L'oltraggio della Cremazione

 

 

wilhelm  otto  roesenmueller

 

L’oltraggio della Cremazione

 

I defunti non devono essere cremati!

 

Una bozza religiosa cristiana, parapsicologica e parte della scienza naturale

 

 

             

 

Traduzione dal tedesco dall’edizione del 1960

Titolo originale:    GOTTES WORT, Geister und Naturforscher gen den Frevel. Der Feverbestattung!

Copy©right:           By Lorber Verlag – Bietigheim (D)

 

 

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INDICE

                Prefazione

Cap. I           La parola di Dio proibisce la cremazione

Cap. II          Gli spiriti ci mettono in guardia dalla cremazione

Cap. III         Ricercatori naturali ci mettono in guardia dalla cremazione

Cap. IV        I segreti delle bare vuote, delle salme incorruttibili e della resurrezione della carne

Cap. V         Indicazioni sul vampirismo

                     Conclusioni

                     Allegati: citazioni dalla rete a favore e contro la cremazione

                    

 

 

        


  

PREFAZIONE

di Wilhelm  Otto  Roesenmueller

 

In questo breve trattato lasciamo che si esprimano teologi e studiosi della parola biblica, quindi non liberali, intellettuali e naturalisti che mettono in guardia dalla cremazione. Inoltre tratteremo alcuni grandi misteri che ci vengono dalle tombe, come bare vuote, cadaveri incorruttibili e la dottrina delle Sacre Scritture sulla resurrezione della carne. Citeremo alcuni avvenimenti e fatti, e questi parleranno di per sé per indurre alla riflessione. Tratteremo di esperienze - per parlare come il professore di teologia dr. Fritz Blanke, di Zurigo, un esperto parapsicologo - che ci riveleranno un mondo nascosto ai nostri cinque sensi. «Impariamo di nuovo a stupirci». Lo stupore è, come dice giustamente il dotto, «…un atteggiamento che l'uomo moderno non conosce quasi più».

Viviamo in un'epoca in cui tutto viene compreso diviso e calcolato. Allora è di importanza vitale scoprire che anche oggi esiste una dimensione che non possiamo penetrare con il nostro intelletto: la dimensione del mistero e del soprannaturale. Si potrebbero scrivere volumi interi su molti casi qui descritti con precisione. Ma chi conosce le mie modeste opere sa che non sono uno che scrive molto, e mi trattengo dal fare solo letteratura per gli avidi di sensazioni; a questi sono in grado di poter dare indicazioni ed impulsi. L'egregio lettore, studiando le relazioni, potrà dare uno sguardo, grazie alla visione globale, in un'altro mondo nel quale tutti certamente entreremo. Chi pensa in modo reale, e non è vile e non esclude Dio dal suo cuore, si preparerà all'inevitabile - intendo al morire e in ciò che ne è connesso - anche prima della sepoltura del suo corpo corruttibile, il quale racchiude il corpo incorruttibile, che è il più importante per la nostra resurrezione.

Durante la vita il nostro corpo è anche il tempio dell'anima e dello spirito immortale. Questo tempio deve, secondo la Volontà del Creatore, trovare anche una sepoltura che tenga conto della sua metamorfosi e trasformazione. Perfino l'insegnamento della biologia moderna sui cromosomi[[1]], vieta una distruzione dell'involucro con il fuoco. Secondo quest’insegnamento, ogni nucleo dei miliardi di cellule del nostro corpo, contiene la completa eredità ed il preciso progetto di costruzione dello stesso, e con il fuoco viene distrutto questo meraviglioso disegno.

Il grande ricercatore naturale prof. R. Françè, ha dichiarato una volta come la farfalla può essere il simbolo della resurrezione dalla morte: «Quando un bruco è del tutto adulto, si trasforma in crisalide trasudando un liquido resinoso, il quale forma la sua bara. In quest’involucro di crisalide comincia il processo di decomposizione in atomi di tutti gli organi. Tale decomposizione vale per tutti gli esseri viventi e rappresenta apparentemente la morte. All'interno di questa massa morta del crisalide si formano diversi nuclei, intorno ai quali viene costruito il corpo della farfalla, ovvero il corpo della resurrezione. Tali nuclei sono simili ai nuclei cellulari del nostro involucro corruttibile; se nella sua cecità l'uomo lo distrugge col fuoco, allora annienta il piano stabilito».

Non dimentichiamo inoltre che il corpo, quello corruttibile e incorruttibile secondo la spiritualizzazione dell'uomo, è un corpo di raggi di luce.

«Più un uomo è spiritualizzato, più grandi sono i valori di trasformazione di questa immaterializzazione, e più potenti, costanti e profonde sono le forze di penetrazione della materia. Questi avvenimenti sono così potenti e singolari e così vicino al misticismo, da ricordarci - dal punto di vista fisico - i procedimenti di scissione nucleare», come asserisce un moderno ricercatore della natura, il prof. dott. Eugen Matthias, nella sua profonda opera sulla ricerca sperimentale: “Le irradiazioni dell'uomo testimoniano il suo essere”.

*

Ora diamo la parola ai teologi, studiosi e ricercatori della natura e traiamo dalle loro esperienze ciò che serve al bene nostro e del nostro prossimo.

 [Indice]

 

cap. I

La  Parola  di  Dio  proibisce la  cremazione

 

Per un cristiano convinto, la cremazione del corpo è una interferenza nei diritti di Dio. Ascoltiamo il giudizio di un esperto teologo evangelico.

Padre Lic. Jiulius Rossle scrive nella sua opera “Sguardi all'aldilà”, nel capitolo 'Sepoltura in terra o cremazione?': «Ancora più importanti per un cristiano sono le obiezioni che devono essere fatte in base alle S. Scritture contro la cremazione. Nella Bibbia questo non viene indicato, ma dove viene menzionato, è comunque sempre nel segno di un giudizio. – Così in Giosuè 7, 15 e 26 doveva essere bruciato ed eliminato dal popolo senza lasciar traccia chi aveva trasgredito l’alleanza con Dio. Similmente accadde al re Saul. In 1a Sam. 31, 12 gli abitanti di Jabes bruciarono il suo cadavere per preservarlo dalle mutilazioni del nemico. In fondo, con la cremazione di Saul è avvenuto il Giudizio divino. Anche lui doveva essere eliminato senza lasciar traccia dal popolo di Dio. Secondo la legge di Mosè dovevano essere bruciati, in particolare, coloro che si erano macchiati di incesto [Levitico 20, 14]. Quasi così parla il profeta Amos nel suo giudizio sul popolo di Israele. Egli annuncia al popolo: «Anche se rimangono dieci uomini in una casa, dovranno comunque morire. Un parente verrà con il suo crematore a prendere il morto e portarne via di casa le ossa, e dirà a colui che è in fondo alla casa: ‘Ce n'é un altro da te?»’. [Amos 6, 9-10] – L'uomo non ha il diritto di distruggere il suo corpo con la forza, deve essere lasciato a Dio di trasformarlo in terra, in modo naturale, dal quale è derivato. Secondo le S. Scritture, il cadavere viene indicato come seme e posto nella terra. Da questo, Dio susciterà nel giorno dell'ultima resurrezione un corpo incorruttibile per tutti coloro che sono Suoi figli in Cristo. Per il mondo, ciò sembra incredibile, infatti esso rifiuta il messaggio che il Corpo crocefisso e ucciso di nostro Signore, sia stato risvegliato, trasformato e trasfigurato in un Corpo celestiale. All’onnipotenza di Dio è possibile trasformare un sasso di carbone in un raggiante diamante. Perché dovrebbe essere impossibile a Dio trasformare anche questo corpo mortale in un corpo immortale? Noi abbiamo in questo la più ferma convinzione: che ogni elemento del nostro corpo verrà trasformato. Ed è così che ci indica su questo, Paolo, nel potente ampio capitolo 15 della ‘Prima lettera ai Corinzi’, che in nessun caso noi abbiamo il diritto di anticipare il processo di decomposizione e rinnovamento di Dio attraverso la cremazione. Il credente si tenga perciò fermo alle parole di Paolo: (cap. 15,42): “Così pure della resurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile, e resuscita incorruttibile; è seminato ignobile, e resuscita glorioso; è seminato debole e resuscita potente”».

 

Fin dove è giusto quel punto di vista che, attraverso la cremazione del corpo, viene arsa anche materia sottile che non fa parte della polvere e della decomposizione, non oso pronunciarmi. Ciononostante ci dovrebbe far riflettere una vicenda di cui ci parla padre Stern: «Una signorina, mia vicina, un'esperta cristiana, la cui anima è ricettiva per le influenze dell'aldilà, ha assistito alla cremazione di un'amica morta beata nel Signore. Era arrivata completamente tranquilla per la bruciatura, ma quando la bara è stata abbassata per darla al fuoco, era come terrorizzata. Aveva la sensazione che la defunta si volesse aggrappare a lei con grande paura e terribile dolore. Le è venuta la spaventosa certezza che l'anima staccata, venisse coinvolta nella cremazione del suo corpo, e la sig.na H. da allora poté pensare alla cremazione solo con orrore».

 

Se si volesse far notare che molti corpi di martiri sono stati bruciati, si può obiettare questo: il Signore, indubbiamente, si prenderà particolare cura di quelle anime il cui corpo è stato dato alle fiamme involontariamente, e li farà portare in cielo dai Suoi angeli, ristabilendo il loro corpo per il grande giorno. E ciò vale anche per coloro che sono morti a causa di gravi incidenti.

Desidero ricordare qui solo un caso: quello di una persona che involontariamente cadde in un’enorme fornace industriale. Infine pensiamo a coloro che in lontani mari del mondo sono annegati e i cui corpi non sono mai stati ritrovati.

L'apostolo scrive [Apoc. 20,13]: «E il mare rese i morti che erano in esso; e la morte e l'Ades resero le loro spoglie, ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Verrà il giorno in cui la terra e il mare restituiranno ì propri morti e tutti, grandi e piccoli, staranno davanti a Dio e giudicati, secondo le proprie opere».

 

 In passato si bruciavano le salme dei martiri di Lione per ridicolizzare la fede nella resurrezione. Tuttavia anche questi cristiani ricompariranno un giorno per terrorizzare i loro nemici. Qui riferisco ancora alcune indicazioni di questi teologi: «Il cristianesimo, all'inizio della sua apparizione nell'impero romano, decise la sepoltura in terra e non la cremazione. – La sepoltura era ed è per la cristianità e fu santificata dal grande esempio della sepoltura di nostro Signore e salvatore Gesù Cristo. Durante la rivoluzione francese si è cercato di rompere questa usanza, per odio verso il Cristianesimo».

 

Negli ultimi decenni, in particolare, si è fatto promotore il movimento del libero pensatore per la cremazione. In ogni caso si può considerare la cremazione, con ragione, un segno di riconoscimento di certi ambienti che hanno rotto più o meno con la fede cristiana. Prima di tutto cerchiamo di capire il procedimento di una cremazione. Su questo, padre Herbst scrive:

«Alcuni anni fa un amico mi ha portato in un crematorio a St. Gallen, Svizzera. Questo ha l'aspetto di una cappella, e anche all'interno è così. Ci sono sedie da chiesa e un pulpito; vicino al coro c'è un armonium, ma dove di solito c'è l'altare si trova il posto per la bara. Questo è dipinto di verde, perché tutto lo scuro che ricorda il lutto deve essere allontanato. A un segnale si aprono le porte ad ali sotto la bara, la quale viene ritirata lentamente su dei binari. Dopo che si sono richiuse le porte e la bara è scomparsa alla vista dei presenti, la stessa viene spinta nel vano del forno che si trova subito dietro, il quale viene alimentato con una grande quantità di carbone fino a portare la temperatura a più di 1000 gradi, cioè solo l'aria bollente viene introdotta nel forno. Attraverso una piccola finestra sulla porta si può assistere al processo di cremazione senza essere toccati dal calore, perché la corrente d'aria resta indirizzata solo all'interno. In poco tempo la bara è bruciata, ma il cadavere solo durante le due ore sucessive. Lo scheletro poi, viene frantumato in piccoli pezzi che vengono fatti cadere attraverso la griglia nel cassetto delle ceneri. Successivamente tali resti vengono frantumati ulteriormente in un trituratore e raccolti in un'urna. Eventuali protesi del defunto sono restituiti ai familiari a parte. In Saint Gallen, agli interessati vengono mostrate le ceneri di un rappresentante di commercio, le quali si possono vedere attraverso il coperchio di vetro dell'urna nella quale furono riposte; queste sono bianche e si vedono chiaramente delle piccole parti di scheletro. Il peso complessivo dell’urna è di quattro libbre (2 Kg.)».

 

Coloro che propongono la cremazione come il miglior modo di seppellire, la difendono con diversi motivi per dimostrare che essa è la migliore e la più perfetta. Questi dicono ad esempio che la cremazione è più estetica che la decomposizione nella terra. A questi, risponde padre Herbst: «Quando il cadavere comincia a bruciare, si manifesta un certo movimento, perché i muscoli e le vene si tormentano; sembra che il morto voglia ritornare in vita!».

