1904

di Franz Schumi

 

 

Introduzione alla Teosofia cristiana

 

scritto teosofico cristiano

n. 70

 

(Valuta tutto, trattieni il bene!)

 

Una breve presentazione di dettati per accompagnare il ricercatore viandante

alla lettura della grande Opera “La Teosofia cristiana”

 

 

Titolo originale: „Die Heilige Dreieinigkeit

 

Per l’edizione in lingua originale:

Casa Editrice di Franz Schumi a Zurigo;

Editore su commissione: Cécil Nägel, Altona (Germania)

Stampa di Otto Bucholz in Amburgo (Germania)

 

Traduzione dalla lingua tedesca a cura degli: “Amici della Nuova Luce

                          www.legamedelcielo.it

 

 

 

INDICE

 

Cap. 1

Cos'è la Teosofia e qual è il suo scopo?

 

Cap. 2

La storia spirituale degli uomini

 

Cap. 3

L’amore per Dio e per il prossimo

 

Cap. 4

La necessità di essere poveri, umili, pacifici, afflitti, puri e miti

 

Cap. 5

La vita dei primi cristiani

 

Cap. 6

La vera religione

 

Cap. 7

Dio è dappertutto

 

Cap. 8

Lo spirito dell’uomo

 

Cap. 9

La giustificazione dinanzi a Dio

 

Cap. 10

La vita animica nell’aldilà

 

Cap. 11

Indicazioni per giungere al Cielo

 

Cap. 12

Il compito del vero credente nella sua vita

 

 

 

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Cap. 1

 

Cos'è la Teosofia e qual è il suo scopo?

(Massima: «Esamina tutto e trattieni il bene»)

1. Sotto il nome greco "Teosofia" s’intende la "Sapienza di Dio", che l'apostolo Paolo usava per spiegare correttamente il Nome spirituale di Cristo come "Figlio di Dio"; perciò il termine Teosofia è tanto quanto “la Parola di Dio” e, allo stesso tempo, “Parola profonda” e “Parola spirituale”, perché è il puro insegnamento di Cristo e quindi l'interpretazione più elevata, più spirituale e più pura della parola della Bibbia.

2. Si noti bene però, che la vera e pura Parola di Dio si trova solo sotto il nome “Teosofia cristiana” che porta la Mia diretta Parola paterna, cioè dove Io, Gesù Cristo stesso, insegno ai Miei figli; mentre sotto il nome di “Teosofia indiana” viene mentito verso la Mia vita e sulla storia della sofferenza, e quindi vengo degradato e presentato non come Dio, ma semplicemente come un uomo illuminato o un Buddha cristiano.

3. La Teosofia come dottrina divina della sapienza di Dio ha il compito di diffondere la vera dottrina come Io, Gesù stesso, ho insegnato e l'ho fatta scrivere in estratti dagli evangelisti, perché il Nuovo Testamento è solo un estratto della grande dottrina che ho insegnato durante il Mio mandato di Insegnamento triennale. – Essa si sforza di dimostrare, attraverso prove sempre più profonde in questa dottrina attraverso le Mie continue rivelazioni divine del Nuovo Testamento, che c'è un Dio, che l'uomo ha un'anima, che quest'anima vive dopo la morte nel corpo e che c'è quindi un regno spirituale. Si tratta quindi di tre prove principali contro le quali l’odierno mondo materialista che nega Dio, l’anima e la continuazione della vita dopo la morte, combatte con tutti i mezzi che stanno a sua disposizione.

4. La Teosofia è quindi la pura Dottrina spirituale di Dio, e non ha nulla a che fare con le cerimonie ecclesiastiche, perché Io stesso, Cristo, ho insegnato: «Dio è uno Spirito, e chi vuole adorarLo deve adorarLo nello spirito del suo amore nel cuore e nella verità attraverso l'esercizio delle opere dell’amore per il prossimo nei poveri, nei bisognosi e nei malati, perché essi sono figli di Dio e quindi fratelli e sorelle di tutti gli uomini».

5. Essa ha quindi lo scopo di guidare gli uomini alla vera conoscenza di Dio e di istruirli in tutto ciò che è buono, nobile, spirituale e divino, affinché impieghino correttamente il tempo del loro cammino sulla Terra che, per gli uomini, è una scuola di prova della carne, e in tal modo nobilitarsi, spiritualizzarsi e divinizzarsi, così che un giorno possano giungere a Me, al Padre loro spirituale nei Cieli.

6. Il teosofo cristiano non ha bisogno d’altro che leggere i libri che Io, Gesù stesso ho dettato e faccio diffondere, poiché proprio in questi libri è contenuto l’Insegnamento che sarà in uso nel regno millenario che ho iniziato a stabilire.

7. Nella Teosofia cristiana non esistono quei dogmi chiamati sistemi filosofici religiosi, ovvero statuti umani, , ma ben il possibile adempimento dei Dieci Comandamenti di Dio, come contenuto dei due Comandamenti dell'Amore di Gesù, della vita e dell’operare secondo le Mie sette virtù come Figlio dell'Uomo che Io, Gesù, ho spiegato nel “Libro delle preghiere teosofiche cristiane”.

