Scene deliziose della Vita Terrena di Gesù

Ricevute in visione da Max Seltmann

1928

Libretto  I

 

In casa di Giuseppe …e sul monte

 

Il giovane Gesù al lavoro e sul monte con Giovanni il Battista

Gabriel annuncia la vittoria’ a Maria

 

Titolo originale : ‘ERLEBNISSE  MIT  JESUS’

 

Edizione in lingua italiana a cura del gruppo:

Amici della nuova Luce   -   www.legamedelcielo.it

ISBN  978-88-98788-30-9

Copy©right Casa editrice GESÙ La Nuova Rivelazione

Traduzione di Antonino Izzo – 2018

Casa editrice GESÙ La Nuova Rivelazione

Via Vittorio Veneto, 167 - 24038 Sant’Omobono Terme  (Bergamo)

Tel./Fax: 035.851163 - Cell.: 347.1041176

E-mail:                           damianofrosio@tiscali.it

Sito casa editrice:       www.gesu-lanuovarivelazione.com

Sito:                               www.jakoblorber.it

 

 

 

[Commento al libro I]

 

INDICE

 Cap. 1      Un giorno in casa di Giuseppe

 Cap. 2      Nel cantiere

 Cap. 3      Gesù e Maria

 Cap. 4      Testimonianza dell'arcangelo

 Cap. 5      Visita di Andrea nella bottega di Giuseppe

 Cap. 6      Gesù con Giovanni il Battista in solitudine sul monte

 

 

۞

Cap 1

Un giorno in casa di Giuseppe

sacrafamiglia

                         1.      "Svegliatevi, dormiglioni! – Il giorno albeggia, e già i rosei bagliori delle nuvole annunciano il risveglio di un nuovo giorno!” – così chiama Giacomo, il figlio più giovane di Giuseppe, e in beve tempo tutti, all’infuori del vecchio Giuseppe, sono in piedi.

                         2.      “Dov'è Gesù!”, – domanda Maria, – “è ritornato stanotte?”.

                         3.      “Noi non l'abbiamo visto”, riceve per risposta la madre addolorata, e ogni parola la penetra, causandole dolori, profondamente nell'anima, e ciò nonostante poi anche nuovamente le portano quiete.

                         4.      In silenzio la famiglia si siede, senza Giuseppe, nella spaziosa stanza alla grande tavola e con un Inno di Lode cominciano la prima colazione che consiste di zuppa. Subito dopo, ognuno va al suo lavoro, perché il vecchio Giuseppe ci tiene all'ordine.

                         5.      Maria siede ancora a tavola quando viene Giuseppe che la bacia e chiede di Gesù. – Lacrime cadono dagli occhi di Maria. – Silenzioso, Giuseppe ritorna in camera. Allora Maria sente Giuseppe pregare e ascolta cosa dice: “O Jehova, tu grande, vivente Iddio! In ginocchio io guardo a Te, presentando a Te il ringraziamento per la Tua grande Pienezza di Grazia in tutta la mia vita terrena. Ho accettato tutto obbediente e volonteroso ed ho riconosciuto in questo la Tua Giustizia e il Tuo Ordine! Ma, Signore, adesso non Ti comprendo più. Donami Luce! – Donami Chiarezza! – Donami Forza, affinché io possa perseverare nelle prove concesse per Grazia che Tu, grande Iddio, hai decretato su di noi! Prendi Tu stesso la conduzione nelle Tue mani e portaci fuori del dubbio e dalla pena!”

                         6.      Maria s'inginocchia accanto a Giuseppe, e dal suo cuore colmo di amore materno fluisce un torrente d'amore su Gesù che è lontano. Così rimangono entrambi assorti in adorazione, finché Giuseppe dice: “Signore! Come un giorno Giacobbe, così io rimango in ginocchio pregando finché ci aiuterai nella Grazia Tua!”. – Ecco, all'improvviso la stanza si riempie di un delizioso profumo, e conforto entra nei cuori feriti. “Jehova! Sii lodato e glorificato!”, con queste parole Giuseppe si alza e, senza parlare, entrambi si afferrano per mano e si comprendono.

                         7.      “O Giuseppe”, – dice Maria, – “perdonami se sono diventata debole nella fede! Sii Tu per me un sostegno, affinché io possa fortificare Gesù nella sua lotta della vita!”. –

                         8.      Ecco che la porta si apre, il tanto lungamente atteso entra e saluta rispettosamente la madre e il padre adottivo. “Figlio mio”, – dice Giuseppe, – “Tu luce dei miei occhi! Tu sostegno della mia vecchiaia! Vedi, Tua madre soffre a causa tua; soffre, – perché Ti ama oltre ogni misura. Non puoi trovare la forza di raccoglierTi? – Perché non vieni qui da noi che abbiamo già sostenuto con successo parecchi conflitti di fede. Jehova aiuterà anche Te! Perciò sii il nostro caro figlio e diventa uguale ai Tuoi fratelli[1].

                         9.      Assai serio risponde Gesù: “Giuseppe Mio, e tu, madre Mia! Vedete, la Mia lotta va molto aldilà della vostra! Non voi cari potete aiutarMi, Io non ho altro aiuto che Me stesso. Perché, se accettassi il vostro aiuto, dovrei sempre ritornare da voi. Ma dove andrei, quando voi non ci sarete più? Non pensare, Mio caro Giuseppe, che Io possa andare mai da un rabbino o da un sommo sacerdote. – No! – Perché tutti prendono la loro forza dall'esterno! Ma Io cerco e trovo questa forza nell'interiore! Quanto più vinco gli ostacoli, tanto più è dato spazio all'Amore di Dio nel profondo del cuore pieno di inquietudine, e tanto più amabile diventa la pienezza della grande, vivente Fonte nella vera e propria dimora primordiale del cuore.

                       10.   Perciò perdonateMi! Io non posso e non devo agire diversamente, se voglio diventare ‘il Mio proprio Io’ che deve riflettersi nel Tutto e in tutti i luoghi quale ‘il portentoso Ordine di Dio’ nel cuore dell'uomo! E tempo verrà che voi Mi comprenderete”.

                       11.   I due si guardano, e i loro occhi contemplano – solo un momento – la Magnificenza assopita in Gesù. “Lasciaci soli”, – dice Gesù, – “Io vado con Giuseppe dai fratelli”.

[indice]

 

۞

Cap. 2

Nel cantiere

                         1.      Che cosa fanno questi nel frattempo? Essi camminano a grandi passi e di buona lena, e per Giacomo è come se il giorno ancora una volta diventasse tanto bello. E nonostante ciò i loro discorsi e preoccupazioni trattano soltanto di Gesù. Giacomo, il più tranquillo, dice: “Tutto ha il suo tempo! Tutto troverà la sua soluzione! Ancora né credo né afferro che tutto ciò che abbiamo potuto vivere e sperimentare deve essere già finito. Noi uomini, infatti, amiamo rimanere a mezza strada, Iddio però mai! Ciò che Egli comincia, lo porta a termine magnificamente! E voi potete dire quello che volete. Tutte le magnificenze vissute con Gesù mi rimarranno indimenticabili e nutrono la mia speranza: tutto andrà bene! Lasciamo che Gesù vada. – Quello che trascura nel lavoro, lo recupera poi doppiamente; e in Sua assenza si è compiuto spesso tanto, quanto Lui era presente”.

                         2.      I fratelli devono dar ragione a Giacomo, tuttavia Gioele pensa: “Ma quest’oggi Egli ci manca sicuramente, poiché oggi volevamo che il lavoro fosse pur finito!”.