 

Allora la cremazione non è così estetica! Per quanto riguarda la decomposizione, invece, questa avviene nel grembo nascosto della terra, affinché nessuno vi assista. Inoltre è nel perfetto ordine che la morte e la decomposizione procurino brividi agli uomini. È una medicina per il nostro orgoglio che ci fa ricordare ciò che dice un canto: «È solo un piccolo passo, fin là dove sono cibo per i vermi».

Le preoccupazioni igieniche contro la sepoltura in terra (inquinamento dell'aria, infezione dell'acqua sotterranea e del suolo) riguardano, secondo il giudizio dei tecnici, solo cimiteri male impiantati. Alcuni lamentano la mancanza di redditività nei grandi cimiteri, nonostante la costruzione di colombari a più livelli, la quale non resterebbe bilanciata dai costi di costruzione, e “Tali disposizioni - dicono - non sono affatto belle ed estetiche in un cimitero, anche se ben curato”. - Tuttavia io chiedo: “Forse la ciminiera fumante di un crematorio, risveglia piuttosto dei sentimenti piacevoli?”. In ogni caso, la sepoltura in terra è la forma più naturale per il funerale di un defunto. Il cadavere è affidato alla terra per il suo naturale discioglimento chimico, mentre la cremazione è sempre un processo violento, e perciò innaturale.

Facciamo adesso parlare brevemente e in modo conciso, alcuni teologi e credenti evangelici sul rifiuto della cremazione in base all'orientamento biblico, i quali si difendono anche contro gli interventi dei seguaci della cremazione. Chi vuole orientarsi sulla sepoltura in terra o sulla cremazione dal punto di vista delle S.Scritture, può studiare lo scritto del predicatore svizzero Gottlieb Morf: Tutta la verità sulla cremazione non biblica”. Morf si oppone severamente ai teologi liberali, i quali sostengono che sarebbe indifferente se si pone il seme nella terra, oppure se lo si bruci prima e poi si sparga la cenere come semina. Il risultato sarebbe lo stesso. - Bèh, io credo che quest’esempio, paragonato a uno scherzo, non lo si può adattare né all'uomo né al bruco; poiché dalla sua cenere non si leverà una farfalla.

Morf va al fondo dell'ignoranza dei teologi liberali, scrivendo nel suo lavoro dal titolo “Mancanza dei doni dello Spirito”: «Negli ultimi anni sono stati pubblicati numerosi scritti sulla questione se cremare oppure interrare i corpi, e dopo un approfondito esame degli stessi, devo constatare che quasi ogni autore, nel punto essenziale, cioè sulla trasformazione del corpo in un corpo spirituale, oppure in un corpo della resurrezione, svia il discorso. Uno di essi scrive tra l'altro: “... la questione della sepoltura non è dogmatica, nel senso che non si può dire che il modo di sepoltura è, per la resurrezione del corpo, di importanza determinante; non ne sappiamo nulla, poiché gli avvenimenti al di là della linea della morte ci sono occulti”, e quindi costui giunge alla conclusione che la questione della sepoltura sarebbe una questione di riguardo cristiano. Chi si espone a tali esternazioni fin dall'inizio, non scriva piuttosto niente su un tema talmente importante».

Anch’io, autore di questo breve trattato, lo condivido, perché se la cremazione o la sepoltura in terra è solo una questione di ‘riguardo cristiano o per pietà’, allora quell'autore non ha nessuna conoscenza d'esperienza sul mistero della trasformazione del corpo e sulla resurrezione, e quando dice: «Non ne sappiamo nulla perché gli avvenimenti al di là della morte ci sono occulti», è la prova che alcuni doni dello spirito gli mancano molto. Infatti, in 1a Corinti 12, 8-11 leggiamo: «Infatti, a uno, mediante lo spirito, sono dati parole di sapienza, a un altro, parole di conoscenza secondo il medesimo spirito, a un altro la fede, mediante lo stesso spirito; a un altro doni di guarigioni, per mezzo del medesimo spirito; a un altro potenza d'operare miracoli; a un altro profezia; a un altro discernimento; a un altro diversità di lingue, e a un altro l'interpretazione delle lingue; ma tutte queste cose le opera quell'uno e medesimo Spirito, distribuendo i Suoi doni a ciascuno, in particolare come Egli vuole», perciò devo commentare che a costui gli mancano gli occhi illuminati del cuore e soprattutto la distinzione degli spiriti, e inoltre lo spirito della rivelazione.

Ma come è scritto: [Cor. 1a 2, 9-10] «Ciò che occhio non vide, né orecchio ha udito, né mai entrò in cuor d'uomo, è ciò che Dio ha preparato per coloro che Lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; perché lo Spirito investiga ogni cosa, anche le cose profonde di Dio». A conferma di Paolo, vi invito a leggere ciò che dice il Profeta Amos al cap. 3, 7, e in particolare le parole in Matteo 11, 25-26, dove il Signore Gesù dice: «Ti ringrazio Padre, Signore dei cieli e della terra, poiché hai nascosto queste cose ai savi e ai potenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, così ti è piaciuto».

 

Per il credente uomo di Dio, come qui il predicatore Gottlieb Morf, esiste proprio un altro mondo. Ciò che è scritto nelle S. Scritture è, per il cristiano credente, realtà irremovibile. Riceve ed ottiene istruzioni da Dio e dal suo messaggero, lo Spirito Santo, ed ha il potere di provare gli spiriti e di discernere e di guarire i malati, ecc.

Questo seguente appunto potrà concludere questo nostro primo capitolo: “È generalmente noto che la chiesa cattolica romana[[2]] proibisce ai suoi fedeli di farsi cremare, e i motivi sono presi dalle S.Scritture, dagli scritti ed esperienze dei suoi santi, beati e mistici”.

 

Finora (anno 1964) ai cattolici è stata interdetta la sepoltura religiosa in caso di cremazione. Sulla questione della resurrezione della carne, un articolo di fede cristiana (‘L'altro mondo’, agosto/’64) trova ora una spiegazione teologica, che io ritengo fittizia, poiché sarà sens’altro possibile a Dio onnipotente riprodurre carne e ossa nell’ultimo giorno, e ricomporle. Dopo altre informazioni nell'ambiente della chiesa, è certo che la cremazione sarà concessa ai fedeli, anche se solo in casi necessari e speciali.

 

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Citiamo qui dal catechismo della Chiesa cattolica ed. 1992:

* n. 2300 I corpi dei defunti devono essere trattati con rispetto e carità nella fede e nella speranza della resurrezione. La sepoltura dei morti è un’opera di misericordia corporale [cf. Tb 1,16-18] rende onore ai figli di Dio, tempi dello Spirito Santo.

* n. 2301 – L’autopsia dei cadaveri può essere moralmente ammessa per motivi di inchiesta legale o di natura scientifica. Il dono gratuito di organi dopo la morte è legittimo e può essere meritorio. La Chiesa permette la cremazione, se tale scelta non mette in questione la fede nella resurrezione dei corpi [cf. Codice di Diritto Canonico, 1176,3]

 

[Indice]

 

cap. II

Gli spiriti ci mettono in guardia dalla cremazione

 

Nei colloqui con i miei amici, padre Wolfgang Maria Freiherrvon Gruber, G.W. Suryja, il dr. Walter Lutz, il dr. Herbert Fritsche e il chimico Winkelmann, ogni tanto si parlava della sepoltura dei morti. Ci siamo stupiti di come, perfino persone molto intelligenti, anche degli spiritualisti, prendevano una posizione superficiale verso questa questione, dicendo semplicemente: «Ciò che un giorno succederà con il mio cadavere, mi è del tutto indifferente, perché il modo della sepoltura, se in terra o cremato, non avrà più nessuna importanza per me».

Costoro che giudicano affrettatamente, si dimenticano che il cadavere ‘vive’ ancora. Ma su questo ritorneremo più avanti con altre indicazioni di noti ricercatori della natura.

Nello scambio delle nostre esperienze, parlavamo ripetutamente di una relazione che il mio amico G.W. Suryja aveva letto una volta nella rivista “Foglio centrale per occultismo” e che il mio amico, il direttore editoriale Otto Zluhan, ha ristampato nella sua rivista ‘La Parola’, edito nel 1921 n. 6. Tale scritto proviente dalla penna della signora Anna Leber fu pubblicato sotto il titolo ‘Cremazione o sepoltura?’. - Anticipiamo che le nostre esperienze coincidevano essenzialmente con quelle dell'autrice.

«Mio marito che come me era iscritto da anni a un istituto per la cremazione, si è sparato nel Maggio del 1919 durante un attacco di grave depressione di nervi provocato dallo stress per la guerra, e anche una ferita alla testa causata da un incidente automobilistico ne fu in parte responsabile. Un giorno non è rientrato da una sua passeggiata mattutina. Mio figlio ed io abbiamo trovato alcune righe nelle quali ci comunicava di temere la pazzia, e perciò la sua volontà era di togliersi la vita. Inoltre, esprimeva pure il desiderio che il suo corpo fosse cremato. Tuttavia, questo, malgrado ogni sforzo, non era rintracciabile; così ci eravamo convinti che mio marito non avesse eseguito il suo piano e che un giorno sarebbe rientrato. Dopo circa quattro settimane, nonostante le ricerche fatte da alcuni gendarmi, da un investigatore, da un forestale e da molti viandanti che ne avevano cercato il cadavere, questo fu ritrovato in avanzato stato di decomposizione da alcuni bambini che giocavano in una grotta al di là di un ruscello, vicino a un punto di osservazione molto frequentato.

Mio marito fu cremato secondo il suo desiderio, ed io ho portato le ceneri con me nella mia patria dove mi sono trasferita. Nonostante ciò, sono sempre rimasta in fitta corrispondenza con una mia amica. Costei è una chiaroveggente e chiaroudente, credo ereditata in parte da un familiare e in parte dovuta alla sua spiritualità; non riesco a considerarlo diversamente. Per lei è vero ciò che si dice nella sopra citata pubblicazione n.4/6 del 1921, nell'articolo sulla chiaroveggenza p.162: “E così giungiamo all'altro modo di mettersi in contatto con gli spiriti: è la chiaroveggenza, la quale non pretende di attirare a sé gli spiriti, ma purificare il proprio essere ed elevarlo, affinché sia possibile muoversi nella sfera in cui tali esseri vivono e operano”.

Questa donna vive una vita piena di pesantissimo lavoro e di preoccupazioni per il pane quotidiano, nonché di preghiera interiore. Suo marito, cessando di vivere, l'ha lasciata 12 anni prima in una situazione davvero precaria con cinque figli, e poi in guerra ha perso in condizioni spaventose i suoi due figli più grandi, che per lei erano un sostegno. Ma non si lamenta mai, perché ciò che in lei vive di felicità interiore, eguaglia tutto il resto. Per lei, marito e figli non sono morti, li vede spesso intorno a sé come fossero in vita. Nei bisogni si rivolge a loro e questi l'aiutano in modo sorprendente, informandola a volte anche su ciò che deve avvenire. A suo tempo seppe già alcuni giorni prima della morte del marito, del ferimento del figlio in Russia, ecc. Anche uno dei figli le predisse che sarebbe caduto nella successiva battaglia, e anche negli anni dell'infanzia le aveva detto ripetutamente che sarebbe morto giovane. Da bambina ha avuto brevi svenimenti, durante i quali, come raccontava, si trovava in una zona indescrivibilmente bella, al cui confronto, qui, tutto sembrava grigio e opaco, e ne aveva sempre nostalgia. I due figli erano persone robuste, pieni di gioia di vivere, non musoni.

Questa donna vide all'inizio mio marito solo in sogno, e solamente dopo più di un anno dalla sua morte lo vide anche durante il giorno, da sveglia. Dapprima solo brevemente e di sfuggita, più avanti in modo sempre più chiaro e preciso come quando era in vita. Lei non riesce ad afferrare tutte le sue comunicazioni, perciò lui le fa vedere delle cose in modo figurativo. Lei, però, lo vede stranamente, non quando lo desidera, ma sempre inaspettatamente, come anche i suoi cari. Una volta mio marito l'ha costretta con una tale forza di pensiero a scrivermi alcune parole – per darmi una risposta ad un dubbio che mi inquietava – di cui lei non aveva la più pallida idea e che non era in grado di pensare chiaramente. Mi disse che la sua influenza era così forte, da non poter far altro che scrivere, anche se fosse stato un messaggio dei più terrificanti.

