Rivelazioni
al mistico e profeta
1841
Un particolarità di
questo libro per evidenziare la decadenza storica dei vari popoli sulla Terra
nel tempo del 1841 visto sotto l’aspetto materiale e spirituale. Le apparenti
atrocità degli uomini non sono altro che la rappresentazione dell’immagine del
Figlio perduto che si sta dissolvendo, ma l’Opera è anche un trattato
semplicissimo sulla rappresentazione globale della Creazione materiale e
spirituale. L’Opera diventa quindi un indicatore culturale dell’umanità per
darci un cenno di salvezza attraverso l’immagine del mondo come in un cosmorama
di autentica storicità.
Le dodici Ore
L’intera umanità,
considerata precisamente, è unita solidalmente. Fin dove il bene ed il male
trovano nell’uno o nell’altro, o negli altri, vivente partecipazione, fin lì la
vera umanità è sviluppata; quindi quantità e qualità dell’amore per il prossimo
sono gli indici della vera cultura. L’uomo attuale è in generale perduto
nell’egoismo e smarrito nell’avidità dei piaceri, perché catturato nella follia
materialistica, può essere recuperato solo ttraverso
il ritorno alla divina Legge originaria di base del puro amore per la vera
Vita.
Se attraverso la
miseria del tempo viene destato lo spirito, e questo lascia sentire il vuoto
del primo e dei suoi errori, allora si risveglierà la nostalgia per il paradiso
della vera felicità e pace interiore. L’autoconoscenza dei nostri difetti porta
all’umiltà e risveglia la brama per la redenzione dal nostro male, quindi è la
condizione per il progresso spirituale: “Padre,
io ho peccato dinanzi ai Cieli e dinanzi a Te, e non sono più degno d’esser
chiamato figlio Tuo!”. - Dio resiste agli arroganti e petulanti, …ma grazia
gli umili. Egli dona!
Traduzione
dall’originale tedesco “Die Zwölf Stunden”
Copyright
© by ‘Casa editrice Gesù La Nuova Rivelazione’
Questa
edizione a cura di: “Amici della nuova Luce”
Sito
internet: www.legamedelcielo.it
Traduzione di Ingrid Wunderlich
Revisione di Antonino Izzo
Casa editrice GESÙ La Nuova Rivelazione
Via Vittorio Veneto, 167 /
24038 Sant’Omobono Terme (Bergamo)
Tl. 347.1041176 –
fax. 035.851163
E-mail: damianofrosio@tiscali.it
Sito
internet: www.gesu-lanuovarivelazione.com
Unità di misura austriache del
18°/19° secolo :
Dio è Amore
Studia la costruzione
meravigliosa della Creazione, essa ti ricorda: “Confida in Dio”. La Sua Parola la
creò la Sua Volontà, la chiamata di Grazia del Padre del Cielo. La voce nel tuo
fondamento del cuore ti annuncerà la stessa verità. Contempla il Salvatore Gesù
Cristo, e prendi nota – che – “Dio è Amore”.
L’orologio del Tempo
Prefazione
dell’editore tedesco del 1895
«Ciò che dai primordi
era ancora profondamente nascosto,
ti
viene qui rivelato clemente nella luce della Luce»
(28.02.1841)
[scriventi K.G.L. – Andreas e Hanselm H.]
1. Nel cosiddetto mondo migliore e colto, dove è comunissima particolarmente la religione cristiana sotto differenti forme settarie, la morale viene per lo più predicata, o in cose mondane oppure in cose spirituali, soltanto così come è utile nei riguardi politici ai potentati,. Al popolo viene insegnata una conoscenza grigia di Dio, non già per riconoscerLo ed amarLo, ma soltanto per temerLo immensamente come l’inesorabile tiranno di tutti i tiranni; e così la Divinità viene predicata solamente come un ostaggio che ancora deve fruttare, quando tutti gli altri ostaggi sono già diventati infruttuosi. Invece di far conoscere la Divinità al popolo per somma consolazione, Essa è presentata allo stesso solo come un qualcosa che non ha niente da fare che condannare irrevocabilmente ad ogni istante milioni di quei figli moralmente corrotti e disubbidienti nell’eterno mare di fuoco; e così guardatevi un po' attorno, guardate le innumerevoli prigioni che sono tutte piene di ogni genere di delinquenti morali, e come queste prigioni di minuto in minuto aumentino di numero ininterrottamente così che se queste fossero riunite in un punto, voi dovreste credere che l'intera generazione della Terra in pochi anni dovrebbe adattarsi a camminare tutta là dentro.
2. E domandate, cosa succede poi a questi uomini che vanno là dentro? Allora guardate un po’ verso Oriente, vedete lì già stare un’infinità di schiere pallide come la morte, circondate da ogni tipo di uomini armati e giudici maligni, e vedete un’infinità di strumenti di morte, con i quali questi infelici sono giustiziati. Là vedete roghi brucianti, forche, patiboli ed ogni specie di altri strumenti di morte. Vedete, questa è l'ultima casa di correzione per tali delinquenti morali! Ora voi domanderete: che cosa hanno dunque fatto tutti questi? Sì, dico Io, ci sono fra costoro assassini, briganti, ladri, disertori e sobillatori dello Stato. C'è inoltre una quantità di uomini che attraverso ogni genere di frodi hanno procurato grandi danni allo Stato; fra questi, coloro che hanno ripudiato l'una o l'altra politica oppure anche il disordine morale; vedete, qui sono quindi svelati i delitti di questi infelici quel tanto che gli stessi possono servire almeno come una ragione apparente.
3. Ora però vogliamo fare un'altra domanda e chiedere: dove sta dunque il motivo perché questi uomini sono diventati tali delinquenti? E se vorreste chiedere anche a qualcun altro il motivo di ciò, allora ricevereste voi sicuramente nessun altra risposta che questa: la ragione sta o nell'educazione trascurata, oppure, che è la stessa cosa, erano fatti così anche i loro genitori, antenati e progenitori. Ma Io domando ancora: da cosa dipende che questi uomini abbiano ricevuto una così cattiva educazione, anzi che si è trascurato nell'educazione un'intera generazione? Per rispondere non dovete affatto andar lontano, e la risposta emerge da sé: la ragione principale è nessun altra che la politica, grazie alla quale la classe degli uomini che è al potere, non si preoccupa di nient'altro così tanto che i subordinati possano essere tenuti quanto il più possibile in ogni oscurità, per paura che, se il popolo dovesse ricevere chiarimenti su di Me e con ciò anche sulla sua stessa destinazione, allora col loro potere e le loro rendite temporali potrebbero avere presto una fine. Oh, questi folli! Essi dovrebbero solo guardare al Mio Davide che da solo un Re ed un Profeta, e come tale era un gran maestro del popolo, e vedrebbero subito che un popolo che riconosce Dio e la propria destinazione, è anche un popolo pieno di ubbidienza e di buona volontà; e migliaia possono essere governati senza sforzo e più facilmente che non dieci tenebrosi stolti che hanno di Me nessun altra immagine che quella di un tiranno forse esistente, oppure di una creatura che dapprima, come un vampiro, succhia ai suoi fedeli l'ultima goccia di sangue, fino a che alla fine li beatifica con la vita eterna su una nuvola di luce eternamente inginocchiati ed adoranti.
4. Vedete, non è facile qui, il comprendere perché gli uomini cercano di liberarsi quanto più possibile di un Dio così malvagio? E se possiedono ancora qualche religione, allora la stessa consiste in una pura cerimonia, e questo soltanto per considerazione di carattere puramente politico-divina. La conseguenza di ciò, già all'inizio, non fu altro che la parte più avida del mondo alla fine, come voi usate dire, girò alla larga da ogni religione e da qualunque insegnamento cristiano; d'altra parte sorsero separazioni all'interno della Chiesa, e precisamente per mezzo di uomini che più o meno compresero la follia di una tale Divinità predicata, e in un certo senso dissero nel loro spirito: ascoltate, con la Divinità come è insegnata qui non ce ne facciamo niente; perciò, vogliamo prendere in mano la pura dottrina stessa, esaminarla da vicino e vedere se dalla Divinità non ci siano da ricavare dei lati migliori? Ed essi trovarono in quest’esame anche veramente che Io non sono tale tiranno; d'altra parte però dimenticarono nondimeno che Io sono Dio, e presero poi altrettanto troppo tiepidamente la Mia Volontà; altri invece Mi misero ancora troppo in alto, e si filosofava in questo modo su ogni azione che trovava solo un qualche impulso nella loro natura, considerandola per giusta e conforme alla Mia Volontà, nell’idea sbagliata che tutto ciò che capita loro attraverso il folle senno, sia per Mia Volontà! E così invece della vecchia insensatezza, sorsero una quantità di scempiaggini e diversità concettuali su Dio, cosa che, a dire il vero, non vale la pena di elencarvi. La causa di tutto questo era ed è nessun'altra che, come già è stato osservato sopra, in parte la politica morale, ma principalmente la pigrizia ed anche la paura degli uomini di percorrere seriamente le vie indicate che portano alla Vita eterna; poiché in verità, Io dico: “Chi non prende il Mio Regno come Io l'ho annunciato, costui non lo riceverà, dovesse egli anche riunire in sé tutte le sette o stare sotto tutte le sette; poiché Io soltanto sono la Via, la Verità e la Vita”.
1. Ecco guardate su questa tavoletta, guardate il paese che si estende dinanzi a voi: è l'Asia. Guardate qui i popoli, come nell'insieme avvolti nel velo più fitto (dello spirito) corrono qua e là, e dal loro petto infossato non si sprigionano che lamenti su lamenti. Qui non si trova altro che il più spudorato paganesimo, anche se qui e là mi prega uno stuolo cristiano, come si mostra sull’immagine in quei piccoli gruppi di uomini nudi e sanguinanti.
2. Osservate bene nel mezzo dell'Asia quella colossale fortezza sull’altopiano: è la fortezza del dio Brama. Guardate, costui è ben messo, egli, infatti, conosce bene l'arte di defraudare perfino i re e foraggiarli con lo sterco.
3. Nessuno può avvicinarsi alla sua fortezza a meno di un'ora di cammino. Guai al contravventore; gli “angeli” di questo dio, infatti, stanno di guardia ad ogni confine, quali signori sulla vita e sulla morte. Chi arriva nelle vicinanze di quel luogo e porta oro e pietre preziose, grossi buoi, mucche, vitelli e pecore, a questi gli angeli non fanno nulla, bensì prendono in consegna l'offerta e il donatore è rilasciato solo con cinquanta fino a cento colpi dati sulla schiena con una canna di bambù.
4. Voi penserete che questo sia qualcosa di brutto. Oh no, Io dico; sempre chi torna indietro e mostra la sua schiena livida percossa dagli angeli, a costui viene tributata perfino una venerazione divina, e gli riesce facile assicurarsi, con questa “quietanza” un’importante carica statale.
5. Soltanto che questa non è l'unica cosa che accade a questi donatori; infatti, quando arriva qualcuno non abbastanza caricato, allora l'offerta viene in verità anche accettata, ma il donatore non viene bastonato, ma viene gravato dagli angeli con ogni specie di altre orribili penitenze, quali penitenze sono della specie che a raccontarle qui, potrebbero sembrare quasi incredibili o per lo meno ridicole in sommo grado. Come per esempio uno deve stare per degli anni su un piede solo sotto un albero, e questa è soltanto una piccolezza, poiché questi angeli sono così ingegnosi in siffatte penitenze che voi, anche se ve le rivelassi tutte, credereste difficilmente perfino a Me.
6. La loro crudeltà in questo campo non ha limiti; e tuttavia la loro costituzione è talmente proclamata dappertutto che, secondo il loro insegnamento, nessuno può raggiungere l'eterna beatitudine se non ha almeno una volta nella sua vita, portato a Brama una cospicua offerta. Solo che tali offerte non sono tutto ciò che Brama pretende dai suoi fedeli; egli pretende anche offerte umane.
7. In primo luogo ogni donna dopo la morte del marito deve essere sacrificata a lui; in secondo luogo gli devono essere offerti ogni anno fanciulle e ragazzi, vale a dire le fanciulle non devono avere meno di dodici anni ma anche non più di quattordici; i ragazzi devono essere offerti già al sesto anno della loro età.
8. S’intende da sé che le fanciulle devono essere di straordinaria bellezza ed i ragazzi dei più vispi in salute.
9. Chi dei genitori presenta una simile offerta, aggiungendo ancora un’altra considerevole dote, questi può chiedere due cose, vale a dire che ottiene anzitutto una cosiddetta assoluzione per tutti i suoi figli e gli viene condonata ogni penitenza, oppure può anche, cosa che è un favore speciale, farsi liberare del suo corpo dagli angeli, per giungere in questo modo sicuramente alla sua beatitudine.
10. Un altro mezzo di grazia è ancora quello che, se qualcuno ha preso una graziosa giovane moglie, allora egli non la deve toccare per primo, ma se vuole ottenere la grazia, deve accompagnarla fino al confine, qui ci sono gli angeli di guardia; là essa deve spogliarsi completamente nuda alla presenza di questi, entrare in un bagno già preparato per l’occasione e qui lavarsi, e quando viene fuori del bagno, adornarsi poi a festa e lasciarsi dormir sopra per tre notti dagli angeli di guardia.
11. Quando poi ritorna, essa è anche abbondantemente benedetta; e queste benedizioni hanno un tal effetto che, se il marito dovesse morir prima, non c’è bisogno di bruciarla, bensì può o far bruciare un'altra persona al posto suo, oppure può, con una considerevole offerta, preservarsi completamente dall'essere bruciata.
12.
Sì, le pazzie vanno spesso ancora oltre;
così tra l’altro anche questo è un favore che però è compiuto solamente quando
l'offerta corrispondente è stata consegnata, perché ad una bimba da uno fino a
tre anni sono suturate da un tale angelo le labbra della vulva per la
conservazione della castità, lasciando solamente una piccola apertura, e quando
poi una tale bimba è diventata maritabile, allora viene portata ancora là ed un
tale angelo apre di nuovo la sua pubertà; altre innumerevoli follie neppure
immaginabili sono qui comunissime. Vedete, Io devo stare a guardare quasi alle
soglie del terzo millennio, come questo popolo scellerato in possesso
dell’antica religione ancora antidiluviana, di cui voi avete già adesso qualche
conoscenza, pratichi tali indicibili stupidaggini[1].
13. Ora guardate là in fondo alla tavoletta illuminata: guardate, c'è una clessidra, e soltanto pochi sono i granelli che devono ancora cadere. – Io non voglio mostrarvi tutte le orribili immagini della Persia, dell'Arabia, della Turchia, dell'Impero cinese, della Siberia ed altri piccoli stati da non menzionare, poiché non scorgereste in nessun luogo qualcosa d’altro che la più orribile oppressione dei popoli, ed il dio ovunque predicato è veramente nient'altro che lo stesso Satana nelle diverse degenerazioni della sua malignità.
14. Tuttavia non preoccupatevi della Mia pazienza, poiché la miseria dello spirito già verrà arricchita. Guai però ai servitori della malignità! Oh, la loro ricompensa sarà grande! Io dico, per quanto abile possa essere Satana, in verità anch'Io in segreto ho fatto un’invenzione della quale egli avrà presto da meravigliarsi da eternità in eternità.
15. Io ho pazientato molto a lungo, ed attendevo dappertutto un miglioramento, ma la Terra è diventata piena di odore nauseabondo; perciò ho già acceso la Mia fiaccola, per arderla nel prossimo futuro, affinché il suo odore nauseabondo non salga perfino nei Miei Cieli e contamini le dimore dei Miei fedeli.
16. Perciò badate anche voi che il mondo non v’irriti! Poiché ogni sua parola è una bolla di sapone, ma piena di mortale pestilenza.
17. Perciò, ascoltate la Mia Parola, e seguite il Mio consiglio, allora il fuoco della Terra non vi brucerà quando Io l'accenderò; poiché questo fuoco porterà vita ai viventi e morte ai morti!
1.
Ed ora guardate lì il paese che si presenta al
vostro sguardo sulla tavoletta bianca, voi ci potete facilmente riconoscere l'Africa.
Osservatela attentamente, Io vi dico che non si tratta di una carta geografica, ma è veramente il paese
nell’immagine fedele.
2. Guardate qui le coste settentrionali, guardate nel nord, l’antico Egitto; guardate inoltre verso occidente tutti gli Stati predatori a voi noti. Esaminate le ripide masse montuose e tra loro gli sterminati deserti di sabbia e steppe.
3. Vedete, dappertutto domina l'idolo Maometto; dappertutto saccheggio, assassinio, schiavitù e d’altronde dispotismo e tirannia al massimo grado! Guardate: tutti quegli abitanti che esercitano ancora un qualche mestiere non sono che schiavi del loro sovrano. La spada del despota volteggia costantemente intorno alla loro nuca scoperta, se non consegnano al loro dominatore quasi tutto ciò che hanno guadagnato.
4. Guardate come i loro sacerdoti dalle torri predicano maledizioni ed inganni, ma nessuna benedizione, e satollano i poveri con l’aria elisiaca[2]; mentre questi ultimi per il loro niente, devono sacrificare per lo meno la metà di ciò che il sovrano ha loro lasciato.
5. Vedete come alcuni pochi cristiani fanno qui un’alquanto misera e deplorevole figura, mentre ancora altri potenti cristiani di nome, vanno in giro ben armati in potenti eserciti e rendono i miseri ancora più miseri di quanto già lo sono, e portano loro, come vedete, anziché la Mia Benedizione e la Grazia Mia, guerra, morte, distruzione, carestia ed ancora altri mali innumerevoli. In verità Saul non ha arrecato tanto male nella sua persecuzione ai cristiani, come lo arrecano questi cristiani con la miseria.
6. Tuttavia abbandoniamo la costa qui sopra e guardiamo un po' verso l'Egitto. Guardate questo bel paese, questa passata benedizione di Giacobbe. Guardate quel luogo adesso che aspetto ha. In verità la meretrice di Babele al suo confronto è una vergine pura.
7. Veramente l’antico Nilo bagna ancora il territorio che Giuseppe governava ed era tutto per il Faraone; ma quale territorio bagna adesso questo Nilo? Quando il popolo d'Israele venne da Me rimpatriato da questo paese, l'Egitto fu colpito da sette dure piaghe soltanto per breve tempo, finché i figli furono rimessi in libertà; ma che cosa erano quelle piaghe in confronto alle attuali il cui numero non ha fine, esse erano una vera manna del Cielo in confronto!
8. In quel tempo lo stesso paese era certamente dominato da pagani; però per lo meno erano uomini e sapevano ben apprezzare il valore dell'uomo, ed il loro insegnamento era una dottrina che, come quella dell'Asia centrale, aveva origine dai tempi di Noè ed era loro ben nota l'Essenza del grande Iddio; e da questa conoscenza era loro derivata una molteplice sapienza, sapienza che però insegnavano soltanto a certi uomini attraverso i loro misteri, e facevano questo affinché il grande Iddio non fosse profanato da qualche incompetente o indegno; per questa ragione il loro paese abbondava delle cosiddette meraviglie del mondo d’ogni specie e la loro sapienza e la loro scuola erano riconosciute come grandi presso tutte le nazioni.
9. Ancora al giorno d'oggi vedete i grandi resti della passata grandezza di questo paese che s’innalza sopra della sabbia rovente; ma guardatelo adesso. Guardate le sue povere popolazioni come sono cacciate al pari d’altri animali; guardate lì verso Sud alcune pacifiche capanne circondate da monti quasi inaccessibili.
10. Nondimeno date uno sguardo e vedrete degli arditi e armati arrampicatori del despota che, temerari, raggiungono le cime del monte, e guardate come si precipitano sulle pacifiche capanne, uccidono brutalmente tutti i tranquilli abitanti, portano via tutti i loro averi, e mettono al loro posto altri uomini prigionieri e impongono loro l'amaro obbligo, pena la morte più spaventosa, di guadagnarsi col lavoro il tributo spettante al despota, almeno per dieci anni nel giro di tre anni solamente.
11. Guardate ora qui, questa è un'altra di tale località, dove tre anni fa è accaduto un fatto simile; guardate, come questi riscuotitori di tributi si avvicinano or ora agli schiavi posti là e gli tolgono ogni loro avere guadagnato, e li trascinano via, dopo averli crudelmente maltrattati e stuprato tutte le loro donne e tutte le fanciulle.
12. Ora guardate lì più avanti, vedete qui parecchi dispotici mercenari forniti con cappi, spade e armi da fuoco; da quella parte vedete come da ogni lato vengono lanciati proprio i cappi sopra gli abitanti in fuga di questa regione montana; guardate lì un poco verso occidente, come alcuni padri, madri, figlioli, giovani e vecchi, tentano la fuga arrampicandosi sulle rocce con le mani sanguinanti, pur di sfuggire a questi feroci sanguinari. Ma nello stesso tempo guardate come questi li inseguono ed ora l'uno dopo l'altro li abbattono alle rocce a colpi di fucile, ed ora vedete come mettono in catene un gran numero di prigionieri, giovani e vecchi, per portarli nel più misero ed infame dei modi al luogo della loro destinazione militare.
13. Ed ora andate col vostro sguardo di nuovo giù dai monti e scorgerete uno degli autorizzati potenti gabellieri del despota, come egli, per dar sfogo alla sua libidine, colpisce alla rinfusa con una sferza un gran numero di schiave, per poter poi giacere con una di loro ancora sanguinante sotto i suoi potenti colpi; senza considerare un gran numero di altre atrocità che vengono commesse adesso in questo paese.
14. Guardate adesso che aspetto ha questo paese; confrontate queste piaghe con le sette di un tempo, e veramente dovrete ammettere che quelle erano una vera manna del Cielo; infatti, se volete farvi un'idea al sommo dell'infernale abiezione, allora recatevi in Egitto, e là troverete essa alla lettera. Allora Io dico, e di più non vi posso dire: qui le cose sono giunte al punto che perfino un'opera buona compiuta dai grandi di quel bel regno, è una vera e propria crudeltà.
15. Ecco guardate un po’ qui negli ospedali, ricoveri e manicomi; guardate come sono martoriati i malati con ogni genere di mezzi. I poveri sono nutriti quasi con immondizie, ed i pazzi, come fossero mummie, sono tenuti in nicchie murali, provviste d’inferriate, dove stanno rannicchiati, gridando e lamentandosi.
16. Non voglio spiegarvi la faccenda più da vicino ed è sufficiente che vi dica che là un beneficio è una purissima crudeltà; immaginatevi ora voi stessi, sotto quale forma appare quindi la stessa crudeltà.
