EMANUEL SWEDENBORG

 

Cavallo bianco

 

 

Traduzione dalla versione inglese di George F. Dole

 Pubblicato a Londra nel 1758, con il titolo:

De Equo Albo, de Quo in Apocalypsi

(trovasi anche al cap. XIX: Et Dein de Verbo et Ejus Sensu Spirituali seu Interno, in Arcanis Coelestibu)

2016 No copyright – Public domain

 

 

 

 

Indice

n. 1-5

Il testo dell’Apocalisse e la spiegazione del senso spirituale delle parole

n. 6

Necessità ed eccellenza della Parola

n. 7

La Parola è compresa solo dalle persone che sono illuminate

n. 8

La Parola è compresa solo mediante una dottrina tratta dalla Parola

n. 9

C’è un significato spirituale nella Parola che è conosciuto come significato interiore

n. 10

Il significato interiore della Parola è in primo luogo per gli angeli, ma è anche per noi

n. 11

Ci sono innumerevoli tesori nascosti nel significato interiore o spirituale della Parola

n. 12

La Parola è stata composta usando rispondenze, e quindi, rappresentazioni

n. 13

Il significato letterale o la forma esterna della Parola

n. 14

Il Signore è la Parola!

n. 15

Le persone ostili alla Parola

n. 16

I libri della Parola

n. 17

Approfondimento sulla Parola

 

 

 


1. Il testo dell’Apocalisse e la spiegazione del senso spirituale delle parole. – Nell’Apocalisse, questo è il modo in cui Giovanni descrive la Parola riguardo al suo significato spirituale o interiore:

«Vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco. E colui che lo cavalcava è chiamato fedele e verace, perché giudica e combatte con giustizia. I suoi occhi sono come una fiamma di fuoco; ha molte gemme sul capo e porta scritto un nome che egli solo conosce. È vestito di un mantello intriso di sangue e il suo nome è la Parola di Dio. Le schiere celesti lo seguivano su cavalli bianchi, vestite di bianco, di puro lino finissimo». – «Sul mantello e sulla coscia porta scritto il suo nome: Re dei re e Signore dei signori». [Apocalisse 19,11-14 / 19,16]

[1] Solo con un significato interiore si possono conoscere le implicazioni di questa descrizione particolareggiata. È evidente che ogni singolo dettaglio – il cielo che è aperto; il cavallo che è di colore bianco; Colui che lo cavalcava; il Suo giudicare e combattere con giustizia; i Suoi occhi nella forma della fiamma di fuoco; che avesse molte gemme sul capo; il fatto che avesse un Nome che nessuno conosceva tranne Lui; il Suo essere avvolto in un mantello intriso di sangue; le schiere celesti avvolte in fine lino bianco e puro, che Lo seguivano su cavalli bianchi; che avesse un Nome scritto sul Suo mantello e sulla coscia – rappresenta e significa qualcosa. Si dice chiaramente che questa è la descrizione della Parola, e che il Signore è la Parola, poiché si dice, il suo nome è chiamato la Parola di Dio; e poi si dice che sulla sua veste e sulla coscia porta scritto il nome: Re dei re e Signore dei signori.

[2] Se interpretiamo le singole parole, possiamo vedere che descrivono il senso spirituale o interiore della Parola. Il cielo che si apre rappresenta e significa il senso interiore della Parola, che si vede nel cielo, e quindi viene visto in questo mondo da coloro cui il cielo è stato aperto. Il cavallo bianco rappresenta e significa la comprensione della Parola in relazione al suo contenuto più profondo; la ragione di questo significato del cavallo bianco sarà chiarita di seguito. Senza dubbio, colui che era seduto sul cavallo è il Signore, in quanto Parola, e quindi Egli stesso è la Parola, dal momento che si dice, il suo nome è il verbo di Dio. Egli è descritto come fedele e giudice giusto, perché è il bene; ed Egli, come verace, combatte con giustizia, perché in Se stesso è la Verità, essendo Egli stesso la Giustizia. Che i Suoi occhi sono una fiamma di fuoco, significa la divina Verità che procede dal divino Bene del suo divino Amore. Il Suo avere molte gemme sul capo, significa tutte le specie di bene e di verità che appartengono alla fede. Il Suo avere un nome che egli solo conosce, significa che ciò che è la Parola, riguardo al suo significato interiore, non è accessibile a nessuno, tranne a Lui e a coloro ai quali Egli lo rivela. Il Suo essere avvolto in un mantello intriso di sangue, significa la Parola nel suo significato letterale, che però ha subito violenza. Le schiere celesti che lo seguivano su cavalli bianchi, indicano le persone che hanno la capacità d’intendere i contenuti più profondi della Parola. Il loro essere rivestiti con fine lino, bianco e puro, significa che questi esseri hanno la consapevolezza della verità che deriva dall’agire rettamente. Il Suo avere un nome scritto sul mantello e sulla coscia significa ciò che è vero e ciò che è bene; e ciò che è bene e ciò che è vero, sono simili.

[3] Si può vedere da questo, e da quello che precede e che segue questo passo della Parola, che qui abbiamo una previsione che nell’ultimo tempo della Chiesa il significato spirituale o interiore della Parola sarà dischiuso. Cosa accadrà poi, è descritto nei versi 17, 18, 19, 20. Non è necessario dimostrare qui che questo è il significato di queste parole, dal  momento che i particolari sono stati illustrati in Arcana Coelestia nel seguente ordine:

 

·              il Signore è la Parola, perché egli è la divina Verità: 2533, 2813, 2894, 5272, 8535;

·              la Parola è la divina Verità : 4692, 5075, 9987;

·              si dice che Colui che sedeva sui cavalli giudica e combatte con giustizia perché il Signore è la Giustizia; il Signore si chiama giustizia, perché ha salvato il genere umano dal proprio della sua volontà: 1813, 2025, 2026, 2027, 9715, 9809, 10019, 10152;

·              la giustizia è una forma di merito che appartiene unicamente al Signore da solo: 9715, 9979;

·              la somiglianza dei Suoi occhi ad una fiamma di fuoco significa la divina Verità che procede dal divino Bene del suo divino Amore, perché gli occhi significano l’intelletto e la verità che appartiene alla fede: 2701, 4403­4421, 4523­4534, 6923, 9051, 10569; e una fiamma di fuoco significa il bene dell’amore: 934, 4906, 5215, 6314, 6832;

·              le gemme sul capo significano tutte le specie di bene e di verità che appartengono alla fede: 114, 3858, 6335, 6640, 9863, 9865, 9868, 9873, 9905;

·              il Suo avere un nome che egli solo conosce, significa che ciò che la Parola è riguardo al suo significato interiore, non è accessibile a nessuno, tranne a Lui e a coloro ai quali Egli lo rivela, perché il Nome significa ciò a cui la cosa denominata realmente somiglia: 144, 145, 1754, 1896, 2009, 2724, 3006, 3237, 3421, 6674, 9310;

·              il Suo essere avvolto in un mantello intriso di sangue significa la Parola nel suo significato letterale, che ha subito violenza, perché un indumento significa la verità, la quale riveste ciò che è bene: 1073, 2576, 5248, 5319, 5954, 9212, 9216, 9952, 10536, e questo con particolare riferimento alle forme più esterne della verità, e quindi alla Parola nel senso letterale: 5248, 6918, 9158, 9212; e per il fatto che il sangue significa la violenza inflitta alla verità, da ciò che è falso: 374, 1005, 4735, 5476, 9127;

·              le schiere celesti che lo seguivano su cavalli bianchi significa gli uomini che hanno la capacità d’intendere i contenuti più profondi della Parola, perché schiere significa coloro che hanno la capacità d’intendere la verità e l’amore di fare del bene, che sono caratteristici del Cielo e della Chiesa: 3448, 7236, 7988, 8019; cavallo significa l’intelletto: 3217, 5321, 6125, 6400, 6534, 6534, 7024, 8146, 8381; e bianco significa la verità che è nella luce del cielo, e quindi significa la verità più profonda: 3301, 3993, 4007, 5319;

·              il loro essere stati rivestiti con fine lino, bianco e puro, significa che queste persone hanno una consapevolezza della verità che procede dall’agire bene, perché le vesti di lino significano la verità da un’origine celeste, che è la verità derivante da ciò che è bene: 5319, 9469;

·              il Suo avere un nome scritto sul suo mantello e sulla coscia significa ciò che è vero e ciò che è bene, e ciò a cui la verità e il bene sono simili, perché il mantello significa ciò che è vero e il nome significa ciò a cui la verità è simile, e la coscia significa la bontà che viene dall’amore: 3021, 4277, 4280, 9961, 10488;

·              Re dei re e Signore dei signori è il Signore riguardo alla divina Verità e alla divina Bontà; il Signore è chiamato Re in ragione della sua divina Verità : 3009, 5068, 6148. Egli è chiamato Signore in ragione della sua divina Bontà: 4973, 9167, 9194.