                         3.      Arrivati in cantiere, ognuno si mette al suo lavoro; ma con disappunto di Giacomo il lavoro non va avanti, i fratelli, infatti, esternano la loro malavoglia con parole forti perché manca Gesù.

                         4.      Il Sole sale sempre più e non manca molto a mezzogiorno; allora arriva il taciturno Giuseppe con Gesù ancora più taciturno. Un breve saluto e i due nuovi arrivati silenziosi prendono parte al lavoro, e ora, …i fratelli devono riconoscere che il lavoro procede doppiamente veloce.

                         5.      Si deve sollevare una pesante trave e sembra come se le forze non bastino. Allora Gesù si avvicina a Giuseppe per dirgli: “Prendi là il mio posto!”. Poi, …una spinta, …un issare, …un colpo, …la trave è in opera.

                         6.      I fratelli si guardano stupiti. Ma nel cuore di Giacomo freme una parte piena di gioia, così che il riflesso della stessa si rispecchia sul suo volto. Anche questo i fratelli guardano stupiti, ma tacciono.

                         7.      In silenzio è consumato il pasto. – Il vecchio Giuseppe si stende all'ombra e dopo breve tempo è addormentato. I fratelli discutono sottovoce sul lavoro ancora da compiere.

                         8.      Ma Gesù non conosce riposo. Sembra che voglia recuperare il lavoro dei tre giorni mancati e gli altri Lo lasciano fare, poiché sanno che Gesù non tollera obiezioni ed è in genere difficilmente avvicinabile per una conversazione. Così anche loro si mettono nuovamente al lavoro, ma devono costatare che Gesù in quella mezz'ora ha fatto straordinariamente molto. Tranquilli e senza parole il lavoro va avanti, e nel tardo pomeriggio è terminato.

                         9.      Chi però non va a casa con loro è Gesù! “Voglio andare ancora da un vicino un po’ distante, per cercarMi un lavoro, ma per l’ora di coricarsi sarò di nuovo a casa”.

                       10.   Così in amore prendono commiato dal loro Fratello, al quale essi tanto spesso hanno fatto del male, – ma Giacomo dice: “Non potremmo andare insieme? La madre è rassicurata, se sa che sono con Te. Poiché sei diventato assai taciturno, da…”.

                       11.   “Non dire altro, Mio Giacomo, perché quello che non si sa, non lo si deve metter fuori. Purtroppo voi sprecate le forze migliori con il vostro molto parlare e sbagliato operare. Perché non date sempre l'onore a Dio nei vostri cuori e non riconoscete le alte mete che Dio ha posto a voi? – Per questo, fratello Mio, non domandare più nulla. Ama i tuoi fratelli e non fare eccezione con Me. Saluta ancora una volta la madre! Oggi stesso Io tornerò a casa”.

                       12.   *

                       13.   Giunti di nuovo a casa, gli occhi di Maria cercano Gesù; e un nuovo dolore attraversa di colpo il suo cuore, quando il suo amato non è ritornato a casa insieme. Giacomo ora le porta i saluti e riferisce le Parole di Gesù. A questo punto Giuseppe dice: “Sì, vogliamo ringraziare il nostro Signore e Dio Zebaoth e dare a Lui l’onore. Poiché le Sue Vie e i Suoi Pensieri sono differenti dai nostri.

                       14.   E tu, Maria, non viziarmi Gesù ancora di più, perché Egli non è più un bambino. Egli ci può dare più di quanto abbiamo bisogno, ed è debolezza se noi ci preoccupiamo per Lui. Oggi, come già spesso, ho osservato Gesù nel Suo lavoro. Malgrado una notte insonne, Egli era il più sveglio, e le Sue necessità sono soltanto metà di quelle nostre.

                       15.   Qui Iddio ha in mente qualcosa di determinato!

                       16.   Inchiniamo perciò il nostro animo e crediamo alla Sua Promessa: tempo verrà che il nostro Iddio parlerà un linguaggio ancora più bello che nei tempi passati!”.

                       17.   Maria tace, ciò nonostante la sua preoccupazione è più grande della sua fede, perché lei è ‘madre’ e vorrebbe solo vivere per suo figlio, sebbene finora si sia già abbattuta molta sofferenza e preoccupazione nel suo cuore.

 

[indice]

 

۞

Cap. 3

Gesù e Maria

gesu_maria

                         1.      a Maria però sembra come se Gesù non volesse vedere niente di questa preoccupazione; e non può neanche parlare con Lui, poiché in quel mentre Egli la guarda e va via tacendo, per poi rimanere molte ore, anzi spesso per giorni interi lontano di casa, senza cibo e senza giaciglio per la notte. ‘Che cosa succede in Gesù?’ – ‘Perché non parla a Sua madre? Non sono io degna, oppure l’ho forse ferito?’, così i pensieri assillano Maria e non la lasciano giungere alla quiete. “Ma oggi certamente Glielo chiederò”. – Lei se lo propone, …e poi si accinge a preparare la cena.

                         2.      Passano ore, – e tutti vanno a riposare. Maria si siede sulla panca davanti alla casa e aspetta Gesù, il quale arriva poco tempo dopo. In silenzio saluta Sua madre, – e si siede accanto a lei; taciti passano i minuti. Il cuore di Maria si contrae dolorosamente; poi alla fine Gesù parla: “Perché sei così triste e ti lasci opprimere dalle preoccupazioni? – Hai dimenticato il grande Compito che Dio ti ha affidato?

                         3.      Perché rendi la Mia lotta tanto difficile? – E pur sei tu l’unica persona che potrebbe comprenderMi!

                         4.      Non Io sono diventato un altro, – lo siete voi! Io sono Lo stesso ancor come prima, solo che devo restituire alla Terra la Mia parte, perché anch’Io sono tributario. Perciò, …finché esistono ancora questi ceppi, …Io devo lottare! Lottare con ciò, …e sono solo!

                         5.      Perciò metti da parte tutti i tuoi pensieri e desideri umani, infatti ciò che tu credi che potrebbe servirMi per la Mia Felicità, sarebbe infelicità per l’umanità! Non a Me serve la lotta, no! Essa serve per tutto l’umano-terreno! Io non aspiro a mete umane, ma a divine!

                         6.      E perciò damMi la mano e bandisci ogni preoccupazione; (a bassa voce:ancora dispiaceri più grandi ti spezzeranno un giorno il cuore). Perciò, lascia tutti i desideri, e coltiva soltanto una speranza: che si possa unificare, in Me, Dio, – e Uomo!

                         7.      Soltanto allora Io potrò arrivare alla meta. Allora anch’Io potrò reclutare gli uomini, i quali, come Me, tendono ad un’unica meta, per conquistarsi la vita eterna. Sii quieta ora e credi: presto verrà il tempo; ma ho ancora molto davanti, prima che Io possa cominciare.

                         8.      Quando ero ancora fanciullo, possedevo tutto il tuo amore, amore che si poteva separare dal proprio Io. Allora tu confidavi in Dio, l’Eterno. Ti venivano dimostrazioni di Grazia in abbondanza e, grata, Mi stringevi al tuo cuore. Oggi, che Io ho bisogno di te ancora mille volte di più, oggi, in cui lotto con le potenze maligne in Me, urto Io ovunque sull’incomprensione. E perciò sono così solitario ed anche lo rimarrò, finché verrà la soluzione. Allora voi tutti vi rallegrerete. Perché si avvererà ciò che sta scritto: «Il minimo, – sarà elevato al Massimo. Ma La superbia andrà incontro alla sua rovina!».

