
animali e esseri viventi vi siano in tutto l’Universo materiale, tutti portano
in sé, almeno in una o nell’altra parte, reminiscenze della forma originaria di
un corpo umano come idea fondamentale che, a seconda della loro individualità e
modo di vita ad essi destinato poi ulteriormente nobilitata, meglio
perfezionata, avanzano ad un gradino più elevato, fino a che, dopo un lungo
lottare, è raggiunto il punto culminante, la
forma umana.
14.
Accanto a
questa lotta di tutto il Creato verso questa forma c’è ancora un altro fattore
principale nell’intera Creazione, che Io ho stabilito come tale, e senza il
quale nulla potrebbe sussistere; esso è il principio dell’auto conservazione. Poiché Io creai una volta sola e pensai in
Me il mondo materiale in tutta la sua portata ed estensione, e fu stabilita
anche la sua futura indipendenza attraverso l’auto conservazione, fino a che,
nel piccolo come nel grande, i corpi e mondi e tutti gli esseri creati, sono
perfezionati al punto da avanzare ad un gradino superiore, in cui il primo
involucro dato ha compiuto la sua missione e giunto al punto finale della sua
esistenza, e con la dissoluzione dello stesso fanno il primo passo verso un
essere migliore.
15.
Per
quest’auto conservazione Io dovetti dare ad ogni essere, oltre all’esteriore,
un’organizzazione interiore che adempisse tutte le condizioni, affinché espulso
il consumato fosse assorbito del nuovo; in conseguenza a questo scambio la vita
è stabilita e segue anche l’ulteriore auto conservazione.
16.
Ora qui tu
vedi perché tutto ciò che vive, ha organi
e parti interiori, che sono stati
creati per questo processo.
17.
Ciò che
vediamo nel più piccolo, lo vedi nuovamente nel più grande, dove volteggia
l’Uomo della Creazione, ha la Mia o anche la tua forma, solo però in dimensioni
che sono afferrabili solo ad uno spirito superiore.
18.
Analogamente,
l’ordine conservativo di un piccolissimo essere ha anch’egli la sua
disposizione interiore, che pure, come nell’uomo, è ordinata e fatta per lo
scambio del consumato con il nuovo.
19.
Anche in lui
batte e pulsa un cuore che tutto contiene, e spinge le sue forze vitali fino
agli ultimi sistemi solari dell’epidermide esteriore; anch’egli ha i suoi
polmoni per tramutare le sostanze eteriche, come gli uomini l’aria, nei suoi
stessi idonei elementi; anch’egli ha tutti gli organi come voi, e in questi
organi vivono del pari, ancora esseri, come in quelli del vostro corpo, che per
i vostri occhi è anche un invisibile mondo di animaletti; similmente come nel
vostro corpo, tutti gli organi formano pure nel grande Uomo mondiale un tutto;
ovunque regna il medesimo ordine come nell’organismo umano.
20.
Esseri che
vivono nel corrispondente fegato oppure nei polmoni del grande Uomo mondiale,
non possono essere formati a cuore oppure reni umani. Essi sono felici nella
loro esistenza e attendono là la loro trasformazione, per poi, come tutti gli
esseri creati, dopo la decomposizione del corpo materiale, essere trasferiti in
organi simili del grande Uomo mondiale spirituale,
oppure già nell’uomo mondiale per avvicinarli in organi più nobili alla loro
destinazione.
21.
Ora vedo
sorgere in te la domanda: qual è la differenza tra le funzioni del nostro corpo
e il compito di questi complessi solari, che rappresentano qui il cuore, lì i polmoni e lì la testa?
22.
Allora Io ti
dico: lo stesso compito come nel corpo umano. Qui il cuore spinge nelle arterie e vene il sangue, saturo di nuove forze
vitali, là è il grande sistema solare che è simile al cuore, dotato appunto dei
mezzi necessari per permettere alle altre parti del grande Uomo mondiale
materiale di ricevere il nuovo principio vitale sorbito dall’etere a mezzo dei
suoi organi, assicurando così la sua conservazione. I polmoni, altri sistemi solari e planetari di differente natura,
ricevono il sangue dall’Uomo mondiale impregnato con il consumato, e con
l’influsso dell’incommensurabile etere e la sua inspirazione, anch’essi
tramutano il consumato in elemento vitale e con l’espirazione espellono
l’inutilizzabile, e precisamente nel grande spazio eterico attraverso bocca e
naso come voi.
23.
I grandi e
piccoli canali, quali arterie, vene e vasi capillari che attraversano il corpo
umano, sono sostituiti colà da sistemi secondari e comete; specialmente le
ultime sono le portatrici di luce e di vita, le quali, mentre sono occupate con
la loro formazione, nella loro orbita estesa raggiungono le parti più lontane
dell’Uomo mondiale, portando fino all’epidermide esterna l’elemento vitale e,
per quanto riguarda lo scarto, o lo digeriscono esse stesse, oppure lo
riportano agli organi corrispondenti oppure universi solari.
24.
Per questa
ragione esse sono libere dalla forza
d’attrazione, non come i pianeti che sono costretti a ruotare in brevi orbite
intorno ai loro soli, senza poter fuggire da questi. Libera si libra la cometa
attraverso tutti i sistemi mondiali, quale futuro mondo in formazione,
prendendo da loro ciò che necessita per il proprio io. Nulla la trattiene! Essa
compie il suo scopo fino a quando sarà diventata pesante e compatta; il suo
corso si accorcia e, come pianeta roteante o sole indipendente, si unirà ad un
sistema solare, dove anch’essa sosterrà un periodo di sviluppo, finché, dopo
l’estinzione dell’attività del suo interiore in decomposizione, le saranno
assegnati compiti superiori.
25.
Così tu puoi
vedere tutti gli organi compiere le loro funzioni, il cervello afferra
dello spirituale, lo consegna agli esseri viventi nei suoi organi, questi lo
diffondono negli altri sistemi solari o complessi solari a mezzo dei nervi o
guide spirituali.
26.
L’occhio
vede fuori nelle lontananze dell’Infinità, vede da lontano la meta e riconosce
la sua destinazione e, come occhio mondano, lo comunica al cervello; esso è
l’intermediario dell’interiore con l’esteriore! Il cervello riceve, attraverso
l’occhio, le impressioni dall’esterno e le comunica agli esseri viventi
dell’intero organismo.
27.
L’orecchio
percepisce le grandi armonie mondiali, e diletta con esse gli abitanti
spirituali del suo organo. Ciò che nell’occhio è realizzato attraverso la luce,
in questo complesso solare è sostituito dal suono; e come nel corpo umano un
organo sta sempre in collegamento con l’altro, così è anche nel grande Uomo
mondiale, dove un godimento spirituale in un organo è comunicato all’altro e
condiviso dallo stesso.
28.
Nell’occhio
i sette colori si scompongono nel suo processo di luce e processo visivo; là in
quelle costellazioni questi colori sono ripartiti in tutto il suo sistema mondiale,
di cui l’uno rappresenta il blu, l’altro il rosso e così via. Là nel grande
Uomo mondiale vi sono soli di diversi colori, uguali ai colori dell’arcobaleno.
29.
Gli uomini
stessi lì sono formati quindi in colori, sebbene ai loro occhi in debole grado.
Là vi sono meraviglie in grandezze e intensità, di cui voi, piccole creature,
non potete avere nessun presentimento. Tanto nell’organo dell’udito, dove le
armonie e la legge delle stesse sono talmente estese e perfezionate, che la
vostra arte di fare musica non può sostenere nessun confronto. Di conseguenza
tali esseri godono beatitudini delle quali voi non potete farvi nessun
concetto.
30.
Nel complesso
del cervello, con il suo grande Sole
Centrale universale, tutto è luce, tutto è sapienza; là l’uomo vede e comprende
l’intero Uomo mondiale, conosce la sua missione e conosce anche Me come il più
Grande Spirito. Come nel cervello umano il fosforo, così là in quel sistema
tutto è luce, tutto è chiaro, tanto che le ombre appartengono a cose
sconosciute.
31.
Nel cuore,
alla sede della vita, tutto si muove e mette in movimento la grande macchina;
l’assai bello, il sublime, il senso di beatitudine sono là una costante e si
muove dentro e fuori. Tutti conoscono il Mio Amore e la Mia Grazia, e sanno
perché sono lì e quali sono i loro compiti, e specialmente il piccolo incitante
nervo motorio dello stesso è anche il luogo dove, non lontano da questo, il
vostro sistema solare ha il suo posto.
32.
Tutti gli
organi, perfino quelli d’espulsione e d’evacuamento, così come i generativi,
equivalenti a quelli maschili, si trovano lì destinati allo stesso scopo, alle
stesse funzioni che hanno anche nel corpo umano; essi sono destinati
all’eliminazione del consumato e devono essere presenti altrettanto bene come
quelli adibiti all’assorbimento, se deve esistere un’auto conservazione del
grande Uomo mondiale. Le analogie degli abitanti di questi mondi
incommensurabili sono parimenti tanto differenti come i loro organi stessi.
Volerle rendervele afferrabili e comprensibili, sarebbe inutile fatica.
33.
Osservate
solamente la Terra: dov’è qui il principio? Dove una fine delle sue creazioni?
Così è dappertutto. Un Dio infinito può creare solo cose infinite; perciò anche
tu non pretendere nessuna descrizione dei soli mondiali, della loro grandezza,
dei loro soli e pianeti che vi ruotano intorno, dei quali il numero è
incalcolabile, dei loro soli fratelli con differenti colori, dei loro abitanti
e creature per i quali non sarebbe sufficiente nessun materiale per scrivere,
per delineare solo il mondo più piccolo, tanto meno di quei mondi dove la
vostra luce, conosciuta come movimento più veloce, sarebbe solo un tempo lento
e corto come strumento di misura.
34.
Questi
particolari possono essere afferrati solo con gli occhi spirituali e immaginati
col pensiero dello spirito. Finché vivete in quest’involucro mondano, un’altra
spiegazione è impossibile. Nell’Aldilà, provvisti d’accresciuta facoltà visiva
dello spirito, potrete afferrare facilmente ciò che qui Io stesso non sono in
grado di spiegare. Io posso solo dire a te e a tutti voi che, dove il vostro
occhio oppure il vostro pensiero potrebbe giungere, è sempre fermamente presente la figura umana, quale unica e la sola
forma dominante! Che questa però, in riguardo alla grandezza e al colore,
secondo i mondi corrispondenti, debba essere diversa, si comprende da sé. In
ogni dove però il Mio Amore e la Mia Grazia si sono presi cura di preparare
alle creature – da Me chiamate in vita – la possibile massima beatitudine di
cui sono capaci di sentire, beatitudine che sarà poi aumentata di gradino in
gradino, fino all’ultimo, fino a diventare figli Miei, dove ogni fatica e lotta
è coronata con la Mia vicinanza.
35.
In accordo a
tutto questo potete comprendere per che cosa vi ho prescelti, e per quale
grande missione e abilitazione vi ho aperto la via.
36.
Milioni di
esseri mancano di questa Grazia, di cui voi godete in massima misura, e mentre
quel grande numero di esseri creati Mi riconoscono solo dalle Mie opere oppure
mediante maestri che Io invio nei loro campi per guidarli e accompagnarli, qui
Io Mi abbasso sulla vostra piccola Terra appunto per darvi dalla Mia stessa
bocca, a mezzo dei Miei scrivani, Pane
dai Cieli.
37.
Pensate una
buona volta cosa significa questo! Pensate all’infinita grandezza della Mia
Creazione, alla Mia stessa potenza e impegno, e confrontate la vostra
piccolezza, allora dovrete crollare in un nulla davanti alla Grazia che Io vi
concedo, tanto che dovreste veramente esclamare: “Padre e Signore!
Che cosa sono io che Tu Ti ricordi di me!”. E se riflettete sui sacrifici
che Io sopportai per voi, per far di voi ciò che dovete essere in riguardo al
complesso nerveo del cuore del mondo stesso, vale a
dire: la molla motrice universale di
tutta la Mia Creazione materiale!
38.
Come nel
corpo umano neppure il più piccolo tessuto cellulare o vaso capillare si trova
inutilmente, poiché tutto deve concorrere solo alla conservazione dell’insieme
nel suo modo, così anche nell’Uomo Cosmico non è dimenticata la più piccola
fibra del corpo umano e tutto lì si trova corrispondentemente riprodotto, solo
che non dovete immaginarvi le funzioni del corpo dell’Uomo mondiale come quelle
del vostro corpo, bensì in corrispondenza analoga, in cui interi sistemi solari
esprimono ed eseguono quell’attività rispondente alla posizione, conformazione
e quantità, quello che l’uno o l’altro organo ha da compiere nel corpo umano
proprio in rapporto al tutto. Così, ad esempio, la milza è la batteria
elettrica oppure il focolare in cui il sangue, dopo la sua breve circolazione,
è nuovamente vivificato. Così anche nel grande Uomo mondiale il corrispondente
grande complesso solare con le sue migliaia e migliaia di soli e pianeti non è
altro che il grande distributore di vita ai molti altri mondi a lui vicini e da
lui dipendenti, i quali a loro volta, saturi a sufficienza di forza e di luce,
irradiando nuovamente, attraverso milioni di estesi spazi luminosi,
distribuiscono il loro superfluo ad altri soli e mondi. Questi poi, secondo il
loro impiego per l’insieme, elaborano ciò che è idoneo ad essi, e danno, allo
stesso modo, con la loro diffusione elettro-magnetica, l’impulso per migliaia
di diversi processi, e così via fino a completare il circuito, e le scorie sono
restituite nuovamente all’etere attraverso gli organi d’evacuazione.
39.
Questo è il processo
di conservazione del grande Uomo mondiale, il quale
con il suo veloce movimento nello spazio infinito, a mezzo dell’attrito, che
provoca il suo stesso moto, desta i giacenti elementi vitali che si trovano
nell’etere, e poi attraverso i suoi bilioni e bilioni di organi sorbitori, come avviene all’epidermide umana attraverso i
pori, li trasmette agli organi interni per l’ulteriore uso e per la sua stessa
ulteriore esistenza.
40.
Ebbene vedi,
Mio caro figlio, così il nostro grande Uomo Cosmico destando vita e dando vita,
seguita a fuggire nell’infinito spazio senza confini per eoni ed eoni (10120)
di spazio-tempo, finché anch’egli sarà consumato sia interiormente che
esteriormente, e andrà incontro alla sua dissoluzione. E come accade con il
corpo umano dopo la sua morte, questo accadrà anche lì. Anch’egli (l’Uomo
mondiale) sarà scomposto in altri elementi; altri prodotti si formeranno dai
suoi resti che di nuovo, com’è il caso con i corpi umani decomposti, saranno
guidati a nuove Creazioni.
41.
La materia,
della quale egli è composto, dovrà lasciarsi scomporre. Lo spirituale si unirà
allo spirituale e il materiale al materiale, dove ognuno per sé, portando in sé
la struttura per l’ulteriore auto conservazione, inizierà di nuovo un grande
ciclo evolutivo e si organizzerà nuovamente sotto la forma del corpo umano, con
la sola differenza che, come nel corpo umano gli organi terreni stanno in
rapporto con i loro futuri organi spirituali, così anche nel grande Uomo
mondiale gli stessi sono rappresentati in corrispondenze spirituali.
42.
Così poi dal
crollo dell’attuale grande Uomo mondiale materiale ne sorgerà un altro, il
quale, composto di elementi spirituali più fini, sarà di nuovo un grande Uomo
mondiale; però tutto ciò che includerà, i suoi abitanti e altri esseri viventi,
saranno di natura più spirituale.
43.
Ciò che nel
corpo dell’uomo l’anima e lo spirito in lui vincolati erano come guide del
tutto, questa sarà pure nel grande Uomo mondiale l’impulso che spingerà tutto
il Creato verso la sua liberazione e tutto lo spirituale alla sua
spiritualizzazione.
44.
Guarda il
grande Uomo mondiale, puri soli formano il suo interiore; pura luce quale
fluido vitale attraversa i suoi spazi enormemente estesi! Come il sangue nel
corpo umano è portato ovunque c’è bisogno; sviluppa calore, il calore
decompone, trattiene l’utile ed espelle l’inutile. Quest’ultimo, spinto dalla
forza di repulsione scorre attraverso lo spazio, si unisce con altri elementi
affini, è di nuovo compenetrato dalla luce illuminante e produce nuova sostanza
per altri complessi solari; e così l’inutilizzabile per gli uni si trasforma in
benedizione per gli altri.
45.
Così
continuerà per infiniti spazi di tempo, dove milioni di anni sono solo un
brevissimo periodo; sempre rinnovando, sempre formando, sempre distruggendo; e da
tutto questo muovere, formare e distruggere, si sviluppa lo spirituale nella
materia vincolata per gradini superiori. Sempre più in alto si raffina di
potenza in potenza, diventa più puro, più spirituale, più divino, finché, come
spirituale divino, passa nell’ancora più grande Uomo mondiale spirituale e lì può trovare il suo impiego per il
momento sul gradino più basso, da dove poi inizia una serie di gradini ancora
più alti che sale sempre di più – fino a Me, al Mio Regno, ai Miei Cieli della
suprema Pace spirituale e della sublime eterna beatitudine.
46.
Che questo
tendere della potenza spirituale vincolata nella materia continui fino a quando
tutto sarà slegato, e così come nell’uomo le ossa passano col tempo da
flessibile, elastica cartilagine a rigido calcio, lo stesso avviene anche nel
grande Uomo mondiale, finché i sistemi mondiali corrispondenti agli organi
umani avranno finito di vivere, tutto il vivente e attivo – idoneo ad
accogliere luce e calore – sarà sfuggito e sarà rimasto solo ciò che, per modo
di dire, è diventato solo pietra dura.
47.
Quando dopo
infiniti spazi di tempo questo crollo sarà avvenuto, allora l’organismo ha
cessato di essere; la forza riproduttiva dei polmoni, le secrezioni della bile
del fegato, l’evacuazione dell’inutilizzato, la procreazione di nuovi mondi,
tutto ha raggiunto il suo stato di riposo, i pori della spessa epidermide
eterica del grande Uomo mondiale stanno aperti, l’etere penetra ed esce
nuovamente con un nulla di fatto dalla parte opposta, nessun organo sorbe i
suoi elementi, nessuna luce consuma avidamente le sue sostanze apportatrici di
vita, rigida rimbalza dalle pareti calcificate dei soli e mondi, la vita è
fuggita e si è messa al sicuro in più alti spazi spirituali, dove la morte non
ha mai avuto dominio e solo l’eterna Luce, l’eterno Amore e l’eterna Vita hanno
stabilito la loro sede.
48.
Quando questo
stato sarà avvenuto, allora il grande Uomo mondiale sarà disciolto dalla Mia potente Volontà; egli andrà – come il corpo
umano – incontro alla sua trasformazione, e dalla rigida pietra, calcinata e
priva di vita, sorgerà nuovamente, come la fenice di una vecchia leggenda
umana, un nuovo, più bello, più spirituale mondo che comprenderà in sé tutto
quello che l’Uomo mondiale precedente possedeva, tutti i suoi organi, tutte le
sue funzioni, solo più fini, più spirituali. Una nuova Creazione graduale
comincerà. Vita e calore affluiranno nel vivente Uomo mondiale nuovamente
conscio di sé, i soli splenderanno, le terre orbiteranno di nuovo festose nella
loro vorticosa e fruttifera danza intorno ad essi, e nuovi esseri, nuove
creature con altrettanti idonei corpi spirituali, inizieranno il loro nuovo
stato vitale, dove poi la morte e la distruzione non saranno più stabiliti come
necessario principio, da servire come base per una nuova Creazione, bensì un
dolce passaggio da un gradino all’altro segnerà l’avanzamento, dove il
materiale cesserà e il Mondo spirituale avrà il suo principio.
49.
Là comincerà
la vita nel Grande Uomo-spirito,
là si muoverà il precedente, ora spiritualizzato Uomo mondiale intorno al Mio splendente Sole Centrale nella più
radicata profondità, oppure il Cuore dell’intero mondo spirituale; allora non
sorbirà più elementi eterici, bensì si alimenterà di spirituale attraverso la
sua epidermide nuovamente attiva, spiritualizzando così il suo interiore che
poi lentamente si dissolverà di nuovo nei suoi organi corrispondenti alla sua
individualità dell’immenso Uomo mondiale spirituale.
50.
Ora, come l’Uomo mondiale materiale percorre
volando nell’etere la sua orbita, lottando verso la spiritualizzazione, così di
eteri, nella rispondenza spirituale, ne esistono milioni e milioni, i quali
hanno attraversato tutti simili processi verso gradi superiori, e ancora
continuano e formano spiritualmente di nuovo i singoli organi del grande Uomo-spirito, che
a sua volta si muove nei vasti, infiniti spazi, dove assorbe dall’etere più
fine e più spirituale che lo circonda, i suoi elementi vitali per l’auto
conservazione, e così procede un eterno avanzamento, un’eterna trasformazione a
nuove Creazioni, e rende nuovamente felici gli spiriti che vivono su tali
mondi.
51.
Nell’Uomo
spirito lo scopo della vita di tutti gli spiriti creati è di indirizzare i meno
capaci, di guidarli e perfezionare il luogo delle loro dimore, e così guidare i
loro mondi e le loro anime sempre più vicino a Me. E dopo, nell’Uomo mondiale
spirituale il lavorare e l’educare non avranno mai fine, così anche non v’è
posta nessuna meta nell’attività degli spiriti, essi possono e devono lavorare
sempre, in parte su se stessi, in parte sull’io di altri esseri, e così aiutano
a realizzare i Miei piani.
52.
E vedi,
quando Io creai questo grande Mondo degli spiriti con la sua incommensurabile
estensione, quando in quel tempo conferii agli spiriti stessi quei grandi pieni
poteri, Io posi il più grande spirito, nato da Me, come Sapienza proveniente
dall’Amore, come Amore per sé e per il prossimo, fuori da Me nella vasta
Creazione; gli trasmisi tutti i mondi degli spiriti, lo resi idoneo ad operare
e creare, gli diedi il nome di ‘Portatore di Luce’,
oppure ‘Lucifero’, nel linguaggio delle sfere celesti. Ed egli, cosciente
dell’immenso suo potere, andò oltre, l’amore di se stesso lo accecò, e istigò
milioni di spiriti alla caduta e divenne così, assieme a loro, il Mio
avversario più maligno. La sua soave Luce d’Amore si arrossò del fuoco
dell’ira, e così egli è colui che, insieme ai suoi spiriti con lui caduti,
attenta alla Mia Potenza, al Mio Amore, Clemenza e Grazia, e vorrebbe
trasformare in ira e odio tutto il Creato e calpesta ogni alito liberatore del
Mio Amore con derisione e scherno.
53.
Così fu
esiliato dal grande Regno dello spirito, dal Mio Regno celeste, oppure
altrimenti detto, egli si escluse da se stesso, poiché non gli piaceva l’aria
di Pace e d’Amore che lì vi regnava; fuggì lontano, fuori nell’eterna Infinità.
E con questo, anche lui, sebbene antagonista dinanzi a Me, pur doveva compiere
solo il Mio scopo, così creai un mondo materiale dalla sua sostanza e dai suoi
spiriti, avvolsi lui e i suoi nella materia, per potere, anche se non del
tutto, sciolti in piccole particelle, farli ritornare a Me.
54.
Questa è la
legge di dissolvimento della materia che, costretta, deve restituire un po’
alla volta quello che volontariamente non voleva adattarsi alla Mia Volontà. E
così Satana stesso, con ciò che gli era rimasto dopo la sua materializzazione,
è imprigionato sulla e nella Terra quale dimora, dove proprio
Io da eoni e eoni di anni l’avevo stabilito per compiere la grande Opera di
umiltà e redenzione per tutti gli uomini e spiriti. E proprio da lì, dove Io
elargisco la massima benedizione e la suprema Grazia, e da qui voglio
diffonderla, anche lui deve avere il massimo potere per tentare i Miei futuri
figli, per quanto gli sia possibile, affinché proprio da questa lotta, contro e
con lui, possano sorgere i più splendidi fiori e spiriti per il Mio Regno, e
così egli, operando a dispetto Mio, deve aiutare i Miei figli alla più grande
vittoria e alla massima beatitudine.
55.
Così Satana
deve, libero come Io l’ho creato, certo lavorare solo per Me e non per i suoi
piani, e aiutare a favorire il grande Processo di spiritualizzazione di tutto
il materiale.
56.
Nel grande Uomo Cosmico spirituale vive e tesse
continuamente la grande organizzazione e creazione, lì vive altrettanto lo
spirito come nell’Uomo mondiale materiale
secondo gli organi del corpo umano in quei Cieli corrispondenti agli organi; là
è tutt’altro che nell’Uomo mondiale. Ciò che è espresso in lui in forme
materiali, vive e esiste lì nello spirituale; lì la materia più grezza è luce e la più fine è spirito.
57.