Possiamo vedere con questo, ciò che la Parola è nel suo senso spirituale ovvero interiore, e che non c’è un solo termine in essa che non significhi qualcosa di spirituale; qualcosa che riguarda circa il Cielo e la Chiesa.

 

2. I cavalli sono spesso citati nei libri profetici della Parola, ma fino ad ora a nessuno era noto che cavallo significasse intelletto, e il suo cavaliere significasse colui che è intelligente. Questo è forse perché sembra strano e sconcertante dire che un cavallo ha questo tipo di significato in senso spirituale, e quindi ha questo tipo di significato nella Parola. Nondimeno, ciò si evince da molti passi della Parola, di cui desidero citarne qui solo alcuni. Nella profezia di Israele a proposito di Dan:

«Dan sarà un serpente sulla strada, un serpente guizzante sul sentiero, che morde i talloni del cavallo, e il suo cavaliere cade all’indietro». [Genesi 49,17-18]

Nessuno capirà il significato di questa profezia su una delle tribù d’Israele, se non conosce il significato di serpente, di cavallo e di cavaliere. Tuttavia, nessuno può ignorare che qualcosa di spirituale è sottinteso. Si può vedere che cosa significano questi particolari soggetti in Arcana Coelestia, 6398, 6399, 6400, 6401, in cui si spiega questa profezia. In Abacuc:

«Dio, tu monti sopra i tuoi cavalli; sopra i tuoi carri è la salvezza». – «Tu hai attraversato il mare con i  tuoi cavalli». [Abacuc 3,8-15]

Possiamo vedere che i cavalli hanno qui un significato spirituale, perché queste cose vengono dette di Dio. Altrimenti, che senso avrebbe che Dio monti sui cavalli e attraversa il mare con i Suoi cavalli? Lo stesso vale per Zaccaria 14,20:

«In quel tempo anche sopra ai sonagli dei cavalli sarà inciso: la santità appartiene a Jehovah”». [Zaccaria 14,20]

e anche per Zaccaria 12,4-5:

«In quel giorno, dice Jehovah, colpirò di terrore tutti i cavalli, e i loro cavalieri con la follia, mentre aprirò i miei occhi sulla casa di Giuda e colpirò con la cecità tutti i cavalli delle genti». [Zaccaria 12,4-5]

Si tratta dell’epurazione della Chiesa che ha luogo quando non vi è più alcuna comprensione di ciò che è il vero, il che è descritto attraverso le figure del cavallo e del cavaliere. Cosa sarebbe inteso, altrimenti, per colpire ogni cavallo con la follia; e con, colpire tutti i cavalli della gente con la cecità? Che cosa ha a che fare con la Chiesa lo vediamo in Giobbe:

«Perché Dio lo ha privato [allo struzzo] di sapienza e non lo ha dotato d’intelletto, ma quando giunge il saettatore, balza in alto, si beffa del cavallo e del suo cavaliere». [Giobbe 39:17, 18, 19, e ss.]

Qui è evidente che il cavallo significa l’intelletto. Così anche in Davide quando si dice, cavalcare la parola della verità (Salmo 45,4) e in molti altri passi. Inoltre, chi potrebbe sapere perché Elia ed Eliseo sono stati chiamati, il carro di Israele e la sua cavalleria, e perché il servo di Eliseo vide la montagna pieno di cavalli e di carri di fuoco se si ignora il significato di carro e cavalleria, e ciò che Elia ed Eliseo rappresentano? E ancora, perché Eliseo disse ad Elia, «Mentre camminavano conversando, ecco un  carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero tra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo»? [ Re 2,11-12]; e in altra occasione, Re Ioas disse a Eliseo morente: “Padre mio, padre mio, il carro di Israele e la sua cavalleria” [2° Re 13,14]; e ancor prima, Eliseo prega Dio per il suo servitore: «“Jehovah, apri i suoi occhi, che egli veda”. Ed ecco, il Signore aprì i suoi occhi, e il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo». [ Re 6,17]. La ragione per cui Elia ed Eliseo sono stati chiamati il carro di Israele e la sua cavalleria è che entrambi rappresentano il Signore in quanto alla Parola, poiché carro significa un insegnamento strutturato, tratto dalla Parola e cavalleria, l’intelletto. Sul fatto che Elia ed Eliseo a rappresentino il Signore in quanto alla Parola, si veda in Arcana Colelstia, n. 5247, 7643, 8029, 9372; e in merito al significato di carro, vuol dire insegnamento strutturato, tratto dalla Parola, idem in n. 5321, 8215.

 

3. Cavallo significa intelletto, a causa del modo in cui le cose sono rappresentate nel mondo spirituale. Lì sono visibili cavalli, cavalieri e anche carri, e tutti coloro che li vedono sanno che essi significano questioni inerenti l’intelletto e la struttura di un insegnamento. Spesso ho visto che quando le persone utilizzano il loro intelletto per pensare a determinati soggetti, appaiono come se stessero cavalcando cavalli. È così che il procedere del loro pensiero si manifesta agli altri; e tuttavia, essi stessi non erano a conoscenza di questo. Lì vi è anche un luogo di incontro per un gran numero di persone che riflettono sulle verità teologiche, attingendo al loro intelletto, e ne discutono tra loro. Quando altri arrivano lì, quel luogo appare pieno di carri e cavalli; e i nuovi arrivati – i quali si chiedono perché accada questo – sono informati che questa ‘apparenza’ è causata dal pensiero profondo in cui sono immersi i presenti. Il luogo è chiamato l’assemblea dell’intelligente e del savio. Ho visto anche cavalli brillanti e carri infuocati quando particolari persone sono state accolte nel Cielo, il che era un segno che erano stati istruiti sulle verità teologiche celesti e le avevano comprese. Vedendo ciò, ho richiamato nella mia mente il significato del carro di fuoco e dei cavalli di fuoco con cui Elia fu assunto in cielo [2° Re 2,11­12] e dei cavalli e dei carri di fuoco visti dal servitore di Eliseo quando gli furono aperti gli occhi [2° Re 6,17].