8. In tale Insegnamento altamente spirituale domina la perfetta libertà per gli uomini, perché ciascuno è responsabile del proprio fare e lasciare dinanzi a Dio. Io, Gesù, sono la Via attraverso gli esempi della Mia vita; Io sono la Verità perché sono la Luce centrale primordiale dell'Amore e della Sapienza di Dio, ed Io stesso sono la Vita eterna, perché l'Amore spirituale forma la Vita del Cielo.

9. Io sono Padre vostro, perciò voi siete figli di Dio e siete tutti uguali dinanzi a Me, e dal momento che tutti avete un unico Padre spirituale, siete tra di voi, tutti fratelli e sorelle spirituali. La Teosofia cristiana, dunque, per il fatto che proviene da Me, Cristo stesso, è la Luce del mondo degli ideali divini dell’Amore. Infatti, la vera religione deve essere data da Dio stesso, e non essere un’opera umana da mestierante; allora conduce sulla via più breve direttamente a Dio, là da dove siete provenuti, e la Teosofia cristiana ha questo vantaggio dinanzi a tutte le religioni.

 

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Cap. 2

La storia spirituale degli uomini

 

(rivelazione dal Padre)

1. Nel fondamento primordiale delle eternità, quando l’infinito Spirito di Dio nella Sua primordiale condizione colmava l'Universo, l'Amore divino non stava inoperoso e fece mettere all’esistenza la Sapienza fuori da Sé negli spiriti provenienti da essa. Questi popolarono l'Universo con innumerevoli creature. Negli stessi la Divinità voleva rafforzarsi e, per così dire, ricevere come riflesso, un contro-amore, – ma agli spiriti alla cui testa stava Lucifero, non garbava la sensazione di essere solo discendenti della Luce primordiale, dell'Amore primordiale. Si indignarono, divennero arroganti e negarono all'Amore fondamentale il contraccambio dell’amore nel tentativo di indebolirlo. Ora la Giustizia di Dio dovette togliere agli spiriti primordiali ogni tenebrosa arroganza, esiliando gli spiriti angelici che si credevano più in alto della stessa Essenza divina, nella materia; questa fu poi la creazione materiale degli innumerevoli mondi celesti, come le stelle, il Sole, i pianeti, la Terra e la Luna.

2. Questi spiriti angelici caduti, con Lucifero in testa, siete voi stessi, ed eravate i vostri predecessori fino ad Adamo, come primo attraverso il quale Dio aprì la via per il ritorno di questi spiriti caduti al Suo Cuore paterno. Solo che Adamo cadde di nuovo per l’arrogante disobbedienza al comandamento di Dio. Dunque, andò giù con l'umanità. Quanto più saggi diventarono senza amore gli spiriti che entravano nella carne, tanto più la loro Luce spirituale (l'Amore di Dio e da ciò la successiva chiaroveggenza) si ottenebrò nella notte infinitamente più buia.

3. Più tardi la Sapienza di Dio è venuta poi sulla Terra in Gesù Cristo, ed ha mostrato agli uomini come associare la Sapienza con l'Amore e, così, far splendere la Sapienza dall'Amore. Gli uomini invece non vollero accettare assolutamente l'Amore ed uccisero la Divinità che era entrata nella carne in Gesù, mettendoLo sulla croce.

4. Quindi i figli malvagi del mondo, alla cui comunità spirituale appartenete tutti voi come discendenti di Adamo, hanno ucciso il proprio Dio e Padre secondo la carne e Lo hanno sacrificato sulla croce al palo della vergogna per grandi criminali, per i loro peccati di arroganza e per i peccati carnali. – La risposta successiva di Dio fu la distruzione di Gerusalemme e la dispersione degli ebrei in tutte le parti del mondo.

5. La sapienza senza amore ha raggiunto il suo culmine nel tempo attuale. Il frutto della sapienza e della saggezza è la mancanza d'amore, lo sfruttamento e l'oppressione del prossimo, e con ciò la generale dimenticanza di Dio. Gli uni dicono: “Non c'è nessun Dio!”; gli altri: “Se ce n'è uno, allora è sommamente ingiusto perché tollera le condizioni attuali”. Non si vuole esaminare che sono gli stessi uomini ad aver rigettato l'ordine primordiale divino dell'Amore, e così hanno lentamente creato l’attuale sciagura.

6. Gli uomini di oggi invece di riconoscere Me, Gesù, come l’Amore e la Sapienza di Dio personificata e venirMi incontro con amore, umiltà e devozione per la terribile sofferenza e per il Mio Amore infinito che ho dimostrato sulla Mia via della croce, Mi scherniscono. Io ho sacrificato il Mio sangue e la Mia vita per loro, quali figli Miei, per redimerli dai tormenti ‘eterni’ nell’antinferno, dove li ha destinati la Giustizia divina come figli del peccato originale dell’arrogante disobbedienza sotto Adamo.

7. Tuttavia anche la pazienza di Dio ha i suoi limiti, e ciò che il futuro porterà nei suoi avvenimenti naturali, elementari e mondiali, si consideri come risposta divina alla sapienza mondana degli uomini, poiché i giudizi su Cristo sono parole umane, …mentre il destino degli uomini è Parola di Dio.