17. Lasciamo ora questa parte settentrionale di questo misero paese, come anche quella dell'intera Africa, e guardiamo il centro sconosciuto di questa terra! Qui vedete ancora capanne sparse qua e là, questa zona è vasta e tutt’intorno è circondata da monti insormontabili; vedete, questo è l'unico punto della Terra in cui si trova ancora una classe di uomini incorrotti ed estremamente miti. Vedete, questi uomini sono tutti ancora dotati della vista interiore, e all’infuori di un discepolo dell'apostolo Tommaso da Me inviato, nessun straniero ha ancora messo il piede in questo luogo, e così questo popolo veramente piccolo che, poco numeroso, abita solo queste zone calde, vive nel Mio puro Insegnamento che fino a questo momento non è stato ancoro guastato.
18. Questo è, nello stesso tempo, l'unico piccolo punto di congiunzione che unisce ancora la Terra con il Mio Cielo, e tenete bene a mente quanto ora vi dirò: se un piede insolente calcherà questo santuario con avidità, Io scaglierò la Mia folgore sulla Terra.
19. Ma guardate proprio verso Oriente e verso Occidente di questo paese, come due delle maggiori nazioni piene di avidità ed ingordigia già mettono ogni possibile scala a pioli alle montagne per spegnere la loro inestinguibile sete del presunto oro che pensano si trovi in questo paese.
20. Sì! Io vi dico, riuscirà loro anche presto, e sono vicini a penetrarvi, ma in verità, Io vi dico, non troveranno nessun oro di cui sono tanto assetati, ma troveranno quell’oro che con il suo peso schiaccerà malamente la Terra intera.
21. Ed ora recatevi ancora un po' verso la costa sud-occidentale di questo paese. Osservate il lodevole commercio umano. Guardate come, dappertutto, dispotici usurai sovraccaricano con poveri uomini le loro navi sotto ogni nome scellerate in modo da non dirsi, e guardate un poco dentro questa nave; vedete come tutt'intorno ha delle gallerie alte appena una spanna, e come questi poveretti vengono accatastati in queste gallerie gli uni vicino agli altri distesi sul ventre come fossero pezzi di legno.
22. Ebbene vedete, una tale nave viene caricata con seicento e fino a mille di questi infelici; davanti alla bocca di ognuno viene posto per il suo nutrimento, da questa costa fino in America, un pane duro come la pietra del peso di quattro libbre; sempre dinanzi alla bocca corre dappertutto un canalino, dove una volta al giorno viene versata dell'acqua per tutti; vedete, con questo regime alimentare, un uomo così povero deve affrontare un viaggio spesso di duemila miglia, e durante il viaggio viene fatta giornalmente un'ispezione per accertarsi se qualcuno non ce l'ha fatta.
23. Ma come avviene quest’ispezione? Allora guardate, là proprio adesso va in giro lungo le gallerie un cosiddetto guardiano di schiavi, con uno strumento appuntito punge l'uno e l'altro nel piede, e se il maltrattato grida, allora questo è segno che è ancora vivo.
24. Esistono anche altri mezzi per provare se sono in vita, cosa che permettono a questi mercanti d’uomini un autentico sacrilegio satanico; ma non vogliamo pensarci oltre, perché una cosa è certa: se questi mercanti trasportassero leoni, tigri, serpenti e iene, avrebbero per queste bestie un'attenzione e una cura infinitamente maggiore che non dei loro poveri fratelli.
25. E con ciò abbiamo conosciuto l'intero continente, così guardiamo un poco giù alla parte meridionale di questo paese che qui è chiamato Capo di buona speranza.
26. Davvero Io vi dico, là c'è sicuramente una buona speranza, ma per Satana; proprio là, infatti, il commercio è così importante che il principe delle tenebre investe i suoi capitali generalmente al mille per cento. Di più non occorre che Io vi dica; quanto tutta questa pratica e movimento Mi piaccia, più spesso soprattutto dai cristiani, ve lo potete facilmente immaginare. Ecco che ne seguirà una grande ricompensa!
1. Ed ora guardate qui su questa superficie piana, ancora un'altra immagine. Qui non c’è niente da vedere che onde su onde, e come un flusso spinge l’altro, ma Io vi posso solo dire: quest’immagine non è nient'altro che una piccola parte dell'Oceano Atlantico, e in questa quarta Ora vogliamo muoverci intorno quindi anche su questa grande distesa d'acqua, per osservare qua e là, il fare ed il movimento delle case galleggianti.
2. Ebbene guardate là! Là sul limite occidentale della distesa d'acqua si mostra in quest’istante una cosiddetta grande nave di linea, ed ai suoi lati vedete ancora una grande quantità di imbarcazioni più piccole sotto differenti denominazioni.
3. Adesso noi vogliamo seguire questa nave per un po' e, come vedete, da qui su questo lato nel profondo Sud si mostra un'isola abbastanza considerevole; guardate come la nave si lancia dritta verso quest’isola. Cosa pensate voi, cosa trama questa nave? Indovinate un po'. Guardate nelle sue dispense; vedete, c’è approvvigionamento per almeno sei anni. Guardate nella cabina dorata del capitano, guardate sul tavolo, troverete carte geografiche e strumenti nautici di ogni sorta.
4. Ora dovreste avere già quasi indovinato cosa trama questa nave. Aspettate soltanto un poco. Osservate l'espressione della vedetta sull'albero maestro, come egli, provvisto di un cannocchiale, guarda attentamente tutto intorno ed esamina la sterminata distesa d'acqua di onda in onda; ma ancor sempre non scorge nessuna terra.
5. Guardate come gli uomini corrono disperati su in coperta della nave confusamente, poiché la lunga durata del viaggio ha consumato loro tutta l'acqua dolce. Ora osservate un po' la scena! Guardate, qui è gettata la sorte in un vaso.
6. Vedete, ora la tirano. La sorte ha scelto un povero negro. Guardate, ora viene spogliato, bendano i suoi occhi, le braccia legate strettamente dietro le spalle, vedete, si avvicina lo sgherro, gli apre le vene, ed il sangue che sgorga dalle sue vene viene subito mescolato con un po' di rum e poi bevuto per lo spegnimento della sete, il negro svenato appena al bordo della nave però viene gettato in mare, e poiché questa bevanda non è bastata per tutti, allora questo procedimento viene eseguito ancora con altri e dalle loro vene viene preparata la bevanda fatta col sangue.
7. Per quanto questa scena appartenga all’estrema rarità e vi si ricorre soltanto in caso di estrema necessità d'acqua, non per questo la si può scusare; tutt’altra cosa sarebbe qualora in una simile necessità, l'uno o l'altro, per il grande amore per il prossimo, volesse decidere di dissetare i suoi fratelli col proprio sangue per salvarli dalla morte, allora quale azione sarebbe veramente una grande testimonianza del suo amore, ma in questo modo è un obbrobrio, e sarebbe meglio che mille si sacrificassero volontariamente per uno anziché ad uno venisse fatta una tale crudele azione. Ma ora guardate, la vedetta grida dal canestro d’osservazione: “Terra!". Immediatamente tutto è festoso sulla nave, tutte le vele vengono, come vedete, spiegate verso quest’isola.
8. Come una freccia la nave vola in quella direzione solcando le onde tempestose, e vedete, essi hanno, or ora, raggiunto un’insenatura, si gettano le ancore, tutto l'equipaggio, escluse le necessarie guardie, si affretta a scendere nelle piccole scialuppe e con queste raggiungono la costa. Guardate come là alla costa scoprono subito una sorgente d'acqua fresca, ed ora si organizzano per portarla a bordo; e così in poche ore la nave è stata provvista con acqua dolce, ed ora tutto è fatto di nuovo rapidamente. Lentamente le scialuppe si muovono ora lungo la costa per vedere se questa terra è in qualche modo già abitata, oppure no. Essi scoprono proprio ora un luogo composto di semplici capanne a forma rotonda; subito si avvicinano a questo luogo. Approdano e scendono a terra; gli abitanti spaventati dal rombo del cannone prendono la fuga; ma subito sono perquisite le loro piccole capanne, e qualunque cosa trovano viene anche portato via, qualunque cosa sia e qualunque nome possa avere.
9. Vedete, così un povero e piccolo popolo è derubato di tutti i suoi averi, solamente che di questa scena non è ancora tutto. Questi poveri fuggiaschi sono inseguiti, e non di rado quasi completamente annientati, oppure, quando va bene, come minimo sono fatti prigionieri e, quale buona preda commerciabile, venduti in America secondo il tempo e l’occasione. Vedete, ora saprete di certo che specie di nave era questa e quali erano i suoi scopi. Vedete, era una nave che andava fuori in viaggi d’esplorazione. Ma ora lasciamola proseguire per la sua via infame e cattiva; vedete, lì se ne presenta già un'altra.
10. Tuttavia questa nave che vedete adesso Io ve la mostro soltanto in spirito; poiché è già stata scoperta nell'anno 1835 nel Mar Mediterraneo da un altro navigatore francese ed in seguito venne anche distrutta. Ma adesso ve la faccio vedere come essa, prima di questo tempo, compiva le sue malefatte nell'Oceano Atlantico. Nota bene, questa nave non è l'unica; ben una ventina di navi del genere si aggirano tuttora nelle acque dell'Atlantico, portando sciagura ovunque vanno.
11. I padroni di queste navi sono per lo più spagnoli e portoghesi, e solo quattro di queste sono mussulmane. E guardate, questa nave carica di schiavi proprio ora parte dalla costa dell’Africa, per vendere questi in America ad un mercante di schiavi del luogo. Ma ora osservate, appena si è allontanata duecento miglia marine dalla costa, è scoperta da una nave inglese e da questa inseguita e catturata. I marinai si difendono accanitamente, ma non serve a nulla; la potenza della nave inglese è molto superiore a quella nave corsara, e così deve arrendersi.
12. I marinai inglesi salgono subito a bordo di questa nave, liberano gli schiavi e li portano sulla loro con un trattamento un poco migliore. Ma che succede con la nave corsara? Allora guardate attentamente, lo scoprirete subito. Guardate come i marinai inglesi, agli ordini del loro comandante, spogliano solerti l’intero equipaggio della nave e gettano le loro vesti in mare, gli uomini invece, con lunghi chiodi acuminati, li inchiodano sul ponte della nave, secondo l'ordine della posizione che avevano gli schiavi prima. Il capitano invece lo appendono per le mani all'albero maestro con la faccia all’infuori ed i suoi piedi fissati con una corda al di sotto dell’albero; e quando hanno finito questo lavoro, vanno nelle cabine e prelevano tutto quello che è servibile, poi issano le vele di questa nave, ritornano naturalmente sulla loro ed abbandonando l'altra in balia dei venti con le urla strazianti degli uomini inchiodati sulla coperta.
13. Guardate e riflettete. Che cosa deve venir fuori alla fine, quando una crudeltà segue l'altra, dovuta semplicemente al capriccio più spietato! E pensate come si presentano queste scene dinanzi a Me che, ancora morente alla Croce, implorai il Padre di perdonare i Suoi nemici! Non ci sono dunque altri mezzi per reprimere il male del commercio degli schiavi, al di fuori di questi che, in un modo o nell'altro, sono comunque contrassegnati dal sigillo di una crudeltà difficilmente immaginabile.
14.
Ma vi chiederete: cosa hanno fatto con gli
schiavi adesso i loro liberatori? Voi pensate che essi li riportano forse nella
patria loro? Oh no, non hanno fatto questo, non li hanno neppure venduti; ma li
hanno tenuti al loro servizio, poiché essi stessi avevano possedimenti in
America; ed in questo modo li ebbero naturalmente molto a buon mercato che se
avessero dovuti comprarli. E così, vedete, da parte dell'Inghilterra viene
esercitata adesso un grande controllo contro il commercio degli schiavi. Quando
viene scoperta una nave di queste, carica di schiavi, viene immediatamente
catturata con la forza, gli schiavi vengono liberati e lì impiegati quali
lavoratori liberi, spesso però, anche venduti a mano libera; e così poi questo
modo di agire corrisponde all’antico proverbio romano: “Scyllam praeteris, Charybdim invadis” (Sfuggi a Scilla, piombi
addosso a Cariddi).
15. Vedete, Io vi ho mostrato tutto ciò, affinché possiate farvi una vera idea della cosiddetta soppressione del commercio degli schiavi. E così un infame mercante rimane un mercante che non si vergogna per nulla di erigere nel Mio Santuario le sue vergognose bancarelle di cambiavalute e le sue botteghe. Sì, se tu offrissi ad un tale individuo avido di denaro un milione di pezzi d'oro, egli ti venderebbe il cuore sanguinante della sua stessa figlia, e non dovresti nemmeno chiederglielo due volte che ti venderebbe anche la testa del suo figlio primogenito. Ma voi direte: succede dunque così miseramente su tutte le navi? Non si pensa mai a Dio in queste case viaggianti?
16. Qui Io vi dico: veramente ogni nave è provveduta con uno, spesso anche con parecchi preti, i quali a causa delle cerimonie, al pari di una banda musicale, vengono imbarcati per i marinai come zavorra, e quest’ultimo appellativo è quello che maggiormente si adatta; infatti tutto il resto non è che vuota forma, e la bandiera di Stato della nave è, su questo genere di imbarcazione, molto più sacra che tutto il clero e le sue barcollanti messe. Io sono invocato da alcuni uomini migliori soltanto quando i tuonanti flutti d’acqua li destano per breve tempo dal loro delirio del profitto. Del resto su ogni nave la tirannia è così in uso che, posta al fianco ad un sovrano dell’Egitto, allo stesso non causerebbe nessun’infamia, e questa fredda e secca insensibilità dei marinai superiori, è poi chiamata nel mondo morale “disciplina navale!”. Io però, a conclusione di questa quarta Ora dico: “Ben vengano questi violenti trattamenti, in verità un giorno non sarà piccola la loro ricompensa!”.
1. E dopo che abbiamo girovagato navigando sulle acque, allora imbarchiamoci su una tale nave negriera e, grazie al vento molto favorevole, navighiamo con questa a vela e precisamente verso l'America del nord. Ecco vedete, quella striscia verde che comincia là a mostrarsi, è già una ben nota fascia costiera orientale nordamericana. Osservate come diventa sempre più distinta; guardate, scorgete già una grande città provvista con un grande porto.
2. Ebbene vedete, noi siamo completamente qui, come ondeggia e brulica di uomini avidi li lucro, sulla nave, nel porto e sui bastioni dello stesso. Vedete, proprio adesso sono appunto sbarcati gli schiavi liberati. Tutto è un correre; viene un proprietario di piantagioni di zucchero oltremodo pasciuto e prende gli schiavi al suo servizio.
3. Al capitano della nave che ha compiuto una tale opera così umanitaria verso questi schiavi, in verità non è offerto nessuno scellino in pagamento, bensì per i suoi sentimenti umanitari gli è offerta soltanto una ben nutrita ricompensa!
4. Ebbene vedete, in questo modo tale atroce mediazione prende certamente un aspetto esteriore umanitario ed ha l'apparenza dell'amore per gli uomini e per il prossimo; ma in sostanza non è altro che la medesima tratta degli schiavi, soltanto sotto una morale politica.
5. Ma poiché le cose stanno così, allora vogliamo dare un breve sguardo ad una di queste piantagioni di zucchero; e per non dover cercare a lungo sulla nostra tavoletta, guardate subito qui! Non lontano dalla città, nel mezzo della tavoletta, c’è giusto la molto importante piantagione del nostro generoso rimuneratore dell'umanità visto prima.
6. Ecco guardate lì soltanto su una piccola parte del suo possedimento, come cento di quei poveretti quasi completamente nudi, devono lavorare ininterrottamente. Vedete come dietro ogni dieci di loro c’è un guardiano degli schiavi altrettanto ben pasciuto, armato di fucile e spada, e come se ciò non bastasse, tiene in mano una tagliente sferza, e quando un poveretto si drizza solo un momento da terra, per alleviare il suo dolore causato dal lavoro, poiché lo stare costantemente piegato tutte le membra sono quasi diventate rigide, guardate soltanto là e vi convincerete anche quanto crudelmente questo guardiano, veramente scrupoloso, mette in movimento subito la sua sferza, in questo utilizzo egli ha una tale destrezza che ogni sferzata strappa abbondantemente il sangue dal corpo del poveretto colpito.
7. Voi penserete che forse questi schiavi siano per lo meno nutriti umanamente, in modo da ricevere forza sufficiente per questi lavori, lavori che farebbero soccombere Satana. Io non voglio dirvi nulla, soltanto date un'occhiata su questo punto, e ciò che vedete è appunto un pasto per gli schiavi. Voi cercate con lo sguardo certamente una scodella; ma la scodella, e non solo una bensì molte, per così tanti schiavi, sarebbero costate del denaro al proprietario, e questi si chiede cosa può costare meno di tali scodelle, e dopo averci lungamente pensato, questo grande speculatore trova adatto un tronco d’albero incavato come una grande e lunga mangiatoia eretta nel podere.
8. Ed ora osservate la pietanza di questa lunga scodella, pietanza che consiste in nient’altro che di legumi mal cotti che qui consistono di lenticchie e fagioli oppure, nei giorni festivi, una specie d'orzo. Con tale cibo è così riempita questa mangiatoia, ed i lavoratori vengono poi invitati o col cosiddetto diritto degli schiavi o con lo schiocco delle fruste.
9. S’intende però che a questo pasto sono invitati soltanto gli schiavi che lavorano vicino; coloro che lavorano nelle lontananze sono provveduti o con una specie di pane, dal quale voi veramente sareste strozzati, oppure, quando il lavoro nelle lontananze non è tanto pressante, è loro permesso di cuocere il noto pranzo in una baracca appositamente costruita.
10. Però notate bene, il pasto, tranne che nei giorni festivi, non può mai durare più di un quarto d'ora. Chi eventualmente arriva in ritardo, quando è dato il segnale per riprendere il lavoro, è accolto immediatamente col più duro maltrattamento.
11. Con i cucchiai di legno si mangia solo nei giorni festivi. Ora vorreste domandare: quale altro salario ricevono questi schiavi? Quelli assai diligenti che, per così dire, lavorano giorno e notte come matti, di tanto in tanto ricevono un po' di rhum e qualche frutto, e perfino una giacca logora, da indossare nei giorni di festa.
12. Questo pressappoco è già il massimo con cui questi poveretti sono umanamente considerati. Per gli altri ci sono soltanto sei ore di riposo ed il noto pasto, e questo è tutto quello che ricevono come salario per il loro lavoro.
13. Ora voi domanderete: un tale filantropo e magnanimo proprietario di piantagioni, non ha nessun signore che sia sopra di lui per quanto concerne il trattamento dei suoi schiavi?
14. Vedete, questo non ve lo posso mostrare in immagini, ma ve lo dico francamente: no! Egli è, in questo riguardo, un despota assoluto sulla vita e sulla morte dei suoi lavoratori, ed ha il diritto di giustiziare uno schiavo disubbidiente con qualunque specie di morte.
15. Ma affinché possiate comprendere quanto crudeli siano le loro leggi, vi mostrerò un esempio, là una cosa del genere si ripete centinaia di volte, anzi migliaia di volte. Recentemente ad uno di questi demoni, a causa dell'infernale trattamento, sono scappati due schiavi. Una casa confinante li aveva accolti; poiché questa aveva per lo meno ancora una piccola porzione di sentimento umano nel corpo.
16. Immediatamente quel demone danneggiato ricorse alle autorità e reclamò i suoi fuggiaschi. La casa confinante che conosceva bene la legge, si presentò subito alle autorità e portò, in forza dell’amaro lamento da parte degli schiavi, una parola in loro difesa.
17. Allora venne subito istituito un processo tra questi due vicini; e come credete voi che i saggi giudici abbiano risolto questa faccenda? Io voglio comunicarvi la sentenza, e così voi potete assai convenientemente rendervi conto come vanno le cose nella colta famigerata America settentrionale. Qui avete la sentenza che così suona:
18. "Il vicino deve consegnare i due fuggiaschi al proprietario vivi o morti, evitando di incorrere in una multa di mille sterline. Se ritornano, possono essere consegnati vivi, ma in caso di rifiuto, allora il sopraccitato vicino li uccida subito con una fucilata e si portino le loro teste oppure il loro intero corpo al proprietario, dove costui potrà poi decidere a suo piacimento. Se però i due suddetti fuggiaschi si dovessero sottrarre con la fuga all’esecuzione, allora ognuno abbia il diritto necessario di sparargli subito, qualora dovesse incontrarli per strada".
19. Ora devo menzionare ancora una cosa, affinché possiate conoscere completamente questa scelleratezza. Nella sentenza si parlava del "a piacimento" del proprietario; in che cosa consiste questo veramente? Allora osservate ancora un po' sulla Mia tavoletta. Una piccola scena vi risponderà sufficientemente a questa domanda.
20. Guardate qui uno stagno: è un vivaio di pesci appartenente ad un tale possidente, e guardate, lì nell’angolo di questo stagno stanno appunto legati tre schiavi, due maschi ed una femmina e nessuno ha raggiunto i vent'anni. Al loro fianco c’è uno schiavo maschio ed una femmina e precisamente già morti; questi due morti sono i genitori di questi giovani.
21. Quindi guardate, il guardiano si alza; infatti come voi vedete, si avvicina il proprietario con due cosiddetti gladiatori, i suoi due amministratori e parecchi curatori di schiavi. Vedete, ora i giovani hanno un'espressione terribilmente spaventata; il suo ordine, o piuttosto il suo “a piacimento”, per questi poveretti suona lì così: che per primo i due morti devono essere tagliati in piccoli pezzi e poi gettati nello stagno in pasto ai pesci. Poi la ragazza deve essere slegata, e tutti i curatori, se hanno voglia, possono dormirci sopra, e solo dopo sia preparata quale pasto per i pesci; i due giovani invece devono essere legati ad un palo e poi sferzati a morte e solo dopo essere altrettanto preparati quale cibo per i pesci.
22. Vedete, questo è l’aspetto della tanto elogiata condizione nel coltissimo Nord dell’America. Ora giudicate voi stessi: con quale nome si dovrebbero qualificare tali creature? In verità, al confronto, il Mio più acerrimo nemico, il principe di ogni tenebra, è una misera schiappa; veramente, voi potete crederMi oppure no, avete sentito degli indemoniati che vengono e vennero posseduti dai diavoli e da Satana; Io però vi dico che nessun satana si lascerebbe indurre a prendere possesso interiore di un tale filantropo Nordamericano; infatti, in queste condizioni ogni demonio preferirebbe il gradino più basso dell'Inferno che dimorare in uno di questi coltivatori di zucchero!
23. Da questo piccolo paragone potete farvi ben un'idea di come questo traffico si comporta al cospetto Mio! Oh, Io vi dico: in verità ogni briciola di zucchero è gravata da Me con mille volte tante maledizioni; poiché se questi mostri vendessero a peso il sangue versato, allora questo supererebbe di cento volte quello dello zucchero guadagnato. E così potete supporre con sicurezza che su ogni oncia di zucchero, gravano cento once di sangue umano versato.