 

4. Era conoscenza comune presso le Chiese antiche che questo è ciò che s’intende per carri e cavalli, perché quelle chiese erano immerse nelle rappresentazioni simboliche; e per coloro che appartenevano a quelle Chiese, la conoscenza dei simboli e delle rappresentazioni era la conoscenza primaria. Il significato di cavallo in quanto intelletto, si è diffuso da queste Chiese ai savi delle terre circostanti, in particolare in Grecia. Ciò ha portato alla pratica di descrivere il sole, nel quale hanno riconosciuto il loro dio della sapienza e intelligenza, sopra un carro trainato da quattro cavalli infuocati. Non solo, ma quando hanno descritto il dio del mare, dal momento che il mare significava il ricettacolo della conoscenza che nasce dall’intelletto, essi hanno rappresentato anche questo dio con i cavalli; e quando hanno descritto il modo in cui la conoscenza affiora dall’intelletto, hanno immaginato un cavallo alato che batte con il suo zoccolo su una (barca?) in cui ci sono nove vergini, che erano i vari tipi di conoscenza. In realtà, essi sapevano dalle antiche Chiese che un cavallo significava l’intelletto, che le ali significano la verità spirituale, che lo zoccolo significa qualcosa di fattuale derivante dall’intelletto, e che una sorgente significava un principio teologico che ha dato origine alla conoscenza. Il cavallo di Troia indicava qualcosa di escogitato espressamente dall’intelletto, il cui scopo era quello di violare le difese fortificate. Ancora oggi, quando si vuole descrivere la capacità d’intendere, alcune persone si rifanno alla consuetudine degli antichi di usare l’immagine di un cavallo alato, Pegaso, e rappresentare gli insegnamenti con le sorgenti e i vari tipi di conoscenza con le vergini. E nondimeno, difficilmente si arguisce che in senso mistico, cavallo significa intelletto, partendo dal fatto che questi significati si sono diffuse dalle genti antiche, dal simbolismo delle Chiese, alle persone al di fuori dei loro confini.

 

5. Poiché cavallo bianco significa la comprensione della Parola nel suo significato spirituale o interiore, ciò che ora segue dimostrerà le dichiarazioni inerenti la Parola e quel senso presentato in Arcana Coelestia, dal momento che in quest’opera tutta la Genesi e l’Esodo sono illustrati nel significato spirituale o interiore della Parola.

 

La Parola e il suo significato spirituale o interiore tratto da: Arcana Coelestia:

 

6. Necessità ed eccellenza della Parola. – [1] Nella luce naturale, nulla è noto del Signore, del Cielo e dell’inferno, della nostra vita dopo la morte e delle divine Verità che sono essenziali per la nostra vita spirituale ed eterna: 8944, 10318, 10319, 10320. Prova ne sia che molte persone, tra cui gli studiosi, non credono in queste cose, pur essendo nati dove la Parola è presente e pur avendo ricevuto specifici insegnamenti su tali questioni: 10319. Questo è il motivo per cui è diventato necessario che vi sia qualche rivelazione dal Cielo, dal momento che ciascuno di noi nasce per il Cielo: 1775. Per questo motivo vi è stata una rivelazione in ogni epoca: 2895. Sequenza dei vari tipi di rivelazione in questo mondo : 10355, 10632. Le genti più antiche, che vissero prima del Diluvio, nel periodo denominato “età dell’oro”, furono destinatarie di una rivelazione diretta e quindi la divina Verità era impressa nei loro cuori: 2896. Le chiese antiche istituite dopo il diluvio, ricevettero una Parola contenente parti storiche e profetiche: 2686, 2897. Si veda anche in proposito “Nuova Gerusalemme e dottrina celeste” n. 247 (vedi 240-253 – La vera religione cristiana). La parte storica è stata denominata Le guerre di Jehovah”, e la parte profetica è stata denominata “Enunciazioni”: 2897. Questa Parola era come la nostra Parola riguardo alla sua ispirazione, ma era adattata alle qualità di quelle Chiese: 2897. Questa Parola è stata citata da Mosè: 2686, 2897, ma è andata perduta: 2897. Vi furono anche rivelazioni profetiche, tra altri popoli, come si evince dalle profezie di Balaam [Numeri cap. 23 e 24]: 2898.

[2] La Parola è divina in tutto e in ogni singolo dettaglio: 639, 683, 10321, 10637. La Parola è divina e santa fin nelle singole lettere e nell’estremità di ciascuna di esse: 1870 (che include l’esposizione di personali esperienze). In che modo al giorno d’oggi è intesa l’affermazione secondo cui la Parola è ispirato fin nelle singole lettere, vedi il n. 1886.

[3] La chiesa in senso stretto è là dove è Parola e il Signore è riconosciuto per mezzo di essa, e le divine Verità sono rivelate: 3857, 10761. Tuttavia, questo non significa che le persone appartengono alla chiesa semplicemente in virtù del fatto di essere nate dove è la Parola, e il Signore è riconosciuto per mezzo di essa, bensì l’appartenenza alla Chiesa passa necessariamente attraverso la rigenerazione, dal Signore mediante le verità della Parola. Queste sono coloro che vivono attraverso le Sue verità, cioè che vivono una vita di amore e di fede: 6637, 10143, 10153, 10578, 10645, 10829.

 

7. – La Parola è compresa solo dalle persone che sono illuminate. – [1] La ragione umana non può cogliere le cose divine, né quelle spirituali, se non è illuminata dal Signore: 2196, 2203, 2209, 2654. Questo significa che solo coloro che sono illuminati, sono in grado di cogliere la Parola: 10323. Il Signore concede alle persone illuminate di comprendere ciò che è vero e mettere ordine tra le cose che appaiono contraddittorie: 9382, 10659. Nel suo senso letterale, la Parola non è coerente e spesso sembra contraddittoria: 9025; così, coloro che non sono illuminati, possono interpretarla per sostenere ogni genere di opinione ed eresia, prestando fede a tutti i generi di amore mondano e corporeo: 4783, 10330, 10400. L’illuminazione si acquista dalla Parola, quando è letta per amore di ciò che è il vero e il bene, ma non se è letta per amore della fama, del profitto o del prestigio, e quindi per motivi egoistici: 9382, 10548, 10549, 10550. Se si è impegnati a vivere una vita nel bene e quindi se si è influenzati da ciò che è vero, si accede all’illuminazione: 8694. L’illuminazione ha luogo se ciò che è dentro di noi è aperto; solo allora, ciò che è dentro di noi può essere elevato nella luce del Cielo: 10400, 10402, 10691, 10694. L’illuminazione è una reale apertura che raggiunge gli ambiti più profondi della nostra mente, nella misura in cui essa è elevata nella luce del cielo: 10330. Se consideriamo la Parola nella sua santità, poi, a nostra insaputa, qualcosa di santo fluisce dall’intimo, cioè, attraverso la nostra natura interiore, ad opera del Signore: 6789. Noi siamo illuminati e vediamo le verità nella Parola, se desideriamo essere guidati dal Signore, ma non, se desideriamo essere condotti da noi stessi: 10638. Essere guidati dal Signore è amare ciò che è vero perché è vero. Coloro che fanno questo, amano anche vivere secondo le divine Verità: 10578, 10645, 10829. La Parola è vivificata in noi nella misura in cui c’è vita nel nostro amore e nella nostra fede: 1776. I prodotti dell’intelligenza che si conduce da se stessa, non hanno vita in loro, perché nulla del bene viene dal proprio sé: 8941, 8944. Non vi può essere illuminazione in chi si è persuaso in una falsa dottrina: 10640.

[2] È il nostro intelletto ad essere illuminato: 6608, 9300. Il nostro intelletto è quello che riceve ciò che è il vero: 6222, 6608, 10659. Noi possediamo immagini particolari circa ogni insegnamento della Chiesa; le immagini che si trovano nel nostro intelletto e nel nostro pensiero, è il modo in cui quegli insegnamenti ci influenzano: 3310, 3825. Finché viviamo in questo mondo, le nostre immagini mentali sono mondane, perché pensiamo in modo terreno. Ciò nondimeno, ci sono immagini spirituali nascoste dentro di esse, se ci lasciamo guidare dalla verità per amore della verità; e noi acquisiamo queste immagini dopo la morte: 3310, 5510, 6201, 10236, 10240, 10550. Senza le immagini mentali e il conseguente pensiero, non vi è alcuna conoscenza di nulla: 3825. Le nostre immagini sulle materie inerenti la fede saranno dischiuse nell’altra vita, nella quale gli angeli vedono a cosa somigliano queste immagini; e poi noi saremo con gli altri che possiedono quelle stesse immagini nella misura in cui esse derivano dal nostro essere, motivate dall’amore: 1869 3310, 5510, 6200, 8885. Questo significa che la Parola è compresa solo dalle persone razionali, dal momento che senza una qualche immagine di un soggetto e una certa comprensione razionale, la fede si riduce a qualcosa che è rimasto nella memoria, da affermazioni che non hanno nulla di vitale dalla percezione e dall’amore. Questo non è credere: 2553. È il senso letterale della parola che è illuminato: 3436, 9824, 9905, 10548.

