Commento

al libretto  XXI

di

“Scene deliziose”

una rivelazione donata in visione attraverso Max Seltmann

 

Giovanni Battista il precursore

 

Tra i personaggi del tempo di Gesù, attraverso i quali si possa comprendere la preparazione del tempo della Sua venuta, certamente è da annoverare il precursore per eccellenza: Giovanni il Battista. Ma dove reperire notizie certe attraverso cui farsi una opinione della sua personalità? Il Signore ci viene incontro in questo ultimo tempo, affinché qualunque dubbio relativo a qualunque diceria sia svelato, e ciascuno possa attingere ad una fonte certa: la Sua Parola!

In questa Comunicazione a Max Seltmann attorno all’anno 1935 non soltanto viene presentato il tempo della maturazione auomo del giovanotto Giovanni, ma attraverso il racconto di scene di vita durante i quali il linguaggio dell’allora Gesù ventenne già è più che evidente una crescita dello Spirito di Dio in Lui già possente, è possibile farsi una idea della storia di quel tempo, dell’amore per la famiglia, della sottomissione al tempio e alle sue leggi, dell’attesa del Messia citato nelle Scritture, e quindi della ferrea fede giudaica dei personaggi attorno a Gesù: la Sua famiglia, il padre Giuseppe, la madre Maria, la zia Elisabetta, alcuni comportamenti dei sacerdoti del tempio di Gerusalemme, un vicino di casa, un ebreo credente che consacra Giovanni spingendolo definitavene ad iniziare la predicazione alla conversione del popolo.

Giovanni è un personaggio che rappresenta lo spirito di Elia in sé, ancora tenacemente attaccato alle vecchie tradizioni della Legge mosaica. Infatti veniamo a sapere che egli era un perfetto osservante dei Comandamenti, così come lo presenta la stessa madre Elisabetta: (cap. 5,18) «… poiché Giovanni non è adatto oppure è molto difficile per ricevere nuovi insegnamenti, nuovi concetti. Egli si attiene saldamente alla fede dei nostri padri, i Comandamenti gli sono Santuario, piuttosto perisce lui stesso, prima che trascuri un Comandamento. Ma quando ha afferrato qualcosa, la tiene stretta, e nessuno gliela potrà mai strappare!».

Giovanni a quell’età (circa venti anni), non conosce ancora il senso dell’amore, ma soltanto quello del dovere e del sacrificio per il dovere. Perfino con Gesù vorrebbe contendere per aver ragione delle sue idee, e non vuole ascoltare i consigli di nessuno per trasformare il suo interiore, dove soltanto gli sarebbe possibile comprendere la Volontà di Dio. Infatti, non riconosce il miracolo dei sette panini accaduto alla madre, né ammette la conosciuta nascita prodigiosa di Gesù. Non comprende il legame con una donna e ne rifiuterà il matrimonio (cap. 8,25), in quanto il suo obiettivo, sarà inizialmente quello di vincere il peccato per poter esistere senza macchia davanti alla Legge ed ai profeti (cap. 8,26).

Una particolarità dovrebbe farci riflettere: i vari colloqui tra i personaggi sono quasi all’essenziale. Per chi vive una volontà superiore, perché riconosce Iddio e una Sua Volontà in tutte le cose, non necessita esprimere molte parole, poiché ciascuna parola contiene già in sé la verità di Dio manifestata, ed in quell’essenziale c’è tutto. Gesù a vent’anni dimostra come già allora era pervenuto a tutta la Sapienza, smentendo quanti ai giorni nostri vorrebbero farLo dipendente da una esperienza umana di crescita, come se la Madre Maria o qualunque altro insegnante, o il tempio avesse potuto averGli dato un qualche insegnamento. No! Sa Sua Sapienza era esclusivamente di origine divina, perché interiorizzata dalla sua perfetta sottomissione alla volontà di Dio!

A conferma di ciò, tra le righe è presente già 13 anni prima dell’evento del Golgota, una rivelazione profetica dell’ultima parola che dirà sulla croce: “E’ compiuto!” (cap. 6,12), a Sergio, il primo che, nello scambio di battute, attratto potentemente dall’amore di Gesù che emanava da Sé, riceve una tale risposta al suo amore liberamente manifestato.

Inoltre Gesù profetizza già sulla morte di Giovanni (cap. 6,27): «Ma se ti lasci trascinare dallo spirito del tuo io, allora la tua vita sarà insoddisfacente e così pure la tua fine», se quest’ultimo dovesse persistere ancora sulla sua durezza di cuore e nel suo essere legato alla Legge del tempio, piuttosto che alla legge del cuore. Per ottenere un qualche risultato da Giovanni occorrerà che egli sperimenti personalmente il tempio, e vi si reca per alcuni mesi. In tale ambito c’è un interessante colloquio con Samuele, a testimonianza dell’effettivo evento dei “Tre giorni nel Tempio” accaduto così come ne viene narrato grazie ad un’altra rivelazione a Jakob Lorber nel 1859, durante il quale il giovane Samuele ascoltò tutto in silenzio e tenne tutto nel cuore, facendolo crescere sì nel tempio, ma votato già all’amore verso quel Ragazzo prodigio.

E c’è pure una ulteriore profezia da parte di Zaccaria al figlio Giovanni, che dovrà vivere al Giordano quando Gesù andrà a farsi battezzare (cap. 9,15): «Questi è il Mio Figliuolo nel Quale Io Mi sono compiaciuto!».

Quando Giovanni Battista resterà solo e senza l’aiuto della madre, allora in lui si farà più luce e comincerà a cercare seriamente in sé la vera strada, strada che gli verrà rivelata ed esortata da uno straniero - Elim - completamente ripieno di fede e dello Spirito di Dio (cap. 11).

E’ così, già molti anni prima dell’avvento della prima predicazione di Gesù, Giovanni comincia a predicare e a preparare i cuori all’attesa del Messia, ma non si incontreranno mai! Voglia così anche in noi, Suoi ultimi lavoratori della Sua vigna, concederci un precursore invisibile: ‘la Sua Parola!’, al fine di essere esortati anche noi a comprendere interiormente il Suo nuovo messaggio di salvezza in questo nostro sito, nel quale la complessità delle Rivelazioni donate – che cercheremo di presentare quanto più possibile fedeli agli originali – possano preparare i cuori di quanti vogliono incamminarsi a comprendere il grande Progetto del Creatore, affinché sulla Terra sia reso possibile il nuovo Regno della pace e dell’amore.

 

Amici della nuova Luce

M.S.  Libro XXI     Giovanni Battista il precursore

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