                         9.      Sii certa, Maria, le beatitudini del Cielo cominciano soltanto là, dove si uniscono umiltà e dedizione dinanzi a Dio! – E ogni splendore celeste si riversa soltanto nel cuore, il quale in maniera filiale può, – solamente credere, senza saper di volere! Perciò non tratteneteMi; la Fonte in Me deve scorrere, affinché il corso del mondo venga nuovamente ordinato nella Legge dell’eterno Ordine divino!”.

                       10.   “Gesù!”, – esclama Maria spaventata, – “che cosa intendi fare? Rimani in casa e non causare nuovi dispiaceri! Che bisogno hai di preoccuparTi di nuove Forze? Che cosa vuoi cambiare qui nell’esistenza terrena? Guarda Me! Io, tua madre, ti ho così caro; risparmiami ulteriori dispiaceri! Quanto presto ci può lasciare il vecchio Giuseppe, per ritornare dai suoi padri, allora io avrò soltanto Te! È finita con le grandi speranze.

                       11.   Certo, devo pensare spesso al passato; quanto ci ha assistito Jehova e ci ha inviato visibilmente degli angeli! Egli deve aver preordinato diversamente nel Suo Piano! Se penso, infatti, a quando Ti ho concepito: ‘Una Luce – nelle tenebre’, Tu dovevi rappresentarla! – Ciò nonostante oggi Tu quasi non sai più che hai una madre, sei sordo e muto e ti rivolgi ad altri uomini. O Gesù! Mio Gesù, mi si spezza il cuore dal dolore!

                       12.   Oh, se Tu avessi sentito questa mattina il padre tuo adottivo, come si è lamentato dinanzi al suo Dio, Tu ritorneresti certamente da noi, – e saresti il nostro buono, caro Gesù”.

                       13.   Ribatte Gesù: “Smettila, donna! – O Maria, tu non sai quello che vuoi! Se Io cedessi e facessi la vostra volontà, non adempirei certamente il desiderio di Dio! Il Desiderio e la Volontà di Dio vivono in Me come un seme, e così devo anche curarlo. Io non cerco ‘nuove Forze’, oh, no! Essa è la ‘vecchia Forza primordiale’, – è questa da riportare alla luce nel cuore umano. Per questo Io ti prego: stai calma e anche tu lasciaMi agire tranquillamente; un giorno ti verrà ricompensato il tuo amore, le preoccupazioni e le sofferenze. Ancora un breve tempo, poi anche la via sarà appianata e messa allo scoperto la strada per questa Forza primordiale nell’interiore. Allora voi Mi seguirete, ma non costretti, bensì spinti dallo spirito, per il Quale Io lotto, spirito che devo liberare da tutte le scorie e parassiti animici. E questo è molto difficile, tanto difficile!

                       14.   O madre, comprendiMi questa volta! – Non farMi pregare inutilmente! – Sii grande e forte e guarda a Colui che ti ha scelta! O madre! – Benedici Me, figlio tuo! Oggi lo sono ancora; – se lo potrò dire ancora una volta, non è certo. Poiché uno più Grande, più Potente Mi ha eletto e afferrato, affinché il nemico di ogni vita venga privato di tutte le sue armi.

                       15.   Abbassa il tuo sguardo a Me: Io Mi inginocchio dinanzi a te e dichiaro l’amore filiale. E tu che cosa hai fatto finora? – Tu hai nutrito il Mio corpo, ma la Mia Anima bramava ardentemente di avere un amore, amore che è Vita e Comprensione; e questo in misura tale che ti spaventeresti! CrediMi, madre Mia, una brama vive in Me e non può essere sedata, finché non sarò svincolato da ogni essenza animico-transitoria! È lo Spirito che, luminoso, Mi indica la Via in pienezza di Forza e Vita in Me! – e mostra con ancora maggior chiarezza anche tutti gli ostacoli per questa meta! E un grande ostacolo era il Mio filiale, ma cieco amore per te! Io volevo superarlo – ma non mortificarti! Volevo lottare, combattere, – ma tu non dovevi accorgertene! Volevo renderti felice, – come un buon figliolo, e non Mi è riuscito. Poiché ostacolava Me stesso, finché ora Mi faccio strada alla libera, aperta lotta con tutte queste potenze negative, – in Me.

                       16.   Per questo vi lasciavo, correvo nel silenzio del bosco e sulle cime dei monti e Mi trovavo in buon ordine soltanto attraverso lo Spirito d’Amore che diventava in Me sempre più forte, spirito che ammonisce e sollecita alla massima fretta. – Io non Mi stanco, – se non lo voglio! Non ho fame, – se non lo voglio! Ma il Mio cuore non può ancora tacere, – se voglio; esistono ancora troppi desideri terreni.

                       17.   Ora ti ho esposto apertamente la Mia Vita interiore e anche la Mia meta. BenediciMi! Ho bisogno del tuo amore! Ma taci ancora davanti ai fratelli e non mostrare più che ti affanni per Me. Non prometterlo a Me, ma promettilo a te stessa. E lo Spirito di Jehova e l’alito d’Amore aleggi intorno a te e ti fortifichi, fino alla completa vittoria! – Buona notte!”.

 

[indice]

 

۞

Cap. 4

Testimonianza dell'arcangelo

gabriele

                         1.      Gesù scompare velocemente in casa, ma in Maria risuonano ancora una volta tutte le Sue Parole, le quali riecheggiano così potentemente nell’anima sua.

                         2.      Allorché, dopo un silenzio di alcuni minuti, un fulmine squarcia la notte, e una figura nello splendore di luce sta dinanzi alla madre spaventata.

                         3.      “Non temere, tu addolorata! Scelta sei tu fra tutte le madri, poiché tu ancora sperimenterai tutte le magnificenze dell’eterno Amore di Dio! Grandi cose stanno dinanzi a te e a tutto il mondo! Questo non lo dovresti dimenticare, infatti ascolta: la Vittoria si è posata su Gesù.

                         4.      L’intero inferno infuria e nulla lascia d’intentato per disporre Gesù a fare qualcosa, – che Gli derivi da ‘Forze estranee’.

                         5.      E il peggio per noi è: vediamo la lotta e non ci è permesso di aiutare.

                         6.      Dove Gesù sta solo, quivi gli avversari stanno in gran numero. – Anche tu, soave madre, stavi dalla parte degli avversari ed hai, al nostro Signore e Dio – in Gesù – reso più difficile la vittoria. Perciò fortificati nella mia Luce e nelle mie parole e là, dove manca la fede, – lascia esserci soltanto amore e speranza. Allora in te sarà aperta la porta ad ogni bene; e nel forte, giusto volere troverai anche forza sufficiente. E chi opera da questa forza, non ha operato invano.

                         7.      Ora devo nuovamente andare finché Dio il Signore ci chiami di nuovo per servirvi ancora nel Suo eterno Amore.

                         8.      Allora corriamo in soave, santo desiderio e possiamo continuare a nutrire il germe nel vostro petto. Noi seguitiamo a perseverare!

                         9.      E così io rimango in umiltà il tuo beato servitore Gabriel. Amen!”.

 

[indice]

 

۞

Cap. 5

Visita di Andrea nella bottega di Giuseppe

giuseppe

                         1.      fratello in Abramo, Isacco e Giacobbe!”. Con queste parole un attempato uomo con lunghi, fluenti capelli e barba, porge la mano al vecchio Giuseppe. “Finalmente posso salutarti, infatti, ho un ardente desiderio di parlarti! Sono già stato qui due giorni fa, ma tua moglie mi ha rimandato a te con i miei bisogni e domande del cuore”.