24. Vedete, Io Mi sono prefisso, per il vostro animo delicato, di farvi dare uno sguardo soltanto alla parte migliore di questa parte del mondo, e così vi dovete anche accontentare con questo; poiché in verità, se Io vi mostrassi quello che avviene nella metà meridionale di questo paese, la penna nella mano verrebbe meno, perché non sareste più in grado di mettere giù per iscritto nemmeno tre frasi, e perciò di tali casi estremi Io Mi riservo di darvi alcune notizie nella dodicesima ed ultima ora, quando sarete già più abituati a vedere insieme a Me atrocità di ogni genere.
25. Qui Io non vi voglio dire niente della futura mercede, ma in compenso vi dico qualcosa di nuovo: “Tali creature devono essere completamente annientate per l'eternità!”. Amen.
1. Dopo che vi siete guardati intorno sufficientemente su questo punto dell'America del Nord, volgiamo ora il nostro sguardo alla tavoletta e guardiamo di nuovo al litorale soffermandoci là ancora per pochi istanti, fino a che questa grossa nave che scorgete qui alla riva, sarà completamente caricata di zucchero: solo dopo, con questa nave vogliamo fare un viaggio dove essa punterà le sue vele.
2. Ora guardate ancora un po' qui in questo punto; vedete come gli schiavi trascinano alla riva i molti carri carichi con grandi botti e casse. Guardate lì un pesante mezzo somigliante a un carro e carico di casse come una piccola montagna, e vedrete come davanti a questo carro sono aggiogati quaranta schiavi come fossero buoi, ed i curatori di schiavi a colpi di frusta li costringono ad accelerare il trasporto, e come ad ogni lato di questo carro montagna una quantità di schiavi deve proteggere lo stesso dagli incidenti con stanghe e funi, ed appena il carro fa solo una percettibile oscillazione, la frusta crudele è brandita sulle loro teste.
3. E vedete, essi sono ora giunti già abbastanza vicini alla costa; con i carri è andata bene. Ma voi non lo avete notato, una ruota del carro si è rotta sotto il peso, e vedete, venti schiavi restano schiacciati sotto il grande peso del carro enormemente caricato, e l'altra metà che non hanno trattenuto il carro vengono maltrattati crudelmente e, come vedete, neanche gli schiavi che bilanciano ai lati vengono risparmiati in quest’occasione, e solo perché da una cassa chiusa male, in cima al carro, in seguito alla forte caduta, si sono disperse da una crepa a mala pena tre once della polvere di zucchero, così almeno tre schiavi devono risarcire con la vita questo grosso danno; e tutta la colpa, che è da ricercare in questi abominevoli curatori e la loro quasi ininterrotta ubriachezza, la devono pagare questi innocenti agnelli dell'umanità.
4. Ora guardate, adesso quei carnefici si sono stancati di sferzare; così è adottato un nuovo sistema, sono fatti venire nuovi e piccoli carri, e con questi tutte le casse sono portate a riva tra gemiti e lamenti degli schiavi. Ebbene vedete, è stato portato lì tutto.
5. L'inglese prende in consegna la merce e regola i conti con l’attuale contabile del proprietario della piantagione di zucchero. Ora però queste casse devono essere anche portate nella nave, e questo lavoro, compreso nell’affare, ora grava nuovamente sugli schiavi. Vedete come loro in piccoli carri portano dentro spesso le molte centinaia di pesanti casse; ma per fortuna nessuna cassa cade in mare, cosa che talvolta è solito ben accadere, specialmente quando uno dei curatori di schiavi ha troppa acquavite nel suo stomaco e per passare il tempo ha tormentato i suoi poveri sottoposti.
6. Quando poi in tali occasioni accade un danno così immane, perché le membra indebolite degli schiavi non sono in grado di sollevare interamente nel carro una tale cassa, e questa cade in acqua, ed anche se viene ripescata immediatamente dagli schiavi e nessuna goccia d'acqua è penetrata dentro il suo contenuto, allora tali lavoratori disattenti vengono sferzati quasi a morte, oppure talvolta, secondo l’umore crudele di tali curatori, anche immediatamente fucilati e gettati in mare; e questi poveretti sono fuori pericolo solo allora, quando la merce è stata portata sana e salva sulla nave, dove poi naturalmente i carri vengono di nuovo portati a casa, ed invece delle casse si accampano su questi i curatori, dove poi per divertimento ed il loro piacere devono andare in costante galoppo, cosa che essi, con le loro fruste, sanno assai bene attuare questa veloce andatura.
7. Voi forse domanderete: cosa è avvenuto con coloro che sono stati schiacciati? Io vi dico: proprio niente, ma guardate qui e convincetevi con gli occhi del vostro spirito, come alcuni là sotto, con mani e piedi spezzati si lamentano, gridano e gemono implorando a modo loro aiuto; pensate voi che faranno venire un chirurgo o saranno portati in un qualche ospedale per schiavi? Oh vi sbagliate! Questi esseri infernali hanno un sistema di guarigione molto più veloce del vostro; poiché ad ognuno viene messo una pietra al collo e poi gettato in fondo al mare, ed in questo modo sono guariti per tutti i tempi eterni!
8. Ora forse vi chiederete ancora: quando questi schiavi galoppanti avranno raggiunto con i loro curatori la casa padronale, avranno questi poveretti almeno un'ora di riposo, o forse addirittura una pausa? Oh,vedete, in quel paese non è usuale. ma ben accade spesso, quando il proprietario è addirittura troppo disumano, che siano maltrattati per la loro disattenzione ancora una volta di più sotto il comando del barbarico proprietario per sua soddisfazione. E volete sapere il vero numero di questi infelici, il cui destino nella sfera dell'infelicità non offre assolutamente nessuna varietà importante? In tutto il territorio degli stati liberi dell'America del Nord ce ne sono circa undici milioni; e non dovete voi pensare che fra questi schiavi ci siano soltanto negri, ma in mezzo ci sono per lo meno una quarta parte di bianchi.
9. Ma poiché c'è una legge che proibisce la schiavitù dei bianchi, questi schiavi bianchi sono espressamente tinti di nero ed “oscurati”. Ebbene, dopo che abbiamo osservato quasi tutto, allora saliamo ancora sulla nave che, come voi vedete, proprio ora a vele spiegate si affretta fuori del porto. Ora guardate come i marinai, simili ai funamboli, fanno i loro esercizi d’equilibrismo sui pennoni delle vele; osservate un po' questi volti bruciati dal mare, la loro nudità è coperta di miseri stracci. Guardate, come sono abbruttiti, che aspetto malefico hanno, come se appartenessero ad un'altra successione di esseri, anziché all’umana.
10. Vedete, questi uomini sono quindi i molto discussi marinai inglesi. Oh umanità! In quali profondità ti ha fatto precipitato il tuo mondo! Quanto sei lontana da Me, dalla Sorgente originaria della Vita, e quanto vicina sei all'abisso della tua eterna rovina! Non ti spaventano le profondità dei mari; e le Mie tempeste fischiano e scrosciano invano sulla tua fronte; tu non conosci più nessuno sopra di te, se non te stessa! Tu guardi fissa, è vero, con la tua presunta vista acuta, lontano oltre l'ingannevole superficie delle onde.
11. Tu prevedi la tempesta e conosci tutti gli scogli e banchi di sabbia nel mare. Spensierata galleggi tra la vita e la morte su deboli assi sopra immensi abissi sulla superficie instabile da un paese all'altro del mondo; tu però, non consideri questo, che Io, non più tuo Padre, bensì tuo Giudice inesorabile, Mi trovo anche a bordo del tuo galleggiante palazzo di assi. A te è nota la via, e nei solchi del mare tu riconosci bene la tua strada; vedi, il tuo tempo è alla fine, Io sfioro con un dito le profondità della Terra e, dove tu non supponi, ho messo nuovi scogli sulla tua via, scogli che tu non conosci ed Io, il Timoniere invisibile, saprò ben come gettare il tuo povero abborracciato lavoro, questa vergognosa carcassa che è stipata completamente con il sudiciume delle tue vergognose speranze, contro la nuova dura fronte degli scogli a te sconosciuti, e così rovinarti.
12. Oh, guardate, questa nave impacchettata corre proprio ora nelle braccia di un tale scoglio sconosciuto. Guardate, e non spaventatevi come il vento la spinge lì veloce come una freccia. Essi non sospettano nulla; perché Io non ho elevato lo scoglio oltre la superficie dell'acqua. Ma ora guardate, due istanti ancora e la misera carcassa andrà in frantumi, insieme al suo intero contenuto. Guardate ora lì! Guardate, adesso sbatte con gran violenza con la prua contro lo scoglio. Osservate come questa è completamente fracassata e come la nave comincia ad affondare. Guardate come i marinai si affrettano a sciogliere le scialuppe sospese alla grossa nave e come alcuni, con gran rapidità, arraffano insieme degli assi e si costruiscono una zattera per rimanere a galla.
13. Guardate, il relitto è sospeso a questo scoglio e un gran numero di uomini si aggrappano ai costoni della nave che ancora emergono dalla superficie dell'acqua. Una piccola quantità di uomini galleggia nelle misere imbarcazioni e va incontro alla sua morte certa; ma il capitano ed il proprietario della merce stanno rannicchiati vicino all'albero sporgente fuori e lottano, presi da gran disperazione ora già al terzo giorno del naufragio, con la morte; e così anche gli altri naufraghi ai costoni della nave.
14. Pensate voi che uno di questi uomini Mi abbia implorato per un qualche aiuto? Bensì essi fissano lo sguardo sul mare aperto, se non potrebbe mostrarsi al loro sguardo qualche nave. Soltanto che inutile è il loro cercare, poiché Io saggiamente saprò dirigere le altre navi così che non debbano giungere nelle vicinanze di questo luogo. Ora guardate lì, come quei due rannicchiati vicino all'albero lottano l’un con l’altro; voi penserete che con questo lottare cerchino di aggrapparsi più saldamente all'albero. Soltanto che con questa lotta tramano qualcosa d’altro e cioè: per la mancanza di cibo ognuno vorrebbe uccidere l'altro, in modo che ricevesse qualcosa da mangiare!
15. Se guardate ai costoni della nave, lì già potete assisterete ad un pasto simile, come un altro mercante inglese alla sua amata moglie, che si è aggrappata a lui, proprio ora divora i suoi seni con grande avidità. E vedete, questo divorarsi l'un l'altro continua di solito finché non ne rimane che uno solo, e quest'unico rimasto alla fine se la prenderà con se stesso e si mangerà fin dove potrà raggiungersi; questa scena poi termina di solito dopo poche ore con il dissanguamento.
16. Per quanto concerne le ossa, le rosicchia finché è possibile, e ciò che resta, poi spesso bestemmiando le getta in mare. E poiché qui ora non c'è più nulla da vivere e da vedere, allora seguiamo ancora le nostre tre scialuppe e vediamo come finisce qui! Ebbene guardate, qui ce n’è già una; ma nella stessa sono rannicchiati solo tre esseri più cadaveri che uomini; questi sono tre eroi, i quali dopo avere gettato il resto della compagnia in acqua, si sono imposti per legge di non mangiarsi l'un l'altro e di abbandonarsi al cieco caso con quel po' di vita loro rimasta.
17. Con questo non avete bisogno di trattenervi più a lungo presso questi tre, così vogliamo farla presto finita con loro; guardate là, una poderosa ondata colpisce la fragile scialuppa, ed un bonario pescecane aspetta già con brama il contenuto di questa scialuppa che egli ha già accompagnato a lungo come fedele compagno di viaggio. Ed ora guardate, l'onda ha fatto il suo dovere ed il pescecane ha divorato la sua preda tanto attesa. E così anche qui non c’è per noi più niente da osservare, allora vogliamo cercare un'altra di queste scialuppe. Ora voi penserete: dove si troveranno queste? Io però vi dico: non preoccupatevi, chi cerca con Me, a questi non sarà difficile il ritrovamento. Ebbene guardate, è già qui! Contate gli uomini che ancora si trovano dentro; non vi sarà difficile ricostruire la scena. Perché dunque non contate? Voi dite, noi non vediamo nessuno. Allora andate solo più vicino e guardate nell’ondeggiante scialuppa; non scorgete altro che ossa rosicchiate, ed è appena il decimo giorno dopo il naufragio!
18. Ora vorreste sapere almeno dove è andato a finire l'ultimo che ha rosicchiato quelle ossa, poiché egli stesso non poteva mangiarsi tutto fino alle nude ossa. Ebbene, allora rivolgete il vostro sguardo un poco a lato, guardate, là nella metà più occidentale della tavoletta si innalza fuori oltre lo specchio d'acqua uno scoglio coperto di muschio di pochi Klafter quadrati. Guardate, lì rannicchiato nel mezzo di quest’isolotto estremamente piccolo, si trova l'ultimo della scialuppa in preda alla massima disperazione, e come raccoglie il muschio e la poca erba e se la porta in bocca.
19. Vedete questa è la sorte di quest’ultimo, ed è anche l'unico che di tutti i naufraghi un'altra nave fra due giorni raccoglierà ancora vivente, per la ragione che egli possa riferire quello che è accaduto qui, e costui è anche l'unico che, almeno su quest'isolotto, ha cominciato un poco a ricordarsi di Me. E così lasciamolo in attesa della sua salvezza, ed ora vogliamo vedere dove si trova la zattera.
20. Guardate, eccola là; essa galleggia! Vedete, anche qui non c'è più nessuno, bensì alcune ossa sono fissate ad un asse con una fune, ed allo stesso modo, lì nel mezzo della zattera, una bottiglia nera tappata; l'ultimo superstite ha messo per iscritto il naufragio della nave come il suo proprio, e fissato le stesse, insieme alla bottiglia, altrettanto con una fune ad un asse, nella quale occasione egli, nella sua debolezza, imprudentemente è scivolato con un piede nell'acqua, si è tenuto aggrappato con le mani ad un asse ancora per un po', finché pure un pescecane buongustaio gli ha strappato metà del corpo, ed alla fine ha divorato anche l'altra metà!
21. Ora vedete, siamo alla fine del nostro viaggio per mare; e poiché qui, come dice un vostro proverbio, perfino la morte ha perso i suoi diritti, cioè non c'è più nulla, allora anche noi vogliamo abbandonare i nostri diritti visivi, dove la morte ha portato tutto via alla nostra vista, ci rivolgiamo perciò un poco intorno alla nostra tavoletta e vedere che cosa ci propone il mare, se non si trova per voi da guardare qualcosa di memorabile già pronto e galleggiante.
22. Ecco guardate qui! Una nave di linea inglese galleggia proprio da questa parte. In coperta, all'infuori dei marinai e del timoniere non c'è nessuno. Voi ora vorreste sapere che cosa racchiudono le sue stive? Ebbene, allora guardate! Io tuonerò ora su questa nave un Epheta, e subito la nave diventerà trasparente come fosse di vetro, ed il suo contenuto vi salterà dinanzi agli occhi abbastanza raccapricciante; ed allora Io dico: «Epheta!». Adesso guardate e giudicate cosa c’è dentro. Negli spazi inferiori della nave ci sono trecento persone d'ambo i sessi gravati con pesanti catene, quasi completamente nude; osservate i loro corpi come sono smagriti, contate i lividi sanguinanti ed osservate il miserabile cibo che vien dato loro, non di giorno in giorno, bensì di settimana in settimana consistente in appena un terzo di Libbra di pane duro come sasso accanto ad un boccale d’acqua putrida a persona.
23. Guardate come lì in un angolo un uomo alquanto attempato, ai cui piedi sono già attaccati alcuni ratti, prega il carceriere appena entrato di farlo morire. Guardate lì in un altro angolo una vera venere femminile, secondo i vostri concetti di bellezza, con le sue morbide braccia strette dalle catene, angosciata grida e implora che si potesse gettarla in mare oppure di liberarle almeno una mano, affinché possa rimuoversi dal naso quel mordente sudiciume. Che cosa fa il guardiano? Egli prende una scopa pungente e gliela mette dinanzi al naso, perché si possa pulire; in questo modo egli la graffia e le imbratta tutto il viso, così che lo stesso alla fine è pieno d’ulcerazioni e materia purulenta.
24. E se si lamenta di tale trattamento, allora viene ancora più castigata. Guardatele qui ai suoi i piedi. Oh, quei piedini delicati! Solo tre settimane fa com’erano tenuti in gran considerazione da un libidinoso e ricco crapulone inglese; solamente che le sue ricche promesse per sedurre questa ragazza produssero poco effetto, allora la viltà della sua vendetta trovò il modo di vendicarsi, ed attraverso una segreta corruzione dei giudici accusò la povera ragazza di un considerevole inesistente furto, ed ora questa è deportata appunto come la vedete adesso.
25. E così come qui questa poveretta viene deportata come una delinquente, in questo gruppo ce ne sono ancora diversi, e proprio lì nell'angolo opposto vedete un uomo incatenato ancora abbastanza giovane che, poiché era l'unico erede di un uomo ricco, dopo la morte di suo padre è stato portato anche qui dalla sua stessa madre con l'aiuto di uno dei suoi vergognosi amanti.
26. Non vogliamo seguire ulteriormente la sua storia, ma dare uno sguardo retrospettivo ai delicati e bei piedini della nostra bella prigioniera. Vedete come balza solerte per scacciare i parassiti della nave, per non fare con i suoi piedi, come con i piedi di quel vecchio, e guardate ancora meglio ai suoi piedi come lei, mediante questo movimento costante, ha formato già un vero e proprio cuscinetto di topi! E credete voi che quelle marce bestie della nave scendano giù almeno per rimuovere questi parassiti uccisi, oh no, questo non lo fanno; preferiscono piuttosto affumicare questa sventurata parte della nave giornalmente con il catrame per prevenire con questo il manifestarsi di qualche malattia a bordo.
27. Voi penserete certamente che tale crudeltà vada oltre ogni immaginazione, e certo medici e sacerdoti devono provvedere affinché le disposizioni di legge siano osservate; Io però vi assicuro che in Inghilterra ogni nave, come lascia il porto, non ha nessun altra legge che quella vigente del capitano, e non dura a lungo che l’intera autorità di bordo sia ricondotta ad una sola causa, e così sotto uno e lo stesso tetto domini anche spesso un’infamia solamente, così non è necessario che vi spieghi, com’era proprio qui il caso, che una tale bella e giovane deportata non dando ascolto alle selvagge passioni degli ufficiali al comando spesso ubriachi, e non lasciandosi usare per ogni immaginabile bassezza libidinosa, per questo mondo le è già stata pronunciata la più deplorevole sentenza. Vedete, già ora comprenderete il perché quei parassiti non sono gettati dalla nave.
28. Questa però non è la sola pena che una tale povera deportata deve sopportare; oltre a questa le vengono ancora urlate orribili imprecazioni dai suoi compagni di entrambi i sessi, perché dipenderebbe soltanto da lei rendere il loro destino più sopportabile. E guardatevi ancora un poco intorno in queste stanze del dolore ed andate adesso col vostro sguardo in alto, nelle splendide stanze dei signori della nave; guardate come se la passano alla grande! Dalle loro coppe frizza vino spumeggiante; tutti fanno un brindisi al loro capitano ed uno fra loro grida anche: evviva alla nostra bella prigioniera! E tutti aderiscono a lui come colti da una follia irrefrenabile.
29. E vedete, ora gli ufficiali complottano tra loro; cosa possono avere in mente? – voi domanderete. Non preoccupatevi di questo mistero; perché non si tratta di nient'altro che, con un tiro birbone, averla vinta con la bella e povera prigioniera. E cosa pensante, in che cosa consiste questo tiro birbone? Vedete, questo tiro consiste in nient'altro che in ciò: l’incantevole ragazza ora sarà subito liberata dalle sue catene, e senza indugio sottoposta ad un’efficace cura medica; e quando si sarà ristabilita, le sarà fatta una formale domanda di matrimonio, grazie alla quale potrà diventare la moglie di uno o dell'altro ufficiale.
30. La poveretta non si accorge dell'inganno, è troppo spaventata dall’infernale tortura subita nelle stanze inferiori, e così si unisce in matrimonio sotto una falsa benedizione non impartita da un sacerdote, ma da un marinaio travestito; in questo modo il suo sedicente marito può approfittare ora di lei, e durante la notte entra al suo posto arbitrariamente un altro, e così poi la nostra povera prigioniera diventa, a sua insaputa, la prostituta della nave. Per quanto riguarda lo stomaco, certamente non le manca nulla e si culla nella felice idea di avere fatto qui la sua fortuna; ma gli occhi le si aprono solamente quando giunge nella baia di Batanj, una costa dell'Australia, dove lei, al pari degli altri criminali viene lasciata in balia alla fustigazione vita natural durante. La sorte di questi infelici seguirà nella settima ora.
1. Dopo che abbiamo osservato sufficientemente questa nave nella sua nefasta attività ed il suo significato non vi sarà più sconosciuto, allora abbandonando la stessa facciamo un salto avanti, ed esaminiamo un poco in anticipo il paese dai quattro nomi che secondo la vostra classificazione sta tra il 131° ed il 171° grado di longitudine est, come anche tra il 10° e 30° grado di latitudine sud[3]. Infatti, questo per voi è necessario perché siete ancora poco in confidenza con la sua natura, con la sua suddivisione, come anche con le sue condizioni climatiche; e così guardate qui in questa tavoletta a voi ben conosciuta!
2. Il paese che vi si presenta, osservatelo bene, è propriamente l'Australia, l'India meridionale, l'Oceania e la Polinesia. E vedete, la parte meridionale di questo paese consiste ancora d’interminabili pantani e paludi, nei quali, se volete guardare più acutamente, scoprirete un’innumerevole quantità di mostri velenosi e insetti d’ogni sorta.
3. Guardate verso Sud, come un'infinità di isole coralline a catena si estendono quasi fino alla regione del Polo Sud; per la qual ragione la costa meridionale di questo paese non può essere circumnavigata, come anche è ugualmente un’impossibilità raggiungere via terra questa costa meridionale, che veramente non è neppure una costa, ed esplorare la sua natura. Tale conoscenza è resa tanto più difficile, perché questo paese consiste per la maggior parte di pianure sterminate, le quali sono interrotte solo qua e là da piccole insignificanti colline; poiché monti di qualche importanza non ce ne sono affatto in questo paese, eccezion fatta per alcuni coralli e rocce di ardesia lungo le coste.
4. Questa terra finora conosciuta ha sul suo continente una superficie di quasi duecentomila miglia quadrate; su questa superficie vivono circa due milioni e sessantamila persone. Le regioni più abitabili si trovano per lo più lungo la costa orientale, le quali vi dovrebbero essere già più o meno note, come per esempio le grandi proprietà terriere sotto il nome: Carpentaria, Arehmesland, Witsland, Edelsland, Eintrachtland, Leuwiesland, Kuntsland, Flintersland, Baudingsland, Grantsland ed ancora alcuni nomi meno conosciuti nei quali non c’è nessun interesse. In questa costa orientale si trova un luogo d’approdo dal nome “Baia di Botanj”, dove, durante un periodo di tempo di appena dieci anni fino al momento attuale, gli Inglesi hanno sbarcato circa centosettantamila criminali, e da qui sono stati distribuiti nelle differenti grandi proprietà terriere.
