(Allegati allo Statuto quali estratti da prendere in seria considerazione da ciascun socio)

 

“Associazione amici della nuova Luce”

 

 

('Governo della Famiglia' al cap.2 paragrafo 11- dettato del 1840):

 "Ed ai Miei servitori fa udire le seguenti parole: Gli uffici Miei non sono uffici di cambio, di banca o magari di compravendita! Perché chi Mi serve per denaro, non Mi serve per amore; chi però non Mi serve per amore, il suo servizio è a Me perfettamente estraneo, così come Io devo essere del tutto estraneo a Lui, poiché non Mi serve per amore; con questo tale per Me i conti sono già chiusi.

Ed infatti, come può essere un fedel servitore colui che senza autorizzazione ha venduto i tesori del Signore, come un ladro, a vilissimo prezzo?! Giuda Iscariota Mi vendette almeno per trenta denari d'argento però senza prima sapere cosa sarebbe accaduto di Me; per il fatto che egli era accecato ed illuso, e andò così perduto. Ora invece, Me, il già Martoriato, l'Ucciso ed il Risuscitato, Mi si può avere ad ogni minuto a prezzi ignominiosamente irrisori.

O ladri infami ed assassini, a che cosa dunque Io devo paragonarvi? O figlioli del demonio, razza di serpenti e di vipere! E' così che voi Mi servite? E' così che Io devo trovarvi?! A mezzo del Mio diletto Paolo Io feci bensì dire che 'chi all'altare serve, dell'altare anche viva', ma ciò s'intende dalle opere dell'amore soltanto, ch'è la sorgente di ogni cosa buona; voi invece, di opere dell'amore non ne avete, e siete perciò dei predoni, ladri e assassini prezzolati dell'Evangelo e di ogni verità. Ma lo sapete voi? Quale il lavoro, tale la mercede!

L'amore non si acquista per denari, ma verso altro amore soltanto. Ora, Io Sono l'Amore Stesso, e non Mi si può acquistare in generale a nessun prezzo se non a prezzo d'amore. Per l'amore Io vi ho riscattati tutti, e perciò da voi tutti Io esigo a Mia volta amore. Chi dunque Mi vuol servire, Mi serva in quell'amore nel quale Io morii per lui sulla croce, e chi vuol venire a Me, che venga a Me in quell'amore che ha grondato sangue per lui sulla croce."

 

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Ordinamento di associazioni e circoli

 

(“Doni del Cielo” vol.1 / cap.99 - dettato del 24 gennaio 1841- pomeriggio):

               1.        Per quel che riguarda le società, già nel Vangelo vi è stato detto a sufficienza che, dove due o tre sono riuniti nel Nome Mio, Io sono sempre in mezzo a loro. Perciò non è anche sconveniente se degli uomini si riuniscono in società, per mirare ad ottenere con questo qualcosa di utile con la Mia Assistenza.

               2.        Ma dove si trova una qualunque società, allora è naturale che, in base allo scopo che si è prefissa, debbano esistere in essa delle condizioni corrispondenti a questo scopo, ed è naturale che queste condizioni siano da osservare da ogni membro della società come leggi, oppure, come voi siete soliti dire, come Statuti.

               3.        Di conseguenza ci si domanda chi deve allora abbozzare o stilare le leggi o statuti. Ebbene deve essere scelto l’uomo più intelligente, giudizioso e più esperto della società; e questo “sovrintendente”, scelto in questo modo, deve scegliersi poi al suo fianco, secondo le condizioni dello scopo societario, da tre fino a sette “assistenti” o “consiglieri”. E quando si è riusciti a nominare un tale “presidente”, allora devono dapprima essere stilate da questo consiglio direttivo le “leggi” o “statuti” che corrispondono allo scopo che la società si è prefissata di realizzare in modo utile.

               4.        Questi statuti devono poi esser letti ad alta voce e spiegati chiaramente all’aspirante membro. E nessun aspirante membro deve poi avere in qualche modo qualcosa da obiettare; bensì, quando trova lo statuto adatto allo scopo, allora potrà diventare membro effettivo, al contrario però, secondo il proprio arbitrio, se ne potrà tener lontano. Ed a causa dell’acquisizione di uno o dell’altro membro non deve essere più modificato nulla agli statuti, bensì, come vennero dati in origine, così devono anche continuare ad esistere, finché dura l’unione di una tale società.

               5.        Perché se, come è generalmente il caso, secondo la circostanza della faccenda e degli aspiranti membri, tali statuti una volta validamente concepiti, subiscono qui o là una modifica, allora tali modifiche forniscono solamente una prova eloquente del fatto che una società simile poggia su piedi deboli ed inaffidabili che già una debole raffica di vento fa vacillare. Perché nuove leggi rendono imperfette quelle esistenti. Ed ogni qualvolta che una legge precedente deve venire in qualche modo sostenuta da una nuova, è questa una prova che la legge precedente è sofferente, caduca e non molto utile, da questo poi succede che, con simili rinnovamenti un’istituzione sociale oppure una associazione destinata ad uno scopo sprofondi sempre più nel discredito, infine si scioglie del tutto e con essa va in malora anche la buona causa che si era prefissata come scopo.

