JOHANNES GOMMEL
1811 - 1841
Acqua vivA
Consigli di vita dal mondo dello Spirito
Tratto dai discorsi di un eccezionale uomo di Dio

Questa edizione è stata tradotta e revisionata
dagli: “Amici della nuova Luce”
Sito internet: www.legamedelcielo.it
Introduzione all’edizione italiana
Presentiamo con gioia questo rappresentante dello spirito, nonostante non riteniamo di inserirlo tra i conosciuti sicuri riceventi la ‘Parola’, poiché, anche se nelle comunicazioni registrate al tempo dei suoi dialoghi, e successivamente riportate, è certo che avesse la parola interiore, tuttavia, per il fatto che non era capace di scriverla, non può considerarsi sullo stesso piano come per gli altri mistici, quali riceventi la Parola dettata, che la riportavano scritta.
Infatti, come si legge nella prefazione che presenta lunghi tratti della sua vita, egli rimase analfabeta. Pertanto, poteva esplicare solo la parola pronunciata, e di questa, qui abbiamo, probabilmente, solo dei riassuntini, concetti essenziali annotati da qualcuno degli amici presenti alle assemblee in cui si ritrovavano per ascoltare Gommel e pregare.
Da quanto si può comprendere, si tratta di esortazioni dalla sua voce interiore a rivolgersi solo e sempre al Salvatore, a lasciare indietro tutto ciò che riguarda il mondo e le sue attrattive, a pregare sempre e solo il Padre. In queste Parole ricche di spirito, si nota anche una conoscenza del regno dell’aldilà e delle sue leggi, che Johannes non poteva aver acquisito dal mondo, visto che non imparò a leggere, ma era lo spirito in lui risvegliato, in collegamento con il Cielo, che si presentava ai presenti come se fosse lui a parlare.
La sua espressione diretta sugli astanti, infatti, non deve trarre in inganno, nel senso di credere che fosse lui ad esprimersi, poiché rimase analfabeta, per cui, gli inviti a lasciare le cose del mondo e a tendere solo alle cose di lassù, non erano sue esortazioni, in quanto egli prestava solo la bocca allo spirito in lui. Anche alcune note indicanti il tempo seguente, probabilmente quello attuale, ancora di preparazione a una fine imminente, fa di lui un emissario del ‘tempo della fine’. Perciò da prendere in considerazione per tutti gli insegnamenti riportati, come provenienti dal Cielo.
Amici della Nuova Luce
Prefazione
a cura di
Joseph Hahn
Johannes Gommel nacque il 16 ottobre 1811 a Heimerdingen nel Württemberg. Era piccolo d’aspetto, aveva gli occhi azzurri, capelli biondi ed era debole e senza particolari doti. Da bambino lo si riteneva poco intelligente. A scuola era restio a imparare qualcosa, ma lo si vedeva passare intere ore da solo a meditare o a stare a guardare qualcosa.
Con grande fatica il suo insegnante privato (l'assistente dell'insegnante della scuola pubblica) riuscì a fargli imparare a memoria le risposte per la cresima, riportate su un foglio. Non gli si poteva insegnare a leggere e a scrivere, e non sarebbe stato cresimato se non si fosse preso in considerazione suo padre, il quale era il sindaco del paese. Imparò a leggere più tardi con l'uso frequente della sacra Parola di Dio e l'aiuto dello Spirito Santo.
Nello scrivere non andò oltre il suo nome. Suo padre, di mentalità mondana, inesperto in questioni spirituali, lo trattava duramente, cosa che Johannes sentì tanto più pesante man mano che la sua vita interiore diveniva sempre più evidente. Per questo, suo padre non ebbe per lui nessun riguardo. Sottoposto ai pesanti lavori agricoli che la sua debole forza non era in grado di sostenere, egli talvolta esclamava: “Signore, non vuoi porre una fine a tutto questo?”.
Sebbene esteriormente avesse qualcosa di sempliciotto, di insignificante, e una lingua balbuziente, quando si svegliava era in grado di affascinare un’intera adunanza con un’eloquenza entusiasmante. Il suo volto risplendeva poi di un amore celestiale, i suoi occhi pieni di vita erano di un soave splendore, anzi, il suo intero essere diventava amore.
La figura poco appariscente si trasformava al punto da diventare un'altra persona. Le sue parole suonavano timide all’inizio, ciò nonostante, erano così particolarmente soavi come provenienti da un tono tanto profondo, che si doveva necessariamente pensare che lo Spirito di Dio stava parlando attraverso di lui. Le sue parole erano molto semplici, ma piene di spirito e di vita, e diventavano sempre più animate, finché sembrava come se un flusso di fuoco e di spirito si riversasse su di lui, così che non solo si percepiva un indescrivibile piacere spirituale ad ascoltarlo, ma si veniva portati con lui in Cielo, fin davanti al trono di Dio.
Il suo più caro amico e primo biografo, il pastore Schwarz di Botenheim, da tempo passato a miglior vita, scrisse testualmente di una visita di Johannes Gommel ventottenne nel periodo dell'Avvento del 1839:
“Il giovane si mostrò a noi con un’umiltà come non ne abbiamo mai visto, né prima né dopo, che ci parve si sentisse provenire dal cuore. Questa prima visita ci donò subito una grande benedizione, anche se dopo non fummo quasi in grado di dirci quello che avevamo sentito, poiché erano state le parole più semplici delle S. Scritture, e tuttavia, con la potenza della Parola di Dio, e vedemmo con gli occhi e il cuore come essa poteva diventare spirito e vita. Così, il giorno dopo, alla festa dell'Avvento quando ci recammo alla mensa di Dio, abbiamo avuto un così intimo e beato godimento della salvezza in Cristo, come mai prima, e questo è continuato per tutta la settimana.
Il martedì successivo venne a trovarci di nuovo Johannes e rimase con noi tutto il giorno, e dopo aver riunito una piccola adunanza tenne un discorso con il quale ci esortò soprattutto a dover, in grazia di Dio, rinunciare a tutto e lottare con tutta serietà per liberarci da ogni peccato, perché nulla di meschino né d’impuro entrerà nel regno di Dio. Tutto ciò che ci fa tendere alla carne deve essere rimosso, per questo il Signore ha indicato la via stretta, poiché non sarebbe bene se qualcosa della carne passasse dall’altra parte con noi, in quanto questo ci allontanerebbe dal regno della luce e ci riporterebbe nelle tenebre. Infatti, nella morte, l’anima non muore, ma entra nell’eternità così com'è, con le sue pulsioni, con le sue inclinazioni e le sue abitudini. E anche nel mondo l'anima non raggiungerà la pace completa e duratura in Cristo, se non avrà rinunciato a tutto ciò che è peccaminoso. E per questo possiamo solo afferrare il caro Salvatore nella Sua Parola; e se attacchiamo il peccato nel modo giusto, il diavolo e l'inferno tremeranno. È una via facile, ma la si deve percorrere con serietà, altrimenti Cristo non può aiutare, né comunicare i suoi doni, che sono molto grandi. Se la si percorre, alla fine si nuoterà in una ricchezza di beatitudini, poiché, con il Salvatore, si sta veramente bene! E noi lo potevamo credere benissimo, perché avevamo l'impressione proveniente da lui, che fosse intimamente unito a Gesù, ed era indescrivibilmente beato”.
Negli anni della sua giovinezza, Johannes sperimentò certamente anche molteplici tentazioni, perché aveva carne e sangue; ma per grazia rimase costantemente fedele al Signore.
Frequentava le adunanze dei credenti, ma rimaneva così taciturno nella sua umiltà, che nessuno sapeva quale opera di Dio ci fosse in lui. Ciò che si presentava per la sua crescita interiore, lo accoglieva in silenzio, lasciando andare tutto il resto. Lo stesso faceva quando partecipava alle funzioni in chiesa, alle quali non mancava mai, a meno che non fosse costretto da qualcos’altro. In questo riserbo, che mantenne per tredici anni, entrò in comunione spirituale sempre più intima con Gesù e attinse sempre più alla forza della sua vita per la mortificazione del vecchio uomo e dei suoi desideri: la sensualità e le sue sempre più potenti peculiarità. E considerato che la forza l'aveva sempre avuta, gliene fu data sempre di più, così che ne ebbe la pienezza, e il dono dello Spirito Santo divenne in lui veramente un ininterrotto flusso di vita secondo le Scritture.
“Così”, come riferisce il pastore Schwarz, “fu anche attratto sempre più nell'essenza celeste, in cui effettivamente viveva, rimanendo sulla Terra uno straniero”. Dal momento che era gracile e il suo mestiere non poteva essere l’agricoltura – sebbene, per quanto fisicamente gli fosse possibile, dava sempre una mano in tutti i lavori a suo padre e ai suoi fratelli – divenne sempre più partecipe nella sua manifestazione celeste e sperimentò la potenza della Parola divina, che era il suo costante e più prezioso cibo dell'anima, in un modo del tutto straordinario.
Schwarz ci riferisce, quale esempio, che nella sua infanzia incontaminata (nel senso che, nonostante tutta la sapienza ricevuta, il senso dell’infanzia non lo abbandonò fino alla morte), quando lesse nella Bibbia le grandi promesse ai vincitori, disse al caro Salvatore: “Che specie di uomini sono questi vincitori, a cui hai promesso cose così grandi?”. Nonostante ciò, più tardi, poiché ben apprese quanto costava vivere la vita, cioè tutto, ossia la morte dell’intero vecchio uomo, non se lo chiese più. E, in verità, se ci sono dei vincitori, cioè coloro che hanno effettivamente conseguito la vittoria sul vecchio uomo attraverso la potenza della vita di Cristo – e che questi ci debbano essere, lo apprendiamo abbastanza dalla Parola di Dio – allora anche lui è passato, come vincitore, dalla morte alla vita.
Per quanto impetuoso e irritabile era stato per natura il suo vecchio uomo, almeno per quanto abbiamo imparato a conoscerlo, e nel resoconto di due anni durante i quali è stato con noi sei volte per un tempo più o meno lungo, gli occhi umani non hanno potuto osservare in lui nessuna materialità, nessuna violenza, nessuna impazienza, nessuna irritabilità, nessun sentimento di orgoglio o di vanità, e altrettanto poco di una concupiscenza o piacere carnale o di vita altezzosa, tanto meno una disonestà o qualcosa di simulato di lui.
Johannes non si riteneva al di sopra di nessuno, per quanto cattivo potesse essere, perché diceva: “Domani il Salvatore potrebbe fare di lui un santo, del quale io non sarei degno di sciogliergli i calzari”. Egli era pieno di sincera umiltà e pura semplicità, in un amore tutto abbracciante, nella pace di Dio che lo circondava e gli alitava intorno, nella benevolenza e bonarietà del cuore, e perfino nell'ingenuità infantile verso tutti, in una mansuetudine che conquistava il cuore, con la sincera compassione per gli smarriti e avversari di Dio, ovvero di Gesù. Egli era sempre raccolto in sé, in tranquilla serenità, tramite la quale si poteva percepire il flusso ininterrotto della preghiera con la Fonte della sua vita: Gesù, nella più semplice purezza!
E quando più tardi fu messo al corrente della falsità degli uomini in qualcosa, proruppe in un amore premuroso e sensato verso il maligno. Nella più modesta umiltà, nel servizio più attento, nella più seria abnegazione di ogni comodità e morbidezza, e cose simili, nella più sensata prudenza in parole e azioni (come il vegliardo più esperto della vita, ma in modo del tutto infantile), e nella gioiosità più spontanea, egli camminò come una luce del mondo. In verità, è stata un’apparizione del tutto straordinaria, come si legge ancora nelle vecchie narrazioni della vita, per esempio, delle anime sante di Tersteegen, ma di queste non si vide o si sentì più nulla da nessuna parte. Costui fu un vero cristiano, poiché era l'immagine di Gesù Cristo, era una nuova creatura nata veramente da Dio, e attraverso cui la potenza della grazia e la potenza della vita di Gesù, penetrò veramente fino alla vittoria sul peccato nell'uomo. Gesù era la sua vita, il suo amore, il suo unico magnete. Tuttavia, questa illuminazione morale di tutto il suo essere era associata anche a un’elevata luce spirituale. Quanto poco riusciva ad assorbire la sapienza di questo mondo, tanto più la sapienza divina poteva entrare in lui e rivelarsi. E allora a poco a poco arrivò a ricevere ciò che il nostro Signore aveva promesso ai Suoi primi discepoli: “Essi vedranno il Cielo aperto” (Gv. 1,51).
Johannes aveva lo sguardo aperto nel Governo di Dio nel Cielo e sulla Terra, così che, quando comunicava qualcosa di questo ai suoi più intimi e fidati prediletti, i segreti più sacri del Governo di Dio con le Sue creature venivano rivelati, e precisamente, in completa concordanza con le spiegazioni della santa Parola di Dio. Allo stesso modo guardava nello spirito di questo mondo e al suo sviluppo, pur non leggendo un giornale o ricevendo una qualche istruzione esterna sulla conoscenza del mondo, con un’acutezza e profondità di spirito che spesso si era colti da stupore e brivido.
Quando parlava della rovina di questa cristianità, che egli (all’infuori dei pochi che non hanno piegato le ginocchia davanti a Baal) riconosceva chiaramente nella sua caduta, spesso piangeva lacrime di compassione per la sua cecità e il suo orribile aspetto (della cristianità), con la caduta dal regno e nel potere dell'anticristo. Allo stesso modo, al contrario, quando s’imbatteva nella beatitudine dei vincitori, il suo discorso diventava il linguaggio del santo, del celeste entusiasmo che ci faceva sentire la nostra arretratezza nel modo più doloroso, e suscitava il desiderio più intenso di un accesso da parte dello Spirito di Dio. Egli aveva, come Oberlin[1], la visione più chiara delle condizioni delle anime dopo la morte (senza essere mai stato sonnambulo). In particolare, egli disse che era un terribile errore credere che se si fosse morti con la sola fede nel Salvatore, si sarebbe arrivati subito a vedere Gesù senza distinzioni; nelle Scritture è scritto chiaramente che senza santificazione, senza un cuore purificato, non si può vedere Dio, ma solo i vincitori possono entrare nella Città di Dio. Perciò è molto importante che qui ci liberiamo di tutto ciò che è impuro e sensuale, secondo lo spirito, l’anima e il corpo.
Anche il corpo deve essere santificato, il corruttibile (non significa la decomposizione nella tomba, né il putrefarsi) deve indossare l’incorruttibile in questa vita, e questo accade soprattutto con il godimento della carne e del sangue di Cristo (l’eucarestia), se le forze divine-umane qui comunicate, non vengono sprecate nuovamente lasciandosi andare, lasciando che il peccato si scateni, soprattutto attraverso la lussuria e l’empio mangiare e bere – attraverso cui la vita carnale riacquista forza – ma ciò viene preservato con la continua permanenza in Gesù e con la più fedele vigilanza su se stessi, altrimenti non si potrebbe risorgere nella prima resurrezione al regno millenario, e si dovrebbe aspettare i mille anni fino alla resurrezione generale dei morti (Apoc. 20,4-6), il che sarebbe un dolore indescrivibile per coloro che devono rimanere indietro.
E quanto più si ascolta la parola della Grazia in questa vita e non la si applica per la propria salvezza, tanto più si dovrà tornare indietro e i pagani ci supereranno. Ci sono certamente molti gradi e tante dimore nel Cielo, ma i beati progrediscono solo molto lentamente, perché il tempo della Grazia è solo qui sulla Terra. Perciò, chi non giunge di là con una vera vittoria in sé sul peccato, nell’aldilà dovrà ancora combattere e liberarsi di tutto ciò che ha in sé ancora d’impuro. Ahimè, molte anime che sulla Terra non arrivano alla giusta conoscenza di se stessi, nell’aldilà dovranno scoprire con sgomento quali peccati avevano ancora in sé, e dire: “Cosa? Anche questo c’è in me?”.
E là le loro le difficoltà all’inizio aumenteranno, proprio perché sarà molto più difficile sbarazzarsi di qualcosa nell’aldilà. Nondimeno gli sforzi più zelanti di tutti i beati defunti è quella di raggiungere la Città di Dio, per poter vedere faccia a faccia il Salvatore che vi regna nella Sua umanità trasfigurata, il che è possibile solo con il corpo (spirituale) glorificato. Per questo l'anima deve essere illuminata dallo Spirito Santo, così che dopo la morte avrà la forza di attirare il corpo a sé, solo allora avrà raggiunto la sua perfezione. E per questo i beati si sforzano con il massimo zelo di perfezionarsi, perché sanno che non manca molto all'alba del Regno millenario.
Allo stesso modo Johannes conosceva le condizioni di coloro che erano morti senza Gesù e ci diede una terribile descrizione di loro. Egli conosceva così bene quelle condizioni perché, com’era il caso presso il prelato Ötinger, numerosi defunti di ogni grado si rivolgevano a lui, volendo giungere al Salvatore attraverso la sua preghiera e il suo aiuto. Tuttavia, negli anni successivi non li accettò più, ma li rimandava sempre e solo allo stesso Salvatore.
Tali sguardi nel regno degli spiriti – di cui noi, come egli aveva visto e appreso, siamo circondati ovunque – li rivelava solo ai più intimi amici. Nella cerchia più ampia, dove tali cose venivano usate solo per irriverenza e non come incentivo alla santificazione, egli li taceva, come faceva Paolo (2 Cor. cap.12), e sempre e ovunque intimava a tutti di rinunciare a ciò che ancora apparteneva al peccato e al mondo e ad abbandonarsi completamente al Salvatore, senza il quale non possiamo proprio far nulla. Quanto spesso egli diceva:
“Prendici, o amabile Gesù, guidaci sulla via del viandante! E il Salvatore è così fedele che vi libererà se sarete veramente seri, e se farete violenza al Regno dei Cieli per attirarlo a voi. Allora chiedetevi solo molto seriamente: «Esaminami a fondo, o Signore, e guarda il mio cuore». E quando una Parola di Dio vi colpisce, dovete solo pregare che il Salvatore la conservi e la rafforzi, affinché porti frutto in noi per la morte del vecchio uomo e per la purificazione del nuovo uomo creato da Dio, poiché solo i vincitori otterranno la corona, cioè coloro che crocifiggono la carne e attirano veramente Cristo nella vita di tutti i giorni attraverso il rinnegamento, la pazienza e l'amore”.
