Introduzione
all’opera
Mallona
a cura di Leopold Engel
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Le singolari scoperte della psicometria
– quella caratteristica della vista interiore, attraverso la quale, eventi trascorsi
da lunghissimo tempo possono essere nuovamente ricostruiti
per l’osservatore nel presente – hanno sempre suscitato il mio più
grande interesse. In me si destò l’intenso desiderio di poter contemplare io
stesso il più possibile le immagini psicometriche, o
per lo meno scoprire un medium adatto che possedesse questa capacità in una
maniera indubbiamente autentica. Tutti i tentativi di ottenere da me stesso dei
buoni risultati, fallirono completamente. Così rimase percorribile solo la
seconda via. La ricerca di una personalità adatta, fu da me
condotta con costanza, senza immaginare quanto sarebbe stata vicina la
realizzazione di questo desiderio. Tuttavia, prima che io descriva la
scoperta di questa medium attraverso cui divenne
possibile la pubblicazione delle seguenti singolari immagini, è necessario dare
un rapido sguardo alla natura della psicometria stessa.
È una faccenda nota che, tutti i fatti
una volta accaduti, non scompaiono dal presente senza lasciar tracce, ma al
contrario restano conservati nello spazio cosmico, come fotografati. Da ogni
avvenimento escono vibrazioni luminose che sfuggono nello spazio cosmico. Se si riuscisse a captare queste vibrazioni in un altro luogo e a
raccoglierle in un apparecchio adatto, oppure a trasmetterle in un ricevitore,
allora la medesima immagine, indifferentemente da quale distanza,
rappresenterebbe la stessa cosa come fu irradiata inizialmente attraverso le
vibrazioni uscenti dalla sorgente. Una tale invenzione significherebbe
l’inizio di quell’arte che la psicometria è in grado
di esercitare in maniera perfetta. Questa, infatti, riproduce non solo
l’attuale, bensì ciò che è passato da molto tempo, perché le vibrazioni inviate
nello spazio, che uscirono da un avvenimento, possono essere recuperate,
raccolte e nuovamente messe insieme in un’immagine. L’apparato che compie
questa meravigliosa potenza, è il cervello.
Anche se la legge attraverso cui queste cose diventano
possibili, ancora oggi si sottrae alla nostra conoscenza, esistono tuttavia gli
effetti di questa legge. Ci sono persone, infatti, che, appena poggiano alla
fronte un qualsiasi oggetto, col vivente desiderio di ottenere precise
informazioni sulla sua provenienza, vedono passare davanti al loro occhio
spirituale la storia dell’oggetto, in chiare e vivaci immagini.
Questa scoperta, chiamata vista psicometrica, giunse – come parecchie cose nell’ambito
dell’occultismo – dall’America. Essa fu elaborata specialmente dal dott. Buchanan con un sistema per mezzo del quale divennero
possibili i più singolari esperimenti. Rappresentazioni della distruzione di
Pompei, di eruzioni vulcaniche del tempo della
preistoria del nostro globo terrestre, ecc., furono date da idonee personalità
dotate del talento psicometrico. Le circostanze
mostrarono chiaramente che qui doveva essere in gioco qualcosa di più della
sola eccitata forza d’immaginazione, perché le conoscenze delle persone in
questione sugli avvenimenti narrati non erano sufficienti per spiegare queste
immagini solamente come un gioco della fantasia.
È facile da comprendere che il desiderio
di esaminare tali capacità in merito alla loro verità o non verità,
doveva diventare desiderio ardente di un ricercatore che seguiva i problemi
dell’anima umana, nell’ambito dei suoi poteri magici, e si sarebbe sforzato di risolverli
in base alle leggi della natura. In questo sforzo, io mi ero unito da anni ad
un amico di notevole cultura scientifica, la cui professione medica lo rendeva
particolarmente adatto a indagare le oscure ombre
dell’inconscio nell’uomo, e le cui osservazioni non si prestavano facilmente
all’appunto – mosso volentieri dagli avversari – di commettere errori di
osservazione, ancor meno però ad un’illusione o alla sopravvalutazione dei
risultati ottenuti.
Nella sua stessa famiglia facemmo
tentativi con la psicometria, e precisamente con sorprendente successo. Sua
figlia si dimostrò presto una medium eccellente, che
rapidamente diventò sempre più perfetta, la quale, mantenendosi pienamente
cosciente, era in grado di riferire con sorprendente correttezza la provenienza
di qualunque oggetto e ciò che stava in relazione con la sua storia. Le
comunicazioni attraverso la giovane donna si limitarono
dapprima solo ad oggetti d’uso comune, la cui esattezza poteva essere
controllata ed erano noti a noi che sperimentavamo. Poi però passammo ad
oggetti la cui provenienza era sconosciuta a noi stessi, che
però successivamente potevamo controllare; tutto fu sempre riferito con
grandissima precisione.
Uno dei primi esperimenti mi è rimasto
particolarmente nella memoria, perché è caratteristico di questo modo di vedere
e, nello stesso tempo, ci aveva fornito la prova che non eravamo
vittime di un’illusione.