5. Ma non soltanto questa costa orientale ha una tale destinazione, ma anche in quell’occidentale adesso sono sbarcati quasi principalmente deportati. Lì vedete un fiume che proprio qui sbocca nel mare; è denominato fiume dei cigni, ed alle sue sponde scorgete anche che è stata costruita una discreta città, dalla quale ora viene attuata una colonizzazione servendosi appunto dei condannati lì deportati; però con risultati molto peggiori di quelli sulla costa orientale; poiché qui vengono venduti di solito solo i peggiori d’Inghilterra, secondo accordi stabiliti con gli Olandesi ai quali questa costa appartiene, per coltivare una regione molto inospitale.
6. Sulla costa orientale, vale a dire nella baia di Botanj, una città è già edificata da molto tempo; essa è chiamata Sydney, come tutta la costa si chiama Nuova Galles del Sud. Per adesso però osservate soltanto il punto occidentale; poi dopo che avremo visto attraccare nella baia di Botanj la nostra nave, vogliamo recarci qui, dove il martirio degli uomini è peggiore in maniera inconcepibilmente che sulla costa orientale. Ma prima che esaminiamo questo principale spettacolo voglio farvi fare una maggiore conoscenza con il territorio stesso, affinché possiate farvi un concetto reale di cosa significhi e cosa vuol dire venire qua, sia come colpevole che come innocente.
7. Ora guardate qui, qual è l'aspetto interno del territorio. Voi pensate che queste distese, sterminate per i vostri occhi, non sono che pure macchie boscose. Oh no, dico Io; questa è erba e non dovete meravigliarvi se qua e là vedete erba alta da tre fino a quattro uomini. Quest'erba somiglia ai cosiddetti canneti, e non c'è nessun altro modo di estirparla se non col fuoco quando è diventata secca. Il fuoco però deve essere acceso quando soffiano i venti del Nord; poiché i venti del Sud soffocano questo fuoco.
8. Voi vorreste vedere certamente anche un bosco di alberi; solamente che di tali boschi qui ve ne sono molto pochi, e gli alberi che crescono specialmente nelle regioni meridionali, spesso sono grossi e alti appena così come alcune erbe, e portano frutti molto poco commestibili. Nella parte settentrionale, come anche sulle coste orientali, ci sono certamente già spesso coltivazioni d’altro genere, che però, tutto sommato, non prospera veramente bene e trasformano a poco a poco anche notevolmente la loro natura.
9. E così le pere diventano spesso completamente legnose e più larghe al picciolo, piuttosto che alla corolla. Alle ciliegie il nocciolo cresce esternamente alla buccia ed il frutto stesso diventa acquoso; e simili cambiamenti che vi sembrano alquanto strani, si riscontrano anche in diverse altre piantagioni. Meglio di tutte prosperano le noci a forma di spirale a voi ancora poco note, come pure lungo la costa settentrionale prosperano le noci di cocco, i fichi d'India, la cosiddetta carruba ed una specie di prugna-melone.
10. Bisogna però avere molta cura affinché le noci a forma di spirale non vengano punte da un certo insetto rosso; se una tale noce punta cade nel terreno, allora da essa vien fuori una pianta malefica molto velenosa che è dieci volte peggiore del cosiddetto Bohonupas; infatti, non appena le sue foglie hanno raggiunto l'altezza di un piede fuori del terreno, allora queste foglie emanano una così potente e devastante esalazione velenosa che non uccide soltanto tutti gli animali e gli uomini che le si avvicinano, ma molto spesso causa, in una vicinanza di un'ora di cammino, una tale violenta devastazione fra le piante, che in breve tempo non vi cresce più nemmeno una pianticella di muschio, ma tutto si dissecca e diventa una specie di cenere.
11. Per fortuna questa pianta non vegeta per più di sei mesi, ma con l'inverno muore subito e così diventa inoffensiva. E poiché ora abbiamo contemplato un poco il regno vegetale, vogliamo dare un breve sguardo anche al regno animale. Guardate anzitutto il cielo com’è pieno di grandi aquile bianche, le quali in forza ed agilità superano tutte le altre specie. La loro rapacità, specialmente durante la stagione invernale, è grande tanto che, più verso l'interno del paese, aggrediscono l'uomo al pari di lupi volanti.
12. Oltre a loro c'è ancora un'altra specie di uccelli feroci che hanno l'aspetto quasi di uno struzzo; essi hanno, in luogo delle penne, peluria, ed alcuni non hanno nemmeno ali, altri però hanno ali simili a quelle del pipistrello. Questi uccelli hanno spesso zampe lunghissime e possono, per mezzo delle stesse, correre così veloci che per loro è facile percorrere dieci miglia in un'ora. Quando hanno raggiunto la loro preda, la abbattono con un piede e divorano poi il pasto così preparato. Non consideriamo l’esercito dei piccoli ed inoffensivi uccelli.
13. Tra l’altro c’è da notare un quadrupede, un mammifero munito di un robusto becco; uccello lupo sarebbe il suo giusto nome. Quest’animale nel suo genere è più crudele che qualsiasi tigre. Per quanto concerne il terreno e le paludi, esso è una vera patria di serpenti e d’ogni sorta di lucertole, fra le quali ce ne sono parecchie specie munite di ali, certamente non tutte le specie sono velenose, tuttavia più o meno dannose.
14. Nell'interno s’incontra spesso una grossa specie di pipistrelli che sono molto velenosi e posseggono nel loro sguardo, ancora peggio del serpente a sonagli, un effetto magnetizzante, così che se lo sguardo di un tale pipistrello ha afferrato qualcuno negli occhi, quest'ultimo cade subito a terra come intontito da una potente bevanda alcolica e, se nessuno gli viene in aiuto ed uccide il pipistrello svolazzante intorno, questo gli succhia fino all'ultima goccia di sangue e poi, satollato, vola via da questo sibilando fragorosamente.
15. Per quanto concerne il clima, si può dire che è un vero camaleonte; infatti, ad eccezione di alcune regioni orientali e settentrionali, è tanto mutevole che in certe regioni in un giorno solo, uno può sperimentare tutte e cinque le condizioni del tempo.
16. Perché tutto questo è disposto così stranamente vi verrà reso noto a tempo debito, ma tanto potete prender nota in anticipo: Io per certi paesi della Terra ho collegato degli scopi del tutto diversi da quelli che dovevano essere sottoposti dalla vergognosa avidità degli uomini prima del tempo. Se però gli uomini nella loro follia penetrano prima del tempo in paesi che non sono ancora maturi, allora è giusto che accada loro ciò che accade ai bambini trascurati, i quali mangiano frutta immatura e bacche velenose. Tuttavia, come già detto, in una prossima occasione vi saranno date su queste parecchie conoscenze.
17. Ed ora vedete, durante il tempo in cui ci siamo aggirati in questo paese, la nave a voi già ben nota ha gettato la sua ancora nel porto della baia di Botanj, e vedete, è già qui! Infatti, quando si ha in un'unica immagine tutto dinanzi a sé, non si ha bisogno di fare un lungo viaggio per essere in un punto stabilito. Osservate ora bene, Io pronuncio nuovamente: «Epheta!», e vedete, la nave è diventata di nuovo trasparente, fino al fondo.
18. Innanzi tutto guardate attentamente la nostra incantevole, per così dire, consorte! Osservate quanto è debole, tanto che quasi non riesce ad alzarsi dal suo posto. Ora recatevi un po' nella cabina del capitano. Guardate come là già tre coloni esaminano attentamente con lo stesso le liste, e precisamente alla presenza del governatore locale. Ora vedete, venti nomi sono depennati, tra questi si trova anche il nostro vecchio, ma il nome della nostra incantevole non è depennato.
19. Vedete, ora esse, vale a dire le liste, sono sottoscritte e confermate dal governatore, ed i guardiani dei prigionieri ora si recano giù, liberano i prigionieri, indi legano insieme loro le mani dietro la schiena e li spingono in su, così disposti, in coperta della nave. Ora guardate, questi guardiani entrano anche nella cabina della nostra bella ragazza e le comunicano il suo destino, la privano delle vesti e, nello stesso tempo che le legano le mani altrettanto dietro la schiena, lei cade in disperazione impotente e la trascinano in coperta dagli altri.
20. Guardate come cade a terra davanti al suo presunto marito e lo supplica con tutta la forza e potenza che è possibile solo ad un cuore femminile, e gli espone il più possibile, come è stata condannata senza colpa a questa terribile deportazione, e come egli abbia approfittato vergognosamente della sua sfortuna, lei che era pura come il Sole, utilizzandola peggio che una prostituta da bordello inglese per marinai.
21. Guardate lì, e prendetevi esempio di un uomo che si professa per la religione cristiana! Guardate come lui da gran sultano ordina alle guardie dei prigionieri di tappare la bocca a quella bestia urlante, aggiungendo che se lei non dovesse mantenersi quieta come gli altri, di punirla subito con trenta frustate. Ecco, vedete, questo è l’effetto della sua preghiera! Vedete come due sgherri la legano all’albero minore con una corda sopra il petto e sopra i piedi, e vedete come terribilmente e crudele la povera infelice è frustata infinite volte dal sorvegliante dei prigionieri.
22. Ora, vedete, dopo che le sue gambe, dall'alto in basso, sono state tagliuzzate dalla frusta tagliente, è slegata, e subito con gli altri criminali è calata su delle corde dal bordo della nave in piccole imbarcazioni, e così, sanguinante, è portata a terra e dal governatore è immediatamente messa a disposizione del rispettivo colonizzatore.
23. Voi pensate che laggiù la si è portata in qualche ospedale? Allora vi sbagliate! La cura per queste ferite consiste in nient’altro che far sedere una così conciata per una mezz'ora nell'acqua del mare, dove è molto bassa. Questa è lì la famosa maniera curativa. In verità aiuta, ma immaginatevi il bruciante dolore, specialmente per una fanciulla così ipersensibile! Ora qui abbiamo finito. Vogliamo soltanto dare un'occhiatina ancora per vedere che cosa accade successivamente con questi infelici.
24. Guardate, qui più verso l'interno, secondo i vostri calcoli a circa cento miglia dalla costa, come questi poveretti con i loro attrezzi da lavoro, sotto la conduzione di parecchi sorveglianti, devono lottare con tutte le difficoltà che vi sono un po' conosciute in seguito alla descrizione di questo paese; come essi stanno, per così dire, tra due fuochi. Qui, secondo il vostro proverbio, vuol dire veramente: “Bere o affogare!”. Che importanza può avere per un tale principale colonizzatore, se venti o trenta dei suoi dipendenti, per lo più ancora legati con catene, sono divorati dai serpenti o se essi, spesso nell’erba alta tese, sprofondano nelle paludi che spuntano all’improvviso, oppure se l'uno o l'altro viene aggredito e sbranato dalle note aquile; oppure se ancora parecchi periscono per l’eliminazione di una qualche germogliante pianta velenosa a voi nota.
25. Vedete, di tutto ciò ad un tale colonizzatore importa poco o niente affatto, poiché per la sua casa è sufficientemente provveduto anche senza questi lavoratori nuovi arrivati. Tuttavia se egli con questi nuovi tentativi può guadagnare una parte ragguardevole di terra, allora per lui va bene; se però, nonostante i crudeli tentativi l'impresa fallisce, non gliene importa comunque niente, perché egli è, come dice lui stesso, ugualmente provveduto.
26. Voi penserete forse che quando questi criminali hanno bonificato un nuovo pezzo di terra, la stessa venga forse poi concessa all’uno o all’altro in proprietà soggetta a fitto? Oh no, dico Io; un tale colono utilizza la terra per ben altri scopi. Egli fa costruire ben qua e là casupole di lavoro; ma tutto ciò che produce il suolo appartiene a lui, dall’A alla Z. I lavoratori non ricevono che il più misero, appena commestibile cibo, e se talvolta non vogliono completamente morir di fame, catturano serpenti e lucertole, tagliano loro la testa, li arrostiscono nel fuoco di paglia e mangiano questa carne col più grande appetito; anche qui, infatti, si adatta veramente di nuovo il vostro noto proverbio: “La fame è il miglior cuoco”.
27. Anzi questa fame presso alcuni è spesso tanto grande che non perdono neanche il tempo per arrostire un tale serpente, bensì quando sono stati privati della testa, pelle e viscere, se li mangiano subito così. Una nuova piaga per questi poveretti è quando, specialmente nella parte settentrionale, s’imbattono negli aborigeni che sono perfetti arcieri e li respingono con frecce avvelenate, oppure li prendono prigionieri e li mangiano crudi.
28. Vedete, tutte queste avversità, senza numero e misura, devono qui patire questi poveretti; senza contare le punizioni che in più ricevono dai loro sorveglianti e superiori, i quali sono ancora più disumani di quelli nordamericani, punizioni che non possono essere messe in paragone in nessun rapporto con le calamità del paese.
29. E guardate, anche la nostra poverina è già qui, addetta alla falciatura dell'erba. Da voi la falciatura dell'erba è un lavoro piacevole; qui invece i lavoratori hanno a che fare letteralmente con foreste primordiali di erba, nel cui folto impenetrabile, specialmente nella stagione estiva, dimorano una quantità innumerevole di potenti insetti pungenti che si precipitano su questi lavoratori così violentemente, che dopo alcuni giorni non resta più che il puro scheletro.
30. Ma se questo lavoro è fatto d'inverno, e precisamente con l'uso del fuoco, allora non raramente accade che l'incendio diventa spesso così violento che le fiamme si propagano sul terreno spesso per ore e ore attraverso l’erba secca; e se i poveretti che hanno appiccato il fuoco non fuggono abbastanza velocemente, allora o si bruciano completamente, oppure vengono spesso fortemente ustionati su tutto il corpo. Il lavoro peggiore però, è quando in qualche luogo il fuoco si spegne, allora i poveri incendiari devono di solito correre per delle ore sulle ceneri spesso ancora roventi, per riaccendere di nuovo il fuoco dove si è spento. In verità è loro consentito di legarsi una specie di assicella sotto la pianta dei piedi, spesso però queste assicelle si bruciano già a metà corsa, così che è la stessa cosa e le loro piante dei piedi sono comunque bruciate spesso fino alla gamba.
31. Senza menzionare ancora le altre innumerevoli calamità e malattie che sono nascoste in questo paese! Della costa occidentale non occorre che Io vi dica nulla di più che solamente che le cose vanno lì dieci volte ancora più inumanamente che sulla costa orientale, per la qual ragione la colonizzazione stessa fa molti miseri progressi.
32. Vedete, la colpa di tutto questo è nient’altro che la vergognosa avidità degli uomini cosiddetti “morali” e perfino “cristiani”. Che Io ora non vi lasci guardare più a lungo tali crudeltà lo comprenderete facilmente senza grosse riflessioni; poiché in verità gli uomini ammassano i loro peccati già fino al terzo Cielo. Di più non ho bisogno di dirvi.
33. E quindi per oggi Amen; l'ottava Ora vi rivelerà cose ancora più grandi e memorabili.
1. Dopo che abbiamo abbracciato con lo sguardo il continente dell’Australia, vogliamo ora fare ancora una visitina alle isole più importanti, per vedere anche lì come vanno le cose. Io ho detto soltanto gli Stati insulari più importanti, poiché c'è ancora una quantità incalcolabile di piccole isole nell'Oceano che sono però governate tutte quante o dal continente o anche dagli stati insulari maggiori.
2. In verità, voi non potreste trovare fra le migliaia di piccole isole dell'Oceano una che non fosse rosicchiata ed esaminata da vicino dal principale despota europeo a voi ben noto. E questa principale nazione, specializzata nel frugare ogni angolo del mondo, ha lasciato più o meno in pace soltanto quelle isolette nelle quali, dopo la più accurata esplorazione, si è convinta che lì non vi era nulla da rosicchiare per i suoi denti da ratti.
3. Guardate ora qui sulla tavoletta; Io voglio stendere la Terra intera, da polo a polo dinanzi agli occhi vostri e nessun punto deve essere nascosto. Guardate qui! Il grande spazio fra Asia, Australia e America; guardate la quantità delle isolette come sporgono fuori sul grande specchio d'acqua come le stelle nel firmamento! Ma affinché possiate farvi un concetto dell'avidità commerciale di questa nazione rovistatrice del mondo, allora Io voglio aggiungere, accanto ad ogni isola, il nome scritto come le è stato messo dai suoi avidi scopritori.
4. Ebbene ora leggete! Guardate tutti i nascondigli della Terra ancora così inospitali e remoti! Guardate soltanto alla scritta, e vi persuaderete subito per quale nazione della Terra i climi sono tutti accessibili. Questi uomini, infatti, se ne infischiano se sotto l'equatore le vele s’infiammano per il gran caldo o se dall'altra parte gelano per tre quarti dell'anno tra montagne di ghiaccio galleggiante e le loro navi giacciono sepolte spesso molti Klafter sotto la neve.
5. Per farla breve troverete pochi altri nomi che non sono quelli di questi speculatori mondiali. Perciò ci vogliamo recare nei più importanti stati insulari per osservare l'operare e movimento di questa nazione. Guardate dunque verso la parte nord-orientale un'importante grande isola sotto il nome di Nuova Guinea. Quest'isola è pure considerata come appartenente all'Australia. Anch’essa ha soltanto pochi monti, e per quanto riguarda la sua origine è più giovane dell'Australia, infatti, l’Australia ha poco più di tremila anni: l'isola Guinea però è più giovane di quasi di settecento anni.
6. Questo paese tuttavia fu scoperto da alcuni popoli asiatici molto prima dell'Australia; e così gli Inglesi ed anche gli Olandesi l'hanno già trovato notevolmente più coltivato che più tardi lo stesso continente australiano. Che cosa era allora di più naturale che, con i tuoni del cannone questa nazione avida di dominio mondiale prendesse di una tale scoperta senz’altro pieno possesso. Qui veramente non viene fatto scendere nessun deportato, ma gli stessi poveri abitanti di quest’isola non stanno per nulla meglio degli schiavi del Nord America.
7. Questi uomini vengono, a dire il vero, in un certo qual modo civilizzati, però non già perché fossero istruiti per loro stessa volontà nella cosiddetta religione cristiana oppure in altre conoscenze, ma sono istruiti solo per la stessa ragione per la quale vengono domati presso di voi i cavalli selvaggi, cioè perché diventino abili e capaci di portare fardelli inglesi, di lavorare e combattere per loro, e quando i signori gozzovigliano, anche a loro spetti una ricompensa che non è migliore ma spesso è peggiore di quella che da voi ricevono le bestie da soma a lavoro compiuto; questi capi-mediatori mondiali, infatti, non vogliono assolutamente guadagnare il pane con il sudore della loro fronte, ma si stabiliscono con mani oziose in tutti gli angoli della Terra, spalancano la bocca e si lasciano mettere in bocca dai popoli ingiustamente assoggettati, come voi usate dire, gli uccelli arrostiti.
8. Guardate solo qui nel centro della tavoletta; qui c’è l’isola molto ingrandita. Guardate i lavoratori, come loro quasi completamente nudi sotto gli ardenti raggi del Sole devono compiere i lavori più pesanti. Guardate, qui molti si arrampicano sugli alberi e devono raccogliere dallo stesso una specie di bambagia che qui è molto più bella e più fine di una simile proveniente dall'India orientale; guardate qui di nuovo altri che si occupano quasi notte e giorno della coltivazione della canna da zucchero. Guardate qui, ancora altri che devono scavare nelle profondità della Terra alla ricerca d’oro e d’ogni sorta di pietre preziose.
9. Guardate, ci sono altri che come animali da tiro devono portare in giro i loro oziosi padroni in portantine; e di nuovo vedete altri che sono impegnati nella costruzione d’opere di fortificazione e di grandi magazzini e per il più miserabile oro sono spesso maltrattati da far pietà. Ci sarebbero ancora un'infinità di misere situazioni da esaminare, ma se prendete questo poco nella giusta considerazione, allora, vi può bastare se, in aggiunta, pensate che questa nazione avida di dominio mondiale quasi con tutti gli altri stati insulari conquistati, procede come hanno fatto un giorno i romani in riguardo alle divinità straniere.
10. Infatti, quando essi si convincono che un qualche popolo pagano su un'isola è di natura bonaria, allora del cristianesimo non viene fatta molta menzione, ma si fanno istruire in questa forma di religione pagana; e quando con ciò sono giunti alla conclusione che una tale misera religione è utile per la loro grande borsa mondiale meglio che la religione cristiana, allora dicono, uguale al Mio caro Paolo: “Noi vogliamo essere tutto con tutti, …per guadagnare qualcosa da tutti!”. Naturalmente non come Paolo, il quale voleva essere tutto per tutti per guadagnarli a Me, ma come già detto, per guadagnare tutto da tutti.
11. Solo quando una qualsiasi religione pagana ha dei principi molto interessati, allora certamente la religione cristiana è predicata con il rigore dei cannoni d’alto calibro; e se questa nazione pagana ha accettato la religione cristiana, allora si comprende poi già da sé qual è il compenso tutto comprendente che spetta agli annunciatori della salvezza. E così guardate qui di nuovo sulla tavoletta.
12. Guardate, ancora un'altra isola: essa è chiamata Nuova Bretagna, ed un po' più lontano vedete ancora un'altra isola, la si chiama Nuova Irlanda. Io credo che non c’è bisogno di chiedere a lungo chi sono i padroni di queste due importanti isole. Vedete, più sotto di nuovo un'isola importante, circondata da molte isole più piccole: la Nuova Caledonia. Altrettanto non c'è bisogno di chiedere chi sono i padroni di questi importanti territori, e come vanno lì le cose; guardate solo parzialmente verso il Nord dell’America, Australia e Nuova Guinea.
13. Ora guardate là, giù a Sud, nella parte orientale dell'Australia, un'isola importante, ma molto misera e di difficile accesso: chiamata terra di Van-Diemen[4]. Vedete, qui sembra alquanto misero; perciò viene anche addirittura permesso agli Olandesi che quest’isola, se non altro, porti un nome olandese. Nonostante il nome olandese, gli inglesi si sono scelti in ogni caso anche il migliore luogo d'approdo. Soltanto la parte occidentale è lasciata esente da dazio ai Paesi Bassi. Ma per quello che riguarda l'abbondante pesca nella parte orientale, gli inglesi sanno molto bene dove gettare nel mare le loro reti. Ora lasciamo quest'isola e rivolgiamoci piuttosto giù a Sud; là scorgete due isole molto importanti l'una accanto all'altra che sono separate soltanto dalla cosiddetta via di Cook.