Spesso esortava anche che era necessario dare al Salvatore molta più gioia, poiché si sta molto meglio con Lui quando si è liberi da tutto e Lo si ha completamente solo per noi, se si è fedeli fino alla morte, inoltre, ci rivelava le più intime profondità del cuore e della natura egoistica dell’uomo, e altrettanto, le profondità del mare della Grazia, della Potenza e della Sapienza di Dio, e questo con una pienezza di spirito e di forza, con una profondità di sentimento e di amore, e con un tono che proveniva dalla Sorgente più intima, dimostrando di essere del tutto diverso da qualsiasi altro cristiano, per quanto fosse illuminato e unto. In ogni cosa si sentiva e si percepiva sempre l’uomo in lui, ma allo stesso tempo era come un luminoso canale, attraverso cui ci affluiva l'essenza più pura di Dio; era come se si ascoltasse un profeta di Dio.
A lui era aperto anche lo sguardo nel futuro, dopo la sua visione nel Governo e nelle Leggi di Dio. E quando parlava ai più intimi della Sposa di Cristo, delle vergini dell'Agnello, dell’Apocalisse al cap. 14, o delle colonne del Regno di Cristo nel tempo presente, della rivelazione dei doni e delle potenze spirituali nelle stesse e in tutti i suoi eletti e di altri profondi misteri, era come se stessimo ascoltando un profeta di Dio che doveva aprirci la santa, eterna Parola di Dio, e metterci la Sua potenza nel cuore.
Egli stesso si meravigliava quando, dopo un lungo periodo di riservatezza, gli veniva aperta all’improvviso, per così dire, la bocca, per parlare nelle adunanze, proprio durante la prima visita a Brackenheim; fu proprio come se qualcuno gli avesse gridato: “Ora esci con impeto, tu, spada del Signore e di Gedeone!”. E gli affluivano tutti i suoi discorsi, era come se fossero scritti su una lavagna davanti a lui in caratteri d'oro che doveva solo leggerli.
Anche in quell’occasione il Salvatore lo utilizzava. Tutto ciò che non viene da Lui, non ha valore e non porta frutto! Se Johannes diceva qualcosa di suo, il Salvatore glielo concedeva. Così lui viveva completamente in Gesù e da Gesù; ciò che gli capitava, lo riferiva al celestiale. Se ad esempio vedeva qualcosa della magnificenza dei grandi di questo mondo, l’applicava subito alla magnificenza nel Regno di Gesù, e così tutto diventava vita in lui, perché ne veniva completamente animato in modo celestiale.
Una volta fu portato in giro per il palazzo di Stoccarda da mia sorella (che era la cameriera particolare di una figlia dell'allora regina del Württemberg), e quando entrò nella sala del trono, si fermò per un po' silenziosamente davanti al trono. Allora dalle sue labbra fuoriuscì un discorso sulla magnificenza davanti al trono di Gesù, il che lo commosse così profondamente, che rimase lì in lacrime come trasfigurato. Questa compenetrazione e adempimento con lo Spirito di Gesù, riconoscibile in tutta la sua vita come nella proclamazione della parola di quest'uomo di Dio, è stata anche una grande benedizione per le anime che desideravano diventare una completa e vera proprietà del loro Gesù, e si riconoscevano come povere nello spirito. Solo l'eternità renderà chiaro che tipo di salvezza le singole anime hanno ricevuto per mezzo di lui, diventando loro chiaro, per la prima volta, ciò che il Signore Gesù è per noi e ciò che l'uomo può ottenere attraverso di Lui.
Allo stesso modo diveniva pestilenziale per altre anime, soprattutto per coloro che volevano primeggiare nell’ambito del clero, particolarmente i retorici (i principali oratori nelle riunioni dei fedeli). Su di lui si sparsero le voci più menzognere; a queste si credeva e si sospettava di lui, per quanto fossero false. Ma proprio in queste occasioni si rivelava la magnificenza della sua vita in Gesù, essendo completamente tenero, indulgente e pieno di commiserazione verso i suoi calunniatori. Noi fummo testimoni di attacchi personali contro di lui da parte di noti credenti, ecclesiastici e laici, come se egli fosse stato un istigatore esecrabile, e loro, come i servitori dell'inquisizione papale. Tuttavia, Johannes rimase nella pace di Dio e testimoniò come un vero seguace del suo Gesù.
Comunque, fu molto difficile per noi rimanere calmi e pregare per gli abbagliati nemici della verità che, scagliandosi su di lui, lottavano contro Dio. Invece per lui, che conduceva una vita divina e si dimostrava un vero discepolo di Gesù, anche queste occasioni divennero stimolo per nuove forze da Dio, come per tutte le altre sofferenze.
Fin dall'infanzia ebbe una grande, per così dire, ingenua riverenza per la parrocchia, ma questa ostilità dei pastori verso la Parola della verità lo convinse della vera natura di molti “servitori di Cristo” autoeletti, tanto che a poco a poco arrivò ad avere una vera ripugnanza per qualcuno, e che l'intera cristianità sarebbe caduta in giudizio, invece di andare incontro al glorioso compimento profetizzato dai suoi falsi profeti, i cosiddetti “profeti della pace”. Ciò gli divenne abbastanza chiaro, e questo lo riempiva spesso di profonda tristezza. Non si può affatto descrivere a parole quale potente spirito celeste fosse celato in lui e, ancor più, quanto si rivelasse in lui, e nella sua umiltà egli lo smentiva e lo alienava.
Tutto era come un puro godimento proveniente dalla potenza vitale di Cristo e soprattutto dal Suo Amore. Non era una conoscenza intellettuale acquisita o didattica che possedeva, bensì una conoscenza immediata pervenuta attraverso la comunicazione spirituale; da se stesso non sapeva nulla, ma tutto veniva da Gesù. Allo stesso modo non agiva mai di propria iniziativa, non andava in nessun luogo di propria volontà, nessuna visita se non vi era spinto, ma era così legato a Gesù che si lasciava guidare dai Suoi occhi e ascoltava in tutto la Sua Voce, ovvero, era l'Amore a spingerlo in questo modo. Neanche mai portò qualcosa di sé, ma doveva essere così perché così si espose. – Quindi la sua vita è stata un flusso ben ordinato dalla sorgente vitale di Gesù, che riportava ‘vita’ a tutti coloro che ne afferravano la benedizione. – Lo stesso accadeva anche nelle sue frequenti malattie (soffriva soprattutto di crampi e infiammazioni al petto). Qui soffriva come un agnello anche nei dolori più violenti e, non appena il dolore si placava, il suo sguardo, invece di aspettarsi compassione, si irradiava di gioiosità e si riversava come amore, e in modo particolare sperimentava Gesù come il vincitore della morte, con quelle sue grandi esperienze interiori.
Johannes non solo era sempre pronto alla sua morte, ma ogni sera si rallegrava di essere giunto più vicino di un giorno alla meravigliosa meta. Infatti, sebbene si annoverasse tra i più piccoli di tutti gli appartenenti a Gesù, sapeva con certezza che sarebbe andato lui dal suo Salvatore, se non fosse vissuto abbastanza per vedere il Suo secondo avvento. Durante una visita che fece a Heidelberg su invito del maggiore in pensione Karl von Göler-Ravensburg, che lo aveva in grande stima, Johannes fu colto da febbre tifoide e fu liberato dalle sue gravi sofferenze il 21 dicembre 1841, giorno che aveva preannunciato come il giorno della sua morte. Il suo caro amico, il pastore Schwarz, che era presente alla sua morte, ha riferito: “Pregando continuamente, il suo spirito ritornò a casa ed entrò nella gioia del suo Signore. In quel momento, noi che eravamo così addolorati per questa perdita, ci sentimmo così inesprimibilmente bene, come se dovessimo cantare ad alta voce l’alleluia, e ci sentimmo circondati da esseri invisibili. Non potemmo fare altro che lodare e glorificare l'eterno Amore”.
Il pastore Schwarz concluse la biografia di Johannes Gommel da lui compilata con queste parole: “Sì, è stata ed è tuttora una grande perdita per noi e per tutti i suoi confidenti, perché da allora non abbiamo trovato più nessuno come lui, con tutti i cristiani che conosciamo, per quanto progrediti, senza dimenticare che sono figli di Adamo, qui invece c'era una creatura nuova; qui c'era ciò che l'apostolo poteva dire di se stesso (1 Cor. 11,1; Fil. 3,17), ma ciò che lui, che non era un apostolo e pensava troppo poco a se stesso, non diceva, era un'immagine di colui che ci è dato come unico archetipo e perfetto esempio; e ciò che insegnava, una tale nuova nascita proveniente da Gesù, questi era lui. Perciò non lasciamoci portar via il suo insegnamento, possa venire chi vuole e chiamarsi come vuole, ma se è colmo dello Spirito di Dio, allora non contraddirà il nostro Johannes, ma se non è allo stesso livello, allora non ha l'autorità di insegnarci qualcosa diversa da lui. Qui abbiamo visto con i nostri occhi e sentito con i nostri orecchi la potenza della vita di Cristo, e il Signore Stesso dice «Da i loro frutti dovete riconoscerli»; e poiché Gesù era tutto per lui e lui ci ha mostrato tutto ciò che ha insegnato Gesù nelle Scritture, il torrente di vita promesso da Gesù ai Suoi veri discepoli e la vera liberazione promessa loro, era lì, e lui è proceduto sempre nello spirito e nella luce.
Allora il suo insegnamento ci rimane irremovibile, vale a dire, ciò che lui stesso era, perché attraverso un lungo attaccamento a Gesù, praticato nella preghiera, nell'obbedienza e nella fedeltà, l'uomo può raggiungere questo livello qui sulla Terra, così che può dominare completamente se stesso, tanto che ogni tentazione tendente al peccato viene subito attaccata e vinta dalla forza della vita di Gesù in lui, affinché si possa rimanere in Cristo, si possa resistere al nemico, tenere il campo e fare ogni cosa bene, e quindi, fare la volontà di Dio nella verità. E così, gli uomini possono vedere e non peccare più (1 Gv 3,3), così chiunque, trasformato nell’immagine di Gesù, diventa un’immagine di Lui; e questa sola è la via per la vera e completa beatitudine, questa è la vera rinascita, il vero cristianesimo secondo la Scrittura (1 Giovanni 3,9 - 10,18 / 5,18 - Matteo 7,21 - Giovanni 15,10 / 14,21-23 / 5,42 / 17,17 / 21,23 e così via).
La casa editrice
«Nella misura in cui si è uniti con Dio e Gesù,
tanto più si può anche parlare pieni di Spirito».
(Immanuel Gottlieb Kolb)
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1
Attenetevi alla semplice, antica e fedele Parola di Dio, la sola che vi rende beati e contiene così tante meravigliose perle, tanto che non ne avete ancora mai trovato. Cercate e troverete. Sì, apprendete dal libro sacro della Bibbia, e prima di leggere, pregate, allora vi sarà aperta la sorgente di luce dalla quale scaturiscono queste meravigliose perle. La Parola di Dio in questi ultimi tempi sarà sempre più rifiutata, il che significa che molti non la leggeranno più, anzi, perfino i cristiani la leggeranno solo in maniera negligente, poiché per molti è troppo facile, essi preferiscono ascoltare le belle parole degli uomini che sono adornati di pensieri vuoti. Ah, quanto è stolto stimare poco il Santissimo! Venite alla Sorgente della vita! Venite, bevete e mangiate della gustosa manna, del cibo del Cielo!Prendete la forza che ne deriva, e potrete andare incontro alla Patria con grande gioia. Il Signore vuol stare con voi. Perciò dite: “Cristo, nostra consolazione! Cristo, nostro aiuto! Cristo, nostra Luce e nostra Vita!”
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2
Oh, non cercate i beni di questo tempo, ma i beni eterni, i tesori celesti che nessuno ci può togliere né strappare. Se il Re di tutti i re una volta dice: "Ho dato questo a Mia figlia o a mio figlio in eredità", allora, potrebbe un'anima, avrebbe il coraggio di dire qualcosa contraria? Perciò siate consolati e coraggiosi, il Signore è Giudice, ed è Colui che distribuisce l'eredità. Il Signore è giusto, e nemmeno uno iota della Sua Parola andrà perduto. Ricordatelo sempre: la Sua Parola si compirà precisamente e puntualmente, se non qui, sarà certamente di là, dove tutte le promesse andranno in adempimento. Voi uomini, corti di vista, che guardate sempre e solo a questo tempo e considerate la parola solo per questo tempo, dicendo spesso: "Perché il Signore lascia che questo o quello accada per così tanto tempo?", e non considerate che questa vita è una continuazione di quella vita, e che le promesse valgono per tutta l'eternità, ma anche le parole del giudizio.
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3
Pregate, affinché la certezza della vita eterna diventi sempre più salda in voi, in modo da poter dire: "Io sono certo che il Signore mi conserverà la mia parte; so per certo che la mia parte di eredità è assicurata". Al figlio di Dio, già qui nel luogo della fede, deve diventar certa la Patria eterna, come lo è già quella che un giorno dovrà lasciare. Voi vedete che siete qui, e così deve diventare in voi quella vita che vedete già procedere di là. Essa vi potrà essere offuscata solo se peccate. Perciò, su con la vita, c'è qualcosa di meraviglioso da guadagnare, c'è la corona del re da ricevere, c'è un'eredità da ottenere che nessun uomo sulla Terra ha mai ricevuto. E se il mondo intero potesse chiamare qualcosa ‘suo’, sarebbe nulla in confronto a ciò che il Signore ha riservato per i suoi figli fedeli.
*
Nessun uomo, nessuna cosa su questa Terra
mi potrà essere d’ostacolo per raggiunger la meta,
voglio, devo esser deciso,
la mia eredità è adesso in gioco!
Oh, aiutami, Signore, Tu solo lo puoi,
fa che io sia sereno, serio e fedele!
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4
Siate sobri e vigilate, perché il vostro avversario, il diavolo, va in giro come un leone ruggente e cerca chi divorare. Egli ha una grande rabbia e invidia, perché sa quale meravigliosa eredità riceverà un giorno un figlio di Dio, poiché lui stesso si è proprio giocata questa eredità, perciò si rallegra immensamente se può rapinare a un figlio di Dio, perlomeno, la sua corona e la sua veste splendidamente adornata. Egli sa che se il figlio non sopporta pazientemente le avversità della vita, perderà ogni volta una pietra della sua corona oppure un ornamento della sua veste quando si lascia trascinare nelle voglie della carne, comunque le si vogliano chiamare. Allora al figlio di Dio sarà di nuovo sottratto qualcosa della magnificenza, e il demone, intanto, farà festa con i suoi amici infernali. Invece non può derubare la beatitudine al figlio di Dio che s’immerge costantemente nella grazia, ma può derubargli lo splendore, se si lascia vincere con la disattenzione dall'astuzia del nemico.
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5
Al primo raggio di luce del mattino, pregate subito : "Signore, concedimi anche oggi la giusta vigilanza, affinché io non soccomba in tutte le tentazioni del giorno. Dammi la forza di brandire con sicurezza la mia spada ed elevare i miei occhi a Te, quando il pericolo mi minaccia". Un figlio di Dio non deve mai ritenersi al sicuro, perché sta sempre in lotta su questa Terra; non deve dire: "Io so per certo che non cadrò!". Già molti hanno parlato così, e prima di rendersene conto si sono ritrovati per terra. Non dovete confidare in voi stessi, ma nella grazia di Dio, e ricordare che siete sempre pronti a cadere nelle insidie del nemico. Solo una fiducia infantile nel Signore può salvarvi, un tenersi saldi a Lui con fede può tirarvi fuori ogni volta che incappate in qualcosa, ma ricordatevi che dovete sempre vigilare. Certamente questa non è una vita di piaceri, qui bisogna rinnegare tutto il giorno, si va contro la vecchia natura, la nuova è unita al Sentimento del Signore.
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6
Per il cristiano, già qui ci sono ore in cui percepisce che il suo Signore e Maestro è presso di lui, e dove sente beatitudine e delizia; e in questo caso, quando tutto è stato superato e si è diventati uguali a Lui nella pura essenza, c'è solo la beatitudine perfetta. Solo l'impurità e l'empietà in voi porta così spesso disaccordo e inquietudine alle vostre anime; quando tanto spesso vi lasciate trascinare dagli spiriti della ripugnanza, allora vi ritirate dal vostro Salvatore, il Quale vuole avvicinarsi sempre a ciascuno. Riconsegnate le vostre anime al Santissimo, e pregateLo affinché vi renda capaci di prostrarvi un giorno ai Suoi piedi e abbracciarli, affinché vi renda capaci di afferrare le Sue mani sulle quali ancora oggi risaltano i segni dell'Amore divino, così da giacere al Suo fianco, dal quale scaturiscono torrenti di vita. Rifugiatevi nel cuore fedele di Gesù, quando la potenza nemica vi si avvicina. Allora sarete al sicuro e protetti.
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7
Gli uomini non s’immaginano quanto il mondo degli spiriti sia vicino a loro e quanto influsso gli spiriti abbiano su di loro, sia buono che cattivo. Chi dice: "I defunti non sanno nulla di noi!", non ha nessun concetto dell'altro mondo. Gli spiriti sanno molto! E se loro stessi non possono star vicini agli uomini, s’informano presso gli angeli su quelli che sono rimasti indietro. Un legame esiste per sempre, l'amore non finisce, ma spesso anche l'odio non finisce per lungo tempo da parte dei malvagi. Molti entrano nell'eternità odiando il prossimo, e dopo la morte influiscono su quell’anima che odiano e vorrebbero farle molto male, se non fossero trattenuti dagli angeli. Molti uomini solo nell'eternità si rendono conto di ciò che avrebbero dovuto fare qui: perdonarsi a vicenda e dimenticare il passato! Molti aspettano già sul letto di morte l’occasione di vendicarsi. Perciò pregate, affinché nessuno possa aver qualcosa da dire su di voi, anche se nel grado più piccolo, affinché nulla possa farvi del male sul cammino attraverso la valle della morte.
