Gottfried Mayerhofer

 

Predica n. 49

 

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Il risveglio della figlia di Giairo

 

Ventitreesima 5dopo Pentecoste

 ( XXXa del Tempo Ordinario)

 

[Matteo 9,18–19, 23–25]: «Venne uno dei capi, cadde a terra dinanzi a Gesù e disse: “Signore, mia figlia adesso è morta;vieni, poni la tua mano sopra di lei, allora essa vivrà". E Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli. – Quando egli venne nella casa del capo e vide i pifferai e il trambusto del popolo, disse loro: “Ritiratevi, la fanciulla, infatti, non è morta, bensì dorme”. Ed essi Lo derisero. Ma la gente fu cacciata fuori, egli entrò e la prese per la mano, allora la fanciulla si alzò.»

(Il 30 aprile 1872)

1.         Questo capitolo tratta nuovamente di guarigioni, in parte con l'imposizione delle mani, in parte per la salda fede dei sofferenti; e il nostro testo tratta perfino del risveglio della figlia morta di un superiore, il quale aveva così tanta fede e fiducia nel Mio potere che – come dice il Vangelo – Mi pregò di recarMi nella sua casa, affinché sua figlia vivesse, mediante l'imposizione delle Mie mani.

2.         Vedete, dove si dimostra così tanta fiducia in Me, Io non posso far altro che accordare al supplicante la sua preghiera, per dimostrare a tutti, con una tale incondizionata fiducia, cosa si possa ottenere. Un figlio, quando prega con fervore suo padre di esaudire i suoi desideri, sarà certo ascoltato. Ciò che già fu detto in precedenza della giusta fede, si riferisce anche a quest’atto del risveglio dei morti, e sarebbe superfluo ripetere la stessa cosa. Sono esempi, questi, che dimostrano chiaramente a tutti voi, quale via debbano seguire gli uomini per essere certi dell'adempimento dei loro desideri, – premesso che questi siano meritati.

3.         Sebbene in quei tempi Io compii quest'atto visibilmente sul piano fisico, così, tuttavia, può avvenire la stessa cosa adesso; qui, infatti, non il corpo dà il tratto alla bilancia, bensì il Mio Spirito. E come Esso s’intrattenne lì con i Miei discepoli e con gli adoratori della Mia parola, così lo è anche presso di voi. Manca solo la visibilità della Mia Persona, la quale però, per voi che sapete chi sia Io realmente, può non essere necessaria. Nel caso dei Miei discepoli e del popolo che Mi seguiva, le cose erano diverse, poiché essi credevano di vedere in Me certamente un potente profeta oppure il Messia da loro atteso, non però il Signore della Creazione che tutto ha creato.

4.         Per quanto riguarda il risveglio della figlia del superiore, questa fu la ricompensa per la fede sconfinata del padre e, nello stesso tempo, un segnavia e un indizio per la stessa figlia ridestata.

5.         Questo risveglio fisico, di quel tempo, è corrispondente a quello spirituale dell'epoca presente; poiché ciò che accadde allora per mezzo Mio, causato e pronunciato da Me, sta accadendo di nuovo adesso, solo, in senso spirituale. A quel tempo Io andavo di città in città, di villaggio in villaggio, predicavo, guarivo e facevo del bene, davo di nuovo impulso ai semi addormentati, e risvegliavo i morti fisicamente e spiritualmente. E anche adesso, già da lungo tempo accade la stessa cosa. Ovunque Io risveglio le più intime caratteristiche degli uomini mediante un inconscio impulso della loro anima, rianimandoli con concatenazioni di situazioni, con sciagure e sofferenze d’ogni genere, affinché essi non dimentichino del tutto di essere formati da più di una sostanza, e non rinneghino completamente lo spirituale-animico. Ovunque, come nel caso del superiore, Io caccio fuori dalla casa pifferai e banchettanti, i quali perfino a un funerale, vogliono dare l'apparenza di una festosa scena. Ma, la vita e il suo scopo sono cose troppo serie, perché ci si possa trastullare con i vari periodi e le alterne vicende, come fossero balocchi per fanciulli.