Come
nell’Uomo mondiale il suo occhio, un grande sole e complesso mondiale che,
splendendo elettricamente invia fuori nell’etere lontano i suoi raggi, per
sorbire da lì la sostanza vitale per i nervi della testa o gli spirituali mondi
della Sapienza, così è l’occhio del grande Uomo spirituale raggiante l’Amore
che accoglie in sé gli elementi più delicati dell’infinita Luce di Grazia, per
trasferirla al suo grande sistema nerveo cerebrale
oppure Cielo della Sapienza, dove la Creazione, la sua origine, il suo scopo e
la Mia Volontà sono ben compresi da tutti gli spiriti e angeli della sapienza.
Così pure ogni altro organo dell’Uomo spirituale compie quanto è stato a lui
assegnato, e gli spiriti là viventi hanno, in modo corrispondente, la loro attività
e beatitudine in lui.
58.
Nel Mio Uomo
Cosmico spirituale le sostanze principali
sono Amore e Sapienza, come nell’uomo il sangue e
l’aria e nell’Uomo mondiale la luce ed il calore.
59.
L’Amore è il
primo fattore di movimento nella Vita spirituale, accompagnato dalla Sapienza.
L’Amore stimola, la Sapienza – nell’Uomo mondiale interpreta la luce ed espande
il calore. Oppure nel corpo umano – il sangue del cuore vivifica, e nella breve
circolazione al fegato secerne la bile che poi, quale principio stimolante,
causa il processo di separazione nella digestione, come nell’Uomo mondiale il
dissolvente calore e nell’Uomo-spirito la spiegante
Sapienza.
60.
Chi poi è
dedito solo all’uno o all’altro, fallisce la sua missione. L’amore solo è
distruttivo, e altrettanto la sapienza che vuol giungere fino ai Miei limiti;
la luce (intensiva) è accecante e il calore bruciante. La circolazione del
sangue senza scambio degli elementi morti con dei nuovi non ha nessuno scopo,
come altrettanto la bile se non serve al processo digestivo.
61.
Così le Mie
caratteristiche fondamentali sono rappresentate dappertutto, e perfino con la
Mia discesa sulla vostra Terra, dove Io compii l’Opera più grande per il mondo
materiale e spirituale, il Mio Amore si separò per alcuni momenti dalla Sapienza;
quest’ultima discese a voi e v’insegnò a riconoscere il primo e suggellò la Sua
dottrina e la Sua giustezza, che Amore senza Sapienza e Sapienza senza Amore
non possono sussistere, con l’Atto della massima umiliazione che un Dio potesse
compiere.
62.
Mediante
questo grande Atto di umiliazione da parte Mia, fu chiarito all’intero Mondo
degli spiriti la giusta misura dei loro sacrifici e delle loro rinunce, a tutti
gli spiriti fu aperta la Via che conduce a Me; e da quel tempo sono tutti
animati da uno spirito diverso da prima, vale a dire non più paura dinanzi alla
Mia potenza, bensì Amore per il Mio Io; prima vedevano in Me solo il Signore,
adesso il Padre soltanto!
63.
La Mia intera
Creazione splende, in seguito a questo Atto, in una Luce più bella di prima.
Spiriti ossequienti e adoranti si prostravano un tempo dinanzi al Mio trono per
il profondo rispetto e adoravano muti la Mia grandezza; ora tutti si stringono
giubilanti intorno a Me, intorno al Padre, il Quale sente adesso doppiamente
l’intera beatitudine della Sua Creazione. Egli la sente come potente Creatore e
Signore, e la sente vedendo rispecchiarsi, riconoscente, il Suo stesso
sentimento nel cuore dei Suoi figli.
64.
Così (e per
questo motivo) l’intero mondo e la Creazione spirituale è diventata, per il Mio
Cuore, un vero inno trionfale. Anch’Io non sono venuto invano, anch’Io Mi sono
creato per il Mio Amore degli organi, nei quali la Mia aspirazione e operare
riceve indietro di nuovo l’eco della Mia gioia nell’eterno inno di
ringraziamento dei figli Miei.
65.
Così questa
Creazione ha il suo infinito eterno scopo; eternamente rinnovandosi essa
prepara a Me e ai Miei un’eterna felicità e una beatitudine permanente,
un’eterna felicità per i figli Miei.
66.
Essi trovano,
infatti, sostanza per l’attività, sostanze per l’ammirazione e sostanze per
l’adorazione; ed Io stesso trovo sostanze per un Amore paterno che mai finisce,
sostanze per nuova soddisfazione nel veder compiuti i Miei piani e scopi, e
sostanze per l’ulteriore Creazione e per l’eterna felicità dei figli Miei.
67.
L’Amore quale Luce, come il sangue nel
corpo umano, attraverso le arterie dell’Uomo mondiale spirituale e materiale
diffondono dappertutto, come nel corpo umano, salute, benedizione e vita; la Sapienza illumina le Mie meraviglie allo
spirito indagatore; il calore eccita la materia immobile stimolandola alla
trasformazione; la bile brucia il chimo nello stomaco e separa il buono dal
cattivo. Così c’è dappertutto lo stesso scambio, lo stesso movimento e la
stessa aspirazione.
68.
Quello che i
Miei angeli e spiriti supremi vedono
chiaramente dinanzi a sé nel grande Uomo spirituale, gli abitanti dei soli e
dei mondi dell’Uomo mondiale materiale lo presumono
e lo cercano scrutando nella
materia.
69.
Lassù, dove
la morte ha la sua pietra di confine nel Regno della Luce, dell’Amore e dello
Spirito, c’è beatitudine, c’è l’eterno scambio di tutto il creato e percepito;
là regna solo amore unito alla sapienza, appena là i Miei figli vivono la
delizia vitale che è promessa e preparata per tutti coloro che vivono secondo
il Mio esempio e il Mio insegnamento.
70.
Nell’Uomo
mondiale vi sono uomini e spiriti senza numero che aspettano la Redenzione;
tutti loro vanno incontro al processo di trasformazione verso il Regno
spirituale, ma solo lentamente. Nessun essere, qualunque sia il mondo o il sole
sul quale vive, può gloriarsi di avere, come voi, questo vantaggio, voi
minuscoli abitanti di questa Terra, di questo piccolo granello di sabbia
nell’Universo.
71.
Su nessuno di
questi grandi corpi celesti Io sono stato personalmente come proprio sulla
vostra Terra, ovunque Mi mostrai solo qualche volta come Signore e Creatore,
guidando le Mie creature, oppure facendole istruire dai Miei spiriti. Solo qui,
su quest’insignificante ammasso di materia della specie peggiore, su questo
luogo d’esilio del Mio maggiore avversario, Io ho compiuto l’Opera della Mia
massima umiliazione – e per la vostra massima elevazione.
72.
Oh,
riflettete su questo punto! Confrontatevi con tutti gli altri esseri viventi
nei vasti spazi della Creazione, confrontatevi con quelli viventi negli
spiriti-uomini; quale privilegio vi è dato con questo Mio procedere, e adesso
con la Grazia della Mia comunicazione diretta, dove vi svelo tutto, vi
chiarisco la Mia Creazione e vi lascio guardar dentro, dove finora nemmeno ai
più grandi angeli ho svelato la Mia Potenza e il Mio Amore.
73.
E invece come
vi comportate voi? Freddamente, come senza sentimento, in parte spinti solo
dalla curiosità, andate a caccia di nuove comunicazioni e dimenticate,
nonostante tutto, che ogni Parola che esce dalla Mia bocca è un torrente di
Luce spirituale che da lontano, oltre ogni immaginabile lontananza, vi arriva
dal centro dei Miei Cieli, dal centro del Mio Cuore e del Mio paterno Amore,
per illuminarvi, per riscaldarvi e tirarvi più vicino a Me!
74.
Comprendete
una buona volta, come fa bene al Mio Cuore paterno, quando Io vedo che le Mie
Parole sono comprese così come ve le do, quando vedo come il Mio grande Cielo
spirituale si riflette nel vostro cuore, quando vedo che tutte le Mie Parole,
tutte le Mie Creazioni materiali e spirituali sono da voi comprese o perlomeno
presentite.
75.
Per chi dunque Io creai queste innumerevoli
meraviglie, questi innumerevoli portatori di luce e di calore, questi grandi
mondi e soli? Per chi creai i Miei
Cieli spirituali con le sue gioie mai esauribili, dove una sola compensa eoni
di epoche di godimento su altri soli e mondi? Per chi creai tutto questo, tutto come espressione tangibile del Mio
stesso Io, affinché anche per immagini voi possiate scorgere e riconoscere
Colui che vorrebbe stringere tutti al Suo Cuore paterno? Per chi dunque creai tutto questo che guido
e dirigo, misi in tutto il germoglio dell’auto conservazione, affinché nulla
svanisse di ciò che un giorno potrebbe recar gioia ai Miei figli, oppure alla
loro vista potrebbe strappare dai loro occhi una lacrima di gioia o di
riconoscenza? Per chi altro Io creai
se non soltanto per voi, voi che con
la Mia massima umiliazione Io riscattai, redensi ed ho innalzato.
76.
Oh, riflettete
tutto questo! Riflettete quando trasvolate in pensieri le incommensurabili
Creazioni e gli spazi infiniti! Ricordate Colui che ha creato tutto questo.
Questi è Colui che non vuole nulla in cambio se non soltanto il vostro amore,
solo l’amore di Suo figlio per Lui, per Lui che è il Padre!
77.
Dov’è un
padre sulla vostra Terra che sia capace di un tale spirito di sacrificio, come
Io ve ne ho dato prova? – E cosa pretendo?
78.
In due leggi
l’ho scritto con grandi caratteri fiammeggianti sulle tavole della Creazione
del Mio Regno dei Cieli e dei mondi:
79.
“Amate Dio sopra ogni cosa! – e il prossimo
come voi stessi!”.
80.
Qui avete
delle molte parole il senso più breve, ma anche il più grande. Adempite questi
due comandamenti d’Amore del vostro Padre Celeste, ed Egli vi preparerà per
questo, beatitudini che nessun occhio umano ha mai visto e nessun petto umano
immaginato.
81.
Qui avete di
queste lunghe parole una breve spiegazione. La creazione del grande Uomo
mondiale materiale, la creazione del grande Uomo spirituale, tutto questo
precipiterebbe nel caos, sarebbe senza scopo, se mancasse l’Amore.
82.
Amore, Luce e Vita, tre parole viventi della Mia Creazione; prendetele bene a
cuore! Senza amore nessuna Luce, e senza Luce nessun Calore!
83.
Dove nella
vostra vita operativa queste tre parole non costituiscono il fondamento, c’è
odio, tenebre e morte!
84.
AmateMi! illuminate il
vostro cuore! – e infiammate il vostro prossimo! e l’intera Creazione vi verrà
incontro giubilante; poiché con questo avete vinto il Cuore del Padre, vi siete
innalzati a figli Suoi e fatto violenza al Cielo!
85.
Meditate su
questo e riconoscete una buona volta l’importanza delle Mie comunicazioni!
Amen!
۞
L’uovo
12
aprile 1871
1.
Ecco, figli
Miei, adesso voglio mostrarvi ancora una volta come, nella sola forma di un
oggetto, vi è molto più spirituale di quanto potete supporre, e come la forma e
il contenuto di questo sunnominato uovo è affine spiritualmente con le Mie
altre Creazioni, e anche, se potreste comprendere il linguaggio dello spirito,
vi direbbe più cose di quanto gli scienziati e chimici hanno cavato fuori fino
adesso dallo stesso.
1.
Ebbene,
vogliamo cominciare con la sua forma e osservarla un po’ più da vicino,
affinché già lì possa sorgere una luce che vada al di là del visibile orizzonte
della vostra prospettiva, e scenda giù fin nella più profonda vita animica.
2.
Vedete,
l’uovo è nella forma, un allungato, schiacciato cerchio a voi noto, come forma,
nelle differenti specie di uovo, è più curvato, fatto a volta, o più
affusolato.
3.
Questa forma
dell’uovo si avvicina ad una linea matematica a voi nota, e la conoscete con il
nome di ellisse oppure ovale. Ebbene, questa linea, che anche voi potete
calcolare, perlomeno chi è un po’ più penetrato nelle leggi dell’aritmetica
(matematica), di cui voi conoscete l’esatta costruzione, della quale vi è anche
noto che in questa forma ruotano mondi intorno a mondi, soli intorno a soli,
cose che avete sentito da astronomi e matematici, allora devo anche dirvi che
non conoscete tuttavia il vero significato, vale a dire lo spirituale di questa forma!
4.
Ebbene
vedete, se volete raffigurarvi l’Infinità con un’immagine, allora scegliete a
tal fine come simbolo la forma di un cerchio; quindi secondo i vostri concetti,
un cerchio, un anello fisico oppure una sfera, sarebbero vicini all’Infinità,
poiché in loro non vi è da nessuna parte un principio, da nessuna parte una
vera fine.
5.
Tanto secondo
i concetti umani. Ma secondo i concetti spirituali oppure secondo i Miei
concetti, l’infinito non è minimamente espresso con il cerchio, e questo
semplicemente perché in un cerchio, così come in un anello, oppure in una
sfera, tutte le parti del lato esterno sono distanti ugualmente dal loro punto
centrale, ciò che non è il caso nel senso spirituale, dove Io il Punto centrale
e il mondo spirituale e materiale che Mi circonda, non è dappertutto ugualmente
distante da Me, bensì gradualmente, a seconda dello sviluppo degli elementi
spirituali, l’uno viene a stare più vicino, e l’altro di meno nelle Mie
vicinanze, perciò un’ellisse oppure un ovale caratterizza meglio
il concetto spirituale di un’Infinità e dell’Universo intero.
6.
Anche la
linea ovale non ha nessuna fine, c’è solo la differenza che l’ovale, quale
linea o corpo, ha due punti circolari matematici principali, e un punto
centrale che però non dista nella stessa misura da tutti i lati, bensì dai lati
più lunghi poco e dai lati più corti di più.
7.
Ebbene, per
chiarirvi spiritualmente questa figura o forma, vi voglio dire che nel primo
periodo della creazione del Mondo spirituale e materiale gli spiriti stessi
erano posti lontano da Me nell’Infinità, affinché non fossero forzati dal Mio
influsso ad agire così come volevo Io; essi dovevano essere liberi, senza la
minima dipendenza.
8.
Appena però
la consapevolezza in loro cominciò a destarsi, appena si mostrò la lotta tra
libera volontà e obbedienza, accadde ciò che accade con un oggetto materiale
sul quale influiscono con forza, nello stesso tempo, diversi fattori. Questo significa
che la posizione degli spiriti intorno al loro Centro, intorno a Me, si dispose
secondo la potente influenza di queste due forze, come in un corpo secondo le
leggi naturali, quando questo è attratto da una forza e trascinato via da
un’altra, e non segue completamente né l’una né l’altra, egli prende la via di
mezzo tra progressione e rotazione, e tale via alla fine non è circolare, ma
somiglia alla forma ovale oppure all’ellisse.
9.
Così era
anche la posizione degli spiriti nei Miei confronti, secondo la loro maggiore o
minore obbedienza e libertà di vita, espressa in una forma ellittica, dove Io
non stavo nel centro, bensì come voi dite, in quel Punto Focale da dove ho
messo fuori i mondi degli spiriti nell’Infinità, i quali poi un po’ alla volta,
avvicinandosi a Me, ritornano nuovamente a Me, corrispondente spiritualmente
quasi alla forma di un uovo, dove il cerchio grande è più distante da Me e il
piccolo più vicino.
10.
A dire il
vero i vostri astronomi indicano le orbite dei pianeti, e in parte anche delle
comete, nella forma ellittica; solo che queste orbite somigliano più alla forma
di un uovo; come pure i pianeti, quanto più lontani sono dal loro centro, tanto
più lenti percorrono la loro orbita, mentre la percorrono velocemente nella
vicinanza del Sole, perché essi si devono muovere velocemente intorno al loro
governatore e padre.
11.
Questa forma
dell’uovo è la forma principale e centrale della Mia Creazione; dappertutto
essa è espressa, nel regno minerale, vegetale e animale.
12.
Dappertutto
vi è nascosta la base del principio dell’attrazione, la quale attrae di più le
parti grezze e lascia allontanare da sé quelle più leggere.
13.
Perfino le
forme dei mondi, dei soli e dei pianeti si uniformarono secondo questo
principio; una sfera, nel senso più puro, non esiste da nessuna parte, solo
ovale in differenti forme; e se anche esistono altre forme nel mondo materiale,
i loro atomi più piccoli, dei quali sono composti, sono comunque di nuovo
soltanto ovali o ellittici, e perché?
14.
Perché
proprio questa forma corrisponde alla Mia idea della Creazione e, fondata
spiritualmente nel Mio stesso Io, è impressa da Me come tipo in tutti gli
esseri e prodotti.
15.
Come tipo
dinanzi a Me c’è la forma ovale, vale a dire spirituale, così intesa, come
l’Infinità quale Mio secondo Io la personifica oppure la esprime plasticamente
in un centro, e dove il secondo centro oppure il secondo punto focale
dell’ovale spirituale più lontano da Me, non è certamente in grado di
esercitare una così grande forza di attrazione come il Mio Io spirituale,
tuttavia ha sempre influsso sul divenire e svanire.
16.
Lì nella sua
vicinanza (di Satana) tutto veramente si muove intorno a lui; ma invece di
completare la rotazione, se n’allontana e un impulso irresistibile lo attrae a
Me, al primo Punto focale, intorno al Quale tutto vorrebbe radunarsi.
17.
Dunque in
forma ellittica oppure ovale sta la Creazione spirituale e materiale intorno al
suo Creatore; conservando questa forma come tipo, modella nuovamente in sé
tutto in questa (primordiale) forma. Le piante, le loro foglie, gli animali, le
singole loro parti, le ossa, terminano e si congiungono in forme ovali, (anche
i tagli trasversali delle ossa lunghe e dei rami e steli sono ovali e queste
ossa sono quindi solo delle forme ovali molto allungate), perfino tutte le
figure degli animali e degli uomini potete racchiuderle spiritualmente in forme
ellittiche, in cui il cuore rappresenta l’uno, e la parte generatrice l’altro
punto focale, oppure il primo punto focale è per la riproduzione spirituale, il
secondo è per la riproduzione materiale, che è necessaria per l’esistenza del
tutto.
18.
Il vostro
capo ha una configurazione ellittica oppure ovale, all’interno della stessa,
come nel volto stesso dell’uomo, la più bella forma è ovale. Ogni forma che può
essere definita spiritualmente elevata o bella, consiste da parti dell’ovale e
non da parti del circolare.
19.
Dappertutto
traspare il principio fondamentale del Mio stesso Io, un Sovrano, circondato
dalla Sua Creazione, ordinata secondo la seria morale dello Spirito, nel mezzo
del Suo Universo! Come là tutto si spinge verso di Me, tutto tende a venire
nella Mie vicinanze, perché solo là c’è delizia, amore e beatitudine; se
poteste indagare tutte le forme ovali nella Creazione, tanto nel grande, come
nel piccolo, scoprireste che Io, come Dio e Creatore, non ho bisogno di molte
forme, bensì me ne basta solo una, dalla quale formo poi mondi e spiriti e
l’Uomo mondiale materiale, i quali proprio per questo, perché formati tutti
secondo un principio, devono anche tutti ritornare al Fondatore e Costruttore!
20.
L’uovo è il
luogo di nascita di molti esseri corporei; tutto ciò che vive, o per lo meno,
la maggior parte di questi, nasce dall’uovo, il quale a sua volta è formato nel
suo interno così com’è formato il grande Uomo mondiale spirituale e materiale.
Poiché a partire dall’uovo di una piccola bestiola fino al grande Uomo
materiale e spirituale, esiste il medesimo principio nella loro formazione,
vale a dire gli analoghi elementi e lo stesso risultato finale.
21.
Nell’uovo, in
primo luogo, c’è il duro guscio calcareo che dappertutto, dove questa forma si
manifesta, è la parte esteriore che separa e tiene insieme la parte interiore
come parte a sé stante, e la tiene separata in tutto dal resto della Creazione.
Questo duro guscio è il lato esterno eterico che separa anche il grande Uomo
materiale e spirituale dall’etere universale. Poi viene una sottile pelle che
impedisce al liquido dell’uovo il passaggio e dissoluzione all’esterno del
guscio. Questa finissima pelle anche nel grande Uomo materiale e spirituale è
il finissimo etere che circonda tutti i mondi e, come nell’uovo la parte
liquida, si condensa poi nell’etere come atmosfera dei singoli sistemi solari e
dei soli e pianeti in essi orbitanti.
22.
Il tuorlo, di
nuovo separato con un’altra pelle dalla restante liquidità, nel grande Uomo
materiale e spirituale è lo strato atmosferico più denso, più vicino,
necessario ai mondi per la loro ulteriore esistenza, dove si trova tutto nello
stato sciolto, cosa che poi per mezzo di altri collegamenti come materia solida
di terre e corpi solari determina la loro stessa esistenza.
23.
Nel mezzo
dell’uovo si trova poi il vero punto focale spirituale di un’eterna vita che,
destato solo dal calore (che corrisponde all’Amore), costruisce poi il sui io
individuale corporeo, assorbendo le sostanze che lo circondano, e così
dall’uovo e dal suo liquido e materia solida si forma la creatura, per la cui
forma gli elementi si trovavano in lui stesso.
24.
Nell’Uomo
materiale e spirituale è altrettanto di nuovo l’interiore la parte spirituale
equivalente al cuore, dove si trova l’impulso alla costruzione e alla
conservazione dell’esistente, il quale assorbendo e elaborando l’etere e la
sostanza luminosa, costruisce soli e sistemi mondiali, li mantiene e li fa avanzare
per il loro perfezionamento spirituale, come nel grande Uomo spirituale e
materiale i corrispondenti Cieli, dove anch’Io alla fine sono accasato nel
Centro, riunisco intorno a Me delle immense Creazioni spirituali con spiriti ed
esseri che rendono maturo, per l’ulteriore progresso, tutto ciò che viene
dall’esterno, sempre più spiritualizzandolo e portandolo vicino a Me, dove poi
– come nell’uomo mondiale luce ed etere, qui spirito nella luce più intensa, lì
mediante il calore, qui mediante l’inesauribile Amore – lo impiega per nuove,
più alte Creazioni, e così il Mio supremo ideale del buono e del bello viene
sviluppato.
25.
Così vedete
che nell’uovo, per voi una cosa insignificante, sono rappresentate
spiritualmente la sublime Potenza, il Mio Io, la Mia Creazione, il graduale
progredire del Creato, il Mio eterno ricostruire e tutto ciò che voi potete
solo pensare.
26.
L’uovo vi
esprime nel tuorlo il Mio Amore, nell’albume il Mio Regno degli spiriti e nel
duro guscio il mondo materiale. Nel centro sto Io, quale nucleo della Vita del
Fuoco e dell’Amore che mette tutto in movimento, spingendo tutto alla grande
liberazione.
27.
Gli spiriti
che Mi circondano separano il Mio Cielo dal mondo materiale. Ma anche questo
muro, come nell’uovo il guscio calcareo, sarà infranto; l’interno dell’uovo
sarà assorbito e sarà adoperato per una nascita superiore, e da tutti i
conglomerati degli elementi della Creazione sorgerà un giorno, come la fenice
incolume dalla fiamma, il Mio spirituale, più interiore, ma più elevato mondo,
dove tutto è Spirito, Luce e Calore, oppure Sapienza e
Amore, e così durerà eternamente.
28.
Tutto spinge
in questa direzione, Io sono il Punto Focale, il Centro, la Scintilla vitale
che tutto vivifica, tutto mantiene, e se essa cambia anche forme, le crea certo
ancora di nuovo!
29.
Così voi
vedete nell’uovo un’intera Creazione, un’intera Infinità e un’immagine
spirituale del vostro io e della Mia stessa Persona.
30.
Anche voi
siate come l’uovo, rivestiti dall’esterno con un guscio che un giorno
apparterrà alla Terra, separato dalla restante vita spirituale, anche in voi si
agitano liquidità eteriche, con le buone e le cattive caratteristiche e, nel
centro, quale spirituale ruota motrice, il cuore pulsante con l’eterna
incessante Scintilla spirituale da Me proveniente!
31.
Anche questa
Scintilla divina assorbirà a poco a poco gli altri elementi spirituali
trattenendo il buono e rigettando il cattivo. Il guscio mondano esploderà poi
con la piena maturità e, come un piccolo mondo in miniatura, separato dal
grande guscio della Terra, cercherà presso di Me, il suo Fondatore, il suo
Cielo e la sua delizia.
32.