Non sempre usa questa forza che, secondo lei, anche per mio marito è un grandissimo sforzo, ma solo quando sembra che ci tenga molto alla comunicazione. Dopo, sente un breve ma intenso mal di testa e una strana sensazione lungo le braccia fino alla punta delle dita. Alcuni mesi fa lui le ha dato di nuovo l'incarico "con tutta la forza" di comunicarmi che non dovevo far cremare il mio corpo, e anche nostro figlio doveva rinunciare all'idea della cremazione, e dovevo convincere pure mio fratello. Naturalmente fui molto sorpresa e, devo confessare, anche un po’ scettica, perché consideravo la cremazione, dal punto di vista dell'occulto, il miglior modo di sepoltura. Ho chiesto anche alla mia amica se non vi giocasse il suo subconscio, perché da cattolica era forse prevenuta contro la cremazione. Mi sembrava però strano che menzionasse solo mio figlio e mio fratello, e non anche mia madre e le mie sorelle che conosceva dalle mie lettere. Non aveva neanche l'idea che intendevo scrivere mio figlio all'istituto di cremazione e che anche mio fratello avesse quest’intenzione, mentre gli altri miei cari non avevano questo pensiero, neanche lontanamente.

Alla mia lettera dubbiosa, la mia amica chiaroveggente rispose che aveva immaginato che difficilmente io avrei potuto crederle, poiché anche a lei sembrava una sciocchezza; infatti, anche lei, come poi venni a sapere, era sempre stata dell'idea della cremazione. Mio marito ricomparve, e sembrava che ci tenesse molto a questo. Ai suoi dubbi, lui rispose. “Pensate alle parole di Paolo: «Il corruttibile deve rivestire l'incorruttibile», ecc”. Poi aggiunse ancora che aveva cercato con tutte le sue forze di impedire che il suo cadavere fosse ritrovato presto. È anche strano il fatto che il ritrovamento del cadavere fosse avvenuto proprio in un periodo in cui era ancora possibile di recuperarlo. Poco dopo, il ruscello si è molto ingrossato, tanto da non poterlo più attraversare. Il cadavere sarebbe dovuto rimanere nascosto per molto tempo nella grotta, ciò che avrebbe peggiorato la mia situazione, poiché ero in procinto di disfarmi della mia casa per il trasferimento in patria e si sarebbero create molte difficoltà se il cadavere non fosse stato rinvenuto per quel periodo.

La mia amica chiese a suo figlio defunto il perché le salme non dovevano essere bruciate, e lui rispose: “Ha a che fare con l'insegnamento della resurrezione della carne, poichè così se ne impedisce il processo. Si deve smetterla con questo oltraggio. Gli uomini devono studiare chimica, ma profondamente”.

Un'altra volta mio marito venne con un'orribile aspetto, aveva sì le sembianze umane, ma per il resto era solo un essere grigio, nebuloso, e si muoveva a fatica. “Vedi - disse mio marito - queste sono le conseguenze della cremazione, e dura molto, finché quest'infelice ottenga un corpo come gli altri”. Da allora mi occupo intensamente della questione.

Ci si può immaginare come mi abbia colpito l’attenzione quando poco dopo è apparso l'articolo 'Quale influenza ha la cremazione?', nella rivista “Z.F.O.”. Quando ne ho parlato alla mia amica, mi ha scritto: “Ora non può esserci più alcun dubbio, perché quando nel primo momento lo consideravo una sciocchezza e facevo capire a tuo marito che tu non ci avresti creduto, lui mi ha risposto: “Scrivi pure, mi occuperò io del fatto che riceverà i fogli giusti!”».

 

Per caso mi vennero in mano gli scritti editi della Nuova Rivelazione[[3]] comunicati al mistico Jakob lorber. In uno di questi ho trovato il seguente testo che forse potrà dare qualche risposta.

[“La Terra” (1846/1847) - cap. 28,4–7]: «(parla il Signore) - Nessuno spirito, per quanto già perfetto, che passi dalla Terra naturale esteriore a quella spirituale, può salire immediatamente al Regno celeste propriamente detto, perché per il suo perfezionamento finale rimane sempre nel suo corpo terrestre ancora qualcosa che egli potrà riacquistare solo gradatamente; solamente quando egli ha riaccolto, nobilitato e spiritualizzato, nel proprio essere, fino all'ultimo residuo tutto ciò che gli è appartenuto, solo allora egli può abbandonare questa regione e salire al primo vero gradino del Regno dei Cieli. Certamente, lo spirito in sé e per sé, quale il principio vitale originario in Me e fuor da Me, non ha affatto bisogno di riaccogliere dal corpo terrestre qualcosa per la sua perfezione, ma ne ha invece bisogno la sua essenzialità o entità formale, vale a dire l'anima; è questa che deve riunire in sé nuovamente, fino all'ultimo atomo, tutto quello che un giorno essa ottenne fuori dall'infinita pienezza della Mia Idea che l'ha formata. Ciò che essa ottenne un giorno è costituito da un numero sterminato di elementi specifici d'intelligenza, i quali all'atto della morte materiale dell'uomo, evidentemente, non possono immediatamente essere resi tutti fluttuanti. Si tratta di particelle del suo corpo, così pure di specifici, che egli durante la sua vita terrena ha inspirato ed espirato, compreso anche tutto ciò che è caduto dal suo corpo, le sue lacrime, anche gli altri rifiuti del suo corpo, perfino i suoi vestiti, la sua dimora, in una parola, tutto ciò che in qualche luogo o in qualche tempo egli ha prodotto e fatto con le proprie forze. Tutto ciò deve con il tempo essere riassunto dalla psiche (anima) in certo qual modo come uno specifico psichico (animico) purificato, affinché lo spirito suo possa poi avere in se stesso una visione perfetta, e con questa visione anche un ricordo chiarissimo di tutte le vicende che accompagnarono la costituzione della propria completa entità e di come fu fatta la via sulla quale egli è nuovamente giunto a questo suo primordialissimo stato di perfezione. Ora, questo ricordo, per così dire, specifico, lo spirito non potrebbe ottenerlo se nella entità psichica non venisse accolto tutto ciò che apparteneva originariamente all'entità stessa, e tutto ciò che egli, durante tale ampio ciclo di tempo, ebbe ad acquistarsi. E perciò sta anche scritto: «…che tutti i capelli del capo sono contati, e che soltanto colui che vive secondo la Mia dottrina raccoglie, mentre chi vive diversamente, quegli disperde e sperpera». E così avviene che lo spirito deve attendere un po’ di tempo, fino a che tutto ciò che è suo sia stato raccolto dalla propria entità. Ma come riconosce lo spirito ciò che gli appartiene? Questa cosa è regolata già nell'Ordine eterno. Così come ogni erba, tra il groviglio infinito degli elementi specifici, trova esattamente ciò che le è proprio, ancora più esattamente lo spirito trova quello che è suo».

 

E ancora: [“La Terra” - cap. 40,6]: «Dunque, anche il corpo umano consiste unicamente di particelle animiche, ma queste sono ancora grezze, impure e maligne. Perciò esse devono prima ritornare alla Terra, e là imputridire e dissolversi, per risorgere subito dopo dalla putrefazione nella maniera ormai a voi nota ed essere avviati al completamento di quell'essere a cui un giorno erano fisicamente appartenuti. Questa cosa, come vi è già stato detto, si svolge di solito nella terza sfera spirituale o sfera superiore terrestre, ed è proprio così che poi, naturalmente, ciascun spirito puro diviene perfetto, quando egli ha riaccolto in sé tutto ciò che era suo. Questo riaccogliere, rappresenta veramente la cosiddetta risurrezione della carne, e giustifica appieno le parole dell'apostolo Paolo: "Nella mia carne io vedrò Dio"».

 

E infine: [ “Grande Vangelo di Giovanni” (1860/1864) - vol. 11, cap. 64, 18-19]: «(Lo spirito di Lazzaro parla ai presenti dall’aldilà, grazie alla volontà di Gesù presente tra loro) …Io, però, so ormai anche, che ciascun uomo deve essere resuscitato da Te in questo modo, per quanto concerne il corpo, poiché è appunto nel corpo, dopo che è stato lasciato dall’anima, che restano ancora diverse cose che occorrono all’anima per la sua vita nell’aldilà. Ciò dipende dal fatto che queste sostanze, le quali nel corpo costituiscono la materia, anche dopo il loro dissolvimento e ascesa dalla forma corporea, rimangono in una specie di affinità con l’anima, all’incirca come un uomo che sia vissuto per lungo tempo in una zona e che, dopo averla abbandonata, conserva pur sempre una simpatia per la stessa. E così pure le esperienze che egli aveva fatto in tale zona sono sempre unite con i sentimenti della sua anima con tale ambiente, cosicché le esperienze senza l’interazione dell’ambiente darebbero soltanto un’immagine indistinta. L’anima, quindi, cerca di attirare a sé l’elemento animico che domina le più piccole parti sostanziali del corpo che essa ha lasciato e che cerca di unirle a sé, perché attraverso tale procedimento si verifica ugualmente una specie di redenzione della materia, o meglio detto, un accogliere in sé, cioè un inghiottire da parte del puro, ciò che è ancora impuro. Tuttavia, questo è un processo che rimane del tutto incomprensibile all’uomo ancora terreno, qualora egli non sia molto progredito nelle cose spirituali. Ad ogni modo, però, questa resurrezione del corpo da parte dell’anima, che non ha necessità di avvenire rapidamente, è altrettanto necessaria quanto la resurrezione dell’anima da parte dello spirito, mentre quest’ultimo, a sua volta, viene resuscitato direttamente da Te, o Signore, vale a dire viene chiamato in vita. Questa successione di gradi è un particolare mistero della Tua Creazione, come io ho visto e appreso nell’aldilà, e come ciascun uomo lo sperimenterà su di sé».

*

Si voglia riflettere bene sulle esperienze spontanee e i loro commenti qui esposti dal potente insegnamento sull'aldilà del mistico Jakob Lorber di Graz (Austria) e confrontarle con le scoperte dei grandi ricercatori della natura, di cui apprenderemo in seguito.

 

Il predicatore Gottlieb Morf, nel suo opuscolo già citato, comunica anche molti avvertimenti spontanei di defunti che erano stati cremati. In uno di questi, si riferisce di un episodio preso dagli scritti del predicatore Moschinger, il quale scrisse nell'anno 1940:

«Quel giorno morì all'improvviso un mio amico, che abitava a Basilea, dove venne cremato. Anch'io assistetti alla cerimonia funebre e poi andai impensierito verso la stazione. All'improvviso ebbi la netta sensazione di essere accompagnato da qualcuno. Non potevo vedere nessuno, ma poi udii la voce che ben conoscevo del mio amico appena cremato. Dovetti fare uno sforzo per controllarmi e poter continuare a camminare. La sua voce mi seguì dicendomi: "Permettimi che ti spieghi le mie vicissitudini durante la cremazione. Erano le più terribili che si possano immaginare. Lo spirito non può sciogliersi così velocemente dal corpo terreno dopo essere stato strettamente legato per così lungo tempo a questo. Dovresti vedere come questo fuoco infernale distrugge in poco tempo il suo involucro terreno”. Continuò dicendomi di non trovare le parole per spiegare in quale modo terribile e terrificante si svolge questo processo di distruzione, e che era bene avvertire tutti gli uomini contro questa terribile esperienza».

 

Il predicatore Morf ha pubblicato molti casi nel suo ultimo lavoro che non riuscì a completare, compresa l'esperienza di una delle sue figlie alla quale era apparsa la madre, cremata, in uno stato indescrivibile. L'anima, senza il suo corpo, senza la pace di Dio, era esposta a tutti gli spiriti infernali!

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Ora vorrei descrivere ancora alcune esperienze dal regno sperimentale parapsicologico spiritico. Nel mio lavoro “I nostri morti vivono”, io espongo di colloqui con l'aldilà – che ho potuto fare tramite un potente medium – attraverso delle voci dirette di spiriti che si sono manifestati in un circolo accademico di ricerca, dopo essere stato invitato ad una seduta. A queste entità ho rivolto anche questa domanda: “Meglio sepolture in terra, o la cremazione?”.

La risposta fu: «Sei di terra e alla terra devi ritornare! - Chi vi dà il diritto di distruggere così violentemente il corpo, un dono di Dio? Il processo di decomposizione, un procedimento voluto in tutta la natura, ha un significato profondo per l'anima, che va sovente alla ricerca del proprio corpo in decomposizione, e dove dovrà imparare a liberarsi dalla carne. Esistono più anime nei cimiteri di quante ne potresti mai immaginare, o voi uomini ciechi!».

 

A tali spiriti dell'aldilà ho domandato se è vero ciò che affermava il ricercatore dell’occulto dr. F. A. Kraft, e cioè che la cremazione dei corpi era un buon procedimento!», in quanto egli aveva scritto: «La cremazione dei corpi è una cosa saggia, il fuoco distrugge tutte le materie impure del corpo umano. Così viene eliminato il processo di decomposizione e ogni pericolo per i viventi. Inoltre per lo spirito che ne fuoriesce il processo è di grande utilità. Questo, tramite il fuoco, viene staccato completamente dall'involucro inutile, e riesce ad entrare più facilmente nella sfera superiore. Persone che nella vita terrena non hanno avuto nessuna istruzione spirituale o pochissima, vengono ancora attirate dal loro corpo dismesso e vi si soffermano troppo a lungo, finché, con l'aiuto di spiriti amici, si riesce finalmente a interrompere questa dannosa attrazione».