 

8. La Parola è compresa solo mediante una dottrina tratta dalla Parola. – [1] La dottrina della Chiesa deve essere tratta dalla Parola: 3464, 5402, 5432, 10763, 10765. La Parola non può essere compresa senza una dottrina: 9025, 9409, 9424, 9430, 10324, 10431, 10582. Quando si legge la Parola, la dottrina autentica è come una lampada: 10400. La dottrina è autentica quando proviene da persone che sono illuminate dal Signore: 2510, 2516, 2519, 9424, 10105. La Parola deve essere compresa mediante una dottrina costruita da qualcuno che è illuminato: 10324. Le persone in uno stato di illuminazione, costruiscono una dottrina per se stessi tratta dalla Parola: 9382, 10659. La natura della differenza tra chi insegna e chi apprende, sulla base della dottrina della Chiesa, e chi fa affidamento unicamente sul significato letterale della Parola: 9025. Colui che si ferma al significato letterale della Parola, senza alcuna dottrina, non arriva a comprendere alcuna delle divine Verità: 9409, 9410, 10582. Questi cade in molti errori: 10431. Colui che è mosso dalla verità per il bene della verità, raggiunta l’età adulta può vedere le cose con il proprio intelletto, che non poggia semplicemente sui principi teologici della sua Chiesa, ma li vaglia attentamente confrontandoli con la Parola per vedere se sono autentici: 5402, 5432, 6047. Altrimenti, chiunque attingerebbe la verità da qualcun altro, semplicemente per nascita. Gli stessi principi che sono diventati questioni di fede sulla base del significato letterale della Parola, non devono essere rigettati, a meno che non siano stati completamente esaminati: 9039.

[2] La dottrina autentica della Chiesa si compone di insegnamenti focalizzati sulla carità e sulla fede: 2417, 4766, 10763, 10765. Ciò che rende valida una Chiesa, non è la dottrina, ma il vivere secondo la fede, il che significa, avere la carità: 809, 1798, 1799, 1834, 4468, 4683, 4766, 5826, 6637. La dottrina è nulla se i suoi insegnamenti non sono vissuti; e chiunque può vedere che essi esistono per essere vissuti, e non solo per essere custoditi nella memoria e nel pensiero: 1515, 2049, 2116. Nelle varie Chiese di oggi, vi è una dottrina focalizzata sulla fede, e non sulla carità; e la dottrina incentrata sulla carità è stata relegata nella disciplina nota come ‘teologia morale’: 2417. Vi è una Chiesa, se gli individui sono riconosciuti, quali suoi membri, sulla base della loro vita, e quindi nella misura in cui hanno la carità: 1285, 1316, 2982, 3267, 3445, 3451, 3452. Quanto più è efficace una dottrina focalizzata sulla carità, piuttosto che una dottrina incentrata sulla fede, separata dalla carità: 4844. Siamo impantanati nell’ignoranza delle cose celesti, se non sappiamo nulla della carità: 2435. Se si possiede una dottrina incentrata solo sulla fede, e non allo stesso tempo sulla carità, si cade in errore: 2417, 2383, 3146, 3325, 3412, 3413, 3416, 3773, 4672, 4730, 4783, 4925, 5351, 7623­ 7627, 7752­7762, 7790, 8094, 8313, 8530, 8765, 9186, 9224, 10555. Nella Chiesa antica, coloro che si affidavano completamente a una dottrina incentrata sulla fede e non sulla vita secondo la fede, che significa avere la carità, erano chiamati incirconcisi o filistei: 3412, 3413, 3463, 8313, 8093, 9340. Le genti più antiche avevano una dottrina focalizzata sull’amore per il Signore e sulla carità verso il loro prossimo, e la loro dottrina fu asservita ad essi: 2417, 3419, 4844, 4955.

[3] Una volta che una dottrina è stata costruita attraverso qualcuno che è illuminato, si può allora essere supportati da mezzi razionali e fattuali; in questo modo essa è compresa compiutamente, e consolidata: 2553, 2719, 2720, 3052, 3310, 6047. Questo argomento è trattato più diffusamente in “La nuova Gerusalemme” e “La Dottrina celeste” n. 51. Coloro che si affidano ad una fede separata dalla carità, riducono la Dottrina a qualcosa che deve essere semplicemente creduto senza alcuna indagine razionale: 3394.

[4] La pratica della sapienza non è sostenere ciecamente un dogma, ma vedere se il dogma è vero, prima di persuadersi della sua autenticità; questo è ciò che fanno le persone quando godono di illuminazione: 1017, 4741, 7012, 7680, 7950. La luce che si diffonde dai propri convincenti è una luce terrena, e non spirituale, ed è accessibile anche alle persone malvagie: 8780. Chiunque può persuadersi in qualsiasi cosa, anche in qualcosa di falso, in modo che appaia vero: 2477, 4741, 5033, 6865, 8521.

 

9. C’è un significato spirituale nella Parola che è conosciuto come significato interiore. – Chi ignora cosa sia la rispondenza, non può conoscere quale sia il significato spirituale o interiore della Parola: 2895, 4322. Assolutamente, tutto nel mondo naturale, fin nei minimi dettagli, corrisponde e, di conseguenza, significa qualcosa di spirituale: 2890­2893, 2987­ 3003, 3213­3227. Le realtà spirituali cui quelle terrene corrispondono, assumono un volto differente a livello di terreno, e non sono dunque riconosciute: 01887, 2395, 8920. Quasi nessuno sa dove risiede nella Parola la sua qualità divina, e nondimeno, essa è nel suo significato interiore o spirituale; e la gente al giorno d’oggi ignora perfino l’esistenza di questo significato: 2899, 4989. La dimensione mistica della Parola è proprio nel fatto che il suo significato interiore o spirituale concerne il Signore, la glorificazione della Sua natura umana, il Suo regno e la Chiesa, e non con le cose di questo mondo che ivi sono descritte: 4923. In molti passi, le affermazioni dei profeti risultano incomprensibili, e quindi sono di nessuna utilità, salvo che nel loro significato interiore: 2608, 8020, 8398. Ad esempio, il significato del cavallo bianco nel libro dell’Apocalisse (2760 e ss.); il significato delle chiavi del regno dei cieli che sono state date a Pietro (prefazione a Genesi 22, n. 9410); il significato della carne, del sangue, del pane e del vino nella santa Cena (8682); le profezie di Giacobbe riguardo ai suoi figli in Genesi 49 (6306, 6333­6465); il significato di molte delle profezie su Giuda e su Israele; profezie che nel loro significato letterale sono contraddittorie tra loro e non quadrano con l’effettiva storia di quel popolo (6333, 6361, 6415, 6438, 6444); e molto altro (2608). Per un approfondimento sulla nozione di corrispondenza, si veda in cielo e inferno 87­102 / Cielo e inferno 103-105 / Cielo e inferno 303-310. Una panoramica del significato interiore o spirituale della Parola: 1767­ 1777, 1869­1879. Vi è un significato più profondo in tutta la Parola e in ogni dettaglio di essa: 1143, 1984, 2135, 2333, 2395, 2495, 2619. Questi significati non sono visibili nel senso letterale, ma sono nel suo intimo: 4442.