6.         Prima che si giunga alla vera comprensione, deve edificarsi un silenzio nella casa interiore, affinché l'anima guadagni tempo per orientarsi di nuovo nella sua situazione e, a poco a poco, possa essere resa attenta su quale scarso contenuto e durata vi siano nelle cose del mondo, così da prediligere lo spirituale e non scansare nessuna fatica e nessun sacrificio per procurarselo.

7.         Così, Io risveglio più di uno dal suo sonno spirituale. Metto su di lui la Mia mano, oppure lo tocco solo con un dito, affinché egli non vada del tutto perduto e non trovi nella materia la sua perdizione spirituale; dalla cui notte, infatti, è possibile solo un lento risveglio.

8.         Come dissi ai presenti: «La fanciulla non è morta, ma dorme solamente, così anche adesso Io mostro agli uomini, spesso, che più d’uno, assai guasti secondo l’apparenza, sono immersi nel sonno spirituale, e hanno bisogno della giusta sveglia per rimuovere questa letargia e diventare, da dormiglioni, operosi lavoratori nella Mia vigna.

9.         Quanti ne ho già risvegliati, che adesso Mi ringraziano mille volte, sebbene la maniera e il modo della percezione non furono di loro gradimento! Tuttavia, secondo l'individualità spirituale, furono spesso necessari stimoli in grado di favorire lo scopo finale. E anche voi, tutti addormentati in un confortevole sonno spirituale che aveva reso il vostro concetto della fede il più gradevole possibile, Io ho dovuto risvegliarvi con differenti mezzi, per stimolare di nuovo le caratteristiche dormienti della vostra anima. Anche tra voi Io posi la Mia mano a più di uno, e alcuni li toccai con il dito, secondo le circostanze, se uno aveva bisogno di un lieve, l'altro di un più forte, molto influente tocco, affinché ciascuno riconoscesse dove realmente si trovava, e quanto ancora gli mancava per raggiungere la meta agognata, o perlomeno riconoscerla. Poiché la Mia meta prefissata non è così vicina e non così facile da raggiungere, Io dovetti presso di voi, così come un giorno con l’evento luttuoso scacciai i musicanti, eliminare anzitutto i vecchi, abituali pregiudizi, prima di poter procedere a farvi conoscere Mia Dottrina.

10.    Ciò che Io provocai in voi in così differenti modi, questo accade anche adesso con interi popoli. Anche presso di loro, Io scaccio gli schiamazzanti musicanti, i pifferai e i suonatori di tamburi, i quali perfino sulle tombe vorrebbero ancora suscitare un giorno di gioia. Io rendo sobri i popoli con la miseria. Li tiro fuori dall’illusione che la brama del mondo, tendente al solo godimento, sia la prima cosa che l'uomo deve ricercare. Io insegno loro – purtroppo con avvenimenti spiacevoli – la fugacità della presunzione mondana, della gloria e delle ricchezze mondane, dimostrando nello stesso tempo, l'eterna durata dei tesori spirituali.

11.    Così accade al singolo, così ai popoli, così ai sovrani, così ai sacerdoti. A tutti Io dimostro che sopra di loro c’è ancora un Altro, il Quale, pur lasciando fare ad essi ciò che vogliono, Egli solo tiene in mano i fili che legano condizioni e situazioni, e sa utilizzare tutto – perfino il peggio che gli uomini stessi commettono – per il meglio dell'intera umanità, come anche di ogni singolo.

12.    Così procede il processo evolutivo, e certo lentamente, ma inarrestabilmente, esso si avvicina alla propria meta. Io risveglio tutti gli uomini, tutti i popoli, tutti i re e i sacerdoti! Tutti devono comprendere e afferrare che, prima, dormivano. E devono però anche riconoscere che non si può sempre dormire, e che il sonno è buono e utile solo quando serve a recuperare le forze consumate. Dove però non produce questo, è inutile, dannoso e peggiora solo la situazione. Dunque, il sonno spirituale nel quale molti furono addormentati, oppure si cullarono da se stessi, è da considerare come una grande omissione sul cammino dello sviluppo spirituale. Perciò è necessario il risveglio, tanto più ora, in questo tempo in cui sta dinanzi alle porte la soluzione all’intera questione della spirituale destinazione del genere umano, e gli uomini per la maggior parte si sono così familiarizzati nell'egoistico movimento del mondo, che quasi più nessuno può essere risvegliato con un lieve tocco del dito, e su quelli affondati così profondamente nel fango del mondo, devono essere impiegati mezzi assai più violenti, per essere tirati fuori.

