1904

Franz Schumi

 

DIECI CONTRADDIZIONI RELIGIOSE

 

Dimostrazioni della verità dalla Bibbia contro la falsa interpretazione della stessa attraverso i predicatori della parola, non chiamati da Dio – Il peccato ereditario – La dottrina della giustificazione – Quale fede rende beati? – Gesù come Dio-Padre la cui personalità è unica della Santa Trinità. – L’anima e la sua continuità dopo la morte – L’eterna dannazione – L’ultimo giudizio e la resurrezione della carne – La rimozione dei cristiani credenti al ritorno di Cristo

 

Comunicazioni dal Padre

 

Scritto teosofico-cristiano

Nr. 76

 

 

Titolo originale: Zehn religiöse Widersprüche

 

Edizione in lingua originale:

Casa Editrice di Franz Schumi a Zurigo;

Editore su commissione: Cécil Nägel, Altona (Germania)

Stampa di Otto Bucholz in Amburgo (Germania)

 

Ristampe da Rudolf R. Hoff

 

Traduzione a cura del gruppo “Amici della nuova Luce

 

 

 

 

 

INDICE

Cap. 1   

Il peccato ereditario è quello commesso da Adamo ed Eva in conseguenza della caduta di Sadana

Cap. 2

 L’eresia della ‘giustificazione’ espressa da Paolo

Cap. 3

 Non la sola fede rende beati

Cap. 4

 Come ottenere il battesimo di fuoco dello Spirito Santo

Cap. 5

 Gesù quale unico Dio e Padre, testimoniato dalle S. Scritture

Cap. 6

 Dio è unipersonale e non trino!

Cap. 7

 Prova dell’esistenza dell'anima nei sogni e continuità dopo la morte del corpo

Cap. 8

 L’assurdità dell’eterna dannazione

Cap. 9

 Sul Giudizio Universale e sulla carne dell’anima

Cap. 10

 Il ritorno di Cristo e il rapimento dei fedeli credenti – Le giuste trascrizioni di Giov. 14,2-3 promesse da Gesù e adempiute – L’adempimento degli ultimi tempi di Gioele 2,28-31, ma non tutto – La liberazione di Satana per breve tempo [Apoc. 20] è temporalmente sbagliata

Cap. 11

 Osservazioni conclusive del Signore

 

 

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Commento

L’esposizione di queste dieci contraddizioni presentate in questa raccolta, è un’ulteriore occasione per conoscere il Maestro Gesù e per ascoltare e approfondire le S. Scritture. Attraverso i chiarimenti esposti, ancora una volta è confermato qui per ben tre volte (cap. 1,6 – cap. 5,6 – cap. 9,1) nelle citazioni, che la “Lettera agli ebrei” appartiene a Pietro, ratificando quanto già asserito nell’opera comunicata a Schumi “La Giustificazione” (cap. 13,2 e cap. 13,6). Le argomentazioni vanno dal peccato ereditario commesso da Adamo ed Eva, riscattato da Gesù sulla croce (al cap.1), all’unipersonalità, cioè non il Dio trino insegnato da quasi tutte le dottrine cristiane (cap. 5 e 6), così come all’assurdità dell’eterna dannazione, anch’essa – quale dottrina errata – promulgata non soltanto dal cattolicesimo (cap. 8).

 Inoltre, il Maestro spiega con brevi passaggi e citazioni bibliche, la prova dell’esistenza dell’anima e della continuità della sua vita nell’aldilà (al cap. 7), e due eresie di Paolo scritte da lui erroneamente (cap. 2) in Romani 4,5 sulla ‘giustificazione’, e (cap. 10) in 1° Tess. 4,13-17 dove il suo argomentare sulla venuta del Signore già al suo tempo, sulle ‘nuvole’, fu una sua interpretazione derivata dalle ultime parole che Gesù aveva espresso a Caifa (Matt. 26,64), e dove probabilmente era presente egli stesso quale sacerdote facente parte del Sinedrio.

 L’ultimo capitolo (il n. 10) tratta anche degli ultimi tempi, al fine di esortarci a studiare meglio le S. Scritture, le quali vanno interpretate solo ed esclusivamente in un rapporto spirituale, altrimenti una spiegazione letterale porta solo alla morte dello spirito.

 Le molteplici citazioni e indicazioni a leggere gli altri libri comunicati a Schumi, nonché altri libri teosofici-spirituali comunicati ad altri mistici, completano un condensato di istruzioni dall’alto, attraverso cui tutti gli uomini di buona volontà che desiderano far chiarezza affinché la verità esploda negli ultimi tempi, e sia anche di stimolo a qualunque esegeta che voglia ricominciare daccapo il suo studio biblico, fanno di questa breve raccolta un indispensabile testo, affinché siano scovati degli errori essenziali, e si eviti che un bravo pellegrino si perda ancor prima di cominciare, nella sua spinta a servire con tutta la buona volontà e amore e obbedienza, il nostro caro unico Maestro Gesù.

 

Amici della nuova Luce

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Cap. 1

1° contr.) - Il peccato ereditario è quello commesso da Adamo ed Eva

in conseguenza della caduta di Sadana

1. Questo è quel peccato che i vostri progenitori Adamo ed Eva nel paradiso hanno commesso un giorno contro il divino Comandamento della castità, e di cui Mosè parla nei primi quattro capitoli dellaGenesi”.

2. Dice Mosè: [Gen 2,17] «Io, Jehova, dissi ad Adamo: “Ma dell'albero della conoscenza del bene e del male (Eva[1]) non ne mangerai, poiché il giorno in cui tu ne mangerai, tu stesso ne morirai![2] (stai andando alla morte del peccato)»

3. Ma poiché l'egoismo libidinoso del piacere – spiritualmente detto ‘serpente’non cedette fino al frutto del peccato (‘Caino’) fu lì che seguì il giudizio di Dio: poiché tu hai violato il comandamento della castità con la tua arrogante disobbedienza verso di Me, tuo Dio e Creatore, «…perciò dovrai mangiare il tuo pane insieme alla tua donna nel sudore della tua fronte, finché tornerai alla terra da cui sei stato preso» [Gen. 3,19].

4. Io, infatti, attraverso l’obbediente astinenza, volevo conservare Adamo ed Eva in santità (o purificati) fino a quando sarebbe giunto il tempo di risvegliare, mediante l'amore spirituale di entrambi, un frutto benedetto senza peccato spirituale, come suscitai il corpo di Gesù in Maria.

5. Dopo che Adamo ed Eva ebbero peccato, fu espressa dalla sapienza di Dio la sentenza che, come in Adamo, in spirito avrebbero peccato tutti gli uomini, così anche ognuno per se stesso attraverso sofferenza e morte in croce si sarebbe dovuto guadagnare di nuovo la figliolanza di Dio perduta con la disobbedienza verso i Suoi Comandamenti. Poiché l'Amore in Dio non accolse questa sentenza, la Sapienza in Cristo dovette annullare la sentenza (vedi “Cristo e la Bibbia”), e liberarvi da questo dolore della morte che fu stabilito come espiazione per il peccato ereditario. Perciò poi ad Adamo fu subito promesso il Salvatore nel Messia[3] di cui danno testimonianza anche Pietro e Paolo.

6. Perciò Pietro scrive nella Lettera agli Ebrei 9,15: «Per questa ragione Cristo è il mediatore di un nuovo patto, affinché mediante la redenzione delle trasgressioni del precedente patto, che seguì con la morte in croce di Cristo, i chiamati ricevano la promessa dell’eredità eterna (la figliolanza di Dio)».

7. Con questa chiara affermazione, che tratta della trasgressione del primo patto, è respinto apertamente e in maniera definitiva che l'assoluzione o la salvezza varrebbe anche per il secondo patto, vale a dire per i peccati che gli uomini commettono nel secondo patto, il quale prende il suo inizio dopo la morte in croce. Dalla morte in Croce di Cristo, ognuno è responsabile dei suoi stessi peccati.

8. Paolo scrive ai Romani: [Romani 5,12] «Come per mezzo di un solo uomo il peccato (ereditario) entrò nel mondo e la morte (animica) da questo peccato, così anche questa morte derivata dal peccato è poi penetrata in tutti i discendenti di Adamo, perché l’intero genere umano discende da Adamo, e quindi una volta peccò insieme a lui ». Inoltre: [Romani 6,23] «La morte, infatti, è il salario del peccato», tanto spiritualmente quanto anche materialmente.

9. È perciò un errore enorme e terribile del protestantesimo il fatto che si sostiene, nonostante una così chiara contro-prova, che Cristo con la morte in croce ha vinto anche il potere dei peccati commessi attualmente, e che i peccati commessi ai nostri giorni non possono danneggiare l’uomo.

10. Questa eresia deriva da Paolo, e dopo di lui fu annotata da Martin Lutero nella religione protestante, di cui nel Libro di “Lutero nell’aldilà” c’è da leggere una grande spiegazione.