 

10. Il significato interiore della Parola è in primo luogo per gli angeli, ma è anche per noi. – [1] Al fine di giungere alla conoscenza del significato interiore della Parola, della sua natura e della sua origine, è necessario esporre la seguente panoramica. La gente pensa e parla in modo differente nel cielo rispetto al mondo; spiritualmente nel cielo, e in modo terreno nel mondo. Il risultato di ciò è che quando leggiamo la Parola, gli angeli che sono presso di noi intendono spiritualmente ciò che noi comprendiamo in modo terreno. Ciò significa che gli angeli si soffermano sul significato interiore della Parola, mentre noi ci soffermiamo sul suo significato esteriore. Ciò nondimeno, i due fanno un unico senso a causa della loro corrispondenza. Gli angeli non solo pensano spiritualmente, ma parlano anche spiritualmente. Inoltre, sono presso di noi e sono uniti a noi attraverso la Parola. Su queste materie si veda in Cielo e inferno, dove si tratta della sapienza degli angeli del cielo, n.265­ 275; del loro discorso, n. 234-245; della loro unione con noi, n. 291-302: e dell’unione per mezzo della Parola, n. 303-310.

[2] La Parola nei cieli è intesa dagli angeli in modo diverso che da noi nel mondo; il significato accessibile agli angeli è interiore o spirituale, mentre il significato accessibile a noi è esteriore o terreno: 1887 2395. Gli angeli sono consapevoli del significato interiore della Parola e non del suo significato esteriore: 1769, 1770, 1771, 1772 (questi paragrafi includono prove dall’esperienza personale con gli angeli che hanno parlato con me dal Cielo mentre leggevo la Parola). Sia le idee concepite dagli angeli, sia il loro discorso, sono spirituali, mentre le nostre idee e il nostro discorso sono terreni; pertanto, il significato interiore, essendo spirituale, è per gli angeli: 2333 (questo paragrafo include prove dall’esperienza personale). Quindi, il significato letterale della Parola funge da supporto per i concetti spirituali degli angeli, più o meno come le parole del nostro linguaggio supportano il significato di un soggetto adatto alla nostra percezione: 2143. Le questioni inerenti il significato interiore della Parola sono adatte alle realtà caratteristiche della luce del Cielo e, pertanto, sono adatte alla percezione degli angeli: 2618, 2619, 2629, 3086. Questo significa che ciò che gli angeli percepiscono dalla Parola è molto prezioso per loro: 2540, 2541, 2545, 2551. Gli angeli non capiscono una sola parola del senso letterale della Parola: 64, 65, 1434, 1929. Essi ignorano i nomi di persone o luoghi nella Parola: 1434, 1888, 4442, 4480. I nomi non possono entrare in Cielo, né essere pronunciati lì: 1876, 1888. Tutti i nomi nella Parola hanno significati determinabili, e nel Cielo si trasformano in immagini mentali di quei significati: 768, 1888, 4310, 4442, 5225, 5287, 10329. Inoltre, gli angeli pensano in termini di qualità, senza alcun riferimento a singoli individui: 4380, 8343, 8985, 9007. Esempi dalla Parola che mostrano l’eleganza del suo significato interiore anche quando essa consiste di soli nomi sono ai numeri: 1224, 1888, 2643. Inoltre, una lunga lista di nomi esprime una singola questione nel suo significato interiore: 5095; e tutti i numeri della Parola hanno un significato determinabile: 482, 487, 647, 648, 755, 813, 1963, 1988, 2075, 2252, 3252, 4264, 6175, 9488, 9659, 10217, 10253. Nella misura in cui il loro interiore è aperto al Cielo, gli spiriti percepiscono il significato interiore della Parola: 1771. Il significato letterale della Parola, che è terreno, si trasforma istantaneamente in significato spirituale per gli angeli, perché vi è una corrispondenza (5648); e questo accade, indipendentemente da ogni udito o consapevolezza del contenuto letterale o del significato esterno (10215). Così il significato letterale o esteriore esiste solo al nostro livello e non va aldilà di esso: 2015.

[3] C’è un significato interiore della Parola e anche un significato intimo, più elevato: 9407, 10604, 10614, 10627. Gli angeli spirituali, cioè gli angeli del regno spirituale del Signore, percepiscono il significato interiore della Parola, e gli angeli celesti, vale a dire gli angeli che sono nel regno celeste del Signore, percepiscono il suo significato più profondo: 2157, 2275.

[4] La Parola è per noi sulla Terra e anche per gli angeli, adattata a ciascuno: 7381, 8862, 10322. La Parola è ciò che unisce Cielo e Terra: 2310, 2895, 9212, 9216, 9357. L’unione del Cielo con l’uomo si realizza per mezzo della Parola: 9396, 9400, 9401, 10452. Questo è il motivo per cui la Parola si chiama alleanza: 9396. Invero, alleanza significa unione: 665, 666, 1023, 1038, 1864, 1996, 2003, 2021, 6804, 8767, 8778, 9396, 10632. C’è un significato interiore nella Parola, perché la Parola procede fino a noi dal Signore attraverso i tre cieli: 2310, 6597; e in tal modo è stata adattata agli angeli dei tre cieli e anche a noi: 7381, 8862. Per questo motivo la Parola è divina (4989, 9280), santa (10276), spirituale (4480), ed è ispirata da Dio (9094). Questo è ciò che s’intende per ispirazione: 9094.

[5] Inoltre, le persone che sono state rigenerate, sono realmente congiunte con il significato profondo della Parola, anche se ignorano tale circostanza, dato che il loro sé interiore è aperto, e questo sé ha la percezione spirituale: 10400. Nondimeno, l’intenzione spirituale della Parola fluisce attraverso le idee terrene e si presenta quindi in termini terreni, perché, fino a quando viviamo in questo mondo, i nostri pensieri, in se stessi, sono terreni: 5614. Ciò significa che per le persone che sono illuminate, la luce della verità viene dal loro intimo, e quindi dal Signore attraverso il loro intimo: 10691, 10694. Inoltre, qualcosa di santo fluisce attraverso questa nelle persone che considerano la Parola nella sua santità: 6789. Dato che le persone che sono rigenerate – senza saperlo – sono addentro al significato interiore della Parola e alla sua santità, dopo la morte entrano spontaneamente in quel significato, e dismettono il significato letterale: 3226, 3342, 3343. Le idee del nostro sé interiore sono spirituali; tuttavia, quando viviamo in questo mondo, non ne siamo a conoscenza, perché queste idee sono all’interno del nostro pensiero terreno, dandogli la possibilità di ragionare: 10236, 10240, 10551. Dopo la morte, però, entriamo nella consapevolezza dei nostri pensieri interiori perché essi sono esattamente il nostro spirito, e sono quindi la fonte non solo del nostro pensiero, ma anche del nostro discorso: 2470, 2478, 2479, 10568, 10604. Questo è il motivo per cui ho detto che le persone rigenerate non sono a conoscenza che esse sono addentro al significato spirituale della Parola, e nondimeno, questa è la fonte della loro illuminazione.