14. È la Nuova Zelanda; e guardate ancora un po' più verso Sud, c’è un’isola non insignificante sotto il nome Cornovaglia[5]. Vedete, a queste isole gli inglesi hanno lasciato una libera sovranità in cambio di un considerevole tributo di grano. Questo significa che coloro che governano queste isole sono lasciati ancora nelle loro cariche, e precisamente per differenti ragioni. La ragione principale è questa, perché il governo di questi paesi estremamente lontani, agl’inglesi non costa nulla, e perché in virtù della loro convinzione estremamente ospitale, come già accennato in precedenza, promette molto, per la qual ragione il cristianesimo qui fa anche molto scarsi progressi.
15. La seconda ragione del perché questa nazione avida di dominio mondiale non ha ancora intrapreso nessuna robusta tuonante spedizione contro questi paesi, sta nelle grosse spese a ciò collegate. La terza ragione è questa, perché questo paese a causa dei frequenti uragani e le molte scogliere e banchi di sabbia, non è facilmente accessibile. E ci sarebbero ancora altre differenti ragioni interessanti del perché queste isole lontane, tuttavia molto produttive, non sono ancora cadute completamente nelle dispotiche grinfie di questa nazione da tutti conosciuta.
16. Ma ora guardate, qui stanno navigando proprio alcune navi inglesi, le quali sono una via di mezzo tra navi mercantile e navi da guerra, come voi vedete puntano proprio in direzione di queste isole; infatti, là adesso è prodotto già il grano ed altri utili frutti. Poiché voi già sapete che la vostra primavera corrisponde là all'autunno. Vedete, e così queste navi arrivano lì proprio al tempo giusto. Contatele una volta: quante sono esse? Vedete, è una carovana di ben 170 navi, tra grandi e piccole, ma affinché possiate osservare la loro attività, allora Io voglio accelerare in Spirito questa navigazione.
17. Ora guardate qui; siamo già sul posto. Guardate come questa povera gente, per la maggior parte puri discendenti di Caino, si affrettano alla costa, sovraccariche di ceste, nonché di sacchi e casse lasciate sul posto dagl'inglesi espressamente per questo, per pagare il presunto tributo agli dei! Infatti, questi poveretti considerano i maniaci mondiali per esseri di specie superiore, i quali sono scesi sulla Terra dalle nuvole per mezzo di quelle belle case galleggianti, affinché, secondo la loro opinione, ricevano alla fine del loro mondo l’offerta che a loro è dovuta.
18. Che essi sarebbero tali esseri superiori, lo deducono dal fatto che costoro, da queste case galleggianti, lanciano tuoni, fulmini e potenti boati, come dalle nuvole.
19. Poiché ora i destinatari delle offerte sono pratici di queste debolezze del popolo, fanno annunciare il loro arrivo anche con il tuono dei cannoni, e dopo una permanenza di alcune settimane, quando ogni cosa è stata sistemata a bordo delle loro navi, allora quale pagamento a queste povere e piccole popolazioni è dato un altro grandioso spettacolo di razzi e cannonate, e questo spettacolo dice poi agli indigeni che gli dei hanno ricevuto un'offerta sufficiente.
20. Ma affinché quest’astuta scoperta non sia fatta anche da qualche altra nazione, allora le piccole isole che circondano questa grande, sono ben provviste di fortini dagli inglesi. E così questi grandi paesi sono come se fossero perennemente occupati, infatti, nei pochi punti in cui questi paesi sono atti allo sbarco, gli inglesi hanno piazzato le loro bocche da fuoco in lungo e in largo. Dove però il paese, come già detto, è inaccessibile, allora non c’è bisogno neanche della guardia.
21. E così questi avidi di terre e di mare, nonostante la sovranità di questi paesi, si considerano dalle coste fino alla parte più interna come i dominatori. Qui essi naturalmente non esercitano nessuna crudeltà, cioè non brandiscono la loro frusta per gli schiavi, né le fiamme infernali su quei poveretti; però Io dico: proprio questo è il luogo dove questi uomini si marchiano da se stessi come i più grandi mostri della Terra; poiché fino a quando un qualche uomo per avidità e cupidigia tiranneggia il suo prossimo, allora è ben da paragonare ad un demonio, il quale è un palese servitore di Satana, poiché, per quanto la tirannia possa essere così brutta, allora è per lo meno certo che la parte maltrattata viene, nello stesso tempo, umiliata fino nelle più intime particelle del midollo, e tuttavia gli viene insegnato, anche quando in modo tirannico, certamente per lo meno un concetto del Cristianesimo, in conseguenza del quale tali poveretti sopportano abbastanza la loro miseria, in considerazione della Mia Croce.
22. Ma dove per ignobile avidità un popolo viene escluso completamente da ogni Luce superiore, e d'altra parte però si strombazza in maniera menzognera a tutto il mondo quali progressi pieni di benedizione stia facendo tale nazione, mentre in segreto viene tenuta nella più vergognosa oscurità; ascoltate, nessun demonio è capace di compiere un simile gioco di prestigio, bensì qui deve mettere mano all’opera un gran maestro.
23. Vedete, questa è ed appartiene alle più grandi atrocità della Terra! In verità, se un tiranno nel corso di un anno intero avesse tolto la vita a mille persone innocenti con i più spaventosi strumenti di tortura, così che il supplizio, da lui inflitto, fosse tale che nessuna lingua umana potesse esprimerlo, allora Io potrei ancora dimostrargli la Mia Misericordia, prima che a tali mostri provenienti dal deretano del principe dell'Inferno.
24. Voi sicuramente non riuscite a comprendere affatto questa inconcepibile crudeltà, come quando se doveste vedere su un'altra isola come gli uomini vengano appesi per i piedi a dei rami d'albero, in modo che la loro testa tocchi terra, qui poi vengono divorati da una particolare specie di piccole formiche verdi, e spesso al 6° o 7° giorno sotto i più inconcepibili dolori, esalano la loro vita, e poi vengono lasciati appesi tanto a lungo, fino a che l'ultima briciola del midollo delle loro ossa non sia divorato dalle suddette formiche. Sì, Io dico, i vostri capelli diventerebbero bianchi come la neve e si rizzerebbero sul capo se in un altro luogo vedeste come gli uomini tenuti ad una grossa mola, sono affilati fino all'ultima fibra, sì, voi chiudereste inevitabilmente gli occhi, se su un'altra isola trovereste uomini con mani e piedi legati appesi ai rami degli alberi per gli organi genitali, e il sesso femminile però, messo un laccio attraverso le labbra della vulva, poi pendessero ai piedi del sesso maschile.
25. Io vi potrei citare ancora in un numero infinito simili crudeltà; ma in esse non scorgereste che ogni sorta di crocifissioni, per mezzo delle quali agli uomini viene tolta la vita terrena. – Però vedete, tutte queste crudeltà sono da considerate appena come una goccia di rugiada paragonata all'Oceano, cosa che è veramente un oltraggio spirituale alla povera umanità. Si può, infatti, strappare a qualcuno dal corpo un membro dopo l'altro, ma il corpo sopporterà un tale martirio solamente fino ad un certo grado.
26. Quando per l'anima è troppo, allora essa si separa subito da suo involucro in unione con lo spirito, dopodiché il tiranno può tormentare, flagellare, bruciare, distruggere il corpo, in breve può fare con lui qualsiasi crudeltà che gli viene in mente, questo è allora nient’altro come se qualcuno volesse far fare a voi la stessa cosa sulla sua giacca smessa; infatti, il corpo è sensibile al dolore soltanto fino a quando l'anima è unita a lui.
27. Se questa si è accomiatata, quando per lei è troppo, allora come già detto ogni dolore è anche cessato. – Ma un tale strazio dell'anima e dello spirito, un tale avido impiego delle catene da schiavi allo spirito immortale, questo è molto, anzi Io dico infinitamente più che tutte le atrocità corporali che sono commesse sulla Terra intera.
28. Infatti, ritenete voi che sia una cosa facile convertire poi uno spirito schiavo alla sua libertà? Oh vedete, lo spirito umano è uno spirito libero; ma quando esso ha preso una volta una direzione, chi mai potrà mutargliela senza che lo spirito sia annientato?
29. Ed immaginatevi come deve sentirsi il Cuore del Padre, quando Egli, al pari di uno scrupoloso padrone di un podere, deve stare a guardare inerte come la grandine gli distrugge i suoi frutti. Perciò Io dico: guai a voi, tiranni, voi dividerete con i vostri fratelli, i demoni, il loro destino; ma infinite volte guai a voi che avete nelle mani il potere di portare a tutti i popoli della Terra una vera Luce e non lo fate, anzi li gettate per vile cupidigia e brame mondane nei labirinti delle tenebre ancora più grandi di quelle in cui si trovavano prima nella loro innocenza.
30. Sì, Io dico una volta ancora: infinite volte guai a voi, quando verrà per voi il giorno della resa dei conti: in verità voi riceverete quello che la Mia Divinità nella Sua più interiore profondità della Sua ira infuocata potrà escogitare ed ideare! Di più non occorre che Io dica! Poiché privare un uomo del suo Dio è la massima delle atrocità; di più non occorre che Io vi dica. Adoperare la Mia Parola per gli scopi più bassi, più avidi e più avari è proprio così come tutto il precedente: la massima delle atrocità; di più Io non ho Io assolutamente bisogno di dirvi!
31. Per quello che concerne gli altri stati insulari fino al Giappone, del quale si tratterà nella nona ora, ad eccezione di un'isola che si trova nel mezzo del Pacifico sotto il nome Otaheity[6], è pressappoco la stessa cosa come per le isole precedentemente trattate. Con quest’isola le cose vanno pressappoco come con la Nuova Zelanda, soltanto che qui in alcuni punti della stessa sono state introdotte, innanzi tutto, esercitazioni militari europee, e qua e là anche insegnamenti cristiani, poiché quest’isola, per quanto fosse piccola in confronto alle altre, fornisce ora di zolfo e del migliore salnitro quasi completamente tutti gli stati insulari inglesi, per la qual ragione sono state costruite là fabbriche molto importanti di polvere da sparo; infatti, il terreno di quest’isola è quasi puro zolfo, per la qual ragione si trova là anche uno dei più grandi vulcani, il cui cratere ha una circonferenza di parecchie ore di cammino ed è costantemente pieno di lava incandescente.
32. E quindi per l'odierna ottava Ora per voi è sufficiente; infatti, grazie alla breve introduzione che durante quest'ora Io vi ho dato, tanto dal punto di vista materiale che spirituale, la seguente nona Ora vi procurerà chiarimenti ancora più evidenti. Amen.
1. Dopo che abbiamo passato il Sud della Terra e penetrato con lo sguardo le condizioni, beninteso, più secondo l’interiore che l’esteriore, vogliamo ora ritornare nell'emisfero settentrionale e, come già menzionato, fare una breve visita allo stato insulare del Giappone. Però, come vi è già noto, non impiegheremo né anni né mesi per giungere lì, bensì guardate solamente qui – sulla ben nota tavoletta, l’intero Stato insulare pagano sta già dispiegato dinanzi agli occhi vostri.
2. Osservate soltanto un po' le coste; guardate quanto spaventosamente esse fissano dalle loro alte cime degli scogli il mare tempestoso. Andate tutt’intorno, ed incontrerete poche coste che saranno allo stesso livello della superficie del mare. Guardate, qui nel Sud c'è un solo punto che è atto allo sbarco, al quale anche in grazia dell'interna costituzione, alcune nazioni straniere possono dirigere le loro navi.
3. Per quanto riguarda gli altri pochi punti d’approdo per gli abitanti del posto, in primo luogo questi sono pochi oppure spesso quasi inaccessibili, ed in secondo luogo da parte del governo locale, considerato assai severo e giusto, non è permesso agli stranieri di sbarcare in alcun altro luogo che nel posto d'approdo stabilito, per primo, affinché questi posti non siano profanati da uomini degenerati, e per secondo, perché gli stranieri non sono consapevoli dei grandi pericoli di questi altri piccoli punti d'approdo, e perciò potrebbero subire danni inevitabili ed affondamento.
4. Il terzo motivo però è questo, perché proprio lo stesso reggente s’immagina di essere il solo in possesso di tutte le arti, mestieri e segreti, così egli vive nella costante avara paura che se gli stranieri verrebbero a conoscenza di queste cose, finirebbe col suo benessere; perciò ha stabilito soltanto un unico punto d'approdo, dove, secondo la sua opinione, questi prodotti straordinari possano essere messi in vendita per speciale e giusta misericordia.
5. Egli, infatti, è fermamente convinto, come anche la sua intera nazione, che egli solo si trova al punto centrale del mondo, e che tutti gli stranieri del mondo intero debbano venire da lui per comprare dei suoi straordinari prodotti nazionali, con ciò venirne in possesso, e da questo possesso potersi fare un concetto a quale perfezione è progredito questo centrale principato del mondo; anzi egli è veramente dell'opinione che gli uomini dei restanti punti della Terra non possiedano neanche la capacità di immaginarsi com’è fabbricato soltanto un semplice cestello di giunchi.
6. Anche quando egli riceve la notizia che le navi degli stranieri sono costruite con arte straordinaria, allora per una tale notizia gli informatori sono sempre bastonati, poiché una tale informazione è considerata come un’evidente lesa maestà; e quando poi delega uno o due commissari per convincersi, in segreto, se le cose stanno veramente così, e se questi ritornano poi con la notizia e confermano il rapporto, allora una tale conferma è considerata come un formale alto tradimento; infatti, questo monarca dice:
7. Se questo non fosse stato svelato agli stranieri da qualcuno dei miei sottoposti, come sarebbe altrimenti possibile che questi stranieri ignoranti siano venuti in possesso di misteri scientifici così da costruirsi case di legno che riescono a portarli sui flutti del mare? Poiché queste cose le comprendiamo soltanto noi, il popolo eletto al centro della Terra! Ed immediatamente dalla capitale e città residenziale sono inviati in tutti e tre i paesi dei commissari investigatori incaricati di esaminare in tutta severità le popolazioni della costa, per scoprire da dove è partito un tale tradimento; e se i commissari non hanno trovato nulla, al loro ritorno vengono altrettanto abilmente bastonati, e per tre anni sospesi dal loro servizio, e durante questo periodo devono poi studiare a rotta di collo, e precisamente sotto il controllo dei più rigorosi professori del mondo.
8. Dopo completato il tempo dello studio, segue poi un esame straordinariamente rigoroso; chi supera l’esame, rientra nuovamente nella sua carica, chi invece non lo supera, viene ancora una volta bastonato e deve ricominciare gli studi daccapo. Durante questo tempo però in cui tali commissari devono compiere fino alla fine i loro studi punitivi, vengono per grazia sovrana subito nominati dei sostituti. Questa nomina accade nel modo seguente: i nuovi cosiddetti praticanti, sono chiamati alla presenza dalla sua giustissima e rigorosissima maestà, ed esaminati dallo stesso oralmente.
9. Quest’esame consiste in questo, che essi per prima cosa devono enumerare tutti i prodotti del paese, e come questi sono preparati; poi devono denominare ed enumerare letteralmente tutti i monti, tutti i fiumi, ogni valle e pianura, tutti gli animali, sia domestici sia selvatici, tutti gli alberi, piante ed erbe; inoltre devono indicare con precisione il nome di tutti i sudditi del paese, dove abita ognuno e cosa possiede; ed alla fine devono recitare il nome completo dell'imperatore, cosa che veramente per i praticanti è la parte più difficile; poiché questo nome è tanto lungo che usando un carattere medio, potreste appena scriverlo su un rotolo di carta lungo per lo meno un miglio. Questo nome racchiude tutto, come la presunta infinita lunga linea genealogica, poi tutte le cose e le industrie dello Stato, e così anche i nomi di tutti i suoi sudditi.
10. Se ora riflettete questo, allora dovete ben riconoscere quale sforzo di memoria sia richiesto per questo, per imparare, come dite voi, a memoria, tutti questi nomi. Ora voi domanderete: a quale scopo un nome così lungo? Questo vi può essere chiarito molto facilmente, perché egli, cioè il monarca, ha riportato in esso tutta la sua magnificenza, la sua storia ed i suoi possedimenti. Ci sono in verità anche altre persone nel paese che hanno dei nomi molto lunghi; ma più lungo di quello del monarca non può averlo nessuno, pena la condanna a morte.
11. Perciò anche in questo riguardo viene posto molto studio sul nome del monarca, affinché possano confrontare la lunghezza del proprio nome con quello suo, e se qualcuno altrettanto di antica discendenza trova che il suo nome è ancora più lungo che quello del monarca, allora egli prende il protocollo del nome e lo porta, gemendo e con le vesti stracciate, dinanzi al monarca, ed implora il castigo e la completa distruzione del suo nome; e quando il monarca con il compasso ha misurato quel nome ed ha trovato che, effettivamente, è più lungo di due klafter, allora vengono tagliati dal nome e bruciati sei klafter, all'implorante vengono poi, del tutto misericordiosamente, date il conveniente numero di bastonate, ed alla fine gli viene consegnato il nome accorciato.
12. Ed ora ritorniamo ai nostri praticanti. Se tre o quattro hanno superato l'esame, allora viene loro anche immediatamente consegnato, come dite anche voi, il decreto di nomina, e con questa consegna però gli s’impone subito il dovere di recarsi a destinazione, quali commissari, per scoprire l’alto tradimento prima trattato.
13. Questi commissari però sono poi di solito un po' più avveduti dei precedenti. Essi si trattengono in questa ricerca in genere uno, due fino a tre anni, e durante questo tempo meditano un ingegnoso stratagemma per raggirare il loro monarca, e quando ritornano portano di solito con sé parecchi corrotti testimoni, i quali dichiarano poi che, dopo quell'orribile avvenimento il fulmine cadde ancora tre volte in quel luogo, e che da ciò tutti i presenti hanno glorificato il grande Iddio nel Sole, perché ha fatto un così grande segno per la glorificazione del grande principe dinanzi al suo popolo.
14. Ora forse vi domanderete: perché i primi tre non sono stati così astuti, come i successori? – E voi vi meraviglierete se Io vi dico che i primi tre sono stati ancora più astuti di loro; infatti, essi ora vengono immediatamente liberati dai loro studi, ed apprezzati personalmente dal monarca come funzionari di Stato perfettamente onesti, severi e pienamente competenti, e giungono in questo modo alla più alta carica, in virtù della quale viene loro perfino concesso di poter sfiorare quattro volte l'anno la veste del monarca, e con ciò sono liberati da ogni ulteriore bastonata, poiché se essi non hanno ottenuto l’effetto dei loro successori, questo non ha importanza, poiché qui conta unicamente e solo la grande fedeltà al risultato.
15. I successori però in seguito sono impiegati come effettivi funzionari di Stato col grado dei loro predecessori. Non dovete pensare che ciò sia in quel paese cosa di poco conto. Un funzionario che può sfiorare la veste del monarca quattro volte l’anno è qualcosa di così straordinario nel Paese che, quando egli passa per la strada oppure è portato su una portantina, tutto il popolo, pena la vita, deve cadere con la faccia a terra, ed una sua parola rivolta a qualcuno, è un fatto così straordinario che il nominato spesso non abbandona il luogo dove è stato fatto segno di questa grazia per tre giorni di seguito; e se invece la parola era sfavorevole, se il funzionario ha rivolto al nominato una qualche ammonizione o qualcos'altro di spiacevole, come per esempio chiamarlo con un nome di animale oppure in un altro modo disonorevole, il nominato comincia immediatamente a gemere ed a lamentarsi, e implorare l'alto funzionario per una assai misericordiosa concessione punitiva, ciò che gli viene accordato senza tante cerimonie; e subito rivolge all'alto funzionario di stato la sua preghiera, cioè che lo stesso non gli infligga con troppa indulgenza la punizione, ma che lo faccia percuotere secondo la sua severità, equità ed il suo piacere.
16. Quando poi il funzionario statale ha sentito tale preghiera nel suo graziosissimo disposto orecchio, ordina subito alla sua numerosa servitù di prendere il supplicante in questione per le mani e per i piedi e sollevarlo da terra; e quando costui si trova poi così penzolante a mezz'aria in mezzo ad otto servitori, giunge il bastonatore munito di canna di bambù e percuote il supplicante così a lungo finché l'alto funzionario statale gli fa cenno che con questo colpo la sua grazia è alla fine. A questo punto il supplicante mezzo battuto a morte viene nuovamente messo a terra, ed oltre a ciò vengono i suoi vicini ed elogiano per le bastonate l'alta sapienza, giustizia e severità del funzionario.
17. Voi vorreste vedere forse anche un elogio presentato dal popolo al monarca; solo che queste cose non accadono in questo Paese, poiché là il monarca sta troppo in alto perché possa essere elogiato dal popolo comune. Questo ed altre cose simili sono veramente la parte migliore di tale costituzione; se ora la conosciamo, allora è anche conveniente che esaminiamo un poco la parte peggiore. In questo riguardo le cose vanno qui veramente come in nessun altro luogo al mondo.
18. In primo luogo in questo paese nessuno possiede una proprietà, bensì tutto è un’esclusiva proprietà del monarca. Ad ogni uomo, o meglio ad ogni classe, è precisamente prescritto quale lavoro deve fare e quanto deve lavorare. Gli è prescritto il cibo come pure le vesti; gli è stabilita l'abitazione ed il distretto dal quale non deve mai allontanarsi, salvo che riceva un ordine speciale dallo Stato. Inoltre gli è prescritto quante mogli può avere e quanti figli generare con le stesse.
19. Gli è prescritto cosa deve consegnare della produzione secondo la severissima legge. Agli abitanti della costa è prescritto in modo assoluto di non cedere nulla al di fuori della piazza commerciale per stranieri. È loro prescritto di non permettere mai che uno straniero metta il piede in territorio giapponese, ad eccezione della piazza a questo destinata, sotto qualunque circostanza.
20. E così sono anche prescritti precisamente quali sono le merci che possono essere vendute allo straniero e cosa questo deve dare in cambio, ed inoltre è prescritto loro molto rigorosamente che mai più d'uno degli stranieri può rimanere sul posto come interprete, il quale però, dal momento in cui è accettato come tale, non si deve mai più allontanare dalla costa. Egli per di più deve insegnare la sua lingua a tre commissari giapponesi, e ciò nonostante non deve mai penetrare nell'interno del paese nemmeno un'ora di cammino.
21. Vedete, questo è all’incirca l’estratto della costituzione giapponese. Io dico: all’incirca, poiché questo paese non ha assolutamente nessuna legge di Stato vigente, bensì la legge vigente dello Stato è il monarca di turno ed i suoi supremi funzionari statali, e sta pressappoco completamente nel loro libero arbitrio fare per ogni caso che si presenta, subito una nuova legge, infatti, voi non potete farvi veramente nessun concetto in quali minuziose circostanze lì la legge infligga la punizione per un qualunque reato. Io voglio portarvi soltanto un piccolo esempio.