                         2.      “Sii cordialmente benvenuto, caro Andrea, fratello nel Signore! Possa lo Spirito di Jehova illuminarci così che ci possiamo comprendere. Lo so, mia moglie mi ha già parlato del tuo arrivo, ma ti assicuro nel nome di Jehova, che tu hai un’immagine completamente erronea di mio figlio Gesù. Perché ti preoccupi per Lui? Anche se Gesù va via di casa e rimane assente per noi giornate intere, Egli è comunque un figlio troppo buono per causare disonore a noi che siamo della stirpe di Davide. Ma vieni e riposati! Forse puoi parlare tu stesso con Lui. Egli, infatti, è in casa per la colazione”.

                         3.      L’anziano giudeo è oppresso ed imbarazzato, è soltanto amore per la casa di Giuseppe che oggi è venuto nuovamente qui; già da tempo egli nutre un pensiero il cui adempimento gli sta molto a cuore; e per questo si preoccupa più che altro per Giuseppe e Gesù.

                         4.      Proprio ora Gesù entra nella bottega, saluta brevemente, guarda Andrea con i Suoi grandi occhi penetranti e gli porge poi in silenzio la mano.

                         5.      Andrea tiene la stessa come se non volesse più lasciarla andare, poi dice a Gesù: “Mio caro giovane amico e fratello in Dio! Sono attratto da Te come se Tu fossi figlio mio! Io prendo parte alla gioia che i tuoi genitori hanno in Te, ma devo purtroppo anche vedere il lato doloroso che Tu nei Tuoi doveri non fai valere quella santa serietà che Dio – attraverso Mosé – trasmise a noi e al popolo intero.

                         6.      Io vengo per fare a Te e ai Tuoi genitori una proposta. Voi sapete che io chiamo mio un gran possedimento, e in questo grande, intenso tempo, in cui l’esercito dei pagani, ossia dei romani, minaccia di distruggere ogni fede e tutti i buoni costumi, io ho bisogno di un fidato giovane uomo.

                         7.      Voi sapete che non ho eredi maschi, con me c’è soltanto mia figlia Edith; e nella mia casa c’è solitudine e sconforto da quando Jehova ha chiamato mia moglie nel regno dei morti.

                         8.      Vedi, caro fratello Giuseppe, tu sei vecchio come me; i tuoi figli esercitano il tuo mestiere; anche senza di te gli stessi vanno avanti benissimo e conoscono il loro lavoro; ma tu sei rimasto povero, e la tua proprietà non è diventata più grande.

                         9.      Non voglio biasimare il tuo amore spesso troppo cieco e falsa modestia, con la quale talvolta solo ti danneggi invece di esserti utile. Perciò lascia finalmente parlare la sapienza, – e vieni da noi, tu, tua moglie e Gesù, il figlio tuo più giovane. Tutto il resto lo rimettiamo a Jehova il Signore”.

                       10.   Giuseppe guarda a lungo Andrea; – poi gli fa capire con parole commosse, che questo non è proprio possibile: – “Jehova, infatti, vuole che noi rimaniamo qui a Nazareth. Ma domandiamo per una volta anche a Gesù!”.

                       11.   Gesù, che sta ad ascoltare tutta la conversazione, viene subito verso i due uomini anziani, si china davanti ad Andrea e dice: “Ogni parola è inutile dalla bocca Mia, perché nel vostro cuore e nella vostra mente non sono altro che un prediletto viziato di Mia madre e come tale non avrei nessuna volontà. Ma vi sbagliate enormemente! E se tu pensi: un figlio come Me ti farebbe comodo come genero, allora sii certo che mai posso pensarci, poiché la Mia Vita ha una meta superiore!

                       12.   Ma poiché voi siete sinceri e tu, Andrea, sei venuto da noi con buone intenzioni, allora vogliamo intrattenerci su ciò che solamente serve – adesso – e in futuro per ogni tempo.

                       13.   Tu, Giuseppe così giusto! Come hai potuto dimenticare così facilmente la grande dimostrazione di Grazia di Dio? – E tu, Andrea, tu giusto secondo la legge di Mosé, come mai che non ti bastano le promesse di Jehova? Non siete voi due nell’età in cui dovreste essere fuori da molto tempo da tutte le angosce, interrogativi e preoccupazioni?

                       14.   Tu, Giuseppe, vedesti in Me risolto il grande compito: perché, attraverso potenti, estenuanti lotte con Me stesso, Io sviluppo delle Facoltà e una Volontà davanti alla quale tu ti devi inchinare. E di conseguenza ti dovrebbe essere chiaro che Dio, l’Eterno, quale il grande, vero Amore, certo non permise invano ogni lotta condotta con successo. Il Suo Amore, infatti, ha per fondamento la vera Sapienza. E ora Io sto dinanzi a te, non come figlio tuo, bensì come Colui che qui può dire:

                       15.   Ancora un breve tempo, poi ogni lotta avrà una fine! Allora Io edificherò una via che condurrà direttamente alla vera meta dell’umanità! E questa santa Via si chiama: Amore liberatore per ogni vita ancora vincolata!

                       16.   Tu, Andrea! Il tuo ardente desiderio si chiama: essere felice e non voler vedere nulla dell’infelicità degli altri! Per questo temi per tua figlia Edith, figlia che tu ami oltre ogni misura e le auguri la massima felicità. E nella sua felice giovinezza vorresti dimenticare la tua età e la morte che avanza. Ma tu, nella tua vita, hai mai conosciuto la vera beatitudine? No! E ancora una volta ti dico: no! Poiché nell’ebbrezza della passione che non conosce amore, tu hai gozzovigliato! Che cosa hai fatto finora, per ripagare la Bontà di Jehova, il Quale ti ha reso ricco e grande dinanzi a tutto il mondo? – Hai mai riconosciuto cosa vuol dire: ‘Essere ricco’? – Guarda, Io ti voglio indicare un nome: costui è ricco! Egli si chiama Gesù! …e sta dinanzi a te! Io sono ricco! Quello che possiedo, infatti, non appartiene al potere della Terra e mai ‘il mondo’ Mi invidierà per il Mio possesso, perché esso gli è invisibile! – Ma poche mani solamente si stendono verso questo superiore possedimento che qui si chiama “libertà”! Essere libero, …nella volontà e nel volere! Essere libero, …in ogni fare e agire! Riconoscere nessun potere, …all’infuori del divino nell’uomo e fuori dell’uomo! – Questa è ricchezza su ricchezza! Perciò, torna nuovamente a casa, ed esamina il tuo possesso se è così ben solido da rimanerti dopo la tua morte fisica. E allora puoi forse comprendere il senso delle Mie Parole!”.

                       17.   Giuseppe!”, – dice Andrea, – “io sapevo che tuo figlio si è appropriato di idee e chimere stravaganti con la sua solitudine, ed ha accantonato ogni pensiero chiaro ed intelligente, così da far parlare di sé ed essere considerato come tipo originale.