 

11. Ci sono innumerevoli tesori nascosti nel significato interiore o spirituale della Parola. – [1] Nel suo significato interiore, la Parola contiene innumerevoli cose che sono al di là della nostra portata: 3085, 3086. Inoltre, esse non possono essere tradotte in parole o spiegate: 1965. Esse si manifestano solo agli angeli e sono comprese da questi: 167. Il significato interiore della Parola contiene tesori nascosti del Cielo che hanno a che fare con il Signore e con il Suo regno nei Cieli e sulla Terra: 1, 2, 3, 4, 937: Genesi cap. 1. Questi tesori non sono visibili in senso letterale: 937, 1502, 2161. Ci sono molte cose che appaiono scollegate nei profeti, le quali nel loro significato interiore sono ordinate magnificamente in serie: 7153, 9022. Non c’è una sola parola nel senso letterale della Parola, neppure la più piccola lettera – che possa essere persa nel linguaggio originale della Parola, senza provocare una rottura nel significato interiore. Questo è il motivo per cui, per divina provvidenza del Signore, la Parola è stata così completamente conservata, fino all’estremità di ogni lettera: 7933. Ci sono innumerevoli cose entro i dettagli della Parola: 6617, 6620, 8920; e in ogni singolo termine: 1869. Ci sono innumerevoli cose nella preghiera del Signore e nei suoi particolari: 6619, e nei dieci Comandamenti; anche se il loro significato esteriore contiene cose che erano note a tutti i popoli a prescindere da qualsiasi rivelazione (8862, 8899, 8902). C’è qualcosa di sacro nell’estremità di ogni lettera della Parola nel suo linguaggio originale. Si veda in proposito ciò che è stato esposto in Cielo e inferno, n. 260, in cui vi è una spiegazione delle Parole del Signore: «Non un iota, il più piccolo trattino dalla Legge passerà» (Matteo 5,18).

[2] Nella Parola, soprattutto nei libri profetici, ci sono quelle che sembrano essere coppie di espressioni ridondanti; e nondimeno, l’una si riferisce a ciò che è il bene, e l’altra a ciò che è il vero: 683, 707, 2516, 8339. Ciò che è il bene e ciò che è il vero sono mirabilmente uniti nella Parola, e quest’unione è visibile solo a coloro che conoscono il suo significato interiore: 10554. Di conseguenza, vi è un divino matrimonio e un matrimonio celeste nella Parola e nei suoi dettagli: 683, 793, 801, 2173, 2516, 2712, 5138, 7022. Il divino matrimonio è un matrimonio della divina bontà e della divina verità, da cui il Signore è nel Cielo, dove soltanto esiste questo matrimonio: 3004, 3005, 3009, 4137, 5194, 5502, 6343, 7945, 8339, 9263, 9314. Inoltre, Gesù significa divina bontà, e Cristo significa divina verità; quindi insieme significano il divino matrimonio nel cielo: 3004, 3005, 3009. Questo matrimonio è nei dettagli della Parola, nel suo significato interiore; così il Signore è con la Sua divina bontà e divina verità: 5502. Il matrimonio della bontà e della verità che viene dal Signore nel Cielo e nella Chiesa è chiamato matrimonio celeste: 2508, 2618, 2803, 3004, 3211, 3952, 6179. Quindi, a questo proposito, la Parola è una sorta di Cielo: 2173, 10126. Il Cielo è paragonato a un matrimonio nella Parola, in forza del matrimonio della bontà e della verità ivi: 2758, 3132, 4434, 4835.

[3] Il significato interiore della Parola è l’insegnamento autentico della Chiesa: 9025, 9430, 10400. Coloro che comprendono il significato interiore della Parola, conoscono gli insegnamenti autentici della Chiesa, perché il significato interiore li contiene: 9025, 9430, 10400. La natura interiore della Parola è anche la natura interiore della Chiesa, come anche la natura interiore del culto: 10460. La Parola è la dottrina dell’amore per il Signore e verso il prossimo: 3419, 3420.

[4] La Parola nella sua lettera è come una nuvola, e nel suo significato interiore è come la gloria – prefazione a Genesi 18, n. 5922, 6343, ove è spiegata l’affermazione:

«Il Signore viene sulle nuvole del cielo, con gloria» [Matteo 24:30; Marco 13:26; Luca 21:27].

Inoltre, nuvole nella Parola significa ‘la Parola’ nel suo significato letterale, e gloria significa la Parola nel suo significato interiore (prefazione a Genesi 18, n. 4060, 4391, 5922, 6343, 6752, 8106, 8781, 9430, 10551, 10574). I contenuti del significato letterale, paragonati ai contenuti del significato interiore, sono come proiezioni distorte intorno a un cilindro ottico lucido, che tuttavia permettono di ottenere l’immagine di un’attraente persona nel cilindro: 1871. Coloro che nel mondo spirituale si soffermano e riconoscono solo il significato letterale della Parola, sono rappresentati come vecchie dall’aspetto sgradevole, mentre coloro che riconoscono il significato interiore, appaiono come giovani donne riccamente vestite: 1774. La Parola nella sua pienezza è l’immagine del Cielo, perché la Parola è divina verità, e la divina verità è ciò che rende il Cielo; e il Cielo riflette l’immagine di un individuo. A questo proposito, anche, la Parola è come l’immagine di un individuo: 1871. Il Cielo, considerato nel suo insieme, riflette l’immagine di un singolo individuo, Cielo e inferno n. 59­67; e la divina verità che irradia dal Signore è ciò che rende il cielo, Cielo e inferno n. 126­140; Cielo e inferno n. 200­212.

Il significato interiore della Parola appare alla vista degli angeli in un modo bello e piacevole: 1767, 1768. Il significato letterale è come un corpo, e il significato interiore è come l’anima di quel corpo: 8943. La vita della Parola è da ricercare proprio nel suo senso interiore: 1405, 4857. La Parola è pura nel suo significato interiore, anche se non sembra essere così nel suo significato letterale: 2362, 2396. I contenuti del significato letterale sono santi come risultato del loro significato interiore: 10126, 10276.

[5] C’è anche un significato interiore nei libri storici della Parola, ma è nel loro profondo: 4989. Così come i libri profetici, i libri storici contengono tesori nascosti del Cielo: 755, 1659, 1709, 2310, 2333. Gli angeli non li comprendono in senso storico ma in termini di principi fondamentali, perché li considerano spiritualmente: 6884. I più profondi tesori nei libri storici sono meno visibili a noi di quanto non lo siano nei libri profetici, perché le nostre menti si soffermano sulle vicende storiche: 2176, 6597. Ulteriore dimostrazione della natura del significato interiore della Parola è ai n. 1756, 1984 2004 2663, 3035, 7089, 10604, 10614. Illustrato da alcuni confronti al n. 1873.

 

12. La Parola è stata composta usando rispondenze, e quindi, rappresentazioni.Nel suo significato letterale, la Parola è composta interamente per mezzo di rispondenze, che implica l’uso di cose che rappresentano e indicano le realtà spirituali che hanno a che fare con il Cielo e con la Chiesa: 1404, 1408, 1409, 1540, 1619, 1659, 1709, 1783, 2179, 2763, 2899. Questo è stato fatto in modo che ci sia un significato interiore nei dettagli: 2899; così è stato fatto per il bene del Cielo, perché gli abitanti del Cielo non comprendono la Parola nel suo significato letterale, che è terreno, ma nel suo significato interiore, che è spirituale: 2899. Il Signore ha parlato per rispondenze, per rappresentazioni, e con un linguaggio simbolico perché parlava dalla Sua divina la natura: 9409, 9063, 9086, 10126, 10728. Ciò significa che il Signore ha parlato al mondo e, al tempo stesso, al Cielo: 2533, 4807, 9049, 9063, 9086. Ciò che il Signore ha avuto diffusione attraverso tutto il cielo: 4637.