11. Anche Paolo, però, nella lettera ai Romani 3,25 dice che attraverso la Croce le trasgressioni del passato commesse prima della crocifissione furono espiate, e con ciò anche lui nega che con la morte sulla croce, i peccati che furono commessi dopo la crocifissione fossero espiati! – Chi ha orecchi per intendere, intenda! - E rifletta che cosa è qui spiegato.

12. Chi quindi, – se, né Mosè, né Pietro, né Paolo, – riconosce e, insistendo solo sulla lettera ai Galati che trae in inganno, sostiene con decisione che Io, Gesù, soffrii anche per il Nuovo Testamento, costui si sbaglia, e nega anche quanto detto nello stesso, dove dissi: [Mt. 5,17] «Io non sono venuto per abolire Mosè e i profeti…», in altre parole i 10 Comandamenti, «…ma per portarli in adempimento».

13. Chi quindi pecca contro i 10 Comandamenti e i Miei insegnamenti, costui non ha l’Intercessore Gesù, non ha nessuna salvezza per Grazia, ma la giusta punizione mediante pentimento contrito e penitenza di vita, con la quale egli deve conformarsi, perché l’Intercessore Gesù fu promesso ad Adamo soltanto per il peccato ereditario e per i peccati che furono commessi fino alla crocifissione. Per questi peccati, quindi, l'uomo è salvato per Grazia, perché non lui dovette soffrire per se stesso, ma Io, Gesù, soffrii per lui sulla croce.

14. Poiché Paolo non era infallibile, ma piuttosto non insegnò, ma annotò giustamente alcune cose, Io vi voglio spiegare con dimostrazioni altri errori, trattando il seguente, dalla falsa dottrina della giustificazione di Paolo.

 

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Cap. 2

2° contr.) - L’eresia della ‘giustificazione’ espressa da Paolo

1. Paolo scrisse ai Romani, cap.4, 5: «Chi non opera, ma ripone fede in colui che giustifica l'empio, la sua fede gli è tenuta in conto di giustizia», secondo il decreto della Grazia di Dio. – Contro quest’eresia Io, quale Jehova, rispondo come segue, già attraverso il profeta Ezechiele:

2. [Ezechiele 33,14-19]: «Quando Io, Jehova, dico all’empio: “Per certo tu morirai!”, ed egli si ritrae dal suo peccato e pratica ciò che è giusto e buono, cosicché riflette sulla sua empietà e restituisce ciò che ha rubato, operando secondo i precetti che danno la vita senza commettere iniquità, allora egli dovrà vivere, e non morire, e tutti i suoi peccati che egli ha commesso non saranno più ricordati, poiché ora egli pratica ciò che è giusto e buono: perciò, egli deve vivere!». [Ez. 3,20-21] «Quando il giusto si ritrae dalla sua giustizia e commette ingiustizia, egli muore a causa di questa. E quando l’empio si ritrae dalla sua empietà e fa ciò che è giusto e buono, a causa di questo, egli vivrà».

3. Queste parole del profeta Ezechiele v’insegnano che Io non rendo giusti i malvagi per Grazia, bensì solo se il malvagio si converte e fa del bene Io perdono i suoi peccati, ed egli viene accolto in Grazia per la vita.

4. Se qualcuno vi fa del male, allora egli sta nel vostro sfavore, indignazione e lagnanza, se però egli comprende la cosa sbagliata, vi prega per il perdono e ripara quanto commesso, allora voi gli perdonate anche i suoi peccati. Non è questo lo stesso caso, come con i malvagi presso di Me? Certamente è così. Come voi perdonate il nemico solo quando ha fatto tutto per soddisfarvi, così faccio anch’Io, e non posso fare altrimenti. Io, infatti, non posso usare gli empi in Cielo, perché allora il Cielo si trasformerebbe in un inferno! Da questo, voi vedete che Paolo non proviene da Me, ma da se stesso, e perciò ha espresso ed esposto una menzogna! Questo fatto vi sarà illuminato qui ancora da parecchi seguenti insegnamenti:

5. [Matteo 12, 35-37]: «35L'uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone, mentre l'uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvagie».«36Ma Io (Gesù) vi dico: di ogni parola superflua che gli uomini avranno detto, renderanno conto nel giorno del giudizio».«37Poiché dalle tue parole (e azioni) sarai dichiarato giusto, e dalle tue (cattive) parole (e azioni) sarai condannato».

6. Le mie stesse parole in Matteo vi affermano che i malvagi e gli empi non diventano giusti per Grazia ma condannati secondo le loro cattive parole e azioni. Chi qui dovrebbe aver detto la Verità? Io, Cristo, oppure Paolo? Voi difendete Paolo; così Io, Cristo, appaio come un bugiardo! Ma se voi credete a Me, allora dovete ammettere che Paolo ha costruito un’eresia che voi dovete respingere, e credere a Me!

7. Nel Sermone del Monte Io dissi: [Mt. 7,1-2] «Non giudicate, affinché non siate giudicati. Poiché col giudizio col quale voi giudicate, sarete (di nuovo) giudicati».

8. Questa sentenza si chiarisce con le seguenti deliberazioni della Sacra Scrittura:

9. Paolo dice: [Galati 6,7-8] «Cari fratelli! Non lasciatevi ingannare, Dio non è da beffeggiare. Poiché qualsiasi cosa l’uomo semini, quello pure mieterà. Chi semina in vista della sua carne, mieterà la corruzione dalla sua carne. Chi invece semina in vista dello spirito, mieterà la vita eterna dallo spirito».

10. Con l'ultima parola ‘la vita eterna’ tutto si chiarisce: “Non giudicate ingiustamente sulle parole e le azioni dei vostri fratelli o del vostro prossimo, affinché non siate giudicati nell'aldilà della vita eterna, o di Cristo a causa della vostra ingiustizia, poiché con la stessa misura con cui voi misurate qui sulla Terra del buono o del cattivo, sarà misurato a voi nell’aldilà come ricompensa”.[Luca 6,38].

11. Così suona poi anche l'altra frase: [Galati 6,7] «Ciò che l’uomo semina sulla Terra, lo raccoglierà nell'aldilà». Quindi, non vi è alcuna giustificazione ‘per Grazia’, e così in queste parole c’è la negazione diretta che Io renda giusti i malvagi, per Grazia!

12. Nessun uomo di buon senso guarderà la rivelazione di Giovanni (Apocalisse) per un’opera umana, e certamente c’è anche lì ‘l’oro’, vale a dire: le buone azioni degli uomini li seguono nell'aldilà come ricompensa [Ap 14,13]. Lì si dice inoltre che le opere del male li seguono nell’aldilà e saranno giudicati secondo le loro opere malvagie [Ap 20,12]. Quindi, giudizio e giustizia vi sono preannunciate per l'aldilà, ma da nessuna parte c’è che Io renda giusto qualcuno per Grazia; ancor meno i malvagi!

13. Si dice inoltre nella I° lettera ai Corinzi 15,42: «Così è anche la resurrezione dei morti: il corpo è seminato nella corruzione ed è destato nell’incorruzione», e che uno semina, vale a dire l’uomo di carne, e un altro, cioè lo spirito del defunto, raccoglie nell'aldilà. Ma se è stato seminato il male, allora non può essere di certo, raccolto del bene [2° Cor. 9,6]. Infatti, la malerba non matura a grano, infatti: [Osea 8,7] «Chi semina vento, raccoglierà tempesta».

14. Io dissi nel Sermone del Monte: [Matteo 5,26] «In verità, nessuno uscirà dal carcere, finché non avrà pagato fino all'ultimo centesimo».

15. Questo versetto significa che nessuno è giustificato in precedenza, fino a che non rinuncia ai suoi peccati, finché non li estirpa da se stesso e procede col fermo proposito di vivere in maniera giusta e timorata; poiché il peccato è appunto il carcere e la morte dell’anima. – Così vi dice ogni versetto! Perché nessuno diventa beato ‘per grazia’, ma solo mediante la sua stessa fatica e affanno! Per questo ho fatto elargire il mio aiuto divino.

16. Che cosa sarebbe, soprattutto per una Giustizia divina, se il devoto che si sforza per lunghi anni a conformarsi alle Mie leggi, fosse messo alla pari del malvagio per il fatto che il malvagio che ha commesso solo del male a scapito degli altri, che ha sfruttato, abusato o derubato, debba essere considerato come giusto, senz’altro, per Grazia, e dichiarato beato?

17. Paolo scrive a Timoteo: [1° Tim. 4,16] «Abbi cura di te stesso e persevera sull’insegnamento! Se lo fai, salverai te stesso e coloro che ti ascoltano!». E questa è la giusta e unica vera dottrina: il lavoratore diligente si paga, ma il pigro si bandisce da questo. Devo Io, l’Onnisciente Iddio, agire più insensatamente di quanto fanno gli uomini?