               6.        Perciò questo è anche il miglior principio fondamentale per la formazione di una qualunque efficace associazione che prima di tutto alla guida venga scelto un uomo giudizioso e con esperienza, il quale ha poi anche il diritto, come mostrato sopra, di scegliersi dei consiglieri al suo fianco.

               7.        Quando questo viene osservato e mantenuto nella costituzione di una società, allora la stessa somiglierà ad un uomo nel quale il cuore – che percepisce, sente ed ordina l’intero processo vitale – si trova in modo vivente al centro dell’intero organismo, ed innanzitutto assicura il corpo che lo circonda con i necessari sensi e li mantiene per così dire in qualità di suoi “consiglieri”, e in queste condizioni poi l’intero organismo dell’uomo, ed attraverso il medesimo, l’uomo stesso viene ben conservato.

               8.        Ma come sopravivrebbe l’uomo come tale se nel suo organismo verrebbero continuamente dati nuovi ordinamenti!? Non accadrebbe forse che ogni mano, ogni dito vorrebbe avere orecchi, occhi, bocca e naso!? E se questo avvenisse cedendo subito e tutto accordando, come sembrerebbe in breve tempo il corpo dell’uomo, poiché si scorgerebbero in esso solo cuori, occhi, orecchi, nasi e bocche!

               9.        Vedete, così come stanno le cose in questo riguardo con l’uomo, le cui membra tra di loro costituiscono una società ben ordinata, lo stesso deve anche essere precisamente osservato da ogni società già formata oppure che si deve ancora formare!

             10.      Tuttavia, per quanto riguarda le associazioni puramente mondane, la cui formazione oppure esistenza non ha altro che soltanto scopi di intrattenimento, per siffatte associazioni Io non trovo altra legge che l’unica in base alla quale esse non devono né formarsi né esistere. Dove però esse esistono, qui non devono dare nessuno scandalo e per lo meno corrispondere ad una tale condotta che il suo esempio non attiri troppo gli uomini e li sottragga dal Mio Ordine.

             11.      Dove però si vorrebbero in qualche modo formare nuove società per tali scopi d’intrattenimento terreno, allora Io dico solamente: esse non esisteranno più troppo a lungo sotto qualsivoglia statuto. Poiché Io sto dinanzi alla porta e sono sovraccarico di ogni genere di statuti per tali associazioni ed invierò un angelo innanzi a Me che annuncerà il Mio arrivo e pulirà la Terra con la sua affilata falce dalla malerba, malerba che è stata sempre d’impedimento al libero sviluppo del Mio Frumento.

             12.      E quest’angelo avrà anche un grande turibolo e con lo stesso farà un fumo spaventoso su tutta la Terra, affinché ogni peste sulla stessa perisca nel fumo. Comprendete però bene che cosa s’intende per “falce” e per “turibolo”! Cioè, chi non possiede sapienza, deve sapere che la falce significa la “spada” ed il turibolo la “tagliente bocca da fuoco”.

             13.      Vedete, con simili statuti Io colpirò presto e senza indugio il mondo a causa delle sue società d’intrattenimento e di molti altri mali che ne sono sorti. Tuttavia il Mio angelo dovrà risparmiare dalla falce e dal turibolo le case di coloro che hanno unto gli stipiti delle porte delle loro case con la Parola del Mio Amore e della Mia Misericordia. Poiché la Mia Parola è un grande Grazia per colui che La riceve, ed è un buon unguento per gli stipiti della porta. L’angelo proverà se la porta cigola ai cardini. Dove essa cigolerà, qui l’angelo demolirà la casa fino alle fondamenta. Ma se essa si apre dolcemente, allora la casa verrà risparmiata, e precisamente per questo motivo:

             14.      Quando Io arrivo, arriverò come un ladro e Mi introdurrò furtivamente nella casa in assoluto silenzio. Per questo ogni cardine deve essere ben lubrificato. Perché dove la porta cigola, Io non entrerò. Il cuore però è la porta! Se esso dovrà rivelarsi inevitabilmente pieno di ansietà, pieno di impazienza, di timore e di lamentele, infedeltà, discordia e simili vizi al Mio Arrivo, ascoltate, qui il “Ladro” dovrà presto allontanarsi e non entrare da una simile trascurata porta! Ed ancor meno vi ritornerà come il grande Portatore di statuti dell’eterna Vita!

             15.      Poiché in verità, ovunque si trovi qualsiasi uomo, qui egli non è solo, ma con lui vi è un’intera società. E qui c’è bisogno più di ogni altra cosa di un principale datore di leggi, affinché la società diventi una sola cosa in sé e questa sola cosa sia una Vita da Me ed in Me. Ma se qualsiasi associazione oppure un uomo è sospeso in costante paura tra Me ed il mondo, ad essi Io voglio concedere volentieri la loro pace mondana e Mi ritirerò con i Miei Statuti dell’eterna Vita. E lì si possono pure formare di nuovo associazioni di intrattenimento mondano. Solo che Io non vi farò mai il guastafeste e non ritornerò prima che sia apparso il Mio angelo con la falce e col turibolo! Questo lo dico Io, Colui che sta dinanzi alla porta. - Amen!

 

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