1952

 

GEORG RIEHLE

 

CINQUANT'ANNI

PIONIERE

DELL'AMORE DIVINO

 

 

Documenti di una vita vissuta secondo la parola apostolica

 

 

 

«Ora non son più io che vivo,

ma è Cristo che vive in me"»

[Galati 2, 20]

 

«Il nostro tempo non ha bisogno di insegnanti, ma, …di stimolatori di vita, di risvegliatori di vita», – disse una volta fratello Georg. Quanto sia riuscito proprio a lui di esserlo, lo dimostra il crescente interesse alla Luce dell'Amore della più intima unione con Dio rivelata attraverso di lui. Ci auguriamo che anche in questa nuova edizione il suo contenuto spirituale possa ancora stimolare molti di noi a prepararci per percorrere una via per una vita verso l'Amore divino nel proprio cuore.

 

 

 

 

Titolo originale: Fünfzig jahre Bahnbrecher der Göttlichen Liebe

Traduzione di Ingrid Wunderlich e Antonino Izzo

Edito dai suoi amici per il suo ottantesimo compleanno

Edizione italiana a cura del gruppo: “Amici della nuova Luce” - www.legamedelcielo.it

ISBN          978-88-95947-98-3

Stampato per conto della Casa editrice GESÙ La Nuova Rivelazione (Sant’Omobono Terme – BG

 

INDICE

                     

Prefazione

Cap. 1       Regole di vita dalla profondità dello Spirito

Cap. 2       Il motivo per la Creazione

Cap. 3       Amare Dio significa: amare i nemici

Cap. 4       Il peccato contro lo Spirito Santo

Cap. 5       Fratello Georg sperimenta che Dio è Amore

Cap. 6       Sul valore del tempo

Cap. 7       Della grandezza dell'Amore di Dio

Cap. 8       Dio e la creatura - Padre e figlio

Cap. 9       Ogni creatura attende la redenzione

Cap. 10     Figlio dell'Uomo e Figlio di Dio

Cap. 11     Niente ci può separare dall'Amore di Dio

Cap. 12     La voce della coscienza come precursore

Cap. 13     L'umiltà come fondamento dell'amore

Cap. 14     Sul significato dell’umanizzazione di Dio

Cap. 15     La grande Pentecoste

Cap. 16     Dell'essenza e servizio degli angeli

Cap. 17     L'Atto più grande

Cap. 18     La chiave per il cuore umano

Cap. 19     "Il Regno dei Cielo è dentro di voi!"

Cap. 20     La magnificenza della figliolanza di Dio

Cap. 21     Rivelazione dell’abitante di una Stella

Cap. 22     Sul ritorno di Cristo

Cap. 23     Parole alla tomba di un amico

Cap. 24     Gesù - nostro Amico e nostro rifugio

Cap. 25     Parola di Dio e parola di uomo

Cap. 26     Il potere dell'amore

Cap. 27     L'uomo come rivelazione di Dio

Cap. 28     Il nuovo Natale

Cap. 29     Sulla libertà della volontà

Cap. 30     "Non sapete voi che siete il Tempio di Dio?"

Cap. 31     Lo Sposo bussa

Cap. 32     Volere e compiere

Cap. 33     "Chi rimane nell'Amore, rimane in Dio e Dio in lui"

Cap. 34     Sul vero seguire Gesù

Cap. 35     Sull'onnipresenza di Dio

Cap. 36     La redenzione del genere umano

Cap. 37     L'Amore – il  Principio liberante

 

Prefazione

Georg Riehle festeggiò il suo ottantesimo compleanno il 30 dicembre 1952. Il mondo dei giornali e della radio non sapeva nulla di lui. Come un diligente e abile maestro esercitò a Dresda in silenzio e fedelmente, il mestiere di falegname, finché la sua bottega fu distrutta nel gennaio del 1945 con una terribile incursione aerea su Dresda. Come personalità religiosa fu però di una straordinaria espressione di rango superiore. A vent'anni consacrò la sua vita, strappata alla morte, al suo Padre Celeste; guidato alla profonda conoscenza di Dio attraverso gli scritti del grande teosofo tedesco Jakob Lorber (morto nel 1864) , si aprì in lui stesso un diretto accesso al Cuore di Dio, così che poté diventare il Suo portavoce e risvegliare migliaia di anime bisognose di guarigione e guidarle al Padre Celeste.

In occasione del suo giorno di grazia e onore, alcuni dei suoi amici ebbero il desiderio di fermare in questo libricino un’immagine della sua personalità e del suo operare, al fine di lasciare una traccia per i suoi innumerevoli ascoltatori e discepoli e per tutti coloro che vogliono ancora imparare a conoscerlo. Perciò lo pregarono di annotare lui stesso in brevi tratti il corso della sua vita esteriore e interiore ed aggiunsero due ulteriori dichiarazioni su di lui di molto valore. La parte principale del libro è costituita da parole scritte espresse da lui nelle varie conferenze e riportate in stenografia da fedeli ascoltatori; solo le più vecchie e prime prove dall'anno 1902 furono messe giù per iscritto da lui stesso. Queste sono parole dell'eterno Amore in lui, come le ricevette a quel tempo per la durata di tre anni in gran numero, e attraverso le quali fu istruito in tutte le questioni religiose essendo  chiamato e preparato per la sua missione. Nello stesso tempo queste parole ci guidano anche nel centro di ciò che ‘fratello Georg’ ebbe da dire al mondo. Queste e le successive dichiarazioni lo pongono nella schiera di quelle persone unite con Dio che sono continuamente comparse fin nell’era moderna ed hanno sperimentato e annunciato un’intimissima fusione del tutto personale dell'uomo con il suo Creatore.

Qui in Georg si mostra in modo straordinariamente chiaro e puro – come già nei profeti dell’Antico Testamento – la comparsa della ‘parola interiore’, la manifestazione che il Padre Celeste stesso esprime attraverso la bocca di un Suo figlio, come lo si può notare subito con il primo saggio presentato qui. Nella dichiarazione dell'11 novembre 1902 fu subito detto in modo conciso e anche chiaramente di che cosa si tratta in questo processo, certamente incomprensibile per il senso mondano comune: "L'amore è l'unica chiave in grado di dischiudere il Cuore del Padre con la Sua pienezza delle esistenti magnificenze, le quali sono aperte per ogni figlio che afferra l'Amore e ne dischiude il Suo Cuore, cosicché il flusso d’Amore e di Luce del Cuore del Padre illuminerà e dischiuderà le nascoste camere del tesoro di quel piccolo, e tuttavia così grande, cuore dell'uomo”.

Le seguenti prove forniscono molte di tali ‘parole interiori’. Esse sono possibili solo nel campo della più perfetta umiltà del figlio. Quindi per essa (l’umiltà) fratello Georg è stato molto seriamente ammonito prima della sua comparsa. Con queste Rivelazioni il senso e lo spirito, il contenuto di ciò che viene detto, proviene dal Signore; la forma linguistica e la veste, invece, da Georg. Lui non parla, come i medium spiritici, nello stato di trance, bensì con l’assoluta desta consapevolezza.

Ciò che il fratello Georg disse durante le numerose riunioni pubbliche, visitate spesso da centinaia di ascoltatori e, in altrettante ore di preghiera, in stretti circoli più piccoli, tratta sempre l'unico tema di base: la divina destinazione dell'uomo. Le questioni congiunte strettamente con questa, trovano perciò anche qui continua risonanza e sono illuminate e trattate in diversi modi, né evidentemente era possibile evitare delle ripetizioni secondo il contenuto. Esse sono di estrema importanza vitale per l'approfondimento e il chiarimento, anzi, alcuni pensieri fondamentali e determinanti per la nostra vita sono anche non indesiderati.

La consecutività delle singole prove offerte qui secondo il tempo, è del tutto evidente. Per la pubblicazione di queste comunicazioni selezionate è stata conservata di proposito la versione linguistica degli scritti originali, anche laddove essa devia dall’usuale linguaggio scritto. Possa questa raccolta contribuire a conservare ancora a lungo la divina Semenza fortificante sparsa dal fratello Georg e così continui, generando vita.

Natale 1953 – L'editore

 

 

Cap. 1

Regole di vita dalla profondità dello Spirito

Dresda, ottobre 1902

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «Io, la Verità, la Vita di ogni vita, sono con te, figlio Mio, per fortificarti e rafforzarti alla Mia maniera, come ne hai bisogno, o figlio, per la maturità della tua anima che deve subordinarsi volontariamente e completamente a Me, l'Amore nel tuo cuore, per essere soggetto a Me. Io, infatti, ho bisogno di cuori interi per la collaborazione nella Mia grande Opera dell'Amore e della Verità.

2. Figlio Mio, vieni qui al Mio Petto e gusta il flusso del Mio Amore paterno, affinché la tua anima possa sollevarsi fortificata e slanciarsi in alto, per afferrare il calice della Vita e attingere alla fonte dell'amore in te, distribuendo l'acqua della Vita secondo il modo dell'amore a coloro che ne hanno bisogno e che qui ne bramano ardentemente una goccia. Perciò, lasciala penetrare sempre più profondamente in te, la grande vivente Parola del Padre tuo, affinché il tuo intero essere diventi vivente nell'Amore del Tuo Signore che ti vorrebbe innalzare su tutto il materiale, affinché Io possa essere tuo completamente e possa chiamarti Mio già qui sulla Terra. Figlio Mio, Io non ti lascerò. Riconosciti, lavora su di te, guarda a Gesù, guarda all'Esempio; adornati, figlio Mio, con perle magnifiche delle virtù, affinché ti trovi adornato, così che Io, chiedendo il permesso di entrare, metta il piede nella tua capanna per il tempo e l'ora che Io Mi sono riservato!»

*

Dresda, 27 ottobre 1902

( Parla il Signore tramite Georg )

3. «Figlio Mio, se rimani nell'umiltà e nell'amore, allora Io sarò con te; se l'Amore ti chiama, allora ti chiamo Io, poiché prima che Mi chiami tu, devo colmarti con la forza, affinché tu sia in grado di chiamarmi. Perciò, porgi allora a tuo fratello un sorso dalla fonte d'Amore della Mia Grazia, dalla fonte che Io ti ho dischiuso!

4. Puoi attingere liberamente, se ti chiama l'Amore; Io stesso ti condurrò. Allora, figlio del Mio Amore, prendi quello che l'Amore ti porge, affinché tu ti possa fortificare secondo il tuo bisogno. Figlio Mio, riconosci in ciò il Mio Amore; riconosci la Forza nella Mia Parola e riconosci che con Me puoi tutto! Allora sì, allora diventerà vita in te; allora ti sarà riconoscibile la forza e la vita nella Mia Parola. Cerca, ovunque tu sia, di essere il più piccolo, di essere il più basso. Lascia sempre la preferenza al tuo prossimo, finché ti chiamerà il Padre, finché ti spingerà l'Amore a parlare; perché solo nell'amore concedi accesso al Padre tuo, di entrare in collegamento con te. Con l'amore ti sarà offerta la bevanda rinfrescante secondo il grado del Mio sorgente Amore in te. Perciò, o figlio, quanto più ami in maniera pura, tanto più pura è l'acqua della vita in te; quanto più c’è umiltà, tanto più grande è la fonte. Perciò amatevi di più tra di voi, ed Io, vostro Maestro, non farò mai mancare ciò di cui avete bisogno. La Fonte mai dovrà esaurirsi, dovrà scorrere più abbondante, dovrà fluire più pura e più bella! Non lascio digiunare i figli Miei di Pane spirituale; mai mancherò di nutrirvi secondo il vostro desiderio, finché non saremo uniti completamente per sempre e in eterno. Miei cari, si procede con l'amore e con l'umiltà; solo l'amore libera dalle catene dello spirito. Questo, voi cari, vi offre l'eterno Amore, questo vi offre il vostro Compagno d’armi e Fratello Gesù, questo risveglia e ravviva nell'uomo, proveniente dalla Grazia per l’esaltazione del Suo grande Amore. Amen!»

*

Dresda, 11 novembre 1902

( Parla il Signore tramite Georg )

5. «Figlio Mio, annota i pensieri del cuore in te! L'amore soltanto è l'unica chiave che può dischiudere il Cuore del Padre con la Sua Pienezza delle esistenti magnificenze che stanno chiare a ogni figlio che afferra l'amore e dischiude il Cuore del Padre. E il torrente d'Amore e di Luce del Cuore paterno illuminerà e dischiuderà la nascosta camera dei tesori del piccolo e, comunque, così grande cuore dell'uomo. E questo è il torrente d'amore del figlio per il Padre che, benedetto da Lui, ritorna al figlio, fortificato come eco, secondo la sua individualità, per cagionare nuovamente ciò che ha dato l'amore. Oh, riconosci la tua esistenza, afferra che puoi esistere solo nell'amore e puoi accogliere l'amabile del Padre tuo, il che ti glorifica: la tua esistenza come uomo nel senso del tuo Signore nel santissimo dovere, come fratello risvegliato nei confronti del tuo prossimo e del tuo Gesù che ha sofferto per i Suoi ed è morto, e giammai riposa, finché tutto sarà guarito».

*

Dresda, 15 novembre 1902

( Parla il Signore tramite Georg )

6. «Sì, figlio Mio, Io sono e rimango sempre con te, riconoscibile soltanto nel tuo cuore, percepibile nell'amore e vivente solo nell'umiltà, poiché nell'umiltà, figlio Mio, tu sei completamente Mio. Ai Miei posso dare l'Amore secondo la loro forza, tuttavia l'umiltà è il proprio orientamento di vita del figlio, cosa che il Padre non potrà dare mai e poi mai. E l'Amore mai e poi mai s’intrometterà nel libero operare del figlio, poiché nell'amore, congiunto all’umiltà, si trova la glorificazione del non ancora trovato. Amando, conduco le vie delle Mie entità al di fuori di Me, quando esse, perfezionate da Me, entreranno mature nell'esistenza, entreranno in bellezze mai sospettate, di gradino in gradino verso uno e lo stesso Ordine, subordinandoMi ovunque come Signore e donandoMi del tutto a coloro che hanno ricevuto da Me, con grande Amore, la propria autonomia di formare se stessi secondo una libera scelta.

7. Quali pretese ho posto a Me stesso, per portare Mio figlio, nonostante la libertà della sua volontà, alla meta della Mia Idea della Creazione nella Luce dell'Amore del Padre Mio, al Quale Io, come Gesù, lasciai tutto, rinnegandoMi assai profondamente. Solo nella Mia umiltà crebbe l'amore. Con ciò impressi alla Mia vita creata l’impronta dell'eterna esistenza. Io ho vinto nei perduti, ora posso trionfare. Un giorno tutto ritornerà; perciò, figlio Mio, rallegrati, il tuo Signore ha vinto per te! Assoggettati anche tu, rinnegati, rimetti tutto al Padre tuo, confidando offriti a Lui, rassegnati in silenzio, soffrendo e sopportando! Oh, anche i Miei vengono respinti fino all'ultimo, eppure esclameranno: "Mio Dio, perché mi hai abbandonato!". Arrivato là, figlio Mio, la tua vita si inclina, e la vita in Dio celebra in te il suo mattino di resurrezione; questa è la meta. Illumina solo dentro di te, riconosci la vita e la sua destinazione, riconosci verso quale direzione conduce il Padre tuo! O figlio Mio, nella Mia vicinanza voglio facilitare la via della tua vita, voglio guidarti fino ai gradini dell'umiltà, voglio fortificarti, affinché tu possa posare il tuo piede per poter discendere. Oltre non posso andare. Figlio Mio, voglio darti ciò che posso darti per la tua maturazione, senza sfiorare la tua libera scelta.

8. Anche queste Parole fluiscono da te, rese possibili attraverso le Mie parole vivificanti, illuminando e aprendo il libro della vita in te, affinché, riconoscendo te stesso, lo trovi secondo il tuo volere e secondo la Mia Volontà, per il rafforzamento per te e per il Mio Amore. Amen!»

*

Dresda, 22 novembre 1902

( Parla il Signore tramite Georg )

9. «Ebbene, dunque, annota e riconosci nella Luce dell'Amore del Padre tuo, quello per cui i Miei devono pregare, come essi possono unirsi col Padre in una preghiera:

10. "O buon Padre, io Ti prego per un puro, silenzioso cuore dedito a Te, affinché badi solamente a Te e al Tuo Amore. Fa, buon Padre, che stia sempre davanti ai miei occhi la mia impotenza! Scrivi nel mio cuore con lettere eternamente imperiture, che io non posso nulla senza il Tuo Amore! Trasforma il mio sentimento nel Tuo Amore, dimora Tu nel Tuo santuario, a cagion del Tuo Amore e della salvezza del mio prossimo. Solo per questo, Padre buono, dammi la forza e fa penetrare la Luce del Tuo Amore! Rendi me, uomo insignificante, forte nel subordinarmi al Tuo volere, affinché percorra la via della mia vita consacrato alla Tua Volontà! La Tua Volontà sia fatta. Amen!".

11. Figlio Mio, se Mi preghi con la tua vita in accordo a questo sentimento, allora Io vivo in te, allora guido Io le tue vie nelle eterne profondità della tua essenza e le illumino affinché scompaiano le ombre della morte e si faccia Luce nei più segreti meandri del tuo cuore. O uomo, solo nell'umiltà crescono i tesori spirituali; solo nel possesso del minimo per te, o figlio d'uomo, possiederai tutto secondo lo splendore della tua umiltà. Piccoli e minimi sono i figli Miei, quando per loro diventa riconoscibile la Grazia del Padre loro. Perciò venite seriamente a Me e pregate Me per la forza, affinché diventi possibile operare insieme nella grande Opera di redenzione; poiché la notte è grande nello spirito dell'umanità. Noi vogliamo guarire, lenire, fortificare, rafforzare e risplendere con le bellezze spirituali nello spirito di sacrificio e di abnegazione. Nella Luce dell'insegnamento di Gesù, del tuo Signore, nobiliti il tuo sentimento, o figlio d'uomo, secondo la forza ad esso immanente e diventata libera. Amen!»

*

Dresda, 24 novembre 1902

( Parla lo spirito di Giovanni )

15. «Ebbene, dunque, riscaldati nel soffio dello spirito, nel respiro del fratello, come tuo fratello te lo può trasmettere secondo lo stato della tua maturità, nella Luce del suo amore verso i tuoi, per la salvezza della tua anima e per la glorificazione dell'Amore di Dio. Fratello mio, accogli da me (Giovanni) nel tuo spirito la chiamata dell'Amore per l'amore che io vorrei offrirti a dismisura per il nostro caro Signore e Maestro, Amore che tu vorresti offrire a Lui in questo modo secondo il soffio del tuo spirito che, il Signore, nel Suo Amore, fa sussurrare attraverso i cuori, affinché essi possano fortificarsi, e riconoscere la vita dello spirito e la notte della materia che vi tiene prigionieri. È certamente il lavoro più bello per noi nella Casa del Signore, nella nostra eterna Patria, aiutare per far risalire i nostri fratelli secondo la luce dell'amore, affinché essi camminino nella Luce e, nella Luce, riconoscano e trovino la via che conduce al Padre, all'Amore nascosto, dove poi la mano del Padre può guidare il figlio, oppure il figlio faccia propria la Volontà del Padre. Solo nell'umile sottomissione in ogni direzione di vita si raggiunge la segreta meta spirituale. Amen!»

*

Dresda, 28 novembre 1902

( Parla il Signore tramite Georg )

12. «Figlio Mio, ti dico con enfasi: se ti chiama l'Amore, allora ti chiamo Io. Se ti chiama il Padre, non dovrebbe essere presso di te e con te? Oh, i Miei aspettano, finché li vorrei colmare con la Forza. Ma non dimora la Forza in voi? Essa viene fuori secondo il grado di maturità del figlio. La Mia immagine in voi cresce secondo il grado dell'umiltà, e l'Amore risplende dentro nella pienezza del Divino nascosto secondo la Mia Sapienza. Nell'amore pieno di abnegazione al Padre vostro, riconoscete la vostra sfera d'azione e la debole forza con la quale i Miei, nell'amore attivo per il loro prossimo, vogliono rallegrare in umiltà il Padre loro. Proprio in questa debole forza, nella fiducia in Me, Io sono presente con la Mia Pienezza secondo il grado di maturità del figlio Mio. Da questa conoscenza vi fortificherete nella forza spirituale. O voi, figli Miei, per voi ho lasciato la Mia Vita; per voi Io opero di continuo. Solo preoccupato per la vostra salvezza, il vostro Maestro vi istruisce. Riconoscete l'Amore del vostro Salvatore! Cercate di ravvivare la Mia Parola nel vostro cuore! Nelle Mie parole è nascosta la Mia Pienezza divina, pienezza che deve sorgere, perché il Mio Amore è la base di tutto l'esistente. Io voglio risorgere in voi proprio dalla vostra debole forza. Oh, riconoscetela! Io voglio dimostrarMi a voi pronto per i servizi più bassi, se Mi chiamate, affinché possiate riconoscere il segno dell'umiltà, la forza nella debolezza, il flusso d'amore che mai si arresta, flusso che esce con impeto da un cuore umile; perché nell'umiltà dell'uomo, proveniente da un santo amore per il Padre, si sviluppa la Mia Parola da eternità in eternità, secondo l'infinita Pienezza divina che Io ho posto nelle sue profondità, figlio Mio, Io, il tuo Gesù vivente, nella conoscenza della tua debolezza. Il tuo amore – la tua vita; il Mio Amore – la Mia Vita, il tuo Gesù servente.

13. E a voi tutti, amati figli, Io esclamo: "Andate nella santa, seria Opera! Vi voglio trasmettere, secondo lo stato della vostra impotenza, secondo la vostra umiltà, la Mia Promessa, la Mia Forza, la Mia Pienezza”. Amen!

14. Per il vostro auto esame: riconoscete il giorno nella posizione del Sole, riconoscete la sorgente nel ruscelletto, e riconoscete la forza nell'umiltà! Nell'umiltà superate tutto nella Luce dell'Amore. Amen!»

*

Dresda, 1. dicembre 1902

( Parla il Signore tramite Georg )

16. Gesù, mio buon Salvatore, il Tuo Amore giace su di me come la rugiada mattutina su un fiore dopo una calda, afosa notte d'estate. O Tu, amor mio, non ci abbandonare! O Tu, Padre mio, vieni vicino a me nelle Tue Caratteristiche per via del Tuo Amore, e per via della Tua Opera, Padre buono, a noi che pure abbiamo percepito l'arrivo del giorno, per aprire le camere del nostro cuore, affinché possa irrompere la Tua Luce d'Amore e si dischiudano i fiori che Tu, buon Padre, hai piantato nel nostro interiore. La Tua Volontà sia fatta. Amen!”

17. Risvegliatevi, fratelli Miei spirituali! Poiché seria è la vita e santo è il tempo della Grazia. Oh, badate a questa seria chiamata, non domandate da dove essa venga, ma dove attira, affinché essa vi ravvivi! Per te può essere l'ultima. Riconosciti, riconosci la tua vita nei confronti della Vita del tuo Salvatore. Chiediti, prima di agire: “Cosa farebbe il mio Salvatore?”. Consigliati; mai ti mancherà la forza spirituale se il tuo sforzo sarà basato sull'amore per Dio e per il tuo prossimo. Non lasciarti offendere dalle sue apparenti debolezze, ma cerca di nobilitare le loro debolezze; questa è una condizione morbosa del cuore, è questa che deve essere guarita con il balsamo dell'amore. Gesù pianse su Gerusalemme, abbi anche tu pietà del tuo fratello e della tua sorella smarrita; riconosci le catene del tuo spirito!

*

Dresda, 26 dicembre 1902

( Parla il Signore tramite Georg )

18. «Figlio Mio, sia secondo la tua supplica d'amore; Io ho sentito la tua chiamata. Figlio Mio, ti sei lamentato, hai indugiato. Non ti avevo gridato che ti voglio guidare nelle profondità della tua essenza, affinché là si faccia Luce, così che impari a riconoscere che là vi è ancora molto da nobilitare? Poiché solo nella Mia Essenza trovi Me e te in Me. Figlio della Mia discendenza, perciò non scoraggiarti mai, se abbiamo ancora qualcosa che deve manifestarsi davanti ai tuoi occhi. Io sono e rimango con te, figlio Mio. Quello che Io comincio, viene compiuto. Tu sai Chi è Colui che parla. Perciò entra in te! Chiudi i tuoi sensi all'esterno, questo significa che devi usarli soltanto per quanto è necessario per l'adempimento dei tuoi doveri come uomo, affinché si possano aprire quelli interiori, così che diventi capace di servire il Padre tuo secondo la tua supplica d’Amore, secondo la tua promessa.

19. Figlio Mio, quando il suolo della Terra divenne visibile davanti all'occhio del tuo spirito e tu baciasti la Mia mano per il distacco con le parole: "Mio buon Padre, io voglio vivere per Te, voglio soffrire per Te, guidami Tu!". – Allora, fratello Mio, le Mie ultime parole in te furono il Mio gioiello incastonato nell'Amore: «Al tempo giusto Io ti dichiarerò queste Parole sulla Terra, e ti sarà riconoscibile, figlio Mio, quando lasci levare le ali del tuo spirito là, da dove esso era venuto; perciò sta in guardia in considerazione del tuo buon Padre, sii valoroso, non preoccuparti di nulla che del Mio Amore, renditi facile la tua esistenza terrena, arretrando ovunque; lascia che in tutte le situazioni della tua vita ti spetti la parte più modesta; solo l'umiltà ti nobiliterà come figlio di un Padre celeste. Questo è il saluto del tuo Salvatore e Fratello Gesù. Amen!»

*

 

Dresda, 27 dicembre 1902

( Parla uno spirito dall’aldilà )

20. Fratello mio, ascolta allora ciò che io dico, ciò che voglio accennare pregando giustamente: considera seriamente in te il santo Amore del Celeste Padre nostro, dedicati del tutto al sussurro d'amore nel tuo cuore, si deve far Luce su questa tenebrosa Terra. Ringrazia nella più profonda umiltà il Padre tuo Celeste che ti ha chiamato per la collaborazione nella grande Opera dell'Amore e della Verità. Perciò non considerare la tua vita per amor tuo. Edifica un altare e poni su questo le tue realtà e caratteristiche, affinché siano afferrate dal fuoco dell'amore e non rimanga altro che l'altare, la tavola santificata del Signore, sulla quale viene posto il Pane e il Vino, e mai ce ne sarà una mancanza. Noi guideremo tanti cuori affinché si rafforzino per la via che conduce verso il Cielo, per la tua benedizione, o fratello mio. I Doni del Cielo, oh, raccoglili! Io ti dico ancora una volta, prendi questo seriamente! Amen!

21. Questo ti dice un fratello dal grande aldilà.

*

Dresda, 4 gennaio 1903

( Parla il Signore tramite Georg )

22. «Figlio Mio, fratello Mio, amor Mio, vita Mia, solo attraverso il Mio approssimasi percepisci la Forza che somiglia ai raggi del Sole, i quali illuminano il percorso della Terra, strappando innumerevoli forme di vita dal suolo della stessa. Solo la parte d'Amore del Padre tuo, o figlio della Terra, è il Dono di Grazia attraverso il quale percepisci le profondità della vita, la vita nello spirito nella Luce dell'Amore come te lo rende evidente l'immagine del Sole. Solo l'Amore del Padre tuo è in grado di penetrare con i Suoi raggi vivificanti le profondità del cuore, stimolando vita. Perciò, o uomo, in queste immagini io trovo te! Continua a cercare in te, ordina la vita stimolata, vale a dire fanne uso nell'amore riconoscente! Mi comprendi tu? Io sono con Te, parla con Me!»

*

( Parla Georg )

23. “Padre mio, io so cosa Tu intendi. Il Tuo amore misericordioso mi mostra che solo quest’amore può risvegliare vita, e nell'amore riconoscente ci dobbiamo donare a questo soave slancio d'amore. O Padre mio, non abbandonarci! La notte è grande in noi. Oh, quanto difficilmente la Tua Grazia trova accesso in noi”.

*

( Parla il Signore tramite Georg )

24. «Figlio Mio! Riconosciti! Cerca ciò che ti manca! Io sono il tuo Salvatore, e tu sei libero, figlio Mio. Io ti voglio dare ciò che vorresti avere. Vieni, ho molto Pane che ti fortifica davvero, così che mai ti lascerai cadere indebolito; il Mio Pane, infatti, rinforza per sempre e in eterno. Con ciò voglio dirti: "Cerca di ravvivare lo spirituale nell'attività della tua condizione di uomo, di nuovo nella scelta dell'umiltà. Amen!

25. Figlio Mio! La Luce che Io accendo nel tuo cuore, sarà sempre sopportabile per i tuoi occhi; certamente diventerà sempre più intensa, ma sempre tenendo lo stesso passo con la tua crescita. Potrei lasciar fluire più Luce, ma cosa sarebbe poi della tua libera volontà? Perciò elabora il Dono di Grazia in te; ma pensa, per chi? Da quale orientamento? – Nuovamente in considerazione della Vita di Gesù. Amen!»

 

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Cap. 2

Il motivo per la Creazione

 

Da una meditazione sull’altura montana all’aperto presso Zwickau in Boemia nell'anno 1925

( Parla Georg )

1. Cari fratelli e sorelle di cuore! Un giorno Dio disse a Se stesso: "Oh, quanto povero Io sono in tutta la Mia grandezza, poiché tutto ciò che il Mio occhio vede e il Mio cuore prova, sono Io stesso, è come parte di Me stesso proceduto dalla Mia potenza. Oh, se solo potessi essere anche Padre; se solo avessi anche figli che, con spirito ardente d'amore, potessero irradiare incontro a Me una propria essenza!".

2. E così Egli cominciò la Sua grande Opera terrena: formare figli. Adamo doveva essere il primo figlio che poteva muoversi secondo la libera volontà. Mosé dice, nella sua storia della Creazione: Jehova lo pose in un paradiso!’. Questo paradiso non era un giardino come noi supponiamo, poiché la Sacra Scrittura parla in immagini. Il paradiso era una condizione.

3. Adamo fu il primo creato in grado di riuscire a discernere la Luce dalla tenebra, il Divino dal creativo. I due alberi che stavano nel paradiso erano le due forze della sua anima: cuore e intelletto, percezione e conoscenza. Secondo la sua anima, Adamo era un figlio d’uomo; secondo il suo spirito era un discendente proveniente dalla Vita più intima di Jehova.

4. La bellezza della Creazione era la patria della sua anima; e l'amore per Dio, per il Celeste Padre suo, era la divina stirpe in lui che egli doveva muovere, per formare, da un figlio d’uomo, un figlio di Dio.

5. Quando Adamo fu posto davanti al compito di considerare tutte le magnificenze che lo circondavano, non come la Patria della sua anima ma solo come pietra di prova, oltre la quale la sua anima si doveva elevare, – se quella volta la divina Scintilla a lui congenita lo avesse attraversato, allora da figlio d'uomo sarebbe diventato figlio di Dio.

6. Cari fratelli e sorelle, non crediate che ci eleviamo al Padre quando giaciamo ai Suoi piedi. Non crediate proprio che portiamo il alto a Lui il nostro cuore se rimaniamo di solito inattivi. Ci eleviamo al Padre quando immergiamo il nostro petto nell'Acqua della Sua eterna Verità. Se eleviamo il nostro cuore in alto a Lui, allora quest'Acqua della Vita ci darà una nuova Vita, una Vita proveniente dall'Alto.

7. Il nostro meraviglioso Padre, colmo di brama nel Cuore, colmo di ardente desiderio per un figlio, stava presso il Suo Adamo che, per grandissimo dispiacere del suo Creatore, si lasciò abbagliare dal mondo esterno, come anche oggi l'uomo si lascia abbagliare da ciò che riceve attraverso i suoi sensi.

8. E quale fu la conseguenza della disobbedienza di Adamo? Quella via di ritorno aperta, sulla quale tutta la Creazione con Adamo doveva trovare il ritorno al Padre, fu interrotta. Un dolore amarissimo colmò il santo petto del Padre che, piangendo, si domandò: "Che cosa devo fare? Ho collegato con il Mio Adamo l’intera Creazione, ma il Mio Adamo si è rivoltato via da Me. Vedo tutto andar perduto, perciò voglio di nuovo unirMi con il Mio Spirito primordiale, e tutto il creato si dissolverà». – Allora venne l'Amore e disse: «O eterna Santità, quello che Tu hai creato, Io Te lo riporterò di nuovo indietro!".  – E la Santità rispose: "Io accetto il Tuo Sacrificio, se sei disposto ad abbandonare il centro Tuo".

9. Adesso venne il momento della decisione. Se il Padre restava presso il Suo Santuario, restava separato dai Suoi figli. Se rimaneva con i Suoi figli, rimaneva separato dal Suo Santuario. – E il Suo nuovo Santuario, nell'anima dei Suoi figli, somigliava a una stalla. Perciò – quando divenne Uomo su questa Terra – Egli venne nella ‘Sua Proprietà’. La Sua Proprietà era però una stalla, una grotta nella roccia. Dove Lo pose Maria? In una mangiatoia, pose il Creatore che aveva scelto il nostro cuore come Suo Tempio. Di questo Tempio era stata fatta una mangiatoia di inclinazioni mondane. Maria Lo pose nella ‘Sua Proprietà’. Ed Egli riconobbe la piccola scintilla di amor filiale, anche se per questo perdeva tutto. La mangiatoia, nella quale si nutrivano gli animali, fu santificata attraverso il Signore della magnificenza che quivi giacque.

10. E il cuore dell'uomo, un luogo di dimora del mondo, sconsacrato attraverso il peccato, fu santificato quando Jehova si accontentò della mangiatoia.

11. Ora si consacrò da sé il Suo ulteriore sviluppo vitale.

12. Se garantisco il debito di un mio amico, devo io pagare questo debito se non lo paga lui. E se il Celeste Padre mio mi fa da garante, deve pagare Lui il mio debito. Egli paga questo debito, essendosi sottomesso al mondo, sottomesso fino alla morte sulla croce; non distruggendo il male con la Sua Potenza, ma lasciò operare unicamente l'Amore, in modo che fu in grado di santificare il male, proprio così, come se un uomo preso in giro, dicesse ancora: ‘Continua pure a deridere, io ti amo lo stesso!’

13. Una cattiva parola trova il suo effetto solo in un altro cuore. Se tutti gli uomini fossero colmi d'amore, il male non avrebbe più nessun potere. Infatti, Dio non ha messo mano alla Sua eterna giustizia, ma al Suo Amore riconciliante, così il male fin da questo momento ha ancora solo un potere apparente presso colui che è uno schiavo del peccato. Ma appena egli va dal Padre suo, cadono tutte le catene da schiavo…

14. Perché Gesù fu messo in croce e morì su una croce? Noi sappiamo che la croce consiste di una trave verticale e una orizzontale.

15. Il Signore della magnificenza morì su una croce perché la trave verticale corrisponde alla Volontà divina, e i Suoi figli – creati secondo l’immagine Sua – hanno incrociato questa santa Volontà attraverso la loro propria, il che corrisponde alla trave orizzontale. Così si formò la croce, e per abrogare la discordia, le sante mani del Creatore dovevano morire dissanguate alla trave orizzontale .

16. Se il Salvatore, il Celeste Padre nostro, ci avesse voluto liberare come se lo immagina il mondo, allora Egli avrebbe espresso soltanto una parola e tutti gli uomini sarebbero diventati angeli. Ma allora non saremmo figli, ma solo burattini, vivificati dalla Sua Potenza. Noi invece dobbiamo diventare immagini viventi del Suo cuore, dobbiamo diventare figli, i quali non conoscono altro che l'Amore del Padre loro. Dobbiamo diventare fratelli tra di noi, fratelli che non conoscono altra Legge che l'amore.

17. Voi mi domandate: come ci dobbiamo comportare verso le chiese? Il Padre nostro dice: "Io non son venuto per sciogliere, ma per adempiere". Esaminate tutto e trattenete il meglio. Noi manderemo i nostri figli nelle chiese, perché là vengono a conoscenza della magnifica Parola di Dio. Noi però sappiamo anche che questa Parola di Dio deve dimorare in noi, nel nostro cuore. "Il Mio Regno è in voi", ha detto il Salvatore. "In voi ho posto una scintilla vivente della Mia Divinità, curate questa scintilla. Per questo Regno, Io sono la porta". Il Suo carattere, come Uomo diventato Dio, è l'eterno Ordine, Ordine che Cristo ha di nuovo stabilito nella nostra essenza umana. Se quest’Ordine è stabilito, solo allora siamo in grado di dare dimora in noi a un’eterna Divinità.

18. O uomini di questa Terra, portate in voi il supremo Santuario dell'intero Universo e cercate la salvezza dall'esterno! – No! La salvezza dimora nel petto. È Cristo la meravigliosa Via. Lui ci conduce alla Verità ed è la Verità che ci eleva oltre la materia, il che ci rende liberi, tanto che noi, sebbene ancora legati a questo mondo, siamo nondimeno già uniti strettamente con la nostra eterna Patria. Apparentemente siamo separati dalla nostra Patria eterna, e tuttavia siamo in eterno collegamento con essa attraverso la Sua magnifica Parola, Parola che Egli stesso ci ha insegnato e che, in quest'ora, vuol curare di nuovo nel cuore dei Suoi figli, affinché riconoscano il loro meraviglioso Padre e sentano che Egli è qui con tutto il Suo Amore, come ce lo ha promesso: "Io sono con voi fino alla fine del mondo". – Ma siete anche voi con Lui? Sei tu con il tuo Salvatore? Voi chiese, siete con Lui? Oppure lo siete voi, popoli della Terra? Solo chi è con Lui, sperimenta la Verità e trova pace. Al di fuori di Lui non c'è nessuna pace. Per quanto bella possa risplendere la natura, per quanto magnificamente possa splendere il Cielo nel raggio del Sole oppure nello scintillio di milioni di stelle, a un figlio di Dio tutto ciò che il suo occhio vede, appare come un grande cimitero. Poiché tutto passerà, solo la Sua Parola rimane eternamente. La Sua Parola ci dà l'immortalità. La Sua Parola ci trasforma da figli terreni a figli di Dio. La Sua Parola ci eleva nelle patrie altezze, dove troneggia il Padre nostro. La Sua Parola ci unisce con Lui, così che Lo sentiamo e Lo sperimentiamo.

19. Aprite gli occhi, strappate via la benda che li copre! Oh, non vedete il vostro Salvatore? – "Figli Miei", dice il Padre, "il Mio Cuore sanguina di ardente desiderio. Ho fatto tutto ciò che ci vuole per la nostra unione; domandate al vostro cuore se anche voi avete fatto la vostra parte e venite a Me, Io vi voglio aiutare, così che ci possiamo vedere già oggi".

20. Dov'è il Cielo, dov'è l'inferno? – Entrambi sono nell'uomo, dimorano nell'uomo. Il sentimento umano è l'inferno, dappertutto. Il Sentimento di Dio è il Cielo, dappertutto, e dimora nell'uomo. Dove ognuno vuole essere il più piccolo, là è il Cielo. Dove ognuno vuole essere il più grande, là è l'inferno. O cari fratelli e sorelle, nella casa del Padre Mio ci sono molte dimore, magnifiche sedi attendono il ritorno del cittadino terrestre per ricompensarlo di tutto ciò che qui ha dovuto subire, ma se nel nostro cuore non dimora nessun sentimento celeste, allora davanti a noi non si dischiuderanno nemmeno le magnificenze celesti. Per l'occhio che conosce solo il sentimento mondano, il Cielo è senza stelle e il Sole senza splendore, mentre per l'occhio che è circondato dallo splendore dello Spirito della Verità, anche la notte su questa Terra è ancora illuminata ed è colma di Luce e Vita. Perciò il Cielo e l’inferno sono nell'uomo. Nell’uomo vi sono entrambi.

21. Dov'è l'aldilà? Ovunque! Ciò nondimeno il pesce vive nell'acqua, l'uccello nell'aria. Un cuore colmo del sentimento mondano cerca il mondo, e un cuore colmo del sentimento di Dio cerca il Cielo. La santa Parola del Padre nostro ci porta in su negli spazi di ogni magnificenza; un sentimento proceduto solo dall'egoismo mondano ci porta invece in giù nell'inferno, cari cuori. Oh, possa quest’ora diventare un'ora di Vita!

22. Il Padre nostro ha bisogno di operai. Egli non li può colmare con forza dall'Alto, come ha colmato i Suoi angeli con meravigliosa forza. Ma ha mostrato la via a tutti, e coloro che la percorrono li trova come operai utilizzabili. Egli però non vuol comandare ai Suoi operai: ‘Fate questo e fate quello!’, Egli vuole piuttosto avere operai colmi di gioia e amore, i quali da se stessi fanno il giusto. Così come una madre che dice al figlio: “Va a prendermi questo, o quello”. Non c’è niente di delizioso per la madre, c’è delizia quando poi uno degli altri figli – prima che avesse ancora espresso il desiderio – accorre dicendo: "Ecco, madre, te lo porto io!".

23. Il Padre dice a tutti: "Figli, andate a prendermi ciò che amo di più!”. –

24. Oh, beati coloro che dicono: "Padre, io Te lo porto! Io porto tutto il mondo!". – "Per il Mio occhio non esiste peccato, esiste solo amore!",  dice il Padre. Salvezza a colui che può dire anche questo e ha trovato il Padre suo nel proprio petto.

25. In te dimora il Padre! Batti al tuo petto, là Egli dimora, nel tuo cuore e anche nel cuore dei tuoi fratelli!

26. E se sai questo, allora non potrai più ingannare tuo fratello, perché egli ti sarà un santuario. In quel caso non ci sarà bisogno di dirti: ama i tuoi nemici;! Infatti, tu bramerai di stringerli al tuo petto. Chi si separa dai suoi fratelli, si separa dall'Amore divino, poiché Cristo viene oggi come Vita nella nostra vita e rende possibile a tutti i fratelli, anzi a tutti i popoli, di strappare a sé il Suo ‘Santuario’.

27. L'umanità ha rifiutato il suo Salvatore e perciò oggi percorre la via dell'esperienza! Essa dovrà sperimentare che ha perduto l'Amore e che su questa Terra è cessata la pace. Il mondo deve tendere all'amore, perché ‘EGLI’ è l'Amore.

28. I vostri occhi bramano di contemplare il Salvatore, ma i vostri cuori si rifiutano di dare a Lui dimora. Cari cuori, non è un pezzettino del mio Salvatore in me, più che se il mio occhio Lo contempla al di fuori di me?

29. Gesù non ha detto solamente: "Lazzaro, vieni fuori!". Egli disse: "Padre, Io Ti ringrazio che Tu Me lo hai dato: Lazzaro, vieni fuori!". Non come Dio Egli ha chiamato Lazzaro fuori dalla sepoltura, lo ha chiamato fuori come Figlio dell'Uomo, affinché anche i Suoi figli facciano saltare il sigillo della sepoltura, quando sarà venuto il tempo.

30. Egli ci ha restituito la nostra dignità; ci ha restituito la nostra innocenza sulla croce con le Parole: "Mio Dio, Mio Dio, perché Mi hai abbandonato?". Egli lo fece, separandosi dal Suo Spirito divino e, come ‘Figlio dell'Uomo’ creò la grande Opera di affratellamento con il Suo eterno Spirito. Perciò si strappò la tenda nel Tempio, perciò è caduta la parete divisoria fino in tutte le eternità.

31. Ma chi sta alla soglia e getta uno sguardo dentro, si delizia solo con gli occhi. Solo chi entra nel Santuario e apre l'Arca del Patto, questi adempirà le condizioni di vita nell'Onnisantissimo.

32. Un figlio di Dio si sente potente attraverso l'amore, in modo che a tutti gli spiriti che vanno con lui, egli può aprire la porta del Cielo.

33. "Andate fuori in tutto il mondo!", disse Gesù ai Suoi discepoli, e a Pietro disse: "Pasci le mie pecore, Io te le ho affidate!".

34. Non una fede di Pietro nel nostro Padre celeste è la roccia della chiesa che mai passa, ma un amore di Pietro è l'eterno possesso terriero e l'eterno Santuario unificante che eternamente rende beati.

35. Lo Spirito dall'Alto vi dice questo, affinché anche voi chiamiate il Lazzaro che dorme in voi, chiamate l'eterno spirito, così che venga fuori per andare a Betania con il suo Salvatore, per tenere un banchetto nell'eterno vivente Duomo dell'eterno Amore. Noi siamo debitori al Padre e ai fratelli e allora possiamo dire: "Padre, io sono pronto a servire Te e i tuoi figli; vieni, il Tuo servitore ascolta!".

36. Oh, lo sento nella mia anima: questo è facile per un uomo altruistico, ma difficile per uno egoistico. È facile per colui che dà sempre alla Terra ciò che è della Terra, e al Padre suo ciò che è del Padre; ma è infinitamente difficile per colui che dà di più alla Terra, di quanto le appartenga.

37. Ci dobbiamo liberare dai legami terreni, dando spazio alla Sua eterna Parola. Questo non è da intendere così come se dovessimo essere uomini malinconici sulla Terra. Per questo la Terra è troppo bella. Devono solo cadere le caratteristiche mondane che ci trascinano in basso, queste devono essere deposte. La Terra non può ritornare al Padre, tu invece porti in te la scintilla di Dio, con la Sua santa Forza puoi innalzare ogni vita alla trasfigurazione.

38. Non la morte deve metter fine alla nostra esistenza terrena, no! L'amore deve sciogliere la nostra anima dai legami della carne, questa è la Sua santa Volontà. Poiché chi è compenetrato dallo Spirito del suo Salvatore, il suo corpo di carne deve essere trasformato. Questo corpo di carne non dovrebbe andare nella tomba, perché l'eterno Santuario vuole trasfigurare anche il corpo carnale, come accadde con Maria, con Enoch e con Elia. Essi erano e non erano più. Ecco, dove dimora e vive il Salvatore il mondo non ha più nessuna parte, là è subentrata la trasfigurazione, là il corpo è diventato un tempio, un tempio dell'anima santificata, la quale ha dischiuso il suo cuore vitale all'Eterno-Divino.

39. Quando sentite mille e ancora mille parole con l'orecchio, queste si estinguono di nuovo; quando invece risvegliate la vita nel vostro petto, questa rimane eternamente. Ed io vi dico questo per risvegliare la vita. Questo rimane, per far entrare di nuovo nella vita terrena, con la risonanza dell'eterno suono, la Verità celeste. Come figlio dell'uomo e figlio di Dio dobbiamo percorrere la via attraverso la vita terrena, affinché il mondo possa dire: in questo è risorto Cristo, è risorto il Signore.

40. Il Salvatore non ritorna in nessun altro modo all’infuori che si unisce con il figlio Suo.

41. Quanto sarebbe difficile per il Padre Santo essere pieno d'Amore, se entrasse nella cerchia di figli imperfetti. Allora ci sarebbe una voragine tra Lui e loro. Perciò Egli li cura, finché non saranno figli Suoi, per poi poter entrare senza danno nella loro cerchia.

42. Egli, come Dio e Creatore, può staccare la mela dall'albero dell'umanità, la mela matura della Sua divina Sorgente di Vita per i cuori che sono diventati una cosa sola con Lui. Il loro occhio non è più legato a una legge terrena, bensì il loro occhio compenetra l'eterno Universo.

43. Non esiste nessun'altra via verso il Padre che attraverso il Figlio, e questa via ci è stata indicata dall'infinito Amore di Dio con la Sua umanizzazione e vissuta come esempio, divinizzando l'umano. "Io sono la Via, la Verità e la Vita!", ci insegna il Salvatore. Io sono la Via, come l'Evangelo della Verità penetrato fino a voi, di una vita diventata divina, e chi porta in sé la Verità, questi è diventato libero.

44. Io sto davanti a voi come semplice uomo. Non cerco nessuna patria. Io ce l'ho qui, e se venissero giù dei santi angeli e mi dicessero: "Fratello, vogliamo portarti nel Cielo sulle mani". – Allora io risponderei loro: “Vi sbagliate, il Padre mio ha lasciato il Cielo, Egli ha cercato il peccatore; lasciatemi con i miei fratelli!”