Procurate voi
tutti dunque, voi che avete ricevuto da Me tanti insegnamenti spirituali, di
assimilarli per il vostro miglioramento. Procurate di ridarMi
questo intimo Punto focale, la Scintilla d’Amore proveniente da Me, come un
giorno Io ve l’ho consegnata, ed il vostro luogo di residenza nel grande Uovo
della Creazione non sarà più in un punto della Mia sconfinata Creazione lontani
da Me, bensì vicino al Mio Cuore, da dove potrete abbracciare, comprendere e
giudicare l’intero Universo – per quanto sia possibile ad uno spirito – e poi
nella forma ovale oppure ellittica, comprenderete appieno l’immagine
primordiale della prima Idea divina nel grande e in voi stessi, nella bellezza ed
elevatezza degli spiriti e del Mondo spirituale, e solo allora vi risulterà
chiaro che solo un Dio, da così piccole insignificanti forme, può creare cose
così grandi che, alla fine, ha solo lo scopo di offrire ai Suoi figli un
concetto della Sua grandezza, del Suo Amore, della Sua dolcezza e mostrar loro
che Egli non è grande solo nel grande, ma Lo è al massimo grado proprio nel
piccolo! Amen!
۞
11 giugno 1876
1.
Cos’è la pioggia? A questa domanda molti sarebbero
subito pronti con la risposta: “È vapore atmosferico condensato che, condensato
all’improvviso in acqua, cade in gocce giù dal cielo”.
2.
Questa
(superficiale) risposta soddisfa i più, ma veramente non tutti; poiché, se
costoro osservassero attentamente gli effetti della pioggia sugli uomini,
animali e piante, allora deve loro risultare che l’acqua, che dalle nuvole si
riversa (come pioggia) sulla Terra, non può essere solo il motivo, perché
appunto l’intera natura insieme a tutti gli esseri viventi dopo una pioggia si
sente rafforzata e ristorata, e la vegetazione di ogni specie prospera poi
meglio.
3.
Presso di voi
vige l’opinione che la pioggia, come acqua distillata, contiene pochissimi
elementi terreni, e che solo attraverso la pioggia si genera umore o umidità
che favorisce la crescita del mondo vegetale oppure, con l’abbassamento della
temperatura, agisce da rinfrescante su uomini e animali.
4.
Ebbene
vedete, Io voglio qui nuovamente farMi avanti quale
Maestro, per contrapporre queste tradizionali sentenze e pregiudizi, affinché
anche qui possiate nuovamente vedere come nelle cose del tutto normalissime –
che vi appaiono ordinarie proprio perché le avete quasi tutti i giorni davanti
agli occhi – c’è lo stesso, nascosto, ciò che voi ancora non sapete, ma che,
essendo necessario alla conoscenza spirituale, dovete tuttavia col tempo
apprenderlo. Così ascoltate dunque:
5.
È vero, la
pioggia è, come l’acqua, aria condensata; però ora Io domando: che cos’è dunque
l’aria? Perché quando so che cos’è l’aria, di cosa essa consiste, allora posso
sempre supporre che, perfino trovandosi in altre forme, essa (l’aria) sarà
sempre la principale parte componente.
6.
Ebbene,
l’aria, così come vi circonda, è una sfera vaporosa oppure ‘l’atmo-sfera’ che, come vi ho già detto altrove, nello stato
sciolto contiene tutto quello di cui il vostro globo terrestre è composto[15].
7.
Perciò che
sia leggera o pesante, condensata o perfino solidificata, come per esempio nel
ghiaccio, essa contiene, anche sotto questa forma, sempre solo gli stessi
elementi che erano contenuti anche nell’aria stessa.
8.
Quando dunque
piove, oppure quando l’acqua cade sulla Terra in forma di gocce, allora in
questa forma riporta (indietro) tutti gli elementi della Terra condensati (e
purificati), riporta ciò che era salito in precedenza da essa come vapori
nell’aria. Solo che nell’aria è avvenuto un processo di decomposizione (con
questi vapori) mediante la luce solare, processo che ha espulso gli elementi
decomposti da quelli nuovi in formazione, e così riporta alla Terra solo ciò
che è necessario per l’esistenza degli uomini, così come per il mondo animale e
vegetale che vi vive, mentre il più grezzo decomposto deve attraversare un
lungo processo di dissolvimento, finché diventerà idoneo per essere nuovamente
utile alla Terra (e agli esseri suoi).
9.
Ora però c’è
ancora un altro fattore che, con questo fenomeno della natura, vale a dire
della pioggia, deve essere considerato e che veramente è il più essenziale.
10.
Vedete, se
osservate il cielo e in questo le nuvole vaganti, che certamente sono già
vapori condensati che però, negli strati di calore, dove esse appunto sono
sospese, non sono ancora costrette a condensarsi in acqua e cader giù come
pioggia, voi le troverete così che sono sempre in continuo movimento e in
continuo mutamento. Poiché le correnti, come nel mare muovono le acque, e con
questo movimento le preservano dalla putrefazione, queste correnti,
nell’elemento molto più leggero che è l’aria, sono ancora più grandi, ancora molteplici
e costanti, poiché basta solo un riscaldamento o raffreddamento degli strati
dell’aria per produrre ciò che voi chiamate ‘vento’, vuol dire che dal più
lieve zeffiro fino al più grande uragano sorgono solo per questo motivo, perché
lo strato d’aria raffreddato o riscaldato si vuol mettere con il suo
circondario in equilibrio e precisamente secondo la medesima legge di gravità
come l’acqua, come perfino la più grossolana materia vincolata.
11.
Ebbene,
mediante i venti i vapori saliti nell’aria sono spinti come nuvole da un luogo
all’altro, e così accade che questa (l’acqua) salita in alto in forma di vapore
in una regione, in un’altra regione come acqua, cade giù come pioggia e così
guida gli elementi da una zona all’altra, dove essi mancano in forma grossolana,
possono essere portati là in forma di vapore.
12.
Da quanto ora
esposto, potete vedere come la pioggia non è soltanto acqua come quella che si
trova nei vostri pozzi o fiumi, bensì che la pioggia, quale acqua proveniente
da altre zone, avrà in sé anche altri elementi che la vostra, perché
quest’acqua, composta da elementi estranei, è anche il prodotto di altre
sostanze terrene putrefatte e consumate che, per esempio presso di voi non
esistono, oppure se ci fossero, non sussisterebbero nella formazione a causa
del clima e altri motivi.
13.
Ora andiamo
avanti nuovamente di un passo e diciamo: se quindi questi elementi che cadono
dall’aria come pioggia sono estranei al terreno dove essi cadono, perché questo
è così disposto presso di voi e molti altri mondi? – Allora Io a questo
rispondo così: per il semplice motivo che ogni pianta, animale o uomo, assorbe
dalla sua terra e dalla sua circondante atmosfera determinati elementi e li usa
per il suo mantenimento e, se dovesse continuare così, questi alla fine in e intorno
a lui non sarebbero più disponibili.
14.
Così voglio
presentarvi alcune scoperte della vostra scienza, dove è provato che l’uomo
oppure l’animale, assorbe ossigeno dall’aria per la propria necessità vitale e
lo espira poi come carbonio consumato a lui del tutto inutile, mentre il mondo
vegetale durante il giorno accoglie in sé carbonio e durante la notte lo
espelle come ossigeno rinnovato; inoltre voi sapete che quest’aria esalata
dagli esseri viventi non contiene più nessun elemento che sia per loro utile, e
la morte dovrebbe esserne la conseguenza, se nessun altro mezzo respiratorio
dovesse sostituire il consumato.
15.
Ebbene, tutto
questo è completamente esatto, e i vostri chimici, a questo riguardo, hanno
dimostrato il grande scambio di sostanze nella Mia natura, solo è loro sfuggito
ancora qualcos’altro, vale a dire che nel consumo dell’ossigeno o nella
preparazione del carbonio non sono menzionati gli altri elementi, che nell’aria
sono necessari per la crescita di tutto il vivente o vegetante.
16.
Ci sono ancora
migliaia di finissime particole che si trovano nell’aria allo stato disciolto e
vincolate nella crosta terrestre e sotto di essa, e tutte devono contribuire,
affinché tutto viva e tutto prosperi.
17.
Siccome però
in ogni luogo in questo riguardo è posta un’eterna diversità del consumo di
tutti gli elementi e sostanze che sono necessari alla vita, per mantenervi un
costante equilibrio, affinché una regione oppure un luogo corrisponda sempre
alle carattere del suo luogo, allora i venti da altre regioni trascinano nuvole
impregnate che portano nei loro vapori condensati ciò che col tempo potrebbe
venire a mancare. E così la pioggia è il mezzo di collegamento che sostituisce
di nuovo il consumato, e questo avviene sotto forma di leggeri elementi aerei
portati qui da grandi distanze, per favorire la crescita degli uomini, animali
e piante, che non tutti intuiscono, che quest’acqua scorrente giù a torrenti in
pioggia è spesso presa in zone dove nessuna singola pianta, nessun animale, e
nessun uomo somiglia a quelli sui quali la pioggia ora influisce rinfrescante e
fertile.
18.
I naturalisti
e i chimici, al pari dell’agricoltore e del giardiniere, dicono che la pioggia
dei temporali è più feconda della comune acqua (terrena), perché essa con ogni
fulmine porta in basso con sé sulla Terra l’elettricità disciolta nell’aria, e
mediante quest’elettricità le piante crescono meglio.
19.
Sì, essi
hanno ragione! Dimenticano però che proprio queste nuvole provengono da regioni
in cui l’elettricità è sempre preponderante, e da dove portate dai venti sono
guidate solo in quelle regioni in cui l’elettricità è mancante.
20.
Per quanto
riguarda i fulmini e lampeggiare, questo sviluppo dell’elettricità avviene
proprio perché in alcune regioni la mancanza di questo fluido deve essere
rimpiazzata in breve tempo, e poiché i venti portano le nuvole temporalesche
certamente con furia tempestosa, esse sono guidate anche in queste regioni con
la medesima furia. La compensazione doveva avvenire, e così necessitava il
grande fattore-elementare per mettere in atto questo.
21.
Così dunque
voi vedete come la pioggia, la compensatrice tra le diverse latitudini, serve
quale mezzo per rimpiazzare il consumato in forma di vapore e ridare alla Terra
quello che avrebbe perduto per sempre se l’azione reciproca con l’atmosfera che
la circonda non l’avesse ristabilita.
22.
Dagli alti
monti dell’Asia o dai deserti sabbiosi dell’Africa oppure dalle fertili regioni
dell’entroterra, dove ancora nessun europeo ha messo il suo piede, vi
affluiscono le evaporazioni della vegetazione ed esseri viventi, che voi non
avete mai conosciuto oppure visto.
23.
Le correnti
d’aria vi portano il consumato da un regno vegetale tropicale e lo scaricano
sulle vostre teste come rinfrescante e fruttifero, non immaginando né sapendo
che più tardi anche i vapori del vostro paese sono portati in quelle regioni
lontane nei periodi delle grandi piogge, per portare lì torrenti di
benedizione, composti di elementi, che là come visibile ignoto, spiritualmente
però per il prosperare erano sempre necessari.
24.
Così potete
riconoscere con quanta semplicità il Governo della Mia Casa sa prendere l’avvio
per eliminare il consumato e integrare il necessario, cosicché l’aria, agli
uomini e animali dopo una pioggia, pregna con altri vapori, porta anche altri
elementi vitali che essi inspirano e trasformano, integrano il perduto e danno
loro l’impronta del rinnovamento e del rinfresco.
25.
I vapori
aromatici di un mondo tropicale, dopo essere stati dissolti e tramutati
dall’aria e dalla luce, dovettero percorrere migliaia di miglia per aiutare le
vostre fioriere a prosperare, affinché dappertutto, nella Mia natura,
predominasse il motivo dell’entusiasmo e l’impulso alla gioia.
26.
Nell’insignificante
forma della pioggia, considerata dalla maggior parte degli uomini solo come
acqua, sta tanto dello spirituale e tanto del divino dinanzi a Me che, se gli
uomini riflettessero solo un poco su tutto ciò che, quasi giornalmente, si
svolge dinanzi agli occhi loro, si dovrebbero stupire come Io abbia pensato a
tutto per addolcire e facilitare l’esistenza agli uomini, agli animali e
perfino alle piante.
27.
Dalla
semplice goccia di pioggia che cade rapida sulla Terra, in condizioni
favorevoli mostra all’occhio stupefatto ancora nell’arcobaleno la scomposizione
nei sette colori, in cui ognuno porta con sé sulla Terra un altro dono
benedetto, e dal quale gli uomini potrebbero riconoscere ciò che Mosè riferisce
nei suoi libri, e cioè che esso è un segno di Pace, lo era e lo rimarrà
eternamente, perché esso vi mostra che perfino nella pioggia cadente c’è solo
benedizione, solo Amore, ma anche riconoscimento spirituale per coloro che sono
abituati ad interpretare la natura con cuore aperto e animo amante e non vedono
dappertutto solo ‘materia’ oppure ‘elementi’ e la loro reciproca azione.
28.
In tutto c’è
qualcosa di spirituale, anch’Io sono uno Spirito e perciò posso aver creato
nient’altro che proprio solo dello spirituale!
29.
Così anche in
ogni processo della natura visibile c’è nascosto un fondamento spirituale e può afferrarlo solo colui che è allevato
spiritualmente, e spiritualmente vuole avvicinarsi a Me, al Creatore di tutto
il vivente.
30.
Come la
pioggia porta con sé benedizioni e prosperità da una zona all’altra, così anche
le ‘Mie Parole’ non sono altro che prodotti spirituali o elementi del Mio Io
che formulo in parole umane, simili alle gocce di pioggia che riverso su di
voi.
31.
Come la
goccia di pioggia, pregna di migliaia di elementi fruttiferi, cade sulla vostra
Terra, così pure ‘la Parola’ nel suo significato spirituale e nella sua
profondità, è parimenti satura di benedizioni.
32.
La pioggia
viene da paesi stranieri, e la Mia Parola parimenti da altri, e precisamente da
Regioni molto elevate, dove si trova in abbondanza tutto quanto è necessario al
progresso spirituale.
33.
Perciò
accogliete la pioggia come mezzo di benedizione per il vostro progredire, e la
Mia Parola come gocce vitali della vostra vita eterna, affinché anch’essa possa
fertilizzare il vostro cuore con ciò che lì in genere manca, ma nel Mio Regno
lo si può avere in abbondanza, vale a dire: Amore per Me e per il vostro
prossimo!
34.
Come le zone
e latitudini della vostra Terra si cedono scambievolmente ciò che ognuna ha
bisogno, altrettanto date anche voi, ma con prudenza, ai vostri fratelli e
sorelle ciò che a loro serve, vale a dire cibo spirituale! Guidate anche loro
là dove già da lungo tempo Io mi adopero di condurre voi, affinché anche loro
possano riconoscere, come l’eterno Amore, operoso, perfino nelle cose più
semplici e comunissime, persegue solo il medesimo principio: diffondere gioia e
conforto ovunque è possibile. Amen!
۞
(parte II)
29
aprile 1871
1.
“Che cosa
significa la pioggia nel rapporto spirituale? – E come si comportano con questo,
le innumerevoli piccole bestiole la cui dimora è la terrà?”.
2.
Tu, figlia
Mia, udisti così nel silenzio notturno, una voce domandarti; e poiché a questa
domanda non ti fu risposto, allora deve proprio adesso la stessa voce inviarti
la risposta, mediante l’intervento del Suo scrivano. Ebbene vedi, dunque, Mia
cara figlia:
3.
“La pioggia –
è una benedizione”. È una benedizione perché viene dall’alto; è una benedizione
perché, racchiudendo in sé elementi rafforzanti e vivificanti, ravviva
nuovamente tutto in ogni luogo dove cade e penetra; è benedizione perché con
essa è sviluppato l’amore o il calore materiale, ed è una benedizione – e
precisamente una benedizione divina – perché rende tutto felice e lo vivifica
nuovamente. E come un tempo Io come Gesù dissi del Sole, che il Padre nel Cielo
fa sorgere il Sole sui buoni e sui cattivi, altrettanto faccio cader giù la
pioggia su piante utili e nella stessa misura sulle dannose.
4.
Per quanto
riguarda gli animaletti nel terreno, così come hai accennato nella tua lettera
stessa, quando scrivi: “Quando io riflettei sul vero amore, allora scorsi
parecchie cose come peccato, cose che spesso vengono stimate come virtù”, vedi,
figlia Mia, le bestiole che vivono nel terreno, larve e crisalidi, le prime già
sviluppate nella vita esteriore, le altre in attesa di sviluppo, somigliano ai
piccoli difetti che l’uomo spesso non li considera come tali, ma perfino come
virtù o buone qualità.
5.
Ebbene,
quando la pioggia cade sul terreno e quindi qualche bestiola è privata della
sua vita o della sua dimora portata via senza misericordia, questo è simile al
vostro cuore, sul quale pure scende a goccia a goccia la pioggia della Mia
Grazia, oppure, con opportune disposizioni, scorre giù addirittura in
abbondanza.
6.
Questa
pioggia di Grazia produce lo stesso risultato come la pioggia sul terreno. La
pioggia, in primo luogo, ammorbidisce l’indurita parte della terra; la Grazia
giù gocciolante nella Mia voce deve altrettanto ammorbidire cuori propensi che
lì, ostinati, sono abituati alle cattive caratteristiche e cupidigie. La
pioggia riscalda il terreno, porta vita nella sua vegetazione e permette alle
radici di diffondersi poi con maggiore forza e più elasticità.
7.
La pioggia di
Grazia e d’Amore scuote il cuore gioiosamente, esso diviene tenero, poi elimina
con piacere le piccole abitudini e difetti e ravviva di nuovo il bene. E come
poi nel terreno gli animaletti sono ridestati, in parte, per proteggersi
dall’acqua, in parte per essere svegliati mediante l’acqua dal loro letargo
invernale, come la dura zolla che adesso possono rompere facilmente per essere
guidati anch’essi incontro alla luce e al calore del Sole, allo stesso modo la
pioggia d’Amore e di Grazia nel cuore umano. Anch’essa desta le migliori ed
elevate caratteristiche della natura umana, infonde in essi forza per rompere
facilmente la dura scorza con la quale il mondo li ha finora avvolti, affinché
anch’esso debba guidare l’uomo alla luce della Verità e dell’Amore.
8.
Ciò che la
pioggia distrugge e porta via, ciò che essa guasta negli animaletti, le loro
uova e le loro tane, questo prospera nuovamente da un’altra parte. Dopo una
pioggia viene nuovamente ristabilito, nel governo della natura, l’equilibrio
tra produttori e consumatori. E dopo un’energica purificazione del cuore umano,
anche lì viene tutto nuovamente equilibrato, poiché estirpa il grossolano, è
stato eliminato, ma rimane ancora quel tanto che serve a non permettere che si
addormenti la lotta del bene con il male; poiché solo la lotta ha per
conseguenza una vita attiva, poiché senza di essa non vi sarebbe nessuno
stimolo e nessun ‘perché’.
9.
Nel cuore
umano, come nel terreno i piccoli animaletti devono essere stimolati attraverso
la pioggia all’attività – si devono poter sviluppare le buone caratteristiche e
le cattive estirpate e portate via, la specie non ancora nata delle crisalidi e
delle larve invece devono altrettanto essere sollecitate nel loro sviluppo
attraverso questo processo di fermentazione spirituale.
10.
Anche sul tuo
cuore, figlia Mia, già da lungo tempo gocciola giù la pioggia della Mia Grazia,
anche in te qualcosa si sta muovendo. Certe piccole particolarità, simili agli
animaletti del terreno, si sono rintanate dinanzi a quest’acqua d’Amore e di
Grazia, ed esse non volevano abbandonarti e allontanarsi da te. Ma la pioggia
non cessava, anzi aumentava, e vedi, Mia cara figlia, adesso che il terreno del
tuo cuore è stato intenerito, riscaldato e rafforzato per l’attività, adesso
che le radici delle tue buone caratteristiche si sono stese verso la Luce,
adesso comincia altrettanto a cader fittamente su di te la pioggia della
Grazia. Tu cominci adesso, dove la maggior parte di piccole superflue
caratteristiche e particolarità sono allontanate, a sgombrare ancora di più ciò
che ancora si trova in te come malerba, e stai ora qui come un fiore dopo la
pioggia, in cui goccioline scintillanti di pioggia caduta sui suoi petali e
calici riflettono l’intero universo, il tuo cuore innalzandosi a Me, apre allo
sguardo i magnifici risultati del tutto abbracciante, mai esaurente Amore del
Padre tuo nel Cielo che guida pure te “dalla notte alla Luce” attraverso
la pioggia e vento spirituale, rendendoti idonea ad inspirare solo adesso gli
aromi balsamici che sempre seguono alla pioggia ristoratrice, sia nel mondo
materiale che anche nel mondo spirituale.
11.
Mantieniti
ferma, quale un bel fiore spirituale che Mi sono coltivato in te. Sii per Me
una gioia e un conforto per la tua cerchia di amici e, come un fiore che
diffonde solo il suo profumo balsamico, così diffondi anche tu amore mitigante, tolleranza e amore destante mansuetudine
intorno a te!
12.
Questo deve
essere il risultato della pioggia spirituale che Io ora lascio cader giù a
torrenti su di te. E come la pioggia e il Sole, entrambi riversano su buoni e
cattivi solo benefici, così anche tu diffondi solo del bene intorno a te. Non
preoccuparti come questo bene sarà compreso e apprezzato, tu fallo! – Perché
vuoi essere uguale a Me, al Donatore di tutto il bene, e se gli altri lo usano
per il bene o no, questo ti sia indifferente. Tu, operando bene, raccogli perle
adamantine della pioggia benefica sul tuo capo; gli altri, che non sanno
adoperare il dono, oppure spesso non lo vogliono utilizzare, oppure ne fanno
uso indebito, questi anziché raccogliersi perle d’acqua (pure), perle che nel
loro splendore sono in grado di riflettere l’infinità, raccoglieranno solo
acqua sporca che intorbida ancor di più la loro vista invece di fortificarla.
13.
Sii uguale a
Me! Contempla l’intera natura – cosa non faccio Io ogni giorno, ogni ora, anzi
ad ogni pulsazione o piccolissimi spazi di tempo! Quante piogge di Grazie Io
mando sull’intera umanità! – E dove sono coloro che comprendono tutto questo?
Dove sono coloro che innalzano uno sguardo a Me e potrebbero esclamare: “Signore,
cosa siamo perché Ti ricordi di noi!”?
14.
E tuttavia Io
non smetto di ammassare Grazia su Grazia per indurre alla fine anche il più
ostinato al ritorno, non già con il castigo, ma solo con l’Amore.
15.
Fa così anche
tu, Mia cara figlia, lascia gocciolare grazia su grazia e beneficio su
beneficio sul tuo prossimo; essi sono tutti gradini che conducono a Me, a Me,
al Padre tuo che ti guida già da tanto tempo e attende a braccia aperte i Suoi
figli, quando un giorno, dopo lunga lotta cadranno in queste Braccia, ebbri per
la vittoria conseguita.
16.
Questa bella
méta Io l’ho destinata a te! Non lasciar dunque che la pioggia di Grazia si
riversi inutilmente su di te! Lascia che porti via dal tuo cuore tutto ciò che
non gli appartiene, e la pioggia di Grazie che verrà dall’alto ti condurrà
nuovamente in alto.
17.
Dunque:
persevera! La méta è degna della lotta. Non scoraggiarti, Colui che ti fa
scrivere queste parole dal Suo scrivano ti sosterrà sempre finché tu camminerai
sui Suoi sentieri! – Amen!
۞
(I parte)
27
febbraio 1871
1.
Già alcuni di voi e molti altri, ai quali le Mie Parole
non toccano come appunto proprio a voi, hanno spesso riflettuto sulla vita
umana; quanti dolori e amare esperienze accompagnano l’uomo fin dal principio,
dalla culla alla tomba, quante vane speranze e desideri si sciolgono nel nulla
come delicate immagini nebulose, e così qualcuno nell’intimo suo si è chiesto
veramente: per che cosa tante amarezze in un così breve spazio di tempo nel
corso della vita umana!
2.
Alcuni Mi
accusano di crudeltà, di durezza e chi sa cos’altro ancora. Alcuni altri Mi
negano un sentimento per dolore e desolazione, e parecchi alla fine Mi
rinnegano completamente, accettano, come un tempo i popoli pagani, un fato o
cieco destino, al quale nessuno può sfuggire e che, nel suo incessante
rotolare, al pari di una palla, stritola tutto ciò che incontra sulla sua via.
3.
All’apparenza,
secondo quanto detto per la validità di tale supposizione, il disperato alla
fine dovrà rifiutare perfino anche l’esistenza di un Dio operante.
4.
Nella realtà
invece non è così! Si deve solo giudicare e considerare le cose e le situazioni
da un altro punto di vista da come si presentano al comune intelletto mondano
e, da questo, criticate e giudicate.
5.
Chi considera
il mondo da questo lato, certamente non potrà venire a nessuna confortante e
gioiosa opinione; infatti, se anche potesse accettare un insegnamento divino di
equità, ricompensa o punizione, egli vede da tutto questo per lo più proprio il
contrario, e si realizza per lui giornalmente la verità nei proverbi radicati
nel popolo, come:
6.