18. Dalle brevi presenti spiegazioni, è evidente che la dottrina protestante della ‘giustificazione’ secondo Paolo e Lutero è completamente sbagliata ed estremamente pericolosa per la salvezza delle anime degli uomini, perché invece dello sperato Cielo trovano solo l'inferno, il verme della coscienza che non muore, ed è raggiunto lo stridor di denti e le fiamme dell'inferno per la vita impenitente! Chi desiderasse una spiegazione multilaterale sulla giustificazione davanti a Dio, costui legga il libro cristiano-teosofico di Lutero nell’aldilà.

19. L'evangelista Giovanni scrive in I° Giov 1,5-8: «5Ed ecco qual è il messaggio (Gesù) che noi abbiamo udito da Lui, che annunciamo a voi:

20. Dio è Luce (vale a dire, è puro come cristallo nel senso della dottrina dell'Amore e della Sapienza divina secondo l’Evangelo), e quindi in Lui non esiste tenebra (o peccato, difetto e caratteristiche non sante). 6Pertanto se noi diciamo che siamo in comunione con Lui, e camminiamo nelle tenebre (o peccato e false credenze), allora mentiamo e non affermiamo la Verità!

21. 7Ma se camminiamo nella luce (o senza peccati, senza vizi, senza commettere desideri carnali, senza cattive caratteristiche né passioni, senza egoismo di sorta e amor proprio, nel massimo amore per Dio e nel perfetto disinteressato amore per il prossimo, come lo è Dio per gli uomini, o come lo è la madre per il suo figlioletto, anche pieni di umiltà, come Gesù sulla via della sofferenza, pieni di pazienza, pieni di pietà e compassione verso amici e nemici – come Dio, che, pieno d’Amore, manda sui peccatori e giusti, altrettanto, la luce del Sole e nuova feconda pioggia – pieni di pace, amore, pieni della più seria castità, purezza, spirito conciliativo, remissione e altruismo), come è Dio nella Luce (qui descritto spiritualmente), allora siamo in comunione gli uni con gli altri (come nel cristianesimo primitivo, dove il mio era tuo, e il tuo era mio), e allora il sangue di Gesù Cristo (che è il disinteressato, quindi puramente spirituale divino Amore di Cristo per noi, Suoi figli), ci rende puri da ogni peccato.

22. 8Se però diciamo che siamo senza peccati (e che è Cristo nel Nuovo Testamento, che oggi celebriamo, con il suo sangue sparso sulla croce a pagare per noi una volta per tutte), allora inganniamo e seduciamo noi stessi e la Verità non è in noi» (ma anche deliberata bugia, perché profeti e apostoli insegnano il contrario, come dimostrano le prove prima citate).

23. Inoltre Giovanni scrive e dice [I° Giov. 2,1]: «Figli miei, vi scrivo queste cose, affinché non commettiate peccati. E se qualcuno pecca, allora abbiamo un difensore presso il Padre: Gesù Cristo, il Giusto!».

24. Abbiamo visto prima che nessuno diventa beato per il Nuovo Testamento, ma per Grazia, solo per i peccati del Vecchio Testamento, fino alla morte in croce.

25. Io, Gesù, risposi all’interrogante Pietro, su quante volte si deve perdonare il prossimo (quale fratello), e che questo doveva avvenire 77 volte sette; che però questo, presso il Re sublime, può accadere solo quando voi, per questo, in ginocchio e col fermo proposito di riparare di nuovo tutti i torti, pregate con contrito pentimento per il perdono, e voi stessi fate la stessa cosa verso i vostri nemici, e non diversamente! Così, infatti, suona l'insegnamento in Matteo 18,21-35: che ognuno deve ben esaminarsi! – Come voi fate verso il vostro prossimo, così Io, Gesù, farò a voi. Quindi, Io sarò un giusto Intercessore presso il Padre Mio, – se anche voi sarete giusti e farete al vostro prossimo ciò che desiderate Io faccia a voi.

26. Il versetto successivo dice: [I° Giov. 2,2] «Gesù è la riconciliazione per i nostri peccati e di tutti i peccati del mondo».

27. Che questo versetto abbia un significato completamente diverso da quello precedente, e che quindi non si richiami al precedente (capoverso 23), sono le successive dimostrazioni: la riconciliazione di Dio con Se stesso [2° Cor 5,18-19], mediante il riscatto sulla croce dai peccati del Vecchio Testamento, è in testa alla Genesi 1,2-17 e capitolo 3, che è stato poi dimostrato dalla Lettera agli Ebrei 9,15 e Romani 3,25!

28. Che quest’argomentazione si basi sulla Verità, si vede da 1° Giovanni 2,22-23, dove dice: «Chi è bugiardo, se non colui che nega Gesù Cristo come Figlio di Dio? Questi è colui che nega il Padre!». Ebbene, nel mondo ci sono quattro quinti degli uomini che, in parte non ha mai sentito parlare di Me, in parte non crede che Io, Gesù, sia il figlio di Dio! Eppure, Giovanni assicura che io, Gesù, sono la Riconciliazione per il mondo intero! Se si prende questa comunicazione, che nel Vecchio Testamento suona come peccato, e per di più, basandosi sulla verità, si congiunge o si combina in un certo senso col capoverso 23, allora sbucano solo bugie e non senso.

29.È un dato di fatto che non ci sia più il peccato ereditario, quindi anche nessun limbo, dove i timorati di Dio dell'Antico Testamento erano in attesa del Salvatore; poiché Io, il bramato e a lungo atteso Salvatore del Calvario, venni e li guidai nella Mia santa casa paterna, e fondai con questo la nuova Gerusalemme [Giov. 19,17] – [Ebrei 10-14].

30. Per voi però, cari figli, non è necessaria nessun’attesa nell'aldilà nel Limbo, perché innanzitutto vi ho reso beati Io per Grazia con la Mia sofferenza e morte in croce, offrendoMi Io stesso e morendo per questa, a causa della punizione del peccato ereditario che fu inflitto su di voi.

31. Tuttavia, i peccati provocati nella vita attuale per propria colpa, li dovete espiare voi stessi, altrimenti non arrivate al Cielo, bensì all'inferno; è per questo che Io ho insegnato di recitare la preghiera del Padre nostro, affinché gli uomini ricordino giornalmente che essi sono peccatori, che il peccato è la morte spirituale dell'anima, tuttavia non del corpo materiale. E poiché Io, Dio stesso, venni non per abolire i dieci Comandamenti, ma per darne adempimento, allora vi sarà certo evidente che anche voi dovete fare lo stesso, perché, come dimostrato prima, i peccati commessi sulla Terra, se non espiati prima, vi seguono nell’aldilà e là formano il vostro inferno, poiché ognuno su questo mondo, secondo la sua vita e il suo operare, costruisce il Cielo o l’inferno per l’aldilà.

 

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Cap. 3

3° contr.) - Non la sola fede rende beati

 1. Paolo disse al carceriere: [Atti 16,31] «Credi nel Signore Gesù Cristo, allora tu e la tua casa sarai salvato». Queste parole significano: credi nella Mia missione divina, nei Miei insegnamenti, nei Comandamenti e negli esempi vissuti prima per voi, e vivi e agisci di conseguenza, allora diventerai beato. Perché Io non sono venuto per abolire Mosè e i profeti, oppure i 10 Comandamenti e gli Insegnamenti di Jehova, ma per darne compimento [Mt. 5,17].

 2. Chi però nega Me, il Figlio, cioè non segue i Miei insegnamenti, che sono gli Insegnamenti del Padre e dell'Amore divino [Giov. 14,10], costui nega anche il Padre in Cristo, il Quale sono Io stesso [I° Giov 2,23]. E perciò non viene a lui in nessun altro nome la salvezza per la figliolanza di Dio, perché non c'è nessun altro nome per giungere a Dio come figlio [Atti 4,12].

 3. Da ciò, vedete che la sola fede che renderebbe beati, non è tale solo di colui che crede in Me, Gesù, ma che si faccia ciò che Io ho insegnato; e perciò mi aspetto anche da voi che facciate ogni sforzo per adempiere la mia santa Volontà, la quale pretende da voi che adempiate i dieci Comandamenti dati attraverso Mosè, i quali spiritualmente sono racchiusi nei due Comandamenti dell'Amore: ama Dio sopra ogni cosa, e il tuo prossimo come te stesso.

 4. Pertanto, fate al prossimo ciò che volete che esso faccia a voi. Paolo stesso, infatti, afferma che presso Cristo vale solo quella fede che è attiva attraverso l'amore; lo stesso Giacomo conferma sostenendo che la fede non serve a nulla senza le opere d’amore per il prossimo, e questo è giusto, altrimenti non avrei mostrato il buon Samaritano come esempio, del donatore di questo amore. E così anche Paolo non avrebbe dato risalto all'alto valore dell'amore. Oltre a questo, si consideri attentamente le Mie Caratteristiche come Figlio dell’Uomo (che sono trattate nel Libro delle preghiere’).