45. Tutti gli uomini sono miei fratelli, e ogni luogo che porta i miei fratelli è la mia patria.

 

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Cap. 3

Amare Dio significa: amare i nemici

Dresda, 4 luglio 1928

( Parla Georg )

1. Miei cari fratelli e sorelle. Il mio interiore è colmo di una vita che un giorno vorrebbe testimoniare in brevi parole di questa, come il nostro Padre Santo ha curato questa cerchia in perseverante Amore, il che prese il suo inizio ventiquattro anni fa. E se ritorno indietro di dodici anni al mio ventesimo anno di vita, dove io, come storpio, paralizzato in tutto il corpo, non riuscivo quasi a muovermi dai dolori, allora l'anima aveva già abbandonato il corpo morente e diedi uno sguardo nel mondo spirituale. In quel momento pregai il Padre mio Santo di lasciarmi andare ancora solo una volta, almeno per tre giorni, su questa Terra. Tutti mi diedero per spacciato, ma quando terminai la mia preghiera, ero guarito all’istante. Tutta la paralisi era scomparsa. Potevo alzarmi. Tuttavia ero dimagrito fino allo scheletro e dovetti prima raccogliere di nuovo le forze. Allora dissi al Padre mio Celeste: “La prima vita apparteneva a me, ma la seconda vita che Mi hai donato adesso, nel Tuo infinito Amore, appartiene a Te”. Così è anche rimasto fino a quest'ora. Ventiquattro anni fa eravamo in tre; volevamo servire il  Padre nostro Santo in silenzio e ritirati, ma il nostro meraviglioso Padre voleva altro. Così vennero da noi sempre più fratelli, la cerchia è cresciuta ed è diventata sempre più grande. Allora abbiamo avuto una volta anche un'ora dove il Padre mi aprì la vista spirituale. Vidi il nostro antico padre primordiale Adamo. Lui piangeva tanto amaramente, come se avesse perduto qualcosa che non poteva più trovare né più riparare. Le lacrime gli scorrevano a destra e a manca in veri torrenti. Allora venne uno stupendo giovinetto che mi tese incontro la palma della sua mano, e vidi i segni dei chiodi. Questi disse ad Adamo: "Adamo, non piangere su ciò che noi abbiamo perduto; piangi su ciò che abbiamo trovato. Guarda, Adamo, questo piccolo gregge sulla Terra; esso porta la Mia Vita per compiere l’iniziata grande Opera di redenzione".

2. Miei cari fratelli e sorelle, vi prego di tutto cuore, prendetelo veramente sul serio, affinché la Sua meravigliosa Opera possa andare in adempimento. Se vi guardo negli occhi, mi rallegro, ma se guardo nel vostro cuore, mi viene paura e timore; là, infatti, giace tiepidezza e pigrizia, nonostante la cura celeste che noi qui possiamo godere insieme. Non dormite, cari cuori, bensì risvegliatevi. Se il Padre vede pulsare in noi la vita, allora le lacrime di tristezza di Adamo si tramuteranno in lacrime di gioia, perché la Vita divina che Adamo ha perduto, è stata ritrovata. Perciò, Adamo, non piangere su ciò che noi abbiamo perduto, ma piangi su ciò che abbiamo trovato. Ma tale Vita è propria anche solo ai figli. Dov'è quel figlio che è compenetrato dalla Vita del Padre, che è diventato una cosa sola con il Padre suo Santo?

3. Cari fratelli e sorelle, un giorno vidi anche come il Padre nostro Santo nel tempo attuale andò dai Suoi figli di porta in porta e sulle stesse i Suoi figli avevano fissato una targhetta: "Benvenuto". C'era anche una tavola riccamente apparecchiata, ma il piatto del pane e il bicchiere del vino erano vuoti. Allora disse il caro Salvatore: “Dove non c'è pane né vino, là non posso rimanere, poiché non Mi posso nutrire”. – Cari cuori, che cosa vuol dire questo? Dove non c'è una vita e nessun amore producente per Lui, là Egli non può rimanere. Perché la vita di Dio nel petto dell'uomo è il nutrimento per il Padre nostro Santo. Non dovete pensare che nell'aldilà ci sia lo stesso nutrimento come qui. Oh, no! Là è la Vita di Dio, quindi la Vita del nostro Padre Santo, il nostro Nutrimento, e così Egli può rimanere presso di noi e noi solo allora possiamo rimanere presso di Lui nello Spirito, in questo caso abbiamo lo stesso sentimento con il Padre nostro. Prendiamo come esempio due amici. Se nel loro sentimento sono una cosa sola, allora il legame intorno a loro diventerà sempre più intimo. Ma se nel loro sentimento non sono una cosa sola, allora la voragine tra i due diventerà sempre più grande, finché si separeranno.

4. Perché l'uomo si dispera e mormora così spesso e perché è così deluso? Perché egli va contro il suo stesso io. Se ha superato questo, allora cesseranno tutti i dubbi e mormorii. In questo caso al loro posto viene il suo Santo amorevolissimo Padre e dal più interiore del figlio giunge il ringraziamento, per lodare e glorificare Lui per tutto il grande Amore e grande Bontà. Sapete voi, infatti, che cosa significa ‘amare Dio’? Amare Dio significa: amare i nemici! – Vincere il mondo significa: rinunciare al sentimento del mondo!

5. È già passato molto tempo, da quando un giorno venne da me un fratello e disse: "Georg, ascolta una buona volta, che cosa sciocca ho sognato: ho mangiato la Terra intera, ma ancora non ero sazio. Allora la prossima fu la Luna, anche questa ho mangiato. Avevo però ancora più fame, ed ho mangiato il Sole e tutte le stelle, tuttavia ancora non ero sazio". – Allora io dissi al fratello: "Ascolta, qui il Padre Santo ti rivela qualcosa di grande. Con questo Egli ti vuole indicare che, con tutto ciò che il tuo Padre Santo ha creato, non ti puoi accontentare. Ma se afferri la Sua Vita e lasci cadere il tuo io, allora avrai tutto. Se t'infiammerai nell'ardente amore per Lui, allora Egli ti potrà dare e ti darà ciò che non ti potranno mai e poi mai dare Terra, Sole, Luna e stelle. Non i campi più stupendi del Sole sono la cosa più bella; essi non potranno nemmeno renderci felici. Solo laddove dimora il mio Santo e più intimo Amico e Fratello Gesù è più bello. Io non sono felice perché L'ho riconosciuto come il mio caro Salvatore. No, cari cuori, io sono felice quando posso dare gioia al mio Padre Santo. Sono beato quando posso dimorare presso di Lui. Per prima cosa si deve piegare il mio io, prima che il nostro seme di vita possa produrre frutto. Nella cara Casa paterna non ci viene chiesto: “Come è stata la tua fede?”, bensì: “Ti seguono opere d'amore?” – Se vedo l'immagine del Padre mio in me, allora il mio amore, attraverso l'azione, ha creato il mio Padre Santo. Amare il Salvatore significa amare perfino il male e ancora lo stesso Satana. Quando l'uomo ha raggiunto questo in sé, allora il Padre nostro Santo può festeggiare il Suo ritorno su questa Terra. In quest'ora Egli dirà: "Non dimoro solo nello Spirito dei Miei figli, bensì sono già sostanzialmente su questa Terra".

6. Cari fratelli e sorelle, quando sarà il tempo che il nostro caro Salvatore ritornerà? La Scrittura dice: «Quando l'albero del fico è in fiore». Questo significa, quando l'uomo si è riconosciuto; il riconoscersi, infatti, sono i fiori sull'albero del fico. Ma a Te, Padre mio Santo, l'eterno ringraziamento per l'amorevole Cura! Se io ho mostrato la via ai miei fratelli e sorelle, allora Tu conducili oltre, poiché Tu conosci i Tuoi figli meglio di me. Amen!

7. Il Padre dice: "Finché l'uomo non passa dal santo Amore alla vera Vita attraverso l'azione , appartiene ancora al mondo. Ma se l'amore viene incoronato dall’attività di vita, allora sono figli Miei, perché la Mia vita pulsa in loro". – Ma, miei cari, qui non c'è solo il Padre, no! Qui c’è anche la madre, il grande angelo di luce Sadana, e questi dice al Padre: “Mi hai dato una libera volontà, questa me la devi, e me la lascerai anche. Finché i figli stanno nel mondo con la loro carne e con i loro sensi, essi sono miei. Ma se si allontanano veramente da tutto ciò e si rivolgono completamente a Te, allora anch'io voglio riflettere per ritornare”.

8. Nel "Grande Evangelo di Giovanni" di Jakob Lorber si trova una scena, dove Filopoldo dice al Salvatore: “Come posso ancora ringraziare Iddio, che mi ha dato questa vita tormentosa senza la mia volontà?”. – E il nostro Salvatore gli rispose: “Tu credi che non hai preso nessun contatto con il tuo Dio? L’angelo che c’è là, ti porterà i documenti e ti aprirà la vista spirituale. È già il ventesimo mondo sul quale tu vivi adesso!”. E così egli abbracciò con lo sguardo la sua intera vita. Voi cari, noi tutti non sappiamo che cosa è stata la nostra vita antecedente, perciò prendiamo la nostra vita terrena assai seriamente! Il buon Padre ci voglia dare la necessaria forza per giungere alla meta.

 

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Cap. 4

Il peccato contro lo Spirito Santo

Dresda, 3 ottobre 1928

( Parla Georg )

1. Mi è stato chiesto di parlare di un importante, serio, santo tema: sul peccato contro lo Spirito Santo.

2. O mio meraviglioso, santo, amorevolissimo Padre, illumina Tu il nostro petto, parla Tu; accendici Tu, buon Padre, una Luce su questo santo e serio tema, affinché la tua Luce d'Amore illumini anche la parte più buia nel nostro petto. Amen!

3. Cari fratelli e sorelle, tutti i peccati possono essere perdonati dal nostro Padre Santo, solo il peccato contro lo Spirito Santo no! Dio è Spirito, ed Egli ha posto una scintilla di questo divino Spirito nel petto di ogni uomo, l'uomo deve risvegliare attraverso la fede con l’amore lo Spirito Santo nel suo petto, affinché la scintilla di Dio, che è lo Spirito Santo, cresca e prosperi attraverso l'amore a una vita di Dio nel proprio petto.

4. Ecco che ci siamo già. Chi non risveglia la Scintilla divina nel proprio petto e nemmeno la cura attraverso l'amore nel petto del figlio fino alla vita di Dio, pecca contro lo Spirito Santo. Poiché mai un altro uomo può risvegliare la Sua Vita nel nostro petto, nemmeno il Padre nostro Santo. Lo deve fare l'uomo già da se stesso. Il Padre nostro non può nemmeno darci la Vita divina, questa se la deve guadagnare il figlio, posto libero, da se stesso. Abbiamo certamente un meraviglioso testo della Scrittura, dove il Padre dice: “Voi dovete diventar perfetti, com'è perfetto il Padre vostro nel Cielo”. E questo è nuovamente possibile solo quando vi è la propria libera volontà e se questa libera volontà è nutrita attraverso l'amore.

*

5. A questo punto, eccitato, parla un fratello ospite forestiero che appartiene a una precisa comunità religiosa: “Voi parlate sempre dell'amore. Quello che fate è certamente bene, ma non lo fa l'amore, bensì la fede!”. – Il fratello Georg risponde: “Amato fratello, stai calmo. Vedi, prima che tu provi amore per qualcosa, deve esserci prima la fede; poiché solo dalla fede procede l'amore. Ma il nostro caro Salvatore disse: «Se avete l'amore tra di voi, vi si riconoscerà anche come Miei veri discepoli e discepole», e in 1° Corinzi 13 stanno proprio le meravigliose Parole imperiture: «Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi l'amore, allora sarei un bronzo echeggiante o un cembalo sonoro. E se avessi pur il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi tutta la fede in modo da trasportare le montagne, ma non avessi amore, io sarei un nulla. E se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, e dessi il mio corpo a bruciare, ma non avessi l’amore, allora niente mi sarebbe utile». Non è proceduta tutta la Creazione del nostro meraviglioso Padre dall'Amore? Non è Egli venuto per l’ultragrande Amore a noi uomini, non lottò e combatté per l’ultragrande amore per i Suoi figli, per renderci libera la via che porta a Lui? Amato fratello, il nostro caro Salvatore non è forse andato sulla croce per Amore delle Sue creature, per renderci libera la via che porta al Suo Cuore paterno? – Dice di nuovo il fratello: “E perché?”. – Georg risponde: “Se percorriamo le Sue Vie che Egli ha vissuto d'esempio per noi, allora siamo con Lui e Lui con noi”.

6. Parla di nuovo il fratello: “Perché?”. – E Georg: “Amato fratello, dici continuamente: ‘Perché?’. Non riconosci l'amore combattente del nostro Salvatore sulla croce? Egli con ciò ci volle mostrare come noi dobbiamo lottare per l'amore nel nostro cuore, e attraverso l'amore conquistare la Sua vita in noi. Il nostro caro Salvatore stesso disse: «Il Mio Regno è in voi, esso non viene dall'esterno, ma dall'interno». Di nuovo il fratello esclamò agitato: “Dico per la terza volta: perché?”. – Georg, dice come a se stesso: “Dice continuamente: ‘Perché?’ – Esclama di nuovo il fratello: “Egli ci ha liberato dai nostri peccati attraverso la Sua morte sulla Croce”. – Dice Georg: “Oh, no, caro fratello e voi miei cari fratelli e sorelle, questo è ciò che credono le comunità che, attraverso la morte sulla croce del nostro Salvatore, gli uomini si siano già liberati dai peccati. Guarda, caro fratello: come può il nostro caro Salvatore, averci già liberato dai peccati attraverso la morte sulla croce duemila anni fa, se continuiamo a vivere nei peccati? Come può Egli perdonarci oggi i nostri peccati, se continuiamo a rimanere nelle nostre vecchie passioni anti divine? Se non diventiamo cristiani nei fatti, il che è nuovamente possibile solo mediante l'amore, allora ogni teorico perdono dei peccati non ha nessun valore.

7. Solo chi percorre le vie di Gesù, nei fatti, attraverso l'amore, a costoro sono perdonati i peccati; infatti, l'amore è un fuoco divorante, ed esso consumerà tutte le malefatte e i vizi nell'uomo, se il nostro cuore lotterà nell'amore divampante per l'Amore del nostro caro Salvatore. Per ultragrande amore per Lui, infatti, si estingue in noi completamente da se stesso tutto ciò che non si concilia con il meraviglioso santo Amore del Salvatore”. – Dice di nuovo il fratello: “Voi volete diventare perfetti, come il Padre vostro nel Cielo”. – Risponde Georg: “Amato fratello, se tu avessi seguito le mie parole, allora la tua di parola sarebbe stata adesso superflua. Proprio oggi ho parlato di questa perfezione. Se amiamo Dio sopra ogni cosa e il nostro prossimo come noi stessi, se mettiamo in pratica questo, allora non siamo più cristiani a parole, ma attraverso l'azione siamo diventati cristiani viventi. Un cristiano di fatto può procedere solo dall'amore. Chi pende ancora alla lettera della Scrittura, è ancora molto povero, poiché in ogni cuore di uomo si trova molto più di quanto la Scrittura ci possa dare. Ma ciò che in noi è nascosto, non lo trova l'intelletto dell'uomo, ma l'amore nel petto dell'uomo. Poiché l'amore lotta e cerca di ottenere per sé la Vita del nostro Padre Santo. Questo santo amore si fa propria la Vita del Padre; allora, amato fratello, non parlo più io, ma Cristo parla da me.”

 

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Cap. 5

Fratello Georg sperimenta che Dio è Amore

Dresda, 8 ottobre 1928

( Parla Georg )

1. Miei cari fratelli e sorelle, siate tutti salutati cordialmente nel Nome del nostro grande, santo, amorevolissimo Padre. Il nostro caro fratello Otto Hillig è stato da me, anche da parte sua vi devo salutare tutti molto cordialmente. Le sue forze diminuiscono a vista d’occhio. (Egli è deceduto 10 giorni dopo). Io gli ho detto: Otto, possa venire ciò che vuole, di questo non dubitare mai: Dio è Amore. È ben vero che noi spesso non conosciamo le Sue Vie sulle quali ci vuol guidare; ma una cosa sappiamo: Egli ci vuol rendere perfetti.

2. Cari fratelli e sorelle, consideriamo una volta la nostra vita. Essa iniziò come fanciullo. L'intelletto era ancora incolto, poiché il fanciullo non poteva ancora giudicare niente. Solo il puro amore infantile formava il legame con la madre. Dal fanciullo si passa al giovinetto o alla giovinetta. Allora si sviluppa la facoltà di pensiero. Dopo passiamo all'età virile, dove inizia la lotta per il pane quotidiano e per la santa Verità. Poi si prosegue nell'età senile, dove dobbiamo di nuovo diventare bambini, dove dobbiamo vivere di quel che si è ottenuto combattendo, per non perdere l'equilibrio. Chi ha riconosciuto la Verità su questa via di vita, l'ha accolta in sé e portata in sé alla vita, questi non conosce nessuna morte, non la sente nemmeno. Questi sa che Dio è Amore; questi non può nemmeno diventare vacillante, come mi capitò una volta in Russia.

3. Il mio corpo era completamente senza forza, la mia anima del tutto piegata dai molti dolori, in più un gelo di 30 gradi sotto zero. Era di notte, intorno all'una; la Luna splendeva chiaramente, la neve scintillava e il sudore mi scorreva giù sotto l'elmetto, nonostante il freddo. Pensate, eravamo all'incirca trecento uomini, tutti andavano in giro sparpagliati. Allora andai alcuni passi da parte nel bosco. Là caddi sulle ginocchia e invocai il mio caro Padre Celeste. Allora parlò una voce in me: “È Dio, Amore?”. Il mio umano, sotto il peso dei grandi dolori, ben lo negò, il che è anche facilmente comprensibile; ma non mollai, entrai nel mio più interiore e là affermai: sì Padre, Tu sei Amore! Anche se mi sono ignote le vie, sulle quali Tu mi guidi, sei comunque Amore e Lo sarai anche in eterno. Non appena ebbi espresso questa testimonianza, mi compenetrò una grande Forza. Con nuova Forza e fresco coraggio si andò di nuovo avanti.

4. E un'altra volta, mi ricordo ancora precisamente, era nell'inverno del 1917, quando anche, del tutto senza forza, non riuscivo più a continuare. Andai alcuni passi da parte, c'era un albero caduto, là mi volevo coricare. Allora venne un sottufficiale che disse: “Camerata, che cosa vuoi fare?”. – Io dissi: “Camerata, non posso più continuare; sono alla fine con la mia forza”. – Allora egli disse: “Qui c’è la tua sicura morte”. – Io risposi: “Camerata, non ce la faccio più, ho chiuso con tutto, lasciami giacere!”. – Allora egli prese il mio fucile e il mio zaino sulle sue spalle e mi prese nelle sue braccia. Così camminammo ancora un'ora. Immaginatevi, cari fratelli e sorelle, che cosa fece quest'uomo!

5. L'ho riconosciuto, ho sperimentato le chiare dimostrazioni che Dio è Amore. Solo le Sue Vie ci sono spesso sconosciute e incomprensibili. Che abbiamo il Vangelo, questo non è ancora un pericolo per il nemico della vita di Dio. Che abbiamo le "ore di Grazia" e annunciamo la Sua Parola, anche questo non è ancora un serio pericolo per lui. Tutto questo ancora lo permette. Ma quando portiamo la parola in noi all'esperienza, a questo non assiste in silenzio. Allora comincia la grande lotta, perché con ciò l'uomo passa nella Vita di Dio e, con questa per lui è perduto. Che Dio divenne Uomo, questo per Satana non era ancora un pericolo. Che Egli abbia annunciato la Sua Parola tra l'umanità, nemmeno questo fu un serio pericolo per lui. Ma che Egli fosse morto sulla croce per noi, questo fu il più grande pericolo; allora fu alla fine con il suo potere. Perché attraverso questa morte volontaria Egli ha vinto il mondo, e attraverso la sepoltura Egli ha ancora santificato la tomba. Allora finì con il potere del più alto e più stupendo portatore di Luce, che voleva governare dal suo potere e forza, ma con ciò dimenticò che questo potere proveniva dal suo Creatore e gli era solo prestato. Perciò, quando portiamo all'esperienza la parola che leggiamo e sentiamo in noi, questo è un pericolo per il nostro grande fratello caduto. Ma se non viene risvegliata in noi e non diventiamo operatori della stessa, allora essa ha poco valore. Il nemico permette questo, perché non significa nessun pericolo per lui.

6. Cari fratelli e sorelle, di che cosa consiste allora l'uomo? Del corpo di carne. E che cos'è, oppure, come è sorto? Esso discende dalla nostra volontà. Abbiamo però anche un'anima. Dov'è dunque l'anima? Essa è in noi. L'anima provoca la mobilità delle membra. Nell'anima giace lo spirito. Ma tra anima e spirito c'è un confine, affinché lo spirito, che è divino, non possa sopraffare l'anima. L'angelo ha un'anima colma di Dio, perciò non può pensare e agire diversamente da Dio, sebbene egli sia libero in tutto. L'uomo ha invece un'anima vuota. Se ora quest'anima vuota accoglie liberamente la Parola di Dio e vede lo spirito sua proprietà nell'anima, allora la parola viene vivificata attraverso lo spirito nell'anima. Anche l'intelletto accoglie la parola e la analizza in interpretazioni. Anche questa è una vita, una vita nutrita dall'amor proprio e mondano; questa però è una vita peritura. Se la parola trova accoglienza nella nostra anima e viene vivificata dallo spirito, allora sorge nel nostro stesso petto la vera Vita di Dio, e questo è il più grande pericolo per il nostro fratello caduto, Satana.

 

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Cap. 6

Sul valore del tempo

Dresda, capodanno 1929

(  Parla Georg  )

1. Quando la schiera dei cantori ebbe cantato l’inno della preghiera: "O caro Padre, ci ha chiamato il Tuo Amore dalla Sua grande Grazia", Martha Hillig cominciò l’inno di benvenuto al posto di suo padre, ritornato a Casa: nello spirito dell'amore che qui ci ha uniti, vi suona incontro la parola di benvenuto…"O figlioletti, figlioletti, credetelo tutti, quanto fervidamente il Mio Amore lotta adesso per voi".

2. Max Roth introdusse poi con brevi parole l'ora di Grazia, annunciandoci che il buon Padre vuol tenere oggi con noi una comunione con Cibi celesti. Se i nostri cuori sono pronti, allora Egli può tenere con noi la comunione dell'infinito, poiché con ciò non nutre soltanto noi, bensì anche l'intera infinità. Cari cuori, di che cosa abbiamo bisogno più di tutto per la disponibilità? Amore, amore e sempre di nuovo amore. Perciò vogliamo pregare il buono, meraviglioso Padre, cantando l’inno dai ‘Doni di Grazia’: "Dona, buon Padre, amore al mio cuore".

3. Poi parlò Fratello Georg: miei cari fratelli e sorelle, siate tutti cordialmente benvenuti nel Nome del nostro meravigliosissimo Padre. Il Suo infinito Amore chiede accesso ai vostri cuori. Oh, aprite a Lui, al Padre nostro Santo, il vostro cuore, affinché la parola non risuoni solo fino al cuore, poiché il suono si estingue di nuovo. Se invece la parola entra nel cuore, allora, o cari fratelli e sorelle, sorge la vita che si deve unire con Colui che ci vuole offrire in quest'ora, in tutto il Suo misericordioso Amore, la Sua Vita. Che cosa ci vuole annunciare questo primo giorno nel nuovo anno? Ci vuol riferire del grande santo Amore del Padre nostro. Altrimenti il nuovo anno non ha un particolare valore per il Padre nostro. O miei cari fratelli, mie care sorelle, il vecchio anno ha avuto un valore per te? Sei venuto più vicino al Padre tuo Santo? Sei cresciuto nell'amore? Vedi, fratello mio, sorella mia, allora è stato prezioso anche per il Padre tuo Celeste. Allora non è stato inutile; poiché ti ha portato un guadagno. Ma ognuno si adoperi affinché nel nuovo anno il guadagno diventi ancora più grande e ancora molto più prezioso, allora sarà per ognuno di benedizione. Nessuno sa chi sarà ancora in mezzo a noi nel prossimo anno. Lo vediamo nel nostro caro fratello Otto Hillig. Poco tempo fa egli stava ancora in mezzo a noi, fresco e fiorente, e oggi non c’è più. Perciò ognuno sia seriamente intenzionato a liberare il mondo, cioè a liberare la particella del fratello nostro caduto che porta in sé, affinché anche lui possa un giorno ritornare nella magnifica Casa del Padre.

4. Cari fratelli e sorelle, il nostro caro fratello Otto Hillig sta ora accanto a me e voi sapete cosa egli dice: “Miei cari fratelli e sorelle, amate, amate, oh, amate il nostro eterno, buono Padre Santo! Quanto lontano, come il Sole sta lontano dalla Terra, così stavo io ancora lontano dalla meta in mezzo a voi. Sono annientato. Ora mi posso avvicinare a voi solo in modo invisibile, per donarvi forza attraverso l'amore. Adesso non vi posso più aiutare visibilmente. Voi però siete liberi e nell'amore vi potete attivare in tutti i lati. Oh, potessi ancora una volta dimorare tra di voi, mi attiverei in modo del tutto diverso nell'amore. O cari fratelli e sorelle, prendetela ben con rigore, molto rigorosamente, perché questo tempo di Grazia non tornerà mai più. Amen!”.

*

5. Fratelli e sorelle, oh, poteste vederlo: qui ci sono tutti i vostri cari parenti! Sapete voi che cosa dicono? “Amate, amate, oh, amate con tutto l'ardore del vostro cuore il Padre vostro Santo!”

6. Anni fa ho visto un’immagine, c'erano radunati i più alti dignitari. Allora vidi come il nostro buono, meraviglioso Padre piangeva tanto amaramente. Il Suo Volto era completamente abbattuto. A quel punto parlarono gli arcangeli: “Padre, carissimo, ottimo Padre, perché piangi così amaramente?”. – Ed Egli indicò la Terra: “Che cosa devo ancora fare? Ho già fatto tutto. Ho inviato i Miei angeli sulla Terra che dovevano invogliare i Miei figli al ritorno. Io medesimo sono andato sulla stessa. Ho abbandonato tutte le magnificenze per stare con loro. Ho mostrato loro la via dell'amore con il Mio percorso di Vita. Ho fatto annunciare a tutti il Vangelo e oggi quasi tutti Mi hanno abbandonato. Che cosa devo ancora fare?”. – Allora gli alti dignitari dissero: “O Padre, carissimo, buono, ottimo Padre, oh, esaudisci la nostra preghiera, lascia andar noi sulla Terra. Quando saremo là, allora questa dovrà stare in fiamme in amore per Te”. – E il Padre esaudì loro questa preghiera, e oggi, cari fratelli e sorelle, essi stanno in lotta contro il senso mondano. Della grande fiamma d'amore, però, è rimasto solo ancora un piccolo bagliore. Di nuovo il nostro Padre Santo è solo. Ora Egli parla nel mio cuore: "Se utilizzassi solo un atomo della Mia Onnipotenza, allora tutto certamente ritornerebbe; ma Io non avrei più figli. Che cosa devo fare ancora? …Voglio ancora aspettare, forse i Miei figli troveranno comunque ancora la via del ritorno a Casa, dal loro Padre Santo. O figli del Mio Amore, ritornate! Su di voi sta tutta la Mia Speranza. Amen!".

7. O miei cari fratelli e sorelle, componetevi per tenere con il Padre vostro Santo la comunione, perché Egli desidera il vostro amore. Quanto volentieri il Padre vorrebbe trasferire le Sue faccende al figlio. A che cosa Gli servono tutte le Sue magnificenze che Egli vuole consegnare al figlio, se il figlio girovaga in terre straniere e non torna a Casa? "Piuttosto rinuncio alle Mie magnificenze e alla Mia Vita, ma non al figlio Mio", dice il Padre. Cari fratelli, che cosa può ancora fare l'eterno Amore? Mettiamoci la mano sul cuore e promettiamo a Lui solennemente di riportare la Terra liberata". Amen!

8. Il Padre nostro, cantato dal coro, terminò quest’ora colma di Grazia. – «Andate, guidati dall'eterno Amore. Amen! Gesù sia con voi! »

 

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Cap. 7

Della grandezza dell'Amore di Dio

Dresda, 7 gennaio 1929

( Parla Georg )

1. Cari fratelli e sorelle! Poiché il senso delle parole che il nostro Otto mi ha espresso l'ultima volta e che io vi ho ripetuto, non è stato ben compreso, allora ve lo voglio spiegare più precisamente: quando l'anima è trapassata in uno stato di Vita divina, come è stato il caso con me il martedì, allora per essa non esiste più nessuno spazio limitato, lo spirito ha superato l’abisso. Io ho visto tutti coloro che, come uniti con voi, erano presenti ed avrei potuto giocare il ruolo di mediatore. Così ho visto anche il caro fratello nostro Otto al mio fianco. In una tale contemplazione ogni errore è escluso. Se qualcuno parla con me telefonicamente, un inganno è possibile; io, infatti, non vedo chi parla, non sempre si riconosce l'uomo dalla voce. Anche nella frequentazione medianica può capitare un inganno, ma in una tale contemplazione, mai e poi mai. Allora il nostro caro Otto disse: “Quanto lontano è il Cielo dalla Terra, tanto lontano stavo ancora io sulla Terra dal vero concetto d'Amore del Padre nostro Santo; sono annientato. Oh, se potessi rimanere con voi; vi posso influenzare ancora solo attraverso il vostro interiore, invece voi potete essere attivi e operare liberi in tutte le direzioni con il vostro amore”.

2. Che cosa voleva dire con ciò il nostro caro Otto? Quanto lontano sta la Terra dal Cielo, tanto lontano stavo io dal vero concetto d'Amore del Padre nostro Santo? Egli con ciò voleva dire: mi son fatto ben una grande immagine del Suo infinto Amore misericordioso; ma di un tale Amore, come io lo vedo adesso, non me lo sarei mai sognato. Inoltre: "Sono annientato". Che cosa voleva significare questo? Affinché la parola ‘annientato’ non venga falsamente compresa, vi voglio dare un esempio. Vedete, una sposa ama il suo sposo. Se ora ciò che lei spera dal suo sposo, viene ancora superato in maniera rilevante, allora la speranza è come annientata. Lo comprendete ora, fratelli? Così l'intendeva il nostro caro fratello Otto. Egli era come annientato dall'incommensurabile, infinito grande Amore del nostro buon Padre. Che volesse rimanere con noi, è per il fatto che vedeva lo stato miserevole dell'umanità: egli può ancora solo agire su di essa nello spirito; noi invece possiamo agire ed essere attivi tramite il diretto amore. Prendiamocelo perciò ben a cuore, per sbrigarcela qui sulla Terra, per formare il nostro uomo interiore così come lo brama il nostro caro Salvatore, per poi far risplendere da noi la vera immagine dell'Amore di Gesù.

3. Vi voglio raccontare un piccolo avvenimento tratto dal Grande Evangelo di Giovanni di Lorber. Io credo che fosse Giosuè – quando il Padre nostro Santo, quale Gesù, con un paio di angeli s’intratteneva sulla Terra – che Giosuè pregò il Padre di mettergli a fianco un angelo. Il Padre esaudì questa preghiera e Giosuè pensò: adesso però puoi tu imparare molto. Quando furono a casa, s’intrattennero in conversazione, e quando Giosuè non seppe su un punto dare nessuna risposta, lo domandò all'angelo. L’angelo però disse: “Te lo volevo chiedere proprio io adesso”. – Allora Giosuè andò di nuovo dal Padre e Gli chiese di volersi riprendere nuovamente l'angelo. Che cosa c'è celato in quest’avvenimento? Qui il Padre ci vuol dire: ciò che l'uomo porta in sé, nessun angelo lo porta. L'uomo deve solo stare in silenzio ed entrare in se stesso, allora troverà tutto.

4. Vi voglio riportare ancora un’immagine contemplata, dove il Padre mi mostrò un uomo buono, dalla cui testa venivano pure sferette di Luce e gli giravano intorno. Poi mi mostrò un uomo privo d’amore e oppresso. Allora vidi come l'angelo prese dall'uomo buono le sferette di Luce e le lanciò all'altro uomo. Ora venne di nuovo un altro angelo che si sforzava di guidare un altro uomo a quello appresso, il quale con buone parole voleva portare all’accensione in lui le sferette di Luce. Vedete, tale attività, che noi proprio non vediamo, operano gli angeli; essi lavorano per noi e in noi invisibilmente.

5. Cerchiamo di diventare tutti dei veri buoni uomini; perché con ciò il Padre nostro è servito più che se usassimo molte buone parole che cadono su un terreno non fertile. Se un tale uomo è diventato maturo attraverso un tale angelo, allora il Padre gli condurrà già un uomo che gli potrà porgere un cibo più fortificante. Se però un uomo non ha nessun desiderio, allora non lasciatevi coinvolgere in niente con lui, come una volta anche un dottore mi tempestò di domande. Non si accontentava di nessuna risposta alle sue domande. Egli domandava solo per riconoscere in sé, se stava sul giusto punto di osservazione della vita e per farmi vacillare. Allora io gli domandai: ”Dottore, dove state voi?”. – Egli disse: “Non lo so”. – “Dottore, stiamo parlando insieme. Voi mi vedete, e non sapete dove state? Ve lo voglio dire io: voi state là, dov'è il vostro amore, poiché dov'è il vostro amore, là è anche la vostra vita!”. – Allora si voltò e andò via. Così è con tutti gli uomini. Chi vuol esaminare dove si trova, troverà che dov'è il suo amore, là c’è anche la sua vita. Chi con il suo amore pende ancora al materiale e può danneggiare suo fratello e sua sorella, la sua vita è ancor sempre consacrata al mondo. Chi invece è con il suo amore presso Gesù, questi parla e opera in modo divino. Prendiamo sempre come splendente esempio il nostro caro Salvatore; allora nemmeno noi vogliamo istruire, bensì essere un servitore del nostro prossimo. Chi è dunque un vero servitore nel senso di Gesù? Colui che vuole essere niente, il più umile, il più basso, egli sta più vicino di tutti al nostro caro Salvatore. Questi lo può adoperare il Padre per servire gli uomini. Tendiamo prima di tutto a diventare ben silenziosi, poiché nell'essere silenzioso il Padre ci può educare secondo la Sua santa Volontà ad essere un utile operaio nella Sua vigna.

 

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Cap. 8

Dio e la creatura - Padre e figlio

Dresda, 1 settembre 1931

( Parla Georg )

1. Poiché Dio era conscio della Sua Onnipotenza e Amore, Egli pose i Suoi grandi Pensieri e Forze nel cuore del più splendido di tutti gli angeli per renderlo felice, e disse a Se stesso: "Quando questi, colmato di vita, sperimenterà in sé la Mia Onnipotenza che Io gli aggiungo di Eternità in Eternità, allora avrà precisamente lo stesso desiderio d'amore verso il suo Creatore, come Io ho desiderio ardente d'amore dalla creatura". Con ciò il Padre Celeste nostro dipese dall'amore della Sua più magnifica creatura. Le capacità e forze di Dio erano adesso diventate anche proprietà di questa creatura. Perché? Affinché anche la Vita primordiale di Dio potesse diventare proprietà della sua essenza e risvegliasse gratitudine per l'inesprimibile grande Dono del suo Dio a lui ancora sconosciuto. E si realizzarono le idee in questo grande meraviglioso angelo, e lo Spazio fu popolato da infinite miriadi di sue essenze. E questo potente angelo creatore si vide adesso come punto centrale di tutti i creati, e poiché era il centro di tutti i creati, aveva possibilità e motivo di attraversare fin nel nucleo l'Amore primordiale, per restituire all'Amore primordiale come amore di ogni felice gratitudine. Questo spirito, che fu chiamato ad essere figlio, non sarebbe mai stato in grado di diventare un figlio di Jehova, se non fosse stato riscaldato, colmato e vivificato dalla Forza interiore e Pienezza vitale di Jehova. Noi uomini di oggi – quali chiamati al posto suo – pensate voi che il nostro amore sarebbe capace di vivificare un solo puntino del Cosmo, se il nostro amore non includesse anche la Vita di Dio e la nostra essenza non stesse sull’uguale altezza come quella del Creatore?

2. Mentre però questo magnifico di tutti i magnifici doveva trovare e ricambiare, in questa Vita centrale, l'Amore primordiale, prese piani autoritari per sempre e in eterno. Non si vide come portatore di queste Forze divine, ma come creatore delle stesse, e così sorse un abisso tra lui e il suo Dio, e in tal modo sorse l’abisso anche in mezzo a noi, quali proceduti da lui. Il figlio fu separato dal Padre. Il più splendido di tutti gli angeli non fu chiamato ad essere un creatore autoritario, e noi non fummo chiamati ad essere figli di costui, bensì ad essere figli di Jehova dall'Eternità, il Quale si recò poi come Gesù nella posizione più modesta e più trascurata.

3. Su questo, un breve esempio: un padre ha creato un grande possedimento per suo figlio, e poiché il padre amava così il figlio, dà a lui anche il pieno diritto su tutti i possedimenti. Ma il figlio chiude al padre la porta.

4. Quando l'Eterno Amore vide ora che ogni Vita era separata dal petto del Suo Amore, iniziò ciò che Mosé riferisce: il sorgere del visibile mondo materiale. Nel principio Iddio creò Cielo e Terra, e la Terra era deserta e vuota, e lo Spirito di Dio librava sulle acque. Con la Creazione del mondo visibile cominciò il Piano dell'Amore liberante. L’eterno Amore formò la Creazione materiale in una gradinata, sulla quale tutta la vita caduta e imprigionata, poteva di nuovo risalire e trovare la via del ritorno alla sua Origine divina. La vita naturale della Terra dalla pietra attraverso pianta e animale è l'inizio per questo. Fin su all'uomo tutto è saggiamente ordinato, ed è nutrito e curato dall'eterno Amore sul ponte della nostra libertà.

5. Fratelli e sorelle, vi voglio indicare un numero, e voi stessi ve lo potete quantificare e lo ritroverete nell'Eternità. Diciamo questo: la Terra consiste di granelli di sabbia, e così calcolate mille anni per ogni granello di sabbia, allora avrete il tempo fino alla prima perfetta anima umana. Tanto è durato, prima che sorgesse la tua anima, o uomo. E che cos’è la tua anima? Nella tua anima ogni vita in te vuole essere unita con il Padre.

6. Voi non siete qui per origliare, per l’intrattenimento; badate che questa Grazia non diventi il vostro stesso giudizio.

7. «Io voglio fare un nuovo Cielo e una nuova Terra». Il vecchio è passato. E se nel tuo petto il nuovo Cielo rinverdisce, il vecchio passerà. In voi il nuovo Cielo è la personale Vita di Dio, la personale Divinità. Un autonoma vita d'amore vi rende capaci di risvegliare la scintilla, di formare la Vita di Dio, di maturare per diventare un secondo dio. – Il vecchio Cielo sorse dalla Sua potenza divina. Il nuovo Cielo sorge dal Suo santissimo Amore per noi e dalla totale subordinazione e abnegazione della Sua intera Essenza. Egli divenne Uomo non solo per redimerci; Egli divenne Uomo per indicarci la via per il nuovo Cielo che è in noi. E per nuova Terra, significa: la Vita sonnecchiante e nuovamente risvegliante in noi, è vita più splendida e più santa di tutta la Creazione visibile.

8. Allora Cielo e Terra passeranno, ma non le Sue parole, poiché le Sue parole sono solo la via per il nuovo Cielo. Dove lo vuole edificare? Nel cuore dei Suoi figli! Che cosa ci vuole per essere figlio? Abnegazione di vita! Egli ci esamina, e quando ci trova, ci riempie con il Suo compiacente Amore. Gesù vuole donarci ciò che, dalle Eternità, era solo Suo: una Vita libera e autonoma che sta oltre la vita di tutti i Cieli creati, una Vita somigliante al Suo Amore.

9. Egli dice: "Io devo aspettare, finché la Mia immagine maturi nei Miei figli".

10. E la lotta diventa sempre più difficile. Duemila anni fa Egli si è servito di una vergine per prendere carne e sangue. Oggi si serve di una virginea, anima pura.

11. Osanna nelle Altezze, osanna nelle Altezze! Sia lodato Colui che viene nel Nome del Signore! Il Tuo eterno Amore sia glorificato!

12. Che i Miei fratelli e sorelle conquistino questo gioiello e conservino questo Tesoro nella cassetta di smeraldo della loro anima, e su ciò tengano sempre rivolti i loro sentimenti.

 

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Cap. 9

Ogni creatura attende la redenzione

Reutlingen, 24 settembre 1933

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «Voi vivete avvolti in questa veste terrena affinché non diventiate inquieti attraverso la possanza del Mio Amore, affinché possiate formare soavemente e amabilmente il Mio Santuario nel vostro petto, ossia la Mia Vita. La Mia Vita nel Mio petto è una Vita santa. Voi dovete sempre vivere nella consapevolezza del Mio Amore. Questa consapevolezza di vita non deve essere velata dalla Mia Grazia dall'esterno, dovete conservare questa consapevolezza di vita, affinché diventi manifesta a tutti coloro che sono uniti con voi. Questo è il dono più grande del Mio Amore paterno, senza il quale non sapreste quanto sono entusiasmato, e origlio come si forma la Vita nel cuore dei Miei figli e quale percorso prende, cioè quel percorso che Io spiano in voi, affinché il Mio Amore in voi diventi una forza d'amore che abbraccia l’intera Creazione.

2. Per questo Io sono morto per voi, affinché il Mio Amore diventi grande in voi, affinché il Mio Amore si accenda per ogni vita per voi e attraverso di voi. Miei cari, riconosceteMi come Colui che, senza la Sua santa Concessione, nulla può accadere, Colui che Si glorifica in e attraverso di voi, che deve essere presente per ogni cosa in e attraverso di voi. O Miei cari, Io sono venuto per servirvi di nuovo, non sono venuto per istruirvi. Sono venuto per rinsaldare il legame d'amore; preparatevi a qualcosa. Io sono venuto per procurarmi da voi un consiglio relativo alla Terra: vogliamo permettere ancora oltre il suo corso, oppure vogliamo intervenire? Devo porre un freno? Oppure vogliamo lasciar risplendere Luce su Luce nelle tenebre dei cuori? Allora dobbiamo anche andare da loro. E in quale modo, amati figli? Dovete illuminare voi le tenebre, con amore, umiltà e pazienza. Voi però sapete anche che la Mia Terra è libera. Vorrei così volentieri trarre da voi il Mio Amore.

3. Mi sono posto una meta, quella di occupare il Mio posto finché tutto sia compiuto. Vi ho spianato una via e vi ho rivelato il mezzo con cui Io vinco i Miei nemici. O figli! Il Mio Amore e la Mia Vita risplendono fuori in tutti gli spazi dell'Infinità attraverso le Mie Luci e le Mie Forze d'amore, ma essi risplendono anche nei vostri cuori e là attendono per essere da voi portati oltre, poiché Io vi ho stabiliti come corona nella Mia Creazione, e ciò che il Mio Amore ha donato, a Me è sacro.

4. Non ci separa più nulla, poiché tutto il separante, il santo Amore, lo ha eliminato; invece dalle creature che sono dietro di voi, Io sono separato e voglio essere unito con loro attraverso i Miei cari, attraverso di voi. Perciò ogni creatura attende la redenzione. Vi voglio aiutare e servire secondo il vostro desiderio, poiché tutte le Forze mi stanno a fianco. Questa Mia Terra è una scuola per il divenire, ed è una scuola superiore. Da qui si formano le Mie creature a figli, in essenze che sono create a immagine Mia, che vanno incontro a un perfezionamento, e il perfezionamento di questi nuovi esseri è il Mio stesso perfezionamento. Quindi date spazio al vostro santuario in voi e diventate silenziosi, conservate la vostra quiete, affinché Io possa sviluppare questa cosa sacra in voi. Oh, scrivetevelo nel cuore! Avrei una grande Gioia dischiudere una bocca per parlare con Me. Premetto, Mi trattengo in questo tempo a parlare con voi da Uomo a uomo, affinché la Mia Onniveggenza non rimuova il Mio Santuario divino. Oh, credetemi, ero infinite volte più beato sulla croce, quando il Mio corpo si conteneva servendo fino nella morte, che quando scorsi l'eterna Gloria nella Mia grandezza. Nella Mia grandezza persi il punto d’appoggio, e questo lo vedo presso i Miei figli nel loro amore; amore che Mi può afferrare, che Mi può rendere felice, che Mi può elevare, che Mi può portare a tutto l'inavvicinabile. Perciò il Mio Raggio di Vita si è riflettuto nella tua anima, e tu hai riconosciuto la grandezza, la pienezza di Grazia, il rinnovante e il produttivo nella Mia intera Creazione, agendo nel Mio Cuore per nuove Creazioni.

5. O cari figli, non smettete mai di amarMi, lo potete testimoniare al vostro prossimo, affinché Io trovi in voi tutta la Mia Vita d'Amore, affinché la via diventi libera attraverso il vostro amore per ogni vita e arresti la discesa. Perché se Io volessi intervenire, allora il mondo sarebbe giudicato, così come durante la Mia Vita terrena stavano aperte due sole vie: morire, cioè, separarmi dalla Mia Santità e arrendermi all’Amore, oppure conservare la Mia antichissima Vita e perdere tutto.

6. Io spero che venga il tempo in cui troverò i Miei di cuore aperto, dove attraverso il Mio Amore riconosceranno il loro compito, compito che consiste di diventare una cosa sola con l'Amore del Padre loro. Guardate solo a Me e da Me a voi, lasciate tutto il resto a Me. Nessun avvenimento mondano avviene senza la Mia concessione! Ora lo sapete, anche se il peso giace gravemente su di voi, questo è il Mio Amore che serve a un grande scopo. Io so quale cura ci vuole per perfezionarvi; infatti, se riconosceste con occhi chiari il Mio mondo, allora non smettereste, in tutta l'eternità, con il soffrire e servire.

7. Questo effetto, che qui procede dal Mio Amore per voi e attraverso di voi, dovrebbe generare una tale forza e trasportare la vostra vita in un tale slancio, da toccare tutti i poli della Creazione.

8. Incommensurabili mondi orbitano nello spazio infinito, magnificenze che, per i vostri concetti, sono troppo elevate per farle presentire al vostro io, e quegli esseri hanno un rispetto, un sentimento d’onore e una consapevolezza dignitosa dei Miei figli, che tutti loro curano la magnificenza e lo splendore solo per i figli di Dio. Allora comprenderete che Colui che ha rivestito così magnificamente ogni vita, chiede ai Suoi figli di servirsi con la più grande semplicità, chiede di abbracciare tutti con il loro amore, perché tutti esistono per voi, ed Io e tutta la magnificenza nel Regno dello splendore e nel Regno dei suoni sono perfettamente solo ciò che voi, Miei figli, portate in sacrificio sull'Altare dell'Amore a un Padre. O figli Miei! Voi lo sapete, il più grande voleva essere il più piccolo, e con gioia Io sono il più piccolo, affinché anche i Miei figli possano diventare e sentirsi piccoli.

9. Rimanete fedeli a voi stessi, quando questo processo di Grazia di reciproca rinascita non può avvenire, e rimanete sempre nel Mio Amore. Io sono Lo stesso, anche se non sono percettibile nell'esteriore. Io rimango sempre Lo stesso. Accorrete perciò veloci a Me, affinché vi sentiate di nuovo rafforzati nella Mia vicinanza. Montagne possono crollare, ma la Mia Grazia non si dovrà allontanare da voi. Rimanete perciò strettamente uniti in questo amore fraterno, affinché non diventi debole la vostra forza d'amore. Il vostro amore è pane per gli affamati, il vostro amore è pane per Me, per il vostro eterno Padre. Rimanete in questo amore, allora la Mia benedizione sarà sempre su di voi. Ricordatevi ogni giorno che voi siete discendenti da Me e che questa Terra vi porta per giungere più vicini a Me. In quest'ora questa parola vi annuncia il grande Amore paterno. Amen!»

 

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Cap. 10

Figlio dell'Uomo e Figlio di Dio

Politz (Boemia), 2 settembre 1934

( Parla Georg )

1. Il santo Amore paterno ci fa incontrare qui per diventare indipendenti. Dobbiamo ben sostenerci l’un l’altro in ore deboli, ma la nostra meta deve essere quella di diventare indipendenti. Vogliamo cercare nel cuore la vera Guida e diventarGli sempre più sottomessi, e quanto più ne siamo sottomessi, tanto più diventiamo indipendenti. In ogni cuore umano è posta una scintilla di Dio, e questa scintilla cresce se Le siamo sottomessi. Nessun uomo ha compiuto questo da se stesso, per questa ragione il Signore doveva venir sulla Terra e viverla d'esempio e compierla per la prima volta per noi.