22. Ad un tale è stato assegnato il suo possesso misurato, al di fuori del quale non deve muoversi. Se qualcuno non ha scrupolosamente osservato il confine ed ha posato solo un mezzo piede oltre la linea, se lo nota il suo vicino, e questo a sua volta lo dice al suo vicino e questo ad un altro vicino ancora, finché raggiunge poi la casa del cosiddetto guardiano territoriale. Costui con un compasso si reca immediatamente sul posto e misura precisamente il passaggio, se il passaggio supera il mezzo piede, il trasgressore come punizione riceve subito cento bastonate. Se invece il guardiano territoriale ha rilevato che almeno tre quarti del piede sono stati posti sopra la linea di confine, allora questa circostanza aumenta la punizione quasi del doppio. Se però qualcuno ha messo il piede intero oltre il confine, allora riceve dapprima un sacco di bastonate, e poi è legato per tre giorni ad un palo, per abituarsi lì a riconoscere il precisissimo confine.
23. Se però un caso simile si ripete sette volte, allora gli è mozzato subito il piede, nella misura in cui lo stesso è stato posto oltre il limite. Chi però senza un regolare permesso aveva osato fare solo alcuni passi oltre il suo confine territoriale, allora per grazia speciale viene impiccato oppure bastonato a morte. E se la grazia non gli è concessa, allora è legato nudo ad una croce ed è lasciato così a lungo sopra finché non è morto; tuttavia perfino dalla croce per mezzo di potenti preghiere può ancora ottenere la grazia di essere ucciso con un colpo di lancia.
24. Vedete, da questo piccolo esempio vi potete già fare un concetto di come vanno le cose in questo Paese; e l’organizzazione è così disposta che, ad eccezione dei noti alti funzionari statali, nessuno è esentato dalla condanna a morte. E così qui, per così dire, chiodo scaccia chiodo. Mai vedrete un caso in cui un funzionario in sottordine dovrà rispondere, com’è stato dimostrato, di qualche crudeltà; ben invece che egli si faccia condannare per aver commesso, in qualche modo, solo la più piccola negligenza.
25. Perciò qui la parte principale dell’ordinamento statale è costituita dal compasso e dalla bilancia; infatti, tutto qui è precisamente misurato e pesato. Se ora riflettete che in tutti questi fondamentali regolamenti che sono stati approssimativamente esposti, la condanna a morte gioca il ruolo principale con ogni specie di variante al martirio, allora non vi sarà difficile farvi un discreto concetto di come vanno le cose in un Paese, in cui il dispotismo ha raggiunto la punta più alta della tirannia. Poiché in verità, difficilmente potrebbe esserci sulla superficie della Terra un secondo Paese che possa eguagliare questo nella sua crudeltà.
26. Ora vi ho reso noto tutta la parte malvagia di questo Paese che per voi è sufficiente conoscere. Ma cen’è una ancora peggiore. Ora voi penserete sicuramente: può esserci dunque in un Paese qualcosa di peggiore di quanto abbiamo giù sentito? Per il momento non vi dico nulla, bensì vi invito soltanto a dare uno sguardo alla Mia tavoletta. Guardate di qua, quest’edificio è un tempio! Io anche a questo tempio dico: «Epheta!» - ed ora guardate nel suo interno. Vedete come lì, in una cella rotonda, posta a lato, parecchie fanciulle e giovinetti sono imboccati affinché diventino belli e panciuti.
27. Guardate quegli uomini in vesti gialle e blu seduti in mezzo a loro: sono i sacerdoti sacrificanti. – Quando una cattiva annata colpisce questo Paese, allora è subito predicato che Iddio si è adirato, e perciò gli si deve offrire un sacrificio per pacificarlo. E subito, su ordine del sacerdote in capo, vengono da questa cella prelevate sei fanciulle e sei giovinetti a modo loro graziosamente vestiti, e poi un sacerdote si mette su un cosiddetto seggio della sapienza, da questo stabilisce poi con parole iraconde, come se fosse la divinità adirata a parlare attraverso di lui, in quale modo il sacrificio deve essere offerto.
28.
Se
le fanciulle sono molto belle e rigogliose con tale alimentazione, allora la
divinità disdegna il sacrificio delle stesse e restituisce le fanciulle ai suoi
sacerdoti quale proprietà per tutta la vita; con i giovinetti invece, a meno che
non ci sia qualcuno di straordinaria bellezza, la divinità adirata non si
mostra tanto generosa, bensì vengono di solito destinati al sacrificio,
sacrificio che consiste o nel bruciarli vivi, oppure prima sono decapitati e
solo dopo bruciati, oppure sono portati su una rupe che sporge sul mare e da
lassù fatti precipitare nell'acqua.
29. Sicuramente tali sacrifici umani avvengono solo raramente, ma è già troppo se in qualche modo ancora avvengono, così un tale paese per questa ragione si trova già nelle più profonde tenebre ed ha dell’unico vero Dio il più vergognoso ed il più misero concetto. A questa cosa gravissima si aggiunge anche l'assassinio dei figli in soprannumero; e colui che ha generato figli oltre il numero stabilito, è mutilato nelle sue parti sessuali.
30. A questo pessimo si aggiunge anche il fatto che in questo paese si procede con inaudita crudeltà contro la penetrazione del Cristianesimo. Qui, infatti, non può azzardarsi di entrare nemmeno un rinato provveduto con tutte le facoltà miracolose, poiché egli viene immediatamente punito con la morte più crudele, quale straniero apportatore di disgrazia e sobillatore del popolo.
31. C’è già stato veramente il caso che inviati cristiani siano stati da Me tenuti in vita pur avendo attraversato le più differenti specie di morte; soltanto che questi mostri hanno considerato tutto questo per nulla e futile ed hanno sperimentato in tali inviati cristiani, ogni immaginabile tipo di morte in maniera insaziabile, finché secondo il Mio Ordine la misura era colma, ed Io ho dovuto richiamare il Mio inviato, per non vedere più a lungo la Mia Santità esposta ad un tale indicibile disprezzo. Ora però prendete nota di quanto segue: non è più molto lontano il momento che annienterà questo gratuito seggio di Satana, quando sentirete che la monarchia è consegnata ai popoli stranieri, allora pensate che la fine delle cose non è lontana.
32. Vedete, in questo Paese dell'Estremo Oriente ci sono ancora alcune popolazioni che non vogliono sapere nulla di Me; tuttavia Io lì non manderò più che pochi messaggeri, ma soltanto messaggeri del Mio Giudizio, e sarà come con un albero da frutta in autunno, laddove vengono colti i frutti acerbi insieme a quelli maturi. I maturi sono conservati per la tavola del padrone, mentre quelli acerbi gettati nel torchio e lì spremuti per prenderne il poco succo per l’acidificazione, mentre le vinacce sono gettate ai porci; e là sarà come presso un padre di famiglia, sul cui campo il grano è maturato. In verità, là non si guarda alla maturazione delle erbacce, ma queste sono raccolte dal campo insieme al grano; poi però i servitori le separeranno dallo stesso.
33. Questi le legheranno in fasci e le lasceranno seccare sui campi aperti e saranno poi incendiate e bruciate fino in fondo, affinché sia distrutto ogni seme dell’erbaccia, mentre il Mio grano è portato nei granai della Vita eterna. Perciò anche voi vedete di non scandalizzarvi quando sulla Terra trovate ancora così tanti frutti immaturi e tanta zizzania tra il grano.
34. Non pensate che Io ritarderò il Mio Giorno, ma in verità vi dico: “Io voglio soltanto accelerarlo per amor degli eletti, poiché se al tempo di queste ultime predestinate afflizioni, questi giorni non dovessero essere abbreviati, in verità perfino i viventi perderebbero la Vita!”.
35.
Perciò siate tranquilli ed usate questa
Comunicazione non tanto quanto un’immagine letterale del mondo pieno di
sudiciume, bensì utilizzatela piuttosto per la vostra contemplazione interiore;
per questo, infatti, Io la do a voi, affinché riconosciate il mondo in voi
stessi, lo disprezziate e per amore Mio lo sfuggiate. Tuttavia solo a
conclusione dell'ultima ora Io vi leverò la coltre dagli occhi, dove scorgerete
pienamente dove Io voglio giungere veramente con queste dodici Ore. Amen.
36.
ANCORA QUALCOSA SUL GIAPPONE
1. Il Giappone è formato dalle isole: 1° Sachalin, 2° Jesso (Hokkaido), 3° Niphon o Nippon (Honscu), 4° Hikoko o Likok (Shikoku), 5° Kinsin o Ximo (Kyuschu) ed è il paese più popolato della Terra.
2. La superficie raggiunge appena quella della Gran Bretagna.
3. Gli attuali giapponesi sono costituiti soltanto di mongoli, malesi e alcuni pochi indigeni. Essi non sono per nulla imparentati con i cinesi, e superano costoro in tutto, sia nella formazione sia nella crudeltà.
4. Ciò che contribuisce molto al fatto che essi superino di molto i cinesi nelle differenti scienze è questo: che nella loro lingua hanno soltanto quarantotto semplici lettere, mentre i cinesi ne hanno circa cinquantamila. Il loro linguaggio è molto delicato e flessibile. La loro religione è un paganesimo raffinato; le loro leggi sono tiranniche al massimo grado.
5. Tra gli abitanti ci sono dieci cosiddette caste, per ogni casta ci sono alcune leggi fisse e immutabili, e in aggiunta ancora altre arbitrarie e mutabili. Ad ognuno è assegnato rigorosamente il suo distretto, dal quale non può allontanarsi senza permesso, quale permesso consiste in una specie di vacanza di lavoro.
6. Le località più importanti sono: Jeddo-Edo (Tokio), sul fiume Tonkai, con 280.000 case e oltre un milione di abitanti, e allo stesso tempo è la città quasi più popolata della Terra (anno 1841). Rio oppure Miako con 140.000 case e quasi un milione di abitanti; Nangasaki, una città portuale con 10.000 case e circa 100.000 abitanti; Mastmai o Matsumai con 6.000 case e 60.000 abitanti.
7. La punta più settentrionale dell'isola Saghalin è chiamata dagli Inglesi Capo Elisabetta, nella metà occidentale di quest'isola c'è il Capo Pazienza. Quest'isola che è la più settentrionale e anche la più povera, è separata dall'isola Jesso (Hokkaido) dallo stretto La Peyronse (Perouse). Sulla punta sud-orientale dell'isola Jesso si trova la città di Mastmail o Matsumai.
8. Quest'isola è separata dall'isola Niphon o Nippon (Honshu) dallo Stretto Hangar (Tsugaru-Kaido).
9. Questa mediana e grande isola è nello stesso tempo l'isola-residenza. In essa si trova un grande porto dal nome Namba, ma senza diritto di città; poi c'è la città residenziale Jeddo o Edo (adesso Tokio) con un grande porto che è protetto dal terribile Capo King; poi c'è la città montana Rio o Miako che è la più grande città industriale giapponese; quest'isola è allo stesso tempo la più montuosa, come l'isola più settentrionale Saghalin – la più vulcanica. L'isola Sikok (Shikoku) è per così dire quasi soltanto un monte che sorge dal mare, e perciò anche meno popolata. Tuttavia l'isola Kinsing (Kyushu) con la città portuale Nangasaki (ora Nagasaki) è anch'essa sovrappopolata, quest'isola ha le leggi più rigorose ed è accessibile soltanto agli Olandesi, e questo unicamente sull'isoletta che si trova di fronte a Nangasaki sotto il nome Guelport, che deriva dagli scacciati cattivi portoghesi e spagnoli.
10. Sopra la metà nord occidentale dell'isola Nippon (Honshu) si trova anche un'isola abbastanza importante, Sado, luogo di rifugio degli indigeni, i quali godono qui di alcuni privilegi; anche alcuni portoghesi si sono insediati su quest'isola, tuttavia non si possono mai allontanare, e devono adorare tutto quello che è giapponese e la luna piena.
11. L'intera popolazione del Giappone ammonta a circa quaranta milioni di persone, di cui quattro settimi è femminile. Eccetto la meccanica, la matematica, la nautica, la geografia e l'astronomia, in tutte le industrie essi sono più avanzati di tutti i popoli della Terra, e sono in possesso di grandi ricchezze e di parecchi segreti. Gli abitanti di Sado posseggono ancora, qui e là, la seconda vista, ed hanno ancora delle conoscenze provenienti dai tempi remoti di Meduhed. Il loro numero ammonta a tre milioni, senza i portoghesi, il cui numero è soltanto di alcune migliaia.
12. Tutto ciò vi serva per una visione d’insieme più precisa di questo Paese e può essere aggiunto alla "Nona Ora". Amen!
1. Dopo che abbiamo un poco abbracciato con lo sguardo i popoli stranieri in riguardo al culto morale, ora vogliamo rivolgerci al nostro patrio suolo; Io dico patrio, in primo luogo perché voi ci siete nati, ma in secondo luogo fondamentalmente perché Io su questo suolo sono riconosciuto più che in ogni altro attraverso il Cristianesimo sicuramente molto frantumato e completamente degenerato.
2. Ci sarebbero sulla Terra ancora molte grandi proprietà terriere, tanto sui continenti che sulle isole, ma qui non si tratta di mettervi in mano una nuova descrizione e statistica della Terra, ma piuttosto destare il vostro spirito, affinché possa scorgere e comprendere tanto più facilmente la sua statistica interiore, e riconoscere le corrispondenti malignità del suo più vicino ambiente; e così quanto finora detto dei paesi stranieri è più che sufficiente.
3. Per quanto poi concerne le particolarità di altri paesi e regni ben conosciuti, come ad esempio l'impero cinese, come anche ancora altri, e ci sono isole appartenenti in parte a questo regno, in parte però al continente dell’Asia, dell’Australia, come pure dell’Africa, così anche il grande impero brasiliano con tutto il resto dell'America del Sud e tutte le isole, le quali o sono annoverate a questo continente oppure esistono sotto un altro nome, vedete, tutto questo voi potete, nel limite delle necessità, venirne comunque a conoscenza.
4. Io però per parecchie considerazioni non ve lo posso portare sulla tavoletta; poiché in tali paesi l'idolatria ha contaminato i popoli in un grado troppo alto, così che voi non ne trarreste in verità nessun’utile, ma attraverso la visione di queste immagini potreste accogliere in voi perfino più veleno che benedizione.
5. Vi è un'altra considerazione per la quale Io non posso farvi una tale descrizione: perché ciò non si addice alla Mia santità, ed anche in virtù del Mio Ordine non è possibile rivolgere là l’Occhio dell’Amore accanto a voi; poiché fin dal momento in cui un tale Paese venne scoperto da una nazione da Me invisa, tali paesi vennero gravati con la Mia maledizione, oppure già da tempi antichi sono così degenerati e pervertiti che soltanto un Mio sguardo sull’immagine corrispondente li annienterebbe all'istante.
6. La mostruosità dei modi di agire in questi Paesi, infatti, è di tale inaudita maniera che solo ad un'esposizione, per quanto parzialmente dettagliata, specialmente secondo le condizioni interiori, voi potreste inorridire in maniera tale, che neppure uno fra voi avrebbe la forza di guidare ulteriormente la penna. Perciò non tocchiamoli e, come già detto, esaminiamo ciò che nell’interiore sta a voi ed a Me in ogni riguardo più vicino.
7. Vi sarà difficile credere che tra queste grandi proprietà terriere nominate e in parte anche intenzionalmente non nominate, esistano paesi per i quali perfino la Mia maledizione è troppo santa, e sono perciò anche non degni della stessa in senso letterale. Di più non occorre che vi dica. Perché su tali punti della Terra Io non desideri entrare in spiegazioni più dettagliate, ora lo comprenderete bene; infatti dove Satana ha stabilito in tutto e in ognuno pienamente il suo dominio, in verità, là non è bene volgere lo sguardo.
8. E se anche vi facessi esporre sulla Mia tavoletta queste regioni, in verità non vi scorgereste nient’altro che uno spazio nero della Terra, e qui e là completamente incandescente. Di più non c’è bisogno che Io vi dica. Perciò guardate piuttosto qui sulla tavoletta e provate a conoscere il Paese che si presenta ora ai vostri sguardi. Guardate attentamente. Da quale parte voi osservate il Paese? Esso sta completamente a settentrione, non è vero? Guardate ora, ci siete già. Come non lo avreste dovuto riconoscer anche subito? I vasti campi di neve e le distese di ghiaccio vi annunciano forte il nome: Russia. Guardate come quest’esteso Regno si estende quasi su tre continenti, e per quanto riguarda la superficie è anche la più grande della Terra che è governata da un solo monarca.
9. Guardate particolarmente nelle parti più settentrionali, sembra che l'eterna pace vi abbia stabilito la sua sede. Però non sempre è il caso di fidarsi delle apparenze; anche qui, infatti, ci sono alcune tempeste negli animi degli abitanti del nord, non soltanto perché sono inferiori alla cultura degli altri popoli europei, ma essi stanno al di sotto anche in parecchie altre condizioni di vita rispetto alla parte migliore dell'Europa, e questo perché lì, da parte del Governo, si è fatto ancora troppo poco perché lasci splendere in misura più intensa, perlomeno quella Luce cristiana che è propria a questo Regno in generale.
10. Questa soprannominata discordia è quindi piuttosto una discordia morale che politica; poiché non può dare agli uomini in riguardo spirituale, nessuna condizione rassicurante, come quando con alcune scintille del Cristianesimo viene congiunto un intero torrente di fuoco della più immonda superstizione; infatti, è molto più facile rendere accessibili alla pura Verità i più tenebrosi pagani tanto qui che nell'aldilà, che tali cristiani paganizzati. E questa condizione, come vedete ora qui sulla tavoletta, si trascina quasi ininterrottamente sull'intera parte settentrionale di questo Paese.
11. Con tutto questo però la costituzione di questo impero è ancora tale che la Verità ha libero accesso, naturalmente sotto determinate condizioni poiché: ovunque un monarca regge un paese, cerca sempre in questa sua grande attività di portarlo per quanto possibile all'unità. Allora Io vi dico che questo vale di più, molto di più, che quando in un qualunque altro stato così formato, un monarca è solo di nome e concede ai suoi sudditi costituzione su costituzione per non essere cacciato dal suo tanto amato trono.
12. In verità un tale monarca non sta meglio di un malfattore agli arresti; poiché soltanto la sua cecità non gli permette di scorgere in quali catene di schiavitù i suoi popoli, ripetutamente costituzionati, lo hanno gettato. Egli nella catena dorata non vede che è un incatenato; ma anche la catena dorata è una catena metallica, le cui maglie massicce spesso sono dieci volte più pesanti di quelle di ferro di un criminale. E quindi, in queste pianure gelate non c'è per noi più niente da osservare che fosse degno di nota, fatta eccezione per l'estremo Nord, verso la catena montuosa denominata Urali, dove dimorano alcune famiglie completamente isolate che sono dotate con la seconda vista.
13. Questa seconda vista però, non è segno di uno spirito risvegliato, ma la ragione deve ricercarsi solamente in una vita animica più elevata ed è generalmente una proprietà di uomini che sono costretti a vivere sempre in grande miseria e per necessità ritirati dal mondo. Che questa seconda vista non abbia nulla a che fare con il risveglio spirituale, anche questa circostanza ve la può testimoniare sufficientemente il fatto che di una tale seconda vista perfino gli animali sono capaci, la loro individualità generalmente non porta in sé nulla di spirituale, ma soltanto un'anima per l’ulteriore sviluppo.
14. Ora vi domanderete certamente: “Quale realtà ha ciò che si presenta contemplativo alla seconda vista?”. - Non sarà per nulla difficile sciogliere per voi questo nodo. Se voi foste ancora immersi nel profondo inverno, e guardaste intorno ai raccapriccianti rigidi campi di neve e ghiaccio che vi circondano da ogni lato, ed inoltre foste costretti ad abitare in stanze fredde, vedete, non comincereste a desiderare ardentemente la primavera e l'estate? E la fantasia della vostra anima non si occuperebbe di preferenza di introdursi per immagini nella primavera e nell’estate?
15. Vedete, questo struggente, per così dire plastico presentimento, è il primo gradino della seconda vista, ed ha il suo fondamento nel leggero sospiro etereo di ciò che l'anima, nella sua opprimente condizione, attende quale apportatore di benessere. Se ora qualcuno volesse immergersi sempre di più in ciò, allora vorrebbe, per lo meno nelle ore notturne, veder passare non di rado dinanzi a sé le immagini della primavera e dell'estate come fievoli visioni oniriche.
16. Ma quando un'anima in qualche modo viene ancora più oppressa da situazioni sofferenti, allora con quest’oppressione accade con lei la stessa cosa come quando l'aria è compressa ad un grado troppo elevato: essa s’infiamma ed esce dalla sfera fisica. Ci sono però nello spazio visibile effetti e moti animici, proprio così come nel vasto spazio luminoso ci sono effetti e moti della luce, con la sola differenza che le vibrazioni della luce, per via naturale, non possono propagarsi che in linea retta; al contrario le vibrazioni animiche sono più somiglianti a quelle del suono, e possono propagarsi in tutte le direzioni immaginabili, come anche in tutte le immaginabili curvature con più rapidità della corrente elettrica.
17. Adesso immaginatevi un fatto di qualsiasi genere, esso ha come base sempre tre condizioni: una condizione materiale, una animica ed una spirituale. Per ciò che concerne la prima condizione, vale a dire quella materiale, il fatto può essere scorto con gli occhi del corpo, solo allora proprio quando accade, e precisamente in una lontananza raggiungibile dalla potenza visiva corporea. Per quanto concerne la condizione animica, voi riconoscerete facilmente, senza molte riflessioni, che un fatto per primo deve entrare nell’anima prima di passare nel mondo corporeo.
18. Se però all'anima è sollevato il suo rivestimento, allora essa può, grazie alla rapida propagazione animica, scorgere un tale fatto, spesso già un ragguardevole tempo prima che raggiunga l’oggettività materiale, oppure essa può anche vedere un fatto già accaduto in precedenza, così come se voi percepiste un eco lontano. Per quanto superfluo, voglio aggiungere ancora tre piccoli esempi della vista animica.
19. Ad esempio, un tale dotato della seconda vista vede passare dinanzi a lui un cadavere sconosciuto, si tratta di un conoscente che è ancora vivo e vegeto, e morirà soltanto alcuni mesi più tardi; ciò avviene nel seguente modo facilmente comprensibile, vale a dire: l'anima del destinato a morire percepisce il vicino distacco del suo involucro, specialmente in un momento quando anche tale anima, grazie ad una percettibile uscita dal suo corpo, scorge in modo chiaro e preciso il crollo della sua casa (corpo), giunta a maturazione.
20. In questo stato l’anima poi predispone già tutti i concernenti preparativi e cerimonie per il trapasso; al tempo stesso però c’è anche l'anima di un altro uomo in tal elevata condizione, e vede per intero come l'anima dell'altro si è già preordinata, e precisamente tutto questo diventa una comunicazione animica ora a voi già nota. Ebbene vedete, in questo modo cose simili sono viste dall'anima in anticipo, come dall’occhio fisico quelle cose che accadono in quel momento.
