1887-1904

Rivelazioni a Franz Schumi

 

Libro dellE preghierE teosoficHe cristiane

 

n. 72

 

 

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Titolo originale:  “Christlich theosophisches Gebetsbuch

 Per l’edizione in lingua originale (1904):

Casa Editrice di Franz Schumi a Zurigo;

Editore su commissione: Cécil Nägel, Altona (Germania)

Stampa di Otto Bucholz in Amburgo (Germania)

 Edizione italiana a cura del gruppo “Amici della nuova Luce

 Traduzione di Antonino Izzo

 

 

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Cap. 1

Introduzione del Padre

Graz, 1° gennaio 1900

1. Cari figli, Io, quale Autore di questo libro delle preghiere, ve lo metto nel cuore: “Leggetelo per intero!”, affinché innanzitutto, attraverso di esso, sappiate ciò che Io, quale vostro Padre e Salvatore dell’anima, desidero e voglio da voi, poiché voi, sia senza pregare che col pregarMi, spesso siete troppo immersi nei pensieri materiali, e perciò nello spirituale vedo pochi progressi, ma molteplici regressi! ‒ Pregare significa parlare con Dio, Padre vostro! Solo che Io che col Mio occhio abbraccio tutto, dato che dimoro nel vostro cuore quale vostro Spirito, vedo anche che, a causa della mancanza di un’adeguata istruzione per mezzo dei Miei manuali, percorrete vie che spesso non conducono a Me, bensì al Mio polo opposto. Voi confidate nella Mia bontà paterna, ma questo significa peccare presuntuosamente facendo affidamento sulla Mia bontà, e questo è un peccato, molto, molto spiacevole ed estremamente gravoso!

2. Perciò ho fatto preparare questo libretto secondo i Miei dettati e le Mie indicazioni, e poiché ho trovato troppo poco interesse tra voi per le Mie preghiere date attraverso i medium scrivani, allora per questa prima edizione ho dovuto anche occuparMi di sovvenzionarlo tramite i soldi di quei figli che Mi sono affezionati e che sono colmi del più intimo amore, altrimenti non si sarebbe riusciti a pubblicarlo! Questo, per Me, quale Padre, è davvero molto triste. Io devo e sono costretto a darvi il ‘Pane’, e se ora esaminerete bene le Mie indicazioni su come dobbiate vivere secondo queste ed esserMi riconoscenti, allora, con poche eccezioni, troverete tutti che le vostre regole di vita sono state finora troppo difettose perché Io potessi essere soddisfatto di voi! Ebbene, il libro delle preghiere è qui, e nessuno può addurre quale scusa il fatto di non sapere cosa Io voglio da tutti! ‒ Leggetelo, pregate e operate secondo gli Insegnamenti e le preghiere qui depositate, e la Mia benedizione sarà sui sostenitori per la copertura delle spese di stampa, così come su tutti coloro che adempiono il Mio desiderio. Amen!

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3. Nota bene: ognuno che prega, abbia l’onere che le parole che pronuncia parlino nel suo cuore, nell’amore; perciò per Me è indifferente se pregate il Padrenostro che ognuno può imparare a memoria o una preghiera stampata, ma tuttavia data da Me stesso, oppure ogni giorno una nuova preghiera. Non la quotidiana ripetizione delle parole in una preghiera prefissata è ciò che si chiama ‘pregare in spirito’, bensì è l’amore ad essere determinante, poiché se voi foste tenuti a creare da soli nuove preghiere ogni giorno, allora Io, quale Dio stesso, avrei commesso un errore insegnandovi la preghiera del Padrenostro come preghiera principale, la quale continua ad esistere come tale, sebbene sia stampata nei libri e ognuno la conosca a memoria.

4. Figlioli! Lasciatevi guidare solo da Me, dal Padre vostro Gesù, affinché non esistano divergenze di opinioni e di fede.

 

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Cap. 2

La base dell’insegnamento teosofico è: nessun rito, ma solo amore!

Che nel libro delle preghiere teosofiche cristiane (questo) non compaia nessuna delle cerimonie ecclesiastiche né degli ordinamenti degli uomini, è perché Io, Cristo, ho rigettato ogni cerimonia e qualunque tempio = (sinonimo del passato clericalismo), ogni disposizione e ogni ordinamento, considerando unicamente il puro amore per Dio e l'esercizio delle opere d’amore per il prossimo, in particolare verso i poveri, i bisognosi e gli ammalati come obbligo principale, e come ho stabilito nel Mio Nuovo Testamento o Nuova Alleanza quale unico altare sacrificale.

 

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Cap. 3

Il significato spirituale del termine teosofo, Teosofia e teosofista

Graz, 20 ottobre 1899

1. Miei cari figli, il compito di un vero teosofo è quello di procedere rigorosamente secondo le Mie leggi come le prescrive il Mio insegnamento dell'Amore. Purtroppo nei Miei figli vedo da tutte le parti che si separano molto difficilmente dalle loro vecchie abitudini che li legano al resto del mondo. Il mondo è a loro troppo caro e pensano che sia sufficiente non prender parte ai peggiori peccati di questo mondo, dicendo: “Del resto dobbiamo vivere così come vive il mondo, per non essere derisi e scherniti dagli altri e soffrire sotto i loro colpi”.

2. No, figli Miei, la vostra opinione è fondamentalmente falsa! Dovete decidervi e lasciare che il mondo percorra le sue vie. Infatti, Io spesso vi ho detto che non si può servire due padroni nello stesso tempo! ‒ Cosa vi dà il mondo da aver bisogno di lui per vivere e operare in maniera intellettuale? Se il mondo cambia le sue particolari vie, non è detto che anche voi, conoscitori del Mio insegnamento, rigorosamente separato dal modo di vivere del mondo, dobbiate seguirlo dappertutto! Voi sapete per quale scopo siete nel mondo, mentre gli uomini del mondo non lo sanno. Perciò separatevi da loro per quanto vi è permesso, affinché possiate cambiare il corso della vostra vita secondo la Mia santa volontà. Il tempo è qui, è iniziato, e voi non siete preparati a prendere in mano il Mio vessillo del divino Amore e precedere come illuminazione per gli altri, e mostrar loro la via della Divinità, così che anch’essi possano seguirvi!

3. A cosa vi serve il leggere per intero i Miei libri, se in questi trovate solo il senso letterale, ma non lo Spirito del Padre? E tuttavia solo lo Spirito dell'Amore che pervade i Miei dettati o libri, è determinante per entrare nel Regno dell'Amore, Regno che Io ho stabilito per i Miei figli che Mi amano, vivono ed agiscono secondo le Mie parole.

4. Chi non ha il più profondo desiderio di Me, non viene a Me, ma se lo deve guadagnare per amor Mio e del prossimo, rinnegando se stesso con la completa rinuncia delle gioie e dei piaceri mondani con grande sforzo spirituale, facendo sempre attenzione alle sue parole, ai desideri, ai pensieri e alle azioni, al fine di non fare qualcosa contro la Mia volontà. Infatti, il nome ‘teosofo’ è la derivazione della parola Teosofia, e chi vuole essere un teosofo deve conoscere precisamente il significato fondamentale di questo termine. Perciò nelle seguenti spiegazioni vi voglio presentare il ritratto di un vero teosofo e di come debba essere, per meritarsi questo titolo onorifico celeste.

5. La parola ‘Theo-Sophie[1] significa "Sapienza di Dio", e questa esprime il significato del nome Gesù Cristo, poiché Gesù, come Figlio di Dio, è la stessa Sapienza di Dio, e come tale Egli è stato creato, secondo l'anima e il corpo dalla Luce di Dio, e la Luce di Dio è la Sapienza di Dio. Perciò si può definire vero teosofo o vero cristiano solo colui che si sforza con piena serietà di uniformare il proprio sistema di vita alle virtù di Gesù. Per la verità, tutti coloro che leggono libri teosofici si chiamano ‘teosofi’, solo che c'è una grande differenza tra nome e fatto, e perciò ognuno legga i seguenti insegnamenti che un teosofo deve prendere in tutta serietà come sue regole di vita, vivendo e operando di conseguenza.

6. Miei cari figli, Io, il Padre Gesù, vi dico che il “Libro delle preghiere”, che il Mio Amore Mi ha guidato a far scrivere, è l'insegnamento e il segnavia che porta a Me secondo la dichiarazione della Teosofia. Voi vi dovete basare esattamente su di esso, e la luce del Padre vostro si leverà e splenderà tanto qui, quanto in tutte le Eternità.

7. Io, Gesù, infatti, sono Dio e Padre vostro e sono la vostra Guida e il vostro destino sulla via della vita che porta a Me, dal Quale voi siete provenuti.

8. La vostra esistenza è datata dalla Mia Eternità primordiale. Voi non avete un inizio spirituale, ma solo un inizio materiale, poiché il vostro stato originario è in Me, ed Io sono senza inizio. E come non avete nessun inizio, così non avete nessuna fine, poiché voi, nell’intimo, siete il Mio stesso ‘Io’, perché il vostro Spirito è Dio stesso, e quindi Io dimoro in voi e voi siete portatori del Mio Io in voi. Perciò Io vivo in voi e voi vivete in Me, dal momento che con il Mio Spirito abbraccio l'Universo, e perciò tutto è in Me, e non fuori di Me.

9. Voi siete la Mia Creazione primordiale che ho chiamato in vita attraverso Satana[2]. Tuttavia, dal momento che siete caduti con Satana, allora non mi rimase altro che consolidarvi nella materia, per impedirvi ogni resistenza verso di Me.

10. Ebbene, dalla caduta di Adamo vi ho lasciato entrare nella carne uno dopo l’altro, per richiamare in vita nuovamente l'anima di Satana che ho trasformato in materia.

11. Voi, secondo lo spirito, siete Dio; e questo significa che il vostro spirito è il Mio Io in voi, poiché Egli forma l'Amore in voi. Questo Amore è il Creatore del mondo, con tutto ciò che il mondo abbraccia.

12. L'Amore è l'Essenza fondamentale in Me, esso è il Creatore, ovvero il Padre, poiché tutto è stato chiamato all’esistenza attraverso di Lui. Lo stesso avviene presso di voi, poiché anche voi diventerete creatori di tutto l'essere e di tutte le cose del mondo attraverso l'amore per la (buona) causa. Perciò l'Amore è il fondamento primordiale in Dio, è il fuoco che riscalda tutto e chiama in vita tutto, è il continuo promotore amorevole della vita nell’Universo, e qui non esiste nulla in cui l'Amore non possa essere chiamato Padre o Creatore.

13. Quindi l'Amore è il motivo per la creazione di ogni essere e di ogni essenza, e così anche la vostra vita proveniente da Me. Voi siete figli Miei, poiché, come tali, un giorno nei fondamenti primordiali del tempo siete stati chiamati fuori da Me – venendo all’esistenza – ed avete avuto la vita in Me, poiché ero il vostro Io, come Lo sono ancora oggi.

14. La vita dei Miei figli è la Mia stessa vita ed è anche il Mio destino, perché Io, come Spirito guida di Dio in voi, devo prender parte a tutto ciò che fate ed intraprendete nella vostra libertà da Me concessa.

15. Tuttavia esiste una differenza tra il vostro Spirito di Dio e il vostro intelletto. Il Mio Spirito vi consiglia solo per il bene; il vostro intelletto, invece, per il male. Ma perché questo? – Vedete, figli Miei, Io vi ho concesso un’ampia libertà d'azione, affinché vi esercitaste nel bene e nel male, per poi respingere il male ed accogliere il bene in voi; e qui avviene che, come cadde Adamo quella volta, anche voi come discendenti di Adamo, spiritualmente, siete già caduti con lui; ma per mezzo di ciò è già stato posto anche il seme per tutte le azioni successive che, in voi, germogliano assai frequentemente, se non percorrete le vie che vi guidano indietro a Me, al Padre vostro.

16. Il fondamento per il peccato vi è stato posto attraverso Adamo, perciò Io promisi a lui, ed attraverso di lui a tutti voi, un Salvatore, e questo Salvatore sono Io, il Padre vostro Gesù stesso.

17. L’Antico Testamento, nei profeti e nei veggenti, in differenti passi contiene profezie su come, dove e quando, Io sarei venuto.

18. Nella storia della Creazione si dice: Dio è la Parola, e la Parola è Dio, e attraverso questa Parola è stato creato tutto. Perciò la Parola deve avere un’analogia spirituale, altrimenti sarebbe priva di significato. La parola (Wort in tedesco) deriva da ‘diventare’ (werden), e la parola “diventare” è l'analogia spirituale di Creatore, quindi: il “sia!”. E così anche la parola espressa è qualcosa che ‘è diventata’ dallo spirito nell'uomo, il quale esisterà eternamente.

19. Inoltre, disse che questa Parola era diventata Carne ed aveva dimorato tra gli uomini, e poiché questa Parola è il Creatore, allora è lo Spirito dell'Amore di Dio che Io, nella rispondenza spirituale, chiamo “Padre”. Perciò, attraverso questa Parola, Dio Padre Zebaoth stesso è comparso nella carne ed ha vissuto tra gli uomini come un Uomo sotto il nome di Gesù Cristo, ed ha istruito il popolo nell’insegnamento della Sapienza di Dio. Infatti, se Io, come Spirito di Dio, fossi sceso materialmente dal Cielo alla Terra, allora gli uomini avrebbero avuto paura di Me; perciò dovevo procedere come Uomo tra gli uomini, per non incutere loro nessuna paura dinanzi alla Mia persona.

20. La Mia discesa sulla Terra, annunciata dai profeti, e il potenziamento di Jehova connesso a questa Mia discesa attraverso la vergine Maria, è avvenuta nella città natale di Davide. Lì nacque il Sovrano e il Re della magnificenza di Dio dall'Eternità, il Signore di tutti i signori e il Re di tutti i re in tutte le Eternità, perciò avvennero anche quei grandi e materiali avvenimenti alla Mia nascita.

21. I punti nei profeti che avrebbero dovuto adempiersi sono questi: – in Mosè ho detto che Io avrei suscitato da voi un grande Profeta, e questo Profeta ero Io; – attraverso altri ho detto che una vergine doveva diventar gravida e partorire il Signore Dio Zebaoth, il cui nome significa: Meraviglioso, Consiglio, Forza, Eroe, Eterno Padre, Principe della Pace, e il Suo Regno sul seggio (spirituale) di Davide sarebbe durato eternamente (in senso spirituale).

22. Tutto questo si è adempiuto ed è stato l'Amore di Dio a compierlo sotto il nome Jehova Zebaoth. Ed Io, Gesù, ero ‘l'Unto di Dio’, ovvero ‘il Messia’ e ‘Dio Jehova’ stesso.

23. Si diceva che una vergine Mi avrebbe partorito! Quindi non una deflorata[3], bensì una senza macchia. Maria visse la prima volta all'inizio del decimo secolo nella città di Hanoch[4] sotto il nome ‘Pura’, ed è stata generata castamente dai suoi genitori molto devoti secondo il Mio ordine matrimoniale dei tempi primordiali (cioè senza libidine, ma solo per pura determinazione, al fine di liberare gli spiriti dalla materia, per dare incremento all’amore per Me) e nell’anno 919 dopo la creazione di Adamo è stata trasformata in spirito. Allora Maria, con l’abbraccio di Gioacchino e Anna dopo tre anni di separata vita coniugale, attraverso il puro amore di vedersi ancora una volta nella vita, senza contatto della carne, in presenza dei servitori nel tempio, fu concepita attraverso la Mia volontà da Anna nel suo settantaquattresimo anno di vita, e partorita nel settantacinquesimo. Se Maria fosse stata generata col contatto carnale, allora lei, essendo in tal modo un vaso non casto, non sarebbe stata in grado di portare e dare alla luce il santo corpo di Dio; e proprio perché pura, allora ha potuto concepire Me, il Signore, nel suo quattordicesimo anno.

24. Così misi in atto l’annunciata incarnazione del Mio Io. Io stesso essendo l'Unto, ovvero il Messia, in greco chiamato ‘Cristo’, ed Io stesso sono stato Colui che ha sofferto e sono morto per voi. – Ma perché questo?

25. Quando Adamo ebbe peccato, la Sapienza o Santità in Dio fissò la condizione che, come in Adamo, tutti gli uomini provenienti da lui e dopo di lui avrebbero peccato spiritualmente, perciò anche loro dovevano umiliarsi e percorrere la via della croce, della sofferenza e della morte, come Io, quale Gesù, ho fatto più tardi.

26. Le condizioni poste a Me dalla Sapienza all’Amore, non piacquero, perché le povere creature Mi facevano pietà, quindi Mi separai dalla Sapienza e le dissi: “Fallo Tu stessa, perché Io non sono d'accordo su questo!”. E ‘la Sapienza’ assunse le condizioni stabilite da Lei stessa ed anche le realizzò.

27. Perciò la parte sofferente in Gesù fu la Sapienza di Dio, che era personificata dall'anima corrispondente. Questa Sapienza ha dovuto indossare la veste della grezza materia, che rappresenta l'anima solidificata di Satana, e perciò Io, in Gesù, fui esposto a tutte le tentazioni, proprio come ogni uomo, e perciò espressi a Chotinodora (nell’anno 33) le seguenti parole[5]:

28. «Io non sono Dio (perché Dio è uno Spirito), ma come Uomo, ben un figlio di Dio, cosa che veramente sarà ogni uomo (con la prima e seconda rinascita dello spirito), poiché gli uomini di questa Terra sono chiamati a diventare ed essere "figli di Dio" e di conseguenza dèi; ciò perché il Padre loro è Dio, se vivono secondo la Sua riconosciuta Volontà. Uno di loro è destinato da Dio e dall'Eternità ad essere il primo, ad avere la vita in Se stesso e darla a tutti coloro che crederanno in Lui e vivranno secondo i Suoi Insegnamenti. E questo ‘primo’ sono Io. Io ho portato questa vita proveniente da Dio nel mondo, non dal grembo materno. Il germe stava bensì in Me, ma prima doveva essere sviluppato; ciò Mi ha richiesto trent’anni di tempo e Mi è costato molte fatiche. Ora certamente sto qui davanti a voi come compiuto, e posso dirvi che a Me sono dati ogni potere e ogni potestà nel Cielo e sulla Terra, e che lo Spirito in Me è completamente Uno con lo Spirito di Dio, perciò posso anche operare segni tali, che mai un uomo ha operato prima di Me; ma in futuro, questo non sarà uno speciale privilegio riservato a Me, ma anche per ogni uomo credente in Me e credente che sono stato mandato da Dio in questo mondo per dare agli uomini che ora camminano tutti nelle tenebre, la Luce della vita, così che potranno poi camminare secondo il Mio insegnamento (quale Parola di Dio), mostrando agli uomini, nella luce più chiara, la volontà dello Spirito di Dio che certamente dimora in Me in tutta abbondanza. Questo Spirito è sicuramente Dio; ma non Io come puro Figlio dell'Uomo (secondo carne e sangue), poiché, come già detto, come tale anch’Io, come ogni uomo, dovetti conquistarMi la dignità di un Dio attraverso molti sforzi e pratiche, e solo come tale ho potuto unirMi con lo Spirito di Dio, (attraverso la seconda rinascita, dopo che, attraverso la precisa osservanza della volontà di Dio, è diventata una Sua immagine spirituale). – Ora, Io sono di certo una cosa sola con Lui nello spirito, tuttavia non ancora completamente, ma lo diventerò anche compiutamente, Uno, ma solo dopo una grande sofferenza e una profonda ed umiliante abnegazione della Mia Anima».

*

(Dice Schumi):

29. Su questo, si confronti nel "Sentiero dei dolori" di seguito, un’ulteriore spiegazione che ho ricevuto su come Gesù vi farà dare uno sguardo nell'unità spirituale tra Padre e Figlio, vale a dire:

*

30. «Chi Mi ha mandato è il Mio eterno Padre, ed è in Me; e così Mi sono mandato in questo mondo dal Mio Amore per voi uomini, per portarvi e darvi la vita eterna. La Mia Parola e il Mio insegnamento che vi mostrano la via che porta alla vita eterna, sono per l’appunto la volontà di Colui che è in Me e che Mi ha mandato. Perché il Padre, quale eterno Amore, è in me, ed Io, quale Sua Luce, sono in Lui. Guardate la fiamma della lampada splendente! Potete separare la luce dalla fiamma, oppure la fiamma dalla luce? La fiamma è ciò che Io (spiritualmente) chiamo Padre e Amore (che attraverso il calore genera e diffonde la vita), e la Luce è il loro Figlio (generato) che viene emanato dalla fiamma per illuminare le tenebre della notte. La fiamma e la sua luce non sono, in questo caso, un’unica essenza? E non è la fiamma, tanto nella luce quanto la luce nella fiamma? Ma se è così, e non può essere altrimenti, allora la volontà del Padre non si manifesta nella Luce emanante da Lui? Chi quindi cammina in questa Luce, cammina anche secondo la volontà di Colui che Mi ha mandato nel mondo come Sua Luce; e chi cammina in questa Luce (del Mio Insegnamento divino) non potrà cadere in fallo e dovrà raccogliere la vita eterna, perché la Luce secondo la quale e nella quale cammina, è la stessa vita eterna. Solo chi abbandona questa Luce, cominciando a camminare di nuovo nella propria notte del mondo, non raccoglierà a lungo l'eterna libera vita dell'anima, finché non passerà nella Luce della vita!»

*

31. Così com’ero il Creatore, il Padre o lo Spirito dell'Amore di Dio in Gesù in quanto alla Parola, così ero la Sapienza di Dio in quanto all'Anima; perciò dissi di essere la Luce del mondo che era venuta nel mondo per far conoscere il divino "Amore" a tutti gli uomini attraverso l'insegnamento della Sapienza di Dio, affinché camminassero nella Luce dell'Amore divino. La Sapienza (dall’alto), ovvero la Santità di Dio, si è manifestata in Me attraverso l'Anima; la sapienza (dal basso), ovvero l'anima di Satana consolidata nella materia, invece, attraverso il corpo o la carne. La vostra anima è finemente spirituale, ma la carne è lo spirito grossolano spirituale proveniente dall'anima di Satana solidificata nella materia, e questo, essendo l’involucro spirituale animico e materiale carnale, è la dimora dello Spirito di Dio in voi. E tale involucro deve essere ancora purificato, spiritualizzato, santificato e divinizzato attraverso l’umiliazione e il rinnegamento di tutto il mondano.

32. La forza e la potenza di Dio, attraverso le quali questa (la carne) è stata chiamata all'esistenza in Me, si chiama: ‘Lo Spirito Santo di Dio’. E questo Spirito Santo proviene dal Padre e dal Figlio, ovvero dall'Amore e dalla Sapienza di Dio, quindi era Gesù, in cui l’Amore, la Sapienza e la Potenza di Dio erano uniti. Pertanto, Gesù è il vostro Dio, il vostro Creatore, la vostra spirituale forza primordiale dell’Amore e della Sapienza in Dio, poiché voi siete da Dio e Dio è il vostro spirito, attraverso il quale siete guidati spiritualmente.

33. La carne dell'uomo, infatti, è lo spirito grezzo proveniente dalla materia, perciò come tale è piena di cattivi desideri e voglie, e deve quindi essere disciolta attraverso la morte e raffinata così a lungo che il disciolto deve attraversare ancora nuovi processi di vita, fino a quando il tutto ridiventa puro e può essere utilizzato per una veste spirituale dell'anima. Allora l'anima riceve di nuovo l’ex corpo di carne così purificato, come corpo animico spirituale, nel quale ora essa vive ulteriormente e si slancia spiritualmente sempre più in alto fino ad arrivare alla rinascita dello spirito.

34. Anch’Io avrei dovuto sperimentare un tale processo di trasformazione con la Mia carne, solo che Io non ho mai commesso alcun peccato, perciò lo spirituale grezzo del cibo e delle bevande si spiritualizzava subito in Me, e così al tempo della Mia maturazione per l’insegnamento, nel Mio trentesimo anno di vita, ero già assurto alla seconda rinascita. Ero Uomo e Spirito allo stesso tempo. Attraverso la sofferenza, la morte e il Mio ulteriore operare, maturai tanto da poter entrare nella terza rinascita, avvenuta l'ottantesimo giorno dopo la Mia resurrezione. In tal modo l'Anima e il Corpo furono portati sul gradino in cui la Sapienza di Dio, in Satana, si pose davanti alla sua arroganza e caduta, e quindi fu di nuovo matura per ridiventare una cosa sola con Dio.

35. Gli uomini, quali figli di Dio, devono attraversare la stessa purificazione della propria essenza spirituale, e questa può essere compiuta nel mondo. Tuttavia, questo dipende dallo sforzo che si fa per vivere secondo i Miei insegnamenti, e quindi non dipende da Me, bensì da voi, diventare presto maturi e giungere alla rinascita dello spirito.

36. Dal momento che adesso sono una cosa sola con Dio, allora sono il Padre, ovvero l'Amore, – sono il Figlio, ovvero la Sapienza o Luce in Dio, – e sono lo Spirito Santo, che è l'energia, ovvero l'Onipotenza emanante dall'Amore e dalla Sapienza, cioè Elohim e Grazia divina. Perciò il Mio Giovanni disse: «I testimoni sono quindi tre nel Cielo: il Padre, la Parola e lo Spirito Santo, ma questi tre sono Uno»; questo significa che sono tre caratteristiche divine, ma un solo Dio in una sola Persona, che ora si chiama Dio, il Padre Gesù.

37. Lo Spirito in Me era lo Spirito dell'Amore di Dio, che Io spiritualmente ho chiamato "Padre"; perciò dissi ai Miei discepoli e, attraverso di loro, a tutti gli uomini: «Voi avete un solo Padre spirituale, ed è in Cielo, quale vostro Creatore e Dio. Perciò non dovete chiamare nessun uomo sulla Terra, ‘Padre’, nel senso spirituale; altra cosa è con il vostro procreatore biologico. Voi invece siete puri fratelli e sorelle spirituali, perché lo Spirito di Dio in voi è asessuale».

38. Perciò la Mia massima: «Io sono la Via, la Verità e la Vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo Mio, perché Io sono la resurrezione e la vita spirituale. Chi non crede in Me e non Mi confessa pubblicamente, non viene alla figliolanza e quindi non viene alla concezione di Dio, poiché nessuno può vedere Dio nella Sua Essenza primordiale consumante, e vivere, ma ben attraverso la Mia Persona, perché Dio dimora in Me ed Io in Lui; e ciò, perché le tre denominazioni delle caratteristiche divine, vale a dire "Amore, Sapienza e Onnipotenza", ovvero “Padre, Figlio e Spirito Santo”, sono un solo Dio in una Persona, e questa Persona sono Io, vostro Padre Gesù».

39. Chi però non crede in questo, egli è il suo stesso giudice spietato, e gli accadrà secondo la sua incredulità, perché negando il Figlio nega anche il Padre, poiché così dichiara che Dio è un bugiardo, dato che non crede alla testimonianza che Dio stesso ha testimoniato di Suo Figlio nella trasfigurazione sul monte Tabor.

40. Ebbene: sono Io, Cristo, la chiave di volta attraverso cui l'intera struttura spirituale (dell'Amore divino tra i Suoi figli) è tenuta unita, – accrescendosi fino a diventare un santo Tempio nel Signore; e ora, attraverso di Me, Gesù, siete chiamati ad essere una dimora di Dio nello Spirito dell'Amore per Dio e per il prossimo.

41. Ed Io, l'Amore divino e la Sapienza in Gesù, sto davanti alla Mia divina casa. Questa casa siete tutti voi, se vivete secondo i Miei Insegnamenti.

42. I Miei Insegnamenti, come Sapienza di Dio, sono di una Sapienza misteriosa e velata, che Dio aveva stabilito per la Sua magnificenza dall'Eternità, che però ai Miei tempi nessuno dei grandi di questo mondo ha riconosciuto in Me, Gesù, come tale Sapienza, perché se l’avessero riconosciuta, non Mi avrebbero crocifisso, non avrebbero crocifisso il Signore della Gloria (Dio in Cristo).

43. Infatti Io, Gesù Cristo, sono stato dato da Dio agli uomini per la Sapienza, per la Giustizia, per la Santità e per la Salvezza.

44. E quindi Io sono il Capo della Chiesa, cioè della comunità cristiana, e il Salvatore del corpo e dell'anima.

45. Tuttavia, Io, l'Altissimo, non dimoro in templi o chiese fatte dalle mani degli uomini, come ho già detto attraverso il profeta Isaia: «Il Cielo è il Mio trono, la Terra è lo sgabello dei Miei piedi!». Quale casa o quale luogo poteva essere per Me uno stabile luogo di dimora?

46. Solo i cuori dei Miei bravi figli quando ascoltano con l’orecchio teso la voce della loro coscienza nel cuore, voce che viene dal Mio Spirito in voi e la seguono per il bene, diventano la Mia chiesa vivente o tempio vivente; perciò, quando ancora camminavo come Uomo sulla Terra, indicavo il Mio corpo come tempio di Dio.

47. Per questa ragione ho fatto scrivere attraverso i Miei apostoli l'unico vero insegnamento su dove Io dimori, vale a dire:

- I ) «Non sapete voi che siete il tempio di Dio e lo Spirito di Dio dimora in voi? Se qualcuno corrompe il Suo tempio, Dio lo distruggerà, poiché il tempio di Dio è 'Santo', e voi siete un tale tempio» (1° Corinzi 3,16-17).

- II ) «Non sapete voi che il vostro corpo è un tempio dello Spirito Santo immanente[6] in voi, che lo avete ricevuto da Dio, e non vi appartiene?» (1° Cor. 6,19)

- III ) «Infatti, lo Spirito di Dio che ha resuscitato il corpo di Gesù dalla morte, dimora in voi; allora Dio, che ha resuscitato Gesù Cristo dalla morte, richiamerà in vita anche i vostri corpi morti (spiritualmente), perché il Suo Spirito dimora in voi» (Rom. 8,11).

- IV ) «Voi siete un tempio del Dio vivente, come Lui dice: “Io voglio dimorare in loro e camminerò in mezzo a loro; sarò il loro Dio ed essi saranno il Mio popolo!”» (2° Cor. 6,16).

48. Come si adattano allora (gli uomini), quale tempio vivente di Dio, con gli idoli (della chiesa)? Perciò allontanatevi da loro (che non v’insegnano come ha insegnato Cristo), e separatevi! Non toccate l'impuro, allora sarete figli Miei, ed Io sarò Padre vostro, dal momento che siete figlie e figli Miei. Questo vi dice il Padre vostro, Dio onnipotente.

49. Da ciò vedete che il vostro Spirito è Dio, il vostro cuore animico è la dimora di Dio, invece il corpo di carne è l’involucro materiale del Suo Spirito. Questo involucro materiale, cioè il corpo, è chiamato ‘il vero e vivente tempio di Dio’; perciò è vostro compito purificare e nobilitare questo tempio per foggiarlo in un degno e vivente Suo tempio. Infatti, se perseverate nei peccati, siete morti nello spirito animico, dal momento che siete viventi per il mondo e non per lo Spirito di Dio.

50. Da qui l'inferno della vostra essenza, il quale viene mitigato dallo Spirito dell'Amore di Dio nel vostro cuore consigliandovi il bene e conducendovi a Lui.

51. Questo Spirito è un filiale Spirito di Dio, a cui voi esclamate pieni di fiducia: "Abba, diletto Padre!", e ciò dà alla vostra anima la convinzione di essere figli di Dio. Se però siete figli di Dio, allora siete anche eredi del Regno divino, purché viviate secondo il Mio Insegnamento divino e rinunciate al mondo. In tal modo un giorno raggiungerete la magnificenza di Dio e, come Suoi figli, diventerete ‘déi’, dal momento che Io, Padre vostro, sono Dio.

52. Io, Gesù, quale portatore dello Spirito di Dio, sono questo Spirito, e anche Dio e Padre vostro, e quindi dimoro in voi come vostro Spirito divino. Dimoro in voi come vostro Dio e come vostro Medico o Salvatore.

53. Pertanto glorificate Dio nel cuore della vostra anima, quindi nella dimora spirituale del vostro amore del tempio vivente di Dio. – Comunque, dove c’è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà.

54. Perciò liberatevi dal mondo e dalle sue abitudini, dai suoi desideri e dalle sue brame, affinché lo Spirito di Dio possa svilupparsi liberamente in voi e guidarvi sulla via della salvezza. Allora un po’ alla volta diventerete perfetti com’è perfetto il Padre vostro Gesù nel Cielo.

55. Voi dovete santificarvi, affinché il vostro cuore diventi puro, poiché Io, vostro Dio e Padre Gesù, sono 'Santo'.

56. Diventate una dimora spirituale (o tempio), un santo sacerdozio, per portare sacrifici spirituali che sono graditi a Dio attraverso Gesù Cristo.

57. Perché voi (se percorrete le vie della Teosofia, ovvero di Cristo, che sono le vie della luce dell'Insegnamento divino), siete una stirpe prescelta, un sacerdozio regale (di Dio), un popolo santificato, una nazione particolare che si lascia istruire e guidare da Dio, destinata a glorificare la grandiosità di Colui che vi ha chiamato dalle tenebre (la sapienza intellettuale del mondo) alla Sua meravigliosa Luce (Dio).

58. Perciò adoperatevi a diventare degni sacerdoti e membri del corpo di Dio in Cristo, per poter diventare poi un solo gregge sotto un solo Pastore, e il Padre vostro Gesù Cristo presiederà su di voi. Infatti, sarete veri teosofi solo quando adempirete tutto ciò che il Mio Insegnamento vi prescrive. Solo allora sarete figli della Luce.

59. La base e lo scopo principale dell'insegnamento di Cristo è l'Amore, poiché il frutto dello Spirito di Dio è l'Amore.

60. Perciò, quali figli Miei: amateMi sopra ogni cosa, come vi amo Io più di ogni altra cosa! Amate però anche il vostro prossimo come voi stessi, perché Io dimoro in ogni uomo! Di conseguenza lo spirito degli uomini è fratello del Mio Spirito e di quello di ogni uomo, perché ogni uomo possiede una Scintilla del Mio Spirito universale, che è identico o lo stesso con il Mio Spirito e con l'Amore di Dio. Perciò la Sua magnificenza viene rivelata solo attraverso la persona di Gesù Cristo. Sulla base di questo fatto, dissi ai Miei ascoltatori e ora a voi: «Ciò che fate di bene o di male al vostro prossimo è come se lo faceste direttamente e personalmente a Me».

 

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Cap. 4

Non bisogna criticare le debolezze del prossimo

Graz, 8 settembre 1899

1. Cari figli, Io, Padre vostro, guardo a voi con amore e gioia quando v’incontrate in due o tre nel Mio Nome e scambiate tra di voi parole d'amore sul Mio governo, e quindi apprezzate il Mio Amore per voi come si deve. Anzi, cari figli, in tali cordiali adunanze, Io sono veramente il terzo, il quarto o il quinto in mezzo a voi e nel vostro legame.

2. Purtroppo, tali incontri in cui si ama Dio e il prossimo, dove Io sono l'oggetto del vostro amore e della vostra conversazione, sono solo sporadici, e in massima parte devo ascoltare le vostre parole con cuore afflitto, perché invece di far valere l’amore per Me e, tramite Me, per il prossimo, vi lasciate andare a critiche sulle loro debolezze e sui loro errori, piuttosto di pregarMi affinché questi ultimi vengano eliminati. Anzi vi dico: se voi sapeste quanto mi fa male sentire questo inutile blaterare delle vostre labbra, allora smettereste di ferirMi e affliggerMi con tali conversazioni.

3. Cari figli, vi metto in guardia: non siate così disinvolti e non lavorate alla vostra morte spirituale con impegno, in modo da farne il vostro giudice inesorabile. Io sono certamente ancora lo stesso Gesù, i cui insegnamenti sono stati scritti dai Suoi apostoli, e questi sono custoditi nel Nuovo Testamento, e tra questi trovate i seguenti passi: «Non fare al prossimo ciò che non vuoi che venga fatto a te».

4. Un altro passo insegna: «Ciò che avete fatto al più piccolo dei Miei figli, è come se lo aveste fatto a Me!». Comprendete questa potente parola che vi giudica in maniera schiacciante! Inoltre nei Miei dettati avete le parole su chi critica le debolezze degli altri oppure dice pubblicamente: “Il fratello è ancora debole, immaturo…” o cose simili. Chi vede ogni pagliuzza negli occhi del suo prossimo, mentre le sue travi non le vuol vedere, costui è arrogante e pensa di essere migliore di suo fratello o di sua sorella. Invece davanti ai Miei occhi, l'arroganza è il peccato principale di tutti i peccati, e chi è malato di arroganza, come ho già detto attraverso il Mio primo scrivano Lorber, è posseduto da spiriti maligni; ed è anche un diffamatore, quindi è posseduto due volte, come vi ho detto anche negli scritti teosofici cristiani n. 41[7]. Quante volte gli uomini del mondo, e talvolta anche i Miei figli, cadono in descrizioni dei loro fratelli e delle loro sorelle che sarebbero più adatte agli animali domestici che ad un figlio di Dio, il quale porta in sé il Mio Spirito Santo come suo io vivente! Per tale sgarbatezza voi trovate in Matteo 5,22 il seguente giudizio: «Chiunque si adira con suo fratello, sarà condannato in giudizio; e chi dice a suo fratello ‘raca![8] sarà colpevole dinanzi all’alto Consiglio; chi invece dice: buffone (o qualsiasi altro insolito riferimento umano), sarà colpevole del fuoco infernale”. Infatti, Colui che si deve ascoltare e accettare come vita nell’uomo, sono Io, il vostro Spirito, il vostro Dio, Gesù! Dovete mettere ogni vostra parola sul piatto della bilancia, prima di pronunciarla, poiché, come Io vivo in voi, vivo anche in ogni uomo, il che vi è ben noto. Perciò il vostro fare e disfare non Mi è privo d'interesse, e pertanto ascoltate ciò che vi dico e tenetelo a memoria: il vostro corpo è il Mio tempio, che è la Mia Chiesa vivente, e la vostra anima la Mia sposa! Nondimeno, Io stesso sono vostro fratello e sorella, come anche il vostro spirito, la vostra vita, il vostro intelletto, perfino la vostra lingua che di solito profanate attraverso influssi esterni dell’intelletto mondano. E ora vi domando: “A chi tocca il vostro oltraggiare e le vostre critiche, se non a Me, dal momento che Io sono Tutto in tutto, vale a dire la Vita in voi?”. Infatti, attraverso di Me la vostra anima, e attraverso di questa il vostro corpo, vengono animati da Me, altrimenti sarebbero entrambi muti, sprovvisti di pensieri e insensibili! Ora continuo a domandare: “Credete voi di essere migliori del fratello vostro, indotto in errore da influssi malvagi?”. Oh, per niente! Questo l'ho già insegnato nel triennio del Mio insegnamento, e le Mie parole rimangono vere e sante. – Ora vi domando ancora: “Vi sembra bello se gli altri criticano le vostre debolezze e i vostri errori?”. Voi tacete. Chi però tace, dimostra di essere colpito e non sa addurre nessuna scusa.

5. Perciò Io, vostro Padre Gesù, vi metto nel cuore: “Abbandonate ogni sapienza intellettuale, umiliatevi, trasformatevi in amore, badate di attirarvi la bontà nel prossimo, ma dovete compiangere in silenzio i suoi errori e pregare per questi, affinché comincino a riconoscerli, e in primo luogo dovete eliminare tutte le vostre debolezze ed errori, prima di scagliarvi senza necessità contro gli errori del prossimo, poiché il maligno mondo è per voi un esame e una lotta per mettere alla prova e sviluppare la vostra forza spirituale!” Voi sapete certamente che non c’è vittoria senza lotta, perciò combattete e lottate contro i vostri vizi e le vostre passioni, poiché non appena le avrete completamente vinte, rinascerete; altrimenti mai, perché fino a quando non sarete rinati, vivrete come in un inferno pieno di tenebre e avversità. A cosa Mi serve chiamarvi figli Miei, se non posso darvi niente del Mio divino Amore? Vi do bensì parole d'amore che vi devono convertire e liberare dai vostri vizi terreni, ma non posso darvi le grazie e i doni del Mio Amore finché non deporrete fino all’ultimo pulviscolo il fare del mondo, che qui è il Satan[9] nell'uomo, e finché non passerete completamente nell'amore e nell'umiltà.

6. Sono proprio le Mie virtù come Gesù le quali vi portano alla rinascita, sforzatevi di vivere secondo queste. Io non posso darvi le grazie e i doni, perché con la prima colpa ve li dovrei ritirare di nuovo, e allora diventereste più infelici di prima, quando non conoscevate le magnificenze e le dolcezze della divina vita spirituale.

7. Così, figli Miei, vi ho spiegato la gravità dei vostri peccati verso di Me e, allo stesso tempo, vi ho messo nel cuore il fatto che dovete solo badare a voi stessi, per procedere spiritualmente in avanti; infatti, solo con la rinascita sarete i Miei veri figli dell'Amore, ma prima che ciò avvenga, siete solo le Mie pecorelle smarrite e traviate che Io cerco di attirare a Me, alla Fonte primordiale del divino Amore con ogni genere di parole piene d’amore, per guidarvi al Mio gregge celeste e rendervi più che felici. Perciò vi esorto: “Abbandonate il mondo e affrettatevi a venire al Mio Cuore pieno d’Amore, il quale vi aprirà le porte della beatitudine celeste!”.

8. Vivete così come v’insegno Io, poiché solo allora sarete teosofi e sapienti di Dio, se operate secondo la Sua Sapienza, che qui è Gesù, Padre vostro.