2. Anche il Salvatore nelle Sue ore più difficili poteva cogliere la Forza solo dalla Sua Vita interiore di cui si era appropriato. Se Egli avesse attinto le Forze dal Suo divino Centro, noi non saremmo mai potuti diventare figli di Dio. Finché l'uomo ha ancora bisogno di un sostegno esteriore, fino ad allora egli non può diventare un sostegno per il suo prossimo. Per questo motivo il Salvatore, dopo molte massicce lotte interiori fino al Suo trentesimo anno di vita, ha sempre dato continuamente spazio allo Spirito di Dio nel Suo Cuore, Spirito che ha elevato il Figlio dell'Uomo a un Figlio di Dio. Egli non intraprese il Suo insegnamento prima che non fosse stato completamente sottomesso a questa Vita di Dio nel Suo Cuore. E il Salvatore ha ora bisogno di tali sostegni.

3. Io ho già sperimentato spesso il mio Salvatore, tuttavia neanche mai in maniera così meravigliosa come nella penultima settimana, dove tutto il mio umano ha temuto davanti alle grandi domande che mi sono state poste, e dove sapevo comunque che forse non ero all'altezza di queste domande. Io solo ho parlato nel mio cuore: "Non devi chiedere se sei all'altezza di queste domande, no! Devi accettare anche queste, servendo". Ma ciò che qui ho sperimentato, non ve lo posso descrivere. Quando si serve gioiosi, allora si accoglie il Signore. Se adesso si vedesse il Salvatore, allora vedremmo ben il Suo santo volto e i Suoi cari occhi, ma non potremmo mai prendere parte alla Sua Vita; lo potremo fare solo quando porteremo in noi la Vita del Salvatore, ma questo ha per presupposto dapprima un morire e poi un risorgere, e certamente è il Salvatore che poi dimorerà nel nostro petto.

4. Come v’immaginate voi la cosa più santa che prepariamo al Padre Celeste?

5. La cosa più santa è che noi prendiamo la Sua Parola come direttiva, ma il più santo ancora è quando cerchiamo gli smarriti e deboli e accogliamo i più degenerati.

6. Allora comprendiamo anche che cosa è il vero servizio di Dio. Il vero servizio di Dio è l'altruistica dedizione su questa Terra. Egli Si prende cura di noi, affinché saliamo dal piede del monte della fede fino alla cima del monte dell'amore per il nemico. Il Salvatore non si è fatto battezzare da Giovanni per introdurre il battesimo come pietra di base, ma per concludere il Vecchio Patto ed elevare l'amore e l'umiltà come prima pietra del Nuovo Testamento.

7. Perché vengono su di noi lotte e perché debolezze? Nelle lotte abbiamo bisogno della fiducia nel Padre Celeste, nelle debolezze abbiamo bisogno di un punto d’appoggio, e questo lo troviamo nella Vita di Dio fatta propria. E per tale ragione vengono su di noi lotte e debolezze, affinché si diventi interiormente saldi, affinché s’impari a stare sui propri piedi. Il tempo in cui il Padre Celeste nostro ha bisogno di sostegno, si avvicina sempre più. Se venissero gli angeli dal Cielo e volessero essere sostegni per gli uomini, allora gli uomini direbbero: "Che cosa sai tu come si sente un povero verme della Terra?". – No, i sostegni per gli uomini non possono cadere pronti dal Cielo, vengono certamente dal Cielo, ma provveduti solo con un atomo della Vita di Dio, affinché si possa elevare l'altezza nell'uomo, da cittadino della Terra a cittadino di Dio, da figlio dell'uomo a figlio di Dio.

8.Cidobbiamo ben fortificare in quest'ora, ma dobbiamo soprattutto tener stretto questo: ciò che ci sostiene nella lotta della vita e che ci rende indipendenti, è che in noi ci sottomettiamo alla Vita di Dio. Poiché dobbiamo appunto diventare figli, e un figlio è qualcosa di tanto grande e meraviglioso. Anche il Salvatore dipendeva dalla Vita di Dio, per cui ha combattuto per averla in Sé.

9. L'uomo non deve più smarrirsi a causa delle forze oscure che lo circondano, né del buio che si forma in lui, buio che talvolta è inviato come prova. Se le mie parole vi hanno elevato solo in quest'ora, allora potrei diventare triste, poiché se una volta cadrete di nuovo, chi vi sosterrà se non la Vita di Dio sorgente in voi?

10. Chi mi sostiene? La fede salda come la roccia: Egli provvede anche per me, e la ferma fiducia in Lui!

11. In un'ora a Dresda una volta il Padre Celeste disse: «Mi sono prefisso di condurre a Casa da questa Terra tutti coloro che sono qui, come figli di Dio, e voi, Mie teste incanutite, preparatevi, perché vi mando grandi prove, infatti, per voi non ho più a disposizione tanto tempo terreno come per i figli più giovani».

12. Adesso parla in me: «È dunque proprio così difficile, amare il Padre vostro Celeste sopra ogni cosa e il prossimo come voi stessi?».

13. La vita quotidiana deve essere una vita di piacere, e se uniamo la nostra vita con la Vita del Salvatore, allora diventa un giorno di gioia. Grazie a Lui abbiamo imparato a conoscere il nostro Salvatore Gesù Cristo. Quante esperienze di vita ci sarebbero volute per riconoscere il veritiero e il giusto? Ma chi opera come Gesù, è un uomo che sta sul gradino di Dio. E se potessimo sempre trovare la piena misura dell'auto abnegazione, allora il mondo non ci potrebbe mai più fermare nella crescita incontro al Padre Celeste.

14. Quando Gesù diceva di Sé: "Io sono la Porta", allora non intendeva con ciò la Sua persona, ma il Suo Carattere. Il Regno del Cielo non viene con sfarzo esteriore.

15. Quando noi un giorno come spiriti della Creazione, sprigionati, saliremo da un gradino all'altro e quando avremo goduto un lungo tempo della sua bellezza, la nostra vita bramerà sempre qualcosa di nuovo, perché lo sfarzo esteriore giammai potrà soddisfare lo spirito.

16. Pensate alla meravigliosa scena al pozzo di Giacobbe, il divino mistero a Samaria. Il pozzo terreno è la Creazione e l'acqua in esso la sua meraviglia. Il Maestro è la Vita di Dio in noi, la donna samaritana è il nostro io, e l'eterna Acqua che il Salvatore vuole offrire, è l'eterno Amore.

17. Il nostro desiderio di vita non sarà quietato, per quanto grandi magnificenze ci verranno offerte nell'aldilà, se prima non cerchiamo da libere parti ciò che è del Padre nostro. E chi qui mette la sua vita al servizio dell'amore per il prossimo, non ha più nessun desiderio, questi è quietato con l'Acqua dell'eterno Amore che sgorga in lui.

18. Nel lasciare questa Terra, anche su Maria, la madre di Gesù, subentrò un'ora di debolezza. Maria era completamente senza forza, senza assistenza, il suo interiore si era del tutto chiuso. E in questa condizione venne da lei il nemico di ogni vita. – Allora dei pensieri, pensieri che erano ancora di genere mondano, volevano formare un’accusa contro Dio. Soltanto che lei non lasciò venir fuori nel suo cuore nemmeno un segno e nemmeno un suono mormorante; lei ebbe solo una parola sulle labbra: "Sia fatta la Volontà del mio Gesù Emanuel!". E non appena le forze inferiori non la poterono più derubare della sua pace elevata a Dio, fu detto in un momento: Maria era – e Maria non fu più! Tutto si dissolse e Maria scomparve. Fu questa l'ascesa al Cielo di Maria! Questo significa che lei andò nello stato del Divino. E dov'è lei adesso? Lei è ovunque, può vedere tutto, può udire tutto, può rallegrarsi di tutto ed essere unita con tutto nell'eterna pace.

19. Se un giorno diventate deboli nella scuola della vita, allora dite: ‘O mio Salvatore e mio Gesù, rimani solo Tu sempre con me, finché non avrò superato le debolezze’. E dopo verrà la forza. Se subentra miseria, allora dite: ‘O mio Salvatore, mostraci una via d'uscita, se ho trascurato il mio dovere, allora rivelami che cosa devo fare!’

20. Da nessuna parte ci possiamo sviluppare così rapidamente e così magnificamente, come qui su questa Terra. Riportare di nuovo pura la Scintilla divina che Egli pose in noi, significa riportare un uomo nuovo. Abbiamo rivestito un uomo imperfetto e dobbiamo riportare un uomo perfetto.

21. Volevamo guadagnare il Regno dei Cieli e siamo comunque giunti alle sue porte. Se vogliamo andare nel Regno del Cielo, dobbiamo anche entrare dalla Porta. E la sua Porta è la Vita del nostro Salvatore Gesù Cristo. «Nessuno viene al Padre se non per mezzo Mio», il che significa: nessuno viene a una propria Vita di Dio, se prima non si sforza di far uso della Vita di Gesù. Solo ciò che è alto dinanzi al Padre mio, deve essere alto anche dinanzi a me, e dinanzi al Padre mio è alto solo un uomo umile.

22. Io sono nell’unica chiesa che rende beati solo quando ho fatto proprio l’unico principio che rende beato, e questo principio che unicamente rende beato è l’attaccamento divino. La cosa più santa è l’abnegazione di vita fino all'ultimo respiro.

23. È solo un fatto passeggero se talvolta la vita ci opprime. Perfino l'angelo più meraviglioso, con il suo scettro da regnante, vorrebbe volentieri far cambio con noi.

24. «Amatevi, come Io ho amato voi» perché in questo amore è deliberata la crescita e la maturità interiore.

25. Imparare sempre di più a stare sui propri piedi. Se talvolta siete deboli, allora andate da uno che è ancora più debole, consolatelo e aiutatelo. Oh, allora il Padre Celeste vi guarderà con santa gioia, e il figlio che ha consolato il più debole avrà fortificato se stesso.

26. Se il prossimo ci domanda: "Come ti poni rispetto alla chiesa?". – Allora risponderete: "La chiesa è un contadino che sparge la sua semenza, e dove essa germoglia, viene fuori un salvatore". E noi siamo debitori a questo contadino, perché collaboriamo a piantare la semenza, affinché possa farsi strada un salvatore che fruttifica fino all'amore per il nemico.

27. Un giorno a noi non si domanderà: “Che cosa hai fatto sulla Terra?”, bensì: “Quale misura di abnegazione, dedizione e amore hai tu impiegato?” E secondo questa misura avrai anche tu una parte nell'Amore dell’eterno Padre nostro.

28. Il nostro Salvatore lasciò inchiodare le Sue sante mani alla croce, per purificare e santificare le nostre mani, che corrispondono alla nostra attività, e quando fu versata la Sua ultima goccia di Sangue del Cuore, allora le mani degli uomini furono così purificate che divennero atte a edificare a Lui una nuova dimora. E un raggio di Luce si riversò in quell’istante sull’intera infinità. E lasciò inchiodare i Suoi piedi alla croce, affinché i nostri piedi dovessero ricevere in tutti i tempi un punto fisso divino. Ed ha versato il Sangue del Suo Cuore, affinché il Suo infinito Amore creasse la possibilità di edificare un nuovo Cielo.

29. Una volta un fratello disse: "Oh, potessi io morire nelle braccia del mio Salvatore!". – No! Non dobbiamo pensare così, questa è una debolezza che dobbiamo ancora deporre. Egli è certamente con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo, ed Egli disse: «Voglio esservi d’aiuto, nondimeno vi posso aiutare solo secondo la misura della fiducia che avete in Me; e quindi date a Me tutta la vostra fiducia, solo così vi potrò aiutare e sostenervi fino al vostro ultimo respiro».

 

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Cap. 11

Niente ci può separare dall'Amore di Dio

(Banchetto spirituale e materiale)

Dresda, 12 settembre 1934

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «Nulla può e deve separarci dal santo eterno Amore di Dio! Immergetevi nei flutti della Vita divina, essi purificano la vostra anima!

2. La vostra immagine primordiale viene fuori come un giorno risultò dalla Mia mano. O tu, santa ora di vita per un afflitto Cuore paterno. O tu, santificato istante per la Mia Terra. O tu, dolce messaggio per i Cieli piangenti, poiché essi sentono la nuova Vita dalle profondità santificate del vostro cuore.

3. Mai dovete credere che Io vi abbandoni. Dal vostro apparente abbandono di Dio dovete scorgere soltanto il Mio Amore paterno che vuole incoronarvi su questa Terra per una vita di Dio atta a redimere e indipendente.

4. Ciò che si trae fuori da sé, è Mio; ciò che si trae da se stessi, è proprietà di Colui che lo prende. – La vostra proprietà è proprietà di tutta la Creazione! La vostra proprietà è testimonianza della vostra figliolanza, la quale Mi eleva come Padre su ogni vita. La pienezza del vostro cuore è più perfetta che quella del Mio Cuore di Gesù, perché Io, come Gesù, Dio di Eternità in Eternità, stavo da solo, e voi, figli Miei, Mi elevate ad Amico, a Fratello, a Padre e a Sposo.

5. Ciò che un giorno era Mio, ogni cosa creata, vi appartiene! Se Mi afferrate, allora Mi avrete interamente! Perciò la Mia testimonianza sulla pienezza del vostro cuore, perciò l’apparente star solo, perciò la dipendenza della redenzione del vostro amore sorgente in voi per ogni vita!

6. Questo banchetto è santificato spiritualmente e materialmente con la Mia presenza quale Amico e Fratello. Attendo l'ora della nostra fusione, dandovi l’assistenza che condurrà assai rapidamente alla Meta della Mia Essenza. – «Amen!» – dice Colui che è il Punto centrale della vostra vita, che vi vuole perfezionare, come lo sono Io trasfigurato. – (Espresso per il fratello Georg:) E tu non ti rattristare a causa della separazione dal tuo padre terreno. Lui dimora, meravigliandosi vivamente, presso di Me. Non riesce a comprendere la Mia Bontà e il Mio Amore. Ancora egli ha bisogno di forza per dimostrare il suo pieno amore e gratitudine, per il fatto che non ti è mai stato d’ostacolo per adempiere il tuo alto compito come uomo qui su questa Terra. Io lo so, il tuo sentimento soffre, non hai più una casa paterna, ma Io ti voglio essere Padre e Madre, e ti ho messo a fianco cuori fedeli, presso i quali tu come uomo trovi piena compensazione.

7. Ho misurato la vostra esistenza terrena solo come un tempo brevissimo. Essa passerà come un sogno, e sarete presso di Me, dove ogni amore trova la sua ricompensa.

8. Spesse volte cerco grandi pensieri per i Miei deboli figli che qui lottano contro il nemico di questo mondo, per renderli felici. In verità, sono troppo scarse a Me tutte le magnificenze del Mio Amore, per rendere felice il figlio! – Solo una cosa Mi trattiene: non voglio trarre ed elevare il figlio dal Mio Amore che dimora nel Mio santo Cuore paterno, voglio elevare il figlio dall'amore filiale che siete in grado di risvegliare in voi, così che esso diventi uguale al Mio, affinché voi in diletto e gioia possiate chiamare all'esistenza delle creazioni, nelle quali anch'Io trovi la Mia delizia, poiché Io sono Uno al Quale è appartenuto tutto e voglio anche essere Uno che vorrebbe rallegrarsi in ciò che Gli appartiene, in ciò che ha prodotto l'amore per Lui e che, amore depone ai Suoi santi piedi.

9. I Miei Cieli Mi cercano ripetutamente, e dove Mi trovano? Nelle file dei Miei figli sofferenti per Me e per la salvezza del loro prossimo, lottando! – Io ho abbandonato i Miei Cieli e non Mi voglio stabilire nel patrio luogo prima di avere dei figli dinanzi ai quali il nuovo Cielo si schiuda completamente, nel quale ritornerà anche il più lontano, attirato dall'amor filiale. – Allora i Cieli antichissimi entreranno in questi nuovi Cieli e vi sarà un solo gregge e un solo Pastore! Amen!

*

10. La Mia santa Benedizione è per questa vostra opera, unita con questa Mia assicurazione: Io rimango con voi! Io sono il Primo al vostro fianco quando si apre il vostro occhio, e l'Ultimo al vostro fianco quando si chiude il vostro occhio; e sono Io il Guardiano quando avete bisogno del più dolce riposo! Né la Mia Grandezza, né il Mio Onore, né la Mia Ricchezza, né la Mia Forza, né la Mia Potenza, né la Mia Magnificenza, né la vostra imperfezione, Mi potranno separare da voi. Amen!

*

11. Così come benedico questo banchetto attraverso la vita del fratello vostro, così Mi congiungo con il vostro amore, affinché le forze benedicenti di questo vostro amore sgorghino copiosamente, sia per questa Terra oscillante nella notte e nell’orrore, sia per i suoi abitanti smarriti. Amen!

*

12. Mantenete stretta la Mia pace di cui avete bisogno, attraverso il silenzio e dedizione a Dio nel vostro cuore. – Chi sta sotto la Mia protezione, a questi nessun potere potrà danneggiare un minimo pelo della sua pelle. Anche se, per la vostra maturazione, non sembra così, per la vostra necessaria maturazione in questo grande tempo dei tempi, dove voi potete occupare il posto che Io ho occupato qui come Salvatore di ogni vita. Amen! Ancora una volta è avvenuto di rinfrescarvi.

13. Santo Amore, Tu, punto d'appoggio della Mia Vita e della Mia Essenza, Tu, radice della Mia Potenza creativa; come un giorno Io lottai come Uomo sulla Terra nella Mia ora più difficile, così lotto di nuovo e cerco in Te, santo fondamento primordiale di ogni vita, una via d'uscita, che non pregiudichi la Mia Santità e non profani la Dignità della Mia Umanità! – O Amore, Tu, rifugio nel grande attimo in cui la Mia Terra sanguina da mille ferite e i Miei figli soffrono, e dove la bocca degli stessi combattenti deve tacere, – nelle Tue profondità primordiali sussurra la sorgente che fa scorrere a Me come Gesù ritornato nello Spirito della Mia Verità, il sorso dello Getsemani, il sorso del rafforzamento.

14. Come un giorno conservai con infranto Cuore paterno il Mio Noé dal diluvio voluto dai Miei figli erranti, così esiste per Me, al quale appartiene Cielo e Terra, una consolazione soltanto: il figlio compassionevole, il figlio che cammina nella sua santa eredità.

15. Amore, Tu non Mi hai abbandonato fino a quest'ora, – non abbandonare nemmeno i Miei, affinché ogni vita sia custodita in Te.

16. Figlio Mio, va per la tua strada, pensa a Me, a te succederà come a Me. Non pensare all'apparente sconfitta, pensa alla nostra vittoria. Vita d'amore è vita di vittoria. Sostenetevi l'un l'altro, affinché rimaniate tutti in questo santo Amore, ed Io attraverso quest’Amore sarò unito vivamente con il nocciolo della vostra vita.

17. Santi angeli chinano le loro teste. Abitanti celesti si chinano in quest’istante e Mi pregano di poter abbandonare la loro Patria per venirvi in aiuto. Voi, Miei fedeli e iniziati sulla Terra che portò i Miei piedi, quando non sarà più un’intromissione nella vostra vita indipendente, allora diventerò visibile ai vostri occhi mortali.

18. Vi ho mostrato la via che conduce all'elevazione, alla vostra divinità, nella quale Io trovo la Mia magnificenza». – Amen!»

 

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Cap. 12

La voce della coscienza come precursore

Dresda, 16 ottobre 1934

(Parla Georg)

1. Miei amati fratelli e sorelle! Mi preme di esclamare dentro di voi: oh, fate spazio nel vostro cuore al Padre Celeste vostro!

2. Non si può dire a questo fratello o a questa sorella: fa questo, oppure: fa quello.

3. Secondo la maturazione della nostra vita parla anche la coscienza, perché la Voce dell'eterno Amore paterno è dentro di noi. Ben per colui che assolve questo compito, che segue la sua chiamata interiore. La voce della coscienza è un precursore per ogni Vita del Signore.

4. O fratelli e sorelle, si va avanti! Gesù Cristo una volta disse: «Senza di Me non potete far nulla!», e adesso queste parole hanno la loro giusta validità. La pace è immaginabile solo su una base di conciliazione. Se la pace è conclusa solo dal potere, allora essa si mantiene solo per un tempo. Una pace edificata su tesori terreni non dura a lungo. La pace che deve durare a lungo è pensabile solo su un Fondamento: Gesù Cristo. E questo fondamento è stabilito nelle seguenti parole: «Amate Dio sopra ogni cosa e il prossimo come voi stessi!»".

5. Ci siamo riuniti per diventare salvatori del nostro prossimo, quando poi verrà il momento in cui ci sarà il desiderio e il bisogno di dare agli uomini una vivente testimonianza della magnificenza del nostro Salvatore Gesù Cristo. Fino alla fine del mondo le Sue Parole sono la via che porta alla nostra Vita di Dio, e se percorreremo questa via nella fedele fiducia ed edificheremo saldamente sul Suo aiuto e sull'eterno Amore paterno, allora nulla ci mancherà.

6. La Sua redenzione consiste nel fatto che Egli ci abbia spianato una via affinché nei nostri cuori potessimo trovare la vita liberatrice. La redenzione procede dalla Vita di Dio nell'uomo. Se Gesù Cristo venisse adesso visibilmente sulla Terra nella Sua figura passata, gli uomini mondani direbbero: "Di un tale Uomo come Cristo adesso non ne abbiamo bisogno. Noi abbiamo bisogno di un uomo con energia e forza!". – Oh, questi uomini malati! Gesù Cristo ci conduce proprio sulla via che porta alla Forza, ma non a una misera forza umana, no, a una Forza divina che innalza il fratello e la sorella dalla vita imperfetta alla radice della Forza, Forza che è il nostro Salvatore Gesù Cristo. Chi viene al Padre, sta al di sopra della morte, questi è diventato un cittadino dell'Eternità, anche se qui è ancora avvolto con la polvere terrena. Egli preferirebbe scegliersi la veste terrena, che la veste trasfigurata dell'Eternità, perché in questo mondo come Luce e Vita Egli può illuminare la tenebra e mostrare ai morti la via per la Vita. La via, però, si chiama: umiltà, e filiale, confidenziale amore in tutta la semplicità del cuore!

7. E dove c'è l'umiltà, là viene anche il Santuario di Dio. Un uomo umile non trattiene la proprietà per la propria persona, e l’amore ha un unico desiderio: quello di servire.

8. Il Padre Celeste nostro ama un uomo precisamente come ama l'altro. Ma può mettere il Suo Santuario, quale eterno Amore, solo in quelle mani che Lo amministrano anche così come l’amministra l'eterno Amore stesso. L'attività di Gesù sta al di sopra di ogni attività di tutti gli uomini.

9. Per poter diventare soccorritori del nostro prossimo, dobbiamo prima tendere alla perfezione.

10. Ci sono due vie per la perfezione: la lunga via dell'amara esperienza e la semplice, breve via dell'amore.

11. Dove c'è l'amore, là c’è anche l'idea dell'amore, e l'idea è il figlio. Gesù un giorno disse: «Se amaste il Padre Mio, allora riconoscereste anche Me». Questo Gesù, infatti, è la voce della coscienza divenuta Uomo, e tale voce della coscienza è la voce di Dio. Là dove si agita il contrario, là si agita anche la coscienza; senza lavoro e senza lotta non si può conquistare la Vita di Dio. Un giorno il Salvatore espresse le seguenti Parole: «Chi accoglie Me, accoglie anche Colui che Mi ha mandato!». E accogliere Lui significa entrare nelle Sue orme.

12. Quando una buona volta la preoccupazione bussa alla nostra porta, allora sappi, il Padre tuo, il Cui occhio ha provveduto il piccolo come il grande con lo stesso Amore, deve pensare a te ancora di più.

13. Va e scrutati! Se sei debole va ad attingere forza dal Padre tuo, per stare quieto nella debolezza. Se sei malato, prega per la Luce, affinché ti mostri la causa del tuo male. Egli ha posto nel nostro cuore tanto le lacrime quanto anche la gioia, affinché con ciò la vita vada incontro a una gioia sempre più perfetta.

14. L'eterno Amore vuol guidarci attraverso le esperienze, affinché attraverso le esperienze riconosciamo che la Via di Gesù è l'unica giusta. Cari fratelli e sorelle, se ora mi chiedeste da che cosa dipenda la visibile presenza del nostro Signore e Salvatore, allora risponderei: la presenza visibile del nostro Signore e Salvatore dipende dall'uomo stesso. Dove l'umano è diventato uguale al Divino, là c’è Cristo, visibile in e presso i Suoi.

15. Con il perfezionamento dell'uomo si compiono anche le vie di Luce nel Macrocosmo, dal pianeta più basso fino al più alto Sole Centrale primordiale. Gesù vuole essere afferrato, compreso e capito dai Suoi figli, ma il mezzo per questo non è il freddo intelletto calcolatore, ma solo il puro amore altruistico. Lo si dice anche nella Sacra Scrittura, nella lettera di Giovanni: «Dio è Amore; e chi rimane nell'Amore, rimane in Dio e Dio in lui».

16. Una guida disse una volta: “In ogni petto umano dimora un santuario. È dovere di ognuno rivelare il proprio santuario al suo prossimo. Se non lo fa, commette un crimine. Il mio santuario è Gesù Cristo e non ho trovato la via che porta a Lui attraverso l'ascolto e la lettura, ma attraverso la mia esperienza interiore”.

17. Noi saremo del tutto seguaci di Gesù solo quando avremo divinizzato il nostro umano, e quando non verrà più ad effetto la nostra volontà , bensì la Sua divina Volontà in noi.

 

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Cap. 13

L'umiltà come fondamento dell'amore

Ebersdorf, 4 maggio 1935

( Parla Georg )

1. Fin a qual punto sacrifico il mio io, fin là si rivela la Vita di Dio, e la Vita di Dio si chiama: Amore.

2. Dove non c'è amore, non c’è nessuna chiarezza di vita. Ma dove c'è amore, là c’è chiarezza di vita, là c’è anche la conoscenza di Dio. Dove c'è amore, là c’è anche Luce, e ciò che la Luce è nella Creazione, questa è l’amore per il nostro spirito; là c’è la Vita di Dio, là c’è resurrezione. Quanto più risorgiamo in noi stessi, tanto più diventiamo liberi; e questa ultrasanta, inavvicinabile Vita di Dio, è venuta visibilmente sulla Terra ed è divenuta Uomo; di questa vita il principe angelo è animato solo da un piccolo atomo. Questo Signore, Dio e Creatore, ci ha mostrato qui, dal nostro punto di osservazione della vita, la via che possiamo percorrere fino alla meta della Sua vincente e risorgente forma umana.

3. Nonostante la nostra vita sia solo nel divenire, portiamo in noi un dono che può afferrare la Vita di Dio. Qui, su questa Terra, io posso vedere e comprendere persino i gradini più bassi, dall’altra parte invece, nell'aldilà, posso vedere e comprendere solo il gradino sul quale sto io; non posso vedere né comprendere un gradino più alto. Perciò un singolo giorno su questa Terra è molto più prezioso di tutti i tesori della stessa. I gradini del carattere che ancora ci ostacolano per fonderci con la Vita di Dio, sono i gradini intermedi che ci devono traghettare dal gradino umano al gradino divino, e perciò il mio Dio non mi può condonare il passaggio di questi gradini; ma Egli mi ha mostrato la via di come posso giungere sui gradini superiori.

4. Figli di Dio non sono coloro che, in disparte, percorrono una propria via, ma coloro che sono per gli altri una Luce e un esempio. «In ciò il mondo riconoscerà che siete Miei discepoli e che avete amore tra di voi».

5. L'amore ha la stessa forza del Sole sorgente. Attraverso l'amore il nostro pensiero tenebroso e impuro diventa puro e splendente, e se i pensieri sono puri, allora anche le opere sono pure. Perciò l'uomo deve dapprima andare nell’interiore ed esaminarsi, allora riconoscerà la sua vita come vita imperfetta, e la vita che brama la perfezione è una preghiera, e in questa brama gli verrà in aiuto l'eterno Amore.

6. Le parole "Mio Dio, perché Mi hai abbandonato!", devono esprimere: non Io, vostro Dio e Creatore, vi do Amore, ma vi lascio andar da soli affinché l'Amore di Dio possa sorgere in voi.

7. Le parole "Dio Mio, perché Mi hai abbandonato!", sono il più grande lascito di Dio per i Suoi figli, dinanzi al quale persino i più grandi angeli cadono pieni di riverenza.

8. Attraverso l'umiltà il Padre Celeste rende l'uomo capace di liberare in sé l'Amore di Dio.

9. Oh, beato chi ascolta le Parole, e beato, beato colui che comprende le Parole; tre volte beato colui che trasforma queste Parole in vita, che non ascolta il consiglio del mondo, ma il Consiglio del suo Salvatore, che non cerca le gioie nel mondo, bensì nel suo Salvatore, e allora potrà dire: “Presto il Padre mio trasfigurerà anche me”.

10. Le parole di Pietro "Nel Nome di Gesù alzati e sii guarito", produssero in tutta Gerusalemme un grande stupore, ma produce uno stupore ancora più grande quando l'uomo stesso diventa una meraviglia. In me c’è la Vita di Dio; ma la Vita di Dio ha bisogno di spazio, ed affinché trovi spazio, io devo mettermi da parte.

11. L'agire e l’operare degli apostoli non era fondato su tradizioni e dogmi, ma sulla vivente vita interiore.

12. Dove la sposa si accontenta ancora di una lettera, là non c'è ancora il vero amore, e quando io lessi nei libri di Lorber le meravigliose Parole, anch'io non mi accontentai con il leggere, bensì volevo sentire e poter parlare con il mio amato Salvatore stesso.

13. Colui che il Padre chiama "figlio", non è un autentico figlio, ma è autentico colui che ha combattuto per diventare un figlio di Dio.

14. E la vera caratteristica dei figli di Dio è: servire e ancora servire!

15. Il loro fondamento è l'umiltà, e l'umiltà è il fondamento dell'amore. Se con il tuo amore puoi abbracciare tutto, persino il tuo nemico, allora non sei più un uomo, in questo caso sei diventato un figlio di Dio, quindi sei morto in te, e non vedrai né gusterai più nessuna morte. Sei passato da questa vita all'altra Vita.

16. A Chemnitz una volta mi parlarono una quantità di diavoli: "Se troviamo tali uomini che vogliono vivere secondo siffatte parole, noi diventeremo loro amici".

17. Abbi la tua gioia nel Signore, Egli ti darà ciò che desidera il tuo cuore. Chi ha un cuore colmo d'amore persino per i più poveri fratelli, già qui sulla Terra questi dovrà avere lo splendore di tutti i Cieli.

18. Se non avessi nulla da portare, il mio amore per il mio Salvatore non potrebbe crescere, e se mi vuole far crescere, allora lasciami portare qualcosa per Lui. Beati siamo noi se possiamo portare un fardello per il Salvatore.

 

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Cap. 14

Sul significato dell’umanizzazione di Dio

Dresda, 5 maggio 1935

(  Parla Georg  )

1. Condurre una vita da salvatore significa superare tutto, unire tutto, come un musicista che sa unire tutti gli opposti, affinché da queste sorga una sola armonia. Ogni uomo è un attore nel grande concerto della Creazione, e solo il Salvatore può introdurre i suoni, affinché ne sorga una armonia di Vita. Solo l'Amore, stando in prima linea, può congiungere tutto ed equilibrare tutto, e il prossimo non è qui per noi, ma io sono qui per il prossimo, per aiutarlo, fin dove posso,

2. Se Gesù Cristo disse “Io sono la Via, la Resurrezione e la Vita”, allora con ciò voleva significare la Vita imperitura e veritiera, ed Egli non ci voleva guidare al laccio delle Sue Leggi, ma voleva preparare la possibilità di accendere la scintilla di Dio nell'uomo. Invece lo Spirito non vuole respingere la nostra vita esteriore, ma la vuole trasfigurare e perfezionare per la divina indipendenza di vita. In base alla sua conoscenza di vita, l'uomo cerca Dio al di fuori di sé, e in base alla conoscenza di Dio, cerca Dio nel suo interiore.

3. Il Salvatore disse “Il Mio Regno è in voi”, il che però significa: tutto ciò che il vostro occhio vede, passerà, ma le Mie Parole non passeranno. Nel Suo Regno, uno incita l'altro; al di sopra della nostra Terra l’intera Creazione è già un unico canto di lode, ma noi più di tutti possiamo glorificare il Salvatore se noi stessi conserviamo la Sua Vita, di Gesù, persino ancora nei più grandi contrasti. Il luogo preferito del Padre Celeste nostro è laddove un figlio deve mettere in gioco il suo intero io e rinnegarsi, affinché possa diventare manifesta la magnificenza di Cristo.

5. Perché il Salvatore portò la corona di spine? Perché non voleva portare la corona della Vita come la più alta corona sul Suo capo che Gli spettava come Onnipotente, ma volle la corona che i Suoi figli avevano approntato per Lui. E i Suoi figli non avevano conseguito, lottando, né una corona celeste né una divina, ma una corona che si erano preparati secondo l'opinione umana e che aveva intrecciato il nostro umano intelletto.

6. Perché porse ai Suoi figli umani le Sue mani e le lasciò affiggere alla croce? Perché l'attività vitale dei Suoi figli non costruiva, ma distruggeva. Il nostro Dio e Creatore non poteva toglier loro la libertà, e non poteva nemmeno santificare le loro mani, ma per mezzo di ciò ha santificato le nostre mani, mettendo a disposizione le Sue mani che avevano costruito Cielo e Terra, persino al più infimo e rigettato dei Suoi figli. Davanti a questi il Santissimo si è sottomesso, questi è stato anche degnato ed elevato nella profondissima caduta.

7. Le nostre chiese, le evangeliche come le cattoliche, erano quelle che conservavano la Parola di Dio e poste come seme nei nostri cuori, e adesso, dove la Parola di Dio è in pericolo, gli uomini risvegliati devono farsi avanti, per testimoniare questa Parola. La Parola di Dio non deve essere tenuta in serbo in coppe d'oro, ma deve essere trasformata in opera attraverso l'amore per Dio e il prossimo.

8. Nessun albero può svilupparsi in una coppa d'oro guarnita di pietre preziose, ma solo nel buio terreno, e così nemmeno la Vita di Dio si sviluppa attraverso la sola parola espressa, ma dove non c'è amore per Dio e per il prossimo, là vi è soltanto sapienza di libri, e la Sua Vita risorta è delegata poi ancora sulla testimonianza di uomini colmi di Dio. Ma dove c’è l'amore per Dio e il prossimo, là presto si avvicina la Vita di Dio che, come Santo Spirito, ci guida in ogni Verità.

9. Il Salvatore ora parla a me nel cuore: «Non appena Mi riconoscerete secondo lo Spirito, verranno perfino gli angeli più santi nella vostra scuola, poiché siete stati creati a immagine Mia».

10. Nessun angelo poteva occupare il posto che il Salvatore aveva occupato nel giardino del Getsemani; poiché un singolo uomo porta nel suo petto più che tutti gli angeli messi insieme.

11. Gesù è e rimane vincitore in tutta l'Eternità. Vedo solo un unico dolore nel Cuore del mio Salvatore, ed è quello che negli uomini d'intelletto la vittoria del Salvatore deve passare sui mucchi di macerie del loro stesso io.

12. Perché qui non ci appartiene nulla di permanente? Perché dobbiamo lasciare qui tutto? – Perché nel Regno spirituale ci aspetta tutto, perciò qui non dobbiamo trattenerci nulla. L'uomo qui sulla Terra è così grande, che per lui perfino Dio è solo un concetto. La ricchezza dell'uomo consiste nel diventare simile a Gesù; se ha raggiunto questo, allora tutto ciò che in lui è terreno viene a cadere da se stesso. Quando s’innalza davanti a me tutto un monte di preoccupazioni, allora vorrei dire: “Oh, oggi è iniziato per me un grande giorno. Eccomi, Padre mio, Celeste, sono Tuo. Dammi soltanto la Forza, affinché io rimanga nella Tua quiete. Tu vuoi attirare il figlio al Tuo santo Cuore e non lo puoi con le Tue mani di Onnipotente! Perciò, bisogna tenersi solo calmi, e arrendersi alla Sua Volontà! –

13. Se una volta io fossi posto davanti alla domanda se volessi rinnegare Gesù, allora risponderei: io rinnego il vostro falso concetto di Gesù, ma non rinnego il mio concetto di Lui. Poiché nemmeno voi rinnegherete il mio concetto di Gesù, non appena Lo avrete riconosciuto. Se conosceste il Padre mio nel Cielo come Lo conosco io, allora voi Lo amereste certamente, forse ancora di più di quanto Lo amo io.

14. Adesso parla Lucifero, il fratello caduto: “Quando l'Amore, volendo riconciliare e aiutare, giungerà fin giù nell’abisso dell'Infinità, allora la catena al piede, che ancora mi ostacola di andare con voi, sarà rimossa!”.

15. Il Salvatore ha riservato la Sua grande magnificenza ai Suoi figli in tutta semplicità. Nel mio petto è ora sorto un sentimento così santo, che il mio occhio vede l’intero distacco che si svolge nel Regno dell’intera Infinità, come non l'ho ancora mai visto in tutta la mia vita. I nomi di coloro che hanno collaborato all’elevazione di Colui che il mondo ha crocifisso, saranno iscritti su un nastro d'oro, e questo nastro sarà avvolto intorno all’intero Cielo.

 

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Cap. 15

La grande Pentecoste

Al lago del re, sabato di Pentecoste

 8 giugno 1935

 

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «Ogni qualvolta vi voglia tanto giustamente lodare davanti ai Miei angeli e davanti a tutta la vita, allora vi pongo appositamente davanti a grandi compiti, cui fa parte la Mia Vita di Salvatore. E la vittoria della Mia Essenza di Salvatore in voi è la lode davanti a tutti gli angeli, è la Forza di Vita e la Fonte di Benedizione per l'intera Infinità.

2. O Miei cari figli, santo è per Me il vostro amore, perché libero e santo è il vostro nome. Non dovete attingere la vostra consapevolezza di vita da Me, ma dal vostro stesso fondamento di vita, in cui scorgere da cima a fondo, se è Gesù oppure il vostro io. – Nella Mia umanizzazione si è svolto un grande cambiamento. Prima della Mia umanizzazione potevo donare Forza su Forza a coloro il cui amore ne aveva bisogno, ma dopo di questa trovate la Forza in voi stessi, non appena il vostro io sta nel Mio Amore, nella Mia Vita di Salvatore. Prima della Mia umanizzazione Io ero Re da Me, invece dopo, lo stesso Re solo attraverso di voi». –

 

3. (A Br. L.): «Io ti saluto come Colui che è in te, Colui che ti ha creato, Colui che dimora in te, che ha spianato la strada alla tua vita e che ti aiuta, curandoti affinché tu possa diventare sempre più vivente nel tuo Fratello Gesù Cristo. – Una volta, come Uomo, Io potevo ricorrere solo alla Forza che Mi guadagnavo, e così anche tu. Io sono con voi. Io pondero le richieste che posso mettere in voi – attraverso il Figlio – la servente e rivelantesi Vita».

 

4. «Perciò rallegratevi su tutte le vie, rallegratevi nell'apparente abbandono. O Miei amati, Io sono beato, ultrabeato quando vi posso lasciare completamente soli. Quando siete senza assistenza dall'esteriore e abbandonati dalla vostra forza, allora vi sono più vicino che mai. In quel momento posso forzare la cameretta della vita, in cui lo spirito aspetta l’attimo di affermare nel vostro io l'eterna uguaglianza di Vita. – Lo spirito non costringe l'anima, ma cura e afferma la Vita. Questa è la grande Pentecoste del Mio Amore. Questa è la liberazione.

5. Come Gesù Io ero uguale ‘allAnima’ in te, e come Dio, uguale allo ‘Spirito’ in te, il quale sorveglia l'anima e dava istruzioni agli angeli di curare la stessa in modo che diventasse più simile al vostro spirito. Così ho vissuto anch'Io come Uomo e stavo negli stessi rapporti come state voi. Un uomo può ritornare a Dio solo attraverso lo spirito; perché l'uomo è un essere completamente isolato, separato da Dio, custodito e conservato dal sorvegliante Amore di Dio attraverso lo spirito in voi che, simile al Mio Amore e alla Mia Umiltà, si sottomette al vostro io.

6. Figlio Mio, non solo i Miei santi angeli aspettano la grande Pentecoste, ma anch'Io! Perciò la grande, santa lotta intorno alla Mia persona in questo tempo! Perciò le grandi domande ai Miei seguaci e il santo impulso in tutti i popoli della Terra: o per Me o contro di Me! – Voi non portate solo il Mio spirito in voi per diventare del tutto simili a questo spirito (la scintilla di Dio), bensì portate ancora un ‘nuovo spirito’ nascosto in voi, che a Me, quale eterno Amore paterno, prepara la patria».

 

7. (Alla sorella Chr.): «Figlia Mia, che cosa porti in te? Cosa ti aspetta al tuo ritorno!  Io, infatti, non avrei certamente rinunciato alla Mia santa Vita in voi, se il vostro petto non racchiudesse tutto il Creato, e se la base vitale della vostra anima non fosse così possente da accogliere la santa Potenza dell'Amore che, per tutti, vuol preparare in eterno una Patria. Per questo, io andai a morte e Mi manifesto avvicinandoMi ai Miei figli solo secondo il grado del loro desiderio di vita per Me, secondo la loro capacità di accoglienza di vita per il Mio Amore e per la Mia Umiltà».

 

8. «Così, fortificatevi ben bene in questi giorni di Grazia, dove la Mia santa mano vi ha riuniti e dove la vostra catena d'amore ne è stato il fondamento, affinché vi possiate avvicinare a Me in quest'ora serale; Io, infatti, non posso venire da voi dall'esterno con il Mio santo Amore, ma solo dall'interiore attraverso la Mia Vita sorgente in voi. Mi unisco con voi solo sulla via della Grazia, per mettervi sempre davanti agli occhi l'Amore paterno mai separante da voi che, in quest’istante, vorrebbe molto volentieri perfezionarvi. E per il vostro perfezionamento non è necessario soltanto che Mi amiate, per il vostro perfezionamento ci vuole tutto il Mio esempio, cioè provvedere con Me, portare con Me e voler supplire per tutti, anche di soffrire con Me, quando subentrano le richieste di mettere da parte il proprio io. Questi principi erano la Mia vittoria, questi principi santificano il Mio Io, Gesù, affinché il Mio eterno Padre possa sempre dimorare in questo Io. Poiché in questo Io non c’era nessuna contraddizione verso la Mia Vita di base. Questo Io è il vostro Gesù, il Quale si dona a voi come la Via, la Verità e la Vita.

9. Per Mia grande Grazia Io divenni Uomo, per mostrarvi questo Io, verso il quale dovete tendere con entrambe le mani. Nondimeno, voi non sorgete per Grazia e per il Mio Amore di Salvatore, no! Voi crescete dentro dalla Vita del Salvatore. Se la Vita del Salvatore è la vostra vita, allora anche lo spirito di Dio, che vi dimora, sarà la vostra vita.

10. Il Mio occhio non si volge via da voi nemmeno un millesimo di secondo, affinché raggiungiate la figliolanza. Questo costa al Mio Io più vigilanza che vegliare per un millesimo di secondo sulle grandi regioni solari, per mantenere l’intera Creazione per tutta l'Eternità. Questa è la Mia più grande Vittoria, la quale si celebra con la nostra uguaglianza di Vita come esseri liberi che custodiscono la libertà dell'altro.

11. O Miei cari, santa è la via tra di noi; un legame d’amore ci congiunge per tutta l'Eternità. Donatemi la vostra libertà, come Io dono a voi la Mia. Ed Io lo so, non la Mia Onniveggenza Mi rivela la grande Vittoria, no! La Mia fiducia nella vostra volontà d'amore, di rimanermi fedeli, garantisce l’incomparabile vittoria, a cui passeranno ben eternità; nondimeno, voi sperimenterete ancora la pienezza che risulterà dalla vittoria. Ma questo è un grande mistero; – non una vita angelica può contribuire a questa vittoria, perché l'angelo scorge l’effetto, che per voi è chiuso a chiave.

12. Ora vi trovate qui come semplici uomini in questa libertà. Accogliete questa Parola come un dono dal Mio completo Io; poiché nel vostro mondo spirituale si manifesta questo grande avvenimento. Amate il vostro prossimo come voi stessi, amate chi vi maledice, pregate per coloro che vi feriscono, come vi ho insegnato Io una volta! Angeli innumerevoli s’inchineranno poi davanti a un tale sentimento, e quali forze ne verranno fuori nel mondo degli spiriti!

13. In queste Parole deve essere disponibile un appianamento di vita per il nemico, poiché solo la Mia Forza è in grado di amarlo. E questa Forza vi tocca in sorte, …sul gradino dell'umiltà. Vi tocca spesso anche nella debolezza della vostra vita, affinché sperimentiate la lontananza da Dio, per poter sentire anche per i più lontani da Lui.

14. Voi non andate in fallo nella Mia mano attraverso sofferenza e dolore, attraverso notte ed oscurità! Dove per il vostro occhio, spesso tutto è regresso, per il Mio occhio è un fondamento per il progresso. Rimanete collegati con Me! Dove sono Io, vi è progresso di vita! Là non esiste regresso! Il vostro occhio vede l'inizio, il Mio occhio vede la fine! La lotta si accenderà ancora più accanita, e con questa noi giungeremo alla meta, poiché sta scritto: “Per amor dei Miei prescelti i giorni saranno abbreviati”.

15. Io, come Gesù, come Uomo, ero sottomesso al Padre Mio e rimango ancora sottomesso come Gesù dall'Amore in voi, e Lo rimarrò fino alla sentenza ‘è compiuto!’ in voi. – E adesso Io sono Colui che crea per l'Amore.

16. I Miei angeli vi seguono passo dopo passo, per scorgere il momento in cui il Padre vostro in tutto il Suo santo Amore, Redentore e bellezza redentrice, compenetra il vostro io, per poi nell'attimo più rapido aprire le porte del carcere, con le quali gli uomini si separano dal loro Dio e Creatore con il loro diverso modo di vivere.

17. Questo si svolge nel regno della vita! Perciò Io ero sottomesso fino all'ultimo respiro e rimasi fedele all'Amore fino all'ultimo istante, affinché l'Amore si potesse formare nei figli e potessero seguire la Mia Parola divina: “Venite tutti, voi che eravate perduti!”

18. Dalla bocca del Padre vostro non sentirete una parola sui vostri errori, ma soltanto, l’unica Parola liberante dell'Amore. – Amen!»

 

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Cap. 16

Dell'essenza e servizio degli angeli

                                                                                                                              Al lago del re

domenica di Pentecoste, 9 giugno 1935

( Parla un angelo )

1. «I miei occhi compenetrano il vostro essere, ma con questo non vi servo; io vi servo solo quando vi posso aiutare a dischiudere il nuovo essere del vostro io divino. Voi volete che vi possa servire con la mia forza dell'essere, per chiamare dalla terra il delizioso vino o l'acqua, a secondo di ciò che voi confermate. Vi voglio aiutare in modo che il vostro io diventi la sorgente di un vino che vivifica lo spirito come un dono di Pentecoste del grande cambiamento su questa Terra.

2. L'opera dei discepoli di Gesù per questa Terra è qualcosa di santo, di fondamentale, poiché essa agisce liberando e vivificando tutto, e il Signore si china dinanzi alle opere dei Suoi figli come se fossero Sue opere santissime.

3. Il nuovo spirito, dischiudendosi, è basato sul fondamento dell'umiltà. Questo spirito colmo di Luce e Forza di vita è già in voi! Esso giace in voi, e ciò che lo ottenebra ancora lo potete rimuovere soltanto voi. Nessun Dio, nessun angelo vi può aiutare in questo. Ma qui esso c'è in tutta la sua bellezza.

4. Gesù ha tirato via la tenda che separava il Suo Spirito, Dio sulla Terra, dall'essenza umana. Credete che Gesù tiri via questa tenda anche in voi? Lo dovete fare voi stessi attraverso le opere dell'amore e dell'umiltà, quindi attraverso la Vita di Gesù diventata libera in voi. – Perché non l'avete ancora tirata via? Se l'amore vuol donarvi qualcosa, non lo vorrebbe fare solo nell’ora più prossima, bensì all’istante. Ma solo quando tutta la vostra vita è diventata ‘Gesù’, la tenda si solleva o cade. Allora è Pentecoste! Una grande, una vivificante Pentecoste per l’intera Creazione!

5. Voi cari, se il grande, meraviglioso Gesù, l'unico Maestro di Vita, è andato a morte per voi, Egli in voi deve diventare ancora più grande. Nondimeno disse: "I Miei veri seguaci faranno cose più grandi di quelle che faccio Io!". Gesù era solo l'espressione del Figlio di Dio, oppure il modello per il veniente figlio in ogni uomo; in realtà Egli è ‘il Padre’! Egli, come Gesù, non ha compiuto questa grande Opera in particolare, bensì in generale, e quando sulla Croce esclamò “È compiuto!”, con ciò è compiuto solo il Principio della redenzione. In questo Principio stava il riporto di tutto ciò che finora era imperfetto.