                       18.   Non credere – caro fratello in Abramo – che tutte queste storie che sono in circolazione a causa di Gesù, diano gioia alla Casa di Jehova e al sommo sacerdote. In tutta la storia di Israele, infatti, non è conosciuto nessun caso simile, ed io non posso veramente comprendere, come tu abbia lasciato andar le cose fino a questo punto! Poiché proprio da te noi conoscevamo solo fede e timore di Dio. Ma non è ancora troppo tardi! Impiega tutta la tua influenza insieme a tua moglie, e vieni da me! Perché in un ambiente diverso, Gesù diventerà un altro, e noi potremo pur raggiungere lo scopo”.

                       19.   “Caro fratello Andrea!”, – risponde serio Giuseppe, – “non c’era bisogno di tante parole, perché tu conosci Gesù troppo poco, – ed io troppo bene! Proprio ciò che noi vogliamo, Lui non lo fa!

                       20.   Quanto mia moglie si è preoccupata, lottato e combattuto! Quanto abbiamo pregato, …e sai tu cosa abbiamo ottenuto? La certezza: Gesù è chiamato per qualcosa di diverso!

                       21.   Ancora non so come saranno in seguito le cose, e chi sa, se io ho ancora molto da vivere. Una cosa però è certa: Gesù è diverso da noi!

                       22.   Per esempio: noi preghiamo o cantiamo il nostro Salmo: – allora Gesù va da solo sull’altura! Noi tutti siamo affamati e stanchi dopo il peso e la fatica del giorno; – Gesù sembra avere una natura di ferro! Noi tutti abbiamo il bisogno di esprimerci, – Gesù mai! Non una singola parola puoi tu venir a sapere da Lui. E mi meraviglia moltissimo che rivolga a te così tante parole.

                       23.   Noi per esempio parliamo di tanto in tanto del futuro; – Gesù nemmeno una volta! Ma se viene in casa un ammalato e un mendicante, – Gesù è con lui e gli dà elemosina e conforto. E così io ho osservato Gesù nel suo operare e lavorare, senza che avessi avuto soltanto una volta motivo per biasimarLo.

                       24.   Un drappello romano viene lungo la strada e si ferma davanti al pozzo. Tu stesso sai quanto è rigorosamente vietato offrire ai poveri affamati e assetati prigionieri, del pane o dell’acqua. Che cosa fa Gesù? – Egli va fuori con pane e acqua; – uno sguardo ai romani, – ed essi permettono che Gesù ristori i prigionieri.

                       25.   E quanto fui in pensiero per quest’azione; – ma Jehova ci è stato clemente. Non abbiamo avuto nessuna specie di danno. Al contrario, i miei figli poi ottennero un’occupazione ben retribuita dai comandanti romani.

                       26.   E così io vivo nella consapevolezza: qui, meglio di tutto è tacere! Se Gesù già tace tutto il giorno, potrò ben tacere anch’io, se la bocca vorrebbe parlare così tanto ancora”. –

                       27.   In quell’istante entra Maria e guarda con aria interrogativa i tre uomini, perché tutto era così quieto e silenzioso nella bottega. – Allora saluta cordialmente l’ospite, va da Gesù e Gli dice che ha bisogno di Lui per un sostegno.

                       28.   Gesù risponde in modesta maniera: “Rimani piuttosto qui ancora qualche istante; ci sono state delle trattative a causa Mia, e se tu hai voglia di andare ad abitare con Giuseppe da Andrea. – Io rimango qui, finché l’incalzante vita in Me Mi ordina ad agire e ad operare! Male, molto male va per l’uomo che da una parte vuole procurarsi molti vantaggi con la sua proprietà. D’altra parte però è altrettanto male se un uomo abbandona con leggerezza il suolo che lo ha già nutrito per lunghi anni e gli ha portato fortuna, e così tante belle cose. Soltanto nell’adempimento del suo dovere l’uomo, infatti, si libera dallo spirito della preoccupazione e fa maturare la fiducia prima per sé e poi per l’eterno Dio e Creatore. – E così le cose si risolvono come da sé.

                       29.   Cari amici e anche tu, Maria! Io sono certo del risultato perché già si annuncia ‘una nuova Vita’ nel Mio Petto. Io però considero Vita’ soltanto ciò che voi non potete ancora afferrare!

                       30.   Non una volontà umana, infatti, fa maturare questo risultato! No, – un serissimo superamento dei propri desideri! Non spero nel domani o dopodomani, no, – Io conto sull’oggi! Io voglio adempiere i compiti che la Vita oggi pone in Me. E per questo, Dio, l’Eterno, Mi dà la Forza e la Riuscita!

                       31.   Vedete qui questo grosso pezzo di legno grezzo; ci vuole almeno un tempo di 2-3 ore per farlo attraversare da un grosso foro. Ma Io accosto soltanto il ferro, giro con la mano, – ed il lavoro è pronto.

                       32.   Quanto tempo credi tu, caro amico, che Io abbia bisogno per questo gioco di mano? Sono stati necessari anni per consolidare la Mia Volontà, perché queste Forze in Me si sono ordinate così come se un secondo uomo in Me accorresse in aiuto con forze gigantesche. – Questo, però, voi imparerete a comprenderlo solo più tardi.

                       33.   Perciò state tranquilli e in silenzio, e non parlate di Me, ma non irritatevi nemmeno di Me! È da chiamarsi fortunato soltanto quell’uomo al quale nulla può togliere la sua quiete e pace interiore per qualsiasi cosa gli capiti, – sia in bene che in male, – affinché l’uomo possa contare sull’Aiuto che gli si presenta come da sé, interiormente!

                       34.   E con questo vogliamo terminare la nostra conversazione. Vieni, Maria, voglio adempiere il tuo desiderio. La benedizione di Dio sia con voi! Ma tu, fratello Andrea, sii oggi ospite di Giuseppe! Io ho ancora molto da fare che non posso rivelarvi per amor della vostra quiete. – Saluta tua figlia Edith, Io so, lei Mi conosce e Mi ama a modo suo. – Anch’Io l’amo, ma soltanto così come amo te. Perciò ogni altro desiderio è da mortificare perfino con la posta in gioco di ciò che voi chiamate felicità. La Meta, alla quale Io aspiro, è necessaria, affinché tutti gli uomini in futuro tendano unicamente a questa Meta: diventare Uno con Dio. E se si accumula contrarietà su contrarietà, ostacolo su ostacolo, Io ci sono passato abbastanza per sapere che tutto questo si può rimuovere con la quiete più interiore e Magnificenza in Dio.

                       35.   Nulla, ma proprio nulla ci deve ancora separare da questo santo impulso verso Dio, affinché Iddio in tutto il Suo Amore e Forza ci diventi presente, – interiormente. Ma finché Dio e l’uomo sono ancora due, Satana può trionfare. – Soltanto quando Dio e l’uomo sono ‘diventati Uno’, tutto il separante è superato! Allora Io posso essere in ogni luogo! Poi si rivelerà ovunque la Vita risvegliante che lavora gioiosa, magnificamente, facente ogni cosa felice, – in e da Dio! Non fate resistenza, ma serbate le Mie Parole; un giorno saranno una Luce e un Segnale, per adattarvi anche a questo Spirito divino di ogni Vita!

                       36.   Felice sei tu Giuseppe – perché hai lottato e non Mi sei più d’impedimento! E grande sei tu, Maria, dinanzi a Dio, – perché umilmente ti pieghi alla Mia Volontà! Ma il nemico di ogni vita è in agguato, lo so da lungo tempo! – Custodite saldamente anche voi le Parole: con Dio, Tutto! – Senza di Lui, nulla! – E ora, Dio vi assista! Amen!”.