Su questa domanda, così chiarirono i nostri interlocutori dall'aldilà: «Certamente lo spirito non viene distrutto dal fuoco, esso è indistruttibile, ma l’anima vive a volte un grave shock durante la cremazione, che il defunto sente altamente doloroso. Inoltre, colui che è legato alla terra, ha ancora molto da imparare dai processi di decomposizione. C'è anche una certa differenza se un cadavere, prima della sepoltura viene bruciato, ma dopo un prolungato giacere, oppure in paesi con alte temperature dove la decomposizione inizia velocemente su cataste di legna, oppure se questo avviene in un crematorio moderno[[4]]. Se delle persone muoiono in guerra, allora sono sempre presenti degli spiriti che aiutano, che provocano l’immediato distacco dall’anima. Qui da noi, ci sono dunque altre condizioni!».

In quest’occasione ho ancora indicato agli spiriti il grande insegnamento dell'aldilà avuto dal mistico Jakob Lorber, il quale attraverso i suoi scritti indicava la sepoltura in terra la migliore, voluta da Dio in contrasto alla cremazione; e anche l'imbalsamazione, come sepoltura, era ritenuta la peggiore e la più pericolosa, e gli amici dell'aldilà ne hanno dato la conferma.

 

Il mio stimatissimo insegnante prof. Almeister studioso e praticante della parapsicologia spiritica, con altri ricercatori ha tenuto delle sedute con un potente medium. In una di queste sedute, uno spirito che era ben noto ai presenti ha dissuaso dalla cremazione dei corpi. Spiegando egli stesso il terribile shock che aveva subito con la cremazione, e ammoniva espressamente i presenti da una così radicale distruzione dell'involucro umano.

Anche in un altro caso, lo spirito di un amico del prof. Almeister, il generale Peter che aveva optato per la cremazione, quando si presentava produceva nel medium una sofferenza talmente forte, che i presenti a stento riuscivano a proseguire la seduta. Mi riferirono che lo stato spirituale di quell’anima era talmente inconsistente, che era come se soffrisse ancora sul rogo. Il suo modo di comunicare era talmente violento, che denotava un essere senza pace, ma nel contempo era desideroso di comunicare che tale stato era stato causato dalla perdita del corpo, e invitava a ricercare nella S.Scrittura i punti che erano in opposizione con tale nuova nefasta dottrina, la quale lo aveva indotto a perdere il corpo che ora nel regno dello spirito gli mancava.

In queste sedute medianiche, le scene che si svolgevano erano a volte così sconvolgenti, che la maggior parte delle persone presenti a tali sedute, spesso erano costrette a lasciare la sala. Chi ha conosciuto il generale Peter dai suoi lavori pubblicati o magari personalmente, sa bene quanto questo dotto era critico e nemico mortale delle rivelazioni spirituali! In vita non si lasciava per niente impressionare dal sentimentalismo. Queste vicissitudini hanno indotto il mio amico insegnante ad occuparsi più a fondo della questione sulla cremazione, inducendolo, dopo tali esperienze, ad optare per la sepoltura in terra.

Vorrei far notare, che il punto di vista del dr. Kraft è rimasto negativamente disposto verso la religione, e contrario al Cristianesimo e alla Bibbia, probabilmente perché è stato influenzato dal comportamento anticristiano di tutte quelle persone che si etichettano sì quali cristiani, ma poi, nei fatti, agiscono contrariamente ai dettami della fede in Cristo. Tale ricercatore, insieme a tutti quelli del suo circolo, con questa disposizione d’animo si attira così nelle sue sedute medianiche anche spiriti dagli stessi loro sentimenti, a tal punto che questi riescono a influire sui loro pensieri e, deviandoli, li spingono ad allontanarsi da qualunque senso interiore della fede in un Dio, a differenza di ciò che ottengono da altri spiriti gli amici del prof. Almeister nelle loro sedute spiritiche.

 

Pertanto, possiamo affermare che la cremazione è una forma di sepoltura in voga e preferita da circoli propriamente ateistici, tutt’altro che teosofici, e se delle persone cristiane di nome aderiscono a tali circoli, allora la loro fede, di fatto, è vana, e dimostrano di essere anch’essi interiormente atee, perché noi invece sappiamo che la cremazione è contraria ai costumi dei cristiani delle origini.   

Quindi, anche l’opinione tendente alla cremazione può essere derivata da tali spiriti deviati che si manifestano durante le loro sedute spiritiche. Se in tali circoli, denominati falsamente ‘teosofici’, attraverso delle sedute medianiche non si opta per una ricerca dello spirituale vero, ma si tende ad accettare senza discernimento tutte le indicazioni degli spiriti che si presentano loro, e questi indicano che la cremazione è una cosa buona, allora si può sens’altro dichiarare che gli appartenenti a tali movimenti pseudo religiosi sono ingannati da entità spirituali che si camuffano con il manto della religiosità, ma la cui essenza negativa proviene dai livelli più bassi del regno dell’aldilà, il quale utilizza la possibilità che viene loro offerta tramite un medium – evidentemente non abbastanza protetto – per spargere menzogne.

Per questo bisogna stare molto attenti se si effettuano ricerche sperimentali spiritiche, perché perfino dei ricercatori dotti pur molto critici possono essere vittime di spiriti bassi e maligni. A questo riguardo vi rimando al mio scritto: “Spiriti che mettono in guardia da spiriti!”.

Con degli esempi, vorrei indicarvi come anche altri noti sperimentatori, quali il dr. Fritz Quade, psicologo criminale e presidente dell'associazione ‘Sulzer’, ed altri, sono divenuti vittime di tali spiriti demoniaci che si sono camuffati presentandosi come spiriti religiosi, e perfino da Cristo stesso. Personalmente, solo da poco tempo ho fatto l'esperienza di come un dottissimo ricercatore della natura, di cui non voglio citare il nome, è stato ingannato da un'entità satanica. Ciò dimostra che grande esperienza e genialità, da soli, non bastano, e non offrono alcuna protezione contro gli attacchi di Satana. Cosicché io credo che la convinzione del dr. Kraft, completamente votata al servizio della propaganda ateistica per la cremazione, può essere fuoruscita anch’essa da una fonte demoniaca.

Le entità con le quali sono stato in contatto durante le manifestazioni con voci dirette, grazie anche a una particolare protezione del buon Dio, mi hanno sempre messo in guardia da ingannatori dell'aldilà, come anche da quelli che annunciavano sapienti punti di vista del mondo, o che ad esempio rivelavano insegnamenti propendenti per la reincarnazione.

In una seduta medianica, il fine che si ricerca deve sempre essere elevato, così come lo conferma anche il pensiero del dr. Walter Lutz, il quale nel suo libro ‘I grandi problemi della vita’ al cap.1, riporta una citazione tratta dagli scritti della ‘Nuova Rivelazione’ donati dal Signore a Jakob Lorber: «[D.D.C. vol.3 / cap. 105,47 (dettato del 24/02/1854)] - Ma come solo il farmacista ben informato sa quale medicina si deve preparare al malato in base alla ricetta che ha davanti, così anche in questa faccenda di un’importanza molto particolare, mediante la quale in fin dei conti ora deve essere realizzato un ponte tra il mondo dei sensi e il mondo degli spiriti, nessun profano devi farsi venire in mente, per una semplice sciocca curiosità morbosa di prodigi, di effettuare esperimenti, i cui elementi di base gli sono ancora più estranei che per un astronomo una cometa che diventerà visibile per questa Terra per la prima volta dopo forse mille anni. Invece persone competenti e seriamente animate dalla migliore volontà, assetate di Luce e Verità, devono perciò eseguire gli esperimenti con tutta diligenza e non fermarsi finché si sarà loro aperto non soltanto il vestibolo, ma anche tutto il Tempio della Luce, per poter contare, in una futura sperimentazione, ogni volta su sicuri risultati e sulla pienezza della Verità – per il meglio dell’umanità; allora esse procureranno con ciò anche a tutto il mondo, spiritualmente e anche fisicamente, un incalcolabile beneficio».

 

Gli spiriti con i quali ho avuto a che fare durante le sedute spiritiche alle quali ho partecipato, dicevano che sapevano solo poco, e per loro quel poco era difficile dirlo in parole umane, poiché le condizioni dell'aldilà da cui loro provenivano, erano semplicemente incomprensibili per noi umani orientati tridimensionalmente. Inoltre ci hanno riferito che solo le anime di spiriti ancora legati alla Terra potevano prendere contatto con gli uomini terrestri, e non appena essi raggiungevano sfere più elevate, il contatto con la Terra e con noi uomini non poteva più aver luogo.

Questo concetto viene confermato anche da contatti spontanei, come quello che il noto vescovo protestante Boleri ha avuto per nove anni con la moglie defunta dopo la sua dipartita. Non appena lei è diventata matura per sfere più alte, ha smesso il rapporto con le cose terrene e il contatto col marito fu definitivamente interrotto. Perciò le comunicazioni avute tramite le sedute spiritiche sono da criticare. Quindi il consiglio che le S. Scritture danno «.. esaminate le scritture!», significa che ci vuole molto di più che sapienza tecnica accademica, ci vuole pieno potere, anzi, potere divino, e tali poteri sono oggigiorno molto rari!

 

Il prof. William Dammer, un noto ricercatore parapsicologo che ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca sulla materializzazione, avendo visto ed esaminato più di mille spiriti completamente materializzati, sovente più di uno insieme, è arrivato alla convinzione che il fuoco è in grado di danneggiare pesantemente l’anima, anzi perfino di distruggerla. Nella sua pratica, ha avuto casi di uomini morti a causa del fuoco, che gli hanno dimostrato quanti pesanti danni hanno subito questi nel loro corpo sottile (l’anima), e nel tentativo di materializzarsi si vedevano perfino questi danni subiti, anzi, molto spesso non riuscivano quasi o proprio per niente e sotto grandi sforzi, a materializzarsi.

Sia qui citato un tale caso riportato nella casistica del prof. Dammer: «La giovane moglie di un mio amico, durante la gravidanza ha cercato di porre fine alla sua vita, sebbene non avesse alcun motivo evidente di farlo, ma le fu impedito. Quando il bambino nacque, lei sembrava felice, ma un giorno, spinta da un attacco, è saltata (nel vero senso della parola) dal letto e ha tagliato la gola al suo bambino. Fu poi ricoverata in una clinica psichiatrica dove nella sua stanza ammucchiò dei vestiti sul suo letto, li incendiò e vi si sedette sopra. Quando qualcuno la trovò, la parte inferiore del suo corpo era già decisamente bruciata, e poco dopo morì. Io a quel tempo facevo parte del comitato esecutivo della società di New York per spiritisti, e una sera nonostante la società avesse già chiuso i suoi uffici, una medium privata ci dette ancora delle comunicazioni di spiriti. Si volse anche verso di me e disse: “C'è qui uno spirito per lei. Oh, questa influenza, non riesco quasi a sopportarla. Mi sembra che da qui in giù (indicò lo stomaco) sia tutta fredda e inanimata o paralizzata. Che cosa le è successo? Non è una parente, ma un'amica; dice di chiamarsi Alice!”. - Era il nome della donna infelice. - Poi seguirono domande e risposte che avevano relazione con quegli attacchi che lei aveva avuto quando era in vita, ma che non voglio menzionare qui per rispetto delle persone ancora viventi. Poi la medium si scosse e mi descrisse ancora con più particolari la sgradevole sensazione che aveva avuto della parte inferiore del suo corpo sotto l'influenza dello spirito. Quando poi, io dissi che questa donna si era bruciata molto, gli spiritisti che stavano insieme a me, hanno naturalmente accettato l’idea che lei non era ancora guarita dalle conseguenze, fino all'insensibilità».

E qui si tratta di un semplice fuoco di abiti nella sola parte inferiore di una tale infelice!

 

In un altro episodio, con un altro medium, il prof. Dammer ha avuto la seguente esperienza. Una sera, nel gabinetto del suo studio gli era stato annunciato che durante la successiva seduta sarebbe venuta proprio Alice, e indusse a venire il marito di lei che a quel tempo non era ancora uno spiritista. - La relazione rimasta agli atti, dice: «Dopo che alcuni spiriti erano venuti per me e per altri, ci fu una pausa prolungata, poi il sipario si aprì di nuovo, ma la parte inferiore fu tenuta chiusa da una mano fino ad un terzo di altezza, in modo che si lasciasse intravedere uno spirito femminile con i capelli neri solo dalla parte superiore. “Alice”, le dicemmo salutandola. Lei annuì, poi cadde all'indietro. La voce guida dell'aldilà disse: “È stato così difficile materializzare questo spirito, che ora dobbiamo smettere”. - Volevo sapere perché fosse stato difficile materializzarsi, e come risposta, ottenni che le gambe di Alice erano molto danneggiate e non era in grado di reggersi da sola da materializzata; per tale motivo anche lui, lo spirito guida, aveva dovuto materializzarsi per sostenerla, tuttavia, nel tempo, con l'aiuto di spiriti-medici adatti ad assistere tali ‘spiriti danneggiati’, per curarli e aiutarli a guarire qualunque ferita, anche Alice sarebbe guarita completamente».

