Gottfried Mayerhofer

 

Predica n. 8

 

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Le nozze di Cana

Seconda dopo l'Epifania

( IIIa del Tempo Ordinario )

 

[Giov. 2, 1-11]: «Ed il terzo giorno ci fu una festa nuziale a Cana in Galilea, e c'era qui la madre di Gesù. Ma anche Gesù con i suoi discepoli fu invitato alle nozze. E poiché venne a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno più vino". Gesù le rispose: "Donna, che cosa ho a che fare con te? La mia ora non è ancora giunta". La madre disse ai servitori: "Fate cosa Egli vi dice". Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei giudei, ciascuna contenente due o tre misure. Gesù disse loro: "Riempite d'acqua le giare". Ed essi le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: "Ora attingete e portatene al maestro di tavola". Ed essi gliene portarono. Quando però il maestro di tavola ebbe assaggiato il vino che era stato acqua e non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servitori che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo e gli disse: "Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono diventati ebbri, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono". Questo è il primo segno che Gesù fece, accaduto a Cana in Galilea, e manifestò la sua magnificenza, e i suoi discepoli credettero in lui.»

(l’1 gennaio 1872)

1.         Questo capitolo di Giovanni comincia con le nozze di Cana in Galilea, dove Io compii il primo miracolo pubblico, trasformando l'acqua in vino.

2.         Con quest'avvenimento, che avvenne all'inizio dei Miei anni d’insegnamento, Io volevo, sebbene non avessi ancora esordito insegnando, attirare l'attenzione di molti su di Me proprio attraverso l’associazione delle circostanze di queste nozze, poiché di lì a non molto sarebbe terminato il Mio nascosto cammino.

3.         Uno sposalizio in verità è un atto che è sempre esistito e che si ripete continuamente. Ma sebbene in esso si celi molto dello spirituale, dalla maggior parte degli uomini è compreso e compiuto solo materialmente.

4.         Se fosse stato solo un siffatto sposalizio, allora lì non Mi si sarebbe trovato. Io avevo di mira scopi ben più grandi, che tuttavia non dovevano essere raggiunti con avvenimenti troppo spettacolari. Lentamente i giudei dovevano essere resi attenti sulla Mia futura vita d’insegnamento e d’azioni.

5.         Per quanto concerne questo fatto e tutti i successivi, la sua attuale, spirituale ripetizione, è da intendere in un senso più grande e più profondo. Adesso anche i periodi saranno più lunghi che durante i Miei brevi anni d’insegnamento e di permanenza sulla vostra tenebrosa Terra. Lì Mi fu concesso solo poco tempo per compiere del grande, per un’eterna durata; adesso che si tratta del compimento futuro della formazione spirituale dell'umanità, il corso degli avvenimenti scorre più lento, ma tanto più impetuoso, superando così tutti gli ostacoli che vorrebbero opporsi ai Miei piani fino alla Mia ultima Venuta.

6.         Per collegarsi di nuovo alle nozze di Cana, Io devo premettere che cosa è veramente un matrimonio, com’è celebrato presso di voi e come Io vorrei fosse celebrato, in modo che voi possiate più tardi riconoscere il suo significato spirituale in relazione all’intera l'umanità, avendo l'unione di due persone, nella sua corrispondenza, il suo profondo significato anche per l’intera umanità.

7.         Un matrimonio è la conclusione di un precedente accordo tra due persone di sesso diverso, le quali, attratte da simpatia, cedono all’impulso della loro anima, e sono intenzionate a non rinunciare più, per la durata della loro vita, a quest'unione spirituale ormai iniziata, anzi, divenendo sempre più unite, a condividere insieme gioie e dolori. Così, in seguito a questo medesimo intento, è concluso il matrimonio con un atto legale, nel quale la singola individualità cessa veramente, dando inizio ad una vita in comune, quella della famiglia.

8.         Un tale atto di due anime, le quali si sono riconosciute, e la loro unione permanente, dovrebbe valere non solo per questa breve vita terrena, ma anche per la vita dell'Aldilà, dove entrambe, aspirando alla medesima meta, si uniranno sempre di più, diventando alla fine – come voi dite – "un cuore solo e un'anima sola".