 

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Cap. 3

L’amore per Dio e per il prossimo

1. Questo (amore) è contenuto nei Dieci Comandamenti di Dio che Io, Gesù, li ho condensati in due, i quali suonano: «Ama Dio sopra ogni cosa e il prossimo come te stesso» (Matt. 22,37-40). Dio è il Creatore dell'universo, degli spiriti e degli uomini; ma è anche vostro Padre in Gesù. Con la redenzione sulla croce vi ho accolti come eredi dei Regni celesti, non appena vi subordinate alla Mia Volontà e vivete secondo la stessa. Sì, non solo vi farò governatori di giganteschi mondi celesti, ma diventerete déi, perché figli Miei divini (Gv. 10,34). Se però lo volete diventare, dovete adoperarvi nell'amore e nel massimo rispetto per Dio e per i Suoi figli, quindi per gli uomini, poiché questi sono vostri fratelli e sorelle. Questo significa che dovete dar da mangiare agli affamati nello spirito della verità e provvedere al corpo, dare da bere agli assetati per la luce spirituale e per la vita e dar da bere secondo la bevanda materiale (alloggiare i forestieri i senzatetto), vestire materialmente gli ignudi (e privi di tutte le vesti spirituali dell'amore con l’insegnamento), visitare gli ammalati nel corpo (e anche confortare spiritualmente), redimere i prigionieri (cioè non malfattori politici, ma coloro che sono catturati nelle tenebre animiche e nella religione, con adeguati insegnamenti) (Matt. 25,35-40), soprattutto dovete fare tutto ciò che desiderate che gli altri facciano a voi (Matt. 7,12). Infatti, Io dissi, «Ciò che avete fatto al più piccolo dei Miei figli, presso di Me vale come se l'aveste fatto a Me». Quest'ultimo è ovvio, perché il vostro Spirito sono per l’appunto Io, Gesù, infatti, voi siete l'Io spirituale di Dio in piccola parte.

2. Io, Gesù dico: “Voi siete Me stesso, e sono da trovare solo nel cuore, poiché lì dimoro. Io sono in mezzo a voi (come vostro prossimo) e voi non Mi riconoscete; Io sto presso di voi (in ogni uomo come suo Spirito) e voi non Mi vedete!” – Gesù è lo Spirito vostro e di ogni uomo; Gesù e la vostra vita interiore, soprattutto, Io vi incontro nella persona dei poveri e dei bisognosi.

3. Perciò praticate l'amore tra i poveri di ogni specie, affinché amore e gioia vi diventi ricompensa nel Regno celeste! Chi distribuisce elemosina, lo faccia a quattr’occhi, poiché Io su questo ho insegnato: «La sinistra non deve sapere cosa dà la mano destra, perché chi lo fa pubblicamente, gli uomini del mondo lo lodano pubblicamente, e quindi non deve aspettarsi alcuna ricompensa da Dio, perché l'ha già ricevuta dagli uomini pubblicamente nel mondo» (Matt.6,2-3).

 

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Cap. 4

La necessità di essere poveri, umili, pacifici, afflitti, puri e miti

1. Come potete vedere dalle presenti spiegazioni, l'uomo non è al mondo per vivere bene e soddisfare i propri desideri e le sue passioni carnali, ma gli è accordato un tempo di grazia-prova nella vita carnale. Egli deve divinizzare il suo spirito vivente nell’orgoglio che, solidificato nella materia dalla creazione del mondo, deve sostenere la lotta contro il male della carne e, se la supera bene, entrare nelle beatitudini celesti che egli, un giorno, ha goduto nel tempo primordiale della creazione degli spiriti.

2. Per superare vantaggiosamente questo tempo di prova, si deve lottare continuamente con grandi rinunce e privazioni di ogni genere, e coloro che lo fanno, a questi Io, Gesù, prometto ciò che segue: “Siano beati coloro che si ritengono poveri in spirito, cioè che sono umili, poiché di loro è il Regno dei Cieli; beati siano i pacifici, poiché saranno chiamati figli di Dio; beati siano gli afflitti, cioè coloro che si rattristano se hanno offeso Dio, poiché saranno consolati; beati siano coloro che hanno un cuore puro, poiché contempleranno Dio; beati siano coloro che hanno il carattere mite, poiché possiederanno la Terra; beati siano coloro che hanno fame e sete di giustizia, poiché saranno saziati; beati siano coloro che Mi portano nel loro cuore, poiché possiedono il Regno dei Cieli!” (Matt. 5).

3. Il povero è spesso costretto a soffrire a causa delle circostanze della vita; ben per lui se soffre pazientemente e sacrifica tutto a Dio! Il ricco, d'altra parte, è esposto a tutte le tentazioni che portano all'inferno, perciò Io, Gesù, dissi: «È più facile che un cammello (cioè una gomena[1]) passi dalla cruna di un ago, che un ricco entri nel Regno dei Cieli». Chi vorrebbe invidiare ancora i ricchi? Dove c‘è il loro tesoro, lì c'è il loro cuore (Luca 12,34), e il denaro è l'invenzione della sapienza che attira verso il basso. –

4. Certamente il ricco ha mezzi migliori dei poveri per diventare beato, ma non sa usarli correttamente o non li usa affatto, perché di solito esercita l’amore per il prossimo a se stesso. – Ci sono comunque eccezioni.