 

 Il prof. Dammer, ancora più incisivamente, arriva ad esprimere la convinzione che nella distruzione totale del corpo terreno con il fuoco, quindi di persone cremate, anche l’anima rischia di essere esposta a una distruzione totale! Questi dolori che tali spiriti manifestano, secondo le esperienze del prof. Dammer sono causati dalle abnormi tensioni magnetiche e pressioni che subisce il corpo sottile dell’anima.

Il prof. Dammer, riguardo questi casi, con i suoi giudizi dimostra di essere una persona libera da qualsiasi influenza religiosa. La sua opinione si basa solo su esperimenti ed esperienze. Al lettore religioso presenta solo l'esperienza che: «Ogni mortale porta pure nell’anima tutte le sue malattie e le ferite del corpo terreno, e sin dall'inizio li porta con sé nell'aldilà, finché queste non vengono guarite da spiriti-medici».

Gesù Cristo lo dimostrò con l'esempio, poiché dopo la sua resurrezione, come si sa, Si manifestò con le ferite alle mani, ai piedi e al costato, e chiese perfino a Tommaso, incredulo, di toccare le Sue ferite per identificarLo.

Se si pensa che nei defunti l’anima rimane in stretto contatto con la salma per un tempo più o meno lungo – secondo le esperienze di Shaw Desmonds fino a 5 giorni – ci sono momenti di grande pericolo nel caso di una cremazione anticipata. Se questa viene effettuata nei primi giorni dopo il trapasso, l’anima, ancora nel corpo materiale, si potrebbe trovare in una situazione catastrofica[[5]].

Per il defunto che deve essere cremato, molto meglio sarebbe che l’anima, piuttosto che risiedere ancora nella propria salma, si trovasse ancora coscientemente o incoscientemente nelle sue immediate vicinanze, così come è confermato da ogni sano ricercatore dell'occulto o spiritista; ciononostante, molto spesso tale allontanamento non può avvenire prima di alcuni giorni. Quindi, dovendo rispettare le ultime volontà del defunto che ne aveva richiesto la cremazione attraverso la sua iscrizione in vita a una Socrem, occorrerebbe però attenersi a delle regole e tempi stabiliti dalle autorità con un minimo di consapevolezza, per evitare macroscopici errori che potrebbero causare nell’anima del defunto irreparabili conseguenze.

Le S. Scritture, le esperienze di mistici cristiani e i risultati di ricerche di importanti parapsicologi, sono decisamente per la sepoltura in terra. La cremazione è cosa dei profani.

All'autore fu sottolineata l’efficacia della cremazione della popolazione indiana in uso nell'India, e il fatto che questa viene effettuata addirittura il giorno stesso della morte o il giorno dopo. Su ciò occorre dire che bisogna considerare innanzitutto il fatto che tale paese è molto vicino all’equatore, e inoltre che la cremazione avviene su cataste di legna e all'aperto, e questo determina solo una carbonizzazione della salma. Dopo tale atto, il cadavere carbonizzato viene sollevato dalla catasta di legna con dei paletti e poi gettato – per esempio – nel Gange, il fiume sacro. Questo modo di cremare non ha niente in comune con una cremazione moderna, nella quale avviene una totale distruzione del cadavere ad oltre 1000 gradi di temperatura, con un vero e proprio incenerimento; inoltre, non tutti gli indiani si fanno cremare. Il famoso indiano Parahansa Yogananda, scrive nella sua “Autobiografia di uno Yogi”, che Swami e diversi monaci di altri ordini, non furono bruciati, ma sepolti. Anche Yogananda e il suo maestro Sri Yukteswar si sono fatti seppellire.

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[Indice]

 

cap. III

Ricercatori naturali contro l’oltraggio della cremazione

 

Un'ampia panoramica sulla questione fondamentale dell'umanità, e cioè la sopravvivenza della persona alla morte, affrontata dal noto filosofo prof. Dammer, ricercatore della natura e parapsicologo, fu pubblicata da Berthold Wetzel nella rivista “Natura e cultura” nel numero di luglio del 1960 col titolo 'Morte, rinascita e immortalità come problema metapsicologico', dopo aver trovato degli appunti di suo padre, il dr. Franz Wetzel fondatore della rivista morto nel 1956, un tema che, secondo il genere delle domande e risposte presentate, offre nella sua grandiosa concentrazione di spiegazioni, una chiarezza unica.

In questo trattato si legge: «Alla domanda sull'essenza della morte non è così facile rispondere come sembra, perché l'esatta scienza ha dimostrato che l'uomo non è proprio 'morto' quando il suo nome è cancellato dal registro dei vivi e il suo 'involucro' mortale è stato sepolto. L'esatta ricerca sperimentale ha dimostrato con stupore che la cellula decade, ma il suo nucleo continua a vivere se non viene distrutto dal fuoco o da un acido (che è la stessa cosa). Cellule di mummie egizie di 4000 anni fa, si sono risvegliate su un adatto terreno di coltura e sono state incitate alla divisione».

 A tutt’oggi non si sa ancora sul piano scientifico se si tratta di manifestazioni puramente vegetative oppure di qualcosa di più. In ogni caso ha importanza fondamentale il fatto che oggi sappiamo precisamente e senza dubbio che il nucleo cellulare è immortale, se non viene distrutto dal fuoco!

Continua il ricercatore: «Abbiamo sentito che i nuclei cellulari sono in decomponibili, perciò ogni corpo, anche quello dell'uomo, viene costruito grazie alla forza di formazione dell'anima del corpo da infinite cellule. Queste cellule sono portatrici di certe energie, la cui parentela con le forze elettriche o magnetiche è stata dimostrata (non dobbiamo pensare ad energie specifiche, ma quelle universali). Insieme determinano la cosiddetta aura del corpo e, con questa, l'uomo (come ogni essere vivente) emana e riceve al/dal suo ambiente, che a sua volta è pieno di simili energie. Niente ci impedisce di presumere che, grazie a tali scambi, le singole cellule - vero nucleo cellulare - prendono e trattengono immagini e suoni dall'ambiente in forma di vibrazioni specifiche, proprio come si registra un nastro di un film sonoro [[6]]. Allora, andando avanti col nostro trattato vorrei concludere così: “Ogni corpo prende il suo materiale da costruzione dall'ambiente; così si ‘incorpora’ a milioni e milioni di nuclei cellulari che sono serviti a tanti altri esseri viventi, ed anche a uomini come materiale da costruzione, i quali sono stati 'registrati' dalla vita, hanno fatto parte del destino di altri individui e portano in sé immagini sonnecchianti di vicissitudini individualizzati”.

Se questa è l’ipotesi, è del tutto inimmaginabile che attraverso uno ‘stimolo’, una tale immagine di vicissitudine sonnecchiante venga risvegliata all'improvviso e cominci a muoversi dentro di noi in modo offuscato, o anche chiaramente? Quante volte, come un lampo spaventevole, ci attraversa un'immagine che ci fa dire: “Questo l'ho già vissuto una volta!”. Sovente è solo una scintilla veloce che sguscia dal nostro subconscio profondo; a volte anche un'immagine del ricordo che non ci vuole più lasciare o che noi cerchiamo di trattenere con la forza. Quando però un uomo particolarmente sensitivo, all'apparire di una tale immagine metafisica che dorme in uno dei suoi nuclei cellulari (e là deve dormire), si occupa di questa ‘voce’ o ‘visione’ che viene da un altro ambiente, gioca con essa e se ne ‘innamora’; allora può accadere che le energie che vengono strappate dal loro sonno, prendono possesso della coscienza sveglia con tutta la loro forza vitale (simile alla moltiplicazione della corrente elettrica), e l'uomo cade in trance non appena viene dato il segnale di scatto, e questa trance dura finché il 'film' sonoro è terminato. Ma sono sempre delle immagini come in un film sonoro, seppure per un attimo coscienti, che a quella persona danno una illusione; così potremmo parlare di spaccatura della personalità oppure di ‘fenomeni di possessione’, considerandole una naturale causa psicologica, e togliendo le premesse mistiche a qualche fantasia di peregrinazioni dell'anima o di rinascita. Ma non affermo che così si possono spiegare tutti i casi di schizofrenia, medianità, ecc., in modo razionale. Ho menzionato questi ‘esempi scolastici’, solo per dimostrare che è molto probabile spingere più avanti l’esatta ricerca scientifica di apparizioni metapsichiche all'interno della ‘psisis accessibile’, che è poi il compito particolare del nostro trattato, senza per questo voler cadere nella razionalità. Perché l'inesplorabile può apparirci in tutto il suo splendore soltanto quando abbiamo esplorato l'esplorabile e lo abbiamo purificato da immagini e conclusioni errate».

 

Da precisi colloqui personali con il dr. Wetzel, convinto personalmente senza riserve della continuazione della vita dopo la morte, so anche di veri casi di possessione. Egli ha anche riconosciuto l'ipotesi spiritica all'interno della ricerca parapsicologica, che cito: «Il nucleo cellulare è immortale, quindi anche incorruttibile se non lo distruggiamo con il fuoco o l'acido. Inoltre, registra come un film sonoro il suo ambiente, e ciò appare meraviglioso».

 

 Alcuni mistici rivelano persino che il nucleo cellulare possiede una certa coscienza indipendente. Altri ricercatori partono dal loro campo col rifiuto dell'incenerimento dei cadaveri.

Per esempio, un ricercatore di fama mondiale G. Von Bunge, un'autorità conosciuta ovunque nel campo della fisiologia, spiega che bruciando i cadaveri si sottrae l'azoto al mondo vegetale, e così si turba la ciclicità. Di conseguenza il cadavere smette di dare il suo contributo alla vita, essendo stato destinato dalla natura. Egli afferma: «Tra la cenere ottenuta dalla cremazione e le molecole giganti della massa corporale in decomposizione, c'è un'enorme differenza. Inoltre i bio-colloidi, con l'ereditarietà, sono i semi per il futuro; devono andare nella terra e non sulla griglia ardente del forno crematorio. Non sarebbe dichiarato ignorante colui che riduce in cenere un chicco di grano e poi semina la sua cenere aspettando un raccolto?».

 

Anche il ricercatore svizzero J. Gyrnieder, asserisce: «Così è con i bio-colloidi del corpo umano affidato al fuoco. Solo la violenza del fuoco frantuma le piccolissime particelle altamente molecolari dell'albume, e ciò significa: morte della individualità colloidale».

 

Accanto al ciclo degli elementi ne esiste uno delle materie altamente molecolare, come viene affermato dalle ricerche degli scienziati, prof. Siebertz, prof. Abderhalde, prof. Smith ed altri. Purtroppo è impossibile riportare a grandi linee i risultati dei loro lavori e dei grandi biologi prof. August Weismann, prof. Dòfflin e prof. Wodruft. Si dovrebbe scrivere un volume molto spesso, che però interesserebbe solo a pochi lettori. Il lettore ha eventualmente a disposizione la letteratura specifica per il suo orientamento tecnico.

 

 In Germania nel XX° secolo viveva un grande benefattore dell'umanità, e cioè l'inventore del metodo indolore dell'operazione con l'anestesia locale, il medico geniale prof. Karl Ludzig Schleich, il quale affermava di essere diventato oppositore della cremazione, non per motivi religiosi, ma biologici. Questo, solo in base alla conoscenza che il fuoco può distruggere il nucleo della cellula e privarlo della sua immortalità: «….e dato che esiste una immortalità fisica delle nostre ultime proprietà personali (nei nuclei) allora abbiamo il dovere di rendere alla terra ciò che è della terra».

Il prof. Schleich dice tra l'altro: «Decomporre, digerire, morire, non è altro che la richiesta di resa della sostanza originale formatasi nella crescente lotta per la vita al servizio dell'individuo, per la funzione cosmica della crescita della stessa. La morte è l'assunzione della partecipazione personale alla continua formazione dell'idea di vita nel cosmo. Dato che le sostanze nei nuclei, nella loro organizzazione più alta, i cromosomi e i nuclei cellulari sono distruttibili solo col fuoco, non digeribili né incorruttibili, ma mortali, così la morte con la sua richiesta di resa dei donatori essenziali della vita, con un preciso dovere morale, carica noi, i coscienti indicatori e manifestatori della lotta della vita, di vivere in modo che i nostri cromosomi possano servire all'ascesa dell'essere, e perciò, dopo la morte, affidare le nostre cellule non bruciate alla riciclazione nella natura per l'usufrutto libero, che è lo scopo più alto».