“Più grande
il mascalzone, più grande la fortuna!”. – Oppure: “I grandi ladri si lasciano
andare, e i piccoli si mandano alla forca”; – oppure, come nella vita
matrimoniale: “Marito e moglie sono un corpo solo, ma non uno stomaco solo!”,
dove poi l’uomo percepisce sempre di più che da quelle così belle parole
scritte su questa Terra, non si raggiunge nulla: dalla culla le malattie
minacciano la giovane vita. – Con la crescita, le tentazioni morali incitano al
vizio e ad ogni genere di cattive abitudini; – quando vede, come
nell’adolescenza, in cui potrebbe fiorire l’albero più bello, per la primavera
della vita fisica, per trasformarlo in un giardino paradisiaco, quando vede che
proprio lì la dura mano spietata del mondo schiaccia tutte queste pianticelle e
con questo esse appassiscono per non rialzarsi mai più di nuovo; – quando vede
come lì fioriscono tutti i vizi dell’intelletto calcolatore e vengono
giustificati dalle masse; – quando vede come uno vorrebbe salire sulle spalle
dell’altro solo per dominare e non per obbedire; – quando vede come tutti
combattono e si tormentano l’un l’altro solo per il benessere e la
soddisfazione dell’uomo mondano; – quando vede che più si sale in alto nell’ambito
della società umana, tanto più spesso è una virtù ciò che presso le classi
inferiori viene chiamato vizio; – quando vede che in un mondo simile, se si
vuol tirare avanti e consumare il proprio pane in pace, come voi dite: “Si deve
ululare con i lupi”, e tutti gli ulteriori nobili e bei principi di adolescente
e ragazzo si dovranno gettare a mare se non si vuol morir di fame o essere
dichiarati matti dinanzi al mondo; – infine quando vede che, formata una
famiglia, le preoccupazioni nella sua stessa infanzia che egli, incosciente,
procurava ai suoi genitori, ora si avvicinano a lui stesso e si annunciano
tangibili anche presso di lui; – quando poi vede come uno, con grandi
preoccupazioni, paure e sacrifici, allevato un figlio, glielo strappano con la
malattia, più avanti con la degenerazione o addirittura con la morte; – quando
vede che spesso, dopo quanto ha fatto per i suoi figli, per i suoi sacrifici
non riceve da questi la minima ricompensa, non uno sguardo di riconoscenza, non
una parola di gratitudine; – quando vede come qui il figlio e lì la figlia
attendono solo che la morte se lo porti via dal mondo, affinché l’uno o l’altra
possa godersi indisturbato l’eredità che egli ha accumulato col sudore della
fronte, e alcune volte anche non proprio su vie completamente giuste, egli
infatti pensava questo: “Lo scopo santifica i mezzi!”. E quando si è giunto
vicino perfino alla vecchiaia, quando le sue forze fisiche e facoltà
diminuiscono, quando le malattie si presentano, (spesso conseguenze di traviamenti
del passato); – e quando poi vede che lui, maldestro, è per gli altri sempre di
più un peso e così, lentamente, va incontro alla tomba che egli temeva, perché
essa gli nasconde una regione sconosciuta, poiché sembra essere il suo
annientamento materiale, la sua completa dissoluzione; – – ecc. – –
7.
Allora, chi
non darà ragione all’uomo tormentato quando, deluso da tutte le speranze,
derubato di tutte le belle immagini della sua giovinezza dalla successiva
carriera nella fredda e vuota realtà, con l’animo sterile e pieno di amarezza
per le delusioni, vuol maledire Dio perché lo ha posto in questa valle di
lacrime, per essere partorito con dolore, per lottare con sofferenza e, con
dolorosa lotta mortale, lo guida di nuovo fuori di questo mondo che egli non comprende,
né col suo entrarvi e ancor meno ha un’idea chiara nell’uscirne, per portarlo
infine in un Aldilà, da dove, come egli dice: “Nessuno ancora è tornato
indietro!”.
8.
Questa è
l’immagine che presenta il mondo a un
uomo d’intelletto. – Così come Io l’ho descritto qui, qualcuno Mi ha già
accusato di mancata provvidenza e del suo destino; qualcun altro mi ha
implorato in silenziosa preghiera per il richiamo da questa vita, quando troppe
sopraffazioni avvenivano su di lui!
9.
Ognuno crede
di aver pazientato, sofferto e sacrificato più di tutti; ognuno crede che
avrebbe meritato una sorte migliore, perché vede esseri peggiori di lui godere
in abbondanza di tutto ciò che egli aveva sognato quale unica felicità su
questa Terra. E proprio perciò, perché tali accuse, tali idee stanno ancora nel
cuore tra molti di voi, proprio per questa ragione Io ho scelto queste due
parole che si trovano sopra questo dettato, per cancellare da questi cuori
vacillanti l’ultima scintilla accusatoria del loro destino o della Mia condotta,
affinché essi vedano che dietro questa presunta immagine della carriera umana,
stanno nascosti la più splendida méta e la massima beatitudine, e che non un
fato cieco, bensì una mano amante di un Creatore onniagente,
un Padre innamorato di tutti voi, tesse i fili che vi guidano nelle Sue braccia
e nei Suoi cieli, fuori da questo labirinto di calamità.
10.
Vedete figli
Miei, nell’immensa Creazione materiale e spirituale vi regna una santa e grande
Legge, senza la quale questa non potrebbe esistere, e questa Legge ha due unici
grandi fattori vitali: l’uno si chiama Libertà
(di volontà) e l’altro si chiama (eterno) perfezionamento.
11.
Dove non c’è
libertà, non c’è nessun perfezionamento, nessun progresso; e dove non c’è
progresso – non c’è scopo; e dove non c’è scopo – non c’è nessun risultato
finale.
12.
Ebbene,
quando la grande Creazione fu da Me pensata, creata e realizzata, Io dovetti,
come Spirito creante dello spirituale, lasciare anche a questi spiriti il primo
principio se volevo raggiungere l’altro; in altre parole dovevo dar loro
libertà, anzi: inviolabile libertà.
Essi non dovevano essere macchine, ma esseri
indipendenti: queste creature dovevano diventare esseri degni di Me!
13.
Si comprende
da sé che, dove qualcuno conferisce un potere ad uno oppure a molti, questi può
anche farne uso indebito, perché ciò è intrinseco nella stessa libertà.
14.
Quindi Io
sapevo in precedenza che sarebbe stato fatto uso indebito di questa libertà,
anzi doveva esser fatto!
15.
Perciò fu
messa la base già nel secondo fattore vitale ‘perfezionamento’ che presso la
Mia Creazione non può aver sosta, ma solo un miglioramento, dal che emerge che,
chi vuol fermarsi, mentre altri progrediscono, è andato a ritroso.
16.
Poiché dove
c’è perfezionamento, qui deve anche essere possibile il suo contrario –
peggioramento; dove c’è progresso – c’è regresso, dove c’è avvicinamento – c’è
allontanamento, dove c’è luce – c’è ombra, dove c’è calore – c’è freddo, dove
c’è movimento – c’è riposo, dove c’è vita – c’è morte.
17.
Voi vedete dunque
che non Io creai il male, non Io posi come regola il lato d’ombra di tutte le
possibili caratteristiche spirituali nel mondo; no! Esse si formarono da sé in seguito
all’unica grande Legge fondamentale del Mio Io e della Mia Creazione,
attraverso la grande parola ‘Libertà’!
18.
Come ora
questa libertà venne usata e abusata dai Miei primi spiriti creati – come viene
fino ad oggi maneggiata, spesso non per il meglio degli esseri viventi e la
loro stessa destinazione – lo potete vedere dalle precedenti lamentele
dell’uomo nel corso della sua vita terrena.
19.
Ora vogliamo
o dobbiamo comprendere che tra un Creatore e i Suoi esseri creati deve esistere
sempre un abisso immenso che mai potrà essere superato, dove, come nella vostra
matematica gli asintoti (linee curve che si avvicinano eternamente ad una linea
retta, ma non la toccano mai), tutto lo spirituale si avvicina a Me
eternamente, ma non potrà mai divenire uguale a Me (sempre solo simile), così
voi vedete come il secondo grande principio – il perfezionamento – deriva dal primo come inevitabile necessità.
20.
Gli spiriti
caduti che, a dir il vero, si allontanarono volontariamente da Me, ed avevano
imboccato la via sbagliata, non potevano o non volevano saperne del
perfezionamento, del progresso.
21.
Ma per non
sbarrare completamente anche a loro questa via, dovettero essere posti in
condizioni tali che, senza influenzare la loro volontà, potessero tornare
indietro quando l’avessero voluto.
22.
Per questo
scopo furono gettate le basi del mondo materiale o dell’intero universo o del
grande Uomo Cosmico materiale; in lui
gli spiriti, secondo il grado della loro malignità, furono avvolti nella
materia, esposti a lotte, tentazioni e passioni, in primo luogo per portarli un
po’ alla volta al discernimento dei loro stessi errori mediante circostanze
influenti su di loro, e in secondo luogo per iniziare in questo modo perfino il
loro volontario ritorno.
23.
Ora, per
quanti mondi e per quanti soli e pianeti esistono, altrettanto esistono molti
milioni e milioni di graduazioni di spiriti, i quali tutti rifaranno un giorno
ancora la via del ritorno al loro Creatore, e dappertutto voi potete vedere che
è accertato il principio ‘Libertà’
quale primo, e il ‘principio del
perfezionamento’ (progresso) quale secondo.
24.
Anche gli
spiriti vincolati nella materia vogliono liberarsi; la liberazione conduce alla
trasformazione della materia, i meno maligni influiscono sugli altri, questa è
la decomposizione della materia, è la sua trasformazione, il suo scioglimento.
25.
Il grossolano
si dissolve nel sempre più leggero, il solido nel morbido, dove poi ingrandisce
sempre più il campo d’azione e la prospettiva del miglioramento diventa più
chiara e più sentita.
26.
Dalla rozza
materia minerale passa all’elemento vegetale che, vivente, sebbene vincolata
in un posto, fino a poche eccezioni, contiene già degli spiriti liberi; dal
vegetale al regno animale e dagli animali agli ultimi nella Creazione
materiale, agli spiriti umani oppure animici.
27.
Dappertutto,
a causa del perfezionamento, vi sono le lotte con altri mondi su di essi
influenti, ovunque esiste una tendenza
verso l’alto, verso la libertà; dappertutto lo scioglimento o distruzione
stabilisce il passaggio verso un gradino superiore.
28.
Anche
nell’anima della più piccola pianta vi sono lotte da sopportare. La pianticella,
prima di arrivare all’albero, deve lottare con ogni sorta di contrarietà
(proporzionate al suo essere), come anche l’uomo dalla culla fino alla tomba.
29.
Ogni animale
vive nelle stesse condizioni, venendo minorenne al mondo, procura
preoccupazioni ai suoi stessi genitori, deve sopportare poi ogni sorta di
pericoli tra i nemici e gli influssi elementari, i quali tendono poi a
distruggere il suo organismo spirituale e fisico. Quanto più in alto l’animale
si trova, tanto più sensibile si fa il sentimento in seguito a tali pericoli e
ancora altro.
30.
Mentre gli
animali inferiori, appena sgusciati dall’uovo sono già fatti così che si
possono cercar da soli il loro nutrimento e non sentono che poco o proprio
nessun attaccamento verso i loro genitori, col crescente gradino superiore si
sviluppa lo spirituale interiore, questo sentimento per la covata,
la cura per la nutrizione dei piccoli, le sofferenze, quando mani crudeli
distruggono questo piccolo mondo, oppure quando altre circostanze causano
l’allontanamento o la distruzione dello stesso.
31.
Quanto più
l’animale sale in alto, tanto più profondi, costanti e duraturi sono questi
segni di un gradino spirituale più elevato.
32.
Ad esempio,
in un uccello si ripetono altrettanto tutti i dissensi che prova l’uomo, e per
il qual motivo egli accusa il suo destino come crudele. Anche questi piccoli e
alati abitanti della vostra atmosfera hanno le loro sofferenze, le loro lotte e
i loro timori.
33.
Privi di
aiuto giacciono nel nido, uguale alla culla, essi dipendono dai loro genitori;
poi una volta liberati da questa costrizione, in certo qual mono nell’età
giovanile, giunge il sentimento dell’unione sessuale, in vista della vita
familiare; allora l’uccello canta il suo cantico di ringraziamento al suo
Creatore a lui sconosciuto, giubila di fronte al Sole nascente e si rallegra
della sua esistenza perché non conosce nessun pericolo.
34.
Ma proprio
con questo suono generato dal suo petto, egli si manifesta ai suoi nemici,
dappertutto sta in agguato inganno e tradimento; viene il tempo dell’accoppiamento,
e le preoccupazioni che ha causato ai genitori le sente ora egli stesso, poi si
avvicina la vecchiaia, diventa difficile la ricerca del cibo e scampare i
pericoli; gli elementi influiscono più dannosamente su di lui, infine cade egli
stesso, vittima del loro influsso oppure in seguito ad altre circostanze del
destino proprio della sua specie. Tutto accade a lui, come ad ogni altro
essere, solo una cosa egli non sa, che è riservata solo all’ultimo nella
Creazione, ciò significa che egli (come animale) non conosce la morte; sente certamente che una trasformazione
avviene in lui, ma per tutta la sua vita non conosce un sentimento simile.
Finora sfuggiva solo la sofferenza, ma lo scioglimento, la
trasformazione, o il passaggio a un altro gradino per qualcosa di più elevato
egli non lo conosce affatto.
35.
Questo è solo
per gli esseri consci della loro origine, esseri che devono avvicinarsi a Me, a
questi esseri, che Io creai ad immagine e somiglianza Mia, a questi soltanto fu
riservato, in aggiunta a tutte le lotte e sofferenze terrene, la consapevolezza
della morte, e precisamente per poter guardare in faccia con sangue freddo
quest’ospite inevitabile apparentemente terribile per tutti i mortali.
36.
Ma proprio
per ciò questi esseri hanno in sé lo spirito sublime che Io ho messo nelle
creature materiali, affinché anch’esse possano opporre al materiale morire un’esistenza eterna come spirito.
37.
Per educare
però questo creato spirito sublime, vale a dire un’anima umana, affinché essa, degna di Me, Mi possa un giorno
somigliare e possa esistere poi nella Mia più stretta vicinanza, proprio per
questo l’uomo è, sin dalla culla, la creatura più bisognosa d’aiuto di tutte le
altre. Per questo le sue tentazioni e prove sono così forti, affinché ovunque
egli si aggrappi al mondano, o ne possa fare la cosa principale, esso lo
respinga sempre dicendogli: “Che cosa vuoi tu da me, rampollo di un più
elevato mondo spirituale; da me trovi solo delusione e inganno! Là, in quel
Regno spirituale c’è quello che invano tu cerchi da me!”.
38.
Per questo le
differenti concessioni di tutte le possibili disgrazie, privazioni,
ammonimenti, dove l’uno diviene momentaneamente felice ma non lo merita, mentre
l’innocente deve soffrire, sopportare e morire. Perciò la divina ‘Parola’,
l’insegnamento di una più bella, più elevata vita, affinché l’uomo non disperi
quando il mondo lo tratta duramente, quando vorrebbe gettarsi con tutte le
forze nelle sue braccia, ed esso lo respinge con scherno esclamandogli:
“Tu non sei né per questo, né di questo mondo”.
39.
Così questi
principi ‘libertà’, ‘perfezionamento’ e ‘progresso’, anche nella vita umana
prendono di nuovo il loro corso.
40.
La libertà
invita all’abuso della stessa, un abuso che, contro l’Ordine Mio, si punisce da
sé, e per giungere al perfezionamento, questi errori contro le Mie Leggi devono
produrre queste grandi delusioni, dove alla fine l’uomo, veramente costretto,
deve di nuovo ritornare da dove è partito, vale a dire – a Me!
41.
Ciò che non
gli riesce qui, potrà essere ben risarcito nell’altra vita di durata più lunga.
42.
Perciò, figli
Miei, non accusate il mondo, non le condizioni, non Me, quando le disgrazie
colpiscono il vostro capo, e diradano le vostre famiglie: dappertutto c’è solo
il secondo grande principio naturale, senza il quale nulla può sussistere! Esso
è il necessario condizionato perfezionamento che sprona tutto a questi passi, e
dove Io stesso, con la Mia discesa su questa Terra, vi ho indicato la via più
breve, e che adesso, con le Mie molte dirette Comunicazioni vi voglio ancora
accorciare notevolmente.
43.
Tutto è così
ordinato, per guidare il vostro io spirituale al perfezionamento, come ogni
cosa nell’intero mondo materiale, da un gradino inferiore in cui permangono e
dalle rovine di questo gradino ad uno più elevato! E dove, dopo la dissoluzione
della vita materiale, la Mia mano vuole elevarvi su un più alto gradino
spirituale, in cui dovete riconoscere ancora di più la Mia Potenza, il Mio
Amore e la vostra missione.
44.
Afferratelo
una buona volta! Dinanzi a voi si trova un mondo ancora più elevato, più grande
e più bello; mondo che dovete conquistare e poi dovrete soltanto raggiungere,
quando, trascurando completamente le cose mondane, afferrerete il vostro
destino, lo porrete nelle Mie mani e sarete fermamente persuasi che un Padre
può agire verso i Suoi figli solo amando, mai castigando.
45.
Allora per
voi il mondo assumerà un altro aspetto. Lasciatelo a colui al quale il mondo dà
il suo onore, il suo danaro; il mondo gli dà questo! Io però in cambio toglierò
a costui il suo Tesoro spirituale; il tesoro mondano sarà disperso nelle
condizioni del mondo che, nel grande insieme, va incontro al suo processo di
perfezionamento, al pari di ogni singolo uomo.
46.
Voi invece,
Miei cari figli, rimanete presso la vostra miniera d’oro spirituale nell’intimo
del vostro cuore! Solo là il mondo non penetra, là regna un altro principio e
questo significa: il principio stabilito da Me per tutte le Creazioni della
libertà spirituale!
47.
Se volete
rendere omaggio a questo e perfezionarvi spiritualmente, allora anche il
progresso non mancherà, il che vi porterà via dal mondo sempre più vicino a Me
e dove attribuirete alle preoccupazioni e disgrazie mondane solo quel valore
che effettivamente hanno, per portare il vostro interiore di nuovo un passo più
avanti.
48.
Perciò conservate la vostra libertà spirituale,
diventate perfetti come è perfetto il vostro Padre nel Cielo, e la vostra
missione sarà compiuta, e voi sarete completamente degni di Me, del vostro
Creatore e Padre! Amen!
۞
(II parte)
17
settembre 1871
1.
Se osservate attentamente la figura umana e accanto
tenete in considerazione che la forma dell’uomo sta lì come ultima nell’intera Creazione,
per raggiungere la quale, ogni cosa è in lotta per indurre tutto a questo e,
come forma, Io l’ho definita ‘Immagine Mia’, allora dovete immaginarvi che
questa forma, e anche l’organizzazione interiore della struttura umana, pone
per base una grande Idea basilare spirituale, che è il prototipo
e lo scopo finale di tutta la Creazione; voi dovete certo aver notato spesso in
ore solitarie che qualche pensiero ha mirato a decifrare proprio questo mistero
e il suo ‘perché’.
1.
Adesso Io
voglio svelarvi nuovamente un po’ della Mia Sapienza, affinché sorga un nuovo
impulso in voi, e possiate imparare a conoscere da un altro lato il Padre
vostro quale Creatore ed Essere sublime. Faccio questo affinché non subentri
rilassamento nel vostro progresso e che possiate volgere il vostro cuore più
allo spirituale che al mondano!
2.
Vedete figli
Miei, già spesse volte Io vi ho detto: “Tutto ciò che fu creato ha uno scopo spirituale superiore!”. Ora devo ancora aggiungervi che sotto
tutte le possibili forme e organizzazioni, sta nascosta una Verità spirituale, un’Idea spirituale, e
che può essere solo così e non altrimenti, perché Io, come Essere
spirituale superiore, posso avere solo idee e verità spirituali superiori, e
solo come Dio mettere queste in tutte le Creazioni! Perché se così non fosse,
allora Io non sarei nessun Dio, nessun Essere superiore, con la possibilità di
essere raggiunto e perfino superato da qualche grande spirito angelico.
3.
Per questa
ragione quindi, tutte le cose ed esseri creati che esistono nell’intera
Creazione materiale e spirituale, sono solo espressioni della Mia Sapienza
superiore, e si dovrebbe consumare scrivendo molta carta se Io volessi
spiegarvi solo la cosa più piccola nella sua importanza materiale e spirituale.
Poiché anche se sulla vostra Terra molti uomini si occupano con ricerche in
ogni settore della scienza, non c’è nessuno fra tutti loro che potrebbe
spiegare, in maniera giusta e valida, solo ‘un singolo perché’ di una forma
oppure di una disposizione.
4.
Ciò che nel
grande etere è il caso col più piccolo atomo, lo è altrettanto dappertutto.
Ovunque è celata la Mia Sapienza, il Pensiero fondamentale della Creazione, e
ovunque i vostri eruditi dovessero domandare: “Ma perché così e non diversamente?”,
risuonerebbe loro nessun’altra risposta che questa: “Perché deve essere
proprio così!”.
5.
Che questa
risposta possa bastar poco, si comprende da sé, essi devono accontentarsi solo
con questa, perché non c’è altra via d’uscita.
6.
Quanto spesso
Io opero in contrasto con le loro leggi matematiche, meccaniche o chimiche, e
alla fine cosa viene fuori dappertutto? Che i loro insegnamenti, tanto spesso
escogitati abilmente, sono solo prodotti di un intelletto umano e non di un
Essere superiore, di un divino Creatore.
7.
Io creai gli
uomini limitati, stretti in sicure barriere, dalle quali non possono venir
fuori seguendo la via dell’intelletto mondano, bensì possono solo girare
intorno ad un cerchio, dove, partendo dall’inspiegabile, devono nuovamente
tornare nell’inspiegabile, e la mitologia egizia di Iside, o dea della Verità,
resta sempre valida, dove è detto:
8.
“Nessun
mortale può sollevare il velo della Verità e continuare a vivere!”.
9.
Gli egizi
sapevano bene cosa volevano dire con queste parole; solo gli attuali eruditi
non lo comprendono, gli egizi, infatti, erano troppo vicini alla Verità per non
sapere che con lo spirito speculativo del discernimento non si va molto
lontano, e che se si vuol penetrare oltre, ci si deve immergere col cuore nella
Creazione, onde risvegliare la Scintilla divina che Io posi in ogni uomo per
conseguire un lieve presentimento di ciò che non può essere una questione di
concetto, ma solo una questione di sentimento!
10.
Chi è giunto
a destare lo Spirito divino in sé e sa unirLo con la
propria anima, per questi non ci sono più segreti, egli vede la Creazione in
trasparenza, come un bicchiere riempito d’acqua; vede l’operato spirituale,
riconosce facilmente le semplici ma grandi leggi che tutto crearono, tutto
conservano, e tutto spinge a gradini superiori; egli riconosce il Mio Amore
nelle Mie opere, immagina la Mia grandezza; e anche se ad ogni sguardo sorgono
mille ‘perché’, allora uno sguardo a Me gli dà la possibilità di godere
complete beatitudini di un figlio, il quale qui apprende che tutte queste
meraviglie e tutti questi mondi, sono stati chiamati in vita esclusivamente per
lui, piccola sbiadita immagine del suo grande, ultrabuon Padre e Creatore.
11.
Così dunque
il rinato uomo spirituale comprende il Padre suo e se stesso, e si prostra con
devozione e adorazione dinanzi a Lui, che, avvolto in polvere e terra, concesse
la Scintilla divina per contemplare e comprendere queste meraviglie, meraviglie
che furono create solo per questa sublime e ultima Idea che unisce tutte le
altre: la forma umana e l’organizzazione umana spirituale e materiale.
12.
Con questo
voi potete intravedere, in un pallido sentore, che cosa porta in sé il vostro
corpo e la sua disposizione spirituale, ma affinché possiate scorgere solo in
un breve abbozzo, cos’è questo corpo che voi, in un così breve tempo di vita,
vi trascinate dietro, che avvolge il vostro spirito e la vostra veste animica, e come corpo tanto spesso ne abusate, Io voglio
nuovamente comunicarvi qualcosa da un’altra prospettiva spirituale a mezzo del
Mio scrivano, affinché in quest’immagine possiate riconoscere il Mio e il
vostro scopo. Così ascoltate dunque:
13.
Il corpo
umano, così come lo vedete dinanzi a voi, con i suoi milioni e milioni di
diversità nel singolo individuo, è la copia della Mia unica e somma Idea della
Creazione, è l’immagine del Mio Io spirituale materializzato! Poiché anche gli
spiriti, fino ai più grandi e più vicini a Me, hanno tutti questa forma umana;
solo che la formazione di questa forma, la sua bellezza è ancora tanto
ampiamente estensibile e sublime, che voi non potete farvi nemmeno un’idea solo
di quella figura dei più prossimi esseri spirituali sopra di voi, dove la forma
esteriore della più alta espressione dell’interiore, è il sublime spirituale.
14.