 

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Cap. 4

4° contr.) - Come ottenere il battesimo di fuoco dello Spirito Santo

1. Con l'argomentazione precedente, è ora evidente che l'uomo diventa beato per Grazia – con la supplente morte di Gesù Cristosolo per il peccato ereditario co-commesso nello spirito di Adamo; tuttavia, i peccati commessi ai nostri giorni si devono estinguere, così come anche un debito di denaro non lo può estinguere né Dio né il tuo prossimo per te, ma tu stesso lo devi. Perciò usa il tuo giudizio, e non essere tu stesso il nemico della tua felicità dell’anima, poiché Io, Gesù, perdono il penitente solo allora, quando ha adempiuto tutte le condizioni che ho prescritto. Leggete i Dieci Comandamenti e Matteo 5,22; esaminate il senso della preghiera del Padre Nostro, e così via.

2. Che la fede vi renda beati solo allora, quando imparate l’Insegnamento a causa del quale Io scesi sulla Terra, e accogliete i Comandamenti datovi attraverso Mosè, Comandamenti che Io stesso non venni per abolire ma per adempiere, e per amare Me, vostro Dio e Padre in Gesù, vi sarà qui chiaro e lampante!

3. Se ora voi accogliete tutto questo e l’osservate rigorosamente, così come prima indicato, camminerete liberi dal peccato davanti a Dio e agli uomini, cosicché vi troverete nella Luce di Dio! Allora il Mio Sangue, che è il Mio Amore infinito, vi renderà puri e liberi da tutti i peccati attraverso il battesimo del fuoco dello Spirito Santo, perché voi Mi vedrete, e parlerete personalmente con Me e potrete operare guarigioni miracolose (come gli apostoli dopo il battesimo di Pentecoste)! Fino a quando non avete ancora nessun dono di guarigione miracolosa attraverso il battesimo del fuoco dello Spirito Santo della rinascita, non camminerete liberi dal peccato dinanzi a Me.

 

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Cap. 5

5° contr.) - Gesù quale unico Dio e Padre, provato dalle S. Scritture

 

1. In Isaia [cap. 9,5] sono menzionate le Caratteristiche divine del neonato Fanciullo Gesù; intanto dice: «Egli» cioè Gesù che è l’eterno Dio Padre, è chiamato «Meraviglioso», perché è il Creatore stesso del mondo, cosa che nessuno può sondare, né imitare, ma deve credere a ciò che fu loro insegnato. Egli è chiamato «Consigliere», quindi il Consigliere dell’eterno Dio Padre, e nessuno può essere altro che la Sapienza di Dio, che è Cristo secondo la Sua Anima. Egli è chiamato «Dio potente», la Potenza di Dio Padre è tuttavia lo Spirito Santo. Egli è il Campione delle Virtù e delle Caratteristiche divine. Il Suo nome è «Principe della Pace» della vita spirituale.

2. Dopo questa spiegazione di Isaia noi vediamo che Cristo, o il Messia, non era altro che Dio, il Creatore stesso del mondo. Questo fatto si conferma perché nelle profezie dei profeti Io, Jehova, o Dio Padre, ho sempre fatto parlare di Me stesso che sarei venuto Io nel mondo.

3. Nel salmo 24,7 Io, Jehova, dissi, sulla Mia incarnazione in Cristo: «Spalancate le porte» che qui sono i cuori ricettivi, «i frontoni del mondo», che qui sono le nobili virtù umane, «poiché il Re della gloria», Jehova Zebaoth, «il potente e grande», in altre parole, lo Spirito Santo dell'Amore di Dio, arriva con «gloria» nel mondo dei suoi figli.

4. [Malachia 3,1]: «Io», Jehova, «vi mando il Mio angelo» Elia, «il quale preparerà la via dinanzi a Me». Elia era Giovanni il Battista. Io, Jehova, o Dio Padre, dissi però che Io stesso sarei venuto come Messia; e venni e Mi feci battezzare da Giovanni nel Giordano.

5. Tuttavia, anch'Io stesso affermai che sono Dio Padre, dicendo in Giovanni 10,30: «Io e il Padre siamo una cosa sola», in Giovanni 12,45 Io dissi: «Chi vede Me, vede Colui (il Padre) che mi ha mandato». All'ultima Cena dissi ai discepoli interroganti: [Giov. 14,9] «Da tanto tempo sono con voi, e voi non Mi conoscete? Filippo! Chi vede Me, vede il Padre, come puoi tu ancora dire, 'Mostraci il Padre’?».

6. Che io sia il Cristo, il Creatore del mondo, quindi lo stesso Dio Padre, ve lo dice Pietro nella Lettera agli Ebrei 1,2 e Paolo nella Lettera ai Colossesi, 1,13-17.

7. In Isaia 9-5 sono menzionato come Dio Padre dell'eternità, un Principe della pace. In altre profezie, tuttavia, come Re, nel seguente modo:

8. [Isaia 6,5]: «Ho visto il re Jehova Zebaoth con i miei occhi».

9. [Isaia 33,22]: «Jehova è il nostro Giudice, Jehova è il nostro Legislatore, Jehova è il nostro Re»

10. [Isaia 43,15]: «Io, Jehova, sono il vostro Santo, il Creatore d’Israele è il vostro Re».

11. [Geremia 10,10] «Ma Jehova è la Verità[4] Egli è un Dio vivente e un eterno Re».

12. [Daniele 4,34]: «Io glorifico il Re del Cielo; poiché ogni Sua opera è Verità e giuste sono le Sue vie».

13. [Michea 5,1]: «E tu, Betlemme di Efrata, sei certo piccola tra la stirpe di Giuda, ma da te uscirà un principe d’Israele, la cui origine è dal tempo passata, dai giorni dell'eternità».

14. [Matteo 2,2]: «I tre savi domandarono: dov'è il neonato re dei Giudei? Noi, infatti, abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarLo».

15. Zaccaria scrive [cap.9,9]: «Tu figlia di Sion, esulta grandemente, e tu figlia di Gerusalemme, giubila! Vedi, il tuo re viene a te, un giusto e un soccorritore, umile cavalca un asino, un giovane puledro d'asina».

16. [Giovanni 18,37]: «Io, Gesù, davanti a Pilato confessai Me stesso di essere un Re, ma che il Mio Regno non è di questo mondo».

17. La parola ‘Cristo’ o ‘Messia’, significa ‘Unto’, e questo, secondo il linguaggio biblico, significa ugualmente, ‘Re’; Io sono chiamato molto spesso come tale nel Nuovo Testamento.

18. Nella prima epistola a Timoteo, Paolo nel suo amore per me, ebbe l’ardire di esclamare: [I° Tim 1,17] «A Lui (Gesù), all’eterno Re, all’immortale, all’invisibile, all’unico Dio, sia onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen!»

19. Giovanni disse: [I° Giov. 5,20] «Cristo è il Dio veritiero e l’eterna Vita».

*

(parla Schumi):

Da queste dimostrazioni, e ancora da molte altre che nel libro “Cristo e la Bibbia” sono rese note, è chiaro come il Sole che, oltre Gesù Cristo, mai è esistito un altro Dio e Padre, mai un altro Redentore come Jehova Zebaoth. Spiegazioni più dettagliate sui detti ed espressioni su Gesù come: «Figlio di Dio», «Potenza divina», «Sapienza divina», «Dio Mio, Dio Mio, perché Mi hai abbandonato», oppure «il Padre è più grande di Me», ecc. ecc., sono precisamente da leggere nel libro indicato, come pure in la “Santa Trinità”, e nel “Libro di preghiere”, e nel “Libro della Passione di Gesù”, e così via.

 

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Cap. 6

6° contr.) - Dio è unipersonale e non trino!

1. È scritto: [Genesi. 1,27] «Dio creò l'uomo a Sua immagine, li creò maschi e femmine». E Adamo con Eva generò figli nuovamente a sua immagine. E noi, i discendenti di Adamo, siamo tutti uni personali.

*

2. Quando Io, Jehova, sostituito presso gli Israeliti da un angelo in carne e ossa, e parlai loro e camminai in mezzo a loro, non si vide altro che il corpo umano dell'angelo, il quale anch’esso fu creato a immagine di Jehova. Sul monte Sinai, Io divenni anche solo uni personale.

3. Io, Gesù, sono il Padre spirituale dell'uomo, quindi tutti gli uomini dovrebbero essere tri-personali se Io fossi tri-personale; ma proprio in questo c’è la prova dell’uni personalità di Dio, perché i Miei figli sono unipersonali, poiché pure ogni padre genera i suoi figli secondo l’immagine sua!

4. Io, Gesù, Dio stesso, fui nominato dagli apostoli frequentemente come l'immagine di Dio. Dissi di Me stesso che ero figlio di Dio, che Dio Padre dimorava in Me e che lo Spirito Santo procedeva dal Padre e dal Figlio, quindi che Io stesso ero Dio Padre, Figlio di Dio e Spirito Santo, e tuttavia non si vedeva nessun altro che Me, Gesù, nella comune forma umana, sebbene Io stesso fossi La Santissima Trinità.