 

Il teologo e filosofo Kurt Aram, nella sua opera “Magia e Misticismo” risponde positivamente alle esposizioni del prof. Schleich: «Ciò che Schleich espone qui in base alle nuove ipotesi biologiche come dovere morale, è sempre stato sottinteso per coloro che sono sotto l'influenza di magie e di mistica, semplicemente in modo naturale. Il popolo più magico tra i popoli più antichi, gli egiziani, non ha mai bruciato i suoi morti. I greci, solo quando i grandi pensieri del loro cervello hanno sovrastato le sensazioni naturali. Ma anche la cremazione stessa di Patroklus è ancora molto lontana dalla radicale distruzione odierna in un crematorio».

 

Nella storia dei popoli antichi intorno al Mare Mediterraneo, si potrebbe quasi dire che il periodo nel quale non furono più sepolti ma bruciati, coincide con il periodo nel quale il cervello ha vinto definitivamente sulla coscienza contemplativa. Per i germanici questa questione è ancora tutta da chiarire.

Ascoltiamo ancora il prof. Schleich: «Anche se è escluso che l'anima metafisica che ha formato il nostro corpo a cui ogni essere vivente deve la sua costruzione ed esistenza, possa essere combustibile, allora con la distruzione e l'annullamento della nostra immortalità fisica dei cromosomi, se questo grave costume culturale dovesse diventare di uso comune, sarebbe come un superare l'idea della morte. Nella sua cultura moderna, lo spirito dell'uomo è pesantemente travagliato; con il suo punto di vista mondano-materialistico vuole rendere il proprio corpo ancora più morto di ciò che è inteso nel processo di ‘morire’. La morte non gli basterebbe ancora! Sotto il pretesto della maggiore igiene che la distruzione renderebbe più pulita tramite le fiamme, si effettua una irruzione materialistica anche nella fisiologia della morte. Si potrebbe concepire una maniera più abbietta per ledere la santità e l'intoccabilità del materiale della vita?».

Si studino le opere di Schleich su: “Il problema della morte”, “Dell'anima”, “Coscienza e immortalità” e “Potenza del pensiero e isteria”.

 

Se gli amici della cremazione osannano l'igiene del fuoco e svalutano propagandisticamente tutti i possibili fattori non igienici legati alla decomposizione, allora vogliamo leggere del prof. R. Françè, per il quale la ricerca non significa dogma, ma esperienza, come ad esempio la meravigliosa esperienza operata dai funghi che si scindono sotto il manto verde dell'erba. Tale pensatore sta commosso nel più intimo sentimento davanti all'involucro vitale scaturito dalla morte. In quel momento gli sembra di essere più vicino al cuore della terra che altrove: «Qual cosa meravigliosa, incomprensibile, sublime, deve essere il mondo, se già in un fatto così banale si nasconde il miracolo della vita. Se un angolo di materia in decomposizione è cosi ricco, che cosa potrà significare tutto l'Universo? Quale preziosità cela il cosmo? Preziosità di cui l'uomo non ha la più pallida idea».

 

Il ricercatore J. Gyr-Niederer, nel suo libro “Immortalità e morte per fuoco” in riferimento alla questione d'igiene (cimiteri e decomposizione, ecc.), scrive tra l'altro: «Il miglior confronto per annullare l'affermazione della pericolosità dei cimiteri, lo offrono oggi i campi da battaglia del primo periodo di guerra nel mondo. Centinaia di migliaia di cadaveri di soldati giacevano ad appena mezzo metro sotto terra, e l'infuriare delle battaglie mortali non lasciavano il tempo per una giusta sepoltura, e le granate crepitanti portavano allo scoperto le salme degli infelici. Secondo l'opinione dei seguaci delle cremazioni, sarebbero dovute esplodere terribili epidemie, ma niente di tutto questo è successo. La sepoltura in terra, quindi, non è pericolosa per la salute, anzi neanche antiestetica, ma solo l'inserimento in un ciclo infinito, sensato, collegato alla speranza della resurrezione. La decomposizione non è altro che una scissione di materia complicata in atomi più elementari, effettuata da batteri e fermenti, che possono essere assorbiti di nuovo in corpi vegetali o animali. Da un organismo si forma un elevato numero di organismi, i quali sono un insieme di cellule, e queste a loro volta decadono in nuclei colloidali. Il direttore dell'orchestra non c'è più, manca un corpo associativo, questo si scioglie, e i musicisti, ognuno per la sua strada, cercano e trovano immancabilmente una nuova orchestra e un nuovo direttore. Così come è stato costruito un corpo, così viene ora smontato. Un nugolo di funghi in scissione attorniano sempre tutti gli esseri viventi, e già abitano nel corpo stesso; durante la vita, miriadi di esseri microscopici che hanno partecipato alla dissoluzione del cibo dimostrano ora la loro utilità anche nella tomba. I funghi di scissione, quasi sempre delle minuscole sfere, secernono della materia per scioglierne chimicamente l'albume. L'albume, irrigidito, diventa liquido, la forma solida si ammorbidisce e i batteri se ne nutrono per il loro ricambio e preservano la vita per i loro posteri. Una piccola goccia del liquido di decomposizione osservata al microscopio, ci dice che morire è solo un pretesto per generare nuova vita. C'è da rimanere esterrefatti dinanzi a tanta meraviglia: ‘Migliaia e migliaia di sfere tremanti, asticine e puntini, milioni di vibrioni e spirilli girano vorticosamente in quell'unica goccina di liquido; tutti, tutto quell'esercito di batteri va a caccia di particelle di cellule del corpo morto, vanno a nozze e si moltiplicano. Vita, nient'altro che nuova vita!’. Si può vedere in un tale processo qualcosa di orribile, di terribile? Se così fosse, allora anche l'assunzione del cibo, il procreare, l'atto della nascita e la santità della vita dovrebbero apparirci disgustosi».

 

Concludendo, ancora una osservazione del prof. Schleich: «La morte per fuoco delle cellule è dunque la cosa più innaturale che esista, e dobbiamo adoperarci per arrivare a rifiutare la cremazione come uno dei più grossi errori della civiltà! Ogni granello del nucleo porta e mantiene in sé qualcosa della natura dell'io animico e fisico dell'insieme del corpo deceduto».

 

Dunque, esiste un ciclo dell'essere vivente, una immortalità insita nel corpo stesso. E qui ci sono i motivi, per cui dichiariamo:

‘La cremazione un atto di impertinenza culturale umana!’,

poiché, tale pratica interferisce con ignoranza in questo ciclo eterno dell'essere vivente su menzionato, e cancella con mani rozze e ignoranti la costruzione progettata per l'ascensione degli uomini verso sempre più alte sfere e sempre nuove capacità spirituali.

 

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cap. IV

I segreti delle bare vuote, delle salme incorruttibili,

e della resurrezione della carne

 

Cimiteri e bare celano in sé grandi misteri. Chiaroveggenti e mistici lo spiegano, e anche nel mio scritto “Non dimentichiamo le povere anime” comunico le manifestazioni spontanee e sperimentali di povere anime.

La beata Anna Catherina Emmerich, una suora agostiniana tedesca stimmatizzata, era altamente chiaroveggente, e perciò ha potuto raccogliere strane esperienze nelle sue visite ai cimiteri: «Ho percepito e visto chiaramente i diversi stati ed effetti delle ossa nelle tombe. Presso alcune avevo la sensazione di luce, benedizione e bene traboccante; presso altre sentivo differenti gradi di povertà e di bisogno, e mi si implorava aiuto con la preghiera, col digiuno e con l'elemosina. Ma presso altre tombe mi riempivo di spavento e di raccapriccio. Se nella notte dovevo pregare al cimitero, sentivo su tali tombe l’oscurità più grande della notte stessa, più nera del nero, era come se si tagliasse un buco in un telo nero che poi appare ancora più nero. A volte vedevo uscire fumo scuro da tali tombe, che mi faceva rabbrividire.

Mi è anche successo che se la brama di aiutare mi assaliva e volevo penetrare questa oscurità, sentivo venirmi incontro il rifiuto dell'aiuto offerto. Era solo la viva convinzione dell’onnipotente giustizia di Dio che, come un angelo, mi riconduceva fuori dalla spaventevole sensazione in una tale tomba. Su altre tombe vedevo colonne di ombre chiare o grigio opaco, su altre una colonna di luce, un raggio più forte o più debole; ma su molte non vedevo niente. Ciò mi rattristava di più.

Ho avuto la convinzione interiore che i raggi chiari oppure opachi delle tombe, fossero emanazioni delle povere anime bisognose di aiuto, così da capire che quelle da cui non fuoriusciva nessun segnale, fossero le più misere, bisognose di disperato aiuto; e nessuno pensava più a loro, perché oramai dimenticate.

Quando ero coricata, pregando per tali tombe, sentivo sovente una stanca, fievole voce salire a me dalla profondità: “Aiutami ad uscire!”. - E sentivo il terrore di un essere solo, senza alcun aiuto, chiaramente dentro di me. Pregavo per quell'essere solo, dimenticato, con sempre più fervore e più a lungo che per altri; sovente ho visto poi salire da queste tombe vuote, mute, un poco alla volta, delle ombre grigie che con l'aiuto della preghiera si schiarivano sempre di più. Le tombe sulle quali vedevo colonne di ombre chiare oppure opache - come mi venne spiegato - erano tombe di morti non del tutto dimenticati, non del tutto legati, che avevano ancora la grazia di dare un segno di sé nella comunità, e si trovavano in una fase di crescita verso la luce e la beatitudine, e ci supplicavano perché non riuscivano ad aiutare se stessi; cosicché ciò che noi facevamo per loro, lo riportavano al nostro Signore Gesù.

A me appaiono sempre come poveri prigionieri che ancora con un grido, con una supplica, con una mano tesa da quel carcere, possono suscitare la compassione del prossimo. Quando guardavo un tale cimitero e queste apparizioni venivano davanti alla mia anima nel loro differente grado di luce o di oscurità, tutto mi sembrava un giardino che non viene curato in modo omogeneo o è del tutto trascurato, ma quando pregavo e lavoravo molto e invitavo anche altri, era come se le piante si rizzassero, come se lavorassimo e rallegrassimo la terra, e semi del tutto nascosti spuntassero, e la rugiada e la pioggia cadessero sul terreno. Oh, se tutti gli uomini vedessero queste cose come le vedo io, lavorerebbero anche più di me in questo giardino.

Quando nei cimiteri ho queste visioni, posso riconoscere la diligenza cristiana e l'amore di una comunità, proprio come è lo stato dei campi e dei giardini intorno alla loro località. Nella mia vita, Dio mi ha fatto sovente la grazia di vedere con gli occhi molte anime che, da uno stato misero, sono salite a Lui con gioia infinita, e ciò senza nessun lavoro.

Anch’io senza nessun aiuto, nel bisogno e senza fatica, sono stata da bambina sana e forte, poi robusta giovinetta, ma disturbata, spaventata e maltrattata in modo diabolico nei cimiteri da spiriti maledetti o dal nemico stesso. Mi circondavano rumori e terribili apparizioni, sovente venivo buttata sulle tombe, sovente scossa a destra e a manca, anzi, a volte una forza invisibile mi voleva cacciare dal cimitero. Ma ho avuto da Dio la grazia di non aver mai avuto paura, e di non cedere neanche per un capello al nemico, e dove venivo disturbata, raddoppiavo la mia preghiera».

Ciò che la mistica ha vissuto e raccontato, lo hanno anche vissuto e raccontato a me moderni mistici delle scienze naturali.

 

Una volta, con un mio amico e una sua parente, nella notte di Natale del 1954, a mezzanotte, abbiamo posto un alberello sulla tomba di famiglia. Eravamo in un cimitero di campagna, quando ad un tratto siamo stati sorpresi da un violento muggire e da un frastuono, con un tempo senza vento e senza neve, e siamo stati attaccati e bombardati da cristalli di ghiaccio, tanto da essere costretti ad una fuga precipitosa. Nel Gennaio seguente, quindi poco tempo dopo, questo caro amico è stato sepolto qui. - Cose misteriose!

Cimiteri e tombe, come già detto, contengono grandi misteri.

 

Ancora un aneddoto: quando, dopo un anno dalla sepoltura del Fr. Chr. Rieger, comandante di Asperg, presso Ludwigsburg in Wùrttemberg, si è dovuto spostare la tomba a causa di alcuni cambiamenti al muro di cinta, la bara ancora in buono stato era completamente vuota. Il suo migliore amico, spiritista e medico, il prelato Oetinger, sentendone parlare disse: «Perchè vi stupite? Non avete letto della prima resurrezione? Ora il nostro comandante ha raggiunto questa prima resurrezione, perché il suo spirito, con anima e corpo, era del tutto e per tutto santificato e ripieno dello spirito di grazia».

L'uomo di Dio, Johannes Gommel, chiamato Giovannin degli spiriti, dopo la sua dipartita in giovane età, è stato sepolto dal suo amico sig. Goler nella sua tomba di famiglia, la quale si trovava nel cimitero St. Anna a Heidelberg. Anni dopo, quando questo cimitero è stato spostato in un altro luogo, il barone Gòler ha fatto portare le bare nel nuovo cimitero. Di Johannes Gommel non si sono trovate tracce. La decomposizione non ha avuto nessun potere sul suo corpo, perché già spiritualizzato.