Le vicende storiche della Parola sono simboliche, e le parole stesse hanno determinati significati: 1540, 1659, 1709, 1783, 2686. La Parola non avrebbe potuto essere composta in qualunque altro stile, perché doveva servire da mezzo di comunicazione e di unione con il Cielo: 2899, 6943, 9481. Chiunque sminuisce la Parola, in ragione del suo stile apparentemente semplice e grezzo, e pensa che avrebbe accettato la Parola se fosse stata scritta in uno stile diverso, è completamente in errore: 8783. Inoltre, per le genti più antiche, lo stile e il modo usuale della scrittura era attraverso rispondenze e immagini rappresentative: 605, 1756, 9942. I primi savi apprezzavano la Parola in virtù delle sue immagini rappresentative e del corrispondente significato: 2592, 2593 (con annotazioni dell’esperienza personale). Se coloro che appartenevano alla Chiesa più antica avessero letto la Parola, avrebbero visto chiaramente ciò che è nel suo significato interiore, e debolmente ciò che è nel suo significato esteriore: 4493. I discendenti di Giacobbe furono condotti nella terra di Canaan, perché tutti i luoghi in quella terra avevano un significato simbolico fin dai primi tempi (1585, 3686, 4447, 5136, 6516), e affinché una Parola potesse essere composta, quei luoghi hanno assunto particolari nomi per il bene del loro significato interiore (3686, 4447, 5136, 6516). Laddove la Parola è stata alterata per il bene di quella nazione nel suo significato esteriore, nondimeno, è rimasta immutata nel suo significato interiore: 10453, 10461, 10603, 10604. Una raccolta di passi dalla Parola riguardanti quel popolo, che devono però, essere compresi nel loro significato interiore e non letteralmente sono al 7051. Dato che quella nazione simboleggiava la Chiesa e dato che la Parola è stata scritta nella loro comunità e su di loro, vi è un significato divino­celeste nei loro nomi. Per esempio, Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Efraim, Giuseppe e gli altri. Per Giuda nel suo senso interiore s’intende il Signore riguardo al Suo amore celeste e anche al Suo regno celeste: 3654, 3881, 5583, 5782, 6362­6381. Per mostrare cosa sono le rispondenze e quale sia la loro natura, e quale sia la natura delle immagini rappresentative nella Parola, è necessario fare una premessa. Tutto ciò che corrisponde a qualcosa, rappresenta e, quindi, significa anche, qualcosa, in modo tale che la rispondenza e la rappresentazione si uniscono: 2896, 2897, 2987, 2989, 2990, 3002, 3225.

Ciò che sono la rispondenza e la rappresentazione, sono ai numeri: 2703, 2987­3002, 3213­3226, 3337­ 3352, 3472­3485, 4218­4228, 9280 (che includono prove dall’esperienza personale). Lo studio delle rispondenze e delle immagini rappresentative era lo studio principale delle genti più antiche (3021, 3419, 4280, 4749, 4844, 4964, 4966, 6004, 7729, 10252); soprattutto tra le

genti del vicino oriente (5702, 6692, 7097, 7779, 9391, 10252, 10407); in Egitto più che

altrove (5702, 6692, 7097, 7779, 9391, 10407). Anche in altre nazioni come la Grecia e altrove: 2762, 7729. Oggi, però, questa conoscenza è andata perduta, soprattutto in Europa: 2894, 2895, 2995, 3630, 3632, 3747, 3748, 3749, 4581, 4966, 10252. Tuttavia, questa disciplina è la più importante di tutte, poiché senza di essa non possiamo capire la Parola o il significato dei rituali della Chiesa ebraica descritti nella Parola. Non possiamo sapere a cosa somiglia il Cielo, o quale sia la realtà spirituale, e come è, o come abbia luogo, l’influsso di ciò che è spirituale in rapporto a ciò che è terreno, ovvero l’influsso dell’anima nel corpo, o qualsiasi altra cosa: 4180, e i riferimenti citati appena sopra. Tutte le cose visibili agli spiriti e agli angeli non sono altro che immagini rappresentative secondo la rispondenza: 1971, 3213­3226, 3475, 3485, 9481, 9575, 9576, 9577. I cieli sono pieni di immagini rappresentative: 1521, 1532, 1619. Più in profondità ci si addentra nei Cieli, più belle e perfette sono le immagini che si presentano: 3475. Le immagini lì sono reali, perché le apparenze provengono dalla luce del Cielo, che è divina verità, che è l’autentica realtà essenziale da cui tutto nasce: 3485. La ragione per la quale tutto ciò esiste nel mondo spirituale ed è rappresentato nel mondo terreno, è che la realtà interiore si riveste con la materia del mondo esterno come un mezzo per assumere forma visibile: 6275, 6284, 6299. Esattamente come un fine assume una veste adeguata per manifestarsi come mezzo in un regno inferiore, e per poi manifestarsi come effetto ad un livello ancora inferiore; e quando un fine diventa effetto tramite i suoi mezzi, diventa visibile, ovvero prende forma sotto i nostri occhi: 5711. Questo è illustrato dall’influsso dell’anima nel corpo. In altre parole, l’anima è rivestita di un corpo le che permette di rendere visibili ed evidenti le cose che l’anima pensa e vuole, in modo che quando un pensiero fluisce verso il basso nel corpo, ivi è rappresentato con movimenti e azioni corrispondenti ad esso: 2988. Le emozioni della nostra mente si manifestano così chiaramente dalle diverse espressioni dei nostri volti, che possono effettivamente essere lette lì: 4791­4805, 5695. Possiamo vedere, quindi, che in tutto il mondo materiale si trovano profondamente nascosti dei mezzi e dei fini dal mondo spirituale (3562, 5711), perché le cose che esistono nel mondo materiale sono gli effetti finali in cui fluisce qualcosa della realtà anteriore: 4240, 4939, 5651, 6275, 6284, 6299, 9216. È la realtà interiore che è rappresentata, e quella esteriore ne è l’immagine: 4292. Per ulteriori informazioni sulle rispondenze e le immagini, si veda in:

Cielo e inferno, 87­102 (c’è una rispondenza tra tutte le cose del Cielo e tutte le cose dell’uomo);

Cielo e inferno, 103-115 (c’è una corrispondenza del cielo con tutte le cose del mondo);

Cielo e inferno, 170-176 (rappresentazioni e apparenze nel cielo).

Poiché ogni cosa nel mondo materiale è simbolica della realtà spirituale e celeste, c’erano Chiese nei primi tempi in cui tutto il culto esterno consisteva di pratiche rituali simboliche. Per questo motivo, queste Chiese erano chiamate Chiese simboliche: 920, 1409, 2896. La Chiesa istituita tra i figli di Israele era una Chiesa simbolica: 1003, 2179, 10149. Tutti i suoi rituali erano pratiche esteriori che simboleggiavano realtà interiori e questioni inerenti il Cielo e la Chiesa: 4288, 4874. Le pratiche simboliche della Chiesa e del suo culto si conclusero quando il Signore è entrato nel mondo e Si è fatto conoscere, poiché il Signore ha aperto l’interiore della Chiesa e, nel senso più alto, tutto ciò che riguarda quella Chiesa si è focalizzato su di lui: 4835.

 

13. Il significato letterale o la forma esterna della Parola. – Il significato letterale della Parola è in linea con l’aspetto esteriore delle cose in questo mondo (589, 926, 1408, 1832, 1874, 2242, 2520, 2533, 2719), ed è adatto alla comprensione della gente comune (2533, 9049, 9063, 9086). Nel suo significato letterale la Parola è terrena: 8783. Questo, perché il livello terreno è il piano più esterno sul quale le realtà spirituali e celesti scendono e su cui poggiano; allo stesso modo in cui una casa si basa sulle sue fondazioni. Se così non fosse, il significato interiore senza l’esteriore sarebbe come una casa senza fondamenta: 9360, 9430, 9824, 9433, 10044, 10436. Infatti, questa è la natura della Parola, essa è un recipiente che contiene il significato spirituale e celeste (9407); e poiché questa è la sua natura, c’è qualcosa di santo e di assolutamente divino in ogni parte del suo significato letterale, fino alla più piccola lettera (639, 680, 1869, 1870, 9198, 10321, 10637). Nonostante alcune leggi date per i figli di Israele siano state abrogate, sono, nondimeno, la santa Parola a causa del significato più profondo al loro interno: 9211, 9259, 9349. Tra le leggi, i giudizi e gli statuti stabiliti per la Chiesa ebraica, ci sono alcuni che sono ancora validi in entrambi i sensi, interiore ed esteriore; alcuni sono ancora assolutamente obbligatori nel loro senso letterale; ce ne sono altri che possono essere utili o discrezionali; alcuni sono stati completamente abrogati: 9349. La Parola è Dio, anche nelle leggi che sono state abrogate, perché ci sono verità del Cielo che si trovano nascoste nel loro significato interiore: 10637. Ciò che è la Parola nel suo significato letterale, se non è compresa nel suo significato interiore, ovvero se non è compresa attraverso una dottrina autentica tratta dalla Parola, si veda il n. 10402. Tutta una serie di eresie erompono dal significato letterale della Parola, separate dal loro significato interiore, ovvero da una dottrina integra della Parola: 10400. Le persone che sono dedite alle preoccupazioni esteriori e non si curano delle cose interiori, non possono reggere i significati più profondi della Parola: 10694. Gli ebrei erano così e lo sono ancora oggi: 301, 302, 303, 3479, 4429, 4433, 4680, 4844, 4847, 10396, 10401, 10407, 10695, 10701, 10707.