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8
Tutto deve essere ordinato già qui, se si vuol essere pronti e passare dall’altra parte per la valle della morte senza ostacoli. Sono spesso cose di poco conto che una persona rinfaccia all’altra fin nell'eternità. Essi non riescono a superare ciò che hanno adesso contro il loro prossimo. Non lasciate mai tramontare il Sole, se ritenete che qualcuno abbia qualcosa contro di voi; andate e riconciliatevi con lui. Certamente, spesso non si sa nemmeno che qualcuno abbia qualcosa contro di noi. In questo caso non avete colpa. Pregate ogni sera: "Signore, perdonami se ho offeso qualcuno. Cancella da me la colpa, se l'uno o l'altro ha da rimproverarmi ed è stato ferito da me nel cuore”. Tuttavia, ci sono anche delle anime particolarmente incline a tener salda la discordia nel cuore. Queste anime possono pregare affinché non si irritino in tutto e non si soffermino sempre sul prossimo, ma imparino a guardare nel proprio cuore, e vedere lì quanto vi è nascosto che le tiene ancora lontane dal Cielo.
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9
Pregate la sera, finché non sentite nel vostro cuore che siete diventati liberi dalle catene dell'odio; poiché è proprio odio, anche se avete qualcosa contro il vostro prossimo in piccola misura. Non si può chiamare in altro modo. Oh, cercate di non tenere in voi nulla di questo veleno infernale! Da centinaia di anni questo veleno non ha lasciato entrare molte anime nel beato Regno della pace. Non offendetevi per qualunque cosa. Il nemico, infatti, ha già vinto la partita se accogliete nel cuore un solo pensiero. Nel momento successivo renderà quell'errore ancora più grande ai vostri occhi. E se serbate ancora a lungo il pensiero, diventerà in un giorno così grande, che nel vostro cuore l’odio si eleverà. Perciò, allontanate il primo pensiero contro il vostro prossimo! Lottate e non lasciate che tali pensieri sorgano in voi, altrimenti di là non sarete pronti fin nell'eternità, poiché i dispiaceri si verificano ogni giorno, e se non respingete tutto da voi, non potrete mai essere pronti.
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10
Le necessità terrene non sono mai così grandi come quelle che un giorno il Signore utilizzerà nel Suo regno. Lì dove stanno le anime, si lamentano, piangono e gemono, perché la porta è chiusa dinanzi a loro. Esse, durante questo tempo, hanno provveduto solo per il corpo, ma non hanno pensato al fatto di dover diventare liberi da tutte le loro passioni e le loro stravaganze. Gli uomini vogliono solo raccogliere i beni di questo tempo e assicurarsi di tenerli nel modo migliore, e così facendo perdono il celestiale, che per loro non è così importante, poiché qui preferiscono godere, e nient’altro, non vogliono sentire nessuna mancanza, e non sanno cosa significa preoccuparsi così poco della salvezza dell'anima. In questo tempo, non vi passa tutto davanti, gioia e dolore? Non finirà tutto? E voi volete aggrapparvi ai beni temporali e ai piaceri terreni? Piangete e vi lamentate se non va secondo i vostri desideri, e tutto, tutto vi scivola via dalle mani. Un giorno dopo l'altro passa, e tutto si allontana dal tempo della vostra vita, e tuttavia vi tenete stretti a ciò che c’è in questo tempo.
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11
Non passate molto tempo a sognare quello che c'è sulla Terra, pensando solo a divertirvi; provvedete piuttosto di compiacere al vostro Salvatore nella vita di tutti i giorni. Lì, nella vostra attività, il Salvatore vede se siete seguaci fedeli che cercano la loro salvezza; lì il Signore guarda con i Suoi santi amorevoli occhi, vede se siete fedeli anche nelle più piccole cose e se impiegate i vostri doni per Lui. Che beneficio avrete nel possedere tutti i beni di questo tempo, se poi, quando si aprirà la porta dell'eternità, dovrete retrocedere davanti agli occhi del Signore? Non sarebbe meglio, e molto meno terribile, che qui non si possieda nulla? Oh, se invece voleste preoccuparvi di avere qualcosa nell’aldilà, una patria, dei beni che non invecchiano e delle vesti della giustizia! Se anche qui aveste solo una piccola veste, ma la pace nel cuore, sareste più ricchi e più felici di chi possiede il mondo intero ma non ha il Salvatore. Si deve essere in pace con Dio, allora si è felici, allora si ha gioia, anche se si è poveri e non si possiede nulla.
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12
La maggior parte dei cristiani che confessano il Signore con la bocca, in questo tempo vivono come se dovessero viverci per sempre; cercano denaro e beni, lottano per l'onore e vogliono mantenerlo con il mondo, affinché possano essere sempre rispettati. Chi costruisce su queste basi, cioè essere onorati dagli uomini, riconosca se un giorno questo piacerà anche al Signore Gesù. Oh, diventate cristiani che possano essere utilizzati nell’aldilà e ai quali stia solo questo davanti agli occhi: salvare l'anima, creare la sua salvezza e lasciare il mondo con le sue brame, con le sue preoccupazioni e le sue fatiche! Cercate di dimostrare fedeltà al Signore nella vita di tutti i giorni; è così che Egli vuol essere lodato. Se siete in grado di umiliarvi, se siete in grado di ascoltare parole dure senza prendervela a male, se perseverate nella pazienza verso il vostro prossimo che vi tiene in esercizio dalla mattina alla sera, se condividete ciò che avete con colui che il Signore vi manda, se pregate per il prossimo anche se vi ha offeso, se siete in grado di perdonare ogni giorno, è questo che vuole da voi il vostro Salvatore.
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13
Oh, venite a Colui che è ricco d’Amore, venite a Colui che è paziente e longanime, per quanto Lo possiate aver offeso. Venite da Colui che è saggio, da Colui che ha consigli per tutto, che guida tutto meravigliosamente, anche se spesso attraverso una profondissima oscurità. Venite al Signore potente, senza il Quale nulla può accadere e che protegge e custodisce i Suoi, venite al Signore che, anche se lascia che qualcosa si abbatta sui Suoi figli per la purificazione, tuttavia conosce la giusta misura e la meta. Rivolgetevi al Signore, il Quale non ascolta le calunnie degli uomini, ma guarda al cuore e vede nel più profondo del profondo. Chi può ancora mancare di coraggio, se ha Gesù? E in tutte le necessità, dite: “Signore, Tu sei la mia roccia e la mia fortezza! Io faccio affidamento su di Te, Tu sei il mio Salvatore nelle necessità della vita!”. Confessate così, se avete mancato: “O Dio, crea in me, un cuore puro e dammi uno spirito nuovo, purificami da parte a parte e santificami, affinché un giorno Ti possa contemplare!”
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14
Vi sono molti, molti tra la moltitudine cristiana, che son trapassati e stanno nell’aldilà senza alcuna patria; essi trovano la porta chiusa perché hanno confessato il Signore Gesù solo con la bocca, non hanno fatto ciò che il Signore richiedeva da loro. Essi trovavano la parola dell'Eterno non adatta a loro, così come la intendeva il Signore. Non hanno rinnegato i piaceri della vita, mandavano via il povero vagabondo davanti alla porta, non hanno avuto misericordia, il loro cuore era chiuso per l’eterna Luce, ed essa non era in grado di penetrare. Così son venuti alle porte dell'eternità e il Signore ha detto: "Non vi ho mai conosciuti!". Oh, credetelo: ce ne sono molti di questi casi, molti degli attuali stimati cristiani che non sono considerati dal Signore. Sopportate un po' più di vergogna e d’ignominia; fate ciò che il Signore vi ha comandato, senza badare a ciò che la gente dice di voi, e rallegratevi se vi viene concesso di soffrire un po' per amore del Nome di Gesù.
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15
Sforzatevi affinché innanzitutto diventiate liberi dal condannare gli uomini; invece di lamentarvi, pregate. Sforzatevi di non essere così svelti a condannarli. Un figlio di Dio deve sempre pensare alla sua indole, a quanto il Signore deve sopportare in lui, a quanta fatica deve fare per purificare un cuore malvagio e depravato, così da renderlo libero dalle passioni e dai desideri, e a quanta fatica deve fare per estirpare le radici del peccato. Non è necessario essere decaduti in qualcosa, in un certo errore esteriore; le radici del peccato sono piantate in tutti i cuori degli uomini, solo che spesso non sono stimolate dall'esterno. Perciò, chi sta lì, faccia attenzione a non cadere e lasci stare il giudicare. Oh, non respingete nessuno che è capitato in qualcosa! Chi condanna nel cuore e nei pensieri, non vorrebbe essere condannato se si trovasse al loro posto, oppure se non volesse splendere davanti agli uomini. Queste anime nell’aldilà devono spesso piegarsi davanti a coloro che un giorno hanno condannato.
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16
Aspirate al bene supremo, al santo Amore! Se portate veramente questo amore nel cuore, non farete torto a nessuno, poiché l'amore sopporta tutto, crede tutto, spera tutto e tollera tutto; l'amore non finisce mai. Tutto ciò che avete sulla Terra, dovete lasciarlo; ma l'amore, il bene più grande, viene con voi dall’altra parte e di là si perfezionerà ancora di più. Chi segue il Signore Gesù, guarderà sempre alla Sua Longanimità e alla Sua Pazienza. Quanto è paziente il Signore con i figli degli uomini, come li porta sulle braccia dell'Amore, quanto pazientemente aspetta che il figlio dell'uomo ascolti la Sua Voce! Un figlio di Dio non dovrebbe voler crescere e aumentare in queste cose, affinché diventi simile al Maestro? Chi è retto farà molta strada e crescerà nella pazienza, nell'umiltà e nell'amore. Oh, tendete all'amore, al bene supremo, il che vi dispone ad agire sempre secondo i comandamenti del Signore.
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Chi non è perfetto, resta nel regno intermedio, e questo regno intermedio non è la vostra patria, poiché la vostra patria è il santo Regno della Luce, la Città santa di Dio. È quasi impossibile comprendere come sono i cristiani al giorno d’oggi. Dove vanno? Sono pochi quelli che entrano nell’eterna Patria, poiché non vogliono percorrere il profondo sentiero del rinnegamento che il Signore ha percorso prima di loro. Celebri personaggi religiosi si trovano nel regno intermedio e nei luoghi di purificazione, invece che davanti al trono di Dio, dove sono stati innalzati dagli uomini. Oh, tendete a ciò che sta in alto! Cercate il Signore Gesù, allora vi toccheranno anche le cose terrene di cui avete bisogno, e un figlio di Dio non deve volere di più. Pregate giustamente, affinché possiate inoltrarvi nel tempo, inoltrare nelle vostre condizioni, in qualunque modo si presentino. Oh, siate soddisfatti! È l'"ultima ora". Non lasciate che i vostri occhi guardino dove regnano le tenebre, ma in alto all’eterna Luce, all’infinita Sorgente, al Signore Gesù!
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18
I vostri cari si rallegrano, finché non li raggiungerete, ma essi sanno anche che il sangue di Gesù deve ancora coprire molto, perché così spesso ritornate alla vostra vecchia natura. "Attraversate ed entrate!", vi esclamano quelli che vi amano. Essi desiderano che anche voi possiate attraversare tutto, subito dopo il vostro trapasso. Oh, rendetevi liberi, poiché se non siete liberi, certi spiriti vengono e vi fermano ovunque, e anche se il desiderio spingerebbe verso l’alto, non sì è ancora diventati liberi da tutto, essi vi trattengono saldamente e dicono: "Anche tu appartieni a noi, da questo e da quello non sei ancora libero" (Ap. 2,11). Alcuni ve lo dimostrano tramite i loro volti amichevoli, ma se l'anima non è ancora libera, viene involontariamente attratta da questi spiriti e deve rimanere indietro, e spesso dovrà aspettare a lungo prima di poter librarsi di nuovo verso l’alto.
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Oh, chi vorrebbe, dopo le sofferenze,
dopo le lotte di questo tempo,
combattere con l'altro,
invece di riposare nell'eternità?
Gesù, rendici liberi sulla Terra,
aiutaci a diventar vincitori!
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19
Anche se un'anima serve il Signore, anzi, se è già sulla via per raggiungere le primizie, il nemico non smette e non abbandona la speranza di conquistare quest'anima, e se solo può sottrarle le primizie, è soddisfatto, perché non le concede al figlio dell'uomo, e vuole opporsi al Principe della vita finché può, e vorrebbe prenderGli il potere. Perciò utilizza tutto, e vede anche che la maggior parte degli uomini vuole l'inferno, e questo lo rallegra immensamente. Egli vede come i figli di Dio sono così indolenti, osserva in loro che pensano: "C’è ancora abbastanza tempo, posso sempre convertirmi e diventare più serio”. Egli attraversa le file delle adunanze e istiga i cuori dei figli di Dio, l'uno contro l'altro, mette in loro pensieri malvagi, suggerisce in loro ciò che questo o quello non pensano bene, che questo o quello li ha trattati ingiustamente. Oh, tutto questo viene dal nemico, e a questo nemico non si dovrebbe prestare orecchio, e pregare molto di più; allora non tutto si presenterebbe così male.
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20
Nessun mortale è in grado di comprendere ciò che Dio ha preparato per coloro che hanno percorso con Lui la via della croce! Non potreste sopportarlo se poteste vederlo solo da lontano. Lasciatevi condurre dalla grazia di Gesù, essa è certamente una Guida meravigliosa per la quale ringrazierete per tutte le eternità. Gesù non può aiutare l’avvilito, l’avvilito è colui che lascia cadere le mani perché non afferra con fede la destra del Signore, che è la sola in grado di sostenere il figlio dell'uomo. Resistete tuttavia un po' e volentieri, potete vivere ancora abbastanza a lungo nella gioia e nel diletto. Le gioie non finiscono nell’aldilà, né sono offuscate da uomini malvagi o dal potere del nemico. Il Signore dà sempre qualcosa di nuovo al figlio suo fedele che ha resistito nel crogiolo della sofferenza. Nessuna lacrima che ha versato qui andrà perduta, ma di là sarà innestata come una perla per completare l’adornamento.
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21
Come sarà un giorno, quando avrete lottato fino alla fine, quando tutte le sofferenze saranno scomparse e la vostra afflizione si sarà trasformata in gioia, quando vedrete ciò in cui avete creduto qui, cioè il Signore nella Sua magnificenza e i Suoi amati redenti che sono stati resi giusti per merito Suo? Quando li vedrete stare nel Santuario, trasfigurati, quelli che un giorno camminavano nell'imperfezione, quando anche voi riceverete i beni della Casa di Dio, quando potrete ricevere l'eredità celeste che vi è stata preparata, allora esclamerete: "Signore, la Tua bontà è indescrivibile, e la Tua misericordia non ha fine!”. Pieni di ringraziamento riconoscerete la conduzione di Dio, e direte: "Signore, hai fatto tutto bene e ci hai guidato meravigliosamente! Tutto ciò che hai deliberato nel nostro percorso doveva servirci per il meglio; tutto ciò che hai permesso per la nostra umiliazione, ci ha portato più vicini alla meta!”. Perciò sopportate in silenzio e in umiltà, qui, dove il Signore vi ha posto, e non cercate di andar via, ma aspettate volentieri ciò che il Signore ha in mente per voi.
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La situazione non migliorerà finché non verrà il Signore, finché non interverrà, finché non prenderà i Suoi e distruggerà i nemici. Finché ci sarà il nemico, non ci sarà riposo; ma quando verrà il Signore con i Suoi santi, distruggerà il potere del nemico e ci sarà pace e quiete sulla Terra. Coloro che rimarranno sulla Terra vivranno in sicurezza, non ci saranno più guerre, ma si vivrà insieme dappertutto in pace. La promessa che l'agnello pascolerà con i lupi (Is. 65,25), e dalle spade si faranno vomeri, andrà in adempimento (Is. 2,4). Il popolo d'Israele del Vecchio Testamento si rallegrava di questo tempo; l'Israele del Nuovo Testamento si rallegrava delle nozze dell'Agnello. Si dovrà preparare la veste e renderla luminosa, e prepararsi per il giorno in cui il Signore prenderà i Suoi e vivrà con loro nella delizia eterna. A quel tempo sarà certamente bello sulla Terra, e chi potrà partecipare alle nozze dell'Agnello, sperimenterà ancora molto immensamente meraviglioso.
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Quanto viene perduto, quante ore sono perdute, quanto si potrebbe ottenere se si seguissero i consigli in ogni momento! Il tempo della grazia è prezioso, e i figli degli uomini ne perdono tanto. Adoperate quello che ancora avete, poiché breve è il tempo e lunga l'eternità, lunga la gioia inesprimibile; ma anche le sofferenze e le punizioni sono terribili per coloro che non seguono (questo tempo) in questo mondo. Voi vi lamentate se a volte le cose non vanno secondo i vostri desideri, ma se poteste vedere gli eterni castighi, ritornereste volentieri sulla Terra altri mille anni, per prendere su di voi con gioia tutto ciò con cui il Signore vuole attirarvi. Comprendetelo una buona volta, imparatelo e siate pazienti nelle tribolazioni, e adesso lasciatevi attirare dalla mano del Signore. E anche se doveste passare attraverso acque tempestose e crogioli cocenti di purificazione, ciò deve essere fatto, se volete raggiungere la beatitudine. Quanto più ci si avvicina al Signore, tanto più caldi sono i crogioli, e tanto più profonde sono le vie.
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Se non si combatte contro le proprie passioni, esse mettono radici sempre più profonde, e queste radici penetrano nell'anima, nell'essenza più profonda, perché il peccato dimora nell'anima, e con la morte dell’involucro terreno non si depone il peccato, ma si trascina con sé ciò che si porta dentro, se non è completamente estirpato dalla Grazia del nostro Dio. E come può il Signore, sradicarlo, se l'uomo non vuole? Come può Egli purificarvi, se non vi abbandonate a Lui e non dite dal più profondo del cuore: "Signore, voglio diventare puro! Liberami Tu Stesso!”. Se poi vi abbandonate credenti al Vincitore della morte con la volontà completamente risoluta, allora Egli ristabilirà tutto in voi e diventerete liberi dal potere della morte, e sarete nella luce quando il vostro involucro cadrà. Il Signore, che ha vinto l'inferno in voi, vi introdurrà nel Suo regno meraviglioso, affinché possiate vivere lì eternamente con coloro che hanno combattuto e vinto prima di voi attraverso il sangue dell'Agnello.