5. Queste evidenze, che i patriarchi, profeti e apostoli, non riferiscono di una tri-personalità di Dio, e nessuno Mi ha visto in tre persone, dimostra la Verità, poiché nel IV secolo, dai malintesi della Sacra Scrittura sorse la presentazione nella Chiesa cattolica romana di una tri-personalità di Dio, cosa che la Chiesa protestante prese in consegna, in base a una dottrina erronea. Su questo si legga di più nei libri cristiano-teosofici: “La Santa Trinità” e Cristo e la Bibbia”.

 

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Cap. 7

7° contr.) - Prova dell’esistenza dell'anima nei sogni e continuità dopo la morte del corpo

1. L'uomo vive alla soglia di due mondi: di giorno l'anima è occupata nel corpo di carne, quindi uno spirito della Terra o uomo della Terra; quando il corpo materiale dorme, allora l'anima è nel regno dello spirito. Questo ve lo dimostra la vita del sogno. Voi, infatti, vi vedete spesso in conversazione con persone estranee, dimoranti in luoghi sconosciuti, vi vedete fare e intraprendere cose differenti, e tutto questo, quando il vostro corpo giace immobile e dorme.

2. L'anima è quindi nella fossetta epigastrica e opera, con i suoi pensieri nel doppio corpo e mente verso l'esterno, e da questa è telegrafata indietro al cervello attraverso il filo elettrico della vita, e perciò il cervello vede e sente solo la parte dell’anima che dimora all’esterno del corpo, ma non vede mai l’anima che agisce nella fossa epigastrica.

3. Le Sacre Scritture conservano alcune prove della continuazione della vita dopo la morte, così ad esempio:

4. Il defunto profeta Elia, vissuto 800 anni prima di Cristo, comparve come Giovanni il Battista reincarnato.

5. Nel libro di Tobia si legge che Azaria, il figlio grande di Anania, morì e, dopo diverso tempo, comparve come l'arcangelo Raphael compagno del giovane Tobia.

6. La stessa cosa voi vedete dalla storia del ricco crapulone e del povero Lazzaro. Il ricco crapulone, dopo la morte, giunse nella vita tormentosa dell’inferno; Lazzaro invece nel Cielo. [Luca 16,19-31]

7. Dalla Mia vita si presenta a voi la storia della morte di Lazzaro di Betania particolarmente interessante. Lazzaro era morto già da quattro giorni, egli emanava l'odore dei morti intorno a sé, ma Io, Gesù, venni ed esclamai: «Lazzaro, vieni fuori» e l'anima di Lazzaro ritornò nel suo corpo guarito e resuscitato, e Lazzaro visse di nuovo. Senza l'anima immortale, anche la storia di questo risveglio somiglierebbe ad una favola.

8. Le molteplici comunicazioni dei defunti dopo la morte attraverso rumori, voci, ecc. sono generalmente note ai parenti, amici e conoscenti, e ci sono migliaia e ancora migliaia di famiglie che in tutto il mondo, presso ricchi e poveri, incolti, colti o eruditi, questo è uguale, lo hanno sperimentato; dappertutto compaiono tali comunicazioni, anche se l’alto ceto tace questo volentieri, perché vengono derisi dai non credenti.

*

Io (Schumi) so per esperienza personale che persone incredule mi hanno riferito le loro visioni spirituali ed esperienze molto caratteristiche, ma alla fine esse pensavano che fossero solo illusioni e nulla più, oppure dicevano: “Non si sa cosa se ne deve ritenere e credere”.

 

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Cap. 8

8° contr.) - L’assurdità dell’eterna dannazione

1. Tutte le chiese e sette cristiane riconoscono l’eterna dannazione. Questi uomini, vivendo materialmente e perciò leggendo la Bibbia materialmente, in seguito hanno trovato il senso della lettera morta, e questo, già nell'Antico Testamento.

2. Immaginatevi il grande profeta Samuele attraverso il quale Io, Jehova, avevo governato e condotto il popolo ebreo: egli doveva, davanti a Marta di Endor, salire dall’inferno, affinché il re Saul credesse! Samuele era un giusto. Come doveva salire? La donna gettò un grido: [1° Sam. 28-13] «Vedo salire un dio!». Sì, se gli dèi, quali perfetti figli di Dio dimorassero nell’inferno, allora anche Dio dovrebbe dimorare nell’inferno, invece che in Cielo. Allora Io sarei un Dio dell’inferno, non un Padre celeste.

3. Vedete, gli ebrei credevano fermamente che i loro patriarchi, profeti e antenati avrebbero atteso all’inferno (o limbo) la redenzione attraverso il Messia, perché essi non comprendevano più bene il linguaggio spirituale delle rispondenze, quindi Samuele doveva allora salire dalla terra, dove sono i più maligni diavoli del terzo inferno!

4. Miei cari figli! Voi siete certo dotati di ragione e di intelletto, e nei vostri cuori troneggio Io, lo Spirito del Dio dell’Amore, e nel vostro cervello dimora la sapienza, di conseguenza voi avete ricevuto tutto da Dio per essere felici, se adempite i Comandamenti del divino Amore.

5. Ora Io vi domando: “Lavorate voi con l’intenzione pienamente consapevole di rendere nel mondo i figli infelici, anzi, renderli infelici in eterno?”

6. Vi stupirete per il fatto che Io ponga una domanda così assurda o ripugnante, che perfino l’uomo più depravato vi risponderebbe con un ‘no!’, indignato! Egli risponderà – e dirà: “Si provvede ai figli con amore! Tutti i genitori hanno volentieri dei figli; essi si sacrificano per tutta la vita per rendere felici i propri figli! Come si può allora porre una tale assurda domanda, priva di ogni logica?”

7. Vedete! Se voi date una tale risposta con evidenza pienamente valida della Verità, e di certo avete solo una debole luce della Mia Sapienza divina, come potete voi immaginare nelle Caratteristiche di Dio, quello che potrebbe rendere onore solo a un maligno diavolo infernale?

8. L'uomo è nato sulla Terra, egli è quindi il figlio di ventura dell’educazione da parte di genitori, chiesa, scuola, società e dello Stato. Egli sa solo quello che gli hanno insegnato. Se però questa educazione non è secondo i Comandamenti e gli Insegnamenti divini, anzi perfino non compresi giustamente – perché il vero Insegnamento di Dio è mischiato con statuti umani secondo la lettera male interpretata o per altri motivi, e quindi non è ben compreso, come può allora il fanciullo, cresciuto nella falsa dottrina e quindi nella falsa educazione e ingannato da cattivi esempi, ed è quindi incorso completamente contro la Volontà di Dio che è quella del Padre spirituale, essere scacciato in eterno? Io domando: “Come può l'Amore eterno e la Misericordia di Dio, condannarlo in eterno, sebbene egli sia innocente nella sua cattiva educazione e deformazione?”.

9. Io, il Padre celeste, sapevo tutto fin dall'eternità ciò che sarebbe diventato l’uno o l'altro, e sono Io che lo misi al mondo. Di conseguenza sarei Io il colpevole in primo luogo, perché il fanciullo si è allevato con la falsa educazione, maturo per essere un diavolo infernale, perché Io lo misi nel mondo senza il suo sapere né volontà!

10. Ma poiché questa è la più pura Verità, ed Io, Dio, propriamente, sono il suo vero Padre, – come si può pensare che possa cacciarlo innocente nell’eterna perdizione, come la dannazione eterna? Come si può allora accettare che Io, il Padre celeste, arrostirò e tormenterò il mio figliolo innocente in eterno nel tormento infernale? Con una tale eresia, proveniente dalle false parole della Bibbia, perché interpretate materialmente, si fa di Me, il Padre celeste, per il purissimo Satana o tiranno sanguinario del peggiore inferno! –

11. Miei cari figlioli! Potete voi credere che Io, vostro Padre spirituale, l'eterno Amore e Misericordia infinita, sia allo stesso tempo anche all’infinito, nell’eterno odio e vendetta contro di voi? Ditemi: “Potete definire questa contraddizione in altro modo che: ‘Dio e Satana è una e la stessa essenza!’?”. E continuo a chiedere: “Può, l'eterno Amore ed eterna Misericordia, essere unito con l'odio eterno e la vendetta eterna in una sola persona?”. – Voi risponderete: “No! Questo è impossibile!”. E anch’Io, Gesù, il Padre vostro celeste, risoluto, vi dico: “È certamente così impossibile, com’è impossibile far bruciare un fuoco di legna nell’acqua!”