9.         Una tale unione dovrebbe avere per base il vero amore spirituale-morale, per fondare su di esso la vita familiare, vita che comporta rispetto reciproco. Con la legge naturale dell'accoppiamento da Me stabilita, Io non avevo per scopo solo la convivenza di due individui, ma anche i frutti procreati da tale amore, i quali dovevano riprodurre le migliori qualità dell'animo dell'uno e dell'altro, e nobilitarle ancor di più.

10.    Così la Mia legge matrimoniale, che Io posi nella natura come impulso alla procreazione, costituì l'eterna scala graduale da essere ad essere, fino a Me. Questo Io volevo, e voi uomini che cosa ne avete fatto? Un mercato di carne umana e di venditori di anime!

11.    Quando Io andai alle nozze di Cana, non fu certo determinante l'aspetto sensuale-materiale a indurMi ad accettare quell'invito, bensì, da un lato volevo esaudire il desiderio della madre Mia corporale, dall'altro però volevo porre già la prima pietra fondamentale del Mio grande Regno spirituale. Che Io tramutassi in vino l’acqua, e che gli sposi dichiarassero quel vino come il migliore, è per il tempo attuale, proprio l’esatta corrispondenza del significato spirituale.

12.    Vedete! Ciò che Io vi dissi in merito all'unione matrimoniale di due persone, deve ora accadere spiritualmente tra le differenti sette dei cristiani, sulla base della dottrina d'Amore stabilita nei Vangeli; anch'esse dovranno unirsi nell’amore in un'unica famiglia. Già stanno avvicinandosi, e si accostano sempre di più nelle relazioni spirituali; si viene poco a poco a conoscenza delle minime differenze d’opinione riguardo alle interpretazioni della Bibbia – Bibbia che è sempre rimasta la stessa – attraverso le quali furono causate le scissioni.

13.    Con questo scambio di opinioni i presunti ostacoli cominciano già a diminuire, per scomparire un giorno completamente. Nell'epoca attuale sono in corso i preparativi per una vita comune, e si festeggeranno poi un giorno l’unione o le nozze, per le quali sarà giunta veramente l’ora.

14.    Quando quest'unione sarà prossima alla sua meta, allora anch'Io trasformerò l'acqua della Fede, finora bevuta da tutti, di nuovo nel Mio vino spirituale d'Amore; e come chiese quel giorno il maestro di tavola, chiederanno anche coloro che sono in attesa: "Perché abbiamo finora bevuto il vino cattivo, e abbiamo messo in serbo il migliore fino alla fine?".

15.    Ed Io risponderò: "Perché prima voi eravate incapaci di apprezzare e valutare convenientemente il Mio vino d'Amore, e il risultato sarebbe stato solo l'abuso! Adesso, però, che vi siete saziati del vostro vino cattivo, una mescolanza degli uomini, ora che vi siete soddisfatti nella vostra brama di bere e potete discernere più chiaramente il bene dal male, ora vengo Io, e non vi do niente di nuovo che voi già non conosciate, bensì lo stesso vino che avete già bevuto in passato, solo purificato delle sue parti cattive, come pura bevanda divina; bevanda che meritano solo coloro che, lasciando alle spalle la sensualità e la materialità, riconoscono la loro natura spirituale e sono avidi solo di bevanda spirituale e di cibo spirituale".

16.    Tutta l'attività degli uomini tende ora in quella direzione. Tutti sono sazi del pessimo intruglio che è stato offerto loro come bevanda divina. Essi ambiscono a qualcosa di meglio; ognuno crede che un altro possieda forse quello che a lui stesso manca. Con questo cercare e domandare cadono gli ostacoli del fanatismo religioso, e l’unione diventa possibile, dove poi verrò Io, e ci sarà un solo Pastore e un gregge solamente.

17.    Questo è il significato spirituale delle nozze di Cana.

1.         Tenete ben in considerazione queste parole e dirigete la vostra attenzione ai moti religiosi che si stanno approssimando, e vedrete come gli spiriti di eguale sentimento si ritrovano e si avvicinano l’un l’altro per celebrare il giorno delle nozze, il giorno dell'eterna unione, dove tutti, uniti insieme, tenderanno verso di Me, per meritarsi quel nome che Io ho riservato a tutti coloro che praticano la Mia Dottrina e che, del primo principio della Mia intera Creazione spirituale e materiale, hanno fatto la loro norma di vita, per divenire i degni figli spirituali del Padre celeste. – Amen!

 

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