[indice]

 

۞

Cap. 6

Gesù con Giovanni il Battista in solitudine sul monte

gesu_in_montagna2

                         1.      Nel mezzo di alti monti, seduto su un masso roccioso, Gesù contempla le magnifiche costellazioni che il Cielo presenta ai Suoi occhi. È notte, e meditando i Suoi occhi vagano in lontananza; soltanto i bassopiani fanno ancora riconoscere le alture boscose. I Suoi occhi scrutano ancor sempre un punto, per poi, come delusi, guardano di nuovo verso il cielo. Una leggera sonnolenza s'impadronisce ora di Gesù, ed Egli non oppone neanche resistenza al sonno, – è pur già la terza notte su quest’altezza montuosa. Le stelle sbiadiscono, ed una fievole aurora, come anche la ridestante vita degli uccelli del bosco, annunciano il nuovo divenire di un nascente giorno.

                         2.      Gesù si sveglia. – Rabbrividendo si avvolge stretto nel Suo mantello, e il Suo sguardo cerca di nuovo il punto nel bassopiano. Non c'è ancora nulla da vedere; – allora Gesù si lascia cadere sulle ginocchia, poggia il Suo capo sui Suoi avambracci e inizia a pregare:

                         3.      "Padre santo! Tu Amore di ogni Amore! – Tu Vita di ogni Vita! – Sono assorto in questa ora mattutina in silenziosa adorazione. Ma guarda, Io ho bisogno di Te! È necessaria la Forza Tua! Io vedo la via e vedo chiaro il Compito che ancor Mi attende come Uomo! – Ma ho bisogno della Consapevolezza che Tu sei in Me, che Tu vivi in Me; non più come una seconda vita, – accanto a Me, ma come la Mia Propria Vita! O Padre! Anche in questo nuovo veniente giorno, tutto, anche la cosa più piccola, deve essere per Me una Testimonianza che Tu sei con Me, …e in Me! Amen!".

                         4.      Gesù si alza, e di nuovo il Suo sguardo va verso il punto che ora si presenta nella penombra come un fossato. Sulla via volteggia un avvoltoio pronto a precipitarsi su una preda che gli si presenta. Allora Gesù apre la Sua bocca e come a Se stesso dice: ‘Anche per voi verrà un giorno la redenzione, soltanto quando il seme sarà posto e il nemico debellato! O tu povera Terra, – con gli abitanti ancora più poveri! Quanto saresti felice se il nemico di ogni vita adempisse, come tuo pacifico pastore, – la Volontà di Dio! Ma, o Padre buono, per il Tuo Amore e per i Tuoi scopi non è ancora giunto il tempo!’. –

                         5.      Gesù va intorno e guarda imperterrito il nuovo Sole nascente come immerso nella brace. – E sale sempre di più nella luce bianca, per risplendere e illuminare.

                         6.      Gesù stende le Braccia come se volesse fare un bagno nella luce, poi si volta e scorge ad un tratto la ‘Sua ombra’: le Sue braccia tese, il Suo corpo dai piedi fino al capo, rappresenta, – una croce!

                         7.      "O tu Croce! Tu simbolo di umiltà, tu simbolo dell'impotenza, tu simbolo dell'eterna Creazione di Dio! Nel tuo segno Io vincerò!".

                         8.      E Gesù, un po' rabbrividendo, si siede di nuovo su un sasso, per guardare ancora verso il fossato.

                         9.      ‘Verrà egli? – Seguirà l'impulso dello spirito?’, così Gesù si domanda, per dire di nuovo, come pregando in Se stesso: "O Tu eterno Amore! È la Tua Volontà – (che venga Giovanni!); egli deve essere Mio! Spalanca i nostri due cuori, affinché diventiamo maturi per l'impiego nel Servizio Tuo!". –

*

                       10.   Lungo il fossato viene, come guidato da mano invisibile, un giovane uomo, per correre incontro con passo veloce a Gesù. Il suo volto è arrossato, il suo polso e il suo respiro sono rapidi e gravi, – egli ha corso di notte, senza sosta e senza riposo, attraverso rocce e bosco, attraverso prati e sterpaglie, per essere là nel luogo dove ora siede Gesù.

                       11.   "Fammi riposare presso di Te, fratello del cuore mio, e permettimi di domandare: questo, che cosa deve significare? – Poiché già da tre giorni qualcosa mi attira potentemente verso di Te, ma dubbi su dubbi salivano in me, Ti sapevo certo a Nazareth presso i Tuoi cari.

                       12.   E l’impulso diventava sempre più forte, e così ho lasciato la casa paterna, dove la madre è ora in ansia, e volsi i miei passi verso la montagna. – Allora all'improvviso, era come se l’impulso in me diventasse forza e certezza, come se un dito invisibile mi mostrasse la via attraverso molti, molti impedimenti. –

                       13.   E ora – Jehova sia ringraziato – ora sono qui! Ora mi diviene finalmente chiaro: Tu hai bisogno di me! – Fammi sapere il perché e a che scopo. – Dimmi, fratello del cuore, non sarebbe stato più comodo e più bello a casa da voi, che qui sopra questo deserto dove non c’è vita? – Sopra di noi il cielo, sotto di noi – la terra natia. – Qui, come due abbandonati da Dio, senza cibo e senza protezione. Dimmi: che cosa significa tutto questo?". –

                       14.   Gesù gli risponde dolcemente: “Giovanni! Dammi le tue mani e fammi guardare nei tuoi cari, fedeli occhi! Io so, tu sei senza falsità, – e malgrado ciò Io sono per te in grande ansia e afflizione. –

                       15.   Fa che Io possa finir di parlare con calma, guardaMi anche tu, – fermo, affinché tutti i dubbi cedano e tu contempli ‘il Nocciolo dell’Anima Mia’! – guarda! Qui sopra in questa pura aria di montagna, circondati da esseri mansueti, siamo slegati dalla pressione che la vallata esercita su tutti i cuori. Stanchi per fame e sete, anzi sfiniti, – senza possibilità di saziarci, – qui è facile per lo Spirito fortificarci e ristorarci. Qui le nostre anime diventano più adatte ad accogliere il nobile cibo, e i Doni superiori, – direttamente dalla Mano dell'eterno Iddio.

                       16.   Io ti ho chiamato, – tu sei venuto! Ricordati delle conversazioni dei nostri padri! Ricordati di che cosa parlavamo tanto spesso nelle brevi visite! Ma tu l'hai dimenticato, – e ti sei lasciato prendere da ciò che ti diceva il tuo intelletto! – Non hai ancora percepito che con tutta la tua sincera volontà e volere sei rimasto interiormente povero e senza pace? –

                       17.   Guarda, noi due siamo chiamati a qualcosa di più Grande di quanto tu possa immaginare! Lascia che ti parli di come ho lottato e combattuto; cosa che però non si può esprimere in parole. – Ma rifletti: per Me è sempre stata santa serietà considerare questa grande, portentosa Meta della Vita! Ma tu credi così fermamente che Iddio, l'Eterno, debba venirti incontro per porgerti i Suoi Doni di Grazia? – Fratello! – Qui ti sbagli di grosso!(Soltanto con portentosa lotta nell'interiore e santa serietà, l'uomo si conquista i Doni divini della Grazia!)

                       18.   Attraverso le Sue infinite, benefiche Conduzioni di Grazia noi due siamo stati chiamati per riportare a Lui la Vita perduta! E tutto il perduto sta ora nei nostri cuori come infinito, eterno mai cessante bene proveniente da Dio! – Ma soltanto il più lieve impulso, il più piccolo amore per l’effimero non fa venir alla luce in noi questo Essere pieno di grazia!