12. Certamente c’è una dannazione eterna, ma non dannato in eterno, come insegna la mia Rivelazione divina nella ‘teosofia cristiana’. L'uomo che ha vissuto male nel mondo e si è formato a spirito infernale, arriva di certo nella compagnia di tali diavoli, come è lui stesso, ma là egli viene di nuovo istruito e, se lo accetta, allora giunge nel paradiso inferiore, dove apparterrà similmente come nel mondo, e lì viene istruito su cosa fare per farsi una posizione, ecc. Se non accetta l'insegnamento, allora rimane lunghi, lunghi secoli nel suo inferno, e alla fine scomparirà rapido come un lampo ed è già reincarnato, oppure di nuovo riprocreato nella carne sulla (su una) Terra, e qui inizierà di nuovo il suo karma o cammino di vita, nella reincarnazione. E così con lui viene fatta ancora una prova[5], se adesso vivrà con giudizio e morirà secondo il Divino. Con una tale generazione agisce solo il Mio Amore divino paterno, e questo non allenta fino a quando l'uomo comincerà a condurre una vita giudiziosa; perciò egli sarà, o reincarnato spesso, oppure, se nel Regno dello spirito si sforzerà di voler progredire, allora non avrà bisogno di essere reincarnato di nuovo.

13. Vedete, miei cari figlioli, così stanno le cose con la dannazione eterna. Dio è l'eterno Amore, e non l'eterno odio o l’eterna vendetta, perciò abbiate una buona opinione di Me, del vostro Padre celeste Gesù. Io Mi considero solo come un Padre amorevole, e non come Satana, il che è decisamente il caso se non lasciate cadere la vostra comprensione sbagliata della dannazione eterna, e per ultimo non afferrate e considerate come vero e giusto il divino Insegnamento d’amore secondo l’originaria profondità.

14. Finché l'uomo vive secondo i suoi peccati, non può certo, dalla dannazione eterna, venire a Me, al Padre suo nel Cielo, ma se egli comincia a domare ed estirpare i suoi vizi, passioni e depravazioni, allora si allontana dall’inferno e si avvicina al Cielo, e quando è maturo per questo, ci viene anche, e con il tempo nel Cielo dei figli, dove Io, il Padre, troneggio con i Miei prescelti. C'è però ancora l’una o l'altra obiezione: “Se Dio sapeva in anticipo, dall’eternità, ciò che viene da un uomo reincarnato, – perché lo fa reincarnare lì (o tornare di nuovo nella carne come uomo), dove egli si guasta e diventa di nuovo un diavolo?”. Quest’obiezione è resa inutile dal fatto che Io, Dio, quale Padre vostro, ho compassione dell’uomo, e gli concedo un po’ di distensione sulla Terra. Un giorno egli già troverà la cosa giusta.

 

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Cap. 9

9° contr.) - Sul Giudizio Universale e sulla carne dell’anima

1. Il Giudizio universale inizia appena l’uomo muore. Ve lo dice Pietro nella Lettera agli Ebrei [cap..9,27]: «…è stabilito all’uomo, un giorno, di morire, e dopo di ciò si ha un giudizio». Quindi il giudizio è immediato!

2. Sulla risurrezione della carne, Paolo scrive: [1° Cor, 15, 50-51 e 15, 52-57] «Dico questo, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio, né il corruttibile (o il corpo di carne) diviene partecipe dell'immortalità». «Improvvisamente, in un attimo, al suono dell’ultima tromba (che è l'ultima esalazione della morte dal corpo terreno), i morti risorgeranno incorruttibili» poiché il corpo non è carnale terreno, ma spirituale animico, infatti da lì ha luogo la trasformazione, cosicché l'uomo ridiventa uno spirito.

3. La resurrezione della carne è quindi, in nessun caso, con un corpo fisico materiale. Questo, infatti, sarebbe all'anima d’impedimento per recarsi fulminea qui e là, invece questo (la carne) rappresenta le opere buone o cattive operate nel corpo terreno di carne, se contro Dio e contro il prossimo, oppure a favore loro; queste formano poi la veste spirituale dell’anima del defunto. Perciò si dice: [2° Cor. 9,6] «Ciò che voi seminate qui, questo raccoglierete là», le vostre opere, infatti, vi vengono dietro!

4. Il sonno dell'anima del defunto, fino alla risurrezione, al Giudizio universale, è un’opinione completamente sbagliata. Il profeta Isaia dice che i defunti vivono altrettanto nell’inferno, e si muovono come quelli che per il mondo sono addormentati in Cristo [quelli che vivono in Cielo]. Luca [cap. 16,19-31] vi riferisce una lunga conversazione tra il ricco crapulone che si trova nell’inferno e il povero Lazzaro che si trova in Cielo.

5. Gli angeli sono reclutati tra gli uomini che hanno vissuto e operato sulla Terra secondo la Mia santa Dottrina. Le prove ve le fornisce Samuele, il giudice d'Israele, il quale sorse dal limbo come un dio e parlò con Saul [1° Samuele 28]; il defunto Azaria scese sulla terra come angelo Rafael, e guidò il figlio di Tobia; Mosè ed Elia apparvero sul monte Tabor e parlarono con Me, ed essi apparvero dopo la Mia Ascensione e parlarono agli apostoli; l'arcangelo Gabriel (questi era stato un giorno il patriarca Jared) portò il messaggio a Maria. Voi sapete certamente che Enoch ed Elia furono accolti viventi in Cielo, perciò non c'è da nessuna parte una prova del sonno dell'anima dei defunti! La morte è la vita peccaminosa dell'uomo, il sonno della morte, invece, è l’ostinazione peccaminosa nei vizi e caratteristiche infernali!

 

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Cap. 10

10° contr.) - Il ritorno di Cristo e il rapimento dei fedeli credenti – Le giuste trascrizioni di Giov. 14,2-3 promesse da Gesù e adempiute – L’adempimento degli ultimi tempi di Gioele 2,28-31, ma non tutto – La liberazione di Satana per breve tempo [Apoc. 20] è temporalmente sbagliata

1. Quando per questioni di congiura fui intimato da Caifa di dichiarare se Io fossi il Cristo, il Figlio di Dio, gli risposi: «Tu lo dici (Io lo sono). Io però, dico a voi: da ora in poi accadrà che vedrete il Figlio dell'Uomo seduto alla destra della Potenza di Dio (oppure sedere come Giudice del mondo con la Potenza di Dio) e venire nelle nuvole del Cielo» [Matt. 26,64].

2. Se voi esaminate queste parole attentamente con gli storici avvenimenti del mondo che sono avvenuti e avvengono ancora adesso come nella Mia profezia, attraverso degli insoliti avvenimenti della natura, attraverso elementi e avvenimenti politici mondiali che si moltiplicano, e tramite Io stesso che vi parlo attraverso questi piccoli scritti – ma come avvolti dalle nuvole – allora vi deve sorgere la Luce e il discernimento che il Mio ritorno come Giudice del mondo e nelle nuvole, profetizzato da Me davanti a Caifa, si adempie adesso davanti a voi. Io vi voglio illuminare questo, precisamente attraverso una piccola esternazione, affinché vediate quanto avanzato sia attualmente l’orologio del mondo.

3. Giovanni al cap. 10,16 vi riferisce che un giorno ci sarà un solo gregge e un solo Pastore. Questo, però, non avverrà finché gli uomini saranno separati in molte chiese e sette; ognuna di queste sette, infatti, chiama se stessa ‘la giusta credente’; le altre, invece, ‘eretiche’, e nessuna vuol sapere qualcosa di una unificazione. Ci sono tanti greggi quanti pastori, ma, in testa, nessun pastore dell'amore, dell’umiltà, della riconciliazione, della tolleranza e della concordia. È vero che Io sono chiamato il sommo Pastore, ma i greggi e i pastori non portano i segni di riconoscimento del sommo Pastore; perciò questa profezia della visibile entrata in vigore del Regno millenario del Mio Amore, umiltà, pazienza, riconciliazione, concordia e adempimento di tutti i Comandamenti e delle Mie Virtù come Figlio dell'Uomo, che Io vi ho spiegato nel “Libro di preghiere” così ben chiaramente, non è adempiuta, ma dovrà adempiersi.

4. Un grande errore di Paolo! Egli scrive: [1° Tess. 4, 13-17] «Per quanto riguarda i defunti, cari fratelli, non vi vogliamo lasciare senza spiegazione, affinché non vi rattristiate, come fanno gli altri che non hanno speranza. Poiché se noi crediamo che Gesù morì e risuscitò, così anche quelli che si sono addormentati in Gesù (Dottrina e condotta di vita) Dio li condurrà con Lui (alla risurrezione nella Luce spirituale della vita in Dio). Per questo vi diciamo, come una parola del Signore, che noi, che vivremo e rimarremo al tempo futuro del Signore, non avremo nulla di più di coloro che sono già morti. – Poiché Egli stesso, il Signore, scenderà dal Cielo con un grido di Comando, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, e i morti in Cristo risorgeranno per primi. – Poi, noi viventi, che rimaniamo (oppure sopravvivremo il tempo dell’attesa), nello stesso tempo saremo rapiti con gli stessi (resuscitati dalla morte) nelle nuvole per incontrare il Signore nell'aria e saremo così, sempre, presso il Signore».