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25
Molti dicono: "Io credo in Gesù!", ma cosa succede se, pur confessandolo con la bocca, il vostro cuore resta lontano? La vera fede con la quale potete fare tutto o lasciare tutto, non si può immettere nel vostro cuore. La fede è una potenza del Cielo, la potenza del Trono che scorre nei cuori, la potenza che viene giù a torrenti sull'anima che esclama: "Signore, io credo! Aiuta la mia incredulità!”. Essa produce frutti di vita eterna, e in questi frutti si riconosce chi è un vero figlio di Dio, quando egli pone sull'altare dell'amore dei frutti puri, degli autentici frutti cresciuti dalla fede, non frutti morti, simulati. Ci sono molti uomini che portano frutti, ma non sono veri, non sono cresciuti dalla fede (Rm. 14,20), sono solo frutti contraffatti che non possono essere goduti. Essi appaiono davanti agli occhi degli uomini, ma il Signore non può usarli, perché non sono veri, dal momento che non hanno in sé nessuna forza di vita.
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Pregate per la vera e vivente fede in Dio, con la quale potete star saldi nelle tempeste della vita, potete rinnegarvi volentieri, ma potete anche abbracciare Gesù nella Sua grande grazia e misericordia, e potete anche star saldi davanti al Signore ed esclamare: "Io non Ti lascerò, poiché Tu mi benedici! Non ti lascerò perché Tu mi salverai dalla distruzione, mi salverai se mi lascerò cadere!”. Aspirate solo a questa fede, lottate per ottenerla, perché da questa si sviluppa tutto. Con questa fede potete fare ciò che un uomo naturale non può fare. L'uomo naturale pensa sempre e solo al materiale; invece l'uomo spirituale può operare molto nella fede e anche rinunciare a molto. Un figlio di Dio non deve riposare finché non sarà completamente compenetrato da tutte le potenze del Cielo, finché non sarà pervaso dalla Luce splendente dell'eterna Divinità, in modo che già qui risplenda e dia la prova che è pervaso da una Potenza celeste superiore.
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Quanti cristiani pensano di aver fatto una grande opera quando, a modo loro, lavorano e si sacrificano per cercare di convertire gli altri, quando rinfacciano agli altri i loro errori, e non sanno che questo non è gradito davanti al Signore! Il loro cuore rimane lo stesso, non riconoscono i propri errori, tanto che il Signore deve dire loro: "Tu, ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio, e poi vedi come togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello!". – Pertanto, ci sono molte esseri umani che vanno in giro a convertire gli altri, ma loro stessi non sanno nulla della conversione, e non accettano nulla del loro prossimo. Se li si rimprovera, non vogliono piegarsi al giogo di Gesù, loro stessi non conoscono rinnegamento, nessun alimento è giusto per loro. Essi sfoggiano con le loro vesti e non vogliono procedere come umili cristiani, il che non piace molto al Signore, poiché l'umile Salvatore non si è equiparato al mondo nemmeno nella veste.
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Cos'è la pace, questo santo dono del Cielo? Chi può apprezzarlo abbastanza? Un vero e fedele figlio di Dio porta questa pace nel cuore, anche in mezzo a questo mondo pieno di discordia. Egli non si lascia disturbare da ciò che accade fuori, nemmeno da certi uomini malvagi che cercano di inquietarlo, e rimane tranquillo accanto al suo Signore e Dio, poiché ha la pace nel cuore, quella che gli è giunta dal Cielo. Questi figli già qui sono felici e beati, questi figli vanno avanti perché non si lasciano trattenere e privare della pace, nonostante il nemico, il principe delle tenebre, sia impegnato a disturbare la pace dappertutto. Egli porta sempre qualcosa di nuovo per allontanare i cuori da Gesù, perché sa che quando uno ha perduto la pace, il Signore non può penetrare nel suo cuore così profondamente. E anche se il nemico non può portar a sé completamente l'anima, spesso essa retrocede per lungo tempo, ed è molto lontana dalla vera pace di Dio.
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Non c'è pace qui sulla Terra, non c'è pace nemmeno tra i figli di Dio; non c'è pace nelle comunità, nessuna pace nelle case, poca pace nei singoli cuori. Questo è il segno degli ‘ultimi tempi’. Oh, rendetevene conto e lottare per la santa pace di Dio in questi ultimi dolorosi tempi. La situazione non migliorerà. Il nemico diffonderà sempre di più il suo potere sulla Terra fino al momento in cui il Signore verrà giù dal Cielo con i suoi santi per instaurare un regno di pace su questa Terra. Egli sarà poi il Re e nessuno regnerà all'infuori di Lui. Non percepite l'astuzia del nemico come viene sottilmente e inosservato ai figli di Dio, per sottrarre loro la pace e ottenebrare i loro cuori, in modo che non riconoscano più la Luce e non abbiano più la giusta conoscenza? Non vi rendete conto di come s’insinua nei cuori e nelle case? Oh, nessuno si lasci ingannare, ma ognuno si rivolga subito a Gesù, al Re della pace, il Quale ha vinto quel principe tenebroso, e un giorno lo legherà, affinché non possa più avere alcun potere sulla Terra.
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Un figlio cristiano dovrebbe crescere ogni giorno. Invece, quanti giorni passano in cui si va indietro, anziché andare avanti. Il Signore ha concesso che d'ora in poi possiate crescere e aumenterete sempre di più nel vostro uomo interiore, in modo che in ogni giorno possa essere detto dai santi angeli: "Siete giunti di un passo più vicini a Gesù"; e possa altrettanto essere detto: "L'Amore del Signore è penetrato più potentemente in loro. Essi si sono attenuti di più a Gesù, hanno imparato di più a rinnegare se stessi, hanno imparato ad esercitarsi nella pazienza, hanno imparato ad essere più di buon animo nelle avversità della vita”. Infatti, il regno di Dio è gioia, e chi è figlio di questo regno, ha lo spirito della gioia nel cuore. Nel regno di Dio c'è pace, e chi è figlio di questo regno ha la pace nel cuore e cerca di conservare questa pace. Nel regno di Dio dimora l'Amore, e chi è figlio di questo regno aspira ad attirare sempre di più questo santo Amore.
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Penetrate di più nel Cuore di Gesù, di più nel silenzio! Oh, là s’impara tanto! Non tanto fuori dai sensi, ma dentro. Là opera lo spirito, e là si cresce da un gradino all'altro in questo tempo. Beato e splendente è colui che nel tempo della grazia è uscito da ogni tipo di sensualità; beato colui che è uscito dal mondo e dai suoi godimenti fini e grossolani. Chi qui cerca il godimento, non è ancora penetrato del tutto nell'Amore di Gesù, poiché un figlio di Dio vuole ricevere il godimento solo lì, e lì lo godrà da un'eternità all'altra. Lì mai sarà importunato; nessuna malattia, nessun dolore, nessun dispiacere offuscherà la gioia, in nessun modo si avranno preoccupazioni, lì si riceverà dal Signore tutto ciò che soddisfa il cuore, poiché, se non si è cercato nessun godimento sulla Terra, lì tutto si addolcirà e si potrà gioire eternamente. Tutto ciò di cui si è goduto qui, sarà portato via, e ciò che si è lasciato per amore del Signore, lo si riceverà dall’altra parte in ricca misura.
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Il Signore è un Signore ricco. Egli dà ai suoi figli più di quanto chiedono e comprendono. Egli dà loro l'abbondanza, così che si possano rallegrare in ogni tempo. Anzi, Egli dà sempre del nuovo ai suoi figli, li conduce da una gioia all'altra, da un godimento all'altro. Perciò non bisogna lamentarsi molto se qui, in questo tempo, non si possa gioire. C'è differenza se il Signore a uno prende qualcosa, o se qualcosa la si offre a Lui stesso, sacrificandola per un libero impulso, rinunciando a tutti i piaceri della vita, o se ci si rassegna proprio perché qualcosa è stata tolta. Se però, anche qui si è pazienti, un giorno il Signore dirà: "Poiché ti sei sottomesso con pazienza in tutto ciò che ho dovuto toglierti per il miglioramento di te stesso, adesso avrai la gioia eterna!". Egli guarda con compiacimento quelle anime che, per libero impulso, depongono sull'altare dell'Amore la loro concupiscenza sensuale, la loro vita arrogante e la loro voglia di guardare, e lo possono fare nella forza di Colui che si è sacrificato per loro.
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Dovete considerarvi costantemente pellegrini, e non cittadini di questo mondo! Questo è l'errore di molte migliaia di persone che si procurano qui la cittadinanza, perciò non possono lanciare in alto il loro spirito nell'ora della morte e devono rimanere qui, fino a quando il loro spirito non sarà diventato libero dalla Terra. Camminate come pellegrini in questo mondo, come se foste in viaggio, dove non si è mai a proprio agio come a casa. Pensate sempre: “Sono un pellegrino, sto aspettando la Patria, io so di avere una Patria dalla quale non potrò mai essere allontanato!”. Così pensa un vero cristiano. Egli non vuole molto su questa Terra, si adatta volentieri alle molte scomodità e disavventure, non diventa impaziente quando incontra cose spiacevoli, poiché sa: “Non rimarrò qui, ho un posto dove dimorano pace e amore, e otterrò ciò che soddisferà il mio cuore!”. Pochi hanno questa meta davanti agli occhi, altrimenti non si naturalizzerebbero così su questa Terra, e non cercherebbero così tanto in questo tempo.
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Ci si lamenta e si piange quando accadono tante cose che non piacciono, ci si affligge per quello che succede ogni giorno, e quando non si può partecipare a questo o a quello, si cerca il piacere nella compagnia degli altri, nello scambio di idee con persone che la pensano allo stesso modo. Si è sempre felici di essere a contatto con certe creature, e se si deve fare a meno di questo contatto, si è infelici e tristi. Invece si pensa meno di tutto a questo: e cioè, di avere un contatto con Colui che può soddisfare e rendere felice; si cerca pochissimo questo contatto, non si vuole conversare in silenzio con Gesù, col Signore, mentre si potrebbe guadagnare così tanto, e si preferisce di gran lunga il piacere del contatto con gli uomini. Cercate ciò che c'è in Cielo, e lasciate coloro che non vogliono saperlo, che vadano per la loro strada. Non intrattenetevi con anime pigre che continuano a volgere lo sguardo alla Terra e a ciò che c’è dentro, che si tengono saldamente alla creatura e ai beni di questo tempo.
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Cominciate una buona volta, se gli altri non vogliono venire insieme a voi, a peregrinare completamente da soli, per percorrere lo stretto sentiero di Dio che è disseminato di spine, sul quale si trova solo qualche piccola rosa, che vi allieterà. Camminate con gioia su questo sentiero! Affrettatevi a lasciare tutto il resto dietro di voi, affinché possiate andare avanti, e pregate per coloro che non vogliono percorrere la strada giusta. Se non accettano ciò che voi indicate, non lasciatevi distogliere dall’andare avanti, perché nessun uomo sulla Terra può rendervi felici, ma solo Gesù Cristo. Non si può prestare attenzione a nessun padre e a nessuna madre, se essi non vogliono intraprendere questo cammino di vita. Né dovete ascoltare i figli e permettere loro di impedirvi di adempiere la volontà del Signore. Non si deve ascoltare il marito o la moglie, se proprio non vogliono percorrere il sentiero della vita, e intendono rimanere con la feccia di questo mondo. Nella vita spirituale non vale nessuna parentela; il Signore esige che tutto si debba sacrificare a Lui.
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Qui non si ha nessuna quiete, qui c'è sempre ansia e paura, perché domina il peccato, e il Satan va in giro come un leone ruggente. Qui tutte le gioie sono offuscate, perché ovunque c’è vicino il principe delle tenebre, anche quando non sono gioie mondane; e se si ha solo un'oretta di benedizione, egli ve la vuole sottrarre. Se si è contenti nel Signore Gesù, egli non concede al figlio di Dio questa gioia. In questo mondo si può rimanere sempre nella stessa quiete se si sta con Gesù, se non ci si allontana da Lui. Cercate soprattutto le sante gioie celesti, quelle che avete in Gesù. Queste gioie durano eternamente, esse si moltiplicano, il Signore conosce sempre qualcosa di nuovo per i Suoi figli. Oh, se ne hanno di belle! I figli del mondo cercano la gioia su questa Terra, si divertono a modo loro, ma non sanno come in tali piaceri il principe delle tenebre sia in mezzo a loro con il suo intero esercito. Egli, in aggiunta a questi, ispira ai figli del mondo i suoi pensieri, e si rallegra quando essi realizzano questi pensieri.
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Resistete nei crogioli e aspettate in silenzio il Signore, il Quale a suo tempo vi farà uscire dalla fornace quando sarete come l’oro raffinato. L'oro deve passare attraverso molti crogioli, finché è così lucente, da riflettervi la Sua immagine in esso, e così che il Signore vuole avervi ; Egli vuol lasciare le anime nella fornace così a lungo, finché non contemplerà la Sua santa immagine nella loro. Fino a quando la Sua immagine non si affaccia ancora dalle vostre anime, è necessario che siate purificati e preparati per il Suo giorno. Il grande Fonditore vuol fare questo in voi nel tempo della grazia: vuole purificarvi e nobilitarvi da parte a parte, in modo che siate completamente idonei a dimorare nel Santuario, e voi non ve ne accorgerete per diverso tempo. Spesso piangete e vi lamentate tanto su ciò che vi accade, e tuttavia è così buono per le vostre anime. Nondimeno, è così necessario che ogni impurità sia portata via. Lasciate accadere con gioia ciò che il Signore Gesù fa in voi; siate disposti volentieri a lasciarLo lavorare in voi.
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38
Nell’aldilà vi sarà risarcito tutto, se sarete pazienti. Là le gioie non cesseranno, le delizie saranno indescrivibili, anzi vi toccheranno infinite beatitudini, nuova vita, nuova luce, poiché di gradino in gradino si diventa sempre più trasfigurati e glorificati, finché si è maturi per la perfezione e la luce perfetta. Infatti, anche nello splendore c'è differenza; non tutti splendono allo stesso modo nel Regno celeste. Nell’aldilà si vede quanto si è sofferto e quanto sì è superato nella fede. Nello splendore e nell'ornamento si vede cosa si è fatto per il Signore, e se si è anche combattuto per il Suo onore; se si è sopportato qualcosa per amore del Suo Nome, e se si è camminato in purezza d’animo. Si diventa beati per grazia, ma l'anima che ha perseverato nella fede in tutte le situazioni e le sofferenze della vita, viene permeata dallo splendore della luce.
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39
Gli uomini non vogliono percorrere la via del dispregio, la rifuggono così tanto, essi vogliono sempre essere assolutamente onorati o perlomeno essere ben considerati tra gli uomini. Li ferisce molto se li si considera inferiori, perché per questo motivo sono esclusi dalle file degli altolocati. Oh, quanto sono stolti gli uomini, e nella loro stoltezza non vogliono sopportare il dispregio, non hanno nessuna pazienza per sopportare afflizioni profonde, non riescono a camminare nella valle dell'umiltà, perciò non diventano neanche veri cristiani. Ogni parolina che si dice su di loro, li accende. Essi preferirebbero di gran lunga essere lodati dagli uomini, piuttosto che sentirsi dire qualcosa che va a loro svantaggio. Ognuno si esamini se non è così, invece di rallegrassi se possono bere dalla coppa del dispregio. Dove sono le anime che lo fanno volentieri? Chi può veramente dire dal profondo del suo cuore: "Io sono in grado di seguire il mio Salvatore sulla via del dispregio e dell'umiltà!"
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40
Non crediate che coloro che qui vengono considerati e sono sempre innalzati, che anche nel Regno di Gesù saliranno così in alto. No, essi dovranno stare indietro, poiché qui non hanno cercato la via dell'umiltà, altrimenti avrebbero rifiutato l'elevazione di se stessi, come fece il Signore quando ancora viveva sulla Terra, che volevano farLo Re. Egli ha dovuto abbassarsi, e questo vale per i figli degli uomini come anche per un figlio di Dio, il quale non deve voler altro che seguire il Signore Gesù nel più profondo dispregio. Cosa importa se gli uomini vi oltraggiano? Un giorno avranno ancora il diritto di farlo quando sarete davanti al santo trono di Dio? Quando allora il Signore aprirà la bocca, dovranno tacere; quando Egli vi onorerà, essi dovranno retrocedere; allora si dovranno vergognare davanti al Volto santissimo di Dio, per avervi oltraggiato e perseguitato. Ora sopportate volentieri il disprezzo, sopportate volentieri le diffamazioni, e rallegratevi quando il Signore Gesù vi degna di bere dal Suo calice.
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41
Se un figlio di Dio attinge ogni giorno nuove forze da Gesù, allora può rimanere tranquillo anche nei crogioli più profondi. Un giorno vi vergognerete molto di non aver raggiunto la destinazione che il Signore aveva stabilito per voi. E anche se diventerete beati, ma non riceverete ciò che è stato preparato per voi, sarà un dolore nel cuore da eternità in eternità, poiché c'è una grande differenza tra essere beati e splendere. Ciò che si è perso qui nel tempo della grazia, non può essere recuperato di là. Anche se un'anima diventa beata dopo molte vie sbagliate e preparata per il regno di Dio, ha comunque trascurato di accogliere la magnificenza di Dio e il santo ornamento della giustizia. Lasciatevi perciò condurre volentieri attraverso i crogioli nei quali il Signore vi vuol purificare. Voi non siete solo chiamati alla beatitudine, ma anche scelti per lo splendore; ma l'anima se lo gioca se non resiste pazientemente alle purificazioni nelle quali può raggiungere questo splendore.
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42
Quanto tempo i cristiani sprecano in conversazioni inutili, in cose inutili con le quali si danno pena! Quante ore potrebbero passare a pregare, dove fanno qualcos'altro che non è per l’onore del Signore! Quante volte visitano una persona malata e abbandonata, dove si preparano perfino ore piacevoli. Un figlio di Dio che vuole andare a Gerusalemme deve poter evitare tutto: padre, madre, fratello, sorella e figlio, se questi non vogliono fare la stessa strada, poiché quante volte ci si lascia spostare la meta a causa dei congiunti, perché li si prendeva in considerazione. Non è più importante il Salvatore? Non è forse Lui che si deve amare più di tutto? E invece ci si lascia trattenere a causa delle creature. Chi ha portato alle anime la beatitudine? Chi si è sacrificato? È stato un padre, una madre o un fratello? Questo lo ha fatto il Signore Gesù, e a Lui soltanto è dovuto l’onore e la gloria di eternità in eternità.