21. Come secondo esempio: un'anima. In qualche ampia distanza, vede accadere qualcosa. Anche questa visione avviene nello stesso modo; perché ovunque accade qualcosa in cui sono presenti degli uomini, o semplicemente come spettatori oppure come partecipanti fortunati o sfortunati, allora con c'è niente di più naturale che un fatto simile venga accolto immediatamente nella vita dell’anima degli altri e si propaghi poi nella sfera dell’anima come un delicatissimo fluido magnetico, secondo la gravità e maniera del fatto spesso accaduto a parecchie migliaia di ore di distanza. E se poi un uomo qualunque si trova in un tale stato animico elevato, percepisce immediatamente queste vibrazioni ed in questo modo riesce a vedere l’immagine attraverso la varietà delle vibrazioni stesse, come un'immagine materiale che attraverso la varietà delle vibrazioni dell’oggetto, dalle quali esse provengono, giunge all’immagine materiale attraverso l’occhio della carne.
22. Quale terzo esempio è da prendere in esame quando in un fatto qualunque, non ancora avvenuto, si infortunano molti uomini. Questa visione è, a dire il vero, un po’ rara, ma nonostante ciò accade come i restanti casi. Questa visione deve essere compresa nel modo seguente: quando una qualsiasi anima, in casi speciali, raggiunge uno stato elevato, allora anche lo spirito in lei dimorante è destato, certamente solo per un breve tempo.
23. Nella condizione spirituale si trovano però tutti gli eventi, siano essi passati che futuri quale base imperitura. Ora questa visione può accadere in un duplice modo, vale a dire la persona in questione scorge dapprima quanto deve avvenire dal suo spirito. Questa visione passa poi naturalmente nell'anima; quando però è passata nell'anima, si propaga anche, secondo le leggi a voi già note, e se poi una qualche altra persona si trova in uno stato animico elevato, allora essa pure scorge un tale fatto in qualche modo pronosticato accanto a tutte le circostanze che vi concorreranno. E questa visione è poi appunto proprio la seconda maniera di vedere un fatto che accadrà.
24. Che un tale uomo possa vedere anche anime di uomini trapassati, se questi vogliono o possono farsi vedere, non c’è bisogno di menzionarlo più da vicino. Ebbene vedete, qui avete l’intera essenza della seconda vista, e nello stesso tempo da ciò potete notare che per questo non è richiesto proprio nessun risveglio dello spirito; infatti la vista dello spirito è del tutto diversa da quella dell'anima.
25. Come però la vista del corpo sta alla vista dell'anima, così la vista dell'anima sta pure alla vista dello spirito. Ma come la vista degli occhi corporei può essere aumentata con mezzi materiali, cose del genere sono diversi strumenti ottici, così pure la vista dell'anima può essere aumentata con quei mezzi che corrispondono naturalmente all'anima. Questi mezzi sono, com'è naturale, una forte e sincera fede, una ferma volontà ed un risveglio spirituale per lo meno a metà. Ma come la visione animica può essere aumentata, così ugualmente la vista dello spirito può essere rafforzata all'infinito, e precisamente con quei mezzi che il grande Veggente vi ha insegnato con la Sua Dottrina. Quale grande Veggente è proprio Colui che ve lo ricorda adesso.
26. Voi penserete: dove restano allora con queste spiegazioni le condizioni degli Stati europei che vi aspettavate già prima? Io non vi dico altro che questo: in questa maniera le altre orribili condizioni le avete conosciute abbastanza, così vi potete ben accontentare se anche nel vostro Paese non va proprio esattamente meglio, nonostante ciò le sue condizioni sono ancora così disposte, che il volonteroso non trova alcun impedimento ad essere migliore, ad agire in modo migliore ed a fare del bene.
27. Su questa Terra non esiste in nessun luogo un paradiso materiale e nello stesso tempo spirituale. Ma ognuno lo può raggiungere nello spirito, soltanto se lo vuole; infatti, se in un qualunque paese regnano le tenebre, questo non rappresenta molti impedimenti, e se anche le tenebre della notte si sono sparse così maligne su valli e monti, non possono tuttavia impedire che il Sole spunti all'orizzonte.
28. Il grave invece è soltanto in quei Paesi dove non c’è assolutamente nessuna libertà, come nelle voragini, abissi e gallerie sotterranee. Là possono sorgere invece di uno, mille Soli, nonostante ciò la sua luce potrà penetrare in tali profondità della crosta terrestre solo quando il massimo grado di calore del suo raggio non avrà tramutato la Terra in etere fino al punto centrale. E così anche per le restanti due Ore troveremo argomenti del tutto diverso da quelli che vi aspettate, ed alla fine dovrete voi stessi ammettere che: ride bene chi ride ultimo.
29. Se guardate tutte queste ore in una luce completamente diversa, ciò che otterrò con qualche piccola modifica nel Mio proiettore comprenderete che Io non ho inteso essere per voi un Professore di statistica, bensì Uno completamente diverso che può guardar fuori ampiamente oltre il campo delle statistiche. Perciò, cosa succederà nella prossima Ora lo saprete proprio soltanto nella prossima Ora. Non affaticatevi con delle congetture, non fate neanche confronti con i Miei dati statistici, poiché allora dovreste riconoscere tutto questo come completamente inutile.
30. Ma se volete già pensare a qualcosa, pensate allora che a Me, dell'Europa, Asia, Africa, America, Australia e di tutte le isole menzionate, nonché delle loro intere condizioni morali e politiche, non Mi premono molto, bensì il motivo per il quale Io ho utilizzato le loro immagini, sono state per quanto è necessario per voi, dico solo per voi, vedete, il resto vi sarà chiarito fedelmente nelle due Ore ancora seguenti, come vi è stata chiarita in quest’Ora la seconda vista, ed ancora con maggiore fedeltà. Amen.
1. Voi avete letto nel Mio Libro[7] la storia del figlio perduto, e questa storia non l'avrete letta ed udita una volta sola, ma già più volte. Tuttavia Io vi dico che in tutto il Libro non c'è nessun versetto e nessun capitolo che comprenda in sé qualcosa di più grande del figlio perduto. Non è facile neanche trovare un passo che possa essere per voi più difficile da comprendere proprio come questo. E ciò precisamente per il motivo che voi dovrete ora sapere, poiché esso è della massima importanza, e come tale è una chiave indispensabile per la contemplazione interiore.
2. Questo motivo però è il seguente e suona così: Io spesso parlo di cose elevate, dalla Mia Sapienza attraverso il Mio Amore; spesso però parlo dall'Amore attraverso la Luce della Sapienza, di cose apparentemente piccole. Ora fate attenzione: nel primo caso vi è offerto soltanto quanto è possibile sopportare alla vostra corrispondente individualità; nel secondo caso vi è invece data un'infinità velata, al cui sviluppo finale non sono sufficienti delle eternità.
3. E vedete, proprio un tale dono apparentemente piccolo è pure il “figlio perduto”. Sì, Io dico, se voi sapeste tutto quello che si cela dietro il figlio perduto, in verità, gli arcangeli verrebbero a scuola da voi. Io vi ho già mostrato nelle dieci precedenti Ore parecchie cose, come va sulla Terra al tempo attuale, in cui vi ho ancora sicuramente taciuto le più grandi scelleratezze.
4. Vi ho mostrato in generale l’insufficienza dell’ordinamento giuridico; vi ho mostrato la follia dell'Asia, come pure le barbarie dell'Africa; vi ho mostrato delle infamie dell'America certamente soltanto una parte molto piccola di queste; vi ho mostrato l'amministrazione della giustizia dell'Inghilterra, prevalentemente nelle sue condizioni esteriori, come pure il trattamento dei criminali sulle coste australiane a voi rese note.
5. Così vi ho pure mostrato nel profondo Sud un paese maltrattato, come era e come in gran parte è ancora attualmente; tuttavia proprio in riferimento a questo paese devo rendervi attenti su qualcosa, e precisamente dapprima soprattutto per questo, perché voi dirigiate una doppia attenzione proprio su quanto detto riguardo a questo paese, e in secondo luogo che proprio quanto detto di tale paese, meno di tutto dovete comprenderlo in senso letterale, il perché ve lo dimostrerà quanto segue. Inoltre vi ho ancora mostrato le condizioni sommamente rigide e tiranniche di altri stati insulari, specialmente le condizioni giapponesi, ed ancora alcune cose in breve sullo Stato della Russia settentrionale.
6. Sebbene le cose nel mondo stiano così, tuttavia queste condizioni non vi sono state comunicate da Me perché da ciò dobbiate scorgere eventualmente come vanno avanti le cose nel mondo, poiché sarà ancora mille volte peggio in futuro, e questo lo leggerete comunque anche troppo spesso, ma la ragione per la quale Io vi ho dato queste comunicazioni, non è altro che questa: perché da ciò possiate riconoscere un po' più profondamente a vostra grande utilità il grande mistero del figlio perduto.
7. Ora voi certamente penserete: che cosa ha da fare dunque il figlio perduto con tutte queste crudeltà che avvengono nel mondo? – E siete pieni di curiosità come il figlio perduto possa trovar la strada da tutto questo labirinto del mondo. Io però vi dico: è certo più facile trovare il figlio perduto da tutte queste scene e perfino comprenderlo, che far passare un cammello per la cruna di un ago.
8. Per comprendere l'insieme è necessario che conosciate innanzitutto chi è veramente questo figlio perduto. Quando Io vi mostrerò il figlio perduto, anche solo secondo il nome, in verità dovreste essere colpiti da cecità più che settupla se all'istante non vi dovreste accorgere che una grossa benda vi è stata tolta dagli occhi; ed ora preparatevi, ed udite il nome! Vedete, egli si chiama "Lucifero!". In questo nome sta l'intero compendio per voi eternamente inafferrabile ed infinito del figlio perduto.
9. Immaginatevi ora che quasi l’intera umanità attuale è nient'altro che le membra di quest’unico figlio perduto, e precisamente lo sono soprattutto quegli uomini che discendono dalla linea non benedetta di Adamo. Vedete, questo figlio perduto si è preso tutti i beni che gli spettavano, ed ora li sperpera per spazi di tempo, secondo i vostri concetti, infinitamente grandi. Voi sapete dalla storia del figlio perduto come andò a finire con il suo destino finale. Ora esaminate tutte queste condizioni del mondo; in verità non scorgerete nient’altro che il destino finale del figlio perduto in estesa misura. Guardate la carente amministrazione della giustizia. Che cosa pensate voi? In che cosa potrebbe avere questo il suo motivo? In verità, in null'altro che nella negligenza ed ottusità di coscienza da questa derivante.
10. Osservate ora di nuovo il figlio perduto: non è la prima caduta per lui, quando abbandona la casa paterna? Considerate le pazzie dell’Asia. Che cosa sono esse, se non la conseguenza naturale di ciò che la successione ha man mano formato fino all'attuale punto culminante di mostruosità? Ora proseguite verso l'Africa; portate con voi per mano il figlio perduto, e se ora dirigete lì un'occhiata spirituale un poco più penetrante, allora penetrerete con portentosa fedeltà non soltanto nella condizione attuale, ma in tutte le condizioni immaginabili di questo paese, anzi Io dico, non soltanto dell'Egitto, ma dell'intera Africa. E questo non soltanto in ciò e da ciò che il tempo attuale offre, bensì attraverso tutti i periodi di tempo che il pensiero di un uomo può raggiungere ed ancora più in là, che il figlio perduto si è trovato nella stessa situazione, quando sperperò il suo patrimonio, allora egli del pari tentò di ricostruirsi su ogni via immaginabile un qualche possedimento uguale al precedente; ma osservate solo tutti gli sterili sforzi barbarici di quest’intera parte del mondo, perché là vogliono veramente tutti diventare ricchi!
11. Molto vi mostrerà la storia del passato, e proprio le stesse cose ve le mostra irrevocabilmente anche il presente di quest’intero continente. Io, infatti, vi dico che non solo in ogni singolo uomo, non solo in ogni singolo popolo, bensì nell’intero continente dal primo fino all’ultimo granello di sabbia, anzi dal primo fino all’ultimo raggio di Sole, in ogni latifondo, monti, fiumi, deserti, animali, viene rappresentata fedelmente la condizione del figlio perduto, come anche dall’inizio della storia primordiale fino al momento presente ed ancora oltre.
12. Adesso prendete nuovamente per mano il figlio perduto, non dimenticate però di incatenarlo in questo viaggio come uno schiavo, e recatevi con lui in America, in verità voi dovreste essere più ciechi del punto centrale della Terra, se là non lo incontrerete riprodotto mille volte in ogni sfumatura immaginabile. A questo punto non c'è bisogno che Io aggiunga altro, se non che l'America del Nord rappresenta il suo essere interiore, mentre quella del Sud il suo essere esteriore, ragion per cui anche questo paese già nella sua forma rappresenta una figura del figlio perduto che ricorda una specie di insetto affamato. Chi ha orecchi per intendere, intenda, e chi ha occhi per vedere, veda.
13. Voi tutti saprete come è andata al figlio perduto nel suo ultimo periodo, quando la santificata Scintilla interiore a voi nota dell'Africa venne destata in lui; in Australia egli trova un datore di lavoro che non gli permette di nutrirsi nemmeno con il cibo destinato ai maiali, cosicché è costretto a riempire il suo stomaco con qualsiasi cosa gli capiti sottomano. Ora voi penserete: che cosa mai farà il figlio perduto in Nuova Zelanda? Noi non abbiamo bisogno per nulla di mandarlo in Nuova Zelanda, ma non ci costerà davvero nessuna grossa fatica di riconoscere la Nuova Zelanda nel figlio perduto stesso. Notate dunque: il Sud rappresenta la massima esteriorità dell'uomo. Osservate ora un poco il figlio perduto, come in questo suo ultimo spaventoso periodo di prova non è proprio vestito secondo l’altissima moda di Parigi: soltanto assai miseri e sudici stracci nascondono le sue parti pudiche.
14. Ebbene vedete, qui già abbiamo la fedele carta geografica che sventola intorno alle nudità del nostro perduto; allarghiamo o ingrandiamo il nostro figlio perduto, e con l'occasione facciamo anche una breve visita all’attuale esistente Chiesa cristiana. Non somiglia essa a questo paese? Potete osservarla come volete, sia spiritualmente come Io vi ho mostrato, sia anche materialmente come lo potete trovare descritto ovunque; in verità dovreste essere già nuovamente più ciechi del punto centrale della Terra, se vi sfuggisse la sorprendente somiglianza di questo Paese con gli stracci del figlio perduto e questi con la Chiesa. Come là, nelle terre del Sud, la povertà di questi abitanti viene dispersa dai venti, beninteso, la stessa cosa fece il vento con i fatiscenti stracci del figlio perduto, e la stessa cosa fanno ora i santi venti che soffiano dall'Alto con quelle sette cristiane che nell’assieme sono più pagane che cristiane. Ora non ci sarà bisogno da parte vostra di profonde conoscenze matematiche per dedurre quale Ora del grande giorno sia adesso.
15. Se date ancora uno sguardo al Giappone, questo vi rivelerà facilmente e v’indicherà più che in maniera evidente con chiarissimi segni, l’oppressione interiore del figlio perduto, come anche delle attuali condizioni delle chiese per quanto riguarda il loro interiore. Di più non occorre qui che Io vi dica.
16. Ma cosa dite ad un uomo molto malato, quando i suoi piedi sono diventati gelidi e sulla sua fronte si posano gocce di sudore freddo? In verità non c’è bisogno di nessuna preparazione medica per esprimere in un certo modo in spirito profetico: solo alcune poche pesanti pulsazioni ancora, e la stanchezza e tormento della vita sono cessati!
17. Per prima cosa tastate i piedi del figlio perduto nel Sud della Terra, per seconda cosa tastate il suo capo nel grande Regno del Nord, poi posate la mano sul vecchio cuore stanco della Chiesa; veramente dovreste essere di nuovo più ciechi del centro della Terra, se non riusciste a contare sulle dita quale Ora del grande giorno sia adesso. Certamente ricorderete ancora bene l'ultima Ora, come vi è stata rivelata e spiegata la seconda vista.
18. Ora certamente penserete: questa seconda vista dovrebbe avere qualche affinità elettiva anche con il figlio perduto? Oh, Miei cari! Quando Io do qualcosa a qualcuno, non la do come la danno gli uomini, i quali perfino con la migliore buona volontà non possono dare qualcosa di completo, ma Io do in ogni tempo qualcosa di completo, e così vi dico: proprio in questa seconda vista vi sarà sciolto l’intero nodo, e dopo questa soluzione non vi sbaglierete più nemmeno di un minuto nel vostro calcolo.
19. Ritorniamo ora al nostro figlio perduto, – e stiamo a vedere un po' come egli lotta nel grande affanno della morte. Guardate la sua anima, com’è oppressa fino ad un certo punto; ed in verità a questo si deve anche arrivare! Ma guardate, con l'anima del figlio perduto adesso accade ciò che Io vi ho comunicato riguardo alle anime di coloro che ricevono, in simili circostanze, la seconda vista. Vedete, il loro grande affanno si estende ora in rapide vibrazioni, e queste giungono lì dinanzi alla grande Casa del Padre, e le vibrazioni del Padre colmo d'Amore si scambiano con le vibrazioni di paura, miseria, ed affanno del figlio perduto.
20. L'anima del figlio perduto percepisce un simile dolce e santo Alito proveniente dalla Casa del grande Padre. Essa, incoraggiata da queste sante vibrazioni, torna nuovamente nella sua casa fatiscente, la riedifica e si dirige nella più grande umiltà annullando se stessa, laddove voi sapete che è diretto il figlio perduto. Ma cosa succede là? Vedete, solamente gli stracci sono tolti al figlio e bruciati; soltanto il figlio, come voi sapete, verrà nuovamente accolto[8].
21. Vedete, ora avete svelato dinanzi agli occhi vostri tutto il mistero, celato fino a quest’attuale istante, del numero profetico dell'uomo. Se passate in un certo qual modo le condizioni di questo tempo, in verità dovreste essere più che morti se non vi accorgeste neppure adesso delle sante vibrazioni di Grazia che ora si dipartono a torrenti dalla santa Casa del Padre!
22. Anche voi siete membra del figlio perduto! Ampliate la vostra anima e lasciate che lo Spirito si ridesti in lei, e ritornate in tutta umiltà, uguale al figlio perduto, consolato nel grande Territorio del vostro affezionatissimo Padre; in verità vi dico, Egli vi verrà incontro a metà strada!
23.
Vedete, questo
tempo della Mia Grazia è venuto qui vicino, e perciò Io vi ho dato anche tutto
quanto è preceduto, affinché riconosciate che questo è quel Grande Tempo dei
quali i profeti hanno annunciato, sì quel Tempo che è stato annunciato dalla
Mia stessa Bocca. Perciò perseverate soltanto un breve tempo ancora e
rallegratevi in fiducia grande!
24. Poiché in verità: la grande Casa del Padre vi è venuta più vicina di quanto potete immaginarvi!
25.
Come però potete riconoscere in voi stessi
il figlio perduto e tutte queste condizioni del tempo attuale, e come questo
figlio perduto è ritrovato in ogni singolo uomo, oppure come piuttosto egli
ritroverà se stesso e come "il
grande uomo" sarà recuperato nel piccolo, di questo, cari figlioli,
l’ultima Ora vi porterà fedele conoscenza. Amen!
1. Dopo che nell'undicesima Ora abbiamo accompagnato e illuminato il figlio perduto dal suo inizio fino alla sua caduta, ed abbiamo anche calcolato il tempo e quasi stabilita l'ora che dovrà testimoniare del suo tramonto, allora vogliamo vedere in questa dodicesima Ora, dove e come questo figlio perduto, umiliato fin nella più intima fibra, ritornerà nuovamente nella grande Casa del Padre.
2. Ma per comprendere completamente questo, non è sufficiente soltanto che con lo sguardo abbiamo un poco penetrato il pulviscolo di mondo chiamato Terra; ma avendovi dato a questo scopo in aggiunta una già menzionata piccola disposizione nella camera oscura dello spirito che voi sapete, occorre dare ancora una volta uno sguardo un po' più ampio in questa camera nuovamente allestita. Io però vi dico in anticipo: ‘Tenetevi calmi!’, poiché questa visione porterà dinanzi ai vostri occhi qualcosa che in nessun uomo è venuto ancora in senno fino a questo tempo. Grazie a questa nuova disposizione, per accogliere un'immagine così grande, anche la tavoletta (come uno schermo) dovrà essere un po' ingrandita ben in modo naturale, ed assumere invece della precedente posizione orizzontale, una verticale.
3. Ebbene vedete, la nostra disposizione è ultimata; rivolgete dunque il vostro sguardo lì sulla tavola ampiamente estesa e subito scorgerete in essa la grande immagine. Poiché solo in quest’unico ed esclusivo modo è possibile mettervi davanti agli occhi in una sola immagine l'infinitamente estesa Creazione.
4. Ora guardate con attenzione sulla tavola ed appena Io pronuncerò la parola Epheta scorgerete in essa l'immagine grandiosa. E dunque, poiché i vostri sguardi sono rivolti là, adesso dico: “Epheta!”.
5. Ebbene: che cosa dite voi di questa immagine? Nevvero, voi scorgete su questa tavola né più e né meno che la distinta figura di un uomo i cui fianchi sono appena coperti da alcuni stracci, e i suoi capelli arruffati gli cadono dalla testa fino oltre la metà del corpo. Voi di certo penserete: – “In questa figura non c'è proprio nulla di particolare da vedere, all’infuori del fatto che su questa tavola è rappresentata in una forma assai colossale. Tra l'altro, un esperto ritrattista avrebbe potuto abbozzare una tale immagine con un colore biancastro su una tavola nera”; – ed Io non posso dirvi nient'altro a riguardo che la vostra deduzione per il momento ha la sua esattezza. Ma se volete riflettere ancora un po’ più profondamente, allora scorgerete ben presto, in quest’immagine biancastra, la forma del figlio perduto.
6. Vedete però, Miei cari figlioli! La tavola è posta un po' troppo lontana per i vostri occhi, perciò andiamo completamente vicino ad essa; poiché l’immagine intera ora l'avete già vista, perciò vogliamo osservare esaminando un poco più da vicino il colore col quale questa figura è riportata sulla tavola. Ebbene, adesso siamo vicini alla tavola. Guardate questa larghissima e splendente superficie, e pure una parte del piede di questa intera figura. Guardate solo attentamente e diteMi: “Cosa scoprite da questa?”. Guardate attentamente; nevvero? Non scorgete nient’altro che alcune splendenti sferette in file vicinissime una accanto all'altra? Voi sapete che quest’immagine non è un dipinto, ma è solo un’immagine luminosa di un oggetto esteriore.