 

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Cap. 5

Contendere col prossimo o parlare alle sue spalle

 determina inimicizia

Graz, 24 settembre 1899

Se vieni in contrasto o in discordia con un tuo fratello, allora dialoga con lui e scambia i tuoi punti di vista, le tue ragioni e le tue chiarificazioni con lui personalmente, e ciò con vero amore, con umiltà e grande pazienza, ma non con arroganza, con autorità e con violenza o litigio! E se non puoi restaurare l’accordo e l'unità, allora sii arrendevole per amore di Gesù; ma poi non parlar mai alle spalle del tuo prossimo e non attaccarlo approfittando della sua tenerezza d’animo! Infatti, se lo fai, allora avrai turbato il suo amore fraterno ‘divinamente puro’, e questo dolore che gli avrai causato con la tua insensibilità gli ritornerà in mente ogni volta che ti vede, perché in tal modo agisci con lui come un omicida, perciò non avrà più fiducia in te! Dietro la tua gentilezza personale egli penserà di vedere l'ipocrisia nascosta e percepirà continuamente il Satan del tuo cuore! A dire il vero ti perdonerà per amore e rispetto per il Padre Gesù, ma ti eviterà volentieri, perché a lui, nonostante tu possa esserti anche ricreduto, non gli sarai più così simpatico come prima, quando aveva relazione con te nella semplicità infantile, poiché ora, con la tua teosofia = contraria, avrai agito con lui e con il suo puro divino amore per te in modo così spietato, quanto quello di un’infedele donna di mala vita!

 

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Cap. 6

Rimproveri celesti a chi attacca le Parole dall’Alto

Graz, 18 settembre 1899

1. Il giudizio sui miei medium scrivani e sui Miei dettati dovrebbe essere fatto con amore, umiltà e pazienza, il che significa: “Non giudicate, affinché Io non abbia nessun motivo per giudicarvi!”. Sapete voi se siete maturi e chiamati da Me per dare un giudizio mondano sulle Mie sante parole secondo il vostro intelletto? C'è una sola sapienza e una sola verità, e questa sono Io, il Padre vostro Gesù! Invece voi uomini nel vostro intelletto mondano siete bugiardi! Questo l'ho già detto tramite il profeta Davide e vale ininterrottamente da allora fino ai vostri tempi. Se voi foste maturi per la rinascita, allora sareste anche puri, e al puro tutto è puro! Voi giudicate i Miei medium dicendo che scrivono confusamente, che hanno visioni di ciò che, secondo il vostro giudizio sbagliato, è un nonsenso, una fantasticheria. Quindi, i profeti e il Mio prediletto Giovanni l'evangelista, sarebbero davvero assurdi scrivani visionari? Voi dite che i medium attuali sono posseduti e ispirati dagli spiriti, e perciò i loro dettati non vengono da Me, né dall’interiore né dall'esteriore! Nella vostra grazia stanno solo Lorber e Mayerhofer, ma non gli insegnamenti che ho fatto scrivere attraverso di loro!

2. Chi comunque prende posizione contro le Mie parole e non le riconosce come provenienti da Me, sta al servizio dell'anticristo, specialmente quando nella sua arrogante presunzione parla con gli altri in modo sprezzante contro i medium scrivani, seminando così il seme della discordia, dell'odio, dell’invidia, del sofisticare, del disprezzo, dell’insensibilità e della divisione! Non vi sorprende che quando v’incontrate col ‘bistrattato’, non siete più in grado di guardarlo negli occhi liberamente? E non vi sentite nello stesso tempo a disagio, perché il divino-puro Amore e l’umiltà si sono ritirate in gran parte dal vostro cuore? O figli, guardate cosa fate con le vostre critiche e condanne e con i vostri attacchi ingiusti alle Mie sante parole e agli scrivani, ritenendoli esseri malvagi!

3. Ma ora i medium progrediti sono maturi, e solo attraverso il Mio aiuto sono in grado di giudicare ciò che è autentico oppure falso, ma non immaturi nelle questioni; inoltre, non ho mai stabilito dei giudici mondani sui Miei figli chiamati (scrivani) e sulle loro parole attraverso le quali Io Mi annuncio, questo può accadere ancora solo attraverso di Me, attraverso un medium[10] che vi è estraneo e non ha né conoscenza nella questione, né simpatia né antipatia per le vostre faccende.

4. Di quando in quando un medium può dare una qualche parola dal proprio punto di vista; ci sono anche momenti che, nel fervore, alcuni spiriti premurosi hanno da dire una parola, il che rappresenta un errore, oppure anche no. Questa minuzia la esamina un vero teosofo, vale a dire un puro, un maturo con l'occhio dell'amore e dell'umiltà, e non vi si scontra, bensì s’indirizza secondo la Mia massima: «Esaminate tutto e ritenete il buono». Infatti, riguardo a come stanno le cose oggi con le Mie parole, posso assicurarvi che con le parole del Nuovo Testamento le cose stanno perfino molto peggio; qui ci sono errori fatti dai Miei apostoli, fatti da Teofilo di Atene, causati dalla dimenticanza, come ho già detto nel caso della raccolta di notizie in epoche successive, in particolare fatte dal pseudo Matteo (l'Rabbas di Sidone)[11], poi il Nuovo Testamento fu ulteriormente corretto da alcuni papi, e tuttavia contiene molta purezza di spirito, tanto che per gli umili ce n’è a sufficienza! I saggi intellettuali hanno invece già da lungo tempo criticato tutto con il loro intelletto mondano, cioè con il loro spirito bugiardo, ed hanno respinto Me, i Miei medium scrivani antichi, i profeti e gli apostoli. La Bibbia ha valore per loro solo se possono prendere da essa un versetto a loro favore. Così succede anche con alcuni di voi, poiché il Nuovo Testamento contiene tutti gli insegnamenti secondo i quali potete formarvi verso l’alto uguali a Me. Ad ogni modo non fate indagini fino a quando sarete ancora di spirito critico! – Così è anche con la Mia ‘Nuova Parola’, poiché tutto ciò che continuate a dire contro i Miei medium-scrivani con la vostra comprensione mondana, non è rivolta a loro, ma a Me che vi parlo attraverso di loro, poiché, secondo il vostro giudizio, sono Io Colui che fa scrivere in maniera incomprensibile e senza senso!

5. Secondo il vostro giudizio, il bugiardo, il truffatore e l’impostore sono Io, e non i miei scrivani, i quali prestano attenzione ed osservano innocentemente ciò che lo Spirito di Dio – che sono Io, Gesù stesso – fa loro scrivere, poiché essi, prima, non sanno cosa verrà fuori. Inoltre, anche nei dettati c’è questo: “Io, Gesù, vostro Dio e Padre, vi dice…”, ecc. Se dunque, in seguito al vostro cattivo giudizio, sono i medium scrivani a produrre essi stessi i dettati, allora fate di loro i malfattori più scellerati nella Mia Santità, anzi fate di loro i Satana più ripudiati, poiché nessun uomo è così ripudiato e pretenzioso di colui che qualifica se stesso come Dio, per arroganza, consapevolmente o deliberatamente! Una cosa così accade solo presso i dementi. I Miei medium-scrivani presso di voi sono dunque dementi? Oppure, vi ho mai insegnato nei Miei libri cristiano-teosofici a vivere ed agire in questo modo contro di Me e contro il vostro prossimo? È questo, l’amore e l’umiltà verso di Me e verso il prossimo che insegno ripetutamente nei dettati?

6. Vedete voi, voi (isolati tra i teosofi) cosa fate con me? Questo rientra nella Mia divina Pazienza, perché devo gestire il mondo nella sua scelleratezza, e voi nel vostro fare mondano per non portarvi alla resa dei conti!! Volete stabilire voi cosa è vero o cosa è buono nei Miei dettati trasmessi dai Miei medium? Non sapete che tutto ciò che voi fate e pensate, un giorno sarà manifesto?

7. Io, vostro Padre Gesù, vi dico: “Umiliatevi ed osservate i Miei due Comandamenti dell'Amore, altrimenti avrete una grave responsabilità dinanzi a Me nella vostra arroganza, nel vostro odio contro il prossimo e contro lo straniero!”. Perciò vi devo dichiarare in anticipo qual è il vostro comportamento e qual è la vostra posizione nei Miei confronti, perché Mi devo difendere dai vostri attacchi sulla Mia Santità, e devo proteggere i Miei medium scrivani, i quali sono spiriti superiori provenienti dal Mio Cielo dell’Amore, altrimenti non parlerei a voi spiritualmente e in modo utile per la vostra salvezza animica attraverso di loro! E credeteMi: sono Io Colui che vi parla, e non il medium che l'ha scritto, altrimenti commettete l'infernale crimine intellettuale contro di Me e contro il medium, come ho spiegato sopra.

8. Se volete essere teosofi, dovete vivere secondo la Teosofia, perché non si possono servire due padroni. O vivete e operate secondo Cristo, che è la Sapienza di Dio, oppure secondo il modo e alla maniera del mondo!

9. Vedete, Miei cari figli, qui in questo libro delle preghiere che voi giornalmente dovete esaminare, devo mettervi in chiaro le fondamenta del vero teosofismo; altrimenti la vostra preghiera, dal momento che conoscete precisamente i Miei Insegnamenti, sarà senza valore dinanzi a Me. Dinanzi a Me, solo chi non conosce le Mie leggi non pecca!

 

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Cap. 7

Le piante e i prodotti vegetali sono un’opera di Dio

Graz, 24 ottobre 1899

1. Se vi vien voglia di strappare piante, fiori e prodotti vegetali o comunque di danneggiarli, senza che con questo debba essere raggiunto uno scopo, allora più o meno avete peccato verso di Me, perché incoscientemente avete danneggiato o distrutto senza scopo, né intento o necessità o bisogno, ciò che Io ho piantato!

2. Le piante e i prodotti vegetali, in realtà, non hanno sensibilità, se non verso il freddo e il caldo; hanno però occhi, intelligenza e amore per la vita, perché sono spiriti. Essi spiritualmente sembrano del tutto come la vostra veste materiale nella più bella dotazione, ma vedono con gli occhi spirituali ciò che fate con loro senza potersi difendere, e tuttavia possono affliggersi lasciando cadere le loro foglie, i fiori e i rami spesso subito appassiti, quando, nella loro gioia di vivere, si vedono oppressi, distrutti o, altrimenti, indeboliti da voi troppo fortemente. La loro intelligenza consiste nel fatto che sanno cosa gli succede, e vedono come sono stati abbattuti o deturpati. Alcuni con una grande gioia di vivere, non se ne curano, alcuni però fanno molto, e spesso perdono la voglia di continuare a operare per rimettersi. E voi nella vostra ignoranza dite: “Il fiore, …la pianta si è disseccata, …non ha germinato!”, e cose simili, mentre gli mancava soltanto la voglia di adattarsi a questo nuovo stato.

3. Con i fiori che fioriscono, la faccenda è un’altra; essi sanno che voi amate quelli più belli e il loro profumo, e perciò sono sempre consapevoli del pericolo che li minaccia da parte vostra. Nondimeno, a loro non importa, perché si rallegrano della vostra gioia in loro, ma si rallegrano ancora di più se li contemplate con piacere, se li annusate e non li strappate, affinché possano maturare e produrre semi per nuovi fiori. Ciò che fate con gioia, diletto e gratitudine verso i fiori, lo fate a Me, specialmente quando, contemplandoli, pensate a Me con amore e riconoscenza, a Me che diedi allo spirito del fiore questa intelligenza per produrre e compiere tutto ciò così meravigliosamente. Allora non è peccato. Se invece maneggiate con malizia i fiori, li strappate, li gettate e così via, allora peccate decisamente verso di Me, perché distruggete in maniera maliziosa la Mia Creazione. Nel mondo, i fiori hanno lo stesso compito degli uomini: il seme viene piantato; germoglia e si sviluppa; viene al mondo sulla superficie della terra e si sviluppa come un bambino; i fusti vengono coperti di vegetazione, diventano viventi, come il bambino che entra nell’età giovanile; prende diletto a fiorire, ad amare e a prepararsi al matrimonio; i fiori cominciano a preparare i semi per avere figli; questi crescono, diventano maturi ed iniziano lo stesso ciclo da nuovi esseri! Mi avete compreso? – Contemplate così i fiori, ed avrete più pietà verso di loro! Anche nei fiori sto Io, ed essi nella natura sono figli Miei!

4. E così ogni vegetale ha la sua destinazione come ce l’ha l'uomo, ognuno a modo suo; quindi trattate tutto con gran rispetto e amore, poiché il Padre che vive in voi, nel fiore e nel vegetale, osserva il vostro fare e affaccendare, e si rallegra o si rattrista a causa vostra! Ciò che appartiene al vostro diletto, per voi non è peccato; ma ciò che va oltre oppure dove ci si comporta in modo sbagliato, questa è la vostra cattiveria, è la mancanza d’amore e quindi disprezzo per la Mia provvidenza paterna nella natura!

5. I fiori e le piante devono avere aria fresca e luce solare, altrimenti non prosperano! Particolarmente dannoso per loro è il respiro umano! Perciò tenetevi lontano dalla pianta o dal fiore, perché il vostro respiro, se ne ricevono troppo, li uccide!

 

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Cap. 8

Alcune cattive abitudini e alimenti sono da evitare

Innanzitutto andate via da dove si danza e si suona musica da ballo! Non frequentate gli ambigui svaghi del teatro! Non bevete bevande alcoliche oltre il necessario. Soprattutto non bevete acquavite (grappa)! I chicchi di caffè sono molto dannosi per la vostra salute, perciò evitateli! Nel the, che già di per sé è eccitante, voi ci mettete anche il rum – con ciò s’incrementa solo la sua capacità di rovinare e rendere nervoso e malato lo stomaco. La carne, sebbene estremamente nutriente, più tardi vi sarà completamente tolta, perciò evitatela già adesso, chi lo può; sangue e carne di maiale, invece, particolarmente già del tutto!

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Cap. 9

Il senso spirituale del nono capitolo di Daniele in rapporto ai peccati

Graz, 10 ottobre 1899

1. Nella profezia di Daniele si trova una rispondenza spirituale, in cui i peccati del popolo vengono denominati con ‘settimane’ (cap. 9) come peccati verso le Mie (Gesù) 7 virtù, che alla fine ce n'erano 70, e dopo il loro compimento venne sugli ebrei la punizione per il peccato[12].

2. Versetto 25[13]. Fino al Messia, al Principe, sono 7 settimane e 62 settimane, spiegate secondo la rispondenza spirituale, e precisamente: le 7 settimane sono 7 vizi contrari alle Mie virtù divine come Figlio dell'Uomo, e questi vizi sono:

- 1) Rancore, ovvero odio.

- 2) Arroganza, come peccato principale di tutti i peccati, che oltretutto contiene in sé ogni altro peccato, perché ogni peccato è una trasgressione arrogante ai Miei Comandamenti, i Comandamenti di Dio e Padre vostro.

- 3) Impazienza, collera, vendetta.

- 4) Durezza di cuore, ovvero freddezza.

- 5) Impudicizia.

- 6) Discordia, inimicizia, litigiosità.

- 7) Egoismo, amor proprio.

3. Ora vengono i peccati corrispondenti alle 62 settimane, quali:

- 1) Lussuria e impudicizia, sensualità, discorsi immorali, parole, pensieri e desideri sconci, produzione di libidine attraverso parole, immagini, stimoli o azioni, contraddicendo e insegnando che non è peccato, esagerata gelosia che porta gli offesi al peccato, alla lusinga, alla fornicazione, all'illegale relazione con persone sposate e non sposate, all'adulterio, al divorzio a causa della fornicazione, allo spargimento di sangue tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle, alla seduzione di giovani, violazione e deturpamento violento o violenza carnale sui maggiorenni o sui minorenni, deflorazione dei ragazzi, masturbazione, canzoni sconce.

- 2) Invidia o ostilità, malanimo.

- 3) Maligna o maliziosa offesa al prossimo, uccisione, avvelenamento, strangolamento, assassinio, omicidio preterintenzionale.

- 4) Avidità di dominio.

- 5) Magia con mezzi diretti contro Dio.

- 6) Ingratitudine verso la bontà e la misericordia di Dio.

- 7) Voracità e intemperanza, ghiottoneria, ingordigia, insaziabilità.

- 8) Maledire e imprecare.

- 9) Brama di averi e di denaro.

- 10) Smania di potere e dispotismo.

- 11) Brutalità o maltrattamenti verso gli animali.

- 12) Superstizione, idolatria, cerimonie idolatre, soprattutto servizio cerimoniale della Chiesa, foggia di vesti del servizio idolatro, distorsioni e false dichiarazioni sull’insegnamento di Dio, sfoggio del servizio idolatro – ostentamento[14], proclamare statuti umani ritenendoli uguali ai Comandamenti di Dio, dimenticanza di Dio, completa iniquità, negazione di Dio, operare con presunti oggetti ‘consacrati’ che è un inganno dinanzi a Dio, le assoluzioni confessionali sono una truffa, esse esigono sacrifici a Dio e li consumano (perché Dio come Spirito non ha bisogno di nulla di materiale), a sostegno dei sacerdoti sfruttatori; motteggio e scherno verso tutto il Divino; culto satanico, patti satanici, evocazione e preghiere ai defunti per denaro, lotteria e vincite al lotto e interessi materiali, patti con spiriti malvagi, far del male attraverso mezzi spirituali e volontariamente.

- 13) Far del bene con mezzi disonesti e fraudolenti.

- 14) Disobbedienza verso genitori timorati di Dio; concedere tutto ai figli; permettere ai minori di essere innamorati; obbedienza ai genitori che insegnano ai figli a far del male o rubare, far del male ai genitori, maltrattare, ferire o uccidere i genitori, far soffrire fame o bisogno alla propria famiglia per colpa propria, per vizio del bere o del gioco e disaffezione al lavoro.

- 15) Nominare invano il nome di Dio, come oggi: “Gesù!” – “Gesù, Giuseppe e Maria!” – “O Dio!” – “Dio aiuti!” (per scherzo)

- 16) Occultamento di azioni e comportamenti disonesti, peccaminosi o criminosi verso il prossimo, dal più alto fino al più basso, consigliare il peccato, sedurre, comandare, consentire negli altri il peccato, incitare gli altri al peccato, elogiare gli altri per il peccato, rimanere in silenzio davanti al peccato, non punirlo, parteciparvi, difendere i peccati.

- 17-23) I sette peccati contro lo Spirito Santo[15].

- 24) Riscossione delle tasse dal prossimo esigendole con violenza e confische.

- 25) Danneggiamenti dolosi e malvagi verso il mondo vegetale che sta sotto la cura del Padre.

- 26) Peccati contro le opere dell’amore per il prossimo, se si rifiuta o si sottrae il meritato salario ai lavoratori, quindi spietatezza o mancanza d’amore verso il prossimo, odio verso il prossimo, gioire del male altrui, premeditata omissione di fare il bene oppure delle opere d'amore, pigrizia nell'attività dell’amore per il prossimo, non considerare il prossimo per non dover togliere qualcosa a se stessi oppure avere delle scuse; crudeltà, spietatezza, mettere discordia, negare l’aiuto la domenica e nei giorni festivi, non praticare l’amore per il prossimo a causa dell'inevitabile lavoro, e tutto ciò che ha relazione con questo amore trascurato o rifiutato.

- 27) Incredulità verso le profezie del Padre; assassinio dei profeti; opposizione e maldicenze sui medium a causa delle parole di Dio.

- 28) Turbamento della quiete, ribellione e completa disobbedienza verso le guide del popolo stabilite da Dio.

- 29) Sfruttamento e oppressione dei poveri, degli sprovveduti, degli orfani e delle vedove.

- 30) Peccati sodomitici (desiderio morboso di animali e pederastia).

- 31) Vita a spese dei poveri e degli oppressi, propensione alla bella vita.

- 32) Oziare a spese dei lavoratori.

- 33) Diffamazione, calunnia, insinuazione, parlar male per sentito dire, disprezzo, derisione, beffa, maldicenza con ogni tipo di parole ingiuriose, insulti, critiche alle debolezze e ai difetti del prossimo, derisione per tare e malattie fisiche, derisione della pronuncia, beffa dell’aspetto della persona, condotta infame verso il prossimo.

- 34) Giurare su Dio, sulla propria anima e su qualunque cosa; violazione della promessa, tradimento, spergiuro.

- 35) Maledire e bestemmiare Dio, deridere Dio attraverso i canti e le immagini, dare a Dio nomi di animali, bestemmiarLo oscenamente; (coprire Maria, quale madre di Gesù, di parole infamanti).

- 36) Maledire e offendere Dio, oltraggiare, imprecare il Cielo.

- 37) Suicidio, autolesione, abbreviazione della vita attraverso l'auto generazione di malattie.

- 38) Avidità (egoismo, amor proprio).

- 39) Usura (sfruttamento e saccheggio del prossimo in denaro, sostanze e proprietà).

- 40) Pretesa di aver sempre ragione, smania di litigare.

- 41) Collera, impazienza, vendetta, malvagità, ostilità.

- 42) Bugia, falsa testimonianza o falsa dichiarazione.

- 43) Amore per se stessi, egoismo, autoesaltazione, vanità, smania di onori, atti vergognosi dovuti all’ambizione o a causa di istigazione, vanità femminile, invidia e odio dovuti a vanità estetica o arroganza estetica, derisione e disprezzo degli altri per egocentrismo.

- 44) Orgoglio, spavalderia, arroganza, presunzione, spacconate, pettegolezzi, presunta sapienza mondana, megalomania; smania di perseguitare e distruggere gli altri, superbia, sorrisi sarcastici sul prossimo, orgoglio per le proprie virtù, conoscenze e condizioni sociali o impiego sfacciato, comportamento arrogante, sete di gloria, disprezzo per tutto ciò che è contrario all'amor proprio o all'egoismo.

- 45) Dubbi sulle parole di Dio.

- 46) Ballo, passione per il ballo, musica da ballo, balletto.

- 47) Petulanza, brutalità, violenza, anima abbietta.

- 48) Litigio, discordia, conflitto, ingiurie, rimproveri, rancori, odio.

- 49) Magia e stregoneria a danno del prossimo.

- 50) Furto, saccheggio, ruberia, brigantaggio, imbrogli, ladrocinio, truffe, impostura al fine di sfruttamento, il trarne profitto.

- 51) Smania di divertimento nei teatri, nei concerti, nei ricevimenti, negli espedienti; tutto ciò che prende le mosse dalla vita di gioie e dai piaceri mondani; ridere su ambigue cose mondane.

- 52) Adulazioni, ipocrisia, servilismo e incensamento; lusingare gli altri per proprio vantaggio.

- 53) Astuzia, scaltrezza, imbroglio.

- 54) Bigotteria[16] ovvero ipocrisia religiosa.

- 55) Mancanza di riguardo e brutalità.

- 56) Tradimento dell'amore o del matrimonio a causa del denaro, della posizione, per ragioni politiche, per vantaggi personali, dopo aver già intrapreso una relazione legittima.

- 57) Vizio del gioco, qualunque gioco in ogni sua forma, ciò che allontana l'uomo da Dio e lo rende avido di lucro o appassionato, smanioso del gioco.

- 58) Congiura, insurrezione, atto violento, guerra, strage, conflitto, massacri.

- 59) Bere oltre misura, tenere baccanali, ubriacature, alcolismo, scommettere sul bere.

- 60) Moda, lusso, mania dell’eleganza, sfarzo delle vesti e loro profumo, arroganza a causa dello sfarzo delle vesti.

- 61) Considerare, trattare e ritenere gli altri come schiavi, animali e simili.

- 62) Considerare se stessi dei signori, considerando invece i lavoratori come schiavi e animali.

4. Come continuazione seguono i peccati del Nuovo Testamento, quali:

- 63) Scrittura di romanzi e altra simile letteratura[17].

- 64) Commercio di produzione letteraria mortale per lo spirito.

- 65) Adulterazione dei generi alimentari.

- 66) Adorazione di Maria e dei santi usando l’appellativo: "santa", "santo" (Ap.15,4)[18].

- 67) Adorazione degli spiriti protettori (patrono) anche nel loro caso, usando l’appellativo: "santo", "santi".

- 68) Peccare contro le prescrizioni del Padre.

- 69) Ritenersi uomini solo perché si è dottori, professori oppure aristocratici, ritenendo e definendo chi non è sullo stesso livello di istruzione umana, rozza plebaglia, popolo schiavo, bestia e cane al di sotto della dignità umana, che deve esistere solo per lavorare e per dare nutrimento agli altri uomini.

5. Il 70° peccato in Daniele (9,24) è la crocifissione del Messia.

6. Evitate tutti questi peccati, se volete giungere alla rinascita dello spirito, ovvero guadagnarvi il Cielo, e con esso anche Me!!!

 

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Cap. 10

Dio è Spirito e chi vuole adorarLo deve adorarLo

in spirito e verità

(Gv. 4,24)

Graz, 17 settembre 1899

1. Cari figli! Io sono uno Spirito, quindi non Mi si può adorare con offerte di denaro, cerimonie ecclesiastiche o esibizioni di sfarzo esteriore, perché con questi si onorano i sovrani, gli alti dignitari e le personalità meritevoli, quindi gli uomini.

2. Secondo il Mio nuovo Ordine divino attraverso il Nuovo Testamento e la nuova Parola paterna, che è precisamente presentata agli uomini per il loro vantaggio e sta con gli statuti della Chiesa fortemente in contraddizione, l'adorazione di Dio in spirito e in verità è come segue:

3. Non appena vi svegliate, pensate subito a Me e salutateMi nell’amor filiale con quelle preghiere mattutine che considerate come le più appropriate per il vostro sentimento. Rimanete immersi con dei pensieri d’amore per Me finché vi alzate. Nel frattempo vi sorgeranno ogni sorta di pensieri di contenuto materiale; questi combatteteli con decisione, e tornate sempre indietro a Me! Fate così anche durante l’intero giorno, poiché i pensieri materiali vi allontanano da Me, e in tal modo l'amore per Me si riduce. Considerate le cose materiali solo per far fronte alle esigenze della vita e degli uomini.

4. Il resto del giorno pensate continuamente a Me! Qualunque cosa facciate, dovunque siate, sia sempre Io il vostro pensiero prediletto! Tutto ciò che fate, iniziatelo con una preghiera di benedizione per la buona riuscita del lavoro, trascorrendo il tempo dell’opera quanto il più possibile con i vostri pensieri rivolti a Me, e dopo il compimento dell’opera, esprimete la vostra gratitudine per la Mia benedizione e per la buona riuscita, come insegnano le apposite preghiere.

5. Dovunque siate, scorgeteMi sia nella materia inanimata, sia in quella vivente. Ogni suono che un essere vivente emette da sé deriva dall'atomo del Mio Spirito che vive e opera nell'essere. Vi ho rivelato nei dettati come intravederMi spiritualmente ovunque nella materia, poiché lo spirituale vi diventa evidente attraverso il materiale, perciò in ogni pietra, in ogni pianta, in ogni fiore, in ogni prodotto vegetale, in ogni animale dovete vedere il Mio Io spirituale nobilitato fino alla forma umana, mentre negli uomini dovete vedere la Mia immagine, la Mia dimora nel cuore dei figli Miei. Quindi avete abbastanza materiale per riconoscere il Mio amore per voi e per lodarMi e glorificarMi per questo, e per ammirare la Mia sapienza nelle più molteplici specie, generi, forme e colori nella natura che rappresentano i Miei pensieri, e riconoscere la Mia Onnipotenza nel fatto che ho chiamato all’esistenza tutto da sostanze primordiali non legate e libere. E così considerate, sprofondati in Me con i vostri pensieri, che tutte le cose che vedete sono pure meraviglie su meraviglie che nessuno Mi può imitare.

6. Considerate anche che tutto ciò che gli uomini possono inventare, riescono a fare e fanno, è Mia proprietà spirituale! Infatti, essi hanno attinto dalla fonte della Sapienza divina per quanto l’ho permesso Io. Perciò tutto è opera Mia e non degli uomini, sia che si tratti di una casa, di un palazzo, di una macchina o di ogni altra opera d'arte compiuta umanamente. Gli uomini sono solo manovali o strumenti del Mio Spirito, i quali operano attraverso intelletto, ragione, occhi, orecchi, naso, linguaggio, sentimento, forza dei nervi e forza di volontà.

7. Se vedete operare spiritualmente sempre solo Me negli uomini e nella materia, naturalmente tutto secondo il suo ordine, allora otterrete abbastanza materiale per pensare, amare, lodare e glorificare Me. Quando poi recitate le vostre preghiere, in generale una qui e una lì, va bene, ma niente vi obbliga a ripetere una e la stessa preghiera ogni giorno. Amare, pensare e ringraziare più col cuore che pregare con le parole! Questo è il Mio insegnamento a tutti voi!

8. Solo che, in generale, siete troppo deboli, e nello spirito siete troppo materiali, troppo smemorati ed avete troppo poco amore per Me e per il prossimo; per questa ragione vi ho dato le preghiere, affinché vi possiate ricordare più intimamente di Me e recuperare il tralasciato e il mancato attraverso la preghiera e il chiedere perdono. L'uomo è presso di Me e per Me con i suoi pensieri solo quando si avvicina alla rinascita dello spirito. Prima di ciò vale per tutti il richiamo: "Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione!". Io vi dico: il vostro amore deve essere tanto grande che, pronunciando il Mio Nome, vi dovrebbero venir le lacrime! Allora siete tanto progrediti che i vostri pensieri sono sempre con il vostro amore: "Gesù"! Se l'uomo è così elevato e progredito tanto da essere sempre presso di Me con i suoi pensieri, allora non ha più bisogno di pregare!

9. Dio, in verità, viene adorato attraverso l’esercizio dell’opera d’amore per il prossimo, come insegna questo libro in parecchi passi.

*

Una parola dalle luminose altezze del Cielo

10.

Chiaro e luminoso io divento,

perché il volto di Dio contemplo.

Allora poi non cerco più,

io so: il Signore sta qui!

E guardo questo in ogni tempo:

se io, a far del bene son pronto,

se mi esercito nella vera umiltà

e faccio ciò che l'amore mi comanda.

“Allora tu Mi trovi dappertutto:

nei villaggi e città, su monti e valli,

e nelle povere e umili capanne,

come Signore in mezzo a loro Io troneggio”.

(E. u. J. III. 83)

*

11. Questa piccola poesia ispirata da Me, vi dice tutto: Io, Padre vostro Gesù, spesso di fatto vi vengo incontro nei poveri, per mettere alla prova il vostro amore misericordioso! Infatti, praticare l’amore per il prossimo nei poveri, nei bisognosi, nei malati, negli orfani e nelle vedove, è l'unico modo vero; ed Io stesso, vostro Padre Gesù, l’ho stabilito sull’altare del sacrificio del Nuovo Testamento, quale unica autentica e pura religione proveniente da Me, dal Padre, e serve anche a tenersi puri perfino dinanzi al mondo. Si pratichi perciò le opere dell’amore per il prossimo in questo modo; sacrificatele al Mio onore e pregate per la loro spiritualizzazione! Nondimeno, non parlatene con nessuno, tranne che per lo scopo della compartecipazione; in caso contrario la mano sinistra non sappia ciò che fa la mano destra, affinché la ricompensa nell'aldilà non vada persa per la lode del mondo.

 

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Cap. 11

L'arroganza, un peccato fondamentale tra tutti i peccati

Graz, 18 settembre 1899

1. L' arroganza è un peccato molto connaturale[19], tanto che difficilmente un uomo può dire di essere o di non essere arrogante. Si metta alla prova qualcuno mediante un’insinuazione, un insulto, una critica, una diffamazione, una limitazione delle sue inclinazioni predilette, dell’alta considerazione di se stesso e del proprio valore personale, e si vedrà presto quanto elevata sia la sua virtù chiamata ‘umiltà!’

2. L'uomo viene continuamente stimolato all'arroganza tramite le sue conoscenze, preferenze, caratteristiche, circostanze patrimoniali, livello sociale, energica saccenteria[20] ed altro, e a chi gli si oppone, egli fa sentire la sua prerogativa[21] in ogni cosa. Essere dotti, indipendenti e riconosciuti ovunque come primi, e nonostante ciò, essere umili e amorevoli, cortesi e pazienti verso le debolezze dei più piccoli, è una rarità che si deve cercare in lungo e in largo.

3. Tuttavia, come esiste un’erba per ogni malattia, ne esiste una nel mondo anche per questo pericoloso nemico dell'esistenza spirituale-divina. E questa erba salutare è: “Conosci te stesso in tutto e per tutto chi sei!”. La carne è una massa morta; l'anima è una struttura eterea di forma umana, senza poter sentire, vedere, ascoltare, giudicare, né muoversi, quindi è un puro nulla. Invece lo Spirito di Dio è tutto in voi: Egli è Amore, Sapienza, Forza, Potenza, Volontà, sentimento, udito, vista, giudizio, linguaggio, fiuto ed impulso per tutto, tranne che per il male e per il non spirituale che è il Satan nell’anima vitalizzata dallo spirito e provvista di ogni buona qualità, così come il corpo è animato dall'anima. Cos’hai di tuo, uomo, di cui tu possa essere fiero ed orgoglioso, dal momento che senza lo spirito sei un nulla, un'entità senza valore?

4. Perciò sii sempre memore della tua nullità dinanzi a Dio quale tuo Spirito, e in ogni occasione, quando il pensiero arrogante inizia a levarsi, dà rapidamente a Dio l’onore: “Caro Padre, a Te ogni onore, amore, adorazione, lode, gloria e magnificenza! Amen, poiché Tu sei tutto, io un nulla!”. – Nel colloquio in cui i pensieri volano rapidamente, si può dire subito: “Per onor Tuo, caro Padre!”, e vedrete quale effetto magico e meraviglioso con questo piccolo atto di rispetto darete a Dio che dimora in voi, per l'umiliazione della vostra orgogliosa anima! È un mezzo magico di primo grado quando, memori e consapevoli del proprio nulla, si dà solo a Dio tutto l’onore! Ogni ringraziamento, ogni lode alle vostre virtù, conoscenze, forze, pregi, ogni onore che vi viene riservato, tributato, attribuito ecc., non trattenetelo per la vostra persona, ma trasferitelo subito a Me, al vostro Dio e Padre, e vedrete come questa erba divina operi meraviglie!

 

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Cap. 12

Come proteggersi dagli gli spiriti maligni

Graz, 9 settembre 1887

(Un dettato tramite Maria Sp.)

Se ti trovi sotto la minaccia di un pericolo spirituale, quando sei potentemente influenzato da spiriti maligni, allora esclama tre volte pieno di fiducia come ad un salvatore nel pericolo di vita: “Gesù! Gesù! Gesù, vieni caro Padre da me e liberami da questo pericolo spirituale!”, ‒ ed Io ti aiuterò, se vuoi seriamente superare quel pericolo.

 

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Cap. 13

Operare non secondo la lettera morta, ma per essere resi viventi

Graz, 14 ottobre 1887

1. Chi legge attentamente i Miei Insegnamenti nella Bibbia, troverà che il solo credere in Me non vale nulla.

2. La fede non accompagnata dall'amore operoso non è nessuna fede perché contravviene ai Miei Insegnamenti. Perciò ognuno faccia il proprio dovere cristiano mediante l'amore per Me e per il prossimo, poiché è questa che Io chiamo ‘la fede che rende gli uomini viventi’, e questa trasforma la sua vita in amore, e attraverso l'amore la trasforma in azione verso il prossimo.

3. Ci sono molti uomini che si basano esclusivamente sulle lettere morte della Bibbia, perché sono troppo pigri per vivere secondo il senso spirituale delle parole. Vedete, il Mio Insegnamento nella Bibbia è triplice: la lettera è morta, poi viene il senso esteriore materiale, e solo dopo, quello spirituale, e tuttavia solo quest'ultimo è quello valido. Per mostrarvi con un esempio dalla Bibbia che questa similitudine è quella giusta, vi serva la narrazione dal Vangelo di Luca 2,12 dove si dice: «E questo vi servirà di segno: "Troverete il fanciullo avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia”». In questo esempio la mangiatoia corrisponde alla lettera morta nella quale si trova qualcosa, ma questo qualcosa è avvolto nel materiale, nell’esteriore ‒ nelle fasce ‒ e questo esteriore è tuttavia ancora morto; ma all'interno di queste fasce che mostrano l’esteriore, vi giace un fanciullo che è il Cristo, ed è in questo fanciullo che è entrato nella carne lo Spirito di Dio Jehova Zebaoth!

4. Perciò non rosicchiate la lettera morta, non accontentatevi del senso materiale delle fasce che riguardano lo spirituale, bensì cercate il fanciullo Gesù, lo Spirito di Cristo! Solo allora sarete veri teosofi nella lettura biblica.

 

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Cap. 14

Il Padre, l’Amore; il Figlio, la Sapienza

Graz, 9 settembre 1899

1. Figli Miei, l'Amore ‒ quale Padre ‒ è Colui che dichiarai più grande di Suo Figlio, che sono Io. Infatti, il Padre è l'amore di Dio in Me, come Luce o Sapienza in Dio, ovvero Io animicamente e fisicamente. Il Padre era lo Spirito dell'Amore che dimorava nel Mio cuore ed Io ne parlavo in quanto ‘Figlio’ proveniente dal Padre, ovvero Io in quanto ‘Luce’, ‒ attraverso la manifestazione materiale ‘Figlio’ ‒ come Sapienza solidificata di Dio. Io abbandonai la Sapienza, (ma) Mi umiliai nella Sapienza, ovvero nell'anima e nel corpo, e passai al Padre Mio, ovvero al Mio Spirito di Dio dell'Amore, che era nel Mio cuore.

*

29 settembre 1899

2. Nelle stesse condizioni in cui stavo con Dio, sta anche ognuno di voi con Lui, ma con la differenza che voi preferite camminare nella sapienza, piuttosto che nell'amore. Ebbene, Io sono Dio, il Padre stesso, perciò tutti coloro che vivranno rigorosamente secondo i Miei Insegnamenti, avranno la grazia da Me nel tempo[22] in cui saranno chiamati a fare i miracoli e le opere che Io feci, e in caso di bisogno ne faranno ancora maggiori di quelle che compivo Io, poiché Io, come Dio, opererò e compirò attraverso di loro ciò che diventerà utile per la glorificazione del Mio Nome: Gesù Jehova Zebaoth!

 

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Cap. 15

Procedere con un comportamento amorevole

Graz, 9 ottobre 1899

1. Il vostro modo di procedere, che dipende dai vostri pensieri, desideri, parole e da tutto il vostro fare e lasciare, diventi quello di un nobile filantropo, di un operatore di cose esclusivamente buone e spirituali! Il vostro amore sia con Me e con i Miei figli, senza dimenticare che tutto è stato creato attraverso di Me, sia mobile o immobile, perché tutto è Amore da Me, tutto Mi loda come Creatore. Perciò non maltrattate gli animali al Mio cospetto, non sradicate deliberatamente e per divertimento la Mia vegetazione dal terreno, poiché l’ho seminata e fatta crescere Io, vostro Dio, Signore e Giudice delle vostre azioni! Non vi proibisco di usarla per i vostri bisogni, perché è lì per voi, ma procedete come se non fosse vostra, bensì Mia, e perciò con tutto il dovuto rispetto per Me, chiedendovi se non ne stiate facendo un cattivo uso che potrebbe subire una disapprovazione ai Miei occhi come Creatore, Padre e Proprietario. Non il necessario uso, non l'amore per l’oggetto, per possederlo e rallegrarsi in esso, ‒ ma l'abuso, il trattamento malvagio e l’annientamento trovano presso di Me la giusta disapprovazione e la condanna del vostro modo d’agire!

2. AmateMi! Amate il vostro prossimo e il vostro ambiente nel suo complesso come proprietà del Padre vostro, e quindi come vostro bene ereditario! Anzi, l'amore deve pervadere completamente la vostra essenza, poiché altrimenti mai verrete alla rinascita dello spirito, ovvero a Me! Infatti, dov’è il vostro amore, lì sono i vostri pensieri, lì c’è la vostra intera essenza, che vi renderà felici o infelici.

3. Pensate quindi molto, ma solo di cose spirituali, poiché il vostro futuro è nel regno degli spiriti, di cui sono Io il Re! Perciò parlate poco, e ciò che esprimete, esprimetelo sempre con grande precauzione! Amore, umiltà e devozione nella vostra sorte devono essere il motivo del vostro operare! Quindi, prima mettete tutto sul piatto della bilancia del puro divino Amore in voi, affinché non subiate delle conseguenze negative, e siate sempre consapevoli di conformarvi alla Mia Volontà paterna, e con l’animo sereno vi rallegriate in Me e nell'interezza della vostra esistenza!

 

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Cap. 16

Il comportamento verso gli altri ma con abnegazione di se stessi

Graz, 17 settembre 1899

1. Quando qualcuno dice qualcosa che non corrisponde a ciò che voi sapete, allora di solito lo interrompete e gli contrapponete la vostra conoscenza come determinante, mentre dovete lasciare che l'altro parli. Se trovate che lui abbia torto, allora ditegli: “Caro fratello, vedi, le mie conoscenze in questa faccenda sono invece le seguenti…”; a questo punto riferite le vostre e lasciate che sia lui a decidere ciò che ritiene essere migliore.