Questa forma
umana che, come voi sapete, la esprime perfino il mondo materiale come ultimo
prototipo, come grande Uomo mondiale,
nel quale si muovono miriadi di soli, nel qual sono racchiusi anche tutti i
Cieli spirituali di nuovo in un insieme, questa forma ha dappertutto il
medesimo significato spirituale, le sue singole parti le medesime,
corrispondenti alla formazione e funzione spirituale. – E dappertutto, da
qualunque parte volete cominciare, voi vedrete che traspare semplice e chiara
sol un’Idea fondamentale e un Principio basilare della Mia suprema Sapienza, poiché con piccoli mezzi sono
raggiunti i più grandi scopi.
15.
Vedete, come
una densa atmosfera circonda tutti i globi-involucro, e così l’intero mondo
materiale come un tutto isolato sta fuori nell’infinito spazio eterico, in cui
questo grande Uomo mondiale su un’intercomunicante orbita riceve sempre nuova
vita e trasmette la stessa alle sue parti interne – altrettanto è la pelle di
tutti gli esseri creati, viventi e non viventi che, stando come singoli, li
separa dall’insieme e così impedisce la sua dissoluzione nel grande mondo
materiale.
16.
Sotto la
scatola cranica, che s’inarca a forma semisferica o piuttosto ellissoidale alla
sede della vita umana spirituale, sotto questa scatola, come struttura ossea
più dura, vive e tesse l’organo più delicato, il cervello con le sue funzioni spirituali.
17.
Che questa
scatola sia formata in maniera semisferica o arcuata, suggerisce che come
semisfera essa ha spiritualmente all’interno un punto centrale, da cui è
formata, oppure come ellisse possiede veramente due punti focali, di cui l’uno
si trova nella parte anteriore del cervello, l’altro nella parte posteriore.
18.
Nella parte anteriore, alla sede dell’intelligenza, la vita esteriore
entra in collegamento con la vita interiore, così che le sue finestre
spirituali, gli occhi e gli orecchi, gli portano le impressioni del
mondo esterno, mentre nella parte inferiore del capo l’apparato del
linguaggio comunica le impressioni interiori al mondo esterno.
19.
La parte posteriore del cervello, come punto focale terreno, provvede alle funzioni
della sussistenza materiale, muove la macchina per la formazione del corpo, per
la sua conservazione e riproduzione.
20.
Ciò che
nell’uomo e anche negli animali è il cervello anteriore, questo nel grande
complesso mondiale sono le grandi galassie, che hanno ugualmente le medesime
funzioni come qui nel piccolo.
21.
Gli organi
della respirazione, come nel capo il naso e la bocca, sono canali
respiratori, in parte per il collegamento del mondo esterno con l’organismo
interno, in parte anche, particolarmente la bocca, oltre alla conservazione
mondana, cosa che è ancora più importante, stimolando sostanze spirituali – è
il mezzo per confermare attraverso la parola, attraverso il suono, che un
involucro materiale ne avvolge uno ancor più spirituale, il quale con la sua
formazione contribuisce anche al perfezionamento dello spirituale.
22.
Cosa poi
riguarda i polmoni, il cuore, quest’ultimo quale generale molla
motrice dell’intera macchina, lo stomaco,
il fegato e la milza, le loro funzioni sono tutte spiritualmente espresse.
23.
Primo i polmoni – luogo di accoglienza della
sostanza vitale affluente in essi dall’esterno, come nell’Uomo spirituale la
verità spirituale; i polmoni sono pure il luogo dove il materiale consumato è
sostituito con lo spirituale nuovo, nell’Uomo spirituale è il luogo della
separazione tra passioni frenate e nuove virtù acquisite.
24.
Il cuore, quale generale, unico principio vitale, l’eterno instancabile
animatore o motore che cede in tutte le parti sempre soltanto il nuovo,
accoglie volentieri il vecchio e lo rigenera; questo cuore, considerato
spiritualmente, è pure la sede dell’eterna energia spirituale che stimola
sempre l’uomo (quello spirituale) ad andare avanti, eliminando ciò che è male
in lui e sostituirlo con il meglio. Questo
cuore, quale unico punto vitale, è il focolare e sede dell’anima e dello spirito da Me immesso. Nella sua forma,
larga sopra (a forma di vaso) e fuoriuscente a punta sotto, indica che la vita
umana comincia su una base larga e nella forma a punta o appuntita deve mirare
ad un punto per giungere alla meta!
25.
Il fegato,
come apparato separatore delle parti
biliari del sangue, che in questo sono divenute inutilizzabili, ma sono
necessarie nel processo di secrezione come stimolatori della digestione e
separazione degli elementi primitivi, somiglia, nell’uomo animico-spirituale,
al corso della vita umana, dove parimenti l’amaro eliminato è certo necessario
per il mantenimento e la giusta valutazione della condotta di vita; senza amare
esperienze, infatti, non vi sarebbe nessuna elevazione spirituale, senza
l’amaro, astringente non vi sarebbe nessuna letizia, né beato ingrandimento o
allargamento dei sentimenti umani, ampiamente fuori oltre i confini della vita
materiale.
26.
Per quanto
riguarda lo stomaco, il conservatore della vita materiale, quale
luogo di accoglienza di così diversi prodotti per trovare ed estrarre da essi
quanto è necessario per il corpo, esso corrisponde spiritualmente al circuito
delle azioni e impressioni del mondo esteriore sullo spirito umano oppure
sull’anima sua.
27.
Come nello
stomaco i cibi si mescolano, poi nell’ulteriore corso della digestione si
dividono di nuovo, tuttavia in altre combinazioni rispetto a come sono stati
portati nello stomaco, tale e quale sono le azioni della vita e le impressioni
dall’esterno il materiale, dal quale l’anima si costruisce il suo rivestimento
spirituale. Anch’essa raccoglie tutto quello che penetra su di lei
dall’esterno. Poi scompone, scaltrita dall’esperienza purifica il rimanente attraverso
amare esperienze, e sempre lottando, e separando il buono dal cattivo,
trattiene il rimanente che mai imputridisce e, come nell’intestino, separa alla
fine il superfluo non più appartenente alla vita.
28.
La milza, questo focolare e animatore del sangue
(attraverso l’elettricità) che, come una batteria elettrica impregna il sangue
con nuove sostanze di calore e coopera così a diffondere la vita e ne
contribuisce al massimo, perché senza calore non c’è vita; questo nell’uomo
spirituale è l’amore, l’abbracciante
amore che dà all’uomo spirituale il Calore spirituale oppure la Vita
spirituale. Perché dove non c’è amore, lì non c’è calore; dove non c’è calore –
non c’è nessuna vita!
29.
Così in
generale corrispondono spiritualmente tutti gli altri organi e le loro funzioni
alle stesse necessità spirituali dell’uomo senza l’involucro corporale.
30.
Gli organi,
le loro forme e le loro disposizioni sono sempre solo la ripetizione dell’una e
medesima forma, l’ovale o ellittica, e una e medesima forza, l’attrazione oppure repulsione; cose che prese spiritualmente, sono parimenti nel Mio
stesso Io l’Amore, come Forza d’attrazione, e la Sapienza come fattore
trasformante dello stesso. In questa forma ellittica Io sono anche un Punto Focale
intorno al quale tutto si muove e dal quale tutto vorrebbe fuggire se non vi
fosse l’altro punto focale, la materia, la quale torna a vincolare ciò che si
allontana da Me e quello che si dissolve, per ridarlo poi in una nuova forma
più elevata.
31.
Di questi tre
fattori: forma ovale, magnetismo e elettricità, consiste l’intero Universo, consistono tutti gli
esseri organici e inorganici, tutte le forme e disposizioni interiori degli
stessi, consiste il grande Uomo mondiale,
l’ancor più grande Uomo celeste e i Miei spiriti angelici; tutti
sono improntati come voi nella figura umana, questa forma spirituale,
accoppiata con Amore e Sapienza.
32.
Tutte le
singole parti del vostro corpo, a cominciare dalla struttura ossea fino
all’ultimo globulo del sangue, sono in parte ellittiche, in parte prendono
questa forma, l’espressione spirituale della Mia Essenza centrale quale Sovrano
assoluto e Dio regnante, come anche nelle orbite dei mondi è seguito il
medesimo sistema; anche lì ogni Sole centrale sta in un punto focale come
centro spirituale, intorno al quale devono orbitare gli altri mondi e terre.
33.
Io sono il Punto centrale dell’intera Creazione
materiale e spirituale – voi siete il punto centrale di ogni cosa creata! Tutto
preme a voi, tutto tende alla vostra forma, tutto è fatto progredire per gradi.
34.
Come voi
quali uomini, quali ultime creazioni del mondo materiale, esprimete la Mia
Volontà, le Mie Leggi e la vostra alta destinazione che dovete raggiungere,
così Io quale Punto centrale di tutto lo spirituale sto unico e solo allora –
anche tutto si spinge a Me, tutto anela a Me, e per raggiungerMi
tutto prende il suo sistematico cammino. Così è fondato un eterno progredire.
“Verso l’Alto!” e “Avanti!”, è il grido che risuona attraverso tutti i vasti
spazi della Creazione.
35.
Faticosamente
il piccolissimo infusore lotta per raggiungere una classe superiore; milioni di
loro sono la base di un essere superiore; i sensi che pongono l’uomo al di
sopra di ogni cosa creata stanno lì ancora nascosti, solo l’uno o l’altro
vengono gradualmente formati. Così si procede verso l’alto e avanti, quello che
è vincolato nella materia si libera, si unisce sotto nuove condizioni per nuove
forme, e così procede continuamente; tutto spinge verso l’uomo, al massimo
della Creazione materiale, tutto cerca di raggiungerlo. Solo che, anche quando
si giunge all’ultimo gradino dell’intelligenza animale, un ampio, insuperabile
abisso separa l’ultimo animale dal primo uomo. È il medesimo abisso, come
dall’ultimo spirito angelico fino a Me: un avvicinamento è possibile, ma nessun
raggiungimento. – Così come l’animale solo in unione con molte altre anime
provenienti dal regno animale concorre solo alla materiale costruzione del
corpo umano e così su questa lunga via può identificare il suo io con quello dell’uomo,
così è anche con gli spiriti angelici ed esseri più prossimi nella Mia
vicinanza, anch’essi possono solo occupare i più alti gradini nel Mio creato mondo spirituale, al massimo si
avvicinano a Me; ma (in modo assoluto) mai diventare uno con Me! Cosa che
veramente (anche) non ha importanza, poiché un sommo spirito gode già una tale
appagante beatitudine che nessun altra egli ne pretende, anche non ne potrebbe
sopportare!
36.
Quindi, figli
Miei, imparate a comprendere come lo spirito è dappertutto la base e il
principio fondamentale di ogni cosa creata. In tutte le forme sta nascosto il
medesimo pensiero della Mia Onnipotenza unita con l’Amore; dappertutto vale la
medesima legge che forma le vostre ossa, vi dà un’esteriore piacente, oppure
tiene unito l’universo. Non domandate il “perché”, non è spiegabile per ciò che
è creato. Osservate il vostro occhio, nel quale si riflette l’intero mondo
materiale, col quale vi giunge notizia delle creazioni del Mio Amore, sia nelle
vostre più prossime vicinanze, sia di mondi, il cui raggio di luce colpisce il
vostro occhio solo dopo migliaia di anni!
37.
Vedete, se
voi voleste chiedere, ma perché dunque una umidità vitrea, perché una umidità
acquosa, perché una lente cristallina, perché la retina nera, perché l’iride,
perché tutte queste sostanze e corpi, e questi, a loro volta, formati da altri
piccoli corpi che, a loro volta, sono formati e costituiti da un’infinità di
piccoli atomi, – allora, figli Miei, Io posso solo dirvi: perché doveva essere proprio così e non diversamente!
Comprendere il ‘perché’ nel senso Mio, dovreste essere dei come lo sono
Io, dotati con la stessa Sapienza e Potenza come Me stesso!
38.
Accontentatevi
perciò con gli organi che Io vi ho dato, affinché possiate ammirare le Mie
Creazioni e percepire le loro armonie! Accontentatevi di ciò che un Padre
amorevole ha donato ai Suoi figli, affinché imparino ad amarLo,
apprezzarLo e a comprenderLo
attraverso la Sua opera! Nessun essere
creato può sollevare il velo della divina Verità creativa! Lasciatelo
inviolato, e pensate che un Padre dice e insegna ai Suoi figli tanto quanto
basta per il loro intelletto.
39.
Se volessi
spiegarvi una piccola cosa esaurientemente, quale credete voi che sarebbe il
risultato finale? Vedete, voglio dirvelo con poche parole:
40.
Una cosa, per
quanto piccola dinanzi agli occhi vostri, Io la suddividerei in cose ancora più
piccole. Queste particelle sarebbero nuovamente divisibili, ad ogni divisione
si mostrerebbero altre forme, altre sostanze, nell’infinità si cambierebbero
sempre, lasciandosi suddividere, senza tuttavia aver nessuna fine!
41.
Se ora voi
voleste chiedere ad ogni suddivisione – perché? ad ogni cambiamento, ancora
perché? – cosa ne verrebbe fuori? – Vedete, alla fine verrebbe fuori che voi Mi
preghereste di smettere di spiegare; perché la seconda, terza trasformazione o
divisione sarebbe al di sopra delle vostre facoltà di comprensione!
42.
Perciò
lasciate a Dio ciò che è di Dio, e rimanete in ciò che un uomo, e più tardi,
uno spirito può afferrare! Questo significa: rimanete nell’amore per Me, così come un essere creato Mi può
amare! Il vostro amore rispetto al Mio è altrettanto come il finito rispetto
all’infinito. AmateMi! Dimostratelo nelle vostre
azioni! – e potrete presentire con il cuore ciò che il vostro intelletto mai
potrà afferrare.
43.
Valutate così
la forma dell’uomo e le sue rispondenze spirituali, e troverete dappertutto che
solo la Mia affettuosa mano Paterna ha formato tutto così, affinché voi
possiate trovare la via che conduce a Me, ed Io, beatificato dal vostro amore,
possa contraccambiare in sovrabbondante misura ciò che voi, quali figli Miei,
Mi portate in sacrificio durante il corso della vostra vita.
44.
Siate vicini
a Me, comprendete il linguaggio spirituale nella forma e nella parola, allora
l’armonia vi sarà evidente in tutta facilità, e poi un sentimento filiale, con
lo sguardo in alto a Me, presentirà e conoscerà più che non un savio erudito
del mondo che, per anni, ha riempito la sua testa di scienze ed ha lasciato con
ciò vuoto il cuor suo.
45.
Che un’Idea
spirituale, proveniente unicamente da uno Spirito quale Io sono, debba trovarsi
in ogni cosa creata, è chiaro e lampante; ma che quest’Idea spirituale non
sempre possa essere penetrata da spiriti inferiori a Me stesso, è altrettanto
naturale. – Considerate tuttavia sulla vostra Terra la coerenza di una
caratteristica principale dello spirito umano; chi ha posto quest’idea in voi?
Vedete, è stata la conseguenza della Mia Creazione che vi ha condotto ad essa.
Dal momento che voi volete essere
coerenti e perseveranti nell’esecuzione di un piano, perché non dovrei esserLo Io, Colui che era, prima che fosse stato creato un
essere soltanto, e che sarà, quando ogni veste materiale cesserà e solo lo
spirituale uguale a Me continuerà ad esistere!
46.
Perciò
procurate di presentire su vie spirituali ciò che si nasconde nel materiale, e
troverete sempre che un Dio, creatore di tutto ciò, è e può essere solo un Dio d’Amore, il Quale chiamò in vita
naturalmente i Suoi esseri creati altrettanto solo per questa ragione, affinché
Gli ridessero ciò che Egli ha fatto solo per loro.
47.
Così il Mio
scrivano vide l’intimo collegamento della grande Creazione nella forma di un
uomo, così gli furono chiarite tutte le parti interne, chiaramente e
comprensibilmente; egli muto osservò con ammirazione l’accaduto, il suo cuore
si riempì d’amore per Me, e l’amore lo illuminò sempre di più; le forme
apparvero limpide e chiare, egli riconobbe sempre più le sagge disposizioni del
suo stesso io, riconobbe il dolce legame che unisce il mondo materiale e il
mondo spirituale, riconobbe il Mio Amore, e la Mia Grazia gli fece presentire e
percepire tutto questo. – Ora che è scritto, ciò che ha goduto in quell’ora,
adesso lo è in voi: alzatevi anche voi dal fango mondano! Scuotete la polvere
dell’egoismo dai vostri piedi! Alzate lo sguardo in alto, affinché anche a voi
tocchi una tale ora di delizia e pace! Questo è il Mio scopo, per il qual
motivo vi do quest’ora vissuta dal Mio scrivano come bene comune; cercate di amarMi come lo desidero veramente e anche certamente merito;
allora anche voi godrete nel Mio Regno spirituale, ciò che il mondano non vi
può dare.
48.
Questo vi
grida il Padre vostro, il Quale vi ha già donato tanto ed è disposto a darvi
ancora di più; è sufficiente che voi vogliate solo afferrarlo seriamente e non
solo librarsi superficialmente in delizie, ma che, energici, lo accogliate
nella vostra vita pratica; questo è il Mio consiglio, l’osservanza sta a voi,
al che non dovrà mancarvi il Mio aiuto e il Mio sostegno! Amen!
۞
1.
Ieri sera hai letto una descrizione delle cascate del
Niagara e in questa hai pensato a Me e alla bellezza della Mia natura.
2.
Ma poiché in
tutto ciò che sta visibilmente dinanzi agli occhi vostri, esiste ancora un più
profondo motivo dell’esistenza, tanto quanto l’effetto del singolo
sull’insieme, allora voglio dimostrarvi qui nuovamente con poche parole che, in
tutto c’è qualcosa di diverso da come gli uomini s’immaginano spesso.
3.
Bene, colui
che ha descritto la cascata del Niagara ha ammirato la Mia natura, cioè un
piccolo pezzo della stessa; la grandiosità dello spettacolo, il fragore, lo
scrosciare dell’acqua, ha suscitato in lui sentimenti che non poté fare a meno
di esternarli, per suscitare anche negli altri il concetto dell’eterno
immutabile impulso che regna in tutta la Mia natura e si chiama ‘Vita’.
4.
Qui, presso
questa cascata, la massa d’acqua gli rimbombava nell’orecchio, cosa che egli
avrebbe potuto ugualmente percepire in un lieve mormorio del vento, oppure in
un raggio di luce proveniente da un sole lontano, se avesse avuto orecchi per
questo. Il possente precipitare dell’acqua però assorda o stordisce l’umano
sentimento mondano, e dinanzi a questa possente lotta dell’acqua, aria e terra,
l’uomo gli apparve così piccino che non poté fare a meno, per quanto proprio
non lo volesse, di riconoscere l’esistenza della Mia potenza.
5.
Ebbene,
simili scene naturali hanno come conseguenza sempre un sentimento umiliante che
costringe l’uomo a veder sbriciolare tutta la propria grandezza nel nulla.
6.
Tuttavia è
consolante se, per lo meno, è riconosciuto il presentimento di un Regno
spirituale che traspare da questo grandioso spettacolo naturale, e costringe
l’uomo ad ammettere proprio ciò che non vuole in altre circostanze, vale a dire
che deve esserci certamente un Dio che ha creato tutto questo, e precisamente
per utilità e per un linguaggio spirituale per l’uomo, affinché egli possa
ricordare a volte che tutte le sue invenzioni e la sua immaginaria grandezza
sono un nulla, e alla presenza di eventi naturali ed elementari, proprio egli
stesso deve riconoscere questa nullità.
7.
Ma tutto ciò
non è lo scopo di questa parola, bensì Io voglio utilizzare la cascata del
Niagara per qualcosa d’altro, e precisamente per formulare la domanda:
8.
“Perché
esiste veramente una cascata, grande o piccola che sia?”.
9.
Non avrei
potuto formare la Terra così che non vi fossero monti e nessun avvallamento,
che dappertutto fosse pianura, e i ruscelli, torrenti e fiumi nel loro letto
affluissero tranquillamente al mare?
10.
A questa
domanda, dare una risposta sufficiente, ma spirituale, deve essere lo
scopo di questa parola; ed Io voglio provarvi ancora una volta, quanto di
profondo, di spirituale e anche necessariamente di materiale vi devono
occorrere per creare un corpo mondiale, affinché si mantenga da solo, si
perfezioni e così compia la sua missione per scopi superiori.
11.
Ebbene
vedete, figli Miei, la vita, sia essa materiale, vale a dire spiritualmente
vincolata, oppure libera, animica, si può manifestare
dappertutto solo così che un sorgere, poi una parziale permanenza e poi una
finale scomparsa, indicano le sue fasi dello sviluppo.
12.
La vita nel
materiale visibile è attrito, sviluppo del calore e della luce, e a poco a poco
procede la decomposizione oppure
trasformazione in altre forme, per rendersi gradualmente idonea a più alte
destinazioni.
13.
Così chiamate
voi la vita e dite: “Essa si muove, essa vive!”.
14.
Ciò che ha
riposo sembra senza vita, sembra morta.
15.
Questa vita, oppure
il perpetuo ciclo dell’esistere e scomparire, procede secondo principi basilari
stabiliti a suo tempo; voi la chiamate ‘vita’, mentre Io la chiamo ‘lotta’.
16.
Lotta per
l’esistenza, lotta per il progresso, lotta per raggiungere un gradino più
elevato.
17.
Ebbene,
questo principio è identico nell’ultimo infusore come nel più grande Sole
centrale. Questo principio è anche negli elementi che, nello stato fluido
costituiscono tanto l’atmosfera dei mondi, quanto il loro interiore.
18.
Senza questa
lotta tutto marcirebbe, si dissolverebbe e andrebbe incontro alla
decomposizione oppure alla morte materiale.
19.
Nella vostra
atmosfera per esempio c’è l’aria, un
elemento facilmente mobile che non conosce quiete, così come sulla superficie
della Terra l’acqua che, come aria condensata,
ha la medesima irrequietezza oppure l’aspirazione, sempre seguendo l’impulso
della gravità, di scorrere là dove può raggiungere un punto di riposo.
20.
Nell’interno
della Terra ci sono metalli e minerali,
gas condensati ed elementi di luce, i quali, come l’acqua sulla superficie
per il medesimo progredire, devono compiere ognuno nell’interno gli stessi
processi. In nessun luogo c’è quiete!
21.
Nell’ aria,
lo potete vedere con i vostri occhi, ci sono ‘cascate d’aria’ che superano
spesso di molto in grandiosità le vostre cascate. Ed è proprio questo
necessario movimento, a voi percepibile come vento, che mantiene le singole
parti costituenti l’aria, le stimola all’unione, le muove e, mediante il
movimento, le riscalda e le mantiene vive.
22.
Ciò che
accade nell’aria, nell’acqua tale e quale è la cascata. L’acqua senza movimento
imputridisce, si decompone, scioglie le sue parti costitutive, del resto tanto
fruttifere e utili, in esalazioni dannose, non appena viene a mancare l’effetto
del movimento.
23.
Se dunque l’acqua
dovesse scorrere solo così, tranquillamente, non avrebbe la forza adatta per
influire – così da recar vita – su piante, animali e uomini, essa deve essere
mantenuta, mediante il movimento, in continua attività. E come nell’aria
tempeste e venti impetuosi devono spesso ancora aumentare questa forza vitale,
lo stesso caso è proprio con la cascata che, in scala grande o piccola, alle
volte è ammesso oppure stabilito in anticipo, a fornire ad un fiume o torrente
sul suo lungo corso fino al mare ancora nuova vita, nuova energia, affinché
adempia il suo scopo e possa influire in maniera feconda sul suo ambiente
circostante.
24.
Perciò le cascate, viste con l’occhio spirituale,
sono le salvatrici della vita,
proteggono dalla rovina l’esistente e diffondono intorno a sé vita e attività;
poiché non solo il precipitare dell’acqua, bensì anche l’aria sospesa al di
sopra della Terra, l’attrito delle singole parti dei due elementi, la
decomposizione, il rinnovato stimolo, procurano all’acqua nuova forza vitale, e
così procura alla Terra maggiore attività.
25.
Come l’acqua,
quale elemento liquido, urtando contro le rigide rocce, si friziona, e in
grazia a questa frizione desta attività vitali, così le montagne, quali grandi
altezze o singoli monti, sono le rocce
nella corrente d’aria; queste servono per frizionare l’aria, la quale è
costretta ad aumentare la sua attività, e così esercita il suo influsso sulla
superficie della Terra, sul vegetale vivente e sul mondo animale[16].
26.
Nell’aria, dove
in aggiunta vi è ancora la luce come fattore disgregante che stimola i singoli
atomi all’unione, sta sempre la medesima e immutabile Legge come in tutto:
‘vita’ significa movimento, significa lottare, significa generare, e attraverso
processi cosmici, scomporre in altre forme, così come nell’acqua. L’acqua
distrugge la materia solida soggetta ad essa mediante sfregamento. Con il suo
movimento, specialmente presso le cascate, scompone l’aria del suo ambiente e i
suoi stessi elementi; ed è quindi un flusso
di portatori di vita che ovunque, dove fluisce, diffonde torrenti di
benedizione con la corrente d’aria
che l’accompagna, fino a che, giunta al mare, privata di quanto di meglio e di
rafforzante conteneva, anziché riposare inattiva, stimolata attraverso gli
amari e salati elementi dell’Oceano, entra di nuovo in altre combinazioni, ma
‘sotterranee’, e deve ricominciare il suo ciclo in altre forme e su altre vie.