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43
Chi è di sentimento carnale, è nella morte; chi invece è di sentimento spirituale ha la vita e vivrà in eterno. Tutto il sensuale deve essere eliminato prima di poter maturare alla perfezione. Qui non si parla dell’essere grossolano, ma dell’essere raffinato, dei desideri e brame raffinate. Il figlio dell’uomo vuol sempre godere e non pensa al fatto che qui è per la scuola e non per il godimento, che qui si deve stare nel crogiolo e nella purificazione, e non per cercare piaceri. Un figlio di Dio non deve quindi sforzarsi ad averlo bene (il crogiolo), ma deve guardare al suo Signore e Salvatore, deve soffrire volentieri con Lui, andare volentieri alla scuola con Lui e imparare volentieri da Lui. E quanti sono pochi coloro che pensano a questo, quasi tutti cercano il piacere anche nello spirituale, si vuol sempre e solo sentire ciò che procura piacere; si vuole sentir parlare di beatitudine e di cielo, ma non si vuol lottare contro ogni godimento e ogni male.
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Chi si attiene al Signore non deve disperare, e riceverà sempre ciò di cui ha bisogno, sia a livello spirituale sia fisico; invece il figlio di Dio deve anche saper aspettare. Sarebbe cosa da poco per il Signore aiutare subito, ma l'ora deve battere al momento giusto, quando è buona. Egli soccorre secondo la Sua promessa, e tutto ciò che si chiede si riceverà, ma nel momento in cui lo si potrà sopportare. Se il Signore vuole educare un figlio per il Regno dei Cieli, non può dargli subito ciò che desidera. Deve prima aver raggiunto il Suo scopo. Egli non può neanche dare ciò che si chiede nel proprio intendimento. Capita spesso quando si ha pregato per qualcosa, ma poi di essere contenti di non essere stati esauditi, perché si capisce che non sarebbe stato un bene. Che il Signore aiuti i Suoi, lo si può credere con grande fiducia, poiché Egli non lascia che un figlio di Dio vada in rovina.
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Un cristiano deve essere capace di soffrire, un cristiano deve dimostrare di essere seguace del suo Signore Gesù, il Quale non minacciava perché soffriva, ma lo rimetteva a Colui che giudica rettamente. Allo stesso modo rimettetelo al Signore quando siete trattati ingiustamente, anche nelle faccende più piccole. Invece di difendervi o vendicarvi, lasciate fare al Signore. Verrà l'ora in cui Egli porterà alla luce il modo di fare dei Suoi figli onesti; verrà il tempo in cui aiuterà i Suoi a ottenere i loro diritti, spesso ancora in questo tempo, ma certamente nell'eternità, e là in una misura di cui ci si rallegrerà, perché il Signore ripagherà abbondantemente i Suoi per ciò che hanno sofferto innocentemente. La natura procede alta e non si vuole adattare e sottomettere, non gli va a genio nessuna parolina, e nondimeno, il Signore ha dovuto ascoltare tanti discorsi irriverenti, e tante false testimonianze sono state prodotte su di Lui. Egli rimase in silenzio e rimise tutto al Padre.
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Nell’aldilà ci vengono portate davanti quelle anime che hanno agito ingiustamente nei nostri confronti; esse devono umiliarsi e sottomettersi. Per questo si può certamente aspettare che il Signore Gesù dica: "Adesso basta!”. A causa di ciò si può ben sopportare qualcosa, anche se si dovesse subire un'ingiustizia per tutta la vita, se la magnificenza del Signore si rivelerà un giorno in modo ancora più certa. Invece i figli degli uomini non possono aspettare, si auto soddisfano, rivendicano i loro diritti, ma li perdono presso il Salvatore. Spesso a loro stessi procurano la quiete, ma se si umiliassero e si tranquillizzassero, il Signore Gesù darebbe loro un magnifico ornamento per questo. L'apostolo Paolo disse ai fratelli: "Non vendicatevi, miei cari, lasciatelo al Signore e aspettate volentieri". Pochissime persone possono aspettare, non vogliono proprio lasciar passare nulla su di loro e continuano a giudicare fin nell'eternità, motivo per cui il Signore non può conferir loro i diritti neanche lì, perché si sono vendicati da se stessi.
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47
Se siete intimamente uniti a Gesù e guardate solo verso di Lui, allora tutto il resto vi passerà davanti e rimarrete sempre nella pace e nella santa serietà. Se si esamina tutto in modo molto acuto, dimostra che si è costantemente molto lontani (dalla verità). Se si segue Gesù, si vedrà tutto in una luce attenuata. Lì si riconoscerà tutto come guida di nostro Signore; lì si coltiva la Sua pazienza celeste e la Sua soave Essenza; lì s’impara dalla Sua Longanimità divina e si sente l’emanazione di una forza con la quale si può portare tutto questo alla vita. Ci si intrattiene molto con gli uomini, invece di sedersi volentieri ai piedi di Gesù e ascoltarLo. Oh, con il Salvatore s’impara molto! PregateLo per la grazia di poter vivere già adesso in Sua compagnia, affinché le ore vi siano gradite, dove potrete sedervi in silenzio con Gesù, e poi Lui parlerà con voi in modo del tutto straordinario.
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Pensate sempre alla santità dell'Eterno e che ogni pensiero, ogni parola e opera che si discute e si compie senza il Signore, imbrattano di nuovo il corpo animico, e le macchie e le zone oscure devono essere rimosse di nuovo attraverso il sangue di Gesù. Perciò ci si deve immergere ogni giorno in questo mare di grazia e pregare, affinché il Signore possa purificare completamente un’anima nel tempo della grazia, in modo che il crogiolo eterno non debba ancora purificare una tale anima. Perché chi pecca di nuovo dopo aver ricevuto il perdono dei peccati, il Signore lo condurrà già qui per sentieri profondi, se vuole essere ancora preparato nel tempo della grazia; poiché ci si può contaminare di nuovo anche quando si è stati lavati. Se si rimane nella grazia perdonante e si combatte ogni giorno contro il peccato e contro il potere del nemico, se si vigila ogni giorno affinché non si ritorni nel passato, allora il Signore non avrà bisogno di purificare di nuovo.
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Perché vi lasciate accecare così dal principe delle tenebre, il quale ha grande gioia quando vede che la vostra anima rimane attaccata alle cose terrene, rallegrandosi quando vede che un giorno non sarete in grado di lanciare in alto il vostro spirito? Voi pensate di avere la vita eterna, invece avete la vita terrena, alla quale rimanete attaccati. Infatti, chi è di sentimento terreno dovrà rimanere sulla Terra, il magnete lo attira là, dove ha vissuto finora. Diventate figli spirituali, ai quali le cose terrene non sono la cosa più importante, come il buon vivere e i beni della Terra. L'eredità celeste, la benedizione del Signore, deve essere la cosa più importante per voi, voi che portate il Nome di Gesù, non il guadagno terreno. Non sono forse anime basse quelle che cercano solo il guadagno terreno e nel frattempo perdono così tanti doni superiori e celesti? Non sono basse queste anime alle quali piace volentieri stare quaggiù con tutta la loro essenza, dal momento che hanno una patria in un mondo imperituro?
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50
Oh, chi può sussistere se non ha la Grazia del Signore! Nessun uomo sulla Terra è santo davanti ai Suoi occhi; nessun uomo sulla Terra, per quanto possa essere virtuoso, può essere salvato senza grazia e trovare ingresso nel Regno dei Cieli. Quanto più ci si sente poveri e quanto più senza valore si appare davanti al Suo santo volto, tanto più il Signore guarda un’anima con benevolenza e tanto più intimamente abbraccia una tale anima. Essa può aver peccato quanto vuole, e qualunque cosa possa essere successo, il Signore la copre con la Sua Grazia e misericordia indescrivibile. Egli aiuta e salva un’anima del genere; la purifica e la santifica, la porta alla Luce eterna e alla chiarezza celeste, se rimane in silenzio e s’inchina davanti al Suo santissimo volto. Quanto è meravigliosa la Grazia, quanto è indicibilmente felice l’uomo che l’afferra nella fede e può sperare che Gesù Cristo lo accolga e lo introduca nel Suo regno celeste.
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51
Siate pazienti e umili e imparate ad amare la croce! Perciò i primi cristiani la amavano talmente, che spesso ben la chiedevano, poiché preferivano essere morti qui e trovarsi già con l’anima davanti al trono dell'Onnipotente. Si può godere delle beatitudini del Signore solo se prima si è bevuto con Lui al calice della sofferenza (Mt. 20,22); si può godere solo se prima ci si rinnega. Neanche un singolo viene guidato a quella beatitudine, se non è stato prima in profonda sofferenza; un tale non si può usare accanto al Signore, presso il Quale c'è splendore e magnificenza. Anche se diventano beati, non sono ancora a lungo sul gradino della santa trasfigurazione, sul quale poter sopportare la vista del Santissimo. Non cessate di pregare e supplicare, finché non sarete diventati puri di cuore, e chi desidera diventare libero e puro, non deve rifiutare alcun crogiolo della purificazione. Quanto più ci si avvicina alla meta, tanto più caldi diventano i crogioli.
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52
Quanto più si diventa semplici e infantili in questo tempo, tanto più velocemente si può correre avanti; quanto più si è intelligenti e sapienti, tanto più lentamente si procede; quanto più si va avanti nella propria presunzione, tanto più tempo ci vorrà prima che si aprano le porte sante di Gerusalemme. Certamente molti figli di Dio non capiscono questo concetto, solo poche anime possono afferrarlo, solo poche possono comprenderlo già in questo tempo; ma lo comprenderanno quando verranno, là comprenderanno che si deve essere santificati e completamente puri da parte a parte, se si vuol vedere il Signore Gesù nella Sua perfezione. L’ingresso nella Città di Dio non è così rapido come molti credono. Quando un'anima altamente dotata passa da ‘questo tempo’ all’eternità, avendo fatto molto per il Regno di Dio, allora la s’innalza nella Città di Dio, ma non si pensa se quest'anima sia diventata pura di cuore e libera da ogni presunzione e completamente penetrata nel Signore.
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53
Sforzatevi sempre, affinché i vostri desideri siano rivolti lassù; sforzatevi affinché non desideriate e non aspiriate altro che ricevere il Signore, poiché per quanto tempo, per quanto tempo quelle anime che si sono smarrite nelle attività terrene, devono essere private della beatitudine? Esse non si limitano a rimanere per ore in ambienti infelici, bensì, spesso vagano per centinaia di anni senza trovare una via d'uscita. Esse si creano con il loro stesso sentimento ciò a cui hanno teso finora, ma esso svanisce continuamente sotto le loro mani. Questa è una condizione funesta, perciò i figli cristiani dovrebbero sforzarsi di ricevere qualcosa che rimanga per l'eternità. Spesso non si sa quanto si è attaccati alle cose e ai piaceri terreni, quanto si è attaccati a se stessi, al proprio essere. Molte anime sono attratte dal loro corpo dopo la morte, perché era stato il loro idolo. Esse lo hanno adornato e abbellito, e il loro cuore era pieno di vanità; per questo viene fatto vedere come il loro corpo – che hanno adornato e spesso anche disonorato e contaminato con la sensualità – sia esposto alla decomposizione.
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54
Il tempo ha le ali, le ore corrono e anche il viaggio della vostra vita terminerà presto, poiché questo breve tempo di grazia non è nulla in confronto alla lunga eternità! Oh, se ci si ricordasse sempre della meta, della destinazione del viaggio, non si perderebbe di certo così tanto tempo, ma ci si affretterebbe a salvare la propria anima, si desidererebbe ardentemente entrare dove si starà molto meglio e in modo più meraviglioso, e dove si potrà riposare per sempre. Non preoccupatevi tanto di ciò che incontrate strada facendo, ma passateci sopra come chi si affretta ad allontanarsi da tutto, e rallegratevi della Patria, rallegratevi dell’istante in cui la porta si aprirà e potrete avere il permesso di entrarvi. Oh, questo è un sentimento di beatitudine, una delizia celeste per un cuore cristiano! Invece, quanto è terribile se un'anima ha passato sognando il tempo della grazia, poiché, quando si apriranno le porte dell'eternità, essa non avrà una patria.
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"Senza patria", qual parola amara
per un figlio dell’uomo di questa Terra;
ma lì senza patria, un giorno
a nessuno tocchi questa sorte!
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55
Attenetevi a Colui che ha tolto il potere alla morte ed è diventato Vincitore e diventerà ancora Vincitore su tutto: al grande Restauratore che ha inventato l’eterna redenzione. Attualmente è opera di Satana allontanare gli uomini dal Redentore. Migliaia di uomini si perdono perché vogliono vivere virtuosamente con le proprie forze e non riconoscono che il merito è del Signore. Oh, custodite il vostro tesoro in quest'ultimo tempo: la grazia è del Salvatore, il merito è del nostro Redentore divino. Perciò pregateLo ogni giorno affinché vi faccia affluire le Sue forze redentive, in modo che possiate essere rafforzati e rinvigoriti di nuovo, e rimaniate saldi nella lotta contro il demone, il quale, furibondo, cerca ancora di strappare tutto a sé. I cristiani sanno che vinceranno con il Salvatore, per questo sono anche fiduciosi. Solo chi si allontana da Lui soccomberà, e chi si allontana da Lui sarà vinto dalla potenza oscura. Immergervi di nuovo nella potenza della resurrezione, affinché d'ora in poi possiate camminare in una vita nuova.
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56
È una cosa meravigliosa che il cuore diventi saldo, che si diventi saldi per il proprio Signore e Salvatore, che si diventi determinati per la causa del proprio Signore, che nulla è più importante di questo: “Abbracciare il Signore”. Cosa cercate qui sulla Terra? Cosa cercate presso i vostri simili? Cercate la vostra felicità e la vostra soddisfazione presso il Salvatore; in nessun altro luogo troverete queste cose, se non presso di Lui. Perché sprecate le vostre ore di grazia? Perché sciupate il vostro tempo con cose inutili? Lasciate perdere tutto questo, perché il Signore può chiamarvi prima che ve ne accorgiate. Quanti hanno programmato di fare tante cose nei giorni a venire, preoccupandosi di come andranno qua e là, e il Signore ha detto loro: "Basta!", e li ha portati via senza la loro volontà. In questo caso, Egli non chiede, ma fa come vuole.
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Oh, fate tutto per amore, per amore del Signore e per amore del prossimo nel disinteressato sentimento ed essenza, poiché questo è prezioso dinanzi a Lui. Egli un giorno non dimenticherà nulla, nemmeno la più piccola cosa che qualche volta si è fatto e l’abbiamo dimenticata. Si raccoglierà senza sosta. Di eternità in eternità si raccoglieranno sempre nuovi frutti, dal seme che avremo seminato qui. Gli uomini non si rendono conto di quanto potrebbero seminare qui in tutti i modi, con le parole e con i fatti. Dalla mattina alla sera si può seminare, se si guarda al Signore, e questo seme a suo tempo spunterà, e chi avrà seminato potrà goderne i frutti con gioia eterna e godimento infinito. Seminate finché è necessario, "oggi"! Dimostratevi come quei fedeli amministratori di Dio che gestiscono fedelmente ciò che guidano tramite le loro mani, i quali, senza voler qualcosa in cambio, fanno sempre il più piccole e il più grande come fatto per il Signore.
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Vi trattenete troppo su ciò che c'è sulla Terra e su ciò che succede intorno a voi, e in tal modo alcuni sprecano molte ore di grazia, durante le quali avrebbero potuto imparare per l'eternità e guadagnare per la loro salvezza e il loro benessere eterno. Credete voi che le anime che hanno perseverato nelle loro vecchie passioni fino alla loro fine, che hanno conservato nei loro cuori la superbia, la sete di potere e di dominio sugli altri, l’ira, la discordia, l'invidia e l'odio, possano passare subito? Quanti vengono dall’altra parte con un cuore bellicoso! Essi perseverano fino alla fine nel ritenersi al di sopra degli altri, e così facendo perdono il loro nobile tempo di grazia. Voi pensate che possano essere accolti coloro che non avevano alcuna voglia di sopportare gli altri, che si soffermavano sempre sui difetti degli altri e ancora li spifferavano anche volentieri dappertutto? Tutti questi non entreranno! Tacete! Dovete tacere! Se non sapete parlare d’altro che dei vostri simili, allora, piuttosto, tacete! Se non siete in grado di riunirvi se non per parlare degli altri, allora, piuttosto, rimanete a casa! Vi è molto più utile restare a casa, che peccare verso gli altri.
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Non riposate finché tutto il vostro corpo non sarà diventato un tempio dello Spirito Santo che dimora in voi, Spirito che avete da Dio. Combattete all’ultimo sangue, lottate e non smettere mai di afferrare questo gioiello. Non lasciatevi sfuggire delle brevi ore di grazia, affinché in ogni ora della vostra vita venga prodotto qualcos’altro di buono, così che possiate vivere nel rinnegamento e superare finalmente tutte le voglie. Questo deve essere fatto, e se non accade qui nel tempo della grazia, allora di là si dovrà essere umiliati e mortificati mediante pesanti prove. E allora, non è meglio perseverare in questa scuola questo breve tempo, e resistere in queste prove? Non è meglio rinnegare e sacrificare questo breve tempo, per ricevere tanto più magnificenze nell'eternità? Perché gli uomini vogliono godere continuamente? Qui non c'è proprio nessun tempo per il godimento. Il cristiano non deve tendere a una vita comoda, a una vita che lo soddisfi, ma a una vita di rinnegamento e abnegazione. Rinunciate volentieri! Pregare volentieri! Fate del bene a coloro che vi offendono! Non fate i vostri comodi, ma perseverate volentieri nel luogo dove il Signore vi ha posto.