5. Miei cari figlioli! Vedete voi con quale determinazione Paolo parla di se stesso e dei suoi confratelli, che lui e loro vedranno il Mio ritorno e, rapiti nelle nuvole – accorreranno incontro a Me nell’aria? Io vi domando: “È accaduto questo, sebbene egli affermasse che avrebbe avuto questa parola da Me?”. No! È tutto un grande errore, perché è un malinteso delle Mie parole pronunciate davanti a Caifa, e da ciò voi vedete che su questo siete informati in modo completamente sbagliato, e quindi tutti gli altri versetti, dove egli parla del rapimento, ecc, sono un errore religioso! Poiché ciò che era promesso e atteso da Paolo e dai suoi compagni di fede, non si è verificato fino ad oggi, sebbene da allora fino ad oggi siano già trascorsi più di 1900 anni!

6. Altrettanto sbagliati come i versetti discussi, sono anche questi, in cui Paolo scrive ai Corinzi: [I° Cor. 15, 51-52] «Vedete, io vi svelo un mistero: noi tutti non moriremo, ma saremo trasformati e, nello stesso momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba. La tromba, infatti, suonerà, e i morti risorgeranno incorruttibili, e noi saremo trasformati».

7. Vedete! Come ho già detto prima, così è anche qui: prima che lui (Paolo) e i suoi compagni di fede di allora, morissero, – Io sarei ritornato. E questo non è andato in adempimento! Paolo morì a Roma nell’anno 65, e anche i suoi compagni di fede già 1800 anni fa, e perciò non è nemmeno avvenuta nessuna trasformazione secondo la sua opinione e il suo insegnamento. Credete perciò a Me, Gesù Cristo, cosa Io vi dico e insegno, poiché voi vedete che Paolo si è sbagliato spesso.

8. Nell'ultima cena Io dissi: [Giovanni 14,2-3]. «Nella casa del Padre Mio ci sono molte dimore. Se non fosse così, allora non vi avrei detto: “Vado a prepararvi un posto!”.

9. E se vado lì e vi preparo un posto, tornerò di nuovo e vi porterò con Me, affinché anche voi siate dove sono Io».

10. Questi due versetti significano che Io ritornerò nell’Amore del Mio Spirito e porterò con Me gli apostoli e gli spiriti maturi attraverso il battesimo del fuoco dello Spirito Santo nelle dimore del Mio Spirito dell’Amore, Sapienza e Onnipotenza, per cui essi saranno in Me e presso di Me e accompagneranno l’apostolato e condurranno un cammino spirituale di vita secondo la Mia Volontà d’Amore e, con ciò, saranno là dove sono Io. Io, infatti, sono nell’Amore dei Miei figli pienamente maturi colmi con la rinascita dello Spirito Santo, poiché Io dimoro solo nei cuori dei Miei figli. Questi sono il Mio tempio vivente e i Miei veri sacerdoti sacrificanti, se camminano secondo i Miei Comandamenti e Insegnamenti.

11. Leggete perciò ancora una volta i versetti 2 e 3 nel capitolo quattordicesimo di Giovanni! Riflettete se è veramente accaduto quello che ho promesso ai discepoli oppure no! – Se volete credere alle Mie parole divine provenienti da Me, che sono Io, Gesù, che vi riferisco qui la Verità dalle nuvole espressa davanti a Caifa, altrimenti le Mie parole pronunciate nell’ultima Cena sarebbero una menzogna, poiché esse andarono solo così e non diversamente in adempimento: Io ho promesso ed ho mantenuto la parola! Sono disceso dal Cielo a Pentecoste con la Potenza del Cielo ed ho portato i Miei cari nelle Mie dimore del battesimo di fuoco dello Spirito Santo. Dissi loro: «Io non vi lascerò orfani, Io stesso verrò da voi come Spirito di Verità», e sono venuto. Lo Spirito di Verità non è altro che Io, Gesù stesso, cosa che voi trovate dimostrato nel libro “Cristo e la Bibbia”, dopo le Sacre Scritture.

12. Da queste spiegazioni voi vedete che la vostra interpretazione della Bibbia è finora costruita sugli errori. Lasciate perciò a Me, al vostro sommo Pastore-Gesù, spiegarvi la Bibbia, allora non camminerete nelle tenebre.

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13. Ora andiamo al profeta Gioele. Egli scrive nel capitolo 2-28, secondo le Mie parole: «E dopo di ciò, io verserò il mio Spirito sopra ogni carne, e i vostri figli e figlie profeteranno, i vostri vecchi faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni». Questo è andato proprio nel tempo attuale in adempimento.

14. (v. 29): «E anche sui servi e sulle serve Io verserò in quei giorni il Mio Spirito». Questi, oggigiorno, sono chiamati ‘medium scrivani di Dio’, i quali rendono noti i Miei dettati nei libri cristiano-teosofici.

15. (v. 30): «E farò prodigi nei Cieli e sulla Terra, sangue, fuoco e vapore di fumo». I ‘prodigi’ sono = fenomeni straordinari: come religiosità ‘nel Cielo’ del cuore dei Miei figli, dove Io, Gesù, dimoro; i figli Miei sarebbero un prodigio di stoltezza dei materialisti che negano Dio, mentre i materialisti descritti spiritualmente con il nome ‘Terra’ o ‘Satana’, sono un prodigio delle tenebre spirituali. – Il ‘sangue nel Cielo’ è = l'amore per Dio e per gli uomini nei cuori amorevoli; il ‘sangue sulla Terra’ è = l’oppressione e lo sfruttamento degli uomini. – Il ‘fuoco nel Cielo’ è il fervore ardente d'amore per lo spirituale, il divino dei Miei figli, il ‘fuoco sulla Terra’ è il fervore di fuoco per diversi scopi egoistici, servizio a mammona e i suoi progetti e macchinazioni funeste, e le ‘colonne di fumo nel Cielo’ sono = le affettuose, umili e sentitamente calde preghiere a Me nel cuore (come Cielo) dei figli Miei per la salvezza del mondo dalle grinfie di Satana, nelle quali esso si trova adesso completamente; e i ‘vapori di fumo sulla Terra’ sono = i gemiti di dolore dei Miei figli oppressi, i quali formano la mucca da mungere del mondo.

16. [v. 31]: «Il Sole si trasformerà in tenebre e la Luna in sangue, prima della venuta del grande e terribile giorno del Signore». Questo versetto, interpretato materialmente secondo la lettera morta è, per gli uomini pensanti ragionevolmente, un non senso; ma è diverso se viene spiegato spiritualmente, e così ascoltate: i ‘due vapori di fumo’ sopra spiegati, gridano a Me per Pietà e Misericordia, per il cambiamento delle condizioni del mondo, poiché il ‘Sole’, che significa l'amore per Dio, si è oscurato nella maggior parte dell'umanità, ed è come spento, e la ‘Luna’, come l'amore per il prossimo, si è trasformata in sangue, cioè in sanguinosa oppressione e sfruttamento umano. Vedete, così suona questo capitolo spiegato da Me, capitolo che feci scrivere Io. Tutto ciò che voi ancora aspettate e pensate, è già andato in adempimento. C'è però ancora tempo: i segni nel Cielo e sulla Terra, infatti, non sono ancora arrivati! – (nell’anno 1904!)

*

17. Apocalisse capitolo 20. – Abbiamo visto dai capitoli successivi 21 e 22 dell’Apocalisse che la Terra sarà purificata da tutto l’infernale attraverso grandi avvenimenti naturali, elementari e mondiali e da tutto ciò che non sarà idoneo per le condizioni celestiali degli uomini, sarà trasformato (come nuova Terra e nuovo Cielo) e spazzato via dal mondo, poiché la discesa della nuova Gerusalemme e la trasformazione del mondo in condizioni paradisiache o celestiali, è menzionato alla fine della Mia Rivelazione data un giorno a Giovanni, dopo che gli uomini malvagi saranno portati via attraverso la morte, e ciò è già andato in adempimento in piccolo, ognuno che osserva con i sensi spirituali, vedrà la Mia sferza che brandisco sul mondo malvagio.

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18. Prima però che abbia luogo l’inizio di queste condizioni celestiali nel mondo intero, prima della trasformazione della Terra in condizioni paradisiache, Satana sarà lasciato libero per sette anni, per sedurre, con l'aiuto dei pagani, i figli di Dio.

19. Riflettete: non appena comincerà il regno dei mille anni, la Terra sarà trasformata in condizioni paradisiache! Come potrebbero esistere ancora dei pagani, solo mille anni più tardi, quando tutto ciò che avrà lottato fino alla seconda rinascita, sarà trasformato in una nuova Gerusalemme? Questo fatto è tuttavia la più pura impossibilità, perché è la più grande contraddizione. – Riflettete: nuova Gerusalemme, e i pagani, dentro, come abitanti?