2. Quando visitate un fratello, non entrate come foste un signore dell'abitazione, bensì siate umili e lasciate che vi vengano incontro. Non sedetevi di vostra iniziativa, ma aspettate finché vi si inviterà a farlo. Se siete stanchi, allora potete anche dire che siete stanchi per aver già camminato molto; nondimeno, aspettate fino a quando non vi si dice di sedervi. Tenete con voi il cappello, il bastone, ecc. finché non vi si dice di deporli, e poi domandate: “Dove?”. Da quel momento non siate così impertinenti[23], ma limitatevi a farvi piccoli piccoli, parlando poco ma assennatamente e, se possibile, solo di cose spirituali. Non fate tante domande sul comportamento di questo o di quel fratello, bensì esaminatevi affinché voi stessi diventiate migliori e buoni. Se trovate parecchi fratelli, allora non siate vanitosi della vostra presenza, bensì salutateli e porgete a tutti la mano aspettando modestamente fino a quando non vi si concede attenzione. Se si parla di un argomento, non v’immischiate, ma attendete fino a quando non vi viene chiesto cosa ne pensate. Non dite mai che sapete come stanno le cose, e che queste stanno in questo modo o nell’altro, ma siate calmi e aspettate fino a quando vi viene chiesto un consiglio, altrimenti tacete. Se parlano male degli altri, non v’immischiate, ma tacete. Quando è il vostro turno di parlare, allora dite: “Io penso che sarebbe meglio parlare di qualcosa di spirituale, del caro Padre, piuttosto che parlare degli errori degli altri, poiché noi stessi non siamo puri”. Inoltre, qualunque cosa venga detta, state calmi; non v’immischiate, bensì rispondete solo quando vi viene chiesto, e poi parlate solo con modestia, ma senza ironia. Non chiedete agli altri di cose dalle quali si sviluppa una conversazione che risulta non spirituale. Siate modesti in tutte le risposte, e queste siano sempre di carattere spirituale. Dunque, non preoccupatevi del mondo, perché questo è il Satan nell'uomo.

3. Quando parlate non usate espressioni a doppio senso che inducono a ridere o al risveglio dei sensi. Non fatevi mai onorare, ma siate umili. Tutto l'onore che vi sarà tributato, se non lo potete impedire, sacrificatelo rapidamente a Me a voce alta o in silenzio, affinché non vi causi nessun danno spirituale. Se qualcuno vi loda per qualcosa, allora dite senza riguardo a quella persona: “Ogni onore spetta solo al Padre Gesù”. E se vi si ringrazia allora dite: “Al caro Padre sia il ringraziamento, perché a Lui è dovuto ogni gratitudine e ogni onore”.

 

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Cap. 17

Le opere dell’amore per il prossimo

Graz, 30 ottobre 1899

1. Se l'uomo vive secondo i Miei Insegnamenti, allora la sua vita sarà una serie di opere dell’amore per il prossimo, e queste purificano in lui il mondano che ha accolto dalla sapienza intellettuale del mondo. Nondimeno, le opere dell’amore per il prossimo sono le seguenti:

– I ) Provvedere gli affamati con i cibi per il corpo; ‒ e spiritualmente, con i cibi dei Miei Insegnamenti, con i cibi dell'Amore proveniente dal Cielo.

– II ) Provvedere gli assetati con acqua, con vino o con qualsiasi altra bevanda rinfrescante; ‒ spiritualmente però, con l'amore della vita e della luce spirituale.

– III ) Ospitare gli estranei (i senzatetto) nella vostra casa o nella vostra abitazione; ‒ spiritualmente, coprirli con la veste dell'attività d'amore, vale a dire: iniziarli nel vero e nel divino.

– IV ) Vestire gli ignudi con capi di vestiario materiali; ‒ spiritualmente, metterli nella veste dell'amore mediante appropriati insegnamenti nel divino.

– V ) Liberare i prigionieri dalle bande di seduttori, impostori e truffatori; spiritualmente, attraverso l’amorevole e il paziente ammaestramento sul vero stato dell'insegnamento divino, …e con ciò redimerli dalle tenebre spirituali degli ordinamenti umani non cristiani.

– VI ) Visitare gli ammalati, confortarli e infondere loro coraggio e perseveranza; spiritualmente, indirizzali a Dio e alla Sua volontà, insegnar loro che la malattia è la conseguenza del peccato materiale e spirituale, che può essere rimosso attraverso la rassegnazione a Dio, insegnare la preghiera e il pentimento per il proprio passato, e il proposito di vivere in futuro secondo i Comandamenti divini.

– VII ) Seppellire gratuitamente i morti, poiché chi si fa pagare per questo è un salariato giornaliero. Risvegliare alla luce dell’amore per Dio chi è spiritualmente morto, menzionandogli la fede onorevole, la fiducia, l'amore per Dio e per il prossimo; rimuovendone la sapienza intellettuale del mondo.

 

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Cap. 18

Le sette Caratteristiche divine

Graz, 20 ottobre 1899

1. Amore: – Dio nella Sua Essenza primordiale è puro Amore. – Tutto ciò che Io faccio, lo faccio per amore dei Miei figli. Se sono buoni ricevono il buono; se invece sono cattivi ricevono il male. Il povero devoto a Dio, nel bisogno santifica la sua vita. Il ricco, se è arrogante, accresce continuamente la tenebra spirituale e con ciò il peggiore inferno per l'aldilà. D'altra parte, fortunato il ricco che amministra il suo patrimonio nel senso dell'Amore divino per il suo prossimo, come un giorno il Mio amico Lazzaro di Betania amministrava il suo principesco grande patrimonio e proprietà terriere.

2. Sapienza: – Questa vi è dimostrata dall’intera sconfinata Creazione nella sua molteplicità di tipi, forme e genere, e nella sua infinita ricchezza di idee. Essa comunque è figlia del divino Amore, poiché si è auto generata come la fiamma che genera la luce, perciò non somiglia alla fredda sapienza dei savi del mondo. Infatti, la prima è guidata dal caldo divorante Amore di Dio, invece la seconda lo è dal freddo calcolo della sapienza intellettuale del mondo.

3. Volontà: – La Volontà di Dio è lo Spirito Santo nella Sua Trinità. Perciò è l'onnipotenza di Dio che ha creato il mondo e lo governa. Attraverso questa Volontà Io ho compiuto tutto. Essa è l’Amore e la Sapienza, ovvero il magnetismo e l'elettricità nell'Universo, quindi la Divinità stessa, poiché tutto nell’Universo deve obbedire all'istante a questa Volontà; è questa Volontà che rappresenta la Potenza divina, la Forza e, per mezzo di ciò, la Santità e l'Inaccessibilità. Ed è questa Volontà che trasformerà la Terra in un paradiso e sarà consegnata ai Miei figli per essere abitata.

4. Ordine: – Senza ordine il mondo non potrebbe esistere, perciò deve esistere in tutto una tale regolarità, così che mai un disordine possa subentrare senza la Mia specifica volontà. Se questo non fosse il caso, allora tutto andrebbe presto in rovina, poiché i mondi, uno dopo l’altro, verrebbero distrutti e annientati, ammassandosi l’uno sopra l’altro. Inoltre, nella Creazione l'ordine deve essere lo stesso anche nel piccolo! Presso di Me tutto è disposto in successione. La base è l'Amore, il generatore che origina virtù; questo ha partorito la Sapienza ovvero la Luce per creare tutto in una corretta ed eterna perdurante forma; questi due si uniscono alla terza virtù ‒ alla Volontà, per attivare e ripristinare il Creato; questi tre si uniscono come essenze primordiali fondamentali in Dio come la Santa Trinità, formando da sé le virtù secondarie o caratteristiche secondarie, e questo è l'Ordine che viene messo in moto dall’Amore, dalla Sapienza e dall’Onnipotenza, in modo che niente si discosti di un pelo da ciò che è permesso.

5. Serietà: – Dopo aver riconosciuto le suddette caratteristiche fondamentali nell'ordine, vi è facile comprendere che la serietà è lo sviluppo delle quattro precedenti caratteristiche in una quinta caratteristica, attraverso la quale il mondo viene preservato nelle sue fondamenta e intessuto fino al più piccolo atomo, per non subire mai un cambiamento. Da qui l'esistenza del mondo, che è mantenuto nell’ordine attraverso la serietà.

6. Pazienza. La Mia Eternità è la pazienza, e questa esegue tutto ciò che le cinque caratteristiche menzionate vogliono, lentamente, ma sicuramente. Da qui la massima: "I mulini di Dio macinano lentamente, ma sicuramente!". Io non affretto nulla, poiché prima di compiere qualcosa devono essere esistenti tutte le condizioni. E così è anche con il Mio attuale ritorno. Io ho dovuto crearMi prima le condizioni principali per intraprendere la Mia riconduzione dei figli, senza intervenire in maniera troppo drastica. E così ho anche pazienza con i peccatori e i malfattori verso Mia Santità, poiché se questi Mi conoscessero, allora la paura e il timore reverenziale li ucciderebbero; da qui la Mia personale meravigliosa conduzione dei Miei figli, che Mi è chiara solo perché abbraccio con l’occhio il loro futuro in tutte le Eternità.

7. Misericordia: – Sì, Io sono l’eterno Amore, e quindi da questo Amore sono anche l’eterna Misericordia. Se ora vi dico che nella Misericordia le precedenti sei caratteristiche stanno alla base del settimo, come le cinque precedenti stanno alla base del sesto, allora vi diventerà chiaro il mistero del Mio Io divino, poiché la Misericordia assicura l'esistenza del tutto, perché Io, come Creatore, ho bisogno di tutte le caratteristiche menzionate, per poter far sussistere e governare il mondo. A che punto sarebbe l'attuale infernale dominio del mondo, se Io non possedessi e non padroneggiassi le caratteristiche menzionate? Con le caratteristiche umane avrei già da tempo distrutto tutto! Invece, per l’appunto, sono Dio, e come Tale Mi presento anche sulla via crucis, mostrandovi, attraverso le sette virtù di Gesù, che anche voi uomini – che cercate di eguagliarMi ‒ dovete avere le stesse virtù, se volete progredire fino a diventare figli di Dio e quindi dèi!

8. Leggete per intero e frequentemente le spiegazioni in questo libro delle preghiere, fino a conoscerle a memoria. Allora avrete continuamene davanti agli occhi quello in cui mancate e cosa dovete fare, poiché dovete diventare perfetti com’è perfetto il Padre vostro nel Cielo. Allora vi congiungerete di nuovo con Me in un’Essenza primordiale, come eravate nella causa originaria dell'Eternità.

 

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Cap. 19

Le sette virtù di Gesù come Figlio dell'uomo

Graz, 27 ottobre 1899

1. Quando vi presento le Mie virtù come Uomo, è per attirare la vostra attenzione su come in futuro deve vivere ogni uomo se vorrà giungere a Me, al Padre suo, poiché Lui stesso lo ha preceduto con il miglior esempio ed ha mostrato come si deve vivere e operare se si vuol conquistare il Regno di Dio con violenza. Chi, infatti, non lo conquisterà con la potenza dell'amore, dell’abnegazione o dell'umiltà, e attraverso la rinuncia di tutti i piaceri del mondo, non lo conquisterà né ora né mai!

2. Perciò desidero indicarvi le vie sulle quali ho camminato come Uomo, per diventare ciò che spetta a tutti, se seguite le Mie orme e volete vivere e operare secondo il Mio esempio. - E queste sono:

*

3. L’amore: – Ho dato a Mosè i Dieci Comandamenti sul monte Sinai, che – conosciuti da tutti ‒ mostrano ciò che Io proibisco, e attraverso i due Comandamenti dell'Amore come Gesù, i quali sono un compendio e, per vero, un compendio spirituale da questi dieci, vi ho dato la norma del divino in questi Dieci Comandamenti. Se Mi si ama sopra ogni cosa, allora l'uomo è con i suoi pensieri presso di Me e cerca di fare solo ciò che l'amore per Me gli richiede, e quindi non Mi può offendere, tanto meno peccare contro di Me, poiché cammina nell’amore per Me secondo i Miei Comandamenti dell'Amore. L'amore, infatti, è l’unica Chiesa che rende beati tanto nel mondo quanto nel regno degli spiriti, perché l'Amore unisce il Cielo con la Terra e forma dagli uomini i figli e le figlie di Dio, quali figli dell'Onnipotente Creatore dell'Universo. Se l'uomo, tuttavia, osserva il comandamento dell'amore per Me, allora cerca anche di adempiere il comandamento dell'amore per il prossimo. Infatti, tutto ciò che viene da Me è sacro per lui, e quindi anche il comandamento dell'amore per il prossimo, che egli considera l'unico altare sacrificale per Me, visto che Io dimoro nel prossimo. – Egli perciò pratica l'amore sacrificando il suo amore altruistico a Me attraverso la compassione verso la povertà, la miseria e la necessità, cercando di alleviarli o di eliminarli completamente dal fratello o dalla sorella sua.

4. Vedete, cari figli, questa è stata la Mia prima e principale virtù! Chi ama Me, Mi ama anche nel prossimo, se vede che il prossimo soffre in una cosa o nell’altra. E voi, in quale alta considerazione Io tenga l’amore dinanzi a tutte le virtù, lo potete vedere dalla storia della Mia resurrezione a voi nota, quando ho trattato Mia madre corporea come tale, con meritato rispetto, poiché lei era il fior fiore delle virtù e Mi amava con tutto l’ardore di una madre. Voi sapete anche che l'evangelista Giovanni era il Mio prediletto, ma quando giunse la prova estrema dell'amore, allora la peccatrice Maria Maddalena, la più disprezzata tra gli uomini del mondo, fu colei che, nel fuoco del suo sconfinato amore per Me, strappò a sé con violenza il Cielo e Mi indusse ad apparire a lei prima di tutti gli altri Miei cari (Gv. 20,11-16). Da questo potete apprezzare e considerare il valore dell'amore, perché con esso si conquista il Cielo e anche Me, l'eterno Amore!

*

5. L’umiltà: – Chi potrebbe dire che l'umiltà non sia la sorella più incantevole dell'amore? L'umiltà è il fondamento dell'amore, e chi non abbina l'amore all'umiltà, non conosce l’essenza fondamentale dell'amore, e ciò significa che non conosce lo spirituale e quindi l’eterna costante dell'amore. Io ero l'Umiltà stessa, poiché Io, che indico l'intera Creazione come opera Sua (di Gesù cioè della Sapienza), dimoravo nel corpo umano di Gesù e diedi a Lui le disposizioni su come umiliarSi, affinché fosse all'altezza del compito che aveva da compiere.

6. Tuttavia nessuno creda che l'umiltà cominci là dove viene pretesa per la natura delle circostanze come senso del dovere o quale un ordine determinato dall’alto! No! Non è qui che comincia l'umiltà, bensì con la soppressione dal basso del suo privilegio! Considerate il piccolo, il mendicante, il povero, il bisognoso come vostro pari! Ecco la vostra umiltà! Qui il vostro Dio e Padre Gesù si appressa davanti a voi nell’aspetto del piccolo e vi esclama: “Fratello, aiuto!”. Qui sono Io che voi cercate nel vostro amore per Dio. Qui c’è il vostro Gesù come altare sacrificale del vero Amore divino! Umiliatevi e considerateMi come vostro pari, anzi, ancora molto di più! Qui sto Io; qui sto Io che vi aspetto, se Mi riconoscete, se, riverenti, Mi considerate vostro Dio e Mi dimostrate il rispetto e il doveroso amore che Io, come il potente, inavvicinabile Dio nella Sua Santità, richiedo di dimostrarMi!

*

7. La mitezza: – Oh, quanto sublime suona la parola ‘mitezza’ e quanto grande è il suo valore agli occhi di Dio! ‒ La mitezza è un segno distintivo della compassione e della misericordia, che ha cura di mostrarsi attraverso un’essenza d’indole mite. Qui l'amore e l'umiltà si congiungono in una terza forma ed esercitano le opere dell'amore per il prossimo che Dio esercita nel Suo Amore e umiltà come frutti naturali provenienti da questi due, ovvero, che fa attuare attraverso i Suoi figli. La mitezza nel suo esercizio attivo è un'alta preghiera a Me, alla quale guardo con speciale compiacimento. Quanto alta deve stare perciò questa virtù ai Miei occhi, poiché dalle principali virtù divine, cioè amore e umiltà, la mitezza forma una terza sorella, e attraverso queste si manifesta la natura della Divinità dell’eterno Padre!

8. Miei cari figli, riconoscete l’alto valore e l’alto significato delle virtù divine nell’Uomo Gesù, attraverso le quali i figli, uniti con il Padre in un cerchio dell'Amore di Dio con l’umiltà, quali figli di Dio, stanno lì come apprendisti dèi in forma umana!

9. Cercate di adoperarvi nella mitezza, nell'amore, nell'umiltà e nella compassione, ed esercitate la misericordia nei vostri fratelli e nelle vostre sorelle, per elevarvi fino a quell'elevatezza divina per portare i fiori e i frutti della vita eterna, fiori e frutti che vi rendono uguale a Me, unendovi così a Me, al vostro Dio e Padre Gesù! Nel mondo, niente sta più in alto dell’amore e dell'umiltà nella forma della disinteressata, compassionevole e caritatevole operosità d’amore verso il prossimo, la quale porta a maturazione i frutti dell'Amore divino! Cielo e Terra, e l’intero alto mondo dello spirito intorno al loro Padre ed eterno Re Gesù, si rallegrano nelle opere che un figlio del Padre pratica amorevolmente nei confronti di chi le riceve! ‒ Sì figlioli! Questi sono Io, il vostro Gesù, il Beneficiario dei benefici e dei doni provenienti dall'amore, dall'umiltà e dalla compassione del vostro cuore, ed Io, l'eterno Padre, Io, il Re di tutti i re, Io, il Santissimo Dio e Signore nell’infinità attraverso i Miei bravi figli, inconsapevoli che sono l’affettuoso Ricevente! Oh, quale gioia e quale amore risplendono nei Miei occhi! ‒ Se voi sapeste e vi rendeste conto con Chi avete a che fare, morireste di commozione e rispetto dinanzi a Me! Figlioli, non dimenticate mai più questa spiegazione del Padre vostro e siate misericordiosi e amorevoli verso il vostro prossimo! Poiché voi non sapete dove vi esaminerò e vi visiterò per riconoscervi come figli Miei o figli del Mio polo opposto.

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10. La pazienza: – Voi non avete il minimo presentimento di quale alto significato abbia questa parola! – Figli Miei, la pazienza è la quarta forma delle virtù divine, perciò è qualcosa di così alto, di così magnifico e sacro, che tutta l'infinità dinanzi ad essa incrocia umilmente le mani sul petto. ‒ O figli, comprendete voi questa parola spirituale che Io ho annunciato qui e cosa significa che l'Infinito incrocia umilmente le mani sul petto dinanzi alla Pazienza? Vedete cari figli, Io stesso sono l’Infinito, e la Pazienza, divenuta l’unificazione dell’Amore, dell’Umiltà e della Mitezza, è una quarta sorella della Santità nelle virtù di Dio e la si può esercitare attraverso la divina Santità dando riposo all’Amore del Mio Cuore per il suo prossimo, preferendo soffrire lei stessa piuttosto che far del male e rendere la pariglia al malefico nemico della vita, per via del possesso e dell’avere. Dove può esserci nel mondo qualcosa di più grande e superiore che sopportare tacitamente l'ingiustizia con pazienza arrendevole alla Volontà divina? In verità vi dico, la Pazienza è una principale complessiva virtù di Dio che unisce i tre summenzionati in un singolo e lo fa apparire come il Divino nell'uomo, il che, di fronte agli uomini, Mi caratterizza come Dio. Inoltre, l’indicibile sofferenza quotidiana e i dolori continuamente aggiunti Mi dispongono a prendere tutto con calma e lasciarlo andare amorevolmente nell'infinita Eternità. ‒ Se Io non fossi la Pazienza stessa, allora la Terra sarebbe regredita già da lungo tempo nei suoi atomi primordiali, poiché gli uomini sobillano il Satan contro di Me e Mi invitano continuamente alla lotta contro la loro temerarietà, tramite la quale hanno a che fare con Me! – Tuttavia, tutto ha il suo tempo, e anche questo otterrà la sua fine, e un eterno regno dell'Amore del buon Padre incoronerà la pazienza e le opere Sue!

11. Perciò siate pazienti con le debolezze del vostro prossimo! Non disputate mai! Istruitelo amorevolmente, se loro non accolgono il vostro insegnamento allora tacete e venite da Me con la preghiera: “Caro Padre, dagli l'illuminazione, affinché comprendano la verità!”

12. Figlioli, esercitatevi alla pazienza; siate puri di cuore, siate perfetti, siate dèi, quali figli di Dio, affinché Io incominci con voi il nuovo semenzaio per una santa generazione di Dio sulla Terra! – Affinché Io dimori con voi, viva con voi, Mi rallegri con voi e stabilisca in mezzo a voi il Regno millenario dell'Amore (Ap. cap.20) del Mio Spirito! ‒ Abbiate pazienza con le debolezze del vostro prossimo, così come Io ho pazienza con le vostre! ‒ Siate uguali a Me, siate dabbene, affinché Io possa avere gioia in voi. ‒ SeguiteMi, la ricompensa sarà inconcepibilmente alta e divina: i vostri occhi non hanno mai visto, i vostri orecchi mai sentito, il vostro cuore mai percepito ciò che ho a disposizione per voi, se Mi seguirete.

13. Tra poco vi farò sorgere un paradiso terrestre che sarà incomparabilmente più bello, più santo e più divino del primo, poiché verrò da voi sulla Terra, vale a dire sulla "Nuova Terra", con tutto il Mio stato di Dio e lo stato dei figli della ‘Nuova Gerusalemme’ del Mio Cielo dell’Amore! Figlioli! Comprendete cosa significa che Dio nella Sua inaccessibile Santità verrà sulla Terra come un Padre amorevole con tutti i Suoi figli prescelti, con la Sua corte celeste vivente, visibile e in eterno tra i figli Suoi, e trasformerà la tenebrosa, infernale Terra in un paradiso, che unirà nell’Universo tutte le magnificenze delle infinite creazioni? ‒ O figli, se sapeste ciò che nei prossimi anni, dopo l’intrapresa pulitura (il Giudizio Universale), sarà di questa Terra, e quanto apprezzerete queste magnificenze e queste dolcezze celesti nella vostra veste di carne, sì, allora tutto vi svanirebbe e niente avrebbe più valore per voi! Anzi, vi dico: “Figlioli, adoperatevi a recuperare rapidamente il perduto, poiché è cominciato il tempo in cui inizierò a trasformare l'inferno chiamato ‘Terra’, in un paradiso celeste! Inizierà una lotta per l'essere e il non essere, perché finalmente voglio distruggere il regno di Satana nel mondo con mezzi divini! E in tal modo cesserà il pungiglione della morte, poiché con la cessazione del peccato, cesserà anche la morte, poiché la morte e il tempo della morte sono le cause e le conseguenze del peccato! Ci sarà ben una nascita carnale, ma senza dolori! Non ci sarà più la morte né il tempo della morte. Vivrete fino alla seconda rinascita. Con la seconda rinascita vivrete e opererete per Me, uguali al risorto Salvatore – Uomo e Spirito allo stesso tempo – con un corpo spirituale di carne, finché un giorno, nell’incalcolabile tempo, sarete una cosa sola con Me, col Padre vostro in tutte le Eternità”. Il tempo del ritorno di Cristo, del quale profetizzai dinanzi a Caifa, è ora dinanzi alle porte! Affrettatevi! Affrettatevi figlioli! Affinché non siate respinti, ma accolti, poiché nel nuovo regno dell'amore v’incontrerete di nuovo con i vostri cari, poiché tutto ciò che da Adamo è vissuto nel mondo, vi incontrerà! Ed Io, nel mezzo dei Miei figli, sarò come Re e Padre vostro!

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14. La castità (ovvero perseveranza, tenacia): – L'amore che s’innalza a Me da un cuore puro, vi abilita a sopportare molto per amor Mio e ad esercitarvi alla castità, che è un fondamento per la santificazione o purificazione della vostra essenza. La castità è una virtù che solo con grande spirito di sacrificio di se stessi può essere educata. Quando stabilii ad Adamo ed Eva la castità del corpo come condizione principale dell'obbedienza verso di Me, Io sapevo già in anticipo che loro due sarebbero diventati disobbedienti per ignoranza e quali conseguenze avrebbe avuto questa disobbedienza, e che in seguito all'impeto dell'amore sarebbero caduti in fallo. Tuttavia, non fui Io la causa di questo amore carnale!

15. Se Adamo fosse rimasto fedele a Me nella sua essenza primordiale come Anima e Spirito di Dio, non avrei tratto Eva da lui come principio femminile secondo la sua volontà, e lei sarebbe sorta accanto a lui come un secondo essere spirituale. – Con questo, la via della carne in entrambi sarebbe stata ben avviata, sebbene non ancora completata. Per prima cosa attraverso un’obbediente temperanza volevo educarli ad essere un vaso spirituale, al fine di generare dei discendenti spiritualmente puri, così che la morte non li avrebbe potuti toccare, essendo venuti al mondo spiritualmente puri. Solo che Adamo ed Eva, pur essendo in verità cresciuti, erano tuttavia figli inesperti, e come sono i figli, disattenti a ciò che dicono i loro genitori, così anche Adamo ed Eva lo furono verso il Mio divieto. E la conseguenza fu che diventarono animaleschi, pertanto dovettero alimentarsi anche del nutrimento degli animali, dal quale si formarono sangue e, da ciò, ossa, carne, ecc. Prima di darsi all’accoppiamento animalesco entrambi erano solo in una forma spirituale, senza un corpo carnale, e vivevano solo di cibo spirituale con un forte assorbimento delle fragranze dei frutti che si trovavano nel giardino paradisiaco, e da un frutto spirituale che veniva messo in bocca, partiva e si diffondeva subito in tutte le parti del corpo spirituale animandolo e fortificandolo, cosa che Io feci scomparire dopo la colpa. L’abbruttimento nel godimento dell'amore fece dai corpi spirituali dei primi esseri umani, corpi animali-carnali come conseguenza del peccato.

16. La generazione seguente della razza umana avvenne in maniera animalesca, e questo è il peccato originale che ha trascinato gli uomini un po’ alla volta dal Divino alla materia e li ha resi indegni della loro elevata discendenza. Quanto grande è questo peccato, potete desumerlo dal fatto che Adamo stava in modo così altamente spirituale davanti al peccato, come ancora oggi nessun arcangelo; e quanto profondamente cadde potete intuirlo dal fatto che parecchi uomini eruditi, nella loro oscurità dello spirito, cercano i loro antenati nella specie delle scimmie! ‒ È abbastanza triste cercare, quali figli di Dio, la propria discendenza nella specie delle scimmie! – Inoltre, per quanto concerne l'amore della Mia paternità, allora posso solo dirvi che l'uomo stesso è diventato il creatore del suo destino e che in futuro Io non gli imporrò neanche nessuna legge del ‘devi’; d’altra parte, però, dopo un colpa farò sentire la giusta punizione! Ed Io vi dico: “La separazione dal Cielo e la relegazione all'inferno, provocherà un veloce miglioramento, e nessuno vorrà più prenderlo a modello”

17. Per quanto riguarda il vostro compito, allora vi consiglio quanto segue: “Rinunciate dove è possibile alla concupiscenza![24] Purificatevi e santificatevi, così che Io possa guidarvi come figli Miei!”. La concupiscenza, infatti, è proprio un peccato, perché deriva dall'amore innaturale che non si può controllare facilmente, perché di solito si manifesta con impeto – ottenebrando la chiara ragione. Questo è un peccato che deve cessare senza condizioni, perché i lussuriosi[25] non possiederanno il regno dell'amore. Nondimeno, Io con questo non voglio dire che non accadrà mai, ma non accadrà fino a quando amerete l’impudicizia e inoltre non vi sforzerete a ripulire la vostra carne, per la qual cosa sono necessari alcuni anni. – Perciò cominciate a ritirarvi subito, perché potreste essere terribilmente colpiti quando un giorno vedrete che gli altri sono maturi, mentre voi dovrete rimanere nella confusione del mondo fino a quando non sarete puri e provati nella perseveranza! ‒ Il nuovo Regno, infatti, sarà un Regno spirituale celeste, non dell’amore animalesco!

18. Cari figli, la vita nel mondo attuale è un puro inferno, ma veramente, voi non ve ne accorgete. Tuttavia, se conosceste la vita dell’Amore celeste, allora sareste così infelici e inconsolabili nella vostra condizione, che non potreste più sussistere nel mondo.

19. Il Mio Amore può consigliarvi una cosa sola: “Figlioli, rinunciate al mondo e alle sue voglie carnali con la preghiera e col digiuno, per poter giungere almeno là dove saranno tutti coloro che ascoltano le Mie parole e vivono ed agiscono di conseguenza”. Allora la vostra ricompensa diventerà inconcepibile nei godimenti di specie celeste, …e possedere Me significherà più di quanto il mondo intero chiama “proprio”. Ma se la brama carnale vi tormenta troppo, allora venite da Me e chiedeteMi pieni d’amore e umiltà che Io ordini riposo agli spiriti della carne, e andrà meglio. – Oltre a ciò, lottate con inflessibile ferma e forte volontà: “No! Non voglio!”. E se rivolgete a Me i vostri pensieri di brama carnale, allora essi non potranno spuntarla. Andatevene dal luogo della seduzione con i pensieri, occhi, orecchi e tutto il resto, ed avrete successo. ‒ Ricordatevi che la brama della carne è ‘morte’; la brama dello spirito invece è ‘vita’ e ‘pace’. (Rom. 8,6).

20. La pace: – Questa piccola parola comprende in sé tanto dell’infinito, che voi mai l’afferrerete finché non giungerete alla vera pace attraverso la rinascita dello spirito. La pace è il fondamento della felicità, poiché dove non c'è pace, non c'è benedizione, e dove non c'è benedizione, non c'è felicità. Benedizioni, felicità e pace portano soddisfazione, e chi è soddisfatto è ricco, perché la ricchezza non può dare e sostituire la soddisfazione. Perciò un giorno dissi: «La pace sia con voi!», con queste parole volevo dire: “Dovete essere soddisfatti e felici!”. Pertanto coltivate la pace in voi e intorno a voi, poiché dove c'è la pace, lì c'è buon vivere, perché il Padre della pace, che sono Io stesso, dimora lì. Piuttosto, è meglio patire un’ingiustizia, che lasciarvi strappare dalla vostra quiete, poiché dove manca la pace, lì comincia l'inferno! Con la pace nel cuore guadagnate il terreno sul quale crescono, possono svilupparsi, fiorire e maturare tutte le belle virtù. Perciò esercitate la pace e fuggite ogni occasione di perdere la pace in voi e con il vostro prossimo, perché finché non avrete la pace interiore, sarete insoddisfatti e l'insoddisfazione guasta ogni piacere nella vita. Perciò diventate la fucina della vostra fortuna coltivando le Mie virtù, specialmente coltivando l'amore e la pace del cuore! Se volete vivere in beata soddisfazione, allora coltivate la pace vivendo ed aspirando solo allo spirituale-divino, esaminando e correggendo i difetti del vostro io. In ogni caso servite il vostro prossimo con le opere dell’amore! E questo agirà in maniera beatificante su di voi.

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21. L'altruismo: – Quale parola superiore! E quanto difficile vi sembra metterla in pratica.

22. Le condizioni del tempo presente sono tali che voi considerate l'altruismo come una virtù superiore altamente pericolosa, …e non senza ragione! ‒ Infatti, il mondo d’oggi sfrutterebbe la vostra bontà di cuore con una raffinatezza tale che alla fine non vi rimarrebbe nient’altro che rivendicare di nuovo la misericordia degli altri.

23. Datevi all’amore, datevi all'altruismo quando siete fermamente convinti che il bisogno chiede di voi. Io sono davvero in ogni uomo, ma anche il Satan dell’inganno non manca qui e là! Perciò unite l'amore con la sapienza, e siate guardinghi, affinché coloro che speculano solo per vivere a spese degli altri non approfittino di voi, mentre i veramente poveri che si vergognano, o che non vi conoscono come benefattori, soffrono fame, bisogno e afflizione.

24. Io sono l'altruismo! Io sono Colui che vi mette nel cuore: “Siate misericordiosi, com’è misericordioso il Padre vostro nel Cielo, poiché la Sua misericordia dura in eterno. Tuttavia siate anche prudenti come serpenti, per non diventare vittime di uomini malvagi e negligenti!”.

25. Inoltre vi dico anche: “Dove siete fermamente convinti che l'aiuto deve essere dato, non ci deve essere nessun limite al vostro altruismo, poiché un giorno vi ricompenserò in maniera regale-divina!”. Infatti, lì (nel prossimo), ero Io stesso che soffrivo la fame, il bisogno e l’afflizione, e voi Mi avete soccorso!

26. Accade spesso che solo dopo veniate a sapere che questo o quello (dopo un aiuto) erano indegni del vostro amore e misericordia. Io vi dico: non li rimproverate, perché con ciò non vi hanno causato un danno spirituale, bensì volgete i vostri occhi a Me e dite: “Caro Padre, per amor Tuo e secondo il Tuo Insegnamento ho dato e operato; perciò, caro Padre, prendilo così come lo sentiva il mio cuore, quando ho steso la mia mano con amore e compassione”, ‒ e la Mia benedizione giacerà su di voi e vi accompagnerà.

 

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Cap. 20

I sette peccati contro lo Spirito Santo

Graz, 28 ottobre 1899

Questi sono i più grandi peccati che gli uomini commettono contro Dio:

1) Peccare presuntuosamente contro la misericordia di Dio.

2) Disperare della Grazia di Dio.

3) Opporsi alla riconosciuta Verità del Cristo.

4) Veder di mal’occhio la Grazia divina al proprio prossimo e invidiarlo per questo.

5) Persistere deliberatamente nell'impenitenza[26].

6) Avere un cuore ostinato verso le salutari ammonizioni.

7) Essere in opposizione allo Spirito della Verità proveniente da Dio che si rivela attraverso la coscienza, cioè affermare e fare ostinatamente il contrario.

 

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Cap. 21

Tre virtù spirituali

Graz, 20 settembre 1899

Fede, speranza, amore,

questi, pieni di fiducia e forza occorre praticare!

Allora ad aiutare si è pronti.

Dillo a te stesso: “In ogni istante!”

 

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Cap. 22

Pregare ininterrottamente

Graz, 10 settembre 1899

Pregare ininterrottamente significa ‘sacrificate tutto a Me, in Mio onore!’. Pensate a Me il più spesso possibile, poiché quanto più pensate a Me, tanto più sarete spirituali! Quanto più cari vi ho, tanto più in alto vi elevate a Me nello spirituale, e tanto più soddisfatti sarete nel vostro cuore voi stessi! – Come Mi pregate per tutto e sacrificate in onore a Me, così ringraziateMi anche per tutto, sacrificate tutto in Mio onore ed implorateMi sempre per la spiritualizzazione! Questo è ciò che significa per Me il pregare ininterrottamente.

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Cap. 23

Tre comunicazioni sulla preghiera

Graz, 22 dicembre 1901

(la prima, rivelata tramite Franz Schumi)

1. Pregare, significa parlare con Dio; ma dal momento che la Santità in Dio è inaccessibile per l’ordinario linguaggio umano, gli uomini, attraverso l'amore, l'umiltà e la fede, devono avvicinarsi al Padre nella preghiera come amore verso Dio, poiché non c'è un’altra via per patrocinare il rapporto tra Dio santissimo e gli uomini peccatori quali figli di Dio. Tramite la preghiera, infatti, la spirituale virtù umana s’innalza al vestibolo del Santo dei santi, e attraverso l'amore e l'umiltà entra nel Santo dei santi e si avvicina a Dio, al suo onnipotente Creatore e Padre dell'Eternità in Cristo e Redentore del Golgota.

2. Si domanda: “Perché pregare?”. La risposta è la seguente: dovete pregare per glorificare e magnificare Dio nella Sua Santità, quale supremo Signore dell'infinità, Re spirituale del pacifico regno dei figli di Dio, per dimostrare a Lui il dovuto onore, per ringraziarLo umilmente per la Sua buona accoglienza e collocare la vostra preghiera, espressa in amore e umiltà, sull'altare dell'intimo Amore per Dio, che è Gesù Cristo, e ricevere ascolto nei vostri bisogni e necessità.

3. Non esiste comunque nessuna differenza, se l’uomo prega solo interiormente o esprime la sua preghiera con le labbra. L'unica differenza consiste in questo: se le parole provengono dall'amore del cuore o dall’abituale meccanica preghiera.

4. Si prega interiormente elevando i propri pensieri spirituali a Dio, che sono il linguaggio interiore o spirituale dell'uomo, attraverso l'amore e l'umiltà, lodandoLo e glorificandoLo, e chiedendo il Suo aiuto nelle difficoltà quotidiane.

5. Esteriormente si prega così: esprimendo con la bocca aperta, sia bisbigliando oppure ad alta voce, delle parole rivolte a Lui attraverso il linguaggio interiore del pensiero, nell’amore e venerazione per Dio per l’esaudimento di un qualsiasi desiderio .

6. Con la preghiera interiore ed esteriore bisogna sempre assicurarsi di riflettere bene in anticipo sul senso di ciò che si vuol pregare ed implorare, se sia buono per la salvezza dell'anima e del corpo e se poi sia bene che l’uomo, con i pensieri raccolti dal suo amore e dall’umiltà del cuore, esprima pieno di riverenza la preghiera a Me, al Padre Celeste suo, per supplicare l’esaudimento della preghiera con pensieri sempre corrispondenti alle parole pronunciate, affinché la preghiera sia tenuta in questo alto sentimento corrispondente alla Santità di Dio.

7. Una questione vitale è questa: l'uomo è obbligato a pregare! E perché questo? La risposta suona così: – l’uomo è obbligato a pregare per i seguenti motivi:

8. – Paolo insegnò: «…prega ininterrottamente!», e «…persevera nella preghiera!». con ciò viene affermato il pensiero continuo a Dio, al Quale ci si può avvicinare solo con la preghiera, intonando devoti canti e salmi e attraverso invocazioni, ringraziamenti e spirito di sacrificio in Suo onore in ogni situazione della vita, come è indicato nel libro delle preghiere.

9. Attraverso il salmista Davide, Dio stesso parlò all'uomo: «InvocaMi nel giorno della tribolazione e del bisogno, allora ti salverò e tu dovrai glorificarMi» (Sl. 50,15). Quindi è un dovere dell'uomo non disperarsi nel giorno della tribolazione e del bisogno, ma rivolgersi al Padre suo Celeste nel Cielo per l’aiuto, poiché Io, Gesù stesso, dissi: «Chiedete! Allora vi sarà dato»; perché chi chiede riceverà. Con riferimento a quale nome si debba pregare e invocare, Io dissi: «In verità, in verità vi dico: se chiederete qualcosa al Padre nel Nome Mio, Egli ve la darà».

10. Io, Gesù stesso, ero uno dei più infervorati oranti come Figlio dell'uomo, perciò è vostro dovere prenderMi come esempio, ma non si creda di essere qualcosa di meglio di quanto era Dio stesso in forma umana, poiché Egli vi ha preceduto con l'esempio di come dovete vivere e operare!

11. Nondimeno, quali prove ci sono se l'uomo adulto prega mal volentieri oppure meccanicamente? In questo caso ci sono le prove che l'uomo resta tenebroso, viene circondato o posseduto da spiriti tenebrosi che gli ispirano avversione alla preghiera o gli suggeriscono altri pensieri; ciò, perché un uomo devoto e buono prega volentieri, ed è un diletto per lui pregare, poiché nella preghiera trova pace, consolazione e soddisfazione. Chi non desidera pregare, si allontana da Dio e si avvicina al Satan, che egli ci creda oppure no.

12. Da dove proviene il fatto che l'uomo viene distratto durante la preghiera? Il motivo della distrazione è, in primo luogo, la propria disattenzione, la non salda volontà e la sbadataggine, poiché l'uomo non considera che con la preghiera sta dinanzi a Dio per rivolgere a Lui una richiesta; ‒ in secondo luogo la disattenzione incoraggia anche gli spiriti maligni che si trovano al seguito dell'uomo oppure da cui è posseduto secondo i suoi vizi e le passioni, ed essi gli insinuano i loro pensieri durante la preghiera, per farlo pensare e parlare diversamente, tanto da svalutare la preghiera o renderla del tutto vana.

13. Per evitare la distrazione nella preghiera, l’uomo si deve prefiggere di pregare lentamente, e con i pensieri badare alle parole espresse, a cosa esse significano e quali atti sacri vi sono presenti. Per esempio: dalla lode della preghiera del rosario si tenga conto dei due avvenimenti dolorosi[27]: il primo, nel giardino del Getsemani, come ho sudato sangue per la paura nel più grande turbamento, con la chiaroveggente previsione dei terribili avvenimenti che Mi sovrastavano; il secondo avvenimento (flagellazione), con la velocità del pensiero Mi si deve vedere legato alla colonna e gocciolante sangue in seguito ai colpi che Mi furono inferti. ‒ Con la preghiera del Padrenostro si devono avere in mente le spiegazioni di questa preghiera, affinché si pronunci ogni parola in modo intellegibile, piena di forza, nell’amore, con umiltà, convinzione, riverenza e decenza, poiché con la preghiera dovete essere sempre consapevoli che sto Io dinanzi a voi, Io che sono il Santissimo, Dio e Creatore del mondo, come Re su tutti i re, Signore su tutti i signori e accessibile solo come indicato sopra. Dovete considerare che con Me non si blatera meccanicamente come con una persona comune! È vero che sono il Padre vostro amorevole, ma dovete mantenere sempre la buona creanza al cospetto della Mia Santità e non considerarMi come il padre vostro terreno, bensì come il santissimo Dio con tutto l’amore, in tutta l’umiltà e con tutta la riverenza; allora la vostra buona creanza sarà salvaguardata con la preghiera, altrimenti voi stessi vi punite, perché trasgredite il regolamento della decenza al Mio cospetto.

