Estratto dal Libro: “Dalla Vita interiore – Parole dell’Eterno Amore”

di Johannes Fischedick

 

 

Il Battista

Rispondenze sull’essenzialità di Giovanni il battezzatore

(rivelazione)

 

1. «Fate penitenza, il Regno dei Cieli è vicino!». Cosa significa questo “Fate penitenza?”. – Fare penitenza significa pentirsi dei propri errori e ripararli con seria volontà. Fare penitenza significa quindi, fare meglio.

2. Giovanni predicava in modo duro e irriverente. Egli non risparmiava nessuno, e dove riconosceva falsità e menzogna, tuonava i suoi ammonimenti per il pentimento. Era veritiero e completamente giusto, ed era il grande purificatore chiamato a precedere Me, ossia l’Amore.

3. In Giovanni era incorporata la giustizia. Egli ha rappresentato la fine e l’inizio di una svolta del mondo, come indicatore della via per la nuova Luce che è giunta sull’umanità attraverso di Me. Giovanni è stato l’ultimo frutto maturo di un tempo in cui regnava la Legge. Lui fu l’ultimo ammonitore di un popolo che calpestava questa Legge con i piedi, una casta predominante che, schernendo ogni giustizia, sfruttava ed interpretava questa Legge a proprio vantaggio nei confronti di un popolo cieco tenuto nelle tenebre.

4. Ben stavano i farisei che ridevano burlandosi di lui, ma il semplice popolo rifletteva comunque in sé, riconosceva la Voce di Dio e faceva penitenza, per la grande irritazione dei templari.

5. Vedete, cari figli, così anche oggi è il Battista nel mondo, e voi riconoscete la sua voce ammonitrice in tutti gli sforzi di purificazione e nei movimenti di rinnovamento dell’umanità odierna.

6. Vedete, come anche oggi viene schernito dall’Alto! E nonostante ciò, egli annuncia continuamente con una potente voce il suo Fate penitenza! – E i suoi seguaci aumentano anche oggi, e dal loro numero sorgono per Me anche adesso la maggior parte dei migliori discepoli.

7. Ecco, ora deve succedere lo stesso anche in ogni anima! – Anche qui dalla matura conoscenza, che rappresenta l’anziana madre Elisabeth, nasce il Battista. Anche qui egli si alza come spinta potente di purezza e veridicità ed annuncia ad alta voce all’anima il suo “Fate penitenza!” – Fate meglio!” – “Purificatevi!”

8. Questo tendere non è puramente spirituale e non partorisce nuova vita, ma vuole solo chiarire il vecchio essere. «Io battezzo solo con acqua…», così parlò Giovanni, «…ma verrà Uno che è più potente di me, Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con il Fuoco!»

9. Giovanni sapeva che era soltanto il preparatore della via, sapeva dal suo spirito che la vera vita doveva ancora venire tramite Uno più elevato, “…di cui io non sono degno di sciogliere i calzari”. – E così è anche nell’anima, quando lì si risveglia il Battista, che è l’impulso alla purificazione. Allora diventa presente anche la consapevolezza che questa non è l’ultima cosa, ma solo un gradino preliminare, una condizione preliminare. Anche l’anima lo percepisce che vuol venire Uno superiore, qualcosa di magnifico, per il Quale questa purificazione è soltanto una via grossolana e ruvida.

10. Quando però venne da Giovanni un Tale e più potente e più elevato, venne in modo del tutto semplice e sobrio nella Persona del ben noto carpentiere Gesù di Nazareth. A Giovanni però glielo indicò lo Spirito, e Giovanni testimoniò di Me dallo Spirito: «Ecco, questo è l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo!»

11. Così Io vengo anche in ogni anima in modo del tutto semplice e sobrio. Tuttavia lo spirito nel cuore vi dice che sono Io che vengo.

12. Beata quell’anima che ode la chiamata dello spirito e Mi segue, come anche i Miei primi discepoli che erano stati prima tra i discepoli di Giovanni che Mi seguirono subito alla Mia prima chiamata.

13. Giovanni stesso non Mi ha seguito, sebbene anche lui fosse libero di farlo. Lui lo sapeva molto bene nello spirito chi era disceso in Me, Gesù, ma la sua anima si opponeva comunque di seguire Me come semplice discepolo. – Perciò dovette morire. Egli dovette accettarlo affinché Io potessi crescere senza ostacolo, cioè diffondere la Mia Luce, poiché Giovanni era uno che doveva pulire, un purificatore nella Mano di Dio, mentre in Me, Gesù, c’era la Pienezza della Divinità.