6. Ebbene vedete, se adesso volessi descrivervi la vostra vita antecedente dalla mia vita angelica, allora la vostra anima vedrebbe la Patria; ma la responsabilità davanti a voi stessi trattiene noi angeli dal farlo. Il Regno di Dio si è rivelato ai miei occhi, ma verreste afferrati da un dolore nel ritornare in questo mondo.

7. Se non foste tutti insieme un giorno discesi quaggiù dalle più pure Altezze, rinnegando voi stessi, senza reminiscenza dello splendore dei Cieli per vincere nella santa lotta, allora non sareste qui.

 

8. Tu, caro Br. H., che scrivi così operoso! Tieni nondimeno stretto l'amore. Tutte le più alte parole sono soltanto un'opera del servire, per abbreviarvi la via. Poiché, cosa credi tu? Dov'è il tuo Regno degli spiriti, l'eterna Patria? Esso è in te! Tu lo sai! Guarda la magnificenza della vita che si vuol sviluppare dal granello di semenza!

9. Anche l'uomo è un granello di semenza dal quale si vuol sviluppare la sua essenza. Un uomo nell'Ordine del Padre Celeste non è soltanto un santuario per il Cielo, bensì anche per la Divinità stessa. E ciò che in voi è venuto allo sviluppo, lo esprimerete un giorno nell'Eternità. Noi vi vediamo già adesso come abitanti dell'Eternità, portando un corpo spirituale che voi stessi vi siete creati dalle opere della Verità e dell'Amore».

 

10. Il fratello L. domanda: “Perché non vengono tutti gli angeli su questa Terra, per diventare figli di Dio?”

11. Risposta: «Non è così facile per noi angeli esprimere il desiderio di diventare esseri umani poiché quanto più grande è l'angelo, tanto più grande e più forte è la sua potenza vitale, alla quale la Terra dovrà porre un polo opposto. Solo quando un angelo ha indossato la veste terrena come un nuovo essere, viene accolta da lui la vita fondamentale del suo Dio attraverso lo spirito dell'umiltà e dell'amore.

12. Per questo essi aspettano il vostro perfezionamento, affinché voi li eleviate ed abbiano poi parte alla vostra figliolanza. Voi certamente sapete come Giovanni il Battista, una volta l’angelo più santo, nella veste della Terra non ebbe nessuna comprensione per Lui e per la Sua magnificenza, …il che gli costò anche la testa[1]. Sulla Terra egli era il figlio del sommo sacerdote, fu allevato nel tempio e stimava il suo sapere più alto che la sua umiliazione. La Dottrina d'amore del suo amico Gesù gli era qualcosa di nuovo ed estraneo, così come anche l'umiltà e la sottomissione del vostro sapere al vostro amore è per voi qualcosa di nuovo. Con il vostro io non potete essere umili; voi potete subordinare il vostro io solo all'amore e all'umiltà.

13. La vostra incarnazione è congiunta con una Lacrima santissima di dolore del Padre; poiché voi non ritornerete prima di aver vinto il mondo. La vostra stessa essenza non può nemmeno essere riportata su nessun'altra via che sulla grande via di vita della vita di Gesù. – Vedi, tu hai un figlio ed egli va via da te, va in un lontano paese. Non è forse questo, legato a un dolore per te? Ma tuo figlio ritorna da suo padre, prima di un angelo venuto giù. Infatti tu sulla Terra hai delle possibilità di esercitare un’azione sul figlio, il Padre Celeste tuttavia no, perché l'angelo divenuto uomo entra in un’esistenza del tutto nuova e non ha ancora nessuna comprensione per la sua meta superiore.

14. Se io adesso vi parlassi della vostra esistenza precedente, lo credereste; ma il mondo lo metterebbe in dubbio, e vi fermerebbe. Intuite dalla cura amorevole del Padre vostro che cosa vi ha mosso a venire su questa Terra. Tra voi non siete estranei, voi siete vecchissimi amici che in santo amore e in santa preghiera pregarono il Padre di diventare uomini. E i grandi momenti del vostro ritrovarvi qui è anche questo sguardo di Luce, il quale vi mostra come un giorno eravate uniti, è il grande dono in questa santa festa di Pentecoste.

15. O voi cari, nessuno è inferiore tra voi; infatti, tutti un giorno cominciaste ad ardere nel desiderio di venire in questo mondo. Ma sapete, il nemico ha occhi acuti, e affinché non danneggiasse questa santa opera, tutto in voi è celato. Tutti i grandi nomi nel Cielo vorrebbero sbiadire per diventare una volta, esseri umani in questo tempo, dove tutti i popoli vengono preparati per lo Spirito e per la Sua Forza!»

 

16. (Al fratello H.): «Mio caro amico, questa nuova vita può nascere solo dalla radice della Vita divina, dalla radice dell'Amore, non dalla radice della Potenza divina, dalla radice della Legge. Come il Padre Santo si è tratto da Se stesso, così anche il figlio deve trarsi da se stesso, il che significa, dal fondamento dell'umiltà e dell'amore.

17. Con quali mezzi volete dimostrare al tempo veniente che Egli è il Maestro della Vita? Voi non potete servire il mondo con la potenza del miracolo; l'aiuto per il mondo sta solo in questo: che esso apprenda attraverso la vostra vita interiore, vita che è Gesù. E se Egli è diventato la vostra Vita, allora voi stessi servite il mondo come dimostrazione.

18. E più grande che nel mondo è la lotta nell'aldilà. Il mondo degli spiriti cerca adesso la Verità, alla quale esso si può attenere. La forza di vincere il mondo è per il mondo la dimostrazione della Verità. Questa Forza che vi aiuta a superare tutti i contrasti, la Radice di ogni Forza, è il vostro Gesù!

19. Quale gioia per il Padre Celeste! Come sei tu, figlio, puoi venire a Lui! Il Padre vostro vi ama così intimamente, e in questo sta la vostra beatitudine in tutta l'Eternità.

20. Che cosa è la Verità? La Verità è per te la Vita di Gesù. Per il mondo, invece, la Verità è quando tu hai fatto dalla Vita di Gesù, in te, la tua stessa vita e l'hai portata all’accrescimento».

 

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Cap. 17

L'Atto più grande

Dresda, il 3 novembre 1935

( Parla Georg )

1. Il Padre nostro Celeste ci dona queste ore, con queste ore noi impariamo a comprendere sempre più profondamente le Sue intenzioni, e se riconosciamo che non siamo solo cittadini del Cielo, ma dobbiamo anche diventare figli di Dio, allora ci battiamo il petto con Davide e diciamo: "O Signore, chi sono io che Ti ricordi di me", allora canterete anche con me:

    Quanto è bello il Tuo mondo

    o Padre, quando splende dorato

    quando cade quaggiù il Tuo splendore

    e dipinge la polvere con un bagliore,

    quando il rosso, che nelle nuvole risplende,

    penetra nel mio cuor silente.

    Potrei io lamentarmi, o trepidare,

    o in errore in Te e in me cadere?

    No! Voglio portar nel petto

    già qui il Tuo Cielo benedetto,

    e il cuor beva la passione ardente,

    e sorseggi luce finché non crolli.

    Quanto grande è l’Amor Tuo

    o Padre, Amor che lega il Cosmo!

    Nell’impulso oscuro, pietra e fiore

    potentemente belli annunzian dell'Amore,

    e nel canto che ogni uccello intona,

    giubilando, il Tuo Amor risuona.

    Potrei io lamentarmi, o trepidare,

    o in errore in Te e in me cadere?

    No! Anch'io grato voglio dire:

    la celeste felicità già qui trovo,

    e il cuor mio lascia parlar pieno d’amore:

    O mio Gesù, quanto sei buono!

    O mio Gesù, quanto sei buono!

 

2. Maria, la madre del Signore, ha avuto ben la parte più grande, poiché lei poteva nutrire e curare il Salvatore con le sue forze e linfa vitale, finché Egli da Se stesso poté compiere l’Opera Sua. Maria partorì il fanciulletto Gesù e noi dobbiamo personificare il Salvatore. Maria fu scelta fin dall’eternità, e noi stessi ci scegliamo questa magnifica meta, così che possiamo dire con Paolo: "Ora non vivo più io, ma Cristo vive in me!". Nel tempo attuale Egli vuole ritornare con i Suoi angeli. Prima però vuole assistere i Suoi figli in modo che davanti a loro si trovi sempre la via del Salvatore, affinché essi ottengano la parte della Vita trasfigurante. Per questo il Salvatore disse: "Chi accoglie Me, accoglie anche Colui che dimora in Me!". Nessuno può chiamare Gesù Cristo, Signore, senza lo Spirito Santo! Beati son da chiamare coloro che hanno riconosciuto il loro Signore e Creatore.

3. A un povero fratello che deve combattere con la sua esistenza, e che spesso non sente nessun progresso riguardo allo spirituale, talvolta gli si avvicina l'inferno e gli sussurra: “Che cosa ottieni da tutte le lotte e da tutte le privazioni? Nient’altro che dispiaceri!”. E allora gli viene in aiuto la fede e lui dice: “Gesù Cristo è il mio Signore e il mio Dio, e Lui che provvede ai passeri, non si dimenticherà nemmeno di me!”

4. Non il dono della chiaroveggenza, né il dono della guarigione dei malati né lo scrivere comunicazioni medianiche sono la cosa più alta, ma è la somiglianza caratteriale con il nostro Salvatore e Maestro Gesù Cristo, la cosa più alta. Non dobbiamo dimenticare che il nemico di ogni vita, per ingannarci, può imitare perfino la forma esteriore del nostro Salvatore.

5. I doni più alti sono quelli che anche il più grande peccatore può chiamare suoi propri, e questo è un cuore colmo d'amore e un sentimento umile. Egli cura nei Suoi figli le caratteristiche dell'Amore e dell'Umiltà, e così la croce è la palma della vittoria della vita a venire.

6. Se il Salvatore disse a Pietro ‘Su di te voglio edificare la Mia Chiesa’, con ciò Egli voleva dire: “Sul tuo sentimento, di pietra, che nel tuo Salvatore hai riconosciuto Quale tuo Dio e Creatore, voglio edificare la Mia Chiesa”. Non si può onorare il Signore e Maestro in templi di pietra, Lo si può onorare solo con un cuore colmo d'amore.

7. E adorare il Salvatore nello Spirito e nella Verità, significa far proprio il Suo Amore e la Sua Umiltà, poiché il Suo Spirito è Amore e la Sua Verità è la Sua Umiltà.

8. Sebbene tutti i popoli europei siano battezzati nel Suo Nome, sono nondimeno traboccanti di armi, mentre da altre parti regna ovunque miseria e bisogno. Un autentico cristiano non ha bisogno di armi, poiché si dice piuttosto: “Tu vuoi essere piccolo e debole, e sei forte e diventi sempre più forte”.

9. Se oggi il Padre Celeste nostro ci mettesse su tutta la Creazione e dicesse: "Ora, governa!", questo non sarebbe così grande, come se ci desse la possibilità di appropriarci delle Sue Caratteristiche. E oggi Lui ci vuole far trovare la Sua santa Vita di Dio. Nondimeno, per questo ci vuole una santa lotta e molta abnegazione e dedizione. Allora non dirà: “Afferra Me con l'intelletto”, bensì: “Se non diventerai come un fanciullo, non potrai entrare nel Mio Regno”. Perciò, fuori da te ciò che ostacola il tuo Salvatore in te, figlio di Dio. Le chiese non sempre aprono abbastanza le porte per la Verità di Gesù; esse, infatti, non vogliono l'amore che Gesù ha insegnato, esse non vogliono essere umili e nemmeno riconoscere nel netturbino il loro fratello. Perciò voi pochi che siete risvegliati da questa Verità, fate spazio allo spirito dell'amore nel vostro cuore, affinché il Salvatore possa dire: in voi trovo aperta la Mia Chiesa. Ora ho un luogo di dimora sulla Terra e posso custodire e curare i popoli della Terra intera.

10. Per noi non deve più esistere un sentimento da giudice. Ci deve animare soltanto umiltà e dolcezza d’animo. Quando un giorno i discepoli chiesero al Salvatore: “Quante volte dobbiamo perdonare i nostri nemici? Forse sette volte?”. – “No!”, disse il Salvatore, “Non sette volte, bensì settanta volte sette!”. E quando Gli chiesero: “Signore, chi è il più grande tra noi?”. – “Chi siede in fondo al tavolo”, fu la risposta. Perciò ricordatelo e non lasciate profanare il vostro santuario dal sentimento mondano. Chi condanna il suo prossimo, chi mette da parte il suo prossimo, somiglia a un uomo che dà uno schiaffo al suo Salvatore.

11. Vi voglio esporre un’immagine: una volta il Padre Celeste diramò un invito a tutte le Sue creature, affinché Gli descrivessero, secondo il loro giudizio, l'Atto più grande[2]. Vennero angeli ed esperti in materie divine, inoltre comparvero tutti i mondi e soli dinanzi al Suo santo Trono, per descrivere l'Atto più grande che Egli ha fatto. Un principe angelico menzionò l'infinita estensione delle Sue opere creative nell'infinito Spazio, come l'Atto più grande di Dio; un altro quello che Dio è diventato Uomo; un terzo qualcosa d'altro. Anche Urka, il Sole Centrale di tutti i soli, comparve dinanzi al suo Creatore e Dio, solo che anch’esso non indovinò l'Atto più grande del suo Creatore. Allora Dio disse a un angelo: "Va a prendermi dalla Terra un ragazzo di sette anni che porta ancora pochi capelli sulla testa!". (I capelli simboleggiano l'intelletto).

12. E quando il piccolo giovinetto di nome Pathiel comparve davanti al suo Dio e Creatore, disse: "Padre Mio, mio Santo e affettuosissimo Padre!". E a questa allocuzione Dio gli aprì tutto il Suo Cuore. Dio gli riferisce che Egli ha un nemico che Gli distrugge continuamente le Sue Creazioni e che già da tempo infinito Gli procura difficoltà. Appare anche il nemico di ogni Vita in un terribile aspetto di drago. Il Padre Celeste parla con Pathiel e gli domanda se Egli non dovesse distruggere il drago. Allora negli occhi del fanciullo brilla una lacrima e dice: "No, non distruggere, caro Padre, bensì lo vogliamo aiutare!". E queste Parole e questo sentimento furono l'Atto più grande nell’intero universo, e anche qui valgono le Parole delle Sacre Scritture: “Quello che Tu hai nascosto ai savi e intelligenti, lo hai rivelato ai più piccoli”.

13. L'Atto più grande è quando qualcuno ha un nemico e prega per lui. Il Cielo, in quell'altro mondo, non è così bello come quello che dobbiamo portare di là con noi. Nessun angelo può redimere Lucifero, lo può fare solo un uomo che è rivestito con carne e sangue ed ha trasfigurato questa carne e sangue attraverso un totale abbandono alla Volontà di Dio. Non ci vuole nessun sapere universitario e nessuna fede teologica per entrare nel Suo Regno, bensì là si dice: "Se non diventerete come questi piccoli fanciulli, non potrete entrare nel Regno Mio!".

14. Ancora oggi io prego: ‘Padre, perfezionami Tu!’. E ciò che è del Padre mio, è anche del Padre vostro, e ciò che Egli ha dato a me, lo vuol dare anche a voi.

15. Non crediate che la via che porta al Salvatore si possa accorciare con mortificazioni della carne oppure con l’astinenza o con una vita monastica. Tutto ciò che è necessario per percorrere la via del Salvatore, è questo: un giusto sentimento d'amore e un pieno adempimento del dovere all'interno dell’ambito vitale della vita nel quale siamo stati messi. E lì si dice: ‘Se stai dietro alla morsa, allora rimani vicino a questa, e se usi la penna, continua anche ad usarla, e chi è un contadino, continui anche ad essere un contadino’, come anch’io rimango con la mia pialla.

16. Perciò voi pochi, curate nel vostro cuore lo Spirito di Gesù Cristo anche nelle vostre case e nel vostro territorio, poiché è giunto il tempo in cui Egli vuol diventare anche visibile e dove dal sentimento materialistico dovete procedere al sentimento di fratellanza mondiale.

17. Un fratello mi domanda a mezzo di un biglietto: "Come si può estinguere il proprio debito?". Allora io gli devo rispondere: "Quando si entra nelle orme del proprio Salvatore!".

18. Nel mio cuore dice adesso una voce: «Le briciole del vostro amore fraterno contengono tanta forza che, con questa, possiamo rinvigorire l’intera Creazione!».

19. Ieri sera ho sentito come ogni singolo è stato benedetto dal Salvatore, e dai Suoi occhi luccicavano lacrime, lacrime d'Amore. Era come se le Lacrime volessero dire: ‘Oh, se potessi fare qualcosa per i Miei figli!’

20. In una delle ultime ore son passato attraverso le file dei fratelli e sorelle animato dall'intimo desiderio di poter dar loro ancora qualcosa. Allora il Salvatore che camminava accanto a me disse: «Figlio Mio, se Io non posso più dar nulla ai Miei figli, allora, che cosa vuoi ancora dare tu?».

21. Un albero di quercia, alla ghianda caduta dall’albero, ha dato in dote tutto ciò che è necessario per poter diventare un uguale albero di quercia, deve soltanto essere trapiantato nel fertile terreno. E così è il caso anche con il figlio di Dio. Il Padre Celeste ha anche dato tutto a Suo figlio per diventare perfetto com’è perfetto il Padre nel Cielo.

 

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Cap. 18

La chiave per il cuore umano

Dresda, 6 agosto 1936

( Parla Georg )

1. Ogni uomo è una parte del perduto figlio di Dio, ma è anche un vaso di Grazia per ottenere la restituzione della divina vita interiore.

2. Attraverso l'intelletto noi abbiamo un Mediatore per la più alta comprensione, ma nello stesso tempo anche un tentatore per il più profondo allontanamento da Dio.

3. Sulla Terra il Sole illumina anche al più grande peccatore le sue vie. Nell'Eternità non una luce estranea illuminerà più le nostre vie, bensì potremo solo lasciar splendere la nostra luce ottenuta combattendo. E là un giorno si dirà: ‘Quanto più amore altruistico, tanta più Luce interiore!’

4. Con il saggio uso del nostro intelletto possiamo abbreviare il nostro sviluppo interiore per decenni, ma dobbiamo anche applicare il nostro ‘io’, conforme alla nostra conoscenza. – Ciò che facciamo per amore al nostro prossimo, son doni per il suo mondo spirituale. E nel caso facciano uso di queste conoscenze, non abbreviamo solamente il loro intero periodo di sviluppo vitale, ma attraverso questo amore servente lo abbreviamo anche a noi stessi.

5. Nemmeno per un milione rinuncerei anche solo a un giorno della mia vita di prove a me qui assegnata, tuttavia il Padre Celeste non calcola solo con i giorni, bensì con i secondi.

6. Se qualcuno dice che nelle stelle sta già scritto il nostro sviluppo e il nostro destino, allora questo vale solo per quegli uomini che vanno ancora sulla via della Legge. – Chi invece aspira al vivente collegamento con il Padre suo Celeste, percorre la via della Grazia. E nel suo amore disinteressato può dare spesso ai piani del Padre Celeste un'altra direzione.

7. Ogni parola del nostro Salvatore è una chiave che apre una profondità spirituale, e se una tale parola si trasforma in azione, a costui gli si apre pure una cameretta di vita spirituale. – Se Gesù vuol portare Suo figlio su un gradino superiore, allora procurerà al figlio l'occasione, in cui dovrà rinnegare tutto il suo essere per aiutare gli altri e, per mezzo di ciò, crescere appunto nella sua forza d'amore!

 

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Cap. 19

"Il Regno dei Cielo è dentro di voi!"

Per il capodanno in cerchio ristretto

 1° gennaio 1939

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «Dove si ritrova l'amore, là devo esserci anch'Io, quell'Amore che un giorno vi ha creato, quell'Amore che ha preso su di Sé la vostra colpa, quell'Amore che vi ha donato il Cuore del Padre, esso è in mezzo a voi.

2. Santi sono i momenti. Per Me sarebbe facile aprirvi gli occhi, così da farvi scorgere gli angeli meravigliosi. Per Me sarebbe facile dischiudere la Mia Creazione davanti a voi con una parte della sua magnificenza. Tutto questo però non basta al Mio Amore; poiché il Creatore che la chiamò all'esistenza, è più di quanto comprende lo Spazio infinito.

3. E la radice di questa Potenza creativa è la Mia Vita, e per questa Vita vi ho procurato accesso. Se Mi volessi donare con i Miei Cieli, questo non sarebbe così grande come questo Mio dono: diventare Tutto per tutti! Perciò voi avete dato il giusto tono. Io non ho consolato i Miei con un futuro Regno dei Cieli; ho indicato il Regno dei Cieli nel loro petto. Non ho dischiuso ai Miei il Regno dei Cieli fuori da Me, affinché nulla ci dividesse; ho indicato loro solo la via e creato per loro la possibilità di diventare non solo perfetti come lo sono Io, ma anche di glorificare ancora Me, l'Onniperfettissimo, e inoltre, di soleggiare con il loro amore.

4. Su questa Terra avete la possibilità di uscire fuori dalle file delle Mie creature e, secondo la misura del vostro amore, diventare simili a Me. Simili a Me! Riflettete: simili a Colui che ha creato e mantiene Cielo e Terra, per il Quale non esiste felicità maggiore che il perfezionamento dei figli Suoi.

5. O figlio Mio! Solamente il santo Amore Mi ha spinto in mezzo a voi, ma non per guidare il vostro ardente desiderio verso l'esteriore, bensì per indirizzare la vostra brama nel vostro più interiore. Là sono Io tutti i giorni, quindi attendo finché possa diventare percettibile per i figli Miei.

6. Ed Io ho bisogno di figli in questo tempo, figli che attingono la Vita di Dio dal loro stesso petto; poiché a coloro che attingono dal loro stesso petto, verrà indicato anche in futuro che ugualmente il loro petto include una sorgente delle Mie Verità di Vita.

7. Io divenni Uomo per presentare all'umanità le Mie divine intenzioni, divenni Uomo per rivelare l’esuberanza della ricchezza divina che giace nel petto di ogni uomo. Io divenni Uomo per conservarvi la vostra piena libertà e farvi trovare la vostra piena libertà.

8. Eterno è l’aspirare dei Miei angeli; ma i Miei figli Mi devono somigliare perfettamente nell'Amore, e si devono sentire perfetti ovunque camminano e ovunque si trovano. Perciò un giorno dissi anche come Uomo: ‘Io ho l'Acqua dell’eterna Vita, e chi beve di questa non avrà mai più sete!’.

9. Il desiderio porta con sé una dolce inquietudine. Dove il più alto amore può esplicarsi, vi è eterna pace, e questa la dovete già avere in questa esistenza ricca di lotte. Perciò Io son venuto nella nuvola della Parola, per rialzare e fortificare i Miei. Son venuto, per esserci sempre, per essere sempre con voi. Parlo Io, Colui che è sempre pronto a rimanere come congiunto della vita. Oh, che Mi riesca di congiungerMi con voi del tutto come Padre su questa Terra, allora lo sviluppo terreno prenderà un altro corso, poiché allora si dirà: ‘Dio, di Eternità in Eternità, cammina nei Suoi figli sulla Terra, Iddio di Eternità in Eternità regge la Terra attraverso lo spirito dell'Amore e della Verità’. Un giorno lo sentirete dalla bocca dei Miei apostoli. Voi li invidiate spesso, e se fosse concepibile un'invidia nel Cielo, allora questi e tutti gli angeli invidierebbero voi per la meravigliosa missione che il Mio paterno Spirito, il Mio Spirito d'Amore ha assegnato a voi.

10. La Mia missione come Gesù era che per voi spianasse una nuova strada. Per dove spianavo Io la strada? Verso la vostra Vita divina nel vostro petto. E oggi questa Vita divina vuole sorgere in voi e, attraverso di voi, vuol tutto santificare e glorificare. Voi figli, posti su questa Terra nel più grande tempo dei tempi davanti a una svolta mondiale! Chi Mi potrà contestare se un uomo di questa Terra parla della sua vita come della Mia? Chi Mi potrà contestare il diritto di Padre che Io ho attraverso un tale figlio?

11. La Mia Vita risveglia queste Verità, essa si personifica nella vostra vita di prova, a Me abbrevia la via della Vita di Dio nel vostro petto, affinché Io raggiunga la Mia Meta che un giorno, alla Mia nascita, le legioni dei Miei angeli annunciarono: "Pace sulla Terra". Io voglio la Pace! Oh, restate uniti, affinché abbiate la possibilità di rafforzarvi l’un l’altro. Un giorno sperimenterete che ho dovuto reprimere la Mia brama di esonerarvi dalla lotta per amor della vostra nobiltà, nobiltà che vi conferisce l'Amore. "Nobiltà!". Esaminate attentamente questa Parola! Io nelle Mie guide vi do l'opportunità di crescere; ma la minima deviazione porta su di voi un male. Non possiamo fermarci, dobbiamo proseguire, finché Io possa dire: “Tu sei il Mio amato figlio nel quale ho compiacimento!”, e: “Tu sei la mia amata figlia, il cui cuore somiglia al Mio Cuore!”. Amen!»

 

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Cap. 20

La magnificenza della figliolanza di Dio

Dresda, 20 luglio 1948

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «Non solo la Mia persona, anche il Mio Cuore è oggi presso di voi con la radice del Mio Amore. Aprite il vostro cuore fino in fondo, affinché la radice del Mio Amore non debba generare solo germogli, ma anche fiori e frutti, così che si realizzi la Scrittura: "Egli ritornerà nella Sua magnificenza". – Tutta la Mia Creazione è un'espressione del Mio Amore. Ora riflettete, che cosa significa quando l'eterno Amore trova amore corrisposto, che cosa esprime nella Creazione: una magnificenza!

2. Ora fate spazio al Mio Amore, al Mio Amore che penetra fino al punto centrale dell'inferno, affinché la Mia potenza redentrice vi trovi una parte. Questo dice Colui al Quale appartiene l’intera Creazione. Essa è un'opera del Mio Amore per i Miei figli. Ora anche la Mia Opera di redenzione può andare incontro al suo perfezionamento, se il figlio è diventato una cosa sola con il Padre, come anch'Io quale Dio di Eternità in Eternità divenni un Uomo e Mi unificai con il Padre Mio, con lo Spirito di Dio, per porre la prima pietra per la Mia Opera di redenzione. Ora sono Padre ed ho affidato ai figli di far spazio nella loro essenza alla condizione di Padre. Allora non pregiudicate la Mia Opera, pensate alle Mie parole sulla croce: "Mio Dio, perché Mi hai abbandonato?". Pensate alla grandezza dell'infinito Amore di Dio per la creatura, per mezzo della quale la Nobiltà della Divinità si esprime in un apparente abbandono di Dio. Ognuno cerchi di sperimentare su questa via superiore il Fratello suo Gesù, affinché Io, come Padre, possa perfezionare in e attraverso di voi, ciò che ho iniziato come Uomo.

3. Alla tua casa è capitata la salvezza, perciò giubilano tutti i Cieli. Beate erano ben le casupole dove un giorno posai il Mio piede. Nemmeno tu presumi ciò che ti aspetta, quando potrò entrare da te. Quello che un giorno accadde in queste case dove si posava il Mio piede, si svolse solo all'interno di queste, ma dove entro oggi, qui ci sono mura trasparenti, qui lavorano tutti gli inviati, poiché Io posso entrare solo là, dove il puro amore Mi ha aperto le porte. La Mia ricerca verso questo puro amore, amore che procede dal cuore dei Miei figli, è il Mio ringraziamento per l'amore di quel figlio Mio. Io posso chiamare all’esistenza miriadi di angeli e provvederli con la Mia Forza; nondimeno rimane l’opera Mia. Ma ciò che voi portate da questa Terra, è opera vostra; non si guadagna nemmeno nulla se si muore prima, vale a dire la subordinazione della propria vita prima che la Vita di Dio trovi dimora. Cercate Me nell'amore, senza questo non Mi potete trovare nell’intera infinità; ma chi fa spazio all'amore, questi fa spazio anche a Colui che ha chiamato all'esistenza il Cielo e la Terra.

4. Dal momento che ho dato ai Miei figli una libera volontà, dovevo anche ponderare ciò che essi vogliono, finché rappresentano ciò che ho rappresentato Io come Uomo, come Gesù, l’Esempio vostro. Un giorno Io dissi: "Cielo e Terra passeranno, ma le Mie Parole non passeranno", perché le Mie parole sono la Via per la Vita di Dio in voi. Quello che il Padre ha creato, lo ha fatto con la Sua Onnipotenza. Ora considerate le Opere che Egli compirà ancora con il Suo Amore in voi ed attraverso di voi, quando la Terra si rinnoverà dalla base.

5. Il Mio Amore non conosce destinazione; il Mio Amore conosce solo una subordinazione all'amore per il nemico, e se il vostro amore di figlio ha raggiunto questo grado di maturità, allora non sentirai il tuo Salvatore solo attraverso la parola del tuo fratello Georg, ma Lo vedrai anche. Tuttavia, che cosa ne avrebbe Dio adesso, e cosa tu di questo? Io ti precederei, fratello Mio. Ti supererei e tu avresti perduto la tua vita, invece di raggiungere l'unificazione con il tuo Amico e Fratello Gesù. Ma sappi, noi raggiungeremo la nostra meta, e allora, allora si adempirà l’inno di lode dei Miei angeli: "Discendete, voi Cieli, abbassatevi su questa Terra! Pace a tutti gli uomini che sono di buona volontà; lodato sia Dio nelle Altezze!". Anche dalle profondità dovranno scorgere l'Uomo divino. Amen!

6. Miriadi delle più splendide dimore attendono il vostro ritorno a Casa. Innumerevoli schiere sono pronte a sacrificarvi tutto per la lotta che voi avete da combattere, per conservare l'eterno Santuario del Celeste Padre vostro, di tutti gli angeli e di tutte le Terre.

7. O Miei cari, è il santo Amore che qui preme. Pensate: Io sono così ricco, così infinitamente ricco, e ciò che amo di più, ciò che possiedo, lo devo trovare in una tale sofferenza e posso aiutare solamente, quando il mondo non avrà più nessuna parte in voi, poiché voi siete venuti giù in un mondo estraneo, per preparare una via dalla profondità di questo mondo nel vostro stesso Mondo, nella vostra Patria, poiché non tutti provengono da lì, da dove provenite voi. Tuttavia la tentazione vi deve essere una fortificazione, poiché Io ho abbandonato tutte le magnificenze e rimarrò con voi finché sarà compiuta l'opera della vostra vita. Riflettete una buona volta: l'opera della vostra vita! Se Io vi dono tutto il Mio Amore, allora questo non è così grande come ristabilire per voi la possibilità di diventare una cosa sola con Me, di allevare, da libere creature indipendenti, figli in divenire! Un giorno riceverete il vostro pane dalle mani degli arcangeli. Le forze non redente cercheranno ben di mettersi in mezzo, tra il figlio e la sua alta meta. Nondimeno Io vi sorveglio. Beato colui che può attingere dal Mio santo Amore. Solo adesso è giunto il tempo in cui posso far maturare i Miei figli, poiché in nessun tempo su questa Terra le porte delle profondità stavano così aperte. Non esisteva nessuna possibilità di entrare in contatto con i fratelli mal riusciti e rompere le forze degli erranti con lo Spirito dell'Amore compassionevole, per ricondurli nella nuova Vita, nella Vita libera dei Miei. Per questo sono andato lieto alla morte, per la glorificazione dei Miei figli, nella quale Io scorsi i Miei davanti a tutti i Cieli, davanti a tutte le Creazioni. Per questo motivo portai, come Gesù morente, sulla Mia fronte una corona di spine. Io riconobbi la corona che i Miei figli Mi offrivano; era un intreccio di spine! Il nemico, infatti, credeva di separarmi dai figli. Io portai questa corona e il Mio capo si dissanguò sotto queste acute spine, e il Mio Amore santificò la vostra fronte: questa è la Mia corona per tutta l'Eternità, per il riconoscimento della Vita Divina dei Miei figli, dai quali Io formo una nuova Creazione!

8. Cercatemi in voi, nell'amore! Io sono presente ovunque, direttamente e indirettamente. Direttamente nell'amore e indirettamente nell'educazione per questo amore fino al Mio. Tu lo sai, e voi lo sapete, il fratello vostro vi ha dato l’esempio della ghianda e dell'albero di quercia[3]. Anche in questo esempio riconoscete il Mio Amore, riconoscete la Mia Opera. Eterna pace è il Mio Dono, pace con voi stessi, pace con questo mondo e pace attraverso l'amore tutto superante, con la Terra tutto riconciliante. Amen!

9. Io vi amo come se, in tutta la Mia Creazione, avessi solamente voi. Io ho fiducia in voi, poiché con un singolo posso compiere la Mia Opera. Questo giorno, quest'ora, erano decisi dall'Eternità; perciò la gioia che è preceduta, prima che iniziasse quest'ora. La gioia che proveniva dagli alti ospiti della tua casa, i quali aspettavano il loro Re, Re che può rivelarSi solo laddove Egli ha una parte nell’intera essenza di un uomo. Ripenserete con celeste riverenza a questo momento. Un giorno vi verranno incontro schiere, ringraziando, poiché senza il vostro contributo, questo non poteva accadere.

10. Miei intimamente amati, portatori del Mio eterno Santuario, anzi voi portate il più Santo del Mio Cuore nel vostro petto. Per questo motivo volli volentieri morire per voi, poiché fu per il più Santo, per cui andai con gioia alla morte. RimaneteMi fedeli, affinché Mi riesca la Mia Opera. Dovete stare al Mio fianco. Sarei di certo un Maestro imperfetto se all’Opera mancasse ancora qualcosa della possibilità creatrice.

11. Erano grandi Pensieri che in Me s’innalzavano e discendevano, prima che voi veniste all'esistenza. Tutte le Mie Forze e tutte le Mie Facoltà Io riunii. Per questo l'Opera sta al di sopra di Dio, per questo Iddio lasciò poi la Sua Divinità e divenne Uomo, per morire per l’Opera Sua. La cosa più grande è l'Amore, e l'Amore può essere compreso solo dall'Amore. Tuttavia, senza voi uomini Io non Mi posso rivelare. Ogni Rivelazione al di fuori di voi è un giudizio, perciò non sarete mai grandi abbastanza in modo divino, affinché Io possa rivelare tutta la Mia grandezza. Il Mio Amore Mi è stato Consigliere fin dall'Eternità; il Mio Amore ha generato il Figlio, l'Eterna Parola, e attraverso il Figlio si è manifestato il Mio Amore, come un giorno, quale Gesù, insegnai: "Nessuno conosce il Padre che solo il Figlio", e "il Padre è più grande del Figlio". L'Amore, infatti, è la radice dell'idea, l'Amore è più grande dell'idea, l'idea però è la Creazione, la Legge è il muro di protezione che l'Amore ha innalzato.

12. Tu sei più beato di coloro che un giorno sulla Terra Mi guardarono negli occhi, e voi tutti sentite la Mia voce che non vi lascia, come una volta il vostro Gesù che doveva proseguire. Questo Gesù, quale Verità che eternamente entra in voi, rimarrà con voi per sempre. Io voglio aver relazioni del tutto naturalmente con i Miei. La Mia ultima venuta, finché i vostri occhi Mi vedono, è una venuta naturale. La Mia Divinità non vi riguarda per niente, come anche il vostro amore sta a Me più alto che il Mio Nome. Riflettete: vi ho chiamato all'esistenza per eternità! Milioni di anni saranno per voi, come spiriti compiuti, soltanto un secondo,. Ora riflettete sulla fame che voi avrete nel Mio Regno! Per questo ho bisogno di una Sorgente di Forza, e questa è presente nella Divinità per tutta l'Eternità, questo s'intende da sé.

13. Il vostro Gesù, servendovi nell'Amore, vi ama sopra ogni cosa, e nulla vi dovrà separare da Me, così come nulla potrà anche separare Me da voi, poiché l'amore supera e sovrasta tutto. Imparate da Me come l'Amore getta un ponte, come Dio è in mezzo a voi. Ora la Creazione viene governata dal vostro centro, appunto per dimostrare a voi e a tutte le Creazioni che l'Amore è il massimo e rimane il massimo per tutta l'Eternità. Amen!

14. Ciò che tu hai fatto al fratello Mio, lo hai fatto a Me; ciò che fai ai tuoi fratelli, lo fai a Me. Ti ringrazio; tu, infatti, sai che alla Fonte ci si deve saziare bevendo, come anch’Io Mi sazio bevendo quando posso avvicinarMi a voi nel Mio sommo Amore e, attraverso di voi, posso essere rivelato su questa tenebrosa Terra, affinché le grandi potenze e forze ritrovino la via del ritorno, quando non trovano una via d'uscita. Riconoscete perché Io permetto questo dolore che venne ed è venuto sulla Mia Terra, e che appunto permetto perché Io sono l'Amore, per conservare la libertà anche a coloro che stanno il più lontano dalla meta posta loro da Dio. Poiché Io sono Colui che guida tutto al meglio e compenserà tutto; tutti coloro che trapassano sofferenti sono accolti da santi angeli, e tutto si sforza per renderli felici per ogni eternità. Amen!

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15. Tu scrivano, hai scritto questo anche nel tuo cuore? Io lo so, lo vuoi fare.

16. Voi vi rallegrate in questo momento perché sentite la Mia voce attraverso un organo umano; ciò nonostante non fate attenzione alla Mia voce nella vita quotidiana, poiché sono dappertutto, Io sono sempre pronto a parlare con voi. La Mia voce è la più sommessa di tutte, essa somiglia a un soave bisbiglio. Solamente la santa quiete la percepisce, quiete dell'anima, rassegnazione, dedizione alla vita. Nondimeno vi ho portato fin qui e vi porterò anche fino alla meta, siatene certi, quanto è certo che Io sono Gesù, Dio dall'Eternità. Amen!»

*

17. “Questo non è stato espresso in modo medianico, bensì dalla Vita di Dio che racchiude ogni petto umano. Il Padre nostro, Santo, non vuole più usare Suo figlio come una forma; ciò che Egli vuol dire ai Suoi amici lo sa risvegliare in loro con premura ed educazione. In questo consiste il Suo ritorno; in una magnificenza e grandezza che parla per il Suo inesprimibile Amore paterno e Umiltà. Davanti a questo ritorno ogni vita si sentirà indotta a piegarsi ed accogliere il Suo delizioso Insegnamento portante pace! Principalmente in questo tempo di miseria che ci rivela com'è una vita senza Gesù. A Lui ogni Onore e tutto il nostro amore! Il Suo Nome sia glorificato e lodato nell'Eternità”.

 

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Cap. 21

Rivelazione dell’abitante di una Stella

Dresda, 5 dicembre 1948

( Parla un abitante di un sole lontano )

1. «Prendetela veramente, prendetela veramente in ogni istante, tenetela sempre davanti agli occhi la fusione d’amore con il Padre vostro che voi chiamate Gesù Cristo. Noi ci sentiamo già beati quando ci avviciniamo alla Terra, per non parlare quando mettiamo il piede sul suo santo suolo, e ancora di più quando possiamo sentire la cosa più santa che voi sperimentate. Miriadi di mondi orbitano nello spazio infinito, e questo misero Pianeta ha il privilegio di aver portato questo immenso Dio come Uomo e di elevare gli abitanti della Terra a figli, ad amici e fratelli. Noi veniamo istruiti dagli angeli sulla vostra essenza e ci aspettiamo che anche voi un giorno pensiate a noi, quando una volta avrete trovato la Sua santa Vita nel vostro petto e questa vi avrà elevato a figli di Dio, ai quali il Padre dà tutto ciò che essi Gli chiedono.

2. Non esiste parola terrena per descrivere la bellezza del nostro mondo e la perfezione della nostra esistenza. Da noi non esiste contraddizione di vita che disturbi l’armonia del nostro mondo. Ovunque regna la pace. Ma una cosa ci manca: la nostra vita è circondata da un confine; noi siamo solo ciò che dobbiamo essere, voi invece siete ciò che volete diventare.

3. Il santo Amore dell’eterno Spirito primordiale che voi chiamate Padre, vi ha reso possibile diventare una cosa sola con la Radice della Sua santa, grande Vita. Poiché noi sappiamo che Egli, attraverso la Sua personificazione, è diventato vostro Fratello e ha dato la Sua Vita per voi, così si rivela a noi il più grande e più santo per l’intera Creazione mediante i Suoi figli.

4. In quest’istante siete circondati da una Luce che, secondo la vostra espressione terrena, si designa come splendore, e questa Luce con il suo splendore cerca il centro del vostro cuore, per concentrarsi là, per poi procedere dal vostro cuore attraverso tutti gli spazi dell’Infinità, per mezzo del quale viene toccato poi anche il nostro mondo. Non esiste concetto per il vostro intelletto umano per definire quanto distante orbita il nostro mondo dalla vostra Terra e che cosa trovi nella vostra comunione di vita con il vostro Gesù, cosa che io porterò attraverso le vaste distanze dal suolo che regge adesso i miei piedi (Terra), per annunciarlo là ai miei fratelli: ‘Il grande Spirito mi ha portato sulla Terra ed ha aperto i miei occhi fin nelle profondità di vita dei Suoi amici’.

5. Quello che ho contemplato in mezzo a voi, non sta in nessun paragone alle imperfezioni di questa Terra. Perciò voi avete motivo di rallegrarvi e di guardare al buio che vi circonda e che vi si deve manifestare per essere liberato.

6. Ben per voi se questa vita vi tocca al punto tale da essere compenetrati dalla Forza superiore. Tuttavia, quando questa produce i suoi effetti per la salvezza di tutti gli uomini e popoli del vostro mondo, allora voi entrate in collegamento con la Radice di questa santa Vita, di cui un singolo raggio, quando ci tocca, ci rende felici e contiene per noi una pienezza di vita che, in verità, il regno di luce che mi porta come creatura, rimane ampiamente indietro.

7. Vorrei esclamarvi con voce tuonante: i giorni passano, eternamente ammonisce la meta, e il vostro cuore batte ancora su questa Terra; nondimeno un giorno arriverà l’ultimo battito e l’involucro cadrà. Esso può cadere, perché allora non servirà più a nulla. Pensate a un frutto della Terra. Prendiamo una noce. Essa si sviluppa nell’involucro del suo guscio. Essa ha bisogno di quest’involucro per la sua maturazione, poiché se le si togliesse il suo guscio prima della maturazione, che cosa sarebbe poi del frutto? Invece, quando esso è maturo, rompe il suo guscio e si unisce non con l’albero, bensì con la Luce e cade maturo dall’albero. Così deve essere. Cercate di raggiungere domani ciò che è andato perduto oggi con la fine di questo giorno. Anche se son passati molti giorni non trascorsi nel senso dell’eterno Amore, allora sappiate che l’eterno Amore del Padre vostro, Santo, è in grado di darvi negli ultimi giorni ancora un cibo vitale, per diventar maturi e per glorificarLo.

8. Quale gioia sarà, quando riferirò del vostro mondo. Un messaggero di Dio mi ha porto la mano quando ero in procinto di glorificare il grande Spirito davanti all’altare nel tempio del mio mondo. Solo un soffio della pienezza e Grazia, che a voi è elargita particolarmente, io porto con me, e so che tutti gli abitanti del mio mondo si accasceranno di riverenza, quando sentiranno ciò che ho vissuto in mezzo a voi. Un giorno vi ringrazierò con tutto ciò che offre il nostro mondo! Un giorno – se potrò parlare dal cuore dei miei fratelli e sorelle – vi ringrazieremo, così che vorremo essere, in maniera unanime, i vostri seguaci. Amen!

9. E così molti rappresentanti di grandi mondi si trattengono qui, per sentire, cogliere e riflettere: voi siete istruiti da Dio! Egli vi ha istruito per la Sua grande Creazione che non ha nessuna fine. Miriadi ed eoni, e tutto ciò che vive, aspetta attraverso i Suoi figli la Vita d’Amore del loro Dio, dello Spirito primordiale e Creatore. Amen!

10. Afferrate questo saldamente: non siete qui per voi stessi, voi siete qui per noi, per il Tutto, per diventare portatori della Sua santa Vita! Voi siete qui per noi, per liberarci dalle Leggi dell’Eternità, sebbene non conosciamo nessuna miseria e possediamo tutto in sovrabbondanza; nonostante ciò conduciamo un’esistenza non libera, separati dalle grandi Creazioni. La vostra vita, invece, è un punto centrale di ogni Vita, di tutto il raggiungibile, non attraverso un potere estraneo, ma attraverso la ricchezza racchiusa nel vostro petto, come vostra stessa vita di Dio.

11. Perciò il vostro cuore ha motivo di accendersi per Lui dal ringraziamento, dal più santo, più devoto, portante amore, fino alla conclusione della vostra esistenza terrena. Amen!

12. Lo Spirito indaga ogni cosa, perfino gli abissi della Divinità, e su questa Via luminosa mi ha guidato un servitore del grande Padre suo in mezzo a voi. Altrimenti non sarebbe stato possibile. L’amore deve creare le vie fino al Cuore dell’Eterno, così come Egli ha creato le vie per i Suoi figli fino al Suo Cuore paterno.

13. Sì, fratello (scrivano) così riccamente dotato per il tuo amore per Gesù, fa luce nei cuori delle persone che ti circondano, scelte dal Signore come guide, guide per l’Infinità, se personificherete la Sua Volontà. Con questo Egli dà il Suo Cuore ai Suoi figli e dona loro Cielo e Terra, affinché essi Lo amino sopra ogni cosa! Ciò che tutte le Creazioni non Gli possono portare, lo può un figlio della Terra. L’ascolto di questa Verità è il segnavia per il perfezionamento della vita, nella quale voi contemplerete poi tutte le Creazioni. Con un saluto dal nostro mondo io mi ritiro di nuovo».

 

*

( Parla il Padre )

14. «Voi lo riconoscerete: Io benedico dove posso benedire!

15. Io vivo tra i Miei, affinché i Miei figli possano rivivere, allora non saranno oppressi dal peso delle preoccupazioni che dall’esterno vuol spesso opprimere i Miei figli come un fardello. Alzate lo sguardo verso di Me, e gettate il carico delle vostre preoccupazioni ai Miei piedi. Io lo porterò per voi.

16. O figli Miei, …se solo potessi togliervi tutto ciò che vi opprime e tutto ciò che si chiama croce. – Ma riflettete: non ho anch’Io percorso la Via della croce? Non ho anch’Io sopportato il più difficile? Sarebbe stato facile per Me dire: “Padre, prendilo su di Te, Io non lo voglio portare!”. – No! Io l’ho portato ed ho liberato tutto il mondo, e con Me voi liberate i globi[4]. Se lo togliessi da voi, allora non vi servirebbe tutta la vostra promessa col venire su questa Terra, e infelici ritornereste a casa da Me.

17. Voi dovete prender parte alla grande Opera di Grazia della redenzione. Il caduto deve essere liberato e risorgere di nuovo.

18. Io, Padre vostro, voglio camminare con voi. Presto la Terra sarà pronta a mettere nuova semente della grande magnificenza.

19. Quando la Terra splenderà nel nuovo verde chiaro, allora ognuno canterà nel cuore e arderà per Me, il grande Padre, il Creatore di tutti i Doni che l’Amore vi ha dato. Amen!»

 

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Cap. 22

Sul ritorno di Cristo

Dresda, 25 dicembre 1948

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «La vostra brama deve precedere, prima che possiate calmare la celeste, imponente nostalgia del Padre Celeste vostro. Nessuna creatura, cominciando dal principe angelico fin giù a tutto il vivente, può misurare la Mia brama. Voi credete che Colui che ha chiamato tutto all'esistenza, basti a Se stesso? Oh, no! Quanto più un figlio è colmo d'amore, tanto più  il suo cuore è munito di corde. E questo cuore brama comprensione e completamento. Tutte le miriadi di creature non Mi possono completare, ma lo può un cuore colmo d'amore, il cui amore fluisce di ritorno a Me. Il Mio Amore vi ha reso capaci – il Mio Amore vi ha mostrato la via – e il Mio Amore ha creato amore per voi, affinché vi ci dobbiate trovare e possiate entrarvi. Quanto più un amore è vicino al Mio Amore di Salvatore, tanto più reale è la vostra Vita divina e, con ciò, la vostra pace, …e la Mia felicità».