13.    Gli uomini d’oggi si sono talmente allontanati dalla loro vera meta, che nessun potere umano sarebbe più in grado di risvegliarli dai loro sogni e distoglierli dalla loro caccia ai piaceri. Ora più che mai devo interporMi Io, poiché anche i sovrani, come i loro popoli, sono preda della medesima illusione. E proprio per questa ragione risuona ovunque, e sotto differenti forme, la sveglia tanto per il singolo, quanto per interi popoli.

14.    Finora né gli uomini né i popoli si sono resi conto di che cosa essi vogliano. Ma, pazienza! Lasciate che siano prima scacciati i musicanti, poi già seguirà un'aria, una riflessione più seria! Le situazioni si chiariranno, e l’innaturale, illegale e cervellotico dovrà far posto al reale, all’imperituro. La resistenza da parte di molti sarà anche forte, ma la medicina dovrà essere presa, e il calice dell'amarezza vuotato fino alla feccia!

15.    Se gli uomini si sono allontanati in così grande misura dalla giusta via, allora anche la via del ritorno dovrà essere naturalmente più lunga, – però si dovrà ritornare! Essi devono giungere a riconoscere che esiste un solo Dio e un Regno dello spirito, al Quale tutto il resto deve servire da sgabello, e che il materiale, per quanto possa essere venerato, non ha nessun contenuto permanente e non può offrire nessun godimento permanente.

16.    Migliaia di smarriti corrono sulla via sbagliata e nella fossa prematura. Essi, immaturi, vanno via da questo mondo e giungono ancora più immaturi dall’altra parte. Che dovrà essere di costoro? Qui non potevano restare, e neanche là, piace a loro. Oh, voi non conoscete i tormenti di tali anime che errano piene di dubbi! Il terreno perduto non è più accessibile a loro, e lo spirituale per le loro idee e il loro essere, non è conveniente.

17.    Questo succede quando gli uomini, anzi interi popoli calpestano con i piedi il loro benessere spirituale, abbandonandosi solo alle cose del mondo e, alla fine, dopo aver perso il mondano, non sono più capaci di appropriarsi dello spirituale. È colpa loro! E questo è il motivo del risveglio da parte Mia. Non invano Io dissi: «Se un occhio ti irrita, allora strappalo, poiché è meglio che tu giunga con un occhio solo in un mondo migliore, che esporti con due occhi a un più grande tormento spirituale!».

18.    Accogliete allora come doni dell'amore tutti gli avvenimenti, come e quando essi possano venire; Io, infatti, so meglio di tutti come, quando e con che cosa, posso portare uomini abbandonati e popoli smarriti sulla giusta via e così, ancora in tempo, salvarli dalla completa rovina!

19.    Vi s’insegnava un purgatorio, nel quale le anime devono essere purificate dalle cattive passioni prima di poter essere accolte in paradiso, oppure in Cielo. Io vi dico: così come vi si descrive il purgatorio è una vera assurdità, ma spiritualmente esso esiste, vale a dire, nell'uomo stesso. È lì, che deve essere prima spazzato via tutto il male, finché ci si possa sentire a proprio agio in condizioni migliori, e Io contribuisco a questo, con l’invio di ogni genere di lotte e di sofferenze. In tal modo risveglio le buone caratteristiche sonnecchianti nell'anima umana, affinché essa si rinfranchi e raccolga le sue forze per combattere energicamente il male, e per spazzar via da sé tutto ciò che potrebbe recarle danno.

20.    Quando quella volta Io dissi: «La fanciulla non è morta, essa dorme solamente», fui deriso dagli altri. Altrettanto, anche oggi sono compreso da pochi, quando li voglio risvegliare, nonostante sia per il loro bene. Perciò cercate di comprendere i Miei cenni e gli ammonimenti, affinché vi accorgiate quando, per il vostro bene, Io vi tocco anche solo con un dito! Un padre amante, infatti, al quale sta a cuore il bene dei suoi figli, può solo correggere, mai punire! Siate sempre memori di questo! – Amen!

 

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