14. Così anche in ogni anima deve diminuire il Giovanni, affinché il Cristo cresca. Questo significa: ciò che è ancora fortemente terreno [cioè il duro, l’intollerabile] impulso alla purificazione e alla giustizia esteriore troppo forte, deve diminuire un po’ alla volta e fare posto al soave alito del Mio Amore.

15. Il Mio Amore in voi deve crescere e compenetrare l’anima sempre di più fino all’estremo, e così riformare l’uomo dall’interiore e purificarlo veramente, vivificandolo.

16. Sì, il Cristo in voi deve crescere, cari figli, e il Battista deve diminuire, affinché la sua dura predica di penitenza non sovrasti la voce del cuore del vostro amore.

17. Seguite Me, l’Amore del vostro cuore, e non restate fermi quando Giovanni vi ha realmente battezzato, poiché così vi si può ben battezzare con acqua, ma con il Fuoco e lo Spirito vi battezza soltanto Uno – e questo sono Io, Gesù Cristo, l’Eterno Amore! Amen!

 

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Notizie storiche sul ricevente

 

Lo scultore Johannes Fischedick (1908 – 1984) ha potuto ricevere “Le Parole dell’Eterno Amore” apparse ora sotto questo titolo nella 3° edizione, quando era ancora molto giovane. Sono Parole di una profondità dell’Amore e Sapienza divine, come le può sentire solo un cuore che riposa nell’Amore di Dio.

Johannes Fischedick ha studiato ‘Architettura per interni’, ma poi ha seguito la sua spinta interiore rivolgendosi alla scultura, – un artista molto dotato.

Negli anni venti faceva parte di una cerchia di amici che si è occupata delle idee riformatrici come il vegetarismo, il fondare colonie, ecc. Tramite uno di questi amici ha imparato a conoscere le rivelazioni del Signore tramite Jakob Lorber. Lui stesso ne riferì: “… sono stato guidato alle meravigliose Parole del veggente Jakob Lorber e vi ho trovato così tanta magnificenza, chiarezza e verità, che dalla gioia continuavo a giubilare chiaramente. Qui ho trovato tutto nella Luce più chiara di ciò che ho sempre cercato nella mia vita e presagito in modo scuro”. Anche altri suoi amici sono stati presi dal suo entusiasmo e presto iniziarono a leggere insieme e regolarmente gli Scritti della Nuova Rivelazione.

Durante quel periodo il suo talento lirico cominciò a svilupparsi sempre di più. “Ho cercato sempre di più il silenzio per poter ricevere meglio. Vi cantava Amore, Amore e Amore, e Gioia! Mi sono state donate tante poesie e col tempo anche molti insegnamenti, parabole ed ammonimenti … Il nostro amore per il Padre è diventato sempre più forte”.

Dopo aver compiuto 24 anni percepì per la prima volta la Voce interiore parlare nel suo cuore. Nella prima edizione delle “Parole dall’eterno Amore” ricevute, disse: «Nel marzo del 1932 ho sentito per la prima volta questo suono soave nel cuore. L’ho sentito al mattino, dopo il risveglio, dolcemente ma penetrante. Non riuscivo a crederci; subito volevo modificare ciò che stavo riportando con la penna, l’“Io” del discorso in “Tu”, oppure cancellare, – ma non ci sono riuscito!. La Voce cessò. Volevo rileggere, ma non riuscivo, ero solo spinto potentemente a scrivere. Infine ho ripreso la penna e sono diventato molto calmo, ho ripreso la penna ed ho scritto in tutta calma ciò che mi diceva la Voce … Da allora questa soave ed amorevole Voce risuona continuamente in me nelle ore più silenziose e risveglia in me e in noi tutto l’amore, la gioia, la speranza e la nostalgia e una vera infantilità. Noi non siamo niente, ma Gesù in noi è tutto! E considerato che Egli è disceso in tutto il Suo ultragrande Amore per annunciare a voi, tramite me, figlioletto debole, qualcosa della Sua magnificenza, allora gioite con me in Lui, …ed amate soltanto Lui!»

La grande modestia e umiltà che contraddistingueva già il giovane Johannes Fischedick, gli sono rimaste anche dopo, quando è diventato un artista riconosciuto, cosicché la via interiore non si è mai esaurita in lui. “Sopra tutti i miracoli ci sei Tu / Colloqui nella cameretta” e “Banjalita”, per indicare soltanto due delle sue registrazioni, sono testimonianze della sua profonda religiosità interiore e di una matura spiritualità, come quella che contrassegna i mistici cristiani. Quello che egli ha scritto è diventato una semina d’amore, greve di frutti.

 

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