14. Come deve essere intesa la Mia dichiarazione nella predica del Monte quando dissi:

15. Matt. 6,7-8: «E quando pregate, allora non dovete usare troppe parole come i pagani, i quali pensano di essere esauditi a forza di parole. Perciò non siate simili a loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate

16. Questa mia passata dichiarazione, quando insegnai a pregare il breve Padrenostro, è da comprendere così: “Non dovete pronunciare molti vaniloqui e parole solo con le labbra, senza amore nel cuore, senza pensieri spirituali in testa e con un sentimento privo di umiltà e venerazione davanti a Me”, come lo avevo detto tramite Isaia, e più tardi, quando, come Gesù, ebbi a ripetere la stessa cosa.

17. Con la lettura per intero delle parole nella Predica del monte secondo Matteo capitolo 6, versetti 7 e 8 si sbaglierà facilmente, perché gli uomini tendono troppo al senso delle lettere morte. Perciò prestate orecchio al Mio ulteriore chiarimento su questa predica:

18. È vero che Io so già prima per cosa Mi pregherete, ma con questo non è detto che potete passare tutto il giorno sovrappensiero, e solo dopo, se avete bisogno di qualcosa, venire a Me con una preghiera, e pregare solamente un singolo Padrenostro e, con questo, pensare che vi abbia già ascoltato! – Piuttosto, dovete ripetere la richiesta implorando, finché non sarà ascoltata!

19. Considerato che il Nuovo Testamento è solo un riassunto, una parte assai minima del vero Vangelo originale (il Grande Vangelo di Giovanni rivelato a Jakob Lorber) che contiene tutti i Miei viaggi, gli avvenimenti della Mia vita, i discorsi e le opere fatte, perciò neanche potete sostenere che una piccola parte[28] dell’insieme sia già il tutto! E considerando ovvio che dobbiate anche recepire ed accogliere ciò che viene rivelato nel Vangelo originale e in tutti i libri da Me dettati (La Nuova Rivelazione), poiché questa è la Mia volontà ed essa vi deve essere sacra se volete venire a Me, al Padre, allora ascoltate e mettete in pratica con i fatti ciò che vi dico qui:

20. “Chi vuol diventare figlio Mio deve accettare e vivere i Comandamenti e gli Insegnamenti che Io ho dato e do attualmente, e procedere di conseguenza, altrimenti non potrà pervenire a Me, al Padre suo, poiché chi non segue Me, segue il Satan, perciò l'inferno sarà la sua casa paterna!”. Annotatevelo bene, poiché il tempo è estremamente serio, dal momento che al Mio attuale ritorno, il mondo sarà pulito da tutti gli elementi malvagi. Perciò Io procedo come Padre con gli obbedienti, e come Giudice con coloro che vogliono sapere tutto meglio degli altri; e chi non percorre la via che conduce al Padre, percorre la via che conduce al Satan!

21. Io, come Figlio dell'Uomo, Mi ritiravo per tre ore al giorno e pregavo ininterrottamente Dio Padre, in parte come Uomo secondo il Mio corpo, in parte parlavo con Lui come Sapienza divina secondo la Mia anima. Se Io, come Dio incarnato, pregavo Dio per tre ore e parlavo con Lui e Mi intrattenevo con Lui che dimorava come Padre nel Cuore della Mia anima, come avrei potuto vivere ed agire diversamente da come ho insegnato? Allora Satana, il principe della menzogna, (se non Mi fossi comportato così) non sarebbe fuoriuscito dal Messia?

22. Nel Vangelo originale riferisco il giudizio degli uomini su di Me (come Messia) per il fatto che pregavo molto.

23. Io vi dico e vi metto in guardia: – non criticate le Mie parole così alla leggera, bensì credete a queste, altrimenti sarete consegnati all'inferno e quindi al Satan, perché chi non crede, non è degno di Me!

24. Voi (intendendo solo coloro che criticano le Mie parole che nel tempo attuale vi detto, ma che nello stesso tempo le considerano come provenienti dallo spirito di Satana) esitate; e dubitate che Io, il Dio dell'Amore e della Longanimità, vi porga parole così serie, dal momento che Mi sono sempre espresso come un Padre amorevole di fronte ai Miei figli.

25. Io vi dico: “Non dubitate che sia Io, poiché come Padre parlerò con quei buoni figli che credono in Me e che non criticano la Mia Parola! Nondimeno, il tempo del ritorno di Cristo di cui parlai dinanzi a Caifa, è cominciato, dal momento che come Giudice ho messo piede nel mondo. Tuttavia questo tempo esige da Me che Io parli con i critici, con gli atei e con gli increduli orgogliosi con il tono dell'inaccessibile suprema Santità in Dio, per proteggerli dall'inferno finché è ancora possibile, poiché è l’ardore dell'Amore in Dio che punisce anche, dove le parole dell'Amore vengono beffardamente criticate e considerate come menzogne!”

26. Voi sapete che nella Bibbia sta scritto: "È terribile cadere nelle mani del Dio vivente". Ma se di fatto sta scritto così ed Io riconosco che il versetto è giusto, non per questo dovete essere temerari[29] e considerare le Mie parole come non vere, poiché in tal caso ricadete nel giudizio del mondo che sarà la vostra morte e il vostro inferno, poiché chiunque fugge la luce è un notturno spirito tenebroso che si costruisce il proprio inferno a cui appartiene.

27. Oltre alle espiazioni e all’attività delle opere d’amore per il prossimo, la preghiera è un mezzo fondamentale per raggiungere il Regno dei Cieli, poiché il pregare è un’umiliazione dell’uomo dinanzi a Me, dinanzi a Dio, al Padre suo spirituale, che si rivolge a Me, Mi espone i suoi bisogni e attraverso la preghiera Mi implora di ascoltare le sue invocazioni. Perciò vi raccomando la preghiera in modo particolare, perché senza chiedere e senza pregare non potete ottenere nulla, se avete esigenze speciali che solo Io posso esaudire e mitigare. Perciò voglio darvi una spiegazione sulla vera preghiera nello spirito, sebbene, in verità, vi ho già spiegato che la preghiera è l’attività delle opere d’amore per il prossimo. E così ascoltate:

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28. È molto diffusa l’opinione che l'uomo non dovrebbe e non gli è necessario pregare con le parole, bensì solo col cuore mediante l'amore per Dio, e quindi tutta la vita dell'uomo dovrebbe essere una lode a Dio che deve manifestarla attraverso l'amore nel cuore e con il positivo contributo di pensieri e canti, così da lodare e magnificare sempre Dio, senza proferir parole e preghiere.

29. Quest’opinione si basa sulle Mie parole quando dissi che non si deve pregare come fanno i pagani con mormorii delle labbra, ma pregare nello spirito e nella verità (Gv. 4,23), e si rigetta quasi interamente la preghiera; ‒ e tuttavia, al posto di questa non si prega né nello spirito né nella verità. Qui, però, è semplicemente implicito di far procedere Dio in noi nel Suo Amore misericordioso; e credo che gli uomini debbano considerare questo, buono e giusto.

30. Chi fugge la preghiera con ogni genere di astute giustificazioni, dimostra precisamente di essere ancora lontano dalla vera imitazione di Cristo, dal momento che Lui stesso ha pregato moltissimo come Uomo, e dimostra che il suo interiore tende più all'inferno che a Dio, poiché ‘pregare’ significa parlare con Dio, mentre chi fugge la preghiera e vi si ribella con ogni genere di scuse, dimostra esattamente che in lui c’è ancora tanto del satanico; dimostra che a lui la preghiera, ovvero parlare con Dio, il Padre suo, non piace!

31. Lo spirito è sempre ben disposto a fare la cosa giusta, ma finché la carne è pigra e non volenterosa, né laboriosa o premurosa, è del tutto priva di spirito e di attività, e fino ad allora l'uomo è ancora ingannato ed imprigionato nella carne dal Satan, dalla mondanità, perché percorre vie contrarie alla volontà del suo spirito, vale a dire: percorre le vie della sapienza intellettuale!

32. Dal momento che molti uomini si sbarazzano della preghiera dicendo: "Cristo non ha insegnato a pregare con le parole, quindi non dobbiamo pregare così, ma solo col pensiero senza parole", allora adesso vogliamo verificare se questa scusa è motivata.

33. E quindi vi domando: “Cosa sono i pensieri?Lo sapete cosa sono i pensieri?”. Io vi dico, che se dite che nei pensieri non si esprimono delle parole, allora non sapete affatto cosa siano. Ebbene: cosa sono i pensieri? I pensieri, pur non essendo espressi con le labbra, sono parole pronunciate interiormente, e perciò appartengono agli spiriti, ovvero tali che hanno il chiaro udito di percepire i pensieri del prossimo, ovvero ciò che il prossimo esprime interiormente, perché nessuno può pensare senza esprimere delle parole interiori. Il dono che l'uomo può pensare, infatti, viene dallo Spirito di Dio, il quale dimora nel cuore di ogni uomo. È Lui che consegna le parole ai pensieri, dal cuore alla ragione, e da questa all’intelletto.

34. Non appena l’uomo comincia a pensare, deve pronunciare interiormente a parole ciò che pensa, perché pensare è il modo interiore di parlare attraverso le labbra, che è il modo esteriore. Nell’interiore si parla spiritualmente, nell’esteriore materialmente. Lo stesso avviene quando si pensa a una canzone, allora la si deve cantare interiormente, altrimenti non si può pensarla. Per convincervi della verità del Mio chiarimento, provate una volta a recitare il Padrenostro col pensiero, e scoprirete che un pensiero, se non è formulato a parole o cantato in canzone, non esiste affatto; o si pensa e si parla, oppure si sta lì con lo sguardo fisso come un idiota.

35. E poiché questa è la piena verità, allora vi è stato insegnato a pregare con le parole; oppure pensate che Io abbia insegnato il Padrenostro sul monte Garizim presso Sichar solo ai Miei discepoli, ovvero solo al popolo che quella volta Mi ascoltava? Oh, no, non potete stravolgere così astutamente i Miei Insegnamenti e respingerli per il vostro spirituale danno animico, poiché allora siete voi i vostri stessi falsi profeti, diventando falsi profeti di coloro che accolgono il vostro falso insegnamento.

36. Voi, nondimeno, sapete che Io sono Cristo, in verità il Figlio di Dio, ma allo stesso tempo Dio Padre perché portatore del santissimo Spirito di Dio, cosicché, se questa è la verità dimostrata dalle Sacre Scritture, perché stravolgete i Miei Insegnamenti? Perché vi sbarazzate dei Miei divini Comandamenti e diffondete eresie?

37. Io ho pregato nel giardino del Getsemani per un'ora e mezza il Mio celeste Dio Padre come Uomo secondo la carne, e cosa credete voi, sapienti e saggi che abbia pregato quella volta? Forse il Padrenostro continuamente? Oh, se la pensate così, allora siete in grande errore! Io quella volta non pregai un unico Padrenostro, bensì pronunciai parole come ve le ho date attraverso Lorber, Mayerhofer, Schumi e altri medium, poiché non conta ciò che si prega, ma come si prega. Perfino la preghiera più bella è comunque un abominio dinanzi a Me, se durante questa siete immersi in egoistici pensieri materiali.

38. Io sono Spirito, e chi Mi vuole adorare deve adorarMi nello spirito del suo intimo amore del cuore, poiché questo ve lo dice anche il più grande Comandamento nella legge: “Devi amare il tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutto il tuo sentimento”. Quindi dovete esprimere le vostre parole di preghiera interiormente con ogni riverenza e amore.

39. Si obietterà: “Allora non si può parlare con le labbra, ma solo interiormente?”. Vedete, anche questa interpretazione delle Mie parole è falsa. Si domanda: “Chi ha dato i Salmi di Davide? Io, oppure li ha composti Davide stesso?”. Leggeteli attentamente e troverete che Io e Davide abbiamo operato insieme; e questi salmi sono stati cantati e rappresentati pubblicamente. Quindi: come posso essere contrario alla preghiera con le labbra, se Io stesso ho aiutato a comporre i salmi, come le profezie – che Io stesso ho intessuto – parlano così chiaramente e magnificamente? Non sapevo forse che i salmi Mi sarebbero stati cantati in pubblico? E poiché lo sapevo, sarei Io stesso l'istigatore della falsa preghiera? Non vedete la grande contraddizione nella vostra interpretazione sulla preghiera? Voi fate di Me un falso profeta con le vostre parole saccenti[30] e tuttavia così tenebrose interpretazioni delle Sacre Scritture!

40. Nondimeno, affinché Mi possiate comprendere, voglio spiegarvi la Bibbia Io stesso come deve essere compresa. Essa dice: “Quando pregate, allora non fate come i farisei, i quali volentieri si presentano e pregano nelle sinagoghe (oggi chiese) e agli angoli delle strade (oggi preghiera pubblica davanti alla statua di Maria sulla strada, ecc.), per farsi notare dalla gente”. In verità vi dico: essi hanno lì il loro salario perché blaterano con labbra sciolte, e sono pagani in quanto non Mi adorano!

41. Quando pregate, recatevi nella vostra cameretta, che è il vostro cuore; chiudete la porta, vale a dire: sbarazzatevi di tutti i pensieri delle vostre esigenze della vita terrena e delle faccende materiali, e pregate il vostro Padre Celeste in segreto; questo significa: non con spensierato chiacchierio della labbra, ma dal momento che pregate solo per voi stessi, allora pregate in silenzio con parole interiori, ma piene d’amore, umiltà, venerazione e fiducia in Dio, e il Padre vostro che vede in segreto, vi ascolterà e vi ricompenserà.

42. Quando pregate, non fate molti vaniloqui inutili e sbadati come fanno i pagani, i quali s’immaginano, secondo le loro cerimonie pagane, di essere ascoltati recitando frettolosamente molte parole; mentre il loro cuore è senza amore, amore che Dio vuole avere, se l’orante deve essere ascoltato.

43. Voi non dovete imitarli e dire molto in fretta sbadatamente delle preghiere pronunciate con le labbra, bensì dovete esprimere la vostra preghiera intimamente coinvolti, pieni d’amore e di ferma fiducia che sarete ascoltati, oppure secondo le istruzioni che vi do attraverso questo libro delle preghiere, oppure, se ne siete in grado, liberamente, secondo il vostro pensiero, poiché non la forma, bensì il grande amore e la ferma fiducia sono determinanti nella preghiera. Infatti, prima che Me lo chiediate, Io so di cosa avete bisogno. Tuttavia, non crediate che ogni volta vi esaudisca subito, perché allora la Mia dottrina, se voi foste esauditi subito, sarebbe troppo facile. Chiedete e bussate alla porta del Mio cuore così a lungo e così arrendevoli, fino a quando Io, se non tornerà a vostro danno, vi ascolti, poiché verrà ascoltato solo colui che non desisterà nella sua preghiera[31], ma non colui che pronuncia molto in fretta solo un paio di sconnesse parole. Il libro delle preghiere v’insegna quanto irremovibili e rassegnati alla Volontà di Dio si debba pregare. Vi rimando alle vittoriose preghiere di Mosè, di Elia, di Cristo e degli apostoli. Leggetele e imparate come si deve pregare, e imitateli voi stessi, e vedrete cosa può fare la preghiera.

44. Sotto il titolo ad effetto: "Gesù come orante" (cap. 38) troverete un’ulteriore chiarificazione sulla preghiera.

45. Durante i tre anni del Mio Insegnamento ho insegnato ancora più di un Padrenostro, e ne ho anche dati diversi[32] anche nel tempo attuale in una versione spirituale più elevata, ma non ho mai detto che non dovete pregare con le labbra; bensì non Me le dovete rivolgere meccanicamente come fanno i pagani, ma in amore e fiducia in Me credere fermamente che vi ascolterò. Se questo deve accadere interiormente o attraverso le labbra, dipende solo da come lo sapete far meglio.

46. Nell’ambiente familiare dove ci sono bambini di poco senno, allora si deve recitare la preghiera ad alta voce, e quindi anche i bambini devono pregare ad alta voce, altrimenti non pensano alla preghiera, bensì al gioco o al mangiare.

47. E quando leggerete il Mio Grande Vangelo[33], allora troverete che Io stesso ho pregato molto come Figlio dell'Uomo, e nella storia della Mia giovinezza (il Vangelo di Giacomo), troverete come ho lottato contro le tentazioni della carne con tutte le forze, fino a quando non le ho sconfitte.

48. “Vegliate e pregate!”, esclamai ai discepoli dormienti. Così esclamo anche a voi: “Vegliate e pregate, come v’insegno Io, e lasciatevi guidare da Me, e non dai falsi profeti in voi e al di fuori di voi nello spirituale, altrimenti non verrete a Me, al Padre vostro Gesù”.

49. Il Nuovo Testamento contiene alcuni passi dove viene detto ai credenti di pregare. Così, per esempio:

- I ) Luca 18,1: «…si deve pregare sempre!»

- II ) Romani 12,12: «…nella preghiera, essere perseveranti!»

- III ) Colossesi 4,2: «…perseverate nella preghiera, vegliando in essa!»

- IV ) 1° Tessalonicesi 5,17: «…pregate senza interruzione!»

- V ) 1° Tessalonicesi 5,25: «…fratelli, pregate per noi!»

- VI ) 1° Timoteo 2,8: «Quindi io (Paolo) ora voglio che gli uomini (insieme alle famiglie) preghino in tutti i luoghi e innalzino le mani sante, ma non in collera e in discussioni (e incertezze).

- VII ) Giacomo 1,5-8: «Se qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio, che a tutti dà semplicemente e senza rimprovero, e gli sarà concessa. Ma la chieda con fede e senza dubitare, poiché colui che dubita è somigliante ai flutti del mare agitati dal vento. Non creda un uomo tale, di poter ricevere qualcosa dal Signore, poiché un dubbioso è un uomo instabile in tutte le sue vie».

- VIII ) Filippesi 4,6: «Non inquietatevi di nulla, ma in ogni circostanza fate presente a Dio le vostre necessità con preghiere, suppliche e ringraziamenti».

- IX ) Salmo 145,18: «Il Signore è vicino a tutti quelli che Lo invocano, a tutti quelli che Lo invocano con sincerità».

- X ) Efesini 6,18: «Pregate in ogni circostanza sempre con preghiere e suppliche nello spirito, e per questo scopo vegliate con assidua perseveranza nella preghiera per tutti i santificanti».

- XI ) Giacomo 5,16: «La preghiera dei giusti può fare molto».

50. È realtà che l'amore è più della preghiera; anche l'adorazione è più della preghiera, ma Dio viene venerato e glorificato solo attraverso la preghiera amorevole e umile, e perciò tramite Salomone feci disporre i serafini in atteggiamento di sommessa preghiera con le mani alzate davanti all'Arca dell’Alleanza, in modo che la gente potesse vedere come ci si deve disporre alla preghiera dinanzi a Me e come pregare!

51. I serafini si avvicinano a Me in posizione sommessa, adorando la Mia Santità. Invece gli ‘astuti’ della Mia figliolanza sulla Terra, vogliono sapere meglio di Me cosa è giusto per Me e cosa spetta alla Mia Santità!

52. Ancora voi, pure super saccenti[34], diteMi: “Perché nel giardino del Getsemani, proprio attraverso la veglia e la preghiera, ho chiesto di lottare contro la carne corrotta e non con le parole: ‘vegliate e amateMi, ma non c’è bisogno di pregare, perché voi tutti Mi amate!’-?

53. Quindi,  riconoscete la vostra errata convinzione in materia di fede, e fate ciò che pretendo da voi, e non stabilitevi egoistici ordinamenti umani, quando l'intera storia del Mio divino Governo sulla Terra v’insegna il contrario!

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25 agosto 1881

(La seconda, rivelata tramite F.H.)

54. Ancora una parola che ha il suo influsso così potente e grande su di voi e su tutti gli spiriti, affinché adesso sappiate anche cos'è la preghiera, come dirla, perché viene pretesa ed è necessario eseguire; al riguardo, voglio farvi pervenire alcune parole.

55. Molti uomini, educati in certe religioni, recitano una preghiera acquisita per abitudine già dalla loro infanzia per mezzo dell'insegnamento umano (o insegnata dai vostri sacerdoti), i quali sperano di raggiungere una beatitudine attraverso la recita diligente di tali preghiere come lo riferisce, per l’appunto, l'insegnamento di cui sopra.

56. Alcuni recitano tali preghiere perché sperano di ottenere dei benefici terreni, usandole come un oracolo che essi cercano, e dal quale si lasciano suggerire le parole migliori, ovviamente per danaro. Ancora altri pregano perché sospettano l’esistenza di un Essere superiore, oppure Lo temono; pressoché tutti sono sulla strada sbagliata e c’è ben poca vita spirituale nelle loro preghiere che, nondimeno, devono avere lo scopo di mantenere, preservare, rinfrescare, confortare e nutrire lo Spirito divino legato nella materia, Spirito che rappresenta in voi la vita e vi mantiene in costante collegamento con Colui dal Quale siete usciti; in breve, per non lasciarvi sprofondare nella materia che in sé e per sé è morta.

57. Sebbene qui, in queste poche parole, vi abbia in breve già detto veramente cosa deve significare ‘il pregare’, voglio ancora darvi maggiori spiegazioni su questo, poiché pochi, perfino tra di voi, sanno il perché si deve pregare, nonostante anche qui emerga solo l’impulso dell'amore, dove la preghiera, veramente, non fa altro che provvedere a seguire quest’impulso d'amore, sia per via orale, pronunciando parole, oppure nella contemplazione delle cose da Me create, oppure in un modo edificante per lo spirito, che per Me è la stessa cosa.

58. Tuttavia, rimane ancora aperta questa domanda: “Cos'è la preghiera, e perché si prega?”, ovvero: “Perché vi ho insegnato Io stesso che dovete pregare molto?”

59. La preghiera è un bisogno dell'anima che esige di pregare, più ancora dello spirito. Quindi vedete: pregare è un mantenersi uniti con il proprio spirito increato, cioè con Me, perché in tal modo lo spirito assorbe il suo nutrimento da Me che, come voi sapete, è dappertutto assolutamente necessario per la vita spirituale, altrimenti ogni vita deperisce e appassisce, perché gli manca il nutrimento spirituale corrispondente. In questo modo lo Spirito, attraverso la preghiera, entra in contatto con il Padre suo, Santo, vedendosi attratto dallo Stesso, e nella sua prigionia nella materia nella quale è ora legato, si fortifica per liberarsi una buona volta da essa e, come spirito assoluto, quale egli era nell'inizio originario, potersi muovere o agire nella sua assoluta libertà attraverso di Me, quale Vita fondamentale di ogni vita.

60. Con la preghiera, lo spirito umano-divino si mette in un certo rapporto con Me, Mi espone in tutta umiltà il suo desiderio, sia nella gioia, sia nella sofferenza o nel dolore; in breve, parla con Me come con un vero padre, lasciandosi da lui anche consolare e rialzare in quelle parecchie difficili ore della vita che, nel frattempo, lo rafforzano e lo incoraggiano come spirito umano.

61. Di solito la preghiera è fatta con un sentimento umile, se è una vera preghiera, nella quale l'uomo rivela le sue debolezze ed imperfezioni al suo Dio e Padre, e cerca di aspettarsi da Lui un sollievo morale e un rafforzamento, se è presente una fede salda e forte. E così potete vedere che la preghiera in modo molteplice, sì, sotto ogni aspetto, è indispensabile e necessaria per l’uomo, poiché questi è estremamente debole ed ha sempre bisogno del Mio aiuto e rafforzamento. La preghiera vi mantiene retti e nei limiti della dignità umana, poiché in essa manifestate tutta la vostra debolezza se pregate per il rafforzamento e se rimanete nell’umiltà; questa umiltà e una sincera e vera preghiera, incluso l'atto, corregge tutti i vostri errori e, da esseri umani, vi trasforma in angeli. In breve, è un rimedio universale per voi esseri deboli, e mai essa deve essere dimenticata.

62. Se il vostro cuore è pieno d’amore, ovvero è assetato d’amore; se nel vostro bisogno più grande cadete nella disperazione; se anche tutti i congiunti, amici e conoscenti vi abbandonano, cosa fate per trovare conforto e lenimento al vostro dolore e ai vostri bisogni? A chi vi rivolgete e come vi rivolgete a un Dio, e in quale forma venite allora da Me? Vedete, se venite a Me con la preghiera nel cuore per l’aiuto, allora le vostre preghiere e le vostre invocazioni giungono fino a Me; e se l’aiuto non viene per determinati motivi che conosco solo Io, troverete perlomeno un lenimento attraverso la preghiera, avendoMi comunicato il vostro dolore.

63. Ma non pregate per ottenere vantaggi terreni o anche di specie celesti solo per abitudine senza sapere veramente il perché, poiché questo non vi sarà affatto utile! Pregate solo dal puro, disinteressato amore per Me, per l’amore che avete per Me come Padre, allora la vostra preghiera sarà anche piena di forza ed effetto, ed Io vi darò ciò che vi è veramente necessario e vi farà bene, poiché vi amo più di quanto voi amate Me solo come esseri creati, e questo mai lo comprenderete. Amen!

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1 settembre 1878

(La terza, rivelata tramite B. TH.)

64. Per quanto riguarda l'adempimento delle promesse corporali, dove trovate spesso un esaudimento nella preghiera, questi sono dei Miei mezzi educativi, poiché attraverso il piacere fisico si ristora spesso anche lo spirito. Essi sono così strettamente collegati l’un l’altro, che lo spirito non solo viene servito dal corpo, ma in cambio deve anche servire il corpo. Questo possiamo vederlo al meglio nel caso di una malattia, quanto è importante e vi contribuisce a diventare sani, se lo spirito s’innalza sui disturbi del corpo.

65. L'uomo costruisce spesso su una promessa, ed Io in molti casi la adempio, affinché egli, tramite l’adempimento esteriore, operi ulteriormente fortificato nel credere all’adempimento di tutte le promesse, poiché in esse sta la meta prefissata per coloro che si attengono a Me. Chi si tiene fermo e le accoglie come da un Dio e Padre verace, otterrà l’adempimento in ricca misura, e la Mia veridicità diventa così un ulteriore legame tra Me e lui, perché egli sa: “Il Padre mio è veritiero, e ciò che promette, lo mantiene sicuramente!”

 

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Cap. 24

Regole di condotta verso Dio

Graz, 9 ottobre 1898

1. Miei cari figli, il compito della vita che ciascuno dei Miei figli deve svolgere, vi dice come dovete comportarvi verso di Me quale vostro Creatore, Padre, Signore e Dio. Ci sono molti dettati che vi ho dato e nei quali ho annunciato il rapporto tra Me e voi. Solo che, nonostante le Mie chiare spiegazioni, vedo che ancora non riuscite a comprendere la serietà con la quale vi chiamo a Me, perciò vi metto davanti i doveri di comportamento che dovete osservare verso di Me, quale Altissimo, Santissimo e Onnipotente nell'Universo.

2. Vedete cari figli, la differenza tra Me e voi è inconcepibile secondo i vostri concetti terreni; voi non vi sforzate nemmeno di immaginarvi approssimativamente la grandezza di questa differenza nella vostra nullità in confronto alla Mia totalità, perché per questo non volete prendervi nessun tempo.

3. Quindi da ciò dipende poi la vostra disattenzione verso di Me nei vostri pensieri, parole, azioni e preghiere. Riflettete solo un poco pensando a come rimarreste immobilizzati se Mi vedeste davanti a voi nella Mia Essenza primordiale di Solennità, di Santità e Onnipotenza, quale l'Onnipotente Dio e Signore nell’Universo! Anzi, Io vi dico che tutto svanirebbe per paura e venerazione dinanzi a Me. Non avreste più pensieri indipendenti, bensì rabbrividireste convogliando ogni sguardo, ogni movimento verso di Me, indagando con i vostri occhi quale sia la Mia Volontà e cosa pretendo da voi. Non avreste più nessun respiro per voi stessi, se Mi vedeste stare dinanzi a voi nella Mia Essenza primordiale!

4. Cari figli, come trattate le Mie parole e i Miei Insegnamenti a causa della vostra disattenzione, che spesso è troppo ignobile da parte vostra, e pronunciate solo parole del tutto prive di sentimento, senza pensare a quale Signore serio e sommamente 'Santo' le rivolgete. Voi dite: “Sì, il caro Padre ci perdona, poiché Egli sa che siamo ignoranti e deboli e che non abbiamo l'opportunità di raccogliere tutte le nostre forze spirituali per vivere ed agire secondo le Sue parole, dal momento che non abbiamo l'opportunità di farlo perché viviamo tra uomini mondani, e sono questi a cagionarci tutto il possibile, per cui veniamo trascinati via dallo spirituale”.

5 Sì, da un lato avete ragione, ma da un altro lato no! In primo luogo il rapporto tra Me e voi dovrebbe stare davanti ai vostri occhi; in secondo luogo i vostri doveri verso di Me, che Io richiedo da voi, poiché chi non subordina la sua volontà alla Mia, vive secondo l'usanza degli uomini del mondo, e questi non stanno nella Mia diretta grazia. Volete servire due padroni? Questo non è possibile, né per me né per il mondo!

6. Il Mio grido a voi è questo: “Ponderate costantemente il fatto che Io sto dinanzi a voi ed esamino tutti i vostri pensieri, desideri, parole, azioni e preghiere, e li peso precisamente, e pretendo da voi il più alto rispetto possibile in tutto, altrimenti peccate in ogni cosa verso di Me!”

7. Io qui voglio menzionare particolarmente quella preghiera con la quale voi spesso peccate, più che pregare. Per esempio: Mi chiedete benedizioni per l’accoglienza e la spiritualizzazione, a Mio onore, ma lo fate con parole talmente vuote, da somigliare ai ben noti religiosi molto oranti. Questo significa non avere nessun rispetto verso di Me! ‒ Il più delle volte siete sbadati nella preghiera e non sapete come formulare le parole, perché queste sono in ballo con ogni genere di pensieri che vi confondono; talvolta pregate solo per senso del dovere, ecc.. Sì, figli Miei, tale modo di pregare è una disistima della Mia santissima e sommamente seria Persona! Così non può e non deve procedere, se volete progredire ulteriormente nello spirituale, bensì, siate seri e, incessantemente, prestate attenzione a ciò che fanno il vostro cuore, il vostro intelletto, la vostra bocca e i vostri  occhi. Non pensate a nulla che non possiate sacrificare con gioia in Mio onore, e a ciò che vi causa rimorsi di coscienza tali da farvi commettere quei peccati spirituali che vi accompagneranno per l'Eternità, poiché i pensieri sono spiriti, sono realtà permanenti che vi stanno dinanzi come reminiscenze della vostra vita precedente, e vi mostreranno tutte le conseguenze dell’imitazione da parte del regno degli spiriti, perché i vostri pensieri e desideri sono osservati e imitati dagli spiriti, e voi allora conoscerete tutte le buone e le cattive conseguenze. Siate estremamente accorti a quello che la bocca esprime, poiché questo vale sia per gli uomini che per il regno degli spiriti, così anche  le vostre azioni e le preghiere.

8. Riflettete a ciò che vi metto nel cuore, e oltre a ciò siate in ogni cosa con cuore e testa, in modo che tutto ciò che intraprendete nella vostra vita spiritualmente e materialmente, vi porti un beneficio spirituale e non un danno. Conciliate questa esortazione in voi con altri insegnamenti degli altri Miei dettati, dal momento che non voglio ripetere tutto ciò che è stato detto in altri dettati, ma qui vi ammonisco solo alla serietà del tempo e del dovere come figli Miei che, per vero, siete chiamati, ma ancora non tutti siete scelti.

9. Soprattutto, se vi rivolgete direttamente a Me, sforzatevi di aver cura di essere estremamente rispettosi e sommessi in tutti i vostri pensieri, desideri, parole e azioni, ed esprimerli nel fedele amore per Me, affinché, quale vostro Padre amorevole e misericordioso, Io li ascolti e li accolga. Allora avrete corrisposto al Mio desiderio e guarderò a voi con Amore Paterno e grazia, ed ascolterò volentieri, quali Miei figli obbedienti, la vostra preghiera, se non è diretta contro il vostro benessere spirituale. Questo ve lo dice il vostro amorevole Padre Gesù. Amen!

 

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Cap. 25

Correttezza della postura durante la preghiera

Graz, 21 gennaio 1904

1. Miei cari figli! Per conoscere più precisamente i Miei Insegnamenti e la Mia Volontà, quello che pretendo da voi e come desidero che vi comportiate dinanzi a Me, voglio presentarvelo in singole regole, affinché conosciate l'Amore che vi parla come l'eterno Padre, e che per il vostro progresso spirituale predispone al meglio solo ciò che vi è utile per raggiungere presto la meta della vita eterna.

2. In verità, vi ho già detto molto in questo senso con i dettati che vi ho dato attraverso i Miei medium; solamente, vedo che i Miei figli fraintendono spesso queste parole e si filosofeggiano le proprie regole secondo le loro opinioni. – Ma cari figli, Io ho dato le Mie regole e ordinamenti affinché viviate ed operiate di conseguenza, non per contemplarle con la sapienza dell’intelletto, bensì per contemplarle con l'amore del cuore! Questa era la Mia intenzione quando vi ho dato tali parole di Grazia, perciò voglio che vengano accolte con amore e che siano considerate come regole di vita provenienti dalla mensa del Padre. Dunque, voglio rendervi noto in dettaglio il Mio relativo desiderio su come dovete comportarvi quando pregate, e così ascoltate:

3. L’inginocchiarsi durante la preghiera. – Se considerate le Mie parole con un cuore amorevole, allora vi toccheranno le seguenti spiegazioni che corrispondono all'amore:

4. “Devo pregare stando in ginocchio?” – Oh, sì, devo! Sebbene sappia che la mia carne e le mie ossa non pregano, tuttavia mostro rispetto e umiltà dinanzi a Dio, ed è un'umiliazione del mio stesso io davanti al Padre mio; infatti, quanto più umile mi avvicino a Lui, tanto più Egli mi riconoscerà come figlio Suo obbediente, se, come esempio, prende la riverenza e l’umiltà del Padre Suo al monte degli ulivi. – Chi dunque si avvicina con la stessa umiltà e riverenza nelle sue richieste e preghiere con le quali Io, Gesù, come Figlio dell'Uomo, Mi avvicinavo alla santità del Mio Spirito divino che era il Padre Mio, e chi piegherà le sue ginocchia dinanzi a Me con questa umiltà e riverenza, Io lo guarderò sempre con soddisfazione, poiché devono andare in adempimento le parole delle Sacre Scritture che affermano: «Davanti al Nome ‘Gesù’ tutte le ginocchia che sono nel Cielo, sulla Terra e sotto la Terra devono piegarsi» [Fil. 2,10].

5. Il giacere sul viso alla maniera orientale per l’adorazione di Dio. – Questo giacere sul viso mostra la più grande riverenza davanti al Santissimo, che è Dio e il Creatore del mondo, come viene praticato anche in Cielo.

6. Lo stare in piedi durante la preghiera mostra riverenza dinanzi a Dio, in quanto l'uomo prende la posizione in santa serietà, come la prende davanti ad una persona che a lui è nota come un alto signore, al quale deve la meritata riverenza.

7. La preghiera mentre si giace a letto. – La preghiera di un uomo sano a letto, se lo fa per la ragione che può farlo meglio e più liberamente, o comunque, altrettanto bene come fuori dal letto, non è considerato sconveniente, finché non si verificano condizioni di vita più spirituali, dal momento che lo fa la maggior parte degli uomini, perché altrimenti pregherebbero poco o niente.

8. Il sedersi durante la preghiera è una forma di pigrizia, dovuta all’inadeguato rispetto dinanzi a Dio. – Quando andate all'udienza davanti a un sovrano, vi avvicinate con la massima riverenza e con un triplice inchino dinanzi a lui, e vi recate davanti a lui stando in piedi (qualcuno anche stando in ginocchio, in particolare le donne) e con il massimo rispetto esprimete la richiesta. – Devo Io, vostro Dio e Re di tutti i re del mondo, essere più piccolo di un re terreno?

9. La preghiera col capo coperto[35]. – Il motivo di pregare col capo coperto stando in piedi, oppure stando seduti o camminando, deve essere fatto sempreché la persona non venga canzonata ironicamente, perché in tal modo darebbe agli altri l'occasione di peccare, né per ipocrisia di essere lodata come persona pia; altrimenti si preghi sempre col capo scoperto.

10. La giunzione delle mani. – Quando uno prega il suo prossimo per qualcosa, alza le mani congiunte e le punta a lui verso l’alto; e quando pregate Me, allora pregate, ma allo stesso tempo Mi pregate per questo e per quello. Perciò è naturale che per Me congiungiate le mani e le puntiate verso l'alto.

11. Riguardi per vergogna. – L’uomo non deve mai vergognarsi degli uomini. Dove c’è luogo e tempo per questo e dove è possibile, date il buon esempio, confessando pubblicamente il vostro Dio e Padre in Cristo.

12. Matt. 10,33: «Io, Gesù, dissi: “Chi Mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’Io lo riconoscerò davanti al Padre Mio che è nei Cieli. Chi invece Mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’Io lo rinnegherò davanti al Padre Mio che è nei Cieli”».

13. Le mani incrociate sul petto. – Le mani incrociate sul petto significano un'umile atto di rispetto alla maniera orientale, il che si fa davanti a un grande o a un sovrano, se gli si rende un pubblico atto di rispetto. Lo stesso vale quando si prega. Perciò, quando si prega per qualcosa, questo modo di incrociare le mani sul petto è altrettanto indicato, perché la preghiera con le mani congiunte ha lo stesso valore.

14. Mani serrate a forma di croce durante la preghiera. – Il serrare a croce delle mani durante la preghiera non è nell'Ordine divino, bensì una pigrizia abituale e una mancanza di umiltà e riverenza dinanzi a Dio quando si prega. Di solito accade a causa della imperfetta visione e insegnamento nelle faccende religiose.

15. Che si possa anche tenere le mani in tasca durante la preghiera, quando può essere fatto in umiltà o in supplica, questo lo potete desumere dalle prescrizioni di decenza indicate prima con la preghiera.

16. La decenza del viso quando si prega. – Dove possibile, l'uomo deve pregare Dio con espressione del viso gentile e fiducioso, poiché la preghiera di un figlio amante che considera Dio come Padre suo di Cui non dubita, bensì crede gioiosamente di ricevere l’impetrato con la preghiera, è molto gradito a Dio. Dio non ascolta le preghiere dei simulatori, degli ipocriti e di quelli che storcono gli occhi.

17. Eccezioni da considerare. – Se siete stanchi e potete pregare meglio stando seduti o coricati, allora state seduti o coricati, e pregate affinché non veniate distolti dalla fatica delle vostre membra o dall'eventuale pressione sgradevole delle vostre ginocchia, né dai vostri pensieri smarriti nelle vostre membra sensibili al dolore.

18. Se siete riposati e potete inginocchiarvi, ma non potete farlo davanti ad altra gente, allora alzatevi affinché non si noti nulla di strano in voi e potete compiere indisturbati la vostra meditazione rivolta a Me.

19. Se non avete sosta né occasione, o non avete tempo di pregare a casa, allora pregate col capo coperto per strada da casa al lavoro o dal lavoro verso casa, in modo da non risvegliare schernitori e canzonatori, perché il vostro cuore e i vostri pensieri devono essere presso di Me. Evitate perciò ogni intrusione nella vostra preghiera a causa degli altri, oppure guardando dappertutto per vedere tutto ciò che vi si presenta nella vostra vicinanza o che vi passa davanti.

20. Io non vi proibisco di pregare con le labbra, ma ricordatevi che non Mi si deve adorare e pregare con le labbra, ma con l'amore del cuore. Perciò questo si può fare anche con la bocca chiusa. La preghiera recitata ad alta voce e ripetuta come i pappagalli, è per lo più senza valore, perché è solo un blaterare di labbra e non una riflessiva preghiera d’amore con i pensieri che le sono associati. Allora che senso avrebbero le parole?

21. Se trovate la più grande quiete per la vostra preghiera in chiesa, allora andate in chiesa e pregate lì, poiché Io guardo solo il cuore, e non il luogo in cui pregate, perché dappertutto Io sono solo in voi, essendo il vostro Spirito, e non al di fuori di voi e nel luogo in cui pregate. Infatti, solo il vostro cuore è il Mio tempio, è la Mia Chiesa vivente nella quale dimoro. Perciò pregate lì dove siete più tranquilli e pregare meglio che potete. Ma non prendete parte a cerimonie che contravvengono l'insegnamento che i Miei apostoli hanno annotato.

22. Solo questo imprimetevi nella mente: – finché reciterete le preghiere affrettatamente, mai ci sarà un vero raccoglimento nel vostro cuore, bensì sarà un ciarlare senza senso e senza amore! Se volete pregare bene, compiacenti a Dio, allora esprimete le parole molto lentamente! Pensate ad ogni parola a quale senso queste esprimono, e vivete questo senso con l'accompagnamento dell’amore del cuore, e la vostra preghiera possiederà potenza e forza, se procedete seriamente nei vostri doveri della vita spirituale, vale a dire ravvivando il vostro spirito rendendolo operante in voi! Poi otterrete grazie da Dio, grazie che abbisognate per i vostri doveri della vita che avete posto a voi stessi!

23. Con questo, Miei cari figli, avete ricevuto una chiarificazione dai molteplici aspetti di come Io desidero da voi la preghiera. Seguite le Mie parole ed agite di conseguenza, ed Io guarderò e risponderò alla vostra preghiera con amore e soddisfazione dalla Mia altezza di grazia! Amen!

 

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Cap. 26

Le preghiere pagate non saranno mai ascoltate

Dio non ascolta le preghiere e i canti dei sacerdoti e di chi si fa pagare per questo, perché è un inganno popolare di cui già Pietro diede testimonianza in Samaria, rifiutando con indignazione al mago Simone, il quale voleva pagare per la concessione delle grazie di Dio, con quelle parole tonanti: «Che tu sii maledetto per il fatto che credi che il dono o la grazia di Dio sia vendibile per denaro!» [At. 8,20].