27.
Così le montagne, quali raccoglitrici delle
nuove acque animate dal basso, sono ‘ventilatori
delle correnti d’aria’, le quali
sulla superficie della Terra muovono flussi con le loro cateratte, – e ‘ventilatori dei flussi d’acqua’; e ciò
che in natura visibile ammirate nell’aria spesso con terrore, e nelle cascate
con stupore, questo percorre anche la Vita
spirituale secondo gli stessi principi e regole fondamentali, dove per
progredire spiritualmente si dovrà anche lottare e combattere, affinché la Vita
spirituale divenga idonea per l’eternità, non inacidisca o addirittura non si
trasformi in putredine!
28.
Dunque
vedete, come l’aria nel suo fluire urta ostacoli che sono le masse montuose
quali oggetti solidi, oppure come l’acqua durante il suo corso s’imbatte in
ostacoli che vorrebbero impedire il suo fluire, e così l’aria come l’acqua è
costretta a lotte faticose, altrettanto nella Vita spirituale gli ostacoli
destano il carattere spirituale, lo temprano e lo stimolano ad una maggiore
attività.
29.
Come
nell’aria tra tuoni e lampi rumoreggia e la bufera avanza tuonando, oppure
l’acqua con il suo rumore assordante precipita giù in profondità non
presentite, lì turbinando e spumeggiando si infrange e deve urtarsi alle dure
rocce – così sono gli ostacoli nella vita umana, ostacoli che causano le
cadute, dove l’uomo, gettato fuori dai suoi quieti sogni, nel vortice
dell’esistenza abbisogna di tutte le forze per uscir fuori dal groviglio delle
rocce della vita.
30.
Con violenza
deve combattere, e quando, come con l’acqua, spesso è superato un ostacolo, ne
minaccia presto uno nuovo, imprevisto, tale e quale al primo. Avanti così, il
quieto e bramato scorrere della vita tra rive fiorite, all’uomo qui non è
concesso, e alla fine anche lui giunge in un ampio bacino fluviale, così va
incontro alla sua destinazione spirituale, dove, come l’acqua nel mare, egli
trova, nel Regno spirituale dell’intero Universo, altre leggi, altre condizioni
che lo costringono a lasciare andare tutto l’inutile e continuare il viaggio
solo con ciò che è confacente al suo ambiente, come al grande Regno spirituale.
31.
Così una
tempesta nell’aria e una cascata tra alte sponde, è il simbolo spirituale della
vita umana, dove dappertutto è condizionata appunto solo con la lotta la
propria e la vita altrui.
32.
Guardate il
grande fiume, come scorre lentamente; tale e quale ad una vita senza attività
spirituale. Il fiume consente certo la navigazione, ma porta con sé per lo più
fango e acqua imbevibile; la sua massima forza vitale le si allontana, esso
corre alla sua destinazione, utile più per gli altri che per se stesso. – Così
la vita umana; anche qui nella vecchiaia, dove l’attività vitale, ridotta al
minimo, deve servire solo allo sviluppo vegetativo, il vegliardo va incontro,
come il grande fiume, alla sua trasformazione.
33.
Bene ad
entrambi, se prima hanno elargito al loro ambiente circostante molta utilità e
,negli altri, vita e attività!
34.
Con questa
consapevolezza anche l’uomo può esclamare: “Io non sono vissuto invano!”.
Allora egli può attendere tranquillamente, quando il grande oceano del mondo
degli spiriti lo accoglierà nel suo grembo, dove solo la ricompensa
dell’operato lo attende e, attraverso il compiuto, è idoneo ad iniziare su un
gradino superiore un compito nuovo.
35.
Perciò, figli
Miei, prendetevi esempio nella Mia natura materiale, come voi nella vostra
spirituale dovete considerare ogni situazione in cui v’imbattete.
36.
Cascate!
L’acqua cade giù da un’altezza, si disperde, evapora e nuovamente si ravviva.
Quando anche voi spesso cadete giù da un’altezza straordinaria, fate come
l’acqua, rinnovate la vostra forza, rompete le rocce delle vecchie abitudini,
combattete e lottate, poiché la lotta è vita! E come lo scrosciante ruscello
montano contiene vivificante acqua fresca, come trasmette una feconda umidità
al suo ambiente circostante, così dovete anche voi rianimarvi mediante il
vostro sforzo, dovete mantenervi freschi, vale a dire vitali, per compiere la
vostra missione per voi stessi e quella verso il vostro ambiente o vostro
prossimo.
37.
Come nelle
vicinanze di un ruscello montano tutto fiorisce più bello, tutto rifulge in un
magnifico verde, e la natura sembra svilupparsi meglio, così anche il vostro
ambiente deve sentire la vostra presenza; voi dovete diffondere anche su di
esso l’attività vitale, affinché, quando nel più bello splendore di una
coscienza morale procedete attraverso la vita freschi e baldanzosi, anche tutti
coloro che vi camminano accanto possano comprendere e afferrare, da dove
l’umidità spirituale proviene e come essa
è, possa generare la luce e sfoggio di colori in ricchissima quantità, dove il
suo effetto è in grado di penetrare.
38.
Così possa
essere per te e per tutti gli altri lo spumeggiante fragore del Niagara, o di
ogni altra cascata, un esempio spirituale, dal momento che ‘cascare’ è
necessario per potersi rialzare maggiormente rinvigoriti nello spirito; e
proprio come presso le cascate, l’arco della pace, nei sette colori, delizia
spesso i meravigliati spettatori, ed è la
luce che produce questo incanto, come in una caduta morale è altrettanto la Luce della Parola divina con le sette
caratteristiche divine che aiuta a rialzare nuovamente il caduto, e sempre lo
aiuterà durante il breve corso della sua esistenza, come l’aria con l’acqua,
per trasferire agli altri quello che è stato appreso nella propria vita.
39.
Oh, se voi
poteste chiaramente leggere nel Mio Libro della natura, quanti esempi
istruttivi stanno là scritti, e il suo spirituale decifrare vi potrebbe
procurare parecchi beatificanti diletti più che tutti i piaceri mondani, e
oltre a ciò vedreste ancora, tanto nella materia visibile quanto nello
spirituale invisibile, che domina sempre la medesima Legge dell’Amore, della
tolleranza, del perdono, e come anche nelle apparenti distruzioni vi è tuttavia
celato solo un amorevole scopo e fondamento, che certamente distrugge
molto del materiale, per salvare dello spirituale!
40.
Così questa
Parola vi deve fattivamente dimostrare di nuovo quanta Luce spirituale c’è già
qui intorno a voi durante il giorno, e quando la notte sopraggiunge, vi deve
rammentare che oltre questa breve luce solare di un giorno dileguante, un’altra
Luce superiore ed eterna viene a voi incontro dalle stelle illuminandovi, Luce
che però potrete comprendere solo quando per voi il mondano sarà per sempre
scomparso e l’occhio vostro completamente idoneo ad accogliere solo lo
spirituale, e precisamente Luce perenne; mentre qui nella vita di prova,
stimolata da eventi naturali, vi lascia presentire solo per qualche momento
quale Sole, quale mondo e quale Padre c’è lì dietro il coperchio della bara,
Padre che già qui, in tante grandiose scene naturali, vorrebbe farvi
comprendere che voi non siete stati creati solo per questa breve, bensì per una
eterna, mai terminante vita!
41.
Contemplate
dunque la Mia natura! Imparate a leggere in essa la Mia santa Scrittura che,
nel tuono delle nubi burrascose o di una precipitante cascata oppure nel
sommesso mormorio di un ruscello o nel dolce alitare di un venticello vi grida
sempre:
Dio è Amore!
Imparate a comprenderLo, ed Io vi assicuro,
anche voi Lo dovete amare!
42.
Impara anche
tu, adesso che hai scritto questa parola per gli altri! Impara anche tu dalla
natura che presto ti starà dinanzi[17],
a leggere quanto grande e buono è il Signore e Padre tuo che ti dà parole
simili per altri, e a te l’occasione di godere spiritualmente sul posto e luogo
ciò che dovevi descrivere appunto agli altri! Impara anche tu a comprendere che
è proprio il Signore e Padre tuo che ti invia nella Sua vasta natura, affinché
oltre al tuo interesse materiale non dimentichi il tuo spirituale, dove tra
monti, ghiacciai e scroscianti ruscelli di bosco, ogni rumore ti possa
sussurrare le medesime parole che precedentemente qui hai scritto anche per gli
altri!
43.
Un tanto per
te, e il precedente per gli altri, per l’osservanza e presa conoscenza! Amen!
۞
20
gennaio 1873
1.
Da un po’ di tempo hai nuovamente cominciato ad
immergerti in uno studio che, al tempo dei tuoi anni giovanili, ti procurava
molto diletto ed ore sublimi[18],
e dove, già in quel tempo, cercavi solo Me, ma poiché non battevi la strada
giusta, Mi presentivi solo, ma non potevi vedere dinanzi a te così chiaramente
come adesso, dove talvolta Io ti gratifico con una profonda vista spirituale
che ti permette di percepire, molto al di là di spazio e tempo, il Dio infinito
nell’universo senza fine.
2.
Ma poiché tu
adesso non vuoi gioire da solo, non vuoi percepire da solo, e oltre a ciò credi
che ogni scintilla di Luce che Io faccio scendere nel tuo petto, non appartiene
solo a te, bensì anche ai tuoi fratelli, al tuo prossimo e ai tuoi amici della
vera Dottrina divina che seguiranno, allora voglio anche esaudire la tua
preghiera e darti nuovamente una parola piena dello Spirito d’Amore, della
Grazia e della Misericordia, affinché il tuo desiderio sia soddisfatto e gli
uomini presenti e futuri possano riconoscere dove Io sono più facilmente da
comprendere e più facilmente da trovare.
3.
Hai letto
recentemente da cima a fondo l’opera di un uomo a Me molto caro che,
contrariamente ai soliti scienziati, non attribuisce solo a sé l’onore delle
sue scoperte, bensì per tutto quello che trova nella Mia grande Economia, dà
l’onore a Me solamente[19].
4.
Proprio con
quest’opera tu cominciasti il menzionato studio nella tua gioventù, cioè con l’astronomia,
sorvolasti, con l’autore di questo libro, gli immensi spazi dell’Infinità, dove
tu appunto sentisti, più che altrove nell’infinito, l’Infinito, nel quale hai
completamente compreso e afferrato la sua grandezza e la piccolezza tua come
uomo di questa Terra!
5.
Il valore in
cifre, tanto della probabile grandezza dei mondi e dei soli, quanto la distanza
l’un dall’altro, il loro reciproco collegamento, l’armonia dei movimenti che vi
regna, le leggi immutabili e ancora parecchio, tutto questo da un lato ti
esaltò e dall’altro ti oppresse. E quando innalzasti il tuo sguardo a Me e Mi
invocasti: “Cosa sono io, o Signore, che Ti ricordi di me!”; e Io ti
risposi nel cuore: (tu sei) “Figlio Mio”, – solo allora ritrovasti la
calma e l’equilibrio morale, perché tu vedesti in Me non solo il potente e
illimitato Creatore di un tale Universo che, come un libro, veniva sfogliato
dinanzi ai tuoi occhi spirituali, bensì perché tu, com’è da vedere in tutto ciò
che esiste nella Creazione, avevi compreso che solo un Dio come sono Io poteva
comportarsi così verso i Suoi esseri creati, perché Egli ha rivolto anche al
più piccolo altrettanta cura per il raggiungimento della perfezione come è
necessario, affinché ognuno possa avere a sufficienza per la sua destinazione
e, indisturbato, possa proseguire la via che porta su gradini superiori!
6.
Sì, figlio
Mio, il grande Creatore si può trovare più facilmente nel grande, poiché la Sua
grandezza nel piccolo la si deve dapprima cercare, e per questo ci vuole forza
di pensiero e di sentimento per apprezzare ciò che s’è trovato, così s’impone
spontaneamente il potere di un grande maestro d’opera all’osservatore, se
quest’ultimo sta dinanzi a resti di strutture che vanno al di là dei suoi
abituali concetti.
7.
Allora di
fronte ad uno spirito creante, l’ammiratore sta poi stupito e sbalordito, in
cui il suo io gli appare come un niente oppure come una vera nullità. È
l’innegabile paragone tra i due: cosa è
lui e cosa sono Io, che non si
può non riconoscere.
8.
Questo è
stato pure il tuo caso, con la lettura delle stelle fisse del cielo, dove la
sua estensione, le sue distanze e le leggi che le governano, tutte quelle
grandezze, di fronte alle quali le vostre estensioni fisiche umane, oppure la
vostra minuscola scala, il piede, come pure il diametro della vostra Terra o
della vostra orbita, anzi il diametro del vostro intero sistema solare e la sua
distanza dalla più vicina stella fissa, si riducono in niente, e tutte queste
cifre terrene sono insufficienti per misurare la Mia Creazione e i suoi spazi o tempi.
9.
Perfino la
luce, con la sua velocità, si dimostrò appena sufficiente come fattore di
calcolo, (perché compaiono nuovamente cifre che non sono più afferrabili dal
vostro intelletto umano, e tutt’al più ci sarebbe ancora solo la veloce
scintilla elettrica come unità di misura, con la quale però non potreste
misurare proprio nulla fuori della vostra atmosfera), appena allora l’anima
angustiata afferrò, come velocissimo misuratore spazio-tempo, il pensiero, che
Io, quale Idea divina ho posto in voi
per presentire, per lo meno approssimativamente, quanto grande possa essere
perfino la limitata creazione materiale dei soli e dei mondi, dove ogni altro
tentativo di aver davanti a voi un’idea, anche solo minima, non sarebbe sufficiente.
10.
Considerato
tutto quanto da te sentito e presentito, ti attraversò un senso di malinconia,
di contrizione, e di nuovo un dolce presentimento come una nostalgia verso
quelle regioni e campi da dove, forse fin dalla loro creazione, non è ancora
giunto nessun raggio di luce al tuo occhio! – Percepisti, molto al di là di
spazio e tempo, l’alitare di un superiore, più grande Spirito d’Amore che,
sebbene per te e per il tuo intelletto è incommensurabile, era, è e sarà certo
tangibile per il tuo cuore. Tu sprofondasti in preghiera dinanzi al trono del
tuo Creatore, il Quale è pure Padre tuo; ti sembrò incomprensibile come,
proprio questo Padre, tra tanti milioni di mondi, avesse scelto proprio questa
tua piccola Terra per innalzare qui tutti gli spiriti e voi, minuscoli uomini,
ad un posto d’onore, perché forse, secondo concetti umani, tu avresti destinato
altri mondi più belli e più grandiosi.
11.
In
quest’impulso di delizie, d’amore, di dubbi e domande, ti rivolgesti a Me per
una parola consolante, perché anche tu sei figlio Mio; ed ora Io voglio darti
la soluzione di questi misteri, e precisamente da un punto di vista del quale
tu e i tuoi amici e fratelli non avete nessun concetto e anche nessun’idea.
12.
Per quanto Io
vi abbia già dato molto in altre comunicazioni sulla Mia Creazione e sul Mio
Io, allora potete essere assicurati: ci sono ancor sempre dei lati nuovi dai
quali voi non considerate la Creazione materiale come la spirituale, e anche
non avete il più piccolo presentimento perché su queste cose non potesse esser
detto ancora del nuovo! E così Io voglio, proprio in questa Mia parola,
mostrarvi nuovamente che voi siete ancora lontani dallo scorgere tanto
chiaramente la Mia Creazione, come conviene debbano comprenderla i figli Miei,
e per non lasciare inutilizzato nessun mezzo, vi guido alla conoscenza per la
via più facile. Così seguiteMi dunque in una
passeggiata attraverso la Mia casa, dove Io, altrettanto come il Mio
‘rappresentante sulla Terra’ (parodiando), ho dimore
in numero sterminato.
13.
Vedete, figli
Miei, tra la maggior parte degli uomini c’è una malattia spirituale molto
diffusa, e precisamente che essi non vogliono occuparsi di ciò che potrebbe
avvicinarli a Me più facilmente di qualsiasi altra cosa, e si rivolgono per la
maggior parte altrove, dove con concetti astratti, con faticosi, dolci momenti
ed esaltazioni artificialmente procurate, essi cercano di procurarsi perfino
godimenti spirituali per entrare in comunione con Me.
14.
Voi tutti,
che da anni ricevete Comunicazioni direttamente da Me, voi tutti siete
cresciuti con la vita materiale, con le vostre preoccupazioni del corpo così
che soltanto ad una nuova parola, ad una nuova, bella frase, la vostra
interiore Scintilla d’amore s’illumina come un lumicino notturno che sta per
spegnersi per mancanza di nutrimento, cosicché ogni tanto si presentano momenti
di luce, ai quali però segue altrettanto la tenebra più fitta.
15.
Questa
maniera di accogliere le Mie parole in voi si scorge maggiormente, e perché?
Vedete, proprio perché non seguite la via più breve per mantenervi in sintonia,
nella quale potreste vedere l’umanità, il mondo e Me sotto una luce più bella e
quieta.
16.
Queste
momentanee elevazioni sono possibili, come stimolazioni nervose, solo per breve
tempo. Per acquisire una tale serena, elevata visione di quanto vi circonda, si
deve costruire su di un’altra base, sulla base di idee che vi accompagnano
ovunque, sulle quali potete ricondurre tutti gli eventi e le esperienze. Fino a
quando non si dispone di questa abilità, in parte sarete sempre vacillanti, in
parte vedrete più di una cosa più nera di come veramente è, oppure le
attribuirete più valore di quanto, in effetti, ha.
17.
Vedete, già
nella vostra abituale vita terrena sapete per vostra esperienza che, quando il
cuore umano afferra qualcosa con tutto il suo amore, come idee predilette, o
magari l’essere innamorati, questa idea o quest’immagine dell’oggetto amato, vi
seguirà ovunque da mattino a sera, vi accompagnerà in tutte le attività, e in
tutte le vicende vi farà riferimento, anzi, perfino nei sogni occuperà il
vostro spirito!
18.
Se avete
vissuto questo dall’esperienza ed ora, secondo la più precisa conoscenza della
Mia parola diretta, vorreste vantarvi con le parole che Io dissi un giorno: “Il
Mio Regno non è di questo mondo!”, allora Io credo che, altrettanto
nel vostro cuore, doveva sembrare così con riferimento a Me, come un giorno con
riferimento ad un amato oggetto terreno. E tuttavia, se Mi domandate, allora Io
vi dico che questo presso di voi non è questo il caso, bensì solo presso l’uno
o l’altro ci sono tali momenti più elevati, come attimi di godimento spirituale
più lunghi di altri, ma rimangono pur sempre attimi passeggeri!
19.
Allo scopo
dunque di indicarvi anche qui di nuovo la Via per giungere completamente in comunione con Me, divenire così del tutto confidenti con Me, e
mediante un ininterrotto dialogo
salire sempre più in alto e divenire più tranquilli, ascoltate le Mie Parole in
voi in questa relazione che suona così:
20.
“Osservate la
Mia natura! Essa è l’unica e vera mediatrice tra Me e voi; poiché Io sono uno
Spirito e come Spirito, per voi non visibile, potete solo presentirMi,
avendo posto il Mio stesso linguaggio d’Amore solo troppo chiaramente in tutto
il materiale, dove poi manca solo l’osservatore attento che vuol leggere e
comprendere questo libro”.
21.
Il libro
della Mia Creazione è infinito! E così,
come sta dinanzi a voi, particolarmente nel piccolo, potete comprenderlo se
seguite i vostri indagatori scientifici, i quali con molto tempo e dispendio di
pazienza v’introducono lentamente nei segreti della Creazione, per quanto il
loro lume intellettuale e mezzi ausiliari umani lo permettano.
22.
Se però
talvolta le conclusioni di questi eruditi sono diverse dalle vostre, non ve ne
urtate:
23.
Tutte le scoperte nel campo scientifico sono
fruttifere solo per la Vita spirituale più elevata, se esse si attribuiscono a
Me, al Mio Insegnamento e al Mio Amore!
24.
Così dovete
comprendere la Creazione, così poi leggere anche la Mia natura, e presto vi
verrà incontro uno spirito dell’ordine e della pace illuminandovi
su tutto, che vi mostrerà esattamente quello che nella natura costantemente
grande, vi manca ancora in generale.
25.
A pochi di
voi è concesso di penetrare nei misteri del microcosmo, alla maggioranza degli
uomini non è concesso o perché manca loro il senso per quest’occupazione, o
mancano i mezzi, oppure sono indaffarati, banali e senza spirito, il che
impedisce loro un’ulteriore ricerca a questo riguardo, ed a loro non rimane
nient’altro che esclamare, nel corso di una passeggiata nella libera natura
dopo un faticoso lavoro: “Ah, com’è bello”, “Come tutto è meraviglioso!”. Ma
per sapere il perché, per
questo mancano loro le necessarie conoscenze.
26.
Comprendere
da vicino il sommesso operare della natura, rimane e rimase riservato finora
solo a coloro che penetrano profondamente nel tessuto che ha rivestito tutto il
visibile. Al serio osservatore, al profondo pensatore è stato riservato di
decifrare la scrittura geroglifica che si mostra in una goccia di rugiada
pendente ad una foglia di muschio, e che Io, quale Padre di ogni cosa creata,
ho posto tanto bene nella goccia di rugiada, quanto in un possente Sole
Centrale del diametro di mille milioni delle vostre miglia.
27.
Questo misterioso linguaggio d’Amore è
riservato a pochi; però è facilmente decifrabile, quando di notte tutta
l’immensa volta stellata si stende sulle vostre teste, dove voi troppo spesso,
anziché rivolgere uno sguardo in quello spazio finora smisurato, sonnolenti
chiudete le vostre finestre e abbassate le tende, e nel sonno mondano volete
dimenticare il mondo che vi circonda, e quello esteso sopra di voi, e vi
mettete a letto disposti materialmente, per alzarvi di nuovo al mattino troppo
spesso ancor più materiali.
28.
Le stelle
dovrebbero strappare ad ogni uomo la domanda: a cosa servono? Per illuminare –
certamente no, poiché manca loro la necessaria luminosità; per riscaldare,
altrettanto no; dunque le stelle, quali esistenti cose create, devono, ad ogni
uomo che ha imparato solo minimamente a pensare, suscitare il desiderio:
29.
“Io lo vorrei
proprio sapere: cosa sono questi puntini luminosi nel cielo notturno?”.
30.
Chi ora dà
ascolto a queste domande e non s’immerge troppo nella mondana attività terrena
cercando il suo interesse, come il bestiame il foraggio, questi troverà anche
presto libri e uomini che gli daranno poi un piccolo accenno di ciò che,
osservatori attenti, hanno finora capito leggendo dal cielo stellato, mentre
milioni di uomini, nel sonno inconsapevole, hanno vivacchiato la loro vita
terrena.
31.
Non per
niente ho concesso agli uomini di fare delle scoperte per leggere in questo
grande regno della Creazione. Non per niente ho lasciato scoprire, con lungo
lavoro e molta ricerca su vie calcolate, gli elementi orbitali dei soli,
pianeti e comete, stelle fisse, costellazioni, nebulose e agglomerati stellari.
Con ciò volevo avvicinare all’uomo proprio quest’immenso libro dove Io, come
Creatore e la Mia Creazione, ci mostriamo nella massima grandiosità, affinché egli, ricordandosi di Me,
diventi consapevole della sua dignità, e non rivolga lo sguardo verso il basso
come gli animali, bensì verso l’alto, verso la direzione dalla quale egli è
venuto, e dove nuovamente ritornerà, per completare sulla Terra, come tutte le
stelle orbitanti, anche il suo cammino.
32.
Come sul
campo sfoggiano fiori di ogni colore, e tutti sono testimoni del Mio Amore e
della Mia Grazia, così anche lassù orbitano stelle su stelle, differenti in
lucentezza di colori e potenza di luce; anch’esse sono fiori del grande
giardino della Mia Creazione infinita. È vero, esse non profumano, ma il loro
splendore, la loro luce, ha qualcosa di spirituale, qualcosa di sublime, cosa
che, penetrando in un occhio, vi risveglia sentimenti di armonia di mondi, l’unità
delle leggi, come voi siffatti sentimenti sulla Terra, nella vostra stessa
condotta di vita non avete.
33.
Il calcolo vi
mostra grandezze che vanno al di sopra della vostra immaginazione, esse sono
(per voi) inesprimibili, impensabili, come il loro Creatore stesso.
34.