*

2. (Al fratello A.): «Vedi, Io sono Spirito, e tu sei uomo, per ridiventare spirito. Perciò non bramo nessun'altra adorazione che una realizzazione della Mia Essenza. Chi Mi ama, osserva la Mia Parola. Il Padre Mio verrà a voi e preparerà la dimora in voi. Il Padre Mio vi vuol divinizzare perché il Figlio Gesù Cristo è Divinità, e solo la divinità dei Miei può continuare la Mia Opera di redenzione.

3. State celebrando il Mio compleanno terreno. Circa duemila anni fa Io ho percorso, solitario e incompreso, la via della vita come Uomo fino alla conclusione sulla croce. Senza Maria non sarebbe nato nessun Gesù come Uomo, – e ciò che Maria fu un giorno, deve essere la vostra anima, perché con la Mia umanizzazione si è svolta la consacrazione della vostra anima. E con la Mia conclusione sulla croce si è svolta la sua divinizzazione – la vostra anima fu resa capace di interpretare la Mia eterna Parola nella vostra somma libertà, per perfezionare tutto secondo il Mio incommensurabile Amore fin dall'Eternità».

 *

4. (Al fratello W.): «Gesù, che è con voi tutti i giorni, che però percepisce solo un cuore colmo d'amore, sulla via della Grazia trova dei mezzi per esprimersi come se fosse Uomo in mezzo a voi, perciò non ha bisogno di ritornare come Uomo; voi siete appunto la Mia immagine. Se percepite tale Mia premura, Mi potete rappresentare. Voi portate il medesimo Spirito in voi, come lo portavo Io come Gesù, Spirito che Io chiamavo "Padre", e questo Spirito si vuol manifestare in una pienezza, che ancora Mi sorpassa come Gesù. Egli si deve manifestare così perché Io cerco amore presso di voi; per questo il contenuto del vostro spirito deve essere divino come il Mio. Perciò non ho perduto proprio nulla con la Mia umanizzazione, e perciò non ho nemmeno perduto nulla con la Mia morte sulla Croce per i Miei, perché il figlio era più di Me.

5. Quando il vostro spirito si potrà manifestare dopo la fusione con la Mia Vita di Gesù, allora comincerà, di fatto, il Natale, un Natale per ogni vita, cominciata dal principe angelico fino all'ultimo abitante nella grande Casa del Padre. Non considerate questo dono di Natale come un Bene estraneo, bensì esaminatelo, affinché il vostro intero uomo lo accetti. Ciò che il vostro intero uomo non accetta, finisce in voi. Ma ciò che il vostro intero uomo accetta, rimane vostra eterna proprietà.

6. Il fratello Georg era oppresso dal cuore umano materiale, partendo dalle forze che volevano trattenere la Mia presenza, trattenerla per tutti, non solo per voi pochi qui; voi rappresentate non solo la Betlemme, da cui voglio proseguire, voi rappresentate il monte Tabor, la Mia Trasfigurazione. In quel luogo la eseguì il Mio eterno Spirito. Oggi la vuole eseguire il vostro spirito. Quella volta comparvero Mosé ed Elia e diedero testimonianza della Mia Divinità. Oggi si rende superflua ogni testimonianza mediante profeti e tradizioni, perché lo spirito consegue la testimonianza, oppure perché lo spirito può farla sperimentare all'anima.

7. Per tutti Io sono qui come Gesù, dal momento che come Gesù sono l'eterno Amore, poiché come Gesù sono Fratello vostro, Amico vostro, Promesso vostro; amatemi solo sulla via in cui il vostro amore è più bello e più amabile. Io sono vostro Fratello, Io sono vostro Amico, Io sono vostro Promesso; Io sono Tutto in tutto, poiché tutto è proceduto da Me. Perciò soltanto Io posso quietare la vostra brama, adempiere il vostro desiderio e fortificare la vostra anima. Non dipendeva il Fanciullo Gesù alla Sua nascita come Uomo, dalla madre Sua corporea, dal padre Suo adottivo? Così anche oggi! Affinché il mondo potesse chiamar proprio il Creatore, Mi resi dipendente fino al Mio amico Simone di Cirene, il quale portò la Mia croce. Così la Mia intera Opera dipende dai Miei figli. Una Parola dalla Mia bocca, e l’intera Creazione si arresterebbe. Una Parola dalla Mia bocca e si troverebbe la pace sulla Terra. Tuttavia la Mia Parola decisiva – ascolta, figlio Mio – sta dietro l'autonoma Vita divina dei Miei figli, dietro a loro sta la Mia Parola decisiva. Quando vi ho esclamato di occupare il Mio posto, con ciò volevo dire: ogni sviluppo, cominciando da questa Terra, passando attraverso tutti gli Spazi dell'Infinità, fino ai Cieli di miriadi dei Miei angeli, dipende dalla vostra vita, dalla vostra Vita divina. Così grandi Io vi ho creati, così altamente vi stimo che la Mia Trasfigurazione dipende dal vostro unico abnegante, superante amore che libera ogni vita.

8. Che cosa avreste guadagnato se si fosse rivelata ai vostri occhi la Mia magnificenza? Avrei risvegliato in voi riverenza e stupore. Ma cosa sarebbe della Vita divina che si sta formando? Per questo ho chiamato all'esistenza voi e l’intera Creazione, per questo ho abbandonato i Miei Cieli, per questo divenni Uomo, un Uomo per mettere davanti ai vostri occhi un Esempio, affinché noi due diventassimo beati, – tu ed Io.

9. La Mia brama è quietata nel perfezionamento dei Miei, e la vostra brama è quietata nella corona della Mia brama. Come un giorno evidenziò il Mio Mosé: ‘Egli ha creato gli uomini, li ha creati secondo l'immagine di Dio, affinché dovessero diventare perfetti com’è perfetto il Padre nel Cielo’. Oh, quanto Mi rallegro, fratello Mio, poiché tu cerchi la Cosa più alta in te, dal momento che vuoi prendere il tuo pane dalla Mia mano.

10. Tutte le Rivelazioni attraverso la parola sono soltanto mezzi di risveglio, segnavia per la vera meta. Tutto serve per conoscere che solo nel seguire la vita del nostro Salvatore Gesù Cristo si trova la vera Vita, infatti, un giorno insegnai: Io sono la Via, la Verità e la Vita. Io sono qui, e precisamente come prima della Mia ascesa al Cielo, corrispondente allo sviluppo spirituale dei Miei figli. Se sono interamente risorti, allora l'occhio e l'orecchio sperimenteranno la Mia presenza. Tuttavia non vi posso donare questa condizione, per questo vi posso dare solo assistenza di giorno in giorno. I Miei angeli possono sondare questa Vita solo nella vostra anima, affinché vi si imprima fino alla grande Parola: è compiuta la grande Opera dell'Amore! Amen!

*

11. Non lasciate passare i grandi momenti della vostra vita che il vostro Salvatore Gesù vi ha concesso attraverso l'incommensurabile Amore e Grazia, come anch'Io non lascio passare nessun momento e aspetto giorno e notte nella cerchia dei Miei figli, per venire sempre più vicino a loro. Non sentite la Benedizione di questa potente notte, questa notte di Natale? Perché noi stiamo andando incontro al Natale più santo per tutte le altezze, per tutte le profondità, per ogni Vita. Non presentite che per Me, vostro Salvatore, è qualcosa di Santo, se voi, stando nella lotta, circondati dalla notte, nella vostra debolezza date a Me una testimonianza su chi Io sono? Tutte le schiere dei Miei angeli vorrebbero occupare questo posto.

12. Circa duemila anni fa lasciai i Cieli e feci visita alla Terra, e adesso abbandono la Mia Vita divina e – tale Mia Vita divina – la cerco sulla Terra, ed Io so di trovarla. – L'ho già trovata! Essa sta nella vostra conoscenza, e tutto ha bisogno del suo tempo, poiché dalla conoscenza fino alla dipendenza della vostra intera essenza fino ad essa, ci vuole una santa lotta con se stessi, dal momento che tutte le forze opposte sono diventate anche non tentennanti e si mettono in mezzo per rendere irraggiungibile il Mio grande scopo della Vita con voi, Miei amati. Perciò la Scrittura dice: “Egli ritornerà nella Sua magnificenza”. Non nella Mia grandezza di Creatore, ma nell’esaltazione delle Mie Opere nell'uomo, il quale è maturo per essere divinizzato dal Mio eterno Spirito. Può esserci un ritorno ancora più meraviglioso per Colui che ha creato Cielo e Terra? Personalmente Io vengo solo con il Mio Nome. Tutti gli altri, per i quali ho sacrificato la Mia Vita, voglio trovarli qui sulla Terra. La Mia magnificenza acquisita qui, non può sviluppare una forza così grande come corrisponde alla Mia persona; ma la glorificazione, che segue attraverso il figlio, corrisponde al Mio Amore per il figlio e al Mio Amore che vi ha creato, abilitati e chiamati a glorificare Me in tutti i Cieli.

13. Adesso spiega bene questo scritto, spiegalo quanto bene puoi, perché un giorno sarà incorporato nella Mia amministrazione per i futuri popoli della Terra. Amen!

*

14. Non lasciatevi separare dal Mio Amore, perché il Mio Amore supera tutto. Nei Miei occhi siete così come siete proceduti dalla Mia mano. Ciò che è ombroso su questa Terra, non Mi separa da voi. Non vi do nessuna Legge, sono Io l'esempio. Ora cogliete senza qualsiasi legge ciò che serve per il perfezionamento dei Miei. Davanti a Me tutto è puro, altrimenti non vi avrei istruito: ‘Per il puro tutto è puro!’.  La via è libera per amare il vostro Salvatore sopra ogni cosa, e questa è la via più breve per giungere alla Mia meta e al vostro perfezionamento. – Amen – Amen – Amen!

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15. Dato in ricordo alla Mia umanizzazione, Natale 1948. Amen!

16. Ora fortificatevi e rallegratevi. Tra milioni voi siete i più felici. Perciò vi devono stare a cuore anche i milioni, per mettere in gioco tutto per il vostro perfezionamento, affinché vi siano sottomesse tutte le potenze nel Cielo, sulla Terra e sotto la Terra. Amen!

 

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Cap. 23

Parole alla tomba di un amico

Dresda, 22 aprile 1949

 

(Celebrazione della cremazione per il fratello Otto B. L'organo suona: "Andiamo a pregare". – Organo con Violoncello: "Largo”, di Händel.

 

( Discorso di fratello Georg )

1. Stiamo alla bara di un uomo la cui intera vita era colma di ciò che dobbiamo a tutti gli uomini, poiché noi siamo creati a Immagine divina e resi capaci di diventar figli di Dio, di ringraziare il nostro Padre Celeste, il nostro grande Iddio e santo Creatore per la Grazia di essere uomo e per il dono di avere accesso al Suo santo Cuore, per mezzo del quale noi possiamo diventare figli Suoi, figli di questo incommensurabile Dio e Creatore. Miei cari, lo devo al mio amico, se posso mettere sulla sua bara questa testimonianza vissuta come il più bel segno imperituro dell'amore. – Se egli potesse parlare, allora direbbe: "Fratello Georg, dà il meglio di te. Tutti i tesori dell'Infinità non sono paragonabili allo sperimentare Gesù Cristo nel proprio cuore".

2. Io sono un uomo semplice, non sono istruito, il mio possesso conquistato faticosamente giace completamente distrutto[5], ma ho sperimentato il mio Salvatore dalla mia prima giovinezza. Se io, …lo potessi esclamare nel cuore dei miei simili, …se lo potessi esclamare laddove si prendono decisioni, decisioni per la pace di tutti i popoli. Io come semplice, schietto uomo, …vedo che nessuno può mettere una migliore base che il nostro Salvatore Gesù Cristo, il Quale un giorno ci voleva radunare come una chioccia raduna i suoi pulcini, e la cui chiamata fu vana e disse sotto lacrime: «Le pietre parleranno, nessuna pietra rimarrà sull’altra». Se non fossimo stati chiamati a diventare figli di Dio, allora i muri non sarebbero caduti. Ma siamo stati chiamati a diventare figli di Dio, e il Padre nostro ha davanti agli occhi questa alta meta con noi. Perciò lontano da Lui c’è la fugacità, lontano da Lui non c'è sostegno, non c’è contenuto.

3. Nel nome del fratello mio Otto – io sento che tu stai presso di me, al mio fianco – nel nome del tuo amore ti ringrazio per tutto l’amore, per le silenziose preoccupazioni per i tuoi simili, per la tua luce imperitura. Noi sappiamo che cosa sei stato. Restituiamo il tuo involucro alla Terra, mentre la tua Vita è là, dove finora era la tua Forza: presso il tuo Salvatore che la tomba non poté trattenere, e un giorno disse: «Io sono la Resurrezione e la Vita. Chi crede in Me, vivrà, anche se dovesse morire; e chi vive e crede in Me, non morrà mai più!».

4. Miei cari, portiamo dalla sua bara anche una vivente testimonianza nella nostra vita ricca di lotte, poiché noi abbiamo bisogno di energia, affinché non ci indeboliscano le forze e i poteri opposti che l'umanità ha prodotto. Noi rappresentiamo adesso verso questi opposti il fondamento del nostro Salvatore Gesù Cristo. A Lui solo l’onore, il Suo Nome sia lodato e glorificato in tutta l'Eternità. Amen!

 

(L'organo suona l’Ave Maria. Fratello Georg riprende)

 

5. Dopo che al nostro caro Padre Celeste è piaciuto richiamare da questa Terra nel Suo eterno Regno il nostro amato compagno, fratello, amico e collega cristiano Otto B. nel suo quasi ottantunesimo anno di vita, io restituisco il suo corpo alla Terra. La Terra è la sostanza primordiale della nostra veste terrena, e il Padre Celeste nostro è la Radice della nostra essenza spirituale. La vita ritorna di nuovo a Lui, e precisamente nel grado più alto, fino al quale abbiamo lottato per raggiungere qui la Sua Vita divina. Questo gradino superiore ci accoglie dall’altra parte. La Scrittura non dice invano: «Lo Spirito esplora ogni cosa, perfino le profondità della Divinità!». Se parlo della mia vita terrena, quando in ore silenziose sto con il Mio Salvatore, allora il mio occhio guarda anche dall’altra parte, nell'Eternità, nel Cuore del Padre. Là sperimento come un uomo si pente e compiange la sua vita precedente che era stata lasciata a lui dal suo eterno Creatore, perché egli qui come uomo non l'ha portata in alto fino alla fusione con la Sua santa Vita. Il fratello nostro è ritornato a questa Sorgente di Forza, al nostro caro Salvatore, al suo eterno Padre.

6. Padre Mio Celeste, io Ti ringrazio per la vita del nostro fratello; rendigli merito di tutto ciò che ha fatto di bene. Fa che gli attimi, in cui la sua vita ritorna di nuovo a Te, siano consacrati non solo per noi che viviamo qui, ma anche per la Terra intera. Non sta scritto invano: «Voi siete il sale della Terra. Ma se il sale diventa insipido, con che cosa si dovrà insaporire?». Non sta scritto invano: «Ogni creatura sospira e langue e attende la sua redenzione!». Noi siamo questi liberatori che devono far sorgere in sé il loro Redentore. Egli vuol continuare la Sua Opera attraverso di noi. Perciò Ti ringrazio, Padre Celeste, e Ti preghiamo: Padre nostro che sei nei Cieli, venga a noi il Tuo Regno, che i nostri cuori Ti splendano incontro, affinché Tu possa operare e creare del grande e, ancora di più, del grande attraverso di noi. La Tua Volontà sia fatta. Amen!

O amati, quando il mio spirito sarà andato,

lacrime allora per me non versate;

poiché laddove io dimoro, là vi è pace, 

là a me un nuovo giorno riluce.

Laddove questa vita terrena sembra svanire,

la vostra immagine non dovrà a me sfuggire;

per la vostra sofferenza, per le vostre ferite,

di là voglio per voi la Forza supplicare.

Quando la pace sul regno terreno

abbasserà di notte le sue serafiche ali,

allora non pensate più al mio tumulo,

perché dalle stelle io vi manderò il mio saluto.                                                                    Amen!

7. Campane gioiose, non smettete di suonare per essere annunciatrici divine per l'aldilà. Ascoltate, ascoltate i suoni di giubilo e canti di festa. Le porte dell'eterna Patria si sono aperte per il fratello nostro, e noi vogliamo, finché ci porta ancora la Terra, aver come esempio davanti agli occhi il nostro Salvatore, affinché anche per noi in questo giorno si apra il suo santo Cuore, per noi come uomini terreni, allora si apriranno un giorno anche davanti a noi le porte dell'eterna Casa del Padre. Per quanto la Terra ci possa opprimere, per quanto ci possa non comprendere: Verità rimane Verità. Per quanto ci possa rifiutare il suo pane, noi siamo e rimaniamo figli di un Re di tutti i re. Il Suo Nome sia lodato. Alleluia.

 

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Cap. 24

Gesù - nostro Amico e nostro rifugio

Dresda, 1° maggio 1949

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «La Scrittura insegna: il Mio Regno è in voi! Là è il Mio Regno, la Mia Patria, la Mia Dimora, la Mia Sede, il Mio luogo prediletto, là è quella Fonte la cui acqua fresca è il nutrimento per Creazioni future. Perciò tutto l'esistente, sia nel Cielo che sulla Terra, non è da equiparare a ciò che racchiude in embrione la Mia santa Vita d’Amore in ogni petto umano. Perciò, Cielo e Terra passeranno, ma le Mie parole non passeranno. Cielo e Terra non passeranno; essi sorgeranno, per chinarsi come l'aurora davanti al Sole sorgente della Mia Vita divina in voi. Perciò il momento più dolce fu per Me di essere Uomo in mezzo agli uomini, e il momento più santo, morire per gli uomini. Allora non fui più solo, anche se ancora non riconosciuto nelle profondità del Mio Amore. Tuttavia ciò che mi gira intorno, era ed è vita libera. E perfino quando si rivolge contro di Me; è vita che il Mio "Sia fatto!" non ha chiamato all’esistenza, vita che si è sviluppata e formata da se stessa e nondimeno un giorno si chinerà davanti alla Mia, poiché secondo l'Amore Io sono e rimango il più Santo, il più Amorevole e, secondo l'Umiltà, rimango il più Piccolo e un Servitore di tutti.

2. Davanti al Trono della Mia Onnipotenza, davanti alla Mia Grandezza, si chinò tutto, e non tutto era libero al Mio occhio. Ma davanti al Trono del Mio Amore non esiste più nessun'altro impulso di vita che chinarsi libero dinanzi a Me, perché questo procura la penetrazione nella Mia Vita: la Mia Vita, la più santa, più bella e più divina che da Me è sfuggita con l'infinito Amore per voi, e ora è vostra e lo rimane per tutta l'Eternità. Una Vita tale da alleggerirMi, Mi porta il grande, soleggiato giorno, quando entro nella Mia eterna quiete e vedo formare la Mia Vita attraverso i figli Miei.

3. Quando questo si presenta, allora si adempiono le Mie parole: “Il Regno dei Cieli è in voi! Esso non viene con fasto esteriore!”

4. Sì, figlio Mio, hai motivo che la tua anima sia scossa fin nel suo più profondo Punto centrale, poiché se tu sapessi che cosa significa questo momento, il tuo spirito non potrebbe essere trattenuto un attimo dall'involucro terreno.

5. Ciò che un giorno era limpido e chiaro davanti ai tuoi occhi, oggi è solo un debole eco delle sensazioni provenienti da quella Eternità, quando tu impetrasti per te una vita libera, per dimostrare il tuo amore per Me, per adorarmi nello Spirito e nella Verità, poiché vivere per Me, combattere per Me, portare, soffrire e morire per Me, è adorazione nello Spirito e nella Verità.

6. Anch'Io vi amo smisuratamente attraverso il Mio Amore, attraverso la Mia umanizzazione, attraverso il Mio servire e attraverso il Mio morire. Anch'Io vi amo ardentemente attraverso il Mio continuato servire, amare e curare, e con ciò non Mi degrado, poiché voi siete proceduti dalle Forze più sante della Mia Vita. Sarebbe un insuccesso se segni e miracoli esteriori in quest'ora parlassero della Mia presenza, come ben Mi pregano per questo i Miei angeli, di sollevare un poco il velo, per esaudir loro la preghiera di potervi servire. Ma Io soltanto so che cosa ci vuole per il raggiungimento della Mia meta, e credeteMi, nonostante il pane vi sia commisurato scarsamente, al Mio occhio non sfuggono le vostre necessità che sono necessarie per la vostra sussistenza fino al momento in cui ritornerete nella vostra Patria eterna. Su questo attendono innumerevoli schiere, ma anche tutti gli abitanti del Cielo rinuncerebbero gioiosi al loro alto punto di vista, per poter mettere il piede per Me sul campo di battaglia, sulla Mia Terra santificata, dove Mi dono un’altra volta, non come un giorno quale Uomo, ma come Colui che sono, dal Quale tutto è proceduto. E poiché Mi sono donato a voi, la redenzione dipende dalla vita che può sorgere in voi.

7. Tutta la Mia meravigliosa Vita divina fin dentro al centro del Mio Cuore deve personificarsi, questa è la più santa Volontà del Mio Amore. Amen! Ma non senza di voi, senza la vostra volontà.

8. Rifugiatevi nella Mia Parola che Io espressi un giorno ai Miei discepoli: "Se non diventerete come questi piccoli fanciulli, non potrete entrare nel Regno Mio". Diventate e siate fanciulletti che s’immergono nell'occhio dell'eterno Amore, che si perdono in questo Amore, affinché Io sorga inconsciamente per loro e diventi manifesto come Padre, Fratello e Salvatore per l’intera Creazione, e sia riconosciuto come Re di tutti i re attraverso la vita divinizzata dei Miei. Amen!

*

9. Il vostro cuore ha ancora molto da dire su ciò. Quando esso sorgerà, vi pascolerete per delle Eternità in quest’espressione e in questa umiliazione del Mio Amore.

10. Riflettete su chi Io sono e sul fatto che Mi servo della bocca di un uomo, perché altrimenti il Mio fuoco vi dissolverebbe, per cui la Mia venuta si svolge nelle nuvole, nelle nuvole del Cielo, sotto il Regno dei Cieli, nelle nuvole della Conoscenza divina, poiché il Regno dei Cieli è la Mia Vita in voi. Amen!

11. Non preoccupatevi per l'esteriore. Il Custode d'Israele non dorme né sonnecchia. Il Signore rimango Io, nonostante il Mio sommesso Amore, e senza la Mia concessione nulla accade. Io ho da fare con i principii, con le direzioni che le Mie creature poste nella libertà hanno intrapreso, ho da fare con queste direzioni. Non sarebbe onorevole per Me impedirle, offrire loro assistenza e vegliare, affinché alla fin fine approdino comunque alla meta, e poi, tutte le lingue devono confessare che Gesù Cristo è il Signore, per onor del loro Dio, del Padre vivente di Eternità in Eternità. Questa è la Mia via, solo, non fermatevi! Senza di Me non potete far nulla, niente di perfetto, nemmeno qualcosa di imperfetto. Infatti, nessun cuore potrebbe più battere se Io distogliessi il Mio occhio solo un secondo da voi; il vostro cuore si arresterebbe subito!

12. Sfruttate il tempo; ciò che riportate combattendo, rimane vostro! Io vi ho messo su questa Mia Terra, Terra che ho scelto per Me tra miriadi come scuola, per allevare su questa i figli del vostro Creatore, ed Io stesso, come Uomo, sono andato in questa scuola, non Mi è stato risparmiato nulla come Uomo. Se non avessi avuto davanti agli occhi la vostra eterna felicità, allora sarei venuto avanti nella Mia Grandezza, sarei ritornato prima del tempo nella Mia Essenza primordiale, tuttavia con la perdita della vostra esistenza per Eternità.

13. Per questo la lotta era così appassionata. Io ho combattuto per voi, e il Getsemani e il Golgota furono le lotte più accanite, ma per voi Mi feci strada e il Mio eterno santo Servizio divino affermò il Mio Amore.

14. Perciò sta scritto: “Dio Gli ha dato un Nome al di sopra di tutti i nomi, che nel Nome di Gesù si chineranno tutti gli spiriti sulla Terra e sotto la Terra, e tutte le lingue dovranno dichiarare che Gesù Cristo è il Signore, e Lo rimarrà di Eternità in Eternità perché è alla Destra di Dio”. – Però, non Lui personalmente, bensì solo la Sua Vita. Allora Dio opererà personalmente attraverso i Suoi amati figli. Amen!

*

15. Vi ho anche lasciato ancora qualcosa d’altro, affinché il vostro spirito diventi vivente, così che questa santa Rivelazione non si svolga al di fuori di voi, ma si unisca con la vostra vita interiore e introduca il vostro esaminare, per colmare una lacuna, oppure per completare un’espressione.

16. Sì, figlio Mio, sorella Mia, il tuo meraviglioso Padre Celeste comincia a consigliarsi prima con i Suoi figli, per le Sue Opere da formare. Solo allora si mostra la Divinità  nell’uomo, solo allora si rivela il Mio incommensurabile Amore per gli uomini. Allora risplende la Luce del Mio Amore negli spiriti catturati dai dissidi, quando Mi vedono, quando vedono il Mio governo che lascia a ognuno la sua libertà, come dice la Scrittura: "Egli ritornerà!"; – non per giudicare il mondo, ma per liberarlo. Amen!

*

17. Oh, se i Miei angeli potessero e avessero il permesso di occupare il vostro posto! Sì, Io dico ancora di più, tutti i profeti, tutti i patriarchi primordiali, tutti gli antichi padri, volevano vedere ciò che voi vedete e non l’hanno visto.

18. Come un giorno disse il pio Simeone: "Ora lascia andare in pace il Tuo servitore, perché i miei occhi hanno visto il Salvatore". Quali Salmi creerebbe oggi un re Davide, che cosa direbbero oggi questi spiriti, se vedessero il loro Dio e Signore dimorare presso gli uomini e aspettare umilmente, finché si aprano le porte dei loro cuori?

19. Io condurrò tutto magnificamente oltre, se Mi lascerete aver piena parte in voi, poiché lo sapete, qui un giorno Io vorrò anche parlare di Me, di un Amor proprio, perché la vostra esaltazione avrà per conseguenza la Mia felicità.

20. Il mondo deve raggiungere un tale basso livello a motivo del vostro perfezionamento. Il meraviglioso complesso del Mio Amore guiderà tutto per la vostra esaltazione. Voi avrete motivo di crescere oltre tutto l'esteriore. Amen!

*

21. Abbracciandovi con infinito Amore paterno e chiedendovi, quando il mondo si avvicina a voi: chiamateMi! Chiamate il vostro Fratello Gesù che ha vinto il mondo, poiché avete da combattere contro potenti forze. Le devo consegnare ai Miei angeli con la loro forza? No! Solo ai Miei figli, perché hanno un’immagine del tutto diversa del loro Dio e Creatore, che i Miei angeli. I Miei angeli vedono il loro Signore, voi invece il Padre e Fratello vostro.

22. Siate attenti ad ogni occasione, poiché il contenuto della Mia Rivelazione parla della conclusione di un vecchio periodo creativo e conduce alla consacrazione di un periodo futuro. – Amen!

*

23. Il fratello Georg non parla attraverso di Me, sono Io a parlare attraverso di lui, e così ci avviciniamo sempre più, finché non cadrà l'ultimo ostacolo e noi celebreremo la grande festa della visibile unificazione già qui su questa Terra.

24. Allora potranno venire gli angeli e potranno portare i loro doni, allora l'Amore avrà raggiunto il suo scopo, e poi il Regno dei Cieli sarà anche al di fuori di voi. L'uomo del Cielo sarà sorto nell'uomo di Dio, e l'uomo di Dio sarà sorto nell'uomo del Cielo, e l'uomo del Cielo sarà entrato nell'uomo di Cristo e l'uomo di Cristo nell'uomo materiale.

25. A quel tempo il Mio Lazzaro uscì fuori dalla tomba per tutte le Eternità delle Eternità, l'amico, il collaboratore che ho cercato in voi ed ho trovato attraverso di voi. Ora terminate, voi scrivani, con un cuore colmo d'irresistibile amore per Me e per tutti i vostri simili, fino ai nemici. Amen!»

 

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Cap. 25

Parola di Dio e parola di uomo

Dresda, 3 giugno 1949

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «Chi si può perdere nel flusso del Mio eterno Amore, in questi Io Mi perderò fin nel centro del Mio Cuore. I Miei arcangeli tacciono davanti all'elevazione dei Miei amati figli, per i quali ho chiamato tutto all'esistenza. Davanti al Mio Amore non esiste nessuna differenza, nessuna preferenza. Perciò ogni vita sboccia, dall'atomo fino all'arcangelo, attraverso il passaggio del Mio santissimo, divino Amore nei Miei amati, nei figli Miei che portano la Mia immagine attraverso i quali Io voglio trasfigurare l’intera Creazione, poiché dietro di questi Io sono non il Potente, qui Io sono il Piccolo. Nessun potere Mi può vincere, solo l'amore. Pensate alla Mia immagine sulla croce, e pensate a ciò che avete scritto. Potenti forze vorranno opporsi contro di questo, contro il Mio ritorno in voi e il Mio sorgere in voi, forze che tenteranno di opporsi con dei miracoli davanti ai vostri occhi, forze che sanno che se Io fossi riconosciuto come Colui che sono, sarebbe spezzato ogni potere.

2. Il Regno dei Cieli somiglia a un granello di senape che cresce fino a un albero, e sotto i suoi rami, come una volta insegnai, gli uccelli del Cielo costruiscono i loro nidi. Gli uccelli del Cielo, vale a dire gli alti pensieri, cominciando dal principe-angelo fin giù alle Mie luminose schiere di spiriti, troveranno una nuova Patria, quando la Mia immagine sarà rivelata allorché nella Mia intera Creazione non vi sarà più nessun potere a trattenere la vita sorgente dal Mio santo Cuore.

3. Sono queste, parole di Dio? Chiedilo al tuo cuore! Non Io vi risveglierò! Io vi ho creato e divenni anche un esempio per voi. È il Mio Amore, quale vostra eterna proprietà, a dovervi risvegliare. Come Creatore Io sto al di sopra di voi; come Fratello, come Salvatore, come Gesù, come Padre, sono uguale a voi. Potrebbe dilettarMi la Mia Grandezza? Posso fortificarvi la consapevolezza, poiché se adesso volessi, sorgerebbero e orbiterebbero miliardi di mondi, poiché infinito è lo Spazio! – Potrebbe forificarMi questo? No! Tutto ciò che porta l'infinito Spazio, Io l'ho creato solo per Amore, Amore che fu il motivo di eoni di corsi di tempo che Mi mossero a personificare i pensieri. Questo è il tuo Gesù, il Fratello tuo, dalla Cui Essenza si nutrono miriadi e ancora miriadi di mondi e soli, sui quali il granello di polvere è più grande del vostro globo terrestre. Tuttavia Io lascio i Miei figli a se stessi, questo fa parte del Mio piano. Tutto ciò che vive, vive da Me. Io però cerco vita che dà vita a Me. A Me, alla Vita di ogni vita, può offrire vita solo qualcosa che Io ho posto in libertà, e di questo fa parte un santo, molto serio addestramento, in cui una vita libera può sviluppare e formare se stessa fino a Me.

*

4. Ancora una volta sono tutti qui. Il Mio Adamo con capo chino, e il perduto figlio Mio, Lucifero, scosso dalla parola che Io adesso gli esclamo: "Tu sei il figlio Mio perduto, nel quale ho compiacimento". Compiacimento nella tua libertà! – E questo lo scuote, e questo lo lega al Mio Amore. Pensa: sei tu il figlio Mio perduto nel quale Io ho compiacimento.

5. Non compiacimento nel tuo modo di vivere, ma compiacimento nella tua libertà. La Mia Opera Mi è ben riuscita. La Mia Parola di Gesù lo ha tenuto indietro, ma non può resistere alle Mie parole e alle parole dei suoi figli. Poiché un tale amore, di cui Io ho parlato, demolisce le fondamenta dell'inferno, come le parole sulla croce demolirono le fondamenta del Cielo. "Mio Dio, perché Mi hai abbandonato?". Immedesimatevi: le fondamenta dei Miei Cieli sprofondarono con il ‘Mio Dio, perché Mi hai abbandonato’! Sul contenuto delle Mie parole la Scrittura dice: “Voglio formare un nuovo Cielo e una nuova Terra”, e l'ho iniziato come Gesù e lo compirò e lo posso solo come Padre. Amen!

*

6. Gesù di Nazareth, permanente in eterno tra voi in Spirito e Verità, se tenete la Mia Essenza. Non Gesù personalmente è il Redentore, bensì il Suo Amore, il Suo Fondamento lo sono.

7. Perciò adorate quest’immagine, non quella storica, bensì la vivente. L'immagine storica si è sciolta il Giorno dell'Ascensione, ma quella eterna e reale era presso di voi e rimarrà con voi tutti i giorni, dalla mattina alla sera, fino alla fine del mondo.

8. E quanto più santo è l'amore al quale date spazio, tanto più divinamente si manifesta attraverso di voi la Mia immagine per l’intera Creazione. Perciò fu il tuo spirito che questa notte, quando il tuo corpo sonnecchiava, ad offrirMi la più alta fedeltà, per ciò che vedeva e per ciò che si realizza in quest'ora in casa, chiamata casa della forza, affinché la forza diventi amore. Amen!»


*

Quando il primo pane di Grazia cominciò a scorrere in questa casa, il Sole rosso sangue tramontò, – e oggi esso indora le nuvole nel cielo come ultimo saluto di un giorno passato.

 

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Cap. 26

Il potere dell'amore

Dresda, 31 luglio 1949

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «Quando nulla Mi potrà più separare da voi, allora Io apparirò visibilmente. Oh, potessi contare i momenti che Mi appagheranno la grande brama di diventare completamente, una cosa sola con i figli Miei. Con ardente Amore, con più che Amore materno, Io bramo questo momento. Da parte Mia è stato fatto tutto per l'abbreviazione del tempo fino a questo momento. Ora venite, date spazio a quell’Amore dal quale siete proceduti, Amore che Mi presenta il grande momento, non solo per la felicità del Mio Cuore, no, per il Mio incommensurabile Amore che ha in serbo ancora qualcosa che non è mai stato. Perciò sta scritto: “Ciò che nessun occhio ha veduto e a in nessun uomo e angelo è venuto in mente, tengo pronto per coloro che Mi amano”.

2. Questi incommensurabili tesori e forze, proceduti dalla Radice del Mio Amore, vi distruggerebbero senza un santo, rinnegante se stesso, donante amore per Me, il Fondamento di ogni vita.

3. Io vengo sempre più vicino ai Miei. Solo la vostra immaturità Mi tiene ancora indietro. Ho dato ai Miei angeli un principio di Vita con cui essi sono in grado di esercitare le Mie grandi forze. Ma alla Mia Forza d'amore la Mia onnipotenza non può creare nessun fondamento, allora, infatti, sarebbe stata la Potenza il motivo del Mio creare e non l'Amore. Perciò la Potenza sta dietro all'Amore, e se il Mio Amore diventa vostra proprietà, esce con impeto la Radice della Mia Potenza e Forza che tutto può per ogni vita nella Creazione. Nessuna mano può lavorare in quest'Opera, solo la Mia, ma per questo ci vuole anche la vostra dedizione.

4. Non Io stesso Mi sono perfezionato come Gesù, ma Colui che era in Me e dimora in voi Mi ha perfezionato e perfezionerà voi. Egli voleva somigliarvi, e divenne Uomo. Essere simile a voi era il santo impulso del Mio Amore! Perciò con la vostra crescita vien fuori anche il Mio incommensurabile Amore per ogni vita.

5. Oh, nella cerchia dei Miei cari Io Mi separo dalla Mia onniveggenza, altrimenti perderei la cosa più bella; nessun figlio avrebbe da dirmi qualcosa. Io stesso ho rispetto davanti al figlio dell'uomo, il massimo rispetto, altrimenti non avrei messo il Mio Amore al servizio dell'uomo, poiché egli è una riproduzione del Mio Amore.

6. Dove sono i vostri pensieri? Voi risponderete: “Ci sono sfuggiti!”. Anche a Me i Miei pensieri sono sfuggiti e i più grandi sono nati nel sogno della Mia Divinità, quando Essa sognava esseri della Mia specie, – e questo è il motivo della vostra vita.

7. Eoni di eternità sono dietro di voi fino a quest'ora del nostro incontro. Rendete libero il vostro cuore in quest'ora. Lasciate entrare la Luce che vi circonda. Dovete rischiarare con la luce del Sole questi innumerevoli portatori di Luce del Padre vostro intorno a voi. Rischiarate con la luce del Sole i portatori di Luce, figli Miei!

8. Perciò l'abbassamento della Mia Sovranità attraverso la potenza dell'Amore. Miriadi dei più magnifici abitanti del Cielo Io abbandono, per unirmi nello Spirito sulla Terra con i pochi che ancora danno spazio a un desiderio per Me, con i pochi! Per illuminare e abbreviar loro la via che porta a quella santa, grande meta: la nostra cerimonia nuziale su questa Terra!

9. Quando un giorno procedetti su questa Terra, erano pochi che Mi riconobbero. Si diceva: "Questi è Gesù di Nazareth, il figlio di Giuseppe il falegname, un figlio della vergine Maria, una figlia di Gioacchino".

10. E oggi? Anche qui si dice di nuovo: "Questi uomini vanno troppo oltre; sono esaltati, sono fanatici, si danno a un’illusione. Al grande Dio di Eternità in Eternità mai passerà per la mente di unirsi con semplici uomini che non hanno nemmeno una formazione scolastica!".

11. Così si parla oggi; perché non conoscono il Mio Amore, Amore che Mi attira al figlio. E se dovesse cacciarsi nella pozza di fango, prossimo a sprofondare e Mi invocasse, allora lascerei in un lampo i Miei Cieli e correrei in aiuto del figlio anche se dovessi insudiciare Me stesso, ma non lo lascerei perire. Lo voglio sollevare, lo voglio purificare, e se un tale figlio stesse davanti al tribunale dei giusti per essere condannato, indosserei perfino la veste sporca e offrirei al figlio la Mia di veste.

12. Questa è la Potenza dell'Amore che Mi ha vinto! Questa era la Potenza dell'Amore nel giardino del Getsemani che Mi diede la Forza di accettare la Mia morte al legno dell’infamia.

13. Non Mi è riuscito di infiammare i cuori per Me attraverso la bellezza della Mia Creazione. Allora voglio Io stesso cercare i Miei e curarli, Io stesso assisterli. Voglio equipararmi a loro e crescere con loro, finché non stiamo l’uno di fronte all’altro!

14. Sono queste parole di uomo? – Se lo sono, allora salvezza a quest'uomo. In questo caso la sua vita è una Vita di Dio. E se Lo sono Io personalmente, allora te lo testimonierà il tuo amore. Voi sperimenterete ancora qualcosa di santo. «Ma il Mio Regno non è di questo mondo!». Questo mondo potrà farcela con se stesso, in questo Io non Mi immischio. Per questo ho dato agli uomini la conoscenza, e il mondo non può ostacolare i Miei, poiché essi sanno che a quelli che amano Dio, tutte le cose devono servire al meglio!

15. Se la Terra fosse la vostra patria, allora avrei privilegiato il filo d'erba affinché si sentisse a casa su di essa. La vostra Patria non è la Terra né il Cielo; la vostra Patria è il Mio Cuore, così come la Mia Patria è il vostro cuore! Quanto più diventate saldi in voi stessi, tanto più magnifico si forma il Mio governo. Mentre qui ho relazioni con voi, Io governo l’intera Creazione. Nemmeno il più minuscolo essere vivente sfugge al Mio occhio, e nondimeno ho ancora tempo per voi, come se avessi da fare solo con voi! Ora riflettete – quando approderete là con la vostra nave della vita, alla patria sponda, dove Io vi potrò insediare nella vostra eterna Patria, nel Mio Cuore! Il Creatore è più delle Creazioni. Chi ha il Creatore, ha anche la Sua Essenza completamente da sé! Non lasciatevi turbare la gioia della vostra esistenza da preoccupazioni, da sofferenze, da difficoltà della vita che il Mio occhio acuto sorveglia, affinché tutto vi aiuti a raggiungere la vostra meta che Io tengo con voi davanti agli occhi. Rallegratevi con le persone liete e piangete con coloro che piangono. Date alla Terra ciò che le spetta, ma non dimenticate ciò che dovete al Mio Cuore, affinché tutto vi debba servire e aiutare per raggiungere su questa breve via la vostra meta.

16. Oh, quanti dei Miei amati, che hanno lasciato immense magnificenze, camminano su questa Terra per dimostrare il loro amore nell'apparente lontananza dal loro Amato.

17. Voi vi delizierete eternamente per i momenti in cui vi diedi l'opportunità di rinnegarvi per amor Mio. Come fu Mia somma delizia, quando la Mia vita organica cessò di pulsare sulla croce per Amore per voi; …allora cominciò per Me il momento più bello.

18. Quando entraste all'esistenza, Io Mi deliziai nelle capacità delle Mie forze e stavo al di sopra di voi. Ma quando morii per voi, allora Mi deliziai in ciò che la Mia morte sulla Croce aveva provocato per voi, vale a dire: la santa Vita della Mia Divinità. Perciò Mi lasciai anche giacere nella tomba, non senza coscienza. Mi lasciai giacere nella tomba; percorsi la via giuridica dei Miei figli erranti e su questa via sciolsi le leggi.

19. Perciò sta scritto: "Discese all'inferno e di nuovo il terzo giorno è risorto dai morti, seduto alla Destra di Dio, dell'onnipotente Padre, di là Egli ritornerà, per giudicare i vivi ed i morti!".

20. Sono venuto nella vita per organizzare, non per giudicare, – per organizzare l'ordine dell'Amore, non l'ordine della legge! Non, tu devi, non tu sei obbligato, no: "Venite a Me voi che siete stanchi e aggravati, Io vi voglio ristorare!". Ma questa parola la dovete realizzare, la dovete assorbire!

21. Perciò insegnai: "Io sono la Via, la Verità e la Vita!". La Mia Verità-Gesù è la Via, e nessuno viene al Padre, se non la percorre. Nessuno viene in altro modo alla divina dignità di figlio. Figlio Mio, tieni saldamente a questo! Il Padre tuo è un Re di tutti i re, ed Egli ti chiama figlio! Perciò esiste solo un riconoscimento, – e questo è il tuo modo di agire verso di Lui! Come anch'Io Mi meritai il riconoscimento del Mio eterno Spirito di Dio lasciandomi battezzare nel Giordano, dove il Mio eterno Spirito diede testimonianza al Mio lato umano: "Questi è il Mio amato Figliuolo, nel Quale ho Io compiacimento, Lui dovete ascoltare!", – questo Mi meritai.

22. Questo non accadde per instaurare il Mio battesimo come condizione per i Miei veri seguaci, accadde solo per subordinarmi, poiché fino all’ultimo profeta, Giovanni il Battista, Mi potevo manifestare solo attraverso i profeti, fin dove essi erano accessibili per la Mia Verità divina. Perciò il Mio Giovanni testimoniò: "Io battezzo con acqua, ma Colui che era prima di me e viene dopo di me, al Quale io non son degno di sciogliere i calzari, battezzerà col fuoco!". Il Mio Amore è il Mio Fuoco!

23. E così Io vi ho battezzato e vi battezzo in quest'ora! Perciò immergetevi nei flussi del Mio santo Amore! Allora vi accorgerete Chi dimora in voi e Chi vi istruisce! In tal caso vi potrò inviare come pastori in mezzo al gregge dei Miei seguaci, per aprir loro gli occhi al fatto che Io non dimoro nei Cieli e, pur essendo troppo grande, …non basto a Me stesso!

24. E se vado da voi, allora faccio visita alle profondità della Terra! Di là vado da voi – e Sono comunque presso i Miei nello Spirito tutti i giorni fino alla fine del mondo. Ma non sempre spiritualmente in Persona, per questo ci vuole anche una personale Vita divina in e attraverso un uomo. Io devo aver parte in voi, altrimenti non potrei parlarvi in questo modo. Devo dapprima aver parte in voi uomini. Per questo ci vuole un uomo, un figlio in divenire, al quale ho dato la libertà. E mai toglierò la libertà a un figlio, al quale la diedi, e neanche solo per un attimo, e mai userò il figlio Mio come figura! C’è una differenza, se parlo personalmente Io, – oppure se il concetto-Dio parla attraverso un uomo.

25. Fino al Mio trentesimo anno di vita come uomo, il Mio eterno Spirito di Dio non aveva ancora piena parte nell'Uomo Gesù, ma dall'inizio del Mio trentesimo anno il Mio eterno Spirito di Dio ebbe piena parte nell'Uomo Gesù, sebbene Io personalmente – tenetelo separato l’uno dall’altro – ero Gesù Cristo e, secondo l'Ordine divino e la divina Legge, andavo incontro alla meta e per Me c’era ancora la possibilità di ritornare nel Cuore del Padre.

26. Quando voi dite: il Mio Sangue vi ha redenti, allora riflettete: il Mio Sangue vi ha solo reso possibile di ritornare di nuovo, attraverso l'eterna Parola, nel paradiso perduto della vostra perfezione divina. Riflettete tutto questo! Oggi è spesso detto: "Gesù è solo un Mito, perché se Lui ci avesse redento, allora la Terra dovrebbe essere formata diversamente. La Sua nascita e l’inno di lode dei Suoi angeli 'Pace sulla Terra' sono fantasia. Dov'è la pace che gli angeli cantarono?".

27. Ma allora Io non vi avrei esclamato: "Seguitemi! Nessuno viene al Padre se non attraverso di Me!". Di conseguenza Io non vi ho redenti, – ma vi ho solo elevati alla capacità di redenzione.

28. Che cosa ne avrei Io e che cosa ne avreste voi, se ora vi portassi con Me nell'eterna Patria? Sareste allora sorti dalla costrizione della Mia Potenza. E dove rimarrebbe la Mia brama e dove la Mia gioia, se non potessi veder crescere i Miei figli sotto la santa lotta e il combattimento? E allora i grandi spiriti Mi rinfaccerebbero: “Pur essendo Tu grande, oppure noi piccoli, le nostre piccole opere sono le stesse come le Tue grandi Opere!".

29. E con ragione, perché se fossero grandi, potrebbero anch’essi creare opere grandi. Ma grande sono unicamente Io. Perciò tutto deve essere creato dal ‘divenire’, e anch'Io stesso Mi guadagnerei la Mia grandezza secondo la misura della Mia Umiltà e del Mio Amore.

30. Ciò che Io sono adesso, non Lo sono dallo Spirito primordiale della Mia Eternità! L'ho conseguito sulla via sulla quale ho posto anche voi, e la meta che ho raggiunto, è eretta sul vostro fondamento di vita! Io non riposerò mai e vi offrirò l’assistenza, finché anche voi avrete raggiunto questa meta.

31. Chi accoglie la Verità, dà spazio alla Verità e diventa egli stesso Verità e, …la Verità è Gesù Cristo, Fratello vostro.

32. Sareste voi figli Miei, se le forze dei Miei angeli fossero più divine delle forze dei Miei figli?

33. Nessuno Mi ha riconosciuto come Dio, ma tutti Mi conoscono come Gesù, e Gesù è Dio!

34. Pensate voi forse che il vostro mondo sia più piccolo del Mio? A quanti innumerevoli esseri viventi avete dato l'esistenza! Questi sono i vostri pensieri! I Miei pensieri sono i Miei angeli e i Miei spiriti!

35. E anche i vostri pensieri vivono, questi orbitano tutti intorno a voi, gli alti fortificandovi e i bassi indebolendovi.

36. Come Uomo, un giorno dissi: "Chi offre ai Miei più piccoli un sorso d'acqua, a questi voglio registrare un sole nel Mio Regno!”. – Tu come uomo ti stupisci, ma quanto ti stupirai non appena cadrà l'involucro! D’altra parte, dove cadrà il tuo occhio, là tu dimorerai. Allora i tuoi pensieri ti porteranno da un Universo all'altro, da un Globo involucro all'altro. In quel momento misurerete che cosa vi offre la Terra, finché vi tormenterà ancora la forma umana attraverso le sagge leggi nella forma di uomo. Perciò non vi dovete nemmeno meravigliare, quando l'oscurità sarà mobilitata; essa si è risvegliata.

37. Tuttavia l'uscita diventerà gloriosa per Me, e anche per voi! Non lasciatevi separare da questa Terra, e non costringeteMi a separavi da essa prima del tempo!