In vita, questo sant'uomo ha espressamente detto che l'anima dovrebbe essere irradiata talmente dallo Spirito Santo, da avere la forza, dopo la morte, di attirare a sé anche il corpo; solo allora si giungerebbe alla vera perfezione. «Anche il corpo deve essere santificato», sottolineava il Giovannin degli spiriti in tutte le sue prediche, ed espresse sempre la convinzione che il corruttibile deve già essere in questa vita, rivestito di incorruttibile. Solo con un corpo purificato si può giungere alla contemplazione di Dio.

 

Nel numero di Maggio 1959 su “L'altro mondo”, c'è un articolo dell'ing. Binder dal titolo 'Lo scioglimento dei cadaveri'. Egli scrive che ha dovuto riaprire la tomba del curatore Franz Migg a Vinanders, un comune nei pressi del Brennero, a causa dell'abbassamento del muro del cimitero nelle vicinanze della tomba; in essa non è stata trovata la minima traccia del corpo. La voce popolare del Tirolo parlò di fuga dei morti, fuga a causa del disturbo della loro quiete; ma piuttosto, si tratterà di una resurrezione di un uomo quasi santo, secondo l'opinione di alcuni mistici cristiani.

 Contadini credenti che visitavano sovente la tomba del loro pastore, dicevano di avervi notato, sovente, una luce misteriosa durante la notte. Gottlieb Morf, nel suo opuscolo dal titolo “Tutta la verità sulla cremazione non biblica” scrive anche di numerosi altri casi, come dello sgombero del cimitero di Zurigo. Egli dice: «Questo doveva essere sgomberato a causa dello spostamento della stazione della città. Là si sono trovate delle bare completamente vuote, mentre in altre si vedeva ancora tutto lo scheletro. Di quaranta bare, nove erano vuote. Forse si trattava di credenti che, influenzati dall'uomo di Dio Latvater, erano penetrati nella fede viva e nella santificazione totale. Si deve inoltre menzionare che a Zurigo esisteva da decenni la ‘Comunità del Nazareno’. Non c'è dubbio che questi credenti, i migliori conoscitori del cammino del Signore Gesù, il Cristo, siano stati prelevati e condotti nella casa del Padre».

 

Da altri scritti potrei citare delle preziose dimostrazioni della prima resurrezione. Un altro caso che descrive Morf è quando nel 1912 è deceduta la seguace di Gesù, la giovane Schàuli.

 Il fratello Schuler ha scritto della sua morte: «In seguito a un improvviso chiarore che usciva dalla bara, accompagnato da quell'aria santa, smettemmo di cantare. Tutti i presenti guardarono il cono di luce ben delimitato; commossi, videro una nuvola nerissima in verticale sulla bara, e in questa un’apertura rotonda di circa 5-6 metri di diametro, dalla quale usciva un così forte raggio di luce, che restammo quasi abbagliati. La punta dello stesso toccava precisamente il centro della bara». - Purtroppo i presenti non l'aprirono per verificare!

 

Anche altri mistici parlano di una spiritualizzazione della materia del corpo. Lo spirito non deve prendere il completo possesso solo dell'anima, ma anche del corpo, e trasformare la sua materia in spirito. Poiché la materia, nella sua profondità, con lo spirito, è della stessa essenza, ed ha solo bisogno di essere elevata dallo stato di morte allo stato di vera vita, per essere uguale allo spirito anche nella forma e nelle sembianze. La spiritualizzazione è quindi un processo di sviluppo attraverso il quale lo spirito dell'uomo, disceso da sfere spirituali ed imprigionato nella materia più grossolana, può ri-ottenere infine la libertà e la vera vita.

 

Karl Welkisch è uno di questi mistici che ci annuncia nella sua opera “Nel fuoco dello Spirito di Dio” la via della spiritualizzazione e la misteriosa resurrezione della carne, descritta anche da Jakob Lorber.

Sulla resurrezione della carne leggiamo per esempio da Welkisch le seguenti vicissitudini: «Era l'estate 1928, quando un angelo venne a prendermi e mi condusse in un cimitero presso una vecchia tomba rovinata, in cui circa cento anni prima era stato sepolto il corpo di una pia donna. Entrammo nella tomba e vidi giacere in questa, solo uno scheletro. Ecco che apparve l’anima della persona a cui lo scheletro apparteneva; potente e bella come un angelo, si avvicinò alle ossa, ultimi resti del suo corpo terreno. All'improvviso dalla sua figura uscì un fuoco divorante che consumò le ossa, e nello stesso tempo queste furono assimilate dal suo essere. Quel procedimento, su quello spirito, ebbe così un aumento del suo potere e della sua bellezza, ma così il sepolcro rimase completamente vuoto. Mi fu riferito che si trattava della ‘seconda risurrezione. La prima resurrezione ha luogo il giorno della morte, quando l'anima risorge dalla materia e si libera del legame della vita terrena».

Tutto questo lo insegna Karl Welkisch in base alle proprie esperienze vissute in prima persona. Sì, le S.Scritture celano potenti misteri, e per i nostri poveri sensi sono verità difficilmente comprensibili. Persone sante e mistiche aprono un po’ di arcani. Secondo la nostra maturazione spirituale ci è concesso solo di dare uno sguardo al mondo dello spirito, e questo ci riempie il cuore di gioia e di speranza.

Ancora un mistero sui sepolcri e cioè sull'incorruttibilità dei figli di Dio:

In contrasto al vampirismo di magia nera, qui agiscono le forze del bene ed il miracolo di Dio. Il Tempio di Dio, purificato da preghiere e digiuno, è sottratto al processo generale di decomposizione. Qui le leggi della natura vengono annullate e sostituite da leggi superiori.

 

 

Alcuni esempi dal nostro emancipato XX° secolo:

- «Il 22 settembre del 1909, trent'anni dopo la sepoltura della nota serva di Dio, Bernadette Soubirous, la sua bara fu aperta in presenza di due medici, da questa non uscì nessun odore di decomposizione. La testa era inclinata verso sinistra, e il viso era pallido. La pelle aderiva strettamente ai muscoli, e i muscoli alle ossa. E questo, trent'anni dopo la morte! La sua salma era indecomposta! Dopo altre due aperture, nel 1919 e nel 1925, il quadro era lo stesso. Dopo l'ultima furono prelevate le reliquie, il viso e le mani furono coperti con un sottile strato di cera, e il corpo fu posto in una bara di vetro».

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- «Il 17 giugno del 1904 fu aperta la tomba dell'uomo di Dio Giovanni Vianney. Dopo 45 anni il cadavere era ancora intatto, le membra perfette, e c'era ancora il cuore. Quando gli anziani di Ars hanno visto il loro vescovo dissotterrato, hanno esclamato all'unanimità: "Questo è il nostro vescovo, è lui com’era allora tra di noi!". - Il corpo riposa ora in un reliquario. Il cuore in una cappella della basilica di Ars. Una boccetta di sangue, prelevato dal suo cadavere, viene conservata nella casa del parroco di Ars. e ancora oggi è liquido».

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- «Nella terra del cimitero di Anaya, sulla tomba del parroco Scharbel Machluf, morto nel 1898, ai più sensitivi si presentavano spesso delle luci misteriose. Ventitrè anni dopo la sepoltura fu aperta la tomba gravemente danneggiata dalla pioggia, per mettere al sicuro gli eventuali resti del parroco venerato come un santo. Ma, quale miracolo! La salma si trovò integra, come quando era stata sepolta; il suo viso era come se dormisse, nessuna rigidità cadaverica, la carne era rosa e non emanava nessun odore nauseante. È così che viene a trovarsi, dopo la purificazione, il corpo non decomposto nell'umida terra, dove si è abituati a trovare dopo tanto tempo, solo poveri resti, con meraviglia di tutti, soprattutto di medici confessi. Il dr. Elias Al Onaissi disse: “Quando mi sono avvicinato alla sua bara, (nella quale era stata posta la salma dopo il recupero dalla tomba) percepivo un profumo simile a quello che normalmente emanano gli uomini in vita; un fatto difficile da spiegare. Dopo aver osservato attentamente la salma, ho constatato che i pori della pelle secernevano una sostanza che sembrava sudore; questa è una manifestazione strana che non trova riscontro nelle leggi della natura in un corpo senza vita dopo tanti anni. Ho avuto sovente l'occasione di eseguire lo stesso esame in differenti periodi, ed ho sempre constatato lo stesso fenomeno. Tramite questo liquido che la salma secerneva sulla pelle, sono state ottenute guarigioni incomprensibili, le quali sono state confermate da famosi scienziati della medicina. La salma è stata sepolta in una cripta, ma il sangue e il sudore dell'uomo di Dio trasudavano misteriosamente attraverso le pesanti rocce che erano state cementate con cura. Nel 1950 e nel 1952, la salma è stata nuovamente esumata. Era integra come prima, emetteva sangue e sudore. Infine la si è avvolta in abiti nuovi, ed è stata esposta ai pellegrini e agli ammalati”».

 

Qui non si può parlare di inganno della pubblica opinione, poiché eccellenti medici e scienziati hanno esaminato la completezza della stessa, la fuoriuscita di sudore e di sangue, e gli evidenti miracoli. Tutte manifestazioni che sconvolgono le leggi della natura a noi note, e ne sono testimoni il clero, giornalisti e rappresentanti delle facoltà di medicina dell'ovest e dell'est, dunque autorità indiscusse di tutti i popoli e confessioni. Si leggano a questo proposito le pubblicazioni: “A miracolous star in the east” di Paul Daher e “Il monaco che fa miracoli di Anaya: Scharbel Machluf”, di Rizcallah-Phabrey.

 

Ciò che qui ho voluto farvi notare, sono i corpi non decomposti di persone particolarmente pie che, con esercizi religiosi, in particolare con la preghiera e il digiuno e con una vita pura, hanno reso indecomponibile il tempio dell'anima, inattaccabile dagli agenti esterni.

I corpi non decomposti dei figli di Dio che per l'influenza di misteriose emanazioni della terra non si decompongono, ma si prosciugano, non sono da scambiare con quelli mummificati. Quando si osserva un tale cadavere, si vede che la pelle sulle ossa vi aderisce come pergamena, e che i muscoli sono totalmente rimpiccioliti.

Anche con dei raggi magnetici si possono mummificare parti di carne di animali. Insieme ai miei amici, padre Wolfang Maria Freiherrn von Gruben e il consigliere prof. dr. Fleischmann, professore di anatomia comparata, abbiamo sperimentato con il noto pittore dell'occulto[[7]] Heinrich Nùsslei, come davanti ai nostri occhi magnetizzava pezzi di carne di animali (per esempio, tartarughe morte) per mummificarli e preservarli così dalla decomposizione secondo esperimenti già collaudati da anni. Tutto questo non si può paragonare a ciò che è venuto a persone come, per esempio, a padre Maclura, il quale in vita era un uomo completamente votato a Dio. I primi, erano duri come pietra sbriciolata, e non come nel secondo caso la salma dell'uomo di Dio, pieno di vitale freschezza, dai lineamenti morbidi e sanguigni. Gli esperti hanno pubblicamente confessato che ciò che avviene a queste salme è contrario ad ogni legge della natura a noi nota.

Se è così del corpo delle persone di spirito superiore, se paragonato al chicco di grano nella terra che non si decompone, dobbiamo dedurre che qui regnano leggi del tutto misteriose, le quali mettono fuori gioco le leggi generali della conoscenza umana. Visto da questo punto di vista, la cremazione è un crimine contro la provvidenza divina, un’interferenza brutale in un processo a noi del tutto sconosciuto. I cimiteri e le tombe celano tanti misteri, tanto di inesplorato quanto di inesplorabile. In umiltà, il nostro intelletto umano deve umiliarsi e riconoscere il proprio limite. Qui la curiosità è fuori luogo, e la persona curiosa che penetra con violenza nell'aldilà, con la sua sete di sapere, viene di sovente ingannata da spiriti ingannatori. Il predicatore Gottlieb Morf, nel suo scritto già menzionato più volte, dopo un approfondito esame biblico sulla cremazione, ritiene che questa sia un'assurdità diabolica-antiestetica, un raffinato sistema di distruzione di Satana!