 

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Cap. 5

La vita dei primi cristiani

1. Poiché gli uomini polemizzano così volentieri sull'ingiustizia di Dio, allora vogliamo considerare una buona volta se sentenziano giustamente sull'Amore divino, il quale lo provò prima con Adamo, e poi tramite Gesù stabilì il divino Ordine primordiale per la vita umana e ci fa dare un’occhiata nlla vita dei primi cristiani:

2. Tutti i credenti stavano insieme ed avevano ogni cosa in comune. Vendevano i loro averi e beni e li distribuivano tra loro secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, spezzavano il pane nelle loro case e tenevano i loro pasti insieme con gioia e semplicità di cuore. (“Quale uomo ragionevole non gode l'amore, la serenità e la semplicità del cuore filiale?”). Elevavano lodi a Dio godendo il favore di tutto il popolo (Atti 2,44-47).

3. La moltitudine dei credenti aveva un cuor solo e un'anima sola, e nessuno chiamava suo quello che possedeva. Non vi era nessun bisognoso tra loro, perché tutti coloro che possedevano beni o case, le vendevano e deponevano i soldi ai piedi degli apostoli (Atti 4,32-35). Così appariva l'Ordine primordiale di Dio, perciò ciascuno che contende su Dio si chieda se ha già condiviso il suo plus guadagno con il suo prossimo affamato come un amorevole fratello!

4. Gli uomini attraverso l’amore per Dio e per il prossimo devono creare essi stessi tra loro le condizioni felici e celesti sulla Terra; mentre con la contesa su Dio e con l’opinione che ognuno è il prossimo di se stesso, questo non si raggiungerà!

 

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Cap. 6

La vera religione

1. Dove dei predicatori predicano l'amore per Dio e per il prossimo (predicatori in questo caso sono tutti coloro che parlano dell’amore), lì c'è la vera religione. Dove invece sentirete predicare l'amore ma, con ardore, predicare l'odio religioso, predicare l'umiltà ma vedere l'orgoglio, predicare la pazienza ma perseguitare intolleranti quelli di altra opinione religiosa, predicare l'altruismo ma accumulare denaro, predicare la pace ma seminare discordia e odio per la nazionalità, predicare la castità e vivere nella fornicazione, …lì non c'è la vera religione!

2. La vera religione è, infatti, quella che Io stesso l'ho concentrata nei Dieci Comandamenti di Mosè (Matt. 22,37). Se agirete di conseguenza, allora non offenderete né Dio né il prossimo. Solamente, che il Mio Insegnamento richiede grande rinuncia e abnegazione.

 

 

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Cap. 7

Dio è dappertutto

1. Io, Dio, sono aria o spirito etereo, perciò sono infinito e sono dappertutto come l'etere. La Mia straordinaria Volontà dell’Amore e della Sapienza è contenuta nel magnetismo e nell'elettricità. Quindi nei due elementi dei quali consiste l'intera Creazione e attraverso la quale essi si muovono.

2. Io sono infinito in tutto, così Lo sono anche nelle piccolissime particelle spirituali che non solo vivono negli uomini viventi che sono già passati nel regno spirituale – chiamato "spirito umano" – bensì ce ne sono così tante, che l'intera Creazione infinita nell'universo, come notato sopra, non è altro che una grande prigione per gli spiriti primordiali diventati orgogliosi e poi solidificati nella materia.

3. Ora questi, se vogliono giungere alla figliolanza di Dio, cioè alla contemplazione di Dio, devono passare la prova della carne sulla Terra. Se l’hanno sostenuta bene, allora soltanto diventano "figli di Dio". Io stesso, Gesù, ho passato questa prova della carne e l’ho stabilita come prezzo per l'acquisizione delle figliolanza di Dio per tutti gli spiriti, e sebbene ci siano infinite particelle dello Spirito di Dio, queste non sono separate da Dio, la Luce primordiale centrale, ma tutte insieme rappresentano per l’appunto la Divinità, così come l'etere in Asia è lo stesso di quello in Europa, perché Io, Dio, sono dappertutto, perciò tutti i fili della direzione dell'universo confluiscono nelle Mie mani.

4. Comprendere tutto questo con il vostro debole, carnale cervello, è completamente impossibile. Il Mio scrivano ha tratto questa dalle "Notificazioni della Mia divina Sapienza" e raccomanda di credere alla Parola di Dio senza critiche né dubbi su ciò che la ragione umana non può afferrare nella carne.

5. Dal suddetto è anche facilmente spiegabile come avviene che il genio umano è infinito nelle sue invenzioni, nobilitazioni e perfezionamenti, perché attinge proprio dalla Sorgente della Sapienza divina del Suo stesso spirito.