38. È molto pieno di grazia ciò che sperimenterete in questi giorni con la responsabilità davanti a voi stessi, affinché raggiungiate la vostra meravigliosa meta. Registrate tutto nel vostro cuore, ma ben profondamente, e cercate il più intimo collegamento con Me. Non camminate come superuomini rispetto al vostro mondo circostante, rimanete uomini naturali anche nell'esteriore, nell'esprimervi e nel contegno! Io guardo al vostro modo di vivere! La vostra vita deve parlare per sé solamente, e voi avete abbastanza lavoro per servire la vita che si avvicina all’Altezza e al modo di fare sottile quali figli rinati di un Re! Questo lo dice il grande Re di tutti i re attraverso l'esperienza del fratello vostro (Georg) nella sua anima! Amen!»

 

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Cap. 27

L'uomo come rivelazione di Dio

Dresda, 5 marzo 1950

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «Non sperimentate voi in quest'ora che lo Spirito vi rivela tutte le cose, perfino le profondità di Dio? Tutto ciò che accogliete dall'esterno attraverso il vostro umano, non è vostra proprietà. Perciò esiste per voi solo una via: liberare la via allo spirito in voi! Per questo Io divenni Uomo, affinché poteste scegliere e percorrere questa via, per la qual ragione un giorno Io insegnai:

2. "Io sono la Via che conduce alla Verità!", e la Verità vi fa liberi e vi eleva non soltanto a figli del vostro Dio, la Verità vi colma per guidare la Mia Opera divina incontro al perfezionamento secondo il Piano del Mio santo Amore. Allora comprendete che, iniziato da Adamo, tutti gli avi, i patriarchi, profeti e principi in mezzo ai Miei angeli, vorrebbero prendere il vostro posto terreno. Essi sanno apprezzare la vittoria di essere giunti, attraverso la notte dell'imperfezione, all'altezza luminosa della fede. Essi s’inchinano davanti agli inizi della Vita divina mediante l'amore, quell’amore che vi anima a sottomettere ad esso il vostro io.

3. Ma per ciò che Io ho in animo con voi, la Terra non ha nessuna comprensione. Pensate: un seguace del Mio Amore è il centro del Mio ardore. Da questo atomo del Mio Amore proviene il "Sia fatto", e l'infinito Spazio, dopo miriadi di Eternità, si è riempito di infinite specie di mondi. Una piccola scintilla del Mio Amore ha riempito lo spazio cosmico con queste Opere meravigliose, delle quali voi scorgete solo uno scintillio, e la Terra con le sue bellezze non è nemmeno da paragonare con un'ombra davanti al gradino più basso della magnificenza delle Mie Opere. E ora riflettete: voi siete il centro del Mio ardore, e voi Mi dovete rivelare! Solo il vostro occhio compenetra il centro del Mio Cuore. Solo unito con il vostro spirito Mi comprendete e riuscite a quietare la Mia brama da innumerevoli corsi di tempo. E ora siamo pronti a comprenderci, ad affratellarci.

4. Come sarà, quando il figlio personificherà il Padre e quando il Padre scorgerà nel figlio la Sua immagine? Esisterà un’unica Forza, attraverso la quale raggiungerete la vostra meta, e anch’Io la Mia, e questa è l'Amore! E dietro questo Amore sta la Mia Potenza e Forza che tutto può per tutte le Eternità. Amen!

*

5. Quanto necessario è il vostro bisogno d'amore, tanto è difficile da conseguire, così è necessario anche per Me e così difficile è anche per Me tenere alto questo Amore. Guardate la Terra, posso fare ancora di più di quanto ho fatto? Sono diventato Uomo, ho offerto all'umanità la Mano della Pace, ho offerto alla Mia umanità Me stesso come Servitore, come Soccorritore, come Guaritore, come Amico e Fratello. E guardate la Mia Terra! Guardate l'innominabile sofferenza, sperimentate il flusso di lacrime che scorre in questo momento. Mentre Mi unisco con voi, nulla sfugge alla Mia onniveggenza. E non posso anticipare nulla al Mio Amore, nemmeno in questo momento. Non per nulla il vostro semplice fratello ha detto: ‘Affinché questo giorno produca una consacrazione per la Terra intera!’ Voi non lo avete afferrato nemmeno troppo profondamente, ma Io sento tutto! Per Me è realtà tutto ciò che una bocca filiale pronuncia. E ciò che procede dall'amore filiale, è per Me una legge sacra, alla quale Io Mi sottometto.

6. La Mia presenza che voi sperimentate in questo momento, lasciatela parlare dal primo mattino fino alla tarda sera, affinché attraverso di voi sia eseguita la redenzione di ogni sospirante creatura.

7. Come da Me, l'Uomo Gesù, è proceduta la pienezza della Mia magnificenza, così è stabilita anche in voi la possibilità, ancora oltre Gesù, perché accanto alla pienezza della vostra vita di Dio che si deve dischiudere, anch'Io sto ancora al vostro fianco come Amico, davanti ai Miei angeli, davanti a tutte le creature nello spazio cosmico.

8. Non ho più nulla che potrei donare a un figlio, che solo ancora precedere illuminando. Della ricchezza, della Mia proprietà primordiale, di questa Io parlavo come Uomo: "Cielo e Terra passeranno, ma le Mie Parole non passeranno!". Soli d’infinita grandezza, di cui il vostro Sole è un pulviscolo, anche questi passeranno, ma le Mie Parole no! Esse sono la via che conduce al vostro santuario, santuario che il vostro petto racchiude.

10. Ma ora riflettete anche una buona volta, quando siete deboli, alla responsabilità davanti a voi stessi!

11. Per questo motivo l'ardore del Mio eterno Amore non può ancora essere manifesto! Amen!»

 

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Cap. 28

Il nuovo Natale

Dresda-Loschwitz, 25 dicembre 1950

 

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «Il mondo attende il secondo Salvatore. Ma i Miei figli non lo sanno ancora valutare. Se lo potessero in questo momento, allora Io starei visibilmente in mezzo a loro, poiché più alto è l'apprezzamento, tanto più santa è l’effusione della Vita. Ciò che si deve valutare, si tiene stretto con il suo intero essere. Io ho valutato voi! Se un uomo non fosse per Me così santo nel Mio Cuore, allora non sarei mai diventato Uomo. E poiché tutte le legioni degli angeli e tutte le Creazioni non Mi sono così sante come un singolo uomo, diedi la Mia Vita per voi uomini. E quanto santi siete al Mio Cuore, tanto santa Mi è la vostra libertà. E poiché voi siete santi per il Mio Cuore, avete anche accesso a questo Cuore, non per contemplarlo, ma per possederlo per tutte le Eternità delle Eternità. Perciò la Mia discesa come Uomo fu solo l'inizio per questa grande scala d’accesso della divina trasfigurazione della Mia umanità.

2. Adesso il Salvatore Gesù Cristo, che in Spirito è con voi tutti i giorni, è Ospite nel tuo capanno, Ospite attraverso il Suo infinito Amore per voi. Assoggettando Me, splendendo qui nel tuo cuore, può splendere nell’intera Creazione, affinché in questa Luce si scorga il Figlio dell'eterno Amore, al Quale Io posi ogni potere alla destra Sua.

3. Mio è tutto nel Cielo e sulla Terra, ma non la vostra volontà. Ciò che voi fate su questa Terra, si svolge secondo la vostra consapevolezza, e con la Mia umanizzazione vi ho radicato la Mia divina consapevolezza, affinché ve la possiate scegliere come proprietà. Figlio Mio, – la Mia divina consapevolezza, – rifletti che cosa significa! L'incommensurabile, il Santo, l’eterno inavvicinabile Dio, divenne Uomo per incorporare la Sua consapevolezza divina. Puoi tu dire, allora: "Sì, Tu sei venuto in questo mondo, Tu come Signore puoi fare ciò che vuoi, Tu puoi incorporare la Tua consapevolezza". – No, figlio Mio, a quel tempo Io ero solo un Uomo come te e,– affinché voi uomini poteste far propria la Mia divina consapevolezza – dovetti lottare dalla consapevolezza umana proveniente da Me per innalzarla a ciò che era la Mia divina consapevolezza, eseguendo ciò che era del Padre Mio, che è anche Padre tuo e Padre vostro. Io ero Uomo come voi. Avrei ben avuto in ogni istante la possibilità di collegarmi con la Mia primordiale eterna pienezza di Potenza e separarmi dai vincoli di questo mondo, ma la Mia meta era di schiudervi di nuovo la figliolanza. Perciò abbandonai la Mia alta posizione come Re dei re e Mi scelsi questo bassissimo pianeta, per dischiudere qui alle creature viventi l'accesso alle innumerevoli dimore della grande Casa paterna, e come Uomo ero completamente solo. Nemmeno la madre Mia corporea poté percepire una volta con Me, sebbene in quella santa notte i suoi occhi videro tutti i Cieli aperti con miriadi di angeli che riempivano l’intero spazio cosmico, per testimoniare Chi era disceso in questo Fanciulletto nella stalla di Betlemme; e nonostante ciò lei non camminò con Me! Lei era convinta che in Me c’era il Signore di ogni essenza, ma non che questo Signore fosse diventato Uomo e stava sul piano umano, il Quale solo come Uomo, secondo le Leggi divine, poteva ritornare al Suo Santuario primordiale.

4. Io divenni Uomo per rendere nuovamente libera l'esistente eterna Legge di Dio nell'uomo da ciò che non era divino, affinché la Divinità trovasse di nuovo piena parte nell'umano. Oh, Io ho pianto molto come Uomo. Immagina, essere completamente Amore, e non essere compreso da nessuno, nemmeno dal Mio amico Giovanni[6], l'incarnato principe di tutti gli angeli, Michael. Egli avrebbe potuto comprendere il suo Amico, dal momento che, secondo il corpo, era un figlio del sommo sacerdote e nondimeno il Tempio era consacrato da Dio. Questo Tempio fu consacrato dal Mio Spirito, affinché la Mia umanità abbandonata trovasse di nuovo un collegamento con il suo Dio. Ma adesso Dio era in mezzo agli uomini, di conseguenza non ero più nel Tempio, e la madre Mia corporea Maria e il padre Mio adottivo Giuseppe e tutti gli amici, Mi onoravano tuttavia nel Tempio. Io ero in mezzo a loro e non Mi si comprendeva.

5. Ora trasferite questo ad oggi. Io sono tra voi in carne ed ossa, Mi servo solo della forma di un fratello, ma sono qui in carne ed ossa come Gesù che richiamò il Suo popolo al tempo della Sua personificazione, e sono qui di nuovo per richiamare il Mio popolo. Ma chi ascolta la Mia chiamata? Nemmeno i Miei figli, con tutto il loro cuore, per non parlare della grande moltitudine di tutti gli uomini. La cristianità Mi cerca, come sta scritto, nelle nuvole del Cielo, circondato dalle schiere dei Miei angeli. E riflettete una buona volta che cosa ne avrei Io e cosa ne avreste voi, se adesso ci fossero miriadi di angeli nel Cielo ed Io fossi in mezzo a loro. Non Mi eleverei lontano al di sopra di voi? E poiché Io sono l'eterno Amore, come posso richiamare il Mio popolo? Dammi un consiglio, tu figlia mia che sei presente, oppure me lo potete dire voi, voi potete parlare con Me. Voglio esaminare il vostro consiglio, datemi un consiglio! Richiamare l'umanità con tuoni e fulmini? Spaventare la povera umanità schiavizzata, ancora con tuoni e fulmini, con terremoti o ancora con un diluvio? Non lo posso nemmeno! Andare al mercato con il fratello Georg e parlare là, andare negli ospedali e guarire gli ammalati? Allora risveglierei solo stupore. Si direbbe: “Tali opere le fa solo Dio!”; ma dove rimarrebbe il cuore? Mio caro amico e fratello, dammi tu un consiglio. Rifletti una volta: Io sono il tuo più nobile Amico, tu sei nondimeno Opera Mia, la Mia Opera più grande, …la Mia massima Opera. Allora onorerei solamente la Mia Opera, se la Mia Opera Mi può stare a fianco con un consiglio. Io dimoro tra di voi, vi ho anche assistito e servito e, ancora vi servo. (Sì, ogni giorno lo sentiamo, dacci Luce e Forza, così da poter percorrere solo le Tue Vie; noi vogliamo fare solo la Tua Volontà. Illumina i cuori dell'umanità, colmali con i Raggi del Tuo Amore, affinché diventino atti a ricevere il Tuo Amore!).

6. Mio caro figlio, hai ragione. Non prevengo alla vostra volontà. Mi conoscono tutti attraverso la Scrittura ed Io non posso illuminarli contro la loro volontà. Quando avranno perduto tutto, hanno comunque ancor sempre la loro libera volontà. No, ciò che voglio tirar fuori da voi è che voi Mi personifichiate, che voi possiate restituire alla Terra la Vita di Dio; essa giace in voi, dovete solo scoprirla! Anch'Io ho restituito alla Terra la sua Vita di Dio divenendo Uomo, e l'ho dischiusa in Me come Uomo, e da questa dischiusa Vita di Dio sono proceduti i Raggi d'Amore dell'eterna Verità che, ancora oggi, sono luminari su questa Terra. Per questo motivo viene celebrata la festa di Natale, come festa evocativa della Mia personificazione sulla Terra. – Notte silenziosa, santa notte. Oh, notte felice. Una rosa è sbocciata da una tenera radice. Questi sono Raggi di Luce. Io devo abbellire alla Mia umanità le sue vie, affinché la sua stessa esperienza produca un desiderio più alto, e qui Io sono sempre all'opera. Nessun passero cade dal tetto senza il Mio santo permesso, tutto è guidato e sorvegliato dal Mio occhio, e il Mio Amore si sforza di aiutare al fine di far ottenere a ogni singolo uomo la sua meta divina.

7. Ebbene, amico Mio, Io attendo il consiglio che tu Mi darai. Rifletti una buona volta, tu hai in Me il tuo migliore Amico; Egli è con te. Muoviti così, non aver riverenza dinanzi a Me più che davanti a ognuno dei tuoi simili, poiché esteriormente siamo tutti uguali, solo interiormente non lo siamo. Io sono impareggiabile, perché come Uomo ho adempiuto la Volontà di Dio, e per mezzo di ciò Io sono per voi la Via sulla quale anche voi riconoscerete la Volontà di Dio per adempierla. Pensate voi che Io cerchi adorazione? Non ne ho bisogno! (Tu cerchi solo amore). Amore! Le Mie Opere parlano della Mia perfezione; l'amore invece parla del Mio Cuore. Io cerco amore ed ho bisogno di questo amore, perché Io sono Amore, e chi rimane nell'amore, rimane in Dio e Dio in lui, come sta scritto.

8. Oh, la riverenza che i Miei angeli hanno per voi, e le lacrime che scorrono dai loro occhi se la vostra vita non corrisponde alla vostra conoscenza divina. – Solo un cenno da parte Mia e gli angeli più splendidi diventerebbero all’istante visibili ai vostri occhi. – Ma avrei raggiunto con ciò la Mia e la vostra meta? Da quel momento in poi, voi non vi sentireste più liberi su questa Terra, e subito per voi sarebbe falciata per sempre l'occasione di penetrare fin su alla somiglianza divina del vostro eterno Padre. Chi Mi ama, gioisce del filo d'erba proprio così come della splendida rosa; chi Mi ama, infatti, sa che una e la stessa Mano che ha formato la rosa nel suo splendore, ha formato anche il filo d'erba. Qui voi potete venire a sapere fino a qual punto siete ancora legati a ciò che il vostro occhio vede. Tutto il visibile passa, tutto è sulla via del perire, dello scomparire, il Mio Amore invece no! Il Mio Amore è sulla via dell’andare verso l’alto, all'alta santità della figliolanza di Dio.

9. L'ora viene, prima ancor di quanto lo sospettate, dove si apriranno le porte dell'eterna Patria e poi sarà visibile al vostro occhio la magnificenza della vostra esistenza, e allora voi tutti direte: “Non è possibile discendere ancora una volta sulla Terra, per adempiere là, ciò che abbiamo lasciato inadempiuto?”. – No! Per questo non esiste poi più nessuna possibilità. Tu puoi diventare un figlio di Dio, ma un operaio come Io ne ho bisogno, per perfezionare la Mia grande Opera d'amore, si può diventare in altissima misura solo su questa Terra. Perciò Io esclamai spesso ai Miei discepoli: “Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione. Lo spirito è volenteroso, ma la carne è debole”. E proprio la carne deve essere superata, la carne di questo mondo. – “Prendete e mangiate, questa è la Mia Carne; prendete e bevete, questo è il Mio Sangue”, furono le Mie ultime parole d'insegnamento alla fine della Mia vita terrena durante il santo Cenacolo. E vedete, la Mia Vita in voi ha spezzato la lancia, la lancia del Mio angelo più bello. La Mia Vita in voi, la vita del fratello vostro che è penetrato nell’essenza del Mio Cuore, ha alienato un Amore da Me, ha reso evidente un segnale di vittoria nella Mia Creazione, un segnale di vittoria in cui tutto ciò che è su un’altra via, eccetto la Mia Via di Gesù, cerca la sua meta, riconosce sé e il suo errore. Si rinuncia volentieri alla lotta quando si vede che è inutile, quando la meta della lotta è irraggiungibile. Questo era lo spezzare della lancia, questo santo processo in mezzo a voi.

10. Io sono Gesù, Mio è tutto nel Cielo e sulla Terra, e nonostante ciò vorrei chiamarMi come te, e te, e te, adesso in questo tempo su questa Terra. Infatti, quello che attraverso il Mio infinito Amore il Mio eterno Spirito paterno vi ha destinato, di ciò, Io, come Gesù, espressi le parole: "I Miei veri seguaci faranno cose maggiori di Me!”. Infatti, le caratteristiche dell'umanità Mi separarono da Me come Gesù, ma nulla separa voi, quando fate spazio a questo Amore, Amore che lo fece da padrone dall'inizio nella stalla in Betlemme fino all'ultimo respiro sul Golgota. Per questo Amore Io ho versato il Mio Spirito, affinché stesse dietro all'amore dei figli Miei. Vorrei consolidarvi, vorrei uscir fuori in quest'ora. Come Io, quale Gesù, salii al Cielo, così Mi devono vedere i vostri occhi. Là Mi spinge il Mio Amore, ma per amor vostro devo trattenere il Mio Amore, perché allora la vostra Vita di Dio starebbe sotto un’inconfutabile dimostrazione; adesso non si trova sotto tale dimostrazione. Ora la dimostrazione dipende dalla vostra fede in Me. Vieni una buona volta qui, lasciaMi giacere una volta al tuo petto! Questa vi sia la dimostrazione, una divina Dimostrazione di questo Amore, poiché Io, riposo ad un petto umano come Colui al Quale appartiene tutto, e come Padre Mi vado a prendere la forza per la grande perdita di una umanità errante, umanità che Io potrei aiutare, mentre questa non vuole il Mio aiuto.

11. Se volessi inviare il fratello vostro a Roma in Vaticano e là volessi parlare ad esso, che cosa ci capiterebbe? Se volessi andare con questo fratello dalle personalità governative, per quanto potesse andar bene se non lo fucilerebbero, lo rinchiuderebbero nel carcere. Se volessi andare con lui dalle autorità ecclesiastiche, che cosa si direbbe qui? Un Belzebù! Perciò posso solo impiegare tutto il Mio Amore e cura sui Miei fedeli e aspettare. Essermi fedele però, significa anche entrare nelle Mie orme. – Chi Mi è fedele? Vi rammento il versetto nella Sacra Scrittura: “Signore”, si disse a Me, “sono qui i Tuoi fratelli”. – Chi sono i Miei fratelli? Quelli che fanno la Volontà del Padre Celeste, questi sono i Miei fratelli, questi sono i Miei fedeli. Ai deboli voglio essere sostegno. Io posso tutto. Ma Io sono Santo con tutto il Mio Amore, e il Mio Amore è Santo, e il Mio tempo preme. – Accendete le luci, non per amor delle luci, ma affinché cominci il nuovo, grande giorno, il grande giorno. Avevo scelto per Me dodici apostoli, e ho bisogno di ventiquattro apostoli per completare la Mia Opera. Il Mio Spirito ha risvegliato i primi dodici, e il vostro spirito risveglierà i secondi dodici, ed Io non posso dispensare questo spirito, piuttosto è tale spirito a cercare spazio in voi. Amen!

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12. Lo hai tu afferrato, figlio Mio? Nella più alta profondità? Per tutte le Eternità delle Eternità? Tu Mi hai riconosciuto nella nuvola del Cielo, nel dolce sussurrare, non nel lampeggiare della Mia divina Luce, non nella tempesta della Mia potenza; Mi hai riconosciuto nel soave sussurrare del Mio Amore come Fratello per il fratello, come Salvatore per la sorella. Quello che accade nel Cielo, voi non lo sospettate; e cosa accade nella mia intera Creazione, quando in voi sorge il sentimento di Dio, nemmeno lo sospettate, poiché allora diventa Natale nell’intera Infinità, perché l’intera Creazione è solo una particella del vostro (essere) umano. Se il vostro umano sta nello splendore di Luce del Divino, allora i raggi penetrano attraverso tutti gli spazi dell'Infinità, per cui essi riconoscono l’Onnipotente, eterno, inavvicinabile Spirito come Santo, amorevolissimo Padre dei Suoi figli, e attraverso i Suoi figli essi devono trovarvi parte anche nei loro cuori, per quanto i Miei figli personifichino la Vita del Mio Cuore. Amen!

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13. In aggiunta a questo, la Mia Benedizione, quale vostro Salvatore Gesù Cristo. Amen!

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(Un'ora più tardi)

14. Date a Me il vostro amore, affinché mediante il vostro amore la Mia Opera di redenzione vada incontro al perfezionamento. Non con la Mia Potenza, non con le schiere dei Miei angeli posso completare la Mia Opera, nemmeno con il Mio Amore. Con il Mio Amore vi ho spianato la via, Miei amati figli, e vi ho reso possibile, quali signori della Mia Creazione e corone della Mia Creazione, di adempiere il vostro compito, che il Padre vostro redime e glorifica. Oh, diventa sposa con autentica infiorescenza, sposa che Mi riconosce come suo Sposo. Amen! – Io che ho potuto sacrificare la Mia Vita per voi fino all'ultimo respiro, vivo servendo, amando e assistendovi, ma non posso mettere in voi il Mio Amore, perché vi sta già. Date il vostro amore a Me. Riflettete questo: prima che fossero Cielo e Terra, Io già bramavo un figlio. Eoni di corsi di tempo sono trascorsi, prima che maturasse la santa comprensione per il Mio desiderio ardente. Date a Me il vostro amore. Questo Mi eleva a Padre, come Padre; poiché Padre e figlio devono essere uguali nella loro vita interiore, e per amor di questa uguaglianza Io divenni Uomo. Vi ho guidato come Uomo attraverso i giorni terreni, per mostrarvi come deve essere formato un figlio: al battesimo nel Giordano, dal Mio Giovanni, dove egli vide lo Spirito di Dio nell'Uomo Gesù: "Questi è il Mio amato Figliolo nel Quale Io ho compiacimento". Io non ho bisogno di questa testimonianza, ma un figlio che vuol diventare Mio ha bisogno di questa testimonianza sulla condizione del Figlio, a cui lo Spirito dice: “Questi è il Mio amato Figlio, nel quale Io ho compiacimento; ascoltatelo!”. Amen! Il vostro Gesù, vostro Amico, vostro Fratello, vostro Sposo, anche vostra Sposa, tutto in tutto. Amen!»

 

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Cap. 29

Sulla libertà della volontà

Dresda, 14 gennaio 1951

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «Gesù Cristo, vostro Salvatore, si serve ancora una volta di questo fratello per testimoniare la Sua presenza per il vostro rafforzamento per il tempo veniente con le sue battaglie, affinché non abbiate nulla da temere, venga ciò che vuole. Egli, che si serve in questo momento del fratello vostro, è con voi in ogni istante. Che cosa è più santo per il Mio Cuore? – Se ho figli su questa Terra che sperimentano la Mia presenza nel loro cuore, figli proceduti dalla Mia santa mano e scelti dal Mio incommensurabile Amore, i quali portano nel loro cuore un granello da semina della spiga di grano della Mia Vita divina, alla quale Io posso offrire la premura, affinché produca la Spiga d'oro della Mia Divinità! Infatti, la Scrittura dice: “Egli creò l'uomo a immagine Sua, Egli lo creò secondo l’immagine di Dio, affinché possa diventare perfetto, come perfetto è il Padre nel Cielo”. Se voi non portaste nel vostro petto il granello da semina proveniente dalla Spiga d'oro, non sareste qui. La Mia Creazione, infatti, è infinitamente grande e meravigliosa, ed Io non ho nessun compiacimento nella sofferenza di una singola creatura, poiché il Mio occhio provvede ad ogni piccolo atomo come a un mondo. Di questa Mia Creazione un giorno Io dissi: “Nella Casa del Padre Mio ci sono molte dimore, una sempre più meravigliosa e perfetta dell'altra”.

2. Io però vi ho trapiantato nel punto più oscuro della Mia Infinità, qui su questa Terra, dove la via riconduce alla Vita divina solo attraverso il superamento di se stessi; questa Terra, infatti, richiede il superamento di se stesso, mentre là, nelle dimore del Padre Mio, si respira eterna magnificenza e somma gioia. Qui su questa Terra la via conduce alla pace solo attraverso la lotta. Ma ciò che tutti i Cieli non includono, lo include la scintilla che il vostro petto racchiude, per mezzo del quale voi conseguite la perfezione, se applicate per questo scopo il vostro perfezionamento. Perciò Io, come Gesù, come l'Uomo più puro che venne sulla Terra, non ho mai parlato di Me, ma sempre del Padre. Perfino la Mia più pura Vita di Gesù come Uomo non fu mai eguale alla Mia eterna santa Vita divina come Dio da Eternità in Eternità. Perciò nemmeno l'angelo più puro può sussistere dinanzi alla Mia purezza. Voi Mi conoscete come Gesù, ma non come Padre. Voi Mi conoscete come Dio, ma non come eterno Amore. Se tu Mi conoscessi come eterno Amore – figlio Mio – come eterno Amore che è pronto, se fosse necessario, a morire per ogni singolo, perché vi amo! E il Mio Amore è la vostra grandezza; ciò che si ama, infatti, si mette al di sopra di se stessi. E poiché Io vi amo così, dovete stare sui vostri piedi fino in tutte le Eternità. Non sotto l'influsso del Mio insegnamento, ma come uomo sotto l'influsso di una autonoma conoscenza divina.

3. O Amore, se solo esistesse un mezzo per abbreviare ai Miei figli la via che porta alla Mia meta! Eoni di Eternità sono trascorsi, eoni nei quali il Mio Cuore ha desiderato una divina indipendenza al di fuori di Me. Perciò diedi al primo, a un dio, l'esistenza, ed egli colmò lo spazio infinito con le opere sue. L'Ordine è Mio, ma le opere sono sue. A lui diedi tutto, Mi resi dipendente da lui per allevarlo per la brama del Mio Cuore, per trovare un fratello che, nel desiderio per ciò che è Mio, dovesse penetrare nella profondità del Mio Cuore divino, affinché fosse rivelata la Vita del santo Amore. Perciò abbandonai anche tutti i Cieli, rinnegai il Mio Nome, Chiamai Lui, Padre su questa Terra, e ancora parlai del Padre sulla croce con l'ultimo respiro, il Padre che ero Io stesso, perché la Mia santa Vita non Mi era così santa come la Vita divina dei Miei figli. La Mia santa Vita ha creato Cielo e Terra come una via che riporti a Me le Mie creature.

4. Ma dove rimase il Mio Cuore? Da giovane venticinquenne dissi un giorno alla madre Mia, dal momento che, diventando Uomo, lei non Mi poteva più comprendere: "Maria, ho brama di un amore che è vita e comprensione. Quando ero un fanciullo lo possedevo, ora che sto diventando Uomo, urto ovunque su contraddizione e incomprensione. Io cerco un amore in misura tale che ti spaventeresti”. Infatti, divenni Uomo per entrare nello strappo dell'umanità, strappo che aveva creato il peccato. E divenni Uomo per spianare una via per il santificato ritorno alla vostra divinità. Oh, potessi Io in quest’istante mostrare i Miei segni dei chiodi come dimostrazione che sono Gesù Cristo, il Salvatore del mondo che è ritornato nello Spirito e nella Verità e si serve degli uomini dove c'è una maturazione della loro Vita divina. Poiché vedi, figlio Mio, se mettessi la Mia Divinità al di sopra della tua, allora pensa al Mio Amore. Non si tratta del Mio Nome, si tratta della Mia Opera. E da chi dipende la Mia Opera? – Dai figli Miei!

5. Guardate il mondo nella sua decadenza. – Causata da che cosa? – Perché il modo di sentire della Mia umanità differisce dalla Divina ed Io non glielo proibisco. Se da una parte tutelo la libertà degli erranti che non vogliono saperne di Me, che senza di Me vogliono mettere al posto del Mio Amore un altro ordine, allora Io aspetto la loro maturazione. Il divino sta in te, liberalo come l'ho liberato Io. Non sono venuto nel mondo per adempiere la Mia Volontà, ma la Volontà di Colui che Mi ha mandato. Io ho personificato il genere di un Uomo-Dio, per abbreviarvi la via, per la quale combatto. Tutti i patriarchi primordiali, tutti i profeti volevano vedere ciò che vedete voi. Essi non lo hanno visto. Che cosa volevano vedere? Volevano vedere la via segnata che conduce alla Divinità; Divinità che ero Io, la Mia Vita. Guardate il mondo. Che cosa devo fare ancora? Posso assistere solo coloro che sono di buona volontà, affinché la Divinità venga sempre più vicina a questa Terra attraverso i Miei veri seguaci. Perciò la Scrittura dice: “Ogni creatura sospira e langue e aspetta la sua redenzione”.

*

6. Figli, ritornate! Il più piccolo scostamento dalla Mia Vita-Gesù profana la vostra anima. Io Non cerco di attirarvi per Me, vi attiro per voi. Cerco di attirare l'eterna felicità riservata a voi dal Mio eterno Spirito. – La Mia Vita-Gesù è il medesimo modo di vivere. Quando un giorno sarete assai strettamente uniti con la vostra Vita divina, agirete precisamente come l'ho fatto Io come Gesù, ed Io vi ho abbreviato questo sviluppo. Questa è la breve via di ritorno alla vostra divina meta. Non dice la Scrittura: “Cercate dapprima il Regno di Dio e la sua Giustizia, e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù!”? Ogni parola che voi esprimete è una forza che procede da voi, una forza che vi circonda, una forza superiore che vi fortifica, oppure una forza imperfetta che vi indebolisce e vi toglie la pace.

*

7. O figli, potete essere già beati qui su questa Terra, se entrate nelle Mie orme, e se non sempre vi riesce, alzatevi solo di nuovo quando cadete; non rimanete a terra! Se aveste tanti peccati quante sono le stelle nel cielo, come la sabbia nel mare e l'erba sulla Terra, venite a Me, voi che siete stanchi e aggravati, Io vi voglio ristorare. Dovete esercitarvi a maturare, a temperarvi; venite a Me e rimanete con Me, affinché abbiate pace e quiete in questo mondo, fino all'ultimo respiro su questa Terra.

8. Perciò ho chiamato qui anche voi (Fratelli e sorelle B.). Io e la mia casa, vogliamo servire il Signore, è l'iscrizione del tuo cuore. Oh, Mio caro figlio, contrassegna la tua casa con il tuo modo di vivere, affinché gli angeli di Dio entrino ed escano presso di te. Non affliggetevi l’un l’altro, amatevi, servitevi, abbiate pazienza. Se una volta l’uno è debole, l'altro sia forte. Sostenete la debolezza con l'amore. Procuratevi gioia l'uno all'altro. Poiché lo sviluppo del mondo porta una determinazione da se stesso. Perciò la Mia Opera spinge. Voi dite: ‘Io posso tutto’. – Io posso anche tutto! Se adesso volessi, l’intera Creazione starebbe muta. Ma il Mio Amore paterno mai permetterà di porre la Volontà del Potere sulla volontà della Mia umanità, giammai! Se adesso è notte, – per mezzo di che cosa sorge la notte? Con il calar del Sole! Quando il Sole sorge, si ridesta il giorno, e questo Sole è la Mia Vita. E dove c'è la Mia Vita, la notte svanisce non di colpo, nuovamente secondo il santo Ordine. Con ogni sorgere divino su questa Terra, la Vita divina si avvicina a questa, come il Sole, per illuminare la notte. Se voi sapeste le personalità che guidano, ai vertici, quali tormenti essi soffrono, provocati dalla loro coscienza. E quanto grave è il fardello che portano le loro spalle. Sì, …se Mi invocassero, …ma non Mi invocano.

9. Oh, voi felici, che questo momento della nostra unione vorrebbe essere un momento consacrato per la Terra, cagiona con la santa serietà del vostro compito come uomini, di adoperarvi per quello che è del Padre vostro. Dove un uomo si applica per Me, là c’è luce, c’è chiarezza, nulla è contrario alla ragione, là c’è il giusto modo di vivere, là vi è anche benedizione. Vedi, Mio caro figlio, anche voi avete atteso con cuore gioioso il giorno per rendere felici i vostri fratelli e sorelle che Io vi mando. Io vi ho donato tutto per poterli rendere felici, affinché voi dobbiate avere la benedizione. Se Io chiamassi i Miei angeli, come alla Mia personificazione affinché portino cibo celeste, allora onore e gloria cascherebbero su di Me che tanto bramo l'elevazione dei Miei figli. Così lascio provvedere i Miei, ed essi danno spazio al loro amore. Voi cari, voi potete tutto nella Mia Creazione, ma non mostrarMi un servizio – anche il più piccolo – che Io non registri per tutte le Eternità delle Eternità. Quando voi offrite un sorso d'acqua a un mendicante alla vostra porta, per amore, per questo Io voglio registrarvi un sole nel Mio Regno, allora vi voglio perdonare tutto. Infatti, che cosa è per Me un sole? Che cosa sono per Me mille soli? Solo una Parola: “Hephata!”, ed essi sono lì. Ma mettere la divina somiglianza nei Miei figli umani, non posso. L'angelo è colmo del Santuario della Mia Vita, il figlio è in grado di diventare perfetto come perfetto è il Padre nel Cielo.

10. E così siate nuovamente benedetti in questo attimo santificato. Come Io dimoro adesso in mezzo a voi, e a voi si rivela il Mio Amore, così sono sempre presso di voi, sempre, fin oltre la soglia dell'eterna Patria, dove poi la Mia mano vi potrà guidare di là nella grande Casa del Padre, dove voi raccoglierete poi ciò che avete seminato. Se coltivate buoni pensieri su questa Terra, ci sono già lì i Miei angeli, affinché i pensieri cadano nei cuori dei vostri trapassati, impoveriti confratelli e sorelle, e questi buoni pensieri portino una Luce di conoscenza superiore; quando fate una buona azione, avete compiuto un’azione disinteressata. Così Io vi ricompenso l'amore non con un dono; ciò che Io dono sono valori eterni. Io vi dono vita risvegliata, affinché subito dopo, quando vi saluterà la Casa del Padre e tutti coloro che si sono riconosciuti attraverso il vostro modo di vivere, i Miei angeli vi diano il benvenuto e vi invitino già nelle loro dimore, poiché vita genera vita. Non ve lo dice l'onda radio? Prima che diventasse udibile al vostro orecchio, andava già attraverso lo spazio cosmico. Che cos’è l'onda radio rispetto al pensiero di un uomo! I pensieri sono creazioni, le parole sono creazioni, le azioni sono frutti maturi. Amen! Amen!

*

11. Andate in pace. Avete sperimentato il Salvatore nel Santuario della Sua affabile, sommessa Vita d’Amore desiderante amor filiale. Amen! Amatevi, amatevi, amatevi! Sopportatevi, rinchiudete il mondo nell’amore intercedente.»

 

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Cap. 30

"Non sapete voi che siete il Tempio di Dio?"

Dresda, 18 febbraio 1951

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «Non avete desiderio di immergervi con Me nelle profondità della Luce, affinché voi diventiate Luce? Ciò che per l'occhio fisico è la luce, per l'occhio del vostro spirito è la conoscenza, e la conoscenza è Luce per l'Eternità!

2. Quanto più la vostra conoscenza si allontana dalla pienezza di Luce della Vita divina, tanto più senza Luce è il vostro mondo, il vostro mondo spirituale.

3. La vostra anima, la vostra essenza è da paragonare a uno spazio infinito che ha molti angoli. Se questi devono essere illuminati, allora ci vuole la Luce della conoscenza di Dio, che è il bagno al quale Io vi invito, cioè immergervi in questa pienezza di Luce della conoscenza di Dio. Non la conoscenza di Dio che corrisponde a un angelo, no! Quella conoscenza di Dio che corrisponde al vostro Fratello e Salvatore Gesù Cristo. Oh, poteste presentire la vostra grandezza! Non siete creati solo secondo l'Immagine divina, non solo per diventare perfetti come il vostro Dio e Padre Santo, – ma ancora più in alto: per rischiarare con la luce del Sole la Sua intera Altezza divina, rischiarare con l’immagine vostra.

4. Con che cosa vi illuminate tra di voi? Attraverso la forza che percepite l’un l’altro e ricevete l'uno dall'altro. E con che cosa voi illuminate Dio? Anche attraverso la Forza che voi ricevete da Lui? – No! Attraverso la forza che Egli riceve da voi, resa possibile dapprima attraverso la Sua Forza che Egli vi forniva, mentre si abbassava e diventava per voi Fratello.

5. Sapete, quando i vostri occhi s’immergono in una tale santa Rivelazione, dovete pensare insieme, giudicare insieme e confermare insieme. Ciò che la vostra entità non conferma, non ha nessuna forza redentrice per voi. Qui sono presenti esseri spirituali di tutte le sfere, pensatori che stanno sul gradino più alto, e a loro deve essere data chiarezza, che la conoscenza è la via ed è necessaria per basare la meta che Gesù Cristo personificò fino all'ultimo respiro sulla croce. Ma dapprima deve esserci Luce, affinché sia rivelato il grande santo compito per il quale la Terra vi porta.

6. Voi potete parlare con Me; non sentitevi imbarazzati! Voi non vedete Me, voi vedete personalmente solo quest'uomo. Se Mi vedeste, allora vi sentireste confusi; ma la forma umana fa da schermo. Beati siete voi che i vostri occhi già si possono immergere nella pienezza di Luce di quelle Verità, per le quali ci vorranno ben Eternità prima che le si riconoscano come tali e uno se le scelga. Molti sono qui e dicono: ‘Se solo potessimo domandare com’è questa piccola schiera, allora domanderemmo’. – E voi siete muti! Perché? Il vostro Padre Santo è personalmente con voi. Nella destra porta la bevanda e nella sinistra il pane. Che cosa deve dunque fare, se non bevete dal bicchiere e non mangiate del pane?

7. Domanda: “Per mezzo di che cosa la Vita divina nell'Uomo Gesù poteva divinizzare quest'Uomo Gesù?” – Adesso addentriamoci in un bagno di Luce!

8. Egli doveva dapprima realizzare l'Amore per i Suoi figli, lo doveva dapprima conseguire lottando come Uomo, …come Gesù. Lo voglio esprimere in maniera comprensibile, perché Egli, come Uomo, non parlò mai di Se stesso, parlò solo del Padre, per il Quale era venuto nel mondo.

9. L'inferno imperversava anche intorno all'Uomo Gesù. Come Si comportò Egli, quando intorno a Lui si fece notte ed era solo, senza nessuna comprensione intorno a Lui? – Egli rimase quieto, tranquillo! Egli si chiuse. Chiuse il Suo interiore, e le impressioni intorno non poterono produrre nessuna traccia in Lui. Sia circondato dall'oscurità, sia dalle imperfezioni, sia dalla pienezza di Luce della Sua Creazione, Egli si chiuse, affinché nessuna vita esteriore potesse produrre una traccia, ma solo lo Spirito di Dio, il Santuario della Sua Divinità. Questo Santuario è animato dalla tolleranza in presenza di ogni vita, dal sommo angelo fin giù alla vita più lontana e più degenerata.

10. E poiché la Scintilla divina in voi è una particella del Santuario della Sua Divinità ed è la base dell'Umiltà dell’Entità divina – e l'espressione di quest'Umiltà è l'Amore – così si comporta latente la Scintilla di Dio davanti alla vostra vita posta in libertà, e attende finché anche voi vi chiudete dall'alto e dal basso, – fino a quando nessun respiro della Creazione ha più nessuna parte in voi. Allora la Scintilla divina produce le sue orme e poi, nell'anima, nell'entità dell'uomo, produce la conoscenza di Dio. Questo era il punto focale della Vita di Gesù Cristo!

11. Egli personificava l'Idea del Suo eterno Spirito divino, Spirito che Egli chiamava "Padre", per creare per voi un accesso alla vostra Scintilla divina, Scintilla che vuole elevare anche voi, come ha elevato Gesù Cristo. Solo che per voi è più facile. E perché più facile? Perché voi vedete la via. Perché voi avete l'Esempio.

12. Già tutti i patriarchi primordiali volevano vedere ciò che voi vedete, come anche tutti i profeti, anzi perfino Adamo voleva vedere la via di ritorno alla sua destinazione divina, senza la quale mai avrebbe potuto trovare la vera pace, …e nemmeno voi. Voi mai troverete la vera pace, anche se vi stessero a disposizione legioni di angeli e l’intera Creazione fosse vostra proprietà, perché attraverso la Scintilla divina – la particella della Vita divina – voi siete destinati a (diventare) déi, per il cui motivo la vostra anima, che sta vicino alla Scintilla divina, troverà la sua eterna Patria solo quando lo Spirito potrà dimorare in voi.

13. "Non sapete voi che siete il Tempio di Dio?", disse un giorno Paolo. Che cosa significa questo? Avete voi già meditato queste parole, le avete meditate una volta veramente? Voi dovete essere Tempio di Dio! Non vi ha posto l'Amore di Dio in alto al di sopra di Sé? Voi dovete essere Tempio di Dio, il Quale vuol dimorare, troneggiare, operare e creare in voi di Eternità in Eternità. Non come una seconda vita in e attraverso di voi, bensì come la vostra stessa e indipendente vita. Può il tuo Dio darti una Forza superiore, più di quanto il tuo petto racchiuda la Sua fonte di Forza?

14. Se tu fossi ancora sulle altezze dello Spirito nella tua forma primordiale, allora le eterne Forze del tuo Dio orbiterebbero attraverso la tua entità. Ma questo flusso di Forza, dipenderebbe allora dal tuo amore? – No! Oggi invece questo flusso di Forza deve dipendere dal vostro amore, dalla vostra vita. Comprendetelo bene!

15. Oggi non siete nella scuola dei bambini di Dio, oggi siete nella scuola della redenzione del mondo. Voi dovete essere allevati come redentori per le miriadi di esseri intorno a voi che dovranno trovare un punto d’appoggio nel vostro essere.

16. Siete nella forma terrena, voi attingete la Vita dalla Parola, vi ritrovate attraverso la Parola. Attraverso la Parola vi diventa consapevole la vostra vita e nel bagno d'oro della conoscenza divina vi diventa consapevole la vostra Vita divina. La Vita eterna non viene a voi dall'esterno, no! La Vita eterna si vuole formare in voi, non domani, oggi, …adesso! Che cosa ti riguarda il mondo con le sue apparenze! Compi il tuo dovere e tieni il collegamento con il tuo Gesù! Se sei unito con Gesù, allora sei unito con Dio; se sei unito con Dio, allora ti affluiscono le Forze divine, in modo che ti sentirai bene perfino quando le cose si fanno abbastanza strane intorno a te!

17. Se poteste andare sull'acqua, se le onde si abbattessero su di voi senza bagnarvi né piede né cappelli, non sarebbe magnifico?

18. Quante cose avete promesso quando siete venuti in questo mondo dalla conoscenza della pienezza di Luce! Se voi lo sapeste! Siete venuti sulla Terra con grande gioia, con grande ferma fiducia, con grande confidenza. Sebbene vi è stato mostrato che tutto ciò che avete posseduto fin dall'Eternità, sarebbe rimasto celato e non sarebbe rimasto nemmeno una traccia; ma quale fiducia, quale certezza avete avuto! Ed eccovi qui! Non verrete mai più di nuovo qui. Per questo, difficilmente ne avrete l’occasione. Qui potete raggiungere la figliolanza di Dio, e riflettete, quando raggiungerete la figliolanza di Dio, allora questo sarà qualcosa di grande, di santo, – e voi non ne sapete ancora nulla!

19. Innumerevoli mondi, magnifici mondi solari aspettano il loro liberatore, aspettano un figlio di Dio! Ma questo significa camminare sulla Terra come camminò Gesù, comportarsi come Gesù e glorificare questo Gesù, così come ha glorificato il Suo Spirito primordiale che Lui chiamava Padre, – il che significa di glorificare adesso questo Gesù, dalla Scintilla che il vostro petto racchiude! Questo metterebbe la corona a tutta la Creazione.

20. Se voi sapeste come si chinano qui questi spiriti superiori, come si battono il petto, come si ritrovano attraverso questa vita e si riconoscono, poiché la forma del corpo è un ponte che colma anche l’abisso più grande tra Dio e l'uomo.

21. Dal momento che voi siete uomini, avete, come esseri umani, opportunità di far uso della pienezza di Luce e di Vita della Vita divina!

22. Pensa una buona volta a ciò che adesso tocchiamo, e attraverso questa parola esteriore immergi il tuo concetto nel bagno di Luce della più alta conoscenza di Dio. Tu vedi questa Luce delle luci nelle tenebre del pensiero imperfetto e cammini in questa scia di Luce incontro alla Vita di cui parlò Gesù: "Chi accoglie Me, accoglie Colui che dimora in Me!". Ogni ora della vostra esistenza terrena vi è data per accogliere la Vita di Dio attraverso la Vita di Gesù nella scuola della vita. Se la tua o la vostra forma terrena cadesse adesso, allora nel mondo spirituale dipendereste solo dalla vita che vi siete appropriati come uomini. E per giungere a questa Vita superiore, alla Vita di Dio, ci vorrebbero ancora esperienze, finché da concetto a concetto maturereste fino alla Vita divina. Là non sentireste ciò che avete perduto, se da qui, senza essere diventati una cosa sola con Gesù, andaste nell'Eternità, perché se moriste adesso, ritornereste in tali inesprimibili magnificenze, che non avreste nessun desiderio di giungere a un gradino superiore. Ma dove rimarrebbe il Cuore di Dio che cerca il fratello? Dove rimarrebbe la sposa di Dio che lo Sposo ha bramato fin dall'Eternità?

23. Poc’anzi, non ho forse detto: “Gesù era un Uomo che si separò dall'alto e dal basso, affinché solo il Suo Spirito divino potesse produrre tracce in Lui, e questo Spirito divino diede poi la testimonianza dell'Uomo Gesù: ‘Questi è il Mio diletto Figliuolo nel Quale Io ho compiacimento, Lui dovete ascoltare!”.

24. Gesù ha forse bisogno di questa testimonianza per Sé, per il fatto che si era separato dall'alto e dal basso? – No! – Il Suo Amore celeste conquistò l'eterna, indubitabile Verità per i Suoi amati figli degli uomini, il Quale solo a questa Vita di Gesù il Santo Spirito di Dio dà la Sua approvazione!

25. Voi in questa carne non sapete che cosa significa diventare una cosa sola con questa Vita divina ed essere diventato una cosa sola! Rabbrividireste se aveste soltanto un presentimento della grandezza di questa Grazia, di prendere parte in questo odierno giorno di scuola, qui in questa dimora, per allevare redentori per la grande Opera di redenzione.

26. Quanto insignificanti furono per voi tutte le magnificenze nelle quali avevate vissuto fin dall'Eternità: non voglio dire che ne avete goduto, questa è un'espressione terrena. Il linguaggio terreno è troppo povero per rivestire in parole ciò che è Santo. E quali schiere avete abbandonato e quante vi aspettano, schiere che avete scelto per voi dall'Eternità, le quali dimorano nelle residenze dell’eterno Padre vostro, su miriadi di soli. Là dimorano grandi popoli, magnifici popoli, provvisti di forza. Anch’essi vogliono giungere al Cuore del Padre, per i quali voi siete andati fuori, per spianar loro una via a questo santo Cuore; poiché la via a questo santo Cuore è la Vita. La Vita di Dio nell'uomo è la via al santo Cuore del Padre.

27. Tu non hai bisogno di essere un astinente, non hai bisogno di separarti dal terreno; separati solo dal terreno in te, allora farai dai peccati delle virtù. Per il puro, tutto è puro. – Per mezzo di che cosa testimoni che ami Dio sopra ogni cosa? Chi Mi ama, osserva la Mia Parola, ed Io lo amerò e Mi rivelerò in lui e il Padre Mio prenderà dimora in lui.