Che ci siano persone legate alla terra che rimangono avvinte ad essa anche dopo aver deposto il corpo carnale, lo insegnano chiaroveggenti e mistici. In Jakob Lorber leggiamo su “Doni del Cielo” vol. I° al cap.135, 3-5 dal titolo “Anime dei cimiteri” (dettato del 25/05/1841) questo testo: «… 3La stessa cosa dovete immaginarvela anche per le anime il cui cuore è attaccato assai fortemente al mondo! Queste, ancora per molto tempo dopo la morte sono attaccate alla terra materiale, e di preferenza al luogo dove si decompone il loro corpo. E alcune si trattengono così tanto nei cimiteri sulle tombe dei loro corpi, finché non rimane più un atomo dello stesso a causa del processo di decomposizione. 4Poiché l’anima dopo la morte rimane sempre unita con il suo spirito libero, il cui corpo perfetto è in effetti essa stessa, così anche in considerazione della libertà del volere, che è eternamente da rispettare, non viene fatta costrizione alcuna a questi esseri. Essi di tanto in tanto vengono solo istruiti, ma per il resto possono fare ciò che essi vogliono, proprio così come se vivessero ancora nel corpo sulla Terra. 5La causa principale del fatto che le anime si trattengono così nei cimiteri, è di certo il falso insegnamento della resurrezione della carne. A dire il vero le anime sono sempre istruite sul fatto che il corpo morto non le riguarda proprio più, inoltre che dallo stesso, per tutte le eternità, non uscirà fuori più nulla per loro, ed esso perciò non è da considerare più che una veste del corpo lacerata, dalla quale non può più risorgere una veste nuova, neanche per tutte le eternità…».

 

Alcuni chiaroveggenti e mistici, confermano che ci sono anime le quali dopo la loro morte, avendo in sé ancora rimarcato il punto di vista di quei gruppi religiosi che credono che dopo la morte si dormirà fino al giorno del Giudizio, anch’essi si coricano davvero all’interno della loro bara con il loro corpo sottile, l’anima, adattandosi nel loro corpo materiale già corrotto per dormire, e in questa condizione aspettano il risveglio e il giudizio di Dio. Messaggeri celesti inviati da Dio cercano di svegliarli dal loro sonno e di spiegare la nuova realtà del loro essere.

Persone sensitive possono essere molestate nei cimiteri da tali anime, e a volte anche possedute. Esistono anche spiriti che non sanno affatto di essere morti, ed altri che si trovano come in uno stato di sogno, e in questo stato rendono ossesse quelle persone sensitive dalle quali si sentono attratte, rifugiandosi nell'aura di queste ultime.

Il famoso guaritore, esorcista e psichiatra, il dr. Karl Wickland, ha fatto notare con insistenza questi casi, poco conosciuti dalla maggior parte dei suoi interlocutori.

Sulla "Resurrezione della carne", su "L'ultimo giorno e Giudizio universale", sulla "Spiritualizzazione della carne", su "Trasfigurazione e trasformazione" e su "I miracoli nelle tombe", colui che è orientato biblicamente, troverà molti commenti preziosi nella potente rivelazione sull'aldilà di Jakob Lorber.

Il mio amico dr. Walter Lutz, ha messo insieme nel suo volume «I grandi problemi della vita»[[8]], molta luce del messaggio di Jakob Lorber, così da presentare un estratto completo delle opere di questo profeta. Quest’ultimo e tutti i mistici cristiani, ritengono che la sepoltura in terra sia la più adatta e voluta da Dio.

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cap. V

Indicazioni sul vampirismo

Un caso di vampirismo che voglio citarvi, pone una luce particolare sulla questione trattata nella nostro breve trattato sul modo di dare sepoltura e sul danneggiamento dell’anima per mezzo della cremazione. Nella famosa rivista parapsicologica La nuova luce” n. 1 del 1960, 34° anno, sotto il titolo 'Del vampirismo', il noto parapsicologo e autore Hermann Medinger tratta i lati innocui e satanici del vampirismo. Questo caso demoniaco citato in esso ci farà riflettere:

«Durante la Ia guerra mondiale sono stato da un commerciante molto intelligente, in una piccola città della Galizia. La sua unica figlia, come lei mi ha raccontato, doveva sposare un proprietario terriero assai brutale, ma ricchissimo, per salvare suo padre da perdite dovute a speculazioni di cui non aveva colpa. Il suo sacrificio fu ancora più pesante poiché lei amava un altro uomo. Nello stesso tempo sentiva verso il suo futuro marito un forte orrore. Alcuni giorni dopo il matrimonio, il neo marito ebbe un incidente; fu portato a casa gravemente ferito e, all'ultimo istante prima di morire, pretese da sua moglie la promessa di non sposarsi mai più e di essergli fedele oltre la tomba. Nonostante ciò, tuttavia, poco tempo dopo essa sposò, ora ricchissima, il suo grande amore di gioventù.

Poco alla volta cominciò ad essere malaticcia e nessun medico fu in grado di constatare quale male avesse colpito la giovane. Nello stesso luogo lavorava un pio uomo che operava miracoli, e fu chiamato al letto dell'ammalata; egli constatò che la giovane era vittima di vampirismo, e il suo sospetto cadde subito sul primo marito. La tomba di questi fu riaperta e, con il terrore paralizzante di tutti, la salma fu trovata indecomposta, fresca e rosea. La bocca era semiaperta e sporca di sangue. Un Pope recitò delle formule di scongiuri e infine trafisse il cuore del defunto con un paletto di legno, affinché la salma rimanesse inchiodata nella sua bara, e del sangue sgorgò copiosamente dalla ferita.

Per un certo tempo tutto sembrò in ordine e la giovane donna si riprese lentamente. Ma pochi mesi dopo ricominciarono i suoi misteriosi mali, e cominciò a consumarsi nuovamente. Numerose piccole ferite sul collo davano l'impressione che qualcuno l'avesse morsicata. Di nuovo fu aperta la tomba del primo marito, e di nuovo la salma, malgrado il paletto nel cuore, aveva un buon aspetto e sembrava avesse sangue fresco in sé. Allora si decise di esaminarla bene, e dopo, distruggerla col fuoco; dopo di che le ceneri furono disperse nel fiume. Da allora ci fu calma, la donna guarì in breve tempo e più tardi diede alla luce diversi bambini.

Disse il relatore: “Questi sono dei fatti orribili sulla cosiddetta ‘superstizione del vampirismo’ - e forniscono le spiegazioni parapsicologiche che si dovrebbero comprendere in questo interessantissimo racconto. In ogni caso, la cremazione della salma pose fine dall'interferire di questo essere diabolico. Per questo motivo anche le streghe venivano condannate al rogo, per paura che seppellendole potessero perseguitare e danneggiare i loro boia”».

 Tale ricercatore Hermann Medinger, ammonisce perciò di non cremare le salme appartenenti a persone normali, appunto per le conseguenze catastrofiche per il corpo spirituale.

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Così, con questo nostro breve trattato abbiamo voluto dare indicazioni sia in campo religioso che in campo parapsicologico, metabiologico e scientifico naturale, in una panoramica di riflessione e di ricerca e dare l'impulso per agire nella maniera più giusta in questioni così importanti, non soltanto per quanto riguarda la sepoltura del nostro corpo, ma anche per ciò che riguarda la nostra vita spirituale, per quando lasceremo tutto su questa Terra per un cammino eterno nell’aldilà.

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[Indice]

 

 

Conclusioni

 

Al fine di una libera riflessione su questo argomento riproposto ai lettori con questa ristampa di questo breve trattato di Roesenmueller del 1960, abbiamo pensato di fare cosa gradita ai lettori proponendo tre riflessioni a favore e tre contro la Cremazione tratte da alcune pagine di internet sull’argomento, non tanto per un confronto delle idee su questo tema, ma per indirizzare il lettore a una più razionale analisi sulla cremazione osteggiata nei tempi attuali, da chi nulla sa o comprende di ciò che c’è oltre la vita, abbarbicato a riconoscere solo ed esclusivamente ciò che vede con gli occhi materiali, disconoscendo l’essenza dello spirito e della vita oltre la morte, o anche soltanto per adeguarsi a ‘mode’ più consone agli attuali tempi di oscurantismo delle tradizioni cristiane.

Può una tale negazione dell’esistenza di un aldilà e, contemporaneamente, dell’esistenza di un Dio oltre la materia, un Dio dello spirito, («…il Mio Regno non è di questo mondo..»), un Dio che regola tutte le fasi della natura e quindi della materia visibile, ma anche nell’invisibile, e tutte le situazioni della vita nel Suo Regno dello spirito, essere così determinante da voler auto cancellare la propria individualità fisica, cancellando il proprio corpo che non gli appartiene più? E tale atto, potrà aiutare il cammino della sua anima, probabilmente ma anche inconsciamente atea, già di per sé lontana dalDio della vita, quando si ritroverà nell’aldilà ancora con la stessa personalità che aveva prima della morte, legata con i suoi ricordi ancora agli stessi luoghi in cui ha vissuto?

E tale rifiuto della vita oltre la morte, che sarà anche una chiusura della propria personalità o convinzioni all’esterno della propria individualità, non determinerà un rifiuto a qualunque aiuto di amici/spiriti/angeli superiori, quando non troverà neppure la propria salma in decomposizione, la quale - proprio essa - potrebbe spingerla a credere che la nuova condizione della sua vita oltre la morte non è sulla Terra, non in quel cimitero nel buio della propria bara in attesa di un risveglio, che non ci sarà mai, non tra i ricordi dei vivi, che lui non vedrà più, ma deve elevarsi verso la luce, verso una nuova vita nello spirito, per credere in un possibile Dio della vita e credere nei Suoi insegnamenti, nella Sua passione e risurrezione, come lo dimostrò nelle vesti di Gesù, con la Sua vittoria sulla morte per l’inizio di una nuova vita?

E quanti esempi espresse Gesù per insegnare che tutta questa vita terrena per ciascuno non è altro che una preparazione per una vita in un aldilà eterno! Ne citiamo uno in allegato tratto dal G.V.G. sulla necessità della inumazione

Proprio coloro che non credono alla vita eterna dopo la morte, senza quel proprio corpo in disfacimento visibile nel loro aldilà, essi potrebbero vagare per molto tempo in una realtà intermedia sospesa tra la nostra – della quale non possono più farne parte – e l’altra elevata che non può accettarli, perché essi l’hanno rifiutata. E tutto ciò per adeguarsi alle tendenze della mentalità anticristiana di questi ultimi tempi, nei quali perfino la Chiesa cattolica concede la libertà di scelta – forse concessa troppo superficialmente – per non inimicarsi quella fetta della società che, nel loro ultimo atto, non potrebbero far officiare con il rito delle esequie in una chiesa cattolica.

Crediamo che invece occorra riflettere bene sulla scelta di come chiudere con questo mondo, sia se fatto in anticipo dal morente, sia – ma ancor più grave – se fatto a posteriori dai parenti del trapassato. La vita è una sola, e di ciascuna azione ne dovremo dare conto!

 

Amici della Nuova Luce

[Indice]

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Allegati:

[a favore della cremazione]:         La Cremazione e la Religione Cristiana  

[a favore della cremazione]:         Cremazione: la Chiesa dice sì ma con giudizio  

[a favore della cremazione]:         Il Vaticano approva la cremazione  

 

[contro la cremazione]:                 Farsi cremare non è da cristiani"  

[Contro la cremazione]:                 La cremazione è una pratica che contrasta con l'insegnamento cristiano in merito alla sepoltura?

[contro la cremazione]:              Cremazione no!

 

(Rivelazione):                          Il corpo deve imputridire lentamente

 

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[1] (la sostanza della cellula vitale quale apportatrice delle caratteristiche ereditarie)

[2] L'autore apprende con sgomento dalla stampa: “Come viene comunicato dal Vaticano l’8/06/1964, la direzione della chiesa cattolica si è ormai decisa di fare un passo indietro nella scottante questione della cremazione”.

(Infatti, qualche anno dopo nel 1968, con il decreto "Ordo Exsequiarum", la S. Congregazione per il Culto divino ha stabilito definitivamente la concessione del rito delle esequie cristiane attraverso il rito della cremazione a chi avesse espresso tale volontà – n.d.r.).

[3] - ‘La Nuova Rivelazione’ è la denominazione che si è data all’insieme degli scritti del mistico Jakob Lorber. Oltre 10.000 pagine manoscritte tra il 1840 e il 1864 sotto dettatura da una voce interiore. (www.jakoblorber.it)

[4] (nota in questa sola IIa edizione italiana) - C’è da dire che in Italia, già da molti anni, assicurano le ‘Socrem’ che quasi sempre, ma sicuramente nel periodo estivo, per motivi igienici la cassa contenente la salma viene tenuta in un apposito frigorifero in attesa della cremazione.

[5] (nota in questa sola IIa edizione italiana): Per certo, sappiamo che al giorno d’oggi, in qualunque agenzia di Socrem non c’è alcun limite di tempo né imposto né ragionato, e il rito della cremazione viene effettuato secondo la disponibilità dei parenti, talvolta anche il giorno stesso del funerale!!!

[6] Noi sappiamo che basta un filo d'acciaio magnetizzato! Il magnetismo è quindi capace di registrare tali vibrazioni, di trattenerli e riprodurli quante volte lo vogliamo.

[7] (scrittore di quadri)

[8] (‘I grandi problemi della vita’ ed. Armenia 1984 – Titolo originale «Grundfragen des Lebens, Teil 1» della Lorber Verlag – Bietingheim - D)

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