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Oh, alzate lo sguardo in alto verso la Patria eterna, verso la Patria celeste, verso la Luce che splende giù dall’alto del santo Trono! Voi qui non avete un posto durevole, perciò cercate di afferrare ciò che un giorno avrete per sempre, ciò che vi potrà rendere felici e beati. Lasciatevi alle spalle tutto ciò che v’impedisce di raggiungere questa meta, in modo che quando il Signore vi chiamerà, non sarete trattenuti dagli spiriti nel regno del piacere (Efesini. 6,12). Oh, quante anime si trattengono lì, e queste sono quelle che poi influiscono sugli uomini sulla Terra. Armatevi di preghiera ogni giorno, anzi ogni ora, affinché abbiate intorno a voi la santa protezione del Cielo, così che coloro che sono inviati dal Signore possano avvicinarsi a voi e possiate percepire che la Potenza divina e la Luce divina è intorno a voi, anche se siete nelle tenebre. Infatti è buio, è buio adesso in questo tempo; poche anime cercano la Luce, affinché raggiungano l'alta meta; esse sono lontane con i loro sentimenti, invece di raccogliersi nel loro essere più profondo e cercare lì, pace e quiete.
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Quiete e pace si trovano solo nel Salvatore, presso Colui che è venuto a rendere beati i peccatori, a salvare i perduti, a riportarli indietro e a prepararli affinché diventino capaci di sopportare la santità di Dio. In questi "ultimi" tempi è importante essere seri e risoluti, affinché ci si tenga saldi al Signore, altrimenti si va a fondo. Chi abbandona Lui e il Suo santo merito, nonché la Sua grazia e la misericordia divina, è semplicemente abbandonato quando sarà dall’altra parte, egli starà lì in una profonda afflizione e in una notte oscura, perché solo chi ha Cristo è nella Luce e può camminare di là nei celesti campi di luce; solo chi abbraccia Cristo dimorerà nella beatitudine, Egli lo benedirà già adesso in questo tempo, affinché possa essere felice, gioioso e consolato anche nelle sofferenze della vita, così che non vacilli e non ceda quando tutto infuria e imperversa. Cristo diventerà tutto per tutti. Egli conosce tutti, Egli guarda nel profondo di tutti, comprende il cuore umano e attira a Sé tutti coloro che hanno il desiderio di Lui.
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62
La lotta è grande perché i nemici sono molti, ma la vittoria è immensa per il figlio che non si lascia sedurre e che va sempre avanti con coraggio; e se è caduto nella lotta, si rialza e ricomincia a combattere. Fate come colui che, anche se ha subito spesso delle sconfitte, è comunque certo della sua vittoria e continua a combattere con coraggio fino a quando il nemico non sarà sconfitto. Solo, non rimanere a terra quando si cade, ma rialzarsi, perché il Signore offre a ogni figlio la mano, affinché possa rialzarsi quando Lui lo chiama. Non deve nemmeno alzarsi, è il Signore che lo aiuta a farlo, deve solo esclamare: "Vieni, Signore Gesù, aiutami! Sono caduto! Rialzami! Portami alla mia meta! Tienimi nella Tua potente mano, affinché non vacilli più!”
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Oh, dammi dalla Tua pienezza
le forze per il combattimento,
la Tua volontà, Signore, è certamente
che noi saremo vincitori.
Già molti dei Tuoi figli
sei riuscito a portar dietro.
Oh, fa’ che, attraverso il Tuo potere,
anch’io vincitor possa diventare!
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Camminate sulla via stretta, sulla via che il Signore vi ha mostrato, e state tranquilli, siate in completo accordo con Lui, su ciò che Egli fa con voi, e se doveste cadere giù ancora più in profondità, se foste guidati su vie sempre più oscure, non fa nulla, resistete e siate tranquilli. Queste sono le giuste vie che portano al Cielo, alla Nuova Gerusalemme, alla Città Santa che ha dodici porte. Queste sono le vie che portano al Monte Sion, dove dimora il Signore; nessuna altra via conduce là. I cristiani comuni non possono arrivarci, quei cristiani che si abbandonano ancora in così tanti piaceri sensuali, spesso anche in quelli spirituali, che cercano sempre il godimento, che vogliono sentire e vedere tanto e, tuttavia, non entrano nelle vie del Signore e non mettono a morte il vecchio essere. Potete stare ore a sedere in chiesa dalla mattina alla sera, e tuttavia non essere felici se non si porta nella propria vita ciò che lì si ascolta.
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Perché avete così poco amore per il vostro Salvatore, tanto che vi è indifferente andare da Lui? Amore! Amore dovete avere per Lui. E chi non ne ha, deve pregare che il desiderio dell'amore lo spinga ad andare là, dove Lui si trova. Chiedete amore per il vostro Salvatore, affinché vi venga un ardente desiderio nel cuore e vi spinga a fare ciò che Egli vuole, un desiderio ardente di entrare nel Santuario e stare sempre con il Signore. Là arrivano anime che hanno una nostalgia di Lui, anche se si sentono così deboli e misere. Queste anime vogliono prendere anche volentieri su di sé la croce, finché sono su questa Terra. Esse vogliono anche, con il loro Salvatore, attraversare le tenebre e non uscirne finché il Signore non dirà: "È abbastanza". Egli un giorno adornerà queste anime che sono spinte da un desiderio d'amore e le attirerà al Suo cuore, per quanto possano essere state grandi peccatrici.
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Esaminate il vostro cuore per vedere se siete sulla via che porta a Gerusalemme, se state andando sul ripido sentiero che vi conduce! La Città santa splende lassù, e possono diventarne cittadini solo coloro che qui non cercano più nulla, che rispettano il Signore come unico e solo, che amano il prossimo come se stessi e con Lui risolvono tutto per il meglio, e non riportano qualcosa di male nelle buone opinioni, ma, con pazienza e umiltà, sopportano ciò che accade ogni giorno e ogni ora, e perdonano volentieri, senza portare rancore al prossimo,abbracciandolo sempre con amore, cercando in tutte le cose di piacere solo al Signore, e non agli uomini. Il Signore è la cosa principale, quindi dobbiamo assicurarci che piaccia a Lui tutto ciò che facciamo e diciamo. Oh, esaminatevi se siete sulla via che porta a Gerusalemme! Gerusalemme, la città costruita più in alto, e raggiungerla dovrà essere il vostro obiettivo.
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L'umiltà proviene dal Trono celeste, dal Santo d’Israele, mentre la superbia proviene dal principe delle tenebre, da chi non volle piegarsi a Dio, all'Eterno; e chi porta ancora in sé una piccola radice di superbia, non potrà entrare nel Regno di Dio. Giù nella polvere, o anima superba, giù nell’abisso devi andare, se il Signore vuol produrre qualcosa in te. Egli concede grazia agli umili e ai pentiti. Essi possono entrare nel Regno della Luce, si possono adattare alle vie del loro Dio, e possono piegarsi tutto il giorno a ciò che il Signore porge loro. Questo è ciò che porta la corona. Non sono sempre le grandi azioni, dalle quale si ricavano corone della vittoria, ma di accettare nella vita quotidiana tutto ciò che ci viene incontro, sottomettendoci con pazienza e umiltà e di imparare dal mite Gesù.
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Quanti sono pochi coloro che in questo tempo sono uniti con il Signore e che, quando li mette alla prova, dicono subito: "Sì, Signore, sia fatta la Tua Volontà! Sì, Signore, Tu sei veritiero, Tu sei saggio, e Tu solo sai cosa è conveniente per me!”. Il Signore ha mai permesso che qualcuno fosse messo alla prova oltre le sue capacità? Infatti, ciò che Egli impone, aiuta anche a portare. Non aiuta i suoi figli ad affrontare tutto ogni giorno? Non dà loro costantemente nuove forze per prendere su di sé ciò che Egli impone? È solo la propria volontà, l’arbitraria volontà di agire, che spesso toglie le forze, o piuttosto, impedisce di attrarre le forze che il Signore vuole offrire. Chi sta sotto la conduzione di Dio, chi si lascia guidare dalla mano del fedele Salvatore, ha la meglio, anche se deve attraversare le tenebre più profonde. Da ciò si sente la benedizione che si può essere felici e soddisfatti.
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Accettate gli avvenimenti quotidiani con pazienza e umiltà e dalla mano del Signore; riflettete sempre su ciò che serve per la vostra auto conoscenza e per la vostra umiliazione, poiché ne avete bisogno ed è una cosa buona per voi. Riflettete sempre che Colui che ha iniziato l'opera in voi, la completerà, e che è con voi ogni giorno se alzate lo sguardo a Lui, se confidate in Lui, e rivolgete a Lui i vostri pensieri. Infatti, chi confida nel Signore non sarà disonorato; chi si consegna a Lui può certamente credere che Egli guida tutto meravigliosamente. Chi rimette tutto a Lui nella preghiera, può sperare che il Signore guiderà ogni cosa a suo tempo, in modo che, alla fine, Lo si loderà e ringrazierà, così che il Suo santo Nome sia lodato, e ci si rallegrerà per la Sua meravigliosa guida e direzione. Voi siete sempre non molto soddisfatti di ciò che il Signore fa, siete sempre così impazienti e non riuscite ad aspettare il risultato.
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Non soffermatevi sulle debolezze del prossimo e considerate sempre che anche voi portate ancora molte cose che non piacciono al Signore, e che Lui ha un grosso dispiacere quando accentuate sempre i difetti del prossimo e li raccontate di nuovo qua e là con gioia. In questo modo migliaia di coloro che si definiscono figli di Dio si perdono, e con ciò non vengono alla pace. Cercate di imparare a riconoscere i vostri difetti, affinché conseguiate un maggior desiderio del Salvatore, poiché, chi riconosce se stesso ha bisogno di un Salvatore, di un Liberatore, di un Re della pace che generi la pace nel cuore. Sì, combattete e lottate affinché possiate procedere come figli della pace, come coloro che cercano di preservare la pace.
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Sii silenzioso, veglia e prega sempre,
se passi attraverso molte dure lotte;
dimostra, quand’è necessario,
che sei un cristiano,
un vero figlio della pace.
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70
Non scoraggiatevi, e ogni giorno prendete in mano il vostro bastone da viandante, e pensate che anche voi raggiungerete alla fine la vostra meta. Anche se il peregrinare e il girovagare vi sembra spesso così difficile e lungo, da lontano splendono le porte attraverso le quali un giorno troverete l'ingresso per la vostra Patria. Sì, la luce splende fuori, e la voce dell'Amico divino che aspetta i Suoi figli esclama: "Perseverate, Io sono con voi!”. Ovunque si è sulla Terra, ovunque ci si trova si è stranieri; ed è così che deve essere, affinché non ci si senta da nessuna parte a casa, perché la nostra dimora non è qui, dato che ognuno se ne va quando il Signore chiama. Beato è colui che ha perseverato qui nella pazienza e nell’umiltà, perché gli è stata aperta la Patria della pace; beato è colui che ha mantenuto la quiete durante il viaggio e si è sottomesso a tutto ciò che gli capitava; beato è colui che ha guardato in alto con fede ed ha mantenuto in sé le promesse di Dio.
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71
Guardate in alto, là, dove il Pastore, il grande Capo dei pastori, il fedele, ha promesso di condurre i Suoi ; guardate là, dove avete il posto, e non cercate più nulla qui su questa Terra, non cercate di andare su vie secondarie, ma percorrete la retta via sulla quale il Pastore precede; seguite Lui, il Fedele, e non cercate nient'altro. Egli segue ogni pecorella che si è smarrita e vuole riportarla al gregge, e bene a colui che si lascia ricondurre indietro se si era smarrito; bene a colui che poi segue il fedele Pastore e non percorre più la propria via. Oh, guardate solo al grande Pastore, a Colui che ha dato la vita per le pecore, a Colui che gioisce e si rallegra quando le sue pecorelle possono essere messe al sicuro, quando possono essere ricondotte al grande gregge, al Santuario, alla beatitudine dell’eterno Dio.
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Chi vuol vivere e vedere giorni buoni,
si faccia a questi un bastone da pastore!
Qui il suo piede andrà su dolci pascoli
perché il mondo prima gli ha dato solo la feccia.
Qui non mancherà mai nulla del buono,
perché il pastore dei tesori di Dio, è il Signore.
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72
Pregate molto, affinché il Signore vi dia la giusta attenzione, la giusta vigilanza, in modo da non lasciarvi ingannare da quel principe del male. Ogni giorno e ogni ora si perde così tanto per pettegolezzi inutili, spesso con discorsi maligni, spesso per il troppo grande rigore nei confronti del prossimo. Non ci si rende conto di quanto si perde sempre causando così tanto male anche agli altri. Veramente ciascuno dovrà sopportare di nuovo tutto ciò che ha causato, qui o là, con i suoi inutili discorsi. Se si considerasse sempre questo, si soppeserebbero bene le proprie parole, si sospirerebbe e si direbbe al Signore: "Signore, mettimi sempre le parole giuste nella bocca!”. Ma non lo si fa. Invece, si parla senza pensare, si parla secondo il proprio senso naturale e non si lascia prevalere lo Spirito di Dio. Io vorrei solo potervi mostrare quanto avete già causato e perso per l'eternità, proprio con questi pettegolezzi sconsiderati, e spesso anche inutili, in molti casi anche maligni.
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73
Lassù ci sono molti livelli. Tra beatitudine e magnificenza c’è una grande differenza, e anche nella magnificenza ci sono delle differenze. Perfino nella Città di Dio ci sono molti livelli, uno più splendente dell'altro, e tutti nella stessa città godono della magnificenza del loro Dio, poiché là vivono tutti coloro che sono diventati nulla e che hanno abbracciato solo il Salvatore. Lì, comunque, si può vedere in ciascuno quanto ha rinnegato e sacrificato se stesso in questo tempo, quanto ha fatto e sofferto per il Signore, quanto ha deposto se stesso, quanto qui ha combattuto contro le sue passioni fin dall'inizio. Tali anime sono contrassegnate, il loro splendore è più meraviglioso, il loro ornamento è più splendido, le loro corone sono decorate in modo svariato e risplendono da lontano. Molti portano delle corone non decorate, ma semplici, oppure, che hanno solo una piccola pietra qua e là; altri ancora hanno corone piene di pietre preziose e piene di perle meravigliose. Anche nelle loro vesti si vede se hanno condotto un puro comportamento di vita.
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74
Rimanete in silenzio davanti al Signore, accogliete tutto dalla Sua mano e sottoponetevi volentieri alle cure di purificazione che Egli vuole intraprendere con voi nel tempo della grazia. Voi siete spesso così di malumore, mentre dovreste rallegrarvi se il vostro essere più intimo viene posto fuori e così imparate a conoscerlo. Infatti, solo attraverso le prove potete imparare a guardare nel vostro cuore malvagio e depravato, solo con queste potete riconoscere che avete bisogno di un Salvatore, che non potete stare senza di Lui, che non potete assolutamente farcela senza il Suo aiuto, e che avete particolarmente bisogno di Lui anche nella morte. Chi qui non ha un Salvatore, chi non Lo abbraccia, sarà povero, misero e abbandonato nell'ora della morte, circondato dalle tenebre. Perciò attirate sempre di più il Signore Gesù, affinché possiate averLo, quando si dice: "Attraverso la valle della morte".
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75
Attualmente ci sono così pochi cristiani viventi. Molti hanno il nome di ‘viventi’, ma sono morti! Volete anche voi annoverarvi tra questi? Volete anche voi camminare in mezzo a loro e unirvi con loro? Allontanatevi da loro e imparate a seguire il Signore nel modo giusto e vero, poiché i molti sono uguali al mondo. Essi hanno i loro modi, si vergognano di distinguersi risoluti dappertutto e gioiscono in molte cose che appartengono al mondo. Questa via non conduce al Cielo, al luogo santo, questi non sono i giusti perfetti, questi non sono coloro che un giorno splenderanno nel Santuario davanti al trono di Dio. Che v’importa se vi ritengono anche per stolti, per esagerati, per persone strane che non si possono usare nel mondo. Lasciateli fare e andate per la vostra strada, e il Signore si rallegrerà di voi. E anche se adesso vivete sotto pressione, siete comunque liberi figli di Dio che possono elevare il loro spirito ed essere sempre felici.
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Non mescolatevi con i falsi cristiani, state lontani dal loro fare e praticare, state tranquilli quando vi disprezzano e spesso vi insultano; sappiate per certo che il Signore è soddisfatto di voi quando percorrete la via stretta, quando vi addentrate e vi aprite un passaggio. Qui non si tratta neanche di ascoltare quelli che con voi sono congiunti secondo la carne, qui si tratta di ascoltare il Signore, qui si tratta di prestare attenzione alle Sue Parole, qui si tratta di ascoltare la chiamata: "Avanti!". Un figlio di Dio non si ferma, poiché il Signore stesso dice: "Questi sono i Miei fratelli e le Mie sorelle, questa è Mia madre e Mio padre, i quali fanno la volontà del Padre Mio nel Cielo". Perciò prestate attenzione a ciò che il Signore dice, e fate il vostro lavoro tranquilli e in fedeltà; rendete onore a chi è dovuto, siate amorevoli verso tutti, e ciò che il Signore vi ordina, fatelo più di tutto, a cui tutto il resto deve essere subordinato.
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77
Chi non rompe completamente con tutto ciò che è terreno, non può essere un vero discepolo di Gesù. Chi non penetra completamente nell’insegnamento, il Signore non lo può usare nel Suo regno. Via dal mondo, via dalle passioni della vita, via dai sentimenti terreni, via dall'essere materiali, via dall'amor proprio, via dalle comodità! Tutte queste caratteristiche impediscono all'anima di lanciarsi verso il trono del nostro Dio e l’attirano sempre più indietro. Eliminate tutto ciò che tende alle cose materiali, ma non basta che sia eliminato solo l'esteriore, cioè i peccati e i vizi esteriori che attirano l’attenzione, ma anche ciò che è nascosto davanti agli occhi degli uomini, affinché anche la più piccola e profonda radice sia estirpata, in modo che non ci sia più nulla nel cuore che dispiaccia davanti agli occhi santi di Dio. Perciò lottate affinché vinciate, lottare e combattere, poiché un essere chiassoso e pigro non ha nessun valore.