Avevamo acquistato, da uno scultore d’immagini di
gesso, una piccola statuetta che, c’era stata consegnata dalla commessa senza nessuna ulteriore informazione. A casa pregammo la giovane
di darci una piccola descrizione della sua provenienza. Lo scultore noi lo
conoscevamo, quindi eravamo in grado di verificare in loco la dichiarazione.
La giovane donna mise la fronte sulla
statuetta, chiuse gli occhi e ci narrò subito che lei
vedeva la bottega in cui avevamo comprato l’oggetto. Noi eravamo
entrambi presenti – si consegnava a noi la statuetta, pagavamo due
marchi per questa. – Poi l’immagine si cambiava: “Un uomo con la barba, in camice bianco da
lavoro, sta solo nella bottega (era lo scultore a noi noto); una donna, sua
moglie, entra in bottega da una porta posteriore. Lei ha in mano la statuetta
da voi comprata; si rivolge a suo marito affermando che ha acquistato questa
statuetta ad una lotteria di beneficenza, – lei non sa che cosa farne – e dice:
«Forse la comprerà qualcuno». Suo marito ride, la chiama ‘la sua piccola donna pratica’ –
mette la statuetta sul tavolo e scrive alla base due marchi come prezzo. –
Adesso vedo una grande sala, – lunghi tavoli coperti
di regali; su un tavolo sono venduti i biglietti della lotteria, – viene la
signora della bottega, compra cinque biglietti della lotteria, – li apre, – ha
due vincite, si reca dove vengono distribuiti i premi, – ah, ecco la statuetta!
Questa le è consegnata insieme ad una piccola borsa di
cuoio”. – In questo modo fu descritto, andando sempre più indietro
nel passato, in maniera dettagliata, la provenienza della statuetta. Raccontare
queste cose è inutile, perché noi non eravamo nella posizione di stabilirne la
verità delle dichiarazioni, ma ben potevamo, su quanto
raccontato fin qui. Tutto si accordava perfettamente!
Già da molto tempo eravamo della
convinzione che la nostra medium possedesse una
facoltà assolutamente sicura di vedere a distanza, e le molteplici prove in tal
senso erano schiaccianti.
Un giorno mi sopravvenne di presentare
alla medium un anello per l’esame, la cui singolare
pietra aveva già costretto qualche archeologo a scuotere la testa. L’anello racchiudeva
in sé un’antica gemma: su uno sfondo bianco si mostrava in rilievo una testa
bruna con uno strano taglio sul volto, e sul capo un curioso elmetto.
La pietra non era diaspro, le cui differenti venature
colorate sono utilizzate particolarmente volentieri per rappresentazioni di tal
genere, bensì una pietra la cui provenienza non era possibile stabilire.
Tutt’al più essa, che poteva assomigliare al nostro quarzo,
tuttavia non reagiva alle prove con l’acido muriatico; – quest’ultimo,
infatti, non la tocca. Il volto e l’elmo ornamentale della testa non avevano
alcuna somiglianza con altre gemme che musei noti potevano presentare, cosicché
ogni archeologo rimaneva nel vago sulla provenienza di quest’antico
anello di un’epoca sconosciuta.
La giovane esaminò l’anello, poi la
gemma in esso incastonata, e si mostrarono le immagini
più sorprendenti, immagini che poi sono state messe insieme in
un ben visibile manoscritto, nelle pagine seguenti.
Ci fu dato, con questo, attraverso la
psicometria, la possibilità di rivolgere uno sguardo a
un mondo a noi totalmente sconosciuto e, tuttavia, d’altra parte, conosciuto.
Quelle immagini ci condussero su un pianeta un giorno appartenuto al nostro
sistema solare, distrutto molto tempo fa per colpa del genere umano che lo
abitava. Una testimonianza terribile su dove possono portare
la follia e la depravazione dell’uomo, il quale ritiene se stesso più in alto
della Forza divina che governa l’Universo.
Le leggi della psicometria hanno la
caratteristica (si confronti l’esempio riferito) di presentare gli avvenimenti
a ritroso, rendendo accessibile sempre più il passato. Ma poiché una narrazione
percorre esattamente la via inversa, allora nella successione del corso
dell’argomento sono riportate, certamente con precisione,
tutte le descrizioni, ma al modo corrispondente come il lettore è
abituato, vale a dire progressivamente e non a ritroso. Fu necessario un
adattamento delle immagini descritte solo in frasi abbozzate, le quali
certamente contenevano molto spesso lunghi dialoghi tra le persone che
comparivano, e il cui testo, trascritto
stenograficamente, stancherebbe se riportato integralmente
Il compito dell’autore era di presentare
un tutto dell’insieme. Io spero di aver compiuto questo lavoro senza aggiungere
o togliere qualcosa a ciò che è stato visto in maniera psicometrica.
Possa il lettore trovar compiacimento in questo lavoro, più ancora però, trarre
beneficio dagli insegnamenti e dalle descrizioni che ora in questo lavoro si renderanno accessibili.
Leopold Engel