7. Cosa pensate voi, che siano in realtà queste sferette? Vedete, Io non voglio farvi spremere a lungo le meningi per indovinare; ma se voi pensate che queste sferette siano forse riproduzioni di lontani soli, pianeti, satelliti e comete, ascoltate: allora Io dovrei ben dirvi: “Figlioletti! Non giudicate in maniera troppo precipitosa, altrimenti potreste sbagliarvi enormemente!”. Tuttavia, prima che vi sveli l’essenza di queste piccolissime sferette, sforzatevi di contarle su una superficie grande come una lenticchia.
8. Ebbene, avete già finito? – Sì, sì, Io vedo già che voi non ci riuscite facilmente; ce n'è infatti un numero per voi appena esprimibile di questi puntini splendenti che si trovano su questo spazio grande come una lenticchia, e il suo numero potrebbe essere più di un trilione; e poiché avete fatto un poco confidenza con il colore, allora Io vi dico di che cosa un tale puntino è veramente l'immagine. Come già detto, non di un sole o di un qualsiasi altro corpo mondiale, ma ognuno di questi puntini, o sferette, come si presentano ai vostri occhi spirituali, è, né più né meno, che l’immagine di un Globo-involucro. Ma come stanno le cose con un Globo-involucro non serve più che ve lo spieghi. Ora ritorniamo un poco indietro e riesaminiamo l'intera figura.
9. Vedete, si tratta di una perfetta figura umana; e poiché ora avete guardato esaurientemente questa figura, allora Io vi dico: questa figura, dal e secondo il Mio eterno Ordine, rappresenta l'Universo, e nel suo genere – in realtà – non è visibile per nessuno all'infuori di Me.
10. Uno spirito creato non ha ancora mai visto quest’immagine come l'avete vista voi adesso. Ora però vedo di nuovo sorgere in voi un desiderio. Vorreste scorgere volentieri in quest'uomo la vostra Terra. Non è possibile mostrarvi questo finché l’intera figura occupa tutta la tavola. Ma aspettate un poco, poiché vedete, Io sono un ottico molto bravo, e perciò nella nostra “camera” voglio prima metterMi a fare un piccolo cambiamento ottico, e solo dopo tale cambiamento di tutta questa figura non rimarrà nient'altro che un unico puntino luminoso. Ora vedete, la figura è scomparsa; è già tutto nell'ordine. Avviciniamoci adesso nuovamente alla tavola e cerchiamo il nostro puntino. Ebbene: lo avete già trovato? – Uno solamente non dà certo molta luce; ma forzate la vostra vista, certamente lo troverete. Non dovete guardare in alto sulla tavola ingrandita, bensì proprio in basso, dove prima avete visto il piede sinistro dell’intera figura, e precisamente là, alla sfera più esterna del piccolo dito del piede. Questa sferetta è quel Globo-involucro all’interno del quale si trova anche la vostra Terra.
11. Ma per giungere alla nostra Terra dovrò nuovamente intervenire sul puntino luminoso con il Mio ‘Epheta’, e così Io dico: «Epheta!». Ora guardate come questa sferetta si è separata dalle altre e ora occupa quasi l’intera grande rotonda forma della tavola. Guardate ora di nuovo gli innumerevoli puntini splendenti come scintillano nuovamente l’un l’altro. Cercate ora la vostra Terra. Nevvero? Non potete trovarla tra l'enorme numero di puntini luminosi? Sì, Io vi dico, fareste anche una fatica inutile; poiché questi puntini che voi vedete qui, non sono ancora soli, ma sono interi Ammassi-galattici; perciò Io sceglierò nuovamente un puntino, e precisamente quello destro, e tutto il resto lo cancellerò dalla grande tavola.
12. Ebbene, qui c'è il puntino scelto, e per giungere velocemente alla meta, Io dico subito nuovamente: «Epheta!». Ora guardate, la nostra tavola è ancora piena di nuovi puntini luminosi. Soltanto, che questi puntini luminosi non sono ancora dei soli, ma sono autentiche galassie, perciò anche qui non ci sarà niente da fare con il ritrovamento della Terra. E così scegliamo tra questi puntini nuovamente il destro e cancelliamo tutto il resto dalla tavola. Ebbene, qui c'è il puntino. Guardate come splende solitario e sbiadito sul grande piano! Tuttavia, solo il Mio ‘Epheta’, ed il puntino dovrà ottenere subito un maggiore ingrandimento; perciò «Epheta!».
13. Ora guardate, la nostra tavola è di nuovo già piena di puri puntini splendenti. Non vorreste cercare la Terra tra tutti questi trilioni di volte trilioni di puntini? Solamente anche qui Io devo dirvi ancora: “Non vi forzate; perché nemmeno questi puntini sono soli, ma singoli ammassi-stellari e sono ciò che voi comprendete sotto il nome di una cosiddetta nebulosa stellare. Solamente, che per giungere velocemente alla meta, Io sceglierò anche qui il puntino destro, e tutto il resto lo cancellerò dalla tavola e aggiungerò nello stesso tempo, ‘l'Epheta’.
14. Ora guardate. È vero, voi vedete una nube luminosa che si estende orizzontalmente sull'intera tavola, ed è sette volte più lunga che larga. Ora guardate, qui verso il centro vogliamo scegliere di nuovo una di queste nuvolette luminose, e cancellare tutto il resto dalla tavola. – Ebbene, come vedete, tutto è già di nuovo accaduto, il Mio «Epheta!» dà a questo puntino nuovamente la sua giusta impostazione.
15. Ora guardate lì attentamente: adesso già v’intenderete! Vedete, lì nel centro un dischetto luminoso grande quanto una lenticchia; è l'immagine del vostro Sole, e guardate ora precisamente lì, il terzo punto luminoso davanti al Sole al lato sinistro, un po’ verso il basso: è la vostra Terra. Ora occorre che Io ingrandisca solo un poco quest’immagine e voi riconoscerete subito la vostra Terra; e così: “Apriti tu punto della Terra, affinché i Miei osservatori possano riconoscerti!”. E guardate, come ora questo punto si estende gradualmente ed ha raggiunto quel diametro che è più che sufficiente per riconoscere la vostra naturale, immonda dimora.
16. Poiché ora abbiamo visto tutto, ritorniamo al nostro figlio perduto. E guardate lì sulla tavola; già nuovamente campeggia la prima figura. Vedete però, ora questa figura diventa sempre più piccola, adesso ha appena la grandezza di un fanciullo, e guardate ancora una volta, ora anche questo fanciullo si restringe continuamente fino a diventare un punto, osservate però, sulla parte destra della tavola comincia a comparire un'altra grande figura umana; ed ora è giunta nel mezzo della tavola e sotto il suo piede sinistro potete scorgere ancora il piccolo punto precedente che qui sta nella giusta proporzione con la grandezza di questa nuova immagine.
17. Cosa pensate voi, cosa rappresenta questa nuova immagine? Voi penserete forse che sia quel Grande Uomo che avete imparato a conoscere più o meno dagli scritti di Swedenborg? Pensate che sia costui il più Grande Uomo? Io però vi dico: “Siete completamente in errore!”. Quest’uomo che qui vedete, non è né più né meno che il figlio perduto che ha ritrovato se stesso, non però nella sua totalità, ma è quel figlio perduto che si è ritrovato in ogni singolo uomo rinato; oppure, detto con altre parole per voi più facilmente comprensibili: “Questo è il più misero di tutti nel Mio nuovo Regno!”, e qui in quest’immagine vi è rappresentata una giusta proporzione e vi mostra la misura perfetta di un uomo che è infinite volte più elevata della figura mostratavi precedentemente con il suo progressivo e continuo smembramento nell'immagine del figlio perduto.
18. Se ora considerate un poco seriamente quest'immagine, allora dovreste anche già cominciare un poco a comprendere come stanno le cose riguardo al ritorno del figlio perduto.
19. Non dovete per nulla pensare che quel Lucifero caduto, che avete conosciuto nell'undicesima Ora, ritornerà come un tutto; se questo fosse stato possibile, in verità, una Creazione materiale non avrebbe mai avuto luogo, bensì così ritornerà in ogni singolo uomo che vive secondo le Mie Parole e rinasce mediante la Parola! E mediante la Redenzione questo ‘perduto’ è ‘ritrovato’ e ritornerà nella grande Casa del Padre! Non per niente Io vi dico: “Nella grande Casa del Padre, infatti, per uomini diventati tanto grandi, deve anche essere preparata una grande casa, dove potranno nuovamente prender dimora presso il Padre loro”.
20. Ma che sia così, potete dedurlo chiaro e comprensibile da quanto detto precedentemente; infatti, nella generale tribolazione non soffre ogni uomo in se stesso e non è ognuno colpito nella sua persona? Tutti questi colpi valgono però per uno e lo stesso figlio perduto. Se un uomo è battuto, non è forse vero che solo lui, quale battuto, sente il dolore, mentre il non battuto molto spesso sta a guardare senza dolore? Oppure, se un'intera nazione in un'altra parte del mondo è maltrattata, dite, avete sentito una sferzata sulla vostra pelle? Ma se qualcuno muore, muore egli per sé o per gli altri? Oppure potete sostenere che qualcuno sia venuto al mondo per un altro? Oppure la Mia Redenzione e la Mia Parola non valgono altrettanto per ogni uomo singolarmente per sé, come per popoli interi? E non può ogni uomo accoglierMi pienamente per sé con il suo Amore e la vivente Fede che ne deriva, così che Io dimori in lui e lui in Me? Se ora considerate tutto questo, potete, dopo il tutto, sostenere solo la più lontana affermazione che Io sia meno presente in un uomo che in tutti gli altri insieme?
21. Ma se Io sono diventato Uno con un uomo ed egli uno con Me, dite, cosa manca ancora del ritrovamento del figlio perduto in un singolo uomo? Non ha costui ricevuto tutto e accolto tutto in sé, quando ha accolto Me? In verità, ogni singolo uomo che è diventato uno con Me, è più – anzi Io dico – infinite volte più di quanto era il grande Lucifero nella sua grandezza per voi inconcepibile per via naturale!
22. Vedete, sotto questo figlio perduto che qui si chiama Lucifero, viene quindi inteso ogni singolo uomo per se stesso; e se un intero popolo è diventato uno con Me, allora anche questo intero popolo diventa altrettanto ‘un solo Uomo’ con Me; e tutti gli uomini che sono vissuti sulla Terra, ed ancora vivranno, quando saranno diventati uno con Me, saranno anch'essi soltanto un uomo in Me; vale a dire che essi, tutti, saranno vivificati e animati da uno e lo stesso Santo Spirito di ogni Amore, di ogni Verità, di ogni Forza e di ogni Potenza, e i molti non saranno più di uno, e uno meno di molti, bensì tutti saranno perfettamente uno in Me; e molti non avranno più forza e potenza di uno, e uno non meno di molti, bensì tutti vivranno come uno, dalla stessa Forza e Potenza dello Spirito Santo di ogni Amore e di ogni Verità proveniente da Me!
23. Voi avete però anche udito che gli stracci del figlio perduto saranno dispersi come pula al vento, e i rimanenti gli saranno però tolti e bruciati. Voi sapete che cosa s’intende sotto questi stracci? Sotto non c’è nient’altro da intendere, che soltanto l'Uomo universale precedentemente apparso sulla nostra tavola; poiché, con il recupero di ogni singolo uomo, è recuperato il nobile uscito da Me, o il figlio Mio perduto. Gli stracci, oppure il vero e proprio arcimaligno, sarà gettato nel fuoco, da cui esso è veramente scaturito, ma questo fuoco nella Divinità è lo stesso dal quale tutte le cose hanno la loro esistenza materiale. Chi quindi si attacca al mondo e si aggrappa alla materia, costui si aggrappa agli stracci del figlio perduto; ma come tutta la materia vi mostra già la sua grande affinità con il fuoco, lo stesso sono anche gli stracci ai fianchi del figlio perduto; succederà precisamente così! Affinché Dio ritorni nuovamente un Dio libero, nel Quale non fluttua più la materia, allora, ciò che è affine al fuoco o all’ira dovrà ritornare nuovamente là da dove è provenuto; e succederà proprio così, come quando voi avete un indurimento sul vostro corpo e ci mettete degli impacchi caldi, affinché diventi nuovamente morbido. Così anche il Mio Fuoco eterno afferrerà quest’arcimaligno indurimento nella sua totalità, per assimilarlo nuovamente alla Sua essenza stessa.
24. C'è ancora una domanda in voi: “Quegli esseri che sono intesi sotto ‘gli stracci’, avranno anche una costante coscienza di sé, oppure no?”. Io però vi dico: “Questa domanda si risponde già quasi da sé, poiché è inconcepibile che voi possiate accettare che nella Divinità ci possa essere un qualche punto inconsapevole di sé!”. Questa domanda si risolve quindi da se stessa. C'è però ancora una domanda: “Questa coscienza di sé, è tormentata oppure no?”. Vedete, questa è un’altra faccenda. Ma per comprendere questo giustamente, dovete prima capire che ogni sforzo per ritrovare se stesso deve comprendere necessariamente in sé perfino una certa sofferenza; l’unica cosa importante è se questa sofferenza è una sofferenza dolorosa oppure benefica? Se questa sofferenza consiste nel fatto che l'essere si afferra in se stesso continuamente, ed attraverso questo afferrarsi si sforza in continuazione pure a formarsi quale unità, allora una tale sofferenza è altamente benefica, e la percezione proveniente dalla chiara coscienza di sé è altamente beatificante. Ma se la sofferenza – oppure la percezione auto consapevole di un essere – è in sé dilaniante e devastante, allora essa è anche estremamente dolorosa, cosa che potete costatare molto facilmente nella natura, specialmente se avete osservato solo una qualche malattia infiammatoria, che consiste in nient’altro che cominciano sempre di più a dilatarsi certe parti nel corpo.
25. Quanto più violento comincia a prodursi un tale processo, tanto più doloroso esso diventa. Da tutto questo deriva poi che lo stato reale auto consapevole dell’arcicattiveria affine col fuoco, deve essere anche appunto di estremo dolore e sofferenza. Penserete ora, forse, che la Divinità debba con ciò essere, in un certo qual modo, costantemente dolorante in sommo grado nella Sua parte d'Ira stessa? Solo che non è così! Piuttosto, è proprio così come quando i cibi sono consumati nel vostro stomaco; poiché anche i piccoli baccelli del nutrimento ingerito si fendono spinti dal fuoco dello stomaco. Ma domandate a voi stessi, in uno stato naturale, se questo terribile processo distruttivo nel fuoco del vostro stomaco vi abbia mai provocato dolore. Tuttavia, dal momento che Io vi ho guidato già così lontano, allora voglio darvi in quest'occasione un accenno ancora mai espresso! Volete scorgere la causa ultima di tale condizione di ogni arcicattiveria mondano materiale? Allora guardate nel vostro stomaco e state a guardare lì cosa succede col cibo ingerito, come e perché! Allora scorgerete un grande percorso delle Mie vie, in cui avrà luogo questo processo finale. Tuttavia il tempo non sta scritto nel vostro stomaco, ed è sufficiente per voi che Io vi abbia mostrato lo scopo.
26. Ebbene, vedete, cari figlioli, questo è tutto ciò che vi può essere dato! questo è tutto ciò che potete sopportare! Di più non occorre che sappiate, ma osservate questo di punto in punto, e precisamente ciò che vi è stato dato dalla prima fino all'ultima Ora; attraversate su questa via tutta la Terra in voi e, in questo modo, trovate in voi stessi il figlio perduto. Fate lo stesso come egli ha fatto e ancor sempre fa in ogni singolo peccatore che aspira al Mio Regno. Fate sì che nell'intima cameretta del vostro spirito, sulla tavola delle vostre brame mondane, accada con il mondo ciò che avete visto accadere alla fine sulla tavola a voi mostrata con l'Uomo universale; allora in ognuno di voi verrà ritrovato il figlio perduto, il quale verrà poi sostituito da un altro uomo, come è avvenuto nell'immagine da Me mostrata, cioè, dopo essersi rimpicciolito tanto, fino a ridursi ad un piccolo punto. Solo allora scorgerete e riconoscerete come la grande Verità ritrovata in voi stessi, data in queste dodici Ore nella luce più chiara. Infatti, come vi è già stato accennato prima, tutti gli uomini formano anche un Uomo solo come un tutto. Così cercate anche tutto il male in voi, e quando l'avrete trovato ed eliminato da voi con il Mio forte aiuto, allora Io, quale vostro Padre santo, che vi sono venuto incontro già a metà strada, verrò a voi completamente, vi libererò poi del tutto dai vostri stracci, e dopo vi accoglierò nella grande Casa paterna del Mio eterno Amore!
27. A conclusione, vi rendo solo attenti del fatto, che attualmente non sono venuto incontro solo a voi, bensì già anche a molti altri figli perduti. È preferibile però che voi stiate attenti alla Mia venuta in voi stessi, e curatevi meno per quella ‘venuta generale’. Cosa però voi provate per la venuta generale, portatelo dinanzi a Me nel vostro cuore pregando, e tutto il resto non vi preoccupi, poiché il grande quando, il come e il perché, è ben custodito nelle migliori Mani. Amen!
Questo dico Io, il vostro grande, santo ed
affettuosissimo Padre. Amen!
Nel
libro “Le dodici Ore” edito dalla Lorber Verlag, è presentato un inciso sul
santo Nome di Gesù-Jehova-Zebaot.
- - - - - - - - - - -
I Ora - La
politica e l’errato insegnamento di Dio (1841) produce ogni sorta di
delinquenti, ladri, assassini e ribelli dello Stato, da occidente a oriente,
nonché miriadi di sette religiose derivanti dalla dottrina deviata.
II Ora - L'Asia con il suo grande
paganesimo, la fortezza del dio Brama ed i suoi servitori con le loro crudeltà
e stoltezze, sebbene il popolo sia in possesso della vecchia fede
antidiluviana. - Le condizioni religiose causa dell’oppressione dei popoli in
Persia, Arabia, Turchia, Cina, Siberia e così via. - Il Signore ha acceso la
Sua fiaccola per consumarla in fretta a difesa dell’amore nei cieli dei Suoi
eletti.
III Ora -
L’Africa occidentale con gli stati predatori il cui idolo è Maometto. -
L’Africa con il nuovo Egitto. - Nell’Africa centrale c’è una zona montuosa dove
vivono gli unici abitanti della Terra aventi la seconda vista e vivono la pura
Dottrina. - Abominio della tratta degli schiavi nell’Africa sud occidentale. Il
Capo di buona speranza in mano a Satana.
IV Ora - Su una sudicia nave di linea in esplorazione
sull'Oceano Atlantico la sede d’acqua è sedata con il sangue degli schiavi. -
Una nave per la tratta degli schiavi è giustiziata da un mercantile inglese
retto dalla pseudo cristiana disciplina marinaresca pari alla tirannia
egiziana.
V
Ora - Com’è la vera
condizione umana nell’America del Nord, nella terra della cosiddetta libertà. -
Visita ad una piantagione di canna da zucchero dove gli schiavi sono
considerati come carne da macello grazie alle assurde leggi civili
nordamericane. - Maledizione dello zucchero coloniale.
VI
Ora - Gli
schiavi martoriati per il carico dello zucchero in una nave inglese e viaggio
con la stessa. - Il naufragio per opera divina. - L’equipaggio inglese si
riduce al cannibalismo. - A bordo di una nave inglese per il trasporto dei
deportati. - Un ulteriore esempio dell’infame giustizia a bordo delle loro
navi.
VII
Ora -
Illustrazione dell'Australia. - La maggior parte del territorio non ancora atto
alla colonizzazione. - Sbarco dei deportati nella baia di Botany. -
Accoglienza, trattamento, vita e condizioni disumane per la colonizzazione del
territorio orientale. - L’avidità di denaro è la causa delle ingiustizie.
VIII
Ora - Visita in
Polinesia. - Accenno all'età dell'Australia e della Nuova Guinea. - Le isole di
Nuova Bretagna, Nuova Irlanda, Nuova Caledonia, Tasmania e Nuova Zelanda sotto
il dominio inglese. - Il lasciare un popolo senza Dio, pur potendo
evangelizzare, è un abominio spirituale. - L’isola di Haity piena di zolfo e
salnitro.
IX
Ora - Il
Giappone e le sue leggi e condizioni oppressive al popolo quale un libero
seggio di Satana. - Sacrifici umani contro la carestia. - Negazione del
cristianesimo. - Una profezia per gli ultimi tempi. - Il giorno del Signore non
sarà dilazionato, ma per i viventi i giorni saranno abbreviati.
IX Ora supplemento - Sul territorio del Giappone per conoscere le varie
località. - L’isoletta di Sado è il luogo di rifugio degli abitanti originari.
X Ora - La maggior parte dei paesi della Terra non nominati è
così corrotta che anche solo a parlarne si annienterebbe. - La Russia ed i suoi
cristiani diventati pagani per via della superstizione. - Della seconda vista
per cause naturali ad alcuni abitanti degli Urali. - Differenza della seconda
vista animica e della seconda vista spirituale.
xI Ora - Il grande mistero racchiuso nella parabola del figlio perduto. -
Sguardo retrospettivo sugli abomini mostrati nelle varie Ore. - Tutta
l’umanità attuale della Terra rappresenta le membra del Figlio perduto. - I
vari Stati della Terra sono la sua condizione animica interiore. - Gli stati
insulari sono i suoi stracci, così come rappresentano la condizione della
Chiesa cristiana. - Le condizioni della Terra al tempo presente (1841)
rappresentano il prossimo ritorno alla Casa paterna il figlio perduto.
xiI Ora - L’intera Creazione è mostrata sulla tavoletta con la
figura del Figlio perduto. - L’insieme degl’infiniti globi-involucro
rappresenta l’immane grandezza dell’uomo cosmico materiale. - La Terra si trova
in un globo involucro del dito mignolo del piede sinistro. - Il ritorno del
Figlio perduto al Padre attraverso ogni essere umano che si redime. - La
purificazione del figlio perduto si attua attraverso la sofferenza di ciascun
essere umano.
- Ω -
[inizio] -
[indice breve]
[home sito] - [home Lorber]
[1] Vedi il
“Governo della Famiglia di Dio”.
[2] Luogo di felicità
nell’oltretomba. = I campi elisi
[3] In base alla
convenzione internazionale di Greenvich del 1884, attualmente l’Australia è tra
il 115 ed il 155 grado di longitudine est e tra il 10 e 40 grado di latitudine
sud.
[4] Dopo il 1901
si rese indipendente dall’Inghilterra e prese il nome di Tasmania.
[5] Originario
nome dato all’”Isola del Sud” della nuova Zelanda, indipendente
dall’Inghilterra dal 1907
[6] L’odierna
Tahiti
[7] La parabola
del Figliol prodigo nel Vangelo di Luca 15, 11-31.
[8] Vedi “Le
quattro Pietre miliari della Vita di Gesù” di Anita Wolf