 

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Cap. 27

Le preghiere vanno recitate per amore del prossimo

Dio ascolta solo quelle preghiere di un uomo per un altro uomo, sia vivente che morto, recitate per amore del prossimo; ma non per quelle che vengono eseguite a pagamento, perché chi si fa pagare per la preghiera è un salariato giornaliero. Se qualcuno, avendo studiato le Sacre Scritture, fa questo, allora è un ingannatore del popolo, perché conosce la maledizione di Pietro e le parole di Cristo sui sacerdoti: “Essi saranno rigettati per le preghiere e i canti pagati (celebrazione della messa) e riceveranno tanta più dannazione[36]”.

 

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Cap. 28

Il sostentamento dei sacerdoti non è autorizzato dall’Alto

1. Si sa che Io, come Dio, nel Nuovo Testamento non ho stabilito i sacerdoti, bensì sono stati gli uomini stessi a stabilirli col pretesto del Mio Nome, poiché Io dissi alla samaritana: «Viene il tempo, ed esso è già qui, dove non adorerai Dio né sul monte Garizim in Samaria, né nel Tempio a Gerusalemme, poiché Dio è uno Spirito e dimora nel petto di ogni uomo come Spirito dell’uomo», come feci spiegare tramite Paolo: «…chi perciò vuole adorare Dio, deve adorarLo nello spirito del suo cuore amante e, nella verità, attraverso l'esercizio delle opere d’amore per il prossimo; perciò dico: Ama il tuo prossimo come te stesso e in un modo o nell’altro fa’ a lui quello che vuoi che egli faccia a te,”».

2. Come poteva Pietro, in Samaria, condannare il mago Simone all'inferno, se Io non avessi insegnato che le preghiere pagate dei farisei non vengono esaudite da Dio?

3. Queste massime e fatti della Bibbia generalmente conosciuti, dovrebbero essere compresi giustamente, ovvero che Io non esaudisco le preghiere e i canti dei sacerdoti pagati legalmente o che si fanno pagare! Altro è se Io stesso stabilisco qualcuno come insegnante di religione, e il popolo stesso vuole mantenerlo senza necessità e obbligo o con false promesse come stabilii gli apostoli, i quali vissero solo dei caritatevoli doni dei credenti che essi amministravano.

4. Perciò nelle questioni della vera religione indirizzatevi secondo il modo con cui ho proceduto ed ho insegnato Io come Dio in Cristo, ma non come uomini fallibili che stabiliscono i loro ordinamenti umani sul Mio Nome, ritenendoli buoni e insegnando al popolo che questi ordinamenti provengono da Me, poiché Io, come Cristo, con il Mio puro Insegnamento ho rigettato tutto il vecchio, e voi dovete regolarvi di conseguenza, non certo ribattere contro di Me, quale Dio, con argomentazioni provenienti dagli errori degli ordinamenti umani!

 

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Cap. 29

La Bibbia indica l’atteggiamento esteriore da assumere nella preghiera

Graz, 13 agosto 1902

1. C'è un grande disaccordo tra gli uomini sulla questione di come si deve testimoniare esteriormente l'umiltà e la riverenza dinanzi a Me, e perciò voglio comunicarvi la Mia Volontà.

2. Esaminiamo le prove bibliche in modo da riconoscere come gli uomini più validi del Vecchio e del Nuovo Testamento, i profeti e gli apostoli, si sono comportati esteriormente davanti a Me, dal momento che costoro sono per voi autorevoli perché erano uomini esperti ed avevano un profondo rispetto di Me, il che è una esigenza speciale da parte Mia a tutti voi, se volete servirMi e vivere secondo le Mie parole.

3. Chi invece insegna diversamente da come viene insegnato qui nel libro delle preghiere, questi non parla da Me, bensì dalle sue stesse opinioni (anche se viene indicato come un medium del tempo attuale).

4. Io sono sempre lo stesso Dio, e sono immutabile nelle Mie parole; perciò prestate attenzione su come Mi onoravano coloro con i quali frequentavo, e badate a cosa Io stesso dissi su come Mi si deve adorare:

- I ) Genesi 18,2: «Quando Abramo vide Me, Jehova, venire con due angeli, Mi corse incontro all’ingresso della tenda e s’inchinò fino a terra dinanzi a Me».

- II ) Genesi 17,1-3: « Abramo aveva 99 anni quando Io gli apparvi e gli parlai ... e Abramo si prostrò fino a terra e ascoltò ciò che gli dicevo».

- III ) Il profeta Esdra (capitolo 9,5) dice: «... mi prostrai in ginocchio, alzai le mani al Signore, Dio mio, e pregai ...».

- IV ) Genesi 17,8-16: «Abramo si prostrò fino a terra».

- V ) Il profeta e re Davide espresse le Mie parole nel salmo 22,30: «Tutte le ginocchia si piegheranno dinanzi a Cristo».

- VI ) Lo stesso Davide disse nel salmo 95,6: «Venite, prostriamoci a terra, inginocchiamoci dinanzi al Signore nostro Creatore».

- VII ) 2° Cronache 6,13: «Il profeta e re Salomone aveva fatto costruire un piedistallo di bronzo ... si presentò su di esso e cadde sulle ginocchia al cospetto di tutta la moltitudine d’Israele, stese le sue mani verso il Cielo e pregò Dio ....»

- VIII ) 1° Re. cap. 17 e 18: «Il profeta Elia pregò inflessibile e con potente fede; sette volte si gettò a terra, s’inginocchiò e pregò fino a quando non fu ascoltato».

- IX ) Isaia 45,22 cito le Mie parole: «…volgetevi a Me, allora sarete tutti felici, perché Io sono Dio e all’infuori di Me non ce n’è altri». 23: «.... Davanti a Me si piegherà ogni ginocchio ...».

- X ) Daniele 6,11: .... «Egli (il profeta Daniele) cadde tre volte al giorno sulle sue ginocchia e pregò e lodò il suo Dio» ecc.

5. L’inginocchiarsi durante la preghiera genera umiltà e riverenza dinanzi a Me. Chi indica sorridendo ironicamente il pregante inginocchiato, ironizza sulla Mia preghiera nel giardino del Getsemani, poiché come Uomo, inginocchiandoMi, Mi sono umiliato dinanzi a Dio!

- I ) Pentecoste. – Gli apostoli e i discepoli insieme alle donne che stavano aspettando il battesimo dello Spirito Santo, durante la preghiera s’inginocchiarono per qualche tempo; quando le ginocchia fecero sentir loro dolore, continuarono a pregare stando in piedi con le mani incrociate al petto come segno di umiltà e piegati in avanti.

- II ) Luca 5,7-8: quando Pietro vide il miracolo della pesca, Mi riconobbe in Colui che ero, il Messia che dimorava già tra il popolo ed era stato annunciato da Giovanni il Battista. Perciò cadde ai Miei piedi e disse: «Signore, allontanaTi da me, perché sono un peccatore».

- III ) Paolo scrisse ai romani 14,11: «È scritto: “Com’è vero ch’Io vivo”, dice il Signore e Dio, “dinanzi a Me si piegherà ogni ginocchio e ogni lingua darà lode a Dio».

- IV ) Paolo ai filippesi 2,10: «Davanti al Nome di Gesù tutte le ginocchia di coloro che sono nel Cielo, sulla Terra e sotto la Terra devono chinarsi».

- V ) Paolo agli efesini 3,13: «Quindi vi chiedo di non perdervi d’animo a motivo delle tribolazioni che soffro a causa vostra, le quali sono invece la vostra gloria». - 14: «Per tal motivo piego le mie ginocchia davanti al Padre, nostro Signore Gesù Cristo», 15: «…da cui prende nome ogni famiglia sia nei Cieli e che sulla Terra».

6. Le testimonianze e le prove addotte dovrebbero essere determinanti se volete presentarvi dinanzi a Me in una posizione particolarmente umile, pieni di riverenza, e pregare per qualcosa; allora impegnatevi per procedere secondo gli esempi citati. Credo che se perfino Io, Cristo, quale Dio stesso diventato Uomo, come Uomo Mi inginocchiai dinanzi al Padre, il Quale era il Mio Spirito dell'Amore dimorante nel Mio petto, e di cui ero Io stesso il Portatore, procedendo umile e riverente, questo vi dovrebbe servire come prova di come dovete camminare sulle Mie orme per seguire Me! ‒ Da questi esempi citati voi vedete come Io, i profeti e gli apostoli, ci siamo comportati dinanzi a Dio, e quindi, come dovete comportarvi anche voi.

 

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Cap. 30

Un’esortazione di Gesù male interpretata dagli uomini

Graz, 13 giugno 1903

1. Gli uomini che non pregano volentieri e non si umiliano di buon grado dinanzi a Dio perché in loro c'è ancora troppo di terreno, citano veramente tanto volentieri le Mie parole da loro malintese [Mt. 6,7 e 14]: «Voi non dovete esprimere molte parole, come i gentili, i quali credono di essere sicuramente ascoltati se esprimono molti altisonanti strilli con le labbra; non dovete imitarli, perché Dio sa di cosa avete bisogno, ma se pregate, allora chiamate Dio e chiamateLo quale Padre vostro, e sarete ascoltati. … E se poi avete espresso ad alta voce la preghiera del Padrenostro da Me insegnata, allora, secondo la vostra opinione, credete di aver già fatto abbastanza».

2. Su queste Mie parole della Bibbia (Vangelo) summenzionate, Io qui osservo solo questo: se il più grande profeta del Vecchio Testamento, Mosè, dovette pregare tutto il giorno per la vittoria sugli Amalechiti con le mani alzate, e quando Elia si gettò a terra sette volte e dovette pregare per più di un'ora prima di essere ascoltato, e infine quando Io, Dio, nel corpo umano, ho parlato e pregato ogni giorno per tre ore come Uomo con la Divinità in Me, e nel giardino del Getsemani Mi inginocchiai e pregai per un'ora e mezza, allora il tempo da dedicare alla preghiera non è da intendere come voi pensate di averlo capito da quelle Mie precedenti parole!

 

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Cap. 31

Perché necessita pregare il Padre e non la Divinità

 (1° G.F.D. 167,9-21)

 

919 anni dopo la creazione di Adamo, il 12 settembre, ai piedi delle montagne del Libano nella futura Fenicia sul fiume Bostrenus sopra Meara presso Sidone, Jehova insegna agli adamiti a pregare, e fa saper loro che non devono pregare Dio, che è ultra Santo, bensì devono pregare l’Amore in Dio quale Padre dei figli del mondo. Egli dice:

 

[Schumi riporta una rivelazione tramite Jakob Lorber: “Governo famiglia di Dio[37]: vol. 1, cap. 167,9-21]

 

9 «Voi non dovete pregare Dio, il Quale è Santo, Santo, Santo, in altro modo se non nell'Amore del Padre, poiché di fronte a Dio (-Creatore) tutti gli uomini sono un abominio (finché ossequiano il peccato); solo al Padre (-Amore) essi sono figli.

10 La Santità di Dio è intangibile, invece l'Amore del Padre scende ai figli.

11 L'ira di Dio predispone tutte le cose per l’annientamento eterno; invece la misericordia del Padre non lascia mai perire nemmeno il più insignificante sogno.

12 Da parte di Dio deve morire tutto, ma poi sopra i morti viene la vita del Padre. Chi cerca Dio (attraverso la sapienza), Lo perderà, perderà se stesso e la propria vita, poiché Dio non si lascia toccare, e la sapienza degli uomini che Lo cercano è per Lui una stoltezza orribile e ripugnante, ed è inevitabilmente letale per coloro che Lo vanno cercando, poiché l’uomo con la sapienza tocca Dio, ma nessun essere creato può con un senso, qualunque esso sia, toccare Dio e conservare la vita (spirituale).

13 Infatti, Dio è un Fuoco eterno purissimo, ma anche infinitamente potente che non si estingue mai, e qualora il Padre non lo mitigasse, distruggerebbe immediatamente tutto per l’Eternità. – Perciò ognuno deve temere Dio sopra ogni cosa, e deve anche amare il Padre sopra ogni cosa, perché il Padre è il più assoluto opposto di Dio!

14 E tuttavia, Dio non sarebbe Dio senza essere Padre, che è l'eterno Amore in Sé; e il Padre non sarebbe Padre senza essere Dio.

15 Come però il Padre è tutta la vita in Dio, così anche Dio è tutta la forza e tutta la potenza nel Padre. Dio, senza essere Padre, sarebbe per Se stesso inesprimibile, poiché ogni Parola in Lui è rappresentata dall’essere Padre. Il Padre non sarebbe mai Padre senza Dio; e così Dio e il Padre sono una cosa sola!

16 Chi quindi tocca il Padre con l’amore, tocca pure Dio. Chi invece dimentica il Padre, e con la sua sapienza vuol toccare soltanto la Divinità, il Padre non lo guarderà; invece lo afferrerà il fuoco della Divinità, lo strapperà e lo distruggerà disperdendolo nell'infinito, cosicché in seguito non lo si troverà mai più eternamente, e poi non accadrà altro più facilmente, che il Padre lo raccolga cercandolo di nuovo in tutta l'infinità per formarlo nuovamente.

17 Dove c’è il Padre, là c’è anche Dio. Tuttavia, solo il Padre si rivela ai figli; invece Dio non può rivelarsi a nessuno se non unicamente attraverso il Padre, e quindi il Padre rivela la Divinità. Chi dunque ascolta il Padre, Lo vede e Lo ama, questi ascolta, vede e ama anche Dio; chi viene accolto dal Padre, questi viene accolto anche da Dio.

18 Se qualcuno, indegno, non viene accolto dal Padre, questi cadrà solo nella giudicante e distruttiva Divinità, e allora non ci sarà misericordia, né un qualche amore e grazia.

19 Perciò temete la Divinità, perché è terribile cadere nelle Sue mani!

20 Invece il Padre, …amateLo. Tenetevi saldi al Suo Amore, e lasciatevi toccare e guidare incessantemente dal Suo Amore; allora non gusterete la morte eternamente, all’infuori della separazione dal corpo, che è una maledizione della Divinità, in cui la vita proveniente dal Padre viene salvaguardata dall’ira della Divinità attraverso la protezione del Padre.

21 Dalla mano di Dio ricevete la maledizione (questo significa che dovete morire per i vostri peccati commessi); dalla mano del Padre ricevete invece la benedizione dell'Amore e di ogni vita che da questo Amore proviene (cioè il Suo Spirito divino dell’Amore e della Vita). Attenetevi perciò eternamente all’Amore, allora sussisterete nell'Amore; dove invece vi manterrete nella sapienza (ovvero nella Divinità), allora dallo Spirito della Divinità perirete e sarete spazzati via e ridotti a un nulla per l’Eternità».

1. (Risposta a Schumi): Qui si dice che si deve aver paura della Divinità e che ci si deve attenere solo al Padre. – Cosa c’è da intendere con questo? Con questo s’intende che l'uomo con la sua cervellotica e sofisticata sapienza non deve mai mettere peccaminosamente le mani addosso alla Divinità, che è Sapienza e Onnipotenza, perché Questa lo distrugge, cioè lo scaccia nelle tenebre dell'inferno, o in casi troppo gravi di colpa lo riduce in atomi e lo lascia di nuovo passare nella migrazione dell'anima (nuova relegazione[38] o seconda morte o morte dell’anima), il che dura un enorme numero di anni prima di ri-attraversare il regno minerale, il vegetale e l’animale fino all'anima umana, per rinascere come uomo nel mondo.

2. Perciò attenetevi solo all’Amore e seguite la Mia massima: «Ciò che chiederete al Padre nel Mio Nome, vi sarà dato», perché adesso, Io sono Gesù. Da quando sono passato nell’Amore attraverso la sofferenza e la morte per voi, Io stesso sono il Padre, ovvero l'Amore in Dio; ma non toccateMi nella vostra sapienza e non pregate l’Onnisciente Dio, ma solo il Padre amorevole, affinché veniate ascoltati.

 

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Cap. 32

Solo Dio può ascoltare le nostre preghiere

Graz, 30 giugno 1903

1. Senza pregare e supplicare, nulla viene dato di ciò che di speciale l'uomo desidera ottenere e avere da Dio.

2. La sola volontà di ottenere qualcosa è impotente, poiché se la volontà fosse in grado di fare qualcosa, allora non ci sarebbero né poveri né mendicanti, perché tutti costoro vorrebbero avere continuamente ciò che non hanno. Questo, però, si può raggiungere solo attraverso la preghiera e la supplica, se l’uomo è arrendevole, serio, forte di volontà, credendo senza dubitare e rivolge la sua preghiera con riverenza, umiltà e amore a Dio.

3. Alla domanda se sarà Dio o altri esseri spirituali ad ascoltare la preghiera e la supplica, è già stato risposto, perché l'uomo prega o supplica Colui che spera lo ascolti. Quindi l'uomo prega Dio e Lo implora affinché lo ascolti, e poiché Dio dimora nel suo petto e l'uomo è figlio Suo, sarà dunque evidente per tutti gli uomini senzienti[39] che, come i genitori ascoltano la preghiera del figlio e la esaudiscono, soprattutto se questa non è contro la sua salute ma per la sua utilità, allo stesso modo è solo ed esclusivamente Dio, che è allo stesso tempo Padre e Madre spirituale dell'uomo, Colui che ascolta la preghiera di Suo figlio, e non altri esseri spirituali, angeli o spiriti estranei. Questo fatto descrive secondo natura la circostanza che, se qualcuno va a chiedere qualcosa ad un principe, solo il principe al quale si è avanzata la preghiera sarà il suo ascoltatore, e non il suo cameriere particolare, il suo lacchè di corte, il cuoco di corte o altrimenti un’altra persona di corte che non ha pregato.

4. Per questa ragione non dovete credere agli insegnamenti dei falsi profeti che vi insegnano diversamente, bensì dovete indirizzarvi secondo i Miei Insegnamenti, poiché senza la Mia Volontà, nessuno vi può aiutare, e senza la Mia autorizzazione, nessuno ha il permesso di aiutare.

5. Con le Mie cure Paterne Io sono il Padre vostro spirituale e, allo stesso tempo, attraverso la forza del Mio Amore per i Miei figli, la Madre; perciò ho certamente la massima cura e amore per voi, e faccio tutto ciò che è fruttuoso per il vostro benessere materiale e la salvezza spirituale dell’anima. Perciò pregate in questo senso e siate fedeli a Me, e sarete ascoltati.

 

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Cap. 33

Nella preghiera percepire bene se la richiesta

non è contro la salvezza spirituale

Graz, 23 dicembre 1903

1. Colui che vuole ottenere qualcosa attraverso la preghiera, deve prima riflettere bene se ciò che vuol chiedere non potrebbe diventare la sua rovina spirituale, poiché in questo caso, di solito non sarà ascoltato. Se invece l'uomo trova che ciò per cui prega non è contro la salvezza della sua anima, e quindi Dio non può avere nulla in contrario, allora deve percepire in maniera vivente che la sua volontà è collegata con la Volontà di Dio ed è una cosa sola con questa, e perciò nulla si oppone alla volontà dell’adempimento. Allora egli sentirà e crederà questo in maniera vivente, e pregherà pieno d’amore, e vorrà associare la preghiera con l’incrollabile volontà del Padre suo Celeste, affinché si adempia, …e ciò funzionerà!

2. Tali esaudimenti avvengono nel caso di malattia oppure di condizioni della vita fatali o di avvenimenti straordinari.

 

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Cap. 34

Per l’esaudimento, occorre pulire prima la veste spirituale

Graz, 9 gennaio 1904

1. Se si va all’udienza di un re, allora s’indossa l'abito prescritto o perlomeno il migliore e più puro, poiché questo è ciò che spetta alla riverenza della persona davanti alla quale si vuol comparire; ma se si va dinanzi a Dio con una preghiera, allora innanzitutto deve essere effettuata la purificazione interiore della veste spirituale, con la quale si va con amore, umiltà e riverenza dinanzi a Dio. Che le preghiere, prima del lavaggio o della purificazione dal male, non saranno ascoltate da Dio, è insegnato nel profeta Isaia:

2. [Is. 1,4]: «Guai alla popolazione peccatrice, al popolo carico di iniquità! Hanno voltato le spalle (al Signore) e si sono allontanati». [Is. 1,15]: «…perciò sebbene stendete le vostre mani, Io distolgo gli occhi da voi, anche se moltiplicate le preghiera, Io non ascolto».

 

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Cap. 35

Amore, umiltà e riverenza dinanzi a Dio

Graz, 20 agosto 1903

1. Molti lettori dei Miei libri teosofici non riescono a conciliare le rivelazioni (ricevute) tramite il Mio scrivano Lorber con la posizione spirituale superiore richiesta nella preghiera, perché Lorber prescrisse da Me solo amore, ma non umiltà e riverenza dinanzi a Me.

2. Vi ho già spiegato in altri brani che ogni medium riporta le Mie parole in base al livello della sua formazione e del suo punto di vista spirituale. Così voi vedete che i (popoli) primitivi, i quali comprendevano correttamente ma spiritualmente la Mia divina Sublimità, Mi adoravano piegandosi con la faccia a terra. I Miei arcangeli Michael, Gabriel, Raphael, ecc. sono certamente i più elevati spiriti celesti della Nuova Gerusalemme, e vedete, questi elevatissimi spiriti che proprio dalla loro virtù dell'amore fanno risultare le rimanenti altre virtù e che occupano i posti più alti nel Mio Regno celeste, giacevano a terra in umiltà e riverenza[40] dinanzi a Me quando Io parlavo, sebbene fossi per gli uomini solo un Figlio prediletto, come vi riferisce la ‘Storia della Mia giovinezza’[41]. La stessa cosa ve lo riferisce anche l’ingresso nella Nuova Gerusalemme del Dr. Martin Lutero (cap. 62,6) e di Emanuel Swedenborg (cap. 28,2).

3. Se qui avviene in voi una formazione superiore dello spirito, allora comprenderete che serve al vostro sviluppo spirituale superiore, e che il medium scrivano ha afferrato con lo sguardo la verità, e pertanto riproduce la Mia Volontà in maniera più pura e più elevata di come ha fatto Lorber, il quale ha intrecciato anche delle proprie opinioni nella Mia divina Parola, e così intorbidì la purezza della divina Verità facendo confluire il suo pensiero umano nella stesura dei dettati[42].

4. L'amore nel cuore vale per il Padre, ovvero per l'amore in Dio; l'umiltà, che si può testimoniare spiritualmente, ma più esteriormente con il corpo, vale per la Mia sapienza, alla quale ci si può avvicinare solo nell'umiltà, poiché essa è l'inavvicinabile Santità in Dio, perciò l'adorazione degli umili sulla faccia e in ginocchio. Infine la riverenza corrisponde alla sublime Onnipotenza di Dio, davanti alla quale l'uomo è solo una piccola creatura nella polvere della sua nullità.

5 Pertanto, prendetevi a cuore gli insegnamenti che vi vengono dati qui nel vero spirito dell'amore, quindi nello spirito puro, e seguiteli, affinché possiate raggiungere la salvezza dell’eterna vita!

 

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Cap. 36

Il senso delle parole nella preghiera del Padrenostro

Graz, 27 aprile 1903

1. La preghiera del Padrenostro è grazia di Dio concessa agli uomini attraverso di Me, Gesù, nel Nuovo Testamento, con la quale essi possono chiamare Padre, l’onnipotente e santissimo Dio.

2. Questa preghiera è anche chiamata ‘la preghiera del Signore’, perché l’ho insegnata Io stesso, Gesù Cristo, il Signore del Cielo e della Terra.

3. La preghiera del Signore consiste in cinque glorificazioni che l'uomo esprime come consacrazione tra il Padre suo Celeste e se stesso, che voi designate ‘preghiera’ o ‘glorificazione di Dio’; le altre cinque massime sono suppliche del figlio al Padre suo, l’Onnipotente, che deve sostenerlo animicamente e fisicamente, proteggerlo dal male e fondare in lui il Suo Regno d’amore e di verità nella magnificenza divina.

4. Io ho insegnato la preghiera del Padrenostro a Sichar, sul Monte Garizim, dove tenni la predica della montagna al popolo riunito intorno a Me.

5. Sotto l’aspetto spirituale nelle parole della preghiera del Padrenostro si comprende che l'uomo deve ordinare la propria vita e le proprie azioni secondo il senso spirituale delle parole della preghiera stessa.

6. Il senso spirituale è spiegato pure nelle seguenti domande e risposte:

*

Cosa denomina l’uomo col primo capoverso:

“Padre nostro” ?

7. Con questo, l'uomo nomina il più Santo che esiste nel mondo, come Padre suo. Perciò, se Dio è il Padre dell'uomo, allora il dovere dell'uomo, come figlio, è di obbedire a Dio e fare ciò che Lui insegna e dice, per non perdere la dignità di figlio di Dio, …diventando un figlio di Satana.

8. In quanto al senso e al valore che Dio è Padre vostro, esistono alcune massime delle Sacre Scritture che dimostrano il vostro rapporto con Dio come Padre vostro spirituale, vale a dire:

- I ) Mosè scrive: «Non è Jehova Padre tuo e tuo Signore? Non è Lui solo che ti ha fatto e creato?»

- II ) Malachia (2,10): «Non abbiamo noi tutti un Padre? Non ci ha creati un Dio?»

- III ) Romani (8,15): «Voi (come figli di Dio) avete ricevuto lo Spirito di Dio della figliolanza, in cui noi chiamiamo Dio, Abba, caro Padre».

- IV ) Matteo (6,31): «Non dovete preoccuparvi e dire: “Cosa mangeremo? Cosa berremo?”, oppure: “Con che cosa ci vestiremo?”. I pagani tendono a questo. Il Padre vostro, infatti, sa che avete bisogno di tutto questo».

- V ) Pietro (1° Pt. 5,7): «Ponete tutte le vostre preoccupazioni su di Lui, poiché Egli si prende cura di voi».

- VI ) Romani (8,17): «Se siamo figli di Dio, allora siamo anche eredi di Dio e coeredi di Cristo».

*

Dove dimora Dio, dal momento che nel secondo capoverso dite:“che sei nei Cieli” ?

9. Dio dimora nel cuore dei Suoi figli e questo viene denominato ‘un Cielo di Dio’, se gli uomini adempiono i Suoi Comandamenti e Insegnamenti secondo il precetto; se invece vivono secondo la concezione del mondo, allora il loro cuore non diventa nessun Cielo di Dio, bensì la sapienza intellettuale della testa sarà la dimora di Satana e dei suoi aiutanti.

10. Sebbene Io dimori nel cuore dei Miei figli, c'è tuttavia ancora un punto centrale nell'Universo, dove Mi trovo in una Luce inaccessibile della Santità e il seguente passo indica questo:

11. In 2° Cronache (18,18-21), Salomone prega: «Jehova, ascolta ora la supplica del Tuo servitore e del Tuo popolo Israele [....] ascoltala però dal luogo della Tua dimora, dal Cielo, e se ascolti, che Tu possa essere misericordioso».

*

Come viene santificato il Nome di Dio, poiché l'uomo nel terzo capoverso dice: “Sia santificato il TuoNome” ?

12. Il Nome di Dio viene santificato solo allora, quando l'uomo conduce una vita che santifica l'anima e il corpo ed evita tutto ciò che lo profana e lo attira alla materia.

*

Cosa dice l'uomo, quando esprime il quarto capoverso: “Venga il Tuo Regno” ?

13. Con questo, l'uomo dice che il Regno di Dio, che è l’amore per Dio e gli uomini, sorge in lui. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, l'uomo deve andarsene dal regno del Satan del mondo e rendere viventi in sé le virtù del Padre suo divino, Gesù, come è stato spiegato qui nel libro delle preghiere.

*

Cosa intende l'uomo, quando esprime nel quinto capoverso: “La Tua Volontà sia fatta come in Cielo, così in Terra” ?

14. Con questo, l'uomo intende che la volontà del Padre suo divino diventi realtà anche sulla Terra, come già avviene in Cielo; ma finché l'uomo non vuole vivere e operare secondo i Comandamenti e gli Insegnamenti di Dio e subordinare la sua volontà, allora la bocca esprime l’opposto di ciò che l’intelletto vuole e fa.

*

Quale pane intendevo Io quando insegnavo agli uomini di pregare:“Dacci oggi il nostro pane quotidiano” ?

15. Con questo, oltre al pane materiale, intendevo principalmente il Pane celeste, che è la Parola della vita eterna proveniente da Dio, ovvero il puro insegnamento di Dio attraverso il quale l'uomo si costruisce il Cielo sulla Terra; infatti, Dio, il pane materiale lo dà ad ogni uomo, altrimenti questi non potrebbe vivere sulla Terra. Invece il Pane spirituale, per ottenerlo, deve chiederlo a Me, al Padre suo Santo, nei Cieli, e l'uomo, dopo (aver ottenuto) questo Pane celeste, può disporre la sua vita terrena come il viaggio che porta a Me, alla patria dell’eterno Padre.

*

Cosa dice l'uomo di se stesso quando esprime a Dio:“E rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori” ?

16. L'uomo esprime il giudizio spirituale su se stesso: “Padre Gesù, come perdono al mio prossimo le sue offese, le calunnie e i danneggiamenti al corpo e all’anima, così opera anche Tu verso di me!”

*

Cosa viene compreso quando voi dite: “E non indurci in tentazione, ma liberaci dal male” ?

17. Sotto questo viene inteso quanto segue: “Padre, siamo pieni di vizi, difetti, brame e desideri, perciò non guidarci nella tentazione della carne secondo le inclinazioni malvagie della nostra sapienza intellettuale, bensì mettici in guardia attraverso la coscienza, la quale è l’ispiratrice volontà del Tuo santissimo Amore; e liberaci da ogni male”.

18. Tra gli evangelisti valgono le ulteriori annotazioni:

- I ) 1° Giovanni 2,16: «Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi, la superbia della vita, non proviene dal Padre, ma dal mondo».

- II ) Giacomo 1,14: «Invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza, attratto e allettato da essa».

- III ) 1° Pietro 5,8: «Siate sobri e vegliate, poiché il diavolo, vostro avversario, va in giro come un leone ruggente in cerca di chi divorare».

- IV ) Efesini 6,11: «Rivestitevi dell’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo!»

*

Cosa dice l'uomo col versetto conclusivo,poiché: “Tuo è il Regno, Tua la potenza e la Gloria nei secoli. Amen!” ?

19. Con questo, l'uomo dice che il regno della Santità di Dio si erge nel suo cuore, che la potenza dell'eterno Amore lo santifica, e il suo interiore arde nella Luce primordiale della divina Magnificenza, che il Raggio di luce dell'Amore di Dio splende eternamente sui Suoi figli, e alla fine risuonano le grandi fiammeggianti parole un giorno espresse nella causa prima delle cause con voce tonante negli spazi infiniti: "Sia!" con l'amore e la gratitudine dei figli con l’amen! Amen! Amen! Attraverso gli spazi dell'Eternità riecheggia al Padre ed annuncia l'Amore e la Misericordia divina ai figli di Dio sulla Terra come nel Cielo.

 

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Cap. 37

Gesù come orante

Graz, 30 luglio 1901

1. In differenti passi del Mio Vangelo rivelato attraverso J. Lorber, viene detto che Io pregavo Dio e Mi preparavo attraverso la preghiera, ed è pure indicato spesso che non si deve pregare con le labbra, e che nella preghiera Mi univo con Dio attraverso l’intimo immergersi in Lui, quindi come se non pregassi, ma solo pensassi nell’amore verso Dio.

2. Se Io, come Uomo senza peccato quale Dio in un corpo umano, non avessi pregato con le parole, allora ciò avrebbe avuto un giusto senso, poiché in tal caso avrei adorato Me stesso come Dio. Solo che Io ero un Uomo nel corpo umano come voi, e questo vo lo insegna la ‘storia della Mia giovinezza’ (nota 43). Leggete tuttavia i capitoli 299 e 300! Lì, infatti, troverete che Io non solo pregavo, ma perfino digiunavo. In effetti pregavo con parole espresse amorevolmente per il Padre. Le esprimevo nel cuore, questo è vero, perché le si può pronunciare meglio che con le labbra. Solo nell’ambito familiare, dove ci sono ancora dei bambini, allora la preghiera deve essere recitata ad alta voce, altrimenti i bambini non pregano e non pensano alla preghiera, bensì a mangiare e a giocare. Cari figli, se Io passavo tre ore al giorno in preghiera e in silenziosa contemplazione in Dio, perché non volete passare voi un quarto d'ora in preghiera ed inventare ogni possibile scusa per evitarla? Proprio la vostra sofisticheria è un abominio dinanzi a Me, e come ho detto che farò coprire d’infamia l’intelligenza dei savi, allora vi potrà succedere che non giungerete ancora a lungo alla rinascita dello spirito, e questo sarà una vergogna per la vostra intelligenza, poiché l'uomo si umilia attraverso la preghiera dinanzi a Me e Mi contempla per quello che sono: per l’inavvicinabile, ultrasanto Dio che, attraverso l'amore del cuore e l'umile preghiera al Padre, cerca di smuoverLo a venirgli incontro pieno d’amore.

3. Devo anche esprimerMi sulla ferma condotta contro la recita del rosario, perché per molti di voi non è giusto che compaia nel libro delle preghiere. Se voi, invece di rivoltarvi contro di Me dicendo: "Questo non lo vogliamo e non lo accettiamo!", verreste a Me con cuore umile e Mi pregaste per l'illuminazione di ciò che vorrei avere con la recita del rosario, allora vi porterei alla riflessione e riconoscereste che il rosario non è una preghiera[43], bensì un’esaltazione di Dio in triplice storia della vita come era Gesù. Siete dunque veramente già così in alto che la glorificazione di Dio non vi va più bene? Non vi ho insegnato che tutto ciò che fate con amore per l’onore a Dio vi gioverà in utilità? Riflettete e fate tesoro delle Mie parole. Sì, figlioli, non ciò che vi piace è per Me gradito e giusto, ma ciò che vi prescrivo Io è secondo le Mie vedute. Comunque riflettete che finché non sarete rinati, siete figli di Satana, perché peccate ogni giorno. (Miei cari figli, non vi dovete urtare in questa espressione, dal momento che Mi rivolgo a voi, sempre come figli Miei, ovvero, come cari figli; poiché queste sono solo parole Mie di richiamo a voi, affinché vi sentiate come figli di Dio, e perciò possiate vivere e operare così come v’insegno Io, in modo che diventiate, di fatto, da figli di Satana, a figli di Dio). Solo un rinato è figlio di Dio, dal momento che cammina dinanzi a Me senza peccato. Quindi, non siate savi e intelligenti di fronte a Me, poiché è già una propria fatalità su di voi il fatto che non avanzerete finché non avrete represso tutta la vostra sapienza e intelligenza fino all'ultimo atomo e vi sarete sottomessi alla Mia Volontà. Io voglio far di voi un gregge di figli di Dio, ma se prendete posizione contro i Miei Insegnamenti e non volete riconoscere questo e quello, come posso inquadrarvi nel Mio gregge filiale dell’amore, dell’umiltà, della tolleranza e della quiete? Io, nondimeno, non voglio trasformare il Cielo in un litigioso inferno! Dovete tuttavia considerare questo e convertirvi, poiché, fintanto che disputate per divergenze d’opinioni, non appartenete ad un gregge, bensì a due e a parecchi. Lasciate che ve lo dica: abbandonate l'odio religioso, dicendo: ‘Questo è romano, questo è luterano, questo non ci piace, questo non lo riconosciamo!’. Nella conduzione del dr. Martin Lutero nell'aldilà, voi trovate come ho intenzionalmente portato in una sola comunità gli uomini che si odiavano e perseguitavano reciprocamente a causa dell'odio religioso, al fine di umiliarsi. ‘Siate perfetti com’è perfetto il Padre Celeste vostro nel Cielo’, non vuol dire: fate a gara per chi ha ragione, poiché solo Io posso aver ragione, dal momento che sono Io la Verità; voi invece, come uomini, siete dei puri bugiardi a causa della vostra sapienza che rappresenta il Satan nell'uomo, perché servitori del principe delle menzogne, …finché non sottometterete la vostra volontà alla Mia. Questo come risposta al vostro disaccordo, dal momento che dovete credere che Io, come autore del libro, voglio da tutti voi solo ciò che vi conduce a Me, e che vi do solo quegli Insegnamenti che Io, come Dio, trovo buoni per voi. Amen!

 

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Cap. 38

Alcuni esempi biblici di vittorie con la preghiera

Graz, 23 ottobre 1899

1. Io, Gesù, ho insegnato: «Chiedete e vi sarà dato» (Mt. 7,7), questo significa che sarete ascoltati, e ciò che chiederete vi sarà dato.

2. Inoltre ho detto: «Se due di voi si accorderanno sulla Terra, per domandare qualsiasi cosa», vale a dire, che sono di un solo sentimento e di un pensiero per una buona causa e pregheranno per questa, «…sarà concessa dal Padre Mio, poiché dove due o tre sono riuniti nel Mio Nome, Io stesso sono tra loro» (Mt. 18,19-20). Tanto più il Padre sarà in mezzo a voi dove siete riuniti in parecchi per un unico grande obiettivo o un grande scopo.

3. La stessa certezza ve la do anche nella ‘predica 24’[44], dicendo: “Ciò che chiederete al Padre nel Mio Nome, ve la darà”, poiché il Padre è l’Amore nella Divinità di Gesù. Perciò ponderate bene cosa significa pregare e chiedere al Padre e rivolgervi a Lui nel Nome di Gesù, poiché il nome Gesù racchiude il più grande atto di umiliazione, la più grande opera e il più grande sacrificio d'Amore del Padre vostro Gesù, che Io ho compiuto per amor vostro e per tutti gli spiriti.

4. Vi dico anche: – in memoria della Mia sofferenza non potete essere orgogliosi (verso i vostri fratelli e sorelle malati e bisognosi)! In memoria del Mio Amore non potete odiare! E in memoria del Mio sacrificio non potete essere avidi, bensì con l’invocazione del Mio Nome terreno dovete cercare di eguagliare tutte le virtù che un giorno Io ho esercitato personalmente durante la Mia vita terrena.

5. Inoltre Io, Gesù, dissi: «Chi Mi vuol pregare, deve pregare in spirito e in verità (attraverso il praticare delle opere nell’amore per il prossimo)» (Gv. 4,23). Qui vi si offre un bel terreno per convertire l'Insegnamento del Padre vostro in opere, poiché voi siete malati, dubbiosi e indotti in errore dall'eresia religiosa. In tutte queste e in altre opere potete praticare delle opere nell’amore per il prossimo attraverso preghiere profondamente ferventi, ed Io, il Padre, vi ascolterò e vi benedirò, e perdonerò il vostro circondario, se procederete precisamente secondo i Miei desideri.

6. Io, Gesù, insegnai: "Sì, pregate! Pregate nel Mio Nome! SupplicateMi con fervore!”. La supplica vi dà consolazione, vi dà pace, e voi avete fatto il vostro dovere filiale verso di Me e verso il vostro prossimo. Lasciate tutto il resto a Me, poiché Io voglio ascoltarvi se pregate per cose che ridondano a vantaggio per voi e per il prossimo; ma se l'ascolto dovesse essere dannoso, allora pensate come Me nel giardino del Getsemani: «Padre, la Tua Volontà sia fatta, e non la Mia!» (Lc. 22,42). Infatti, in ciò avrete dimostrato la vostra umiltà e pazienza, se mai dovesse accadere che non foste ascoltati. Chiedete e pregate, ma non desiderate nulla di mondano e nulla che potrebbe portarvi più danno che utilità.

7. Il primo libro dell’Evangelo di Gesù Cristo vi riferisce che Io stesso ho pregato molto, e tuttavia ero un Dio incarnato; tanto più voi dovete attenervi alla preghiera, voi che siete solo spiriti incarnati e in parte ancora uomini ragionevoli. Nondimeno, le vittorie più eccelse della preghiera precedono sempre dalle più serie lotte, e per questo si agisce. Pertanto, dovete esaminare alcuni esempi di grandi vittorie della preghiera e, da ciò, concludere quanto potenti sarete voi se avete salda fede e fiducia e amore per Dio e, con ciò, amore per il prossimo (che è figlio di Dio e porta in sé lo Spirito di Gesù), – e sarete pervasi da una volontà che vorrà fare solo del bene.

8. Qui un primo esempio:

9. Nel ‘libro dell’esodo’ vi viene riferito della vittoria sul principe Amalek. Mentre Giosuè combatteva contro Amalek, Mosè alzava le mani e pregava per la vittoria, e Israele aveva il sopravvento. Se invece le lasciava cadere a causa della stanchezza, era Amalek ad avere il sopravvento. Ora siccome le mani di Mosè si erano stancate, essi presero una pietra e gliela misero sotto, ed egli si mise a sedere, mentre i sacerdoti Aronne e Hur gli sostenevano le mani, finché Giosuè non conseguì la vittoria su Amalek. Qui è evidente che si devono tenere le mani alzate e pregare irremovibilmente fino a quando non si viene ascoltati.

10. Secondo esempio: – il profeta Elia era un uomo come voi, soggetto alle stesse tentazioni, e nel ‘1° libro dei re’, capitoli 17 e 18, di cui parla anche Giacomo 5,17-18, si dice: «…egli pregò molto seriamente che non dovesse piovere; e Dio lo ascoltò, e non piovve sul paese del re Achab per tre anni e sei mesi, perché il suo popolo aveva abbandonato Jehova e adorava l'idolo Baal».