6. La creazione materiale nella sua infinità, secondo le maniere e le forme, rappresenta i Pensieri della Sapienza di Dio, i quali sono diversi in ogni corpo mondiale. Chi può afferrarli nelle loro grandezze, dato che il numero dei mondi solari e stellari, che di solito sono molto più grandi della vostra Terra, è anche infinito?

7. O uomo, con la tua tanto criticante sapienza intellettuale taci di fronte all'Amore, taci davanti alla Sapienza e all’Onnipotenza divina, poiché va oltre la tua umana facoltà di comprensione!

 

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Cap. 8

Lo spirito dell’uomo

1. Nell'uomo due fattori rappresentano l'io personale, cioè prima di tutto è l’intelletto che comprende la faccenda per la quale si tratta, con al suo fianco la volontà, che è l'effetto di ciò che si concepisce e si comprende nei pensieri.

2. Se l’intelletto e la volontà sono una cosa sola, allora si chiama sentimento, il quale forma il carattere dell'uomo, e questo si chiama scientificamente ‘spirito dell'uomo’, che però è bene distinguere dallo spirito di Dio nell'uomo (secondo Paolo nelle Lettere ai Corinzi e ai Romani).

3. Il sentimento rappresenta la vita dell'uomo; infatti, come l'uomo comprende qualcosa, così vive ed agisce, e così il suo intero essere è provveduto nel parlare e nel fare.

4. L’intelletto nell'Ordine divino rappresenta il vero, invece la volontà il bene, poiché l'uomo deve prima comprendere una cosa, deve comprenderla correttamente, e solo dopo, quando comprende la verità in essa, può trarne il bene e farne il suo scopo di vita.

5. Il bene che rappresenta l'amore, e il vero, cioè la sapienza, devono sempre essere unite, perché da queste due ‒ l'amore e il vero ‒ viene formata la Verità spirituale superiore, e poiché questa Verità forma il tratto del carattere dell'uomo, lo si chiama sentimento, e questo è lo spirito vitale del fare e non fare dell'uomo, perciò è chiamato ‘spirito dell'uomo’.

 

 

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Cap. 9

La giustificazione dinanzi a Dio

1. Questo è stato spiegato precisamente e a fondo da Me, dal vostro Salvatore Gesù, nel libro di Lutero e nel libro “Cristo e la Bibbia” che, secondo Mosè, Dio inviò il Salvatore nel Messia per il peccato originale commesso da Adamo ed Eva (Gen. 3,15). – Perciò disse Pietro nella lettera agli ebrei (Ebrei 9,15) che Io, Gesù, ho sofferto per i peccati del primo Testamento e Paolo disse ai Romani (Rom.3,25) che ho sofferto per le trasgressioni precedenti (e non quelle commesse dopo la morte sulla croce).

2. Conoscere a fondo questi chiarimenti è della massima importanza per i protestanti, poiché la salvezza della loro anima dipende da questo. Perciò leggete i due libri menzionati! Questo è ciò che Io, vostro Dio e Padre in Gesù Cristo, vi metto lottando nel cuore! ‒ Nel libro: “Cristo e la Bibbia” apprenderete anche il perché porto il nome “Dio Padre”.

 

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Cap. 10

La vita animica nell'aldilà

1. Il salario dei peccati è la morte, poiché se Adamo ed Eva non avessero peccato, allora voi tutti, come Enoch ed Elia sareste passati nell'aldilà col corpo spiritualizzato senza morire. La malattia è la paga per la trasgressione del Mio divino ordine di vita che Io, attraverso Mosè, ho comunicato agli uomini per raggiungere la vita nel mondo dello spirito.

2. Le malattie di oggi per la gran parte hanno le loro cause nel consumo di carne, grasso e sangue, nell’eccessivo godimento di caffè, di bevande alcoliche (vino, birra, grappa), di tabacco, di ogni tipo di cibo raffinato e di the. Inoltre: nell’impudicizia, nell’intemperanza, nella collera, nell’ira e nei conflitti, nelle apprensioni, nelle afflizioni, nel sovraccarico di lavoro fisico e spirituale, e in ogni tipo di altri disordini della vita. In conseguenza di ciò i bambini piccoli e innocenti stanno già soffrendo malattie pericolose e la morte dolorosa. Questi sono fenomeni quotidiani nel mondo infantile, perché già attraverso i genitori le malattie vengono trasmesse ai figli, e queste malattie sono state create da sangue malato!

3. Spesso, attraverso la malattia, Dio chiama un peccatore alla conversione e al pentimento per i peccati commessi! ‒ Alla fine, per voi tutti viene la morte, e dovete separarvi da questo mondo apparente pieno di pretese ingannevoli, poiché non il mondo materiale, ma il mondo spirituale è quello solido, durevole ed eterno!!

4. Quando un uomo vive secondo l’approvazione di Dio e muore, l'anima si separa da lui, felice di essere liberata da questa pesante massa carnale. Il passaggio di una tale anima credente è solo un addormentarsi e un tranquillo, fresco, sano e gioioso risveglio nel regno degli spiriti.