Da milioni e
milioni di spazio-tempo corre la luce, che pure è solo sostanza materiale, per
poi un giorno, all’osservatore attento, rendere testimonianza di un Creatore
spirituale, il Quale chiamò all’esistenza quei mondi, ancor prima che il vostro
che, come globo vaporoso, aveva solo la più piccola inclinazione a distaccarsi
dalla massa totale e formare un tutto separato, per poi un po’ alla volta di
nuovo consolidarsi e svilupparsi per diventare una dimora per esseri viventi,
per lodare, amare e onorare Me altrettanto come molti milioni di altri esseri
creati!
35.
Questo cielo
stellato con i suoi milioni di soli, con le sue distanze, con la sua immensità,
è l’unica vera immagine sotto la quale voi, piccole e deboli creature terrene,
Mi potete riconoscere oppure presentire come Creatore!
36.
Esso (il
cielo stellato) vi costringe al presentimento che lassù si deve misurare con
altre grandezze, con altri tempi per afferrare questa grande Opera senza fine,
la quale in sé, infinita, esprime al meglio proprio l’Infinito e l’Infinità.
37.
Questo cielo
stellato, giornalmente disteso sopra il vostro capo, vi dovrebbe stimolare alla
riflessione, all’investigare, affinché, se anche il microcosmo vi risulta
indecifrabile e chiuso, almeno il macrocosmo vi sia parzialmente
interpretabile, così che possiate leggervi nelle grandi lettere della Creazione
quello che, in piccole lettere, sta scritto su ogni pianticella di muschio e su
ogni infusore:
“Dio è Amore !”
e chi vuole adorarLo, deve adorarLo in Spirito e Verità.
38.
“Adorare in Spirito” vuol significare: quando comprenderete spiritualmente il Mio mondo
materiale dove ho annotato tutti i Miei Pensieri! – e “in Verità” vuol dire: quando nei segreti trovati e scoperti di
tutti i ricercatori, avrete imparato a distinguere il vero dal falso, la giusta
dalla falsa conclusione!
39.
Là in alto,
negli spazi incommensurabili, voi scorgete un Dio che calcola e costruisce
secondo l’Essere Suo, non secondo esseri nanerottoli, bensì secondo la misura
del Suo Io, secondo la misura dell’Infinità. – Là, dove tutte le risorse
materiali non bastano a misurare distanze (lontananze) e grandezze, là sta solo
Dio quale supremo Pensiero, e solo
con il pensiero può essere misurato e
valutato ciò che, appunto, creò solo il pensiero.
40.
Perciò il tuo
sprofondare nella nullità, Mio caro scrivano, perché tu volevi immaginarti ciò
che è pensabile solo allo spirito e presentibile al cuore, ma irraggiungibile all’intelletto.
41.
Perciò tu
esclamasti: “Che cosa sono io, perché Ti ricordi di me!”. Il peso della
grandezza fu per te troppo grande, tu volevi afferrare l’Infinità che tuttavia
solo a Me è possibile comprendere, mentre tu, essere finito, mai completamente!
42.
Io ti ho dato
questa parola per tua tranquillità e per incoraggiare gli altri affinché questa
scienza – che è idonea a procurar loro, certo solo presagendo, il gran diletto
e la sublime idea di un Creatore – non debbano ritenerla di poco conto, non
devono credere che essa sia solo uno studio per calcolare in anticipo un paio
di eclissi solare e lunare, oppure aiutare nei loro calcoli i naviganti a causa
dell’oscuramento del satellite di Giove.
43.
No! Perciò Io
lasciai progredire tra di voi l’astronomia, per rendervi leggibile e
comprensibile questo grande libro che ogni notte si dispiega dinanzi agli occhi
vostri, e proprio per imporre agli increduli, agli atei e materialisti, la prova
che, dove regnano Leggi così ben ordinate come là sopra, deve anche
esserci un Legislatore, e i milioni e milioni di mondi orbitanti mostrano
fin troppo chiaramente che un Dio, quale Creatore, vuol cagionare con e attraverso l’Amore, quello che Egli per altre vie
non potrebbe così facilmente raggiungere!
*
44.
Per quanto
riguarda l’altra tua domanda, cioè come e perché Io ho scelto proprio la stella
chiamata ‘Terra’ per compiere in essa la massima Opera d’umiltà per voi e per
l’intero mondo spirituale, ti basti questo come risposta: se hai osservato
attentamente con occhio spirituale la struttura delle stelle fisse, allora
troverai in primo luogo che il vostro sistema solare, di cui la Terra è un
componente, sta circa nel mezzo di questo complesso stellare, e in secondo
luogo che proprio questo sistema con tutte le sue comete e pianeti, è una delle
più giovani Creazioni sorte dalla Mia mano e si trova ancora sulla via del
perfezionamento.
45.
Tu hai letto
che oltre seimila comete (ciò che a voi così sembra, ma sono un’infinità)
orbitano ancora intorno a questi soli. “Ma che cosa sono le comete?[20]”.
Vedi, le comete sono altrettanto solo sistemi mondiali che diventeranno ancora
pianeti e terre, affinché anch’esse un giorno, orbitando più strettamente
intorno al loro Sole Centrale, possano aderire all’inno di lode di tutte le
altre sfere celesti!
46.
Nel vostro
stesso sistema solare tu troverai che la stella messa nell’ordine giusto quale
quarto pianeta[21], continua adesso
la sua orbita, frantumato in molti piccoli pezzi. Questo pianeta venne a suo
tempo destinato alla Mia discesa, come ho detto altrove, per diventare un
testimone della Mia Potenza e del Mio Amore.
47.
Esso, o più
precisamente i suoi abitanti, non si sono mostrati degni di una Grazia simile,
e così fu ridotto in frantumi come lo trovate ancora adesso, e poi fu destinata
la Terra come anello di
congiungimento tra i pianeti interni ed esterni, per essere testimone del Mio Atto d’umiltà!
48.
Quando Io
dico: “Sistema solare più giovane”, allora non ti devi immaginare questo tempo
in anni; lassù non esistono anni, né giorni, ma il tempo è la Mia eterna Legge
del perfezionamento che non ha nessun’altra misura se non l’Infinità stessa,
dalla quale proviene e nella quale nuovamente passa.
49.
Perciò anche
il tempo della creazione del vostro pianeta, fino alla sua abitabilità, non è
così vecchio come quei mondi che iniziarono la loro orbita in tempi
incalcolabili, oppure eoni di anni prima di voi, e qualunque numero di anni da
voi pensabile, dal loro sorgere fino al loro attuale stato, non sarebbe
sufficiente a darvi un concetto della durata di un tale globo, né della sua
grandezza né della sua natura e né dei suoi abitanti.[22]
50.
A questo
punto l’intelletto umano deve lasciarsi cadere nel nulla di fronte alla Mia
onnipotente Volontà, di fronte alla Mia Sapienza e di fronte ai Miei
Ordinamenti. Dovunque, ciò che voi tutti proprio non riuscite a comprendere, Io
creo nello spazio infinito, mentre voi conoscete soltanto spazi finiti!
51.
Tutti questi
mondi, sebbene creati, non avevano ancora ottenuto l’ultima consacrazione dello
spirituale supremo, finché Io diedi l’impulso al divenire dell’ultimo, del
vostro sistema solare, dove poi
il mondo materiale, che fin lì rivestiva il mondo spirituale, ha ottenuto il
suo scopo, la sua destinazione e la sua missione!
52.
Appena dopo
la Mia discesa sulla vostra Terra e il Mio ritorno a casa, cominciò una nuova
era per tutti gli esseri creati, sia spiriti che uomini, su tutti i mondi e su
tutti i soli.
53.
Quello che i
primi avevano come certezza, gli altri poterono afferrarlo come presentimento,
e così il principio dell’Amore venne riconosciuto e seguito come Legge
universale in ogni luogo e, per gli esseri meno dotati, presentito.
54.
Solo
attraverso la grande prova della Mia stessa umiliazione si elevò la coscienza di
tutte le viventi, pensanti creature; poiché sebbene non Mi riconobbero come
Padre, come Reggitore della Creazione, come Amore personificato, tuttavia Mi
adorarono come ‘Grande Spirito’, come Essere spirituale e non materiale.
55.
Così il
grande Uomo mondiale materiale
ottenne la sua destinazione spirituale, altrettanto l’Uomo mondiale spirituale ha riconosciuto la sua stessa esistenza:
perché egli esiste, perché la materia esiste e perché Io discesi su un piccolo
granello di sabbia nell’Oceano della Mia Creazione, per compiere, tra queste
piccole creature, il più grande Atto d’Amore e d’Umiltà!
56.
Adesso, in
cui tutto ciò è accaduto, adesso l’Uomo mondiale, composto dell’intera
Creazione visibile, va incontro al suo processo di dissoluzione.
57.
Il mondo
spirituale sa dove deve andare per ottenere la figliolanza del suo Signore, e
il mondo materiale sente la necessità – attraverso gli spiriti in esso
prigionieri – di spingersi là da Colui dal cui Grembo sono sorti, là per
completare il percorso del loro divenire, formazione e perfezionamento. Una
catena, un vincolo avvolge i due grandi mondi, lo spirituale e il materiale, un
vincolo, una catena che lega ogni cosa creata reciprocamente e la unisce col
mondo spirituale. Questo è il vincolo
dell’Amore, il vincolo che il Creatore avvolse per tutti, perché l’amore,
come principio conservatore di quello che una volta è stato conquistato, porta
in sé la sua formazione e ulteriore progresso, aspirazione e perfezionamento.
58.
Perciò,
quando dal cielo notturno un raggio di luce proveniente da così lontane zone
della Mia Creazione colpisce il vostro occhio, dovete pensare che il raggio di luce è inviato dalla mano dell’Amore che vi dà notizie
di un mondo incommensurabile da distanza immensa, e che questo raggio di luce, proprio
col cadere sul vostro occhio – da un mondo che forse è distante migliaia di
milioni di anni luce – si personifica nel vostro occhio col vostro io materiale
e così diventate una parte di quel mondo (materiale), mentre voi
girovagando sulla Terra, composti di altre sostanze, necessitate proprio di
questo raggio di luce per non essere isolati, ma per essere l’anello di
congiungimento tra tali mondi lontani con il piccolo pianeta Terra.[23]
59.
La luce è materia, il vostro occhio pure, e così la catena rimane unita, lo spirito si
manifesta così che un uomo sensibile presagisce il dolce linguaggio d’Amore di
quel mondo per lui tanto lontano, senza sapere perché proprio quel raggio di
luce è il portatore d’Amore che lì,
germogliato dalla Mia Grazia, dopo milioni e milioni di anni doveva compiere in
un occhio umano la sua ultima missione per la quale era da lì partito.
60.
O figli Miei,
quanto poco conoscete la Mia natura, e quanto poco il suo linguaggio, quanto
poco il significato di tutti questi segni d’Amore che vi vengono incontro da
tutti gli angoli, dall’alto e dal basso, e vogliono essere da voi compresi.
61.
Il grande
libro della Mia Infinità, ogni notte sta spiegato dinanzi a voi elargendo
conforto e ristoro a chi è stanco del duro e faticoso lavoro giornaliero, con
la speranza: lassù, nella santa quiete, si troverà ricompensa e amore; e tutte
le volte che durante le passeggiate solitarie nella Mia stupenda natura, intere
famiglie di piccole bestiole vi fan conoscere, con le loro dimostrazioni di
gioia, che neanche loro sono insensibili agli influssi della luce solare e al
suo calore, entrambi portatori della Vita e dell’Amore!
62.
Imparate a
comprendere questo canto armonioso! Imparate ad afferrare ciò che qui viene
verso di voi da migliaia di gole giubilanti, esso è l’Amore, l’inconsapevole confortante sentimento di milioni di
creature, le quali mediante la luce del Sole – che cadendo nei loro occhi
diventa precisamente anche loro proprietà – percepiscono il medesimo dolce
linguaggio come voi uomini pensanti, quando, in una quiete notte, dal cielo
stellato discendono milioni e milioni di raggi e salutano la Terra nella sua
orbita intorno al padre Sole, parimenti anche a mezzo dei vostri organi visivi
vi inviano prodotti di mondi lontani, affinché possiate ricevere anche voi un
lieve presentimento dello splendore giubilante di queste grandi Creazioni, per
comprendere quello che Io, un giorno, dissi ai Miei Apostoli:
63.
“Nella casa
del Padre Mio ci sono molte dimore!”.
64.
Sì, molte,
innumerevoli e incommensurabili grandi dimore ci sono nella casa della Mia
Creazione, del Mio ‘Amore diventato
solido’, tutte concorrono a rendere manifeste la Mia Potenza e la Mia
Infinità alle creature limitate.
65.
Anche se al
raggio di luce occorrono milioni e milioni di anni per portare a voi notizie di
lontananze, dove ancora orbitano mondi in cui l’amore non ha ancora posto la
sua linea di confine, è sempre una conferma che, proprio perché l’amore è
infinito, anche le sue Creazioni sono infinite, e perciò senza confini.
66.
Perciò tu,
Mio scrivano, non crollare in un nulla dinanzi all’immensa Creazione del mondo
materiale, non spaventarti dinanzi alle distanze, dinanzi alle grandezze che il
tuo intelletto veramente non può afferrare.
67.
Colui che
mise fuori tali Creazioni nell’Infinità quali testimoni della Sua potenza,
della Sua grandezza e del Suo Amore, ha fatto sorgere tutte le creature viventi
su di esse solo per questo, affinché tutte fossero testimoni di come Dio, un Dio dell’Amore, sa rendere
comprensibile l’incomprensibile, e che Dio sa rimanere sempre uguale a Se
stesso, sia nel più piccolo atomo che nel grande globo terrestre, poiché
entrambi si trovano perfettamente inseriti senza alcun bisogno di aggiunte o
sottrazioni nella catena della Creazione, proprio così come devono essere.
68.
Anche tu, figlio
Mio, sei un membro di quella grande catena di tutte le Creazioni! Anche tu
nell’etere infinito sei in rapporto col grande Sole Centrale come col più
piccolo atomo! Anche tu sei al tuo posto, devi e compirai il tuo compito come
ordina la Mia amorevole Volontà!
69.
Non
scoraggiarti di afferrare la grandezza della Mia Creazione! Io sono grande in
tutto! Io devo essere grande,
altrimenti non sarei un Creatore! Voi giudicate gli uomini secondo le loro
opere. – Bene! Allora giudicate pure Me secondo il Mio operato! E se dinanzi a
qualche uomo o alla sua erudizione dovete levarvi tanto di cappello, come voi
dite, allora riservate anche a Me la venerazione e il ringraziamento che Mi
spetta, non solo per quello che ho creato e ordinato, ma perché tra milioni di altri
esseri viventi ho dotato voi di uno spirito, in grazia al quale, se proprio non
potete comprenderMi appieno, potete tuttavia
presentire la Mia grandezza, imparando a comprendere il linguaggio delle opere
Mie.
70.
Per
comprendere il carattere di un altro popolo, per comunicare con loro, voi
studiate le lingue straniere, perché si presta al vostro interesse materiale. –
Bene! – Per studiare la Mia comunione, il Mio carattere, imparate dunque il Mio
linguaggio! Imparate ad interpretare spiritualmente questo linguaggio cifrato
della Mia natura! Imparate, voi discendenti di un grande Spirito, a stimare il
Suo Amore e la Sua Grazia, se Egli permette che voi – sia da gran distanza o
nell’immediata vicinanza – conosciate le Sue meraviglie! E così, invece di
abbattervi sotto il peso della Sua grandezza, arrampicatevi strettamente in su
al tronco dell’eterno Albero della Vita come l’edera, assorbendo da esso forza
vitale che vi renderà sempre più capaci di apprezzarLo,
amarLo e comprenderLo
attraverso la Sua parola!
71.
Diventate
lungimiranti! Riconoscete in lontananza – dal Mio grande Libro della Vita del
cielo notturno – dapprima il Mio Amore, la Mia Sollecitudine e la Mia Potenza,
e queste piccole stelline luccicanti vi racconteranno qualcosa delle grandi
armonie nella struttura dei mondi che si ripetono ovunque fin nei più piccoli
infusori, e dappertutto mettono in collegamento la grandezza di un Creatore con
l’Amore di un Padre per i Suoi figlioli!
72.
Mondi
divennero, mondi scomparvero e altri sorgono, dei quali nessuna notizia giunge
al vostro occhio, ma la voce del Padre nel cuore di ognuno non si esaurirà, non
appena questo cuore si aprirà e si renderà ricettivo a questa voce!
73.
Possa il
linguaggio proveniente dai mondi stellari, per mezzo del telescopio, o dalla
goccia d’acqua per mezzo del microscopio, mostrarvi meraviglie su meraviglie!
Esso tuttavia è sempre lo stesso. Imparate solo a comprenderlo, e quiete e
pace, il principio fondamentale della Mia Creazione, entreranno nel vostro
animo. Il Mio linguaggio spirituale nel vostro interiore vi accompagnerà sempre
e vi guiderà dal vicino al lontano, oppure dal lontano all’assai vicino, vale a
dire: dall’ultimo raggio di luce di un sole mondiale infinitamente lontano,
fino alla sede di tutto l’Amore, fino al proprio cuore, dove sempre risuonerà
la stessa massima:
74.
“Lodate
profondamente il Padre, poiché Egli è, era e sarà in eterno: il Dio
dell’Amore!”. Amen!
* * * *
Il Cielo
stellato
23
gennaio 1873
1.
Tu Mi chiedi: “Tutti questi mondi, come saranno
disposti, ordinati e popolati?”.
1.
Vedi, figlio
Mio, questa è nuovamente una domanda completamente umana, alla quale devo anche
darti una risposta umana. In altre parole devo dimostrarti che la risposta ti
sta così vicina che ti dovrà essere messo in conto come colpa solo la tua vista
corta, se finora tu stesso non l’hai ancora trovata. Così ascolta dunque: tu
avrai già dedotto da tutto quello che hai imparato e letto, e da quello che Io
ti ho detto, che dappertutto c’è un solo
pensiero che compenetra in milioni di
forme l’intero Universo, a questo serve per base e naturalmente anche
proprio in Me, come espressione spirituale di tutto il materiale creato, trova
la sua ultima conclusione.
2.
Perfino nelle
parole da Me date all’inizio, nel tempo primordiale dei patriarchi[24]
fino alle comunicazioni che tu ora ricevi da Me, domina dappertutto una
successione, una logica oppure una giusta conseguenza, una conclusione
ordinata; causa ed effetto si completano, le lacune dove esistono si colmano,
affinché il legame che tutto deve abbracciare, non soffra nessun disturbo,
nessuna separazione.
3.
Ed è proprio
questa successione (persistente logicità), questo concorrere di tutti per un unico scopo, che forma altrettanto con
facilità naturale anche la diversità dei corpi mondiali, soli e pianeti, come
da un albero deve crescere il ramo, dal ramo la foglia, dalla foglia il fiore,
dal fiore il frutto.
4.
Questo lavoro
non è certo stato un rompicapo, come umanamente te lo immagini dovrebbe essere
stato, e dopo aver creato tanti mondi, non ho avuto difficoltà nel corredarli
esternamente per popolarli e stabilire agli esseri spirituali su di essi la
loro conduzione e corso di vita.
5.
Ciò che fu la
causa originaria del come questi mondi furono disposti nello spazio, del perché
furono così grandi e in quali condizioni di tempo l’uno orbitante intorno
all’altro dovevano adempiere il proprio ciclo materiale e la propria
destinazione materiale, tutto questo condizionò anche il loro lato esterno, i
loro prodotti e le loro creature ed esseri su di essi viventi.
6.
Vedi, sulla
Terra dove tu vivi, vi sono altrettanto migliaia di specie di animali, e
tuttavia nella specie, le singole creature di animali a loro volta sono spesso
individualmente assai differenti le une dalle altre.
7.
Anche presso
gli uomini questo è esattamente il caso. Milioni di uomini vivono sul globo
terrestre, e tuttavia nessuno è (completamente) uguale all’altro. Mentre la
forma umana quale uomo è dappertutto una e la stessa.
8.
Non solo
nell’individualità spirituale nessuna creatura vivente è uguale all’altra. E
così come le creature sono diverse, la quale diversità si orienta secondo il
clima, il territorio e le condizioni culturali, dove poi la differenza
spirituale tra i membri delle singole specie viene con questo condizionata e
influenzata, altrettanto sono nei mondi i loro finimenti esteriori, e i loro
prodotti e le loro creature sono la conseguenza della struttura interiore e
della loro reciproca disposizione dell’uno verso l’altro.
9.
Così come in
ogni creatura sono gli organi, dove gli uni sono destinati a funzioni più
nobili e più spirituali, gli altri a funzioni materiali più grossolane,
altrettanto sono, nei sistemi mondiali, i singoli soli, pianeti e comete,
somiglianti ai differenti organi, i quali, secondo le loro funzioni nell’intero
grande sistema mondiale, sono altrettanto differentemente formati
interiormente, altresì diversamente formati e popolati sono esteriormente!
10.
Anche nel tuo
corpo lo stomaco è idoneo solo ad accogliere il cibo e non a respirare, oppure
come il cervello per pensare, e altrettanto i mondi che, conformi alla loro
posizione, lontananza, forza illuminante, calore e così via, sono atti a
produrre quei prodotti che sono corrispondenti alla loro posizione, e le
creature che su di essi vivono esprimeranno anche spiritualmente quello che
materialmente sta per base sul terreno sul quale essi dimorano.
11.
Non occorre
perciò nessun gioco di fantasia per popolare mondi e dotarli con tutte le
possibili bellezze, bensì essi portano già in se stessi quest’impulso, esso fu
immesso al primo momento della loro formazione materiale, come nel bambino in
embrione si trova già tutto prestabilito e preparato ciò che nel tempo deve
diventare, e dove poi intervengono solo le circostanze e le condizioni del
mondo esteriore per accelerare questo scopo (oppure anche a ritardarlo).
12.
Così tutto è
condizionato da se stesso. Come l’uomo, l’animale, la pianta e il minerale
creato hanno in sé il germe per la formazione di ciò che ogni cosa deve
diventare, così tutti i mondi hanno il medesimo impulso, quello di portare a
compimento ciò che in essi dorme non ancora formato. Così la differenza della
struttura interna di un Sole Centrale è anche la base dei suoi prodotti e delle
sue creature, come gli uomini possono generare solo uomini, animali solo
animali e piante solo piante!
13.
La
conseguenza matematica come giusta sequenza nella quale l’uno deve svilupparsi
dall’altro, è presente nel Mio Io sostanziale, e proprio per questo può essere
ritrovata nelle Mie Creazioni, perché esse provengono da Me.
14.
Il risultato
di uno dall’altro, il “se questo è così, allora deve diventare così”,
– questo principio, guidato dalla Mia infinita Sapienza, è la Pietra
fondamentale dell’universo creato, è la Pietra fondamentale del Regno dei mondi
spirituali, è la base di ogni vero e proprio modo di pensare di un essere
ragionevole, il quale poi solo così e non altrimenti, seguendo la Mia natura,
potrà comprendere le Mie Creazioni e presentire il Mio Io!
15.
Così devi
immaginarti il mondo, come un libro con tutti i problemi matematici risolti,
libro che naturalmente può leggere e comprendere solo chi è matematico e logico
pensatore.
16.
Adoperati tu
– e voi tutti che leggete questa Mia parola e la precedente – a diventar tali,
e vi riuscirà certamente di introdurre anche nel vostro fare e agire un ordine,
una regola che umanamente è definita ragione e, espresso divinamente, si chiama
‘suprema Sapienza’.
17.
Così mai
mancherete il vostro scopo e i mezzi per questo, e la vostra vita somiglierà
poi completamente alla Mia Creazione organica e spirituale, dove tutto va
incontro, con ordine, alla sua destinazione, e tutto sta al posto giusto per
promuovere al tempo giusto tra di loro l’azione reciproca dei mondi, l’unione
dell’intero immenso edificio e per certificare ad ogni passo la sapienza del
loro Creatore.
18.
Così deve
essere provveduta anche la vostra vita.
19.
Così come
l’animale inconsapevole guidato al guinzaglio della Mia mano adempie il suo
scopo, altrettanto voi, come esseri liberi, dovete procurare di corrispondere
altrettanto alle Mie intenzioni, per le quali vi ho creato e vi ho posto
proprio su questo e nessun altro pianeta o nessun altro sole!
20.
Solo così voi
siete i veri anelli in questa grande catena, i quali al pari di milioni di
differenti creature su altri mondi adempiono lo scopo della loro esistenza,
dapprima formandosi corporalmente, per procurare così allo spirito,
nell’interiore, i mezzi necessari per la sua alta missione, per il raggiungimento
della quale su tutti i mondi, tutti gli esseri pensanti, in qualunque diversità
della forma umana, perseguono proprio lo stesso scopo.
21.
Qui tu hai
una breve parola per la spiegazione delle tue domande e per quietare la tua
curiosità.
22.