11. Dopo tre anni e sei mesi Elia pregò di nuovo, e Dio lo ascoltò e il cielo diede la pioggia e la terra fece crescere di nuovo erba e frutta. Tuttavia Dio non ascoltò Elia in una volta, ma finché non apparve una singola nuvoletta della grandezza di un palmo di mano, Elia dovette prostrarsi sette volte e supplicare seriamente! Ciò significa pregare e supplicare incessantemente, se si è convinti che l’esaudimento possa seguire, perché non è contro la volontà di Dio. Chi osa una tale lotta della preghiera, otterrà magnifiche vittorie. Coloro che di natura sono deboli di fede e deboli d'amore, disperano subito quando la preghiera non si adempie né la prima, né la seconda, né la terza volta, e desistono; la vittoria è concessa solo a coloro che perseverano, poiché se praticate l’amore per il prossimo con la vostra preghiera attraverso una fede salda, un’incrollabile forza di volontà e se v’immergete profondamente nel vostro cuore, pieno d’amore per il Padre, allora accadrà ciò che chiederete, anche se sembra che ciò non possa accadere affatto. Invece ciò accadrà certamente, perché il vostro amore per il prossimo e la vostra forza di volontà è il Padre, dal Quale proviene lo Spirito Santo dell'Onnipotenza di Dio, e questo dispensa grazie e opera meraviglie. Solo la convinzione che quanto richiesto accadrà irrevocabilmente, dipende da voi; e se avete questa incrollabile, indubbia convinzione, allora tutto vi è possibile, poiché in questo sta il segreto della Parola del Padre: "Sia!", e “Sia fatto!”, perché in voi dimora lo stesso Spirito che un giorno pronunciò questa parola che creò il mondo. ‒ Miei cari figli, Io vi dico: “Credete quindi incrollabilmente nella preghiera, e non dubitate, poiché il dubbio è il distruttore della vostra fede e l'ostacolo del vostro esaudimento dinanzi a Dio Padre vostro e Spirito di Gesù in voi”.

12. La terza vittoria della preghiera si svolse nel Getsemani, dove il vostro Salvatore e Redentore Gesù ha combattuto come uomo con l’immutabile volontà di Dio. Tre volte pregai la Divinità per aver compassione del Mio corpo, che Io vidi in anticipo in chiaroveggenza nei più terribili dolori e sofferenze, tanto che Mi colse una terribile paura, Mi inorridii, sudavo sangue e due volte Mi recai dai Miei discepoli per implorare aiuto nella preghiera. Sì, non c'è mai stata una più violenta lotta per la vita attraverso la preghiera, come in quell’enorme lotta del Padre vostro Gesù nel Getsemani. Ho lottato con Dio come uomo, e dopo un'ora e mezza di strenua lotta ottenni la vittoria, i cui frutti, l'Infinità non può e non potrà mai valutare, poiché così la via del regno di Satana, di cui siete abitanti, venne aperta alla magnificenza di Dio, del Padre vostro e Creatore, suggellata attraverso l'Amore, l'Umiltà e la Misericordia sul Golgota, e glorificata attraverso la vittoria trionfante sulla morte, su Satana e sull'inferno, e attraverso il vostro ritorno nel grembo amorevole del Padre.

13. Voglio qui far menzione ancora di una tale grande vittoria della preghiera. Quando Io, Gesù, lasciai gli apostoli e andai in Cielo, dissi loro: “Restate insieme nell’alloggio del Nazareno a Gerusalemme e pregherò il Padre che vi invii lo Spirito Santo della potenza e della grazia”.

14. Gli apostoli, i discepoli e le donne, insieme a Maria, andarono nell’alloggio dove rimasero insieme per dieci giorni e pregarono in concorde amore. Dopo 10 giorni, ovvero nel cinquantesimo giorno dopo la Mia resurrezione, quando le 74 persone riunite erano immerse in ardente preghiera, si udì dall’alto un potente rumoreggiare e scrosciare verso l'alloggio, così che molti uomini accorsero per vedere cosa potesse essere venuto giù dal cielo. All'improvviso la porta si aprì e, giubilanti, i Miei discepoli si riversarono fuori e, tra la moltitudine del popolo, iniziarono a predicare su Cristo e sui farisei che Mi avevano assassinato, e insegnando che quel Gesù era il promesso Messia. – E tutto il popolo si spaventò, perché ognuno sentiva il Mio Vangelo espresso nella sua madrelingua, poiché quella volta in Gerusalemme c'erano cinquanta popoli differenti. Perciò il loro grande stupore e meraviglia: “Cosa sta succedendo qui?”

*

15. Vedete, qui sono menzionate quattro vittorie della preghiera che non hanno uguali nel loro genere. Voi vi potete meravigliare di ciascuna di esse a causa della loro singolarità. L'ultima fu l’infusione dello Spirito Santo, ovvero la rinascita dello Spirito delle 74 persone che, in concorde preghiera, attendevano e imploravano la potenza di Dio dall'Alto.

16. Da ciò è evidente che in effetti dovete pregare, se volete vivere una vita gradita a Dio e raggiungere qualcosa. Questo ve lo confermano Mosè, Elia, Io-Gesù, i Miei apostoli e discepoli, e non vi è nessuna obiezione e nessuna migliore conoscenza di questi testimoni.

 

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Cap. 39

Indicazione sulla lettura del libro delle preghiere

Graz, 29 luglio 1901

1. Miei cari figli, dalla prima edizione del libro delle preghiere sono sorte differenti voci che non concordano con questo, altri trovano da ridire sul contenuto dello stesso e, secondo la loro opinione, in esso non vogliono avere né questo né quello. Altri trovano ancora altre cose che trovano bene da criticare.

2. Sarebbe certamente facile aiutare tutti, se Io, quale Dio, fossi anche un debole come lo sono gli uomini. Io invece sono proprio Dio, e non un uomo terreno pieno di vedute ed opinioni egoisticamente deboli. Sì, è il più triste del triste in voi che nella vostra opinione siete arrivati così lontano da ritenere la voce del Padre vostro che parla così stupendamente e chiaramente in questo libro delle preghiere, per quella di uno spirito! – Tanto siete sprofondati con la vostra egoistica sapienza.

3. A seconda di come è sviluppata la vostra sapienza, voi rifiutate in parte Lorber, in parte Mayerhofer, in parte l'uno e l'altro dei miei strumenti attraverso i quali ho dato le Mie amorevoli Parole. Di certo ce ne sono solo alcuni affetti da questa sapienza, ma questi pochi spargono l’erbaccia tra il Mio grano, e guastano e contaminano il cuore dei miei figli, il che è decisamente contro la Mia Volontà.

4. Ora vi devo render chiaro il Mio punto di vista e dirvi apertamente: “Io consegno tali libri come li trovo per buoni secondo il Mio Amore e la Mia Sapienza, i quali rappresentano la Verità in Me, ma non secondo le opinioni separatiste dei singoli uomini. Se però trovate da ridire, questo e quello e non lo riconoscete come proveniente da Me, allora non costringo a riconoscerlo. Tuttavia, poi, risulterà vero il versetto: "Siate perfetti com’è perfetto il Padre vostro nei Cieli"? – No! E così la vostra rinascita dello spirito avrà le sue sagge vie, poiché la vostra fede, il vostro fare e tendere saranno anche i vostri giudici! – Finché non sarete tutti di un solo pensiero e di un solo sentimento, credenti, umili e pieni d’amore, gli uni con gli altri come i bambini, non sarete maturi per un (solo) gregge del Mio Amore paterno che deve e abbraccerà tutti i figli.

5. Ora vi devo mettere nel cuore qualcosa di particolare, affinché non critichiate o rigettiate le pubblicazioni che vi do attraverso i Miei servitori, perché uno tra loro è uno dei Miei esponenti al Mio ritorno, di cui Geremia, 593 anni prima della Mia incarnazione, riporta la seguente profezia: «In quei giorni e per quel tempo voglio far destare da Davide una vera progenie che praticherà la legge e la giustizia sulla Terra (paese). – In quei giorni il bene (Giuda) sarà salvato e gli uomini del mondo (chiamato "Gerusalemme" nella rispondenza spirituale) dimoreranno in pace; e questo è il nome che si darà a Lui: "Jehova nostra giustizia". – poiché così dice Jehova: “Non dovrà mancare a Davide un uomo che sieda sul trono d’Israele”» (Ger. 15,17-19).

6. Egli è quell'angelo dell’Oriente (ovvero della Divina misericordia) di cui parla l’Apocalisse di Giovanni (7,2-3), come il Suggellatore[45] dei servitori di Dio, dei centoquarantaquattromila suggellati di tutte le tribù dei figli d’Israele.

7. Nel Mio primo anno d’Insegnamento a coloro che Mi stavano vicino espressi su questo le seguenti parole: Quando d'ora in poi saranno trascorsi mille e non più di mille anni, e il Mio Insegnamento sarà completamente seppellito nella sporca materia, allora in quel tempo risveglierò di nuovo uomini che metteranno giù per iscritto ciò che è stato trattato qui da voi e da Me e cosa è accaduto qui del tutto letteralmente fedele, consegnandolo al mondo in un grande libro, per mezzo del quale essi apriranno di nuovo gli occhi in molteplice modo"... Uno di loro, al quale sarà rivelata la maggior parte, più che ora a tutti voi, discenderà in linea diretta maschile dal figlio maggiore di Giuseppe (Gioele), e sarà quindi anche un discendente diretto di Davide secondo il corpo; egli sarà per vero come Davide, debole nella carne, ma tanto più forte nello spirito. Ben per coloro che lo ascolteranno e disporranno le loro vite in conformità.

8. Anche gli altri grandi risvegliati discenderanno perlopiù da Davide. Perché tali cose possono essere date solo a coloro che provengono perfino carnalmente da dove provengo anch'Io, vale a dire da Maria, madre di questo Mio corpo, poiché Maria è anche una figlia completamente pura di Davide. In quel tempo la maggior parte di questi discendenti di Davide si tratterranno sicuramente in Europa, ma per questo saranno ugualmente discendenti molto puri e genuini degli uomini secondo il cuore di Dio e idonei a sopportare la più grande potenza di Luce dal Cielo. Di certo essi non giungeranno mai a un trono terreno, ma tanto più spereranno nel Mio Regno, ed Io ricorderò sempre i Miei fratelli.

9. Così, cari figli, vi ho sollevato il velo, affinché nei Miei eletti attraverso i quali vi parlo e attraverso i quali vi do insegnamenti e libri, non Mi trattiate con disprezzo, rifiutando i loro libri e …coprendoli con nomi di spiriti tenebrosi. Invece, quell’uno che Io ho stabilito come primo, seguite quello che dice, perché attraverso di lui guiderò materialmente i fratelli e stabilirò il cibo spirituale che deve valere per tutti, poiché egli è destinato nel mondo a riunirli al posto Mio in un gregge di cui Io stesso sarò pastore e re della vita spirituale. Amen!

10. Il libro delle preghiere deve perciò essere preso in considerazione e utilizzato, affinché in ogni situazione della vita, quando l’uomo si rifugia nella preghiera, scelga le parole appropriate, come Io Gesù stesso le ho date per esprimerle. Allora si rovisti nel libro delle preghiere e, in amore, umiltà e con tutto il fervore del cuore, ci si rivolga a Me al Padre suo buono, che ascolterà la sua preghiera, se potrà presentarla giustamente, perché dalla presentazione corretta dipende l’esaudimento.

11. Chi in realtà può pregare bene e giustamente senza il ‘Libro delle preghiere’, faccia ciò che ritiene buono; chi invece non ha questa grazia da Me o non è progredito così tanto nel suo sentimento da sviluppare sempre nuove preghiere da se stesso, a questi il ‘Libro delle preghiere’ presterà il servizio migliore.

 

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Cap. 40

Risposta ai presuntuosi critici del libro delle preghiere

Graz, 24 gennaio 1904

1. Ci sono uomini che vogliono sapere tutto, meglio degli altri, ed hanno la sfacciataggine di prescrivere anche a Me, quale Dio, le loro regole di condotta, e precisamente in relazione alla pubblicazione del ‘Libro delle preghiere’. Ciò perché, secondo la loro sapienza intellettuale, quello che è stato pubblicato non va bene.

2. Essi dicono: “Abbiamo il Padrenostro, è la più bella preghiera del Signore. A cosa ci servono altri libri di preghiere? Queste sono superflue, poiché non dobbiamo pregare secondo formule di preghiere prescritte, bensì dall'interiore del nostro cuore, e precisamente senza preparazione”.

3. Quest’insegnamento apparentemente saggio, a Me, Gesù, colpisce come se Io avessi bisogno di istruzioni da parte degli uomini su come istruire e guidare spiritualmente i Miei figli! Non è dunque la preghiera del Padrenostro una formula di preghiera stampata, e perciò preordinata?

4. Tale rimprovero pubblico sulle riviste contro il Mio divino ‘Governo’ tra i Miei figli, è un’arroganza, una presunzione verso la Mia divina Santità, poiché con tale condotta blasfema e presuntuosa verso i Miei Insegnamenti e preghiere che ho dato ai Miei figli attraverso il Mio Amore e la Mia Misericordia, si agisce contro di Me quale autore del libro, e Mi si dà prescrizioni dall'inferno umano, su ciò che devo fare o non fare come Dio!

5. Voi non conoscete il vostro dovere come ci si deve comportare verso l'inaccessibile amorevole Santità e Sapienza divina!

6. Perché discreditate le Mie sante amorevoli parole, e perché rubate ai Miei figli il Pane spirituale che Io porgo loro tramite il ‘Libro delle preghiere’, contestandolo come inservibile e non necessario?

7. CredeteMi, la vostra preghiera non sarà più ascoltata da Me, come sta scritto in Isaia, perché servire Me e Satana allo stesso tempo, non l’accetto! Io vi dico: “Convertitevi e fate penitenza mentre c'è ancora tempo, e riparate pubblicamente ciò che avete fatto di male verso di Me e verso i Miei figli!”. Questa è la Mia Parola, e vale come risposta alla vostra presunzione verso di Me! Amen!

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(Osservazione postuma di Franz Schumi):

8. «Un fratello mi aveva energicamente contestato la pubblicazione di questo dettato, perché non credeva fosse proveniente da Dio, bensì dagli spiriti, quindi sarebbe stato un falso dettato. In questa situazione penosa avevo pregato con fervore per la risposta determinante su cosa dovevo fare, poiché l'opinione pubblica mi guardava come un medium del Padre non affidabile. – Allora si annunciò il Padre Gesù e disse: “Se ascolti ciò che ti dicono gli altri (sui dettati), allora non potrò più dettarti, ma dovrò abbandonarti e lasciarti agire secondo il consiglio degli altri”. Fin dall'inizio ero fermamente convinto che i dettati provenissero da Dio, e la risposta agli attacchi a Dio contro la pubblicazione del ‘Libro delle preghiere’, mi fu data mentre ricevevo “Tracce di vita”[46] alla pagina 266 nel secondo volume».

 

* * * * *

 

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(Allegato 1)

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Cap. 41

Spiegazioni sulla preghiera del Padrenostro

Norimberga, dal 6 al 14 novembre, 1707

(Rivelazione attraverso Johann Tennhardt[47]):

1. O voi uomini riflettete, riflettete a tutta la vostra vita a come deve essere praticata: adesso, dalla vostra intera vita, vogliamo considerare il breve quarto d’ora più santo, anzi più santo di tutto, poiché tutto il tempo che voi uomini trascorrete sulla Terra lo sprecate senza vivere un tempo da dedicare all’onore del vostro Dio. Ora chiedetevi se con questo modo di recitare la preghiera del Signore (ovvero il Padrenostro), si renda veramente onore a Dio. Vogliamo esaminarlo ed apprendere come Mi onorate. Questo, …lo dice il Signore Zebaoth!

*

2. Voi iniziate e dite: “Padre nostro che sei nei Cieli. – Se il Mio Cielo e la Mia dimora sono in un cuore contrito e infranto, ebbene, – come possono essere i vostri cuori il Mio Cielo, se il demone, il peccato, la depravazione insieme a tutti i vizi, vi dimorano? Per volere del Mio Amore che ancora vi porto, esaminate se il demone della menzogna non dimori ancora nel vostro cuore. Chiedetevi se non usiate abbastanza spesso una menzogna o una stimabile bugia, o alcune falsità verso il prossimo (nel quale dimora la Mia immagine). Chiedetevi, lo dico Io, se non dimorano in voi la lussuria, l’amore per il mondo o per il danaro, e se non provate ancora la voglia di avere questo o quello, di godere questo e quello. Esaminate quanto male estirpate e quante cattive voglie e desideri che sorgono dal vostro cuore sopprimete. Esaminatevi, se il demone dell’ira dimora ancora nel vostro cuore. Esaminate se nel vostro cuore non dimora la preoccupazione di voler provvedere a voi stessi e ai vostri cari. Esaminate se l’egoismo, l’amor proprio e la volontà individuale non dimorano ancora in voi. Esaminate, dico Io, se l'impazienza, l’impudicizia, la disobbedienza, insieme ad altre depravazioni e vizi, non dimorano nei vostri cuori. – In verità, come potete dire adesso: “Padre nostro che sei nei Cieli”? – Oh, quale terribile menzogna voi concepite! I Miei (veri) figli si lasciano guidare dal Mio Spirito. I Miei (veri) figli osservano i Miei Comandamenti e fanno la Mia Volontà! Essi Mi amano con tutto il cuore e con tutta l’anima, ed amano il loro povero prossimo come se stessi! I Miei figli amano i loro nemici, benedicono coloro che li maledicono, e pregano per i loro offensori. I Miei figli accettano tutto da Me con lo stesso amore, sia che si tratti di croci, di vergognoso disprezzo, di tribolazioni o qualunque cosa possano incontrare. Essi ne sono soddisfatti e lo accettano dalla Mia amorevole mano, ben sapendo che tutto dovrà servir loro per il meglio. I Miei figli hanno crocifisso la loro carne insieme alle voglie e alle brame, si sono rinnegati e prendono su di sé la loro croce e Mi imitano nel rifiuto (delle cose del mondo) e nella rinascita. I Miei figli, in tutto il loro fare e non fare, non si equiparano più al mondo. I Miei figli ascoltano la Mia voce nei loro cuori e Mi seguono. I Miei figli credono in Me, si affidano a Me e Mi temono. Essi hanno sempre rispetto della Mia voce paterna nei loro cuori, e quando sentono da Me un ordine, sono felici di obbedire.

3. Vedete, questi sono i Miei figli e le Mie pecorelle! Questi possono dichiarare nella verità: Padre nostro che sei nei Cieli, vale a dire: nel loro cuore fedele. Perciò cambiate sentimento, fate penitenza e convertitevi a Me, ovvero, invocate il Padre cui servite e obbedite, che non vuole più essere pregato da voi in maniera così mendace e menzognera, dicendo: “Padre”, “…Padre nostro”, il che è un abominio dinanzi a Me. Quando volete pregare, allora pregate, ovvero ‘dite la verità’. Il demone è un padre di tutti i bugiardi, di tutti gli orgogliosi, di tutti gli adirati, di tutti i lussuriosi, di tutti i libidinosi, di tutti i fornicatori e adulteri, di tutti gli ingordi smodati e ubriaconi, di tutti i bestemmiatori e diffamatori; sì, il diavolo è il padre di tutti i disobbedienti, degli empi e degli idolatri, di tutti i vizi e depravazioni, ecc. Tutti loro saranno nel fango che arde con fuoco e zolfo. Dire “Padre”, “…Padre nostro”, non vi aiuterà in quel grande ‘giorno del giudizio’. Perciò purificatevi, togliete il vostro essere cattivo e ingiusto dagli occhi Miei, e siate misericordiosi verso il prossimo bisognoso. Poi venite e implorateMi nel bisogno; allora vi salverò dalle tribolazioni, dalle angustie e dai bisogni.

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4. Inoltre, voi dite: sia santificato il Tuo Nome. – Ebbene, in che modo il Mio Nome deve essere santificato, dal momento che conducete una vita non santa, immorale, doppia, ipocrita, lusinghevole, falsa, elogiandovi con parole inutili, espresse dalla vostra bocca? Perciò dico a voi tutti: “Esaminatevi!”. Dov’è il desiderio, ovvero i sospiri con i quali il Mio Nome, che in se stesso è Santo, Santo, Santo, dovrebbe essere santificato in voi e attraverso di voi? Dov’è che vi sforzate di santificare il Mio Nome? Dov’è che vi preoccupate per questo? Dov’è che ne parlate? Dov’è che si cerca l'onore del Mio Nome? Voi sì cercate il vostro onore, che è del diavolo, e conformi a questo correte e correte a precipizio; conformi a questo vi adoperate, conformi a questo lottate, per essere onorati dal mondo in tutto quello che fate. Nondimeno, imprimetevelo nella mente: “Senza il Mio Spirito, il Mio Nome non può essere santificato!”. Dapprima dovete essere santificati voi, se volete santificare il Mio Nome. – Come può, il non santo, santificare il Santissimo? Pertanto, chi vuol davvero pregare: ‘sia santificato il Tuo Nome’, si preoccupi seriamente di come (dapprima) può condurre una vita santa. Ebbene, voi non potete vivere una vita santa senza il Mio Santo Spirito, poiché il Mio Spirito non dimora assoggettato in nessun corpo colmo di peccati! Se dunque volete santificare il Mio Nome, allora dovete purificarvi seriamente da tutti i peccati, e cercare, pregare e supplicare di poter ricevere il Mio Spirito, perseverando nella preghiera e senza stancarvi. Quando poi avrete ricevuto lo Spirito Santo, questo potrà e vi insegnerà come dovete pregare nella verità ‘sia santificato il Tuo Nome’, anzi, vi applicherete ed avrete cura di non disonorare più il Mio Nome con discorsi inutili o altrimenti con le vostre azioni. Fino a quando non vi troverete in voi, la vostra preghiera non sarà altro che bugia e abominazione dinanzi a Me. Perciò esaminatevi, verificatevi e scrutate come la pensano i vostri cuori, poiché i veri adoratori pregano il Padre in spirito e in verità (il Mio caro Figlio è la Verità) ed esprimono nel cuore con l’amorevole bramoso desiderio: sia santificato il Tuo Nome!

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5. E ancora: “venga il Tuo Regno”. – Con la bocca voi dite: “venga il Tuo Regno”, ma non volete uscire dal regno del Satan! La rinuncia, ovvero la povera vita di Mio Figlio, non vi si addice! Voi presumete di giungere nel Regno di Dio solo quando sarete morti, così nel frattempo credete di poter godere con diletto il regno del mondo, credete di aver bisogno delle vostre comodità secondo la vostra stessa volontà e il piacere, vivendo in mollezze, piacevolezze e dolcezze (come piaceva al vostro vecchio Adamo caduto). Per questo la vostra bocca parla, e il vostro cuore non desidera abbandonare le sue vecchie radicate abitudini. Perciò fate penitenza, e cambiate il vostro animo! Vedete, Io presto verrò e porterò con Me la Mia ricompensa che vi siete guadagnati con la vostra mollezza e le vostre comodità, poiché vi dico: “Tu stesso, chiunque tu sia, anzi, pur se dovessi essere il sacerdote o il dottore più colto delle Scritture, fintanto che sei sostenuto nella tua carica e condizione sociale, amato e onorato dagli uomini del mondo, allora il regno del Satan è ancora in te”. Per questo non posso stabilire il Mio regno in te, per quanto volentieri lo vorrei, perché con la tua vita egoistica e ostinata, Mi ostacoli. Tuttavia, ricorda (nel Vangelo - Mt. 25) le cinque vergini stolte e il giovane che si è attenuto ai Miei Comandamenti dalla giovinezza (Mc. 10,17), così che anch’Io, per questo, dovevo amarlo. Tuttavia essi non volevano entrare nella giusta rinuncia e cambiare completamente il loro sentimento, perciò Io non potevo neanche stabilire completamente il Mio regno di grazia in loro, essendo la loro stessa volontà a non lasciarMi entrare nel cuore. Dato che già bussavo loro ogni giorno, e così non tutte le volte Mi fu aperto, perciò nemmeno a loro fu aperta la porta per il regno dell'onore. Se Mi avessero riconosciuto subito, pur non conoscendoMi giustamente secondo l'uomo interiore… Ma per questo, neanche Io li conobbi.

6. Perciò esaminati, caro uomo, chiunque tu sia! Quanto più in alto sei, tanto più umiliati. Va’ e dà una scorsa alla Mia povera vita; esaminala bene e prendila a cuore, comparala alla tua vita, allora troverai presto se Io vivo in te ed ho il Mio Regno in te. Se tu sei ancora onorato e amato dal mondo e accetti doni, titoli e gradi, anche se non ne hai bisogno e sei un grande e istruito sacerdote o dottore, allora sei ancora catturato dal diavolo. Anche Tauler[48] a suo tempo predicava e insegnava tanto quanto te, ed era conosciuto in lungo e in largo! Sì, lo si ascoltava volentieri; nondimeno, non ho potuto stabilire in lui il Mio Regno fino a quando non entrò nella completa rinuncia. Leggi il suo percorso di vita e te ne renderai conto.

7. Io ti assicuro che se non ti cambierai e non rinnegherai che Io in questo tempo possa erigere il Mio Regno in te, dopo la morte non entrerai affatto nel Mio Regno dell'Onore. Come ti troverò, così ti giudicherò. Se non vuoi accettare il regno della Grazia e farlo sorgere desiderandolo nel tempo, il Regno dell'Onore ti verrà a mancare anche nell'Eternità. Non lasciarti accecare ulteriormente dal diavolo, sottraiti in fretta dalle sue mani; cercaMi, desideraMi e migliorati in tutto, poiché con il libero arbitrio puoi diventare qualunque cosa. Il Mio Regno di grazia sta nelle tue mani. Stendi la mano alla croce e prega, al fine di conoscere i tuoi peccati; allora ti si mostrerà presto quale regno troverai ancora in te.

8. CrediMi, il Mio regno è in te se sei disprezzato, se sei deriso e perseguitato dal mondo, se ami solamente Me e non stimi né onore, né beni né soldi, neanche croci, tribolazioni e dolori, conoscendo Colui che ha la Sua dimora nel tuo cuore. Se il Mio Regno è in te, o caro uomo, crediMi, percepirai il Mio dolce Amore in te e, nei fatti, sarai purificato da tutti i tuoi peccati. Se il Mio Regno è in te, crediMi, non essendo Io muto, non essendo abituato a tacere, ma poiché parlo continuamente, ti annuncerò diligentemente la Volontà del Padre Mio; «…le Mie pecorelle ascoltano la Mia voce e Mi seguono, ed Io do loro la vita eterna, anzi, loro hanno già la vita eterna in sé». Se il Mio Regno è in te, allora crediMi e fidati delle Mie parole, dapprima nella Mia piccola e umile Figura secondo la cara semplicità, e poi secondo la forza, la potenza, l’autorità, l’onore e il vigore; allora ti meraviglierai delle Mie opere, …che ho in te, e come con la Mia presenza ristoro le anime, sì, per giunta dotandole ancora con un nuovo Nome che comunemente nessuno conosce, che solo tu. Sì, sentirai cantare a Dio anche gli angeli con le loro amabili voci nella tua anima, per lodarLo e glorificarLo in modo amabile. Anzi, ti mostrerò anche i tuoi stessi errori dove in un modo o nell'altro hai agito ingiustamente. Il Mio Spirito t’insegnerà anche ad essere giustamente umile, e passare completamente sotto la Mia volontà.

9. Vedi, caro uomo, non posso tacere più a lungo. Se non trovi tali testimoni in te, allora credi sicuramente a Me. Se va molto male con te, non riposare; prega, implora, sospira con diligente e grande desiderio. Oh, non accontentarti. Dopo percepirai che il Mio Regno è sorto in te. Perciò muori a te stesso, affinché abbia Io il dominio in te; allora voglio provvedere affinché l'arido suolo nel tuo corpo diventi fertile e il nascosto chicco di frumento rimanga nella tua anima, poiché non può germogliare rigogliosamente, prima che non sia stato innaffiato da Me con l'acqua divina. Allora diventerà verde e crescerà fino a diventare un albero, poiché allora si troverà in un nuovo terreno, dove il vecchio passerà e il presente esisterà con la tua preghiera e con la tua lode. Con il Padre Mio e tuo lassù, vedrai anche il Mio Regno venire con forza e potenza, poiché coloro che si fanno violenza, lo attirano a sé, e questi sicuramente credono così: «Sì, ora pregherò nella verità, e non più con ipocrisia: “Venga il Tuo Regno, e sia fatta la Tua Volontà, come in Cielo, così in Terra”».

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10. Com’è proseguito con l'altro (venga il Tuo Regno) così mendace e vergognoso, allo stesso modo prosegue precisamente qui, dove non è molto peggio. La tua bocca dice: “Sia fatta la Tua Volontà!”, invece il tuo cuore dice: “La mia volontà sia fatta!”. Tu, in tutta la vita fai secondo la tua, e non secondo la Mia volontà. Tu pensi sia sufficiente quando ti alzi e preghi, dicendo: “…sia fatta la Tua Volontà”? – No! Non è abbastanza. Devi fare la Mia Volontà, anzi devi farla se vuoi diventare beato; e se la tua preghiera deve essere gradita dinanzi a Me, devi sopprimere la tua volontà, devi arrenderti alla Mia ed accettare tutto dalla Mia amorevole mano, qualunque dispiacere ti possa accadere tra tutte le creature che sono nei Cieli e sulla Terra. Non devi essere aggressivo né litigioso, ma essere giusto in tutto, secondo la Mia Volontà. Allora ti darò la vita eterna, e dopo, nella vita che vivrai interiormente, potrai pregare non solo nella verità: “…sia fatta la Tua Volontà come in Cielo così in Terra”, ma farai con gioia anche la Mia Volontà, e secondo i Miei Comandamenti diventerai irreprensibile, non rimproverabile, anzi, Mi loderai, Mi glorificherai, Mi onorerai e Mi esalterai spesso e in svariati modi, interiormente ed esteriormente, come fanno gli angeli nel Cielo.

11. O caro uomo, ecco come ti trovo con la tua preghiera. – Non è un abominio ed un grande vergognoso peccato, il fatto che ti lasci sedurre dal diavolo, vivendo ed agendo secondo la sua volontà? Sì! Puoi ancora venire dinanzi a Me così impertinente e dire: “Sia fatta la Tua Volontà!”? E se talvolta voglio impedire che la tua volontà possa realizzarsi, …non ne sei affatto soddisfatto, bensì ti opponi e ti dispiace che non sempre vada secondo la tua volontà.

12. Vedi, così ti trovo nella tua preghiera. – Non dovrei forse lamentarMi e dire: “Gli uomini non vogliono più lasciarsi guidare dal Mio Spirito!”? Per questo desidero anche venire presto (1707!!) e fare secondo la Mia Volontà, affinché essi possano sentire così bene qui nel mondo, come anche lì nell’Eternità, cosa voglio dire. Amen!

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13. Ebbene, anche tu reciti: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano!”. – Sì, ma tu non desideri il Mio Pane, bensì quello ‘temporale’, il ‘materiale’, per questo preghi, per questo ti preoccupi, per questo corri e corri a precipizio, per questo operi e stai in guardia. Inoltre, guardi a bocca aperta e ti adoperi da mattina e sera. Poi cadi, poi lotti e combatti, disputi e guerreggi, ecc. Ma il Mio Pane celeste lo disprezzi, il Pane soprannaturale e predestinato non lo vuoi. Tu pensi che Cristo sia qui e là nel pane e nel vino, ma, o caro uomo, tu vuoi essere ingannato dal diavolo e dagli uomini! Non ti ho forse detto: «Quando diranno: ‘Ecco, qui c’è Cristo!’», non devi crederci! Perché non Mi segui? CercaMi nel tuo cuore e nella tua anima, lì Mi troverai, lì voglio nutrirti e ristorarti! Sì, figlio Mio, se vuoi che Io rinasca in te, dovrai prendere il ‘Pane’ che potrà nutrire, saziare e ristorare la tua anima. Cristo vuole essere il cibo e vuol nutrire solo l’anima; non il vecchio corpo adamitico che deve essere eliminato. Se uccidete (spiritualmente) le vostre membra sulla Terra, le cose miglioreranno presto con voi; anzi, imparerete a riconoscerMi e Mi chiamerete ‘Padre’ nel cuore. Dopo voglio darvi questo Mio Pane, che è la Vita sostanziale. Non vi ho anche prescritto e detto: «Non dovete preoccuparvi e dire: ‘Cosa mangeremo? Cosa berremo?’, e: ‘Con che cosa ci vestiremo?’. I pagani mirano a tutto questo». Invece voi, insubordinati, buttate tutto sottosopra: “Ciò che voglio Io, non lo volete voi; e ciò che Io non voglio, lo volete voi!”. – Nondimeno, credeteMi: Io sto davanti ad ogni porta del cuore e busso. Se Mi viene aperto, entro e celebro la cena con lui, e lui con Me. Invece voi Mi lasciate stare e lasciate che bussi, e nessuno vuol sentirMi, perché i vostri orecchi sono completamente distolti da Me, essi sono per il mondo e per Satana, al quale date ascolto. Ma badate, non durerà eternamente; allora anche voi starete lì, busserete e direte: “Signore, Signore, aprici, perché tutti abbiamo mangiato e bevuto dinanzi a Te un quarto di anno e ci hai istruiti nei vicoli di quella grande casa di pietra”. Ma Io dirò: “Non so di dove siete! Lasciate che i vostri istruttori vi aiutino, ai quali affidate le vostre anime e ai quali credete!” (Lc. 13,27). Allora piangerete disperatamente e batterete i denti insieme a loro, e la vostra parte sarà nel pantano che arde con fuoco e zolfo. Chi ha orecchi per intendere, intenda ciò che lo Spirito dice alle comunità dei fedeli: “L'uomo terreno è mondano, carnale e bestiale, si preoccupa e prega per il pane terreno che mantiene e nutre la carne, e grida come un animale o come una bestia affamata”. Invece l'uomo spirituale è spirituale, celestiale e divino, vuole da Me il Pane spirituale, il celestiale e divino, e vuole il giusto Padre spirituale, il Celeste e Divino; a questi sarà anche dato (il Pane), grazie al quale otterrà la vita eterna, e non avrà nell’Eternità mai più fame e sete, poiché se do il pane terreno ai giudei e ai pagani non invitati, perché non dovrei darlo ai Miei figli? Oh, quando costoro cercavano anzitutto le cose celesti, le cose terrene gli venivano date nella misura utile e necessaria in quel momento. Ma così è un abominio, una beffa e una vergogna che ho di coloro che si definiscono ‘cristiani’ usando il Mio Nome, che essi disprezzano poiché rifiutano Me, l'eterno altissimo unico vero Bene e Pane dell'anima, anzi perfino perseguitano. Eppure, nella loro preghiera chiedono e pretendono il pane transitorio. Perciò viene loro anche dato, perché hanno lì la loro ricompensa e il loro salario, perché pregano: Dacci oggi il nostro pane quotidiano’, dal momento che qualcuno ne ha già così tanto, che non riuscirà a mangiarlo completamente prima di mille anni.

14. Vedete, voi uomini, ingannati e accecati dal diavolo, come e cosa pregate! – Non sarebbe meglio per voi tacere, piuttosto che pregare l'impossibilità della beatitudine che avete anche sulle spalle? Vive l’uomo di solo pane terreno, e non piuttosto di ogni parola che esce dalla Mia bocca?

15. Ebbene, per il fatto che nessuno prega nel giusto ordine per il Mio Pane o per la Parola interiore animica, né vi adoperate conformemente, lottando e combattendo, allora neanche avrete nulla di questa Parola o ‘Pane’, da cui potreste ottenere la vita eterna della vostra anima! Chi ha orecchi per udire, oda ciò che lo Spirito dice agli increduli, non rinati, ipocriti cristiani: “Un animale, oppure una qualunque bestia, quando hanno da mangiare sono soddisfatti e stanno zitti; voi invece no!”. Oh, che orrore!

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16. Tu inoltre invochi: “E rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. – O misero uomo! Come o che cosa preghi qui? Non dovresti riflettere in primo luogo, se sei Mio discepolo o un seguace? Se tutto ciò che ricevi lo ricevi dalla Mia mano, cosa ti accade di avverso da tutti gli uomini? Quando perdoni, perdoni e dimentichi tutto ciò che ti hanno fatto, o no? Tu dici che Io devo perdonare la tua colpa, come tu perdoni il tuo offensore; ma come lo perdoni? – Abbastanza male! Tu, piuttosto, vorresti che il diavolo lo prendesse, che una brutta malattia o un male lo strozzasse, che morisse di morte improvvisa, che Dio lo castigasse; anzi, tu dici bene: “Volevo che il tuono e la tempesta lo uccidessero e che restasse dannato in eterno!”. Vedi, e ponderalo bene. Allora perdona il tuo offensore e prega altrettanto che anch’Io debba perdonarti. Sì, i migliori di tutti i cristiani che pretendono di essere i più devoti, dicono: “Io voglio ben perdonarlo, e tuttavia non posso dimenticare!”. Oh, non sei né caldo né freddo! Ah, se tu fossi (almeno) caldo o freddo! Cambia il tuo animo, altrimenti devo vomitarti! Se tu fossi Mio discepolo, ovvero figlio Mio oppure un cristiano dalla vera fede, ti rallegreresti se attraverso gli uomini ti aiutassi al fine di uccidere o soffocare i tuoi nemici (animici), cioè la tua ostinazione, il tuo onor proprio, il tuo amor proprio e tutto il tuo vecchio Adamo? Se tu fossi nella vera abnegazione, saresti soddisfatto se ti togliessi il denaro e i tuoi beni, attraverso chi e come Io volessi? Sì, ameresti i tuoi nemici, perché essi, aiutandoti a combattere contro i tuoi eterni nemici (animici), ti aiuterebbero a salvarti dall’eterna prigionia (spirituale)? Anzi, benediresti coloro che ti maledicono e pregheresti per loro se ti offendessero, e diresti a Me: ‘Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno’, dando loro a riconoscere il loro spirito immanente che li stimolerebbe a questo, salvandoli dai loro nemici animici? Daresti loro il tuo Santo Spirito, e li smuoveresti per Suo tramite?”

17. Invece, tu non vuoi perdonare i tuoi offensori in questo modo! Eppure pretendi che Io lo faccia con te. Ora rifletti su cosa preghi e cosa chiedi. Diverso sarebbe se tu dicessi: “Padre, consapevolmente, non voglio perdonare quest’uomo che mi ha fatto questo e quello, quindi non perdonare neanche me. Io lo maledico e lo condanno. Prima che io faccia o viva secondo la Tua volontà, voglio piuttosto che Tu maledica e condanni anche me. Prima di volerTi seguire e perdonare i miei offensori secondo la Tua volontà, voglio piuttosto essere dannato eternamente!”. – Vedi, tu, uomo ingannato e accecato dal diavolo. Prega così quando dici: “e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”.

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18. “E non c’indurre in tentazione, ma liberaci dal male”. – Io non induco nessuno al male! Con la bocca voi dite “non indurci in tentazione”, invece lottate e correte nella tentazione per tutta la vostra vita con tutto il vostro operare. Ognuno gradisce essere altamente onorato e amato dal mondo o nel mondo; ognuno vuole avere soldi, beni e giorni buoni; ognuno vuol mangiare e bere, preferibilmente ciò che ha un buon sapore; sì, ognuno cura ed attende al proprio corpo con tenerezza e affetto, in modo che il vecchio Adamo rimanga estremamente forte. In tal modo anche tutte le voglie e i desideri malvagi diventano poderosi e forti, per tentarvi in differenti modi e vie. Ecco perché questa è una preghiera bugiarda! Se veramente aveste il sincero desiderio di non lasciarvi cadere completamente nella tentazione del diavolo o del vecchio Adamo, allora vi sforzereste o stareste attenti a rinunciare a voi stessi, e sopprimereste il vecchio Adamo con l’astensione, la vigilanza, l’astinenza e la castità, come avete promesso nel santo battesimo, in modo che l’uomo nuovo, o l’Adamo (in voi), possa crescere in voi ogni giorno e preservarvi dalla tentazione, anzi, liberarvi da ogni male, come recitate successivamente ma in modo altrettanto falso e mendace.

19. La ricchezza, per gli scellerati e gli increduli, è un grande male e un grande impedimento al Regno di Dio. Nondimeno, tutti la desiderano, e con la bocca dicono: “Liberaci dal male”. L’emulazione della povertà di Mio Figlio, nell'umiltà e nella modestia, libera da tutto il male e conduce all’eterno bene portando l’eterna beatitudine. Tuttavia a nessuno garba questo, nessuno desidera questo, e tuttavia essi gridano a squarcia gola: “Liberaci dal male!”. Lui, Mio Figlio, è andato in povere condizioni. E perché? Perché voleva catturare il diavolo! – Se voi volete e desiderate essere liberi da ogni male, allora entrate nella rinuncia ed iniziate la povera vita di Gesù; uccidete le vostre membra quale l’amor proprio, l’onor proprio, la volontà propria, tutti i desideri e le voglie mondane transitorie insieme al temporaneo; ripudiate tutto: comodità, piacevolezze e tenerezze; resistete al diavolo, così egli fuggirà da voi! Questo è il male di tutti i mali.