5. Il corpo spirituale dell'anima è formato altrettanto come il carnale; lo vedete nei sogni! - Quelle inclinazioni che l'uomo coltiva qui, l'anima le porta con sé nel regno degli spiriti; una volta lì, essa continuerà a vivere le sue inclinazioni, ed è completamente libera di farlo, poiché Io ho dato all'uomo la perfetta libertà dello spirito, e nessuno costringe il nuovo venuto nel regno dello spirito a sottomettersi ad un ordine stabilito con una legge ecclesiastica o statale. Là ogni anima vive del tutto dal suo amore per il bene o per il male e secondo la sua fede. ‒ A un'anima buona avviene del tutto secondo la sua fede; invece a una malvagia avviene solo tramite immagini apparenti, senza verità. Nessuno porta con sé alcunché di materiale nell'aldilà, che solo il nudo corpo animico con le sue inclinazioni del cuore, che però valgono solo per lui. Là ci sono solo fratelli e sorelle liberi, e l’un l’altro sono indipendenti. Ricchi e poveri, nobili e non nobili, padroni e servitori, oscurantisti e negazionisti di Dio, saggi e stolti, là devono dimorare insieme. La legge dell'uguaglianza li lega l’uno all’altro. Come il bevitore ai bevitori, il giocatore ai giocatori, là si associano, quindi sono costretti a questo per inclinazione interiore.

6. L'amore e le virtù spirituali generano nell'aldilà la luce; il Sole materiale lì non splende. Quindi quanto più un uomo è malvagio, tanto più tenebroso è il suo ambiente circostante. Gli spiriti tenebrosi dimorano in parte nella Terra, in parte sopra la Terra, secondo il grado della loro depravazione spirituale. Un luogo visibile dell'inferno non c’è, esso è all’interno del vostro cuore. Il dolore, il risentimento che si svolge in voi, somiglia a quell’inferno.

7. Se l'uomo è completamente ottenebrato nel suo interiore, allora spesso vive lì per secoli, talvolta perfino per millenni in un delirio spirituale come un demente. Il suo spirito interiore (proveniente da Dio) opera solo in modo che possa iniziare a pensare così da accorgersi dove e cosa egli è. Lentamente viene all’idea che esiste un Dio, lentamente Lo implora per l’aiuto, e solo allora questo stato infelice finisce. L'invocazione a Maria e ai cosiddetti santi è senza alcun effetto nel regno degli spiriti, e se qualcuno li chiamasse e li adorasse per migliaia di anni, sarebbe certamente inutile. Alla fine il peccatore prega Dio direttamente per avere un messaggero che possa insegnargli cosa deve fare per andare avanti e giungere alla Luce, perché questo stato tenebroso è enormemente straziante, tanto che tali anime diventano ripetutamente del tutto furibonde, violente e ardenti di collera, e si comportano come pazze.

8. Questo è l’inestinguibile fuoco spirituale (Isaia 66,24), il pianto disperato e lo stridor di denti (Mt. 8,12) nell'inferno. Le povere anime si affliggono e si lamentano perché li grava pesantemente il rimorso della coscienza sulla loro trascurata vita terrena, che Io, Gesù, chiamo "il verme che non muore" (Is. 66,24).

9. I loro corpi animici prendono l’aspetto di quegli animali che corrispondono alle loro passioni e inclinazioni. Un amante dei cani, che ha conosciuto solo l'amore per i cani, ma nessun amore per gli uomini, di là sarà visto simile a un cane; un astuto e scaltro sarà visto come una creatura simile a una volpe, ecc.

10. Mediante la grazia di Dio e l'amore misericordioso, a un tale tormentato si associa uno spirito superiore, allora questo spirito gli dice all’incirca quanto segue: “Riconosci pieno di pentimento che tu sei colpevole della tua condizione! Umiliati dinanzi a Dio! AfferraLo con amore e lavora al di fuori di te stesso per diventare un uomo buono, poiché sappi, che non esiste una dannazione eterna, ma esiste solo il male, i peccati, i vizi, l'orgoglio e la mancanza d'amore, che sono banditi in eterno dal volto di Dio”. Io, Dio, non ho messo gli uomini nel mondo, quali Miei figli, per poi condannarli spietatamente e renderli infelici come un tiranno infernale, ma non appena si rivolgono al bene, nell’amore per Dio e per il prossimo, li accolgo come Miei figli e li rendo felici. (Atti 2,27-31; – inoltre leggiamo in 2° Tess. 2,16: «Gesù ci ha dato una consolazione eterna»; ‒ 2° Cron. 2,13: «…la sua misericordia dura in eterno»; ‒ Salmo 89,3: «Sorgerà una grazia eterna»; ‒ Salmo 100,5: «…eterna è la Sua misericordia»; ‒ Salmo 138,8: «…eterna è la Tua bontà»)

11. Così, a seconda del loro stato spirituale, le anime ricevono differenti insegnamenti, e quanto più velocemente s’immergono nell'amore, nell'umiltà, nella dolcezza d’animo, nella pazienza, nella castità, nella pace e nello spirito conciliativo, tanto più velocemente crescono nella luce e nell'amore, nella gioia e nella beatitudine. Quanto molteplici sono i peccati e le inclinazioni, altrettanto molteplici sono le guide e le vie per la salvezza che le anime devono percorrere per le loro perfezioni e nobilitamento, per giungere finalmente Me, per giungere al Padre.