20. No! C'è un malinteso! – Solo dopo che Satana sarà liberato per sette anni, cosa che avverrà proprio nel vigente tempo del grande anti-cristianesimo come furia di Satana, inizierà il regno dei mille anni; così è da insegnare il capitolo 20 dell'Apocalisse, e non viceversa! Secondo i capitoli 21 e 22 non ci sarà più nessun cambiamento sulla Terra, eccetto che gli uomini vivranno di millennio in millennio in un modo sempre più spirituale.

*

21. In Matteo 24,21-51 vi si riferisce anche delle grandi tribolazioni che accadranno al Mio ritorno. Leggetele e, se riflettete, troverete quanto voi operate contro i miei 10 Comandamenti e come dovreste operare, poiché proprio adesso è il tempo della tribolazione, il tempo dell’anti-cristianesimo e della furia di Satana, il quale vuole sedurvi con ogni genere di scritti anti-cristiani, affinché voi comprendiate sempre meno e male la Bibbia; da cui la decadenza del cristianesimo.

22. Ci si aspetta la comparsa pubblica dell'anticristo, e non si capisce che ogni uomo è un membro dell'anticristo che vive in tutte le classi dell’umanità, ed è forte di molti milioni di teste, perché ogni uomo che non vive e non opera secondo i Miei Comandamenti e la Mia Dottrina, è un anticristo, il quale vive e opera contro la Mia Volontà, e questo significa, in greco, l'anticristo.

23. Le nuvole, nelle quali Io dovrei venire al Mio ritorno, sono i libri cristiano-teosofici. In questi, infatti, si ascolta la Mia diretta Parola di Cristo, solamente che le nuvole dalle quali Io parlo, Mi velano, vale a dire, gli strumenti attraverso i quali parlo a voi quali Miei figli, nei libri, in cui voi udite la Mia voce, ma non Mi vedete. Perciò le nuvole del Cielo sono per primo i Miei scrivani, ai quali Io detto in modo eloquente, poi però ci sono anche i libri cristiano-teosofici. Anche in questi, infatti, Io esprimo la stessa cosa, come prima attraverso i medium scrivani, senza che Mi si veda.

24. Certamente, tutti Mi vedranno un giorno, ma solo coloro che rimarranno dopo la selezione dei malvagi, così come, dopo la resurrezione, hanno visto Me (Gesù) solo coloro che Mi amavano e quando aprii loro gli occhi spirituali. Dei cattivi farisei e giudei a Me ostili, nessuno Mi vide. Così sarà anche adesso. Perciò non interpretate e non vi lambiccate il cervello sulle contraddizioni della Bibbia, poiché la Bibbia posso spiegarla giustamente solo Io che l’ho fatta scrivere.

25. Ritornando al capitolo 20, versetti 4-7 vi voglio illuminare il dato di fatto: quando gli eventi catastrofi cominceranno ad avvenire in modo decisivo, allora ogni uomo di buon senso dovrà certo ammettere che Io – quale Padre onniamorevole – non posso abbandonare gli uomini spietatamente, senza istruirli di cosa si tratta. Se Io visitassi gli uomini con eventi distruttivi senza Insegnamenti, allora sarei non l’eterno Amore e Misericordia, bensì un delirante Dio della vendetta, uno spietato sterminatore dei figli Miei.

26. Per l’educazione del popolo in questi tempi spaventosi Io ho bisogno di quegli uomini che vivono secondi i Miei Comandamenti, i quali, di conseguenza, posso frequentare; poiché gli uomini devono pur sapere il perché di questo, il perché devono essere puniti con la morte. Perciò Io, come si legge nel ventesimo capitolo dell'Apocalisse, battezzerò col fuoco dello Spirito Santo coloro che si sono lavati bianchi e puri le loro virtù (come veste dell’anima) nel sangue dell'Agnello [Apocalisse 7], questo significa nell'amore per Dio e per il prossimo, e questa sarà la prima resurrezione dal peccato, poiché essi, con questa purezza dal peccato, cammineranno dinanzi a Me, alla ‘Vita eterna’.

27. Questi primi frutti della resurrezione alla Vita, predicheranno poi pubblicamente il Mio ritorno ed esorteranno gli uomini al pentimento e alla vera religione, che essi predicheranno come teosofi oppure come istruiti direttamente da Dio, per salvare ciò che vuole lasciarsi salvare. Questi sono dalla prima resurrezione, e quelli che accoglieranno la Mia Religione cristiana teosofica e vivranno e agiranno di conseguenza, saranno salvati, e come allievi del Regno dei mille anni del Mio Spirito d’Amore rimarranno e dimoreranno sulla Terra trasformata in un Paradiso. Tutti gli altri che persisteranno nella loro ostinazione e nella loro impenitenza, saranno spazzati via dalla Terra! Da questo voi vedete che le dichiarazioni di Paolo erano soltanto le sue false immaginazioni, e perciò non provengono da Me, perché egli, invece di chiedere a Me, mise per iscritto le sue stesse opinioni che formò dalla Mia profezia davanti a Caifa, e perciò non sono andate in adempimento! Perciò non sognate più assolutamente di un rapimento della Chiesa, vale a dire dei fedeli della Chiesa! Questo è un grosso errore, perché è una fantasia di Paolo e nulla più!

28. Io, il vostro Padre, Gesù, in un libro intitolato “Cristo, la Sua venuta e il Suo ritorno”, vi chiarirò l’intera Rivelazione, e allora vedrete che le vostre interpretazioni della Bibbia e dell’Apocalisse sono del tutto diverse dalle Mie! Io sono uno Spirito e parlo come Spirito e non come uomo, bensì spiritualmente, e perciò non Mi comprendete più, perché il mondo ha cominciato a vivere completamente in maniera materiale. Accontentatevi per il momento con questo, poiché il giorno spaventoso secondo Gioele 3-4 ha già preso il suo inizio! La profezia nella rivista “L’Amore”, vi dirà che cosa avverrà ancora.

 

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Cap. 11

Osservazioni conclusive del Signore

1. Queste spiegazioni fatte non sono accadute per tirar via qualcuno dalla Chiesa protestante, ma per darvi la verità su come stanno le cose con la vostra interpretazione materiale della Bibbia.

2. Non faccio questo perché voi lasciate le vostre chiese. A Me interessa piuttosto che in tutte le chiese sia insegnata una e la medesima Dottrina, e si viva e si operi secondo questa, poiché Io non vi giudicherò se avete letto la Bibbia con diligenza, ma se avete vissuto secondo i Miei Comandamenti e Caratteristiche come Io le ho vissute come Figlio dell'uomo.

3. Se non potete unirvi qui sulla Terra nella vostra fede, allora non lo potrete fare nemmeno nell'aldilà, di conseguenza non vedrete Me, vostro Padre Gesù, e non verrete nemmeno nel Cielo, finché non abbandonerete i vostri falsi insegnamenti e opinioni e vi subordinerete alla Mia Volontà. Questo ve lo dico Io, Colui che sul Golgota ha sofferto per il vostro peccato ereditario che avete commesso nel Vecchio Testamento. Infatti, Io non ho mai creato un Cielo di lite e contese su chi di voi ha ragione, bensì ho creato un Cielo in cui dimorano solo quegli uomini che credono in Me e adempiono la Mia Volontà, ma non per coloro che invocano soltanto il Mio Nome. Confrontate Matteo 5,17 – 7, 22 contro Paolo – Romani 10,12 13; Atti degli apostoli 16,31.

4. La Verità della Mia Dottrina di ciò che avete da credere e come vivere e operare, Io l’ho messa principalmente nei seguenti libri: “Libro delle preghiere cristiano-teosofiche”; “Cristo e la Bibbia”; “Teosofia cristiana” e nel libro di “Lutero nell’aldilà”. Chi desidera istruirsi ulteriormente nella Mia Dottrina, leggerà anche gli altri libri che Io ho fatto scrivere per i Miei figli. Chi però non può ancora afferrare e comprendere Me, Gesù, come Dio Padre, come Creatore del mondo, come l’unica Persona della santa Trinità, non tralasci di leggere il libro “Cristo e la Bibbia”, ovvero “Dimostrazioni che non è mai esistito un altro Dio che Gesù Cristo”, poiché se avete una falsa fede, quindi una falsa immagine di Me, allora non giungerete a Me come figli Miei, e non Mi vedrete; perché la vostra fede sarà anche il vostro giudice inesorabile.

 

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[1] L’albero della conoscenza o concezione del bene o del male è "Eva", - l’albero della conoscenza significa spiritualmente, la "sapienza".

[2] Morte nel senso spirituale significa sempre il peccato.

[3] In molte profezie dei profeti del primo Patto

[4] Giovanni 14,16 – Daniele 4,34

[5] L’insegnamento della reincorporazione o reincarnazione con l’azione, è una dottrina cristiana primordiale, spiegata nel libro: “La Teosofia cristiana”.