In “Saturno”[25] vi
ho già dato un esempio, su che aspetto può avere pressappoco un altro mondo,
secondo le sue dimensioni e condizioni, così come tu sai, come sono forniti
approssimativamente anche i rimanenti pianeti del vostro sistema solare, di cui
è un membro anche la tua piccola Terra[26];
perfino “il Sole” non ti è sconosciuto. Impara dapprima a leggere tra le righe
in quelle comunicazioni. Impara a comprendere la causa e l’effetto dell’uno e
dell’altro, perché deve essere così e non altrimenti, e presto verrai in possesso
del filo che sicuramente ti guiderà nel labirinto della Mia Creazione, ma anche
certamente ti guiderà fuori, dove il risultato finale di tutte le tue indagini
sarà poi che solo nelle tue deboli conclusioni umane era da ricercare la colpa
se non riconoscesti in anticipo che la soluzione che tu cercavi a mille milioni
di anni-luce, si trovava vicinissima a te, anzi perfino non fuori, bensì dentro
di te!
23.
Questo per la
comprensione della grande Creazione, che tuttavia è sorta e sussisterà ancora,
per liberare per mezzo dello spirito vincolato nella materia, il primo
dall’ultima, e così ricondurre indietro a Me, raffinato e purificato, ciò che,
maldestro e debole, fu posto fuori di Me nel grande spazio eterico!
24.
Spalanca i
tuoi occhi spirituali e lascia che ti splenda la luce della Mia Sapienza e del
Mio Amore, affinché tu possa riconoscere dappertutto: “Esiste solo un Creatore!”; – “un
Dio!”; – “un solo Padre amorevole!”
che ti colma con tante grazie, sebbene tu, a rigor di termini, non ne sei degno
neanche di una! Amen!
۞
15
gennaio 1872
Questa
Comunicazione è seguita ad una domanda dell’allora editore Johannes Busch relativa ad alcuni punti della parola sul bacio, dove
è detto: “…e questa deve essere la comunione spirituale che poi al di là e
fuori del vostro pellegrinaggio terreno sarà giustamente compresa, dove nessun
rigido corpo materiale impedirà alle vibrazioni dell’anima di unirsi con
l’amato integrante spirito, per restituire a Me nell’infinito Amore, ciò che ho
messo dentro di voi”. –
1.
Vedi, figlio Mio, queste sono parole da te citate nella
tua lettera, parole che hanno suscitato in te le domande: “Cosa significa
veramente «Io sono l’Amore in Persona»?”, e: “Cosa c’è da intendere da quelle
parole?”, rivolte a te il 24 dicembre 1871?
2.
Ebbene,
siccome Io desidero che tutto ti deve diventar chiaro e che impari ad afferrare
Me e il Mio Amore, come anche ogni parola che è già stata data in questa
comunicazione, e che non mancheranno in seguito, allora voglio guidarti in
quelle sfere da dove puoi afferrare un più vasto panorama, come su un alto
monte, ampliando considerevolmente l’orizzonte della tua vista spirituale.
3.
Slanciati
dunque con il tuo spirito fuori in quegli spazi dove la misura di tempo e
grandezza è da molto cessata, in quelle lontananze in cui non penetra più
nessun raggio di luce di soli mondiali, in quei luoghi del grande mondo
spirituale, dove già in un unico follicolo di un capello (di questo Uomo
mondiale spirituale) a voi ben noto, avrebbe posto tangibilmente un sistema
mondiale.
4.
Slanciati
fuori in quelle regioni dove non esiste più né sinistra né destra, non esiste
più nessun ‘sotto’ e nessun ‘sopra’, ma dove l’etere infinito, nel suo corso,
fa fluire eternamente al grande Uomo mondiale spirituale nuovo nutrimento e
dove c’è eternamente solo luce e l’oscurità appartiene al grande ignoto.
5.
Là in quel
Cielo spirituale c’è la Mia dimora, da lì Io governo l’intero mondo spirituale
e materiale e, per renderti la cosa più comprensibile, come l’anima nel tuo
corpo è ugualmente dappertutto e tuttavia in nessun luogo, ma nonostante ciò ha
la sede principale in mezzo all’involucro corporeo che ti è stato dato e da lì
provvede alle necessità dello stesso, così anch’Io, sebbene da voi lontano, vi
sono sempre vicino, – dirigo, guido e mantengo tutto quanto da Me creato, e
conduco così tutto, spirituale e mondo materiale, alla loro meta prestabilita.
6.
Da questo
punto di osservazione guarda l’infinita intera Creazione; guarda questo
movimento, questa operosa attività, questa creazione e mutazione, questo
graduale svilupparsi, dall’ultimo piccolissimo atomo del grande etere infinito,
fino al più grande spirito angelico, allora ti accorgerai che tutto porta in sé
l’impronta della Divinità o dell’incorruttibilità e dell’eternità.
7.
I più grandi
inconvenienti, le più acute disarmonie tu le vedi sciogliersi in benedizioni,
in doni di Grazia Miei, dappertutto noti la medesima Legge, la legge
dell’attrazione e della repulsione, il simile cerca il simile, e l’amante
abbraccia soltanto l’amato.
8.
Se tu ora
osserverai attentamente così questo grande orologio universale, ti sarà facile
riconoscere la generale ruota motrice di tutto questo, questa ruota motrice che
trasmette la sua forza a tutti gli altri piccoli ingranaggi, cilindri, perni e
perfino agli elementi ai quali questi componenti sono montati e collegati,
poiché questa forza, come energia motoria, mette tutto in vibrante movimento e,
con questo, porta con sé vita, calore, luce, il perdurare e lo svanire, dove
dall’ultimo deve sorgere nuovamente del nuovo, solo non quello già esistente,
ma qualcosa di più elevato, migliore, spirituale.
9.
Ebbene,
questa grande forza motrice è il Mio Amore-Volontà, è quella forza che
costituisce il Mio Io, dal quale Io creo tutto, dirigo tutto e nella quale
esiste solo la Mia Vita spirituale-divina-personale.
10.
Per renderti
tutto questo comprensibile, Io voglio esporti alcuni esempi dalla sfera della
vita terrena, dove tu puoi notare il fatto; poiché voi non avete e non potete
formare nulla se non ha le sue radici, in parte nel Mio mondo spirituale e in
parte nel Mio mondo materiale.
11.
Guarda ad
esempio un musicista, un pittore, un matematico, un naturalista, un meccanico e
così via, come questi uomini vivono esclusivamente per la vita della loro arte,
oppure si abbandonano completamente alla stessa, allora se tu potessi leggere
nella loro anima, troveresti come tutti rivolgono la loro attenzione solo a ciò
che si riferisce alla loro inclinazione preferita.
12.
Il musicista
tende l’orecchio a quegli esseri che, nella natura, gli vengono incontro
dappertutto cantando, ovunque trova nutrimento spirituale, per lui tutto è
musica. Il pittore scruta le forme e i colori per un insieme estetico che poi
vuol comunicare in immagini ai suoi simili per incitamento spirituale. Per il
pittore tutto è forma, tutto è colore.
13.
Il matematico
vede nella natura solo le sue linee matematiche, le sue leggi matematiche, così
attribuisce ogni movimento e ogni avvenimento alla sua scienza prediletta. Un
esempio di ciò ti può essere l’astronomo inglese Newton il quale, vedendo
cadere dall’albero una mela, scoprì la legge di gravità o forza di attrazione.
14.
Il
naturalista vive in quei periodi in cui la Mia Creazione è passata, per esempio
quando la vostra Terra divenne adatta come dimora per gli uomini, egli non
cammina su vie facili, non sui resti della crosta terrestre distrutta e ancora
nuovamente ricostruita; egli vede nelle pietre, nell’acqua, nell’aria, non
pietra, non acqua, non aria, bensì le sostanze primordiali delle quali esse
sono composte, gli elementi che, nella loro dissoluzione, allacciando nuove
combinazioni, produrranno per lui ancora cose interessanti. Egli è completamente
solo un osservatore e scrutatore delle Mie Leggi poste nel mondo materiale che,
quando ne scopre qualcuna, le comunica agli altri uomini per il loro benessere
materiale.
15.
Il meccanico
vede solo forze motrici e le sue leggi, riconosce dappertutto solo la rigida
‘necessità’, perché questo deve essere così e così, egli spia le forze mobili
della natura, cerca di sfruttarla per i suoi piani, costruisce e vive solo
nelle macchine, e così il chimico nel dissolvimento e fusione delle Mie
sostanze materiali. -
16.
Così come
tutti questi differenti uomini ognuno vede la natura e le sue leggi con occhi
differenti e per lo più cerca di sfruttarla solo per sé, tale e quale l’anima
umana che dimora nel tuo corpo bada solo alla salute di questo, e quando essa è
spiritualmente sveglia, è ancora più attenta alla sua formazione spirituale.
17.
Vedi, quando
per esempio nel corpo di un uomo si rivela un piccolo difetto, un piccolo
disturbo di una funzione dell’organo, quanto velocemente l’anima cerca di
riparare questo difetto. Uguale alle formiche quando un pericolo le minaccia,
essa invia un flusso di sangue dopo l’altro verso la parte lesa, affinché la
ferita sia aiutata in fretta, e accelera il metabolismo per ristabilire così la
sua dimora. Voi chiamate questa pressione del sangue ‘febbre’ e
‘infiammazione’, e credete di aver dinanzi a voi un caso di malattia, spesso
arrestate con forza ciò che lentamente porterebbe all’equilibrio! Ebbene, così
come l’anima vive solo per il suo corpo sia animico
che materiale, altrettanto anch’Io vivo per il Mio mondo da Me creato, vivo in
esso e per esso, e siccome Io creai tutto per Amore, allora vivo e sono anche
interamente ‘Amore’.
18.
Come gli
esperti prima menzionati dedicano tutta la loro vita solo alle loro idee e
inclinazioni preferite, così anch’Io ho sempre la massima cura di conservare il
Creato, di spiritualizzare ciò che è vincolato nella materia e di ricondurre a
Me lo spirituale purificato attraverso la stessa.
19.
Ora, poiché
ho creato sia il mondo spirituale sia il mondo materiale, allora la prossima
domanda sarà: “Perché?”, e: “Per chi?”. –
20.
Questa
domanda trova risposta nella Legge dell’Amore. Io creai il mondo, lo popolai
con esseri spirituali intelligenti, per raddoppiare, alle gioie degli ultimi, –
le Mie stesse! Tu devi dunque concepire l’Amore nel suo più profondo
significato, come esso è costituito, così ascolta: Amore è inclinazione per qualcosa. Inclinarsi significa curvarsi,
questo vuol dire scostarsi dalla linea retta e formarne una curva. Ora, se due
tali linee curve si congiungono, alla fine si chiuderanno e formeranno un
cerchio, un’ellisse oppure una forma ovale, allora sono senza principio e senza
fine, infiniti, quindi esprimono il Mio Essere, il Mio Io.
21.
La linea
retta indica l’egoismo, quella curva – l’amore per il prossimo. La linea retta
non cerca e non ha nessuna unione con una sua parallela. La curva al contrario
si avvicina all’altra, può unirsi con essa; una volta chiusa abbiamo l’immagine
di una figura intera, composta da due (corrispondenti). Questa figura è la
rispondenza spirituale del mondo materiale e spirituale con Me, ed è la
rispondenza dell’unione di due esseri che si amano in un unico pensiero, nel quale si completano come nella forma di un
cerchio o di un ovale, in cui una linea piegata completa l’altra che le viene
incontro.
22.
Il punto
d’unione, l’eterno stare uniti e procedere insieme verso la meta comune è il
bacio, che vorrebbe ottenere la medesima unione già nel mondo corporeo, dove
tuttavia non è realizzabile durevolmente.
23.
Qui tu hai
ora risolto una parte dei tuoi dubbi. Adesso passiamo alla seconda parte, vale
a dire: come devi immaginarti quest’unione del Mio mondo spirituale con Me?
24.
Vedi, quanti
atomi vi sono nell’etere infinito, altrettante particelle spirituali vi si
trovano dentro; poiché non c’è atomo senza vita, questo significa che in ognuno
dimora uno spirito postovi da Me, il quale da lì deve dare inizio al suo
viaggio circolare per poter un giorno ritornare a Me con la consapevolezza
della sua origine divina.
25.
Tutti questi
spiriti, che per gradi rivolgono la loro punta piramidale verso di Me, hanno i
loro differenti compiti che essi devono svolgere, affinché sia possibile un
avanzamento.
26.
Ma più questi
spiriti naturali (ancora grezzi) si avvicinano ai Miei spiriti (personali),
tanto più chiara diventa la loro consapevolezza e la loro vista, nello stesso
tempo percepiscono ciò che essi erano e cosa devono diventare.
Quest’intelligenza cresce come presso di voi quella di un fanciullo poppante
che conduce ancora un’inconscia esistenza vegetativa, e poi fino all’uomo
maturo, dove, come dice da voi un celebre poeta, quel piccolo mondo, vale a
dire la sua culla, al lattante è troppo grande, e quando egli stesso è
diventato grande, il mondo senza fine è troppo piccolo per il suo spirito
indagatore.
27.
Così anche il
concetto di Me e della Mia Creazione procede con il grado della conoscenza.
28.
Non che uno
spirito angelico Mi veda veramente come Io sono (quale Dio assoluto)
personalmente; poiché questo non lo potrebbe sopportare nessuno spirito creato,
no, ma ogni spirito Mi vede com’è il suo interiore[27].
Secondo il grado di formazione spirituale ognuno si forma il suo ideale, il Mio
Io, e proprio anche solo così Io sono accessibile a tutti, poiché ognuno Mi può
portare nel cuore come lui Mi sente e come Io sono afferrabile al suo
riconoscimento.
29.
Guarda per
esempio il lattante al seno materno, afferra o comprende egli le parole d’amore
di sua madre e il suo dolce sguardo? – No! Egli non comprende nulla di ciò,
solo col tempo aumenta la sua facoltà conoscitiva e così, progressivamente,
aumenta l’unione e l’amore reciproco che però, nella maggiore parte dei casi,
viene concepito dal figlio in maniera del tutto diversa, fino a quando la
perdita della madre gli farà sentire in sé, in tutta la sua importanza,
l’intero valore di quel cuore sempre pronto a sacrificarsi per lui.
30.
Così come è
quest’amore, altrettanto è l’amore delle Mie creature per Me. Tutte
progrediscono, dapprima riconoscono sempre più la Mia Creazione, e in rapporto
a questa conoscenza sarà anche il loro amore.
31.
Poiché tutto
nella Mia Creazione ha uno scopo, un perché dell’esistenza, così è naturalmente
anche l’intero grande Mondo degli spiriti creati, per cooperare secondo la loro
destinazione e la loro intelligenza alla costruzione, conservazione e progresso
del piccolo a qualcosa di più elevato.
32.
Come presso
di voi altrettanto un intero apparato statale è solo ciò che deve essere
mediante la cooperazione di molti, tale e quale è nel Mio Regno degli spiriti
dove non c’è un momento di sosta. La vita è il principio fondamentale di ogni
esistenza, e questa vita non è altro che attività!
– Come il mondo materiale attraverso il vibrare dei suoi singoli atomi o
molecole giunge alla formazione, e come dal piccolo si forma il grande, così è
anche nella vita spirituale la medesima Legge – ovunque si deve lavorare! Quiete sarebbe sinonimo di morte, e nella
Mia Creazione non esiste una vera e propria morte.
33.
Perciò anche
agli spiriti, secondo la loro intelligenza ed elevatezza spirituale, sono
assegnate sfere d’azione, dove progredendo essi stessi, contribuiscono
all’avanzamento di altri mondi, e altri esseri fanno continuamente pratica, in
parte per migliorare la loro elevatezza morale-spirituale, e in parte per
contribuire alla stabilità dell’insieme, per preparare a se stessi un’eterna
perdurante beatitudine, e a Me sempre più gioia.
34.
Ma affinché
questi spiriti avessero una misura, fino al punto che essi potessero
raggiungere le divine Caratteristiche e, se fosse possibile adempierne i
desideri, Io decisi di dare una prova al grande mondo degli spiriti con la Mia
incarnazione e la Mia vestizione in questo piccolo involucro di uomo terreno,
cosicché chi vuol portare in sé il Divino e vuole valorizzarLo
come gli conviene, può raggiungere nel più piccolo il più grande scopo finale, nel più piccolo il più grande effetto!
35.
Così la Mia
incarnazione, anzi tutto con la sua umiliazione, abnegazione e spirito di
sacrificio, divenne la scala per far diventare figli tutti quegli
spiriti che volevano scorgere in Me, oltre al Creatore, anche l’amorevole Padre.
36.
Così fu posta
la pietra di base al grande edificio della possibile elevatezza spirituale che un
essere creato poteva raggiungere. Il vincolo che doveva tenere tutto unito –
l’Amore – fu stretto saldamente in grazia al Mio atto mortificante e spirito
sacrificante; esso strinse coloro che sono di simile sentimento l’un l’altro
saldamente, affinché riuniti procedessero sulla via del comune perfezionamento.
E poiché nell’intera Creazione nulla è perfetto[28]
all’infuori di Me, così ogni spirito un po’ vedente percepì la manchevolezza
del suo essere, e per questo cercò negli altri il mancante, cercò di completarsi
attraverso l’unione del suo stesso io con qualcun altro, per apprendere poi
dall’altro spirito ciò che a lui stesso mancava, e aver dinanzi a sé un modello
costante di ciò che uno spirito, in riferimento al Creatore e Signore
dell’intera Infinità, può essere e diventare.
37.
Così
progredendo e completandosi, avendo sempre il medesimo sentire come Me stesso,
solo in misura limitata, gli spiriti tendono verso l’alto, sempre in modo
corrispondente a Me e alle Mie Leggi d’Amore. Più in alto essi salgono in
rapporto alla loro più profonda conoscenza nella Mia Creazione, più sono
impiegati in missioni sempre maggiori, dove essi, perfino purificandosi sempre
più, possono spianare anche agli altri la via che conduce a Me.
38.
Questo è il
grande scopo didattico del Mio mondo degli spiriti, la loro costante occupazione e la loro vera missione.
39.
Come in Me la
Trinità si presenta personificata
quale un Tutto, vale a dire – Amore,
regolato dalla Sapienza e realizzato
dalla Perseveranza (Volontà), tale e quale
consiste presso di loro il numero tre quale importante fattore principale della
loro essenza in: essere – divenire – sperare, cioè nella
consapevolezza, cosa essi sono, nella via sicura cosa devono diventare, e nella
salda fiducia che, con lo sguardo fisso a Me, anche l’otterranno.
40.
Così come da
voi un intero stato ha una quantità di funzionari di grado superiore e
inferiore, i quali devono tutti contribuire a mantenere e dirigere tutto
l’apparato statale, tale e quale i Miei spiriti con le loro diverse missioni
cooperano tutti per favorire la vita, l’attività, il processo d’avanzamento e
sviluppo, con la sola differenza che, presso di voi e su ogni altro mondo i
subordinati possono produrre falsi rapporti ai superiori sulla situazione del
campo d’azione loro affidato, – nel Regno dello spirito non è proprio possibile
nascondere il pensiero, e i superiori possono vederci dentro chiaramente. Il
mondo della finzione e della menzogna lì non esiste, bensì c’è il regno della
verità, sul quale Io, come Archetipo, presiedo.
41.
Così è la
serie di gradini degli spiriti vincolati nella materia, – con limitato campo
d’azione e limitata visibilità.
42.
Liberi dalla
materia, – con illimitati pieni poteri della volontà e con il divino
presentimento dell’irraggiungibile! Eterna ricerca ed eterno progredire! Eterna
nascita ed eterna trasformazione! Eterna espulsione ed eterno assorbimento!
Eterna vita ed eterno mutamento di forma!
43.
Così i Miei
spiriti Mi riportano, su lente vie di purificazione, di nuovo la parte divina
mandata fuori eoni di tempi addietro, esaminata, umiliata e capace di slancio
maggiore.
44.
Se tu potessi
col tuo sguardo vagar dentro l’Infinità, che vita operosa scorgeresti lì, quale
operosità in e fuori la materia, in e sui grandi mondi come sugli orbitanti
soli, pianeti e comete. Ovunque il medesimo scopo, ovunque il medesimo
risultato: spiritualizzazione del grossolano, liberazione del vincolato!
45.
E ciò che nel
mondo materiale e spirituale si muove eternamente in avanti, vive, passa e si
riproduce di nuovo, ciò che avviene nel grande così pure nel più piccolo atomo
materiale, questo lo ritrovi anche in te, nella tua vita, come nel grande mondo
degli spiriti.
46.
Lo stesso
cerca di integrarsi tramite il mancante, la fame cerca il nutrimento, la sete
il satollamento dei suoi bisogni, per poi, unito a quanto prima gli mancava,
nuovamente, procedere e salire sempre più in alto, (tutto ciò si manifesta) nella forma di una piramide, sulla cui cima Io sono come Punto finale e
conclusivo, quale Pietra di volta, ultimo Punto dell’ampia base, tutto tengo
unito, tutto domino e per tutti sono il Punto culminante dei loro desideri.
47.
Non per nulla
gli antichi egizi hanno scelto la forma piramidale per monumento sepolcrale ed
edificio scolastico. La piramide era a loro ben conosciuta nella rispondenza
spirituale, essa era la forma più adatta dell’espressione: “Tutti per Uno, e
Uno per tutti!”, oppure Pira mi dai[29].
Così come con la piramide è esercitata dall’alto un’equilibrata pressione su
tutto il sottoposto, così come in una formazione piramidale tutte le singole
parti componenti nessuna esiste per se stessa, bensì tutte sono per tutte, così
anche nel mondo degli spiriti nessuno è per se stesso. Nessuno lavora e vive
solo per il proprio progresso, no, la conservazione del proprio io è certamente
necessaria, ma essa è condizionata per la conservazione degli altri, per la
conservazione del tutto.
48.
Anche nelle
piramidi le masse nel basamento sono più spesse, compatte e di natura solida; e
quanto più si sale, tanto più sono di piccole dimensioni, fino al punto che
un’unica pietra leggera serve al completamento di tutta l’opera, come corona e
termine dell’opera stessa. Piramidale è il progresso spirituale dal grande al
piccolo, ben però anche dal pesante materiale allo spirituale. E come con il
tempo le pietre delle piramidi sotto la pressione dall’alto diminuiscono la
loro altezza, e naturalmente un giorno saranno ridotte in polvere, mentre la
pietra di chiusura che si trova al punto più alto va col tempo sempre più
vicina alla base, così del pari anche nel Regno degli spiriti con la
persistente spiritualizzazione dell’inferiore, la distanza tra Me fino allo
spirito più basso viene sempre di più accorciata, in modo che Io, come la
pietra di volta di una piramide, arriverò un giorno parimenti molto vicino ai
resti della base, – ma lì, poi, che cosa vi troverò?
49.
Non più la
dura massa di base della piramide, non pietraia dura, bensì materia che,
appunto, libera dalla sua precedente esistenza, si accinge a contrarre nuova
vita mediante altre combinazioni che, mentre la prima combinazione era dura e
compatta, ora invece è capace ed idonea ad accogliere influssi più leggeri e
più spirituali, così da poter intraprendere un ciclo evolutivo di nuovi gradini
che dovranno aver poi Me, quale antica Pietra di volta sopra di loro, per
Guida, Capo e Padre in mezzo a loro.
50.
Così in forma
piramidale fu disposta un giorno la Creazione, e con la Mia discesa sulla
vostra Terra fu dato il segnale per la spiritualizzazione di questa forma, per
lo scioglimento della stessa, affinché nulla sia più lontano, bensì tutto, in
file serrate, a mezzo della Mia Dottrina, intraprenda insieme a Me la via dello
spirito e possa perfezionarsi.
51.
Questa grande
festa dell’unificazione ha avuto inizio, almeno per voi uomini viventi su
questa piccola Terra, uomini che Io un giorno ho destinato a diventare figli
Miei.
52.
La punta
della piramide si abbassa gradualmente, l’irraggiungibile si avvicina a voi per
introdurvi, spiritualizzati, nel grande Regno del mondo degli spiriti, dove non
esiste nessun alto né basso, bensì solo
un Centro con Me, e intorno a Me una schiera di spiriti amanti, e così sarà
eternamente! (Un gregge ed un solo Pastore).
53.
Qui hai
sbrigate le tue domande, come possono essere da te comprese. Sì, vi è e vi deve
essere una scala infinita di gradini sui quali gli spiriti salgono a Me, dove
essi riuniti tutti devono operare per aumentare la Mia magnificenza e meglio
afferrare il Mio Amore.
54. Anche tu un giorno, figlio Mio, vedrai chiaramente la tua destinazione spirituale e comprenderai meglio Chi Egli è, e cosa è l’Amor Suo, poiché Lui e il Suo Amore sono infiniti e perciò mai del tutto afferrabile da esseri creati, ma ben da presentire che esiste un eterno duraturo avanzamento. – Ma l’ultimo piolo di questa scala, voi esseri creati, non lo potete né vedere né raggiungere: poiché è nel Mio Interiore, e da lì Io abbraccio tutto con lo sguardo, cosa che voi, spiriti e discendenti da Me (individuali sempre di più, ma sempre solo in modo parziale), potrete riconoscere se