 

14. Il Signore è la Parola!L’unico soggetto, nel significato più profondo della Parola, è il Signore, e in essa sono descritte tutte le fasi della glorificazione della la sua natura umana (vale a dire, della sua unione con la natura divina stessa), così come tutte le fasi della sottomissione degli inferni e la riduzione all’ordine, lì e nei Cieli: 2249, 7014. Quindi, in questo senso vi è una descrizione di tutta la vita del Signore nel nostro mondo, e per mezzo di ciò, vi è una presenza costante del Signore tra gli angeli: 2523. Pertanto, al centro della Parola c’è solo Dio, e questa è l’origine di ciò che è divino e santo nella Parola: 1873 9357. L’affermazione del Signore che le Scritture su di lui erano compiute [Giovanni 13,18; 17,12] si riferiva a tutte le cose nel significato più profondo: 7933. La Parola significa divina verità: 4692, 5075, 9987. Il Signore è la Parola, perché Egli è la divina Verità: 2533. Il Signore è la Parola, anche perché la Parola deriva da Lui ed è su di Lui (2859); e nel suo più profondo essa riguarda esclusivamente il Signore, in modo che il Signore stesso è lì (1873, 9357); e anche perché in tutta la Parola e in ogni suo dettaglio c’è un connubio tra la divina bontà e la divina verità, un relazione fondata unicamente sul Signore (3004, 3005, 3009, 4137, 5194, 5502, 6343, 7945, 8339, 9263, 9314). Solo la divina verità è completamente vera; e solo ciò che dimora in essa – che procede da ciò che è divino – è sostanziale: 5272, 6880, 7004, 8200. E poiché la divina verità che emana dal Signore come il sole nel cielo è la Luce del Cielo, e la divina bontà è il suo calore; e poiché lì ogni cosa procede da quella luce e da quel calore, allo stesso modo in cui a questo mondo ogni cosa viene all’esistenza dalla luce e dal calore terreni; e poiché questo mondo nel suo insieme viene ad esistenza per mezzo del Cielo, ovvero del mondo spirituale, possiamo vedere che tutto ciò che è stato creato, è stato creato dalla divina verità, cioè dalla ‘Parola’, proprio come si dice in Giovanni:

«In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Tutte le cose che sono state fatte, sono state fatte per mezzo di lui. E il Verbo si fece carne» [Giovanni 1,1-3 / 1,14]: 2803, 2894, 5272, 7678.

In merito alla creazione di tutte le cose ad opera della divina verità, e quindi dal Signore; nonché sulla divina verità che è luce, e sulla divina bontà che è calore, entrambi procedenti da quel Sole, si veda in: Cielo e inferno, n. 126­140;

Riguardo al fatto che il Sole nel Cielo è il Signore, e che è il Suo divino amore, si veda in: Cielo e inferno n. 116-125.

L‘unione del Signore con noi si realizza attraverso la Parola, per il tramite del suo significato interiore: 10375. Assolutamente tutto nella Parola costituisce un mezzo per l’unione, e questo è il motivo per cui la Parola è mirabile sopra ogni altro scritto: 10632, 10633, 10634. Ora che la Parola è stata scritta, il Signore ci parla attraverso di essa: 10290. Si veda al riguardo, anche ciò che è stato esposto in Cielo e inferno, n. 303­310 circa l’unione del Cielo con noi per mezzo della Parola:

 

15. Le persone ostili alla Parola. – Le persone che sminuiscono, bestemmiano e profanano la Parola: 1878. La loro condizione nell’altra vita: 1761, 9222. Esse sono come i coaguli di sangue: 5719. Quanto sia pericoloso profanare la Parola: 571, 582. Quanto grave è il danno procurato, se la Parola è usata per sostenere false premesse, in particolare quelle che giustificano l’egoismo e la mondanità: 589. Le persone che non hanno a cuore la verità per amore della verità, semplicemente rifiutano tutto ciò che ha a che fare con il significato interiore della Parola e sono nauseate da essa: 5702 (che include prove dall’esperienza personale, di simili persone nel mondo degli spiriti). Alcune persone nell’altra vita hanno tentato di respingere completamente le realtà più profonde della Parola e sono state private della ragione: 1879.

 

16. I libri della Parola. – I libri della Parola sono tutti quelli che hanno un significato interiore. Gli altri non sono la Parola. Nel Vecchio Testamento i libri della Parola sono i seguenti: i cinque libri di Mosè, il libro di Giosuè, il libro dei Giudici, i due libri di Samuele, i due libri dei Re, i Salmi di Davide, i profeti Isaia, Geremia, Lamentazioni, Ezechiele, Daniele, Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Nahum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria e Malachia. Nel Nuovo Testamento: i quattro Vangeli, Matteo, Marco, Luca e Giovanni e il libro della Rivelazione. Gli altri non hanno un significato interiore: 10325. Il libro di Giobbe è un antico libro in cui vi è effettivamente un significato interiore, ma non in una catena ininterrotta: 3540, 9942.

 

17. Approfondimento sulla Parola. – In ebraico, il termine Parola ha vari significati: discorso, pensiero della mente, tutto ciò che viene posto in essere, e ulteriori cose, in particolare al n. 9987. Parola significa ‘divina verità’ e il Signore’: 2894, 4692, 5075, 9987. Per Parole s’intende cose che sono autentiche: 4692, 5075. Per Parole, s’intende ‘dottrina’: 1288. Per le Dieci Parole s’intende tutto ciò che è divinamente autentico: 10688. Soprattutto nei profeti ci sono coppie di espressioni ridondanti, di cui l’una fa riferimento al bene e l’altra fa riferimento alla verità; ed esse sono in tal modo congiunte: 683, 707, 2516, 8339. Non c’è altro modo di sapere quale si riferisce al bene e quale alla verità, se non, dal significato interiore della Parola; perché ci sono specifiche parole che esprimono aspetti di ciò che è bene, e specifiche parole per esprimere aspetti di ciò che è vero: 793, 801. Questi significati sono così coerenti, che solo vedendo le parole che appaiono in un determinato contesto, possiamo dire se il riferimento è al bene o alla verità: 2712. Inoltre, a volte un’espressione implica qualcosa di generale, oppure l’espressione fa riferimento a qualcosa di derivato dalla questione generale: 2212. Vi è una sorta di alternanza nella Parola: 2240 (che include una discussione). Molte affermazioni nella Parola hanno anche un significato opposto: 4816. Il significato interiore è in accordo con ciò che viene detto su questo, nel senso letterale. Nell’altra vita, le persone che gioiscono nella Parola, assumono il calore del Cielo, che è un veicolo dell’Amore celeste, secondo la natura e l’intensità della gioia che provano in quell’amore: 1773.

 

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