20. Se ora evitate tutti i peccati e tutti i vizi e scacciate da voi tutte le depravazioni, Io verrò volentieri in aiuto e vi libererò da tutti i mali e da tutte le cattiverie. Invece voi non lo desiderate in questo tempo, bensì (solo) dopo la morte, nell'Eternità. In questo tempo volete servire deliberatamente il diavolo, il mondo e la vostra stessa carne e sangue, e volete accettare e godervi il temporaneo e il transitorio che il diavolo vi presenta e vi offre, e in questo modo vorreste sedere qui in paradiso, che (per voi) non ha nessuna consistenza, ma volete servirMi solo dopo la vostra morte. – Io vi dico: “Chi non Mi serve in questo (vostro) tempo, avrà e riceverà altrettanto lì un cattivo salario!”. Attraverso povertà, rinunce, croci e tribolazioni, dovete, dal regno del diavolo, entrare nel Mio Regno, e non attraverso comodità e ostinazione! Se questo non vi si addice e non volete seguirMi nella rinuncia come l’ho fatto Io, Mi accontento anche delle vostre vergognose e false bugie blaterate, quando parlate o pregate: “Liberaci dal male”. Chi vorrebbe questa preghiera da voi, voi increduli, cristiani a parole? L’ho insegnata Io ai Miei discepoli e ai Miei seguaci, e non voi! Chiunque serve se stesso, il mondo e il diavolo, costui prega anche se stesso, il mondo e unicamente il diavolo (come fate anche voi). Io non sono più stato adorato da voi, se non in questo modo mendace, poiché le vostre preghiere dei giorni di Sabato e dei giorni di festa, non sono niente! Voi siete un abominio dinanzi a Me, insieme a tutto il vostro servizio religioso! – Così parla il Signore Zebaoth!

21. Ebbene, com’è l'intera preghiera, così è anche la conclusione quando si dice biascicando, pontificando e mentendo con la bocca da meretrice idolatra: “Tuo è il Regno!”, poiché, certamente, il Satan domina ancora in voi, anzi, il migliore di voi usa queste misere scuse: “Siamo uomini deboli…”. – Oh, i Miei e i fervidi credenti non dicono così, bensì dicono: “Io sono forte e potente, e posso fare tutto attraverso di Lui che è in me e che in me ha il Suo Regno e mi rende potente. La mia fede è la vittoria che domina il mondo, il peccato, la morte, il diavolo, la carne e il sangue!”. – O voi altri, perversi e increduli! Voi ancora non avete mai sperimentato né riconosciuto il Mio Spirito, né quanto Io sia forte e potente nei Miei. Come potete dire davvero: “Tua è la potenza”, se della Mia potenza in voi non ne sapete nulla? La Mia forza è potente nei credenti deboli. Nondimeno, voi riconoscete di non essere nemmeno deboli credenti, giacché ammettete: “Noi predicatori e dottori altamente eruditi, siamo uomini deboli!”, considerato che dovreste rafforzare e confortare i deboli con la forza e il conforto, onde esserne voi stessi, rafforzati e confortati. Non è vergognoso e beffardo, pensare che il Mio Spirito sia debole, e quindi aggiungere maggiore potenza e forza al diavolo, nonostante diciate veramente: “Tua è la potenza…”, e alla fine: “…Tua è la Gloria in eterno! Amen!”? Ed Io, non posso giungere a nessun dominio in voi, perché nelle voglie e nei desideri camminate secondo la carne, e non secondo lo spirito, e con ciò disprezzate in voi il Mio dominio e non temete di bestemmiare le magnificenze in voi (2° Pietro 2,10). Perciò la vostra preghiera non è che menzogna, come le bugie sono del diavolo, che è il padre di tutti i bugiardi di cui voi siete figli, che seguite, che servite, a cui date il cuore, mentre a Me date le vostre parole mendaci!

22. Ebbene, vedete in che stato è il vostro migliore e più santo quarto d'ora quando siete occupati nella preghiera come la concepite voi? Che impressione vi farà, quando metterete la vostra intera vita, il vostro fare e procedere, dinanzi ai vostri occhi? Pensate ancora di voler sussistere?

23. O voi uomini, senza spirito e del tutto carnali! “Cambiatevi!”. Sì, così dice il Signore Zebaoth: “Cambiate i vostri sentimenti!”. Vedete, il Regno di Dio è venuto qui molto vicino. «Oh, volete solo dormire e riposare? Sì, dormite ancora un po', sonnecchiate ancora un po', riposate ancora un po', allora tutte le disgrazie vi verranno sul collo! Svegliatevi! Svegliatevi! Levatevi dal sonno della certezza! Ecco venire lo sposo. Andategli incontro! Prendete le vostre lampade. Ma dove avete l'olio? Volete comprarlo dal bottegaio? Ecco, Io vi dico: “I bottegai spirituali e gli stessi venditori non hanno olio spirituale nelle loro lampade, le loro lampade si spengono e non splendono più, perciò non si vedono neanche le opere buone, ma quelle cattive! Essi vi vendono acqua morta, prima dell’olio vivente, e lettere morte, prima della Parola di vita di Dio! Essi vi promettono libertà, e sono essi stessi servitori del peccato e schiavi del diavolo, figli della perdizione la cui cura del ventre è il loro Dio; essi sono falsi profeti e sacerdoti di Baal!”. Ma vedete, Elia verrà presto, egli è già sulla via. Se avete orecchi per intendere, intendete ciò che lo Spirito dice a tutte le comunità: “Ecco, Io vengo, e la Mia ricompensa è con me!”».

24. Oh, sì, vieni Signore Gesù. Amen!

*

(Parla Tennhardt lo scrivano)

25. Questo è ora il Padrenostro, in cui Dio descrive o presenta agli attuali più devoti cristiani il loro quarto d’ora più santo, affinché possano riflettere come Dio li troverà un giorno quando esaminerà la loro intera vita, il loro essere e il loro fare. Il Signore in differenti momenti della notte (poiché la Parola onnipotente discende dal Cielo quando la gente dorme) mi ha dettato lo Spirito di Cristo, ovvero l’eterna Sapienza dal 6 al 14 novembre dell’anno 1707. Dopo essermi svegliato dal sonno mi è stato ordinato di alzarmi e di scrivere nel Nome del Signore. Talvolta mi è stato dettato per un'ora, mezz’ora o due ore di fila, e quando il tempo scadeva non ero più in grado di scrivere una parola, e non mi era neanche permesso. Perciò, caro lettore, dà a Dio l’onore e recita il Padrenostro con più attenzione; anzi, cambia il tuo sentimento ed entra nell'abnegazione, cosicché starai più attento e presterai attenzione a non essere colpito[49].

 

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(Allegato 2)

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Cap. 42

La prima espressione: Padre nostro, che sei nei Cieli

Graz, 19 settembre 1842 mattino

(Rivelazione a Jakob Lorber in “Spiegazione di testi biblici” cap. 33)

1. Scrivi oggi un argomento solenne, vale a dire, l’invocazione nella Mia Preghiera, la quale suona così: Padre nostro, che sei nei Cieli!”Questa invocazione la fanno giornalmente milioni di uomini, ma solo molto pochi tra questi riflettono su cosa affermano con ciò, e un numero ancora inferiore recita questa preghiera nel vero senso celestiale; eppure devono recitarla in questo senso, dato che il Padre che essi invocano è nel Cielo.

2. Ma come risuona quest’invocazione nel senso celestiale? Non è qui il luogo in cui scomporre analiticamente questo senso con le rispondenze, ma al presente voglio mostrarvelo solo in modo puramente celeste spirituale – e precisamente con delle parole naturali, perché voi non comprendete il linguaggio dello spirito come questo riverbera dalla bocca degli spiriti più puri. E così ascoltate; esso echeggia così:

Eterno infinito Amore, Tu che dimori nella Luce della Tua Santità.

3. Questo è un modo e un senso! Da questo deriva il successivo senso ancora più profondo, e questo risuona così:

Vita di ogni Vita, che dimori nei nostri cuori!

4. Vedete, questo senso è già di nuovo più profondo! Ma vogliamo vedere ulteriormente che cosa ancora di più profondo si cela dietro questo. E quindi ascoltate come risuona più profondamente:

Uomo degli uomini, Tu che dimori nell’uomo!

5. Vedete, quanto questo è già ancora molto più profondo! Ma continuate pure ad ascoltare ulteriormente come riecheggia ancora più profondamente:

Parola di ogni parola, Tu che dimori nella Tua Essenza fondamentale, e noi in essa, e la stessa in noi!

6. Quanto ulteriormente e più profondo è questo! Oh, osservate questo senso, perché in esso dimora la pienezza dello Spirito Santo! Nondimeno, ascoltate ulteriormente e più profondamente, perché qui risuona così:

O inafferrabile Centro dell’Infinità in ogni Amore, Forza, Potenza, Autorità e Santità, che unicamente Tu avvolgi nella Tua infinita Essenza!

7. Ascoltate ulteriormente con il cuore spalancato; qui si dice:

Eterno Dio illimitato, Tu che dimori nello spirito della Tua infinita Pienezza e Chiarezza!

8. Vedete quale profondità domina qui? Eppure, perfino qui non ha ancora nessuna fine, bensì le profondità delle profondità aumentano anche qui all’infinito, così che ogni angelo, per quanto perfettissimo, vi scorge continuamente un nuovo e più profondo inizio, e vede anche che in ogni più profondo [inizio] c’è in sé e per sé ancora l’infinito che, in tutta l’Eternità, non verrà afferrato nella sua pienezza!

9. Ebbene, in futuro riflettete riguardo a voi, quando molto spesso blaterate questa invocazione del tutto meccanicamente insieme alle successive suppliche, su cosa devono pensare gli angeli che sanno bene e riconoscono che essi per delle eternità con la sola invocazione non potranno mai raggiungere la fine nella profondità delle profondità – e cosa dovrò pensare poi Io, al Quale questa invocazione è indirizzata! O voi, ancora fortemente morti, dal momento che questo non vi ha ancora mai illuminato!

10. Ebbene, risvegliatevi, ed invocate nello spirito e nella verità: Padre nostro, che sei nei Cieli!”, allora troverete la Vita nella profondità come nell’altezza, poiché in questa invocazione si trova già l’intera preghiera, e ogni supplica somiglia alla stessa.

11. Perciò in futuro riflettete su cosa e come pregate, allora la vostra preghiera sarà ascoltata! Comprendete bene questo, per tutte le Eternità delle Eternità. Amen!

 

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(Allegato 3)

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Cap. 43

Il Padrenostro sotto molteplici interpretazioni

13 febbraio 1843, mattino

(Rivelazione tramite Jakob Lorber in “Doni del Cielo” – vol. 2 cap. 76 [278]):

1. Su preghiera del Mio scrivano Jacob Lorber, il quale su richiesta di uno dei suoi amici A.H. -Zelante nella parola desidera avere una spiegazione approfondita sulla preghiera del Padre, allora Io gli do la chiarificazione appropriata in sette sezioni, il che esprime il Mio Amore paterno, come vorrei che i Miei figli comprendessero questa preghiera fondamentale.

2. Questa è stata una buona idea, perché proviene dall'Alto. Quindi, voglio aggiungere anche una giusta luce. Tuttavia, se Ans. Hutt. si fosse fidato di più di Me, avrebbe ricevuto lui la Luce e i pensieri giusti! Quindi puoi scrivere e dare da parte Mia ciò che A.H. per questo non possiede ancora con il giusto coraggio e la giusta fiducia; e quindi scrivi:

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I ) Il Padrenostro con riferimento all’“Amore”

 

3. “Padrenostro”. Dato che il Padre in Se Stesso è il solo, eternamente infinito Amore, che in sé è la Vita fondamentale e quindi anche la Vita di tutte le creature e preferibilmente degli uomini, allora il “Padrenostro” equivarrà a dire: nostro Amore”, oppure: nostra Vita!”

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4. “Che sei nel Cielo!”. Poiché “il Cielo”in sé e per sé non è altro che la Vita del Padre, che è l’Amore attivo o la Parola vivente di Dio nell’uomo, allora il “che sei nel Cielo” equivarrà a dire: che Tu, eterno Amore, dimori nel Tuo Amore dal quale tutto è proceduto!”

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5. “Sia santificato il Tuo Nome”. Cosa significhi questo è certamente troppo facile da spiegare! – Quale Nome ha dunque l’eterno Amore? – L’unico eterno che si chiama “Padre”. Se però l’Amore e il Padre sono una cosa sola e “santificare“ non significa altro che: “amare in modo attivo il Padre con il proprio amore”, allora “sia santificato il Tuo Nome” non significherà altro che questo: Amato sii Tu, Padre, quale eterno Amore da noi uomini, Tuoi figli, in modo attivo”, vale a dire: in modo vivente, sempre ed eternamente”, senza interruzioni!

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6. “Venga il Tuo Regno!”. – Che cosa è il Regno di Dio? – È ciò che è il “Cielo”! Ma poiché “Cielo” significa il Sostanziale dell’Amore, perché è l’attivo, quindi significa anche l’effettivo vivente dell’Amore che si esprime nell’attività, allora “Venga il Tuo Regno” equivarrà a dire: “Padre”, ovvero: “Tu, eterno Amore, vieni da noi”, oppure: “Diventa la nostra unica forza d’azione” oppure: “tutta la nostra vita!”

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7. “La Tua Volontà sia fatta in Cielo come anche in Terra!”. – Per quanto riguarda questa quinta preghiera, essa è veramente soltanto un consolidamento della quarta, poiché, cos’è la Volontà dell’Amore? – Essa è effettivamente l’attivo Amore stesso. “In cielo” equivale a dire: “Sostanziale in se stesso”, ovvero: “Nella propria sfera d’azione uguale a se stesso”. Di conseguenza, questa preghiera potrà suonare per lo spirito anche così: “Padre!” ovvero: “Amore! Il Tuo attivo Amore diventi altrettanto sostanzialmente attivo nella nostra vita (che viene intesa come “Terra”) ovvero nel nostro amore come Tu sei attivo sostanzialmente in Te stesso!” Perché “in Te stesso” equivale a dire: “in Cielo” ovvero: “nel Tuo attivo Amore”, ovvero: “nella Tua Vita”, ovvero: “in Te come Padre” – il che è tutto da vedere già da quanto è stato detto sopra.

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8. “Dacci oggi il nostro pane quotidiano!”. Questa espressione è di nuovo null’altro che soltanto un consolidamento ancora più grande delle precedenti. Infatti, con “pane” viene inteso il “far proprio l’attivo amore”. Con “quotidiano” viene inteso il perfetto renderlo proprio. – Quindi questa preghiera può anche significare: Da’ a noi, che proveniamo dal Tuo Amore, il Tuo Amore operante pienamente per proprio”, ovvero: “Fa’ diventare il nostro amore, pienamente il Tuo. Diventa pienamente il Padre nostro e rendici del tutto figli Tuoi”, ovvero: “Fa’ che noi siamo interamente una cosa sola con Te”, vale a dire: “Saziaci con Te stesso e lascia essere noi il Tuo satollamento!”

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9. “E rimetti a noi i nostri debiti!”. Questa preghiera non esprime altro che nuovamente il desiderio più vivente di quanto detto sopra. Infatti, essa dice che il Padre deve rimuovere completamente l’amor proprio [di se stesso] dell'uomo, che provvisoriamente è dato in particolare ad ogni uomo come vita propria – e con questo deve rendere attivo tutto il Suo Amore nell’uomo. – Quindi lo Spirito potrebbe anche dire: “Padre, prendimi il mondo e crea in me il Cielo!”

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10. “Come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Questa frase dimostra la misura attiva nella quale la suddetta preghiera deve essere adempiuta nell’uomo – e potrebbe significare spiritualmente così: “Padre! Fa’ solo in modo che il Tuo Amore attivo ci diventi proprio solo nella misura nella quale  tiriamo fuori da noi, per mezzo del Tuo Amore in noi, il mondo ovvero la morte!” oppure: “Padre, facci rinascere secondo il Tuo Amore, man mano che questo Tuo Amore diventerà più potente in noi e noi con Lui facciamo più spazio in noi stessi per il completo accoglimento del Tuo Regno, del Cielo, ovvero del Tuo attivo Amore, ovvero della Tua Vita!”

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11. “E non indurci in tentazione!”. Di nuovo anche questa preghiera in sé e per sé non è altro che un’assicurazione ancora più forte della precedente. Infatti, il “Non indurci in tentazione” non dice altro che questo: “Non lasciarci nel nostro amor proprio o del mondo”, ovvero: “non lasciarci essere operosi senza il Tuo attivo Amore in noi”, ovvero: “senza il Cielo in noi!” – Quindi: “non tenere il nostro amore al di fuori dell’unico Tuo!”

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12. “Ma liberaci da ogni male! Amen”. E nell’ultima preghiera non vi è altro che soltanto il desiderio, la volontà o la vivente richiesta che afferma pienamente tutto ciò che è stato pronunciato per ottenere ciò di cui si è trattato nella preghiera precedente come in tutte le altre, ed equivale a dire: “Padre! Rendici in modo deciso, completamente liberi da noi stessi e diventa Tu in noi completamente Tutto in tutto”, ovvero: “Tu, unico, eterno, attivo Amore, riduci a nulla tutto il nostro amore [di noi stessi] e diventa Tu solo il nostro amore”, ovvero: “Fa’ che siamo completamente una cosa sola con Te!”

13. Questo è quindi il vero senso celeste della Preghiera del Signore! – Questo deve essere ben considerato! Esso, infatti, è un Dono assolutamente prezioso dell’Amore dal Cielo più alto! – Beninteso! Amen!

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14. A questa spiegazione luminosa del Padrenostro con riferimento all’“Amore”, lo zelante Ans. Hutt. scrisse le seguenti riflessioni indicanti ulteriori nove punti, cui nei giorni seguenti seguì un’ulteriore rivelazione per i sei ulteriori punti meditati:

 

Il Padre nostro è anche in relazione a:

II)       “Che sei in cielo”: VITA LUCE;

III )    “Sia santificato il Tuo Nome”: LUCE VITA;

IV)      “venga il Tuo Regno”: FORZA;

V)       “La Tua Volontà sarà fatta, come in Cielo”: ORDINE;

VI)      anche “sulla Terra”: LIBERTA’;

VII)    “Dacci oggi Il nostro pane quotidiano e perdonaci i nostri debiti”: VERITA’;

VIII)  poiché perdoniamo anche i nostri debitori;

IX)      e non tentarci;

X)        ma liberaci dal male, amen!

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II ) Il Padrenostro con riferimento alla “Luce”

14 febbraio 1843, mattino

15. Comunica qui ad Ans. H. – zelante nella parola – che questo pensiero non è ancora così buono e così puro come il primo, poiché il numero ordinale è già sbagliato, perché al punto 2 non viene a stare la “Luce”, bensì la “Vita”. –Se però qualcuno ha avuto questa Preghiera dal Cielo più alto, vale a dire dall’unico Amore poiché l’ha già avuto comunque in una misura più sommamente perfetta, come può volerla avere poi, anche in una misura ancora più imperfetta?

16. Nondimeno, poiché già si dice: “Qualunque cosa voi chiederete al Padre nel Nome Mio, Egli ve la darà”, allora anch’Io vi devo tuttavia perfino dare ciò che chiedete.

17. E così dunque scrivi questa Preghiera nella luce proveniente dalla Luce, ma scrivila senza ulteriore “illuminazione”, perché la luce non necessita di nessuna “illuminazione”:

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18. “Nostra Luce di ogni luce! Tu che dimori nella Tua Luce come un’unica Luce di ogni luce, il Tuo eterno splendore irradiante sia riconosciuto dalla nostra notte e dal nostro giorno, dalla nostra fortezza tra le acque come l’unico vero!

19. O Tu, unica Luce di ogni luce, illumina la nostra esistenza terrena di per sé tenebrosa!

20. I Tuoi potenti raggi agiscano sulla Terra, nella nostra fortezza e in tutte le nostre acque, così potentemente e non indeboliti, come Tu operi eternamente in Te stesso nell’illimitata pienissima Potenza di Luce!

21. Sazia, o eterna Luce di ogni luce, la nostra ricca terra, la nostra fortezza e tutte le nostre acque con la Tua onnipotente effusione di raggi, affinché essa stessa venga vivificata con erbe ricche di semi, con prati ed alberi, e le acque con ogni specie di pesci ed altri nobili animali e l’aria con ogni genere di uccelli!

22. O Luce di ogni Luce, riduci al nulla tutte le oscurità e fa sorgere sulla nostra fortezza e sulla Terra arida, Sole, Luna e stelle affinché scorgiamo i segni del giorno e della notte e dei tempi e degli anni!

23. Riduci perciò al nulla la notte della nostra Terra e la grande oscurità come noi riconosciamo questa sulla nostra fortezza, e sulle nostre acque con l’aiuto della Luce che Tu hai già disposto all’inizio sulla nostra fortezza, quando pronunciasti: “Sia luce!”.

24. Oh, guidaci giustamente nella notte della nostra Terra! Non lasciare indebolire il Tuo Raggio sulla fortezza del Cielo nel centro del nostro Sole e non far divenire infruttuoso il nostro terreno, e non lasciar senza semi il prato e l’erba e gli alberi! Non intorbidare le nostre acque, affinché non periscano tutti i pesci e tutti gli animali nobili, non s’inquini l’aria, non si uccidano tutti gli uccelli e non soffochino tutti gli animali della nostra Terra,

25. …bensì, Luce di ogni luce, rendici simili a Te, in modo da poter splendere come Tua Luce ed essere con Te uno splendore raggiante, e non diventare nuovamente una notte e un’oscurità senza Te! Amen!”

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26. Vedi, così suona questa Preghiera “Nella Luce”! –Chi però, ce l’ha nell’Amore, costui ce l’ha in senso assoluto, che in sé rimane eternamente identico, immutato, mentre la luce percorre vie eternamente ed infinitamente ampie, che nessuno sarà mai in grado di percorrere completamente.

27. Perciò attenetevi solamente all’Amore; allora avrete tutto insieme come in un punto! Comprendetelo bene! Amen!

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III ) Il Padrenostro con riferimento alla “Vita”

15 febbraio 1843

28. “O nostra Vita di ogni vita che vive eternamente nella Sua Vita! Lasciati vivere da noi uomini nell’adempimento della Tua Parola e in tutta l’umiltà ed amore per Te!

29. La Tua Vita venga a noi e in noi!

30. La Tua Vita sia la nostra vita, come in Te stesso, così anche in noi, affinché possiamo essere perfetti, come Tu, Vita di ogni vita, sei perfetto nella Tua Vita!

31. Dacci la Tua Vita e saziaci sempre con la Pienezza della Tua Vita!

32. Prima però prendici la nostra vita di prova, in modo così vero come portiamo in noi il grande desiderio di essere privati della stessa, dato che essa è piena di ogni egoismo e quindi piena di morte.

33. Oh, non lasciarci in questa nostra vita di prova, affinché essa non ci porti la morte,

34. …bensì, o Vita di ogni vita, prendi da noi questa vita di prove e riempici della Tua Vita! Amen!”

35. Tutto questo è da discernere dai testi: “Siate perfetti come è perfetto il Padre nel cielo!” (Mt. 5,48) e: “Chi ama la sua vita, la perderà, ma chi la fuggirà, la conserverà” (Gv. 12,25).

36. Dunque, questa preghiera è una vera ‘Preghiera della Vita’ e, come tale, ne deve ben essere tenuta in conto nella vita! Amen!


 

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IV ) Il Padrenostro con riferimento alla “Forza”

17 febbraio 1843

37. Il termine “forza” è troppo poco espressivo, poiché una forza è esistente in tutto secondo la sua specie. Invece quella procedente dall’Amore e dalla Vita non è solamente una Forza vivente, ma è un’energia produttiva ovvero operativa che è lo scopo dell’Amore e della Vita proveniente da esso. E così questa Preghiera non può essere recitata nella forza soltanto, ma di certo nella “forza attiva” e può suonare dunque così:

38. “O Tu, eterna Forza dell’Amore e di ogni Vita, che è anche tutta la nostra vita e tutta la nostra forza, Tu che sei veramente ed eternamente attivo nella Tua e dalla Tua infinita sfera d’azione, sii anche pienamente in eterno la nostra forza secondo il nostro amore per Te e la nostra vita da Te e in Te!

39. Oh, vivifica noi secondo la Tua Pienezza! Facci essere fattivi da Te in noi, come Tu lo sei in Te, sempre ed eternamente!

40. Colmaci e fortifica la nostra debolezza! Riducila a un nulla, così come noi stessi scorgiamo umilmente in noi la nostra stessa nullità e la completa fiacchezza!

41. Oh, non lasciarci nella nostra debolezza nella quale operiamo come morti, ma colmaci tutti con la Tua unica, vera, vivente Forza, affinché con questa possiamo essere attivi in modo a Te gradito, sempre ed eternamente! Amen!”

42. Questo può essere desunto dai testi: Senza di Me non potete far nulla. – Io sono la Vite, voi siete i tralci (Gv- 15,5). – “Non esiste un potere in nessun luogo che unicamente in Dio”, e Tu non avresti nessun potere su di Me, se non ti fosse dato dall’Alto (Gv. 19,11), ed altri versetti simili.

43. Da ciò si potrà ben comprendere di cosa veramente si tratta in modo del tutto particolare nella Mia Preghiera. – Comprendete quindi molto bene anche questo, ed anche con piena forza attiva! In caso contrario la sacra Preghiera vi porterà pochi frutti e di conseguenza poco del “Pane quotidiano”! – Quindi osservate questo, sempre nel modo più vivente! Amen!

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V ) Il Padrenostro con riferimento all’“Ordine”

18 febbraio 1843, mattino

44. Comunicalo ad A. H. W.: Quest’“Ordine” viene a stare qui molto in disordine, poiché l’Ordine è il risultato finale dell’Amore, della Vita e delle loro conseguenze! – Tuttavia, Io voglio dargli la Preghiera anche in questa ulteriore interpretazione, ma lui può ordinarla in sé! E allora scrivi:

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45. “O Tu, eterno Ordine che in Te stesso sei eterno, eterno, sia ordinata in noi la nostra vita che ci hai dato da Te, affinché, o eterno Ordine, noi stessi nell’ordine possiamo vivere completamente fedeli imitando Te!

46. Fluisci perciò in noi come una potente Luce! Sii Tu qui il nostro unico sentiero di vita, come lo sei in Te stesso eternamente!

47.O Tu, eterno Ordine, diventa completamente attivo in noi quale nostra vita! Diventa il solo Pane per saziare il nostro spirito!

48. Reprimi in noi il nostro grande disordine così come riconosciamo in noi questo disordine secondo la Tua Misericordia!

49. Non farci giungere nel folto del bosco e cercare là nella notte la giusta via d’uscita! Non permettere che il Sole si oscuri, non prendere alla Luna il chiarore e non lasciar cadere le stelle dal cielo, così che mai potremmo ritrovare la giusta via dal folto del bosco.

50. Ma Tu, eterno Ordine, come nel Tuo santo Ordine guidi il Sole più splendente del mezzogiorno e del mattino, in questo Tuo santo Ordine guidaci fuori dal folto del bosco del nostro stesso disordine, che è il grande “male”! Amen!”

51. Questo può essere dedotto dal testo: Chi ascolta la Mia Parola ed agisce di conseguenza, costui è colui che mi ama; a costui Io verrò e Mi manifesterò a lui stesso, e torrenti d’acqua viva sgorgheranno dai suoi lombi (Gv. 14,21 / 7,38).

52. Questo dice quindi la Preghiera nell’Ordine, nel quale vi è il perfezionamento dell’uomo ovvero la completa rinascita dello spirito. E questo sia nuovamente osservato in modo molto particolare! Amen!

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VI ) Il Padrenostro con riferimento alla “Libertà”

20 febbraio 1843, mattino

53. Per ciò che concerne in sé e per sé la “Libertà”, essa è così un buon concetto, soltanto che questo termine è equivalente alla sintesi della vera Vita d’amore nel pieno possesso della pura e profonda Sapienza, la quale soltanto rende veramente libera ogni vita, come ‘il Figlio’ oppure ‘la Parola’ oppure ‘la Verità’ rendono veramente libero l’uomo che li ha accolti in sé viventi, cioè attivamente. – Di conseguenza, Libertà, Sapienza, Luce, Verità, il ‘Figlio’ o l’eterna divina ‘Parola’ sono completamente l’una e la stessa cosa.

54. Chi dunque prega con parole viventi, costui prega anche nella vera libertà vivente. E quindi un’ulteriore stesura di questa Preghiera è pienamente inutile, stando precisamente così, come nel libro, altrettanto nella Parola vivente.

55. Ma affinché A. H. – zelante nella Parola, l’abbia per sua comprensione, allora gliela voglio dare anche in questa versione! E così scrivi dunque:

56. “Nostra Libertà che dimori nella Tua eterna Libertà! Che tu venga riconosciuta come tale da noi uomini in tutta la nostra umiltà!

57. Vieni da noi e in noi in modo eternamente e vivamente illuminante! Rendici pienamente liberi, come lo sei Tu in eterno in Te stessa!

58. Sii per noi il vivente Pane quotidiano quale un vero satollamento dello spirito per l’eterna perfetta Vita in Te!

59. Liberaci dalla nostra schiavitù che è il nostro peccato, così come noi stessi in modo vivo aspiriamo alla Tua Parola, e come noi, quali fratelli, ci rendiamo liberi reciprocamente con la Tua Grazia!

60. Non lasciarci mai cadere nella prigionia della menzogna, della notte e di ogni inganno, ma liberaci da ogni male con la Tua vivente santa Parola! Amen!”

61. Questo può essere dedotto in tutta la pienezza della Parola di Dio, particolarmente da questo testo: “La Verità vi renderà veramente liberi”(Gv. 18,32). –Infatti, questo è ciò che vuol dire questa Preghiera nella vera “Libertà”.

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VII ) Il Padrenostro con riferimento alla “Verità.”

21 febbraio 1843

62. Poiché la “Verità” è in sé la più vera e reale Libertà e quindi rende anche tutto completamente libero, così questa Preghiera nella “Verità” è anche completamente ciò che è nella “Libertà”, poiché, chi prega nella piena Verità, prega anche nella piena Libertà. E chi prega nella vera libertà dello spirito, prega anche nella pienissima verità e di conseguenza può dire:

63. “Nostra eterna Verità, Tu che dimori eternamente libera in Te stessa, lasciati riconoscere da noi uomini della Terra come tale con tutto l’amore e l’umiltà!

64. Vieni eternamente risplendente da noi e in noi! Rendici veramente liberi, così come lo sei Tu in Te stessa!

65. Sii per tutti noi come il vivente Pane quotidiano per un reale satollamento dello spirito per l’eterna, perfetta, libera Vita in Te stessa!

66. Liberaci dalla nostra schiavitù, che è la notte e la morte del nostro peccato, così come noi aspiriamo vivamente alla Tua Parola, e come noi, quali fratelli, ci rendiamo liberi a vicenda attraverso la Tua Grazia in noi!

67. Oh, non lasciarci mai giungere nella dura prigionia della notte, della menzogna e di ogni inganno, ma rendici tutti veramente liberi attraverso la Tua vivente, santa Parola, sempre ed eternamente! Amen!”

68. Chi recita questa Preghiera così, prega nello spirito e nella verità, vale a dire: quando egli prega allo stesso tempo dal e nel vivente amore, …altrimenti è soltanto un vuoto blaterare delle labbra che dinanzi a Me non ha il minimo valore. – Anche tutto questo sia ben compreso! Amen!

 

[indice]

 

(Allegato 4)

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Cap. 44

Padre nostro!

11 novembre 1872

(Attraverso Gottfried Mayerhofer in “Segreti della vita” – cap. 13):

1. Molte migliaia blaterano questa preghiera giornalmente, spesso molte volte, e difficilmente qualcuno tra loro comprende cosa essa dice veramente oppure cosa Io volevo dire con questa, quando la insegnai ai Miei discepoli. La preghiera del Padrenostro è la più alta di tutte le preghiere che voi avete, quindi è importante sapere cosa vi dice lo stesso Dio e Padre vostro al riguardo:

2. Anche voi che siete istruiti già meglio di molti altri e su questa preghiera avete ricevuto da Me stesso già diverse spiegazioni, anche voi, comunque, non sapete, nel più profondo e purissimo senso, quale sia il contenuto in sé, altrimenti non la recitereste solo con lo sguardo rivolto in alto a Me, e non potreste considerare come uguale nessun’altra preghiera formulata.

3. Per inviare ora nuovamente un raggio di luce nel vostro cuore che dovrà illuminarvi da un altro lato le meraviglie del Mio mondo degli spiriti, voglio spiegarvi più da vicino questa preghiera e le parole in essa contenute, affinché possiate riconoscere cosa vuol dire che un Dio, un Creatore e Padre amorevole, v’insegni tale preghiera, e riconosciate quanto di spirituale si trovi in quelle parole che Io lasciai ai Miei discepoli e all’intera umanità, per entrare con Me in comunione spirituale, e inoltre, pure per afferrare completamente le condizioni mondane così come quelle spirituali dell’uomo, e di come questa preghiera, quale supplica a Me, rappresenti la preghiera che un figlio possa esprimere al Padre suo.

4. Quindi adesso vi voglio spiegare parola per parola, frase per frase, quest’unica preghiera del Mio peregrinante tempo sulla Terra; voglio svelarvi il suo profondo senso ed arricchirvi così di un grande tesoro.

5. Se volete tener presente le condizioni del tempo in cui suggerii questa preghiera ai Miei discepoli, allora riconoscerete facilmente quale enorme differenza vi fosse quando mostrai ai Miei contemporanei, contro ogni usanza religiosa, già nelle prime parole della Mia preghiera, quanto poco essi stessi comprendessero i loro libri religiosi, e quanto poco sapessero interpretarli spiritualmente, poiché, mentre ai giudei era severamente proibito nominare invano il Nome del loro Dio, considerandolo un Dio della vendetta e dell’ira e tutt’al più, proprio per questo, lo imploravano spesso più per paura che per fiducia in Lui, così insegnai loro nelle prime due parole ‘Padre nostro’ a superare questo abisso tra quel loro Dio e Creatore, e gli uomini, e fare del severo giudice un Padre affettuoso.

6. Solo attraverso questa parola fu giustificato già il successivo contenuto della preghiera. Un figlio, infatti, poteva pregare suo padre così come Io lo avevo insegnato ai Miei discepoli, ma in quel tempo nessun uomo poteva implorare il suo Dio per cose che, secondo la consuetudine di allora, sarebbero state troppo futili, perché un Dio che s’immaginava lontano, dietro le stelle negli spazi inaccessibili, se ne potesse occupare!

7. La parola ‘Padre’, e ancora il più significativo ‘nostro’, era dunque quella grande differenza che tirava giù il Dio lontano fino alla vita umana, e permetteva all’uomo di abbracciare come figlio infante il suo Creatore con amore, mentre in tutte le altre concezioni di dignità divine, perfino presso i popoli pagani con i loro dèi, mancava proprio della vera e unica concezione di questo amore!

8. Così il primo inizio di questa preghiera fu anche il più grande e il più potente impulso per elevare un animo ad un devoto entusiasmo, poiché la dolce chiamata ‘Padre!’ – ‘Padre mio!’, ovvero, come in questa preghiera il concetto dell’amore per il prossimo è alla base nel più profondo significato, ‘Padre nostro!’ è la più grande, più potente leva per risvegliare una fiducia in Colui che si prega, in modo che questa preghiera sia altresì esaudita e che il Padre concederà all’uomo, quale figlio, ciò che è meglio per la sua vita mondana e per quella spirituale!

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9. La successiva espressione dice: ‘che sei nei Cieli’. Queste parole hanno un duplice significato. – Primo, che se si ha un Padre che ha la sede e la costante beatitudine nel Cielo dei puri spiriti, allora s’intende da sé che io, o provengo da lì, o almeno, se mi rendo degno di Lui, posso giungere un giorno nella vicinanza di Colui che mi ha permesso di chiamarLo ‘Padre’.

10. Il secondo significato di queste parole è che, se un Padre è nei Cieli, deve essere un’Essenza che, nonostante Lo si trasferisca là, deve essere pure onnipresente e onnipotente, perché altrimenti la mia preghiera sarebbe vana; Egli non la sentirebbe, oppure non potrebbe adempiere ciò per cui io Lo prego.

11. Inoltre, si deve prendere in considerazione che il Padre nei Cieli, come Spirito, deve essere implorato proprio per questo anche spiritualmente e in profondissima devozione, se si vuol considerare anche solo un poco la Sua grandezza e la mia piccolezza. Questo lo testimonia anche la successiva espressione, dove si dice: ‘Sia santificato il Tuo Nome!’, poiché solo chi ha compreso le prime parole nel senso più profondo, potrà afferrare cosa vuol significare: sia santificato il Tuo Nome!

12. Ciò, vuol significare che, a differenza di un padre mondano, il Padre nei Cieli, come Spirito, può essere onorato degnamente solo quando non si abusa del nome dell’Essere supremo con invocazioni, asserzioni e giuramenti, e non Lo si tira giù negli affari mondani, poiché questo Creatore che vi ha permesso di chiamarLo Padre, è troppo sublime e voi, proprio come figli, siete posti troppo in alto sul gradino spirituale di tutti gli esseri pensanti. Infatti, solo quando afferrerete e comprenderete completamente il nome ‘Padre, Padre di tutti noi’, quando afferrerete completamente la posizione di questo Padre, cioè nei Cieli, quale luogo di eterna gioia, ed agirete di conseguenza, solo allora potrete farvi avanti con la preghiera: ‘Venga il Tuo Regno!’. Solo allora sarete degni affinché questo Regno dei Cieli, questo Cielo, questo paradiso dell’anima, scenda anche nel vostro stesso cuore e faccia sentire là, nel piccolo, ciò che vi attenderà un giorno in scala più grande.

13. Solo nell’adempimento di queste prime frasi, l’uomo è degno di essere accolto in un regno di quegli spiriti che riconoscono il Creatore dell’universo come loro unico Dio e loro unico affettuoso Padre.

14. Ma, affinché questo regno sulla Terra diventi un regno permanente, allora è necessario che la Volontà, o Legge divina di un Essere supremo che potete chiamare Padre, siano anche adempiuti sulla Terra; infatti, questo conferma, come prova della frase precedente, la seguente, dove dice: ‘La Tua Volontà sia fatta, come in Cielo così in Terra!’. Solo allora, quando gli uomini, riconoscendo ed apprezzando la loro origine spirituale, adempiranno le Leggi dell’Amore per Dio e per il prossimo, solo allora sarà possibile che il Regno di Dio scenda e faccia della vita terrena di nuovo il paradiso, dal quale i primi uomini furono scacciati. Solo allora, quando sulla Terra come nei Cieli, queste Leggi dell’Amore saranno adempiute volontariamente sempre, solo allora sarà possibile una pace duratura, così come una costante quiete.

15. E quando là volli far comprendere ai Miei discepoli come la vita terrena potesse essere abbellita, allora Io dissi loro spiritualmente che, sebbene la paradisiaca vita di gioia non si ottenga in generale cosi facilmente, è tuttavia possibile ai singoli raggiungere nel loro cuore questa pura gioia di consapevolezza non offuscata, ed avere così una pregustazione di ciò che li attende in tempi futuri e nelle regioni superiori!

16. Così il potere della preghiera deve provocare una condizione, anche se solo momentanea, che, per sé confortante e rassicurante, possa dare all’anima forza e potenza per l’ulteriore cammino della vita.

17. Ma affinché quest’elevazione spirituale tramite cui l’anima s’innalza a Lui, al Padre di tutti gli esseri viventi, non sia offuscata da inconvenienti mondani in modo che anche sulla Terra il vostro cammino di vita porti frutti per gli altri e voi non alziate lo sguardo con lacrime di afflizione e dolore a Lui, allora si collega alla precedente preghiera spirituale quella mondana, vale a dire: ‘Dacci sempre il nostro pane quotidiano!’, poiché, solo chi ha il suo pane quotidiano può eseguire i suoi obblighi mondani e, anche, dov’è necessario, aiutare il suo prossimo.

18. Che Io, come Gesù, abbia insegnato così questa preghiera ai Miei discepoli, aveva il suo motivo, perché proprio l’elevazione spirituale e il nutrimento spirituale sono possibili in pienezza solo quando il corpo, come necessario mezzo di collegamento tra qui e là, non soffra sotto la pressione delle circostanze!

19. I Miei discepoli dopo la Mia dipartita dovettero talvolta ben digiunare, e a loro mancò il necessario; perciò Io ricorsi a questa preghiera, così che anche i bisogni terreni potessero essere ottenuti da Me, e che l’uomo non si abbandonasse all’opinione errata di poterMi implorare solo per le cose spirituali!

20. La preghiera, come la diedi Io, comprendeva in sé l’intera umana vita pellegrina, così come tutti i Dieci Comandamenti, oltre alle Mie due grandi Leggi dell’Amore.

21. Essa doveva essere pratica, adatta per tutte le circostanze della vita, e procurare all’uomo, in qualunque situazione potesse trovarsi, esprimendola con tutto il fervore e con profondissima comprensione spirituale, quel conforto e quella quiete che solo a un Dio, a un celeste e affettuoso Padre, è possibile dare. – Così segue l’altra frase: ‘Rimetti a noi i nostri debiti!’, il che è una confessione aperta di come gli uomini, proprio come uomini – e non come esseri o figli spirituali di un Padre celeste – siano in grado di agire contro le Sue leggi, di mancare o, come si dice, di peccare.

22. La preghiera per il perdono dei peccati include in sé la confessione di debolezza; essa dimostra che l’uomo orante, oppure il figlio supplicante, riconosce le sue debolezze, riconosce che è in grado di peccare, e spesso anche contro la sua volontà, dove in verità c’è la volontà di resistere, e tuttavia, o le proprie passioni oppure il mondo sono troppo potenti, così che egli manca dei migliori propositi e perciò si rende indegno proprio di questo Padre celeste.