28. Ascolta: nel tempo primordiale il caro Padre Celeste stava visibilmente di fronte ad Adamo. Adamo distava solo cinque passi e non poteva arrivare a Lui. C’erano delle forze che avevano un diritto su Adamo, queste vi si sovrapposero. E l'amore di Adamo non era così grande che potesse aver la forza di vincere queste forze avverse per giungere al Padre suo Celeste, poiché la conoscenza su Dio era andata persa con l'allontanamento – come dice la Scrittura – dal Comandamento. Perciò a lui, il Padre suo Celeste attraverso quelle forze che avvolgevano la sua anima, gli era diventato un Estraneo. Poiché le forze di questo mondo opprimono il concetto Dio, ma lo spirito lo vuole elevare. Lo spirito, invece, non determina l'anima, perché esso è divino, quindi è umiltà e amore. Lo spirito non dirà mai: “Questo è giusto!”, oppure: “…è ingiusto!”. E così nemmeno Dio non dirà mai ai popoli: “Questo è giusto!”, e: “…questo non è giusto!”.

29. Egli non ha dato ai Suoi amati figli dell'uomo uno spirito servile, bensì uno filiale. Gesù disse: "Non Io giudico, ma la Parola che Io ho pronunciato, giudica". La Parola? Ebbene, la potreste anche interpretare così: la Parola è nondimeno la Vita di Dio. Allora, la Parola giudica l'uomo? – No! La Parola vi viene posta dinanzi agli occhi, affinché l'uomo si esamini nella Parola e riconosca il suo punto di vista. Il che significa: immergetevi insieme nel flusso della conoscenza di Dio, arrendetevi, separatevi da voi stessi, poiché ciò che in voi pensa, sono forze che vi tolgono la vostra libertà, forze che vi assoggettano. Solo in una Vita trovate redenzione e libertà, pace e gioia – e questa è la Vita di Gesù. Il Salvatore di ogni vita disse di Sé per tutti noi: "Io sono la Via, la Verità e la Vita, nessuno viene al Padre se non per mezzo Mio". Il Padre è la Radice della vostra vita e la Sua Parola è il latte materno, per mezzo del quale la vostra anima si può riconoscere, per raggiungere un punto di vista divino.»

*

30. (Alle entità invisibili presenti): «Voi, schiere, voi schiere, afferrate; voi non sapete se questo momento ritornerà ancora una volta. – Sì, essi lo vogliono vedere in voi, essi vogliono vedere delle tracce in voi; essi vedono in voi la loro stessa vita, il corso dei loro pensieri. Vorrebbero però vedere solo questa traccia della vita: come voi sperimentate dal loro punto di vista della vita la vostra felicità, la vostra liberazione, il vostro distacco, la felicità d'Eternità, già nella forma umana. I molti che stanno qui si sentono ancora come uomini, perché vivono nell'Eternità con il loro pensiero umano e perché le loro inclinazioni che erano per loro le più care sulla Terra, li animano ancora là, e loro non hanno ancora percepito il cambio tra l’aldiquà e l’aldilà. Essi sono entrati nell'Eternità completamente con la loro vita terrena, ben sapendo che si è svolto un cambiamento, ma non percepiscono in sé ancora nessuna ‘eterna’ Vita. Io parlo di una eterna Vita che non ha nulla a che fare con la vita spirituale, con i concetti di questa vita, ma con i concetti di Vita dell'Eternità.

31. "Io ho parole di vita eterna", disse Gesù. Questa però non cade nel grembo a nessun uomo senza lotta.

32. "Io devo diminuire", disse il principe angelico Michael come uomo in Giovanni il Battista, "affinché Egli possa crescere!".

33. Quindi addio. Ritornate nella vostra vita ordinata con le parole: ‘Io devo diminuire, affinché Egli possa crescere!’. Salvezza a voi che Lo avete riconosciuto. Salvezza, salvezza a voi, se Egli può assumere aspetto umano in voi, se Egli è diventato la vostra stessa vita indipendente. Una così alta vita non vi tocca in sorte facilmente a buon mercato.

34. Egli, che può tutto, non può dire: questa è Mia figlia, questo è Mio figlio; no! La vostra vita stessa vi deve contrassegnare come ciò che siete. Solo allora Egli potrà dire: “Questi è il Mio amato figliolo, la Mia amata figliola, nei quali Io ho compiacimento”.

35. Sempre l'Umiltà ha determinato l'Uomo divino Gesù, il Quale, sebbene fosse diventato del tutto una cosa sola con il Suo Spirito divino, nondimeno ancora si sottomise alla conoscenza umana e si fece battezzare nel Giordano da Giovanni il Battista. Questa è Umiltà!

36. Io ritorno nuovamente nel Mio Santuario dove Mi ha posto l'eterno Amore, e spero, di salutarvi visibilmente ancora sulla Terra.

37. E adesso, via da voi, vado dalle personalità altolocate, alle quali sono affidati i destini dei popoli di questa Terra, affinché la Terra intera abbia qualcosa della Mia presenza in mezzo a voi.

38. Riflettete una buona volta: adesso vado dalle alte personalità, alle quali sono affidati i destini degli uomini su questa Terra, e vado da voi con la Bevanda della conoscenza di Dio e con il Pane dell'indipendente, unificata Vita di Dio.

39. Non andiamo da loro con parole. Possiamo già mettere davanti ai loro occhi il mondo intero col suo disordine, così che abbiano una gran paura e la loro anima cerchi poi una via d'uscita. Solo allora arriviamo con la vostra vita, affinché l'amore rimanga santificato.

40. Arriviamo con la vostra vita ai popoli dell'umanità che hanno una libera volontà, – non con la Vita dei Cieli, affinché l'Amore rimanga santificato. E secondo la scelta della loro libera volontà anche le forze – sia buone o cattive – hanno la loro parte. Queste forze non si chinano davanti alla pienezza di Luce. Il Cielo può affluire in loro solo attraverso la vita indipendente dei seguaci di Gesù, deve affluire nell'imperfezione secondo la libera scelta dei popoli, secondo il modo di vita. Perciò oggi avete sperimentato la premura del Salvatore, l'educazione del Salvatore. Tutto ciò che deve essere redento può essere redento solo con quella Vita, alla quale avete aiutato per la redenzione attraverso l'amore tutto abbracciante, amore che dimora in voi e vuole venir fuori. Non è questo, un Tempio?

41. Se questo amore diventa evidente, esso alleva gli uomini a déi, e questi portano a termine la loro via. Amen!

*

42. Questa è la vostra grandezza: il Suo impareggiabile Amore e Pazienza.

43. Chi ha riconosciuto questa Sua immagine, non può far altro che amarLo sopra ogni cosa. Tutto vibra intorno a voi, tutto si rallegra con voi e tutto si attacca a voi. Alcuni esclamano ad alta voce: queste sono le nostre guide, a loro noi ci uniamo! E discutono. – Ciò che voi avete trovato in voi stessi, lo possono trovare anche loro in sé…»

 

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Cap. 31

Lo Sposo bussa

Dresda, 13 luglio 1951

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «Lo sposo bussa ai cuori delle Sue spose. Oh, se Io non fossi tutto Amore, allora le spose del Mio Amore quieterebbero la Mia brama dall'Eternità, ma poiché Io sono tutto Amore, solo un'anima diventata tutto amore può quietare la Mia brama. Riflettete chi è lo Sposo. Dio, di Eternità in Eternità, è questo Sposo che riempie l'incommensurabile spazio dell’intera Creazione con le Opere del Suo Amore, per attirare l'amore dai cuori dei Suoi figli, creati secondo la Sua immagine santa. Perché? – Per via dell'Amore. Per che cosa? – Per via del Mio Cuore. Il Mio Cuore è più grande di Me; perciò nella vostra cerchia Io l'ho chiamato Padre. Affinché questo grande Cuore potesse trovar dimora negli uomini, Io divenni Uomo e morii come Uomo per gli uomini. Il Mio santo piede ha calcato la Terra ed Io la setaccio, dal sorgere del Sole fino al tramonto, per quel santuario dell'amore per cui Io inviai il Mio Amore in questo mondo. E che cosa trovo? Lo vedono i vostri occhi. Ho preso su di Me la colpa di tutti gli uomini dall'inizio del mondo fino alla fine di questo mondo, di tutte le generazioni che c'erano e che verranno fino all'ultimo giorno di questa Terra, per l’Amore che tutto eleva, in cui il Mio Cuore può trovare elevazione. Io non sono al di fuori della vostra vita, figli Miei, Io sono il più Interiore della vostra vita, e la Mia Vita di Gesù è la via al Santuario della Mia santificata Vita e della vostra vita diventata santa attraverso il Fratello vostro Gesù.

2. Se dovesse essere necessario – lo dico ancora una volta– per abbreviarvi la via a quella santa meta, in quest’istante verserei il Mio sangue per voi. Verserei il Mio sangue per te, per te che, secondo la vita, sei solo un pulviscolo rispetto alla Mia persona, e ciò nonostante, secondo il Mio Amore sono Io il pulviscolo; secondo il Mio esigente Cuore Io sto come pulviscolo dinanzi a te e cerco ciò che l’intera Creazione non Mi può portare. Questo santo Amore, per il quale ho chiamato all'esistenza Cielo e Terra, per il quale Io divenni Uomo, per il quale diedi la Mia Vita e per il quale sono ancora una volta pronto a dare la Mia Vita, figlio Mio.

3. Tutti i Cieli s’inchinano in profondissima riverenza in questo santificato momento e cercano un nuovo Cielo presso di voi, Miei amati, e in verità, Io ho edificato questo nuovo Cielo nel vostro petto. Nel vecchio Cielo la Mia amata portatrice di Luce era la prima, poi seguirono i principi angeli, e a questi si unirono gli arcangeli. Nel nuovo Cielo il più piccolo è il primo, perché ho sacrificato la Mia Grandezza al piccolo, ed essere piccolo significa sottomettersi sempre all'amore, in ogni situazione della vita. Come a quel tempo non si riusciva a comprendere che Io, quale Jehova, portavo la veste della Terra nel Figlio del falegname, altrettanto non Mi si riconosce nemmeno oggi. Il Mio Santuario non è ciò che corrisponde al Mio Nome. Il Mio Santuario è ciò che corrisponde al Mio Amore. Perciò il mondo Mi cerca nella rispondenza del Mio Nome sotto tuoni e fulmini, ma il Mio Santuario è l'Amore. Esso è il movente del Mio Cuore, per il fatto che Io porto la Terra deviata nelle Mani della Mia Misericordia. Soltanto se ho ancora un amico, la Terra non va perduta. Io sono l'Amore, e chi rimane nell'Amore – sta scritto – rimane in Dio e Dio in lui.

4. Sebbene Io Sia un Signore, nella cerchia dei Miei figli non voglio essere un Signore. Nella cerchia dei Miei figli voglio chiamarMi Padre ed essere Padre, e il diritto di Padre Me lo sono anche guadagnato con la Mia morte, tanto che anche il più lontano dal Santuario del suo Dio ha il diritto di chiamarMi Padre.

5. E un padre ha la forza di superare ogni abisso della vita, come padre. Oh, potessi Io colmarvi, dalla Mia paterna divina Pienezza, con quella Forza perfezionata della Mia divina immagine di Figlio di Dio! Ma dove rimarrebbe la piena porzione da parte vostra nel Mio Cuore, se in questo momento vi colmassi con la Mia Forza? Come l’Amore ha formato Me, l’Amore che era in Me prima che fossero Cielo e Terra, così l'Amore deve formare anche voi. Io non vi ho dato uno spirito servile, vi ho dato uno spirito filiale, affinché possiate quietare la brama del Mio Cuore. Devo esclamare ancora una volta come un giorno dalla croce: "Ho sete!"? Devo ancora una volta assaggiare il vino mischiato con fiele? Questi sono i concetti dei Miei figli, concetti che loro hanno di Me. L'Amore non ha ancora potuto rivelar loro la Mia brama dall'Eternità.

6. Le Mie Opere Mi adorano in riverenza, da Eternità in Eternità. Presso i Miei figli, invece, voglio cercare amore, poiché essi Mi conoscono, e questo amore è quella adorazione che indicai alla Samaritana di Sichar: "Donna, verrà l'ora, ed è già qui, in cui i veri adoratori Mi adoreranno nello Spirito e nella Verità", poiché essi conoscono la via del loro Dio e Signore, e la possono percorrere. Chi cammina sulle Mie Vie, questi è colui che Mi adora.

7. Così avete ancora una volta santificato la vostra tavola con la Mia presenza. Riflettete: miriadi di schiere sono qui presenti e sono pronte ad inchinarsi dinanzi a Me, e tuttavia, vero è: "O amata sposa, solo una cosa io bramo: dammi il tuo amore, quieta le Mie lacrime di desiderio!". Non desidero questo santo amore per fortificare il Mio Cuore nostalgico; desidero questo santo Amore perché esso vi completa e, con ciò, disseta il Mio Cuore. Quando un giorno entrerete nel Mio Regno, allora rabbrividirete, come colui che, da piccolo, si sollazzava nel grembo di un re e giocava con i cappelli del re, e quando si fece grande capì ciò che aveva vissuto da fanciullo. Così accadrà anche a voi. Qui su questa Terra, tenuti attraverso la Legge dell'involucro terreno che portate, percepite Chi si trattiene in mezzo a voi solo secondo una certa, innocua misura per la vostra vita. Perciò cogliete queste impressioni come figli!

 

   "Oh, amatevi, …così come Io ho amato voi!".

   Questo esclama a noi Gesù, il Maestro nostro,

   affinché nessun cuore fraterno rattristiate

   e a nessuna sorella la sua quiete voi togliate!

   Riflettete la misura dell'Amor che Io, [Dice Gesù]

   Maestro vostro su di voi ho versato!

   Come Dio e Signore lasciai da Me – voi germogliare,

   mentre un’essenza divina vi donai!

   Poiché voi avete l'Amore dal Mio Cuor proveniente,

   potete anche, come Me, amar così, puramente!

   Oh, lasciate le vostre fiaccole infiammar d'amore

   eternamente perfino il Cosmo illuminando.

   Allora come Miei discepoli ognun vi riconoscerà

   e come tali, con pieno diritto anche vi si chiamerà!”.

 

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Cap. 32

Volere e compiere

Dresda, 11 novembre 1951

( Parla un angelo )

1. «Voi cari, il tempo che vi unisce è così importante, e nondimeno così breve. Allora mettetelo a profitto.

2. Il Padre vostro Santo mi ha mandato come il più piccolo dei Suoi servitori, per servire Lui per voi, per la vostra vita che sta maturando, ciò che era la Sua Opera di redenzione su questa Terra. Parlate con me! Sebbene io sappia ciò che sta al primo piano del vostro cuore, nondimeno non voglio profanare il legame d'amore e non mi voglio servire di ciò che è del Cielo, poiché il Padre Santo discese su questa santa Terra e si conformò completamente alla Sua umanità, vi fece parlare e domandare, sebbene Egli sapesse fino al respiro, fino al piccolo atomo, cosa c’era nell'anima. Così anche qui, se parlassi attraverso l’elevatezza divina, allora andrebbe persa la cosa più santa, e la cosa più santa è nondimeno di essere il più basso. E se la cosa più santa non si volesse mettere alla pari del più basso, allora la cosa più santa non potrebbe nemmeno sussistere, perché il basso non oserebbe avvicinarsi alla cosa più santa. Per questo motivo l’alto si subordina anche al basso, in modo che perfino il Padre si fa riferire tutto dai Suoi figli, sebbene sappia ogni cosa. Egli attira il figlio affinché venga nel suo modo di vivere.

3. Così anch'io, quale più piccolo servitore, sono inviato dall'eterno Amore per aiutarvi, poiché voi state adesso in questo tempo non sotto l'influsso del Cielo, voi state sotto l'influsso della vostra vita sorta in voi. L'Opera redentiva, infatti, non può trovare la sua continuazione attraverso l'influsso del Cielo, bensì attraverso il sorgere del divino nell'uomo su questa Terra. Perciò nemmeno l'angelo supremo, anzi, nemmeno tutti gli angeli presi insieme possono forzare quest’Opera redentiva; nemmeno il Padre Celeste nostro con la Sua Potenza, perché la Sua Opera è l'Amore paterno nei suoi figli, il che si basa sul fatto che il figlio è colmo della medesima circolazione del sangue della Vita divina, come il Padre stesso dall'Eternità.

4. Potessi io servirvi con dimostrazioni, potessi aprire i vostri occhi, così da potermi vedere. Ma questo profanerebbe il contenuto della vostra anima, perché il contenuto della vostra anima è più santo che Cielo e Terra, poiché il Costruttore dell’intera Creazione ha organizzato il Suo Regno nell'uomo attraverso la Sua parificazione come Uomo. E poiché Egli ha colmato l’abisso non per mezzo della Sua Onnipotenza ma per mezzo del Suo Amore, e prese Carne e Sangue dalla materia come alloggiante nella cerchia dei Suoi figli, così anche Luce, Vita e Forza devono scaturire dall'anima dell'uomo di questa Terra, che poi può portare il Suo glorioso ritorno liberante l’intera Creazione.

5. Ebbene, domandate, adesso avete argomenti per domandare. Guardate il mondo. Anche se si piegano milioni di ginocchia in questo momento su questo globo terrestre, nulla accade al di fuori della vita di Dio diventata libera nell'uomo.

6. Vuoi applicarti con tutte le forze per il Padre tuo Celeste? Non ti crei una legge, se ti vuoi applicare? Fintantoché vuoi tu, la Volontà di Dio non si può ancora eseguire in te. Tu vuoi; ma ciò che tu vuoi lo voleva il tuo Dio e Creatore già fin dall'Eternità con te. Chi ferma ora la Sua Volontà? Gesù ha voluto qualcosa? Hai tu mai sentito qualcosa di Gesù dalla Scrittura che Egli abbia parlato della Sua Volontà? (No). Egli ha detto testualmente: “Non sono venuto nel mondo per adempiere la Mia Volontà, ma la Volontà di Colui che Mi ha mandato”. Ed Egli era un Uomo puro, e come Uomo puro era così ricco in Ricchezza divina che ha posto il contenuto di Vita della Sua santa Vita al di sopra della Purezza divina della Sua essenza Gesù. Cosa dici tu di questo? (Georg: “Hai ragione; ma allora ci si lascerebbe andare”.) In te possono volere due uomini. In te può volere l’uomo esteriore, ma anche l’uomo interiore può volere. E ciò che tu vuoi, esce dall'esteriore, illuminato, buon uomo. Ti devo esporre l’incontestabile testimonianza: tu vuoi il bene, tu vuoi il vero, tu vuoi proseguire. Se non avessi da raggiungere una grande meta dal tuo eterno Padre, allora la tua intenzione sarebbe giusta, ma per la meta, per promuovere la continuazione dell'Opera redentiva, per questo ci vuole la Vita di Dio. Ebbene, cosa ne dici? (Georg: “Mi voglio dare del tutto al Padre; voglio fare volentieri ciò che vuole il Padre”.) Conosci anche la parola della Scrittura: noi sappiamo che a coloro che amano Dio, tutte le cose servono al meglio?

7. Credi tu che la vita terrena ti possa fermare? Proprio la vita terrena richiede abnegazione e totale dedizione; poiché le richieste all'uomo non sono mai state così grandi, da quando esiste la Terra, come adesso, e non capiterà mai di nuovo in un tale stato, dove stanno tali impedimenti sulla via della vita per l'eterna, divina meta. Per questo anche in nessun tempo l'eterno Amore è stato così vicino ai fedeli come oggi. E voi tutti, o miei cari, gli angeli più santi sono pronti a rinunciare a tutte le magnificenze in eterno, per dimorare sulla Terra adesso in questo tempo. In primo luogo perché adesso l'Amore divino è così vicino a ogni uomo, e in secondo luogo perché la redenzione, l'aiuto per i popoli languenti, può venire solo attraverso gli uomini.

8. Se vi volessi dire come noi angeli raccogliamo ogni piccolo atomo della divina Vita esternata! E se fosse solo un pensiero che voi santificate, noi angeli portiamo insieme questa forza e con questa forza nutriamo la vita di Dio su questa Terra, per mezzo della quale l’opera di redenzione trova la sua continuazione. Lo avete voi compreso? Non è niente di nuovo. Si trova già fondato nella nascita del Salvatore su questa Terra come Figlio di Maria. Lui ne aveva bisogno? Nell’intera Creazione tutto era Suo. Lo voleva, oppure doveva essere così? Ebbene, dammi una risposta. Se Egli voleva che Lui, quale grande Iddio di Eternità in Eternità, prendesse carne e sangue da un uomo, oppure doveva essere così? (Georg: “Lo voleva il Suo Amore”.) Prima che l'uomo fosse creato, lo voleva così l'Amore, e dato che l'aveva voluto l'Amore, doveva essere così che Egli dovesse prendere l'Entità da Maria e divenire Uomo come te e voi tutti, e combattere fino all’ultimo come Dio di Eternità in Eternità questa gigantesca lotta dell'abnegazione, separandosi dalla Sua eterna Consapevolezza divina. Egli Si dichiarò per il Suo grande Amore per gli uomini, e poiché si dichiarò per gli uomini, pose la Sua persona non solo servendo tutti gli uomini, ma anche l'inferno con le sue profondità abissali di cattiveria e di vita lontana da Dio. Così questo Gesù stette lontano dall'eterno Santuario della Sua Dignità, a disposizione di tutti.

9. E tu, giovane fratello, che cosa ne dici? Non vogliamo fare uno scambio? Se io ti descrivessi la mia ricchezza, la mia bellezza. Se tu mi vedessi, ti accasceresti sulle ginocchia ed esclameresti ad alta voce: ‘O mio Dio e Creatore, dammi la forza affinché io possa guardare negli occhi di quest’angelo!’. – Io sono tanto bello, e poi, oltre la bellezza, tanto ricco. Legioni sono sottoposte a me. Per legioni vado a prendere il sangue dalla forza della mia vita, …ed io vorrei cambiare con te! Tu ben pensi talvolta: ‘Oh, se solo avessi più tempo per me, se avessi più pace! Sono anche ancora giovane. Perché mi devo dedicare nella mia forza giovanile già completamente a questo eterno Santuario, di cui non sono ancora convinto fino alla radice della mia anima, è a causa della Volontà di Dio che devo aprire i miei occhi per un mondo di cui soprattutto non so ancora se esiste?' – Rifletti questo! Tu sai chi è Dio? Tu sai nondimeno: tutto ciò che il tuo occhio vede è un'Opera del tuo Dio. Tu lo sai, e sai anche che Egli deve tener d’occhio anche la vita più umilissima. Se Egli non tenesse con il Suo occhio l’alito che riveste un sasso, allora questo alito morirebbe. Tutto il grande inizia del tutto piccolo e minuscolo. Come deve vedere e provvedere al piccolo, affinché possa sussistere, affinché serva, da primo passo in primo passo, sempre più a una vita superiore! E rifletti: questo Dio ha scelto te, per prendersi cura dell’Opera Sua. Allora sai chi è Dio, allora sai anche che cosa sono tutte le magnificenze in confronto al servizio che un Dio ha bisogno su questa Terra da parte della Sua umanità per la Sua Opera. Maria avrebbe anche potuto impedire la vita crescente sotto il suo cuore, e anche il mondo si è adoperato per questo; quanta paura e preoccupazione, infatti, aveva da sostenere fino alla nascita di suo Figlio, che poi ha nutrito al suo seno. Questo significa pure: lo voleva Dio! E perché lo voleva Dio? Perché si trattava della continuazione di tutte le Creazioni. E che cosa ha a che fare questo con la continuazione di tutte le Creazioni? (Georg: “Altrimenti il Padre avrebbe dovuto dissolvere le Creazioni”.) Quando una Luce, caro fratello, non ha più nessuna intensità luminosa, si spegne. Chi era la Luce nell’intera Creazione? Chi era l'Amore come Persona? (Georg: “Per me era la Luce”.) Per che cosa? (Georg: “Per la Creazione”.) Perciò tu sei la luce dalla quale è proceduta l’intensità luminosa, mediante la separazione dell’anima dal suo Spirito divino.

10. Oh, io non vi voglio istruire, eternamente no! Per me ogni uomo è santo. Per me il più piccolo servizio è un santuario. E se fosse per il perduto e il più degenerato, lascerei tutte le magnificenze per pascermi nel santuario del mio eterno Dio, il Quale ha posto anche la Sua Vita prima della Sua nascita al servizio dell'umanità e la mette al servizio dell'umanità finché non è prodotta la santissima Meta dell'Amore, la Corona della Vita divina.

11. Ora tieni saldo una buona volta questo: che cosa è il Padre tuo e cosa sei tu. Il Padre tuo è la Luce per la tua anima, e tu sei la luce per ciò che il Padre ha ceduto a te. Ora vorresti proseguire. Hai tu del combustibile? Perciò apri la sorgente dell'olio in te. Con che cosa? (Georg: “Con la sottomissione al Padre”.) Adesso lo hai afferrato, e in questo il mondo non ti ferma. Il mondo vi deve servire. In primo luogo avete bisogno di aiuto dall'Alto, per trovare la forza per tenere il vostro posto. Così il mondo vi spinge al Cuore del Padre, e la sua nullità e la sua insulsaggine e vacuità vi rivela che presso di questo non avete nulla da cercare, ma esso viene santificato da voi attraverso la vostra dedizione di vita. Mi comprendi?

12. Oh, potessimo prendere noi il vostro posto! Ma sappiamo anche questo: che noi tutti, ciò che la Terra separa dal Celestiale, anzi perfino dal Divino, lo dobbiamo lasciare indietro, se vogliamo venire su questa Terra. Che nasciamo qui del tutto miseri e deboli, e che ciò che ci spinge ad abbandonare tutte le magnificenze e scegliere la vita terrena rimane profondamente sepolto in noi, fino al momento in cui ci lasciamo afferrare dall'amore; questo, infatti, penetra poi nel fondamento della vita di ogni uomo e attraverso di questo si rivela poi di nuovo tutto ciò che era coperto col velo. Eternità stanno dietro di te. Se ti dicessi su quanti mondi hai già avuto bisogno di una scuola preparatoria fino alla tua venuta qui! Poiché il presupposto deve essere contenuto nell'anima, deve essere maturata anche la capacità di portare una vita di Dio, senza che questa si distrugga. Riflettete che cosa significa questo: essere abilitato, curato e ancora curato su questa Terra in quest'ora, poiché un Dio di Eternità in Eternità vuol cogliere dagli uomini luce, vita e forza, per comparire l'ultima volta, la settima volta nella Sua suprema magnificenza, dove poi non Lo separa più nulla dal Suo amato figliolo. Amico e fratello mio, la vostra volontà sta al di sopra del santuario di questa meta suprema, in modo che siete voi a decidere su Dio nel Suo governo e nell’Opera Sua.

13. Vogliamo scambiarci, miei cari fratelli? Nondimeno per me il tuo amore è troppo santo, per equiparare il mio potere. Quello che io penso e quello che dico, ha la sua origine nella Forza del mio Dio e Creatore. La mia vita è un piccolo atomo di Forza divina, e la tua vita è di una propria forza. Tuttavia volevo metterti davanti agli occhi l'importanza del tuo compito, perché tu sei maturo per questo e ne sei anche dotato. Se tu dessi alla Terra ciò che è della Terra nel giusto ordine e al Padre tuo ciò che è del Padre, allora libereresti delle schiere e potresti diventare precursore nel Cuore dell'eterno Amore. Credi tu questo? Ma Egli non può agire contro la tua volontà. Egli può tutto nell'intera Creazione, ma non può cambiare la più lieve cosa nella tua volontà. Ascoltate! Egli può tutto. Avete già una volta riflettuto nelle più assolute profondità sulla Sua Crocifissione? Egli, che può tutto, non voleva impedire e cambiare nemmeno la minima intenzione di un uomo, perfino se Gli fosse costata la morte. Egli può tutto; ma non può dare un altro corso alla vostra volontà. Ebbene riflettete: Egli, al Quale la libertà di un uomo lontanissimo è più sacra che la Sua santissima alta Meta! Che cosa è l'uomo nel Cuore di Dio? Guardate il mondo. Per mezzo di che cosa ha raggiunto questo basso livello? È stata la sua libertà! Per mezzo di che cosa raggiungerà la sua risalita? Attraverso la libertà dell'uomo! E noi angeli lo vediamo e siamo così potenti e non possiamo far nulla che metterci in azione con tutta la nostra forza per servirvi, come anche in quest'ora.

14. Come ricompenseremo il vostro amore, a voi che avete messo in gioco la vostra vita, di questo non avete ancora nessun concetto. Salutate quindi i momenti in cui viene richiesta la vostra vita, dove sarete guidati così che la potete mettere in gioco. In quale modo? Per mezzo di ciò: che percorriate le Vie di Dio! Quali sono le Vie di Dio? Vie disinteressate, piene di abnegazione sacrificante, sottomettendosi all'Amore, queste sono le Vie di Dio. Allora si procede. Allora per te andrà troppo veloce. Tu non lo sai ancora: lo spirito è una forza che non conosce ostacoli! Come il ruscelletto scroscia dall'alto verso il basso e come spinge sempre di più finché trova la sua quiete nel cuore materno del grande mare del mondo, così lo spirito in voi. “Non tratteneteMi, ha detto Gesù spesse volte. “Io devo fare la Volontà di Colui che Mi ha mandato, che la vuole compiere in Me”, e questa Sua immagine, di Gesù, è la divina immagine umana. In quest’immagine si adempie la Meta dell'eterno Amore con l'uomo e attraverso l'uomo.

15. Riflettete: è sera. Per mezzo di che cosa è diventata sera nella vostra zona sulla Terra? Perché per quella zona il Sole è tramontato. – Da dove proviene la sera per questa Terra? Il Sole è tramontato, manca l’intensità luminosa. Vedi. Oh, potessi aiutarvi; tuttavia profanerei l'eterno Amore per voi. Ma il nostro grande amore vorrebbe aiutare, vorrebbe prevenire l'eterno Ordine di Dio; poiché ciò che noi angeli vogliamo, è solo un'espressione dell'Amore divino. Quello che vogliamo noi angeli, lo ha già voluto l'eterno Amore sin dall'Eternità, e nondimeno vediamo anche che l'aiuto può venire, che l’intensità luminosa può, in pieno splendore, aprirsi un varco nella formazione delle nuvole. Noi siamo pronti a servire. Quello che voi sperimentate in quest'ora, sono soltanto pensieri di angeli che si esprimono qui, che sono con voi giorno e notte, che si procacciano per voi, che provvedono per voi.

16. Mi devo vantare? Nessun servizio che vorrei compiere tra voi è troppo piccolo per me. Voi ascoltate con orecchio teso il mio discorso, ma ascoltate con orecchio teso anche il suo senso? Qual è il senso del mio discorso? (Georg: “Che la luce che noi accogliamo adesso, deve diventar vita in noi”.) Da una parte, ma il senso del mio discorso è la continuazione dell'Opera redentiva. Caro amico e fratello, se ti posso chiamare così, chi dimora allora in te? (Georg: “Il caro Padre mio”.) Questa è stata una giusta risposta. Egli, che è anche tuo Dio e Creatore. Senti tu che Egli dimora in te? (Georg: “Sì”.) Lo sente anche il tuo circondario che Egli dimora in te? (George: “In parte”.) Non dappertutto. Nel tuo mondo dei pensieri, nella tua professione, tra il tuo prossimo. Perché no? Se Dio dimora in te, allora non manca nulla? Se Dio dimora in voi, ha dunque Dio chiuso la porta? Ebbene ascoltate. Che cosa è di più, la radice della vita oppure la Luce della vita. Se curi la radice della vita, questa ha bisogno di tutta la vita. Che cosa è la radice? L'abnegazione. La vita nell'uomo non si risveglia con le parole, solo con le azioni, e il tuo pensiero crea una forza intorno a te, forza che corrisponde alla tua vita. Poiché in te dimora il Padre tuo, Egli ti è anche così vicino. In conseguenza di ciò Egli può e vuole diventare il Fondamento della tua vita, e Colui che conserva la libertà di ogni vita, non la sospenderà in te per ogni vita intorno a te.

17. Vedete e ascoltate. Se date spazio alla giusta vita in voi, non avete bisogno di parole. Avvicinatevi tirando a voi il vostro circondario; tiratelo vicino, se Dio dimora in voi, poiché ogni vita vuol ritornare a Dio. Questo Dio è l'eterno Amore. Egli dimora come Padre in te. Perciò ti guida fuori, affinché ogni vita debba trovarlo e riconoscerlo attraverso di te, affinché tu raccolga la gratitudine da ogni vita che, attraverso di te, ha trovato Lui. Poiché il Padre tuo non ha bisogno di gratitudine, bensì di amore e comprensione per il Santuario del Suo Amore. Le Opere più piccole Lo lodano e Lo glorificano. Guardate la cosa più piccola, essa possiede la perfezione come la grande. Di conseguenza le Sue Opere sono colme di lode e di onore. Ma se voi sapeste, …quanto Egli brama l'amore!

18. Un amore materno lo può condividere. La sua felicità e beatitudine è quando sa che il figlio è al sicuro e protetto. E che cos'è l'amore di tutte le madri? Appena un piccolo atomo del Suo infinito Amore! Non avete udito come ha cantato il fratello vostro nell'ultima ora?[7] Egli vi ama tantissimo, profondamente come un mare, mio Dio e mio Signore. Io canto il Suo cantico che giunge al Trono, per un tale Salvatore, un Salvatore come Lui. – Sulla Terra avete ancora un cantico più bello: adorare il potere dell'Amore. Perché non v’immergete nel mare dell'Amore? Esso vi viene posto davanti agli occhi già al mattino con la prima consapevolezza di vita fino all'ultima consapevolezza di vita della sera. Perché non sognate dell'Amore? Perché non v’immergete nei suoi santi flutti? Voi preferite scendere nelle acque della sofferenza e della preoccupazione, piuttosto che nelle Acque dell'Amore. Se sapeste quanto Egli vi ama sopra ogni cosa! Egli vi ama con l'ardore di tutta la Sua divina Forza vitale. Egli vi ama al punto che potrebbe morire per ogni singolo, se dovesse essere richiesto. Perché non vi deliziate nel Santuario di questo Amore? Non è questo il vostro elemento?

19. Con il momento del vostro distacco da questa Terra, infatti, voi ritornate nel vostro stesso mondo, mondo che qui sorge in voi uomini come pensiero, ma là, nel mondo degli spiriti, è concreto. Là i vostri pensieri sono reali, rappresentativi, sono creazioni, così come il mondo nel quale vivete consiste di Pensieri di Dio. Voi come uomini vivete nel mondo di Dio, ma come spiriti nel proprio mondo che è costituito secondo il vostro desiderio, secondo il fondamento della vostra vita, secondo tutto il vostro modo di vivere. Questo è il vostro mondo spirituale che voi conoscete qui sulla Terra attraverso la reminiscenza dei giorni passati; queste sono realtà nel vostro mondo spirituale. Ora riflettete, quando alla sera v’immergete nei pensieri ameni: ‘Io ho un Padre nel Cielo che mi ama sopra ogni cosa, un Padre che, per me, ha chiamato all’esistenza l’intera Creazione, che per tutte le Eternità è preoccupato della mia felicità, della mia elevazione di vita fin su alla Sua’. Allora, quando alla mattina vi alzate, avrete fiducia nella Sua conduzione, nel Suo santo Operare, ed avrete motivo di sentire quiete e pace, poiché il Cielo vi è vicino attraverso Colui che vi fa pervenire aiuto e forza.

20. Voi, cari tutti! Dalla mano dell'eterno Amore viene tutto ciò che incontrate sulla via della vostra vita. Una volta il Sole dell'Amore splende attraverso gioia e attraverso benedizione, l'altra volta il Sole dell'Amore splende attraverso sofferenza, delusioni, difficoltà e pretese della vita. Quale amate di più dei due? (Georg: “Saranno ben giusti entrambi”.) Voi sapete che il nostro occhio è acuto, e noi angeli siamo colmi di amore e di attenzione per voi, e credetelo: spesse volte, quando afferriamo un uomo con il nostro influsso e poi andiamo dal nostro Dio e preghiamo per una sofferenza per lui, se egli dipende molto da qualcosa che potrebbe diventar pericoloso per la sua anima; questo, infatti, è un arresto,– e noi diciamo: ‘Ah, caro Dio, togli a lui questo!’. Allora Egli dice: ‘No! Abbiate pazienza come ce l’ho Io’. Tanto Egli vi ama! E quando avrete raggiunto la meta, allora riconoscerete che spesse volte delle piccolezze v’inquietarono e vi tolsero la pace.

21. La vostra breve vita terrena è proprio solo una comparsa. Poiché per lo Spirito, mille anni sono come niente. Il tempo terreno è solo un’apparenza che a voi sembra lunga, affinché in esso possa essere raggiunta da voi la meta suprema: diventare una cosa sola con la vostra vita di Dio e, attraverso la divinizzazione della vostra scintilla, diventare anche un’unica vita con il vostro Creatore, Creatore che voi trovate come Padre, oppure, a seconda di come voi Lo usate, come Amico, Salvatore, Fratello, Sposo, o Sposa, oppure come Lo avete scelto per voi. Riflettete su cosa significa poter diventare un figlio di questo Dio, averne il permesso e diventarlo pure! La durata del tempo dipende dal vostro amore per Lui.

22. Non è proprio così importante che ve lo ricordiate alla lettera, è piuttosto importante che teniate salde le impressioni essenziali e ve le imprimiate, che riconosciate che da questa Vita divina sorgente nell'uomo dipende la continuazione della Terra, la continuazione dell'Opera redentiva e l’ascesa di tutte le nazioni su questa Terra. Poiché vedete, allora non si dirà più la Vita divina nell'uomo, allora si dirà: la sorgente divina personalità nell'uomo e attraverso l'uomo, per tutto ciò che è dell'uomo. Come ha detto il fratello: l'occhio di Dio è l'occhio dell'uomo, e la bocca di Dio è la bocca dell'uomo, l'orecchio di Dio è l'orecchio dell'uomo e il Cuore di Dio deve diventare il tuo cuore.

23. Ora avete argomenti per riflettere. Oh, cercate la quiete sulla Terra! Intorno a voi si muove un mondo vacillante, un mondo inquieto che ha bisogno di un punto d’appoggio e lo può trovare solo in voi, attraverso la quiete esistente in voi. Se i vostri piedi stanno sull'eterno immutabile fondamento, voi direte: ora ho trovato il fondamento che tiene eternamente la mia àncora. Oh, se voi poteste vedere tutti i vostri cari deceduti, essi vi direbbero solo una cosa: ‘Non lasciate offuscare l'Amore che Gesù ha vissuto d'esempio per voi sulla Terra. Rendeteci ricchi, dando spazio all'amore; completate ciò di cui il tempo ha bisogno!’. – Di che cosa ha bisogno il tempo? (Georg: “Di Amore”.) Potete includere l’intero mondo nell'amore? Potete perdonare tutti gli errori? Potete dire con il Padre vostro: ‘Essi non sanno quello che fanno!’? Potete, se dovesse essere necessario – ma mai sarà preteso da voi – sacrificare la vostra vita? Al contrario, non dovete sacrificare la vostra vita, bensì sacrificare il vostro modo di pensare umano, affinché quello divino possa diventare vostra proprietà.

24. Chi non crea spazio all'amore nella sua anima in ogni situazione della sua vita, trattiene la consacrazione della sua entità. Chi vede i suoi stessi errori, copre gli errori del suo prossimo. Ma lo stesso io, proprio nell'uomo, è la cosa più pericolosa in lui. Non vi umilia il fatto di vedere gli errori in voi; al contrario, voi con ciò maturate andando incontro alla vita liberante. Voi, infatti, non avete colpa nei vostri errori; ve li siete scelti alla nascita su questa Terra, per aver molto da santificare e ritornare con la consapevolezza di aver raggiunto la meta nella più vasta lontananza di Dio. Essi diventano veramente errori solo quando li confermate, non facendo nessun uso dell'esempio del vostro Salvatore Gesù, coprendoli in voi stessi.

25. Ho ragione? (Georg: “Perfettamente”.) Voi potete anche criticarmi! Oh, beato colui che viene umiliato, poiché incontra Gesù. Egli è da trovare nel Santuario dell'umiltà. Se Lo vedeste tra di voi! Io, un angelo, il cui orlo della mia veste splende ancora più magnificamente che il nucleo del vostro Sole di mezzogiorno. Io, un piccolo atomo proveniente dalla Sua potenza, e Lui, quale Pienezza della Vita, è tra di voi nella semplice veste a pieghe di servizio, poco appariscente, affinché il più basso abbia fiducia di rivolgersi a Lui. Non nell'immagine primordiale della Divinità, bensì nel Santuario del sorgente amore dei Suoi figli. In mezzo a voi Egli è accessibile per tutti; questo corrisponde al vostro amore nel vostro mondo. Egli, l'Amore più Santo, si presenta nell'Immagine dell'indigenza. Per questo intorno a voi si trovano schiere su schiere e voi le dovete nutrire. Allora direte: ‘Dove prenderemo il cibo per questo?’. – Chi ha creato Cielo e Terra? Il Padre; Egli è l'Amore. Perciò tutto è proceduto dal Suo Amore, poiché chi ha l'Amore, questi ha anche tutto. Quando sarete maturi per l'Amore del Padre, le caratteristiche dei fratelli e sorelle dei più lontani non vi potranno più separare. Allora il vostro amore sarà il creatore per ciò di cui essi avranno bisogno, per giungere di nuovo all’umano punto di vista, per mezzo del quale diventeranno ricettivi, potranno essere risvegliati, educati e curati ad Immagine divina.»

 

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Cap. 33

"Chi rimane nell'Amore, rimane in Dio e Dio in lui"

Dresda, 9 dicembre 1951

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «O Miei cari! Il Mio saluto non deve cessare dove un figlio del Mio Amore celebra quel giorno, il giorno del ricordo in ciò che calcò la Terra santificata.

2. Io sono talmente ricco, talmente ricco che ciò che voglio deve accadere, e nondimeno anche tanto povero, tanto, tanto povero, perché sono l'infinito Amore, e questo Amore cerca spesso inutilmente comprensione. L'Amore non vuole essere solo. Ora trasferitevi nel Mio infinito Amore. Ho reso l'amato uomo capace di poter maturare per venire incontro a Me, di poter diventare un portatore del Mio Amore e trasfigurarMi, elevarMi, renderMi felice e beato. Solo Io so di quale cura voi avete bisogno per diventare maturi per il Mio Amore.

3. Io vi dico che voi non conoscete la Mia Creazione. Poiché ciò che il vostro occhio vede scintillare nel Cielo notturno – anche se sono innumerevoli stelle su cui cade il vostro occhio – in confronto alla Mia grande Creazione è come un granello di sabbia di tutti i granelli di sabbia di questa Terra con i suoi mari. Come Dio e Creatore Io sono tanto ricco, ed ho formato la Creazione tanto grande, tanto bella e tanto perfetta che in voi si possono sviluppare tanti concetti e Mi sono tenuto nascosto nella Creazione affinché essa non vi leghi al suo Creatore, allo scopo di poter diventare proprietari completamente liberi dalla Mia Vita. Poiché se non aveste nessuna fede, allora stareste sul gradino dei sapienti mondani (scienziati/astronomi), i quali riconducono l'origine di ogni Creazione a una cellula primordiale. Essi hanno ragione, e la cellula primordiale è la Mia Parola! Ed essi sono approdati là, e non sono costretti a confessarMi, affinché anch’essi possano ancora diventare liberi proprietari della Mia Vita. E la causa di questo saggio creare è il Mio Amore. Perciò divenni Uomo, Mi posi sul suolo della Mia amata umanità e dimostrai come Uomo che, stando in mezzo alla battaglia, si può diventare comunque un vincitore. Sì, stando nella morte, possedere quella Forza che eleva l'uomo al di sopra della morte, e gli fa guadagnare il dominio sulla vita.

4. Sì, Io cerco l'amore, cerco l'amore poiché Io sono l'Amore. Tutto ciò che vede il vostro occhio, ha la sua origine nell'Amore. L’intera Creazione con le sue bellezze e Opere meravigliose passerà quando avrà cessato di servire, e l'ultima cosa sarà guidata a Me, e poi voi sarete ricettivi per la magnificenza dei Miei Cieli e per il Mio Cuore. Io voglio camminare con i Miei amati, mano nella mano, fino in tutte le Eternità. Vi ho messo davanti agli occhi un concetto, quanto è grande la Mia Creazione, e se ho un figlio che sta nella battaglia e si sforza così bene per prepararMi gioia e seguire Me e per lui è così difficile, allora subentro Io con tutta la Mia divina pienezza di Vita, per dimostrarMi riconoscente a un tale figlio che, nel suo apparente abbandono da Me, suo Padre Santo, nondimeno Mi ama e si sforza per prepararmi gioia.

5. Questo ve lo dice fino alla morte il vostro amato Gesù. Poiché morire significa entrare in una nuova vita, entrare nella vita dell'Amore, come anch'Io sono entrato nella Vita dell'Amore. Voi lo sapete: Io sono vostro Dio, Io sono vostro Creatore, Io sono il Punto centrale dell’intera Creazione; e oggi sono ospite nella tua dimora. Oh, potessi Io aprire tutto il Mio Cuore fino al Centro! Come l'amore rende felice l'uomo, così rende felice anche Me. Come non esiste nulla di più sublime per un uomo innamorato che trovare comprensione per il suo amore, così è anche per Me. Voglio lasciare tutti i Cieli e chinarMi davanti al peccatore che Mi cerca, lotta con la sua esistenza e segue il respiro del suo interiore, per amarMi, per dare a Me l'onore, onore che a Me sta molto lontano, ma corrisponde al suo concetto; il Mio occhio, infatti, non guarda all’espressione, il Mio occhio guarda al motivo dell’espressione. Amen!

6. Per il più insignificante servizio che fate ai Miei più piccoli, Io vi voglio ricompensare. Il Custode d’Israele non dorme né sonnecchia. Il Mio occhio vede tutto, il Mio Spirito sorveglia tutto. Lasciate il mondo! La vittoria è dalla Mia parte. Amen!

7. Anch’Io devo adattare la Mia santa Vita d’Amore a questo fratello, affinché Io non oltrepassi il limite, cosicché non il Mio Amore sia il motivo della sua entrata nell’eterno Santuario della sua destinazione divina, ma la sua vita indipendente. Io dimoro in tutti voi. Io sono lo stesso in tutti voi; poiché è passato il tempo in cui si diceva: andate dal Mio servitore, andate dalla mia ancella e ascoltate loro. Io voglio venire nel cuore di ognuno. Voglio allacciare comunione con ognuno. La Mia Rivelazione non è una Parola articolata, la Mia Rivelazione è – secondo il vostro modo di esprimervi – conoscenza superiore; la Mia Rivelazione, infatti, non è una seconda vita accanto alla tua; la Mia Rivelazione consiste nel produrre qualcosa di più alto alla tua conoscenza e all’amore che poi ne segue. Poiché Io sono l’Amore, e ‘chi rimane nell’Amore rimane in Dio, e Dio in lui’, sta scritto. Ed Io sono l’Amore. Amen!

8. L’eterno Amore è come un saluto di compleanno e un saluto di ringraziamento per il vostro amore che avete preparato ai vostri amici. Questo è il modo Mio. La Mia felicità è accendere gioia, risvegliare gioia, portare gioia. Io non sono un Dio della Giustizia; Io sono un Dio dell’eterno Amore e rimango in questo Amore fino in tutta l’Eternità. E quando sarete maturi, quando sarete resistenti al fuoco, allora i vostri occhi Mi dovranno vedere come l’eterno Amore, ma anche come Colui che cammina al vostro fianco, Colui che adempie le vostre preghiere, anche se penetrassero fin nel punto centrale dell’inferno. Allora non sarò Io che toccherò la libertà dell’anima; allora sarà Mio dovere che Io stia dietro l’uomo, dietro l’amato uomo, che Io sia con lui. La Scrittura dice: ‘Il servitore non è maggiore del padrone’. Perciò è dato al servitore di essere precursore per l’Amore redimente del suo Signore Gesù, come la vita del fratello vostro. Amen, Amen! Ora datevi alla gioia completa. Avete Me come l’Amico migliore e più fedele. Voi avete più che l’intera Creazione, se avete Me. Perciò mettete su di Me tutta la vostra fiducia. Amen, Amen, Amen!»

 

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Cap. 34

Sul vero seguire Gesù

Dresda, 13 gennaio 1952

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «Figlio Mio, Figlio Mio! Lascia echeggiare sommessi i toni santificati che tu strappi a questo strumento, affinché l'anima entri nel suo Santuario; poiché il Re degli Onori vuol fare ingresso.