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78
Il Signore si rallegra di un figlio implorante, di un figlio che si rivolge a Lui in tutte le faccende, che non Lo supplica solo nelle necessità spirituali; infatti, si può ricorrere a Lui anche nelle necessità materiali. Egli si china verso il figlio che vuol parlare con Lui e lo ascolta volentieri; non respinge nessuno, anche se chiede qualcosa di goffo. Egli ascolta ogni figlio, e tutto è importante per Lui, a partire da ogni anima umana. Nessuno dica: "Il Signore non si preoccupa di tutto". Come una madre si prende cura dei suoi figli e come tutto ciò che un figlio fa e cosa lui incontra è importante per lei, così anche il Signore; sì, per Lui è anche più importante e anche più amorevole, e guarda fedele ai Suoi figli umani. Egli vuole che un giorno diventino eternamente felici e perfettamente soddisfatti. Per questo motivo vieta ad alcuni, questo e quello, affinché imparino a guardare tanto più a Lui. Egli presta attenzione a tutto, ai vostri pensieri, parole e opere. Egli vede come la pensate, vede per quale motivo fate qualcosa. Egli vede nelle profondità del cuore.
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Sulla fedeltà. – Un'anima può diventare più splendida con pochi doni anziché con molti che non ha usato nella giusta fedeltà. Si può far molto e lavorare molto, e tuttavia non giungere alla beatitudine. Il Signore guarda a ‘come’ lo si fa. Egli guarda il motivo. Ecco perché lassù ci sono anche dei differenti gradini, c’è differente splendore e differente eredità. Infatti, può essere impossibile che tutti ricevano una e la stessa cosa. Chi ha consacrato e sacrificato la sua intera vita al Signore, che si è sempre rinnegato e vissuto solo per gli altri, dovrebbe stare sullo stesso gradino di colui che ha servito il mondo per tutta la vita e solo alla fine ha seguito la chiamata del Signore? Secondo l’enunciazione del Signore dovrà anche essere accolto nella beatitudine e nella grazia, ma non nello stesso modo glorioso. Chi, infatti, consacra e sacrifica la sua intera vita al Signore nella filiale fedeltà, sarà molto avanti nella magnificenza, porterà una corona, possiederà principati e sarà adornato di splendore e santità.
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Tante anime cercano la sapienza umana, ascoltano discorsi ben adornati nei quali non c'è spirito e nessuna vita. Ciò che è adornato e artificiosamente preparato, a loro piace, poiché pensano di avere soddisfazione; esse cercano, desiderano e chiedono qualcosa per i sensi esteriori. Anche nel cristianesimo si cerca sensazioni e il senso del benessere; si cerca una vita tranquilla e confortevole dove si possa godere in ogni momento. Esse non conoscono ancora il rinnegamento, perché non si soffermano al semplice Insegnamento di Gesù, non si soffermano alle semplici e infantili parole del Signore. L'Insegnamento di Gesù, infatti, nonostante la Sua sapienza e pienezza, è un Insegnamento semplice e puerile; ma questo non basta alle anime che sono lontane con i loro sentimenti. Si cerca gli insegnamenti e la sapienza degli uomini, ci si compiace quando qualcosa è così ben formata, preparata e abbellita, che il nocciolo della verità della Parola di Dio non si trova più. Cercate ciò che è compenetrato dallo Spirito di Dio, poiché tutto ciò che è solo esteriore non soddisfa l'anima.
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81
Voi dite: "Voglio diventare un seguace di Gesù, voglio servirLo, voglio diventare simile a Lui", ma se sulla vostra strada si presenta qualcosa di piccolo che dovete superare, allora vi imbronciate e vi irrigidite. Spesso non solo per ore, bensì per settimane e per mesi interi non siete in grado di venirne a capo nel vostro cuore, anche se esteriormente ne tacete. Voi volete essere seguaci di Gesù, ma non siete in grado di assumere proprio nulla su di voi; volete essere chiamati figli dell'Altissimo, e Gli rendete così poco onore; volete dire: "Io sono figlio di Dio" e tuttavia avete attirato così poco della Luce suprema; volete entrare nella beatitudine, e non ne portate nulla dentro di voi. Le cose devono cambiare completamente con voi! Siete ancora troppo attaccati a voi stessi e alle vostre azioni; siete ancora lungi dal ritenervi i più grandi peccatori, altrimenti non guardereste sempre ai difetti del prossimo, e non trovereste in esso così tanti difetti e non fareste sembrare ogni cosa così grande; allora tutto vi sembrerebbe così piccolo rispetto alla vostra peccaminosità.
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Aspettate solo la volontà del Signore in ogni cosa, ascoltateLo, riconosceteLo e rivolgetevi a Lui in ogni richiesta, perché Egli ha un orecchio per ciascuno; con il minimo indispensabile ci si può rivolgere a Lui sia per le cose materiali sia per quelle spirituali. Non crediate che qualcosa sia troppo piccola per il Signore che Egli non possa ascoltare o prenderla in considerazione. Tutto, tutto potete riferire al Signore! Non c'è bisogno di rivolgervi con discorsi ben infiorati e abbelliti con parole scelte. Oh, no, quanto più siete semplici, tante più benedizioni scorreranno dal Santuario, tanta più forza Egli invierà a un tale figlio e tanta più pace dimorerà in una tale anima; poiché un’anima infantile si poggia a Lui ed ha pace. Non c'è nemmeno bisogno di recitare lunghe preghiere per quello che volete chiedere; potete rivolgervi con poche parole, nel modo più semplice possibile. Oh, quante preghiere salgono al Signore che Egli non può utilizzare perché sono scelte e infiorate, preghiere che provengono da un cuore altezzoso pieno di presunzione, principalmente da quelle fatte in pubblico.
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Non può accadere nulla se il Signore Gesù non lo permette nella Sua Sapienza. Perciò attenetevi saldamente a Lui. Guardate con fiducia in alto, guardate con gioia nell’aldilà, a quella Patria dove dimorano gioia e pace. Guardate credenti in alto, verso il luogo dove si trovano i beati, anche quelli che vi hanno preceduti, che un giorno, quando deporrete la veste del pellegrino, vi correranno incontro e si rallegreranno per le grandi cose che il Signore ha fatto per voi. – Perché volete piangere per le anime che sono già nella terra natia? Non volete rallegrarvi se il Signore ne porterà un’altra in quella terra di pace, in quella terra benedetta? Anche voi seguirete se avrete combattuto e lottato fino alla fine; e lode, gloria e ringraziamento siano a Colui che ha conquistato il Cielo ed ha preparato un posto per i figli dell’uomo, dove potranno gioire e ritornare a Colui dal quale sono provenuti.
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84
Quanto più si viene guidati nel buio, tanto più meravigliosa sarà la fine, quanto più si è scesi in basso e ci si è piegati, tanto più raggiante si sarà nell’aldilà. Perciò sopportate, tenetevi tranquilli, siate soddisfatti e unitevi al Signore, andate avanti a qualunque costo. Un giorno tutto vi diventerà luminoso; allora la luce brillerà e splenderà, e voi ringrazierete per ogni fosca conduzione. Ringrazierete per ogni sofferenza quando un buona volta vedrete il risultato. Allora non vorrete ricordare nulla, ma sareste stati felici se aveste sofferto ancora molto di più, se foste stati ancora molto più pazienti, quando poi, nell'eternità, vedrete il valore della sofferenza e delle tribolazioni. Imparate bene la pazienza tramite la sofferenza. Le sofferenze e le tribolazioni sono il processo per la glorificazione. Se ci si tiene tranquilli si può imparare ed essere guidati più vicini al Signore; chi invece si oppone al Signore, uscirà dalle sofferenze senza essere stato preparato e organizzato.
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85
Non dovete chiedere: "Perché il Signore non viene con il Suo Spirito sulle comunità nel tempo presente dove sarebbe così necessario? Può e vuole imporlo al sentimento mondano?". Può Egli avvicinarsi alle anime di sentimento mondano con il suo Spirito Divino? Egli può operare su di loro dall’esterno, ma non può penetrare in loro. Chiedete prima di tutto il giusto raccoglimento e il giusto allontanamento da tutto ciò che è vano, materiale e profano, e quando vi sarete raccolti e sarete diventati tranquilli, allora pregate per la discesa dello Spirito Santo in ricca misura e per i Suoi doni. Voi potete ricevere lo Spirito per sfuggire ed evitare le cose terrene, se pregate e implorate con fervore: "Signore, crea in me un cuore puro e dammi uno spirito nuovo e sicuro!”. Ma voi, per questo, non pregate abbastanza, volete fare troppo da voi stessi e non lasciate che lo faccia il Signore, poiché non pregate ancora abbastanza seriamente.
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Rendici silenziosi e raccolti,
ben svuotati di tutto,
affinché il Tuo Santo Spirito
possa poi prendere in noi dimora.
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86
Finché vi dedicate ad altre conversazioni piuttosto che parlare di ciò che c’è lassù, ancora a lungo non sarete idonei a dimorare nella pura luce, perché lì non si parla di nient'altro che di questo: come glorificare il Signore, lodare ed esaltare il suo dolce Nome, di Gesù. Tutto ciò che si fa in quella pura luce, accade per l’onore del Signore; ogni fiorellino che si raccoglie nel giardino di Dio, si prende nel Suo Nome, ricordando la Sua Bontà e il Suo Amore; ogni frutto che si stacca lì, si gode con lo sguardo verso Colui che lo ha donato, lodando il Suo santo Nome. Tutto ciò che si fa e si comincia, si fa per onorarLo e lodarLo al fine di essere degni di fare qualcosa per Lui. Se si celebrano feste della gioia, accade solo per l’onore del Signore altamente lodato. Se un’anima viene introdotta in quel puro Regno, non si loda quell'anima, ma Colui che l'ha resa libera e l'ha lavata nel Suo sangue. Tutto è fatto per onorarLo e tutto accade nel Suo Nome.
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È qualcosa di meraviglioso sapere che il sommo Figlio di Dio è l'Amico, il Fratello, anzi lo Sposo dell'anima. È qualcosa di meraviglioso se si ha la certezza che dopo aver deposto questo involucro si può essere presso di Lui nel Suo regno, se si va dall’altra parte con la certezza che s’incontra l'inesprimibile, e poi non si smetterà di lodarLo e glorificarLo. Perciò approfittate delle vostre ore di grazia. Vegliate e avvicinatevi al Cielo a ogni passo. Consegnatevi al Salvatore tutte le mattine e ponetevi in maniera filiale tra le Sue braccia di Pastore, allora farete sicuri passi avanti e raggiungerete la Patria. Nessuno si è ancora pentito di aver lasciato la vita terrena e la vanitosa natura, e di aver superato l’essere carnale e sensuale; ma lì si ha pentimento quando si è goduto il mondo e si è vissuto secondo la carne, quando non si è voluto sapere nulla di Dio e delle cose eterne, quando si è rifiutato ciò che avrebbe potuto rendere felici. Non rinunciate né a pregare né a supplicare, giorno e notte; lottate e combattete, affinché raggiungiate la meta.
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È qualcosa d’inesprimibile quando ci si abbandona completamente al Salvatore, quando si mette su di Lui ogni preoccupazione, sforzo e fardello. Invece di preoccuparsi, di rimpiangere e lamentarsi sempre, si dovrebbe dire: "Signore, mi metto nelle Tue braccia, voglio guardare con Te il prossimo anno, voglio abbandonarmi a Te, in qualunque modo Tu voglia guidarmi; voglio giacere al Tuo cuore e prendere da Te, grazia su grazia, luce su luce, vita su vita”. Così dovete andare dall’altra parte, e con l’intimo desiderio nel cuore, dire: "Voglio riconsegnarmi al mio Salvatore; voglio affrettarmi ad usare ancora queste poche ore di grazia per l’onore del mio Salvatore!”. Infatti, chi è senza pericolo davanti al passaggio da questo tempo all'eternità? Voi non sapete quando verrà il padrone di casa. E non dite: "Sono giovane, può passare ancora molto tempo!". Non dite: "Non è ancora il momento!". Chi può sapere quando il Signore chiama? Questa è una cosa seria, perciò affrettatevi!
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Tutti quegli uomini che si affidano alle cose terrene, sono perfettamente felici? Trovano riposo e pace nella ricchezza e nell'onore? Trovano vero piacere nei propri simili? Non c'è sempre il desiderio, il desiderio della perfetta felicità, della perfetta quiete nel più profondo del cuore? Infatti, l'uomo è stato creato per qualcosa di superiore, perché il figlio dell’uomo è un alito di Dio, perciò desidera ardentemente felicità e quiete. Anche se è circondata da beni e felicità terrena, l'anima desidera comunque andarsene, ma non è soddisfatta già al pensiero di dover lasciare tutto e di non avere qui un posto duraturo. Nessun uomo è veramente felice se non ha il Salvatore. E chiunque abbia trovato il Signore deve confessare: "Anche nelle più alte gioie di questo tempo, non ho provato tale beatitudine come presso Colui che la mia anima ama!”
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Se soltanto la gente sapesse
com’è stare presso il Salvatore,
sicuramente oggi ci sarebbero
ancor più cristiani!
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90
Non cessate di pregare, né di giorno né di notte, finché il Signore non sarà diventato il vostro Unico e Solo, finché non sarete usciti da tutto il mondano, in modo che nulla possa legarvi e trattenervi, affinché possiate passare liberamente, e solo la Sua immagine sia davanti ai vostri occhi, poiché senza il Salvatore non si è soddisfatti nemmeno in Cielo. Lì ogni anima desidera vederLo, ogni anima vuole la perfetta felicità, e questa la si trova in Lui, non si ha bisogno di nessun intermediario; e se si ha il Signore, si è felici! E anche se non aveste nessun amico sulla Terra, ma aveste il Salvatore e tutti i vostri desideri fossero rivolti a Lui, allora potreste comunque essere felici e contenti. È Lui solo che può aprire e chiudere il Cielo, nessun uomo sulla Terra. Perciò gioite, se avete il Salvatore! Se siete con Lui, allora accada quel che vuole. Il Signore ha tutto nelle Sue mani, Egli è potente, farà tutto bene e guiderà tutto meravigliosamente.
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Siate soddisfatti se qui il Signore fa ancora uso di tutto, per avvicinare a Lui le vostre anime e prepararvi nel tempo della Grazia al Suo grande giorno, al giorno della magnificenza e, comunque, anche al giorno dello sgomento per i suoi nemici. Infatti, i Suoi figli che sono preparati, possono gioire e rallegrarsi, perché poi l’eterna delizia, l’eterna felicità e l’inconcepibile gioia, li circonderà, perché allora è cominciato il lieto giorno, il giorno del Re, il giorno delle nozze, in cui i Suoi hanno una gioia inesprimibile, non solo per la sposa, ma anche per quelli che sono invitati a questa grande festa, che sono stati trovati degni di comparire dinanzi a Lui, al grande Re, che Egli stesso ha preparato per questo, ha dato la veste, i gioielli sacri e l'ornamento regale. Infatti, una tale anima non porta nulla con sé, essa riceve tutto in dono dal Re per Grazia e per la grande Misericordia. Quanto più piccoli e umili diventerete, tanto più intimamente sarete uniti a Lui, e tanto più gioiosi in quel giorno voi sarete.
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Ci sono molte anime che amano il Salvatore sopra ogni cosa? La maggior parte non ama qualcos'altro più di Lui? Per amor Suo, possono con gioia e fiducia abbandonare e sacrificare tutto in qualsiasi momento? Dove sono quelle anime? Anche tra i più dotati di grandi talenti e molto lodati, dove sono coloro che amano il loro Salvatore così intimamente che, per amor Suo, possono e vogliono sacrificare tutto? Lottate per questo amore, poiché Egli, il Santo in Israele, è degno che, per amor Suo, si rinunci a tutto, che si lasci tutto per amor Suo, tutte le creature, ogni bene terreno, ogni onore, tutte le gioie di questo tempo. Tutto questo è nulla, nulla! Comprendetelo: nulla! Poiché tutto passa, e rimane solo ciò che si è trovato in Gesù. È così facile seguirLo, se solo si rimette la propria volontà, se si decide una buona volta di vincere la propria ostinazione. Per questo ci vuole preghiera e supplica, lotta e combattimento, non una preghiera ad alta voce, non una preghiera recitata in modo monotono da un libro, bensì una preghiera nella cameretta del cuore, una lotta con Dio, come un giorno lottò Giacobbe.
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Pregate sempre di più per ricevere il dono dello Spirito Santo, poiché questo Spirito penetra nel profondo, illumina i cuori e mostra la natura nascosta e malvagia; questo Spirito risplende nell'anima che desidera essere liberata, affinché riconosca se stessa. Il Signore vuol dare il Suo Spirito Santo a ogni figlio di Dio, ma può penetrare in lui solo nella misura in cui Lo si chiede e Lo si desidera, poiché, quanto più un figlio di Dio è lontano con i sentimenti, tanto meno lo Spirito di Dio può operare. Invece, quanto più è raccolto e tranquillo, tanto più lo Spirito può penetrare nel profondo del cuore, e tanto più può presentarsi con la Sua voce riprensiva e ammonitrice, tanto più può penetrare con la Sua essenza divina. Lottate quindi, affinché diventiate cristiani che si lasciano punire e ammonire dallo Spirito di Dio, che prestano attenzione e ascoltano sempre, ciò che Egli dice loro, non solo quando viene loro incontro dall’esterno, ma quando sono pronti ad accogliere lo Spirito di Dio nel loro cuore.
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Cosa ci vuole per seguire lo Sposo regale, per averLo completamente e per essere del tutto presso di Lui? Ci vuole una vita di rinnegamento in questo mondo, una vita di abnegazione, proprio come Lui si è sacrificato per noi, ci vuole una rottura della propria volontà. Questo è ciò che trattiene così tanti figli degli uomini, perché non sono uniti nell'amore con il Signore e non depongono la loro ostinazione sull'altare, e perché non sacrificano la loro volontà. Mettetevi ai piedi di Gesù, piegate il vostro sentimento e la vostra volontà alla volontà dell'Altissimo e Santissimo che fa bene ogni cosa. Finché non sarete soddisfatti, Egli non potrà aiutarvi, può aiutare solo quando si dice: "La mia anima è tranquilla in Dio". Quando ci si mette e ci si china, quando si aspetta in silenzio, quando si può dire: "Signore, sia fatta la Tua volontà, e non la mia!”. Allora arriverà l'aiuto, allora potrete dire: “Il Signore ha fatto tutto splendidamente ed ha guidato e diretto tutto in maniera meravigliosa!”