12. Il cosiddetto purgatorio non esiste, poiché dal momento che Io, Gesù, e gli apostoli, non ne facciamo menzione, allora apparirà chiaro a tutti che non esiste. ‒ Ci sono solo (tanti) gradi dell’inferno di tenebre più profonde e di tormento maggiore, e così via verso l’alto fino al grado della beatitudine, che qui è il passaggio nel paradiso (ovvero la regione estiva spirituale o primo gradino del Regno mediano).

13. Il fondamento della beatitudine è la totale e umile subordinazione dell'anima alla volontà del suo Spirito proveniente da Dio, che ora cerca di fare tutto secondo la volontà dello Spirito, e non fa (più) nulla dalla propria. Questa viene chiamata “la rinascita dello Spirito”, il che vi abilita ad entrare nel primo gradino del Cielo. Questa rinascita si raggiunge anche sulla Terra. L’hanno raggiunta non solo gli apostoli, ma alcuni beati già nella loro vita terrena. Coloro che l’hanno raggiunta hanno ottenuto anche la parola interiore per la frequentazione con Dio, come pure il chiaro sensitivo, chiaroveggente e chiaro udente.

 

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Cap. 11

Indicazioni per giungere al Cielo

1. Sebbene i beati dimorino nelle regioni aeree ed eteree, il Cielo tuttavia non è un luogo esteriormente visibile, bensì sorge nel cuore umano, in cui Io stesso, vostro Dio-Padre dimoro, e precisamente per ognuno secondo il grado del suo progresso spirituale. I gradini del Cielo sono infiniti e invisibili, quindi non può sorgere invidia di preferenza, perché ognuno vive nel suo grado di beatitudine. Questa disposizione vi mostra la suprema sapienza del Padre vostro.

2. Se vi siete elevati a fatica da voi stessi dopo la prima rinascita dello Spirito, pieni di virtù e pieni d’amore per Dio e per il prossimo, allora Io, Gesù, quale vostro Spirito, trasformo questa Mia Chiesa vivente, o dimora, in un Cielo per voi pieno di luce, pieno d’amore, pieno di gioia, pieno di inconcepibili bellezze e infinite beatitudini. Questa è la cosiddetta ‘effusione dello Spirito Santo’ nella vostra anima. Questa condizione si chiama la seconda rinascita. Qui, ogni tentazione, ogni peccato cessa. Anima e corpo sono una cosa sola con il loro spirito interiore. Si sta nel godimento della figliolanza di Dio, nella contemplazione di Dio, nella contemplazione del Padre.

3. I cosiddetti spiriti della sapienza giungono su questo gradino solo quando rinunciano alla loro sapienza incline all’arroganza, e umilmente, fedelmente e pieni d'amore, riconoscono Me, Gesù, come Dio e Padre loro. Nell'aldilà accade a ciascuno secondo la propria fede! Perciò Io, Gesù, dissi: «Io sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno viene al Padre, se non per mezzo Mio» (Gv.14,6).

4. Sul Cielo si legga in Luca 17,21: «Il Regno di Dio è dentro di voi»; in 1° Gv. 4,16: «Dio è Amore, chi rimane nell’Amore, rimane in Dio e Dio in Lui», e in 1° Corinzi 2,9: «Nessun occhio ha mai visto, nessun orecchio ha mai sentito e nessun cuore umano ha mai percepito ciò che Dio ha preparato per coloro che Lo amano».

5. Solo l’umile fede, l'amore per Dio e per tutti i Suoi figli e la libera volontà condurranno l'uomo alla figliolanza di Dio, cioè a dimorare nelle vicinanze di Dio e alla Sua contemplazione, la quale dona un’inconcepibile beatitudine del cuore. Perciò ricordatevi: nel Cielo splende solo la luce dell'Amore, dell'umiltà e delle Mie virtù di Gesù sopra menzionate. Finché l'uomo non si appropria di queste, non può giungere al Cielo. Chi invece crede che può venire nel Cielo con le sue caratteristiche di vita malvagie attraverso la semplice preghiera dell'intercessione pagata, s’inganna enormemente nelle sue speranze spirituali future. Solo quelle preghiere che vengono inviate a Dio in maniera disinteressata, quelle solo per amore per il prossimo hanno un valore presso di Me e vengono ascoltate, ma non quelle pagate, poiché anch’Io, come Dio-Uomo in Gesù, non Mi son mai fatto pagare nulla né altrettanto comandai ai Miei discepoli di farlo (Mt. 10,8).

6. Quindi, poiché il Cielo può essere trovato solo nel vostro cuore, dove Io, Dio, dimoro, allora nessun altro ha un diritto di disporre su questo tranne voi stessi, cioè il vostro Spirito interiore, divino. Di conseguenza nessuno può promettere né dare il Cielo. Qui ci vuole ora un chiarimento sul potere del perdono dei peccati.