                       19.   Io ho riconosciuto questa nostra Missione, ho scorto la ricchezza di Forza e Pienezza nel nostro spirito, e divento sempre più forte nella Volontà per l’allontanamento da tutto il mondano.

                       20.   Perciò, caro Giovanni, guarda anche tu nel tuo proprio cuore. Là è la culla e il luogo di riposo dell'eterno Amore proveniente da Dio. E soltanto là, dove c’è quest’Amore, là appena si sviluppa la nuova vita proveniente da quest’Amore.

                       21.   Tutto ciò che tu vedi, è interiormente malato, malato da morire, e tu puoi percorrere la Terra intera, – non si trova nessun soccorritore! Il soccorritore vive soltanto in noi come un assai piccolo atomo poco appariscente, e vuole essere nutrito e curato attraverso il nostro amore per questa ‘Nuova Vita da Dio’. E ora guarda; tu domanderai: ‘Con che cosa devo io nutrire in me questa Vita di Dio?’ – La risposta a questo non è facile. Essa suona: con quello che tu sacrifichi in desideri mondani, con quello che togli al proprio essere animico! – Allora tutte le forze ostacolanti sono pronte a servirti.

                       22.   Io ho bisogno di te – quale Mio araldo! Come colui che ha da richiamare l’attenzione degli uomini su ciò che viene: Come Vita divina – in Me – a tutti gli uomini!

                       23.   Tu conosci il tempio e il suo ipocrita operare. Tu conosci le Scritture e tutte le Promesse. Tu sai da lungo tempo che in Me l'eterno Amore vuole incarnarsi su questa Terra in questo tempo. E malgrado ciò ti tieni stretto alla rigida legge. Guarda, se Dio ti ha concesso forze che possono respingere il peccato, non devi pensare che tutti gli uomini sono fatti così. Hai tu già passato tutte le profondità dell’anima tua, – e puoi tu chiamare tua proprietà i mezzi con i quali puoi guarire i fratelli ammalati? No! – Sarebbe falsa illusione! – Poiché tutta la tua fede, il tuo operare e agire può sostenersi solamente su ciò che hai imparato nel tempio e nelle scuole.

                       24.   Non c'è bisogno di essere di spirito acuto per giudicare tutto ciò che è sbagliato e falso; e non occorre essere un illuminato per riconoscere tutto il male.

                       25.   Ora però è giunto il tempo in cui tutto il Divino deve essere manifesto nell'uomo! Ma questo per noi può essere manifesto nella luce del nostro vero, serio, santo servizio di Dio ed attraverso l’immolazione di tutto il mondano nel proprio io; – e questo in tutti gli uomini.

                       26.   Perciò guardati intorno: raggi di luce sono intorno a noi, per farci riconoscere nella luce, – che tutto ciò che vuole vivere deve essere compenetrato dalla luce, poiché è la Luce che favorisce la crescita di tutto! È la luce che squarcia le tenebre nell’anima nostra! Ed è la luce che fa anche riconoscere tutto il dannoso in noi!”.

                       27.   "Caro fratello Gesù! Il Tuo amore è grande! Lo sento adesso in quest'ora; ma non riesco ancora a comprenderTi. Ben mi ricordo dei Tuoi discorsi di un tempo in riferimento al nostro futuro, e mi ricordo ancora che rappresentasti la mia fine come non soddisfacente, dicendomi: un sacrificio del tuo amor proprio.

                       28.   Avevo però una gran confusione in testa, quando riflettevo sulle Tue parole troppo serie e, malgrado ciò, pronunciate con grande amore; – e così anche oggi si è ripetuto in quest'ora mattutina.

                       29.   Soltanto adesso prendo di nuovo coscienza dove siamo realmente e tutto il misterioso che mi ha attirato qui. O Gesù, c’è angoscia in me in questa solitudine; torniamo indietro! Possiamo discutere strada facendo di quello che devo fare per Te. Vieni via da qui e non farti pregare invano".

                       30.   “O Giovanni! Se oggi non vuoi comprenderMi, allora spezzi un sostegno, una speranza in Me! Vedi, da tre giorni Io siedo qui in attesa. – E ora che sei qui, – non prendi tu parte alla Mia lotta? Tu percepisci il Mio amore, – e fa bene al tuo cuore; ora però dimostri che in te non conosci ancora nessun amore vero.

                       31.   Amore! – è soltanto Amore! – quando non si sollevano dubbi; poiché là dove viene ancora pesato, l'amor nulla osa! Soltanto ‘il vero amore’ impegna tutto, senza ripensamenti. Ma la guida di questo santo amore deve essere: la Lucedi Dio e la Sua Sapienza! – Per questo, ancora molto, anzi tutto del proprio deve morire in te!

                       32.   E così esprimiti ancora. Ma rifletti: in ogni avvenimento erano sempre in due! – Quando Adamo come signore, come rappresentante di Dio, fu posto su questa Terra, allora tutto il Creato di fronte a lui stava nel rapporto come l'uomo verso la donna. Adamo = il divino generante, – la Creazione = la partoriente. Tuttavia per propria colpa, per il suo amore per il proprio io tutta questa Magnificenza in lui andò in rovina. –

                       33.   Adamo (quale generante) doveva allora ritrovarsi ‘nella donna’; per questo Iddio riunì in Eva tutto il creativo. Ma Adamo si perse insieme alla sua donna.

                       34.   Fino ad oggi Dio stesso, l'Eterno, si è preso cura di ogni vita caduta e legata. Ora, in noi due, sono finalmente adempiute tutte le condizioni in cui noi al par di un Adamo e di una Eva, e puri così come erano questi in principio, per il momento benedicendo, possiamo operare fecondi sulla smarrita vita interiore degli uomini – e poi come da se stesso, su tutto il Creato.

                       35.   E così noi due stiamo davanti a grandi compiti! Io conosco il Mio, e a te mostro il tuo. Ora dipende dalla riuscita.

                       36.   Io Mi trovo già alla conclusione della Mia grande lotta! Ti voglio sostenere e ti voglio mostrare la tua grande ultra magnifica meta.

                       37.   Poiché, fratello Giovanni, se tu vieni meno in questo grande, portentoso tempo, allora verrà su di te in aggiunta un prova che sarà ancora molto più forte!

                       38.   Guarda! Hai tu ‘Me’, così… che potresti dire: «Io e Te, …siamo Uno» – ? Allora Io sono (quale Amore) tutto per te! E tu (come la comprensione per quest’Amore) sei il primo che produce ‘frutti’ di eterna esistenza. Più tardi dovrai dapprima cercare – e talvolta errare – e tutte le prove della tua fede verranno calcolate precisamente secondo la misura della forza che hai da portare in te. Quindi parla, e sii aperto con Me!”.

                       39.   Giovanni tace. – Alla fine ammette: “Caro fratello Gesù! Il senso profondo del Tuo discorso è inafferrabile per il mio limitato intelletto. Tu mi metti adesso davanti a domande e compiti, di cui io sono ancora troppo indegno. CercaTi uno ancora migliore! Uno che abbia la giusta comprensione per questo grande, potente Amore che Tu ora esponi precisamente a me. –

                       40.   Io non posso andare contro la mia natura e non posso vivere una vita che mi è ancora estranea. Vedi, Tu conosci la mia educazione: severa secondo le regole delle leggi di Mosé. Ciò nonostante quest’Amore, per il quale Tu Ti vuoi adoperare, è per me troppo pieno di fantasia, ed io ho paura che Tu naufragherai enormemente.