23. Così, tormentato dal pentimento, il figlio deve gettarsi ai piedi del Padre suo celeste, deve confessarGli la propria colpa, e deve però anche, proprio con quest’assicurazione di miglioramento, proporsi di portare quest’ultima con sé negli ulteriori passi del mondo, ciò che è espresso nella frase successiva, vale a dire: ‘come noi li rimettiamo ai nostri debitori!’. Questo deve essere il proponimento. Proprio come il Padre nei Cieli è capace solo di perdono e di Amore, e non di odio e di vendetta, così anche voi, sebbene in misura minore, dovete agire divinamente, ovvero, essere degni del Padre vostro celeste, perdonare a coloro che vi hanno fatto del male; una parola di grande significato, soprattutto in quel tempo dove si diceva: "Occhio per occhio…”, ecc., dove la vendetta era permessa, anzi, era perfino annoverata tra gli attributi divini di Jehova!

24. Così vedete come questa preghiera che abbraccia tutte le passioni umane, prende in considerazione tutto l’Alto ma anche tutto il basso; e così con poche parole nella forma di una preghiera, faccia del viandante creato su questo mondo, quale uomo, un cosmopolita spirituale, se egli osserva queste poche parole che un giorno fluirono dalla Mia bocca!

25. Ma affinché questo proposito stabilito non venga a naufragare, allora questa preghiera contiene nella frase successiva, proprio la vera causa che spesso rende l’uomo infedele e lo costringe ad agire diversamente da come vorrebbe. È il suo ambiente e la concatenazione delle circostanze che gli preparano tentazioni da cui non sempre ne esce vincitore.

26. Sebbene queste tentazioni nel mondo siano necessarie – perché senza lotta non c’è rafforzamento nella fede e nella fiducia in Me – allora l’uomo riconosce pure la debolezza che si trova nel suo duplice organismo, vale a dire l’animico e lo spirituale, non essendo sempre padrone di se stesso.

27. La determinazione più importante che l'uomo esprime su se stesso nella supplica, è quando dice: "Perdona i miei peccati, come io perdono tutti coloro che mi hanno offeso e che hanno peccato contro di me". Con queste parole, l'uomo si pone come suo giudice su tutto il suo procedere, e rifiuta ogni perdono da parte Mia fintanto che non fa ciò che Mi chiede per la sua persona. Queste parole sono i vostri giudici su questa vita e quella oltre la tomba, poiché, finché non perdonate i vostri nemici, nemmeno Io, Padre vostro, posso perdonare voi. Tu dici: “Sì, Dio sa già quanto mi dispiace per questa persona, quindi non posso perdonarla; Dio mi perdonerà!”. – No, figlio Mio, non ti perdonerò, poiché tu sei un tiranno per il tuo prossimo se è in inimicizia con te, se non gli concedi una parola gentile, sebbene Io, il tuo Dio, risieda in lui come suo spirito! In piedi, accanto a Me, non perdoni il tuo prossimo? E d'altra parte, Mi preghi che dovrei perdonare i tuoi peccati? – No! Quindi non ci s’intende con la preghiera del Padrenostro, ma piuttosto: ‘Come fate agli altri, succederà anche a voi da parte Mia’. Umiliati davanti a Me, affinché ti ascolti, e poi continua a supplicarmi: ‘Non indurci in tentazione!’, il che spiritualmente vuol dire: “O Padre, abbi pietà del Tuo debole figlio e aiutalo e non incoraggiare la sua volontà a cedere alle tentazioni dei desideri, delle brame, delle passioni e delle debolezze umane, affinché non sia poi troppo tardi e non soccomba troppo spesso alle seduzioni contro la sua volontà, che altri preparano per lui!”

28. Solo nel sincero riconoscimento della propria impotenza si trova tutto il fervore di una preghiera ad un Onnipotente che dagli uomini si fa chiamare ‘Padre’, e che proprio questi uomini Egli vorrebbe educare ed elevare a figli Suoi!

29. Finché in un cuore dominano orgoglio o troppa stima delle proprie forze, nessuna preghiera o supplica sincera può giungere a Me. Così come un giorno dissi, così è ancora oggi, dove si dice: “E quando avrete fatto tutto ciò che è possibile agli uomini, allora sarete lo stesso ancor sempre pigri servitori!”, perché Io stesso sono stato Colui che ho dovuto spronarvi ulteriormente, poiché, senza il Mio Spirito, siete esseri incoscienti.

30. L’uomo, in qualunque condizione si possa trovare, in qualunque circostanza abbia da combattere, deve sempre considerare che lui ha fatto la minima parte, Io invece la maggiore!

31. Così crescerà la sua fiducia in Me, così egli, combattendo, otterrà la sua quiete e la sua pace, e solo quando cadrà contrito dinanzi a Me esclamando: “Signore! Che cosa sono io che Ti ricordi di me!”, riconoscerà quanto poco bastano le sue forze per arrivare alla sua eterna meta spirituale, e solo allora comprenderà quanto vale l’aiuto del Padre suo spirituale e quanto sia differente da ciò che altri uomini gli possono concedere!

32. Questa confessione, che senza di Lui, l’unico vero e sempre lo stesso Padre, nulla è possibile, solo questa confessione può indurre l’uomo, dopo che ha riconosciuto la sua impotenza, all’esclamazione con la quale chiude questa preghiera, dicendo:

33. “Poiché ora comprendo che senza il Padre mio nei Cieli io sono un nulla, allora Lo prego che possa tenermi lontano da ogni male”, oppure, come si esprime la preghiera: “Liberarci da ogni male!”. La liberazione, o anche assoluzione da tutto il commesso, con o senza volontà, dovrà naturalmente avvenire, altrimenti nessun progresso sarebbe possibile, e non sarebbe fattibile diventare un figlio del Padre nei Cieli.

34. Proprio perciò questa preghiera si conclude anche con l’invocazione: ‘Allontana da me ogni pericolo’ che potrebbe riportarmi indietro sul mio percorso, invece che avanti. Perdona ciò che ho commesso ed impedisci il cattivo che verrà.

35. Solo così l’uomo potrà trovare anche una quiete, un conforto, in una preghiera che in poche parole gli dimostra tutta la sua posizione come uomo e come figlio di Dio; figlio che è un essere tra due mondi, tra il materiale e lo spirituale, e a quest’ultimo deve andar dietro, se vuole esser degno di quel nome con il quale egli invoca il Creatore di tutto l’esistente.

36. Perciò questa preghiera inizia con l’invocazione al Padre e termina con la preghiera proprio a questo Dio, il Quale, se non fosse Padre, non potrebbe liberare l’uomo dal suo male, non potrebbe perdonarlo, non potrebbe infondergli fiducia!

37. Così, figli Miei, invocate questa preghiera a Me, non pensate soltanto a voi con la prima invocazione, no! Abbracciate con l’invocazione ‘Padre nostro!’ l’intera umanità che ora, più che mai, è una massa di figli smarriti che stanno andando incontro, senza volontà e senza scopo e meta, alla rovina, perché la maggior parte ha dimenticato, o addirittura rinnegato proprio questo Padre, non sapendo e non volendo sapere che Egli è nel Cielo che li attende, per abbracciare un giorno, tutti, con braccia appassionate.

38. Pregate a Lui, al Padre di tutte le creature, così che Egli possa perdonare quando il Suo Nome è profanato e trascinato nella polvere, invece di essere santificato. Pregate affinché il Regno della pace, della permanente beatitudine che troneggia proprio in quel Cielo che è la Sua dimora, possa scendere anche da voi, in modo che non si proceda uomo contro uomo nell’eterno odio e contesa, bensì, che fratello verso fratello adempiano in parole e opere l’amore per il prossimo nel senso più alto, perché solo allora il mondo potrà diventare un paradiso, quando la Volontà del Padre nel Cielo si adempirà anche sulla Terra!

39. Pregate in modo che a tutti gli uomini sulla Terra non manchi il pane quotidiano, affinché anche tutti possano rallegrarsi del Sole nascente, e non vivere un (solo) giorno che, al massimo, debba illuminare la sola povertà spirituale.

40. Invocate così nella Mia preghiera il ‘Padre nostro’! Allora saranno perdonati i vostri peccati nella misura in cui voi stessi sarete indulgenti verso gli altri. In seguito le tentazioni diminuiranno, proprio perché, rafforzati nella fede, potrete combatterle più facilmente e così essere liberati da ogni male, perché sarete divenuti puri – ‘al cui puro tutto è puro’, e dove, anche se forse all’inizio avrete vacillato o mancato, adesso, rafforzati attraverso la fiducia in Me, potrete passate davanti ai pericoli che già da qualche tempo, per voi, avranno perduto il pungiglione della seduzione!

41. Invocate così la Mia preghiera che Io ho dato a Sichar ai Miei figli e ai discepoli di quel luogo più di mille e ottocento anni fa nel Mio primo anno di insegnamenti, e ora la ridò a voi, Miei attuali prescelti!

42. Riconoscete quanto di sublime e di bello vi sia in queste Mie parole, e in tal modo comprenderete anche che, quando un Dio v’insegna a pregare, Egli vi mette in bocca parole dalle quali traspaiono un’illimitata profondità di verità e un’infinita beatitudine per chi, come Io dissi un giorno, Mi adora in spirito e verità, poiché in questa preghiera, all’origine, c’è del sommo spirituale (cioè la venerazione, la lode a Dio tramite noi) connesso poi con la verità mondana, dove voi inizialmente, consci della vostra origine divina, implorate il Padre in Cielo, ma nel seguito non dimenticate le debolezze e i difetti della natura umana; e mentre nelle prime parole piene di adorazione vi inchinate davanti al grande Creatore quale Padre vostro, più avanti Lo supplicate per il Suo aiuto riconoscendo le vostre debolezze, affinché Egli non vi faccia dimenticare, nel fango delle passioni sensuali, la vostra provenienza spirituale!

43. Così dovete pregare il ‘Padrenostro’, e il Padre vostro farà sentire, a voi come figli, il Suo Amore paterno in pienissima misura, se anche voi, come Lui, vorrete esercitare in concreto, invece del castigo, vendetta e ira, solo amore e perdono nel cammino della vostra vita; allora è il Padre vostro che voi, in questa preghiera, con il cuore così commosso, avrete ricordato nella Sua Grazia, nella Sua Potenza e nel Suo Amore che mai appassisce, volendo riconoscere, accanto alla Sua grande Onnipotenza, pentiti, la vostra impotenza! Amen!

 

[indice]

 

(Allegato 5)

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Cap. 45

Preghiere varie

 

45/1 - Una preghiera dalla fede e dal cuore come indicazione per la Luce dei credenti

1. Pregate così: «Caro Padre Gesù, con la Tua terribile sofferenza e la Tua amara morte sulla croce hai redento me, povero peccatore, dal peccato originale di orgoglio e disobbedienza verso il Tuo santo Comandamento. Ma io, inconsapevole figlio del Tuo Amore paterno, nella mia vita ho commesso gli stessi peccati a causa dei quali Tu hai sofferto, e ora sto di nuovo alla porta dell'inferno e non so darmi il giusto consiglio su come potrei sbarazzarmi dei peccati commessi.

2. Tuttavia, memore che nessuno che solo Tu hai versato il Tuo sangue e sacrificato la Tua vita per me, andando non chiamato nella tormentosa morte per redimermi da tutti i peccati, allora riconosco che solo Tu sei Colui che mi ama infinitamente. Ti prego di ascoltarmi quando mi rivolgo direttamente a Te, pieno di fiducia e pieno d’amore per Te, mio amato Padre santissimo, e non mi guarderò intorno per cercare un intercessore o un santo come ho fatto finora nella mia ignoranza, poiché Ti supponevo dietro tutte le stelle come un Giudice severo, mentre Tu sei il più puro Amore (1° Gv. 4,8 "Dio è Amore").

3. Perciò, non solo i nostri corpi devono essere puri e casti, ma anche le tre finestre d'amore per questo tempio o chiesa, che qui sono: umiltà, dolcezza d’animo e pazienza, dobbiamo mantenere sempre perfettamente pure e devono infiammare il nostro cuore come dimora dello Spirito Santo di Dio in noi, nel pieno amore per Te.

4. O Padre affettuosissimo, io so che la fede da sola non è sufficiente per diventare beati, poiché Tu stesso ci hai insegnato: «Ama Dio sopra ogni cosa e il prossimo come te stesso» (Matt. 22,37-39). Ma attraverso l'apostolo Giacomo (Giac. 2,17-26) ci insegni che se la fede non ha opere (l’amore per il prossimo), è morta e senza valore; anche i diavoli credono in Dio, ma tremano dinanzi a Lui, e comunque rimangono diavoli.

5. Mio amatissimo Padre Gesù, io so anche che per purissimo amore per noi hai sacrificato la Tua vita innocentissima e in tal modo mi hai anche acquistato come figlio Tuo. Per mezzo di ciò Ti sei presentato come Guida della mia vita ed hai scelto il mio cuore come Chiesa vivente dall'eternità; dovunque Tu dimori posso percepire la Tua santa esortante voce, la quale mi consiglia sempre per il bene. Tu sei il mio Unico e il mio Tutto, il Prossimo e l'Assoluto al quale mi devo e posso rivolgere, poiché solo da Te emana ogni misericordia e grazia. Tu conosci i miei pensieri più segreti e li soppesi secondo il loro valore interiore, poiché Tu dimori proprio in me come il mio stesso spirito. Io riconosco che Tu, Quale mio Spirito, non solo dinanzi a me, ma anche in me stesso sei la mia vita più intima, mio amatissimo Padre Gesù, Signore e Dio di eternità in eternità.

6. Io, povero, peccaminoso figlio, vengo a Te, poiché non posso vivere senza di Te; il peso dei peccati mi opprime troppo pesantemente, la mia carne è sprofondata in ogni sorta di difetti e vizi, i quali sono l'opposto delle Tue sante Virtù che sono l’infinito Amore, la profondissima umiltà, l’infinita compassione e la più grande misericordia Tue, nonché la leggiadra dolcezza d’animo e la pazienza infinita, la castità dei pensieri, dei desideri, delle parole e delle azioni, e l'amore per la pace da ogni parte. Oh, guai a me, quale verme nella polvere della mia nullità! Mi vedo pieno di peccati e vizi. Dal momento che Tu stesso dimori in me sotto il semplice nome dello spirito umano (Dio è la Parola Gv. 1°cap.) quindi sei la nostra lingua. «Non siete voi che parlate, bensì è lo Spirito del Padre vostro ("Gesù") che parla in voi» (Matt. 10,20). – Chi rigetta la Parola di Dio non rigetta l'uomo, bensì Dio, del Quale noi possediamo lo Spirito (1° Tess. 4,8). Quello spirito dell'uomo che è lo Spirito amorevole di Dio; quello spirito dell'Uomo che è una scintilla dello Spirito di Dio; quello spirito dell'uomo che è qui dall'eternità; e ognuno porta il suo Dio nel cuore.

7. O caro Padre, così oso prendere il mio rifugio in Te, in Te che sei la mia vita più intima, in Te che già da lungo tempo ci hai chiamato: «Venite tutti a Me, voi che siete stanchi e aggravati; Io vi voglio ristorare» (Matt. 11,28). Io Ti prego con tutte le forze del mio cuore e pieno di rimorsi per il perdono dei miei peccati, col proposito più serio: d'ora in poi di non peccare più, così da perdonare il mio prossimo, i miei offensori e danneggiatori nei beni, nel corpo e nell'anima, perché sono inconsapevoli autori del male, ma sono Tuoi figli, come lo sono io, come Tu ci hai insegnato sulla croce, quando pregasti il Padre, vale a dire l'Amore divino in Te, per i Tuoi persecutori, offensori, torturatori e per coloro che Ti crocifissero: «Padre perdona loro, perché non sanno quello che fanno». Così farò anch'io chiedendo perdono a tutti coloro che ho offeso, considerandoli miei fratelli e sorelle, perché sono figli Tuoi; e vivere solo secondo l'esempio delle Tue sacre virtù e secondo i Dieci Comandamenti e agire di conseguenza. O caro padre, perdona e dimentica tutto ciò che ho fatto di peccaminoso verso di Te nella mia vita, poiché d'ora in poi farò tutto il possibile per riparare il male fatto e recuperare il tralasciato, amandoTi con tutto il fervore del mio cuore perché Tu l’hai promesso: «Se aveste tanti peccati quanti sono in granelli di sabbia del mare, ed avete un grande amore per Me, allora tutto vi sarà perdonato».

8. In questo riconosco l'impegno del tuo infinito Amore per me, per il Tuo povero figlio vivente nel peccato. Vengo quindi pieno di fede, pieno di fiducia e pieno d’amore filiale a Te, Sole del Cielo della mia vita spirituale, e Ti prego pieno di umiltà: guarda a me, povero essere scoraggiato del Tuo Amore paterno! Di grazia, prendimi e sii la mia Guida spirituale, e Ti imploro e spero nella salute del corpo e dell'anima e nella vita eterna. Amen! »

 

45/2 - Come recitare la preghiera del Padrenostro

9. «Padre affettuosissimo nostro, che dimori nei nostri cuori amanti di Te, Santo, Santo sei Tu, grandissimo Dio onnipotente, Creatore del Cielo e della Terra; Santo sei Tu, Padre amatissimo in Gesù Jehova Zebaoth. Venga a noi il Tuo Regno dove vi dimora amore, umiltà e pace. O Padre, aiutami a portare la mia debolezza! Come dimori in tutti i Cieli, poiché hai cura di troneggiare, voglia Tu dimorare anche in me. Lascia quindi adempiere la Tua volontà anche attraverso di me, come fanno sempre i Tuoi angeli in silenzio!

10. Abba! Caro Padre, vieni da noi, dai Tuoi deboli figli, benedicici con la benedizione dell'amore, rafforzaci e guidaci. Procuraci molto amore per Te e per il prossimo. ‒ Dacci il pane quotidiano, specialmente quello spirituale dell'amore per la vita eterna. Perdonaci i nostri peccati, come anche noi perdoniamo a tutti quelli che ci hanno offeso ed hanno peccato contro di noi. Padre, Tu unico, affidabile timoniere nella lotta sul mare tempestoso dei nostri desideri e delle passioni peccaminose, guida la nostra navicella della vita in modo che possiamo sussistere e combattere felicemente fino all’ultimo la lotta spirituale contro le tentazioni del mondo, e liberaci da tutti i mali per i quali non siamo all’altezza. Amen!»

11. Il Padrenostro si prega in questo modo, oppure semplicemente come l'ho insegnato Io nella predica del monte. Questa è la cosiddetta preghiera del Signore che si deve recitare a Dio.

12. Chi recita il rosario (essere tolleranti – anche verso le usanze cattoliche ‒ è caratteristica di una buona volontà divina di amare) deve prendere in considerazione quanto segue: ciascuna delle tre fasi principali della vita di Gesù indicata con i (misteri) gaudiosi, i dolorosi e i gloriosi, si divide in cinque avvenimenti principali. (I cinque gaudiosi: concezione di Maria, 2° visita di Maria ad Elisabetta, 3° nascita di Cristo, 4° presentazione di Gesù nel tempio, 5° Gesù nel tempio come ragazzo dodicenne. ‒ I cinque dolorosi: 1° la lotta animica nel Getsemani, 2° la flagellazione, 3° la corona di spine, 4° il trascinare la croce, 5° la crocifissione. ‒ I cinque gloriosi: 1° la resurrezione, 2 l’ascensione, 3° l’infusione dello Spirito Santo, 4° l’ascensione di Maria, 5° Maria incoronata come principessa con la corona del martirio)[50]. Ebbene, se si vuol pregare per ogni avvenimento, basta solo uno o qualche "Padrenostro" (come questo indicato adesso o come quello del monte)[51]. L’orante deve però immergersi colmo del più intimo amore nella vita e nell'amore che Gesù ha avuto per voi. Solo la preghiera più intima del cuore viene accolta compiaciuta da Dio, ma non uno sbadato chiacchierare delle labbra. Io stesso dissi a questo proposito: «E quando pregate, non moltiplicate vane parole come i pagani, che s’immaginano di essere ascoltati a forza di molte parole» (Mt. 6,7).

13. Chi vuol pregare, deve pregare Dio stesso e non abbandonarsi ‘ai santi’ affinché preghino per lui. Egli deve invocare Dio, non i santi. Se Dio, quale Padre assai amorevole che  dimora in voi come vostro Spirito guida (e negli stessi ‘santi’ o ‘beati’) non vi ascolta, come potrebbe ascoltarvi uno spirito beato, dal momento che anch’egli dipende dalla Mia volontà?

14. Se volete giungere a un principe mondano, per parlare con lui dovete passare attraverso una sfilza di servitori. Presso Dio non è così, a Me si viene direttamente. Io sono Tutto in tutto!

 

45/3 - Preghiera quotidiana

15. O Padre pieno d’amore, concedici la grazia affinché noi, colmi d’amore e umiltà, possiamo lodare, magnificare e glorificare senza fine il Tuo Santissimo Nome. O Padre, lasciaci crescere nelle Tue sante virtù, le quali sono: amore, umiltà, dolcezza d’animo, pazienza, castità, amore per la pace, spirito conciliativo e altruismo infiniti. Lasciaci maturare nella più umile devozione nella Tua santa Volontà, affinché tutto ciò che pensiamo, desideriamo, facciamo e aspiriamo per la glorificazione del Tuo Amore, Sapienza e Onnipotenza, accada. Questo lo chiedono i Tuoi figli che Ti amano. Oh, impartisci a noi la Tua benedizione paterna; prendici sotto la Tua protezione e donaci sempre il Tuo Amore e la Tua Grazia. Amen!”

 

45/4 - Preghiera prima di mangiare o bere

16. O Tu Santissimo Gesù, Tu Onnipotente Dio e amorevolissimo Padre e Signore! Guarda clemente giù a me, al tuo affettuoso figlio. Ti prego in tutta umiltà e amore: benedici il mio cibo e la mia bevanda, affinché sprofondi in pensieri d'amore e nella Tua santa Essenza d’Amore, adesso prendimi e degnami del Tuo Amore e della tua Grazia. Amen!” (Durante la recita si faccia con la mano oppure col pensiero, anche con gli occhi, il segno della croce sul cibo e le bevande).

 

45/5 - Preghiera dopo aver mangiato o bevuto

17. O mio amorevolissimo Padre Gesù! Tu, dispensatore dei beni fondamentali dei Tuoi doni d'amore, spiritualizza in me il pasto e accettalo così, come un sacrificio da parte mia in Tuo onore. Amen!”

 

45/6 - Le preghiere a Maria e ai santi

18. Alcuni lettori cattolici romani, nella precedente chiarificazione di fede percepiranno la mancanza dell'invocazione e dell'adorazione a Maria e ai cosiddetti santi, e da ciò trarranno forse conclusioni sbagliate. Questo deve essere prevenuto qui con il seguente chiarimento: Maria è la più benedetta tra le donne e l'unica madre concessa alla mia incarnazione in Gesù. Lei però non lo era per proprio merito, bensì per volontà, conduzione e grazia di Dio. Altrettanto poco hanno un merito i cosiddetti santi. Essi hanno sofferto ed espiato ‒ colpevoli ‒ per se stessi (mentre il Signore ha sofferto innocentemente per l'umanità) e per questo sono stati ricompensati da Me secondo i loro meriti.

19. Che voi invochiate Maria, che certamente è uno spirito superiore e i cosiddetti santi (secondo l'Apocalisse di Giovanni 15,4, si dice che nel Cielo nessuno è santo, che Dio soltanto!) e li adoriate perché hanno condotto una vita timorata, è una diretta violazione verso il Mio primo Comandamento, dove si dice: «Devi credere in un solo Dio, e adorare solo quest’unico Dio».

20. L'esclusiva invocazione a Maria e ai beati per un aiuto, senza l’insistente preghiera a Me, a Dio Padre, è senza senso, perché Io, Gesù, quale vostro stesso Spirito, dimoro nel vostro cuore come migliore amico e consigliere, perciò sono anche il più vicino di tutti e, attraverso il Mio infinito Amore per voi, solo Io posso ascoltarvi e vi ascolterò. Se Io trovo per non buono ascoltarvi, allora né la vostra preghiera né quella dei beati vi aiuterà (del resto, la preghiera può molto, se è seria).

21. Se voi, che state dinanzi a Me nell'udienza eterna, non Mi pregherete direttamente, ma lo farete attraverso i servitori di Dio, allora sarebbe come se andaste all'udienza del vostro principe terreno e invece di parlare a lui direttamente, vi rivolgeste ai suoi camerieri particolari, affinché essi preghino per voi, ai quali la vostra faccenda non importa affatto. Il principe terreno volterebbe le spalle a tali uomini stolti e se ne andrebbe. – I beati sono certamente Miei servitori, ma non intercessori per voi, bensì vostre guide e consiglieri spirituali (donatori di buoni pensieri piacenti a Dio); invece nel regno degli spiriti essi sono maestri delle anime inconsapevoli, quando queste cominciano a chiedere l'illuminazione intorno a Dio.

22. Che gli uomini siano talvolta ascoltati quando, nella loro ignoranza, si rivolgono a Maria o ai beati, è un fatto constatato, perché Io, come Padre, prendo in considerazione la fiducia, ma questo non accade a causa dell'invocazione dei beati. Se Io, nella loro ignoranza, non li considerassi (mai), allora (i richiedenti) perderebbero perfino tutta la fede in Dio e la continuazione della vita spirituale dopo la morte. Quindi rivolgetevi direttamente a Dio, poiché Io non ho mai detto: “Rivolgetevi a Maria e ai santi”, bensì: «Venite tutti a Me, voi che siete stanchi e aggravati; Io vi voglio ristorare» (Mt. 11,28).

 

 

 

* * * * * * *

 

INDICE

 

Cap. 1

Introduzione del Padre

 

Cap. 2

La base dell’insegnamento teosofico è: nessun rito ma solo amore!

 

Cap. 3

Il significato spirituale del termine teosofista, Teosofia e teosofo

20.10.1899

Cap. 4

Non bisogna criticare le debolezze del prossimo

8.09.1899

Cap. 5

Contendere col prossimo o parlare alle sue spalle determina inimicizia

24.09.1899

Cap. 6

Rimproveri celesti a chi attacca le Parole dall’Alto

18.09.1899

Cap. 7

Le piante e i prodotti vegetali sono un’opera di Dio

24.10.1899

Cap. 8

Alcune cattive abitudini e alimenti sono da evitare

 

Cap. 9

Il senso spirituale del nono capitolo di Daniele in rapporto ai peccati

10.10.1899

Cap. 10

Dio è spirito e chi vuole adorarLo deve adorarLo in spirito e verità

17.09.1899

Cap. 11

L'arroganza, un peccato fondamentale tra tutti i peccati

18.09.1899

Cap. 12

Come proteggersi dagli gli spiriti maligni

9.09.1887

Cap. 13

Operare non secondo la lettera morta, ma per essere resi viventi

14.10.1887

Cap. 14

Il Padre, l’Amore; il Figlio, la Sapienza

9.09.1899

Cap. 15

Procedere con un comportamento amorevole

9.10.1899

Cap. 16

Il comportamento verso gli altri ma con abnegazione di se stessi 

17.09.1899

Cap. 17

Le opere dell’amore per il prossimo

30.10.1899

Cap. 18

Le sette Caratteristiche divine

20.10.1899

Cap. 19

Le sette virtù di Gesù come Figlio dell'uomo

27.10.1899

Cap. 20

I sette peccati contro lo Spirito Santo

28.10.1899

Cap. 21

Tre virtù spirituali

20.09.1899

Cap. 22

Pregare ininterrottamente

10.09.1899

Cap. 23

Tre comunicazioni sulla preghiera

22.12.1901

Cap. 24

Regole di condotta verso Dio

9.10.1898

Cap. 25

Correttezza della postura durante la preghiera

21.01.1904

Cap. 26

Le preghiere pagate non saranno mai ascoltate

 

Cap. 27

Le preghiere vanno recitate per amore del prossimo

 

Cap. 28

Il sostentamento dei sacerdoti non è autorizzato dall’Alto

 

Cap. 29

La Bibbia indica l’atteggiamento esteriore da assumere nella preghiera

13.08.1902

Cap. 30

Un’esortazione di Gesù male interpretata dagli uomini

13.06.1903

Cap. 31

Perché pregare il Padre e non la Divinità (1° G.F.D. 167,9-21)

 

Cap. 32

Solo Dio può ascoltare la nostra preghiera

30.06.1903

Cap. 33

Nella preghiera percepire bene se la richiesta non è contro la salvezza spirituale

23.12.1903

Cap. 34

Per l’esaudimento, occorre pulire prima la veste spirituale

9.01.1904

Cap. 35

Amore, umiltà e timore reverenziale di Dio

20.08.1903

Cap. 36

Il senso delle parole nella preghiera del Padrenostro

27.04.1903

Cap. 37

Gesù come orante

30.07.1901

Cap. 38

Alcuni esempi biblici di vittorie con la preghiera

23.10.1899

Cap. 39

Indicazioni sulla lettura del libro delle preghiere

29.07.1901

Cap. 40

Risposta ai presuntuosi critici del libro delle preghiere

24.01.1904

 

Allegati

 

Cap. 41

Spiegazioni sulla preghiera del Padrenostro (Tennhardt)

6-14.09.1707

Cap. 42

La prima espressione: Padre nostro, che sei nei Cieli (Lorber)

19.09.1842

Cap. 43

Il Padrenostro sotto molteplici interpretazioni (Lorber)

13.02.1843

Cap. 44

Padre nostro (Mayerhofer)

11.11.1872

Cap. 45

Preghiere varie

 

45/1

Una preghiera dalla fede e dal cuore come indicazione per la Luce dei credenti

 

45/2

Come recitare la preghiera del Padrenostro

 

45/3

Preghiera quotidiana

 

45/4

Preghiera prima di mangiare o bere

 

45/5

Preghiera dopo aver mangiato o bevuto

 

45/6

Le preghiere a Maria e ai santi

 

 

 

 

 

 

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[1] Teosofia: dal tardo greco theosophia, composizione di «Theos» Dio + Sophia «Sapienza».

[2] In altre rivelazioni successive a Schumi, l’entità prima creata, l’originaria, quale luce di Dio, viene denominata Sadhana. Ciò, al fine di differenziarla dal nome ‘Satana’, poiché questo le fu accreditato dal mondo materiale per indicare non soltanto l’essere originario caduto che si autonominò da Sadhana in Lucifero, ma anche tutto il mondo dei caduti – figli suoi – trascinati nell’allontanamento da Dio. [n.d.r.]

[3] Deflorare: togliere la verginità a una donna. Dal latino, deflorare = togliere il fiore.

[4] Circa 900 anni dopo la creazione di Adamo. (vedi “Governo Famiglia di Dio” vol. 3 cap. 11,11)

[5] Tali parole furono riportate nell’opera a Jakob Lorber “Il grande Vangelo di Giovanni” al vol. 6 cap. 90,11

[6] Immanente: letteralmente, che rimane dentro.

[7] Questo libro non è in nostro possesso. [n.d.r.]

[8] Raca: insulto che probabilmente significa stupido, granchio, retrogrado, recidivo.

[9] Il Satan, quale termine tronco, non indica Lucifero-Satana, ma più precisamente, il solo mondo luciferino derivato dall’essenzialità di quel (quella)  primo caduto, ma diventato indipendente, separato dal primo, e autonomo nella sua opposizione a Dio. [n.d.r]

[10] Un medium: cioè un terzo medium scrivano che non conosce il motivo della critica ma che diventa un chiamato quale giudice dall’Alto che, tramite la Parola ricevuta, possa chiarificare. [n.d.r.]

[11] Una spiegazione della persona di Matteo, l’Rabbas, è stata data tramite Jakob Lorber. (vedi “Spiegazioni di testi biblici” cap. 6)

[12] [Dn. 9,24]: «Settanta settimane son fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa città, per far cessare la trasgressione, per metter fine al peccato, per espiare l'iniquità, e addurre una giustizia eterna, per suggellare visione e profezia, e per ungere un luogo santissimo».

[13] [Dn. 9,25]: «Sappilo dunque, e intendi! Dal momento in cui è uscito l'ordine di restaurare e riedificare Gerusalemme fino all'apparire di un unto, di un capo, vi sono sette settimane; e in sessantadue settimane essa sarà restaurata e ricostruita, piazze e mura, ma in tempi angosciosi».

[14] Ostentamento: ovvero esibizione.

[15] I sette peccati capitali: ira, avarizia, invidia, superbia, gola, indolenza, lussuria. [n.d.r.]

[16] Bigotto: di persona che osserva scrupolosamente le pratiche del culto, ma non ha un autentico sentimento religioso.

[17] Il Signore intende tutto ciò che va contro il Suo insegnamento. (vedi “Cristo e la Bibbia”, cap. 1,12): «E cosa deve essere dell’arte della stampa, poiché è usata di solito per diffondere insegnamenti anticristiani nella Chiesa e nello Stato? Il male è grande, l’inferno diventa sempre più grande, perché i Miei figli, invece di eseguire i Miei insegnamenti per diventare déi, fanno il contrario, per diventare infernali spiriti maligni. Io devo quindi distruggere, tranne la stampa dei Miei libri, l’intera arte grafica e tutto ciò che è stampato, e far scomparire il preparato che non corrisponde alla verità, e non farò stampare più nulla che non sia approvato da Me, Gesù Cristo. Gli uomini hanno messo troppo potentemente le mani contro di Me, per restaurare il male in altro modo».

[18] «Chi non temerà, o Signore, e chi non glorificherà il Tuo nome? Poiché Tu solo sei santo; e tutte le nazioni verranno e adoreranno davanti a Te, perché i Tuoi giudizi son divenuti manifesti».

[19] Connaturale: proprio della natura di una persona o di una cosa.

[20] Saccente: detto di chi, credendo si sapere molto vuol parlare di tutto e giudicare tutto con aria di presunzione.

[21] Prerogativa: privilegio, diritto speciale concesso per legge o per consuetudine.

[22] Questo ‘tempo’ non indicato nel 1899, può identificarsi certamente in qualunque tempo in cui, in caso di bisogno, a un ‘figlio’ fedele può essergli concessa una tale grazia. Tuttavia occorre considerare che in altri punti della Nuova Rivelazione viene detto che negli ultimi tempi, essendo il cuore degli uomini sempre più duro, non verrà più concesso di operare miracoli. Perciò un tale tempo deve essere ricondotto solo al ‘tempo della fine’, ovvero in quei pochi anni che precederanno la fine, cioè il grande ‘giudizio’, in cui, date le terribili condizioni nelle quali si troveranno i sopravvissuti alla grande catastrofe avvenuta precedentemente, tra gli uomini rimasti che saranno oppressi dai potenti governati dalle forze del male, i ‘figli’ (i veri credenti) in alcuni casi potranno operare per sé e per i pochi cari dei ‘miracoli’, ma solo al fine della sopravvivenza fino all’ultimo giorno. (vedi i dettati a Bertha Dudde sull’argomento del tempo della fine rivolti agli ultimi fedeli – Fascicolo n. 38) [n.d.r.]

[23] Impertinente: che tiene un comportamento eccessivamente libero e spregiudicato tale da risultare offensivo verso gli altri o comunque insolente o sfacciato.

[24] Concupiscenza: ardente brama del piacere sessuale.

[25] Lussurioso: chi ha uno sfrenato impulso ai piaceri sessuali; colui che pratica smodatamente tali piaceri.

[26] Impenitente: che non fa penitenza; che non si ravvede dei propri peccati o dei propri vizi, anzi vi resta ostinatamente attaccato.

[27] Il rosario nasce nel IX secolo nei monasteri con la recita di 150 Salmi di Davide, poi sostituiti da 150 PaterNoster e nel XII secolo con l’estendersi del culto mariano fu trasformato in salterio mariano e quindi ‘rosario’ con l’aggiunta del Padrenostro dopo dieci AveMaria e l’indicazione tra una decina e l’altra, di momenti dolorosi della passione di Gesù. 

[28] Il Vangelo originale, denominato “Il grande Vangelo di Giovanni”) fu dettato a Jakob Lorber nel 1851-1864 in oltre 10.000 pagine.

[29] Temerario: di persona che, senza riflettere, alla cieca, si espone a inutili pericoli con sconsiderata audacia.

[30] Saccenteria: l’essere saccente, esibizione. Sfoggio presuntuoso e antipatico del proprio sapere.

[31] Già precedentemente, tramite J. Lorber era stata data un’indicazione del ‘quanto’ si dovesse pregare per ottenere non soltanto un buon esito della richiesta, ma perfino l’avvento della ‘rinascita dello spirito’, e ciò promettendola verso chi si fosse raccolto in preghiera per sette quarti d’ora al giorno. (vedi “La via per la rinascita” del 1840)

[32] Spiegazioni della Preghiera del ‘Padrenostro’, furono dati a Lorber ([1847] - Il vescovo Martino cap. 179 – [1841] D.D.C. cap. 108), Mayerhofer (1870 - “Segreti della vita” cap.13) e allo stesso Schiumi (1905 - “La preghiera del Padrenostro”) in un’ulteriore spiegazione e ad A.Wolf una specifica rivelazione (1960 - “La preghiera Padrenostro”).

[33] Il Signore si riferisce al “Grande Vangelo di Giovanni” di Jakob Lorber.

[34] Saccente: chi tende a far mostra di ciò che sa o crede di sapere, ostentandolo in modo borioso.

[35] Nell’anno 1900 il copricapo per gli uomini era una consuetudine, per cui diventava importante toglierlo per rispetto dell’interlocutore. Anche Paolo nella 1° Lettera ai Corinzi al cap. 11 tratta dell’argomento. Mentre per quanto riguarda il senso spiritual del perché gli spiriti beati vengono beneficati di un copricapo, si rimanda il lettore a una rivelazione data a Jakob Lorber nel “Grande Vangelo di Giovanni” volume 4 cap. 139,7-8. [n.d.r.]

[36] Concetti già trattati in “Lutero nell’aldilà” cap. 35,1 e cap. 36,11.

[37] “Governo famiglia di Dio”, opera rivelata attraverso Jakob Lorber in 3 volumi, 1840-44.

[38] Nuova relegazione: un’ampia spiegazione sul concetto della ‘morte dell’anima’ (Apocalisse 2,11 – 20,6 – 20,14 – 21,8), è stata data tramite Bertha Dudde in diversi dettati raccolti nell’opuscolo n. 44 “La nuova relegazione”) [n.d.r.]

[39] Senziente: che è dotato di sensi, che sente: organismo senziente.

[40] Questi arcangeli nella veste di giovinetti, spesso venivano sulla Terra al tempo di Gesù. (vedi “Il grande Vangelo di Giovanni” dettato a J. Lorber: 1/154,3 - 2/37,123/159,1)

[41] L’infanzia di Gesù” ovvero “Il Vangelo di Giacomo”, rivelato dal Signore attraverso Jakob Lorber.

[42] Di ciò, solo dopo oltre cento anni si viene a conoscenza di un errore trasfuso in due dettati del Grande Vangelo di Giovanni (1854), vol. 2 cap. 228-229 in cui viene trattato l’argomento degli opposti se potevano esistere in Dio. Ciò lo si viene a conoscere tramite Bertha Dudde nel 1964 (BD n. 8882) che corregge tale errore, confortandoci anche sul fatto che solo in quella occasione (BD n. 8884) egli non fu fedele (spiritualmente). [n.d.r.]

[43] La spiegazione di come intendere la recita del rosario e cioè della lode a Maria con l’AveMaria, fu inserita nel libro “La Teosofia cristiana” al cap. 19,43-65. [n.d.r.]

[44] Il Signore si riferisce alla Predica n. 24 nel libro “Prediche del Signore” di Gottfried Mayerhofer. [n.d.r.]

[45] Suggellare: confermare un accordo, convalidare, siglare, stringere, sigillare.

[46] “Tracce di vita”: libro voluminoso in due volumi, non è in nostro possesso!

[47] Johannes Tennhardt (1661-1720): figlio di un contadino divenne barbiere e fabbricante di parrucche. Fin dall’adolescenza fu attratto dagli scritti spirituali di mistici (Johannes Tauler, Johann Arndt, Pierre Poiret) che lo portarono ad interiorizzare la sua fede e ad avere le prime esperienze visionarie già nell'adolescenza. Dal 1704 ebbe le sue prime rivelazioni visionarie che trascrisse, e più tardi fu uno degli autori letti da Jakob Lorber e lo si considerò come ‘precursore’ di lui e di Emanuel Swedenborg.

[48] Tauler tàulër› (it.Taulèro)Johannes: mistico (Strasburgo 1300 circa – 1361). Discepolo di Eckhart, influenzato dallo pseudo-Dionigi, Tauler volse tutta la sua speculazione nell'intento di raggiungere Dio ed unirsi a Lui. Grazie al forte apprezzamento da parte del giovane Lutero, Tauler fu spesso annoverato tra i precursori della Riforma.

[49] Nota del traduttore: Vorrei far notare al lettore, che essendo il dettato del 1600, in tedesco antico, anche la traduzione è risultata difficile e a tratti complessa, sia per renderla comprensibile, ma anche per non stravolgere il linguaggio originale.

[50] Dal 2002 sono stati aggiunti anche i “misteri luminosi”: 1° Gesù battezzato; 2° Gesù alle nozze di Cana: 3°Gesù annuncia il Regno di Dio; 4° Gesù si trasfigura davanti ai discepoli; 5° Gesù nell’ultima cena istituisce l’eucarestia.

[51] Questa nota è per far intendere che la recita del rosario non deve essere fatta come è inteso comunemente con la ripetizione delle dieci ‘Ave Maria’ del ‘Gloria’ e del ‘Padrenostro, ma immergendosi nel senso dei misteri ed esplicare col cuore, più che con la parola, il senso dei vari atti di Gesù, quindi il ricordo delle fasi più importanti della Sua vita.