2. Il Re degli onori, coperto d'ignominia, procede nuovamente su questa Terra. Oh, qual ristoro per il Mio dolente e ferito Cuore paterno, …quando trovo ancora un solo uomo su questa Terra che afferra il Mio Santuario. Il Re degli onori, il Re che cerca il Suo onore tra coloro per i quali Egli è andato a morte! Io Mi sono equiparato a voi fino in tutte le Eternità, e la profondità del Mio Cuore può dischiudersi solo fin dove si dischiude il vostro cuore per il Mio Amore. Perciò gli angeli cantavano in quella santa notte della Mia personificazione: “Onore sia a Dio nelle Altezze e pace sulla Terra”. – "Onore sia a Dio nelle Altezze", cantavano le legioni, e "Pace sulla Terra". Onore alla santissima Vita del Padre vostro nella sommità del vostro albero della vita, allora si troverà la pace. Poiché attraverso la Mia equiparazione come Uomo, attraverso la Mia morte per voi, vi ho reso capaci di riportare ogni vita al Mio santo Cuore paterno.

3. Tenetelo stretto: Io non sono venuto per giudicare! Come possono i Miei figli, dal momento che hanno sperimentato la conclusione della Mia Vita sulla Croce, supporre ancora di Me, che Io giudichi un'umanità infelice, la cui colpa sta su di Me attraverso il Mio grande Amore? Io non Mi sono domandato: ‘L'uomo, nella sua libertà, raggiungerà ciò per cui l'ho chiamato all'esistenza?’. Io l'ho creato così grande e abilitato così divinamente, che l'ho potuto mettere libero nella Mia Creazione, e Mi sono isolato da lui così che non dipenda da nessun potere, né dalla Mia Potenza, né dalla Mia Pienezza con la bellezza della Creazione, né dalla magnificenza dei Miei Cieli, affinché Mi potesse comunque trovare come Punto centrale della sua vita nel suo petto.

4. Ora si domanda: “Dov'è il Re, dov'è il Salvatore che deve ritornare?”. – Non sono qui, Io stesso, colpevole? Io non volevo solamente allevare dei figli, volevo allevare déi e Mi son posto uguale agli uomini. "Mio Dio, perché Mi hai abbandonato?", furono le Mie parole sulla croce. Mi sono equiparato a voi. Non ho ritrovato il Mio primo posto come Re degli onori mediante la Mia eterna Vita divina, bensì mediante la Vita divina sonnecchiante in ogni uomo, alla quale feci spazio nella Mia Anima di Gesù. Se Mi fossi servito di un solo respiro immeritato della Vita divina, per completare la Mia fine come Uomo, allora questo respiro avrebbe creato un abisso tra Me e voi. Con la consapevolezza che tutto è Mio nel Cielo e sulla Terra, rimane tutto Mio fino in tutte le Eternità, Mi Sarei separato dall'alta Meta, meta che nessuno spirito avrebbe potuto raggiungere! Io ho combattuto, dopo la caduta nel peccato, con l'arma rimasta della Mia amata umanità: con l'umiltà e con l'amore! L'umiltà si sottomette e l'amore si sacrifica.

5. E così si aprì con forza la scintilla nel Figlio dell'Uomo e produsse la Mia immagine di Dio. Vostro fratello ha sperimentato come i Miei angeli abbandonarono uno dopo l'altro[8] la loro posizione celeste per precedere Me, e così santificarono i luoghi di cui il Mio Davide disse: “Spalancate le porte e i frontoni del mondo!”; il che significa di elevare ciò che in voi è ancora imperfetto, nel senso del Fratello vostro Gesù. E spalancare le porte nel senso del Fratello vostro Gesù, che la Terra ha portato, significa che Egli non si scelse secondo la Sua Volontà, ma secondo la Volontà di Colui che Lo ha inviato. Siete voi meno inviati di Gesù? Siete voi meno capaci di Gesù? A voi è affidato meno che a Gesù? Voi eravate affidati a Gesù, ma a voi è affidata la Creazione, poiché Io con la Creazione non ho più nulla da fare, su questa vegliano i Miei angeli, affinché essa orbiti nell'eterno Ordine, essa, infatti, è proprietà della figlia[9]. Come in quel tempo non Mi servii della Mia Vita divina, così mai Mi servirò della Mia Vita divina, ma solo della Vita divina dei Miei figli, figli che Io Mi elevo fin nella condizione di Padre. Poiché al di fuori del figlio Io sto lì come l'Inavvicinabile, e solo attraverso la sorgente Vita di Gesù nel figlio Io posso essere trovato da ogni vita. Come Gesù dipendeva completamente da Se stesso come esempio per voi per la più elevata magnificenza del Suo eterno Padre, della Sua Essenza primordiale come Dio da Eternità in Eternità, così anche voi siete dipendenti da voi stessi; nondimeno, Io sto dietro di voi con tutta la Mia Forza e pienezza di Potenza. Come potreste diventare indipendenti alle dande[10] della Mia mano? La Mia intera opera è appunto fondata su questo: che il suo perfezionamento maturi incontro alla destinazione divina attraverso la santa vita conquistata con la lotta dei suoi veri seguaci.

6. Così Io venni, e come un Servente Mi chino davanti a voi, e, figlio Mio, ti saluto e Mi congratulo con te per la forza d'amore dimorante in te per i tuoi consimili. A voi vi saranno guidati ancora altri. Dove le parole non bastano, basta un atto d'amore, un atto generoso. Un atto generoso è il collegamento con la Vita divina, ma unicamente Io so quale vigilanza ci vuole per un Mio seguace, per completare il suo percorso con il coronamento della Mia meta.

7. In questo momento Mi immaginate più vicino di quanto vi sono nella quotidianità. Qui però si esprime più percettibile la Mia persona solo attraverso la vita del fratello vostro. Io sono sempre con voi. Se distogliessi solo per un secondo l'occhio da voi, non potreste più esistere; poiché che cosa è la vita? La vita è la Mia presenza. Nondimeno, questa vita non si può esprimere nella nobiltà; questa vita si esprime nella possibilità di giungere alla nobiltà. Io sono tanto ricco, tanto onnipotente e tanto colmo d'Amore, che voi non lo potrete afferrare né misurare nelle Eternità e, quale eterno Amore, devo trattenere l'Ardore del Mio Amore. Talvolta anche a te non va allo stesso modo? Deliziati una volta nell'occhio della tua sposa e del figlio tuo, e poi trasferisciti nella Mia posizione. Spesso non puoi parlar loro; devi aspettare. Ami la tua famiglia sopra ogni cosa e poi magari torni a casa e la tua famiglia giace in profondo sonno. Il tuo cuore è così colmo, vorresti rendere felice la tua famiglia con il tuo amore e devi nondimeno dire a te stesso: il sonno è tanto necessario; aspetterò, finché si risveglieranno. – La vostra vita è sviluppo. Io devo aspettare finché sarà giunta all'altezza della Mia ricettività di Vita.

8. Questi momenti che sperimentate, elevateli, affinché non si appiattiscano, elevate tutto ciò che vive in voi all'altezza, alla divina Altezza, affinché vi sia pace nel vostro mondo. Che cosa otterrei, se la nuvola si ritirasse ed Io stessi personalmente dinanzi a voi? Che cosa sarebbe del vostro sviluppo, che cosa del vostro spiegamento di forze? Che cosa otterreste voi, se coglieste un frutto dall'albero che è appena venuto fuori dalla fioritura? Potrebbe questo frutto di nuovo generare altri frutti? Esso deve crescere sull'albero, finché diventerà un frutto maturo. Così anche voi.

9. Oh, ti ringrazio per il fatto che, nella tua anima hai messo in gioco la tua intera vita per questo Santuario della Mia Realtà. Ma una cosa vi deve essere certa: Colui che non abbandona la cosa più piccola, ignorerà forse la cosa più grande? Giammai! Piuttosto rinuncio alla Mia Vita, poiché il Mio Amore sta più in alto del Mio nome e della Mia Potenza. Pur tuttavia dobbiamo rimanere nel Mio eterno Ordine. E di nuovo vi esclamo: “Chi rimane nell'amore, rimane in Dio e Dio in lui; poiché Dio è l'Amore”, sta scritto. Se pregate per il pane, Io vi porgo il pane; ma se Mi chiedete il pane per il vostro prossimo, allora Io vi dischiudo il Mio Cuore.

10. Come potrei volere, Io che ho combattuto la battaglia fino all'ultimo respiro sulla croce, rimuovere da Me i figli Miei? La Mia Vita come Gesù si è provata fino all'ultimo respiro sulla croce, perché stava sul fondamento dell'Amore e perché l'Amore era il Mio Consigliere. E così si proverà anche la vostra vita, e voi entrerete nella magnificenza del Padre vostro, nella Maestà regale, nel mezzo di un mondo imperfetto, senza nessun'arma nella mano, e starete così come stava Gesù, sul suolo dell'umiltà e dell’amore. Io insegnai: “Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, affinché siate figli del Padre vostro nel Cielo!”. E se giudicassi un solo uomo, Io certo Mi smentirei. Non vi ho posto davanti agli occhi l'Amore legittimo. Attraverso questo Comandamento dell'Amore ho aperto il Mio Cuore e, per mezzo di ciò, ho santificato il petto per il malfattore, per il nemico e per la feccia dell'inferno. Una volta rivolsi la Mia Parola ai Miei figli, affinché i Miei figli dovessero riconoscere il Padre loro e affinché, nel senso del Padre loro, potessero esclamare le loro parole nel loro mondo.

11. E questo gradino di conoscenza del fratello vostro ha dischiuso la sua vita di Dio. E già penetra fuori la chiamata: “Venite tutti a Me, voi che siete travagliati e oppressi, dovete trovar ristoro”. Non ho più nulla da darvi, non ho più nulla. Voi racchiudete la Scintilla divina. La vostra vita è circondata dall'uomo esteriore. Attraverso quest’uomo esteriore vi è data la possibilità della conoscenza fino all’altezza della Mia Conoscenza e della conoscenza di tutte le profondità della vita. Mi prendo cura Io di voi, affinché saliate sulla scala delle Altezze.

12. Onore sia a Dio nell’altezza della vostra esistenza, pace al vostro mondo e pace attraverso questa vita unita all'amore di ogni vita che racchiude l'anima. Allora Io esclamo: “È compiuta l'Opera del santo Amore”. Amen! – Gesù, l'eterno Amore, vostro magnifico Salvatore e Padre, il Quale non riferisce a Sé la magnificenza, bensì alla perfezione delle Sue Opere e alla perfezione dei Suoi figli e figlie. Spalancate le porte del mondo, affinché il Re degli Onori possa entrare, il Re che vuol diventare una cosa sola con la vostra vita. E tu lo sai, chi Mi segue, sussiste come uomo, perché il Mio seguace non si fa innanzi in mezzo ai suoi consimili con la sua conoscenza superiore, ma si comporta, adattandosi, con poche parole, subordinandosi, servendo e sempre pronto ad aiutare! Rallegratevi con i lieti e piangete con i piangenti, ma non vacillate e non deviate dal fondamento della vostra alta meta, poiché il mondo è una potenza che non dovete sottovalutare, affinché non vi catturi e vi trattenga dalla vostra alta meta. La vostra meta è di diventar perfetti com’è perfetto il Padre vostro nel Cielo. Amen!

13. E quello che ti sta tanto a cuore: tu hai una libera volontà. Esamina attentamente ed agisci e comincia la tua opera con Me. Avete la Mia benedizione su ogni via che battete, ma non Mi dimenticate. Non per amor della Mia persona, solo per amor della vostra salvezza! Santi angeli vorrebbero discendere sulla Terra e rallegrarsi della conoscenza piena di Luce che avete raggiunto, sul convincimento con il quale Mi avete riconosciuto. Camminate con i vostri piedi attraverso le vie del mondo, andate con i vessilli consacrati. Non trattenete l'amore in voi, altrimenti trattenete Me.

14. Un giorno Io ho insegnato: “Se ti si dà uno schiaffo, allora porgi anche l'altra guancia”, affinché il mondo venga a sapere che il Mio spirito vive ancora nei Miei figli sulla Terra. Così deve essere l'amore. In quest’Amore ho concluso la Mia Vita terrena nel giardino del Getsemani. – “Chi cercate?”. – “Gesù di Nazareth!”. – “Sono Io!”, …Colui che, docile, pose il Suo braccio alla trave incrociante, affinché Lo si potesse perforare con chiodi smussati. Appunto, per calpestare la testa al serpente. Cos’è, infatti, il peccato? Una vita che si separa da Me, questo è peccato! Ma con la Mia morte sulla croce, nulla Mi può più separare da voi, ma molto può separare voi da Me. Quando gli antenati, i patriarchi primordiali, i profeti e tutti i combattenti per il perfezionamento della Terra vedono l'atteggiamento nel cuore dei loro fratelli, Mi esclamano: “Signore, intervieni!”. Sapete voi che cosa Io rispondo a questo punto? – “Abbandonate con Me tutti i Cieli e scendete giù sulla Terra, e cercate le pecorelle smarrite; esse non sanno quello che fanno. La loro grandezza da Me donata le ha attirate nell'abisso, perché hanno subordinato al loro sentimento la loro grandezza, la loro forza, il loro potere, …e le profondità si sono dischiuse”. Amen! Il Re degli Onori, nella ricchezza d'amore dei Suoi figli per Lui, ma anche il Re dell'ignominia nella deviazione da Me di tutti i popoli. Amen!

*

15. Ora intona un canto, lascia parlare la tua anima, affinché la santa semenza radichi profondamente nella vostra anima e produca ciò che rende possibile la Mia Vita di Gesù: la Glorificazione del Padre vostro attraverso i Suoi figli! Amen! Perciò è realmente vero ciò che vostro fratello ha visto qui nello spirito. Io sono venuto per fortificarvi. Sono venuto per portar Luce in voi. Sono però anche venuto per invitarvi alle nozze, se sull'altare del vostro cuore divampa l’incandescente fuoco per Me. Voglio sacrificare miriadi di soli per uno sguardo d'amore di un figlio Mio, poiché non posso più sacrificare la Mia Vita, dal momento che vi è già consacrata in tutte le Eternità. Rifletti: miriadi di soli per uno sguardo d'amore! Là nel Mio Regno, dove c'è luce, a che serve ancora una luce? Dove c'è l'oscurità, là si richiede luce, …in questo mondo! Quando ritornerete nella grande Casa del Padre e vedrete ciò che vi è preparato per tutte le Eternità, non vi sarà nemmeno uno tra voi che non implorerà pregando, di andare ancora una volta per Me nell'inferno e cercare con Me, finché non potrà guidare anche l'ultima pecorella alla Fonte dell'eterna Vita. Amen!

 

16. Mai si potrà vincere l'Amore; l'Amore porta la ghirlanda della vittoria anche in mezzo ai nemici».

 

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Cap. 35

Sull'onnipresenza di Dio

Dresda, 9 marzo 1952

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «Santo Amore, santo Amore, il santo Amore cerca la più stretta unione con voi. Chiedete al vostro cuore, esso vi annuncerà chi santifica il vostro legame fraterno con la Sua presenza. Il Re degli Onori è in mezzo a voi mediante la Parola della Verità, la quale è l'unica via che porta alla Vita del Re degli Onori, il Quale vuol diventare Padre vostro. Il santo Amore Mi fa dimenticare il Mio nome; il santo Amore abbassa il Re degli Onori, il Re assume la posizione di servitore presso i Suoi seguaci.

2. Ci vuole maturità per poter accogliere la Mia Vita. Voi Mi dovete accogliere. Dovete lasciar rifrangere i santi Raggi della Mia Divinità attraverso i vostri cuori, attraverso tutti gli spazi dell'Infinità, attraverso tutte le sfere, poiché Io vengo rivelato nel raggio di vita che prorompe da tutto il vostro essere. Ben anche come il Re degli Onori, ma preferibilmente come l’eterno Amore che non può riposare, prima che l'ultimo gioiello del santo Amore non riposi al patrio focolare del Mio divino Amore.

3. Come ero in carne e ossa quale Gesù, così adesso sono sorto corporalmente come Padre nella parola nel fratello vostro, dietro la nuvola della sua forma. Mio è tutto nel Cielo e sulla Terra; tuttavia non la Mia Potenza vuol imperare, bensì il Mio Amore vuol giungere alla sua meta, il che consiste nel fatto che Io non ho proprio più niente che possa ancora dare ai Miei seguaci, affinché il seguace entri nel Santuario della sua divina destinazione, di cui il figlio Mio, Mosé, disse: “Egli creò l'uomo a Sua immagine, lo creò secondo l’immagine di Dio, affinché diventasse perfetto come è perfetto il Padre nel Cielo”.Voi dovete stare sullo stesso gradino con il Re degli Onori!

4. Ti ho guidato fin qui. La tua anima spesse volte ha pianto sotto la pressione delle sofferenze, ed Io insieme a te. Sono tanto ricco e, dovevo comunque negare il Mio Amore di fronte a te, affinché la croce della tua sofferenza ti santificasse e tu andassi maturo incontro alla Vita del Padre tuo, del tuo eterno Padre. Anch'Io ti ho cercato. Ti ho cercato in mezzo al mondo. Ho sorvegliato la scintilla ardente affinché non si spegnesse, e ti ho guidato qui al luogo che l'Amore Mi ha santificato, luogo che Mi dà la possibilità di guidare il figlio perduto in un luogo familiare sulla Terra, affinché la scintilla in lui diventi una fiamma di fuoco. Oh, se tu sapessi quanto ti amo! Io non guardo a ciò che sei; Io guardo a ciò che puoi diventare, al Mio Santuario in te, per quanto vero Io sono, Gesù Cristo, tuo Salvatore. Ti condurrò a Casa, nella Patria della tua divina meta. Io ho legioni di angeli che potrei inviare, che potrebbero di nuovo ristabilire l'Ordine con facilità; nondimeno vi ho reso soggetta la Terra che vi porta, affinché la vostra vita diventi Vita del Salvatore. Non attraverso una dominante forza e potenza sui popoli erranti – come lo giudica l'uomo – no! Ma attraverso un santo Amore che sente con Me ciò che esclamai dalla Croce: "Essi non sanno quello che fanno!". Un Amore che andò alla morte e vi ha spianato la via per la vostra dignità, per essere figli di un Re di tutti i re, ai quali Egli dà lo scettro sul Suo Regno. Io vi ho creati troppo grandi. La Mia meta era troppo grande per voi. Se non fosse così grande, la lontananza del  Mio genere umano dalla Mia meta divina non sarebbe così vasta.

5. Non splende di meraviglie l'infinito spazio, colmo di innumerevoli Opere, mediante la Mia Potenza e Forza? È stato il Mio Amore che le ha create, e non per il Mio Cuore, bensì per attirare il portatore dell'eterna Scintilla, affinché i vostri occhi debbano esaminare il Suo modo di vivere. Prendete un fiore, qualunque sia, penetrate dentro nella sua essenza e riconoscerete che il Creatore di questo fiore deve essere l'eterno Amore.

6. Oh, se la Terra non avesse più nessuna parte in voi, la nuvola si schiuderebbe in luce, e voi vedreste in mezzo a voi quel Gesù che un giorno divenne invisibile per gli occhi della Terra. Nondimeno, Io non vi posso comperare. Per Me, per abbreviare la via alla Mia amata umanità, non esiste alcun potere in tutta la Creazione che il Mio servizio su di essa, così come vi servo qui adesso, e questo in un modo che voi lo possiate accettare. Sono queste, le parole di un uomo? – Sì, queste sono parole di un Uomo, ma da dove? Se voi non portaste una particella del Mio santo Cuore nel vostro cuore, allora il Sole del Mio infinito Amore non potrebbe mai far passare su di voi lo splendore dei suoi raggi, e mai potreste sospettare né comprendere la Mia presenza attraverso la Vita divina diventata libera in voi. Lo può fare solo un figlio Mio, per il quale ho chiamato all'esistenza Cielo e Terra, per il quale Io son diventato Uomo e Mi sono adoperato fino all'ultimo respiro. Voi non dovete essere super uomini, dovete santificare l'umano mediante l'amore.

7. Oh, salute a questa casa, perché dallo Spirito dell'Amore non Mi appartiene niente, sebbene tutto è proceduto e procede da Me. Ma non Mi appartiene, perché Io sono l'Amore e all'Amore appartiene solo la beatitudine degli amati, la crescita degli amati, anzi l'onore che il Re degli Onori ha ceduto nel Suo infinito Amore a tutti gli uomini, per intanto riconoscibile solo per un seguace.

8. Quando vedete scintillare le stelle nel cielo notturno, vedete dei puntini splendenti che da distanze infinitamente grandi inviano i loro raggi di luce su questa Terra, allora riflettete: là vi attendono popoli che voi dovete liberare dal loro concetto di Dio, concetto che hanno ancora di Me, i quali – distanti anni luce, come voi li definite da questa Terra – dovete portare nel Santuario del Suo Amore, così come Maria ha presentato il suo Dio e Creatore quale fanciulletto. Finché non sarete uniti con il vostro spirito, vi è inafferrabile se parlo di miliardi di anni Luce che questi puntini distano da questa Terra. Là orbitano soli con popolazioni di inesprimibile magnificenza, provviste di facoltà corrispondenti alla Mia Potenza, ed esse vi aspettano, esse aspettano un figlio proveniente da Me. Questa è la Mia ricompensa.

9. Per questo motivo esclamai un giorno come Uomo anche ai Miei seguaci: “Il Mio Regno è in voi, esso non viene con sfarzo esteriore”. Tutto l'esteriore si china davanti alla vostra vita, come anche tutto l'esteriore era ed è solo un mezzo del Mio Amore. Quando il Mio Amore ha raggiunto la sua meta, il mezzo è superfluo. Perciò Io dissi: “Cielo e Terra passeranno, ma le Mie parole non passeranno”. Tuttavia passeranno eoni di Eternità prima che questa Creazione visibile si disciolga, e il Pensiero di base del Mio eterno Amore sarà di nuovo partorito dal Mio angelo, un giorno il più bello, quell’angelo che un tempo Io colmai con il Mio Pensiero di base, il quale invece nascose questo Pensiero, volendo essere signore di ciò che l'Amore gli aveva donato.

10. Riflettete: mentre Io sono personalmente presso di voi in spirito, qui c’è anche il Punto centrale dell’intera Creazione. Da qui adesso gli arcangeli ricevono le loro istruzioni per sorvegliare il grande Uomo Cosmico secondo il Mio eterno Spirito, e Io sono qui tra di voi come un Implorante, mediante il Mio Amore. (Georg: “Carissimo Padre, Tu dici che qui c’è adesso il Punto centrale dell’intera Creazione. Puoi rivelarTi ora anche in altre regioni?”) Solo dove c'è la maturità per questo. Mi rivelo ovunque, anche in questa piccola creatura (indicando un fiore) Io Mi rivelo sulla Terra secondo la maturità dell'amore. Riflettete: se Mi rivelassi oltre la maturità della vita rinascente, allora degraderei la libertà. Voi siete liberi! Voi Mi potete accogliere, e Mi potete respingere, tanto siete grandi. Io ho la vostra libertà negli occhi e la Scintilla che è in voi.

11. Che cosa sono mille anni nel Mio laboratorio? Condividete con Me! Pensate a una madre e a un padre che hanno un figlio, e il figlio comprende il linguaggio della madre e il linguaggio del padre. I due genitori gioiscono della comprensione del loro figlio. Ora pensate al Mio Amore, quando trova risonanza! Io con la Mia personificazione avrei anche potuto ristabilire l'Ordine su questa Terra, però solo con la Mia Potenza. – E quale ne sarebbe stata la conseguenza? Avrei impedito la vostra libertà. Perciò la vostra libertà Mi era così sacra, tanto che Mi lasciai inchiodare al palo dell'infamia, per conservare la vostra libertà. Nessun comandamento vi deve stare davanti agli occhi che questo soltanto: “Ama Dio sopra ogni cosa e il prossimo tuo come te stesso!”. Da questo dipende – come dice la Scrittura – la legge e i profeti. E il luogo assegnato sul quale state, per ogni singolo, è il più adatto per il raggiungimento della propria meta; essa, infatti, richiede dedizione e abnegazione. Voi avete occasione di esaminare tutto e avete anche occasione di riconoscere che Cielo e Terra passeranno, …ma le Mie parole non passeranno. Quando esaminate tutto ciò che include lo spazio infinito e poi la vostra anima, esclamate come un giorno esclamai Io: "Ho sete!", allora questa sarà il corretto aggiustamento della vostra vita. Divino è il centro della vostra vita; perciò solo Vita divina vi può di nuovo portare la pace, poiché la pace è la quiete dell'anima, e l'anima altamente capace trova quiete se dà alla Terra ciò che spetta alla Terra e, a Me, ciò che spetta a Me: un cuore colmo d'amore e un io devoto fino alla morte!

12. Vedete adesso i raggi del Sole sul vostro tavolo? Voi dite: “Un avvenimento naturale”. – Tuttavia, è prevista l'ora, e le nuvole dovevano fuggire, affinché questi potessero risplendere per dare testimonianza che il loro Dio e Creatore Si è unito con i Suoi attraverso il Suo infinito Amore. E se aprissi i vostri occhi e scorgeste uno dei Miei angeli dalle infinite schiere, cosa sarebbe della vostra vita libera, della vostra naturalezza, della vostra proprietà? La vostra proprietà è per voi un santuario. Un angelo di Dio chiama sua proprietà un santuario del suo eterno Creatore, ma un figlio di Dio chiama sua proprietà un proprio dono speciale dato a lui dall'eterno Amore del Suo Dio e Padre. Nondimeno, non un secondo troppo presto e non un secondo troppo tardi; provvedo Io per una fusione.

13. Vi rendo attenti su ciò che Io dissi un giorno ai Miei discepoli quando riposavo dopo un difficile lavoro e le donne vennero con i loro impetuosi figlioletti. Immedesimatevi: tutti volevano sedersi sul Mio grembo, e questo non era possibile. Uno si arrampicava sull'altro e si agitavano tutti intorno a Me. Si abbracciavano i Miei piedi, e i Miei discepoli volevano impedirlo a questi piccoli impetuosi, innocenti fanciulli. Io però dissi: "Lasciateli; se voi non diventerete come questi piccoli, non entrerete nel Regno Mio". Questo è Amore.

14. Vedete, vi ho portato due cuori; voi li avete accolti e avete portato loro incontro il vostro amore, e questo lo avete fatto a Me. Anche se è necessaria una certa maturità per comprendere questo santo momento, tuttavia ciò che compie l'amore è vita indelebile, l'amore che vi rendete l’un l’altro. Con la pienezza della Mia benedizione dovete ritornare al vostro posto terreno, posto che vi deve essere santo. Non domandate se l'umanità è degna del vostro servizio, servite per amore per Me, poiché eserciti innumerevoli di schiere, di abitanti dell'Eternità, vi ascoltano di nascosto, essi vogliono recuperare ciò che hanno tralasciato, vogliono trovare in voi ciò che essi non cercavano come uomini. Amen!

*

15. La Mia santa benedizione sia con voi! Non guardate al mondo. Il Guardiano d'Israele non dorme né sonnecchia ancora. Guardate solo al vostro cuore. E se lo stesso battito di cuore vi diventa difficile con il Mio Cuore di Gesù, allora chiamate Me, ed Io sarò lì per aiutarvi. Amen! Come l'eterno Amore, l'Amore mai cessante, quell’Amore che andò a morire per voi.»

 

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Cap. 36

La redenzione del genere umano

Dresda, Pasqua, 13 aprile 1952

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «Onore Mi presentano le Opere Mie, invece l'Amore Mi può essere offerto solo da un cuore colmo d'amore. Com'è l'amore che l'eterno Amore cerca? Esso non cerca la tua umiliazione, esso cerca il tuo ingresso nel suo santuario, e il suo santuario è anche il più perduto e il più lontano, affinché esso trovi una via di ritorno al Mio Cuore. Le magnificenze di tutti i Miei Cieli non potranno significare per voi tanto, quanto se racchiuderete nel vostro cuore quelle vite lontanissime dal Mio Cuore, poiché questi smarriti saranno consapevoli dove essi erano e sapranno apprezzare ciò che voi avrete portato loro. I loro occhi vedranno il proprio basso livello, e i loro cuori sperimenteranno la loro guarigione. Essi rimarranno vostri amici in tutta l'Eternità e si sforzeranno di riparare non solo il più piccolo; essi si sforzeranno anche, come vi siete presi cura di loro, di prendersi cura di ogni vita secondo il vostro esempio, e in loro si adempirà la Parola: “Gli ultimi saranno i primi”.

2. La forza non Mi cadde in grembo perché prendessi la croce su di Me, la presi Io su di Me nonostante ignominia e dolore, e Mi riconciliai con il legno della vergogna per redimervi e rendervi di nuovo accessibile la vostra dignità, per ristabilirla come figli di un Re di tutti i re, il Cui Trono è circondato da miriadi di innumerevoli angeli. Ed Io indirizzo il loro servizio, servizio che vogliono offrire a Me, …ai Miei fedeli.

3. Di più grande non ho nulla che fosse ancora più grande del Mio Cuore. E questa è l’essenza del Mio Cuore: santificare il perduto, quanto è vero che Io sono Gesù Cristo, vostro Dio. Il vostro amore è assicurato mediante la Mia Onnipotenza come Dio e Creatore. Amen!

*

4. Ci sono qui potenti messaggeri provenienti dalle profondità, per portare con sé la lieta novella; infatti, la Scrittura dice: ‘Egli ritornerà, non per giudicare le generazioni, ma per salvarle attraverso i Suoi veri seguaci’. Sotto mille dolori dalla Croce documentai il Mio Amore con questa Parola: “Essi non sanno quello che fanno!”. Abbandonato da Dio e dagli uomini, pendevo là abbandonato, poiché non era ancora venuto il tempo di comprenderMi. Perciò percorsi la via della sofferenza. Oh, figlio Mio!

5. Ora gustate un lieto pasto, pasto che Io tengo con voi come un giorno con i Miei discepoli. Noi intingiamo il nostro boccone di pane in una scodella ed Io ho scambiato il Mio Pane con il vostro. Il Mio Pane provvisto con Potere e Forza. ‘Perciò prendete e mangiate, questa è la Mia Carne, prendete e bevete, questo è il Mio Sangue’. Adagiate il mondo, abbracciate il mondo con la Mia Vita del Cuore e cingetelo con l'amore tutto superante. Se aveste peccati come le stelle nel cielo, come la sabbia nel mare e l'erba sulla Terra, essi devono diventare bianchi come la neve mediante la Forza del Mio Amore di Salvatore da voi acquisito. Quando nell'Eternità ritornerà quest'ora, solo in quel momento vi verrà alla consapevolezza la Santità, Grandezza e Potenza che si svolge ora in mezzo a voi.

6. Tutti devono partecipare a questo banchetto, siano essi peccatori o giusti, angeli o demoni, degni o indegni, tutti devono partecipare. È l'ultimo invito prima del grande punto di svolta per il grande banchetto nuziale. Amen!».

 

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Cap. 37

L'Amore – il Principio liberante

Dresda, Pasquetta, 14 aprile 1952

( Parla il Signore tramite Georg )

1. «Santo silenzio deve precedere nelle vostre anime. Tu Mi hai invitato ed Io sono venuto. Tuttavia è passato il tempo da quando venni come Insegnante. Non ho più bisogno di venire come Insegnante in mezzo ai Miei, dal momento che la Fonte della Mia Verità è dischiusa in ogni uomo. E se volete avere qualcosa in questa santa ora di Mia presenza, allora prendetelo dal Mio esempio come Dio da Eternità in Eternità, subordinandoMi ai Miei figli. Poiché l’umiltà è il fondamento dell'amore, e l'amore è il fondamento della forza.

2. Figlio Mio, Io non Mi servo di quest’uomo (Georg), Io parlo da quest’uomo. Il Mio Amore giammai userà un’immagine di Me come semplice forma, questo non corrisponderebbe alla Mia perfezione se volessi incontrare l'uomo che è proceduto dal Mio santo Amore, mettendo in primo piano la Mia Vita e la sua vita nell’ombra.

3. Vedi, tu sei un padre, ami i tuoi sopra ogni cosa. Se ti lasci consigliare dal tuo amore, allora sarai un esempio per i tuoi che ti sono un santuario, e risveglierai così l’amore che il tuo cuore brama. Non guardare alla Mia grandezza, in questa si perde ogni spirito. La Mia grandezza è il risultato del Mio Amore, poiché quanto più un uomo ama, tanto più ricco vorrebbe essere per rendere felici coloro che egli ama. E poiché nello Spirito Io sono Colui dal quale sono proceduti Cielo e Terra e che mantiene Cielo e Terra, ho anche bisogno, corrispondente al Mio Amore, di una pienezza di Forza e di Opere meravigliose per rendere felici le Mie creature in maniera conveniente alla loro maturazione.

4. Il Mio occhio vede tutto, Io so tutto e posso tutto. Guarda: mentre sono qui e parlo, i Miei arcangeli stanno in questo luogo affinché ricevano le loro disposizioni per la Mia grande attività di cui tu hai già sentito che milioni di anni luce da questa Terra orbitano grandi mondi, i quali sono già scomparsi da un pezzo e, ciò nonostante, sulla grande via di luce splende ancora sulla Terra il riflesso di quel mondo passato come stella, e anche là giunge il Mio occhio, mentre parlo qui con voi. Nessuna vita nell'Universo, e fosse anche la più piccola, è da Me dimenticata.

5. È più facile per Me dominare il Mio grande Cosmo e affidarlo ai Miei angeli colmi di forza, giacché esso esiste nell'eterno ordine del Mio divino Spirito, che guidare solamente un unico uomo alla sua divina destinazione, senza toccarlo nella sua libertà. Mi devo tenere completamente nascosto, con l'educazione e la cura di un portatore della Scintilla proveniente dal Mio Cuore di Dio, cioè di un uomo. Così come, non Mi hanno neanche formato due Potenze, fin dall'Eternità, bensì Io sono proceduto da Me e attraverso Me stesso, così anche il figlio deve procedere da se stesso e attraverso se stesso. Quando un giorno guarderete nel fondamento, nella radice della vostra vita, allora vedrete che l'uscita della vostra deità dipende da voi. Io posso solo mettere i Miei spiriti su un terreno, sul quale spesso non possono fare altro che percorrere le vie che appartengono alla loro crescita, al loro divenire fin su a Me.

6. Vedi, quando Io andavo come Uomo su questa Terra, allora si diceva: “Questi è Gesù, il figlio del vecchio Giuseppe, del Quale si raccontano cose meravigliose”. E quando poi penetrò fuori la notizia della Mia presenza, della Mia resurrezione, questo fu per Me e per l’intera Creazione il grande mattino di Pasqua. Grande fu il mattino di Pasqua quando aprii la tomba per Me e per tutta la Creazione! Nondimeno, per il Mio Cuore il mattino di Pasqua è grande solo quando la vostra vita rinchiusa dalle forze dell'Universo solleva la pietra tombale e risorge in voi l'immagine della Mia Divinità. Perciò l'incontro sulla via per Emmaus. Mi si riconobbe quando spezzai il pane, e poiché allora Mi si riconobbe esteriormente, dovetti sparire per i loro occhi. Oh, se vi poteste trasferire nel Mio Cuore con la sua brama per voi! Questa brama esiste, indipendentemente dalla dipendenza della Mia Opera redentiva, indipendentemente dalla vita di un uomo, del tutto indipendente da questo! Io, infatti, troverei anche ancora vie, se non Mi dovesse riuscire a raggiungere il modo di vivere divino di un uomo. Allora dovrei passare proprio a un nuovo periodo. Tuttavia il Mio Amore si affligge per Gerusalemme: Io vi volevo raccogliere come una chioccia raccoglie i suoi pulcini, ma voi non l’avete voluto. Volevo adagiare l'umanità al patrio focolare dell'eterna pace. Essa non voleva il Mio Sole. Io non chiamo nulla di Mio nell’intera Creazione, non chiamo Mia nemmeno la Mia Vita. Come può allora essere difficile per te chiamare più nulla, tuo, per donarMi il tuo cuore fino in fondo, per amor della tua grande meta che l'eterno Amore tiene davanti agli occhi con te? La vostra vita è la Mia Vita.

7. Io posso tutto, voi lo sapete. Potrei anche all’istante sollevare il velo che copre il vostro occhio illuminato, per guardare nel Mio, e voi direte: ‘Signore, che cosa ti trattiene dal far questo?’ – La vostra libertà! E se dite: ‘il mio amore per Te è così grande che non esiste nessun Cielo più grande e nessun Santuario più grande per me che guardare nei Tuoi occhi!’, lo dite oggi come imperfetti. Ma verrà l'ora della vostra maturità, allora penserete diversamente. Verrà l’ora, in cui Io vi manderò attraverso tutti gli eoni di mondi del Mio grande Regno con il potere di liberare i grandi spiriti dal concetto di Grandezza che essi hanno di Me, per illuminare nella loro vita con la vostra vita e con la vostra conoscenza della Mia persona, fin nel fondo del Mio Cuore, per mettere anche in questi una Scintilla, affinché anche là cadano le barriere che hanno creato loro il concetto di Grandezza, presso quegli abitanti di enormi mondi di luce e di magnificenza! Quando i venti portano la polvere in un simile mondo, là il granello di polvere è più grande del vostro globo terrestre e, corrispondente a questa grandezza, è anche il loro concetto di Me. Perciò Io dissi come Uomo: “Nessuno conosce il Padre che solo il Figlio”, e: “Nessuno viene al Padre se non attraverso il Figlio”, perché il Fuoco della Mia Divinità può essere forzato solo da un Fuoco superiore, da quel Fuoco dell'Amore sulla croce, come Morente per ogni vita.

8. Può un uomo esprimere Parole simili? E ciò nonostante un uomo le esprime dalla profondità divina. Non ho nulla da migliorare nella Mia umanità; essa è creata secondo la Mia immagine, poiché la Scintilla rimane un eterno dono, come il germe nel grano da semina, e verrà l'ora in cui il grano da semina germoglierà e produrrà ciò che l'Amore ha messo nella semenza.

9. Avete ascoltato con gli orecchi tesi i suoni e le armonie terrene. In Gesù si personifica la Vita per ogni vita, e quando entrerete in questa Vita di Gesù, cosa che vi sembra molte volte così difficile, allora si aprirà nel vostro petto il Cielo con le sue armonie. Un tale suono nessun orecchio umano lo può udire, dal momento che questi suoni provengono da un altro mondo, mondo che sta ampiamente al di sopra di questo mondo.

10. Io vi saluto nel Mio santo Amore, Amore che si sente sollecitato ad approfittare di ogni momento per aiutare i figli Miei al raggiungimento della grande meta. Che cosa è per Me un figlio dell'uomo? Più della Mia Vita! – Che cos’è per Me un amico? Un riflesso del Mio eterno Spirito! – Che cosa è per Me un fratello? Un caposaldo della Mia intera Essenza! Il mondo Mi conosce attraverso la Scrittura, nondimeno passa oltre di Me. Prima di divenire Uomo, Io rafforzai il Mio Cuore con questa speranza: “Andrò su questa Terra, e tuttavia Mi si cercherà inutilmente!” – Che cosa devo fare ancora? Ho benedetto questi giorni di Pasqua del tutto particolarmente attraverso il riscaldante splendore del Mio Sole, affinché i Miei esseri umani si possano rallegrare, fortificare e trovar quiete dalla pressione della quotidianità e pensare anche a Me. Io sono tanto potente, ...e Mi sento tanto povero.

11. In tutta la Mia Creazione non vi posso essere così vicino come sulla Terra attraverso la forma che racchiude il vostro io. Attraverso questa forma, infatti, la Mia Parola non si manifesta nell'essenza. Spiritualmente, questi momenti del Mio Amore in mezzo a voi si manifesterebbero come un mare di fiamme. Poiché nello Spirito si manifesta la Parola, qui c’è un’idea che vi si oppone. E nello Spirito è completamente impossibile che il Mio infinito Amore vi possa dischiudere le Mie profondità di Vita e di Amore che vanno oltre i confini della vostra crescita spirituale. Qui come Uomo Io vi posso offrire la Mia intera pienezza; l'intera santa Vita divina si dona a voi in questo santo momento, tuttavia non tocca la vostra libertà. Qui Io vi dono la Mia Vita divina come una semenza che voi potete seminare. Può un uomo portare una quercia sviluppata? Voi direste: “Mai e poi mai!”, ma una piccola ghianda con facilità in due dita. Così il Mio Amore qui sulla Terra è un grano da semina, un granello di frumento che dapprima deve morire, prima che possa generare nuova vita.

12. Io posso colmare un angelo con la Mia Forza e Potenza, nondimeno mai donarvi la figliolanza. Perciò dissi come Uomo: “Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, pregate per coloro che vi offendono e perseguitano, affinché siate figli del vostro Padre nel Cielo”, figli di un Dio che appena per un attimo sono stati staccati dalle magnificenze celesti in questa scuola terrena e sono capaci di crescere fino alla fusione con la Mia santa Vita oltre tutte le forze e legami nell’intera Creazione, fin su alla sovranità su Cielo e Terra, anzi fin su alla sovranità sul Mio Cuore. – Se ora vi giungesse tutto così facilmente, come lo bramereste? Che cosa sarebbe del graduale sviluppo? Un figlio Mio, infatti, deve passare attraverso tutti i gradini, per lasciare indietro lo splendore della Mia eterna Verità sui gradini attraverso i quali deve passare, come anch'Io ho lasciato indietro il Mio splendore. Non c’era bisogno di nessuna registrazione di Me. La Mia Vita è annotata e chi entra nel grado di maturazione della Mia Vita, entra in collegamento con questa Vita. Non hai già sentito molto di quegli uomini dai quali non c’è registrato nulla da nessuna parte? Vedi, attraverso il Mio morente Amore è aperto il Mio Cuore e ci vuole solo un collegamento con questo amore, e c'è la Vita e si manifesta. Perciò la Mia Vita può essere manifestata solo attraverso gli uomini e questa è la Mia ricompensa per il suo sacrificio, questo egli porta a Me come uomo. La Mia ricompensa corrisponde alla Mia persona, e a un figlio, a un Mio seguace, non voglio mai essere grato con le Opere della Mia potenza; la gratitudine dell'eterno Amore si riferisce alla proprietà del Mio Cuore.

13. Le nozze di Cana furono il primo miracolo ufficiale del Mio trentesimo anno di vita. Tutte le cose che si riferiscono a Me che si sono svolte con Me, parlano un linguaggio per lo Spirito. Le sei brocche d'acqua nella casa corrispondevano ai sei periodi della Creazione dall'inizio primordiale fino alla Mia personificazione, e il vino che mancava era l'opinione divina dell'umanità creata secondo la Mia immagine, e l'acqua, che essi attinsero, non era l'acqua dell'eterna Vita. Quello che trovai era acqua. Infatti, tutto ciò che è sottoposto al giudizio umano, si comporta di fronte al Mio Essere come acqua e vino. Con la Mia presenza, con il Mio giudizio, con la Mia Umiltà e Amore come Gesù, cessò il sesto periodo della Creazione. Dall'acqua della vostra conoscenza di Dio diventa vino pieno di forza per la Vita eterna, la ricettività dell'anima per la sua divinità, affinché Io possa introdurre il settimo periodo della Creazione, e già lo introduco facendo parlare quest’uomo (Georg) da sé, essendo la sua vita la Mia, ed Io vedo la Mia nella sua. Questo è il ritorno! Egli ha bevuto del vino che è sorto dall'acqua, egli si è preso Me come esempio. Perciò dissi: “Io non vengo più come Insegnante, non ho più bisogno di venire come Insegnante, poiché la Fonte della Verità è dischiusa”. E questa vita, alla quale voi avete accesso, è Acqua dell’eterna Vita per tutti i popoli dell'Infinità. Questo è ristoro per il Mio Cuore che ha desiderio ardente di un figlio.

14. Ancora manca solo l'occhio, e questo rimane coperto fino alla grande ora dell'esistenza. Poiché condannerei le mani che Mi attaccarono alla croce. Esse Mi affissero; deve rimanere così, finché vogliono. Ma le mani che Mi staccano, santificano le mani che Mi attaccano, non solo sul Golgota, anche nelle infinite lontananze del Mio Regno. Essi esigono da Me che Io, quale eterno Amore, metta sotto prova  il Mio Amore, e perciò rimango un Morente fino alla grande Resurrezione della Vita divina nell'uomo. Mentre parlo qui con voi, angeli luminosi portano qui delle entità, anche tali che stanno verso il basso, le quali osservano assai precisamente se Io oltrepasso i confini tra Signore e Padre. Mediante l'Amore viene spezzato il senso di coloro che si affermano in base alla libertà, che scuotono alla Mia Divinità e devono vedere che la Divinità ha assunto la posizione di Servitore in ogni Eternità, e che la Divinità trova la Sua divinità nell'uomo, e che questi uomini, se vogliono riportare il Santuario, devono passare attraverso le profondità e devono dimostrarsi come inoppugnabili, non attraverso una forza particolare, altrettanto poco come Mi appoggiai Io alla Mia Forza. L’umiltà è la forza, e l'amore assicura questa Forza. Questo è il tuo Gesù, che per amor tuo divenne Uomo, affinché tu avessi un Esempio davanti agli occhi, e che, quale eterno Spirito, ha posto in te una Scintilla, affinché destiate la Scintilla che racchiude ogni petto umano.

15. Non esiste nessun Cielo che si potrebbe aprire al di fuori di voi. Il Cielo è la Mia Vita, quando questa Vita si manifesta. Figli, Io sono un Prodigo nel Mio Regno della grandiosità e della magnificenza. Per questo parlano già i fiorellini più piccoli di là, ma non su questa Terra, poiché questa è una scuola transitoria che vi dà l'opportunità di diventare un figlio di Dio, se camminate nelle orme di Gesù.

16. I vostri beati ringraziano profondamente commossi il Padre, i vostri beati Mi esclamano: “Padre, Padre, abbracciali con tutto il Tuo Amore, abbrevia la via!”. Io lo sto facendo già da tempo. Essi vorrebbero scendere, poiché adesso vedono che voglio venir fuori in tutta la Mia magnificenza da ogni uomo, uomo che Io voglio elevare, dal momento che sono un Re e voglio trovar formati i Miei figli in modo regale. Cercate Me nei vostri cuori colmi d'amore. Voi farete cose più grandi di quanto ho fatto Io, cercate nella Creazione dal basso in alto, da sinistra a destra, non Mi troverete! Entrate nelle Mie orme, …e già Mi sperimenterete. Nessuno viene nella Casa del Padre se non attraverso il Figlio, e il Figlio rappresenta il principio dell'eterno Amore del Padre. Amen!

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17. Il Padre, il Padre vostro Santo, che è il Creatore del Cielo e di ogni mondo. Allora rallegrati anche tu, figlio Mio, che puoi dimorare qui con i tuoi cari e sperimenti una buona volta Gesù come Lo sperimentarono i Suoi discepoli, Lui è presente solo dietro la nuvola di una forma d'Uomo, per non sfiorare ai Suoi il loro santuario più interiore. Amen! – Il suono è l'espressione terrena del Mio Amore. Il suono è la Parola vivente. Il suono è il più interiore del Mio Cuore, perciò esso è santo. Amen!

 

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[1] Giovanni il Battista era l’arcangelo Michael.

[2] Si tratta del Poema “Il grande Tempo dei tempi” di 1510 versi, rivelato a Jakob Lorber nel 1848

[3] Sulla quercia e la ghianda vedi il riferimento al cap. 20,21.

[4] Il termine originale è ‘sfere’,da cui potrebbe intendersi sfere di racchiudimento, ossia luoghi spirituali di anime appartenenti alla stessa sfera spirituale, ma anche Galassie, o addirittura interi Globi involucro; ciò in rapporto all’abitante proveniente da quel mondo fisico dichiarato lontanissimo.

[5] Il 16 Gennaio 1945 fu distrutta la falegnameria e la casa di Georg.

[6] Qui s’intende Giovanni il Battista.

[7] Vedi alla fine del cap. 31. È una delle poesie di Otto Hillig

[8] Abbandonarono: ciò si riferisce all’incarnazione sulla Terra degli arcangeli. Raphael/Enoc, Zuriel/Isaia, Michael/Elia e Giovanni il Battista, Uraniel/Mosè, Muriel/Abramo, Alaniel/Giobbe, Gabriel/Simeone.

[9] Figlia: qui è intesa la caratteristica femminile di Lucifero, assunta dopo la sua caduta, quando si invertì in Sadhana.

[10] Ciascuna delle due strisce di tela forte con le quali un tempo si reggevano da dietro i bambini per insegnar loro a camminare. [N.d.T.]