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7. Io dissi: «Pietro! A te darò le chiavi del Regno dei Cieli (cioè del cuore), e ciò che legherai sulla Terra (attraverso l'amore per Dio e per il prossimo nel tuo cuore amorevole), questo sarà legato anche nel Cielo (dove il Mio Spirito d'Amore si erge maestosamente), e tutto ciò che scioglierai sulla Terra (cioè scioglierai i tuoi fratelli dai peccati e dai traviamenti attraverso l'amorevole insegnamento), sarà sciolto anche in Cielo (Mt. 16,19) ‒ e a chi i peccati saranno rimessi, saranno loro rimessi, a chi invece non li rimetterete, neanche saranno rimessi» (Gv. 20,23). Tutto ciò è da intendere in questo modo: se si offende Dio, si deve chiedere perdono a Dio; se si offende il prossimo, allora si deve chiedere perdono a questi. Per tale motivo neanche gli apostoli hanno conosciuto la confessione, poiché questa è venuta in uso solo nell’anno 1215 dopo la Mia Ascensione.

8. Se però un fratello deve essere punito, allora lo si punisca, ma prima si provi seriamente se lo merita, affinché Io non vi ritenga responsabili della vostra ingiustizia. Io, come Dio, non sono venuto nel mondo per punire e condannare gli uomini, ma per redimere e rendere felici (Gv. 3,17). Non ho posto nessuno a signore sugli altri, poiché dissi ai Miei figli attraverso gli apostoli: «Ma voi non fatevi chiamare “Rabbì” (in senso spirituale), némaestro” né “padre”, perché solo Dio lo è; mentre voi siete tutti fratelli e sorelle» (Mt. 23, 8-10).

9. Io a nessuno ho concesso un privilegio spirituale sul suo prossimo. Adempite perciò i vostri doveri verso i vostri superiori; poiché Io stesso dico: «…date all’imperatore quel che è dell’imperatore e a Dio quello che è di Dio» (Mt. 22,21). Ebbene considerate attraverso il Mio 5°, 7° e 9° comandamento di cosa siete debitori all’imperatore e di cosa a Me!

10. Chi in qualche modo capisce meglio qualcosa, la insegnerà al prossimo quale suo fratello, ma non s’immagini di essere più degli altri o addirittura un signore su di loro; bensì Io dissi: «Chi è maggiore tra di voi sia vostro servitore» (Mt. 23,11-12), in altre parole egli si deve comportare nella maniera più umile e, guidato dall'amore per Dio e per il prossimo, essere disponibile per aiutare, insegnare e rendere servizi d’amore disinteressato a tutti (Mt. 10,8).

 

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Cap. 12

Il compito del vero credente nella sua vita

1. Dai presenti concisi insegnamenti della Teosofia cristiana riconoscerete chiaramente lo scopo della vostra esistenza di come siete in questo mondo e come sarete un giorno su nell'aldilà. Vi rendete conto che compito della vostra vita non è mangiare e bere bene a spese degli altri ed essere all'altezza dei desideri della carne, ma che dovete vivere ed agire secondo la dottrina preservata da Me, Cristo, e stabilita in questo libro, se volete essere felici di qua e di là.

2. Qui segue ancora una piccola guida sul vostro comportamento quotidiano, in particolare, iniziate con Dio quando vi svegliate al mattino, poi pregateMi fervidi e confidateMi tutto; pregateMi per la Mia santa benedizione per tutto ciò che intraprenderete. Anche durante le azioni del giorno dirigete i vostri pensieri quanto il più spesso possibile a Dio. Se avete finito un lavoro, allora ringraziateMi per la Mia santa benedizione, pregate per la spiritualizzazione del lavoro svolto. Questo è di certo un punto che viene compreso giustamente solo dai progrediti spirituali. Ogni cosa, ogni faccenda, ogni circostanza ha la sua rispondenza spirituale nell'aldilà. Questa rispondenza, come solida forma spirituale, un giorno sarà parte della vostra sfera spirituale quando dimorerete nell'aldilà.

4. Senza la benedizione di Dio, tutto ciò che avrete fatto qui non sarà abbastanza spiritualizzato, cioè non accoglierà la corrispondete giusta forma spirituale. Quindi, essa non vi apparirà nella forma bella e ristoratrice, e sarete costretti a rimodellare queste forme attraverso un nuovo lavoro spirituale, e dire: "Caro Padre, accoglilo benevolo in Tuo onore e spiritualizzalo per me!”. – Tuttavia, in tutto ciò che chiederete, aggiungete umilmente: "Ma non la mia, bensì solo la Tua santa volontà sia fatta".

5. Fate queste cose perlomeno al mattino, a mezzogiorno e sera, e quando mangiate e bevete; anche se non ad alta voce, ma tanto più ferventi nel cuore. Chi fa questo senza interruzione, attirerà giù la benedizione di Dio; egli sarà protetto da Dio se osserverà i consigli di vita qui forniti; Io, il Signore stesso, lo guiderò nella Mia grazia. Amen!

 

 

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[1] Gomena: grosso cavo usato una volta per le ancore, oggi per ormeggiare le navi.