                       41.   Quello che Tu mi hai esposto nella Tua vita come lotta, per vincere la Tua carne e il Tuo amor proprio, è per me un mistero. Tu vuoi giungere alla meta: rappresentare una vita proveniente da Dio – e vuoi spianare una via che fa di noi uomini soccorritori e salvatori di tutto lo smarrito? – O mio Gesù! Tu buon, caro uomo! Rimani ciò che sei e servi meglio a Te stesso! –

                       42.   Non credere di poter spezzare il potere del tempio! – Non credere proprio che i custodi del tempio ti crederanno! Lo conosco troppo bene e proprio per questo la vita mi ha reso con loro così duro e grossolano. Io sono ben conscio di non acconsentire a nessun peccato; – e, se ho peccato di giorno – ancora prima che sopraggiunga la notte – ho fatto penitenza in sacco e cenere. Ma di amore, di indulgenza, di bontà, io ancor mai ho sentito qualcosa, eccetto da Te, da Tua madre e dalla mia; – e mio padre non è già più da tempo. Credimi: se potessi distruggere il tempio, lo farei, perché là dimora potentemente il peccato. Ma io sono solo un uomo, – e perciò voglio anche rimanere fedele al mio proponimento e annuncerò a tutto il popolo ‘l'Arrivo del Cielo’.

                       43.   Quello che Tu porti in Te come Amore-Potenza e Forza, è ben un ardente desiderio in me. – Sì, io percepisco qualcosa di grande in Te! Ma sapere per me è più importante che percepire. E perciò – scegliTi altri che Ti seguano volontariamente! Perché Tu sei il Signore nel Tuo Essere ed Essenza! Io, – solo Tuo servitore! Perciò, o Gesù, lasciami ancora oggi godere il diritto di chiamarTi fratello! Lasciami ancora una sola volta abbracciarTi e baciare la Tua bocca e i Tuoi occhi fedeli! E da questo ricordo possa poi attingere quando la vita mi afferra duramente. – O mio Gesù, fratello mio!”.

                       44.   "Vieni, Mio Giovanni, vieni al Mio petto! Spiritualmente ti ho già da sempre legato a Me, perché Io ti amo, – ti amo così intimamente! Afferra dunque lo Spirito in Me e percepisci la consacrazione di questa santa ora mattutina! Bevi a sazietà e fa che ogni dubbio scompaia, – poiché soltanto una sola cosa è necessaria! – E questa sola cosa è – RiconosciMi! – Riconosci lo Spirito della Luce e della Vita in Me. Allora tu sarai dotato per essere inviato ad essere colui che Mi prepara la via.

                       45.   Mi cercherò naturalmente dei 'fratelli', così che tutti insieme riuniscano in sé ciò che dovresti veramente rappresentare tu. – Vedi, Io potrei influenzarti così come ti ho attirato quassù; ma in futuro non posso nemmeno più fare questo, perché il nemico di ogni vita possiede troppi informatori. – Perciò la cosa giusta può essere soltanto ciò che viene fatto nel liberissimo amore del cuore. E perciò assapora bene quest'ora!

                       46.   Perché adesso è lo Spirito dell'Amore che ci lega e che vuole fortificare in noi la volontà per la santa Opera.

                       47.   Se Io posso parlarti ancora una volta in questo senso, dipende completamente dalla tua predisposizione, dalla condizione del tuo cuore. Se vuoi essere e rimanere il Mio fedele Giovanni, allora bandisci ogni pretesa di aver ragione ed ogni pienezza del sé. Perché è mille volte meglio subire ingiustizia, …che commetterla! E se vuoi veramente risorgere e operare in questo spirito d'amore, allora vivi così che nessuno dei tuoi simili che si avvicina a te vada via deluso! La Potenza e la Benedizione del Cielo viene proprio soltanto a quel cuore che si può piegare in umiltà davanti a Dio il Signore, poiché soltanto il cuore che è compenetrato dal Suo Spirito, potrà operare nel Servizio di questo Amore. O Mio Giovanni, ora supera ogni riserva e renditi libero! È giunto il nostro tempo, e tutti hanno bisogno d’aiuto!

                       48.   Guarda questo bel paesaggio, nei suoi silenziosi boschi dimora ancora pace. Ma fa venire degli uomini, – e tutta la pace è bella e finita. Essi non sanno più che cosa è la pace e, – che cosa serve alla pace! Essi non sanno che cosa è l’Amore e, – che cosa serve all'Amore! E quindi prepariamoci al lieto servizio in quest’Amore.

                       49.   Non domandare: ‘Dove e quando servire?’, – ti sarà data la risposta nel cuore! Ma, se vai per la tua via senza di Me, allora saprò piegarMi anche a questo e non ti sarò di ostacolo nel tuo servizio da te scelto nella grande Opera divina.

                       50.   Ora ti ho rivelato il Mio Desiderio. Scegli tu stesso! – E come la tua opera, …così la tua ricompensa! Ora dobbiamo separarci. – Ti sia il ritorno libero e leggero! Ma Io rimango ancora qui su questo monte fino a notte, per consolidarMi ancora di più ed unirMi col santo Essere divino, …in Me. Così accogli la Mia amorevole Benedizione e rimani memore di queste Parole del Tuo Gesù! Amen".

                       51.   Giovanni quasi non ha la forza di separarsi, infatti, per la prima volta nella sua vita egli sente cosa significa ‘separarsi!’ Con lacrime agli occhi esclama ancora al commiato: “Io aspetto la Tua chiamata, o fedele Gesù! – e ‘Dio sia con noi’, – fino al rivederci!”.

*

                       52.   Con passo veloce Giovanni scompare nel sentiero e, …Gesù è solo! …solo! E le Sue labbra mormorano:

                       53.   "O Giovanni! se tu fossi rimasto qui per libero amore! …non ci saremmo più separati fino alla vittoria! …eppure, anche questo deve essere ancora oggi superato! –

                       54.   E al calar della notte, quando non s’incontra più nessuno, corro a casa dalla madre in ansiosa attesa.

                       55.   O Dio! …o Padre! …oh, Tu Amore! …quanto Ti ringrazio che Mia madre Mi comprende e non fa più domande! …la sua dolce mano sul Mio capo dona forza, è balsamo per la Mia anima dolente. Ti ringrazio, o Tu Padre meraviglioso che Ti glorifichi così nel cuore di Maria e Mi fai sentire la grande, potente, meravigliosa meta!

                       56.   Certo passeranno ancora molti giorni bui; ma il più difficile è superato. Oh, quanto sarei ancora più felice se anche Giuseppe, completamente come Maria, imparasse a comprenderMi!

                       57.   Ma tu, Cuore, ora devi tacere, affinché Iddio possa parlare in te!".

                       58.   E così termina questa scena sul monte.

 

* * *

[inizio]

[home Seltmann]  -  [home sito]

 

 

 



[1] Secondo la Rivelazione del Signore nell’opera dal titolo “Il Vangelo di Giacomo” di Jakob Lorber 1843/44 – cap.10,6 / 13,8 / 168,1, Giuseppe dal primo matrimonio aveva avuto cinque figli: il figlio maggiore Gjoel, poi Joses, Samuel, Simeon e Jakob. Quest’ultimo, chiamato da noi Giacomo, il più giovane, era maggiore di 16 anni rispetto a di Gesù.