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Quanti vanno tra i figli di Dio e non hanno pace! Quanti, anno dopo anno, corrono nelle adunanze e nelle chiese e non hanno pace! Essi hanno solo la veste esteriore, ma non hanno ciò che il Signore richiede: “La pace di Dio, il santo impulso verso il celestiale, verso l'unico vero bene”. A cosa serve un guscio, se non c'è un nocciolo, se non emerge nulla di vivente? Dovete avere una sostanza vivente, si deve vedere che crescete e aumentate in qualcosa di perfetto e in qualcosa di completo. Pensate che il Signore abbia gioia per quei cristiani che Lo servono solo esteriormente, che non sacrificano tutto il loro essere a Lui e non cercano di avere la Sua pace nel cuore? Chi ha la pace del Signore non può essere insoddisfatto con quello che il Signore fa; questi si sottomette e si piega in ogni cosa. Va’ per la sua strada tranquillo e silenzioso, e si rallegra nel Signore, suo Dio, nel mezzo degli affanni; poiché egli sa di essere guidato dal Salvatore.
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Non siate così indolenti e non dite: "Il Signore mi accoglie perché credo!". – Oh, stoltezza! Se non avete una fede vivente, se la pace di Dio non dimora nel vostro cuore, come può il Signore adoperarvi nel Suo Santuario? Non dipende dal fatto che si tenga la testa bassa come una canna, che si parli forse molto di cose buone, ma occorre che la fede sia vivente, che si serva il proprio Dio nella pace, e che ogni parola che esce dalla bocca venga dalla verità, nel giusto senso e nel giusto spirito. Un figlio di Dio non ha bisogno di stare a testa bassa, deve essere gioioso e felice in Lui, suo Dio e Signore, gioioso nella speranza certa della vita eterna, gioioso nella salda fede che il Signore lo guida e lo conduce. Sì, i figli di Dio devono essere gioiosi, gioiosi in Lui, nel loro Signore, poiché ciò che viene dal Regno di Dio è gioia. Gioia su gioia, perché Gesù impedisce ogni sofferenza!
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Adesso non è più possibile prendere a lungo la via di mezzo; bisogna decidersi per il Dio Santo e puro o per il diavolo; poiché il potere delle tenebre si manifesterà in modo sempre più evidente; l'incredulità prenderà il sopravvento, i cristiani saranno oppressi se non rimangono nella loro vecchia natura, ma vogliono servire il loro Signore e Salvatore. Perciò raccogliete forza dal Santuario, l’olio della fede per le vostre lampade e per i vostri recipienti, affinché non periate quando verranno le lotte. Adesso, adesso dovete essere equipaggiati con la forza di Dio se volete vincere. Non indugiate sulla via, non lasciatevi sfuggire le vostre ore e i vostri momenti di grazia, affinché quando il Signore della casa verrà, vi trovi svegli, possa rallegrarsi di voi e sarete pronti ad accoglierLo. Questa, infatti, è magnificenza e beatitudine, quando si è preparati e ordinati, così che quando Egli viene, si possa con Lui gioire.
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Perché non si cerca la felicità, non si cerca la vera soddisfazione presso il Signore di tutti i signori, presso il Re di tutti i re, presso il dolce Gesù, presso l’amico degli uomini, presso il Quale soltanto si può trovare la felicità perfetta e la vera soddisfazione? Le anime trascorrono spesso la maggior parte della vita a cercare presso i propri simili qualcosa che potrebbe renderle felici. Oh, perché siete così sciocchi, figli degli uomini? Perché non volgete lo sguardo subito in alto al Trono, al Signore, da dove proviene la vita, da cui tutto ha origine, il Quale può distribuire i doni e i beni del Cielo, e presso il Quale soltanto si può ricevere luce e vita? La maggior parte delle anime si convertono agli uomini, invece che al Signore; e se ritengono qualcuno per giusto, buono e pio, si rivolgono al proprio simile, invece che al Salvatore. Ed è per questo che non c'è progresso con la conversione, perché questo è solo amore sensoriale, amore per il proprio simile, e non per il Salvatore.
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Il vero, il santo Amore abbraccia ogni figlio dell'uomo con la più profonda dedizione, esso sopporta ciascuno con le sue imperfezioni e non respinge nessuno, per quanto possa essere disdicevole; no, il vero amore sopporta, tollera, soffre, abbraccia, e non può fare altro che amare; tuttavia la sua intera essenza è diretta solo ad amare il Signore sopra ogni cosa e a dirigersi completamente verso di Lui. Dove sono oggi i cristiani che hanno questo Amore, questo santo Amore nel loro cuore? Cercano anime che concordano con loro, che li comprendono; vogliono essere uniti a loro e spesso vanno incontro agli altri in modo freddo, e questo poi lo chiamano “amore”. Dove sono i cristiani che hanno un amore completo per tutti, anche per gli antipatici, anche per coloro che spesso li offendono? Dove sono i cristiani che guardano soltanto al Signore, a Lui, all’Immagine della perfezione?
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100
Il Signore vuole attirarvi tutti al Suo Cuore fedele, al Cuore di Gesù. Egli vuole salvarvi, guidarvi e accompagnarvi, vuole prepararvi del tutto affinché un giorno possiate diventare capaci di essere uniti con Lui in modo perfetto. Se prendete la Sua mano che Egli vi tende, se Lo seguite, allora potrà farlo nel tempo della grazia; potrà salvarvi, prepararvi e completarvi per il Suo Giorno. Ma se continuate a distogliere il vostro sguardo da Lui per i vostri simili e per le cose terrene, come potrà fare qualcosa di buono da voi? Come potrà portarvi alla perfezione? Come potrà prepararvi per il Suo glorioso, grande Giorno? Volete venire dall’altra parte come cristiani imperfetti, come coloro nei quali il Signore deve ancora giudicare e accomodare molte cose? Volete far la fila per l'eternità? Volete aspettare il crogiolo dell’eternità? Non avete dunque abbastanza occasioni qui, abbastanza conoscenza, abbastanza luce?
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Ecco una breve lotta, un breve cammino, forse gravoso, forse è un cammino cosparso di spine, forse è un cammino stretto e ripido, ma certamente un cammino sicuro, un cammino di pace per l'anima che si sacrifica con serietà e va avanti, anche se tutti restano indietro, un cammino di pace in mezzo a tutte le sofferenze, un cammino di pace in mezzo a tutte le tempeste della vita. Infatti, la pace l’ha una tale anima, essa è colma della suprema felicità celeste che il Signore le dona. Un’anima di questo tipo non cerca di trovare imperfezioni negli altri, ma cerca di superare tutto ciò che esce dal suo cuore; prega affinché il Signore le faccia riconoscere ciò che è ancora nascosto in esso. Implora e combatte, affinché venga perfezionata e giunga alla beatitudine. Non si considera degna di entrare nel Regno dei Cieli, ma sa che la Grazia e la Misericordia del Signore è grande e la farà entrare. Non è con le parole che si può ottenere il Regno dei Cieli, ma con la Grazia e la Misericordia del Signore.
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Coloro che cominciano già nella giovinezza, possono sacrificare tutta la loro forza e il loro intero essere al Signore; Egli li ama in modo particolare se consacrano la loro vita a Lui con determinazione. Se si comincia in età avanzata, non si potrà più raggiungere questo risultato; si può certamente ancora essere salvati per Grazia, e se si è perso molto e si raddoppiano i passi, si potrà ancora ottenere molto, ma non ciò che si sarebbe potuto ottenere in gioventù. Perciò, chi è saggio ed inizia a servire il Signore fin da giovane, lasciandosi alle spalle il mondo e le cose terrene, si affretta a tornare in Patria a passi celeri. Naturalmente, colui che giungerà a ciò nell'ultima ora, riceverà la stessa moneta di colui che ha già lavorato dal mattino, ma dovete comunque tener presente che questa è la moneta della Grazia, e che chi inizia al mattino presto con serietà e diligenza, potrà raggiungere e ottenere le beatitudini, e poi una tale anima non sarà insoddisfatta se un'altra riceverà la stessa mercede.
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Se in quel mondo imperituro si offre un regno e una beatitudine, non si dovrebbe lasciare tutto indietro per questo? Oltre tutto, se il Re stesso li ha preparati per voi e dice: "Venite, riceveteli dalla Mia mano". Sì, se il Re stesso prepara le corone e distribuisce onorificenze e magnificenze, non è questo qualcosa di inesprimibile? E già solo per questo, non si dovrebbe lasciar tutto alle spalle su questa Terra, su questo mondo transitorio dove tutto sprofonda nella polvere, dove tutto viene corroso dalle tarme e dalla ruggine, dove regni e corone vacillano e cadono, dove nulla si può conservare, ma tutto un giorno si dovrà perdere? In questo mondo si cerca la pace e la tranquillità! In questo mondo si cerca la felicità e i piaceri! In questo mondo transitorio si cerca di accumulare ricchezze, si cerca onore e si cerca di stabilirsi, e tuttavia, ognuno sa che un giorno se ne dovrà andare con nulla, con assolutamente nulla!
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Com’è triste e angosciante quando un'anima si è affaticata per tutta la vita e quando viene chiamata a Casa non sa dove andrà e cosa l'aspetta. Quanto infelici sono tali anime anonime, perché non si sono attenute al loro Salvatore e non hanno potuto lasciare nulla dietro per Amor Suo! Ah, esse si sono aggrappate al mondo e alle cose terrene, perciò beato è colui che abbraccia il fedele Pastore delle anime, che cerca di ottenere i beni celesti e il favore del Re di tutti i re e Signore di tutti i signori. Per compiacere a questo Principe, ci si deve sforzare di essere fedeli, e abbandonarsi a questo Re completamente. E quanti sono pochi che lo fanno con serietà e determinazione! Quanto sono pochi tra coloro che si definiscono “figli di Dio”, che cercano Lui, le cui parole sono valide solo per qualche giorno, volendo avere l’onore solo presso gli uomini.
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Un figlio di Dio, uno vero e fedele, può spesso sperimentare che il Salvatore guarda alle cose minime e le dà al figlio nel momento in cui è necessario. Molti di coloro che lassù sono nel Santuario possono testimoniare che il Signore ha fatto grandi cose per loro anche nel mondo terreno, e non li ha mai abbandonati nelle difficili e grandi ore di prova; nondimeno, queste anime sono soddisfatte di come il Salvatore le ha aiutate. Non hanno preteso nulla da Lui, ma furono felici dell'aiuto del Signore, anche se dovettero passare attraverso molte umiliazioni. Infatti, un figlio di Dio che segue il Salvatore, deve prima passare attraverso gli abissi, per poi essere innalzato. Per questo, molti non sono soddisfatti, non sono felici e non riescono a rassegnarsi con ciò che capita a loro, perché quando pregano, pensano di dover essere ascoltati secondo il loro sentimento e la loro volontà, pretendendo ciò che hanno gli altri.
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Affidatevi sempre al Signore, e non a voi stessi o agli uomini, bensì a Colui che è che era e che sarà. Egli è una roccia, Egli è il Veritiero, Egli vi prende sempre per mano e cerca di penetrare nei vostri cuori, perciò rivolgetevi a Lui. Non vi posso dire niente di meglio e di più meraviglioso che questo: rivolgetevi al Salvatore! In questi ultimi, angoscianti tempi, così tanti sono abbagliati dal Satan e non vogliono saper nulla del fedele Salvatore dei peccatori, e la faccenda sarà ancora più terribile, tanto che perfino coloro che finora hanno corso tra la schiera dei figli di Dio Lo lasceranno per amor della vana gloria e dei beni terreni. Che possiate comunque pregare il Signore, affinché vi manteniate fedeli e, al momento giusto, possiate lasciar tutto indietro per amor Suo. Sì, pregateLo e affidatevi a Lui, e non al vostro intelletto e alle vostre forze.
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Pregate in ogni tempo: "Tienimi con Te, tienimi con Te in questo 'ultimo' tempo, affinché il principe delle tenebre non abbia né potere né potestà, e non possa accecare nessuno". Infatti, in verità, questo è il suo desiderio, soprattutto quello di attirare i figli di Dio nelle sue reti, di allontanarli dalla vera fede senza che se ne accorgano, di renderli tiepidi e indolenti, in modo che non si rendano conto di essersi allontanati dal bene. Essi pensano di avere ancora la vita eterna, ma non è così, e dopo la morte resteranno fuori e non potranno entrare nel regno dell’eterna pace. Perciò vegliate e pregate, restate con il Salvatore, non lasciate che nulla vi allontani da Lui, bensì rimanete saldi, poiché certamente vi accorgerete che ne avrete bisogno, dal momento che i tempi diventeranno sempre più seri. Non vi fermate davanti a nulla! Le vesti devono essere approntate, gli ornamenti preparati, affinché si possa apparire degni davanti a Colui che è Santo.
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Non dite: "Io sono figlio di Dio!", se non lottate e non combattete con tutta serietà per ottenere l'Amore di Dio nel cuore, se non lottate con tutta serietà contro il peccato e contro tutte le empietà e le malvagità, se non pregate con tutta serietà che il Signore possa estirpare dal vostro cuore ogni radice malvagia e rimuovare tutto ciò che non è adatto al Suo regno. Si può aver bisogno lì, di un animo adirato o di un essere senza amore, di un cuore pieno di invidia e di discordia, dell'amore per se stessi, dell'ostinazione e della caparbietà? Può il Signore aver bisogno di un essere arrogante? Oh, no! Perché questi sono i genuini elementi dell’inferno che devono essere allontanati prima di entrare nel regno di Dio. Si può aver bisogno di un essere egoista, di un uomo che è colmo di avarizia che si preoccupa solo di se stesso e non pensa agli altri? Si può avere bisogno di una sensuale creatura carnale? – Pregate il Signore affinché rimuova tutto ciò che ancora portate in voi; poiché in ogni uomo, tutto sta nascosto, nessuno si può escludere.
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Quanto più puri diventate, tanto più santi vivete qui in questo tempo, e tanto più luminosi sarete nell’aldilà. Perciò non smettete di pregare e di lottare, perché chi è tiepido e indolente è impossibile che possa entrare, e anche se crescerà ancora lassù, avrà ancora tanto da fare. Anche nei luoghi beati si rimane spesso così a lungo per ottenere ciò che si sarebbero potuto ottenere nel tempo della grazia, in poco tempo, in pochi anni di grazia, – poiché un intero tempo di vita è breve rispetto alla lunga eternità – e in quell’aldilà si avrà così a lungo, così a lungo da fare. Oh, quanto lontano potreste andare, se non indossaste sempre il vostro vecchio essere e se non vi lasciaste continuamente fermare dal potere delle tenebre, e anche da quegli uomini che vogliono allontanarvi dalla vera felicità celeste. Oh, quante anime guardano indietro al loro tempo della grazia e devono esclamare: "Ahimè, avrei potuto passare meglio le mie ore in quel tempo! Se potessi tornare ancora una volta sulla Terra, quanto vivrei diversamente, quanto farei tutto completamente in altro modo!”
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Quanto più v’immergete nell'amore per il Signore vostro, tanto più potete operare. E anche se non sono grandi azioni agli occhi del mondo, sono comunque azioni che dominate e governate voi stessi, perché lottate contro le vostre sofferenze, perché prendete su di voi le avversità della vita quotidiana, perché fate volentieri ciò che il Signore vi dice di fare, ognuno nella professione in cui si trova; perché non vacillate e non arretrate, ma con gioioso coraggio peregrinate in avanti e correte verso la Patria celeste. Anche queste sono azioni eroiche, anche con queste si può ottenere una corona. Le corone della vittoria toccano a quelle anime che lottano e superano se stesse, le quali depongono tutto nella morte, e lavorano fedelmente nella loro professione e pregano per se stesse e per gli altri nella loro cameretta. Questo è ciò che il Signore incoronerà un giorno ed è ciò che anche vedrà, poiché ciò che si fa in silenzio, Egli un giorno lo ricompenserà apertamente.
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Quanto più si entra nella santa Legge dell'Amore, tanto più intimamente ci si unisce al Signore, e tanto più si ottiene da Lui nella preghiera. Infatti: "Se rimanete in Me e le Mie parole rimangono in voi, potrete chiedere qualunque cosa vorrete e vi sarà data", dice il Signore. Queste sono parole meravigliose, ma sono precedute dalla condizione: "Se rimanete in Me e le Mie parole rimangono in voi". Questo significa: “Se Mi seguite, se guardate a Me e non ai vostri simili, se v’immergete in Me e se osservate i Miei comandamenti, allora potrete chiedere ciò che vorrete, e l’otterrete!”. Chi sta in questo sentimento, non chiederà nulla che sia contro la volontà di Dio, e tali anime staranno lì piene della potenza e della forza della fede. Chi, infatti, accoglie in sé la Parola di Dio e si lascia nutrire e governare sempre da questa Parola, dalla cui essenza scorrono torrenti d’acqua viva, potrà farsi strada nella fede.
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Seguite Colui che ha gioia per ciascuna anima, Colui che non pensa più al passato di chi può aver peccato quanto vuole, se solo adesso viene a servirLo con serietà e vive per Lui. Egli coprirà una moltitudine di peccati con il Suo prezioso sangue divino e i Suoi santi meriti. Lui, il grande Sommo Sacerdote, vuole solo salvare, solo salvare, e per questo è venuto. Anche dalla Sua beatitudine guarda quaggiù a ogni peccatore, a ogni singola anima umana, Egli vede come essa pensa, vede cosa fa e cosa c’è nascosto nel suo interiore. Perciò venite e lasciatevi salvare, salvatevi per tempo; non pensate che duri per sempre, non lasciatevi distogliere da cose insignificanti dal seguirLo fedelmente, e unitevi a coloro che amano il Signore Gesù e vogliono seguirLo e perseguire la santificazione, senza la quale nessuna singola anima potrà contemplare il Signore.
Fine
[1] Oberlin Johannes Friedrich (Strasburgo 1740, Ban-de-la-Roche 1826), pastore protestante; fondatore di uno dei primi asili d’infanzia, molti dei quali furono poi chiamati comunemente col suo nome.